04.03.2014 Views

INTIMO MARE195+195X275 - Intimo Piu' Mare

INTIMO MARE195+195X275 - Intimo Piu' Mare

INTIMO MARE195+195X275 - Intimo Piu' Mare

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’opinione degli agenti<br />

che aiuta a capire qual è il trend del momento, da sfruttare in<br />

tempo reale. Ma con collaboratori come Pepita sono riuscita<br />

a trovare una soluzione alle tantissime esigenze espresse da<br />

consumatori esigenti come quelli di oggi. L’influenza fashion e<br />

dello stile sportivo, il tempo libero come stile di vita non sono<br />

stati ancora sfruttati a fondo. Il leisurewear potrebbe prendere il<br />

posto del mare per l’inverno. E Pepita è un’ottima possibilità.<br />

Mariella Delle Noci - Angolo Rosa, Foggia<br />

Le fiere hanno ancora senso perché molte dele ditte che abbiamo<br />

scelto sono state viste alle fiere. Per esempio Pepita e<br />

Tatà, marchi che ci hanno portato idee e soluzioni. Il salone<br />

di Firenze potrebbe diventare un concorrente per le fiere<br />

internazionali anche se mi dispiace per la fine del salone di<br />

Bari che sembrava stesse crescendo. Il mare è sempre più<br />

importante perché il costume viene visto come l’abbigliamento<br />

esterno. Le consumatrici preferiscono comprarne anche 4-5<br />

a stagione. Il loungewear ha avuto un boom ma non come il<br />

mare, anche se contiamo molto su nomi come Pepita e Tatà<br />

per farlo decollare.<br />

Laura Mazzina - Uno & Una, Milano<br />

Le fiere hanno ancora un senso perché ci danno l’opportunità di<br />

aggirnarci e arricchire la nostra offerta. Collezioni come Pepita<br />

e Tatà, viste in fiera, ci hanno dato grandisssime soddisfazioni.<br />

Il salone di Firenze è molto bello, ben organizzato, potrebbe<br />

candidarsi a fare concorrenza ma deve acora crescere.<br />

Paola Meneghelli - Paola, Verona<br />

Le fiere hanno perso un po’ di interesse, si trovano sempre meno<br />

novità. Le aziende presenti sono sempre meno e non presentano<br />

cose eclatanti. A volte servono solo per fare pubbliche relazioni<br />

mentre tempo fa si andava per trovare soluzioni innovative. Oggi<br />

la fiera deve essere funzionale, alla fine le collezioni si vedono in<br />

show-room con più tranquillità. Un’alternativa potrebbe essere<br />

anche quella di vedere in video tutte le collezioni o una sfilata,<br />

in un posto unico per ogni regione. Non c’è ancora voglia di<br />

rinnovamento, questo è un momento di stasi. Nell’intimo arrivano<br />

sempre dopo le idee e i trend del prêt-à-porter. Un’edizione<br />

all’anno è ok, con il beachwear e la lingerie ma si dovrebbe<br />

dare più spazio alle aziende più innovative.<br />

Donatella Fontani e Luisa Bartolomei - Airone, Siena<br />

La congiuntura si fa sentire, ma tenere vivi i saloni per noi commercianti<br />

è una questione di vitale importanza. Non abbiamo<br />

altro mezzo per confrontarci e conoscere nuovi prodotti. Per<br />

esempio, in fiera abbiamo trovato collezioni come Pepita e Tatà<br />

che ci permettono un ottimo sell-out. Riponiamo grande speranza<br />

per il salone di Firenze che quest’anno è stato positivo.<br />

Alessandra De Florio - De Florio, Taranto<br />

Credo nei saloni, un momento di incontro utilissimo, di scambio<br />

di informazioni e dati. Stare chiusi in negozio non serve molto,<br />

se non a deprimersi, specie nei momenti di crisi. Il salone di<br />

Parigi è sempre stato molto interessante, ma sono comunque<br />

molto contenta che esista la fiera di Firenze. Perché diventi un<br />

appuntamento internazionale sarebbe meglio Milano, ma lo<br />

scenario e la location sono bellissimi. C’è molta attenzine al<br />

discorso mare che funziona molto bene. Il loungewear potrebbe<br />

esere un’ottima alternativa al mare per l’inverno e collezini<br />

come quelle di Pepita e Tatà sono perfette per le richieste e le<br />

esigenze dei consumatori di oggi.<br />

Alfredo D’Errico - agente Sicilia orientale<br />

Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano (Pepita e Tatà),<br />

Luisa Maria Lugli<br />

Le fiere hanno molto senso ed è strano che in<br />

Italia non sia ancora decollata. Siamo costretti<br />

a andare all’estero dove nei saloni internazionali<br />

in un momento di merato difficile le aziende che<br />

investono vengono premiate con l’aumento<br />

dei clienti, i negozi, che da parte loro sono<br />

premiati dall’aumento del fatturato. È il caso,<br />

per esempio del Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano che ha<br />

fatto partnership con clienti in ogni regione. Il dettagliante si rende<br />

conto così che l’azienda gli viene incontro con soluzioni risolutive.<br />

Il salone di Parigi ha sempre avuto grande successo e affluenza.<br />

Il calo dimostra che i visitatori hanno voglia di trovare in fiera idee<br />

nuove che ultimemente mancano un po’. Per questo quest’anno<br />

qualcuno si aspettava di vedere come andasse il salone di Firenze.<br />

Pepita ha sempre presentato novità e per questo si distingue dagli<br />

altri. Il suo stand a Firenze è stato uno dei più visitati anche per la<br />

sua particolarità di rinnovare il prodotto e l’immagine.<br />

Roberto Szalaiszter - agente Triveneto occidentale<br />

Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano (Pepita e Tatà), Max Mara Hosiery, Naory<br />

e Les Copains, Atlanrique e Domani<br />

Il salone di Parigi è stato una delusione sia per<br />

afflusso, sia per date e periodo. Probabilmente a<br />

causa della situazione economica e ai costi che<br />

i negozi devono affrontare. Il salone di Firenze<br />

ha portato situazioni interessanti sia a livello di<br />

presenze di visitatori che di espositori. C’è voglia<br />

di fiere e c’è voglia di cambiare. Molti negozi<br />

stanno rivedendo la loro proposta. Nell’intimo<br />

le scelte dei negozi italiani sono sempre state<br />

un po’ tradizionali ma ora stanno tutti cercando<br />

qualche novità, i più illuminati fanno ricerca e si<br />

informano sugli allestimenti più nuovi per vetrine e negozio. Le ditte<br />

che stanno lavorando meglio sono quelle che stanno investendo<br />

sulla ricerca, sulla novità, come il Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano che con i<br />

marchi Pepita e Tatà si presenta ai negozxi e ai consumatori con un<br />

prodotto innovativo dal grande sell-out. Mentre la corsetteria soffre<br />

lingerie e mare sono le più premiate. Il mare in particolare è molto<br />

vicino all’abbigliamento esterno e qui la ricerca è obbligatoria.<br />

Walter Paulicelli e Rocco Colli - agenti Lombardia<br />

Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano (Pepita e Tatà), Luna di seta,<br />

Naory (solo per Milano)<br />

Penso che le fiere abbiano<br />

sempre un senso, per l’aquisizione<br />

di clienti nuovi, per far<br />

conoscere il propio marchio,<br />

per stare sempre aggiornati.<br />

Il calo credo sia dovuto al<br />

momento di crisi. Una delle<br />

soluzioni per far risorgere<br />

le fiere è l’abbattimento dei<br />

costi sia per gli espositori che per i visitatori. Il salone di Firenze mi<br />

è sembrato molto cresciuto rispetto all’edizione precedente, con<br />

più espositori con una notevole affluenza di visitatori e credo che<br />

possa essere un buon concorrente alle fiere internazionali migliorando<br />

un po’ l’organizzazione. Il beachwear senza dubbio stravince<br />

ma anche l’homewear negli ultimi anni ha guadagnato uno spazio<br />

interessante nei negozi nostri clienti, anche grazie a collezioni come<br />

Pepita e Tatà che rappresentano un prodotto innovativo, fashion e<br />

dalle molte opportunità. Una soluzione che ha permesso a noi e ai<br />

nostri clienti di aumentare decisamente il fatturato.<br />

Gianluca e Diego Altieri - agenti Campania<br />

Gruppo <strong>Intimo</strong> Italiano (Pepita e Tatà), Zegna e Perofil<br />

Le fiere hanno un forte senso solo se presentano un’offerta interessante<br />

che comprenda anche collezioni straniere e non solo aziende<br />

italiane. Il salone di Firenze ha avuto un grosso successo sia per la<br />

biancheria da casa che per l’intimo ma deve crescere ancora con più<br />

espositori e poi con un’altra<br />

edizione estiva alla stessa<br />

altezza di questa. Molti dei<br />

negozi nostri clienti dell’Italia<br />

del sud hanno apprezzato il<br />

salone di Firenze sia per la<br />

comodità dei collegamenti<br />

che per l’allestimento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!