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UN NUOVO MODELLO ELETTROTERMICO DI FET IN GaAs PER IL ...

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<strong>UN</strong> <strong>NUOVO</strong> <strong>MODELLO</strong> <strong>ELETTROTERMICO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FET</strong> <strong>IN</strong> <strong>GaAs</strong> <strong>PER</strong> <strong>IL</strong> PROGETTO TERMICAMENTE OTTIMIZZATO<br />

DEI PARAMETRI DEL LAYOUT<br />

(A NEW ELECTROTHERMAL MODEL OF GAAS <strong>FET</strong>S FOR THE THERMALLY OPTIMIZED LAYOUT DESIGN)<br />

Difference Method) [2], BEM (Boundary-Element<br />

Method) [3]. La sensibilità di questi metodi alla<br />

risoluzione della decomposizione in volumi elementari<br />

è il loro maggiore inconveniente, tanto<br />

che per ottenere risultati accurati per strutture di<br />

grandi dimensioni sono necessari software matematici<br />

specializzati e potenti sistemi di calcolo.<br />

Come si è detto nell’introduzione, l’obiettivo<br />

di questo lavoro è lo sviluppo di un modello<br />

matematico che consenta al progettista di avere la<br />

conoscenza degli effetti che le variazioni dei parametri<br />

geometrici e tecnologici producono sulle<br />

grandezze di interesse quali la temperatura di picco<br />

e la resistenza termica. A tale scopo si è è scelta<br />

la strada dei modelli analitici, che affrontano la<br />

risoluzione delle equazioni differenziali non lineari<br />

alle derivate parziali (1) e (2). Altro obiettivo<br />

fondamentale è quello di implementare tale modello<br />

utilizzando un personal computer, cercando<br />

di estrarre i risultati con tempi di calcolo accettabili,<br />

dell’ordine, cioè, di pochi minuti.<br />

La soluzione dell’eq. (1) coinvolge l’uso<br />

della trasformata di Laplace e permette di avere<br />

informazioni sul tempo di assestamento del transitorio<br />

termico e sulle prestazioni in frequenza del<br />

dispositivo in esame. Il modello analitico che si<br />

propone consente di risolvere l’eq. (2), che è quella<br />

di interesse in questo caso, essendo la temperatura<br />

di picco del canale a regime la principale grandezza<br />

oggetto di minimizzazione.<br />

Molti autori hanno presentato soluzioni analitiche<br />

della (2) avvalendosi del metodo della separazione<br />

delle variabili in coordinate cartesiane<br />

[4] o cilindriche [5], o della trasformata bidimensionale<br />

di Fourier del campo termico [6]. Nel primo<br />

caso si perviene alla sommatoria di infiniti termini<br />

armonici che, per necessità di calcolo, deve<br />

essere troncata, con perdita di accuratezza o allungamento<br />

dei tempi di elaborazione a seconda<br />

del numero di termini inclusi nella sommatoria.<br />

Nel secondo caso, invece, l’operazione di<br />

antitrasformazione è particolarmente critica dal<br />

punto di vista dei calcoli.<br />

In entrambi i casi, si è spesso scelto di trascurare<br />

la dipendenza dalla temperatura della<br />

conducibilità termica degli strati della struttura in<br />

esame. Se questa può essere considerata una ipotesi<br />

accettabile per il supporto meccanico, tipicamente<br />

realizzato in allumina, o per gli strati di<br />

saldatura metallica, non è invece lecito trascurare<br />

tale dipendenza per il substrato di <strong>GaAs</strong> intrinseco<br />

e per lo strato attivo drogato n che costituisce<br />

il canale di un MES<strong>FET</strong>. Tale assunzione porta a<br />

risolvere la seguente equazione differenziale lineare:<br />

Q<br />

∇ 2 T = −<br />

(3)<br />

k TH<br />

nella quale k TH<br />

è la conducibilità termica<br />

dello strato di <strong>GaAs</strong> calcolata ad un valore di riferimento,<br />

ad esempio alla temperatura ambiente,<br />

ed in cui viene inoltre assunta uniforme la densità<br />

spaziale Q di potenza dissipata.<br />

Per evitare di trascurare la dipendenza di k TH<br />

dalla T, Joyce [7] ha introdotto la trasformata di<br />

Kirchhoff delle temperature:<br />

T ( x,<br />

y,<br />

z)<br />

−T0<br />

1<br />

∆θ ( x,<br />

y,<br />

z) = ∫ k(<br />

τ ) dτ<br />

(4)<br />

k<br />

0<br />

T0<br />

che consente di risolvere il problema<br />

linearizzato:<br />

2 − Q(<br />

x,<br />

y,<br />

z)<br />

∇ θ ( x,<br />

y,<br />

z)<br />

=<br />

(5)<br />

k<br />

0<br />

in cui Dq(x,y,z)=q(x,y,z)-T 0<br />

,q(x,y,z) è il campo<br />

termico trasformato, T 0<br />

è la temperatura di riferimento,<br />

k 0<br />

è la conducibilità termica calcolata<br />

al valore di riferimento. La soluzione della (5) deve<br />

essere poi antitrasformata per ottenere la soluzione<br />

del problema originario descritto dall’eq. (2).<br />

Questa operazione consente di linearizzare il problema<br />

e rende possibile la suddivisione della sorgente<br />

termica Q(x,y,z,T) in unità elementari per le<br />

quali sia possibile considerare una densità di potenza<br />

dissipata costante e indipendente dalla temperatura.<br />

Il principio di sovrapposizione degli ef-<br />

NOTE<br />

La Comunicazione - numero unico 2000<br />

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