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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

22 29 OTTOBRE 2000<br />

DALL’ACQUESE<br />

Il volume presentato a Cortemilia<br />

“Folgore il Biondino...”<br />

di Fulvio Sasso<br />

Per aiutare gli alluvionati<br />

Vesime ha scelto<br />

il paese di Saint Denis<br />

Giornalisti giapponesi in Valle Bormida<br />

Da Tokio in Langa<br />

<strong>per</strong> la “Tonda e Gentile”<br />

Cortemilia. Sabato 14<br />

ottobre, nel Municipio di<br />

Cortemilia, l’Associazione<br />

<strong>per</strong> la Tutela e la Valorizzazione<br />

dei Beni Culturali,<br />

in collaborazione con il comune<br />

di Cortemilia, ha presentato<br />

il volume di Fulvio<br />

Sasso “Folgore il Biondino,<br />

<strong>Storia</strong> di un Partigiano”.<br />

Sasso, nato ad Acqui ma<br />

ligure d’adozione (abita a<br />

Ferrania), era accompagnato<br />

dai responsabili dell’editrice<br />

Grifl (Gruppo ricerche<br />

folclore locale) di<br />

Rocchetta di Cairo, LoRenzo<br />

e Bruno Chiarlone. Al tavolo<br />

dei relatori sedava il<br />

prof. Antonio Gibelli, docente<br />

di <strong>Storia</strong> Contemporanea<br />

all’Università di Genova<br />

(tra i suoi libri, “Genova<br />

o<strong>per</strong>aia nella Resistenza”<br />

e “L’officina della<br />

guerra.<br />

La Grande Guerra e la<br />

trasformazione del mondo<br />

mentale”; vincitore del premio<br />

Acqui <strong>Storia</strong> 1999 con<br />

il volume “La Grande Guerra<br />

degli Italiani”).<br />

Il prof. Giovanni Destefanis,<br />

membro dell’associazione,<br />

<strong>grande</strong> cultore di storia<br />

e tradizioni locali, nelle<br />

vesti di moderatore.<br />

Destefanis ha descritto<br />

l’autore come “Appassionato<br />

cultore della storia della<br />

Resistenza, che ha condotto<br />

le sue ricerche cercando<br />

di conservare obiettività<br />

e spirito critico uniti<br />

ad un profondo rispetto <strong>per</strong><br />

tutte le <strong>per</strong>sone che hanno<br />

combattuto e sono cadute<br />

sui fronti opposti”.<br />

Ad una prima pubblicazione<br />

sull’argomento: “Il<br />

Biondino. Eroe o sanguinario?”,<br />

segue questo volume,<br />

di 184 pagine e di agile e<br />

avvincente lettura (con un<br />

buon numero di illustrazioni),<br />

in cui l’autore rivede<br />

il materiale documentario<br />

in proprio possesso,<br />

aggiunge nuovi e più importanti<br />

elementi di valutazione<br />

e fornisce un’interpretazione<br />

più compiuta<br />

e meditata della figura e<br />

della vita del “Biondino”, oltre<br />

a preziose notizie, alcune<br />

di prima mano, sulle<br />

vicende della Resistenza<br />

nella nostra zona.<br />

Il <strong>per</strong>iodo tra l’8 settembre<br />

’43 e l’aprile ’45 è <strong>per</strong><br />

il Nord Italia ed in particolare<br />

<strong>per</strong> le Langhe e<br />

l’Appennino Ligure uno dei<br />

passaggi storici più drammatici<br />

e complessi, sul quale<br />

si appunta oggi, con<br />

maggiore vigore e maggiore<br />

libertà che in passato,<br />

l’interesse degli studiosi,<br />

anche allo scopo di stabilire<br />

una lettura corretta, non<br />

ideologizzata e non di parte,<br />

di quegli eventi.<br />

La storia del “Biondino”<br />

(Matteo Giovanni Abbindi),<br />

<strong>per</strong>sonaggio a suo tempo<br />

ben noto nelle nostre valli<br />

e sulle nostre colline, mitizzato<br />

da alcuni, detestato<br />

da altri, quasi una leggenda<br />

nell’immaginario collettivo<br />

di quegli anni e di quelli<br />

immediatamente successivi,<br />

è trattata con attenzione<br />

ed equilibrio, ed un<br />

modo non <strong>per</strong>entorio ed<br />

esaustivo, come si conviene<br />

su una materia ancora<br />

così ricca di implicazioni<br />

socio - politiche di attualità.<br />

Il merito di Fulvio Sasso,<br />

ricercatore non professionista<br />

ma dotato di<br />

un’adeguata conoscenza<br />

dei metodi di ricerca ed in<br />

più attento, profondo, sincero,<br />

è quello di partecipare<br />

ad una ricostruzione serena<br />

e obiettiva del nostro<br />

passato recente e nello<br />

stesso tempo quello di riportare<br />

all’attenzione di tutti<br />

alcune delle molte cose<br />

che, di quel passato, non<br />

ci è lecito dimenticare.<br />

Vesime. L’alluvione del novembre<br />

’94 in valle Bormida e<br />

l’alluvione dell’ottobre 2000 in<br />

Valle d’Aosta, al di là dei drammi<br />

e dei danni umani e materiali,<br />

ha scritto e scrive, anche,<br />

pagine di <strong>grande</strong>, spontanea,<br />

semplice e limpida, umana solidarietà,<br />

che prevarica ed ha<br />

prevaricato tutti, che <strong>per</strong> un giorno<br />

mette in disparte divisioni, incomprensione<br />

e quant’altro, <strong>per</strong><br />

accomunarci, nell’aiuto al fratello<br />

colpito da una <strong>grande</strong><br />

drammatica calamità.<br />

E tra queste pagine una spetta<br />

alle comunità di Vesime e<br />

Saint Denis.<br />

Vesime nell’alluvione del ’94<br />

fu colpita gravemente e registro<br />

anche il dramma della <strong>per</strong>dita<br />

di una giovane vita a seguito<br />

dell’evento. Ebbene già<br />

domenica 4 dicembre 1994 una<br />

delegazione di abitanti di Saint<br />

Denis, rappresentanti delle varie<br />

categorie e associazioni, capeggiati<br />

dal Sindaco, giunse a<br />

Vesime, <strong>per</strong> portare la solidarietà<br />

di questo piccolo centro<br />

della Valle d’Aosta. Arrivarono<br />

con denaro, viveri e quant’altro.<br />

Saint Denis è un paese di<br />

poco più di 300 abitanti, situato<br />

a 800 metri s.l.m., nella media<br />

Valle d’Aosta, sulla sinistra<br />

orografica della Dora Baltea. Il<br />

paese è circondato da piccoli e<br />

grandi villaggi in cui si riscontrano<br />

ancora tracce di una tipica<br />

architettura rurale e contadina,<br />

caratterizzata da costruzioni in<br />

pietra ed in legno. La sua posizione<br />

gli ha consentito, sino a<br />

ieri, una discreta attività agricola<br />

con vigneti e prati e in questi ultimi<br />

anni una piccola e ricercata<br />

produzione di miele.<br />

E da quei tragici giorni i due<br />

paesi sono sempre stati vicini.<br />

Nell’estate del ’95, una delegazione<br />

di vesimesi, capeggiata<br />

dal compianto sindaco dott. Giuseppe<br />

Bertonasco (sul tavolo<br />

del Sindaco, vi è da allora, la<br />

grolla dell’amicizia) visitò il paese<br />

valdostano. Così nel luglio<br />

del ’96 una delegazione, in occasione<br />

della “Festa della Valle<br />

Bormida” che si teneva a Vesime<br />

fu graditissima ospite.<br />

Contatti tra i sindaci ed i rappresentanti<br />

delle varie associazioni<br />

intercorrono a tutt’oggi.<br />

L’alluvione del 15 ottobre in<br />

Valle d’Aosta, ha colpito, sia<br />

pure in misura inferiore, rispetto<br />

ad altri centri, anche il paese<br />

di Saint Denis.<br />

I vesimesi nell’apprendere<br />

dalle tv e dai giornali il dramma<br />

della Valle d’Aosta, hanno subito<br />

pensato a Saint Denis. Marco<br />

Gallo, farmacista, si è fatto<br />

promotore, subito assecondato,<br />

dal Comune e dalla comunità di<br />

una sottoscrizione di solidarietà.<br />

Presso la filiale di Vesime<br />

della Cassa di Risparmio di Asti<br />

è stato a<strong>per</strong>to un conto corrente<br />

nº 21855/5, intestato a<br />

“Pro alluvionati Valle d’Aosta”<br />

dove i vesimesi potranno versare<br />

il loro contributo. Analogamente,<br />

si potrà, <strong>per</strong> comodità,<br />

consegnare il contributo<br />

anche in farmacia o in Comune<br />

(tutto confluirà sul conto corrente<br />

bancario).<br />

La sottoscrizione proseguirà<br />

sino a domenica 19 novembre,<br />

e a fine novembre, una delegazione<br />

di vesimesi, si recherà<br />

a Saint Denis, ha consegnare<br />

<strong>per</strong>sonalmente nelle mani del<br />

Sindaco i contributo e quant’altro<br />

raccolto.<br />

Dalla Coldiretti chiesto un incontro<br />

urgente alla Regione<br />

<strong>per</strong> distruzione carcasse animali<br />

Richiesta di incontro sull’urgente questione della distribuzione<br />

delle carcasse di animali di età su<strong>per</strong>iore ai 12 mesi è<br />

stata presentata dalla Coldiretti al presidente della Regione,<br />

Ghigo, a agli assessori all’Agricoltura, Scanderebech e alla Sanità,<br />

D’Ambrosio. Una istanza analoga, avanzata nei primi giorni<br />

di ottobre non ha, infatti, ottenuto risposta.<br />

«La problematica è estremamente urgente - precisano alla<br />

Coldiretti del Piemonte - e deve essere affrontata con sollecitudine,<br />

evitando di lasciare gli imprenditori zootecnici alle prese<br />

con una difficoltà la cui portata va ben oltre le possibilità di soluzione<br />

che potrebbero essere escogitate dal singolo.<br />

Occorre il concorso dell’ente pubblico <strong>per</strong> la creazione di<br />

un sistema organizzato valido <strong>per</strong> l’intero territorio regionale.<br />

Per questo si sollecita una riunione interassessorile <strong>per</strong> cercare<br />

soluzioni che migliorino i provvedimenti tampone posti<br />

in essere di recente, caratterizzati da convenzioni con ditte<br />

private incaricate dello smaltimento, decisamente troppo<br />

esose».<br />

In effetti, le spese di smaltimento, <strong>per</strong> i bovini adulti, su<strong>per</strong>ano<br />

le L. 500.000 a capo.<br />

La Coldiretti ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità<br />

a ricercare soluzioni e ad impegnarsi in proposito, a fianco<br />

delle altre organizzazioni agricole e delle associazioni di allevatori.<br />

Una delle proposte che paiono più <strong>per</strong>corribili è quella di un<br />

consorzio che registri, al proprio interno, la presenza dei privati<br />

e dell’ente pubblico.<br />

Per realizzarla, <strong>per</strong>ò, occorre tempo. Intanto si deve affrontare<br />

in modo accettabile l’emergenza, rappresentata dallo smaltimento<br />

di oltre 15 bovini adulti al giorno, deceduti nelle aziende<br />

piemontesi.<br />

Cortemilia. Da lunedì 23<br />

sino alla mattinata di giovedì<br />

26 ottobre, una delegazione<br />

di giapponesi ha visitato i<br />

paesi della Valle Bormida e<br />

dell’Alta Langa. Si tratta di<br />

sette giornalisti, tra cui un interprete<br />

ed un fotografo, provenienti<br />

dalla capitale del Sol<br />

Levante che hanno fatto<br />

“campo base” presso l’albergo<br />

ristorante Villa San Carlo<br />

di Cortemilia.<br />

La delegazione giapponese,<br />

composta da es<strong>per</strong>ti giornalisti<br />

del settore turistico e<br />

dell’enogastronomia, è giunta<br />

da Tokio a Torino e di qui ha<br />

proseguito <strong>per</strong> Alba e l’Alta<br />

Langa, <strong>per</strong> un soggiorno di<br />

quattro giorni, mentre i restanti<br />

tre giorni, ha girato <strong>per</strong><br />

la Regione. Questa visita organizzata<br />

dalla Regione Piemonte<br />

e dal GAL Alta Langa,<br />

rientra in quei sempre più fitti<br />

e stretti interscambi tra i due<br />

Paesi, in questi settori. Delegazione<br />

piemontese era stata<br />

nel marzo scorso in Giappone.<br />

Ad accompagnare Sachyo<br />

Tayama del settimanale “Travel<br />

Journal”, Chiyoko Ujima<br />

del mensile “Grumet Journal”,<br />

Fumiko Arisaka del mensile<br />

“Vinotheque”, Mina Ozawa e<br />

Takeshi Fujimoto (fotografo)<br />

del mensile “MRS” e Yuko<br />

Suyama del mensile “Cuisine<br />

Professionels”, è stata Makiko<br />

Miura, addetto stampa dell’E-<br />

NIT (Ente nazionale italiano<br />

turismo) della delegazione di<br />

Tokio.<br />

Nel soggiorno cortemiliese<br />

i giornalisti nipponici hanno<br />

potuto gustare, visitare e<br />

conoscere i tipici prodotti,<br />

piatti e vini di questa terra e,<br />

soprattutto la Nocciola Piemonte<br />

IGP “Tonda Gentile di<br />

Langa”. Lunedì 23, al San<br />

Carlo i giapponesi hanno incontrato<br />

una delegazione di<br />

soci della Confraternita della<br />

Nocciola “Tonda Gentile di<br />

Langa”, che ha illustrato finalità<br />

e scopi del sodalizio ed ha<br />

consegnato ai graditi ospiti<br />

prodotti tipici alla nocciola e<br />

alcuni opuscoli.<br />

Parrocchiale dei Santi Nazario e Celso<br />

Cresime a Prasco<br />

a Simona e Daniela<br />

Prasco. Domenica 14 ottobre, nella chiesa parrocchiale dei<br />

«Santi Nazario e Celso», due ragazze, le sorelle Simona e Daniela<br />

Norero, hanno ricevuto dal vescovo diocesano, mons. Livio<br />

Maritano, il sacramento della Santa Cresima. Le ragazze,<br />

aiutate dal parroco don Eugenio Caviglia e dalla catechista, si<br />

sono preparate con molta attenzione e partecipazione all’incontro<br />

con lo Spirito Santo. Al rito hanno presenziato, partecipi<br />

e attenti, parenti ed amici dei cresimandi e l’intera comunità<br />

praschese.

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