La stampa Bianco e nero - Fotografia.it
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Speciale <strong>Bianco</strong> e Nero<br />
<strong>La</strong> <strong>stampa</strong> <strong>Bianco</strong> e <strong>nero</strong><br />
È la parte più divertente e creativa del trattamento<br />
del bianco<strong>nero</strong>. Per cominciare<br />
non serve una grande attrezzatura: basta un<br />
ingrand<strong>it</strong>ore, tre bacinelle, carta da <strong>stampa</strong><br />
e i liquidi di sviluppo e di fissaggio.<br />
L'ingrand<strong>it</strong>ore è lo strumento che permette<br />
di proiettare l’immagine ingrand<strong>it</strong>a del<br />
negativo sul foglio di carta sensibile. È composto<br />
da un piano, una colonna e una testa.<br />
<strong>La</strong> testa è la parte principale. È quella dove<br />
alloggiano l'obiettivo, le lenti condensatrici<br />
e la lampada. Nella testa dell'ingrand<strong>it</strong>ore<br />
troviamo il portapellicola, all'interno<br />
del quale va inser<strong>it</strong>o il negativo da<br />
<strong>stampa</strong>re.<br />
Come nella fase di ripresa, anche in <strong>stampa</strong><br />
l’obiettivo incide molto sulla qual<strong>it</strong>à dell’immagine.<br />
Non cercate quindi di economizzare<br />
sull'obiettivo dell'ingrand<strong>it</strong>ore.<br />
<strong>La</strong> procedura<br />
Molto sinteticamente, si spegne la luce e si<br />
opera in luce di sicurezza rossa, in quanto<br />
le carte da <strong>stampa</strong> non sono sensibili a questa<br />
luce.<br />
Si accende la lampada dell’ingrand<strong>it</strong>ore<br />
proiettando l’immagine del negativo sul<br />
piano di lavoro. Si sceglie l’inquadratura<br />
alzando o abbassando lungo la colonna la<br />
testa dell’ingrand<strong>it</strong>ore.<br />
Prima di aprire il pacco di carta da <strong>stampa</strong>,<br />
inser<strong>it</strong>e il filtro rosso sotto l'obiettivo - già<br />
previsto in ogni apparecchio - in modo che<br />
la luce non impressioni la carta.<br />
Scegliete l’esatta inquadratura e mettete a<br />
fuoco l’immagine, con il diaframma alla<br />
massima apertura per sfruttare la maggio-<br />
re quant<strong>it</strong>à di luce. Anche l'obiettivo da ingrandimento,<br />
infatti, come quello della macchina<br />
fotografica, ha un diaframma che può<br />
essere aperto o chiuso.<br />
A questo punto, spegnete l'ingrand<strong>it</strong>ore, togliete<br />
il filtro rosso, chiudete il diaframma<br />
ad un valore intermedio (f/8 o f/11), riaccendete<br />
ed esponete la carta per il tempo<br />
di esposizione necessario.<br />
Il calcolo dell’esposizione<br />
Per calcolare il tempo di esposizione è necessario<br />
fare una serie di prove, dette appunto<br />
“provini”. Premettiamo che nella nostra<br />
esposizione ci riferiamo all’uso di carte<br />
a gradazione variabile; ma la tecnica non<br />
cambia se si usano carte a gradazione fissa.<br />
• Dopo aver scelto una parte significativa<br />
dell’immagine, impostate un basso contrasto,<br />
ad esempio gradazione 1, e esponete<br />
per 10 secondi.<br />
Adesso sviluppate per il tempo indicato dalle<br />
specifiche tecniche del rivelatore; quindi<br />
non togliete la carta prima del tempo anche<br />
se vi sembra che si stia scurendo troppo,<br />
né lasciatela più a lungo anche se vi<br />
sembra troppo chiara.<br />
Passate all'arresto e quindi fissate il provino.<br />
Ora accendete la luce della stanza e controllatelo.<br />
Se l'immagine è troppo chiara vuol dire che<br />
dovrete aumentare il tempo di posa; se è<br />
troppo scura che dovrete diminuirlo. Si lavora<br />
cioè in modo inverso rispetto alla ripresa<br />
fotografica che prevede un breve tempo<br />
di posa di fronte a un soggetto chiaro e<br />
un tempo più lungo con un soggetto scuro.<br />
• Il secondo provino andrà fatto con un tempo<br />
d’esposizione che sia un affinamento<br />
del precedente. È chiaro che non è possibile<br />
provare tutti i tempi. Se avete esposto<br />
con dieci secondi e l'immagine risulta chiarissima,<br />
provate con venti; se è chiara, ma<br />
comunque già ben leggibile, provate con<br />
quindici, e viceversa se era scurissima o<br />
scura.<br />
Ricordatevi di scrivere sempre dietro a ogni<br />
provino il tempo di posa usato, così da non<br />
confondere poi i vari provini al momento<br />
di effettuare la <strong>stampa</strong> defin<strong>it</strong>iva.<br />
Ipotizziamo che il secondo provino venga<br />
esposto per quindici secondi e che questo<br />
tempo vi sembri corretto. È il momento di<br />
passare a valutare il contrasto.<br />
• Esiste anche un altro sistema di provinatura,<br />
detta a scalare, per il quale la striscia<br />
di carta viene esposta nella sua interezza,<br />
ad esempio per cinque secondi; poi si copre<br />
una parte con un foglio di carta nera, e<br />
si espone per altri cinque secondi, e via così.<br />
Alla fine la prima zona avrà ricevuto<br />
un'esposizione di soli cinque secondi, la seconda<br />
di dieci e l'ultima la somma di tutte<br />
le pose successive. In questo modo si può<br />
scegliere tra diverse esposizioni a confronto.<br />
L’inconveniente di questo sistema è che si<br />
finisce per confrontare zone diverse dell'immagine,<br />
con diverse esposizioni; se l'immagine<br />
non è omogenea, dovreste confrontare<br />
magari una zona scura che ha ricevuto<br />
un'esposizione tripla con una chiara<br />
che ha ricevuto l'esposizione più bassa<br />
e questo tipo di valutazione non è facile.
<strong>La</strong> gradazione della carta<br />
Il contrasto dipende dalla s<strong>it</strong>uazione di luce<br />
in fase di ripresa e dalla pellicola impiegata.<br />
Dipende anche dallo sviluppo del<br />
negativo: un sovrasviluppo porta a un aumento<br />
del contrasto, mentre un sottosviluppo<br />
a una sua diminuzione.<br />
Occorre poi tenere presente che anche in<br />
<strong>stampa</strong>, come in ripresa, esiste il problema<br />
della lat<strong>it</strong>udine di posa dei materiali che<br />
non sono in grado di dare leggibil<strong>it</strong>à a zone<br />
con contrasti molto forti. Ad esempio,<br />
se la vostra immagine presenta il volto del<br />
soggetto in ombra, è possibile che esponendo<br />
per dieci secondi, il volto sia correttamente<br />
esposto, ma che contemporaneamente<br />
il cielo alle sue spalle sia bianchissimo<br />
e scialbo. Si possono correggere<br />
queste s<strong>it</strong>uazioni con la tecnica della mascheratura,<br />
ma non dovete dimenticare che<br />
ci sono dei lim<strong>it</strong>i nei materiali. Dovrete<br />
quindi anche in questo caso, come già in<br />
ripresa, operare alcune scelte, ovvero decidere<br />
se enfatizzare lo sfondo oppure il<br />
soggetto principale, senza pretendere che<br />
tutto sia leggibile, dalle zone più illuminate<br />
alle ombre più scure.<br />
Valutare il contrasto non è una cosa facile,<br />
soprattutto le prime volte. Una buona <strong>stampa</strong><br />
deve mostrare, se presenti nell'immagine,<br />
neri profondi, bianchi pul<strong>it</strong>i e un’estesa<br />
gamma di grigi.<br />
Per poter ottenere questo dovrete intervenire<br />
anche sulla gradazione della carta.<br />
Usando la gradazione 1 è difficile che otteniate<br />
una <strong>stampa</strong> contrastata, a meno che<br />
il vostro negativo non sia già molto contrastato.<br />
Dato che il provino è stato fatto<br />
con carta di gradazione 1 è facile che abbiate<br />
ottenuto un'immagine piuttosto morbida,<br />
quindi piatta, senza stacchi netti tra<br />
zone illuminate e zone d'ombre.<br />
Provate ora a passare alla gradazione 2 e<br />
fate un altro provino usando lo stesso tempo<br />
d'esposizione. Il cambio di gradazione<br />
di norma non implica una variazione dell'esposizione<br />
fino alla gradazione 4, oltre<br />
la quale il tempo di posa va raddoppiato.<br />
Se ora siete soddisfatti del risultato, prima<br />
di passare alla <strong>stampa</strong> finale dovrete valutare<br />
che l'immagine tende a scurirsi man<br />
mano che la carta si asciuga. Questo è molto<br />
evidente con le carte pol<strong>it</strong>enate, ma il fenomeno<br />
è rilevabile leggermente anche con<br />
la carta bar<strong>it</strong>ata.<br />
Per verificare se avete scelto la giusta esposizione<br />
e il giusto contrasto, provate ad avvicinare<br />
uno spezzone di carta fotografica<br />
non esposta, quindi bianca, ad una zona del<br />
vostro provino che avete visualizzato come<br />
perfettamente bianca e controllate che<br />
lo sia davvero. Se quello che vi sembrava<br />
In questo provino è stata usata la gradazione 1 per l’immagine di sinistra e la gradazione<br />
2 per quella di destra. I tempi di esposizione, partendo dal riferimento 1<br />
fino al 5, sono stati: 10”, 20”, 30”, 40” e 50”.<br />
In questo provino sono state usate le gradazioni 1 e 2 per le immagini in alto,<br />
rispettivamente di sinistra e di desta, e le gradazioni 00 e 0 per le immagini in<br />
basso, rispettivamente di sinistra e di destra. I tempi di esposizione, partendo<br />
dal riferimento 1 fino al 5 sono stati: 5”, 10”, 20”, 30” e 40”. Foto Gerardo<br />
Bonomo
Un particolare del centro commerciale di Hong Kong.<br />
Era molto importante rendere il maggior numero possibile<br />
di grigi. Foto Prando. Stampa Parolini<br />
bianco in realtà tende al grigio, vuol dire che avete esposto<br />
la carta troppo a lungo o che il livello di contrasto è ancora<br />
basso. Naturalmente, crescendo la vostra esperienza, arriverete<br />
sempre più velocemente al provino corretto.<br />
Quando il provino vi soddisfa pienamente potrete esporre<br />
il foglio di carta per la <strong>stampa</strong> defin<strong>it</strong>iva.<br />
Non dimenticatevi di prendere nota dei dati principali della<br />
<strong>stampa</strong>, come tempo, diaframma, altezza della colonna<br />
dell’ingrand<strong>it</strong>ore, contrasto usato, marca della carta e tipo<br />
di rivelatore.<br />
Lo sviluppo<br />
Una volta esposto, il foglio di carta va immerso nella bacinella<br />
dello sviluppo. L'immagine appare a poco a poco: è il<br />
momento più emozionante dall'intero trattamento.<br />
Una volta che l'immagine si è formata, raccomandiamo di<br />
portare sempre a fondo lo sviluppo secondo le istruzioni del<br />
produttore; il tempo può variare infatti da sviluppo a sviluppo.<br />
<strong>La</strong> durata del trattamento dipende anche dal tipo di carta<br />
usata. Le carte pol<strong>it</strong>enate si sviluppano a fondo nel giro di<br />
un minuto e mezzo, l'immagine appare entro 15 secondi.<br />
Per le carte bar<strong>it</strong>ate bisogna calcolare due o tre minuti, l'immagine<br />
compare entro 30 secondi.<br />
Mascherare e bruciare sono due tecniche complementari che hanno<br />
la stessa final<strong>it</strong>à: migliorare il contrasto locale delle stampe.<br />
Mascherare significa sottoesporre alcune parti della <strong>stampa</strong>, bruciare<br />
vuol dire sovraesporle.<br />
Queste tecniche sono necessarie in tutte le s<strong>it</strong>uazioni in cui un valore<br />
medio di esposizione non è sufficiente a riprodurre in modo<br />
soddisfacente la gamma tonale in tutte le parti dell’immagine.<br />
Un esempio tipico di bruciatura/mascheratura è quella richiesta da<br />
un cielo sovraesposto in ripresa; senza adeguati interventi: in <strong>stampa</strong><br />
il cielo si presenterà come una zona bianchissima che tenderà<br />
a confondersi con il bianco della cornice. Per aumentare la leggibil<strong>it</strong>à<br />
dei dettagli si dovrà effettuare una bruciatura facendo una<br />
seconda esposizione locale sul cielo, mascherando il resto dell'immagine,<br />
che ha già raggiunto la corretta esposizione.<br />
Ci si può facilmente costruire da sé gli strumenti per mascherare,<br />
i cosiddetti sfumini, adattandoli alle proprie esigenze. Basta procurarsi<br />
del cartoncino <strong>nero</strong> opaco e del filo di ferro.<br />
• Si r<strong>it</strong>aglieranno delle sagome di forma e grandezza proporzionale<br />
all'area che si desidererà mascherare, ma leggermente più piccole.<br />
• Se le aree da mascherare sono grandi si prepareranno delle sagome<br />
con un'apertura al centro, di forma e grandezza proporzionale<br />
all'area da bruciare.<br />
• Si applicherà poi il filo di ferro alla sagoma per poterla tenere<br />
posizionata sulla <strong>stampa</strong> senza che la mano finisca per produrre<br />
una mascheratura indesiderata.<br />
<strong>La</strong> mascheratura del negativo si può effettuare sia proiettando<br />
ombra e luce grazie alla posizione delle mani, che<br />
interferiscono con il cono di luce dell'ingrand<strong>it</strong>ore, sia con<br />
piccole mascherine di cartone, fissate in cima a un'asticciola.
<strong>La</strong> tecnica della mascheratura<br />
Sopra: Prima <strong>stampa</strong>, senza nessun tipo di intervento. Stampa Studio Navone<br />
Sotto: Primo passaggio, con intervento sulle zone d’ombra.<br />
• Durante l'esposizione bisognerà muovere<br />
continuamente il cartoncino in modo che<br />
la sagoma non produca bordi netti.<br />
• <strong>La</strong> posizione della maschera è importante:<br />
più sarà vicina al foglio di carta, più il<br />
contorno sarà visibile.<br />
• Attenzione al diaframma dell’obiettivo:<br />
tenetelo piuttosto chiuso per aumentare la<br />
durata dell’esposizione. Avrete più tempo<br />
a disposizione per muovere la maschera.<br />
• Per effettuare buone mascherature occorre<br />
una certa pratica; conviene quindi provare<br />
l'effetto su un provino prima di passare al-<br />
la <strong>stampa</strong> finale.<br />
• Anche nel caso della mascheratura e della<br />
bruciatura bisogna comunque fare delle<br />
scelte: non è possibile infatti salvare tutte<br />
le alte luci o le zone di ombra profonda alternando<br />
bruciature e mascherature, pena<br />
una <strong>stampa</strong> dal sapore molto falsato.<br />
• Bisognerà quindi decidere prima dove e<br />
come intervenire, ev<strong>it</strong>ando le esagerazioni.<br />
Gli <strong>stampa</strong>tori esperti riescono a bruciare<br />
e mascherare a istinto e spesso utilizzano<br />
le mani per creare delle forme in continuo<br />
cambiamento, utilizzandole come degli sfumini.<br />
In questo caso però non si parla più<br />
di procedure ripetibili.<br />
• Ricordatevi di prendere nota delle mascherature<br />
e delle bruciature sul retro della<br />
<strong>stampa</strong> o nel quaderno d'appunti per rendere<br />
la procedura ripetibile. Andranno indicate<br />
le zone della <strong>stampa</strong> che hanno sub<strong>it</strong>o<br />
gli interventi; l'ideale è disegnare in<br />
modo sommario l'immagine defin<strong>it</strong>iva ed<br />
evidenziare le zone che sono state mascherate<br />
o bruciate e l’intens<strong>it</strong>à dell’intervento.
Differenza di contrasto con filtri: 00, 0, 1, 2.<br />
Le carte da <strong>stampa</strong><br />
Le carte da <strong>stampa</strong> si suddividono in due<br />
famiglie principali, quelle a gradazione fissa<br />
e quelle a contrasto variabile.<br />
Entrambe sono poi disponibili in versione<br />
bar<strong>it</strong>ata e pol<strong>it</strong>enata.<br />
Ciascun tipo è disponibile in varie fin<strong>it</strong>ure:<br />
lucida, semi-matt, matt, perla.<br />
Il peso<br />
Il peso della carta si misura in grammi per<br />
metro quadro e varia da meno di 180g a oltre<br />
280g.<br />
Al peso è connessa la capac<strong>it</strong>à della carta<br />
di non accartocciarsi durante la fase di<br />
asciugatura.<br />
Vi è poi una componente di tipo psicologico<br />
per cui una <strong>stampa</strong> su cartoncino pesante<br />
risulta più preziosa.<br />
Le carte a gradazione fissa<br />
Sono carte in grado di fornire un solo contrasto,<br />
espresso dal numero che le distingue,<br />
dalla gradazione più morbida a quella<br />
più contrastata; la numerazione varia a<br />
seconda delle diverse marche, ma in genere<br />
va da 0 a 5.<br />
Sono le carte migliori, quelle usate dagli<br />
<strong>stampa</strong>tori fine-art.<br />
A seconda della marca, sono disponibili in<br />
varie grammature, dal cartoncino leggero<br />
al cartoncino pesante.<br />
Le carte a contrasto variabile<br />
Sono carte che producono un contrasto diverso<br />
a seconda del filtro con cui sono esposte.<br />
Se si usano filtri tendenti al giallo forniscono<br />
un basso contrasto, mentre con filtri<br />
che tendono al magenta generano immagini<br />
contrastate.<br />
Rispetto alle carte a gradazione fissa hanno<br />
molti ed evidenti vantaggi, a cominciare<br />
da quello economico; basta infatti acquistare<br />
un solo pacco di carta per avere a<br />
disposizione tutte le gradazioni. <strong>La</strong> gamma<br />
dei contrasti ottenibili è poi pressoché<br />
infin<strong>it</strong>a, dato che i filtri in gelatina consentono<br />
di separare le mezze gradazioni e<br />
le teste con filtri incorporati addir<strong>it</strong>tura i<br />
decimi di gradazione.<br />
Un ulteriore vantaggio è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal fatto<br />
che si può variare la gradazione della<br />
carta sulla stessa <strong>stampa</strong>: si possono <strong>stampa</strong>re<br />
alcune parti con un certo contrasto ed<br />
altre con un contrasto diverso, offrendo ad<br />
un abile <strong>stampa</strong>tore la possibil<strong>it</strong>à di virtuosismi<br />
impensabili con le carte a gradazione<br />
fissa. Questa possibil<strong>it</strong>à è preziosa<br />
nel caso si debba <strong>stampa</strong>re un negativo caratterizzato<br />
da forti contrasti, ma da una<br />
buona ricchezza di informazioni; con questa<br />
tecnica si otterrà sulla <strong>stampa</strong> una perfetta<br />
leggibil<strong>it</strong>à sia nelle alte luci che nelle<br />
ombre. Se è vero che le carte a gradazione<br />
fissa hanno una maggiore ricchezza<br />
di tonal<strong>it</strong>à, queste offrono notevoli possibil<strong>it</strong>à<br />
agli <strong>stampa</strong>tori provetti.<br />
Il nostro consiglio è comunque di cominciare<br />
con la carta a gradazione variabile.<br />
<strong>La</strong> carta bar<strong>it</strong>ata<br />
Che sia a gradazione fissa o a contrasto va-<br />
Differenza di contrasto con filtri: 3, 4, 5, 00.<br />
riabile, la carta bar<strong>it</strong>ata è quella che in genere<br />
ha una emulsione con la maggiore<br />
quant<strong>it</strong>à di argento; per questo motivo garantisce<br />
una qual<strong>it</strong>à di <strong>stampa</strong> superiore. È<br />
la ragione per cui nessun <strong>stampa</strong>tore fineart<br />
usa carta pol<strong>it</strong>enata e in tutte le principali<br />
mostre le fotografie in BN sono <strong>stampa</strong>te<br />
su carta bar<strong>it</strong>ata.<br />
Dal punto di vista tecnico, tra il supporto<br />
della carta e l'emulsione c'è uno strato di<br />
bar<strong>it</strong>e che impedisce all'emulsione di<br />
sprofondare nella fibra di cellulosa, migliorando<br />
di conseguenza la resa dei dettagli<br />
e i neri dell'immagine.<br />
Ci sono ovviamente degli svantaggi; i tempi<br />
di trattamento sono più lunghi, sia per lo<br />
sviluppo che per il fissaggio. Di conseguenza<br />
è più lungo anche il lavaggio, che<br />
passa dai quattro minuti della carta pol<strong>it</strong>enata<br />
a quaranta.<br />
C'è poi il problema della stabil<strong>it</strong>à dimensionale<br />
che è decisamente inferiore a quella<br />
della carta pol<strong>it</strong>enata: la carta bar<strong>it</strong>ata richiede<br />
un tempo di asciugatura dieci volte<br />
superiore, tende ad imbarcarsi e la <strong>stampa</strong><br />
deve quindi essere tenuta diverso tempo<br />
sotto dei pesi per essere spianata.<br />
<strong>La</strong> carta pol<strong>it</strong>enata<br />
Nella carta pol<strong>it</strong>enata il supporto è protetto<br />
sui due lati da uno strato di polietilene;<br />
questo impedisce alla carta di impregnarsi<br />
di prodotti chimici e quindi rende più rapido<br />
l'intero procedimento.<br />
Una volta lavate, le stampe pol<strong>it</strong>enate possono<br />
essere messe ad asciugare sulle pare-
ti piastrellate del bagno, a cui aderiscono<br />
con una certa tenacia anche per diverse<br />
ore, senza cadere come avviene<br />
invece con le carte bar<strong>it</strong>ate.<br />
Anche l’asciugatura è più rapida e può<br />
essere abbreviata ulteriormente con un<br />
phon senza che la <strong>stampa</strong> si imbarchi o<br />
si arricci.<br />
Una volta che la <strong>stampa</strong> è asciutta sul<br />
lato dell’emulsione, basterà appoggiarla<br />
su un tavolo ricoperto con un telo di<br />
cotone per completare l'asciugatura anche<br />
nella parte inferiore.<br />
Se non avete uno spazio adeguato per<br />
asciugare le stampe e se volete che queste<br />
siano pronte immediatamente dopo<br />
l'asciugatura, la scelta cadrà necessariamente<br />
sulla carta pol<strong>it</strong>enata.<br />
Tenete presente che al termine del procedimento<br />
la <strong>stampa</strong> su carta pol<strong>it</strong>enata<br />
risulta più scura di quasi un diaframma;<br />
questo è certamente uno svantaggio,<br />
ma potendo asciugare un provino<br />
con un phon in breve tempo, il problema<br />
non è così grave.<br />
Le superfici<br />
Brillante: è disponibile solo nelle carte<br />
bar<strong>it</strong>ate ed è la classica superficie bianco<br />
lucida. Una volta le carte con questa<br />
superficie venivano sottoposte a smaltatura<br />
per ottenere delle stampe con una<br />
superficie a specchio. Venivano fatte<br />
asciugare a caldo su lastre di acciaio perfettamente<br />
a specchio, sulle quali venivano<br />
poste ancora umide. Oggi però non<br />
si smalta praticamente più.<br />
Questo tipo di carta viene lasciato asciugare<br />
all'aria; il risultato è una superficie<br />
molto brillante che enfatizza sia i dettagli<br />
che le zone bianche e nere della <strong>stampa</strong>.<br />
Lucida (glossy): è un tipo di superficie<br />
disponibile unicamente nelle carte pol<strong>it</strong>enate:<br />
la fin<strong>it</strong>ura è simile a quella di<br />
una carta bar<strong>it</strong>ata brillante. Ha lo svantaggio<br />
di riflettere in modo fastidioso le<br />
luci, e il vantaggio di rest<strong>it</strong>uire in modo<br />
enfatizzato sia i dettagli che le zone bianche<br />
e nere della <strong>stampa</strong>.<br />
Semi-matt: è un tipo di superficie a metà<br />
strada tra la carta matt, ovvero opaca, e<br />
la carta lucida. Non crea problemi di riflessi<br />
come le carte lucide.<br />
Matt: è una superficie completamente<br />
opaca, disponibile sia nelle carte bar<strong>it</strong>ate<br />
che in quelle pol<strong>it</strong>enate.<br />
Perla: è disponibile sono nelle carte pol<strong>it</strong>enate;<br />
è una superficie che ricorda la<br />
seta.<br />
Vi consigliamo anche di non risparmiare<br />
sulla quant<strong>it</strong>à dei chimici. Il foglio di carta<br />
deve essere completamente immerso,<br />
pena l’insorgere di macchie di sottosviluppo.<br />
Bisogna anche muovere la <strong>stampa</strong><br />
nella bacinella in modo da rinnovare il rivelatore<br />
sulla superficie della carta.<br />
Al termine dello sviluppo è possibile immergere<br />
la <strong>stampa</strong> in un bagno di arresto<br />
che interrompe l’azione dello sviluppo e<br />
preserva il bagno di fissaggio, che così<br />
non viene inquinato. Tuttavia, dato il modesto<br />
costo del fissaggio il bagno di arresto<br />
può anche essere ev<strong>it</strong>ato.<br />
Attenzione alla conservazione e alla data<br />
di scadenza del rivelatore che è il prodotto<br />
chimico più cr<strong>it</strong>ico: deve essere conservato<br />
in bottiglie piene in modo da ridurre<br />
il contatto con l’aria. Generalmente<br />
si usano bottiglie di plastica che vengono<br />
schiacciate in modo da alzare il livello<br />
del liquido.<br />
Il fissaggio<br />
Il fissaggio è una tappa fondamentale per<br />
la conservazione delle stampe nel tempo.<br />
Non deve essere né troppo breve, né troppo<br />
lungo; entrambi gli errori hanno conseguenze<br />
dannose. Un fissaggio troppo<br />
breve non dà stabil<strong>it</strong>à all’immagine, ma<br />
anche un fissaggio troppo prolungato, che<br />
finisca per lasciare tracce di prodotto chimico<br />
dopo il lavaggio, finirà per danneggiare<br />
la <strong>stampa</strong>.<br />
Il fissaggio richiede da 30 secondi a due<br />
minuti; occorre seguire attentamente le<br />
istruzioni del fabbricante.<br />
Se si usano fissaggi rapidi raccomandiamo<br />
di muovere continuamente il foglio.<br />
In genere la capac<strong>it</strong>à di un l<strong>it</strong>ro di bagno<br />
è dell'ordine di 40 fogli da 20x25cm per<br />
la carta bar<strong>it</strong>ata. Il doppio per le carte plastificate.<br />
Per la carta bar<strong>it</strong>ata e per le stampe che si<br />
desidera durino negli anni, consigliamo di<br />
sfruttare meno il fissaggio, trattando circa<br />
dieci fogli formato 20x25cm.<br />
Il lavaggio<br />
È una fase importante perché la permanenza<br />
di tracce di fissaggio sulla carta provocherà<br />
nel tempo il deterioramento del-<br />
la <strong>stampa</strong>, con la formazione di macchie<br />
ed un progressivo ingiallimento.<br />
<strong>La</strong> durata del lavaggio dipende dal tipo di<br />
carta utilizzato. Una carta pol<strong>it</strong>enata richiede<br />
un lavaggio breve, mentre per una<br />
carta bar<strong>it</strong>ata occorre un lavaggio lungo e<br />
accurato. Il supporto della carta bar<strong>it</strong>ata<br />
infatti si impregna di fissaggio e richiede<br />
un lavaggio di almeno una ventina di minuti<br />
in acqua corrente, meglio quaranta.<br />
Perché il lavaggio sia efficace bisogna ev<strong>it</strong>are<br />
che i fogli si incollino assieme. I professionisti<br />
usano vasche a più piani, in cui<br />
ogni foglio dispone di un proprio scomparto.<br />
Così l'acqua può circolare liberamente,<br />
gli ingrandimenti non si incollano<br />
fra di loro e i sali del fissaggio sono eliminati<br />
dal basso.<br />
L'asciugatura<br />
L'asciugatura deve essere fatta a temperatura<br />
ambiente in un locale pul<strong>it</strong>o e senza<br />
polvere.<br />
L'asciugatura della carta pol<strong>it</strong>enata è relativamente<br />
facile e si può fare appendendo<br />
le copie, come si trattasse di panni stesi.<br />
Esistono comunque in commercio dei rulli<br />
che si passano sulla <strong>stampa</strong> premendola<br />
per eliminare l'acqua in eccesso; poi<br />
sarà sufficiente appoggiarla su un telo perché<br />
il foglio di carta si asciughi in poco<br />
tempo. Il processo può anche essere accelerato<br />
con l'ausilio di un phon.<br />
Se la <strong>stampa</strong> è bar<strong>it</strong>ata bisognerà comunque<br />
asportare l'acqua in eccesso e appoggiarla<br />
su un telo, attendendo che si asciughi<br />
completamente: il tempo è decisamente<br />
maggiore rispetto alle stampe pol<strong>it</strong>enate.<br />
Soprattutto se il locale è piuttosto secco,<br />
la <strong>stampa</strong> tenderà comunque ad imbarcarsi;<br />
una volta asciutta andrà quindi spianata.<br />
Per far questo c'è un modo piuttosto<br />
spiccio che è quello di far scorrere sul bordo<br />
di un tavolo la <strong>stampa</strong> dalla parte opposta<br />
dell'emulsione; occorre effettuare<br />
dei passaggi leggeri ma decisi, da un bordo<br />
all'altro con un movimento continuo,<br />
facendo attenzione che l'emulsione non si<br />
crepi. Un altro sistema è quello di porre<br />
semplicemente dei pesi sulle stampe: ci<br />
vorrà più di ventiquattrore prima che le<br />
stampe risultino perfettamente stese.