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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

8 29 OTTOBRE 2000<br />

ACQUI TERME<br />

La poetica prosa di Venturi in Bandiera bianca a Cefalonia<br />

Acqui Terme. L’anno passato,<br />

in occasione della serata finale<br />

del Premio “Acqui <strong>Storia</strong>”,<br />

il settimanale “L’Ancora” ha pubblicato<br />

alcune pagine del romanzo<br />

La Divisione Acqui di<br />

Vanghelis Sakkatos nella traduzione,<br />

inedita <strong>per</strong> l’Italia, del<br />

nostro concittadino Massimo<br />

Rapetti. La scelta, allora, cadde<br />

su brani che, in modo diretto -<br />

talora brutale - descrivevano il<br />

compimento dell’eccidio.<br />

Approssimandosi gli incontri<br />

che concluderanno, sabato 28<br />

ottobre, la XXXIII edizione del<br />

Premio, si rinnova da queste<br />

colonne l’appuntamento con la<br />

ricostruzione dei fatti dell’autunno<br />

1943.<br />

La fonte cui, questa volta, si<br />

attinge è il romanzo Bandiera<br />

Bianca a Cefalonia (pubblicato<br />

da Rizzoli 1963, più volte ristampato,<br />

e tradotto in 14 lingue)<br />

di Marcello Venturi che -<br />

unitamente a Cino Chiodo, Ercole<br />

Tasca e Piero Galliano -<br />

ebbe l’idea, nel 1968, di istituire<br />

l’“Acqui <strong>Storia</strong>”.<br />

Dal capitolo 17 dell’o<strong>per</strong>a<br />

traiamo il brano che segue (corrispondente<br />

alle pp. 204-206<br />

dell’ultima edizione del romanzo<br />

stampata <strong>per</strong> i tipi de Le Mani,<br />

Genova, nel 1997).<br />

Esso illustra le reazioni del<br />

soldato italiano dopo l’ultimatum<br />

del 14 settembre 1943 e le<br />

prime azioni di attacco tedesco,<br />

queste ultime accompagnate<br />

dal lancio di volantini che invitavano<br />

alla resa.<br />

Essi chiudevano il minaccioso<br />

testo con le seguenti parole:<br />

“Se <strong>per</strong>ò sarà continuata l’attuale<br />

resistenza irragionevole,<br />

sarete schiacciati e annientati fra<br />

pochi giorni dalle forze preponderanti<br />

tedesche che stanno<br />

raccogliendosi”, indicando nel<br />

passaggio alla parte nazista l’unica<br />

via di salvezza <strong>per</strong> i camerati<br />

italiani.<br />

Alla violenza delle parole del<br />

proclama, Marcello Venturi oppone<br />

una prosa altamente poetica,<br />

con cui si compie l’introspezione<br />

dell’animo di chi si<br />

prepara alla scelta più difficile.<br />

I ricordi della giovinezza, lo<br />

spaziare dello sguardo sul mare,<br />

un lessico che partecipa del<br />

sentimento eleggono queste pagine<br />

- dall’afflato sereno - tra le<br />

più belle dell’o<strong>per</strong>a.<br />

Alcuni lievi adattamenti e l’introduzione<br />

dei titoletti in neretto<br />

si devono all’estensore di<br />

questa introduzione.<br />

G.Sa<br />

Tra la truppa<br />

I manifestini piovvero sulle<br />

posizioni italiane; fu una strana<br />

pioggia, palpitante e frusciante,<br />

di carta, che cadde dal cielo trasversalmente,<br />

quando già gli<br />

aerei volavano lontano. Parte di<br />

essa, presa nel risucchio d’aria<br />

dei motori, procedette <strong>per</strong> proprio<br />

conto, orizzontalmente alla<br />

terra; si spostò, non più pioggia<br />

ma branco di uccelli stanchi,<br />

sulle acque del golfo, scese, si<br />

depose sopra il mare obliquo,<br />

dove nessuno li avrebbe raccolti.<br />

Aldo Puglisi [capitano d’artiglieria-n.d.r.]<br />

ricordò il minuscolo<br />

monomotore, che pareva fatto di<br />

latta, il quale volava sopra la<br />

spiaggia affollata, nelle mattine<br />

estive della sua adolescenza; il<br />

pilota si sporgeva fuori dalla cabina<br />

di guida, a<strong>per</strong>ta - se ne vedeva<br />

la testa dentro il casco di<br />

cuoio -, <strong>per</strong> gettare brancate di<br />

manifestini pubblicitari sui villeggianti.<br />

Anch’essi venivano giù seguendo<br />

le correnti del vento;<br />

molti finivano in mare, al largo,<br />

tra i bianchi pattini e le vele, sul<br />

pontile di carico; e loro ragazzi<br />

li rincorrevano gridando lungo la<br />

battima, tentando di afferrarli al<br />

volo.<br />

Lo stesso mare, più o meno,<br />

composto della stessa acqua,<br />

azzurra e salata; le stesse increspature<br />

calde di seta; la stessa<br />

trasparenza; forse gli stessi<br />

pesci, che a branchi fossero venuti<br />

da quella spiaggia attraverso<br />

il Mediterraneo.<br />

La stessa aria densa del sapore<br />

di salmastro, il sapore del<br />

salino che si deposita sulle rocce;<br />

solo che là non c’erano i<br />

pozzi, né le rocce calcaree, ma<br />

una lunga striscia di sabbia<br />

bionda, fumante, che si <strong>per</strong>deva<br />

assottigliandosi nel pulviscolo<br />

del sole e nel bianco delle<br />

schiume.<br />

E le grandi pinete, non pinetine<br />

come queste di Cefalonia.<br />

Le grandi pinete a ombrello, dal<br />

color verde polveroso, bruciato,<br />

che alzavano le loro colonne diritte<br />

contro il cielo, tra le quali si<br />

udivano echi come di cattedrale.<br />

La stessa luce, gli stessi sapori,<br />

la stessa presenza pigra<br />

del mare, i manifestini che volavano<br />

a stormi sulle cime dei<br />

boschi e sulla costa; ma non lo<br />

stesso deserto.<br />

Non lo stesso mare deserto,<br />

da giorni inesorabilmente deserto.<br />

Allora giungevano, al largo,<br />

le grige torpediniere da guerra,<br />

che gettavano l’ancora e si<br />

poteva andarle a visitare, raggiungerle<br />

in barca; passavano i<br />

mercantili carichi di marmo e di<br />

carbone, col pennacchio nero<br />

del fumo che sbavava l’orizzonte;<br />

i velieri attraccavano al<br />

pontile, le vele gonfie sui pennoni,<br />

che poi calavano cigolando<br />

sul ponte. Un mare brulicante<br />

di vita, attraversato e <strong>per</strong>corso<br />

come la piazza di una<br />

città.<br />

Qui, da giorni, dal giorno che<br />

la flottiglia era partita <strong>per</strong> Brindisi,<br />

un mare sempre più solitario,<br />

sempre più stretto attorno<br />

a Cefalonia; un mare che toglieva<br />

il respiro, al quale bisognava<br />

non badare, <strong>per</strong> non esserne<br />

soffocati.<br />

Rilesse il manifestino; lo leggevano<br />

anche i suoi artiglieri, i<br />

quali ridevano tra le barbe,<br />

scherzavano <strong>per</strong> nascondere la<br />

loro paura. Li guardò, i suoi artiglieri;<br />

non avevano più nulla,<br />

del contadino, da quando avevano<br />

preso a sparare i loro cannoni;<br />

sembravano un incrocio<br />

tra o<strong>per</strong>ai di un’officina meccanica<br />

e guerrieri primitivi, che<br />

combattessero con le pietre e le<br />

lance, non coi cannoni. Aspettavano<br />

una sua parola, mentre<br />

fingevano di irridere le minacce<br />

tedesche; nei loro occhi dilatati<br />

biancheggiò l’ombra di una possibile<br />

resa, di una rinuncia; si accese,<br />

ma subito si spense, il<br />

barlume di una s<strong>per</strong>anza dis<strong>per</strong>ata,<br />

impossibile.<br />

Aldo Puglisi lo capì, lesse<br />

chiaramente dentro i loro occhi<br />

come leggesse nei suoi, <strong>per</strong>ché<br />

eran le stesse rinunce, le<br />

stesse s<strong>per</strong>anze. Accartocciò il<br />

manifestino nel pugno, guardando<br />

davanti a sé il piano ravvicinato<br />

del mare.<br />

«Cosa credete», disse «che<br />

ci lascerebbero vivi?».<br />

[…] No, nessuno credeva ai<br />

volantini tedeschi che eran piovuti<br />

dal cielo.<br />

Essi stavano preparando loro<br />

un’altra trappola, lo sapevano;<br />

l’unica via di salvezza era<br />

continuare a combattere, vincerli,<br />

disarmare la forte guarnigione<br />

di Lixuri. Continuare a<br />

combattere nonostante gli<br />

Stukas e i bimotori. Chissà che<br />

dal mare non si fosse vista, da<br />

un momento all’altro, l’ apparire<br />

una flotta da guerra angloamericana,<br />

o italiana?<br />

Ce ne dovevano essere ancora,<br />

navi della regia Marina,<br />

da qualche parte. La radio di<br />

Brindisi incitava la Divisione a<br />

proseguire la lotta, chiamava il<br />

Comando e i soldati della Divisione,<br />

elogiava il loro comportamento:<br />

non potevano, il governo<br />

di Badoglio e gli Alleati,<br />

abbandonarli là in mezzo al mare.<br />

Sarebbe bastata una modesta<br />

squadra navale, a cambiar le<br />

sorti del combattimento; sarebbero<br />

bastati pochi aeroplani. O<br />

Cefalonia era un’isola troppo<br />

piccola, insignificante, nei loro<br />

piani strategici?<br />

Al quartier generale<br />

Era un’isola troppo piccola,<br />

e assolutamente insignificante<br />

nei loro piani strategici. Il generale<br />

[Antonio Gandin, medaglia<br />

d’oro. Si arrenderà il 22 settembre<br />

e verrà fucilato] tornò a<br />

guardarla, sulla carta geografica<br />

appesa alla parete. Cefalonia.<br />

Cefalonia, appena uno scoglio,<br />

lontano dai fronti della guerra,<br />

dal fronte italiano, da ogni rotta<br />

di nave, che bisognava venirci<br />

apposta.Vista così, con occhi di<br />

generale, di soldato, altro non<br />

era che un punto sul mare, uno<br />

dei tanti punti che disegnavano<br />

l’arco dell’arcipelago jonico. Un<br />

arcipelago e un’isola privi di utilità<br />

ai fini o<strong>per</strong>ativi. Anche da<br />

Brindisi, anche dai Comandi Alleati,<br />

Cefalonia non poteva che<br />

essere vista così. Lui invece,<br />

volendo, poteva vederla, da<br />

questa finestra, più reale e più<br />

viva, fatta di volti noti, di nomi familiari,<br />

di voci.<br />

Ma che uso ne avrebbero potuto<br />

fare, gli Alleati, se, con lo<br />

sbarco in Italia, avevano tagliato<br />

fuori i Balcani?<br />

Se lo chiese ancora una volta,<br />

stancamente, ritornando con<br />

lo sguardo a quel minuscolo<br />

scoglio frastagliato, sulla <strong>grande</strong><br />

carta alla parete, dove non<br />

era segnato neppure un nome<br />

di soldato, dove sarebbe stato<br />

impossibile indovinare un volto<br />

o udire una voce.<br />

Nessun uso, certamente; egli<br />

lo sapeva.<br />

Si chiese dove fosse, in questo<br />

momento, il sottotenente di<br />

vascello che, durante la notte,<br />

era partito con una lancia della<br />

Croce Rossa, l’ultima lancia rimasta<br />

in Argostoli. Si chiese se<br />

ce l’avrebbe fatta a traversare indenne<br />

il canale d’Otranto, a eludere<br />

la vigilanza dei ricognitori<br />

tedeschi, a raggiungere Brindisi.<br />

Là egli avrebbe dovuto spiegare<br />

la realtà di Cefalonia, il<br />

dramma della Divisione. Ma a<br />

che sarebbe servito? ancora si<br />

chiese il generale.<br />

Poggiò le mani sul davanzale;<br />

guardò, fuori, gli ultimi manifestini<br />

che il vento dis<strong>per</strong>deva<br />

sulle case sco<strong>per</strong>chiate della<br />

città, che volteggiavano attorno<br />

ai palmizi di piazza Valianos,<br />

insieme alla polvere delle macerie<br />

e dell’estate. Questa lunga<br />

estate mediterranea che non<br />

voleva morire.<br />

“Partigiano di Badoglio”, pensò,<br />

“la via della patria, i camerati<br />

tedeschi” [sono frammenti del<br />

testo del manifestino – n.d.r.].<br />

Parole, parole prive di significato,<br />

o con un significato sinistro;<br />

parole intese a capovolgere<br />

la verità. Ecco, pensò, come<br />

da un giorno all’altro la verità poteva<br />

diventare l’opposto di ciò<br />

ch’essa era stata.<br />

Ma si consolò: questo accadeva<br />

con la verità particolare,<br />

degli schieramenti nemici, che<br />

muta col mutare delle fortune;<br />

giacché esisteva una verità su<strong>per</strong>iore,<br />

immutabile, al di sopra<br />

delle passioni e delle armi, della<br />

vita e della morte, che né le<br />

passioni né le armi avrebbero<br />

potuto modificare.<br />

Che era la sua verità, da custodire<br />

gelosamente dentro di<br />

sé, come riserva di energie e di<br />

s<strong>per</strong>anza.<br />

Si tolse la croce di ferro tedesca<br />

dal petto.<br />

Esisteva anche un’altra specie<br />

di verità, quella contingente,<br />

spicciola, legata al corso immediato<br />

degli avvenimenti: ed<br />

era che, se la Divisione si fosse<br />

arresa, nessuno di loro sarebbe<br />

scampato alla morte.<br />

Spinse lo sguardo oltre la<br />

piazza, sul golfo, e più lontano,<br />

sul mare. Il mare era calmo e<br />

scuro, sotto la luce violenta del<br />

sole, e completamente deserto.<br />

In questo momento, pensò, il<br />

sottotenente di vascello, con la<br />

sua lancia della Croce Rossa,<br />

stava navigando su quella tranquilla<br />

su<strong>per</strong>ficie, rompendone<br />

appena l’immobilità e il silenzio.<br />

Il mare, pensò, era un elemento<br />

di pace, non di guerra. O<br />

forse era già stato avvistato dai<br />

ricognitori tedeschi e colato a<br />

picco?<br />

Il mare, pensò, avrebbe potuto<br />

essere un <strong>grande</strong> sepolcro.<br />

Ma anche una <strong>grande</strong> strada,<br />

ampia, illimitata nelle sue<br />

possibilità di salvezza, se mai<br />

fosse avvenuto il miracolo, sull’orizzonte,<br />

di due o tre ciminiere.

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