Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...
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IRFMN<br />
Inibizione del segnale me<strong>di</strong>ato da PI3K/Akt<br />
Nelle cellule <strong>di</strong> carcinoma ovarico il gene PI3K è spesso superespresso o mutato e questa<br />
chinasi è quin<strong>di</strong> attivata costitutivamente. La conseguenza è la presenza <strong>di</strong> proteine coinvolte<br />
nella sopravvivenza cellulare, come akt, costitutivamente fosforilate e quin<strong>di</strong> attive. Questo<br />
progetto ha valutato la capacità dei tetra e pentainositoli fosfati ed alcuni dei loro analoghi, <strong>di</strong><br />
inibire il reclutamento <strong>di</strong> akt sulla membrana e la sua ulteriore fosforilazione. IP5 ed alcune<br />
nuove molecole <strong>di</strong> sintesi sono stati capaci <strong>di</strong> ridurre la fosforilazione <strong>di</strong> akt e quin<strong>di</strong> la crescita<br />
cellulare. L’attività <strong>di</strong> queste molecole non è limitata al tumore ovarico, ma è stata <strong>di</strong>mostrata<br />
anche per altri tumori come quelli alla mammella e la prostata. La possibilità <strong>di</strong> combinare<br />
inibitori <strong>di</strong> PI3K e <strong>di</strong> mTOR ( una chinasi a valle <strong>di</strong> PI3K e akt) è stata valutata. E’ stato infatti<br />
<strong>di</strong>mostrato che alcuni inibitori <strong>di</strong> mTOR inducono una fosforilazione aberrante e quin<strong>di</strong><br />
attivazione <strong>di</strong> akt, e la combinazione <strong>di</strong> questi inibitori può bloccare questi effetti indesiderati. I<br />
risultati in vitro mostrano che la combinazione ha almeno un effetto ad<strong>di</strong>tivo e apre la via a<br />
trovare nuovi trattamenti e verificare se la sequenza <strong>di</strong> combinazione può essere importante per<br />
l’effetto antiproliferativo.<br />
Oncosoppressori p53 e p73<br />
L’analogo <strong>di</strong> p53, p73 è presente con <strong>di</strong>verse isoforme derivanti da uno splicing alternato del C-<br />
terminale. Tra queste isoforme ce n’è una chiamata DNp73 nella quale il dominio <strong>di</strong><br />
transattivazione nell’N terminale della proteina è assente. Questa forma DN <strong>di</strong> p73 è un<br />
antagonista <strong>di</strong> p53. Le isoforme DNp73 possono essere ulteriormente processate per splicing<br />
alternato per generare un numero <strong>di</strong> isoforme con una non ancora chiarita attività biologica.<br />
Abbiamo già <strong>di</strong>mostrato che la forma alfa <strong>di</strong> DNp73 non mo<strong>di</strong>fica, sia la crescita in vitro ed in<br />
vivo delle cellule tumorali o la risposta al trattamento con farmaci antitumorali.<br />
Abbiamo perciò generato cloni derivati dalla linea tumorale umana del polmone, H1299 che<br />
esprime DNp73 beta dopo induzione. Questi cloni mostrano dopo induzione effetti interessanti<br />
sulla crescita cellulare suggerendo che la presenza <strong>di</strong> alti livelli <strong>di</strong> questa isoforma può avere<br />
effetti non pre<strong>di</strong>cabili. Poiché i dati sull’espressione delle isoforme <strong>di</strong> p73 nei pazienti con<br />
tumore in<strong>di</strong>cano che l’isoforma beta è presente nei tumori umani, i risultati ottenuti hanno una<br />
particolare rilevanza e saranno ulteriormente analizzati per verificare quali sono gli effetti<br />
collegati con la super espressione <strong>di</strong> questa isoforma.<br />
Identificazione <strong>di</strong> un nuovo meccanismo proteolitico <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> p73<br />
Un altro membro della famiglia <strong>di</strong> p53, p73, è stato caratterizzato nel laboratorio per la sua<br />
capacità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la crescita e la risposta alla terapia delle cellule tumorali. Abbiamo<br />
stu<strong>di</strong>ato ulteriormente questo potenziale soppressore tumorale stu<strong>di</strong>ando un nuovo possibile<br />
meccanismo <strong>di</strong> attivazione. Abbiamo trovato un ulteriore meccanismo <strong>di</strong> regolazione per la<br />
forma p73-alfa che avviene attraverso una rottura proteolitica connessa con l’attività della<br />
proteasi serinica HtrA2. Dopo stimoli apoptotici HtrA2 si accumula nel nucleo e taglia p73-alfa<br />
alla porzione C-terminale, aumentando la capacità transattivante della proteina sul gene bax ma<br />
non sul gene p21 che regola il ciclo cellulare. In presenza <strong>di</strong> HtrA2, p73 è più incline a causare<br />
attivazione della caspasi e frammentazione dei nuclei: p73 ha bisogno <strong>di</strong> HtrA2 per attivare ed<br />
aumentare le sue funzioni apoptotiche. Questa nuova relazione tra p73 e HtrA2 può aiutare a<br />
capire il <strong>di</strong>verso comportamento della proteina p73 nella fisiologia cellulare e nella risposta<br />
delle cellule tumorali alla chemioterapia.<br />
Meccanismi <strong>di</strong> azione <strong>di</strong> nuovi farmaci antitumorali<br />
E’ stato caratterizzato il meccanismo <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> un nuovo derivato antraciclinico,<br />
nemorubicina (metossi morfolino doxorubicina). La nemorubicina ha un quadro <strong>di</strong> attività<br />
antitumorale in vitro ed in vivo <strong>di</strong>verso da quello della doxorubicina.<br />
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RAPPORTO ATTIVITA’ <strong>2007</strong>