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tendenza africa - Italpyme

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SPECIALE COSMETICA / INCHIESTA<br />

svilupparsi è l’unione tra tecnologia e<br />

green, cioè prodotti avanzati con una<br />

base ecocompatibile e naturale. Non è<br />

facile, perché i prodotti “verdi” hanno<br />

limitazioni formulative, ad esempio le<br />

creme hanno texture pesanti, oleose,<br />

con odore erbaceo. I prodotti di sintesi<br />

invece permettono un appagamento<br />

sensoriale al top, le texture sono come<br />

mousse, vellutate, soft. E sappiamo che<br />

una consumatrice prima di acquistare<br />

una crema, la apre, l’annusa e la tocca.<br />

Le clienti quindi vogliono un prodotto<br />

naturale senza rinunciare alle performance<br />

di stesura omogenea, se parliamo<br />

di fondotinta, o alla scorrevolezza<br />

perfetta nel caso di rossetti, anche<br />

perché i lipstick naturali finiscono con<br />

l’essere più spessi sulle labbra”. A questa<br />

<strong>tendenza</strong>, che potremmo definire<br />

tecnogreen, si aggiunge la “new wave<br />

maschile”, cioè la cosmesi per uomo,<br />

che sta infrangendo un muro culturale<br />

e che sdogana l’idea che questi<br />

prodotti nulla tolgono alla virilità. “Lo<br />

skincare per la “prima metà del cielo” –<br />

conferma Viscardi – è ben posizionato<br />

in profumeria e i clienti vanno direttamente<br />

a comprare i prodotti a loro<br />

dedicati, senza falsi pudori”. C’è chi<br />

scommette anche sul make-up maschile,<br />

introdotto da Jean Paul Gaultier,<br />

ma è un terreno ancora dibattuto. “La<br />

cosmesi per l’uomo è senz’altro un<br />

trend – afferma Peter Gladel di La<br />

Prairie Group – ma non raggiungerà<br />

mai una share significativa, perché<br />

l’uomo è un grande utilizzatore di prodotti<br />

“neutri”, cioè non identificabili in<br />

termini di genere, senza contare che<br />

Cellular Radiance Pure Gold di La Prairie Group<br />

La gamma di nutricosmetici Inneov, realizzati da L’Oréal in joint venture con Nestlé<br />

spesso utilizza i cosmetici della sua<br />

compagna. I prodotti ad hoc di cui<br />

parliamo pesano circa il 5% sul totale<br />

mercato, e si può ipotizzare che cresceranno<br />

ancora un po’ ma al massimo si<br />

arriverà, negli anni, al 10%”. Una <strong>tendenza</strong><br />

in fieri, secondo Marco Vasario<br />

di Cosmétique Active (L’Oréal), è la<br />

nutri-cosmetica, prodotti di nuova<br />

generazione a cavallo tra le scienze<br />

nutrizionali e quelle farmaceutiche,<br />

utili per migliorare l’aspetto di pelle,<br />

capelli e unghie. “Si tratta d’integratori<br />

alimentari, cioè di compresse da ingerire<br />

- commenta Vasario – che quindi<br />

lavorano dall’interno del corpo e, a<br />

differenza del prodotto topico, offrono<br />

risultati più duraturi. Noi abbiamo<br />

sviluppato la gamma Inneov, in joint<br />

venture con Nestlé, ottenendo formulazioni<br />

che associano probiotici, estratti<br />

vegetali e aminoacidi essenziali”. A<br />

livello distributivo invece un trend in<br />

ascesa è quello dell’esclusiva, come<br />

conferma Jean-Baptiste Grosdidier<br />

di Puig Italia: “Abbiamo lanciato due<br />

essenze con una distribuzione iperselettiva,<br />

solo in profumerie di nicchia,<br />

che possono garantire un servizio di<br />

altissima qualità, ed è stato un successo.<br />

Sia con Infusion de Rose di Prada,<br />

sia con L’Air du Temps by Starck<br />

di Nina Ricci, oggetto di design, da<br />

collezione, in produzione limitata”.<br />

Grosdidier infatti sottolinea che<br />

l’esclusiva non è tanto una strategia<br />

commerciale quanto d’immagine,<br />

purché sia supportata<br />

da un prodotto con reale valore<br />

aggiunto e siano presenti sia una<br />

storia da raccontare che valori<br />

da comunicare. Infine, il web.<br />

La rete è un sistema di comunicazione<br />

e di business sempre<br />

più importante in tutti i mercati<br />

e lo diventerà anche per la cosmesi,<br />

come osserva Valerio Gatti di Pupa.<br />

“Pensiamo solo alle recensioni fatte<br />

dalle blogger. Nel web conta più la<br />

reputazione che l’immagine, quindi il<br />

prodotto di una piccola azienda sconosciuta,<br />

provato e recensito da una<br />

blogger, ha spesso la stessa visibilità di<br />

quello di una multinazionale. In rete<br />

non si mente, le bugie hanno le gambe<br />

corte perché le possibilità di svelare il<br />

falso sono altissime, a livello planetario,<br />

ed emerge il parere più ampiamente<br />

condiviso. Nel 2011 – afferma Gatti<br />

– daremo un peso maggiore al web e<br />

alla tv, con un budget comunicazione<br />

in crescita tra il 10 e il 15%”. E infine<br />

il canale e-commerce. “Negli Usa e<br />

in Giappone la vendita dei cosmetici<br />

on-line è già una grande realtà, in Italia<br />

non ancora, ma lo diventerà sicuramente<br />

nel futuro: si ipotizza che entro<br />

il 2020, il 20% degli acquisti sarà effettuato<br />

in rete”.<br />

Infusion de Rose di Prada,<br />

distribuito da Puig Italia<br />

32 PAMBIANCOWEEK 14 aprile 2011

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