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16 Gente ritratto
La Posta n. 4/2010
www.posta.ch/giornaledelpersonale
Indiscreto
Chi è veramente Daniel
Hügi, direttore di Presto
Presse-Vertriebs SA?
Che cosa sognava di
diventare da bambino?
Da giovane mi sarebbe piaciuto diventare
guardia forestale o guida turistica.
Chi è il suo modello?
Ho incontrato molte persone che ai miei
occhi hanno delle qualità esemplari in
diversi settori. Cerco di integrare queste
capacità nella mia vita e nelle mie attività.
Se fosse un animale, quale sarebbe?
Un gatto perché è un animale indipendente
che rimane fedele a se stesso nonostante
lo stretto rapporto con gli esseri
umani e il loro affetto e non si lascia mai
veramente addomesticare.
Qual è il suo più grande difetto?
In moto adoro provare l’ebbrezza della
velocità. E non posso avvicinarmi alla
pasticceria Tschirren a Berna senza acquistare
una fetta di dolce alle arance candite.
Se avesse una macchina del tempo, in
che epoca andrebbe?
Essendo nato alla fine degli Anni Cinquanta,
mi piacerebbe rivivere gli Anni Sessanta.
Mi affascina quest’epoca di rivoluzione
pacifica, di voglia di libertà e di rivolta
contro adulti ed establishment. Poter vivere
ai tempi di Woodstock, dei Beatles e dei
Rolling Stones doveva essere il massimo!
Qual è il suo motto?
80/20 – non sono perfezionista e do il
massimo per realizzare al meglio l’80%
determinante di qualsiasi progetto entro i
termini previsti. Poi, se necessario, si può
sempre completare anche il 20% restante.
Lo sport è una passione che si tramanda da padre in figlio nella famiglia Ponti: Gabriel Ponti l’ha ereditato dal
Uno sportivo pre
Gabriel Ponti, responsabile di una base di distribuzione, è stato
recentemente designato dalla città di Bienne miglior giocatore di
hockey inline. Oggi però lo sport non è più al centro della sua vita.
E il suo libro preferito?
Le opere di Stephen King e Dean Koontz.
Per rilassarmi mi piace leggere delle storie
che non hanno a che fare con la realtà.
La cosa più pazza che ha fatto?
Con un amico ho attraversato il Sahara in
moto, senza aiuto, come bagaglio solamente
una tenda, molta acqua e qualche tanica
di benzina di riserva.
Quale meta personale si è prefisso?
Percorrere la Route 66 in moto con mia
moglie come passeggera.
Testo: Sandra Gonseth / Foto: Monika Flückiger
«Ormai sono semplicemente un tifoso dell’EHC
Bienne», dice Gabriel Ponti sorridendo.
Ma non è sempre stato così. Figlio del leggendario
portiere Georges Ponti, Gabriel ha masticato
hockey sin da piccolo. «Per noi ragazzi
avere come padre un atleta famoso era una
cosa normale, così come essere avvicinati regolarmente
dai tifosi quando camminavamo per
le strade di Bienne». Ma Gabriel Ponti non è
mai stato attratto dall’hockey su ghiaccio. «Da
bambino mi spaventava la durezza degli allenamenti»,
confessa e aggiunge di essersi presto
reso conto che avrebbe dovuto portare il peso
di un cognome importante.
Trovare la propria strada
Sulla scia del boom dei pattini in linea negli
Anni Ottanta, Ponti fonda nel 1989 il club di
hockey «Bienne Skater 90». Nel 1990 nasce la
Federazione svizzera di Inline-Hockey e nel
1992 la Federazione internazionale. «Abbiamo
creato tutto da zero, dalle regole di gioco agli