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Luca Badoer, pilota<br />

trevigiano, in F1 dal ’93<br />

e in Ferrari dal ’98.<br />

Attualmente è l’unico veneto alla guida delle monoposto<br />

in F1, nel team italiano più celebrato al<br />

mondo: il team Ferrari. Luca Badoer non è mai<br />

cambiato negli anni: nonostante vanti una carriera<br />

esemplare nel mondo della Formula 1, tipici<br />

del suo carattere sono da sempre grande semplicità,<br />

simpatia e disponibilità. Vive a Montebelluna,<br />

quando non è nelle varie tappe dei Gran<br />

Prix nel mondo. Lo abbiamo incontrato a Padova,<br />

nel campo da golf di Frassenelle. Un incontro a<br />

quattrocchi, scrutando nel suo sguardo, tipico di<br />

chi sa tenere la concentrazione per un intero circuito,<br />

misto all’aria da eterno ragazzo, nonostante<br />

oggi sia padre di famiglia, in attesa del<br />

secondogenito.<br />

Quanto è cambiato il mondo della Formula 1<br />

negli ultimi dieci anni?<br />

“Sicuramente è cambiato moltissimo. Direi che è<br />

cambiato tutto. Al di là dei regolamenti, delle<br />

strategie di gara, la cosa che più è cambiata sono<br />

le monoposto, perché quando ho iniziato le macchine<br />

erano grosse e potenti. Se prendiamo le<br />

auto di F1 di quest’anno sono molto meno potenti<br />

e con aiuti di “elettronica”, per esempio l’<br />

idroguida, che rendono la guida molto più facile.<br />

E un’altra cosa che è cambiata tantissimo, per fortuna,<br />

è il livello di sicurezza, delle auto e dei circuiti.<br />

Nell’ambiente sportivo c’è complicità tra<br />

team vari, amicizia, oppure la rivalità in pista si<br />

ripercuote anche nei rapporti interpersonali?<br />

“In F1 è difficile avere degli amici veri. Il rapporto<br />

più forte e più vero che ho avuto è con Michael<br />

Schumacher, dal mio punto di vista una persona<br />

eccezionale. Dal di fuori Michael non può dare<br />

l’impressione di quello che realmente è, sennò<br />

non vivrebbe più! Ma posso assicurare che sotto<br />

l’aspetto umano è una grandissima persona. All’interno<br />

della Ferrari ho tantissimi bei rapporti.<br />

Con altri team è difficile. In F1 ognuno vive all’interno<br />

del proprio box.”<br />

Oggi in pista ci sono alcuni “figli di”, vedi Piquet,<br />

Rosberg. Cosa ne pensi? E’ più facile arrivare<br />

in Formula 1 con un padre campione?<br />

“Ci sono piloti “figli di” talentuosi, e altri no. Avere<br />

un padre famoso può agevolare nell’entrare, ma<br />

non è abbastanza, il nome non è una garanzia.”<br />

Ci racconti alcuni momenti di gioia?<br />

“Le emozioni più belle sicuramente sono quelle<br />

legate alla vittoria, dei singoli Gran Premi e dei<br />

Mondiali. C’è talmente tanto, tanto, tanto lavoro<br />

dietro che è una gioia grandissima. E per fortuna<br />

in casa Ferrari è una gioia che si è ripetuta tante<br />

volte.”<br />

Esattamente qual è il tuo ruolo?<br />

“Quello di aiutare i piloti di gara a sviluppare le<br />

monoposto, quindi andare nei circuiti e provare<br />

la macchina e svilupparla. Inoltre sono il terzo pilota<br />

della scuderia, quindi se uno dei due non sta<br />

bene lo sostituisco.”<br />

Il buon funzionamento dell’auto è quindi<br />

molto dovuto a te?<br />

“Assolutamente no, è il risultato di un migliaio di<br />

persone che lavora con grande passione. Se una<br />

sola di queste persone non fa bene il suo lavoro<br />

qualcosa non va. Il merito è di tutti.”<br />

E come è nata la tua passione per i circuiti?<br />

“Fin da piccolissimo, guardavo i Gran Premi con<br />

papà, grande appassionato ma che non ha mai<br />

fatto competizione, e dicevo “Da grande voglio<br />

fare il pilota di F1!”. Ho impostato tutta l’infanzia<br />

e l’adolescenza su questa passione. Dapprima i<br />

go kart, poi la F3, la F3000, che oggi è il Gp2, e a<br />

21 anni la F1.”<br />

Negli ultimi anni il mondo della F1 sta vivendo<br />

tra molte polemiche, cosa ti auguri?<br />

“Per la F1 nulla; per la Ferrari, che attualmente sta<br />

vivendo un momento difficile in termini di prestazioni<br />

e affidabilità, mi auguro che questo momento<br />

finisca in fretta, ed ho la sicurezza che<br />

finirà. La Ferrari è una grande squadra e già altre<br />

volte ha dimostrato la forza di uscire vincente da<br />

momenti sfavorevoli.”<br />

ALESSANDRA CICOGNA<br />

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