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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

50 29 OTTOBRE 2000<br />

CAIRO MONTENOTTE<br />

Intervista al preside Arturo Ivaldi<br />

Una scuola con un <strong>grande</strong> futuro<br />

il neonato Polo tecnologico<br />

Il terzo incontro di inizio dell’attività pastorale<br />

La 3ª età in festa alle Opes<br />

cantando al suono del violino<br />

Cairo Montenotte - Oltre<br />

700 studenti, trentanove classi,<br />

centodieci insegnanti, trentasette<br />

tra bidelli, assistenti<br />

tecnici e <strong>per</strong>sonale di segreteria.<br />

Il neonato “Polo tecnologico”,<br />

ex Patetta, ex Itis, ex<br />

Ipsia, è tra i più grandi istituti<br />

della Provincia di Savona. Il<br />

Preside, prof. Arturo Ivaldi, si<br />

trova a dirigere una realtà<br />

scolastica non poco impegnativa<br />

e dislocata su due sedi,<br />

quella di via XXV Aprile che<br />

ospita geometri e ragionieri,<br />

quella di via Allende con le officine<br />

meccaniche ed elettrotecniche,<br />

dove studiano e lavorano<br />

i ragazzi delle Professionali<br />

e dell’Itis.<br />

Preside, come vede l’inizio<br />

di questa nuova es<strong>per</strong>ienza?<br />

«Dal punto di vista dell’organizzazione<br />

e della didattica<br />

i ci stiamo avviando abbastanza<br />

bene, <strong>per</strong> quanto concerne<br />

invece gli aspetti di carattere<br />

più propriamente amministrativo<br />

ci sono ancora<br />

parecchie cose da chiarire».<br />

Sta forse alludendo alla<br />

riforma scolastica che è ancora<br />

oggetto di polemiche e<br />

contestazioni da parte del<br />

<strong>per</strong>sonale della scuola?<br />

«Quali saranno gli sviluppi<br />

di questo progetto lo vedremo<br />

alla prova dei fatti. Quello che<br />

già abbiamo potuto appurare<br />

è che gli stanziamenti a favore<br />

delle scuole dell’autonomia<br />

sono stati ridotti di un buon<br />

30% e questo fatto non può<br />

non creare dei problemi di carattere<br />

gestionale che poi si<br />

ri<strong>per</strong>cuotono sulla stessa didattica».<br />

Come intende regolarsi a<br />

questo proposito?<br />

«Cercheremo degli sponsor,<br />

forti anche di una realtà<br />

scolastica molto variegata dal<br />

punto di vista della preparazione<br />

professionale. Si va dai<br />

corsi Igea a quello <strong>per</strong> Geometri,<br />

dai Tecnici <strong>per</strong> le Industrie<br />

Meccaniche ai Periti<br />

Meccanici ed Elettrotecnici…<br />

Le aziende presenti sul territorio<br />

non possono non essere<br />

interessate a coloro che saranno<br />

i futuri specialisti nei diversi<br />

settori. Ho già attivato<br />

una commissione di insegnanti<br />

che passeranno al vaglio<br />

le diverse possibilità di in-<br />

Il preside Arturo Ivaldi.<br />

tervento in questo senso».<br />

A proposito, come si trova<br />

con i professori? Alcuni<br />

sono sue vecchie conoscenza,<br />

molti invece provengono<br />

da scuole diverse.<br />

«Devo dire che ho trovato<br />

una <strong>grande</strong> collaborazione ed<br />

un impegno non comune già<br />

ad inizio d’anno nelle molteplici<br />

riunioni di programmazione:<br />

è <strong>per</strong> questo motivo che,<br />

come ho già accennato, i problemi,<br />

<strong>per</strong> quel che riguarda<br />

l’attività didattica, sono sostanzialmente<br />

risolti.<br />

Mi auguro che i rapporti<br />

continuino ad essere corretti:<br />

ne va del buon funzionamento<br />

di tutta quanta la struttura<br />

scolastica».<br />

Ritorniamo allora ai soldi,<br />

pochi o tanti che siano, da<br />

gestire.<br />

C’è da pensare che i problemi<br />

di carattere amministrativo<br />

in questa fase di<br />

transizione siano abbastanza<br />

rilevanti: in pratica si<br />

tratta di far convogliare in<br />

uno tre bilanci, tanti erano<br />

gli istituti che hanno dato<br />

origine a quello nuovo.<br />

«Purtroppo ci troviamo a<br />

dover fare i conti con regole<br />

poco chiare e con direttive<br />

oserei dire contraddittorie.<br />

Faccio un esempio.<br />

In un primo momento gli ordini<br />

erano quelli di nominare<br />

un commissario e facente<br />

funzione avrebbe dovuto essere<br />

il presidente del Consiglio<br />

di Istituto.<br />

Poiché questi era decaduto<br />

dal suo incarico, essendo il<br />

papà di un ragazzo di quinta<br />

ormai uscito dalla scuola, è<br />

stata subito individuata una<br />

<strong>per</strong>sona idonea a svolgere<br />

questo compito e la segreteria<br />

è riuscita a mettere insieme,<br />

con <strong>grande</strong> sforzo, tutta<br />

l’impalcatura burocratica.<br />

Sembrava cosa fatta quando<br />

venivano cambiate le carte in<br />

tavola:<br />

niente<br />

commissario…».<br />

Un avvio determinato ma<br />

un tantino faticoso. Ma Lei<br />

come vede il futuro della<br />

sua scuola?<br />

«Penso che ogni cambiamento<br />

porti in sé tutta una serie<br />

di difficoltà più o meno<br />

gravi ma questa scuola ha in<br />

sé tutte le potenzialità <strong>per</strong> diventare<br />

un importante punto<br />

di riferimento in Valbormida e<br />

non soltanto da punto di vista<br />

strettamente culturale.<br />

Il rapporti con le realtà produttive<br />

o<strong>per</strong>anti nel comprensorio<br />

sono già attivi in quanto<br />

le singole scuole in passato,<br />

sia attraverso gli stage, sia<br />

con i corsi della Terza Area,<br />

sono state presenti con allievi<br />

e insegnanti nelle fabbriche,<br />

nelle officine, negli uffici. Ora<br />

cercheremo di ampliare questo<br />

discorso sia a vantaggio<br />

dello sviluppo produttivo, sia<br />

<strong>per</strong> una sempre maggiore<br />

maturazione culturale degli allievi».<br />

DPP<br />

Cairo Montenotte - E’<br />

sempre un pranzo quello che<br />

caratterizza le feste, e gli incontri<br />

pastorali non sfuggono<br />

a questa regola.<br />

Del resto pare che anche<br />

Nostro Signore si adeguasse<br />

a queste usanze di carattere<br />

conviviale al punto dover subire<br />

le critiche poco benevole<br />

dei suoi nemici.<br />

Il trovarsi insieme <strong>per</strong> un<br />

pranzo non necessariamente<br />

significa essere dei crapuloni<br />

ma spesso questa specie di<br />

rito è un motivo <strong>per</strong> incontrarsi,<br />

<strong>per</strong> scambiarsi delle idee,<br />

<strong>per</strong> stare un po’ insieme in serena<br />

allegria.<br />

Il terzo incontro di questo<br />

genere è avvenuto in occasione<br />

della festa della Terza età,<br />

il 22 ottobre scorso.<br />

In mattinata un bel numero<br />

di anziani hanno partecipato<br />

alla Santa messa, celebrata<br />

da Don Bianco e Don Paolino,<br />

tutta dedicata a loro: una preghiera<br />

di ringraziamento al Signore<br />

e un atto di sottomissione<br />

alla sua volontà resa<br />

particolarmente preziosa in<br />

quanto inserita nella celebrazione<br />

eucaristica.<br />

E poi il pranzo alle Opes, a<br />

cui abbiamo già accennato,<br />

che è stato un momento veramente<br />

importante ed una ulteriore<br />

riflessione sulla comune<br />

appartenenza alla Chiesa<br />

di Cristo.<br />

A rallegrare l’ambiente un<br />

musicista d’eccezione, Olmazu<br />

Armand, immigrato dalla<br />

Ultimi giorni del dopolavoro<br />

Ferrania. Nell’anno in cui lo stabilimento ha riacquistato il<br />

suo storico nome, chiude il mitico dopolavoro che <strong>per</strong> ben<br />

settant’anni, fin dalla nascita della fabbrica, ha rappresentato<br />

un riferimento fisso <strong>per</strong> intere generazioni di lavoratori e<br />

di abitanti della frazione cairese.<br />

Il 31 ottobre sarà la data fatidica, quella della chiusura definitiva.<br />

Nel dopolavoro sono stati tenuti spettacoli teatrali e cinematografici.<br />

E’ stato luogo di incontro, trattenimento, svago. Vi si<br />

sono tenuti veglioni di fine d’anno.<br />

Insomma una vita intensa ed attiva che ha fatto parte della<br />

storia dello stabilimento Ferrania e di quella di Cairo e della<br />

Valle Bormida.<br />

Romania, <strong>per</strong>ché, a suo dire,<br />

nel suo paese non si può più<br />

vivere tanta è la povertà che<br />

degenera in vera e propria<br />

miseria.<br />

Il maestro Olmazu, es<strong>per</strong>to<br />

violinista, è laureato al conservatorio<br />

di Bucarest; da sei<br />

mesi è in Italia e da tre si trova<br />

a Cairo con la moglie.<br />

Sa suonare di tutto, non solo<br />

le bellissime danze del suo<br />

paese ma <strong>per</strong>sino “O sole<br />

mio”, e le note del suo magico<br />

violino hanno letteralmente incantato<br />

i partecipanti alla festa.<br />

Da segnalare i gruppi di volontari<br />

che hanno preparato il<br />

pranzo che era veramente<br />

squisito.<br />

Questo è il terzo appuntamento<br />

di questo genere, c’era<br />

già stata la festa dei collaboratori<br />

dell’attività pastorale a<br />

Il violinista rumeno Olmazu<br />

Armand.<br />

cui aveva fatto seguito l’incontro<br />

delle coppie e delle famiglie.<br />

Che ad organizzare questi<br />

appuntamenti fossero<br />

gruppi di <strong>per</strong>sone sempre diverse<br />

è un fatto degno di nota:<br />

significa che c’è un buon<br />

numero di <strong>per</strong>sone che non<br />

disdegna la sua collaborazione<br />

nell’ambito della Parrocchia.<br />

Iniziato sotto ottimi auspici<br />

l’anno pastorale 2000 - 2001<br />

sta ora marciando a pieno ritmo,<br />

anche grazie a questi<br />

gruppi di volenterosi senza<br />

dei quali il lavoro dei sacerdoti<br />

e delle suore risulterebbe<br />

praticamente inadeguato alle<br />

reali esigenze di una comunità<br />

come quella di Cairo.<br />

Cairo Montenotte - Chi é<br />

nato a Cairo ed ha almeno<br />

cinquant’anni si ricorda del<br />

vecchio negozio delle “Santine”<br />

che sotto i portici offriva<br />

tutto quanto non poteva mancare<br />

nell’attrezzatura domestica<br />

degli anni cinquanta.<br />

Risaliva al 1904 la vetrina<br />

in legno d’accesso all’antico<br />

negozio di Via Dei Portici che,<br />

forse anche <strong>per</strong> la presenza<br />

tra le varie mercanzie di tutta<br />

una serie di statuine in gesso<br />

<strong>per</strong> il presepio, aveva pian<br />

piano maturato il soprannome<br />

di “Santine” alle titolari che di<br />

cognome facevano, invece,<br />

Pisano.<br />

Nessuno, <strong>per</strong>ò, ricorda cosa<br />

ci fosse prima del 1904 nei<br />

vecchi locali: <strong>per</strong> cui la comparsa<br />

dell’insegna “Macello<br />

Gentile”, rinvenuta sotto il<br />

cassonetto che è stato rimosso<br />

<strong>per</strong> restaurare gli antichi<br />

locali, ha scatenato le ipotesi<br />

Rispunta direttamente dall’800 in Via Dei Portici<br />

Gentile ma misterioso<br />

il vecchio macello di Cairo<br />

e ricordi anche dei più anziani<br />

cairesi dei quali <strong>per</strong>ò nessuno,<br />

neppure l’ormai novantenne<br />

decano dei barbieri “Facciola”,<br />

sa riferire alcunché.<br />

L’unica informazione che si<br />

è potuta raccogliere tra i vari<br />

“sentito dire” raccontati nei<br />

crocicchi dei curiosi è che forse<br />

“Macello” non indicava l’attività<br />

del negozio ma bensì<br />

era il cognome del titolare.<br />

E’ <strong>per</strong>ò solo un’ipotesi che<br />

saremmo grati se qualche nostro<br />

lettore fosse in grado di<br />

circostanziare oppure anche<br />

smentire con più solide argomentazioni.<br />

S.D.<br />

Interrogazione<br />

di Bonino<br />

Millesimo. Guido Bonino,<br />

nella sua qualità di Consigliere<br />

Regionale della Lega Nord,<br />

ha presentato un’interrogazione<br />

al Presidente della Regione<br />

Liguria Biasotti <strong>per</strong> scoprire<br />

le ragioni <strong>per</strong> cui l’ANAS<br />

non ha ancora provveduto a<br />

sgombrare la statale fra Cengio<br />

e Millesimo dai detriti di<br />

una frana, che ingombrano ormai<br />

da sei mesi una parte della<br />

carreggiata. Il consigliere<br />

chiede che si intervenga presso<br />

la direzione dell’ANAS (oggi<br />

Ente Nazionale delle Strade)<br />

<strong>per</strong>ché provveda con urgenza<br />

alla rimozione di tutto<br />

ciò che ostacola l’avvio e l’esecuzione<br />

dei lavori. “Sarebbe<br />

opportuno” dice Bonino “verificare<br />

quali siano le cause effettive<br />

e le eventuali responsabilità<br />

che hanno indotto l’A-<br />

NAS a ritardare la realizzazione<br />

degli interventi, così come<br />

sarebbe utile intervenire presso<br />

l’ANAS <strong>per</strong> evidenziare la<br />

necessità di fornire adeguate<br />

informazioni e risposte agli<br />

amministratori pubblici ed in<br />

primo luogo i Sindaci di Cengio<br />

e di Millesimo”. f.s.<br />

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Montenotte; ESSO corso<br />

Marconi, Cairo Montenotte.<br />

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