Prezzi informativi opere edili 2007 - Rete Civica dell'Alto Adige

2007
Criteri di valutazione: materiali per pavimentazioni (01.04.16) – (01.04.17) - (01.04.18)
Oggi si stanno sempre più riscoprendo i materiali naturali e si utilizzano quindi piastrelle ceramiche o di argilla, lastre
lapidee, legno massiccio eventualmente cerato nonché linoleum. Trattamenti superficiali tramite laccatura sono problematici
solo durante l'applicazione, mentre sono da considerarsi stabili e non dannosi per la salute dopo definitivo essiccamento.
Pavimenti tipo moquette sono sempre meno usati a causa della difficoltà di pulizia e per la possibilità che vi si annidino
acari, capaci di provocare allergie.
Pavimentazioni in PVC, anche se considerate poco ecologiche, sono largamente impiegate in ambienti molto frequentati quali
industrie e ospedali per la loro resistenza, facilità di manutenzione e pulizia, saldabilità nonché igienicità in caso di
strato di finitura a lacca. Il PVC crea problemi in fase di produzione e di riciclaggio, nonché in caso di incendio, per le
esalazioni tossiche che ne potrebbero derivare.
Questi motivi spingono i produttori ad incrementare la commercializzazione di pavimentazioni a base di polietilene e
polipropilene, materiali privi di cloro; per contro la loro produzione richiede una grande quantità di petrolio (materia
prima). Caso per caso si aggiungono additivi come pigmenti, metalli pesanti, sostanze antifiamma e riempitivi minerali.
Nonostante ciò, il polietilene e il polipropilene sono le materie plastiche con il miglior livello di impatto ambientale.
Il linoleum torna ad essere un materiale attuale, in quanto costituito da materie prime rigenerabili. La componente
principale è l’olio di lino, al quale vengono aggiunte resine naturali o artificiali, farina di legno e residui di sughero;
meno positiva l’aggiunta di metalli pesanti e/o pigmenti artificiali. La produzione di linoleum è da ritenersi comunque meno
inquinante rispetto a quella del PVC.
Nella valutazione degli effetti esercitati dalle pavimentazioni sull’ambiente e sulla salute dell’uomo, non si devono solo
considerare le materie prime impiegate ed il tipo di fabbricazione ma anche i prodotti necessari per la posa ed il
trattamento superficiale come colle, indurenti, sostanze impregnanti e lacche.
Per quanto riguarda i pavimenti in tessuto, sia in fibre naturali che artificiali, bisogna ricordare che possono contenere
additivi chimici come, per esempio, prodotti antitarme, non sempre dichiarati; questi rendono comunque difficile una reale
valutazione dei rischi legati al loro utilizzo.
L'incollaggio delle pavimentazioni avviene normalmente con collanti artificiali, che possono contenere sostanze dannose sia
per l’ambiente che per la salute. Colle a dispersione con resine artificiali, caucciù sintetico ed estere di acido acrilico
possono perfino generare esalazioni dannose per tempi piuttosto lunghi. È preferibile quindi utilizzare colle a dispersione
a base di resine naturali, anche se richiedono tempi di asciugatura prolungati.
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