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Lettere aperte agli Amici di Marco Todeschini del Circolo di PsicoBioFisica

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Io chiamo v, la velocità <strong>del</strong>lo strato che ha R per raggio; e u, quella <strong>del</strong>l’altro che ha (per raggio) r.<br />

Le due forze <strong>di</strong>versamente composte saranno dei R v 2 , e r u 2 [leggi: R per v alla seconda, e r<br />

per u alla seconda]. Ora, io vedo che se si suppone R v 2 = r u 2 [leggi: R per v alla seconda<br />

uguale a r per u alla seconda], si avrà R, r : : u 2 , v 2 [n.d.t.: simbolismo matematico forse<br />

desueto non meglio identificato, probabilmente si legge così: R sta ad r come u alla seconda sta a<br />

v alla seconda]. Dunque ci sarà equilibrio tra queste due forze qualsiasi, e <strong>di</strong> conseguenza tra<br />

quelle <strong>di</strong> tutti gli strati dei Vortici, ammesso che questa preposizione sia possibile attualmente, ora<br />

però è ben chiaro che lo è.»<br />

« 30. E’ ciascuno strato preso per intero, in cui la forza centrifuga è uguale a quella <strong>di</strong> un altro<br />

strato qualsiasi preso anche questo per intero; ma non è escluso che la forza centrifuga d’un punto<br />

qualsiasi <strong>di</strong> uno strato sia uguale a quella <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> un altro (strato) qualunque. E’ facile<br />

vedere che le forze centrifughe, essendo allora secondo la formulazione <strong>del</strong> paragrafo precedente<br />

v 2 : R [leggi: v alla seconda <strong>di</strong>viso R] per la forza <strong>del</strong> punto appartenente allo strato più grande, e<br />

u 2 : r [leggi: u alla seconda <strong>di</strong>viso r] per quella <strong>del</strong>l’altro, e <strong>di</strong> conseguenza essendo tra <strong>di</strong> loro : :<br />

r. R. [n.d.t.: forse si legge così: “esiste un fattore <strong>di</strong> proporzionalità tra r ed R”] esse non possono<br />

mai essere uguali. Ma è vero che questo equilibrio sarà quantomeno inutile: perché, non è<br />

sufficiente che alcuno strato intero (ricor<strong>di</strong>amo, per tutto quanto sopra abbiamo potuto<br />

apprendere, che il de Fontenelle quando parla <strong>di</strong> “strato intero”, si riferisce ad un intero strato<br />

calotta sferica <strong>di</strong> fluido esilissimo – cioè <strong>di</strong> densità infinitesimale – in rotazione ad un asse proprio<br />

assante per il centro <strong>del</strong>la serie <strong>di</strong> strati sferici) non possa essere spostato da un altro?<br />

Infine, è assolutamente indubitabile che la circolazione solida non ammetta alcun equilibrio, e che<br />

la (circolazione) fluida ne produca uno; ciò che gli dà già un vantaggio infinito sull’altra.»<br />

"Teoria dei Vortici cartesiani; con <strong>del</strong>le riflessioni sulla Attrazione" <strong>di</strong> Bernard Le Bovier de<br />

Fontenelle, Parigi, 1752.<br />

“Cap. 4 – Considerazioni più dett<strong>agli</strong>ate sul Vortice Solare”<br />

Omissis.<br />

« 38. Delle due omogeneità che può avere la materia celeste o eterea <strong>di</strong> cui è costituito il<br />

Vortice (36), l’omogeneità assoluta è la più verosimile; poiché è molto più <strong>di</strong>fficile che una<br />

materia eterogenea costituita in un certo modo, si conservi sempre eterogenea in quello stesso<br />

modo in uno spazio sferico <strong>di</strong> 300 milioni <strong>di</strong> leghe <strong>di</strong> raggio, e durante 4000 anni, (ne <strong>di</strong>scende<br />

che) non è (affatto) <strong>di</strong>fficile che una materia assolutamente omogenea lo sia sempre, e in tutto<br />

questo spazio, e durante tutto questo tempo. Io prendo quin<strong>di</strong> la decisione <strong>di</strong> supporre ormai<br />

l’omogeneità perfetta <strong>del</strong>la materia eterea. »<br />

I 4000 anni circa cui allude il de Fontenelle dovrebbero essere quelli <strong>del</strong>la memoria storica umana,<br />

d<strong>agli</strong> antichi Egizi ai giorni nostri, <strong>del</strong>le osservazioni astronomiche dei pianeti <strong>del</strong> sistema solare,<br />

mentre, come il de Fontenelle specifica altrove, egli fa notare pure più <strong>di</strong> una volta, come in<br />

generale i moti orbitali dei corpi <strong>del</strong> sistema solare siano costanti nel tempo, cioè troppo regolari<br />

per non esservi alla base una qualche proprietà, una qualche caratteristica <strong>di</strong> omogeneità <strong>del</strong><br />

costituente ultimo infinitesimale <strong>del</strong> Vortice etereo <strong>di</strong>namico esilissimo che trascina e muove i<br />

pianeti investendo con la sua corrente uno per uno tutti i campi dei microvortici dei singoli atomi<br />

costituenti tali masse immense <strong>di</strong> materia, cioè i pianeti. Ricor<strong>di</strong>amoci sempre però, come svela il<br />

<strong>Todeschini</strong>, che i corpi celesti non seguono pe<strong>di</strong>ssequamente il moto perfettamente circolare <strong>del</strong><br />

Vortice etereo, per i motivi acclarati dalla T.d.A. todeschiniana cui riman<strong>di</strong>amo, ed in particolare <strong>di</strong><br />

cui alla Spazio-<strong>di</strong>namica <strong>del</strong>la medesima.<br />

Altra corrispondenza con le scoperte e conclusioni <strong>del</strong> <strong>Todeschini</strong> e quanto afferma il de<br />

Fontenelle: l’omogeneità assoluta <strong>del</strong> substrato etereo esilissimo defontenelliano che permea<br />

lo spazio, anzi è esso stesso lo spazio, non è altro che l’incompressibilità <strong>del</strong>lo spazio<br />

fluido<strong>di</strong>namico ponderale todeschiniano.

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