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Impiego delle tecniche di imaging nelle demenze - Istituto Superiore ...

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<strong>Impiego</strong> <strong>delle</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>imaging</strong> <strong>nelle</strong> <strong>demenze</strong><br />

Introduzione<br />

Le <strong>demenze</strong> comprendono un insieme <strong>di</strong> patologie (demenza <strong>di</strong> Alzheimer, vascolare,<br />

fronto-temporale, a corpi <strong>di</strong> Lewy, eccetera) che hanno un impatto notevole in termini<br />

socio-sanitari, sia perché un colpiscono un numero sempre più alto <strong>di</strong> famiglie, sia perché<br />

richiedono una rete integrata qualificata <strong>di</strong> servizi sanitari e socio-assistenziali.<br />

Le <strong>demenze</strong>, inoltre, rappresentano una <strong>delle</strong> maggiori cause <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità. Dato il progressivo<br />

invecchiamento della popolazione generale, sia nei paesi occidentali sia in quelli<br />

in via <strong>di</strong> sviluppo, è facile ritenere che queste patologie possano <strong>di</strong>ventare in tempi brevi<br />

un problema sempre più rilevante in termini <strong>di</strong> sanità pubblica. Infatti, il maggior fattore<br />

<strong>di</strong> rischio associato all’insorgenza <strong>delle</strong> <strong>demenze</strong> è l’età.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista epidemiologico si assiste a una fase <strong>di</strong> transizione, <strong>di</strong> passaggio<br />

cioè dalla fase III alla IV nella struttura della popolazione. Nel mondo vi sono 650 milioni<br />

<strong>di</strong> persone con una età maggiore <strong>di</strong> 65 anni (400 nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo) e 21,4<br />

milioni con una età maggiore <strong>di</strong> 80 anni. Si stima che nel 2025 ci saranno circa 1,2 miliar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> persone con una età maggiore <strong>di</strong> 65 anni (840 nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo), con<br />

una quota della popolazione europea del 29% e <strong>di</strong> quella italiana del 35%. La popolazione<br />

mon<strong>di</strong>ale ultraottantenne sarà pari a 35,7 milioni. Gli stu<strong>di</strong> epidemiologici consentono<br />

<strong>di</strong> stimare nella fascia d’età superiora a 65 anni una prevalenza del 6,4% per tutte<br />

le <strong>demenze</strong>. In Europa si stima che la prevalenza <strong>delle</strong> <strong>demenze</strong> aumenti dall’1.6% nella<br />

classe d’età 65-69 anni al 22,1% in quella maggiore <strong>di</strong> 90 anni nei maschi e dall’1 al<br />

30,8% rispettivamente <strong>nelle</strong> donne. I tassi <strong>di</strong> incidenza per demenza a livello europeo variano<br />

dal 2,4 per 1.000 anni persona nella classe d’età 65-69 anni al 40,1 per 1.000 anni<br />

persona in quella maggiore <strong>di</strong> 90 anni nei maschi e dal 2,5 all’ 81,7 rispettivamente <strong>nelle</strong><br />

donne. Sulla base <strong>di</strong> queste stime epidemiologiche il numero <strong>di</strong> casi incidenti <strong>di</strong> demenza<br />

all’anno in Italia sarebbe pari a circa 150.000-200.000 persone mentre quello dei<br />

casi prevalenti raggiungerebbe la cifra <strong>di</strong> circa 1.000.000 <strong>di</strong> persone.<br />

La rilevanza del problema, quin<strong>di</strong>, insieme all’esigenza <strong>di</strong> uniformare le procedure<br />

<strong>di</strong>agnostiche riducendone la variabilità d’uso e d’interpretazione, rappresenta il razionale<br />

<strong>di</strong> questo documento, che mira a definire il ruolo <strong>delle</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>imaging</strong> nella <strong>di</strong>agnosi<br />

e nel follow up <strong>delle</strong> principali malattie che causano demenza.<br />

Bibliografia<br />

1. AAVV. Prevalence of chronic <strong>di</strong>seases in older<br />

Italians: comparing self-reported and clinical<br />

<strong>di</strong>agnoses. The Italian Longitu<strong>di</strong>nal Study<br />

on Aging Working Group. Int J Epidemiol<br />

1997;26(5):995-1002.<br />

2. Benedetti MD et al. Prevalence of dementia<br />

and apolipoprotein E genotype <strong>di</strong>stribution in<br />

the elderly of Buttapietra, Verona province, Italy.<br />

Neuroepidemiology 2002;21:74-80.<br />

3. De Ronchi D et al. The effect of education on<br />

Introduzione<br />

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