01.11.2014 Views

Lettere aperte agli Amici di Marco Todeschini del Circolo di PsicoBioFisica

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

inteso il de Fontenelle; forse lo capiremo più avanti) e se si <strong>di</strong>staccano, dalla superficie <strong>del</strong>la<br />

Sfera, due punti, l’uno all’Equatore, e l’altro posto su <strong>di</strong> un Parallelo, e che essi percorrono tutti e<br />

due le loro tangenti (rispetto alla posizione, al punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco), il primo avrà la velocità R, il<br />

secondo la velocità r : quin<strong>di</strong> la velocità centrifuga essendo (u 2 : r) [ndt-nota <strong>del</strong> traduttore, leggi:<br />

“u alla seconda, su r”] (13), quella <strong>del</strong> primo, prima che si <strong>di</strong>staccasse, sarà (R 2 : R) = R grande<br />

[n.d.t.: leggi: “R al quadrato <strong>di</strong>viso R, uguale a R grande”; si tratta infatti <strong>di</strong> una lettera R maiuscola<br />

ancor più grande <strong>del</strong>le prime due; certamente, la ripetizione <strong>del</strong>la stessa lettera in tale espressione<br />

simbolica, crea solo confusione; tuttavia proseguiamo oltre con la traduzione, poiché ci interessa<br />

più il ragionamento generale <strong>del</strong> de Fontenelle, che i dett<strong>agli</strong>, almeno per il momento) , e quella <strong>del</strong><br />

secondo r; le forze centrifughe <strong>di</strong> questi due punti saranno uguali alle velocità che essi hanno<br />

ciascuno nella loro circolazione.»<br />

« 22. Le forze centrifughe decrescono a partire dall’Equatore da una parte e dall’altra fino ad<br />

arrivare ai Poli, e là, esse <strong>di</strong>ventano infinitamente piccole.»<br />

« 23. Veniamo adesso alla circolazione dei flui<strong>di</strong>, che merita la nostra principale attenzione,<br />

poiché tutto il nostro Vortice Solare non è che quasi interamente che un grande fluido (6).<br />

Posti come siamo sulla Terra, la quale ha certamente una rivoluzione solida <strong>di</strong> ventiquattr’ore, e <strong>di</strong><br />

conseguenza un Equatore e dei Poli, ecc., decisamente reali, abbiamo osservato in quali punti <strong>del</strong><br />

Cielo stellato corrispondono questo Equatore e questi Poli, da cui ne abbiamo dedotto che fossero<br />

celesti; e per portare a termine la corrispondenza <strong>del</strong> celeste con il terrestre, abbiamo<br />

immaginato che il Turbine Solare intero avesse la medesima circolazione che quella <strong>del</strong>la<br />

Terra. L’idea era naturalissima, ma a riguardo si possono fare numerose riflessioni.»<br />

Ricor<strong>di</strong>amo, anche se non ce n’è bisogno per chi conosce la Teoria <strong>del</strong>le Apparenze <strong>del</strong>l’Ing.<br />

<strong>Marco</strong> <strong>Todeschini</strong>, che appunto la T.d.A. riconferma tale ipotesi, oltre ad andare ben oltre,<br />

potendo così finalmente <strong>di</strong>mostrare in modo inoppugnabile la fondatezza <strong>di</strong> tale intuizione<br />

dei Cartesiani, riguardo i Vortici Sferici <strong>di</strong> un fluido eterico esilissimo, in perenne movimento, e<br />

permeante, o meglio coincidente con lo stesso intero spazio infinito, che è il todeschiniano spazio<br />

fluido<strong>di</strong>namico ponderale incompressibile.<br />

Ma proseguiamo nella traduzione <strong>di</strong> questi significativi passi <strong>del</strong>la Teoria dei Vortici cartesiani<br />

secondo Bernard de Fontenelle. Qualcuno potrà pensare: ma il traduttore non ha <strong>di</strong> meglio da<br />

fare? Risponderò <strong>di</strong>cendo che sto sacrificando qualche ora serale <strong>di</strong> telegiornali-mantra e tvspazzatura<br />

ornamento <strong>del</strong>la pubblicità-regresso, e qualche fine settimana non sprecato a fare file<br />

ovunque: in automobile, al cinema, al mare, in montagna, al ristorante, allo sta<strong>di</strong>o, code da panem<br />

et circenses, insomma.<br />

« 24. Se ci fossero degli osservatori negli altri Pianeti, che hanno la stessa circolazione (rotazione<br />

su <strong>di</strong> un asse baricentrico) <strong>del</strong>la Terra, essi ragionerebbero come noi, e in ciascun Pianeta (<strong>del</strong><br />

sistema solare) si assegnerebbe al Cielo (alla volta celeste) un Equatore e dei Poli, e tutto ciò che<br />

ne <strong>di</strong>scenderebbe, in modo <strong>di</strong>fferentissimo da ciò che si stabilisce qui (sulla Terra). (Allora) Ci si<br />

sb<strong>agli</strong>erebbe in tutti i Pianeti. Dunque l’Equatore e i Poli che noi assegniamo al Cielo (alla volta<br />

celeste) o al nostro Vortice Solare, non sono che <strong>del</strong>le apparenze che non sono (tali, verosimili,<br />

valide) che per noi; e tutto ciò che si troverà fondato su tale presupposto, lo sarà abbastanza<br />

poco.»<br />

« 25. Si capisce bene perché nella circolazione (rotorivoluzione) <strong>di</strong> un solido, tutti gli strati<br />

circolari che lo compongono si muovono parallelamente all’Equatore: è a causa <strong>del</strong><br />

collegamento <strong>del</strong>le parti.<br />

Ma nella circolazione <strong>di</strong> un fluido, dove questo legame non ha luogo, perché (vi è<br />

ugualmente) questo parallelismo?<br />

E’ un movimento singolare, unico entro un’infinità <strong>di</strong> altri possibili, più convenienti per la<br />

maggior parte ad un fluido agitatissimo; un movimento (quello rotazionale sferico<br />

centromosso) che per sé stesso si mantiene <strong>di</strong>fficilmente (perdura nel tempo).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!