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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

38 29 OTTOBRE 2000<br />

SPECIALE ACQUI &SPOSIZIONE<br />

Sommelier: il principe del gusto<br />

Lo strumento indispensabile <strong>per</strong> l’es<strong>per</strong>to<br />

di vini, chiamato in lingua internazionale<br />

sommelier, è il tastevein. Il<br />

sommelier diventa tale dopo un rigoroso<br />

insegnamento che fa acquisire agli allievi,<br />

al compimento di tre corsi, la preparazione<br />

necessaria <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are l’esame<br />

di «idoneità professionale» ed<br />

avere quindi diritto al rilascio del diploma<br />

firmato dal presidente dell’Ais,<br />

l’Associazione italiana sommeliers. Anche<br />

ad Acqui Terme o<strong>per</strong>ano queste<br />

figure professionali, che il pubblico potrà<br />

incontrare alla mostra mercato. Ottenuta<br />

la qualifica, e diventato professionista<br />

del settore, entra in o<strong>per</strong>atività.<br />

Il suo compito è delicatissimo. Nei<br />

ristoranti suggerisce al cliente il vino più<br />

adatto <strong>per</strong> ogni menù, sottopone il vino<br />

ad un severo esame, infine lo mesce<br />

con gesti che corrispondono a precise<br />

esigenze. Prima di tutto stappa la<br />

bottiglia e, tenendola inclinata, ne fa<br />

uscire dolcemente il tappo con un abile<br />

movimento rotatorio che evita ai piccoli<br />

residui di sughero di rimanere attaccati<br />

al collo della bottiglia. Poi annusa<br />

il turacciolo accertandosi che non<br />

vi siano odori sospetti che abbiano alterato<br />

il vino.<br />

A questo punto entra in gioco il tastevein.<br />

In quello che potrebbe essere<br />

scambiato <strong>per</strong> un prezioso monile, il<br />

sommelier versa un poco di vino e, tenendo<br />

lo strumento un poco inclinato,<br />

ne esamina il colore alla luce. Ma <strong>per</strong><br />

tenere in mano il tastevein ci sono regole<br />

ben precise.<br />

Se il vino è rosso, si tiene con la<br />

mano destra, in modo da mettere in risalto<br />

il liquido; se il vino è bianco, si<br />

tiene con la sinistra e l’inclinazione<br />

consentirà di vedere il vino tra le «nervature»<br />

in rilievo che appaiono su un<br />

lato.<br />

Se il colore è soddisfacente si passa<br />

all’esame dell’olfatto, infine lo si degusta<br />

aspirando leggermente. Quando<br />

colore, sapore ed odore corrispondono<br />

alle caratteristiche organolettiche del<br />

vino, tenendo la bottiglia appoggiata al<br />

palmo della mano, affinchè il vino scenda<br />

nel bicchiere senza scosse, lo mesce.<br />

Per lo champagne, la bottiglia va tenuta<br />

<strong>per</strong> il fondo <strong>per</strong>chè il calore della<br />

mano non ne modifichi la tem<strong>per</strong>atura<br />

ideale.<br />

È stato sicuramente, due secoli fa,<br />

Jean Anthelme Brillat-Savarin nella nota<br />

o<strong>per</strong>a «Physiologie du Gout», Fisiologia<br />

del gusto, a porre le prime pietre<br />

di quell’edificio culturale che oggi chiamiamo<br />

analisi organolettica dei cibi e<br />

dei vini, cioè l’analisi e le sensazioni<br />

che sappiamo cogliere con i nostri sensi<br />

allorchè esaminiamo un alimento. E<br />

proprio una delle lezioni facenti parte<br />

del corso <strong>per</strong> diventare sommelier riguarda<br />

l’analisi organolettica effettuata<br />

su tre grandi vini, in abbinamento a<br />

pane neutro con mollica e crosta, formaggio<br />

grana, cioccolato fondente.<br />

Bere bene si può ma è proprio un’arte<br />

Il bere può anche diventare un’arte.<br />

Bere il vino, «al meglio» significa tem<strong>per</strong>atura<br />

<strong>per</strong>fetta, trasporto idoneo, bicchiere<br />

adatto e tanti altri accorgimenti.<br />

Prima di tutto quando le bottiglie<br />

prendono la via della tavola devono<br />

essere trasportate senza grosse scosse.<br />

Meglio se, appena tolte dallo scaffale,<br />

vengono raddrizzate con la maggiore<br />

dolcezza possibile, in modo che<br />

eventuali sedimenti si raccolgano in<br />

fondo.<br />

Se si vuole portarla subito in casa,<br />

bisogna lasciarla orizzontale nel trasporto,<br />

magari tenendola in un cestino,<br />

in una rete d’argento o di altro materiale.<br />

In casa è utile raddrizzare la bottiglia<br />

e lasciare che si riequilibri.<br />

Utile fare anche molta attenzione<br />

che il vino risalga pian piano alla tem<strong>per</strong>atura<br />

ambiente e, come dicono i<br />

francesi, deve essere chambrè.<br />

Logicamente i vini bianchi devono<br />

essere bevuti freschi e quelli rossi, a<br />

seconda dei tipi, devono essere freschi<br />

naturali o a tem<strong>per</strong>atura ambiente.<br />

Rovinare o servire in condizioni non<br />

ideali un vino che ha richiesto tante<br />

cure prima di essere degustato, è quasi<br />

delittuoso.<br />

Un brusco cambiamento di tem<strong>per</strong>atura<br />

o una scossa violenta, può essere<br />

fatale a molte qualità di vini.<br />

Quando il vino va servito a tem<strong>per</strong>atura<br />

più fredda di quella ambiente, nasce<br />

il problema di non farlo riscaldare<br />

durante il pasto.<br />

Il metodo migliore è quello di conservare<br />

la bottiglia in un secchiello<br />

riempito di ghiaccio.<br />

Bisogna anche ricordare di non lasciare<br />

troppo a lungo il vino nel bicchiere<br />

altrimenti tende ad acquisire la<br />

tem<strong>per</strong>atura ambiente.<br />

Il tappo deve essere estratto molto<br />

lentamente ed è utile annusarlo <strong>per</strong><br />

sentire se emana cattivi odori.<br />

I vini rossi vanno stappati <strong>per</strong> tempo<br />

<strong>per</strong> consentire la valorizzazione del loro<br />

bouquet.<br />

Solo gli spumanti e i vini frizzanti<br />

vanno stappati e bevuti subito.<br />

Per i bianchi leggeri e rosè, invece,<br />

basta un’ora prima mentre <strong>per</strong> quelli<br />

forti due ore prima.<br />

Per i rossi leggeri di stagione e <strong>per</strong><br />

le riserve molto corpose, da 6 a 20<br />

ore circa prima.<br />

Questo <strong>per</strong>chè, a contatto con l’aria,<br />

con l’ossigeno, il vino si vivifica, sprigiona<br />

tutto il suo splendore.

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