Testo - Camera dei Deputati

906 Antonio Placanica
l’articolo 90, primo comma, della Costituzione: essa, infatti, agli articoli
5, 6, 7 e 9, commi 1 e 2, disciplina i poteri d’indagine di cui il Comitato
può valersi per predisporre — a norma dell’articolo 12, primo comma,
della legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1 — la relazione con la
quale proporre al Parlamento in seduta comune la messa in stato d’accusa;
mentre il potere di dichiarare la propria incompetenza o disporre
l’archiviazione, riconosciuto a tale organo dall’articolo 8, comma 2, della
citata legge n. 219 del 1989, è subordinato al mancato esercizio, da
parte del quorum di parlamentari prescritto dal successivo comma 4, della
facoltà di chiedere che esso riferisca comunque al Parlamento: è evidente
che il mancato esercizio di tale facoltà da parte della minoranza
indicata dimostra l’adesione della maggioranza del Parlamento alla decisione
adottata dal Comitato, che dovrà dunque imputarsi all’organo maggiore
( 199 ). Rimane pertanto esclusa la legittimazione attiva del Comitato
relativamente ai conflitti spettanti a tali decisioni (salvo quanto espressamente
disposto dall’articolo 9, comma 3, della legge circa i conflitti con
l’autorità giudiziaria) ( 200 ). Questa, invece, ben potrebbe ammettersi qualora
il Comitato ritenesse di dover azionare tale strumento per superare
eventuali impedimenti opposti da altro potere — segnatamente l’esecutivo,
anche considerato quale complesso degli organi del Governo e della
pubblica amministrazione — all’esercizio delle proprie funzioni
istruttorie e d’indagine, il cui svolgimento riveste carattere necessario per
l’adempimento delle attività ad esso esclusivamente appartenenti, e si riferisce
quindi a un’attribuzione che, quantunque specificata da legge ordinaria,
risulta direttamente funzionale al compito spettante al Comitato
medesimo in forza delle richiamate norme di legge costituzionale.
Relativamente alle commissioni bicamerali, la giurisprudenza della
Corte costituzionale ( 201 ) autorizza a concludere che, ove abbiano a concorrere
in organi di tal natura i requisiti della distinta soggettività e dell’attribuzione
stabile ed esclusiva di competenze parlamentari, debba
riconoscersi ad essi la legittimazione attiva e passiva al conflitto. Per le
Commissioni bicamerali consultive, ciò varrà anche a radicare in esse la
capacità di tutelare, in luogo delle singole Camere, l’interesse alla partecipazione
parlamentare al procedimento di legislazione delegata attraverso
l’espressione del parere, che loro competa in forza di espressa
norma di legge ( 202 ). Similmente deve dirsi della Commissione parlamentare
per le questioni regionali rispetto alla partecipazione, prescritta
dall’articolo 126, primo comma, della Costituzione, al procedimento per
lo scioglimento dei consigli e alla rimozione dei presidenti delle giunte
regionali ( 203 ). I fondati dubbii sussistenti sulla natura parlamentare del-