Rischi psicosociali, partecipazione attiva e prevenzione ... - Ispesl
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6 Ambiente di lavoro e sicurezza in Banca Nazionale dell’Agricoltura<br />
ISPESL 2001-A cura di A. Pittaluga<br />
Contesto: Sempre meno diffusa è la convinzione che gli infortuni sul lavoro e le malattie<br />
professionali possano avere origine soltanto in particolari ambienti di lavoro caratterizzati<br />
da una “evidente” rischiosità, quali ad esempio l’edilizia, l’industria.<br />
Ormai anche il settore terziario rientra a pieno titolo nelle tematiche della tutela<br />
della salute e sicurezza dei lavoratori. Questi ultimi, infatti, considerano fattori determinanti<br />
del proprio stato di salute la vivibilità degli ambienti aziendali, nonché<br />
le modalità di organizzazione dei processi lavorativi.<br />
Obiettivo: Uno degli scopi primari della presente indagine è stato quello di verificare<br />
come viene percepito dai lavoratori il proprio ambiente di lavoro in termini<br />
di condizioni di sicurezza e salubrità.<br />
Metodologia: La ricerca, svolta in Banca Nazionale dell’Agricoltura, è stata condotta<br />
attraverso l’esame di 171 questionari pervenuti da strutture dislocate nel<br />
nord, centro e sud Italia.<br />
Il questionario comprendeva 19 quesiti, oltre ad un’appendice riservata al compilatore<br />
per osservazioni e commenti finali. L’indagine ha riguardato: la sicurezza dell’ambiente<br />
di lavoro, la fuga in caso di allarme, le condizioni di salute e benessere<br />
dell’ambiente di lavoro, la cultura della sicurezza.<br />
Risultati: Dai risultati emerge una percezione abbastanza negativa dell’ambiente<br />
di lavoro, descritta in termini di scarsa sicurezza e salubrità. Infatti la maggioranza<br />
dei compilatori ha sottolineato di temere il possibile verificarsi di incidenti di natura<br />
fisica, quali principalmente le cadute e tutte quelle lesioni che possono derivare<br />
dagli urti nel mobilio e nelle macchine da ufficio.<br />
Accanto a questi rischi, i lavoratori hanno individuato altri due pericoli: l’incendio<br />
e l’esposizione ai campi elettromagnetici. Un’altra caratteristica di non sicurezza è<br />
stata individuata nella scarsa propensione degli ambienti di lavoro atti a favorire<br />
una fuga rapida ed ordinata in caso di allarme. Tutto ciò trova conferma nel fatto<br />
che le misure antincendio e i piani di evacuazione sono state le misure di <strong>prevenzione</strong><br />
maggiormente richieste. La percezione di pericolosità dell’ambiente di lavoro<br />
viene amplificata dal pressoché totale inadempimento dell’azienda ai propri<br />
doveri di informativa sui rischi di lavoro e le misure preventive: la maggioranza dei<br />
lavoratori ha dichiarato di non aver mai avuto in proposito alcuna comunicazione.<br />
Non migliori le condizioni di salubrità dell’ambiente di lavoro: sporcizia, aria malsana,<br />
rumore, posti di lavoro non ergonomici. Un elemento in particolare è emerso<br />
con chiarezza: la maggioranza assoluta dei lavoratori ha una scarsa conoscenza<br />
delle misure di sicurezza e <strong>prevenzione</strong> degli infortuni; anche se possiede una sensibilità<br />
notevole su queste problematiche. Infatti l’84% degli intervistati ha risposto<br />
che sarebbe disposto a partecipare a corsi sulla sicurezza anche al di fuori<br />
dell’orario di lavoro.<br />
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