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Il nostro business - Peoplecaring.telecomitalia.it - Telecom Italia

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8<br />

<strong>Il</strong> cliente è sempre al Centro...<br />

ma anche al Nord, al Sud<br />

e nelle Isole: divers<strong>it</strong>à di<br />

terr<strong>it</strong>orio e di modi di operare<br />

La par<strong>it</strong>à di trattamento<br />

diventa vademecum: creato<br />

con l’impegno di Open Access<br />

e dedicato ai tecnici on field<br />

Come cambia l’organizzazione<br />

del lavoro? Luciano Pero:<br />

le quattro metafore<br />

della trasformazione<br />

Due anni della nostra<br />

rivista attraverso le facce<br />

dei colleghi che hanno<br />

scr<strong>it</strong>to e fotografato<br />

Anno 2 numero 4 – Dicembre 2011<br />

<strong>Il</strong> <strong>nostro</strong> <strong>business</strong>


Luciano Capanna<br />

L’agenda 2012<br />

Per il 2012 l’agenda <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> si propone<br />

di raccontare per immagini la presenza multiforme<br />

e capillare delle telecomunicazioni nel tessuto<br />

sociale, imprend<strong>it</strong>oriale e tecnologico del <strong>nostro</strong><br />

Paese, nelle nostre c<strong>it</strong>tà, negli uffici e nelle case,<br />

nella v<strong>it</strong>a di tutti noi.<br />

<strong>Il</strong> racconto trae spunto dalle foto realizzate<br />

dai nostri colleghi e pubblicate su Sincronizzando<br />

che l’illustratore Alberto Ruggieri ha rielaborato<br />

con la suggestione dei suoi disegni.<br />

Come per gli anni passati, ci auguriamo<br />

che possa essere un valido e piacevole strumento<br />

di lavoro che accompagni il <strong>nostro</strong> lavoro<br />

e la nostra v<strong>it</strong>a in questo nuovo anno.<br />

È in consegna contestualmente a Sincronizzando 8,<br />

ma non in allegato, attraverso i consueti canali<br />

di distribuzione della rivista.<br />

<strong>Il</strong> <strong>nostro</strong> illustratore<br />

Alberto Ruggieri è nato a Roma dove si è diplomato<br />

all’Accademia di Belle Arti.<br />

Dal 1989 lavora come illustratore collaborando<br />

con molte testate e agenzie pubblic<strong>it</strong>arie in <strong>Italia</strong><br />

e all'estero. Ha realizzato copertine di libri<br />

e illustrato pubblicazioni per ragazzi con diversi<br />

ed<strong>it</strong>ori. Al lavoro di illustratore affianca<br />

quello di coordinatore di progetti ed<strong>it</strong>oriali.<br />

Ha anche ricoperto il ruolo di responsabile<br />

per le illustrazioni del settimanale<br />

Liberal e dell’immagine di copertina<br />

del settimanale Avvenimenti.<br />

Negli anni Novanta è autore di storie a fumetti<br />

pubblicate su i mensili Frigidaire e <strong>Il</strong> Grifo.<br />

Ha esposto i suoi lavori in mostre personali<br />

e collettive in <strong>it</strong>alia e all’estero.<br />

È docente di illustrazione presso lo IED di Roma.<br />

In copertina, la famiglia del collega Riccardo Adelini, autore della foto,<br />

in vis<strong>it</strong>a al negozio Media World di Shopville Gran Reno a Casalecchio di Reno (Bologna),<br />

a tu per tu con il <strong>nostro</strong> <strong>business</strong>


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

3<br />

L’EDITORIALE<br />

<strong>Il</strong> Gruppo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> è oggi un Gruppo vivace, solido, un Gruppo che guarda al<br />

futuro. Abbiamo affrontato s<strong>it</strong>uazioni difficili, riducendo il deb<strong>it</strong>o, rilanciando la<br />

presenza internazionale e ridando credibil<strong>it</strong>à e fiducia all'interno e aumentando la<br />

nostra reputazione all’esterno. La consapevolezza delle difficoltà con cui ci siamo dovuti<br />

confrontare e della compless<strong>it</strong>à delle sfide che ci aspettano ci ha fatto compiere<br />

un salto di qual<strong>it</strong>à, un vero e proprio cambio di mental<strong>it</strong>à che riscontro quotidianamente<br />

a tutti i livelli. Non abbiamo però ancora espresso tutto il <strong>nostro</strong> potenziale.<br />

<strong>Italia</strong>, Brasile e Argentina hanno dato prova di una straordinaria capac<strong>it</strong>à di reazione<br />

e di una incredibile voglia di confrontarsi con il mercato e proporre soluzioni<br />

innovative.<br />

Tutto ciò è stato possibile perché abbiamo scelto di essere una vera organizzazione<br />

multinazionale. <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, TIM Brasil, <strong>Telecom</strong> Argentina sono società<br />

con capi-azienda e leve per gestire il <strong>business</strong>, organizzate con strutture di corporate<br />

molto leggere. Che cosa accomuna culturalmente i tre Paesi? Innanz<strong>it</strong>utto il fatto<br />

che le persone mostrano sempre una gran voglia di risolvere e superare le cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à,<br />

di lottare, di trovare soluzioni innovative. Sono caratteristiche che pochi Paesi<br />

al mondo possono vantare. Direi che la fantasia, l’att<strong>it</strong>udine a dare risposte, la creativ<strong>it</strong>à<br />

sono atteggiamenti tipicamente latini: abbiamo in mano, quindi, un enorme<br />

vantaggio compet<strong>it</strong>ivo su cui far leva.<br />

Sta a noi saper offrire soluzioni, sta alla nostra intelligenza anticipare le esigenze<br />

per essere in grado di confrontarci e competere anche nel mondo dei servizi offerti<br />

dagli over the top, che non hanno e non possono avere la nostra esperienza,<br />

la nostra conoscenza del terr<strong>it</strong>orio e la nostra dedizione e attenzione al cliente.<br />

La rivoluzione dei servizi offerti attraverso internet offre incredibili opportun<strong>it</strong>à, bisogna<br />

saperle cogliere. Aspetti come la tutela della privacy, la sicurezza delle reti, le<br />

performance di rete differenziate per rispondere alle esigenze dei singoli servizi sono<br />

tutti punti di forza degli operatori di telecomunicazioni, punti sui quali possiamo<br />

e dobbiamo dare il <strong>nostro</strong> importante contributo. Per tutto il comparto ICT queste<br />

nuove sfide si traducono in un’opportun<strong>it</strong>à straordinaria per cambiare e reinventare<br />

un nuovo modello di <strong>business</strong>.<br />

<strong>Il</strong> fattore chiave è agire tenendo sempre presenti i principi che ci guidano e che il<br />

Codice Etico contiene e valorizza, principi che sono alla base del <strong>nostro</strong> operare e<br />

che devono essere radicati profondamente nei comportamenti comuni.<br />

E che soprattutto ci devono qualificare e far riconoscere come c<strong>it</strong>tadini orgogliosi di<br />

appartenere al Gruppo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

Franco Bernabè


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

5<br />

Fabrizio Ignesti<br />

RICOSTRUIAMO L’AQUILA<br />

<strong>Il</strong> Gruppo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> partecipa alla ricostruzione della c<strong>it</strong>tà: è un segnale<br />

forte per il rilancio della sua economia, come dichiarato da Franco Bernabè:<br />

“... il particolare legame di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> con L’Aquila, dove sorgeva la scuola<br />

di formazione della Stet; era un punto di aggregazione importante e non poteva<br />

rimanere chiusa troppo a lungo” (L’Aquila, 26 settembre 2011).<br />

Questa è una grande speranza per tutti noi e per i nostri figli. Con una parte di<br />

HRS (ossia noi 48 c<strong>it</strong>tadini aquilani), <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> sta anche contribuendo al<br />

recupero del senso di appartenenza di una comun<strong>it</strong>à dispersa.<br />

<strong>Il</strong> terremoto del 6 aprile 2009 ha lasciato segni indelebili in ognuno di noi, tutti hanno<br />

perso qualcuno e qualcosa. <strong>Il</strong> percorso per il ripristino della “v<strong>it</strong>a normale” è<br />

ancora difficile, sarà ancora lungo e faticoso... intanto noi ripartiamo da qui!<br />

“Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa. Polo risponde:<br />

Senza pietre non c’è arco”. Le c<strong>it</strong>tà invisibili, Italo Calvino<br />

Barbara Vaccarelli


6 INDICE<br />

n PERSONE<br />

n PUNTI DI VISTA<br />

Un’impresa, mille volti 8<br />

<strong>Il</strong> Divers<strong>it</strong>y Management in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>:<br />

una necess<strong>it</strong>à e un’opportun<strong>it</strong>à per crescere<br />

n UNO DI NOI<br />

Per noi il cliente è sempre<br />

al Centro... ma anche<br />

al Nord, al Sud e nelle Isole 14<br />

Come le divers<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orio condizionano il <strong>nostro</strong><br />

rapporto con la clientela e il <strong>business</strong>. Si confrontano<br />

i responsabili delle aree terr<strong>it</strong>oriali consumer<br />

n SESTANTE<br />

Passione e determinazione 18<br />

<strong>Il</strong> ruolo di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> per l’economia dig<strong>it</strong>ale<br />

fondamentale per lo sviluppo del Paese<br />

n INNOVAZIONE<br />

n TECNOLOGIA AL QUOTIDIANO<br />

VAI online 20<br />

Varato un portale intranet per prenotare direttamente<br />

dalla propria scrivania audio e videoconferenze<br />

n STRUMENTI DI LAVORO<br />

Ascolto e sperimentazione 22<br />

Le persone di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> vengono coinvolte<br />

in iniziative per vagliare offerte e servizi prima<br />

del lancio sul mercato: <strong>Il</strong> Faro e Chi-ama <strong>Telecom</strong><br />

n BUSINESS<br />

n FACCIAMO IL PUNTO SU...<br />

Dalla brand awareness<br />

alla brand reputation 24<br />

Parliamo di sponsorizzazioni: ecco come opera<br />

il team di Sponsorship Management di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

nell’amb<strong>it</strong>o della funzione Domestic Media<br />

n PERCHÉ L’HO SCELTO<br />

Yes, we care 26<br />

I colleghi di Mobile, Customer Operation<br />

e Marketing progettano e realizzano un nuovo<br />

modello di caring per fidelizzare e potenziare la relazione<br />

con i clienti più pregiati del Mobile, i Premium<br />

In bella mostra 28<br />

Volti, mestieri, metafore nelle campagne di cartellonistica<br />

dei nostri uffici realizzate per comunicare valori e temi<br />

operativi alle persone sempre a contatto con il cliente<br />

n LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA<br />

Due anni di Sincronizzando 30<br />

Ecco alcune “facce” di chi ha scr<strong>it</strong>to gli articoli<br />

e li ha arricch<strong>it</strong>i di splendide immagini.<br />

Un universo di circa ottanta colleghi per una rivista<br />

delle persone e per le persone<br />

n IN COSA POSSO ESSERLE UTILE?<br />

Comunicare<br />

tutto compreso 36<br />

Si chiama Azienda Tuttocompreso<br />

la soluzione integrata internet e voce per le esigenze<br />

di comunicazione delle piccole e medie imprese


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

7<br />

n A CARTE SCOPERTE<br />

Un<strong>it</strong>i contro le frodi 38<br />

<strong>Il</strong> rilancio dell’attiv<strong>it</strong>à di Fraud Management & Revenue<br />

Assurance per un presidio completo dei processi<br />

che tutelano l’azienda da vari tipi di perd<strong>it</strong>e economiche<br />

n LA PAROLA ALL’ESPERTO<br />

n LO SPECCHIO DELL’AZIENDA<br />

Come cambia<br />

l’organizzazione del lavoro 40<br />

<strong>Il</strong> modello <strong>Italia</strong>, la lean production,<br />

le quattro metafore della trasformazione<br />

n COMMENTI<br />

n SCENARIO<br />

A caccia di cervelli 42<br />

I risultati del Global Talent Index 2011<br />

collocano l’<strong>Italia</strong> al 23° posto.<br />

Quale può essere la ricetta per migliorare?<br />

n REPORTAGE<br />

Giovani in movimento 46<br />

Una energia speciale che porta speranza,<br />

che porta cambiamento, che porta gioia.<br />

E che spesso modifica il corso della storia<br />

n C’ERA UNA VOLTA<br />

Poveri e non belli 52<br />

Ma ricchi d’informazione. Sono i primi elenchi<br />

degli abbonati al telefono, che fecero qua e là<br />

in <strong>Italia</strong> la loro comparsa nel corso degli anni<br />

Ottanta del XIX secolo<br />

n QUESTIONE DI STILE<br />

Oltre l’intreccio 56<br />

I Nodi Manageriali: un programma di formazione<br />

per gestire il cambiamento<br />

n MONDO<br />

n ECOSISTEMA<br />

Impegni a portata di mano 58<br />

Continuano a essere in prima linea i colleghi<br />

di Open Access per diffondere la cultura<br />

della par<strong>it</strong>à di trattamento: ecco un vademecum<br />

dedicato ai tecnici on field<br />

n MESTIERI IERI OGGI DOMANI<br />

Quelli che... 60<br />

... lavorano in Mobile Customer Operations, dove<br />

il caring si unisce con l’operativ<strong>it</strong>à per un servizio<br />

al cliente sempre migliore<br />

n VENITE DA NOI<br />

La forza del made in Italy 64<br />

Riprendiamo il <strong>nostro</strong> viaggio attraverso la Penisola,<br />

raccontando le eccellenze che ci contraddistinguono.<br />

Protagonisti: il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia<br />

n IL RACCONTO<br />

Storytelling 66<br />

Michela Murgia, vinc<strong>it</strong>rice del Campiello 2010,<br />

in esclusiva per Sincronizzando ci propone in questo<br />

numero un racconto ambientato in un’aula univers<strong>it</strong>aria


8 PERSONE<br />

PUNTI DI VISTA


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

9<br />

UN’IMPRESA, MILLE VOLTI<br />

<strong>Il</strong> Divers<strong>it</strong>y Management<br />

in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>: una necess<strong>it</strong>à<br />

e un’opportun<strong>it</strong>à per crescere.<br />

Una giraffa aveva costru<strong>it</strong>o una casa per la sua<br />

famiglia, con soff<strong>it</strong>ti, porte e finestre altissimi<br />

e strette anticamere. Un giorno la giraffa<br />

vide passare un elefante che conosceva e lo inv<strong>it</strong>ò<br />

a entrare. L’elefante rimase però incastrato nella<br />

porta. La giraffa allora rimosse cardini e pannelli<br />

per farlo passare. I due amici stavano chiacchierando<br />

quando squillò il telefono. “Vado a rispondere<br />

di sopra – disse la giraffa – fai come se fossi a<br />

casa tua”. L’elefante allora si avviò verso le scale<br />

ma immediatamente i gradini cominciarono a<br />

sgretolarsi; saltò giù e cadde contro il muro. Anche<br />

questo cominciò a cedere. “Cosa diavolo stai<br />

facendo?”, chiese la giraffa all’elefante. “Stavo cercando<br />

di fare come a casa mia. Ma non sono sicuro<br />

che una casa pensata per una giraffa possa<br />

osp<strong>it</strong>are un elefante senza modifiche sostanziali”.<br />

Questa favola di Thomas Roosevelt introduce<br />

efficacemente il tema della divers<strong>it</strong>y. Nella gestione<br />

della divers<strong>it</strong>à la domanda è infatti: come possiamo<br />

costruire insieme una casa – la nostra impresa<br />

– dove tutte le divers<strong>it</strong>à di genere, etnia, disabil<strong>it</strong>à,<br />

età, orientamento sessuale e religione<br />

siano rispettate, trovino il loro posto e siano<br />

sfruttate pos<strong>it</strong>ivamente?<br />

Nel corso degli ultimi decenni è andata aumentando<br />

la partecipazione di donne, minoranze,<br />

giovani, senior e appartenenti a diverse nazional<strong>it</strong>à<br />

nel mondo del <strong>business</strong> e alla composizione<br />

della forza lavoro. L’emergere di questi gruppi<br />

pone altrettante sfide perché ciascuno di loro<br />

esprime esigenze nuove e diverse.<br />

ANDREA APOSTOLO,<br />

31 anni, analista<br />

di organizzazione<br />

di Human Resources<br />

and Organization.<br />

“Attualmente sono<br />

impegnato nel gruppo<br />

di lavoro dedicato alle<br />

disabil<strong>it</strong>à, che svolge<br />

un’attiv<strong>it</strong>à di ricerca<br />

tesa a sviluppare<br />

programmi aziendali<br />

rivolti alle risorse<br />

diversamente abili.<br />

R<strong>it</strong>engo siano maturi<br />

i tempi per passare dal<br />

concetto di tolleranza<br />

al concetto di<br />

accettazione, ma è un<br />

percorso che deve<br />

essere guidato perché<br />

le derive di segno<br />

opposto possono<br />

essere all’ordine del<br />

giorno. Sul tema<br />

disabil<strong>it</strong>à non vi sono<br />

i comportamenti<br />

discriminatori di un<br />

tempo, ma questi<br />

hanno assunto nuove<br />

forme, più sottili,<br />

ambigue, difficili da<br />

etichettare, purtroppo<br />

sempre con effetti<br />

nocivi. Nell’amb<strong>it</strong>o<br />

delle attuali attiv<strong>it</strong>à<br />

di studio, è stata<br />

preliminarmente<br />

Sopra, Andrea Rubera, Marina Di Cosmo, Boris Moltchanov,<br />

Raffaella Ester Sabatino


10 PERSONE<br />

PUNTI DI VISTA<br />

DIREZIONE DONNA<br />

Oltre a essere partner di Valore D, associazione che<br />

promuove la rappresentanza femminile ai vertici delle<br />

aziende, <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> ha lanciato Direzione Donna:<br />

un progetto per aumentare la presenza dei talenti<br />

femminili in azienda, anche in posizioni di leadership<br />

oggi prevalentemente appannaggio degli uomini.<br />

Direzione Donna lavorerà su quattro filoni:<br />

• valorizzare la “leadership al femminile”, le competenze<br />

e specific<strong>it</strong>à individuali;<br />

• porre attenzione ai percorsi di carriera professionale/manageriale<br />

delle donne, introducendo mentoring<br />

e training specifici per le donne;<br />

• attuare pol<strong>it</strong>iche di conciliazione tra v<strong>it</strong>a privata e<br />

lavorativa (work-life balance) per consentire alle<br />

donne una maggiore flessibil<strong>it</strong>à; ridisegnare al femminile<br />

ruoli più prettamente maschili;<br />

• cambiare l’immagine della donna nella nostra comunicazione.<br />

Ulteriori proposte e stimoli sono venuti dalle stesse<br />

donne nel forum del numero 7 di Sincronizzando, altri<br />

sono nati nel blog dedicato al progetto Direzione<br />

Donna. Tra questi:<br />

Gaia Spinella: “Le iniziative da mettere in campo possono<br />

essere molte. Tra queste c’è l’esigenza di avere<br />

maggiore elastic<strong>it</strong>à degli orari e smontare, almeno<br />

per alcuni livelli e professional<strong>it</strong>à particolari, il meccanismo<br />

della presenza fisica continuativa, gestendo<br />

i risultati delle persone per prodotto/progetto. In una<br />

fase iniziale si potrebbe dare a persone che svolgono<br />

mestieri specifici, la libertà di scegliersi la sede dove<br />

lavorare.”.<br />

Rosa Sarti: “Proporrei alla Fondazione <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

di portare avanti progetti per il sostegno/valorizzazione<br />

delle donne e, per quanto riguarda le nostre<br />

campagne pubblic<strong>it</strong>arie, si potrebbero realizzare internamente,<br />

con un contenimento dei costi aziendali<br />

e un conseguente incremento della motivazione/soddisfazione<br />

delle nostre persone, con un particolare<br />

coinvolgimento delle donne, visto che tutte le nostre<br />

principali pubblic<strong>it</strong>à sono caratterizzate da importanti<br />

presenze femminili.”.<br />

Roberta Nicchiarelli: “Le donne devono prendersi il<br />

cambiamento: sono ab<strong>it</strong>uate a conquistarsi tutto e a<br />

non avere le agevolazioni gratu<strong>it</strong>e. L’età pensionabile<br />

è stata equiparata a quella degli uomini, e allora<br />

perché non equiparare anche tutto il resto?”.<br />

Silvia Luciani: “Assegnare a tutti, uomini e donne,<br />

obiettivi misurabili e raggiungibili. In base ai risultati<br />

i premi potrebbero essere di natura diversa, da utilizzare<br />

in base alle proprie esigenze, anche in termini<br />

di ore da potere spendere come si vuole”.<br />

Barbara Sanguigni: “Lavorare sull’immagine della<br />

donna in pubblic<strong>it</strong>à e attribuire un peso maggiore al<br />

contenuto del messaggio piuttosto che all’immagine<br />

femminile”.<br />

Altre idee:<br />

• aprire uno spazio S.O.S. per i temi al femminile su<br />

intranet;<br />

• Working Cap<strong>it</strong>al potrebbe dedicare un cap<strong>it</strong>olo all’imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à<br />

al femminile.<br />

Ida Sirolli<br />

Molte imprese si chiedono: perché ci dovremmo<br />

preoccupare delle divers<strong>it</strong>à? La risposta più<br />

comune è che la discriminazione è sbagliata, legalmente<br />

e moralmente. Tuttavia, una nuova<br />

nozione sta guadagnando sempre più terreno:<br />

una forza lavoro che integra e valorizza le sue<br />

componenti diverse può aumentare l’efficacia<br />

delle imprese nel raggiungimento dei loro<br />

obiettivi. Può migliorare il morale, la motivazione<br />

e l’efficienza della forza lavoro, potenziare<br />

la creativ<strong>it</strong>à e l’innovazione oltre a consentire<br />

l’accesso a nuovi segmenti di mercato e incrementare<br />

la produttiv<strong>it</strong>à.<br />

UN NUOVO PUNTO DI FORZA<br />

<strong>Il</strong> passo successivo è il Divers<strong>it</strong>y Management: come<br />

fa un’impresa a occuparsi della divers<strong>it</strong>à in<br />

modo attivo e strategico, facendone un punto di<br />

forza per la sua stessa ident<strong>it</strong>à? <strong>Il</strong> Divers<strong>it</strong>y Management<br />

integra le idee e le pratiche di divers<strong>it</strong>à<br />

nei processi manageriali e nell’organizzazione,<br />

in modo da imparare e crescere grazie a loro.<br />

Le aziende che accettano e promuovono la divers<strong>it</strong>à<br />

devono mettere in discussione la loro struttura<br />

organizzativa, la flessibil<strong>it</strong>à in relazione alle<br />

esigenze dei collaboratori e la capac<strong>it</strong>à di valorizzarne<br />

le diverse caratteristiche; decidono insomma<br />

di investire nel cap<strong>it</strong>ale umano e soprattutto<br />

comprendono che la compless<strong>it</strong>à organizzativa<br />

ha bisogno di risposte diversificate. <strong>Il</strong> passaggio<br />

da una logica di non discriminazione a<br />

individuata un’ipotesi<br />

di azione di<br />

sensibilizzazione,<br />

finalizzata al<br />

rinnovamento<br />

dell’approccio<br />

culturale collegato alla<br />

disabil<strong>it</strong>à, e di<br />

sostegno alle pol<strong>it</strong>iche<br />

di People Caring, in<br />

ottica di Sustainabil<strong>it</strong>y.<br />

Idee per il futuro? Sono<br />

sicuro che <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> continuerà a<br />

porre le condizioni<br />

per far lavorare con<br />

seren<strong>it</strong>à e prof<strong>it</strong>to il<br />

personale disabile<br />

(vedi box sul Progetto<br />

Comunico-IO, ndr), ma<br />

dobbiamo pensare<br />

anche a ciò che può<br />

fare ciascuno di noi.<br />

Promuovere la<br />

consapevolezza dei<br />

problemi collegati alla<br />

disabil<strong>it</strong>à (e come,<br />

assai spesso, basti<br />

poco per risolverli)<br />

e riuscire a infondere<br />

un nuovo impulso alla<br />

cultura del rispetto<br />

di tutte le divers<strong>it</strong>à,<br />

possono essere<br />

impegni concreti.<br />

Alla portata di tutti”.<br />

ANDREA RUBERA,<br />

in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

dal 1990, opera in<br />

External Relations:<br />

“Sono di natura<br />

curioso e incline<br />

a esplorare nuovi<br />

terr<strong>it</strong>ori. Per questo<br />

ho accettato con<br />

entusiasmo di<br />

partecipare al<br />

Com<strong>it</strong>ato.<br />

È lungimirante<br />

un’azienda che esplora<br />

la frontiera della<br />

divers<strong>it</strong>à, non come<br />

una semplice<br />

operazione<br />

informativo/culturale<br />

ma come un progetto<br />

di valorizzazione<br />

dell’altro per la<br />

creazione sia di un<br />

clima interno migliore<br />

sia di un nuovo liev<strong>it</strong>o<br />

Sopra e nella pagina accanto, i colleghi Cinzia Filippone<br />

e Massimo Benedetti mentre dialogano con le mani


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

11<br />

COMUNICO-IO<br />

una di gestione pos<strong>it</strong>iva delle divers<strong>it</strong>à implica<br />

la modifica della cultura aziendale e l’avvio di<br />

un processo graduale per dotarsi di una sensibil<strong>it</strong>à<br />

diversa e di strumenti adeguati per sviluppare<br />

azioni e interventi in questa direzione. Oggi –<br />

come scrive Maria Cristina Bombelli nel suo libro<br />

Management plurale – vi sono due tendenze<br />

che coesistono nei contesti organizzativi: da un<br />

lato una compless<strong>it</strong>à strutturale, dovuta a fenomeni<br />

imprescindibili quali la globalizzazione e<br />

il continuo mutamento della conoscenza utilizzata<br />

nei processi di produzione, dall’altro un’articolazione<br />

molto più specifica e ampia della<br />

soggettiv<strong>it</strong>à personale che entra in relazione<br />

con il contesto organizzativo.<br />

COSA SUCCEDE DA NOI<br />

<strong>Il</strong> Divers<strong>it</strong>y Management nasce in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

nel 2009 e si colloca attualmente nell’amb<strong>it</strong>o<br />

in grado di far<br />

germinare idee<br />

e stimoli.<br />

<strong>Il</strong> progetto che seguo è<br />

relativo alla divers<strong>it</strong>à<br />

di tipo etnico/culturale.<br />

L’<strong>Italia</strong> è un Paese in<br />

cui i non <strong>Italia</strong>ni<br />

convivono con gli<br />

<strong>Italia</strong>ni, ma senza una<br />

reale integrazione.<br />

I segnali di<br />

cambiamento sono<br />

però evidenti,<br />

soprattutto se diamo<br />

uno sguardo all’usc<strong>it</strong>a<br />

di una qualsiasi<br />

scuola: i ragazzi<br />

<strong>it</strong>aliani si mescolano<br />

alla prima generazione<br />

di figli di immigrati<br />

in modo naturale.<br />

Anche <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> comincia a<br />

impregnarsi di questo<br />

nuovo tessuto sociale<br />

e il fatto di lavorare<br />

con persone nate in<br />

altre parti del mondo<br />

non è più così raro.<br />

Guardare al mondo,<br />

al <strong>business</strong>, con gli<br />

occhi di chi proviene<br />

da esperienze, culture<br />

e contesti diversi, può<br />

essere un agente<br />

importantissimo di<br />

cambiamento e di<br />

<strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> aderisce alla fondazione ASPHI onlus<br />

che promuove la partecipazione delle persone diversamente<br />

abili in tutti i contesti di v<strong>it</strong>a, attraverso l’uso<br />

della tecnologia ICT. Su questa scia è part<strong>it</strong>o il progetto<br />

Comunico-IO, una collaborazione tra Open Access<br />

e Human Resources, per individuare strumenti<br />

adatti a facil<strong>it</strong>are la comunicazione in ufficio dei 92<br />

colleghi affetti da sord<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> progetto si è concretizzato<br />

in una dotazione standard comprendente un telefonino<br />

e una webcam ad alta definizione collegati con<br />

la postazione fissa Griffon, con i quali i colleghi possono<br />

interagire utilizzando la chat e la LIS (Lingua <strong>Italia</strong>na<br />

dei Segni). È stato inoltre aperto un s<strong>it</strong>o web<br />

personalizzato con i link utili (enti nazionali di categoria,<br />

il blog, area di supporto tecnico con documentazione<br />

online) ed è stata distribu<strong>it</strong>a la brochure Permessi<br />

e congedi a tutela dell’handicap, che illustra<br />

tutte le agevolazioni previste dalla ex lege 104 del<br />

1992 a tutela dei portatori di handicap; l’assessment<br />

per il personale diversamente abile e i rimborsi Assilt<br />

per adeguare l’auto privata del portatore di handicap.<br />

È infine in fase di sviluppo un software che verrà installato<br />

sui cellulari dei colleghi ipovedenti per facil<strong>it</strong>are<br />

l’impiego del telefonino e il rilascio di un’applicazione<br />

rivolta ai colleghi sordi che consentirà la<br />

conversione del testo scr<strong>it</strong>to in parole e viceversa.<br />

Andrea Coco


12 PERSONE<br />

PUNTI DI VISTA<br />

della funzione Sviluppo e Comunicazione/People<br />

Caring. Proprio per dare maggiore forza a<br />

una nuova cultura d’impresa nel novembre di<br />

quell’anno si è svolto un corso di formazione per<br />

il management HRO: l’agenda era dedicata alla<br />

divers<strong>it</strong>à e successivamente per un mese in intranet<br />

si è continuato a trattare questo tema attraverso<br />

articoli, spezzoni di film e brani tratti da libri,<br />

proponendo alcuni ques<strong>it</strong>i ai colleghi. Cento<br />

colleghi hanno fatto un bagno nella divers<strong>it</strong>à a<br />

Trieste, c<strong>it</strong>tà di frontiera, crogiolo e incrocio di<br />

varie comun<strong>it</strong>à e saperi. Si sono svolti vari focus<br />

group sull’età, il genere e l’etnia (in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

operano circa ottocento colleghi nati all’estero)<br />

e incontri con colleghi che hanno espresso il<br />

desiderio di confrontarsi sulla propria divers<strong>it</strong>à.<br />

Nel giugno del 2010 si è riun<strong>it</strong>o per la prima<br />

volta il Com<strong>it</strong>ato Divers<strong>it</strong>y, che raccoglieva l’ered<strong>it</strong>à<br />

del precedente Com<strong>it</strong>ato delle Pari Opportun<strong>it</strong>à,<br />

cui si sono aggiunti altri colleghi, in<br />

tutto 31, di varie provenienze aziendali in rappresentanza<br />

delle principali aree della divers<strong>it</strong>y.<br />

<strong>Il</strong> Com<strong>it</strong>ato ha funzione di aud<strong>it</strong> sulla base dei<br />

programmi presentati dal settore competente,<br />

si occupa della diffusione della cultura del Divers<strong>it</strong>y<br />

Management e della presentazione di<br />

progetti e azioni volti a valorizzare le divers<strong>it</strong>à<br />

e il contributo che ciascun dipendente potenzialmente<br />

può portare per il raggiungimento<br />

degli obiettivi aziendali. Alcuni dei componenti<br />

ci spiegano, in queste pagine, perché r<strong>it</strong>engono<br />

essenziale curare la divers<strong>it</strong>à.<br />

q<br />

Francesca Impecora<br />

fotografie di Domenico Giampà<br />

Sopra in senso orario, Andrea Rubera, Marina Di Cosmo,<br />

Boris Moltchanov e Raffaella Ester Sabatino


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

13<br />

NUOVAMENTE IN PISTA<br />

Nuovamente in pista, realizzato con la collaborazione<br />

dei colleghi di HR Services Formazione e del Consorzio<br />

Elis, propone un modello per gestire il rientro<br />

da lunghe assenze, indipendentemente dai motivi<br />

(matern<strong>it</strong>à, studio, malattia), per rafforzare un clima<br />

organizzativo pos<strong>it</strong>ivo che possa aumentare la motivazione<br />

delle persone. Nella fase preliminare sono<br />

state realizzate interviste semi-strutturate su un<br />

campione di dipendenti delle quattro divisioni terr<strong>it</strong>oriali<br />

e di funzioni organizzative differenti, con i responsabili<br />

diretti e i key account HR di riferimento.<br />

La maggior parte degli intervistati ha indicato la necess<strong>it</strong>à<br />

di una “formalizzazione del rientro” per consentire<br />

un pos<strong>it</strong>ivo reinserimento e per riprendere il<br />

lavoro nel più breve tempo possibile.<br />

I principali interventi previsti da Nuovamente in pista<br />

riguardano infatti:<br />

• l’aggiornamento sui vari cambiamenti avvenuti in<br />

azienda durante il periodo di assenza con particolare<br />

attenzione alla struttura, ai processi, alle procedure;<br />

• la programmazione di un piano di lavoro con iniziale<br />

affiancamento di un tutor “dedicato” e di corsi di<br />

formazione.<br />

<strong>Il</strong> progetto prevede il coinvolgimento attivo della funzione<br />

HR e in particolare del key account. Completa<br />

la fase del rientro, quale segno di attenzione, la consegna<br />

del k<strong>it</strong> di benvenuto: uno zainetto con il logo<br />

identificativo del progetto contenente due libri a tema<br />

(in base alla specifica tipologia della lunga assenza)<br />

gadget per i bambini, schede informative sulle<br />

iniziative presenti in azienda per i neo gen<strong>it</strong>ori, k<strong>it</strong><br />

da lavoro (blocco, penna, portapenne).<br />

Da luglio è iniziata la fase sperimentale che durerà<br />

un anno con 25 colleghi scelti su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />

A luglio 2012, con un report di sintesi, si<br />

chiederà alle risorse coinvolte nella sperimentazione<br />

di fornire i loro spunti di miglioramento affinché il<br />

desiderio di “rimettersi in pista” sia mantenuto vivo<br />

da azioni organizzative e di caring mirate.<br />

Rossella Spinelli<br />

potenziamento della<br />

visione sistemica, pur<br />

facendo i conti con<br />

l’innata tendenza<br />

<strong>it</strong>aliana a guardare con<br />

sospetto tutto ciò che<br />

stride con le nostre<br />

ab<strong>it</strong>udini consolidate.<br />

Le mie speranze per lo<br />

sviluppo del lavoro di<br />

questo Com<strong>it</strong>ato<br />

riguardano la capac<strong>it</strong>à<br />

dell’azienda di<br />

tramutare la fase di<br />

riflessione, studio,<br />

proposizione, in<br />

progetti reali, in<br />

iniziative concrete.<br />

La valorizzazione della<br />

divers<strong>it</strong>à può diventare<br />

una leva compet<strong>it</strong>iva<br />

se sapremo realmente<br />

crederci e farne uno<br />

strumento di sviluppo”.<br />

FEDERICA FRAGNI,<br />

in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> dal<br />

1988, squadra Business<br />

Nord-Est, partecipa al<br />

gruppo sulla divers<strong>it</strong>à<br />

di genere.<br />

“Credo fermamente<br />

che la realtà del<br />

Divers<strong>it</strong>y Management<br />

(DM) non stia solo<br />

nel rispetto di nuove<br />

normative modaiole,<br />

ma che si tratti di un<br />

solido modello<br />

manageriale che<br />

permette una vera<br />

strategia di <strong>business</strong><br />

capace di ottenere<br />

il massimo da tutti<br />

i collaboratori a<br />

ogni livello.<br />

La divers<strong>it</strong>à non ha<br />

un significato astratto,<br />

ma si riferisce a<br />

caratteristiche<br />

concrete delle<br />

persone, innate<br />

o acquis<strong>it</strong>e, che si<br />

manifestano negli stili<br />

di lavoro. Credo che<br />

adottare la prospettiva<br />

del DM significhi<br />

innanz<strong>it</strong>utto<br />

riconoscere queste<br />

differenze e gestirle<br />

attivamente in modo<br />

trasparente, fare leva<br />

su di esse migliorando<br />

la motivazione delle<br />

persone, il clima<br />

aziendale e senza<br />

dubbio le performance<br />

dell’intera azienda”.<br />

RAFFAELLA SABATINO,<br />

responsabile di<br />

Customer Care<br />

Mobile Area Centro,<br />

partecipa al gruppo<br />

della divers<strong>it</strong>à di<br />

orientamento religioso.<br />

“Arrivo dall’esperienza<br />

del gruppo delle<br />

Pari Opportun<strong>it</strong>à e<br />

considero la mia<br />

partecipazione al<br />

Com<strong>it</strong>ato Divers<strong>it</strong>y<br />

come l’evoluzione<br />

naturale di questa<br />

esperienza, dal<br />

punto di vista sia<br />

professionale sia<br />

personale. Sono<br />

fermamente convinta<br />

che la divers<strong>it</strong>y sia<br />

necessaria in quanto<br />

stimola e attiva scambi<br />

e sinergie, che sia un<br />

valore che crea a sua<br />

volta valore, anche<br />

in termini di <strong>business</strong><br />

per l’azienda.<br />

Un’azienda che si<br />

propone come garante<br />

delle divers<strong>it</strong>à<br />

guadagna in termini<br />

d’immagine nei<br />

confronti delle<br />

ist<strong>it</strong>uzioni e verso<br />

il suo mercato di<br />

clientela; si pone come<br />

esempio per le altre<br />

aziende, ma soprattutto<br />

crea un clima<br />

aziendale migliore.<br />

Io lavoro in un<br />

contesto che, come<br />

una vera e propria<br />

comun<strong>it</strong>à, reca in sé<br />

tutte le divers<strong>it</strong>à<br />

tipiche della nostra<br />

società, alcune visibili<br />

altre no. Nel mio<br />

lavoro quotidiano di<br />

gestore di risorse, lo<br />

sforzo è costantemente<br />

quello di trovare un<br />

giusto equilibrio tra<br />

il riconoscimento,<br />

il rispetto e la<br />

valorizzazione delle<br />

divers<strong>it</strong>à delle persone<br />

e gli obiettivi<br />

di <strong>business</strong>”.


14 PERSONE<br />

UNO DI NOI<br />

PER NOI IL CLIENTE È SEMPRE AL CENTRO...<br />

MA ANCHE AL NORD, AL SUD E NELLE ISOLE<br />

Come le divers<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orio<br />

condizionano il <strong>nostro</strong> rapporto<br />

con la clientela e influiscono<br />

sul <strong>nostro</strong> <strong>business</strong>.<br />

Si confrontano sul tema<br />

i responsabili delle aree<br />

terr<strong>it</strong>oriali consumer.<br />

è a Roma e all’incontro<br />

proposto per dibattere su un argomento<br />

tanto strategico per il <strong>nostro</strong> busi-<br />

L’appuntamento<br />

ness arrivano i quattro responsabili Area<br />

Terr<strong>it</strong>oriale Sales: Michele Corcione, Nord-<br />

Ovest, Renato Santucci, Nord-Est, Franco<br />

Frasca, Centro, e Massimiliano Los<strong>it</strong>o, Sud.<br />

La conversazione parte da un assunto che<br />

apparirà scontato, ma è tuttavia determinante<br />

per affrontare in modo compiuto il<br />

faccia a faccia che la redazione ha organizzato.<br />

La realtà del terr<strong>it</strong>orio nazionale è molto<br />

diversificata, ogni area è caratterizzata da<br />

specifiche divers<strong>it</strong>à geografiche, sociali e,<br />

quindi, di mercato. Come trasversali e altrettanto<br />

articolate sono le esperienze dei<br />

manager che ora si trovano a gestire questa<br />

realtà. Quanto è stato fatto e si continua a fare,<br />

i risultati ottenuti, così come le mete da<br />

raggiungere, sono proprio la conseguenza<br />

della nostra capac<strong>it</strong>à, da un lato, di continuare<br />

a essere leader – difendendo e mantenendo<br />

le quote di mercato acquis<strong>it</strong>e – e di lavorare<br />

per tornare a esserlo, laddove invece<br />

la concorrenza è stata più agguerr<strong>it</strong>a.<br />

Renato Santucci. Se consideriamo quanto<br />

accade nel Nord-Est si comprende come,<br />

pur mantenendo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> una posizione<br />

da leader sul mercato della telefonia<br />

fissa, in amb<strong>it</strong>o mobile, invece, quelle che<br />

erano roccaforti della nostra azienda sono<br />

ora sotto attacco da parte dei nostri maggiori<br />

compet<strong>it</strong>or e ciò comporta una quotidiana<br />

guerra senza quartiere. La diversa<br />

conformazione del terr<strong>it</strong>orio ha determina-


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

15<br />

to una differente evoluzione della tecnologia<br />

e copertura della rete e la difforme evoluzione<br />

delle quote di mercato deriva proprio<br />

da questo presupposto. In un mercato<br />

maturo, la clientela negli anni ha fatto una<br />

scelta che è comunque soggetta a possibili<br />

cambiamenti, che spetta a noi orientare e<br />

guidare. Questo ci spinge a combattere per<br />

difendere la nostra leadership in regioni come<br />

l’Emilia Romagna e parte del Trentino, o<br />

per recuperare quote e riconquistarla, come<br />

avviene in Veneto e, in alcune provincie,<br />

in Friuli-Venezia Giulia.<br />

Michele Corcione. Come nel Nord-Est anche<br />

nel Nord-Ovest paghiamo un dazio all’aggressione<br />

dei concorrenti che, analogamente,<br />

hanno minato la nostra leadership.<br />

Massimiliano Los<strong>it</strong>o. Nell’Area Sud, <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> si conferma leader di mercato. Qui il<br />

cliente è particolarmente attento al fattore<br />

spesa e valuta bene le diverse offerte tariffarie.<br />

Ma se scindiamo l’area e guardiamo più<br />

a fondo le singole regioni e province ci rendiamo<br />

conto che in alcune di esse non siamo<br />

più leader di mercato, come per esempio<br />

in parte del Salento in Puglia. Bisogna<br />

quindi riconquistare quote, partendo dall’assunto<br />

che il <strong>nostro</strong> Paese è composto da<br />

realtà diverse tra loro, che presentano differenze<br />

sociali, culturali ed economiche a volte<br />

sostanziali, da non sottovalutare e verso<br />

le quali è necessario un confronto quotidiano.<br />

In queste zone è fondamentale ottimizzare<br />

e gestire in modo sinergico tutte le leve<br />

messe a disposizione dall’azienda, non solo<br />

quelle relative al marketing mix. È necessario<br />

lavorare in sinergia con la parte tecnologica<br />

(network e IT), ma anche e soprattutto con<br />

le risorse umane. Quindi, in sintesi, per riconquistare<br />

la nostra leadership in tutte le<br />

zone dove abbiamo perso quote di mercato,<br />

bisogna lavorare in sinergia esaltando le differenze<br />

e approcciando in maniera differenziata<br />

aree e segmenti diversi. Vedi per esempio<br />

i segmenti di mercato in cresc<strong>it</strong>a come<br />

l’etnico e il segmento young.


16 PERSONE<br />

UNO DI NOI<br />

Franco Frasca. Concordo con quanto detto<br />

dai colleghi, sulle analisi fatte, sull’importanza<br />

di considerare il terr<strong>it</strong>orio come un<br />

mondo altamente complesso, diversificato.<br />

Ogni mercato terr<strong>it</strong>oriale si distingue<br />

per caratteristiche socio-economiche, di<br />

<strong>business</strong>, per tendenze localistiche e specifiche,<br />

per usi e consuetudini diversi.<br />

La nostra bravura sta nel saperli interpretare,<br />

esaltando le differenze, e cogliere le grandi<br />

opportun<strong>it</strong>à che ci sono offerte. <strong>Il</strong> denominatore<br />

comune e, sotto altri aspetti, la<br />

discriminante è la veloc<strong>it</strong>à di azione nel fare<br />

e realizzare le pol<strong>it</strong>iche commerciali, il<br />

time to market. In questi ultimi mesi ci sono<br />

evidenti segnali di ripresa: per la prima<br />

volta il numero delle nostre attivazioni è<br />

superiore alle cessazioni e questo trend è<br />

diffuso su tutti e quattro i mercati. Tale risultato<br />

r<strong>it</strong>engo sia ascrivibile all’offerta<br />

commerciale, alla rete di vend<strong>it</strong>a, fortemente<br />

rinnovata e riposizionata su tutto il<br />

terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />

Altro driver di successo è la diversificazione<br />

del presidio commerciale nel canale distributivo:<br />

negozi specialisti in franchisee e<br />

monobrand, negozi multi marca e negozi<br />

di ampie superfici della grande distribuzione.<br />

Su questi ultimi, il confronto giornaliero<br />

ci porta a diretto contatto con i nostri<br />

concorrenti e misura i punti di forza e le<br />

aree di miglioramento della nostra organizzazione.<br />

In altre parole, gli elementi del<br />

marketing mix assumono una rilevanza fondamentale<br />

per capire se stiamo andando<br />

nella giusta direzione.<br />

L’offerta e la rete commerciale sono gli strumenti<br />

che ci permettono di ribaltare la s<strong>it</strong>uazione<br />

e passare dalla fase di difesa alla fase<br />

di attacco, anche in zone da tempo cr<strong>it</strong>iche<br />

come la Sardegna. Oggi la sfida più importante<br />

è frantumare le cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à, semplificarle,<br />

rispondere sul campo ai nostri compet<strong>it</strong>or,<br />

con la giusta grinta e la necessaria<br />

determinazione.<br />

Los<strong>it</strong>o. Sì a una strategia di multicanal<strong>it</strong>à in<br />

funzione dei singoli terr<strong>it</strong>ori e segmenti,<br />

ma è soprattutto fondamentale lavorare<br />

per migliorare e rendere più fluidi e veloci i<br />

flussi di comunicazione tra Direzione Generale<br />

e Terr<strong>it</strong>ori. È basilare avvicinare il pensiero<br />

all’azione rafforzando l’interazione e la<br />

collaborazione.<br />

Corcione. Concordo sul superamento della<br />

dicotomia tra centro e periferia e ribadisco<br />

che fondamentale è la motivazione delle<br />

persone che stanno in frontiera sul terr<strong>it</strong>orio,<br />

rese coscienti dell’impatto che ha il loro<br />

operato sulle strategie di <strong>business</strong> aziendale.<br />

<strong>Il</strong> mercato è un organismo vivo ed è indispensabile<br />

affrontarlo coinvolgendo tutte le<br />

persone, a tutti i livelli, mantenendo la<br />

squadra corta, coesa, con un forte e maturo<br />

uso della delega. Le sfide quotidiane che abbiamo<br />

davanti si possono vincere solo grazie<br />

al coinvolgimento attivo a 360 gradi dell’azienda:<br />

recuperare quote di mercato vuol<br />

dire non solo aver usato bene il marketing<br />

mix, ma abbattere le distanze, attraverso un<br />

coinvolgimento interfunzionale, consci di<br />

avere un unico comune obiettivo. È basilare<br />

r<strong>it</strong>rovare un forte senso d’appartenenza, che<br />

superi le divisioni a favore invece della consapevolezza<br />

della nostra forza, delle nostre<br />

molteplici professional<strong>it</strong>à.<br />

Santucci. La quotidian<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orio è<br />

proprio questa: il dialogo continuo con i<br />

vend<strong>it</strong>ori, con le persone che lavorano nelle<br />

strutture di supporto commerciale, con i<br />

partner esterni – imprend<strong>it</strong>ori che gestiscono<br />

i punti vend<strong>it</strong>a – in un clima di condivisione<br />

delle cose da fare e del loro perché.<br />

<strong>Il</strong> terr<strong>it</strong>orio è il luogo dove le cose possono<br />

accadere e accadono. Grazie a tutte le<br />

strategie messe in campo dall’azienda, i risultati<br />

in termini di riconquista del mercato<br />

si cominciano a vedere.<br />

Corcione. Penso di interpretare il sentire comune,<br />

affermando che, valorizzare le realtà<br />

terr<strong>it</strong>oriali, significa riconoscere il grande<br />

valore del lavoro di tutte le persone coinvolte<br />

insieme ai vend<strong>it</strong>ori, dal sales support al<br />

trade marketing, dalla programmazione commerciale<br />

ai negozi diretti. A tutti loro, che<br />

rendono concrete le nostre attese, va il mer<strong>it</strong>o<br />

dei successi che stiamo ottenendo. q<br />

Barbara Lucangeli<br />

fotografie di Katia Carota


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

17<br />

Sopra, da sinistra, in senso orario, Michele Corcione,<br />

Massimiliano Los<strong>it</strong>o, Franco Frasca e Renato Santucci


18 PERSONE<br />

SESTANTE<br />

PASSIONE<br />

E DETERMINAZIONE<br />

<strong>Il</strong> ruolo di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> per l’economia dig<strong>it</strong>ale<br />

fondamentale per lo sviluppo del Paese.<br />

LA RILEVANZA<br />

DEGLI INVESTIMENTI<br />

All’<strong>Italia</strong> serve un massiccio piano di sostegno agli investimenti.<br />

<strong>Il</strong> Paese crescerà solo aumentando il suo peso tecnologico<br />

e migliorando le infrastrutture dig<strong>it</strong>ali sul terr<strong>it</strong>orio. Noi investiamo<br />

ormai da tempo sulle reti circa tre miliardi di euro all’anno che si<br />

traducono in dieci miliardi di spese correnti. Per il personale spendiamo<br />

circa tre miliardi. <strong>Il</strong> <strong>nostro</strong> impegno sul fronte delle<br />

infrastrutture tecnologiche del Paese, nonostante la crisi,<br />

continuerà a essere molto forte. Oltre il 70 per cento<br />

dei nostri acquisti riguarda aziende <strong>it</strong>aliane.<br />

L’ICT E LA CRESCITA<br />

Dobbiamo liberare energie, produrre<br />

idee, investire nell’innovazione, sviluppare<br />

infrastrutture, creare un sistema<br />

di condizioni pol<strong>it</strong>iche, economiche,<br />

sociali e culturali capace di rimettere<br />

davvero in moto l’<strong>Italia</strong>, a ogni livello. L’ICT<br />

gioca un ruolo da protagonista nella sfida<br />

più importante del <strong>nostro</strong> tempo: quella<br />

della cresc<strong>it</strong>a. L’economia dig<strong>it</strong>ale è determinante<br />

per lo sviluppo del<br />

Paese e va sostenuta affinché<br />

possa esprimere tutto il suo<br />

potenziale.<br />

PER CRESCERE<br />

BISOGNA PARTIRE<br />

DAI BISOGNI<br />

Per supportare la cresc<strong>it</strong>a<br />

dobbiamo prima di tutto<br />

concentrare gli investimenti<br />

in funzione dei bisogni.<br />

Questo significa dotare il Paese<br />

di reti a banda larga e ultra-larga<br />

fissa e mobile a partire dalle<br />

diverse esigenze che hanno<br />

imprese e individui:<br />

la rete fissa<br />

sarà strategica per i distretti industriali<br />

e le PMI, quella mobile<br />

risolverà il problema del dig<strong>it</strong>al<br />

divide. Poi, bisogna fornire<br />

nuovi servizi ai consumatori e<br />

alle imprese, sviluppando tutte<br />

le potenzial<strong>it</strong>à del cloud computing.<br />

Infine, si deve accelerare<br />

il processo di dig<strong>it</strong>alizzazione<br />

della Pubblica Amministrazione,<br />

in un’ottica di efficienza<br />

e semplificazione.


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

19<br />

LTE: LA SOLUZIONE<br />

AL DIGITAL DIVIDE<br />

<strong>Il</strong> dig<strong>it</strong>al divide sarà colmato dalle reti mobili di<br />

ultima generazione. La recente acquisizione delle<br />

frequenze 4G, che ha rappresentato per <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> un investimento oneroso, ci consente di sviluppare<br />

una rete mobile capace<br />

di coprire efficacemente tutto<br />

il terr<strong>it</strong>orio e di rispondere<br />

a una domanda di connettiv<strong>it</strong>à<br />

crescente, domanda<br />

che riflette la straordinaria<br />

diffusione di smartphone e tablet<br />

nel <strong>nostro</strong> Paese.<br />

a cura di Paolo Priolo<br />

Fonte: discorsi tenuti<br />

da Marco Patuano<br />

giugno-ottobre 2011<br />

PUBBLICA<br />

AMMINISTRAZIONE DIGITALE<br />

Dig<strong>it</strong>alizzare la Pubblica Amministrazione<br />

vuol dire compiere il passo più importante<br />

nel processo d’innovazione del<br />

<strong>nostro</strong> Paese, perché tra tutte le operazioni legate<br />

al rinnovamento dig<strong>it</strong>ale quella che riguarda<br />

la Pubblica Amministrazione ha l’impatto<br />

numericamente più rilevante sui<br />

c<strong>it</strong>tadini. Riguarda tutti: anche coloro<br />

che al momento non<br />

fanno uso di internet, della banda larga e di<br />

tutti i servizi correlati. La dig<strong>it</strong>alizzazione<br />

della Pubblica Amministrazione è uno degli<br />

strumenti più efficaci per modernizzare il<br />

Paese in modo equanime. <strong>Il</strong> processo potrà<br />

dirsi compiuto quando tutti i c<strong>it</strong>tadini e tutte<br />

le imprese potranno ricavare benefici concreti<br />

da un’interazione veloce e quotidiana con<br />

il settore pubblico. Quando tutta la macchina<br />

amministrativa che regola le nostre<br />

ab<strong>it</strong>udini, le nostre v<strong>it</strong>e, sarà a portata di<br />

click e tutto funzionerà in modo semplice<br />

ed efficiente. Un settore pubblico<br />

dig<strong>it</strong>alizzato costa meno allo Stato,<br />

ai c<strong>it</strong>tadini, e produce di più.<br />

GIOVANI E INNOVAZIONE<br />

Innovare per me significa avere la capac<strong>it</strong>à di immaginare e realizzare soluzioni<br />

e progetti radicalmente nuovi. Significa avere visione e saperla<br />

tradurre nei fatti, sul piano concreto. Per innovare ci vogliono entusiasmo,<br />

passione e determinazione. In questo senso, l’apporto dei giovani è<br />

fondamentale. L’innovazione non nasce all’interno di un sistema<br />

chiuso, al contrario si manifesta e si diffonde liberamente<br />

nel tessuto di un ecosistema allargato.<br />

Ma ha bisogno di essere favor<strong>it</strong>a e intercettata:<br />

va fatta emergere, bisogna selezionarla e<br />

supportarla, occorre farla conoscere, immetterla in<br />

un circu<strong>it</strong>o di relazioni e avvicinarla al mercato.<br />

Working Cap<strong>it</strong>al risponde a questa esigenza.


20 INNOVAZIONE<br />

TECNOLOGIA AL QUOTIDIANO<br />

Iservizi di audio e videoconferenza stanno evidenziando<br />

trend interessanti di cresc<strong>it</strong>a su<br />

scala globale: +3 per cento per l’audio e +21<br />

per cento per la videoconferenza sul fatturato<br />

del primo trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo<br />

del 2010.<br />

È indubbio che l’attuale crisi economica e la conseguente<br />

maggiore attenzione ai costi da parte<br />

delle aziende vedano in questi servizi la possibil<strong>it</strong>à<br />

di garantire incrementi di produttiv<strong>it</strong>à, di ridurre<br />

le spese di trasferta e le emissioni di CO2,<br />

parametro fondamentale in termini di sostenibil<strong>it</strong>à<br />

ambientale.<br />

Fattore chiave per la diffusione di un qualunque<br />

servizio è comunque la semplic<strong>it</strong>à di impiego<br />

che ne estende potenzialmente l’accesso a una<br />

larga platea di utilizzatori.<br />

Questo principio ci ha guidato nella ristrutturazione<br />

del servizio di audio e videoconferenza<br />

con l’obiettivo di rendere agevole e accessibile a<br />

tutti i dipendenti l’organizzazione di meeting<br />

indipendentemente dalla sede di ubicazione e<br />

dal terminale utilizzato dai partecipanti.<br />

Perché questa scelta? L’integrazione, sempre più<br />

spinta, tra pc e tablet nell’arch<strong>it</strong>ettura di videocomunicazione<br />

(Unified Communication), consentirà<br />

nei prossimi mesi lo sviluppo di nuove<br />

opportun<strong>it</strong>à di mercato e di applicazioni, favorendo<br />

la comunicazione a distanza e abil<strong>it</strong>ando il<br />

telelavoro, tram<strong>it</strong>e la partecipazione ai meeting e<br />

agli eventi aziendali persino da casa, purché dotati<br />

di connessione a larga banda fissa o mobile.<br />

In questo scenario l’applicazione di tali tecnologie<br />

nel proprio contesto aziendale, oltre agli<br />

indubbi benefici diretti sui processi interni,<br />

rende di fatto <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> un demo lab reale<br />

per testare la customer experience dei nuovi servizi<br />

e diventare così la principale referenza per i<br />

propri clienti.<br />

Abbiamo quindi varato il portale intranet VAI<br />

online (vedi box a pagina 21) che consente la<br />

prenotazione direttamente dalla propria scrivania<br />

di audioconferenze e videoconferenze.<br />

VAI ONLINE<br />

Varato un portale intranet<br />

per prenotare direttamente<br />

dalla propria scrivania audio<br />

e videoconferenze.<br />

MEETING FACILE<br />

<strong>Il</strong> principio di base del portale intranet di Prenotazione<br />

Automatica Integrata è di consentire al<br />

dipendente che organizza il meeting, autenticato<br />

tram<strong>it</strong>e le credenziali di posta elettronica, la<br />

prenotazione autonoma di audio e videoconferenze<br />

impostando, con pochi click di mouse, il<br />

numero di partecipanti, la data, l’ora di inizio e<br />

la durata del meeting.<br />

A conferma dell’avvenuta prenotazione, il promotore<br />

del meeting riceve una email di notifica<br />

con il riepilogo delle informazioni del meeting<br />

prenotato e le possibili modal<strong>it</strong>à di partecipazione.<br />

LA SPERIMENTAZIONE<br />

La valid<strong>it</strong>à dell’impostazione è stata confermata<br />

da una sperimentazione di alcuni mesi su alcune<br />

centinaia di colleghi (<strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> e aziende<br />

del Gruppo) per il servizio di audioconferenza,<br />

che ha generato un incremento dell’80 per<br />

cento delle sessioni rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente con evidente gradimento<br />

da parte degli utilizzatori, misurato da un appos<strong>it</strong>o<br />

sondaggio.<br />

Tra agosto e settembre, è stata pertanto avviata<br />

la sperimentazione del nuovo modello di erogazione<br />

del servizio anche sulla videoconferenza,


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

21<br />

COME FUNZIONA?<br />

<strong>Il</strong> servizio di Video Audio Interconnection online<br />

(acronimo VAI online) prevede un portale di Prenotazione<br />

Automatica Integrata di audio e videoconferenze<br />

aziendali (Portale PAI – https://vaionline.<strong>telecom<strong>it</strong>alia</strong>.<strong>it</strong>),<br />

sviluppato in collaborazione con la società<br />

del Gruppo SSC, attraverso il quale il dipendente<br />

è in grado di prenotare in totale autonomia audio e<br />

videoconferenze. <strong>Il</strong> portale PAI consente inoltre l'integrazione<br />

dei diversi sistemi di audio e videocomunicazione<br />

esistenti per consentire la partecipazione<br />

alle riunioni e condividere una presentazione (servizio<br />

di “Presentation Sharing”) con uno qualunque dei<br />

seguenti terminali:<br />

• postazione video tradizionale a definizione standard;<br />

• postazione video ad alta definizione (HD e FULL HD);<br />

• postazione di Telepresence ad altissima definizione;<br />

• telefono tradizionale o cellulare;<br />

• pc o tablet equipaggiato di microfono e webcam.<br />

PORTALE PAI<br />

https://vaionline.<strong>telecom<strong>it</strong>alia</strong>.<strong>it</strong><br />

coinvolgendo oltre mille colleghi, con analoga<br />

modal<strong>it</strong>à di rilevazione del gradimento.<br />

Per il lancio di questo nuovo servizio di videoconferenza<br />

aziendale, oltre a integrare le differenti<br />

piattaforme presenti in azienda, si è previsto<br />

di intervenire anche sulla qual<strong>it</strong>à delle<br />

sessioni. È stata creata una rete virtuale dedicata<br />

su quella di Gruppo per l’erogazione del servizio<br />

di videoconferenza (rete Unified VDC), in<br />

modo da garantire un’adeguata qual<strong>it</strong>à di servizio<br />

(QoS) anche a fronte di picchi di traffico generati<br />

dall’attiv<strong>it</strong>à di office automation nell’amb<strong>it</strong>o<br />

della stessa sede.<br />

La nuova modal<strong>it</strong>à, oltre a rendere semplice e rapida<br />

per gli utilizzatori la prenotazione delle<br />

sessioni di videocomunicazione, svincola il Centro<br />

Nazionale di Audio & Videoconferenza dall’attiv<strong>it</strong>à<br />

di predisposizione delle sessioni consentendo<br />

di dedicare maggior energia all’assistenza<br />

tecnica nei confronti dei clienti interni<br />

ed esterni. Per loro il servizio di videocomunicazione<br />

(noto con il brand Nuvola IT IntoucHD<br />

lanciato sul mercato all’inizio del 2011) sta crescendo<br />

con un r<strong>it</strong>mo decisamente interessante<br />

(il numero dei clienti configurati a oggi in piat-<br />

taforma è di 60 dei quali ben 17 attivati nel solo<br />

mese di agosto 2011).<br />

N. Sessioni<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Gen<br />

IL FUTURO A BREVE TERMINE<br />

Un altro passo che verrà fatto nel breve termine<br />

per l’evoluzione dei servizi di videoconferenza è<br />

la creazione di una commun<strong>it</strong>y internazionale<br />

tram<strong>it</strong>e la federazione tra i centri servizi dei diversi<br />

clienti di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> (scenario intercompany)<br />

e di altri carrier interconnessi a <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

(scenario intercarrier) in modo da garantire videocomunicazioni<br />

ad alta e altissima qual<strong>it</strong>à su<br />

scala geografica sempre maggiore, riducendo i<br />

lunghi e onerosi spostamenti aerei solo ai casi<br />

effettivamente necessari.<br />

q<br />

Danilo Decaroli<br />

Stefano De Fazio<br />

Alessandro Monti<br />

fotografie di Bruno Spiezia<br />

Numero sessioni di VDC mercato <strong>Italia</strong> gest<strong>it</strong>e da <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Fonte: <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

Sopra, il collega Luca Francesca consulta il portale<br />

di Prenotazione Automatica Integrata


22 INNOVAZIONE STRUMENTI DI LAVORO<br />

ASCOLTO E SPERIMENTAZIONE<br />

Le persone di <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> vengono di volta<br />

in volta coinvolte in<br />

iniziative per vagliare<br />

offerte e servizi prima<br />

del lancio sul mercato.<br />

Le esperienze di <strong>Il</strong> Faro<br />

e il nuovo progetto<br />

Chi-ama <strong>Telecom</strong>.<br />

Nel linguaggio comune, per popolazione<br />

s’intende generalmente<br />

un insieme di persone ab<strong>it</strong>anti<br />

in uno stesso luogo. <strong>Il</strong> termine viene<br />

poi usato in un significato diverso, intendendo<br />

un insieme di persone che<br />

hanno uno o più attributi in comune.<br />

In tal senso, possiamo essere classificati<br />

noi di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>. Una popolazione<br />

sparsa su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale,<br />

una parte dell’<strong>Italia</strong> che vive<br />

e lavora immersa nel proprio quotidiano<br />

un<strong>it</strong>a dal sottile, ma fortissimo<br />

filo rosso (anzi tre visto il logo) dell’appartenenza<br />

a un Gruppo storico,<br />

radicato nel Paese a tal punto da connotarla<br />

come gente <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

Essere una sorta di tribù profondamente<br />

permeata nel tessuto sociale,<br />

dal più assolato paesino della nostra<br />

Sicilia alle montagne trentine, ci offre<br />

una ghiotta opportun<strong>it</strong>à nello stimolare<br />

ognuno di noi a dare il proprio<br />

contributo per migliorare l’immagine<br />

e la qual<strong>it</strong>à della nostra squadra.<br />

Opportun<strong>it</strong>à che da tempo stiamo cogliendo<br />

creando panel stabili di colleghi<br />

che qualificano nuovi servizi, prodotti<br />

e portali prima del loro lancio<br />

commerciale, verificandone il funzionamento,<br />

l’usabil<strong>it</strong>à e il valore percep<strong>it</strong>o,<br />

talvolta nell’ottica del confronto.<br />

<strong>Il</strong> tutto per effettuare puntuali azioni<br />

di miglioramento.<br />

LA COMMUNITY IL FARO<br />

L’individuazione dei colleghi sperimentatori<br />

avviene attraverso la realizzazione<br />

di un panel denominato <strong>Il</strong> Faro<br />

(vedi Sincronizzando 1 pagg. 18-19).


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

23<br />

I colleghi sono suddivisi secondo<br />

profili che vanno dai Tecno Fan agli<br />

appassionati del Social Networking,<br />

ai pat<strong>it</strong>i del Gaming online... per disporre<br />

di una mappatura il più aderente<br />

possibile alla segmentazione<br />

della nostra clientela di mercato.<br />

Inoltre un panel di cento colleghi<br />

sperimentatori di smartphone e un<br />

panel di circa cinquanta colleghi<br />

sperimentatori Adsl mon<strong>it</strong>orano<br />

costantemente, per confronti costruttivi<br />

l’end-to-end rispettivamente<br />

dell’offerta smartphone e dell’offerta<br />

Adsl (prodotto, servizi commerciali<br />

e performance tecniche).<br />

Tutto questo ha portato al perfezionamento<br />

dei servizi e dei processi<br />

industriali nelle loro componenti<br />

principali, dalla logistica all’acquisto<br />

presso i negozi e i customer care,<br />

dal delivery all’assurance, passando<br />

per la fatturazione/erosione del<br />

cred<strong>it</strong>o residuo anche se, in alcuni<br />

casi, è stato necessario bloccare/r<strong>it</strong>ardare<br />

il lancio commerciale del servizio<br />

o prodotto per garantirne la<br />

conform<strong>it</strong>à con le attese del cliente.<br />

Solo recentemente, solo per c<strong>it</strong>are<br />

qualche esempio, grazie ai nostri colleghi<br />

sono stati qualificati, tra gli altri,<br />

il servizio HD - High Defin<strong>it</strong>ion<br />

Voice, l’offerta Adsl Super Internet,<br />

il Cubo e i suoi contenuti, i portali<br />

commerciali e di assistenza tecnica.<br />

CHI-AMA TELECOM<br />

Ora il passo successivo è rendere noi<br />

dipendenti portatori sani della volontà<br />

di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> di essere veramente<br />

quello che il cliente si aspetta<br />

da noi, un supporto quando ha un<br />

problema, un riferimento per risposte<br />

coerenti con le sue aspettative. Insomma,<br />

un impegno in più a mantenere<br />

fede alla customer promise.<br />

Per questo abbiamo pensato di avviare<br />

un progetto per sviluppare e rendere<br />

disponibile sulla nostra intranet,<br />

attraverso il s<strong>it</strong>o Qual<strong>it</strong>y, una modal<strong>it</strong>à<br />

strutturata per raccogliere e gestire<br />

richieste dei clienti che provengono<br />

da tutti noi colleghi di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

attraverso le nostre relazioni personali.<br />

È il progetto Chi-ama <strong>Telecom</strong>.<br />

Qualcosa in più sull’iniziativa lo racconta<br />

Maria Letizia Di Marco che,<br />

nella funzione Qual<strong>it</strong>à, coordina il<br />

progetto mettendo insieme tutte le<br />

funzioni aziendali che concorrono<br />

all’iniziativa.<br />

“Quante volte ci è cap<strong>it</strong>ato di ascoltare<br />

le lamentele di conoscenti e amici<br />

rivolte a <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> e non sapere<br />

cosa rispondere o cosa fare per aiutarli?<br />

Eppure il tuo amico è anche un<br />

cliente e, in quanto tale, dobbiamo<br />

prenderci cura di lui, sempre, non rinunciando<br />

mai all’orgoglio di essere<br />

<strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> in tutte le circostanze,<br />

anche in quelle informali.<br />

Adesso vogliamo, adesso possiamo,<br />

metterci la faccia, sempre. Oltre che<br />

per l’esperienza di TIM Brasil Fale pelo<br />

cliente, la scintilla è nata da un biglietto<br />

da vis<strong>it</strong>a che ci ha presentato<br />

un manager della Toyota, azienda<br />

leader nella cura del cliente e della<br />

qual<strong>it</strong>à in generale, dove c’era scr<strong>it</strong>to,<br />

dopo nome e qualifica (ne riporto il<br />

senso) che, qualora ci fossero stati<br />

problemi con una Toyota, di fare riferimento<br />

a lui attraverso un preciso<br />

numero di cellulare. A prescindere<br />

dalla specifica attiv<strong>it</strong>à/responsabil<strong>it</strong>à<br />

ricoperta dallo stesso manager (nel<br />

caso particolare si trattava di un responsabile<br />

che curava tematiche<br />

commerciali)...<br />

Chi-ama <strong>Telecom</strong> non vuole in alcun<br />

modo sost<strong>it</strong>uirsi ai canali ist<strong>it</strong>uzionalmente<br />

preposti a dare risposte alle<br />

esigenze del cliente (come Customer<br />

Care - Open Access) bensì vuole<br />

rappresentare lo strumento attraverso<br />

il quale il dipendente può supportare<br />

il cliente nella risoluzione di richieste<br />

che hanno avuto particolari<br />

cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à di lavorazione.<br />

<strong>Il</strong> progetto riguarda, a partire dal<br />

2011, le segnalazioni relative al mondo<br />

consumer fisso, legate a problematiche<br />

tecniche o commerciali. La<br />

progressiva estensione del progetto<br />

agli altri amb<strong>it</strong>i di <strong>business</strong> è prevista<br />

nel corso del 2012.<br />

Al fine di garantire il corretto funzionamento<br />

della funzional<strong>it</strong>à e l’efficace<br />

predisposizione della macchina<br />

operativa, abbiamo previsto di effettuare<br />

un trial prima di estendere l’iniziativa<br />

a tutta la popolazione dei dipendenti<br />

<strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, a partire dal<br />

primo trimestre 2012. La sperimentazione<br />

interesserà le realtà terr<strong>it</strong>oriali<br />

di Napoli, Torino e a Roma le funzioni<br />

Legal Affairs e Qual<strong>it</strong>à”.<br />

E quindi... scusate, ma ora devo proprio<br />

andare, sapete ho un biglietto<br />

da vis<strong>it</strong>a da modificare! q<br />

Luciano Montaldo<br />

fotografie di Domenico Giampà


24 BUSINESS<br />

FACCIAMO IL PUNTO SU...<br />

DALLA BRAND AWARENESS<br />

Ne sentiamo spesso parlare in modo generico, ma cosa sono tecnicamente<br />

le sponsorizzazioni? Ecco come opera il team di Sponsorship Management<br />

di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> nell’amb<strong>it</strong>o della funzione Domestic Media.<br />

Secondo letteratura, la sponsorizzazione può<br />

essere considerata “un’attiv<strong>it</strong>à di comunicazione<br />

attraverso la quale un’azienda lega il<br />

proprio nome e la propria immagine a un avvenimento<br />

sportivo, culturale, sociale o d’intrattenimento,<br />

sfruttandone la notorietà e l’immagine,<br />

con final<strong>it</strong>à di natura commerciale o ist<strong>it</strong>uzionale”.<br />

Come si è evoluto il modo di comunicare<br />

e quindi di fare sponsorship in questi anni...?<br />

Già nell’antich<strong>it</strong>à esistevano forme di finanziamento<br />

di attiv<strong>it</strong>à culturali e sportive; si trattava<br />

soprattutto di mecenatismo, dove un finanziatore<br />

(il mecenate appunto) sosteneva la causa e<br />

assumeva il patrocinio disinteressato nei confronti<br />

di attiv<strong>it</strong>à artistiche e culturali e, più nello<br />

specifico, nei confronti degli stessi artisti<br />

coinvolti in tali attiv<strong>it</strong>à.<br />

Più vicino ai giorni nostri, il mecenate d’impresa è<br />

un finanziatore d’iniziative imprend<strong>it</strong>oriali con<br />

caratteristiche innovative e di rischio dalle quali<br />

non si aspetta un r<strong>it</strong>orno finanziario diretto.<br />

Con questo tipo di approccio, anche TIM si è<br />

inizialmente avvicinata al mondo delle sponsorship.<br />

La startup di un’azienda necess<strong>it</strong>a di una<br />

grande visibil<strong>it</strong>à del brand. Proprio in quest’ottica,<br />

TIM dal 1998 ha promosso la comunicazione<br />

del proprio marchio attraverso la sponsorizzazione<br />

della Lega Calcio, utilizzando così<br />

lo sport più segu<strong>it</strong>o dagli <strong>Italia</strong>ni per affermare<br />

l’immagine e i valori del proprio brand.<br />

Ma la sponsorizzazione è un’attiv<strong>it</strong>à in continua<br />

evoluzione, come in evoluzione è la comunicazione<br />

e l’azienda che ne deve fare uso. Se infatti,<br />

in una prima fase, il focus principale è stato<br />

quello di diffondere, promuovere, posizionare<br />

il marchio sul mercato, attraverso i media<br />

Sopra, il team di Sponsorship Management, da sinistra, Lorenzo Teramo, Andrea d’Antonio,<br />

Cristiano Habetswallner, Enrico Novari, Claudio Valentini e Paolo Costantini.<br />

Nella pagina accanto, in alto, l’iniziativa Bimbi in campo.<br />

Sotto, Claudio Valentini e Paolo Costantini allo Stadio Olimpico di Roma


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

25<br />

ALLA BRAND REPUTATION<br />

tradizionali cercando di accrescerne la brand<br />

awareness (la notorietà di marca), oggi, le azioni<br />

del team della funzione Sponsorship Management,<br />

in assoluta sinergia con le evoluzioni<br />

dei media, le esigenze aziendali e il mercato sono<br />

mirate allo sviluppo della brand reputation<br />

(la reputazione aziendale online).<br />

DAL TARGET ALLE COMMUNITY<br />

In un mercato come quello attuale, dove internet<br />

è uno dei fattori chiave per la scelta finale<br />

di consumo dei nuovi e dei vecchi clienti, lavorare<br />

sull’immagine, la reputazione dell’azienda<br />

può essere un momento importante per la<br />

conservazione del fatturato.<br />

Ciò determina un inev<strong>it</strong>abile spostamento dal<br />

target (in senso pubblic<strong>it</strong>ario, il segmento di<br />

pubblico cui è diretta una determinata comunicazione<br />

commerciale) alle commun<strong>it</strong>y (le comun<strong>it</strong>à,<br />

i gruppi di persone che condividono<br />

uno stesso interesse e in esso e per esso interagiscono<br />

tra di loro). Tale spostamento ci deve<br />

spingere costantemente alla realizzazione di<br />

attiv<strong>it</strong>à di engagement (di coinvolgimento della<br />

comun<strong>it</strong>à cui intendiamo rivolgerci), a forte<br />

impatto emozionale, attraverso dei contest con<br />

premi esperienziali money can’t buy.<br />

In questo senso le attiv<strong>it</strong>à di supporto alla<br />

sponsorizzazione del calcio (TIM ti porta in campo,<br />

Bimbi in campo, Bimbi in campo con TIM, Junior<br />

TIM Cup) e di Ducati (TIM Ducati Social Experience),<br />

tutte realizzate con comunicazione via web<br />

e social network, hanno consent<strong>it</strong>o il raggiungimento<br />

di una fan base ampia e hanno contribu<strong>it</strong>o<br />

ad aprire un canale di dialogo costante<br />

con le comun<strong>it</strong>à di clienti coinvolte.<br />

Per attuare questo cambiamento nell’approccio<br />

alle sponsorship, è stata necessaria la collaborazione<br />

costante di diverse aree aziendali, da<br />

Consumer Communication al Customer Care,<br />

da Supply Chain and Real Estate a Legal Affairs,<br />

dalle diverse divisioni di <strong>business</strong> ai social<br />

network appunto, per fare solo alcuni nomi.<br />

FONDAMENTALI LE COMPONENTI EMOZIONALI<br />

Si evolvono quindi sia le strategie sia i media per<br />

veicolare i marchi (dal cinema in bianco e nero,<br />

alla tv generalista ai social network), ma le componenti<br />

emozionali rimangono il cuore delle<br />

sponsorizzazioni, la materia prima per costruire<br />

un legame empatico con il destinatario finale.<br />

<strong>Il</strong> <strong>nostro</strong> obiettivo principale è occupare uno<br />

spazio mentale nell’immaginario dei nostri<br />

clienti, cercando sempre la massima coerenza<br />

con il Piano di comunicazione dell’azienda e<br />

in sinergia con le nostre direzioni per contribuire<br />

alla promozione delle offerte, rinforzando<br />

il legame con il terr<strong>it</strong>orio e incentivando la<br />

forza vend<strong>it</strong>a.<br />

Da TIM a <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, da TIM Young a Cubovision<br />

® , il “vest<strong>it</strong>o” di proposizione cambia di<br />

volta in volta, per consentire il massimo feeling<br />

con il target da raggiungere.<br />

Nel realizzare queste operazioni, teniamo sempre<br />

ben presenti gli indicatori di performance<br />

(KPI) che ci permettono di comprendere la<br />

bontà (o meno) dell’iniziativa svolta e ci consentono<br />

di definire eventuali interventi migliorativi,<br />

talvolta anche “in corso d’opera”. Attenti all’innovazione,<br />

abbiamo la possibil<strong>it</strong>à di avvalerci<br />

anche delle più nuove tecnologie di ricerca.<br />

LE TECNICHE DI RICERCA<br />

L’eye tracking, tra tutte, è una tecnica di registrazione<br />

e analisi dei movimenti oculari, da noi<br />

utilizzata per comprendere il miglior posizionamento<br />

dei marchi, anche in fase negoziale e<br />

trasferirne i risultati nella realizzazione dei<br />

supporti di comunicazione (come tappeti sinottici<br />

lato porte, carene moto).<br />

Beneficiari dei benef<strong>it</strong> dei nostri accordi di<br />

sponsorizzazione (inv<strong>it</strong>i per sport, concerti,<br />

spettacoli) sono anche tutti i dipendenti del<br />

Gruppo attraverso iniziative curate dai colleghi<br />

di Risorse Umane, nel settore People Caring<br />

che, oltre a riscuotere il tutto esaur<strong>it</strong>o e<br />

un alto consenso, creano occasioni d’incontro<br />

e d’integrazione tra i colleghi. Un esempio è il<br />

progetto Entra in campo, vivi da protagonista!<br />

grazie al quale nel 2010 ben 180 figli di nostri<br />

colleghi hanno avuto la straordinaria occasione<br />

di accompagnare per mano i campioni di<br />

Serie A TIM al loro ingresso in campo, vest<strong>it</strong>i<br />

con le divise da gioco.<br />

Attualmente calcio (Nazionale, Serie A TIM e i<br />

relativi accordi con le squadre), MotoGP (Dorna<br />

e Team Ducati) e cinema (attraverso il product<br />

placement) cost<strong>it</strong>uiscono i tre principali<br />

amb<strong>it</strong>i di presidio, ai quali si aggiungono numerose<br />

attiv<strong>it</strong>à in amb<strong>it</strong>o socio-culturale e dell’entertainment<br />

in generale.<br />

q<br />

Cristiano Habetswallner<br />

Andrea d’Antonio<br />

fotografie di Sergio Fallucca


26 BUSINESS<br />

PERCHÉ L’HO SCELTO<br />

YES, WE CARE<br />

I colleghi di Mobile, Customer Operation e Marketing<br />

insieme per progettare e realizzare un nuovo modello<br />

di caring che fidelizzi e potenzi la relazione<br />

con i clienti più pregiati del Mobile, i Premium.<br />

La conoscenza dei nostri migliori clienti è l’elemento<br />

imprescindibile per sviluppare<br />

una relazione proficua e basata sulla fiducia.<br />

Stiamo infatti operando per capire sempre<br />

meglio le esigenze, espresse e inespresse, dei<br />

nostri clienti, mediante un approccio sistemico<br />

e innovativo che faccia della conoscenza lo strumento<br />

necessario per consentire azioni mirate,<br />

tempestive e che portino valore al cliente e all’azienda.<br />

Siamo convinti che ogni cliente sia<br />

IRRAZIONALE<br />

MA PREVEDIBILE<br />

L’approccio dell’irrational customer si basa sul concetto<br />

che al momento dell’acquisto spesso siamo irrazionali,<br />

ma in modo prevedibile; ci facciamo guidare<br />

da alcuni bias (preconcetti), che gli studiosi del<br />

comportamento hanno studiato e codificato. La conoscenza<br />

di tali bias può essere utilizzata per facil<strong>it</strong>are<br />

la vend<strong>it</strong>a, come dimostrato da numerose applicazioni<br />

in molti settori e avere un approccio verso il<br />

cliente che ne anticipa e risolve i dubbi. L’applicazione<br />

di questi concetti richiede un approccio rigoroso<br />

e un processo di vend<strong>it</strong>a basato sul miglioramento<br />

continuo, utile per accrescere la loyalty.<br />

Alcuni esempi di bias che emergono durante l’acquisto,<br />

utilizzati nel Progetto Premium:<br />

• scars<strong>it</strong>à: si dà valore particolarmente a ciò che è<br />

scarso;<br />

• autorevolezza: ci si fida delle persone esperte o<br />

che appaiono tali;<br />

• reciproc<strong>it</strong>à: si ottiene aiuto più facilmente da<br />

qualcuno che ci ha aiutato per primo;<br />

• simil<strong>it</strong>udine: si trovano più persuasive le persone<br />

che ci piacciono e sono simili a noi;<br />

• semplic<strong>it</strong>à: si preferisce effettuare scelte semplici;<br />

• avversione alla perd<strong>it</strong>a: si dà più valore a una<br />

perd<strong>it</strong>a che all’equivalente conquista;<br />

• social proof: si tende a seguire l’opinione più<br />

diffusa;<br />

• breakpoint: la percezione non è lineare, esistono<br />

soglie (es. 9,99 euro);<br />

• paura del defin<strong>it</strong>ivo: si preferisce prendere decisioni<br />

non irreversibili.<br />

una figura a sé stante, con la propria storia, le<br />

proprie motivazioni, le proprie necess<strong>it</strong>à ed è<br />

questa unic<strong>it</strong>à e ident<strong>it</strong>à specifica che va valorizzata,<br />

perché un cliente soddisfatto è un cliente<br />

che rimane e acquista ancora, rinnovando il<br />

suo rapporto con l’azienda giorno dopo giorno.<br />

I principi ispiratori di questo progetto sono: la<br />

loyalty per ottenere la fiducia del cliente dimostrandogliene<br />

altrettanta; l’equ<strong>it</strong>y per costruire<br />

un rapporto duraturo attraverso una relazione<br />

chiara e trasparente; la revenue per curare il valore<br />

del cliente e accrescere i ricavi aziendali.<br />

IL PILOTA<br />

A settembre è stata avviata la prima fase del progetto<br />

dedicata a testare, sui clienti Premium,<br />

l’efficacia di un primo portafoglio di offerta.<br />

<strong>Il</strong> Pilota è stato strutturato in 18 campagne<br />

multicanali, ciascuna delle quali dedicata a un<br />

sottosegmento di interesse.<br />

Ciascuna campagna ha permesso di testare l’efficacia<br />

di offerte già esistenti, ma veicolate in<br />

modo mirato su micro cluster e offerte sviluppate<br />

ad hoc utili per rispondere a specifiche<br />

esigenze espresse dai clienti.<br />

Le offerte sono state presentate alla clientela<br />

con un nuovo approccio comunicazionale basato<br />

sui principi dell’irrational behaviour (vedi<br />

box a sinistra). Pertanto gli script di comunicazione<br />

utilizzati dagli agenti sono stati elaborati<br />

utilizzando alcuni dei principi fondamentali<br />

dell’irrational customer, metodo utilizzato<br />

con successo negli ultimi anni, che vuole<br />

indurre il cliente all’acquisto, facendo leva su<br />

concetti quali l’autorevolezza, l’esclusiv<strong>it</strong>à, la<br />

conservazione dello status quo, il vantaggio<br />

esclusivo e lim<strong>it</strong>ato nel tempo, il senso di unic<strong>it</strong>à<br />

del proprio valore. L’applicazione del Pilota<br />

è stata affidata, nell’amb<strong>it</strong>o dell’area Sud,<br />

a un gruppo dedicato di agenti della sede di<br />

Napoli, scelti su base volontaria, altamente<br />

specializzati e formati ad hoc per le attiv<strong>it</strong>à e<br />

le final<strong>it</strong>à del progetto.<br />

La centralizzazione delle attiv<strong>it</strong>à, l’approccio<br />

integrato inbound-outbound (circolar<strong>it</strong>à), il<br />

grande lavoro di squadra svolto da tutto il<br />

team di progetto hanno consent<strong>it</strong>o di creare<br />

un clima di forte motivazione e passione che<br />

si è tradotto in un approccio convincente e<br />

vincente verso il cliente, piacevolmente sorpreso<br />

e spesso stup<strong>it</strong>o delle attenzioni di cui è<br />

fatto oggetto.<br />

UNICITÀ E DISTINZIONE<br />

La fase pilota del progetto ci ha confermato e<br />

ulteriormente convinti dell’importanza della<br />

focalizzazione sul valore del cliente e sulla sua<br />

unic<strong>it</strong>à. Occorre insomma curare il cliente per<br />

creare valore. Per curare i nostri clienti pregiati<br />

si sta ora analizzando la realizzazione di servizi<br />

innovativi che possano aiutarci a recuperare<br />

o consolidare una relazione di fiducia e reciproca<br />

convenienza.<br />

Fattori abil<strong>it</strong>anti saranno il nuovo sistema di<br />

knowledge, che ci consentirà di migliorare la<br />

Sopra, dal centro in senso orario, Alessandra Cau (MKTG), Giulia Piermattei (MKTG),<br />

<strong>Il</strong>aria Pot<strong>it</strong>o (MKTG), Paola Panella (COP), Maria Gabriella Guerra (COP),<br />

Giuseppe Sgrò (COP), Egle De V<strong>it</strong>o (COP), Tiziana Pironti (MKTG) e Marco Campana (COP).<br />

Nella pagina accanto, i colleghi di Napoli che hanno partecipato all’edizione pilota del progetto


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

27<br />

conoscenza della nostra customer base e un approccio<br />

multicanale utile a seguire e a gestire il<br />

cliente nel modo più appropriato ed efficiente.<br />

Questi nuovi servizi cost<strong>it</strong>uiranno quindi la<br />

base per un nuovo modello di caring che, se<br />

sarà efficace, potrà in futuro essere esteso anche<br />

ad altri segmenti di clientela.<br />

Le linee guida del modello saranno quindi ispirate<br />

ai concetti di unic<strong>it</strong>à e distinzione utili a<br />

riconoscere al cliente ad alto valore lo status<br />

che mer<strong>it</strong>a.<br />

ll mix di fattori chiave per il successo dell’iniziativa?<br />

<strong>Il</strong> costante ascolto del cliente durante<br />

il suo ciclo di v<strong>it</strong>a, lo sviluppo di una strategia<br />

di offerta da parte del Marketing, basata su un<br />

sistema di knowledge sofisticato e la messa in<br />

opera, da parte di COP, di un modello di caring<br />

di assoluta eccellenza.<br />

q<br />

Alessandra Cau<br />

Giuseppe Sgrò<br />

fotografie di Hildegard Adelheid Kuss<br />

e Domenico Giampà


28 BUSINESS<br />

PERCHÉ L’HO SCELTO<br />

IN BELLA MOSTRA<br />

Volti, mestieri, metafore nelle<br />

campagne di cartellonistica<br />

dei nostri uffici realizzate<br />

per comunicare valori<br />

e temi operativi alle persone<br />

sempre a contatto con il cliente.<br />

Tra i mezzi tradizionali della comunicazione<br />

quello del manifesto affianca, al linguaggio<br />

verbale, la suggestione delle immagini, parla<br />

al cuore delle persone, ne colpisce in profondo i<br />

sentimenti e le emozioni, trasferisce e consente di<br />

condividere modi di essere e di pensare, leggendo<br />

in trasparenza esperienze che sono contemporaneamente<br />

individuali e collettive. Un mezzo di comunicazione<br />

potente cui associamo ab<strong>it</strong>ualmente<br />

messaggi prevalentemente commerciali e meno<br />

quelli centrati sulla sfera dei valori, tipica delle<br />

campagne di Comunicazione Interna. In questa<br />

direzione sono state realizzate, a partire dal 2009,<br />

diverse iniziative di cartellonistica mirate alle persone<br />

che operano prevalentemente a contatto con<br />

il cliente in alcune funzioni aziendali quali Open<br />

Access, Customer Operations e Sales Consumer.<br />

Ne ripercorriamo la realizzazione che esprime,<br />

nel rispetto delle peculiar<strong>it</strong>à delle diverse realtà<br />

aziendali, una comune ident<strong>it</strong>à e la tensione verso<br />

il miglioramento della qual<strong>it</strong>à del servizio.


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

29<br />

QUALITÀ. QUANDO LAVORI, PORTALA<br />

SEMPRE CON TE: OPEN ACCESS<br />

<strong>Il</strong> tema principale della campagna, realizzata nel<br />

2009 e rivolta ai colleghi di Open Access, è stato<br />

quello dell’attivazione di una comunicazione visiva<br />

e continua sui temi della customer satisfaction<br />

e la diffusione della customer promise, al fine<br />

di sviluppare comportamenti operativi virtuosi e<br />

il senso di cultura della qual<strong>it</strong>à nell’ottica della<br />

trasparenza, dell’ascolto e del rispetto delle esigenze<br />

del cliente. Tre i soggetti realizzati per la<br />

campagna che hanno l’obiettivo di coinvolgere<br />

emotivamente le persone con immagini particolarmente<br />

suggestive e di impatto, centrati sulle<br />

parole chiave cortesia, competenza, precisione,<br />

affidabil<strong>it</strong>à, puntual<strong>it</strong>à. Viene messa in evidenza<br />

l’importanza della professional<strong>it</strong>à e della qual<strong>it</strong>à<br />

del servizio, da offrire al cliente in ogni occasione<br />

di contatto “portandosela con sé”. “L’attenzione<br />

verso la qual<strong>it</strong>à è, insieme a efficienza e trasparenza<br />

– afferma Patrizia Nobile, responsabile Equal<strong>it</strong>y,<br />

Efficiency & Qual<strong>it</strong>y di Open Access – una delle<br />

ambizioni attraverso le quali Open Access mira<br />

ad affrontare il complesso scenario nel quale opera.<br />

Consapevoli di come la qual<strong>it</strong>à sia un processo<br />

in continuo miglioramento, nel corso del 2009, in<br />

collaborazione con le funzioni Comunicazione<br />

Interna e Qual<strong>it</strong>y, è stata lanciata questa campagna<br />

finalizzata a declinare, nella funzione Open<br />

Access, i temi del progetto Esprimere Qual<strong>it</strong>à”.<br />

PROTAGONISTI NELLA DIFESA DEI NOSTRI<br />

CLIENTI: CUSTOMER OPERATIONS<br />

Nel 2010 nella struttura di Customer Operations<br />

è stata realizzata un’iniziativa comunicazionale<br />

caratterizzata da un t<strong>it</strong>olo a effet -<br />

to: il progetto Zero Churn. Lo scopo della campagna<br />

è il coinvolgimento di tutte le persone di<br />

Customer Operations sui temi strategici della<br />

“difesa dei nostri clienti”, della fidelizzazione e<br />

della customer satisfaction. In particolare il<br />

concetto della “difesa dei nostri clienti”, viene<br />

enfatizzato attraverso tre tipologie di cartelloni,<br />

volte a indirizzare messaggi specifici ad alcuni<br />

nuclei specialistici nell’amb<strong>it</strong>o del servizio<br />

187 – Code Privilege e Code di Retention<br />

– nonché sul piano del caring a tutti i colleghi<br />

di Customer Operations: “Questa iniziativa, –<br />

spiega Gianfranco S<strong>it</strong>à, responsabile Fixed Customer<br />

Operations – vuole ricordare che tutti<br />

noi possiamo essere gli attori principali, dentro<br />

e fuori il <strong>nostro</strong> amb<strong>it</strong>o lavorati vo, nel difendere<br />

con orgoglio la customer base di <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong>, il bene più prezioso”.<br />

Visivamente, il progetto comunicativo lega la figura<br />

dell’operatore, riconoscibile dalla cuffia e<br />

microfono, ad alcune icone che nell’immaginario<br />

collettivo esprimono grinta, determinazione,<br />

intraprendenza e cura degli altri, con cui<br />

condividere peculiar<strong>it</strong>à e valori, intendendo così<br />

valorizzare il lavoro del front-end.<br />

SCEGLIERE LA QUALITÀ: SALES CONSUMER<br />

Questa campagna è l’espressione creativa delle<br />

persone di Sales che hanno ideato i manifesti come<br />

veicolo per comunicare, con entusiasmo e garbata<br />

ironia, obiettivi e valori sulle sfide del 2011. I<br />

colleghi hanno messo in comune tutta la loro<br />

esperienza per essere testimonial della Qual<strong>it</strong>à,<br />

della Customer Satisfaction e dell’Innovazione,<br />

rappresentando, con immagini e testi, energia e<br />

senso di appartenenza e premiando loro stessi le<br />

migliori proposte per l’iniziativa. “La campagna di<br />

comunicazione interna Scegliere la qual<strong>it</strong>à – afferma<br />

Mario Ruggiero, responsabile Sales Consumer<br />

Mobile – è il frutto di un momento importante di<br />

partecipazione attiva e di promozione, da parte<br />

delle nostre persone, delle principali sfide e prior<strong>it</strong>à<br />

commerciali condivise durante il Meeting Sales<br />

Consumer di quest’anno. <strong>Il</strong> claim, certamente<br />

impegnativo, rappresenta in concreto l’obiettivo<br />

da perseguire per costruire una solida capac<strong>it</strong>à<br />

vincente del team ed essere protagonisti nella<br />

competizione che ci impegna quotidianamente,<br />

senza compromessi. La passione, i valori, la creativ<strong>it</strong>à<br />

un<strong>it</strong>amente a una visione innovativa del ruolo<br />

professionale hanno dato v<strong>it</strong>a alle belle immagini<br />

e alle proposizioni contenute nei manifesti.<br />

La risposta è stata magnifica, testimonianza della<br />

qual<strong>it</strong>à e delle potenzial<strong>it</strong>à delle persone Sales,<br />

miscelate in un pos<strong>it</strong>ivo spir<strong>it</strong>o di squadra”. q<br />

Remigio Somma<br />

fotografie di Alessandro Maria Martino<br />

In alto, da sinistra, il soggetto Formula 1 della campagna “Qual<strong>it</strong>à: quando lavori portala sempre con te” di Open Access;<br />

i colleghi del 187 modulo Lazio Nord, Bianca Caselli e Giuseppe Posca e sullo sfondo il Pallanuotista della campagna<br />

Customer Operations. Per la stessa iniziativa, sopra, le colleghe Cristiana Frumenti e Ivana Maroni<br />

accanto al poster Lavoro di squadra; a destra, il soggetto Sfida della campagna “Scegliere la Qual<strong>it</strong>à” di Sales Consumer<br />

Nella pagina accanto, da sinistra, la Dottoressa-Chirurgo, della campagna Customer Operations,<br />

sulla cura e l’ascolto del cliente, e il soggetto Astronauta della campagna Open Access


30 BUSINESS<br />

LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA<br />

DUE ANNI<br />

DI SINCRONIZZANDO<br />

Ecco alcune “facce” di chi ha scr<strong>it</strong>to<br />

gli articoli e li ha arricch<strong>it</strong>i di splendide<br />

immagini. Un universo di quasi ottanta<br />

colleghi per una rivista delle persone<br />

e per le persone. Nei prossimi numeri<br />

continueremo a mostrare<br />

i volti di chi scrive e fotografa<br />

e di chi partecipa al team di redazione.<br />

Hildegard davide adelheid toniolokuss<br />

a cura di Luciano Capanna<br />

e Lucilla Mancini<br />

Hildegard gabriella adelheid raffaele kuss<br />

Hildegard FABiO GALLUCCiO<br />

adelheid kuss<br />

Hildegard giovanna adelheid brun<strong>it</strong>to kuss<br />

giovanni iodice<br />

Hildegard luisa adelheid traisci kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

alessandro maria martino<br />

Hildegard Donatella adelheid Addiskuss<br />

Hildegard daniele adelheid cerratokuss<br />

Hildegard moreno adelheid balzani kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

maria antonietta russo


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

31<br />

Paolo D’andrea<br />

andrea brusa<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard domenico adelheid giampàkuss<br />

Hildegard patrizia adelheid pieri kuss<br />

Hildegard marco fabio adelheid parisi kuss<br />

Hildegard rosanna adelheid merolakuss<br />

francesca Hildegard romana adelheid mariani kuss<br />

Hildegard luigi adelheid chiriacò kuss<br />

fabio di spir<strong>it</strong>o<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard roberto adelheid bernabòkuss<br />

Hildegard francesco adelheid sabetti kuss<br />

Hildegard Patrizia adelheid sanzarikuss<br />

Hildegard marina adelheid giardinikuss<br />

Hildegard Angelo adelheid Amiconekuss


32 BUSINESS<br />

LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA<br />

Hildegard beatrice adelheid giuliani kuss<br />

Hildegard giuseppe adelheid gasparro kuss<br />

Hildegard SONiA adelheid CASARO kuss<br />

Hildegard alfonso adelheid Mariconda kuss<br />

Hildegard riccardo adelheid schiavon kuss<br />

Hildegard laura adelheid catalottikuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

cinzia cristina de monte<br />

Hildegard riccardo adelheid adelini kuss<br />

Hildegard guido giacomo adelheid ponte kuss<br />

Hildegard v<strong>it</strong>toria adelheid marlettakuss<br />

Hildegard bruno adelheid spiezia kuss<br />

Hildegard eugenia adelheid castellucci kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

manuela carra<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

luca giacomello<br />

Hildegard Paolo adelheid Aureli kuss


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

33<br />

Hildegard lucilla adelheid mancinikuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

stefano roscini<br />

Hildegard loredana adelheid grimaldi kuss<br />

Hildegard felice fulvio adelheid fAraci kuss<br />

Hildegard aldo adelheid rescin<strong>it</strong>i kuss<br />

Hildegard Giulio Di adelheid Giacomokuss<br />

Hildegard laura adelheid Mirabellakuss<br />

Hildegard cinzia adelheid espos<strong>it</strong>okuss<br />

Hildegard andrea adelheid gianninikuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Glauco degli abbati<br />

Hildegard claudio adelheid patrizi kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

simone zafferani<br />

Hildegard paolo lorenzatti<br />

adelheid kuss<br />

Hildegard Giovanni D’Alessandro<br />

adelheid kuss


34 BUSINESS<br />

LA FACCIA DI CHI CI METTE LA FACCIA<br />

Hildegard alessandro adelheid belfiori kuss<br />

maurizio siviero<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard katia adelheid carota kuss<br />

Hildegard sergio adelheid falluccakuss<br />

Hildegard gianluca adelheid griffa kuss<br />

marino bastianello<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard enrico adelheid barellakuss<br />

Hildegard<br />

gaetano adolfo<br />

adelheid<br />

maria<br />

di tondo<br />

kuss<br />

Hildegard giorgio adelheid frondakuss<br />

Hildegard fabrizio adelheid ignestikuss<br />

Hildegard giorgio adelheid castelli kuss<br />

Hildegard patrizia adelheid valfrè kuss<br />

Hildegard leopoldo adelheid tranquilli kuss


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

35<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

olga manfredi<br />

Hildegard paola adelheid olmi kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

massimiliano pace<br />

Hildegard DiEGO adelheid suino kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

Hildegard giuseppe adelheid di lorenzo kuss<br />

Hildegard adelheid kuss<br />

pietro parente<br />

Hildegard marina adelheid melchioni kuss<br />

Hildegard luigi bertollini<br />

adelheid kuss<br />

Hildegard michela adelheid billottikuss<br />

Hildegard daniele antoni adelheid paoli kuss<br />

Hildegard alessandra adelheid pelagallo kuss<br />

Hildegard elisabetta adelheid nottola kuss


36 BUSINESS<br />

IN COSA POSSO ESSERLE UTILE?<br />

COMUNICARE<br />

TUTTO<br />

COMPRESO<br />

Si chiama Azienda Tuttocompreso<br />

la soluzione integrata internet e voce,<br />

nata per risolvere in modo facile<br />

e pronto le esigenze di comunicazione<br />

delle piccole e medie imprese.<br />

FASE 1 - L’ESIGENZA<br />

Mercato Business, piccola e media<br />

impresa. Un numero elevato di<br />

aziende con continui cambiamenti<br />

legati al proprio ciclo di v<strong>it</strong>a: ampliamento<br />

dell’organico, apertura di<br />

nuove sedi, trasformazioni in generale.<br />

E l’esigenza primaria di un’azienda<br />

in trasformazione è quella di<br />

comunicare con il mondo esterno:<br />

per farsi conoscere – nel caso di<br />

realtà in cresc<strong>it</strong>a – o per mantenere i<br />

contatti, nel caso di realtà in trasformazione.<br />

Esigenze di comunicazione<br />

diversificate quindi, per le quali<br />

l’innovazione tecnologica, vista come<br />

leva abil<strong>it</strong>atrice del proprio <strong>business</strong>,<br />

rappresenta un elemento di sicuro<br />

interesse. <strong>Il</strong> tutto naturalmente<br />

prestando molta attenzione al contenimento<br />

dei costi. Telefonia e accesso<br />

a internet sono elementi fondamentali<br />

per la sopravvivenza di<br />

un’azienda, e l’innovazione tecnologica<br />

può fare la differenza. Soprattutto<br />

in un settore in cui le soluzioni<br />

convergenti si diffondono sempre<br />

più e la concorrenza dei provider è<br />

molto elevata. <strong>Il</strong> VOIP (Voice Over<br />

IP) è un elemento innovativo di interesse<br />

certo per le aziende, anche se<br />

per diverso tempo è stato percep<strong>it</strong>o<br />

semplicemente come una sost<strong>it</strong>uzione<br />

della linea telefonica fissa e<br />

con esclusivo vantaggio in termini<br />

di diminuzione dei costi. Attualmente<br />

la sua adozione sta prendendo<br />

piede nell’amb<strong>it</strong>o <strong>business</strong>, con<br />

aspettative sempre più elevate e<br />

nuove soluzioni IP integrate.<br />

FASE 2 - LA SOLUZIONE<br />

L’offerta Azienda Tuttocompreso – all’interno<br />

di Impresa Semplice – è<br />

una soluzione integrata e gest<strong>it</strong>a di<br />

accesso a internet, sicurezza perimetrale<br />

e VOIP indirizzata ad<br />

aziende con oltre cinque addetti.<br />

Attraverso un unico accesso internet<br />

i dipendenti dell’azienda possono<br />

navigare in internet e telefonare<br />

in VOIP. La soluzione prevede<br />

infatti la forn<strong>it</strong>ura di un unico accesso<br />

broadband fisso e di un unico<br />

apparato – Cisco o Samsung –<br />

con funzional<strong>it</strong>à multiple: di router<br />

per l’accesso a internet, di centralino<br />

VOIP per le telefonate, di<br />

sw<strong>it</strong>ch per abil<strong>it</strong>are i dipendenti all’accesso<br />

a internet e alle telefonate<br />

VOIP, di firewall per la sicurezza perimetrale,<br />

di Access Point per le<br />

connessioni Wi-Fi. Con questa soluzione<br />

quindi, ogni cliente che deve<br />

ampliare un ufficio, aprire una<br />

nuova sede oppure aggiornare l’infrastruttura<br />

di telecomunicazioni,<br />

ha una soluzione chiavi in mano<br />

completa, senza investimenti e<br />

senza preoccupazioni per la sua installazione,<br />

manutenzione e gestione.<br />

Con il vantaggio, in più, di<br />

semplificare l’impianto interno alla<br />

sede, in quanto è sufficiente un<br />

unico cablaggio per la navigazione<br />

a internet e le telefonate VOIP. Inoltre<br />

tutte le funzional<strong>it</strong>à (dati, VOIP<br />

e sicurezza) possono essere combinate<br />

tra loro in modo da rispondere<br />

pienamente alle proprie esigenze<br />

e anche la dimensione può essere<br />

tarata in modo opportuno in base<br />

al numero di addetti. L’offerta è<br />

completamente gest<strong>it</strong>a da <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong> attraverso interventi remoti,<br />

e sul posto laddove necessario.<br />

Nella pagina accanto, da sinistra,<br />

Giovanni Di Stasio, Maurizio Tranquilli,<br />

Antonio Nuzzo, Maurizio Lavanga,<br />

Marco Zampagli, Francesco Paciello,<br />

Dalida D’Anzelmo, Stefano Tardella,<br />

Stefano Salomoni, Marco Iacolucci,<br />

Cinzia D’Angelo, Rossella Farfarelli<br />

e Francesca Brescia


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

37<br />

FASE 3 - IL LAVORO DI SQUADRA<br />

Azienda Tuttocompreso è stata rilasciata<br />

commercialmente a fine<br />

2008, all’interno della famiglia di<br />

offerte Impresa Semplice. L’offerta<br />

è stata realizzata grazie a un ottimo<br />

lavoro di squadra che ha coinvolto<br />

diverse funzioni aziendali: il<br />

Marketing per la definizione dell’offerta;<br />

Service Creation, Service<br />

Engineering, Network, Information<br />

Technology per l’ingegnerizzazione<br />

della soluzione e lo sviluppo<br />

sui sistemi di commercializzazione<br />

e assistenza; le funzioni di<br />

vend<strong>it</strong>a (processi, presale, post-sale<br />

e vend<strong>it</strong>a) e di Customer Care per<br />

la definizione e implementazione<br />

dei processi di commercializzazione;<br />

Open Access e tutte le funzioni<br />

coinvolte per il delivery e l’assurance;<br />

oltre ovviamente al Legale e Regolatorio.<br />

Successivamente si è aggiunto<br />

il mon<strong>it</strong>oraggio end-to-end,<br />

che attraverso una analisi qual<strong>it</strong>ativa<br />

e quant<strong>it</strong>ativa ha l’obiettivo di<br />

migliorare costantemente i processi<br />

dell’offerta. La squadra, nonostante<br />

alcuni momenti nei quali<br />

sono state espresse visioni divergenti,<br />

attraverso una dialettica costruttiva,<br />

ha cercato sempre di trovare<br />

un accordo nel rispetto del<br />

cliente e delle dinamiche aziendali<br />

di ciascuna funzione. La collaborazione<br />

tra le varie funzioni è stata<br />

quindi fondamentale per la riusc<strong>it</strong>a<br />

della soluzione. Ogni offerta rilasciata<br />

sul mercato perde infatti efficacia<br />

se non è segu<strong>it</strong>a da una squadra<br />

ben motivata che se ne prende<br />

cura per un continuo aggiornamento<br />

ed evoluzione. Come ha fatto<br />

e continua a fare la squadra di<br />

Azienda Tuttocompreso. q<br />

Rossella Farfarelli<br />

Dalida D’Anzelmo<br />

Cinzia D’Angelo<br />

fotografie di Claudia Cammisecra<br />

E I CLIENTI?<br />

Oltre 9.000 clienti attivi sulla soluzione<br />

più “ready” e oltre 4.000 sulla soluzione<br />

completa.<br />

Un esempio di efficacia è rappresentato<br />

dall’amministrazione comunale<br />

di Apice, che attraverso Azienda Tuttocompreso<br />

è riusc<strong>it</strong>a a ottimizzare<br />

costi e servizi.<br />

Una soluzione molto grad<strong>it</strong>a dal cliente:<br />

connettiv<strong>it</strong>à performante, prezzi di<br />

fonia vantaggiosi, maggiori funzional<strong>it</strong>à<br />

degli apparati e possibil<strong>it</strong>à di gestire<br />

al meglio tutte le risorse disponibili.<br />

<strong>Il</strong> tutto con gli apparati – router,<br />

firewall, telefoni – inclusi nell’offerta.


38 BUSINESS<br />

A CARTE SCOPERTE<br />

UNITI CONTRO LE FRODI<br />

<strong>Il</strong> rilancio dell’attiv<strong>it</strong>à di Fraud<br />

Management & Revenue<br />

Assurance per un presidio<br />

completo dei processi che<br />

tutelano l’azienda da vari<br />

tipi di perd<strong>it</strong>e economiche.<br />

di prevenzione e contrasto delle<br />

frodi è sempre esist<strong>it</strong>a in azienda, sia per<br />

L’attiv<strong>it</strong>à<br />

la telefonia fissa sia per il mobile.<br />

Come qualcuno ha commentato qualche<br />

mese fa, prima veniva svolta “in cantina” e<br />

non aveva quindi molta visibil<strong>it</strong>à. Inoltre, le<br />

funzioni erano separate e il dialogo tra di loro<br />

risultava poco fluido e coordinato.<br />

Da giugno del 2010 è stato deciso di aggregare<br />

queste competenze in una nuova organizzazione<br />

che unisse anche le professional<strong>it</strong>à<br />

di Revenue Assurance per garantire un presidio<br />

più completo dei processi che tutelano l’azienda<br />

da vari tipi di perd<strong>it</strong>e economiche. Le evoluzioni,<br />

da quel momento in poi, si sono succedute<br />

con una vivac<strong>it</strong>à e un dinamismo notevole: si<br />

è passati dall’analisi del “solo” traffico voce e<br />

Sopra, il team di Fraud Management,<br />

veri e propri “pescatori di frodi”.<br />

Nella pagina accanto, da sinistra, Vincenzo Diana,<br />

Enrica Michieli, Daniele Gulinatti, Cristoforo Lignola


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

39<br />

dati, a lavorazioni sempre più complete, che<br />

oggi vedono i nostri colleghi di Fraud Operations<br />

coinvolti in prima linea nel controllo degli<br />

acquisti di contenuti IPTV, dei prodotti venduti<br />

in abbinamento con le linee come tablet,<br />

pc, tv, cellulari, fax, modem, dei nuovi impianti,<br />

e di quelli effettuati sul web. Tutto questo ovviamente<br />

senza tralasciare le tradizionali verifiche<br />

sul traffico.<br />

Questi cambiamenti hanno avvicinato<br />

notevolmente le attiv<strong>it</strong>à alle linee di <strong>business</strong><br />

dell’azienda, con cui si sta cercando sempre<br />

più di spostare gli sforzi sulla prevenzione dei<br />

fenomeni fraudolenti. Obiettivo? Ev<strong>it</strong>are quello<br />

che in portoghese si chiama secar o gelo cioè<br />

“asciugare il ghiaccio”.<br />

L’introduzione di un piccolo ma agguerr<strong>it</strong>o<br />

gruppo di professionisti di Revenue<br />

Assurance ha poi dato un ulteriore impulso alle<br />

analisi preventive dei piani commerciali per<br />

le nuove offerte, integrando le valutazioni in<br />

ottica antifrode con quelle di rischio di perd<strong>it</strong>a<br />

economica o di abuso, con strumenti che vagliano<br />

ogni aspetto e stabiliscono la rischios<strong>it</strong>à,<br />

suggerendo le contromisure necessarie.<br />

Le sfide nei prossimi anni si moltiplicheranno<br />

e cambieranno d’intens<strong>it</strong>à in modo<br />

drastico: l’introduzione della tecnologia NFC -<br />

Near Field Communication e le opzioni di mobile<br />

payment renderanno ancora più forte la necess<strong>it</strong>à<br />

di controlli maggiormente stringenti,<br />

secondo il famoso motto di Rudolph Giuliani<br />

“follow the money”.<br />

Uno dei rischi più insidiosi, in continua<br />

evoluzione, senz’altro da fronteggiare è il cosiddetto<br />

“furto d’ident<strong>it</strong>à” che consente a un<br />

individuo di fingersi un altro attraverso l’uso<br />

di informazioni valide e documenti falsificati.<br />

Proteggere i nostri clienti è una nostra prior<strong>it</strong>à<br />

già oggi, domani lo sarà ancora di più. Per affrontare<br />

queste nuove sfide sono molte le<br />

strutture aziendali che stanno operando insieme<br />

in modo integrato per far sì che questi rischi<br />

vengano ridotti al minimo, perché è solo<br />

attraverso l’integrazione fra competenze e professional<strong>it</strong>à<br />

diverse che riusciremo a far fronte<br />

comune contro chi vuole danneggiare la nostra<br />

azienda e i nostri clienti. q<br />

Daniele Gulinatti<br />

fotografie di Luciano Capanna<br />

e Francesco Costanzo<br />

ATTENZIONE<br />

AGLI INCASSI!<br />

L’équipe di Revenue Assurance opera in amb<strong>it</strong>o<br />

Headquarters e ha il comp<strong>it</strong>o primario di presidiare il<br />

corretto incasso dei ricavi provenienti da tutti gli amb<strong>it</strong>i<br />

di <strong>business</strong> (retail e wholesale). Tali attiv<strong>it</strong>à di<br />

verifica hanno come area d’intervento sia le classiche<br />

fasi di fatturazione, sia tutti i processi a supporto<br />

della definizione, lancio e vend<strong>it</strong>a di offerte e servizi.<br />

<strong>Il</strong> processo di Revenue Assurance quindi analizza<br />

preventivamente i “rischi” che potrebbero sorgere<br />

per cause legate all’efficacia/efficienza dei processi/sistemi,<br />

i “comportamenti” fraudolenti e/o di<br />

abuso al fine di ev<strong>it</strong>are eventuali perd<strong>it</strong>e economiche.<br />

L’obiettivo è quello di individuare e valutare i rischi<br />

di revenue, ridurre l’impatto economico degli<br />

eventi a rischio individuando le azioni correttive,<br />

massimizzare i recuperi e gli incassi e minimizzare<br />

le perd<strong>it</strong>e derivanti da inefficienze sulle offerte/servizi,<br />

sui sistemi e sui processi.<br />

Enrica Michieli<br />

IL PRESIDIO<br />

DEL MOBILE...<br />

<strong>Il</strong> team di Mobile Fraud, dislocato sulle sedi di Roma e<br />

Torino, si occupa della prevenzione e del contrasto<br />

delle frodi e abusi da traffico per tutti i segmenti di<br />

clientela mobili.<br />

I Fraud Operations effettuano un costante mon<strong>it</strong>oraggio<br />

delle varie tipologie di traffico, tutelando sia la<br />

clientela, sia i ricavi aziendali e in presenza di frode<br />

contrastano tempestivamente il fenomeno.<br />

In Headquarters, il Fraud Intelligence e la Prevention<br />

& Mon<strong>it</strong>oring, attraverso l’utilizzo di strumenti e analisi<br />

specializzate, individuano i nascenti scenari di frode,<br />

adottando le contromisure tecniche e di processo<br />

necessarie per il contrasto e la prevenzione.<br />

A brevissimo Mobile Fraud, oltre al contrasto delle frodi<br />

da traffico, inserirà nelle sue attiv<strong>it</strong>à di prevenzione<br />

anche le frodi da prodotto.<br />

Le prossime sfide da raccogliere sono rappresentate<br />

dai futuri sviluppi del mobile payment e dell’NFC.<br />

Vincenzo Diana<br />

... E QUELLO<br />

DEL FISSO<br />

La nostra squadra, dislocata sulle sedi di Roma, Cagliari<br />

e Perugia, è costantemente impegnata in una<br />

delicata part<strong>it</strong>a di contenimento delle frodi, a tutela<br />

dei clienti e a costante difesa dei ricavi aziendali.<br />

Quotidianamente, grazie all’impegno dei Fraud Operations,<br />

accertiamo la corretta ident<strong>it</strong>à dei t<strong>it</strong>olari di<br />

centinaia di nuovi impianti e prodotti commercializzati<br />

e teniamo sotto controllo la regolar<strong>it</strong>à del traffico<br />

di tutti i nostri clienti Top, Business e Consumer.<br />

In Headquarters operiamo a supporto delle strutture<br />

di marketing, per ridurre il rischio frodi correlato al<br />

lancio di nuove offerte e analizziamo i nuovi fenomeni<br />

per individuare le più efficaci contromisure.<br />

Nel primo semestre 2011 abbiamo gest<strong>it</strong>o 127.000 ordini<br />

di acquisto di prodotti e di attivazione di nuove linee<br />

telefoniche e 208.000 segnalazioni di consumi anomali<br />

di traffico. L’impatto economico delle frodi intercettate<br />

è quantificabile in circa 20 milioni di euro.<br />

Cristoforo Lignola


40 LA PAROLA ALL’ESPERTO<br />

LO SPECCHIO DELL’AZIENDA<br />

COME CAMBIA<br />

<strong>Il</strong> modello <strong>Italia</strong>,<br />

la lean production,<br />

le quattro metafore<br />

della trasformazione.<br />

del lavoro in<br />

<strong>Italia</strong> ha iniziato a distaccarsi<br />

L’organizzazione<br />

dall’antico modello burocratico<br />

fordista sin dai primi anni Novanta.<br />

I cambiamenti si sono sviluppati<br />

sotto la spinta di tre principali<br />

fattori trainanti: l’innovazione<br />

tecnologica (in particolare<br />

legata alla macroelettronica e all’automazione<br />

industriale), l’ICT e<br />

internet e l’innovazione organizzativa,<br />

basata soprattutto su due<br />

paradigmi emergenti, quello della<br />

impresa rete e quello della lean<br />

production.<br />

una miriade di subforn<strong>it</strong>ori, con<br />

un carico gestionale elevato.<br />

<strong>Il</strong> sistema lean si sta sviluppando<br />

in <strong>Italia</strong> in due modi sostanzialmente<br />

diversi.<br />

Nella grande impresa esso diventa<br />

un sistema di governance dell’intero<br />

sistema organizzativo, come<br />

per esempio nel caso del WCM<br />

(World Class Manufacturing) alla<br />

FIAT e come accade in quasi tutte<br />

le grandi imprese che adottano<br />

una propria versione della lean<br />

fordiste dei Tempi e Metodi, sviluppano<br />

rapporti di cooperazione<br />

con le fabbriche e cercano di coinvolgere<br />

i lavoratori in gruppi di<br />

innovazione.<br />

Invece nella piccola e media impresa<br />

la lean production è usata sostanzialmente<br />

per realizzare risparmi<br />

localizzati, in piccoli segmenti<br />

della catena produttiva. L’orientamento<br />

è al risparmio di tempi<br />

e costi nei punti più cr<strong>it</strong>ici del<br />

ciclo produttivo. Quindi essa si<br />

lo tecnologico, quello di rete e<br />

quello della lean) tendono a sovrapporsi<br />

e a fondersi in una realtà<br />

nuova che è percep<strong>it</strong>a in modo<br />

un<strong>it</strong>ario dalle persone. Spesso i<br />

cambiamenti sono vissuti dai lavoratori<br />

in modo diverso dalle teorie<br />

delle Business School. A mio avviso<br />

le seguenti quattro metafore forniscono<br />

un’idea di come le nov<strong>it</strong>à sono<br />

vissute dai lavoratori.<br />

<strong>Il</strong> posto di lavoro come rete di ruoli.<br />

Nel mondo fordista il posto di la-<br />

LE INNOVAZIONI VISTE<br />

DALL’OTTICA DELL’IMPRESA<br />

La pressione verso l’internazionalizzazione<br />

ha accelerato, soprattutto<br />

dopo il 2000, la diffusione di<br />

questi due nuovi paradigmi, la lean<br />

e la rete. Meno rilevante è stato il<br />

ruolo di un altro nuovo paradigma<br />

dell’ultimo ventennio, quello dello<br />

Human Resource Management<br />

(HRM). Questo paradigma sembra<br />

avere influenzato maggiormente<br />

le imprese più grandi, dove la presenza<br />

delle Direzioni del Personale<br />

ha contribu<strong>it</strong>o a diffondere metodi<br />

e tecniche innovative di HRM.<br />

In breve, a mio avviso, i principali<br />

cambiamenti del lavoro sono riconducibili<br />

al sistema lean. <strong>Il</strong> paradigma<br />

di rete tende invece a produrre<br />

soprattutto effetti di tipo indiretto,<br />

come l’outsourcing delle attiv<strong>it</strong>à<br />

non-core, il quale a sua volta<br />

genera la necess<strong>it</strong>à di controllare<br />

production. In queste imprese i modelli<br />

lean sono sviluppati con un<br />

adattamento al contesto aziendale<br />

e sono usati come mezzo di governo<br />

globale delle varie un<strong>it</strong>à<br />

produttive e logistiche sparse per<br />

il mondo. Le caratteristiche dominanti<br />

sono pertanto la sistematic<strong>it</strong>à<br />

e l’elaborazione centralizzata.<br />

Ciò conduce alla creazione di<br />

nuovi enti centrali di staff, dedicati<br />

alla lean aziendale, il cui mestiere<br />

è la diffusione del nuovo modello<br />

e l’attivazione del miglioramento<br />

continuo. Essi però, a differenza<br />

delle vecchie tecnostrutture<br />

diffonde in modo spezzettato, a<br />

macchia di leopardo, sotto la spinta<br />

di singoli imprend<strong>it</strong>ori. C’è<br />

grande difficoltà a estenderla all’intera<br />

catena produttiva, soprattutto<br />

fuori della piccola impresa,<br />

con modelli di just in time che coprano<br />

l’intera rete.<br />

IL CAMBIAMENTO<br />

VISTO DAI LAVORATORI<br />

Se ci poniamo dal punto di vista<br />

dei lavoratori i cambiamenti assumono<br />

una fisionomia diversa. Infatti<br />

nel singolo posto di lavoro i<br />

diversi filoni di innovazione (quel-<br />

voro era un pezzettino del reparto<br />

ben defin<strong>it</strong>o, circoscr<strong>it</strong>to e chiuso;<br />

la relazione prevalente era con il<br />

capo. Oggi l’ambiente è molto diverso.<br />

In primo luogo perché la varietà<br />

delle forme organizzative è<br />

aumentata. Nella sola manifattura,<br />

per esempio, ci sono le isole di<br />

montaggio, le linee a flusso, le catene<br />

di montaggio, le macchine<br />

automatiche e così via.<br />

Ma soprattutto compare la necess<strong>it</strong>à<br />

per la singola persona di<br />

coordinarsi e di lavorare insieme<br />

ad altre persone, oltre al capo. Per<br />

esempio nelle isole di montaggio<br />

Sopra, Luciano Pero.<br />

In queste pagine, le fotografie<br />

realizzate da Moreno Balzani<br />

e Francesca Romana Mariani


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

41<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO<br />

la disposizione delle macchine e la<br />

suddivisione dei comp<strong>it</strong>i può variare<br />

spesso a causa del cambio di prodotto<br />

e quindi bisogna ogni volta<br />

accordarsi di nuovo con gli altri.<br />

In sintesi in tutti gli ambienti si richiede<br />

ai lavoratori uno sforzo di<br />

comunicazione e di relazione<br />

complessa in due direzioni. In primo<br />

luogo con gli altri lavoratori<br />

dell’area, per gestire i flussi e le<br />

macchine, configurando di fatto<br />

un team operativo che deve essere<br />

persone o a un’area produttiva che<br />

a una singola postazione di lavoro.<br />

Inoltre si deve dialogare continuamente<br />

con molte persone. Non a<br />

caso una delle lamentele più frequenti<br />

è che “siamo obbligati ad<br />

andare d’accordo anche con persone<br />

che ci stanno antipatiche”. La<br />

fatica della relazione è una componente<br />

base del nuovo stress dei<br />

lavori contemporanei.<br />

La catena di montaggio come un ibrido<br />

uomo-macchina. Le nuove cate-<br />

tra operazioni manuali e operazioni<br />

automatizzate sia bizzarra,<br />

complessa e variabile.<br />

Le aziende come laboratorio sperimentale.<br />

Nelle aziende la principale<br />

pressione sui lavoratori riguarda<br />

in primo luogo le quant<strong>it</strong>à da produrre<br />

con la qual<strong>it</strong>à prevista. Ma<br />

accanto a essa sta crescendo una<br />

seconda pressione, minore ma<br />

sempre più presente, per il miglioramento<br />

continuo delle performance.<br />

<strong>Il</strong> miglioramento si può<br />

necessario effettuare veri e propri<br />

esperimenti sulle macchine e sulle<br />

persone (o su tutte e due insieme)<br />

per scoprire a quali condizioni<br />

lo si raggiunge. In questi casi le<br />

fabbriche diventano dei laboratori<br />

dove si fanno esperimenti in<br />

cui tutti sono coinvolti, anche gli<br />

ultimi operai.<br />

Le aziende come rete di comun<strong>it</strong>à e rete<br />

di team. Questa quarta metafora<br />

è la conseguenza di quanto detto<br />

sopra. La sommatoria di team e di<br />

affiatato e reagire con prontezza<br />

alle variazioni. In alcune s<strong>it</strong>uazioni<br />

il team viene formalizzato, definendo<br />

un dominio, gli obiettivi e un<br />

team leader. In secondo luogo con<br />

persone diverse, che ricoprono<br />

ruoli specialistici e che operano<br />

sia nel reparto (come per esempio<br />

lo specialista di qual<strong>it</strong>à, dei materiali)<br />

sia nell’azienda (come per<br />

esempio gli specialisti di manutenzione,<br />

di sicurezza).<br />

La percezione dei lavoratori è che<br />

il posto di lavoro è mutevole, immerso<br />

in un ambiente con confini<br />

variabili, più legato a un gruppo di<br />

ne sono un mix evoluto di manual<strong>it</strong>à<br />

e di automazione e sono<br />

quindi molto diverse da quelle di<br />

Ford e degli anni Sessanta. L’integrazione<br />

uomo-macchina è molto<br />

elevata e assume forme diverse<br />

e impreviste. Ci sono casi in cui<br />

l’uomo serve la macchina, altri in<br />

cui la macchina serve l’uomo, altri<br />

dove la macchina fa quel che<br />

l’uomo non è capace di fare, altri<br />

dove l’uomo fa quello che la macchina<br />

non sa fare. Basta osservare<br />

il funzionamento di una catena<br />

di assemblaggio dell’automobile<br />

per vedere come l’intreccio<br />

sviluppare con molti metodi, ma<br />

nella sostanza si tratta di trovare<br />

soluzioni nuove che combinano<br />

in modo più efficiente i fattori<br />

produttivi, cioè macchine, persone<br />

e materiali. Questa ricerca di<br />

combinazioni più vantaggiose è<br />

relativamente semplice nelle s<strong>it</strong>uazioni<br />

tradizionali, con alta manual<strong>it</strong>à<br />

e tecnologie elementari.<br />

Ma quando il sistema produttivo<br />

diventa più complesso, per la presenza<br />

d’impianti sofisticati oppure<br />

per l’uso di forme organizzative<br />

evolute come i team, allora la<br />

ricerca di miglioramento rende<br />

reti diverse che si intrecciano in<br />

azienda conduce a far percepire la<br />

v<strong>it</strong>a di lavoro in modo nuovo, come<br />

una rete complessa di comun<strong>it</strong>à<br />

diverse, ciascuna con una propria<br />

cultura, che devono confrontarsi,<br />

negoziare e cooperare nel rispetto<br />

reciproco. Dalla percezione<br />

di un universo dominato dallo<br />

standard e dalle regole rigide a un<br />

universo differenziato e con confronto<br />

tra culture. q<br />

Luciano Pero<br />

Docente di Organization<br />

Theory and Design presso il MIP<br />

Pol<strong>it</strong>ecnico di Milano


42 COMMENTI<br />

SCENARIO<br />

A CACCIA DI CERVELLI<br />

I risultati del Global Talent Index 2011 collocano l’<strong>Italia</strong><br />

al 23° posto. Quale può essere la ricetta per migliorare?<br />

Investire nella scuola? Nel mondo accademico?<br />

Oppure bisogna emigrare tutti all’estero?<br />

Èusc<strong>it</strong>o il Global Talent Index 2011, superclassifica<br />

dei talenti stilata da Heidrick &<br />

Struggles, multinazionale americana di<br />

cacciatori di teste. Nessuna grande nov<strong>it</strong>à.<br />

Stati Un<strong>it</strong>i in pole pos<strong>it</strong>ion poi i Paesi nordici:<br />

Danimarca, Finlandia, Norvegia. L’<strong>Italia</strong> è vent<strong>it</strong>reesima,<br />

come l’anno precedente. E questa<br />

volta non possiamo dire “davanti alla Grecia”:<br />

siamo alla pari. L’analisi fa la media dei risultati<br />

di sette classifiche: s<strong>it</strong>uazione demografica e<br />

qual<strong>it</strong>à della forza lavoro (che pesano più delle<br />

altre) poi il sistema scolastico sia primario sia<br />

secondario, l’ambiente di sviluppo, l’apertura,<br />

la capac<strong>it</strong>à di attrarre talenti.<br />

La denatal<strong>it</strong>à deprime la nostra posizione nel<br />

ranking: le culle vuote ci fanno scendere dal<br />

43esimo al 49esimo posto. Ma anche la scuola<br />

perde quota (viene misurata in termini di durata<br />

dell’obbligatorietà, quattrini invest<strong>it</strong>i in rapporto<br />

al Prodotto Interno Lordo, numero di studenti,<br />

sviluppo e offerta della scuola secondaria,<br />

anni di scolarizzazione, numero di insegnanti).<br />

Peccato, perché in passato è stata il <strong>nostro</strong> fiore<br />

all’occhiello. La qual<strong>it</strong>à della nostra univers<strong>it</strong>à ci<br />

fa invece salire di un gradino mentre la forza lavoro<br />

(i cui fattori sono il numero di ricercatori e<br />

tecnici impiegati nella Ricerca e Sviluppo, la conoscenza<br />

delle lingue, le capac<strong>it</strong>à tecniche e le<br />

qual<strong>it</strong>à dei manager) perde due posizioni. Non<br />

migliora l’attrattiv<strong>it</strong>à dei talenti e qui gli esperti<br />

parlano di “opac<strong>it</strong>à dei percorsi di carriera”: attirati<br />

da promesse che non si sa bene se verranno<br />

mantenute. Insomma, la qual<strong>it</strong>à dell’insegnamento<br />

univers<strong>it</strong>ario tiene e addir<strong>it</strong>tura migliora:<br />

gli atenei <strong>it</strong>aliani garantiscono una preparazione<br />

paragonabile a quella dei Paesi che dominano<br />

la classifica. <strong>Il</strong> resto cede. O frana.<br />

RICETTA SCUOLA?<br />

Come fare per rimediare? Basterebbe investire<br />

massicciamente sulla scuola?<br />

C’è un posto al mondo – il Laboratorio di biolo-<br />

gia molecolare del Medical Research Council<br />

di Cambridge in Gran Bretagna – che ha sfornato<br />

ben tredici Premi Nobel dal 1962 a oggi. La<br />

rivista Science ha chiesto al direttore, Hugh<br />

Pelham, le regole per “fabbricare” quelli che<br />

possiamo considerare i più talentuosi scienziati<br />

al mondo. Eccole. Prima: i Nobel non si comprano<br />

ma si devono “creare” in casa, con metodo<br />

e pazienza. Di conseguenza ecco la seconda:<br />

puntare sui giovani. Terza: per trovare i migliori<br />

guardare non tanto alle pubblicazioni ma alle<br />

idee e ai progetti. Quarta: valutazioni e selezioni<br />

periodiche (della serie: gli esami non finiscono<br />

mai). Quinta: lavorare in gruppo. Sesta:<br />

la ricerca è libera e occorre premiare l’original<strong>it</strong>à<br />

degli approcci senza rincorrere risultati<br />

immediati. Settima: lavoro interdisciplinare,<br />

nessun gruppo è un’isola. Ultima: concentrarsi<br />

sulle grandi questioni e tentare di dar loro una<br />

risposta. Come vedete non si tratta di un capolavoro<br />

di original<strong>it</strong>à: in fondo più o meno con<br />

le stesse regole si potrebbe costruire una bella<br />

squadra di calcio (con l’eccezione dell’immediatezza<br />

del risultato e, per le grandi, di far<br />

man bassa di Nobel del pallone di tutto il mondo).<br />

<strong>Il</strong> fattore chiave è applicarle con costanza e<br />

non porre ostacoli alla carriera delle persone. I<br />

COLTIVIAMO TALENTI<br />

talenti che oggi lavorano al Laboratorio sono<br />

320 e “le opportun<strong>it</strong>à di carriera precoce sono<br />

straordinarie”, conclude Pelham.<br />

NON PIÙ “TUTTI DOTTORI”<br />

L’ultima ricerca AlmaLaurea sui laureati <strong>it</strong>aliani<br />

nel 2010 comincia con lo smentire che vogliamo<br />

i nostri ragazzi “tutti dottori”.<br />

Anzi, le immatricolazioni negli ultimi sette anni<br />

si sono ridotte del 13 per cento. Fenomeno, dice<br />

AlmaLaurea, “dovuto all’effetto combinato di<br />

molti fattori: il calo demografico, la diminuzione<br />

degli immatricolati in età più adulta, il minor<br />

passaggio dalla scuola secondaria superiore<br />

all’univers<strong>it</strong>à (che aveva raggiunto il 74,5 per<br />

cento nel 2002 e che nel 2009 è sceso a quota<br />

65,7), il ridotto interesse dei giovani diciannovenni<br />

per gli studi univers<strong>it</strong>ari (solo il 31 per<br />

cento di loro vi si iscrive), la crescente difficoltà<br />

di tante famiglie a sopportare i costi diretti e indiretti<br />

dell’istruzione univers<strong>it</strong>aria in assenza di<br />

un’adeguata pol<strong>it</strong>ica per il dir<strong>it</strong>to allo studio”.<br />

Risultato: l’obiettivo strategico che la Commissione<br />

europea ha individuato come meta da raggiungere<br />

entro il 2020 (il 40 per cento della popolazione<br />

di 30-34 anni laureata) da noi è ancora<br />

lontano mentre è già stato centrato da quasi<br />

Tra i fattori che pongono l’<strong>Italia</strong> al 23esimo posto nel<br />

Global Talent Index 2011, ve ne sono alcuni legati alla<br />

qual<strong>it</strong>à della forza lavoro e alla capac<strong>it</strong>à di saper creare<br />

ambienti di sviluppo e di cresc<strong>it</strong>a professionale, sui<br />

quali un’azienda come <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> – per storia,<br />

competenza, dimensioni – può contribuire a fare la differenza<br />

nell’evoluzione del sistema scolastico e lavorativo<br />

in <strong>Italia</strong>. Per mantenere e coltivare il “talento”<br />

<strong>it</strong>aliano bisogna puntare sulla qual<strong>it</strong>à dell’univers<strong>it</strong>à<br />

(che per fortuna risulta essere ancora uno dei nostri<br />

punti di forza!) creando un network tra aziende e mondo<br />

accademico capace di sostenere la ricerca e incentivare<br />

le idee brillanti attraverso il riconoscimento<br />

e la valorizzazione del mer<strong>it</strong>o. Proprio grazie al prestigioso<br />

network di cui fa parte e con lo spir<strong>it</strong>o di confermare<br />

l’impegno nel coltivare i talenti del futuro e portare<br />

avanti il suo ruolo di rilievo sul fronte dell’Innovazione<br />

e dell’Education nel Sistema Paese, <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

ha lanciato un piano strutturato di iniziative rivolte<br />

ai giovani, anche con l’obiettivo di affrontare l’evoluzione<br />

del gap generazionale e sviluppare il futuro management<br />

aziendale. <strong>Il</strong> programma prevede di individuare:<br />

200 laureandi in ingegneria da inserire in attiv<strong>it</strong>à<br />

produttive del Gruppo utilizzando lo strumento del<br />

Contratto di Alto Apprendistato; 65 laureati in economia<br />

e ingegneria da formare attraverso la programmazione<br />

di nuovi master sui temi dell’innovazione tecnologica<br />

orientata al mercato; 95 laureati con competenze<br />

eccellenti, attraverso il finanziamento di borse di<br />

Dottorato di ricerca (per ingegneri ed economisti) su<br />

temi di interesse aziendale. È questo il percorso che<br />

<strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> intende perseguire per la cresc<strong>it</strong>a in<br />

casa di giovani talenti, per il futuro dell’azienda e più<br />

in generale per lo sviluppo del Sistema Paese.<br />

Marina Giardini<br />

Maria Antonietta Russo


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

43


44 COMMENTI<br />

SCENARIO<br />

la metà dei Paesi dell’Unione. I nostri laureati<br />

sono però soddisfatti dei loro studi: “<strong>Il</strong> quadro<br />

che viene rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o sui risultati raggiunti dai<br />

laureati che hanno concluso i loro studi nel<br />

2010 è assai confortante – dice AlmaLaurea –. Si<br />

è incrementata la quota di giovani che terminano<br />

gli studi nei tempi previsti, è aumentata la<br />

frequenza alle lezioni, si è estesa l’esperienza di<br />

stage e tirocini svolti durante gli studi, così come<br />

opportun<strong>it</strong>à di studio all’estero”. Ed è forse<br />

per l’effetto combinato di una migliore formazione<br />

e di una minor fiducia verso le opportun<strong>it</strong>à<br />

che il <strong>nostro</strong> Paese può offrire che aumenta<br />

il numero dei laureati che, rispetto ai fratelli<br />

maggiori del 2004, decide di varcare le Alpi e<br />

anche l’Oceano. “Anche per la preoccupazione<br />

di avere difficoltà a trovare un’adeguata collocazione<br />

lavorativa in patria, alla storica mobil<strong>it</strong>à<br />

per studio/lavoro lungo la direttrice Sud-<br />

Nord che continua a caratterizzare il <strong>nostro</strong><br />

Paese, si affianca, da qualche tempo, con una intens<strong>it</strong>à<br />

crescente che registra le difficoltà di cresc<strong>it</strong>a<br />

del Paese, quella verso i Paesi esteri”.<br />

CERVELLI IN FUGA<br />

Dunque, se mai avete pensato di far fuggire il<br />

vostro cervello all’estero siete in buona compagnia:<br />

secondo il Rapporto <strong>Italia</strong> 2010 di Eurispes<br />

vorrebbe trasferirsi il 40,6 per cento degli<br />

<strong>Italia</strong>ni. E, come si diceva, soprattutto i giovani:<br />

oltre la metà (50,9 per cento) dei 25-<br />

34enni. Forse c’entra la voglia di scappare da<br />

scandali e beghe nostrane ma soprattutto, dice<br />

la ricerca, la volontà di compiere studi di<br />

alto profilo, migliori opportun<strong>it</strong>à di lavoro,<br />

scelte professionali di prestigio, attiv<strong>it</strong>à imprend<strong>it</strong>oriali.<br />

Un recente sondaggio YouGov<br />

rivela che anche agli Inglesi piacerebbe mettere<br />

radici fuori dalle Isole br<strong>it</strong>anniche: secondo<br />

il National Statistics sono più di 340<br />

mila quelli che l’hanno fatto nel 2010. Emigrazione,<br />

anche questa, di livello: se n’è andato<br />

un diplomato su sei.<br />

Qualche tempo fa abbiamo provato a richiamare<br />

in <strong>Italia</strong> i cervelli fugg<strong>it</strong>i all’estero ma sgravi<br />

fiscali e promesse di carriera non sono bastati:<br />

la maggior parte dei nostri ricercatori se ne rimane<br />

in America e così, secondo alcune stime,<br />

ogni anno regaliamo agli Stati Un<strong>it</strong>i alcuni miliardi<br />

di euro in cervelli. Dove, attesta <strong>Il</strong> Sole 24<br />

Ore, l’anno scorso i r<strong>it</strong>orni economici da licenze<br />

hanno reso alle univers<strong>it</strong>à oltre 3 miliardi di<br />

dollari. Top performer la New York Univers<strong>it</strong>y, che<br />

da sola ha portato a casa 780 milioni. Laggiù<br />

Sopra, un esempio del lavoro artigianale tipico della tradizione<br />

<strong>it</strong>aliana che molti giovani ancora apprezzano


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

45<br />

una legge permette alle ist<strong>it</strong>uzioni univers<strong>it</strong>arie<br />

di mantenere a proprio nome i brevetti e rilasciare<br />

licenze esclusive tram<strong>it</strong>e appos<strong>it</strong>i uffici<br />

di trasferimento tecnologico, facil<strong>it</strong>ando il passaggio<br />

dal laboratorio al mercato.<br />

LA RETE DEI CREATIVI<br />

Tuttavia, in questo paesaggio di luci e ombre –<br />

dove la luce è quella delle menti giovani e brillanti<br />

e le ombre soprattutto quelle di una struttura<br />

burocratica antiquata o assente o comunque<br />

incapace di collegare studio e lavoro – non<br />

tutte le speranze sono perdute. Anzi. “La fuga<br />

dei cervelli è una risorsa” t<strong>it</strong>ola La Stampa del<br />

15 luglio scorso. Questo il succo del discorso: i<br />

ricercatori hanno biglietti di sola andata. Occorre<br />

prenderne atto. Le condizioni di v<strong>it</strong>a e di<br />

lavoro all’estero sono troppo diverse e nessuno<br />

torna a casa. Le pol<strong>it</strong>iche pubbliche possono<br />

farci poco. E per cambiare veramente ci vorrebbero<br />

soldi che ora non ci sono e un bel po’ di<br />

tempo. Quindi, che fare? Innanz<strong>it</strong>utto questi<br />

cervelli sono part<strong>it</strong>i ma non sono scomparsi,<br />

vanno valorizzati dove vivono e lavorano potenziandone<br />

“il sistema di relazioni”. Ossia farli<br />

conoscere alle aziende <strong>it</strong>aliane, diffonderne<br />

le storie, creare contatti e opportun<strong>it</strong>à. Così<br />

Mecenate 90, associazione no prof<strong>it</strong> presieduta<br />

da Alain Elkann, ha varato il progetto Club dei<br />

creativi, un network dedicato soprattutto al made<br />

in Italy: arch<strong>it</strong>ettura, arte, food, fotografia,<br />

design, letteratura, moda, multimedia e spettacolo.<br />

“I creativi <strong>it</strong>aliani nel mondo sono una pietra<br />

miliare dell’<strong>Italia</strong>n Style e rappresentano<br />

una risorsa preziosa cui attingere per lo sviluppo<br />

economico e culturale del <strong>nostro</strong> Paese – si<br />

legge nel manifesto del Club –. Creare una rete<br />

per metterli in relazione tra loro significa valorizzare<br />

le risorse all’estero e farle interagire con<br />

il sistema produttivo <strong>it</strong>aliano: nell’economia<br />

globale non è decisivo il luogo in cui si produce<br />

ma le relazioni che si sviluppano”. Così la rete<br />

diventa una commun<strong>it</strong>y che raccoglie storie di<br />

creativ<strong>it</strong>à, luogo di scambio, promozione e cresc<strong>it</strong>a,<br />

ponte tra esperienze diverse. “<strong>Il</strong> 15 per cento<br />

degli accordi commerciali tra Cina e Usa passa<br />

attraverso manager cinesi che lavorano in<br />

America – dice Ledo Prato, segretario generale di<br />

Mecenate 90 –. Perché non potrebbe essere lo<br />

stesso anche da noi?”.<br />

q<br />

Mauro Broggi<br />

fotografie di<br />

Hildegard Adelheid Kuss


46 COMMENTI<br />

REPORTAGE<br />

GIOVANI IN<br />

MOVIMENTO<br />

Una energia speciale che porta speranza,<br />

che porta cambiamento, che porta gioia.<br />

E che spesso modifica il corso della storia.


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

47<br />

1999 GIROTONDO IN ZAMBIA<br />

Siamo nel compound Nkwazi a Ndola nello Zambia. La danza, il gioco,<br />

lo stare insieme riescono a rendere più vivibili le s<strong>it</strong>uazioni difficili<br />

di v<strong>it</strong>a per questi bambini, “orfani dell’Aids”.


48 COMMENTI<br />

REPORTAGE<br />

1989 FESTA A BERLINO<br />

31 dicembre: non c’è dubbio che il luogo migliore per festeggiare<br />

l’arrivo dell’anno nuovo fosse proprio a cavalcioni del Muro ormai<br />

“caduto” e che non rappresentava più – dal 9 novembre dello stesso<br />

anno – una barriera tra i c<strong>it</strong>tadini dell’Est e dell’Ovest.


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

49


50 COMMENTI<br />

REPORTAGE


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

51<br />

1969 I GIORNI WOODSTOCK<br />

Per raggiungere la “tre giorni di pace e musica” tra il 15 e il 18 agosto<br />

almeno mezzo milione di giovani, secondo le stime della polizia,<br />

si misero in viaggio verso Bethel nello Stato di New York. Un<br />

ingorgo globale di miglia e miglia per il popolo dell’Acquario!


52 COMMENTI<br />

C’ERA UNA VOLTA


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

53<br />

POVERI E NON BELLI<br />

Ma ricchi d’informazione. Sono i primi elenchi degli abbonati<br />

al telefono, poco più che opuscoli, raramente aggiornati<br />

e diffusi in modo non sistematico, che fecero qua e là in <strong>Italia</strong><br />

la loro comparsa nel corso degli anni Ottanta del XIX secolo.<br />

Per quanto poveri per veste grafica e per<br />

numero di pagine gli elenchi del telefono<br />

sono documenti ricchi di informazioni<br />

per chi è interessato alla storia della telefonia<br />

nella fase pionieristica.<br />

GLI ABBONATI DI LIVORNO NEL 1887<br />

L’elenco degli abbonati dell’Agenzia di Livorno<br />

della Società Telefonica dell’<strong>Italia</strong> centrale,<br />

pubblicato nel 1887 e custod<strong>it</strong>o nell’Archivio<br />

Storico <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, può offrire un buon<br />

esempio. Partiamo dalle “Istruzioni per l’uso<br />

degli Apparecchi telefonici” pubblicate nella<br />

prima di 35 pagine. Leggiamo al punto 2 relativo<br />

a come chiamare: “Distaccate il telefono e<br />

portatelo contro l’orecchio, e attendete che<br />

l’impiegato dell’Ufficio vi dica: Pronto, declinando<br />

in pari tempo il proprio numero d’ordine”.<br />

<strong>Il</strong> numero d’ordine cui si fa riferimento è<br />

quello che identificava il telefonista (in altre<br />

istruzioni è indicato anche come numero matricola).<br />

Quindi al successivo punto 3: “D<strong>it</strong>e il<br />

nome della persona o ufficio che desiderate. Se<br />

l’impiegato ha cap<strong>it</strong>o vi risponderà: Sta bene”.<br />

L’utilizzo previsto dell’elenco degli abbonati<br />

era dunque solo quello di far conoscere i nomi<br />

degli utenti da potere contattare attraverso<br />

il centralino. Anche se nella pubblicazione<br />

veniva usata una numerazione in ordine crescente,<br />

relativa ai singoli abbonati raggruppati<br />

in categorie, nessun numero veniva nei fatti<br />

usato per ottenere la comunicazione.<br />

Ma guardiamo meglio le pagine interne, e<br />

cioè l’elenco vero e proprio.<br />

L’ordine in cui sono poste le varie categorie<br />

sembra rispecchiare una precisa gerarchia<br />

che sottintende anche l’idea stessa che allora<br />

si aveva dell’uso del telefono: uno strumento<br />

per l’amministrazione, le urgenze, il lavoro e<br />

solo marginalmente per l’uso domestico. Agli<br />

Uffici della compagnia telefonica, indicati per<br />

primi, seguivano gli Uffici di pubblica util<strong>it</strong>à<br />

A destra, i primi elenchi telefonici categorici, ed<strong>it</strong>i nel 1966.<br />

Nella pagina accanto, una “montagna” di elenchi pronti<br />

per essere distribu<strong>it</strong>i, Milano 1961<br />

e quindi gli Uffici governativi e municipali. E<br />

poi: Collegi, Ist<strong>it</strong>uti e Opere pie; Farmacie;<br />

Medici Chirurghi; Uffici legali; Alberghi e<br />

Caffè; Giornali; Stabilimenti; Negozi. Per ultimo<br />

erano indicate le utenze di Privati, cognomi<br />

spesso accompagnati da t<strong>it</strong>oli nobiliari e<br />

dall’indicazione della residenza in villa.<br />

Per la statistica: fra i 394 abbonati di Livorno,<br />

gli esercizi commerciali e artigianali erano<br />

138, gli uffici pubblici e privati 128, 26 i professionisti,<br />

102 i privati e di questi 24 con indicazione<br />

di t<strong>it</strong>olo nobiliare.<br />

“DON’T GUESS!”<br />

L’elenco del telefono diventò lo strumento essenziale<br />

per conoscere il numero di telefono<br />

degli abbonati che si intendeva chiamare con<br />

l’affermarsi, fra gli anni Dieci e gli anni Venti,<br />

della commutazione automatica urbana, totale<br />

o parziale che fosse. Ab<strong>it</strong>uarsi a fornire correttamente<br />

al centralino il numero dell’utente<br />

richiesto o a comporlo sul disco combinatore<br />

senza sbagli, controllandone magari precedentemente<br />

la correttezza, era essenziale al<br />

fine di non aggravare il lavoro del personale<br />

telefonico e di non ingolfare di traffico, inutilmente<br />

e ulteriormente, una rete ancora quanto<br />

mai gracile.<br />

L’inv<strong>it</strong>o a non sbagliare non era una preoccupazione<br />

specificatamente <strong>it</strong>alica, ma piuttosto<br />

comune a tutti quei Paesi dove il telefono<br />

si stava affermando come mezzo di comunicazione<br />

interpersonale. “Don’t guess!” (Non tirare<br />

a indovinare) era una delle raccomandazioni<br />

più frequenti che accompagnava le campagne<br />

di diffusione degli elenchi telefonici<br />

americani negli anni Venti.<br />

Le pagine dell’avantielenco continuarono a<br />

essere utilizzate sia per fornire “istruzioni tecniche”,<br />

anche con l’ausilio di opportune illustrazioni<br />

sull’uso del disco combinatore, sia<br />

per indurre all’adozione di adeguate forme di<br />

corretto comportamento. “Si avvertono i signori<br />

abbonati – si legge nell’Elenco abbonati<br />

di Cagliari del 1912 – che le telefoniste non<br />

devono ricevere osservazioni e reclami di sorta.<br />

Esse non hanno altro ufficio che quello di<br />

stabilire le comunicazioni telefoniche”.<br />

IL CONTENZIOSO DEL 1926<br />

E LA NASCITA DELLA SEAT<br />

Ma a chi toccava l’onere e l’onore, nonché i possibili<br />

vantaggi economici, di pubblicare gli<br />

elenchi abbonati? Utenti, imprend<strong>it</strong>ori, pol<strong>it</strong>ici<br />

e amministratori pubblici furono i protagonisti<br />

di un acceso confronto che occupò buona<br />

parte degli anni Venti. <strong>Il</strong> culmine fu raggiunto<br />

in un contenzioso del 1926 che vide contrapposta<br />

la Fidat – la Federazione <strong>it</strong>aliana degli abbonati<br />

al telefono, fondata a Milano nel 1921 e<br />

promotrice di una nuova cooperativa, la CUT,


54 COMMENTI<br />

C’ERA UNA VOLTA<br />

che avrebbe voluto pubblicare l’elenco telefonico<br />

ufficiale <strong>it</strong>aliano –, alla Stipel, la più importante<br />

delle nuove cinque concessionarie, che<br />

aveva nel contempo fondato la società Seat affidandole<br />

i dir<strong>it</strong>ti di pubblicazione degli elenchi.<br />

La battaglia giudiziaria, conclusasi nel 1927, terminò<br />

con l’emissione di un decreto legge che assegnava<br />

l’esclusiva di quelle pubblicazioni alle<br />

sole concessionarie telefoniche (ribadendo così<br />

le indicazioni già contenute nella legge che aveva<br />

dato v<strong>it</strong>a alla riforma del sistema telefonico<br />

del 1925). Oltre settemila elenchi della CUT furono<br />

posti sotto sequestro mentre i dirigenti<br />

della cooperativa, ai quali non era evidentemente<br />

serv<strong>it</strong>a la modifica del nome in Cooperativa<br />

Fascista Utenti Telefono, furono arrestati.<br />

La Seat - Società anonima Elenchi ufficiali per<br />

gli Abbonati al Telefono pubblicò nel 1926 il<br />

suo primo elenco telefonico organizzato in<br />

tre elenchi distinti: uno ordinato per numero,<br />

uno ordinato alfabeticamente per abbonato e<br />

uno per indirizzo.<br />

Nei decenni successivi diventò la casa ed<strong>it</strong>rice<br />

di tutti gli elenchi telefonici <strong>it</strong>aliani.<br />

PUBBLICITÀ PERMANENTE E CONTINUA<br />

Gli elenchi telefonici, immensi archivi di nomi,<br />

indirizzi e numeri di telefono pubblicati e<br />

diffusi in modo sistematico e secondo standard<br />

ed<strong>it</strong>oriali uniformi, furono ben presto<br />

percep<strong>it</strong>i come importanti veicoli pubblic<strong>it</strong>ari.<br />

Sopra, l’indispensabile elenco telefonico,<br />

sempre a portata di mano.<br />

A sinistra, la pagina di avantielenco<br />

in una guida telefonica degli anni Venti - Trenta


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

55<br />

“L’elenco telefonico è l’unico mezzo di pubblic<strong>it</strong>à<br />

permanente e continuo”, rec<strong>it</strong>ava uno dei<br />

tanti slogan messi a punto in quegli anni da<br />

Andrea Viglongo, capo dell’Ufficio Utenza-<br />

Propaganda-Sviluppo della Stipel e particolarmente<br />

attento all’esperienza americana. Quale<br />

altro mezzo, poteva allora vantare una così<br />

assidua consultazione da parte di un pubblico<br />

economicamente selezionato?<br />

Rendersi visibili sull’elenco degli abbonati,<br />

così veniva promesso agli inserzionisti, poteva<br />

essere la carta vincente per sbaragliare i<br />

concorrenti. Quale altro mezzo di diffusione<br />

pubblic<strong>it</strong>aria, come giornali, manifesti, locandine,<br />

pieghevoli, entrava nelle case, negli uffici,<br />

negli alberghi e in tanti altri luoghi di lavoro<br />

e di social<strong>it</strong>à e vi rimaneva per essere consultato<br />

da più persone innumerevoli volte?<br />

Iniziava così la lunga storia di una pubblicazione<br />

che, rispetto al numero di copie stampate<br />

ogni anno, non ha temuto concorrenza.<br />

La pubblicazione degli elenchi telefonici è<br />

stata liberalizzata agli inizi del Duemila. q<br />

Chiara Ottaviano<br />

fotografie Archivio Storico <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

e Luigi Chiriacò


56 COMMENTI<br />

QUESTIONE DI STILE<br />

OLTRE<br />

L’INTRECCIO<br />

I Nodi Manageriali:<br />

un programma di formazione<br />

per gestire il cambiamento.<br />

Icambiamenti e le discontinu<strong>it</strong>à<br />

che caratterizzano oggi il <strong>business</strong><br />

richiedono, molto più velocemente<br />

rispetto ai modelli del<br />

passato, il continuo aggiornamento<br />

delle strategie di mercato. In tal<br />

senso, le competenze presenti in<br />

azienda devono essere costantemente<br />

allineate a ciò che accade<br />

nel mondo esterno.<br />

Da questo punto di vista la forma-<br />

zione è una delle leve fondamentali<br />

che, da sempre, aiuta le persone<br />

a stare al passo con i tempi.<br />

La formazione manageriale, in<br />

questo contesto, assume un’importanza<br />

strategica, in quanto volta<br />

ad aggiornare e rendere compet<strong>it</strong>ive<br />

proprio le capac<strong>it</strong>à gestionali<br />

di chi guida l’azienda.<br />

Sul piano individuale, infatti, ogni<br />

manager deve impegnarsi a miglio-<br />

Sopra, effetto luminoso<br />

di un groviglio di fili


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

57<br />

rare e ampliare la sua capac<strong>it</strong>à di essere<br />

leader, perseguendo l’eccellenza<br />

nella propria prestazione e, al<br />

tempo stesso, contribuendo a sviluppare<br />

valore per il gruppo e per<br />

l’azienda. Come? Adottando uno<br />

stile di leadership in grado di consentire,<br />

a se stesso e agli altri, di liberare<br />

nuove energie e potenzial<strong>it</strong>à,<br />

verso un processo di miglioramento<br />

continuo delle performance.<br />

UN PERCORSO<br />

PER IL MANAGEMENT<br />

Questa la cornice concettuale che<br />

ha contribu<strong>it</strong>o alla definizione del<br />

percorso formativo I Nodi Manageriali,<br />

un programma di change management<br />

che ha l’obiettivo prior<strong>it</strong>ario<br />

di agevolare il processo di trasformazione<br />

culturale della nostra<br />

azienda, favorendo l’interiorizzazione<br />

e la circolazione di nuovi valori,<br />

regole e modelli di successo.<br />

In particolare il percorso, che si<br />

configura come parte integrante<br />

del sistema di sviluppo per il management<br />

di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, è finalizzato<br />

a rafforzare le competenze di<br />

leadership necessarie a interpretare<br />

e a diffondere una cultura organizzativa<br />

etica e uno stile manageriale<br />

consapevole, autorevole, distintivo<br />

ed esemplificativo.<br />

In tal senso, offre a ciascun partecipante<br />

– attraverso l’intervento di<br />

esperti, nazionali e internazionali,<br />

provenienti dal mondo accademico<br />

e consulenziale – la possibil<strong>it</strong>à di<br />

contribuire attivamente all’esplic<strong>it</strong>azione<br />

della nuova cultura manageriale.<br />

Una cultura che sia, appunto,<br />

prior<strong>it</strong>ariamente etica, centrata<br />

sul coraggio del fare, la trasparenza<br />

nell’agire, l’ascolto di sé e degli altri<br />

e il dialogo costante con tutti per generare<br />

valore.<br />

Fortemente evocativa l’immagine<br />

dei nodi da sciogliere che possiamo<br />

contrapporre al famoso nodo gordiano<br />

reciso da Alessandro Magno,<br />

che non riuscendo a venirne a capo,<br />

decise di sottrarsi allo svelamento<br />

dell’enigma, tranciando drasticamente<br />

il nodo con la spada.<br />

Di contro, l’auspicio di riuscire a<br />

sbrogliare I Nodi Manageriali affrontati<br />

nel percorso, richiama simbolicamente<br />

alla necess<strong>it</strong>à di sciogliere<br />

l’intreccio, di cogliere la significativ<strong>it</strong>à<br />

e l’importanza dei temi trattati<br />

e di aiutare le persone ad allargare<br />

lo sguardo dal singolo nodo alla trama,<br />

per attivare un processo di apprendimento<br />

trasformativo.<br />

COME È ARTICOLATO?<br />

Allo scopo di agevolare il raggiungimento<br />

degli obiettivi di trasformazione<br />

culturale e dei punti chiave<br />

del progetto, il percorso si articola<br />

in tre principali fasi, che corrispondono<br />

ai momenti sequenziali<br />

del cambiamento.<br />

Con il kick-off, della durata di mezza<br />

giornata, si avvia la fase di preparazione<br />

alla trasformazione – o unfreezing<br />

– che punta a scongelare, ovvero<br />

a creare la motivazione e la disponibil<strong>it</strong>à<br />

al cambiamento, avvalendosi<br />

di metodologie non convenzionali<br />

di formazione. La fase<br />

successiva è propedeutica alla metamorfosi,<br />

in quanto focalizzata sulla<br />

costruzione di nuovi significati, rispetto<br />

ai quali ci si confronta attivamente<br />

nei laboratori tematici. <strong>Il</strong><br />

percorso si conclude, infine, con il<br />

follow-up, nel corso del quale, oltre<br />

ad agevolare l’aggregazione dei<br />

nuovi significati in una visione un<strong>it</strong>aria,<br />

si pongono le basi per la fase<br />

di consolidamento, favor<strong>it</strong>a anche<br />

dall’approfondimento e dalla condivisione<br />

resi possibili dal blog dedicato<br />

al progetto.<br />

La strategia di fondo? Avviare un<br />

percorso formativo che vada oltre<br />

l’apprendimento individuale, configurandosi<br />

come consulenza di<br />

processo, volta non tanto a dispensare<br />

aiuto, quanto piuttosto ad attivare<br />

le proprie risorse – facendole<br />

partecipare dinamicamente a tutte<br />

le fasi del cambiamento – per apprendere<br />

da esse.<br />

Al fine di garantire la completa saldatura<br />

di tutto il management rispetto<br />

ai temi affrontati, nei prossimi<br />

mesi, oltre ad avviare la terza e<br />

ultima tranche per il middle management,<br />

il percorso verrà adeguato ad<br />

hoc ed esteso anche ai Quadri con<br />

responsabil<strong>it</strong>à organizzativa e al<br />

Top Management. q<br />

Bruna Capobianchi


58 MONDO<br />

ECOSISTEMA<br />

Continuano a essere<br />

in prima linea<br />

i colleghi di Open Access<br />

per diffondere<br />

la cultura della<br />

par<strong>it</strong>à di trattamento:<br />

ecco un vademecum<br />

dedicato ai tecnici<br />

on field.<br />

IMPEGNI A PORTATA DI MANO<br />

Inostri tecnici che operano sul terr<strong>it</strong>orio<br />

e interagiscono quotidianamente<br />

con i clienti finali, hanno<br />

un ruolo molto importante nel<br />

garantire par<strong>it</strong>à di trattamento a<br />

tutti gli operatori.<br />

Infatti, è proprio durante gli interventi<br />

d’installazione e di riparazione<br />

delle linee wholesale che serve la<br />

massima professional<strong>it</strong>à nel fornire<br />

ai clienti risposte adeguate, in linea<br />

con il Codice Comportamentale introdotto<br />

in Open Access.<br />

<strong>Il</strong> cambiamento culturale è iniziato<br />

più di tre anni fa ed è stato accompagnato<br />

da una massiccia azione<br />

formativa che ha coinvolto tutto il<br />

personale della funzione (così come<br />

previsto dal Gruppo di Impegni<br />

n.2, approvati dall’Agcom con la Delibera<br />

n. 718/08/CONS); allo stesso<br />

tempo l’attenzione ai temi della comunicazione<br />

interna e della preparazione<br />

del personale non è certamente<br />

diminu<strong>it</strong>a.<br />

UN FIGLIO DI ARCHIMEDE<br />

L’idea di predisporre uno strumento<br />

informativo destinato a tutti i<br />

tecnici on field, d’agevole consultazione<br />

e in grado di fornire indicazioni<br />

puntuali sui comportamenti<br />

da osservare nella relazione con i<br />

clienti degli altri operatori, è stata<br />

proposta e premiata nell’ultima<br />

edizione di Archimede. Questo concorso<br />

d’idee offre l’opportun<strong>it</strong>à, a<br />

tutto il personale operativo di<br />

Open Access, di proporre suggerimenti,<br />

per il miglioramento dei<br />

processi e dei servizi. È proprio utilizzando<br />

questo importante canale<br />

di comunicazione, che il collega<br />

Mauro De Stasio ha sugger<strong>it</strong>o la<br />

realizzazione di una guida chiara,<br />

snella, dedicata ai tecnici on field.<br />

Per definirne i contenuti è stata realizzata<br />

una fase di ascolto interno


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

59<br />

IN QUATTRO PASSI...<br />

Gli Impegni di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>, articolati<br />

in 14 gruppi e alcune disposizioni<br />

accessorie, perseguono quattro obiettivi<br />

principali:<br />

• offrire garanzie aggiuntive di par<strong>it</strong>à<br />

di trattamento tra le funzioni commerciali<br />

di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> e gli altri<br />

operatori che acquistano servizi di<br />

accesso all’ingrosso presso <strong>Telecom</strong><br />

<strong>Italia</strong>;<br />

• assicurare la soddisfazione degli<br />

operatori e dei clienti finali, mediante<br />

lo sviluppo e il miglioramento qual<strong>it</strong>ativo<br />

della rete fissa d’accesso e<br />

dei relativi servizi;<br />

• rendere l’evoluzione della rete fissa<br />

di accesso di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> più trasparente<br />

per gli operatori;<br />

• garantire il mantenimento di condizioni<br />

concorrenziali nella transizione<br />

verso le reti di nuova generazione.<br />

che ha coinvolto oltre 80 tecnici<br />

rappresentativi di tutte le aree terr<strong>it</strong>oriali;<br />

attraverso dei focus group<br />

è stato possibile acquisire e analizzare<br />

le principali esigenze informative.<br />

Oltre a fornire importanti<br />

istruzioni operative, è stata data<br />

molta enfasi al tema della comunicazione<br />

tra tecnico e cliente: per i<br />

nostri colleghi che lavorano on field<br />

non è semplice mantenere un atteggiamento<br />

neutrale e, quindi, reprimere<br />

la tentazione di fornire<br />

informazioni su aspetti di carattere<br />

commerciale; non è semplice<br />

nemmeno riuscire a gestire la reazione<br />

di sorpresa del cliente che,<br />

quando richiede un servizio a un<br />

operatore diverso da <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>,<br />

non sempre si aspetta che vi sia<br />

un intervento d’installazione da<br />

parte dei nostri tecnici.<br />

LA RISPOSTA GIUSTA<br />

Ecco alcuni esempi di ques<strong>it</strong>i ai<br />

quali il vademecum fornisce una risposta:<br />

come si può rispondere alle<br />

domande del cliente che esulano<br />

da aspetti tecnici del servizio; quali<br />

sono i comportamenti da ev<strong>it</strong>are;<br />

quali raccomandazioni vanno segu<strong>it</strong>e<br />

per non originare contenziosi<br />

con gli operatori; quali informazioni<br />

devono essere inser<strong>it</strong>e nella fase<br />

di chiusura delle lavorazioni wholesale.<br />

<strong>Il</strong> vademecum, realizzato<br />

grazie alla collaborazione tra Open<br />

Access e Risorse Umane con la funzione<br />

Comunicazione Interna, si<br />

presenta sotto forma di piccola brochure<br />

in carta plastificata.<br />

ANCHE PER I TECNICI<br />

DELLE IMPRESE DI RETE<br />

I vademecum sono stati forn<strong>it</strong>i anche<br />

alle imprese di rete che lavorano<br />

per Open Acces e che hanno garant<strong>it</strong>o<br />

di darne massima diffusione<br />

al proprio interno.<br />

Va sottolineato, infine, che questa<br />

iniziativa è stata molto apprezzata<br />

anche dai membri dell’Organo di<br />

Vigilanza (designato dall’Autor<strong>it</strong>à e<br />

nominato dal Consiglio di Amministrazione<br />

di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>) che ha il<br />

comp<strong>it</strong>o di vigilare sulla corretta<br />

esecuzione degli Impegni presentati<br />

da <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

La nostra convinzione? Fornire<br />

informazioni chiare e uniformare i<br />

nostri comportamenti permetterà<br />

a Open Access di consolidare sempre<br />

di più una cultura organizzativa<br />

che pone il valore della par<strong>it</strong>à di<br />

trattamento alla propria base. q<br />

Daria Marinuzzi<br />

fotografie di Marino Bastianello<br />

In queste pagine, i colleghi Laura Zennaro e Luca Ognibene in Campo San Gregorio<br />

e in Rio della Salute a Venezia, mentre consultano il vademecum per i tecnici on field


60 MONDO<br />

MESTIERI IERI OGGI DOMANI<br />

QUELLI CHE...<br />

... lavorano in Mobile Customer<br />

Operations, dove il caring<br />

si unisce con l’operativ<strong>it</strong>à<br />

per un servizio al cliente<br />

sempre migliore.<br />

operatori del 119, ma anche con il web caring del<br />

119.<strong>it</strong> o con le applicazioni per iPhone e per Android.<br />

Vuol dire però anche persone, tante persone.<br />

La nostra è davvero una squadra numerosa e<br />

variegata, oltre che essere energica, appassionata<br />

e costantemente determinata al raggiungimento<br />

dell’obiettivo comune: la soddisfazione del cliente.<br />

<strong>Il</strong> 119 è il nucleo pulsante di Customer Operations.<br />

Sono tutti gli operatori dei nostri call center,<br />

infatti, che interagiscono con i nostri milioni<br />

E poi in Customer Operations c’è ancora tanto altro.<br />

Studiamo come rendere i processi semplici e<br />

flessibili per la migliore fruizione dei prodotti e<br />

dei servizi di TIM da parte del cliente. Presidiamo<br />

l’evoluzione del mercato fornendo assistenza anche<br />

sui più innovativi canali di caring, come i social<br />

network, per esempio, sui quali siamo pionieri<br />

assoluti nel mercato. Gestiamo i nostri partner<br />

con dinamismo condividendo con ciascuno<br />

di loro le nostre tattiche operative, attraverso un<br />

Descrivere il mestiere di Customer Operations<br />

non è impresa facile. Soprattutto in<br />

questo periodo caratterizzato da grandi evoluzioni<br />

tecnologiche e di processo che hanno<br />

cambiato volto alle nostre attiv<strong>it</strong>à. Innanz<strong>it</strong>utto<br />

Customer Operations vuol dire tanti mestieri,<br />

dal customer care in senso stretto, alla fatturazione<br />

e gestione del cred<strong>it</strong>o fino ad arrivare alle attiv<strong>it</strong>à<br />

di vend<strong>it</strong>a e di loyalty che nell’ultimo periodo<br />

rappresentano un forte impegno. Poi Customer<br />

Operations vuol dire multicanal<strong>it</strong>à, con gli<br />

di clienti. Sono un vero e proprio eserc<strong>it</strong>o di persone<br />

che, distribu<strong>it</strong>e fra centri interni e in outsourcing,<br />

risolvono le esigenze dei clienti, stimolano<br />

nuove ab<strong>it</strong>udini, promuovono servizi e offrono<br />

soluzioni a potenziali nuovi clienti e soprattutto<br />

costruiscono, giorno dopo giorno, una<br />

relazione forte e duratura con ciascuno di loro.<br />

<strong>Il</strong> 119 è davvero il <strong>nostro</strong> migliore biglietto da vis<strong>it</strong>a:<br />

chi è impegnato nella relazione con i clienti,<br />

infatti, può a ogni contatto fare la differenza,<br />

creando fedeltà e valore.<br />

sano e costruttivo confronto. E soprattutto facciamo<br />

in modo che in ogni nostra scelta strategica<br />

ci sia sempre al centro il cliente perché vogliamo<br />

non solo gestire le sue esigenze, ma anche<br />

prevenirne i bisogni fino a riuscire a stupirlo.<br />

IL NOSTRO LAVORO<br />

“Lavorare in Customer Operations è per me un<br />

onore – afferma Leonardo Mangiavacchi, responsabile<br />

Mobile Customer Operations –. L’eccellenza<br />

si costruisce realizzando strategie vincenti, ma<br />

Sopra, in piedi da sinistra, Chiara Cirimondo, Pietro Rogantini, Sergio Divino, Marisa Seregni, Alice Baldisserri,<br />

Nora Szilagy, Sandra Calarco, Maristella Pisarra, Manlio Giovanni Viglianisi; seduti da sinistra, Barbara Oliva,<br />

Giacomo Banda, Osea Querzola, Franco Marcelletti, Zaninelli Marco.<br />

Se Customer Operations fosse un’automobile? Sarebbe una vettura che unisce la precisione meccanica e la potenza<br />

del motore a uno stile riconoscibile e unico dove ogni componente è progettato con cura e rigore


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

61<br />

ta, e si continua a costruire, la storia di successo<br />

del 119, senza mai perdere di vista il domani che<br />

è anche innovazione. Innovazione e multicanal<strong>it</strong>à<br />

in Customer Operations Mobile rappresentano<br />

due facce della stessa medaglia – prosegue<br />

Hirsch –. Per quanto riguarda l’innovazione, infatti,<br />

lo sviluppo dei nuovi canali di self-caring<br />

su internet si realizza soprattutto attraverso la<br />

continua introduzione di nuove funzional<strong>it</strong>à. La<br />

multicanal<strong>it</strong>à permette invece al cliente di soddisfare<br />

sempre più in autonomia le proprie esiil<br />

vero alimentatore dell’eccellenza è rappresentato<br />

dalle persone. Tutte le persone della mia<br />

squadra – continua – sono fortemente orientate<br />

ai risultati e ogni giorno fanno il concreto esercizio<br />

di mettersi dalla parte del cliente. È questo<br />

l’esercizio più duro, perché non sempre significa<br />

prendere la strada più semplice per fare le cose,<br />

ma è anche l’esercizio che ci consente di raccogliere<br />

tante soddisfazioni. Le persone che lavorano<br />

in Customer Operations possiedono una<br />

non guasta, insieme a una grande abil<strong>it</strong>à ad<br />

ascoltare e a fermarsi a pensare! Insomma Customer<br />

Operations non è un lavoro, bensì un<br />

orientamento per vedere costantemente le cose<br />

dal punto di vista del cliente”.<br />

genze di assistenza, scegliendo di volta in volta il<br />

canale di contatto più comodo per lui o più<br />

adatto al tipo di necess<strong>it</strong>à”.<br />

L’approccio all’innovazione determina anche<br />

un’evoluzione del concetto di assistenza al cliente<br />

che sempre più spesso naviga sul web sia da<br />

pc che da telefonino.<br />

“Da luglio 2010 il tradizionale s<strong>it</strong>o web 119.<strong>it</strong>, è<br />

stato affiancato da nuovi portali di caring, sviluppati<br />

per chi vuole gestire in autonomia la<br />

grande professional<strong>it</strong>à e soprattutto sono sempre<br />

pronte ad accogliere nuove sfide e a raggiungere<br />

nuovi traguardi”.<br />

“Vicinanza al cliente, veloc<strong>it</strong>à, flessibil<strong>it</strong>à e notevole<br />

capac<strong>it</strong>à di relazione – afferma convinto Mariano<br />

Fraioli, responsabile Operations Management<br />

– sono le peculiar<strong>it</strong>à del <strong>nostro</strong> approccio<br />

professionale. In Customer Operations ci prendiamo<br />

cura dei bisogni del cliente, quelli dichiarati<br />

ma anche quelli non ancora espressi: è per<br />

questo che un po’ di creativ<strong>it</strong>à nel <strong>nostro</strong> lavoro<br />

UNO SGUARDO AL FUTURO<br />

“Customer Operations è passato, presente e futuro<br />

– sostiene Giuseppe Hirsch, responsabile<br />

Canali Not Human –. Da noi, infatti, si è costrui-<br />

propria linea TIM navigando dal telefonino. In<br />

particolare il portale 119.<strong>it</strong> mobile, lanciato nel<br />

marzo di quest’anno, è stato ottimizzato per l’utilizzo<br />

sugli smartphone, mentre il client 119<br />

Self Service per iPhone è stato già scaricato da oltre<br />

170mila clienti da Apple Store”.<br />

Sopra, da sinistra, Denise Di Grandi, Annar<strong>it</strong>a Arillo, Carla Carturan, Simonetta Cazzaro, Marta Simionato, Nicola Scalabrini,<br />

Camilla Berto, Fiorella Righetti, Melania Canova, Sandro Matteazzi, Carmine Bruno, Martina Migliorato, <strong>Il</strong>enia Galeazzo,<br />

Elna Friso, Matteo Mattiazzi, Beatrice Lupati, Alessandra Greggio.<br />

Se Customer Operations fosse un animale? Sarebbe il leone, re della savana: sicuro, determinato e passionale


62 MONDO<br />

MESTIERI IERI OGGI DOMANI<br />

IERI - VALERIA GLIOZZI E LUCIA SACCOMANO<br />

OGGI - SETTIMO ANTONIO RE E MARIA CAROLINA GRIZIOTTI LETE<br />

“Sono in TIM dal novembre del 1998 come operatrice del 119. Tredici<br />

anni ricchi di cambiamenti in cui il mio ruolo si è evoluto insieme all’azienda,<br />

passando da risposte standard a gestioni sempre più complesse e<br />

diversificate”. È il racconto di Valeria Gliozzi del call center di Roma. “In<br />

questi anni ho visto riconoscere al 119 una posizione sempre più rilevante<br />

come punto d’incontro tra azienda e cliente. Ieri il <strong>nostro</strong> lavoro era prevalentemente<br />

orientato alla soluzione dell’esigenza, oggi il <strong>nostro</strong> principale<br />

obiettivo è costruire una relazione”. A propos<strong>it</strong>o degli strumenti a disposizione<br />

per la gestione del cliente, Valeria aggiunge: “Da pochi, semplici<br />

sistemi in cui erano contenute le informazioni fondamentali riguardanti<br />

l’utenza telefonica siamo passati a strumenti che ci permettono di gestire<br />

il ciclo di v<strong>it</strong>a completo dell’esigenza del cliente, creando uno storico<br />

del cliente condivisibile e accessibile in qualsiasi momento”.<br />

Anche Lucia Saccomano operatrice del Customer Service Mobile di Milano<br />

da 15 anni, ricorda la sua esperienza: “Se ripenso a più di 20 anni fa<br />

quando ero una delle ‘signorine della SIP’ che con la voce flautata registrava<br />

i RAO (annunci con il codice identificativo dell’addetto di call center),<br />

compio un lungo viaggio: il viaggio della mia v<strong>it</strong>a lavorativa e mi rendo<br />

conto che anche se cambiano i sistemi informatici e si rinnovano le cuffie,<br />

la nostra missione è sempre quella di assistere il cliente con professional<strong>it</strong>à,<br />

cortesia ed entusiasmo”.<br />

“L’operatore del 119 non è un centralinista o almeno non lo è più, o<br />

forse non lo è mai stato – esordisce Settimo Antonio Re del call center di<br />

Milano –. Noi operatori del 119 abbiamo oggi un ruolo attivo di consulenti,<br />

di fidati consiglieri. Noi non rispondiamo semplicemente al telefono,<br />

ma eserc<strong>it</strong>iamo l’arte del comunicare. Chi chiede il <strong>nostro</strong> supporto sa di<br />

avere dall’altra parte del telefono persone competenti che agiscono sempre<br />

con qual<strong>it</strong>à dando valore a ogni relazione”.<br />

“Ogni cliente ha il suo carattere – aggiunge Maria Carolina Griziotti Lete –<br />

ognuno ha le sue caratteristiche, il suo punto di vista e noi dobbiamo trovare<br />

a ogni contatto la chiave giusta per la conquista della sua fiducia e<br />

della sua soddisfazione”.<br />

Quali sono le peculiar<strong>it</strong>à di questo mestiere? “Impegno costante, collaborazione<br />

con i colleghi, tensione verso gli obiettivi e una grande empatia:<br />

perché noi che lavoriamo nei call center siamo quelli che sanno ascoltare<br />

e non solo sentire!”.


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

63<br />

DOMANI - ROSANNA CORTINOVIS<br />

Internet ha cambiato la v<strong>it</strong>a delle persone, il loro modo di informarsi<br />

e di vivere i rapporti sociali; con l’avvento dei social network, tutti siamo<br />

in contatto in tempo reale. Ecco la buona idea: assistere i clienti tram<strong>it</strong>e “la<br />

rete”. Così anche <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> si avvicina ai suoi clienti, cancella le distanze<br />

e i tempi. E anche il lavoro dell’operatore 119 continua a cambiare.<br />

“Sono in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> dal 2005 e nel team di Tw<strong>it</strong>ter per il 119 dal mese<br />

di aprile di quest’anno – racconta Rosanna Cortinovis del call center di Padova<br />

–. <strong>Il</strong> rapporto con il cliente è meno formale, posso avvicinarmi a lui<br />

con un linguaggio più diretto, più vicino a una chattata tra amici che al<br />

normale rapporto cliente-azienda proprio dei canali di caring più tradizionali.<br />

I brevi messaggi si rincorrono in tempo reale. <strong>Il</strong> cliente si aspetta<br />

rapid<strong>it</strong>à. Con l’assistenza tram<strong>it</strong>e Tw<strong>it</strong>ter io posso offrire quello di cui ha<br />

bisogno il cliente proprio in quel preciso momento. È un’attiv<strong>it</strong>à nuova,<br />

stimolante e destinata a evolversi... sempre al passo con i tempi!”. q<br />

Federica Fontana<br />

ha collaborato Francesca Impecora<br />

fotografie di Riccardo Adelini<br />

Sopra, Annar<strong>it</strong>a Arillo, Simonetta Cazzaro, Beatrice Lupati. Si intravedono, Martina Morato,<br />

Denise Di Grandi, Sandro Matteazzi, Nicola Scalabrini e Marta Simionato


64 MONDO<br />

VENITE DA NOI<br />

LA FORZA<br />

DEL MADE<br />

IN ITALY<br />

Riprendiamo il <strong>nostro</strong> viaggio attraverso la Penisola,<br />

raccontando le eccellenze che ci contraddistinguono.<br />

Protagonisti: il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia.<br />

Dici Alba e sub<strong>it</strong>o ti viene alla mente il tartufo.<br />

Quello bianco, il pregiatissimo Tuber<br />

Magnatum Picum, che nonostante il nome in<br />

realtà è un fungo ipogeo e che deve buona parte<br />

della sua fama mondiale, oltre naturalmente alle<br />

sue inim<strong>it</strong>abili e indub<strong>it</strong>abili qual<strong>it</strong>à organolettiche,<br />

anche al “fiuto” (!) commerciale e alla<br />

intelligente e lungimirante pol<strong>it</strong>ica di marketing<br />

di una famiglia di albergatori e ristoratori<br />

albesi, i fratelli Morra, che negli anni Cinquanta<br />

hanno saputo dare la giusta allure e una grande<br />

visibil<strong>it</strong>à mediatica al “diamante” delle Langhe<br />

che tuttora perdura.<br />

Dici Alba e sub<strong>it</strong>o pensi ai grandi vini che nascono<br />

su queste colline, pettinate di vigne, che le<br />

fanno corona.<br />

<strong>Il</strong> sabaudo Barolo, ormai battuto alle aste per le<br />

annate più pregiate, il rinomato Barbaresco, il<br />

Nebbiolo, vino per veri intend<strong>it</strong>ori, il Dolcetto<br />

nelle sue varie declinazioni, la riscoperta Barbera,<br />

il pregevole Arneis e molti altri minori come<br />

la rara Favor<strong>it</strong>a. Centinaia i produttori, tra cui<br />

molti giovani, sempre più bravi, sempre più attenti<br />

all’alta qual<strong>it</strong>à del prodotto e sempre più<br />

ambasciatori dell’eccellenza <strong>it</strong>aliana nel mondo.<br />

<strong>Il</strong> tutto con un giro di fatturato veramente notevole,<br />

principalmente come esportazioni.<br />

Dici Alba e pensi al turismo, soprattutto internazionale,<br />

che anima a ciclo continuo le sue vie e le<br />

sue piazze. Turismo che non si ferma solo all’aspetto<br />

enogastronomico, giunto a livelli generali<br />

molto alti sia che si vada in rinomati ristoranti<br />

“stellati” sia che si venga attratti dalla vecchia<br />

osteria con il pergolato (in dialetto piola con la<br />

topia), ma che progressivamente si sta trasformando<br />

in turismo culturale.<br />

Alba è una c<strong>it</strong>tadina di circa 30.000 ab<strong>it</strong>anti, in<br />

provincia di Cuneo, ab<strong>it</strong>ata fin dal Neol<strong>it</strong>ico, sesto<br />

millennio a.C., importante municipium in epoca<br />

Romana, ricco centro in epoca medioevale e rina-<br />

scimentale. Per arrivare a tempi più vicini a noi,<br />

Alba fu la prima Repubblica Partigiana cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>asi,<br />

per vent<strong>it</strong>ré giorni, in <strong>Italia</strong>, ottenendo poi la<br />

Medaglia d’oro al valor mil<strong>it</strong>are per il contributo<br />

dato alla lotta partigiana, raccontata in modo così<br />

moderno, senza retorica, dal grande scr<strong>it</strong>tore<br />

Beppe Fenoglio che qui ha avuto i natali.<br />

Naturalmente tutte queste stratificazioni storiche<br />

hanno lasciato importanti segni in Alba che<br />

sono stati negli anni valorizzati e che oggi vengono<br />

molto apprezzati dai turisti <strong>it</strong>aliani e stranieri.<br />

In realtà Alba è tutto questo, ma non solo; infatti<br />

è anche uno dei più importanti distretti industriali<br />

<strong>it</strong>aliani.<br />

Basti dire che ad Alba è nata e ha la propria sede<br />

e gli stabilimenti più importanti la Ferrero, industria<br />

dolciaria conosciuta in tutto il mondo con<br />

prodotti come Nutella e Rocher che valorizzano<br />

un’altra perla di questa terra, la nocciola Tonda<br />

Gentile delle Langhe, che ha recentemente vinto il<br />

t<strong>it</strong>olo della più buona nocciola del mondo.<br />

Altre aziende molto importanti di Alba sono il<br />

Gruppo Tessile Miroglio, con oltre 12.000 dipendenti<br />

nel mondo; Mondo Rubber, leader internazionale<br />

indiscusso nella produzione di piste di atletica<br />

Patrizia Valfrè


SINCRONIZZANDO<br />

4/2011<br />

65<br />

Enrico Sbacchi<br />

LOMBARDIA...<br />

È ANCHE AGRICOLTURA<br />

“Quel che non ha potuto farmi la fame di Genova, me<br />

l’ha quasi fatto questo paese di letame...”. Parole di<br />

Ugo Foscolo (1801) che, in modo dispregiativo, definiva<br />

Milano: Pàneropoli, cap<strong>it</strong>ale della pànera, panna in<br />

dialetto locale. Lui, esule e insofferente a Brera, pieno<br />

centro c<strong>it</strong>tadino, pativa gli odori di latte e stallatico<br />

che caratterizzavano, a tutte le ore, l’aria della c<strong>it</strong>tà e<br />

diventavano intollerabili se ci si spostava in campagna.<br />

Oggi, la Lombardia è la cap<strong>it</strong>ale <strong>it</strong>aliana dell’industria<br />

e del terziario, ma resiste l’antica vocazione<br />

agricola che si manifesta negli allevamenti di bestiame<br />

e produzione del latte. Una realtà poco conosciuta,<br />

ma sub<strong>it</strong>o visibile appena si varca il confine della metropoli<br />

milanese. In qualsiasi direzione ci si rechi, dopo<br />

pochi chilometri, s’incontra un’azienda agricola,<br />

poi campi coltivati e poi stalle. E, inconfondibile, l’odore<br />

del concime naturale. Dalla lavorazione del latte<br />

nascono formaggi tipici Dop, quali il Provolone Valpadana,<br />

il Taleggio, la Salva Cremasco e il Quartirolo<br />

Lombardo. <strong>Il</strong> Consorzio Alti Formaggi (www.altiformaggi.com),<br />

che ne tutela la qual<strong>it</strong>à, ha creato la Casa<br />

del Formaggio con aree dedicate ai laboratori, alla<br />

degustazione, alla didattica per le scuole, alla formazione,<br />

ai convegni, agli incontri con il pubblico, oltre a<br />

una piazza aperta dove conoscere questa realtà industriale.<br />

In attesa dell’Expo 2015 il cui motto sarà, in<br />

simbiosi con il comparto lattiero caseario: “Nutrire il<br />

pianeta, energia per la v<strong>it</strong>a”.<br />

Giovanna Brun<strong>it</strong>to<br />

in materiali plastici altamente tecnologici, campi<br />

di calcio sintetici e palloni, forn<strong>it</strong>rice delle pavimentazioni<br />

per tutti i grandi eventi sportivi<br />

mondiali tra cui i le Olimpiadi di Londra 2012; la<br />

Casa Ed<strong>it</strong>rice Società San Paolo che pubblica fra l’altro<br />

Famiglia Cristiana; sempre ad Alba sono state<br />

fondate la catena di negozi di elettronica UniEuro,<br />

quella alimentare internazionale Eataly e la banca<br />

di cred<strong>it</strong>o cooperativo più grande d’<strong>Italia</strong> per<br />

numero di soci, la Banca d’Alba.<br />

q<br />

Daniele Cerrato<br />

In alto, da sinistra, un vassoio di special<strong>it</strong>à<br />

del Consorzio Alti Formaggi;<br />

il Pilone di Torre Faro, sul versante messinese dello Stretto.<br />

Nella pagina accanto, il Duomo di Alba<br />

BUSINESS ALLA MESSINESE<br />

La Sicilia ha una forte volontà di mantenere un elevato<br />

livello tecnologico e di garantire la continu<strong>it</strong>à delle<br />

tradizioni applicate alla produzione. Esempio calzante,<br />

lo sviluppo degli agglomerati industriali della<br />

provincia di Messina, la “Porta della Sicilia”, grande<br />

porto naturale, approdo commerciale e mil<strong>it</strong>are che,<br />

grazie al movimento annuo di circa dieci milioni di<br />

passeggeri, si posiziona, in <strong>Italia</strong>, al primo posto nel<br />

settore. <strong>Il</strong> distretto della nautica rappresenta il settore<br />

più dinamico e internazionale dell’industria del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Molte realtà sono all’avanguardia nella produzione<br />

d’imbarcazioni di lusso o ad alta tecnologia: più<br />

di 70 aziende di cantieristica producono il 60 per cento<br />

delle imbarcazioni europee medio piccole, cioè fino<br />

agli otto metri di lunghezza. I brand più importanti<br />

presenti e tuttora operanti sono quelli di Cantieri Palumbo,<br />

che ha anche sedi a Napoli e Malta. Cantieri<br />

Rodriquez conserva ancora la leadership storica<br />

mondiale nell’alta veloc<strong>it</strong>à sul mare e, oggi, per rilanciarsi<br />

sul mercato dopo un periodo di forte crisi, ha<br />

pronto un prototipo ad “ala sommersa” che può rivoluzionare<br />

il mercato e richiamare nuovamente l’attenzione<br />

sulle tecnologie nautiche ad alta specializzazione.<br />

In provincia, altra realtà di livello internazionale<br />

è il gruppo Aicon, operatore della nautica dedicato<br />

alla progettazione, costruzione e commercializzazione<br />

d’imbarcazioni a motore, nello specifico yacht di<br />

lusso, e che ha il proprio quartier generale nell’area<br />

industriale di Giammoro.<br />

Se diamo uno sguardo nel campo della logistica navale,<br />

la Caronte & Tourist da diversi decenni è il vettore<br />

principale nello Stretto di Messina nel quale,<br />

ogni anno, vengono trasportate oltre due milioni di<br />

autovetture promuovendo un “movimento” turistico,<br />

salutare per entrambe le coste. In altri campi industriali,<br />

troviamo la Duferdofin, azienda di trasformazione<br />

dell’acciaio, l’unica nel Mezzogiorno nel suo<br />

genere. R<strong>it</strong>ornando alla tradizione come base per la<br />

produzione industriale segnaliamo la Simone Gatto,<br />

azienda di commercio di oli essenziali e di succhi<br />

agrumari con tecniche industriali di trasformazione<br />

sviluppate nel corso di circa 80 anni. Qui i migliori<br />

agrumi provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia diventano<br />

oli essenziali e succhi di primissima qual<strong>it</strong>à.<br />

Altro cap<strong>it</strong>olo mer<strong>it</strong>evole di attenzione è il settore della<br />

ceramica messinese: lo stile del lavoro e il decoro<br />

a mano, fanno di ogni singolo prodotto un pregiato ed<br />

esclusivo oggetto d’arte. Tale impostazione trova piena<br />

applicazione a Santo Stefano di Camastra, un piccolo<br />

comune messinese, con una grande vena creativa,<br />

tale da racchiudere il maggiore centro produttivo<br />

di ceramiche della Sicilia occidentale. La tradizione<br />

è molto antica ed è legata alla presenza nel terr<strong>it</strong>orio<br />

di cave di ottima argilla. Un tempo si fabbricavano oggetti<br />

di uso quotidiano in creta grezza: i bummuli e le<br />

quartare per l’acqua, le cannate per il vino, le giare<br />

per l’olio (terminologie care a Luigi Pirandello). Dalla<br />

seconda metà del Settecento si è sviluppata una ricchissima<br />

produzione di mattonelle maiolicate con vari<br />

motivi ornamentali. Oggi le botteghe artigiane, il cui<br />

ruolo è determinante nello sviluppo del paese, vantano<br />

un ricchissimo repertorio di forme, figure e colori,<br />

che coesistono con i motivi tradizionali, facendo di<br />

Santo Stefano un punto di riferimento nell’arte della<br />

ceramica. Messina, terza provincia siciliana per importanza<br />

di <strong>business</strong>, sposa il tradizionale costume<br />

“isolano” con le tecnologie avanzate presenti sul<br />

“continente”. Ne sono simbolo i cosiddetti “piloni<br />

dello Stretto”, tralicci in disuso della linea elettrica<br />

che attraversava lo Stretto di Messina: si tratta di due<br />

torri indipendenti, una collocata sulla sponda siciliana<br />

(alta 232 metri) e l’altra su quella calabrese (alta<br />

242 metri). Pur non avendo più alcuna funzione pratica,<br />

i due piloni non furono abbattuti e oggi, con lo status<br />

di monumenti storici tutelati, sono impiegati per le<br />

misurazioni meteorologiche, eserc<strong>it</strong>azioni di recupero<br />

in quota e telecomunicazioni.<br />

Dal 2006 il pilone della costa siciliana è aperto al<br />

pubblico: la vis<strong>it</strong>a è particolarmente “sfidante” se si<br />

pensa ai 1.250 gradini per raggiungere la piattaforma<br />

dalla quale si può ammirare un panorama di una bellezza<br />

ineguagliabile.<br />

Enrico Sbacchi<br />

Antonella Termine


66 IL RACCONTO<br />

DI MICHELA MURGIA<br />

STORYTELLING<br />

Michela Murgia<br />

Nata a Cabras nel 1972.<br />

Prima di approdare<br />

alla scr<strong>it</strong>tura compie<br />

studi teologici ed è<br />

stata docente di<br />

religione, vend<strong>it</strong>rice<br />

di multiproprietà,<br />

operatore fiscale,<br />

dirigente<br />

amministrativo<br />

in una centrale<br />

termoelettrica,<br />

portiere di notte<br />

e centralinista.<br />

Da questa sua ultima<br />

esperienza nasce<br />

il suo libro d’esordio<br />

<strong>Il</strong> mondo deve sapere<br />

(Isbn, 2006), da cui è<br />

tratto il film di Paolo<br />

Virzì Tutta la v<strong>it</strong>a<br />

davanti. Pubblica poi<br />

Viaggio in Sardegna.<br />

Undici percorsi nell’isola<br />

che non si vede (Einaudi,<br />

2008) e partecipa a<br />

numerose antologie<br />

di racconti. Con il suo<br />

ultimo romanzo,<br />

Accabadora, usc<strong>it</strong>o<br />

con Einaudi nel 2009,<br />

ha vinto numerosi<br />

premi tra cui il Premio<br />

Dessì, il Premio<br />

Mondello e il Premio<br />

Campiello. Di recente<br />

è usc<strong>it</strong>o per Einaudi<br />

Stile Libero il saggio<br />

Ave Mary. E la chiesa<br />

inventò la donna.<br />

In maniche di camicia il professor Francesco<br />

Martelli terminò il suo disegno<br />

alla lavagna nell’aula di tecniche della<br />

narrazione pol<strong>it</strong>ica della facoltà di Scienze<br />

della Comunicazione di Cagliari e si<br />

voltò verso i suoi studenti. C’erano molte<br />

ragazze sveglie e meno maschi, ma motivati;<br />

tutti avevano scelto quel corso opzionale<br />

per sincero interesse, ma qualcuno<br />

non senza intento polemico.<br />

– Scusi prof, ma in che senso lo storytelling<br />

pol<strong>it</strong>ico è una nuova tecnologia?<br />

Non ce le hanno sempre contate le balle<br />

i pol<strong>it</strong>ici?<br />

La risata si sparse nell’aula come una scarica<br />

elettrica lungo una rete di sinapsi. <strong>Il</strong><br />

professor Martelli si lasciò sfuggire un<br />

sorriso complice che durò un solo istante,<br />

poi riprese l’espressione seria di sempre<br />

e scosse la testa con studiata lentezza.<br />

– Mario, ce le hanno contate di sicuro,<br />

ma è solo da qualche anno a questa<br />

parte che il racconto pol<strong>it</strong>ico ha cominciato<br />

a diventare oggetto di studi scientifici.<br />

Oggi si parla esplic<strong>it</strong>amente di scienze<br />

della narrazione.<br />

Indicò con la mano il grafico sulla lavagna,<br />

che sembrava dargli ragione con la<br />

razional<strong>it</strong>à del suo schematismo. Gli<br />

studenti posarono gli occhi sul cerchio<br />

a spicchi che evidenziava le fasi della costruzione<br />

di un racconto minuziosamente<br />

programmato, con passaggi ben<br />

defin<strong>it</strong>i e una precisa serie di azioni narrative<br />

dirette all’obiettivo dichiarato:<br />

raccogliere il consenso degli elettori.<br />

– Non c’è pol<strong>it</strong>ico al giorno d’oggi<br />

che non metta in campo esperti di narrazione<br />

per costruirgli un’immagine autentica<br />

ed emozionalmente avvincente.<br />

– Autentica? – lo scetticismo nella<br />

voce della ragazza nella prima fila dei<br />

banchi non lo stupì. Gli occhi marroni<br />

dell’allieva lo interrogavano senza che<br />

fosse neppure necessario formulare la<br />

domanda esplic<strong>it</strong>amente.<br />

– Autentica, sì Marta. Nella nostra<br />

epoca non è più possibile costruire racconti<br />

pol<strong>it</strong>ici non autentici e farli durare<br />

nel tempo.<br />

– In che senso, prof ?<br />

Gli sguardi nell’aula erano tutti per lui,<br />

avidi di una risposta che nessuno degli<br />

studenti presenti riusciva a far collimare<br />

con la propria idea di comunicazione<br />

pol<strong>it</strong>ica.<br />

– Nel senso che le nostre società sono<br />

più o meno democratiche, quindi la<br />

stampa è più o meno libera e la gente ha<br />

a disposizione numerosi strumenti per<br />

opporre al racconto del pol<strong>it</strong>ico un altro<br />

racconto, non necessariamente<br />

conforme. Qualunque narrazione oggi<br />

è passibile di dissenso e per questo richiede<br />

un’estrema coerenza con la<br />

realtà. Le balle si svelano sub<strong>it</strong>o.<br />

– Alcuni blog esprimono dissenso<br />

narrativo?<br />

– Credo che potremmo dire così, sì.<br />

Le loro rivelazioni diminuiscono la<br />

credibil<strong>it</strong>à dei governi, quindi il consenso.<br />

In questo senso sono una contro-narrazione.<br />

Le facce degli studenti erano perplesse,<br />

tese. Era come se ciascuno di loro avesse<br />

fatto propria da tempo l’idea che pol<strong>it</strong>ica<br />

e finzione fossero due dimensioni<br />

del tutto complementari. Martelli se ne<br />

accorse e sospirò.<br />

– So che sembra impossibile da credere,<br />

eppure vi garantisco che applicare<br />

lo storytelling alla comunicazione pol<strong>it</strong>ica<br />

garantisce livelli di autentic<strong>it</strong>à e verificabil<strong>it</strong>à<br />

molto più alti di qualunque altro<br />

strumento di raccolta del consenso.<br />

– Prof, ma allora perché i pol<strong>it</strong>ici lo<br />

usano?<br />

Nell’aula scese un silenzio significativo.<br />

Martelli tacque per un lungo momento<br />

e cercò la risposta a quella richiesta, una<br />

domanda che dava per scontata la malafede<br />

di chi si occupa della cosa pubblica.<br />

– Credo che dipenda dal fatto che<br />

non lo hanno cap<strong>it</strong>o. Che sono convinti<br />

che le storie siano un efficace modo di<br />

manipolare le persone. Non sanno cos’è<br />

il patto narrativo.<br />

– Cos’è?<br />

– L’evidenza che la narrazione è una<br />

relazione orizzontale dove il lettore è<br />

un attore a sua volta. La comunicazione<br />

pol<strong>it</strong>ica che dimentica questo non fa<br />

narrazione. Fa propaganda.<br />

Gli allievi tacquero. La fine dell’ora fu<br />

accolta con sollievo. Nessuno degli studenti<br />

si trattenne oltre quel lim<strong>it</strong>e. Martelli<br />

tornò alla cattedra e riaccese il telefonino,<br />

generando l’arrivo in sequenza<br />

di una mezza dozzina di messaggi. Li<br />

guardò senza particolare curios<strong>it</strong>à, riconoscendo<br />

il numero del presidente provinciale<br />

della sinistra, del segretario<br />

della destra regionale e dell’onorevole<br />

ex democristiano. Sorrise stanco e mosse<br />

il pollice rapido, preciso. Cancella<br />

messaggio. Cancella messaggio. Cancella<br />

messaggio.


Sincronizzando<br />

il periodico di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Anno 2 numero 4 – Dicembre 2011<br />

Proprietario ed ed<strong>it</strong>ore<br />

Gruppo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Direzione, Amministrazione, Redazione<br />

Corso d’<strong>Italia</strong>, 41 – 00198 Roma<br />

sincronizzando@<strong>telecom<strong>it</strong>alia</strong>.<strong>it</strong><br />

Direzione Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Antonio Migliardi<br />

Francesco Cardamone<br />

Attilio Fiorentino<br />

Direttore Responsabile<br />

Cinzia Vetrano<br />

Progetto ed<strong>it</strong>oriale<br />

Pel<strong>it</strong>i Associati<br />

Coordinamento e consulenza ed<strong>it</strong>oriale<br />

Valeria Accornero<br />

Redazione<br />

Luciano Capanna<br />

Francesco Costanzo<br />

Francesca Impecora<br />

Barbara Lucangeli<br />

Ida Sirolli<br />

Remigio Somma<br />

Art Director<br />

Mario Pel<strong>it</strong>i<br />

Grafica e impaginazione<br />

Valerio Fanelli<br />

Hanno scr<strong>it</strong>to per Sincronizzando<br />

Mauro Broggi<br />

Michela Murgia<br />

Chiara Ottaviano<br />

Luciano Pero<br />

Hanno collaborato<br />

Donatella Addis<br />

Andrea Apostolo<br />

Annar<strong>it</strong>a Arillo<br />

Alice Baldisserri<br />

Giacomo Banda<br />

Massimo Benedetti<br />

Camilla Berto<br />

Francesca Brescia<br />

Giovanna Brun<strong>it</strong>to<br />

Carmine Bruno<br />

Sandra Calarco<br />

Marco Campana<br />

Melania Canova<br />

Bruna Capobianchi<br />

Mario Caroselli<br />

Carla Carturan<br />

Sonia Casaro<br />

Bianca Caselli<br />

Alessandra Cau<br />

Simonetta Cazzaro<br />

Marino Cecchi<br />

Daniele Cerrato<br />

Ettore Cervi<br />

Dario Chirichigno<br />

Chiara Cirimondo<br />

Andrea Coco<br />

Claudio Contini<br />

Michele Corcione<br />

Rosanna Cortinovis<br />

Paolo Costantini<br />

Cinzia D’Angelo<br />

Sante D’Anna<br />

Andrea d’Antonio<br />

Dalida D’Anzelmo<br />

Danilo Decaroli<br />

Stefano De Fazio<br />

Francesca Della Valle<br />

Irina De Rie<br />

Mauro De Stasio<br />

Egle De V<strong>it</strong>o<br />

Vincenzo Diana<br />

Marina Di Cosmo<br />

Denise Di Grandi<br />

Maria Letizia Di Marco<br />

Stefania Di Simio<br />

Giovanni Di Stasio<br />

Sergio Divino<br />

Rossella Farfarelli<br />

Carlo Filangeri<br />

Cinzia Filippone<br />

Federica Fontana<br />

Clara Fornabaio<br />

Federica Fragni<br />

Mariano Fraioli<br />

Luca Francesca<br />

Franco Frasca<br />

Elna Friso<br />

Cristiana Frumenti<br />

<strong>Il</strong>enia Galeazzo<br />

Marina Giardini<br />

Valeria Gliozzi<br />

Alessandra Greggio<br />

Maria Carolina Griziotti Lete<br />

Maria Gabriella Guerra<br />

Daniele Gulinatti<br />

Cristiano Habetswallner<br />

Giuseppe Hirsch<br />

Marco Iacolucci<br />

Maurizio Lavanga<br />

Carmine Lengu<strong>it</strong>o<br />

Cristoforo Lignola<br />

Marcella Logli<br />

Massimiliano Los<strong>it</strong>o<br />

Silvia Luciani<br />

Beatrice Lupati<br />

Leonardo Mangiavacchi<br />

Franco Marcelletti<br />

Daria Marinuzzi<br />

Ivana Maroni<br />

Sandro Matteazzi<br />

Matteo Mattiazzi<br />

Carmine Melaragni<br />

Paolo Menghini<br />

Cesare Mercuri<br />

Mario Micarelli<br />

Enrica Michieli<br />

Martina Migliorato<br />

Sarah Milazzo<br />

Boris Moltchanov<br />

Luciano Montaldo<br />

Alessandro Monti<br />

Martina Morato<br />

Roberto Musso<br />

Chiara Naldi<br />

Roberta Nicchiarelli<br />

Patrizia Nobile<br />

Elisabetta Nottola<br />

Enrico Novari<br />

Antonio Nuzzo<br />

Luca Ognibene<br />

Barbara Oliva<br />

Francesco Paciello<br />

Paola Panella<br />

Giulia Piermattei<br />

Tiziana Pironti<br />

Maristella Pisana<br />

Giuseppe Posca<br />

<strong>Il</strong>aria Pot<strong>it</strong>o<br />

Paolo Priolo<br />

Osea Querzola<br />

Settimo Antonio Re<br />

Serena Reali<br />

Fiorella Righetti<br />

Pietro Rogantini<br />

Stella Romagnoli<br />

Andrea Rubera<br />

Mario Ruggiero<br />

Maria Antonietta Russo<br />

Raffaella Ester Sabatino<br />

Alberto Sabbatucci<br />

Lucia Saccomano<br />

Stefano Salomoni<br />

Barbara Sanguigni<br />

Renato Santucci<br />

Rosa Sarti<br />

Enrico Sbacchi<br />

Nicola Scalabrini<br />

Mariar<strong>it</strong>a Serafino<br />

Marisa Seregni<br />

Giuseppe Sgrò<br />

Marta Simionato<br />

Gianfranco S<strong>it</strong>à<br />

Gaia Spinella<br />

Rossella Spinelli<br />

Barbara Stranges<br />

Nora Szilagy<br />

Stefano Tardella<br />

Allegra Tarizzo<br />

Lorenzo Teramo<br />

Antonella Termine<br />

Maurizio Tranquilli<br />

Barbara Vaccarelli<br />

Claudio Valentini<br />

Alessandro Vendrame<br />

Caterina Verardi<br />

Manlio Giovanni Viglianisi<br />

Simone Zafferani<br />

Marco Zampagli<br />

Marco Zaninelli<br />

Laura Zennaro<br />

Amministrazione<br />

Lucilla Mancini<br />

<strong>Il</strong>lustrazioni<br />

Alberto Ruggieri (pagg. 18-19)<br />

Fotografie<br />

Riccardo Adelini<br />

Daniele Antoni Paoli<br />

Moreno Balzani<br />

Marino Bastianello<br />

Claudia Cammisecra<br />

Katia Carota<br />

Luigi Chiriacò<br />

Giuseppe Di Lorenzo<br />

Sergio Fallucca<br />

Domenico Giampà<br />

Fabrizio Ignesti<br />

Hildegard Adelheid Kuss<br />

V<strong>it</strong>toria Marletta<br />

Francesca Romana Mariani<br />

Alessandro Maria Martino<br />

Rosanna Merola<br />

Claudio Patrizi<br />

Francesco Sabetti<br />

Bruno Spiezia<br />

Patrizia Valfrè<br />

Archivio Corbis<br />

Archivio Getty Images<br />

Archivio Gruppo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Archivio Storico <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />

Consorzio Tutela Formaggi DOP<br />

Meloni-Deidda<br />

Si ringrazia Media World<br />

per l’immagine di copertina<br />

Tipografia<br />

Varigrafica Alto Lazio<br />

Zona Industriale Settevene Nepi<br />

01036 – Nepi (VT)<br />

Registrazione<br />

Periodico iscr<strong>it</strong>to al Tribunale di Milano<br />

numero 126 del 22 febbraio 2006<br />

Chiuso in tipografia<br />

18 novembre 2011<br />

Testi, fotografie, disegni<br />

Riproduzione vietata copyright ©<br />

L’ed<strong>it</strong>oria di <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> comprende anche<br />

notiziariotecnico<br />

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Carta ecologica riciclata Fedrigoni Symbol Freelife Satin<br />

Prodotto realizzato impiegando carta certificata FSC Mixed Sources COC-000010.<br />

Prodotto realizzato impiegando carta con marchio europeo di qual<strong>it</strong>à ecologicaEcolabel – Rif. N°

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