Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...
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IRFMN<br />
Astensione dal fumo<br />
Il Bupropione, un farmaco antidepressivo, si è <strong>di</strong>mostrato efficace nella <strong>di</strong>sassuefazione dal<br />
fumo quando utilizzato all’interno <strong>di</strong> un programma intensivo <strong>di</strong> supporto motivazionale<br />
proposto da centri specializzati. Scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> confermarne l’efficacia in un<br />
“setting” <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base, utilizzando una strategia semplificata <strong>di</strong> colloqui <strong>di</strong> supporto,<br />
senza l’intervento <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> specialisti psicologi, con un <strong>di</strong>segno randomizzato in doppio cieco.<br />
La popolazione dello stu<strong>di</strong>o è composta da fumatori cronici <strong>di</strong> almeno 10 sigarette al giorno. La<br />
fase <strong>di</strong> trattamento dura 7 settimane con tre visite compresa quella iniziale <strong>di</strong> arruolamento in<br />
stu<strong>di</strong>o. La fase <strong>di</strong> follow-up dura un anno, con due visite. Le misure <strong>di</strong> esito utilizzate sono<br />
l’astinenza continuativa dal fumo e l’astinenza puntuale (almeno sette giorni <strong>di</strong> astinenza al<br />
momento dell’incontro); saranno inoltre valutate variazioni <strong>di</strong> peso, pressione arteriosa,<br />
frequenza car<strong>di</strong>aca, l’incidenza degli effetti collaterali. In totale sono stati randomizzati, tra<br />
l’aprile 2004 e il maggio 2005, 593 soggetti fumatori da parte <strong>di</strong> 71 Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />
Generale (MMG). Le percentuali <strong>di</strong> soggetti in astinenza continuativa tra la quarta e la settima<br />
settimana e tra la quarta settimana ed un anno sono risultate significativamente superiori nel<br />
gruppo randomizzato a bupropione. L’adesione al protocollo da parte dei MMG e dei soggetti in<br />
sperimentazione è risultata eccellente rendendo questi risultati particolarmente “robusti ” e<br />
generalizzabili. Si confermano, inoltre, le gran<strong>di</strong> potenzialità della Me<strong>di</strong>cina Generale nella<br />
ricerca clinica, potenzialità che, finora, erano rimaste inespresse per un vuoto legislativo<br />
italiano.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o è stato pubblicato dalla rivista Archives Internal Me<strong>di</strong>cine nel settembre <strong>2007</strong>.<br />
Progetto linfoangiogenesi<br />
Nei paesi occidentali il carcinoma dell’ovaio è la principale causa <strong>di</strong> morte per neoplasie<br />
ginecologiche. La <strong>di</strong>ffusione del tumore primitivo alle stazioni linfonodali risulta essere un<br />
fattore prognostico importante sia nelle forme in sta<strong>di</strong>o precoce <strong>di</strong> questa malattia che nelle<br />
forme più avanzate. Questo progetto vuole approfon<strong>di</strong>re i meccanismi patogenetici della<br />
<strong>di</strong>ffusione per via linfatica del carcinoma ovarico. Saranno utilizzati due approcci: clinico e<br />
sperimentale. Nel primo caso l’attività linfoangiogenetica del tumore primitivo verrà<br />
quantificata (stimando il numero <strong>di</strong> vasi linfatici attraverso la colorazione specifica per LYVE-1<br />
e misurando il contenutoto <strong>di</strong> fattori angiogenetici (VEGFC, VEGFD,VEGFA e i loro recettori<br />
VEGFR3, VEGFR2) e correlata con lo stato dei linfono<strong>di</strong> retroperitoneali delle pazienti<br />
sottoposte a linfoadenectomia sistematica. Nell’approccio sperimentale saranno utilizzati<br />
xenograft <strong>di</strong> carcinoma ovarico umano con espressione elevata <strong>di</strong> VEGFC al fine <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la<br />
<strong>di</strong>ffusione linfatica delle cellule tumorali.<br />
Il dolore nei tumori: ricerca <strong>di</strong> outcome<br />
Nel contesto <strong>di</strong> una più ampia iniziativa a livello nazionale iniziata fin dal 2004 (J Ambulatory<br />
Care Manage 29:332-341,2006), nel <strong>2007</strong> è stato condotto uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Outcome (<strong>di</strong> corte,<br />
osservazionale, prospettico) con il fine <strong>di</strong> documentare la epidemiologia, il tipo <strong>di</strong> cura, la<br />
qualità della terapia analgesica e gli outcome ottenuti (analgesici e palliativi) su una ampia<br />
casistica <strong>di</strong> pazienti con cancro e dolore. Nell'arco <strong>di</strong> 13 mesi 110 centri Italiani hanno reclutato<br />
1801 casi e li hanno seguiti su base settimanale per 28 giorni e poi con un ulteriore follow-up a<br />
3 mesi. Al momento della inclusione nello stu<strong>di</strong>o, il 50% aveva metastasi ossee, il 73% un<br />
livello <strong>di</strong> dolore classificato come me<strong>di</strong>o o grave, il 48% riportava episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> dolore incidente, il<br />
49% aveva in corso una qualche terapia anti-tumorale, e il 60% stava già ricevendo un<br />
trattamento analgesico con oppio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipo forte (morfina, fentanyl, buprenorfina, ecc).<br />
L'applicazione del metodo <strong>di</strong> Cleeland et al (NEJM 330:592-596, 1994) ha permesso <strong>di</strong> stimare<br />
la quota <strong>di</strong> pazienti che non ricevevano un farmaco analgesico adeguato all'intensità del dolore,<br />
un fenomeno stimabile in percentuale comprese tra il 20 ed il 45%, a seconda del tipo <strong>di</strong> centri e<br />
pazienti. Nel sottogruppo <strong>di</strong> pazienti seguiti fino a 28 giorni (1.461), tutti gli outcomes<br />
analgesici e palliativi (intensità del dolore, qualità della vita, sollievo del dolore, sod<strong>di</strong>sfazione<br />
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RAPPORTO ATTIVITA’ <strong>2007</strong>