Spagna - Ice
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) Ostacoli alla libera circolazione dei servizi, dei capitali e libertà di stabilimento delle<br />
imprese<br />
Altro punto “critico” del mercato spagnolo è rappresentato dalle obiettive difficoltà presentate<br />
dal settore delle commesse e delle gare in generale, in ambito infrastrutturale. Come rilevato<br />
dalla stessa stampa locale, infatti, negli ultimi otto anni la <strong>Spagna</strong> è stata uno dei mercati più<br />
dinamici per le infrastrutture. Ciononostante, nessuna grande impresa di costruzioni straniera ha<br />
avuto uno spazio reale nei numerosi progetti varati dall’Amministrazione spagnola. Spesso i<br />
capitolati d’appalto vengono pubblicati (specialmente quelli d’importo elevato) in date così<br />
ravvicinate a quelle delle gare, da rendere difficile, se non praticamente impossibile la<br />
partecipazione di concorrenti stranieri. Inoltre, nei lavori pubblici, esiste uno strumento,<br />
riconosciuto dall’articolo 202 della “legge dei Contratti dello Stato”, che prevede la possibilità<br />
da parte del vincitore dell’appalto, di richiedere un incremento del budget rispetto a quello<br />
previsto al momento della presentazione del proprio progetto al bando.<br />
A livello giuridico-legislativo la richiesta deve esser basata da “ragioni d’interesse pubblico ed<br />
utilizzo in caso di imprevisti”, secondo quanto stabilito dalla suddetta legge. Inoltre, l’istanza<br />
deve esser poi trasmessa al Consiglio dei Ministri per eventuale approvazione. In linea pratica,<br />
le imprese spagnole partecipano al concorso indetto dallo Stato presentando sovente dei progetti<br />
con grosse riduzioni sui prezzi/costi di realizzazione. Questi “sconti” si aggirano generalmente<br />
intorno al 20% del prezzo reale, per raggiungere in taluni casi, il 40%. La “variante d’opera”<br />
spesso pertanto facilita le imprese di rientrare dei costi e aver garantito il guadagno sul singolo<br />
progetto. La Commissione europea ha intenzione di far desistere la <strong>Spagna</strong> da simile prassi non<br />
escludendo di trascinarla dinanzi al Tribunale di Giustizia dell’UE.<br />
Con Decreto Reale n.1109/2007 del 24.8.2007 sono stati aggiornati i requisiti richiesti alle<br />
imprese costruttrici che desiderano partecipare a bandi di gara. La nuova normativa, mentre<br />
incentiva le offerte con uso di alta tecnologia, impone alle imprese l’obbligo di utilizzare una<br />
percentuale minima di personale a tempo indeterminato, rispetto al totale dei lavoratori<br />
impiegati nel progetto. Negli ultimi anni questa percentuale è aumentata, dal 10% del 2007 al<br />
20% del 2008, ed infine al 30% nel 2010. Al tempo stesso, sono stati introdotti requisiti, al fine<br />
di aggiudicarsi le gare pubbliche, relativi al possesso di macchinari e attrezzature direttamente<br />
da parte delle ditte vincitrici, senza necessità di subappalti. E’ stato creato inoltre un Registro<br />
delle Imprese Accreditate che dovrà essere rinnovato ogni tre anni.<br />
Anche la gestione delle concessioni di servizi aeroportuali da parte dell’ente nazionale preposto<br />
(AENA) è talora scarsamente trasparente.<br />
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010 44