L’ANCORA 12 29 OTTOBRE 2000 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
L’ANCORA ACQUI TERME 29 OTTOBRE 2000 13 Ci scrive il comitato acquese di F.I. Terme Militari <strong>per</strong>dita compensata da tanti rifiuti Acqui Terme. Ci scrive il Comitato acquese di Forza Italia: «La verità sulle Terme Militari di Acqui non è di parte, ma una sola: il governo di centro sinistra ha chiuso, con decisione che risale al 1997, le Terme Militari di Acqui e ha lasciato a<strong>per</strong>te quelle di Ischia, nonostante che la struttura acquese sia sempre stata più produttiva e con fanghi ritenuti tra i migliori di Europa. Ma la <strong>per</strong>dita delle terme militari sarà compensata da 33.000 tonnellate di rifiuti (30.000 urbani + 3.000 fanghi di depurazione) all’anno che il comune di Acqui farà arrivare da fuori consorzio al costruendo biodigestore di Regione Barbato, voluto contro ogni logica economica ed ambientale dai nostri amministratori. Se il biodigestore tratterà l’organico “sporco” prodotto in ambito provinciale prevista discarica di Gavonata, voluta con <strong>per</strong>severanza sempre dai nostri amministratori, riceverà i sovvalli provenienti dal contesto provinciale e le ceneri derivanti dall’inceneritore provinciale che forse sarà costruito a Novi-Tortona. Quindi il futuro preparato dai nostri amministratori <strong>per</strong> Acqui e l’acquese è un futuro di smaltimento rifiuti, certamente non ideale <strong>per</strong> uno sviluppo turistico-termale. Sia la discarica di Gavonata che il biodigestore di Acqui sono voluti contro ogni logica economica e ambientale. Economica <strong>per</strong>ché i rifiuti di Acqui e di tutto l’acquese sono circa 15.000 tonnellate anno, quantità irrisoria quando si parla di smaltimento rifiuti e di gran lunga insufficiente <strong>per</strong> qualsiasi tipo di impianto che abbia un minimo di economicità. Gli impianti vanno fatti dove realmente si producono sufficienti quantità di rifiuti <strong>per</strong> evitare costi di trasporto sempre più onerosi e inquinamento ambientale prodotto dai trasporti medesimi. Queste nostre affermazioni sono supportate tecnicamente dal piano regionale dei rifiuti redatto dai tecnici dell’Ipla nel 1998 che <strong>per</strong> l’acquese prevede solo una stazione di trasferimento rifiuti e nessun impianto di trattamento. Ancora una volta si stanno spendendo i soldi dei cittadini acquesi in un impianto la cui efficacia è anche tutta da dimostrare <strong>per</strong>ché ormai è provato che la preselezione dei rifiuti in impianto non funziona (l’unica selezione dei rifiuti efficace è quella fatta dai cittadini all’origine), <strong>per</strong>tanto la frazione effettivamente biodegradata sarà probabilmente esigua e tutto il resto andrà a finire in discarica come sovvalli. I biodigestori anaerobici di fanghi devono essere in pressione <strong>per</strong>ché non deve entrare aria, se no scoppiano, e notevoli sono i problemi di manutenzione. Le es<strong>per</strong>ienze che esistono sui fanghi di depurazione sono altalenanti e l’Agip Giza che prima li costruiva attualmente non fa praticamente più biodigestori. Se l’efficacia dell’impianto è alquanto incerta, invece è assolutamente certo che i cittadini acquesi ancora una volta ne pagheranno il conto sia economico che ambientale». Il Comitato Acquese di Forza Italia Il comitato acquese di Forza Italia esprime la propria solidarietà con gli alluvionati e segnala la possibilità di contribuire alla raccolta di fondi “Per la gente del Nord-Ovest” promossa dalla stampa e da Canale 5 con versamento su apposito conto corrente del San Paolo di Torino. Offerta Croce Bianca Acqui Terme. In memoria di Valentina Leoncino ved. Roggero il <strong>per</strong>sonale docente e non docente della scuola media “Bella” offre L. 250.000 alla P.A. C. Bianca. «Gentile redazione, ho deciso di scrivere al vostro giornale <strong>per</strong>ché vorrei fare alcune considerazioni su Acqui. Sono un genovese che da ormai molti anni viene in vacanza nell’acquese e quindi ho potuto constatare l’evoluzione che ha visto protagonista questa bella città. Ho seguito, anche grazie all’Ancora, le numerosissime polemiche che hanno accompagnato ogni “innovazione” che è stata apportata con l’intenzione, credo, di migliorarla. Nel nostro Paese, è normale che chi fa sia criticato e talvolta attaccato duramente dall’opposizione politica indipendentemente dal risultato che si ottiene. Il mio intervento non vuole essere assolutamente né politico, non ne sarei in grado, né tanto meno di parte, ma vorrei semplicemente testimoniare quanto emerge dai commenti di chi, come il sottoscritto, viene ad Acqui da tanto tempo ed obiettivamente vede come è cambiata la città. Le facciate dei palazzi quasi interamente rifatte, le strade pulite, l’isola pedonale, la Pisterna, i negozi, i bar e i ristoranti sono davvero una bella attrazione <strong>per</strong> chi come me abita in un quartiere di una città dove il colore predominante è, in tutti i sensi, il grigio. Probabilmente o gli acquesi (o meglio una parte di essi) sono abituati troppo bene oppure il lagnarsi sempre di tutto è proprio diventato il divertimento nazionale! Nel <strong>per</strong>iodo estivo e in genere ogni week end Acqui si riempie di gente proveniente non solo dai paesi limitrofi, ma anche da città quali Genova, Alessandria, Asti. Gente che apprezza questa cittadina e che spesso ritorna, magari anche solo <strong>per</strong> una passeggiata. Mi è capitato, <strong>per</strong> esempio, di trovarmi a passare <strong>per</strong> Nizza Monferrato, Canelli, Ovada, Novi Ligure e mi sono fermato <strong>per</strong> fare due passi. Vi assicuro che non ho mai visto il movimento di gente che c’è ad Acqui, ma non ho visto neppure centri storici valorizzati o piazze rifatte o spazi verdi ben curati. Sicuramente ci sono delle o<strong>per</strong>e che sono di indubbia priorità, quali acquedotti, fognature, strade Riceviamo e pubblichiamo Quant’è bella la città! ecc., vi sono poi quelle che, magari non sono fondamentali ma contribuiscono a dare una certa immagine di una città, mi riferisco all’illuminazione, ai giardini, alle pavimentazioni, ecc. Secondo me, è proprio a questo proposito che ad Acqui si è lavorato bene. Infatti sono sotto gli occhi di tutti le notevoli migliorie che sono state apportate, <strong>per</strong> esempio, alla piazza della stazione, al giardino del castello, al rifacimento della pavimentazione della passeggiata Piola, a piazza Conciliazione e alla Pisterna in generale. L’intervento che <strong>per</strong>ò, a mio avviso, sta ad indicare davvero il “nuovo” sono le fontane di corso Viganò e piazza Italia. Su queste realizzazioni si sono dette e scritte fiumi di parole, giustamente. Si tratta, infatti, di qualcosa che piaccia o no ha segnato una notevole rivoluzione <strong>per</strong> Acqui. È importante l’idea di aver costruito due fontane così imponenti in una città termale, e di averle sistemate nel suo cuore. Dove prima sfrecciavano macchine attorno ad un banale palo della luce, oggi ci sono giovani, bambini, anziani e intere famiglie che scambiano quattro chiacchiere tranquillamente. Penso che chi ha voluto quest’o<strong>per</strong>a l’abbia ideata proprio <strong>per</strong> la gente e la gente comune lo ha capito, altrimenti non si spiegherebbe come mai in così poco tempo piazza Italia sia diventata il centro pedonale più importante di Acqui. Mi auguro e lo auguro soprattutto agli acquesi che questo spirito di rinnovamento continui e sfoci nel vero rilancio delle Terme che certamente sarà la base <strong>per</strong> portare Acqui al livello che le compete sia nazionale che internazionale». Bruno Ravera NUOVA ® IDROTERMOSANITARI BISTAGNO (AL) SOCIO Strada Statale, 30 n. 5/B - Tel. 0144/79492-79163 SAVONA (SV) Magazzino e vendita: Via Arrigo Boito, 2/5/7R Show Room: Corso Vittorio Veneto, 9/11R - Tel. 019/824793