non solo reggia, quante sfide da carditello al policlinico

More documents

Recommendations

Info

8 Lunedì 14 Maggio 2012 Corriere del Mezzogiorno Corriere del Mezzogiorno Lunedì 14 Maggio 2012 9 NA NA Da Aversa a Sant’Angelo in Formis Reggia fiore all’occhiello dell’intera provincia, ma c’è anche tanto altro Quanti tesori da ammirare Da Aversa a Sant’Angelo in Formis. Terra di Lavoro offre la possibilità di ammirare gioelli storiici, artistici, archeologici e architettonici con pochi eguali. Ecco un itinerario «ragionato» in sette tappe per visitarli. Almeno in parte. Aversa è la più vicina al confine fra le province di Napoli e Caserta, mostra la sua antichità anche se il castello ha perduto la sua forma divenendo prima caserma poi "Casa dei matti" e infine manicomio giudiziario "Filippo Saporito", in aggiunta a quello civile (il Santa Maria Maddalena dal 1813 nell’omonimo complesso conventuale). Nella piccola Aversa vennero per lunghi decenni rinchiuse le menti ritenute malate del Regno di Napoli. Nel centro domina la Cattedrale iniziata nel 1053, durante la signoria del guerriero normanno Rainulfo Drengot. Nel millennio, rifacimenti continui e oggi leggibili nella muratura sopravvissuta a incendi e terremoti: quello del 1456 provocò la ricostruzione del campanile con marmi e colonne presi nelle rovine romane della vicina Atella. Architettura romanica nell’abside principale e nel deambulatorio, nelle volte a crociera; interventi settecenteschi nella navata centrale, che si conclude con l’altare maggiore disegnato da Luigi Vanvitelli. Andando a piedi fino alla seicentesca Porta Napoli, s’incontrano la facciata barocca della chiesa, il campanile e l’ospedale dell’Annunziata sorto nel 1300, oggi Facoltà di Ingegneria. Riecheggiano intorno a quelle pietre nomi femminili normano-longobardi: Sikelgaita sorella del duca Sergio reggente bizantino di Napoli che, assieme al feudo, la diede in moglie a Rainulfo Drengot; Ricarda e Aloara ritenute fondatrici della chiesa di San Biagio nel Mille, Urrifrida, che fece edificare nel 1050 il convento di San Lorenzo. Caserta è legata indissolubilmente alla Reggia settecentesca. Carlo di Borbone (come re di Napoli non volle essere Terra di Lavoro è ricca di bellezze da visitare Ecco un itinerario «ragionato» in sette tappe "numerato", diventò III quando fu chiamato sul trono di Spagna) spese 6 milioni e 133.507 ducati per la costruzione che richiese 22 anni di lavoro. Cinque piani, 1200 stanze, quattro cortili su 45mila metri quadri, il tufo arrivava da San Nicola la Strada, il travertino da Bellona, il marmo grigio da Mondragone, la calce da San Leucio, la pozzolana dai Campi Flegrei, il laterizio da Capua, i marmi pregiati da Carrara e il ferro da Follonica. Progetto e direzione dei lavori di Luigi Vanvitelli, inizio nel 1752, conclusione nel 1774 un anno dopo la morte del progettista quando il re era già partito per Madrid (1759) lasciando a Napoli il giovanissimo Ferdinando. Opere d’arte e reperti archeologici, decorazioni e interni imponenti, e infine quel parco di 120 ettari, tre dritti chilometri di viale centrale con vasche d’acqua fluente e zampillante, adornate di statue, fino alla grande cascata in cima al colle, alimentata da una condotta di 40 chilometri che viaggia attraverso cinque montagne e sopra tre ponti, il più grande è sulla via della valle di Maddaloni. San Leucio: anteprima di socialismo utopistico fatto in casa in quella che doveva essere "Ferdinandopoli", città progettata nel 1789 col nome del giovane re di Napoli, contigua al gran parco della reggia voluta da suo padre. Ferdinando e Maria Carolina s’erano momentaneamente invaghiti delle teorie egualitarie di Gaetano Filangieri, il pensatore di cui parlavano tanto bene in Francia coloro che volevano convincere i loro cognati Luigi XVI e Maria Antonietta a fare le riforme della modernità. Qualche tempo dopo, quando le reali teste francesi caddero mozzate, finirono anche gli entusia- Sopra, l’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. A destra, un’immagine dell’interno della basilica di Sant’Angelo in Formis. Di seguito: una sala del Mueso Campano di Capua e la chiesa dell’Annunziata di Aversa Sopra: il laghetto "Bagno di Venere" all’interno del Giardino Inglese nella Reggia di Caserta smi utopistici napoletani, e della colonia di San Leucio dove non dovevano esserci differenze sociali, rimasero solo la fabbrica della seta e la scuola dei setaioli nel già esistente casino di caccia, con le due file di case a schiera davanti al Belvedere sulla collina. Casertavecchia. Eccoci in piena "Longobardia", nel Medioevo meglio conservato: era "Casairta" perché arroccata e ben difesa a 400 metri di altezza, come pretendevano quei tempi di scorrerie saracene in pianura, costruita dai longobardi del principato di Capua almeno 150 anni prima dell’anno Mille. Casertavecchia è a pochi chilometri (in salita) dalla Caserta nuova, la cui nascita intorno alla reggia settecentesca fece tornare gli abitanti giù nella pianura dopo 8 secoli. Lassù s'erano messi al sicuro anche i vescovi, fra cui Rainulfo che nel 1113 gettò le fondamenta della cattedrale di San Michele, compiuta nel 1153. Nel maestoso interno - tre navate lunghe 46 metri - è facile identificare come romane le 18 colonne di marmo bianco e cipollino, i capitelli. Facciata in tufo movimentata da una fantastica danza di archi intrecciati, colonne, decorazioni, con tre portali di marmo scolpito, cupola elegantissima, campanile alto 32 metri a cavallo della via d'accesso alla piazza. La vicina chiesetta gotica, il poderoso castello longobardo dalle mura alte 30 metri le abitazioni, le strade, la pavimentazione, il silenzio, inducono il visitatore ad un suggestivo viaggio nella la storia. Santa Maria Capua Vetere. Contigua a Caserta, la "Capua Vetere", come dice la denominazione latina, occupa il posto di Capua romana (mentre la vicina Capua odierna sta dov'era Casilinum, porto sull'ansa del Volturno a guardia del ponte della via Appia). Nacque villaggio osco, poi città etrusca, poi sannitica ricca e potente che si alleò con Roma, quindi la tradì, tornò con Roma per tradirla di nuovo aprendo le porte ad Annibale A sinistra, una bella immagine del borgo Di Casertavecchia illuminato. In basso a destra, il borgo di San Leucio vincitore a Canne. Voleva esser capitale, ma sconfitto Annibale, i romani la distrussero tutta nel 211 a. C. Pochi decenni dopo era ricchissima colonia romana, la città più grande e prospera del Sud, quindici chilometri di mura con sette porte , due Fori, due Teatri, un Circo, l'Anfiteatro con la scuola dei gladiatori dove si allenò il giovane Spartaco prima di capeggiare la rivolta degli schiavi. E anche una ventina di templi dedicati a tante divinità, le cui tracce si ritrovano nei toponimi (per esempio, Casapulla: Casa di Apollo). Si galoppa nella storia percorrendo le vie dall'Anfiteatro (secondo per dimensioni solo al Colosseo) al Duomo che nacque paleocristiano, fu ampliato dal longobardo Arechi II, trasformato nel 1600 e anche due secoli dopo. La Capua ex Casilinum, per la sua posizione strategica sul Volturno, è stata in duemila anni innumerevoli volte assediata, conquistata, liberata, distrutta. Ancora oggi suonano le campane a morto il 24 luglio, anniversario della strage ordinata da Cesare Borgia (figlio del papa Alessandro VI) che nel 1501 fece uccidere a tradimento 5mila capuani durante una tregua dell'assedio. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutto dalle bombe proprio il ponte romano della via Appia sul Volturno. Piccola e bella, Capua mostra antichità incastonate nelle mura di palazzi nobiliari e delle chiese, tutte da visitare. E nel ricchissimo Museo Campano da poco riordinato, troneggiano le "Madri di Capua", circa 200 statue in tufo grigio e piccoli ex voto: fin da cinque secoli a.C. erano offerti a "Matuta", dea della fertilità rappresentata da prosperose donne con le braccia piene di figli. Sant’Angelo in Formis è da non perdere, a poca distanza oltre l'Autostrada del Sole: quella Basilica è l'unico esempio di architettura benedettina che ci è rimasto dopo la distruzione (1943) dell'Abbazia di Montecassino, risale al X secolo, è stata costruita sui ruderi e con i materiali del tempio romano di Diana Tifatina, che era uno dei tanti edifici religiosi dell'antica Capua romana. Eleonora Puntillo © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 NA Lusso Si è chiusa da poco l’edizione numero trentasette di Mondo Prezioso Al Tarì il gioiello non conosce crisi Si è chiusa da poco, al Tarì, l’edizione numero trentasette di Mondo Prezioso. Le novità del settore sono state presentate dalle 400 aziende stabilmente insediate al Tarì, oltre che da oltre 100 espositori esterni, rappresentativi delle realtà più all’avanguardia del settore e provenienti da tutta Italia e dall’estero. Nell’era della globalizzazione e della standardizzazione, il Tarì segna un ritorno al gioiello artigianale, ma in un’accezione completamente nuova, mettendo insieme eccellenza produttiva e design esclusivo e personalizzato. Nasce, così, il «Gioiello sartoriale» e un nuovo concetto di artigianato. Il punto di forza di questa proposta è il Tarì Design Lab, il laboratorio di creatività che sempre più dedica — anche ai singoli gioiellieri — attività di consulenza ad hoc per la nascita di linee di prodotti il cui brand è quello che si identifica con il punto vendita o che, a loro volta, rispondono alle specifiche esigenze personalizzate del cliente finale. Secondo uno studio condotto dagli esperti del Tarì, l’alta gioielleria, come tutti i beni di lusso, non conosce crisi e continua ad essere tra le preferenze di acquisto dell’upper class. I dati del mercato sono quanto mai confortanti e in particolare le gemme preziose hanno fatto registrare un incremento del 31 per cento nel 2011. Il comparto resta solido e il dato positivo deriva anche dalla percezione del gioiello come bene rifugio ed investimento. Con i suoi 850 milioni di fatturato consolidato anche per il 2011 il Tarì, il Centro Orafo polifunzionale di Caserta, è una delle realtà economico-produttive europee in controtendenza alla crisi. Il Tarì, che quest’anno festeggia i 16 anni di attività, è divenuto un modello vincente perché è riuscito a far convergere in un unico distretto — il complesso polifunzionale di Marcianise, dove sorge — tutta la filiera del settore orafo: dalla ricerca e sviluppo, alla formazione, dall’esposizione alla distribuzione, finanche alle attività di comunicazione in uno spazio dedicato agli eventi. La Reggia Designer Outlet a Marcianise è l’ultimo arrivato del gruppo McArthur- Glen, il primo nel Sud Italia. Inaugurato nel febbraio 2010, ospita alcune tra le firme più prestigiose della moda nazionale e internazionale. Tra le altre griffe sono presenti nella cittadella John Richmond, Prada, Church's, Roberto Cavalli, Desigual, Love Sex & Money, Liu Jo, Replay, Nike, Timberland, Marlboro Classics, Aspesi, Bikkembergs, Tommy Hilfiger, Blumarine, Gianfranco Ferré, Guess, Hugo Boss, Harmont & Blaine , Patrizia Pepe, Pinko e Rocco Barocco. Complessivamente 130 boutique, che offrono i migliori prodotti con prezzi ridotti fino al 70 per cento, distribuiti su oltre 26mila metri quadrati. Destinato a divenire uno dei più evoluti in Europa, il Centro suggella l'assoluto interesse del Gruppo McArthurGlen per le tematiche ambientali: a una rispettosa opera di valorizzazione della componente paesaggistica, corrisponde una serie di soluzioni senza precedenti nel settore retail in termini di eco-sostenibilità e risparmio energetico. La Reggia, primo eco-Village europeo, è dotato infatti di oltre 2.500 metri quadrati di pannelli solari integrati nell'architettura e destinati a produrre quasi un terzo del suo fabbisogno energetico com- Nell’era della globalizzazione «vince» il ritorno all’artigianale Un progetto di sviluppo sostenibile sociale e ambientale che ne fanno un laboratorio d’avanguardia. Al forte impatto sociale, in termini economici, di indotto occupazionale e di formazione dei talenti, da alcuni mesi si è aggiunto anche un progetto di sostenibilità energetica. Tra gli obiettivi del Tarì per il 2012 — parallelamente al proseguimento delle già consolidate attività legate alla promozione delle aziende sul territorio nazionale attraverso le fiere e lo sviluppo dei servizi di creatività, formazione, studi delle tendenze e marketing — c’è l'avvio di una importante attività dedicata all'export. Sulla scorta della consolidata esperienza acquisita e messa a punto dal Tarì sul mercato nazionale, dove ormai è da anni radicata un'approfondita conoscenza degli operatori e una forte fidelizzazione della clientela nazionale, l'obiettivo attuale è indi- plessivo, risparmiando ogni anno circa 480.000 chili di CO2. Oltre allo shopping esclusivo, il Designer Outlet McArthurGlen mette a disposizione dei suoi visitatori numerosi servizi: punti ri- viduare nuove opportunità commerciali, a beneficio delle aziende del Tarì, anche per i nuovi mercati. Già è stato individuato nell'ambito dell'area marketing un gruppo di lavoro che ha l'obiettivo di individuare nuovi mercati, avviare attività di scouting di buyers provenienti dai paesi emergenti o da quelli che oggi dimostrano indicatori economici più interessanti per il settore orafo e organizzare operazioni di incoming. Dal canto loro, le aziende del Tarì che — puntando su una specifica identità di prodotto o di brand, su storie aziendali consolidate, o ancora su organizzazioni più giovani ed efficienti che in passato — hanno deciso di sposare con maggiore entusiasmo e coinvolgimento questo obiettivo stanno dando vita ad un vero e proprio «Club Export», aperto a tutti, il cui obiettivo sarà condividere attraverso riunioni e approfondimenti le scelte operative da intraprendere e diffondere presso i principali appuntamenti internazionali i progetti del Tarì. Il primo obiettivo è l'organizzazione, in occasione della prossima edizione di Tarì Mondo Prezioso, il salone della gioielleria che si Il tema dell’ultima edizione di Mondo Prezioso è stata la «Policromia: orientamenti contemporanei nel colore». Attraverso un percorso sensoriale, i colori che illumineranno l’estate 2012 sono stati i veri protagonisti del salone, interpretati e declinati nelle personali visioni dei 14 designer del Tarì. storo, parcheggi, un'attrezzatissima area giochi per bambini e un fitto calendario di eventi e manifestazioni. Dalla sua inaugurazione, La Reggia ha promosso e realizzato grandi eventi e concerti aperti al grande pubblico e ad ingresso gratuito. Appuntamenti di grande richiamo come la sfilata di moda dello scorso 29 settembre — organizzata in occasione dell'inaugurazione dei nuovi negozi — e come i grandi concerti Lunedì 14 Maggio 2012 Corriere del Mezzogiorno Outlet Nella struttura McArthurGlen di Marcianise ci sono centotrenta boutique che offrono i migliori prodotti con prezzi ridotti fino al 70 per cento La Reggia delle griffe scontate Un eco-village dotato di oltre 2.500 mq di pannelli solari integrati nell’architettura In alto a destra: un padiglione del Tarì. In alto a sinistra: Gianni Carità, timoniere del centro orafo. Sopra una mostra Sotto alcune della Reggia Designer Outlet, ultimo arrivato del gruppo McArthurGlen, il primo nel Sud Italia. Inaugurato nel febbraio 2010, ospita alcune tra le firme più prestigiose della moda nazionale e internazionale La mostra svolgerà dal 5 all'8 ottobre 2012, di una importante operazione di incoming. I buyers provenienti da Russia, Est Europa e Turchia — in tutto quaranta — saranno selezionati dal Tarì e invitati a visitare l'evento con un ricco programma di attività, che prevederà non soltanto l'incontro con le aziende della cittadella orafa interessate, ma anche momenti dedicati alla visita delle zone circostanti e alla valorizzazione delle tipicità del territorio casertano. Sensibili alla internazionalizzazione anche le istituzioni del territorio, Camera di Commercio e Confindustria in primo luogo, che hanno allo studio le possibili forme di integrazione con l'iniziativa. All’orizzonte anche una convenzione che il Tarì sta stipulando con la facoltà di Economia della Sun. Già da tempo è stata avviata una pianificazione molto articolata insieme con la preside Clelia Mazzoni. Si tratta di un progetto di collaborazione per il quale il Tarì ospiterà nei prossimi mesi alcuni studenti in tirocinio formativo, che svilupperanno un'indagine sulle strategie competitive delle aziende e faranno le loro proposte ai vertici della cittadella orafa. Anna Paola Merone © RIPRODUZIONE RISERVATA di artisti italiani e internazionali ospitati dal Summer Festival, divenuto ormai un appuntamento fisso dell'estate casertana, che attira ogni anno migliaia di visitatori. Molto forte anche il legame con lo sport, in virtù della collaborazione con la Juve Caserta, squadra di basket che milita nel campionato di Serie A. Sono inoltre clienti abituali de La Reggia anche diversi calciatori, fra cui i campioni azzurri Marek Hamsik ed Edinson Cavani. A. P. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Page 1 and 2: Speciale Terra di Lavoro NON SOLO R
Page 3 and 4: Corriere del Mezzogiorno Lunedì 14
Page 5 and 6: Corriere del Mezzogiorno Lunedì 14
Page 7: Corriere del Mezzogiorno Lunedì 14
Page 11 and 12: 12 NA Business & Ambiente Nella str
Page 13 and 14: 14 NA Veicoli & business L’aziend
Page 15: 16 NA Lunedì 14 Maggio 2012 Corrie

non solo reggia, quante sfide da carditello al policlinico

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?