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26 • CASORATE PRIMO<br />
WWW.PUDIVI.IT STAMPABILE SU CARTA FORMATO A4<br />
GIUGNO <strong>2012</strong> • PUNTO DI VISTA<br />
SOLDI & INVESTIMENTI<br />
LA RUBRICA MENSILE CURATA DAL DOTTOR DANIELE BOSIO<br />
EURO, CHE SUCCEDE?<br />
La valutà c’è, ma ogni Paese fa da sè<br />
a cura del Dott. Daniele Bosio<br />
Consulente Finanziario<br />
Indipendente (FEE Only)<br />
L’ quello della crisi che<br />
argomento che tiene<br />
banco in questo periodo<br />
è senz'altro<br />
sta attanagliando l'Europa. Oltre a<br />
percepirne gli effetti negativi nella<br />
vita di tutti i giorni, per i cittadini<br />
italiani e non solo, all'orizzonte<br />
si delinea lo spettro di una disgregazione<br />
dell'Unione Europea. In<br />
realtà il termine disgregazione è<br />
eccessivo in quanto una vera e propria<br />
integrazione, come era nelle<br />
intenzioni originarie, non è mai<br />
stata fatta. Ed è proprio da questa<br />
unione parziale che derivano tutti<br />
i problemi di oggi. In effetti è stata<br />
creata un'unione valutaria, mantenendo<br />
ben distinte le caratteristiche<br />
fiscali ed economiche dei singoli<br />
paesi. Alcuni economisti avevano<br />
previsto che senza un'integrazione<br />
totale, alle prime difficoltà,<br />
l'Europa avrebbe ceduto.<br />
METTIAMOCI nei panni dei<br />
paesi più virtuosi tra cui possiamo<br />
ricordare la Germania, l'Olanda e<br />
l'Austria. Per queste nazioni dover<br />
far fronte con soldi propri alle difficoltà<br />
economiche di paesi come<br />
Clicca sul link:<br />
Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna<br />
e <strong>It</strong>alia non deve essere piacevole.<br />
La reticenza è comprensibile<br />
se pensiamo alla gestione non<br />
proprio rigorosa delle finanze di<br />
questi paesi nel corso della storia.<br />
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LA DOMANDA che ci dovremmo<br />
porre è perché gli stati ‘virtuosi’<br />
hanno accettato di unirsi agli altri?<br />
Lo spaventoso debito pubblinomico.<br />
Basta ricordare il ritardo<br />
nel definire la questione greca.<br />
LA GRECIA sarebbe stata salvata<br />
all'inizio della crisi con 150 miliardi<br />
di euro. I ritardi accumulati<br />
negli interventi, dovuti a visioni diverse,<br />
hanno portato a perdite dieci<br />
volte superiori. Si stima infatti<br />
che a causa della crisi greca, siano<br />
stati bruciati 1500 miliardi di euro<br />
La Grecia si sarebbe potuta<br />
salvare con 150 miliardi di<br />
euro, ma si è perso tempo<br />
co italiano e la debolezza delle economie<br />
greca e portoghese erano<br />
note fin dai tempi dei primi accordi.<br />
Il debito pubblico italiano non<br />
si è formato nel corso degli ultimi<br />
mesi. I paesi più forti avrebbero<br />
dovuto accelerare il processo di integrazione<br />
proprio per evitare la situazione<br />
attuale. E' innegabile che<br />
il tutto è partito da una crisi senza<br />
precedenti che ha investito delle<br />
istituzioni impreparate alla velocità<br />
di deterioramento del quadro ecoin<br />
termini di capitalizzazione delle<br />
borse fino ad oggi. In questi giorni<br />
molti analisti sostengono che il<br />
tempo a disposizione dell'Europa<br />
è quasi finito. George Soros, uno<br />
dei più grandi investitori e speculatori<br />
mondiali, ha stimato che all'Europa<br />
restano 3 mesi per risolvere<br />
la crisi e mantenere in piedi<br />
l'euro.<br />
LE CRONACHE riportano come<br />
il principale ostacolo ad una risoluzione<br />
collegiale della crisi sia la<br />
Germania. In effetti la posizione<br />
tedesca è inconcepibile dalla maggior<br />
parte degli osservatori. A mio<br />
modesto parere, negli ultimi 100<br />
anni, la Germania si è trovata altre<br />
volte ad avere posizioni contrarie<br />
ad ogni buon senso e la cosa di<br />
certo non mi rassicura. Non ha senso<br />
elevarsi a stato virtuoso e forte<br />
spingendo, con politiche di austerità,<br />
gli altri stati dell'unione nel<br />
baratro. Gli economisti prevedono<br />
che una dissoluzione dell'euro<br />
porterà gravi danni anche allo stato<br />
tedesco. Per fare un esempio<br />
pratico, una automobile BMW, per<br />
un italiano uscito dall'euro, costerebbe<br />
il doppio di quanto costa ora.<br />
Quanti italiani potrebbero permettersela?<br />
E quante BMW esporterebbe<br />
la Germania in <strong>It</strong>alia con la<br />
lira? L'economia tedesca si basa<br />
per il 65% sulle esportazioni e la<br />
crisi europea sta portando tutti gli<br />
stati in grado di acquistare i prodotti<br />
tedeschi, nella condizione di<br />
Gli economisti<br />
sapevano che<br />
senza una vera<br />
integrazione<br />
fiscale, alle<br />
prime difficoltà<br />
l’euro avrebbe<br />
vacillato<br />
non poterlo più fare. Molte persone<br />
mi chiedono cosa accadrebbe<br />
se si ritornasse alla lira. A questa<br />
domanda è difficile rispondere con<br />
certezza. Possiamo però immaginare<br />
alcuni scenari che sembrano<br />
accomunare il pensiero di molti.<br />
TORNARE ALLA LIRA significherebbe<br />
perdere nell'arco di pochi<br />
giorni il 50% di PIL. Si perderebbe<br />
in pochi giorni il 50% di<br />
valore dei nostri stipendi, dei nostri<br />
investimenti e dei nostri immobili.<br />
Un caffè costerebbe il<br />
doppio di oggi. Cosa da non sottovalutare,<br />
la maggior parte delle<br />
persone si è indebitata in euro. Ciò<br />
vuol dire che le rate del mutuo rimarranno<br />
le stesse ma lo stipendio<br />
come abbiamo detto avrà un<br />
valore dimezzato. Alcuni di questi<br />
danni si potrebbero evitare,<br />
specialmente per ciò che riguarda<br />
gli investimenti. Gli immobili<br />
purtroppo hanno il difetto che non<br />
si possono spostare. Ma questo<br />
non è l'argomento di oggi.<br />
NEI PRIMI ANNI la crisi sarà<br />
devastante, almeno fino a quando<br />
l'economia non si riprenderà e<br />
comincerà a beneficiare della<br />
competitività della nostra moneta<br />
svalutata. Ma a quel punto dovremo<br />
vedercela con i paesi emergenti<br />
e vista l'efficienza del nostro<br />
stato, non sarei molto ottimista.<br />
In pratica ogni italiano dovrebbe<br />
augurarsi che questo scenario<br />
non si verifichi e che i politici<br />
europei trovino una soluzione.<br />
Certamente il cambio 1936,27<br />
lire per un euro è stato penalizzante<br />
per noi ma il percorso inverso<br />
sarebbe ancora più tragico.