ton CO2/anno - Covenant of Mayors
ton CO2/anno - Covenant of Mayors
ton CO2/anno - Covenant of Mayors
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Piano Energetico Ambientale Comunale<br />
Comune di San Giorgio di Pesaro<br />
Provincia di Pesaro e Urbino<br />
TEMATICA: Pianificazione Energetica<br />
AZIONE SOSTENIBILE 2: Revisione del Regolamento Edilizio<br />
Redatto dalla:<br />
SAN GIORGIO, INNOVAZIONE, ENERGIA E TERRITORIO S.R.L.<br />
(società in house di proprietà del Comune di San Giorgio di Pesaro)<br />
Edilizia sostenibile<br />
Fonti Rinnovabili,<br />
Sviluppo Sostenibile,<br />
Risparmio risorse naturali.<br />
INTRODUZIONE<br />
La crisi del modello energetico basato sullo sfruttamento delle fonti fossili (petrolio, metano, carbone) <strong>of</strong>fre ai<br />
sostenitori dello “sviluppo sostenibile” un’importante opportunità per mettere in atto su larga scala i principi e le<br />
metodologie fino ad ora realizzate solo sperimentalmente. Da un punto di vista ambientale l’utilizzo delle risorse<br />
fossili è inoltre il primo imputato dell’effetto serra e delle conseguenze che esso sta provocando in termini di<br />
cambiamenti climatici (es. desertificazione, fenomeni meteorologici estremi, innalzamento delle temperature ecc.).<br />
Per affrontare il problema del mutamento climatico della Terra e trovare una convivenza armonica tra le esigenze<br />
dello sviluppo e quelle della natura, la maggior parte dei principali governi del mondo h<strong>anno</strong> ratificato il Protocollo di<br />
Kyoto impegnandosi a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 5,2% entro il periodo 2008-2012, sulla<br />
base delle emissioni rilevate nel 1990. L’impegno in questa direzione non può essere imputabile però solo ai governi<br />
centrali, ma deve saper coinvolgere gli Enti Locali, le categorie sociali e tutta la popolazione. Un cambiamento di rotta<br />
nel settore energetico non può inoltre prescindere da una riduzione complessiva della domanda. Dovrà quindi<br />
inevitabilmente compiersi un complessivo mutamento culturale che sostenga l’efficienza energetica di ogni comparto<br />
(residenziale, industriale, agricolo, trasporti ecc.) promuovendo le innovazioni tecnologiche capaci di eliminare gli<br />
sprechi e valorizzando le risorse locali, giungendo così ad una riduzione della domanda energetica che non limiti le<br />
esigenze e le aspettative sociali, ma anzi “liberi” risorse che potr<strong>anno</strong> essere investite in altri settori dello sviluppo<br />
sostenibile.<br />
Tra gli strumenti a disposizione di un Comune abbiamo al primo posto il Regolamento Edilizio Comunale. Orientare lo<br />
sviluppo del territorio locale verso obiettivi di risparmio energetico e di maggiore compatibilità ambientale è<br />
un’operazione complessa, ma possibile e, per certi versi, necessaria ed urgente. Una condizione fondamentale per<br />
avviare questo processo è che gli strumenti attuativi della pianificazione urbana, a cominciare proprio dai<br />
Regolamenti Edilizi comunali, diventino elementi promotori delle scelte progettuali più innovative. L’inadeguatezza<br />
degli attuali Regolamenti Edilizi rispetto alle nuove esigenze di pianificazione energetica ed ambientale è dimostrata<br />
in situazioni a volte paradossali, che vedono ostacolate o comunque fortemente penalizzate sul piano normativo<br />
azioni in grado di favorire un maggiore risparmio energetico ed un minore impatto ambientale.<br />
Gli edifici producono una serie di impatti sull’ambiente:<br />
• Occupano il suolo,<br />
• Alterano il terreno, eliminando la vegetazione e ostacolando il deflusso delle acque meteoriche,<br />
• Mutano i cicli di vita naturale dell’area circostante,<br />
• Consumano risorse, materiali, energia/combustibili per la loro realizzazione e gestione.<br />
L’edilizia sostenibile permetterebbe di ottenere un duplice beneficio: il cittadino avrebbe la possibilità di vivere in una<br />
casa “a misura di ambiente”, affrontando un costo aggiuntivo massimo stimato attorno al 3-5% rispetto all’edilizia<br />
tradizionale. A fronte di questa spesa, si ottiene un consistente risparmio di combustibile, acqua ed energia elettrica<br />
(sino al 30% e oltre) e un maggior comfort climatico e acustico. L’Ente pubblico, a sua volta, garantirebbe un<br />
contributo significativo alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, alla riduzione della spesa per la sanità,<br />
alla maggiore qualità ambientale del territorio locale e, più in generale, alla migliore qualità della vita. L’edilizia<br />
sostenibile si pone inoltre come obiettivo la realizzazione di una abitazione sana e caratterizzata da un ridotto<br />
impatto ambientale nella fase di costruzione, in quella di gestione e infine in quella di dismissione. I principi da<br />
adottare per realizzare un immobile compatibile con l’ambiente considerano numerosi aspetti:<br />
• utilizzo di materiali naturali, disponibili in loco, atossici o che abbiano subito minimi processi di lavorazione<br />
(a basso consumo energetico, riciclabili, riciclati e a basse emissioni di sostanze inquinanti);<br />
• adozioni di tipologie, tecnologie e materiali costruttivi che permettano il migliore isolamento termico, al fine<br />
di limitare al massimo le dispersioni e il surriscaldamento;<br />
• adozione di impianti che permettano la riduzione del consumo di acqua potabile e l’impiego dove possibile<br />
di acqua piovana;<br />
• installazione di impianti che riducano al minimo la presenza di campi elettromagnetici;<br />
• adozione di tipologie costruttive tali da permettere una corretta traspirazione e ventilazione dell’edificio, al