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384 LUCIANO FAVERZANI<br />
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Guardia Reale, per ordine del Vicerè, nel giugno 1813 occupa<br />
Lubiana. Fra il 14 e il 18 ottobre 1813 Teodoro è con la Guardia<br />
alla battaglia di Lipsia. Rientrato in Italia e scoppiata la rivolta<br />
in Milano con altri generali si adoperò per salvare il Regno<br />
d’Italia ma senza successo. Caduto il Regno d’Italia Teodoro<br />
Lechi partecipò alla “congiura dei Generali”. Arrestato<br />
il 14 dicembre 1814, fu incarcerato a Mantova; condannato a<br />
morte, pena commutata in quattro anni di carcere, fu trasferito<br />
a Milano dove finì di scontare la pena alla Rocchetta del<br />
Castello. Liberato nel dicembre 1818, nel 1821 fece ritorno a<br />
Brescia. Nel 1848 allo scoppio delle cinque giornate di Milano,<br />
Teodoro Lechi, ormai settantenne, fu nominato dal Governo<br />
Provvisorio Comandante militare dell’insurrezione.<br />
Rientrati gli austriaci a Milano, il vecchio generale, fu arrestato<br />
e imprigionato alla Rocchetta del Castello. Liberato il 25<br />
marzo il Lechi fu confermato dal Governo Provvisorio Lombardo<br />
Comandante di tutte le forze militari e il 19 settembre<br />
1848, Carlo Alberto lo nominò Generale d’Armata a riposo.<br />
Nel 1859 dopo la liberazione della Lombardia a opera delle<br />
truppe franco-sarde fece ritorno a Milano. Il Lechi morì il 2<br />
maggio 1866 a Milano e secondo le sue volontà fu sepolto a<br />
Brescia.<br />
Bernardino Lechi entrato nelle file dell’esercito rivoluzionario<br />
bresciano partecipò alla repressione dell’insurrezione di<br />
Salò. Il 29 marzo venne fatto prigioniero dagli insorti e inviato<br />
a Venezia e successivamente a Leoben venendo liberato<br />
solamente nel maggio successivo. Con l’arrivo degli austrorussi<br />
fuggì con la famiglia a Genova. Fece ritorno a Brescia<br />
nel 1800 al seguito dei francesi. Nel giugno 1805, Bernardino,<br />
fu incaricato dai fratelli generali di gestire i preparativi<br />
per la venuta a Brescia di Napoleone che, fra il 13 e il 15 giugno,<br />
fu ospite della famiglia Lechi nella villa di Montirone.<br />
Dopo il 1814, il fallimento della congiura dei Generali e l’arresto<br />
dei fratelli, Bernardino ebbe il compito di gestire i loro<br />
beni. Negli anni successivi ebbe a dedicarsi alla floricoltura<br />
e alla coltivazione delle Camelie per le quali andò famoso<br />
in tutta Europa.