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il mio nome e - OpenDrive

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...Non ci lascia andare: La Tempesta Perfetta.<br />

Ispirato ai disastrosi eventi abbattutisi sulle coste americane del Massachusetts<br />

nell'autunno del 1991, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m diretto da Wolfgang Petersen (regista tedesco fra l'altro<br />

autore di Troy, zoppicante trasposizione cinematografica dell'Iliade) prende letteralmente <strong>il</strong><br />

largo dalla storia di gente comune. È l'alba, un nuovo risveglio accompagnato dalle note<br />

splendenti della colonna sonora, e la sequenza d'inizio si apre sullo sfondo del porto di<br />

Gloucester, con alcuni equipaggi intenti a riparare le proprie attrezzature.<br />

La macchina da presa mostra come un documentario la vita che brulica sulla banchina, ma<br />

la sua attenzione si sposta presto altrove, e una carrellata <strong>il</strong>lustra le liste sterminate di<br />

nomi e date impresse alle pareti di un museo. In quel ricordo di vite strappate dal mare<br />

c'è l'onore di chi non è scampato al peggio e insieme <strong>il</strong> desiderio di poter puntare oltre.<br />

D'un tratto, con la notte che cala agitata, dalla tenda di una finestra spalancata verso un<br />

orizzonte burrascoso si affaccia una donna in preda alla disperazione: è la moglie di un<br />

pescatore, una donna costretta ogni giorno a sperare che suo marito faccia ritorno.<br />

A differenza della paziente Penelope, tuttavia, questa attesa non durerà a lungo: la fanfara<br />

del rientro si leva maestosa al mattino nel campo totale di due pescherecci diretti al<br />

porto con <strong>il</strong> duro bottino notturno, la Hannah Boden e la Andrea Ga<strong>il</strong> (due navi dal<br />

<strong>nome</strong> femmin<strong>il</strong>e come vuole la tradizione marittima), e uno sciame di persone si riversa<br />

sul molo per accogliere gli equipaggi - anzi, gli uomini e le donne di mare.<br />

Qui ci sono storie di Famiglie e Capitani che si incrociano frementi, come se fosse<br />

l'evento più bello che possa accadere al mondo, e la macchina da presa che si aggancia<br />

letteralmente alla corsa di quella donna pensierosa rivela <strong>il</strong> motivo di tante preoccupazioni,<br />

lo stesso abbraccio di genitori, figli e compagne riunitisi dopo un diffic<strong>il</strong>e vagar per mare.<br />

La pellicola, impreziosita da un cast corale di tutto rispetto, è in ogni caso dominata dalla<br />

figura di un celebre attore: fra tutti i pescatori risalta senza dubbio <strong>il</strong> primo piano<br />

magnetico di George Clooney, star di lunga carriera che qui presta <strong>il</strong> volto al nob<strong>il</strong>e B<strong>il</strong>ly<br />

Tyne, ufficiale al comando della Andrea Ga<strong>il</strong>. È lui, assieme al Capitano della Hannah<br />

Boden Linda Greenlaw (l'attrice americana Diane Lane) a onorare la scomparsa<br />

dell'ennesima vittima delle mareggiate notturne. Nell'espressione scavata di un uomo al<br />

comando non c'è soltanto <strong>il</strong> dolore della perdita, ma anche la fatica di una notte<br />

infruttuosa: a differenza dell'altro vascello, <strong>il</strong> pescato della Andrea Ga<strong>il</strong> è davvero misero, e<br />

poco importa se le attenzioni sono più rivolte a un compagno senza vita, poiché per<br />

l'armatore, ripreso in un dialogo per campo-controcampo, ciò che vale è batter cassa.<br />

Deciso alla rivalsa per sé e soprattutto per <strong>il</strong> suo equipaggio, <strong>il</strong> Capitano Tyne propone di<br />

avventurarsi oltre le rotte note per esplorare i banchi di pesce spada ancora inviolati.<br />

Giunge così un altro mattino, e Linda Greenlaw trova l'ufficiale della Andrea Ga<strong>il</strong> intento a<br />

Il <strong>mio</strong> <strong>nome</strong> è Nessuno. | PROGETTO CINEMA 2.0

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