annÃ©e i jahrgang i anno saison 2011 i 2012 - Schweizerischer ...

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122654_SchweizerSchiedsrichter_4_11-12_(001_032)_korr.qxd:SSV_Info_NR.4_Umbruch 8.6.2012 12:47 Uhr Seite 20 La cronaca Atti di violenza contro gli arbitri L’ASA non sta più a guardare ... 22 Molta pressione per gli arbitri ticinesi nella stagione 2011/2012. (foto: internet) Violenza in campo Tanti, troppi casi sono accaduti durante questa stagione dove l’arbitro è stato oggetto di diverse violenze fisiche e verbali. Nel complessivo i casi sono oltre 25 durante tutta la stagione. Se è vero che il numero rientra nella norma di ciò che può succedere in una stagione, altrettanto non è nella norma la gravità con la quale si ripetono certi episodi. Partite sospese, sia a livello di attivi che di allievi, in quanto non si è più in grado di accettare che l’arbitro possa prendere delle decisioni anche quando dai più non sono condivise. Fare l’arbitro non è certamente facile, farlo in questo periodo è diventato ancora più difficile, è una sfida con se stessi e contro il proliferare di una certa violenza che ormai la società civile ci propina tutti i giorni. Eh si, la società è cambiata, i tempi sono cambiati, c’è meno voglia di accettare le altre persone, c’è più esasperazione, più maleducazione e forse più voglia di trovare il sistema di sfogare le proprie tensioni settimanali che ci si porta appresso dalla propria attività lavorativa o da qualche situazione famigliare. Ma il calcio non è un cuscino da boxe per sfogare tutte le proprie esasperazioni. Il calcio è un gioco genuino e sano che una persona pratica, perché gli piace, perché lo ama e perché vuole stare qualche ora in compagnia di altre persone, amici e conoscenti per condividere uno stesso interesse, ma anche per se stesso e per la sua salute fisica. E come in tutti gli sport, anche il calcio ha delle regole alla quale siamo tenuti a rispettare e per farle rispettare ci sono i direttori di gioco che innanzitutto prima di essere arbitri, sono delle persone, mosse dallo stesso sentimento condiviso dai calciatori. Sono persone che devono essere rispettate in primo luogo come esseri umani e non solo per la funzione che ricoprono. Alcuni di voi mi diranno, ma a volte sono proprio gli arbitri a provocare certe situazioni con il loro atteggiamento o con la carenza di conoscenza delle regole. Ebbene a queste persone voglio dire quanto segue: come ci sono giocatori che sbagliano sotto porta delle reti ormai già fatte, oppure dei passaggi «facili»; anche l’arbitro a volte sbaglia a «leggere» il gioco. Io non credo che gli arbitri abbiano un atteggiamento di supponenza a priori con i giocatori, se succede è perché in qualche modo gli arbitri vengono provocati. Il grande punto sta nel fatto che oggi si deve dare agli arbitri tutti gli strumenti necessari per saper leggere il gioco in maniera diversa, facendo un analisi anche del loro atteggiamento in determinate situazioni. Capire quando sono gli arbitri a provocare determinate situazioni è davvero importante, perché solo comprendendo il problema si possono mettere in campo strategie diverse per gestirle. Il saper non reagire a determinate provocazioni da parte di alcuni giocatori, dirigenti e spettatori oggi è molto importante. Agire al momento giusto, senza farlo in maniera spropositata e plateale diventa un arte che non tutti gli arbitri hanno nel loro bagaglio, perché il singolo ha un proprio carattere ed una propria visione del gioco ed una propria astrazione sociale. Si tratta quindi di fornire anche agli arbitri gli strumenti giusti per riconoscere le situazioni che a loro si presentano, consentendogli di prendere le misure più appropriate in base alla gravità delle situazione. In questi ultimi tempi la DSA ha cercato di anteporre il dialogo con gli allenatori ed i dirigenti per cercare di risolvere il grosso del problema, ma purtroppo l’assenteismo anche di personalità delle società non ha permesso alla categoria arbitrale di far comprendere dall’altra parte della barricata i propri problemi. E diamine, smettiamola di pensare che gli arbitri non conoscono il regolamento! Certo alcuni hanno più difficoltà degli altri, ma regolarmente gli arbitri si sottopongono a test sulle regole e coloro che non raggiungono la sufficienza vengono ripresi nei corsi appositi per i carenti alle regole. In generale gli arbitri le regole le sanno, e anche bene. Maggiore è il problema per coloro che sostengono di sapere le regole (dirigenti, giocatori e spettatori) risultando poi che non le sanno affatto. Vorrei poter essere smentito su questo punto, ma si potrebbe certamente sottoporre un test alle regole anche agli allenatori ed hai giocatori per vedere che tipo di risultati si risconterebbero. Oggi la formazione degli allenatori non comprende una parte di conoscenza alle regole di gioco. Che cosa fare? Innanzitutto come Associazione Svizzera Arbitri Regione Ticino, abbiamo deciso di denunciare in due occasioni questo tipo di violenze contro gli arbitri, proprio per rendere più sensibili tutti gli addetti ai lavori sul problema arbitrale. Farlo attraverso i media, in modo capillare, per noi è stato molto importante perché ha permesso comunque di attualizzare un tema che stava diventando sempre più difficile da gestire, facendo anche una certa dose di prevenzione e mettendo l’accento su certe particolari situazioni che si sono venute a creare durante il campionato. La mia impressione personale è che questo tipo di lavoro di prevenzione sia riuscito ottimamente in quanto, girando per i vari campi di calcio, diversi dirigenti e giocatori hanno espresso grande solidarietà con quanto da noi denunciato. Una solidarietà che ci indica di essere sulla strada giusta. I proclami comunque fini a se stessi crediamo non servano comunque a molto. Da parte del nostro comitato è stato presentato un decalogo di otto misure da prendere nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare ulteriormente nei prossimi anni. Una di queste misure, condivisa con la Federazione Ticinese di Calcio, è l’inizio ritardato delle varie partite di calcio. Vi sono comunque altre misure che l’ASA ha proposto tra le quali lo spostamento su campo neutro di partite le cui società si sono rese colpevoli di gravi condotte antisportive nei confronti degli arbitri. Misura questa che peraltro è già di possibile applicazione in quanto prevista dal regolamento della FTC. Per le altre misure proposte alla FTC, le stesse non hanno trovato un consenso e qui l’ASA Regione Ticino, di volta in volta, deciderà se e quali misure applicare nel caso in cui vi fossero nuove violenze contro gli arbitri. Per concludere il mio articolo voglio rendere attenti tutti i colleghi su un'altra problematica, quella della gestione delle informazioni con i media. Se è pur vero che in qualità di Associazione siamo usciti allo scoperto denunciando i vari casi, è pur vero che da parte nostra, nei comunicati stampa, non sono mai stati forniti ai media i nomi delle società o dei giocatori coinvolti, specie quando i fatti sono oggetto di un inchiesta in corso da parte della Federazione Ticinese di Calcio. Stefano Meroni, Vicepresidente ASA Regione Ticino 22 23
122654_SchweizerSchiedsrichter_4_11-12_(001_032)_korr.qxd:SSV_Info_NR.4_Umbruch 8.6.2012 12:47 Uhr Seite 21 ASA Regione ticino Un cantiere aperto! Cari colleghi, Mai come in questi ultimi anni, l’ASA Regione Ticino, si è impegnata su più fronti per la classe arbitrale ticinese, indistintamente dal numero di associati che possiede. La sua presenza sul contesto arbitrale Canton ticinese si è fatta sentire su più fronti, smuovendo in parte un periodo di pericolosa stagnazione nella quale il movimento arbitrale si trovava. SCHWEIZER Schiedsrichter La nostra associazione ha saputo cogliere un certo malcontento che stava proliferando tra diversi arbitri ed ha creato un sondaggio durante lo scorso mese di ottobre, dove ha potuto raccogliere preziosi dati per un analisi complessiva. Il documento definitivo del sondaggio sarà reso pubblico durante il mese di luglio e sarà inviato a tutti gli arbitri per conoscenza. Eccovi alcuni dati salienti del sondaggio: In sostanza si può costatare in primo luogo che la partecipazione al sondaggio tra tutti gli arbitri è stata del 54%. Ricordiamo che il questionario non era obbligatorio, ma era caldamente consigliato per avere una fotografia dello stato di salute del settore arbitrale che più si avvicinasse alla realtà attuale. Per taluni il 54% di partecipazione è salutato in modo positivo, tuttavia a preoccupare l’ASA è quel 46% di arbitri che non hanno potuto o voluto partecipare al sondaggio. I motivi possono essere diversi, ma si potrebbe anche azzardare l’ipotesi che non si senta più quel senso di appartenenza degli arbitri al movimento arbitrale. Una questione su cui riflettere … Nell’ambito del questionario si sono sviluppati diversi argomenti comprendenti quattro settori ben distinti, ossia ASA Regione Ticino, Gruppi Regionali, Federazione Ticinese di Calcio e Direzione della Sezione Arbitrale. Si evince come il lavoro effettuato negli ultimi anni dall’ASA Regione Ticino sia giudicato in modo discreto. Gli arbitri hanno detto chiaramente che vi debba essere una continuità nella collaborazione con la DSA, cosa che peraltro già oggi per taluni argomenti funziona bene. Oggi l’ASA Regione Ticino rappresenta oltre l’ 80% degli arbitri che hanno partecipato al sondag- Questionario: Le risposte domanda 1 domanda 2 domanda 3 domanda 4 domanda 5 domanda 6 domanda 7 domanda 8 lit. C lit. C lit. B lit. B lit. B lit. A lit. B lit. C Progetto del gruppo di lavoro indipendente appoggiato dall’ASA Ticino. gio. Fatto che ci spinge ad impegnarci con maggiore vigore e passione per la causa arbitrale. Diverse anche le critiche verso la nostra associazione, critiche che potrete leggere all’interno del rapporto definitivo, una volta pubblicato. A questo scopo l’ASA sta, per il tramite di un gruppo apposito, elaborando i correttivi da porre anche all’interno del nostro comitato. Anche i gruppi regionali hanno ottenuto un ottimo risultato dove oltre l’80% ha giudicato buono il lavoro profuso in generale. Ai gruppi regionali è stato chiesto di analizzare la loro singola situazione per poter apportare delle migliorie segnalate dal sondaggio. Presto i vari comitati dei gruppi regionali ci ragguaglieranno in merito alle modifiche che intendono adott a r e . Vi è da dire che la percentuale di soddisfazione così alta per ASA e Gruppi regionali è anche dettata dal fatto che questi movimenti hanno uno scopo prettamente aggregativo e non decisionale, di conseguenza l’accettanza di questi enti risulta essere facilitata. Sulla Federazione Ticinese di Calcio i rapporti con il segretariato sono giudicati discreto buoni dagli arbitri. Gli stessi hanno comunque chiesto di poter venire a conoscenza delle decisioni che vengono prese a seguito delle inchieste che Attività ASA: Stagione 2011 – 2012 Torneo Svizzero degli arbitri (Abtwil SG) il 6/7 luglio 2012 *** Settimana sportiva dell’arbitro (Arosa, GR) dal 14 al 21 luglio 2012 (foto: Stefano Meroni) vedono loro coinvolti. In generale gli arbitri si sentono valorizzati dalle proprie società d’appartenenza anche se molti non partecipano alla loro vita sociale. L’ 80% degli arbitri riceve una rifusione delle proprie spese per il materiale arbitrale acquistato. Per quanto riguarda la Direzione della Sezione Arbitrale qui abbiamo avuto i dati più interessanti da un certo punto di vista e sotto certi versi anche i dati più preoccupanti. Il rapporto che gli arbitri hanno indicato di avere con la DSA è da considerarsi discreto. Tuttavia gli arbitri si sentono rappresentati solo al 48%. Dal sondaggio emerge chiaramente che il movimento arbitrale oggi desidera un cambiamento di tutto il sistema di gestione della conduzione arbitrale. In particolare, stando all’esito del sondaggio, l’attuale DSA risulterebbe avere un rapporto distaccato dalla base degli arbitri. Preoccupa il fatto che il 53% degli arbitri ha dichiarato di non conoscere i membri della DSA. (continuazone a pag 24) L’Arbitre SUISSE L’Arbitro SVIZZERO 22 23
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