17.01.2014 Views

Il laboratorio LAX "Livio Scarsi" - IASF Palermo - Inaf

Il laboratorio LAX "Livio Scarsi" - IASF Palermo - Inaf

Il laboratorio LAX "Livio Scarsi" - IASF Palermo - Inaf

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Laboratorio per la<br />

sperimentazione a raggi X<br />

<strong>LAX</strong> – <strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Applicazioni Multidisciplinari<br />

Dott. Salvatore Giarrusso<br />

<strong>IASF</strong> – INAF <strong>Palermo</strong><br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Cosa sono i raggi X<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Cosa sono i raggi X<br />

1 continua <br />

I raggi X sono un tipo di radiazione elettromagnetica estremamente<br />

penetrante, caratterizzata da una lunghezza d’onda molto piccola, minore<br />

di quella della luce visibile, compresa tra 1 nm e 0.001 nm.<br />

Oggi sappiamo che i diversi tipi di radiazione elettromagnetica, tra cui<br />

appunto la luce, le onde radio, le microonde e i raggi X e γ, trasportano<br />

energia raggiante sotto forma di onde elettromagnetiche, che propagano un<br />

campo elettrico e un campo magnetico perpendicolari tra loro e alla<br />

direzione di propagazione; questi campi variano secondo una legge<br />

sinusoidale, la cui frequenza ν (o lunghezza d’onda λ) è quella che<br />

caratterizza l'energia raggiante considerata.<br />

λ<br />

ν = c / λ<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Cosa sono i raggi X<br />

E = h ν = h c / λ<br />

2 continua <br />

A frequenze molto alte ovvero a lunghezze d’onda molto piccole, come nel caso<br />

dei raggi X, X la radiazione elettromagnetica interagisce con la materia come una<br />

particella piuttosto che come un onda, e lo scambio di energia avviene in modo<br />

discreto e discontinuo piuttosto che uniforme.<br />

Così si è soliti descrivere le interazioni radiazione-materia in termini di<br />

interazioni con i fotoni piuttosto che con le onde associate alla radiazione. <strong>Il</strong><br />

fotone è quindi la particella che trasporta il quanto di energia corrispondente alla<br />

radiazione considerata.<br />

La relazione che lega l’energia E del fotone alla sua frequenza ν (ovvero alla<br />

sua lunghezza d’onda λ) è data da:<br />

<strong>Il</strong> dualismo onda-particella della radiazione elettromagnetica, così come di tutte<br />

le particelle che costituiscono la materia (elettroni, protoni ecc..), e il suo<br />

manifestarsi a quanti costituisce l’aspetto fondamentale della moderna teoria<br />

della meccanica quantistica dei campi.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Cosa sono i raggi X<br />

3 continua <br />

1 eV = 1.6 . 10 -19 Joule<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Cosa sono i raggi X<br />

I raggi X possono essere prodotti artificialmente bombardando un campione di<br />

metallo pesante con elettroni accelerati ad alta velocità. I raggi X vennero<br />

scoperti sperimentalmente nel 1895 dal fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen,<br />

nel corso delle sue ricerche sui raggi catodici, con un tubo a vuoto sottoposto ad<br />

alta tensione.<br />

Nel riquadro, la radiografia<br />

della mano della Signora<br />

Röntgen<br />

Wilhelm Conrad Röntgen, R<br />

lo<br />

scopritore dei raggi X, primo<br />

premio Nobel per la Fisica nel<br />

Novembre 1901..<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Presentazione del <strong>LAX</strong><br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Presentazione del <strong>LAX</strong><br />

1 continua <br />

<strong>Il</strong> <strong>laboratorio</strong> Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong> è nato nel 1993 da un<br />

idea del Prof. <strong>Livio</strong> Scarsi, Direttore dell’ IFCAI-CNR (oggi <strong>IASF</strong>-INAF<br />

di <strong>Palermo</strong>).<br />

Grazie ad una collaborazione tra i ricercatori dell’ IFCAI e<br />

dell’Università di <strong>Palermo</strong>, fece progettare e realizzare un fascio<br />

collimato a raggi X, che doveva operare nella banda di energia tra<br />

qualche frazione di keV ed oltre 20 keV, di oltre 10 metri di lunghezza,<br />

con collimazione < 1’ su 1 mm 2 , con lo scopo principale di effettuare i<br />

test e le calibrazioni dei prototipi di rivelatori X e di specchi ad<br />

incidenza radente che dovevano essere successivamente impiegati su<br />

BeppoSAX, un satellite italo-olandese che ha operato con successo nel<br />

campo dell’astronomia X tra il 1996 e 2002.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

2 continua <br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Presentazione del <strong>LAX</strong><br />

3 continua <br />

<strong>Il</strong> fascio X consiste essenzialmente di<br />

una sorgente per la produzione di raggi<br />

X, di un sistema di collimazione, di una<br />

camera porta campione e una di<br />

rivelazione, il tutto tenuto in vuoto spinto<br />

al fine di annullare l’assorbimento dei<br />

raggi X da parte delle molecole d’aria<br />

lungo la linea del fascio.<br />

Le caratteristiche del fascio X consentono, grazie all’ampio intervallo di energia<br />

ottenibile, all’intensità del flusso e alla dimensione trasversale del fascio,<br />

numerose applicazioni quali: studio e calibrazione di rivelatori per radiazione X,<br />

studio di riflessione per scattering di radiazione X su superfici, studio sulla<br />

trasmissione e/o assorbimento di materiali, misure assolute di flusso, ecc..<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Presentazione del <strong>LAX</strong><br />

L’intervallo di energia nel quale si opera e soprattutto l’alto flusso di<br />

radiazione X disponibile, consentono di utilizzare il fascio, per<br />

applicazioni avanzate nel campo medico e nel campo delle strutture<br />

biologiche e molecolari e anche nel campo della diagnostica dei<br />

materiali lapidei di interesse per I beni culturali.<br />

La potenza del fascio X è tra le più elevate tra quelle ottenibile tramite<br />

le sorgenti disponibili in commercio.<br />

Naturalmente fasci X di più elevata intensità come quelli da radiazione<br />

di sincrotrone offrirebbero in generale più vantaggi, ma una facility<br />

come quello concepita al <strong>LAX</strong>, è più versatile e molto più economica.<br />

L’intero sistema inoltre è progettato per avere il massimo della<br />

flessibilità d’adattamento alle diverse esigenze sperimentali,<br />

rendendolo idoneo come <strong>laboratorio</strong> per applicazioni e sperimentazioni<br />

multidisciplinari<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

1° 2° 3° 4°<br />

1 continua <br />

Come mostrato nella schematica la linea del fascio è divisa in quattro settori:<br />

1° Generazione dei raggi X<br />

2° Sistema di collimazione<br />

3° Camera porta-campioni<br />

4° Camera di rivelazione<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

1° Generazione dei raggi X<br />

2 continua <br />

Sono presenti due sistemi di generazione di<br />

raggi X, costituite entrambi da una serie di tubi<br />

a vuoto, uno per ogni riga di energia.<br />

<strong>Il</strong> primo, per le alte energie (1.5-60 keV) , è<br />

costituito da tubi di tipo ‘Seyfert’.<br />

<strong>Il</strong> secondo, per le basse energie (0.1-1.25<br />

keV), da tubi di tipo ‘Manson’.<br />

Tubi ‘Seyfert’ (sorgente puntiforme 1mm 2 )<br />

Tubi ‘Manson’<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

3 continua <br />

1° Generazione dei raggi X<br />

Nei tubi a vuoto la radiazione X viene prodotta per bombardamento di<br />

elettroni, generati da un filamento incandescente (catodo), contro un<br />

bersaglio metallico (anodo).<br />

La radiazione X emessa si presenta sotto forma di una o più righe<br />

discrete, ottenute per eccitazione dei livelli di energia più interni degli<br />

atomi costituenti il bersaglio, sovrapposte ad un continuo X di<br />

“bremsstrahlung” dovuta alla diffusione degli elettroni con i suddetti atomi.<br />

1.0<br />

0.9<br />

Ag-kα (22.1keV)<br />

0.8<br />

Arbitrary unit<br />

0.7<br />

0.6<br />

0.5<br />

0.4<br />

0.3<br />

0.2<br />

0.1<br />

0.0<br />

12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26<br />

Energy (keV)<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

1° Generazione dei raggi X<br />

4 continua <br />

La sorgente X è di tipo puntiforme con un’area emittente di 1 mm 2 e un<br />

flusso all’uscita, nell’intervallo di energia 0.1–60 keV, di 10 10 -10 12 ph/sr s,<br />

che a 10 metri di distanza equivale a più di 10 5 ph/cm 2 s.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

2° Sistema di collimazione<br />

5 continua <br />

<strong>Il</strong> settore di collimazione è formato da tre tubi<br />

rettilinei allineati in acciaio del diametro di 20 cm e di<br />

lunghezza complessiva di ∼8 metri mantenuto in<br />

vuoto.<br />

<strong>Il</strong> fascio X è collimato mediante l’uso di un riduttore,<br />

posto proprio all’inizio della collimazione, e da due<br />

otturatori calibrati uno verticale ed uno orizzontale,<br />

con assi ortogonali a quello del fascio, posti alla fine<br />

della linea.<br />

<strong>Il</strong> riduttore e gli otturatori sono manovrabili manualmente o mediante motori a<br />

passo micrometrico controllati da un computer.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

3° Camera porta-campioni<br />

6 continua <br />

<strong>Il</strong> fascio X collimato arriva ad una camera a tenuta di<br />

vuoto (10 -5 -10 -6 mbar) dove è possibile posizionare il<br />

campione da irradiare con i fotoni X. <strong>Il</strong> campione è<br />

posto su un manipolatore con 5 gradi di libertà. <strong>Il</strong><br />

manipolatore è composto da un sistema di<br />

movimentazione micrometrica su tre assi (x,y,z), e un<br />

sistema a gondola di movimentazione angolare, con<br />

rotazioni attorno agli assi y e z, controllato da motori<br />

computerizzati a passo micrometrico.<br />

La radiazione dopo l’incidenza sul campione raggiunge<br />

la camera che contiene i rivelatori di raggi X.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

4° Camera di rivelazione<br />

All’interno della camera di rivelazione, di forma cilindrica con<br />

una capacità di ~ 4000 litri tenuta anch’essa in alto vuoto<br />

(10 -5 -10 -6 mbar), è possibile posizionare i rivelatori di radiazione o<br />

anche grandi oggetti da irradiare, grazie ad un sistema di<br />

posizionamento meccanico costituito da una piastra di acciaio,<br />

che può sostenere pesi fino a ~ 10 kg, in grado di ruotare su se<br />

stessa e con possibilità di movimento lungo le due direzioni<br />

ortogonali al fascio (x,y) per mezzo di motori a passo<br />

micrometrico controllati da un computer.<br />

7 continua <br />

L’accesso all’interno della camera è possibile attraverso due portelloni posti all’estremità<br />

opposta del camera cilindrica e dello stesso diametro della camera.<br />

Nella superficie laterale della camera cilindrica (così come nei due portelloni laterali) sono<br />

presenti diverse flange a tenuta di vuoto di vari diametri che permettono il passaggio, mediante<br />

passanti da vuoto, di cavi di alimentazione elettrica e dei segnali dai rivelatori o dai sensori di<br />

temperatura e pressione. Da alcune flange è possibile inoltre introdurre dentro la camera tubi a<br />

vuoto per l’introduzione di gas puri. Infine su una flangia posta nella parte alta della camera è<br />

montata una finestra di quarzo per ispezionare l’interno a camera chiusa.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

Sistemi da vuoto e rivelatori campione<br />

8 continua <br />

<strong>Il</strong> vuoto viene effettuato mediante due pompe<br />

turbomolecolari poste una lungo la linea del fascio e l’altra<br />

sotto la camera di rivelazione e da una pompa criogenica<br />

anch’essa posta sotto la camera di rivelazione, ognuna<br />

con capacità di pompaggio di 1500 l/sec adeguata ad<br />

assicurare il raggiungimento di un vuoto su tutta la linea di<br />

10 -4 mbar entro mezz’ora dall’accensione ed un vuoto<br />

finale < 10 -5 mbar.<br />

Per il monitoring e le calibrazioni periodiche del fascio si<br />

utilizza un rivelatore spettroscopico a stato solido a SiLi,<br />

raffredato con Azoto liquido, montato nella parete interna<br />

alla camera di rivelazione in asse con il fascio, con<br />

caratteristiche di risoluzione in energia di ~ 120 eV a 6<br />

keV.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

Caratteristiche generali del fascio<br />

9 continua <br />

Distanza di collimazione<br />

Diametro del fascio<br />

Divergenza a piena apertura ~ 1° 1<br />

10.5 metri<br />

Divergenza su 1 mm ~ 20”<br />

200mm (piena apertura)<br />

Range di energia 0.1 – 60 keV<br />

Flusso X 10 10 - 10 12 ph/sr s<br />

Flusso X a 10.5 metri > 10 5 ph/cm 2 s<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Descrizione del <strong>LAX</strong><br />

<strong>Il</strong> Polar-X<br />

<strong>Il</strong> Polar-X è costituito da una grande camera a simmetria<br />

sferica della capacità di 500 litri che può essere portata, da<br />

una grossa pompa ionica, in ultra alto vuoto fino a<br />

10 -10 mbar. <strong>Il</strong> Polar-X è posizionato a 1 metro di distanza<br />

dalla camera porta-campioni, proprio di fronte ad una delle<br />

flange che fa da uscita laterale ortogonale al fascio.<br />

All’interno del Polar-X si trova un manipolatore a 5 gradi di<br />

libertà (3 lineari e due angolari) capace di spostare il<br />

campione in ogni punto all’interno della sfera. <strong>Il</strong> campione<br />

viene introdotto all’interno a step attraverso una camera di<br />

prevuoto (10 -5 -10 -6 mbar) in modo da non rompere il vuoto<br />

spinto all’interno del Polar-X.<br />

Sulla superficie della sfera sono presenti numerose flange utili per varie applicazioni. In una di queste<br />

flange, quella posta di fronte alla camera porta-campioni, può essere montata una finestra in Be di 50 μm di<br />

spessore, che fa da finestra di ingresso per la radiazione X.<br />

Questa può essere introdotta all’interno del Polar-X o con un generatore X posto davanti alla finestra di<br />

ingresso oppure deviando il fascio X del <strong>LAX</strong> di 90° con un opportuno cristallo a riflessione di Bragg,<br />

montato sul sistema di movimentazione presente all’interno della camera porta-campioni.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Misure sul prototipo scientifico del GSPC di BeppoSAX<br />

<strong>Il</strong> prototipo scientifico del GSPC utilizzato<br />

come rivelatore del piano focale dei<br />

telescopi concentratori di BeppoSAX<br />

Spettri di energia del GSPC sovrapposti, relativi alle<br />

righe di fluorescenza kα dei target di Cr, Fe e Cu<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

1 continua <br />

Attività di supporto ad EUSO: 1) Misura della yield di fluorescenza dell’aria<br />

Attività sperimentali propedeutiche e di supporto per determinare e misurare quei<br />

parametri fisici fondamentali per una migliore definizione del progetto EUSO:<br />

L’esperimento ONLY<br />

Obiettivo<br />

Misura assoluta della<br />

produzione di luce UV (Light<br />

Yield) di scintillazione in gas<br />

che compongono l’atmosfera,<br />

l<br />

indotta da radiazione X, nel<br />

range di lunghezza d’onda d<br />

300-400 nm, in funzione della<br />

composizione del gas e della<br />

pressione del gas.<br />

<strong>Il</strong> Set-up sperimentale<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Attività di supporto ad EUSO: 1) Misura della yield di fluorescenza dell’aria<br />

100<br />

N 2<br />

10<br />

Coincidence Rate (cts/sec)<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

Air<br />

Light Yield (%)<br />

1<br />

0.1<br />

0.01<br />

AIR<br />

N 2<br />

0<br />

1 10 100 1000<br />

Pressure (mbar)<br />

0.001<br />

1 10 100 1000<br />

Pressure (mbar)<br />

The Gas Cell<br />

La tecnica di rivelazione utilizzata<br />

è basata sulla coincidenza veloce<br />

dei segnali osservati da due<br />

fotomoltiplicatori che guardano<br />

nella regione di interazione dei<br />

raggi X e quindi di produzione<br />

della fluorescenza UV.<br />

Rate di coincidenza vs pressione<br />

Sorgenti X utilizzate: Ag -kα (22.1 keV) e Fe -kα (6.4 keV)<br />

Gas utilizzati: Aria e Azoto ultra-puro per confronto<br />

Risultati<br />

Light Yield vs pressione<br />

I risultati ottenuti sono stati molto utili per il calcolo della<br />

visibilità della fluorescenza, indotta dagli EECR, vista da<br />

EUSO. Questi risultati sono stati pubblicati sui<br />

proceedings dello SPIE e presentati alla 26 th Conferenza<br />

internazioale sui raggi cosmici (ICRC).<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Attività di supporto ad EUSO: 2) Caratterizzazione di una lente campione di Fresnel<br />

Lente di Fresnel:<br />

Lente circolare diametro<br />

10.1 cm, spessore 1.5 mm con 4 grooves/mm<br />

Sorgente di radiazione utilizzata: Lampada ad<br />

emissione ultravioletta alimentata in<br />

continua, filtrata con un filtro passa-banda<br />

(300-400 nm).<br />

Distanza sorgente – lente di Fresnel: 10 m<br />

Rivelatore: CCD UV coated, 512 x 512 pixels<br />

Misure Sperimentali sulla lente campione<br />

•Esame Esame profilometrico<br />

•Misura Misura della distanza focale<br />

•Misura Misura di assorbimento<br />

•Misura Misura della deformazione dell’immagine<br />

•Analisi Analisi della risoluzione angolare<br />

•Studio Studio della degradazione<br />

Risultati<br />

I risultati ottenuti sono accettabili, tranne che per la<br />

deformazione dell’immagine e la risoluzione angolare<br />

soprattutto a grandi angoli (> 6°). 6<br />

L’allargamento<br />

L<br />

dell’immagine, per esempio, se estrapolati alle<br />

dimensioni dell’ottica di EUSO non consentirebbe di<br />

raggiungere la risoluzione spaziale voluta.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Attività di supporto ad EUSO: 3) Test su Pmts impiegati in BABY ed ULTRA<br />

Le attività di supporto per la misura dei<br />

parametri fisici utili al progetto EUSO,<br />

sono proseguiti al <strong>LAX</strong> con il test dei<br />

fotomoltiplicatori e dell’elettronica<br />

elettronica<br />

associata, per gli esperimenti BABY ed<br />

ULTRA. In questo caso l’uso l<br />

del <strong>LAX</strong> è<br />

stato utile grazie alla sua buona tenuta di<br />

luce.<br />

Misure al <strong>LAX</strong><br />

• Misure dei conteggi vs della soglia analogica a<br />

varie tensioni di alimentazione<br />

• Misura dei conteggi vs la tensione di<br />

alimentazione<br />

• Misura della carica anodica vs la tensione<br />

applicata<br />

• Misure dei valori di integrazione in funzione dei<br />

conteggi misurati<br />

• Misura degli spettri a singolo foto-elettrone<br />

(SER)<br />

Obiettivi<br />

BABY è un esperimento<br />

effettuato in pallone per la<br />

misura notturna dall’alto<br />

alto<br />

(40 km) del fondo UV<br />

atmosferico nella banda<br />

300-400 nm.<br />

ULTRA è un esperimento<br />

per la misura e la<br />

registrazione<br />

sincrona<br />

degli sciami cosmici al<br />

suolo e della radiazione<br />

Cerenkov riflessa e diffusa<br />

dalla superficie su cui lo<br />

sciame cosmico viene<br />

rivelato.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Test e calibrazione del piano focale di GAW<br />

Attività al <strong>LAX</strong> sul prototipo di piano focale<br />

GAW è un esperimento pilota per testare una nuova generazione di telescopi<br />

Cerenkov a immagine, che uniscano una alta sensibilità con un largo campo di<br />

vista (fino a 20°x20<br />

x20°), che saranno utilizzati nel campo dell’astronomia dei gamma<br />

duri, nella banda attorno al TeV.<br />

L’originalità di GAW, rispetto ai tradizionali telescopi Cerenkov a campo stretto,<br />

è<br />

dovuto ad alcune sue peculiari caratteristiche:<br />

•L’uso uso di lenti di Fresnel in luogo di riflettori<br />

•L’uso uso di una superficie focale, basata su fotomoltiplicatori multipixel<br />

• <strong>Il</strong> modo operativo di conteggio a singolo foto-elettrone rispetto all’usuale<br />

sistema ad integrazione di carica, per i fotomoltiplicatori<br />

• Elettronica di front-end al nsec<br />

Buona uniformità<br />

•Ottimizzazione della soglia analogica di ogni<br />

canale (pixel)<br />

•Ottimizzazione delle tensioni di alimentazione di<br />

ogni fotomoltiplicatore<br />

•Cross-talk<br />

della luce su tutto<br />

il piano focale<br />

Utilizzo della<br />

movimentazione<br />

computerizzata<br />

(uso di maschere<br />

multi-pinholes)<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Dosimetria a termoluminescenza per raggi X per applicazioni in campo c<br />

medico<br />

Con questa ricerca si intendono studiare le<br />

caratteristiche del segnale TL, dopo l’esposizione<br />

alla radiazione X, di nuovi materiali (realizzati<br />

attraverso l’uso di una tecnica Sol-Gel) costituiti<br />

da una matrice di fluoruro di litio arricchita con<br />

diversi attivatori (rame, fosforo e itterbio).<br />

Obiettivo<br />

Sviluppo di dosimetri sensibili a fotoni X nel range<br />

compreso fra 0.1 keV e 60 keV, per applicazioni in<br />

campo medico (radiodiagnostica in<br />

mammografia). Inoltre verranno confrontati i nuovi<br />

materiali realizzati con i dosimetri a TL<br />

convenzionali sottoposti a fasci X di bassa<br />

energia.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Dosimetria ESR per raggi X per applicazioni in campo medico<br />

Alanina<br />

Tartarato di ammonio<br />

In questa linea di ricerca verranno studiate le caratteristiche del segnale ESR<br />

(Risonanza di Spin Elettronico), dopo l’esposizione alla radiazione X, di vari<br />

composti organici (quali alanina, tartarato di ammonio, saccarosio) arricchiti<br />

con diversi dopanti che ne aumentano il numero atomico Z medio (gadolinio,<br />

nickel e rodio).<br />

Obiettivo<br />

Sviluppo di dosimetri a stato solido ESR sensibili a fotoni X nel range<br />

compreso fra 0,1 keV e 60 keV, per applicazioni in campo medico.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

1 continua <br />

Caratterizzazione spettroscopica di rivelatori CdTe e CZT per applicazioni plicazioni mediche<br />

Spettroscopia X (range 10-60 keV).<br />

Risoluzione energetica (FWHM) 4% a 22.1 keV<br />

Efficienza di rivelazione 100% (1mm thick)<br />

Obiettivi<br />

Realizzazione di sistemi portatili di rivelazione<br />

X e gamma per applicazioni mediche<br />

(caratterizzazione di sistemi mammografici)<br />

Pile-up<br />

! ! !<br />

Elevati ratei di fluenza dei fasci mammografici<br />

(10 6 -10<br />

8 ph/mm 2 s)<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Caratterizzazione spettroscopica di rivelatori CdTe e CZT per applicazioni plicazioni mediche<br />

Misure di flusso ed energia<br />

Misura della risposta dei rivelatori (risoluzione energetica, efficienza, distorsioni<br />

spettroscopiche) e calibrazione.<br />

Studio sulla stabilità ed uniformità dei rivelatori.<br />

Studio delle abilità dei rivelatori al variare del rate dei fasci X.<br />

Test sulle performance dell’elettronica di read-out (stadio di preamplificazione e di<br />

shaping) al variare del rate dei fasci X.<br />

Test sulle performance di sistemi software per la reiezione e ricostruzione degli eventi<br />

di pile-up.<br />

Attività finanziate dall’ INFN<br />

(Esperimento XPRESS)<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Attività al <strong>LAX</strong><br />

Caratterizzazione di materiali utilizzati nei beni culturali<br />

RANGE 1 – 60 keV<br />

•Scattering di radiazione X su materiali porosi.<br />

La distribuzione angolare dell’intensit<br />

intensità della radiazione scatterata è determinata dalla<br />

distribuzione spaziale delle interfacce poro-matrice. Questa tecnica è sensibile, nella<br />

scala di porosità, , nel range 10 nm -10<br />

μm.<br />

•Assorbimento di radiazione X dura su materiali porosi<br />

Questa tecnica permette di misurare il grado di porosità del manufatto dal confronto di<br />

campioni standard che hanno la stessa composizione e spessore e porosità nota.<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso


Laboratorio Sperimentazione a Raggi X – <strong>LAX</strong><br />

<strong>Livio</strong> Scarsi<br />

Grazie della Vostra cortese attenzione<br />

XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica 2007 DiFTeR <strong>Palermo</strong> 22 Marzo 2007 Salvo Giarrusso

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!