il dell - Attivecomeprima Onlus
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La Forza <strong>dell</strong>a Vita<br />
Piccolo viaggio<br />
nel centro<br />
del cuore<br />
28<br />
Se dovessi raccontare a qualcuno quale è stata la cosa<br />
che più ha segnato la mia vita, <strong>il</strong> mio tempo, la mia passione,<br />
insieme all’amore, agli amici, ai cani e al giardino,<br />
è stato l’ascolto <strong>dell</strong>e storie di tante donne che hanno<br />
accompagnato <strong>il</strong> mio vivere, giorno dopo giorno.<br />
L’ascolto è qualcosa di molto complesso, delicato e sensib<strong>il</strong>e,<br />
nei racconti infiniti che passano attraverso l’udito<br />
verso <strong>il</strong> cuore, provocando ricordi, nostalgie, rimpianti e<br />
tenerezza, in chi racconta ma anche in chi ascolta.<br />
Da qualche mese mi sono avventurata in uno spazio<br />
di Attive per me nuovo, dedicato al primo tratto di<br />
percorso di gruppo accanto a Paola, la psicoterapeuta<br />
che conduce gli incontri da “una vita”, accompagnando<br />
coraggiose o non coraggiose donne, che si accostano<br />
a noi in Associazione, timidamente, a volte per<br />
caso, senza sapere, forse, cosa<br />
cercano, cosa aspettarsi, cosa<br />
potranno ricevere in questo luogo<br />
così particolare, tanto caldo<br />
quanto vero.<br />
Conduco da 17 anni qui, ad Attive,<br />
per una intima passione, un gruppo di Danzaterapia,<br />
respiro l’atmosfera intensa, coccolo le mie ragazze di<br />
ogni età, sono vicina a loro anche quando le cose non<br />
vanno bene e la malattia ritorna a farsi sentire con tutta<br />
la sofferenza che, purtroppo, conosciamo.<br />
Questo tratto di strada, però, mi ha sempre fatto<br />
incontrare le donne che già hanno percorso <strong>il</strong> primo<br />
pezzo, quello più diffic<strong>il</strong>e, quello più spinoso, quello più<br />
inconsapevole e pieno di difese.<br />
Nel mio lavoro di medico e psicoterapeuta non sono<br />
certo nuova all’ascolto, ma questa esperienza di gruppo,<br />
del primo coinvolgimento verso la conoscenza di se<br />
Siamo qui perché possiate<br />
vivere intensamente, con<br />
consapevolezza la vostra<br />
vita, anche se minata<br />
dall’incertezza del domani.<br />
stessi, è davvero una scoperta e che ha suscitato in me<br />
una nuova emozione e m<strong>il</strong>le domande.<br />
Vorrei riuscire a raccontarla, per chi non l’ha vissuta,<br />
per chi forse la vivrà, per chi la parteciperà, accanto<br />
a una donna amata, amica, sorella, mamma, moglie,<br />
figlia, colpita nel cuore...<br />
Eccole, sono otto donne, vengono da mondi diversi,<br />
diverse nell’età, nella cultura, sconosciute una all’altra,<br />
la stanza è un po’ fredda, è vero, ma non è questo che<br />
le fa stare così avvolte nei piumini e nelle sciarpe.<br />
Aspettano qualcosa, non è diffic<strong>il</strong>e immaginare...<br />
speranza, guarigione, comunque un luogo dove<br />
dimenticare la malattia.<br />
Timidamente, ognuna a modo suo, con o senza<br />
le parole, chiede questo: un modo per esorcizzare<br />
<strong>il</strong> pensiero inquieto che torna sempre<br />
lì ricoperto di paura.<br />
La dolce botta arriva subito... non siamo<br />
qui per questo! Purtroppo! E la voce di<br />
Paola, delicatamente, ripete per la m<strong>il</strong>lesima<br />
volta negli anni, qualcosa che certamente,<br />
davanti a quegli sguardi imploranti, lei non vorrebbe<br />
dire, “nessuno di noi sa cosa ci può succedere.<br />
Non siamo qui per questo! Siamo qui per aiutarvi ad<br />
accettare questo mistero, questo futuro incerto, a far<br />
rotolare questo masso di dolore accanto a voi e non<br />
sulle vostre spalle. Siamo qui perché possiate vivere<br />
intensamente, con consapevolezza la vostra vita, anche<br />
se minata dall’incertezza del domani”.<br />
Gli sguardi sono stupiti, forse delusi, sofferenti, forse<br />
curiosi, forse ribelli, ma una parte di ognuna di loro si<br />
scioglie in questa realtà, qualcuna sembra aggrappata<br />
ai cuscini dei divanetti, avvolta da sciarpe e piumi-