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Quaderno 3 - Comune di Rimini

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28<br />

la storia<br />

tega dei Richier, dove i giovani appren<strong>di</strong>sti venivano istruiti anche alla lavorazione<br />

del legno, dell’avorio e altri materiali ancora. I riminesi sono abituati a<br />

godere della vista <strong>di</strong> un meraviglioso bronzo eretto in una delle piazze principali<br />

della città, una statua a tutto tondo in cui lo scultore ha considerato tutti i punti<br />

<strong>di</strong> vista, le angolazioni, la collocazione e i rapporti con lo spazio circostanti 37 .<br />

Tuttavia Cor<strong>di</strong>er fu artista soprattutto d’interni, <strong>di</strong> marmi, della cui lavorazione<br />

era grande e sapiente esperto, <strong>di</strong> cappelle <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e importanti basiliche. La<br />

statua riminese è l’unica sua opera nota all’aperto, e l’unico altro suo bronzo<br />

monumentale documentato è, come già si è ricordato, l’Enrico IV a San<br />

Giovanni in Laterano 38 , eseguito tra il 1606 e il 1609, un’opera densa d’implicazioni<br />

politiche relative alle tensioni tra Roma, Francia e Spagna. Il sovrano francese<br />

aveva deciso <strong>di</strong> cedere le ren<strong>di</strong>te <strong>di</strong> un’abbazia del suo territorio proprio al<br />

Capitolo lateranense, che volle rendergli omaggio tramite l’erezione <strong>di</strong> un<br />

monumento in suo onore all’interno della propria chiesa. La delicata fase politica<br />

<strong>di</strong> primo Seicento, spesso giocata proprio sui rapporti <strong>di</strong> Francia e Spagna<br />

con la Santa Sede, fece sì che la fazione filo-spagnola protestasse contro un<br />

segno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne così palese e inusuale per un monarca. Il bronzo raffigura<br />

infatti il Enrico IV in una posa imperiosa, indossante un’armatura all’antica, circondato<br />

dai trofei e dalle insegne evidenti del suo potere, esibite dall’artista con<br />

grande virtuosismo. La superficie è decorata da una profusione <strong>di</strong> particolari e<br />

dettagli raffinatissimi, che tuttavia oggi non sono pienamente fruibili a causa<br />

della collocazione della statua, a cui un visitatore comune ha un accesso limitato.<br />

Proprio l’Enrico IV, oggi non ubicato nella sua sede originaria, e su un pie<strong>di</strong>stallo<br />

anch’esso non originale, rappresenterà un riferimento <strong>di</strong>retto per il bronzo<br />

riminese, a livello stilistico e materiale 39 .<br />

Ci si chiede a questo punto come i riminesi fossero riusciti ad aggiu<strong>di</strong>carsi la<br />

collaborazione <strong>di</strong> un artista tanto celebre, ammirato, inserito e costoso, data la<br />

loro situazione politica che abbiamo visto essere piuttosto precaria. Tra i “clienti”<br />

illustri dello scultore si trova anche il nome del car<strong>di</strong>nale riminese<br />

Michelangelo Tonti, che nel 1608 fu padrino al battesimo del primogenito <strong>di</strong><br />

Cor<strong>di</strong>er, e che nello stesso anno saldò i conti relativi ai busti <strong>di</strong> Pietro e Paolo<br />

su incarico <strong>di</strong> Scipione Borghese. Infine, tra i beni dell’inventario dell’artista era<br />

37 Non sappiamo in realtà come abbia fatto Cor<strong>di</strong>er a considerare a livello pratico tutte le problematiche relative<br />

ad una statua a tutto tondo da collocare all’aperto. La sua presenza a <strong>Rimini</strong>, infatti, non è documentata ma<br />

non si può escluderla totalmente.<br />

38 Altri bronzi pervenutici: la griglia per l’altare <strong>di</strong> San Pietro, in San Pietro a Roma, fusa da Orazio Censore, e la<br />

piccolissima statua raffigurante la carità del Victoria and Albert Museum <strong>di</strong> Londra. In nessuno dei casi citati<br />

Cor<strong>di</strong>er si occupò della fusione.<br />

39 Sull’Enrico IV in Laterano, fuso da Gregorio de’ Rossi, cfr. S. Pressouyre, Nicolas Cor<strong>di</strong>er…op. cit., cat. n. 18;<br />

C. Petrangeli (a cura <strong>di</strong>), San Giovanni in Laterano, Firenze 1990, pp. 154-155; J. Freiberg, The Lateran in 1600.<br />

Christian Concord in Counter-Reformation Rome, Cambridge 1995, pp. 292-294.

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