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7] I portici del Foro di Brescia<br />
61<br />
conservati lungo il lato est 18 . Tenuto conto di questa osservazione,<br />
parrebbe logico immaginare la struttura a meridione<br />
della Chiesa di San Zeno come un arco a tre fornici, di cui il<br />
Vantini avrebbe visto solo i resti di quello centrale, molto più<br />
ampio e forse maggiormente sviluppato in altezza rispetto ai<br />
due supposti laterali.<br />
Di questi ultimi il meridionale si sarebbe saldato al portico<br />
contermine probabilmente a livello della trabeazione secondo<br />
una soluzione analoga a quella proposta da G. Gatti<br />
per l’accesso all’Iseum del Campo Marzio inserito nella porticus<br />
Meleagri 19 (Fig. 6).<br />
Resta in attesa di una conferma archeologica la soluzione<br />
architettonica formulata per il settore a monte dell’arco, tra<br />
questo e il muro di terrazzamento al decumano, che Frova e<br />
Kasprysiak hanno restituito in forma di un aereo loggiato su<br />
costruzioni voltate e aperte sul foro (Fig. 3).<br />
Tra i reperti lapidei sopra citati interessante è pure lo spezzone<br />
di lastra in marmo, sul cui prospetto è un motivo a falsa<br />
archeggiatura dalla luce di 190 cm (Fig. 7). Questo pezzo è<br />
analogo per dimensioni e per motivo decorativo alle grandi lastre<br />
applicate in età flavia al muro di sostegno della terrazza<br />
capitolina. Poiché il frammento si differenzia dalle lastre per<br />
la materia, esso non può averne fatto parte così come difficilmente<br />
lo si può ritenere esito di un più tardo intervento di restauro.<br />
È invece più logico immaginare che esso svolgesse una<br />
funzione analoga in un altro settore del foro. Sulla base dello<br />
stato attuale delle conoscenze si potrebbe ritenere che la lastra<br />
marmorea rivestisse il fronte del muro di terrazzamento del<br />
decumano 20 .<br />
18<br />
DELL’ACQUA, 2008/2009, cit., p. 58.<br />
19 Costruito all’epoca di Adriano, esso fu distrutto tra la fine del XVI e gli<br />
inizi del XVII secolo, cfr. P. GROS, L’architecture romaine, 1. Les monuments<br />
publics, Paris 1996, fig. 68, pp. 72-73.<br />
20 Ipotesi accolta in recenti ricostruzioni grafiche e in 3D, ma non provata<br />
sino a oggi.