12.08.2013 Views

TOTALE PAGINE pg03 ULTIMO - Ordine Regionale dei Geologi ...

TOTALE PAGINE pg03 ULTIMO - Ordine Regionale dei Geologi ...

TOTALE PAGINE pg03 ULTIMO - Ordine Regionale dei Geologi ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

politicizzato secondo il quale è sufficiente prevedere la distribuzione a pioggia di finanziamenti finalizzati allo sfalcio<br />

dell’erba sulle sponde <strong>dei</strong> corsi d’acqua per mitigare e contenere anche il rischio idrogeologico. Affermazione che diventa<br />

estremamente più grave quando a farla è un responsabile di Protezione Civile.<br />

Ma torniamo ai corsi d’acqua. Ancora oggi alla fine del primo decennio del XXI secolo si lamentano, ed in questi ultimi<br />

tempi in maniera più ricorrente che in passato, le esondazioni e le alluvioni.<br />

È incredibile come, dopo tutti i fiumi di parole, dette in questi ultimi 25 anni e lo shoc dell’approvazione supercontestata<br />

<strong>dei</strong> Piani di Bacino si registrino ancora i soliti danni e sia estremamente attuale la Pubblicità Progresso di Figura 1 che<br />

compariva sulla quarta di copertina di una rivista del 1984!<br />

Ma per fortuna si intravede qualche barlume: è proprio mentre si stanno scrivendo queste note che alla foce del torrente<br />

Deiva è in fase di definizione un intervento radicale di pulizia e ripristino delle sezioni di deflusso, un intervento tanto<br />

drastico quanto coraggioso intrapreso dal Comune di Framura, che fino ad oggi ha movimentato ed asportato non meno di<br />

30.000 mc di materiale e che da funzionario geologo in odore di pensione non avrei mai immaginato di vedere, soprattutto<br />

calato in quella particolare realtà.<br />

Quell’alveo soprattutto, ma come tanti altri, è sempre stato territorio di conquista da parte di interessi più o meno privati<br />

e con la connivenza delle Istituzioni via via competenti:<br />

- per la chiusura fino a quasi quattro <strong>dei</strong> cinque archi del ponte ferroviario (poi a fatica e con tante battaglie e compromessi<br />

riportato a tre più due mezzi archi liberi che, sia ben chiaro, non corrispondono alla luce ed alla sezione di deflusso di<br />

quattro archi liberi);<br />

- per la realizzazione di una scogliera per un capriccio ambientale (che ha tolto circa quattro mq di sezione di deflusso);<br />

- per la realizzazione di una scogliera a protezione temporanea di un depuratore che non sarà mai spostato (come<br />

abitudine italiana le cose temporanee sono le più stabili e durature);<br />

- per la realizzazione di alcuni manufatti in alveo (fra i quali un paio di muretti e cordoli con l’evidente scopo di trappola<br />

per mantenere ed aumentare la spiaggia davanti ad uno stabilimento balneare, ma che ha influito ed influisce in maniera<br />

sostanziale sulla velocità di accrescimento anche della barra fociva);<br />

- per la forzatura a realizzare un ponte con una pila centrale (sempre per un capriccio di gusto ambientale) su una sezione<br />

d’alveo che oggi, in base ad una proposta di legge, quando approvata, lo vedrebbe costruito a campata unica;<br />

- per la creazione temporanea di parcheggi in alveo (il custode che dormiva in un furgone alla fine dell’estate del 1981 è<br />

stato portato via da una piena e mai più ritrovato e le auto parcheggiate sono oggi tane per saraghi, branzini e cefali) o di<br />

campi da beach wolley e bocce;<br />

- e per il mantenimento di un’improponibile area protetta – zona di riproduzione realizzata con la parziale<br />

impermeabilizzazione dell’alveo fra detriti e scarichi più o meno abusivi.<br />

Oggi la situazione si è capovolta e l’alveo è tornato libero, oggi il fiume sembra nuovamente un fiume e già solo a vederlo<br />

consente una certa tranquillità circa la possibilità che una piena, anche con portata duecentennale, vi possa essere<br />

smaltita. Ricordiamoci, però, che anche in questo caso si lavora con situazioni naturali, alla foce di un torrente, di fronte<br />

ad un mare aperto e sempre in movimento e che per mantenere questo grado di sicurezza, raggiunto, bisognerà<br />

manutentare quanto fatto: sarà indispensabile garantire un piccolo finanziamento annuo per mantenere queste<br />

condizioni, impedire nuove invasioni dell’alveo ed asportare periodicamente la barra fociva.<br />

Conclusioni<br />

PROFESSIONE<br />

GEOLOGO<br />

Sono pochi esempi, ma credo significativi di come sia possibile oggi gestire in maniera alternativa, ovviamente senza<br />

necessariamente generalizzare, situazioni critiche anche vaste e complesse, che coinvolgono intere frazioni abitate ed un<br />

gran numero di residenti. Ovviamente occorre una certa dose di coraggio a tutti i livelli e, soprattutto, a livello politico per<br />

condividere strade inconsuete e apparentemente o inizialmente poco remunerative in termini di popolarità, ma che alla<br />

fine ripagano almeno in termini di velocità di soluzione e di tranquillità della popolazione. Naturalmente non bisogna<br />

26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!