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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

10 29 OTTOBRE 2000<br />

ACQUI TERME<br />

Acqui Terme. Sullo spostamento<br />

del monumento alla<br />

Resistenza ci scrive il dott.<br />

Gallizzi:<br />

«La manifestazione realizzata<br />

da numerosi cittadini acquesi,<br />

allorquando l’amministrazione<br />

leghista decise di<br />

spostare la stele che ricorda i<br />

caduti della Resistenza, non è<br />

servita a nulla. Come poteva<br />

d’altronde essere efficace un<br />

momento di testimonianza<br />

democratica di fronte alla sordità<br />

e alla cecità di chi amministra,<br />

se manca la volontà<br />

politica di ascoltare la voce di<br />

chi ha vissuto, sofferto e pianto<br />

in quel <strong>per</strong>iodo carico di<br />

tensioni politiche e sociali? A<br />

nulla sono valse evidentemente<br />

le richieste dell’Anpi,<br />

istituzione nazionale, democratica<br />

e morale, che con forza,<br />

attraverso i suoi rappresentanti<br />

maggiori, aveva chiesto<br />

umilmente di rimettere al<br />

suo posto, quello di sempre,<br />

la Stele. Perché è li che deve<br />

stare. A nulla sono valse le richieste<br />

di tanti giovani che<br />

quella sera hanno testimoniato<br />

e manifestato <strong>per</strong> “Dignità,<br />

non <strong>per</strong> odio”, <strong>per</strong>ché quel<br />

monumento è il simbolo della<br />

libertà: di tutte le libertà represse<br />

in Europa durante il<br />

ventennio nazifascista. È un<br />

atto grave che violenta i sani<br />

principi di chi crede ancora<br />

nella democrazia, intesa come<br />

valore su<strong>per</strong>iore che alimenta<br />

tolleranza e solidarietà<br />

in una società pluralista come<br />

la nostra, ma che, probabilmente,<br />

da molti è ben<br />

lontano dall’essere concepito<br />

ed accettato. È il classico salto<br />

della quaglia sulla testa<br />

della storia, <strong>per</strong>ché alla non<br />

considerazione delle richieste<br />

l’amministrazione leghista ha<br />

A proposito dello spostamento del monumento alla Resistenza<br />

Quando la prevaricazione<br />

vince sul senso del rispetto<br />

proseguito comunque, così<br />

come ha voluto, a sistemare il<br />

monumento nei giardini adiacenti<br />

alla stazione, non solo,<br />

ma ha modificato l’aspetto<br />

originario della stele, asportando<br />

anche la targa che ricordava<br />

il progettista e l’esecutore<br />

dell’o<strong>per</strong>a, non si sa in<br />

base a quale criteri. Una decisione<br />

arrogante e immorale<br />

sul piano politico, <strong>per</strong>ché la<br />

collettività acquese, pur chiedendo<br />

il ripensamento sulla<br />

nuova collocazione della stele,<br />

è stata chiaramente<br />

bacchettata. Chi in altri tempi,<br />

aveva preso la decisione di<br />

dedicare ai morti <strong>per</strong> la libertà<br />

un monumento <strong>per</strong> ricordare il<br />

loro estremo sacrificio, aveva<br />

fatto la scelta di quel luogo<br />

<strong>per</strong>ché dettata probabilmente,<br />

anzi sicuramente, dalla storia<br />

e dalle caratteristiche urbane<br />

proprie di quel sito, non poteva<br />

immaginare che a distanza<br />

di anni ci fosse qualcuno che<br />

avesse la presunzione di rimuoverlo.<br />

Invece c’è stato. La<br />

scelta di questa amministrazione,<br />

cioè quella di spostare<br />

il monumento ai caduti <strong>per</strong> la<br />

resistenza non trova giustificazione<br />

di sorta, se non quella<br />

politica e di rivalsa, forzata<br />

dalla gestione assolutistica<br />

del potere. È una vicenda<br />

questa, che ci allontana da<br />

quelle che sono le linee guida<br />

della Comunità Europea, dove<br />

tolleranza, solidarietà, libertà,<br />

equità sociale e fratellanza,<br />

sono e rimangono principi<br />

fondamentali <strong>per</strong> costruire<br />

un sistema sociale in cui tutti<br />

possano vivere serenamente,<br />

padroni della propria cultura,<br />

senza essere <strong>per</strong>seguitati.<br />

Chi rivendica il valore dell’identità<br />

culturale non può di<br />

fatto tentare di occultarne la<br />

memoria, specie nei territori<br />

come i nostri che hanno vissuto<br />

eventi storici, divenuti<br />

base della cultura della Libertà<br />

di un popolo intero».<br />

Dr. Michele Gallizzi<br />

Consigliere provinciale<br />

Democratici di Sinistra<br />

Il documento dell’ANPI<br />

Acqui Terme. Questo il documento di protesta dell’ANPI:<br />

«L’ANPI protesta con forza e sdegno contro l’atto anti-democratico<br />

e prepotente del sindaco che, ai primi di luglio, aveva<br />

fatto spostare il monumento ai caduti della Resistenza dai giardini<br />

del liceo classico in una ignota officina ed ora, improvvisamente,<br />

lo ha fatto collocare nei giardini del castello senza mai<br />

riunire i partigiani <strong>per</strong> chiedere un consiglio o un parere, pur<br />

avendo sempre assicurato un incontro. È un atto gravissimo,<br />

tracotante ed assurdo, contro il quale chiamiamo tutta la popolazione<br />

a ribellarsi ed a partecipare alla manifestazione che si<br />

terrà in città tra poche settimane. I partigiani della XVI Divisione<br />

Garibaldi-Viganò avevano liberato Acqui Terme nella notte<br />

tra il 24 e il 25 aprile 1945 ed avevano impedito il bombardamento<br />

della città da parte degli alleati. Il Monumento alla Resistenza<br />

aveva ed ha questo significato: ricordare la Liberazione<br />

della città dall’invasione e dall’occupazione tedesca e l’inizio di<br />

un’epoca nuova di libertà, di democrazia e di pace. Ecco il motivo<br />

principale <strong>per</strong> cui il monumento deve ritornare nel cuore<br />

della città, nei giardini del liceo classico di corso Bagni.<br />

P.S. Abbiamo appreso che il monumento è stato profondamente<br />

modificato rispetto all’o<strong>per</strong>a originaria di alto livello artistico<br />

del maestro Mario Ferrari. Chiediamo, anche di quest’azione<br />

inconsulta, immediata spiegazione a colui che si ritiene,<br />

ormai, il padrone assoluto della città.»<br />

Il Direttivo ANPI di Acqui Terme<br />

Commemorazione<br />

di tutti i defunti<br />

Acqui Terme. Il 2 novembre e nei giorni prima e dopo i Cimiteri<br />

si affollano di gente, in parte devota e orante e in parte assorta<br />

o curiosa, tutta richiamata da questo appuntamento annuale.<br />

Un’arida frequenza del Cimitero, luogo di freddi e tristi ricordi,<br />

deve essere illuminata dalla partecipazione alla s. messa<br />

che è festoso incontro tra i vivi e i defunti in unione con Cristo<br />

“vincitore del peccato e della morte” e sorgente di pace e di<br />

salvezza <strong>per</strong> tutti. L’orario delle s. messe presso il Cimitero di<br />

Acqui Terme è il seguente <strong>per</strong> giovedì 2 novembre: ore 10 messa<br />

in suffragio dei caduti di tutte le guerre; ore 15.10 rosario;<br />

ore 15.30 messa <strong>per</strong> i defunti celebrata dal Vescovo mons. Livio<br />

Maritano.<br />

Giornata di ritiro<br />

Acqui Terme. Domenica 29 si terrà una giornata di ritiro in<br />

seminario, sul tema «Martiri del ‘900 sotto il nazismo e il comunismo».<br />

La giornata, guidata dal prof. Enzo don Cortese, inizierà<br />

alla 9 con la celebrazione di lodi, quindi alle 9.30 ci sarà<br />

la prima meditazione, seguita da riflessione <strong>per</strong>sonale con possibilità<br />

di colloqui con il relatore. Alle 11.30 celebrazione eucaristica.<br />

Dopo il pranzo (lire 15.000, con prenotazione obbligatoria<br />

allo 0144-322806), ci sarà alle 15 la recita di ora media, quindi<br />

la seconda meditazione e la riflessione <strong>per</strong>sonale. La giornata<br />

si concluderà alle 17.30 con la celebrazione dei vespri.<br />

Frana alla Montagnola<br />

Acqui Terme. La frana che ha ostruito completamente la<br />

strada in località Montagnola si è aggravata a seguito delle<br />

recenti piogge.<br />

È una situazione difficile, affermano i tecnici del Comune<br />

poiché si tratta non solamente di uno smottamento su<strong>per</strong>ficiale,<br />

ma di una massa di terreno che è slittata in profondità<br />

a livello degli strati rocciosi.<br />

La frana, secondo relazione tecniche di es<strong>per</strong>ti del Comune<br />

e della Regione Piemonte all’uopo interpellati, avrebbe<br />

avuto origine da imprudenti o<strong>per</strong>azioni di scavo effettuate<br />

a monte da privati.<br />

Il consolidamento costerà 460 milioni di lire. Per il finanziamento<br />

da tempo è stata inoltrata la richiesta di fondi<br />

dalla Regione. All’ente il Comune ha più volte sollecitato la<br />

pratica segnalando l’urgenza e l’inderogabilità della messa<br />

a punto della situazione.<br />

Secondo una telefonata intercorsa martedì 24 ottobre tra<br />

i funzionari del Comune e quelli della Regione, pare che entro<br />

non molto tempo il problema venga risolto e <strong>per</strong>tanto si<br />

possa dare il via ai lavori di ricostruzione dell’importante via<br />

di comunicazione. La frana, ostruendo la strada, ha isolato<br />

un’intera frazione. Si tratta di una ventina di famiglie che,<br />

dal 12 maggio, <strong>per</strong> raggiungere le cascine dove abitano<br />

devono <strong>per</strong>correre una quindicina di chilometri invece dei<br />

due o tre abituali.<br />

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