Relazione Anno 2009 - Dipartimento di Fisica G. Occhialini - Infn
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<strong>Relazione</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> “G. <strong>Occhialini</strong>”, anno <strong>2009</strong><br />
possibile accedere ai finanziamenti e alle facilities dell'EURATOM. Il principale<br />
risultato ottenuto da queste ricerche ha riguardato la realizzazione <strong>di</strong> due spettrometri<br />
per neutroni <strong>di</strong> fusione istallati sul tokamak JET nell’ambito <strong>di</strong> una collaborazione<br />
con l’Università <strong>di</strong> Uppsala. Lo spettrometro denominato MPR (magnetic proton<br />
recoil spectrometer) è in uso dal 1996, e ha prodotto dati innovativi in plasmi <strong>di</strong><br />
deuterio-trizio con alta potenza <strong>di</strong> fusione (1-16 MW). Il secondo spettrometro si<br />
basa sulla tecnica del tempo <strong>di</strong> volo ed è denominato TOFOR (time of flight –<br />
optimized rate). La sua istallazione è stata ultimata e ha iniziato la prese dati in<br />
plasmi <strong>di</strong> deuterio a partire dalla primavera del 2006. Con questi strumenti è stato<br />
ridefinito il ruolo della spettroscopia neutronica nei plasmi <strong>di</strong> fusione e, in<br />
particolare, nello stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica degli ioni veloci nel plasma.<br />
Oltre alla spettroscopia neutronica il gruppo <strong>di</strong> Bicocca si interessa della<br />
spettroscopia gamma nei plasmi <strong>di</strong> fusione. In particolare è in corso un progetto che<br />
prevede la realizzazione <strong>di</strong> nuovi spettrometri gamma ultraveloci da installare su<br />
JET. Nel 2008 è stato istallato su JET un rivelatore <strong>di</strong> tipo HPGe ad alta efficienza<br />
che ha prodotto i primi risultati <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> allargamento Doppler <strong>di</strong> picchi <strong>di</strong><br />
emissione gamma. E’ stato inoltre progettato un rivelatore a scintillazione <strong>di</strong> LaBr3<br />
che opererà a partire dal <strong>2009</strong>.<br />
5) Spettroscopia neutronica dei materiali<br />
Nel corso degli anni le competenze inerenti la spettroscopia neutronica dei plasmi<br />
sono state applicate ad un <strong>di</strong>verso settore della fisica della materia, quello della<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> neutroni epitermici (con energia fino a 100 eV) con applicazioni, ad<br />
esempio, per lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> singola particella in sistemi quantistici. Sono<br />
in particolare da segnalare due progetti in corso:<br />
Il progetto Ancient Charm. Finanziato dalla Commissione Europea (FP6), il<br />
progetto comprende 10 partner ed è coor<strong>di</strong>nato da Milano-Bicocca. Scopo del<br />
progetto è lo sviluppo <strong>di</strong> tecniche d’indagine quantitativa e non invasiva dei beni<br />
culturali me<strong>di</strong>ante neutroni. In particolare si utilizzano le risonanze neutroniche per<br />
determinare la mappa tri<strong>di</strong>mensionale della composizione elementare <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong><br />
interesse archeologico o artistico. Nel 2008 sono stati ultimati tutti gli apparati<br />
strumentali necessari per la sperimentazione su campioni <strong>di</strong> interesse archeologico.<br />
Il progetto PANAREA. Finanziato dal CNR, prevede la realizzazione dell’Accordo<br />
<strong>di</strong> ricerca “Agreement concerning collaboration in scientific research at the<br />
spallation neutron source ISIS” tra CNR e STFC. Il progetto comprende 4 partner<br />
italiani ed è coor<strong>di</strong>nato da Milano-Bicocca. Scopo del progetto è fornire<br />
strumentazione e risorse umane per la progettazione, costruzione e messa in prova <strong>di</strong><br />
due nuove linee <strong>di</strong> fascio della sorgente <strong>di</strong> neutroni ISIS. Le due linee hanno come<br />
principale applicazione l’irraggiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi elettronici e l’analisi per<br />
immagini tomografiche.<br />
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