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02 Relazione del Segretario.pdf - BOLbusiness

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3] Attività accademica<br />

15<br />

Angela Merici che seppe coniugare rinnovamento interiore e<br />

impegno sociale.<br />

Mercoledì 15 febbraio – In occasione <strong>del</strong>la festa dei Santi<br />

Patroni Faustino e Giovita, in collaborazione con la Fondazione<br />

Civiltà Bresciana, alla presenza <strong>del</strong>le autorità civili, militari<br />

e religiose <strong>del</strong>la città, si tiene la cerimonia <strong>del</strong>la consegna<br />

<strong>del</strong> “Premio <strong>del</strong>la Brescianità 2006”. Gli insigniti e le motivazioni<br />

sono: Elena Allegretti, trasfonde le voci <strong>del</strong> Coro<br />

Isca in palpiti, magie, colori <strong>del</strong>la musica; Renzo Capra, esempio<br />

di energia manageriale produttiva nella municipalizzazione<br />

di Brescia; Franco Nardini, cronista <strong>del</strong>la Storia bresciana<br />

nella sua identità interdisciplinare; Alberto Sorlini,<br />

manca solo lo “scatto” di Man Ray al Museo nazionale <strong>del</strong>la<br />

Fotografia.<br />

Venerdì 10 marzo – Il prof. Antonio Chiesa, docente <strong>del</strong>l’Università<br />

degli studi di Brescia e cultore <strong>del</strong>la materia, a presentazione<br />

<strong>del</strong> libro «Parole sulle Pietre» di A. Chiesa e M.<br />

Rigoni Stern, tiene una conferenza su: La memoria storica <strong>del</strong>la<br />

Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago.<br />

Nel maggio di novant’anni fa, a un anno dalla dichiarazione<br />

di guerra all’Austria-Ungheria da parte <strong>del</strong>l’Italia, il generale<br />

A.U. Conrad sferra un poderoso attacco destinato ad occupare<br />

la pianura vicentina e padovana, in modo da isolare il<br />

grosso <strong>del</strong>le truppe italiane schierate sul fronte <strong>del</strong>l’Isonzo.<br />

L’attacco coinvolge il settore occidentale <strong>del</strong> fronte, ma si sviluppa<br />

soprattutto sugli altipiani e sulle montagne posti a cavallo<br />

tra la valle <strong>del</strong>l’Adige e quella <strong>del</strong> Brenta. In quei luoghi<br />

la Grande Guerra si è combattuto, ad intervalli, per quarantuno<br />

mesi. A distanza di novant’anni i segni <strong>del</strong>le battaglie (trincee,<br />

accampamenti, depositi...) sono ormai scomparsi. Rimangono<br />

le scritte sulle pietre (italiane, austriache, ma anche slovene,<br />

croate, bosniache, inglesi e francesi) che, insieme alle strade<br />

e a pochi sopravvissuti cimiteri, segnano le vie sulle quali<br />

passarono gli eserciti, le zone dove questi trascorsero i lunghi<br />

inverni nella neve, e ricordano i caduti tra le decine di migliaia<br />

di morti <strong>del</strong>le due parti.

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