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04 Sacchi & Alii.pdf - BOLbusiness

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15] I portici del Foro di Brescia<br />

69<br />

Dall’analisi condotta soprattutto sui blocchi di cornice è<br />

emerso che la qualità e la resa stilistica non sono omogenee.<br />

Alcuni, e in particolare quelli rinvenuti nei sotterranei di Palazzo<br />

Martinengo Cesaresco, presentano una maggiore accuratezza<br />

esecutiva, mentre quelli rinvenuti sul lato est della piazza<br />

mostrano una fattura più corsiva. Anche la resa dei fiori nei<br />

cassettoni e delle foglie sulle mensole differisce tra i due lati,<br />

con una serie di varianti minori attribuibili all’estro del singolo<br />

lapicida. Tale dato indica che nel cantiere operarono più scalpellini<br />

che potevano far riferimento a un’unica bottega o a due,<br />

impegnate, per ipotesi, ciascuna su un lato della piazza44 .<br />

In generale gli elementi di decorazione architettonica del<br />

foro si inquadrano nell’ambito della decorazione di età flavia,<br />

anche se alcuni adottano schemi che rimandano al gusto giulio<br />

claudio, mentre altri risultano maggiormente in linea con<br />

i modelli elaborati a Roma nei numerosi cantieri promossi dall’imperatore<br />

Domiziano45 .<br />

Antonio Dell’Acqua<br />

scia, 1995, cit., pp. 329-340; F. ROSSI, Dati per una rilettura dell’impianto<br />

urbano, in Carta Archeologica della Lombardia V. Brescia. La città, a cura<br />

di F. Rossi, Modena 1996, pp. 79-80.<br />

44 È probabile che in una città come Brescia operasse una sola bottega, magari<br />

di grandi dimensioni, dal momento che i cantieri non erano particolarmente<br />

vasti come a Roma. Della stessa idea <strong>Sacchi</strong> nel caso di Milano (F.<br />

SACCHI, La cultura architettonica a Mediolanum tra i Flavi e i Severi: modelli<br />

urbani, influssi microasiatici, esiti locali, AAAd, 59, 20<strong>04</strong>, p. 82).<br />

45 Ipoteticamente si potrebbero individuare, nell’ambito dell’ampio arco cronologico<br />

dell’età flavia, due fasi: la prima coincidente con la progettazione<br />

del complesso Forum-Capitolium e l’avvio dei lavori, probabilmente in età<br />

vespasianea; la seconda con la prosecuzione dei lavori e, magari, l’aggiornamento<br />

di alcune parti del progetto stesso secondo un gusto più moderno e<br />

in linea con i nuovi stilemi imperiali che si diffondono nei molti cantieri avviati<br />

dall’imperatore Domiziano. Cfr. P. PENSABENE-F. CAPRIOLO, La decorazione<br />

architettonica d’età flavia, in Divus Vespasianus. Il bimillenario dei<br />

Flavi, a cura di F. Coarelli, (catalogo mostra Roma 2009), Roma 2009, pp.<br />

110-115.

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