il mio nome e - OpenDrive

La fuga impazzita verso il riparo di Cleveland si giostra tecnicamente attraverso la
prospettiva sfasata del custode e della ragazza (il primo punta infatti verso la porta, la
seconda invece guarda verso la piscina) e l'uso dell'effetto vertigo pescato dall'omonimo
film di Alfred Hitchcock è utile a evidenziare la distorsione delle dimensioni spaziali.
La chiave per risolvere il mistero è tutto in una storia speciale: la Narf è giunta nel mondo
degli uomini per incontrare uno scrittore, e la nuova missione di Cleveland si plasma in
uno stupendo primo piano frontale tra le pareti blu mare di una doccia speculare.
Non ci sono indizi per trovare la persona tanto bramata da Story, e il guardiano di The
Cove si mette subito all'affannosa ricerca di colui che potrà salvare la Narf.
La sequenza, partendo dai toni poetici della doccia, si snoda in un divertito botta e
risposta tra il custode - di nuovo afflitto da balbuzie per la lontananza da Story - e i suoi
esotici inquilini, spesso ripresi in campo-controcampo a primo piano. Ci sono Harry
Farber, saccente critico cinematografico di professione; la signora Bell, anziana amante
degli animali con la curiosità per le farfalle; il signor Dury e suo figlio Joey, appassionati
osservatori del mondo tra cruciverba e scatole di cereali; la compagnia del condominio,
stravaganti cercatori di frasi a effetto.
Purtroppo, nessuno fra i possibili candidati accontenta le richieste di Story, ma la scelta
decisiva si presenta mentre la Narf raccoglie il passato di Cleveland, quasi a poterne
percepire le radici della coscienza. Nel seminterrato di The Cove, luogo adibito alla
lavanderia, il guardiano incrocia Vick Ran, uno dei tanti condomini del palazzo con
l'ennesima richiesta di riparazione - ma lui è diverso da tutti gli altri, e non soltanto perché
sta realmente scrivendo qualcosa di importante. Ad interpretare uno dei personaggi più
importanti della vicenda è nientemeno che lo stesso regista, vezzo da attore che risale ai
tempi del già citato Hitchcock, che compare puntualmente in ogni suo giallo d'autore.
Per Cleveland la ricerca è giunta alla sua meta, anche se il testo dello scrittore indiano
sembra all'apparenza un libro di ricette, e di ritorno nel suo appartamento intuisce
finalmente le potenzialità di Story.
La Narf può veramente leggere nel suo animo, rievocando gli spietati avvenimenti che
hanno messo fine alla sua famiglia felice in una notte macchiata di sangue. Per Cleveland il
lavoro che svolge a The Cove è soltanto un ripiego dopo il suo passato da medico, ma al
buon cuore di Story ogni esistenza ha uno scopo, persino quella più piccola e invisibile.
Cercando a ogni costo di fuggire verso la piscina sotto la protezione dei Tartutic, le
scimmie ancestrali giunte a salvaguardare la vita della Narf, Story rimane ferita per un
colpo quasi mortale dello Scrunt, e Cleveland riesce a curarla pescando dall'abisso
subacqueo un frammento di Kee, l'essenza curatrice del Mondo Azzurro. Giunge così il
momento dell'incontro, e lo scrittore percepisce di essere lì per qualcosa di più.
Le generazioni del futuro attendono la sua opera, come se fosse lui uno dei tanti Ulisse.
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