Lettere aperte agli Amici di Marco Todeschini del Circolo di PsicoBioFisica
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per cui la (4) <strong>di</strong>venta:<br />
F = m x ( v : t ) (6)<br />
Tornando alla equazione (3) possiamo perciò scrivere:<br />
E = m ( v : t ) x s (7)<br />
nella quale essendo che la velocità v si definisce:<br />
v = s : t (8)<br />
la (7) possiamo scriverla anche in questo modo:<br />
E = (m : t) x (s : t) s = m x ( s 2 : t 2 ) = m x v 2 (9)<br />
che, nel caso in cui la velocità considerata sia quella <strong>del</strong>la luce c , la formula (9) <strong>di</strong>verrà:<br />
E = m x c 2 (10) »<br />
Abbandoniamo le nebbiose atmosfere relativistiche <strong>del</strong>lo spazio-vuoto, e suoi relativi vacui <strong>di</strong>ntorni,<br />
per tornare al de Fontenelle.<br />
"Teoria dei Vortici cartesiani; con <strong>del</strong>le riflessioni sulla Attrazione" <strong>di</strong> Bernard Le Bovier de<br />
Fontenelle, Parigi, 1752.<br />
"Riflessioni sulla Teoria precedente" - “Parte III”.<br />
«I NEWTONIANI possono <strong>di</strong>re che, come i corpi non si muovono che per la volontà <strong>di</strong> Dio, è<br />
possibile che per (tramite <strong>di</strong>) questa stessa volontà essi si attirino reciprocamente; ma la<br />
<strong>di</strong>fferenza (tra i due casi) è estrema. Nel primo caso la volontà <strong>di</strong> Dio non fa che mettere<br />
all’opera una proprietà essenziale <strong>del</strong>la materia, la sua mobilità; e determinare (rispetto) al<br />
movimento l’in<strong>di</strong>fferenza naturale che essa ha (rispetto) allo stato <strong>di</strong> riposo, o (rispetto)al<br />
movimento. Ma nel secondo caso non si vede affatto come i corpi abbiano <strong>di</strong> per sé stessi<br />
alcuna pre<strong>di</strong>sposizione ad attirarsi: la volontà <strong>di</strong> Dio non avrebbe alcun rapporto con la<br />
loro natura, e sarebbe puramente arbitraria; cosa che è <strong>del</strong> tutto contraria a quanto ci offre da<br />
ogni parti l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>l’Universo. Ammesso un simile arbitrio, ciò <strong>di</strong>struggerebbe tutta la prova<br />
filosofica <strong>del</strong>la spiritualità <strong>del</strong>l’anima. Dio avrebbe anche potuto dare il pensiero alla materia, come<br />
l’attrazione.»<br />
"Teoria dei Vortici cartesiani; con <strong>del</strong>le riflessioni sulla Attrazione" <strong>di</strong> Bernard Le Bovier de<br />
Fontenelle, Parigi, 1752.<br />
"Riflessioni sulla Teoria precedente" - “Parte IV”.<br />
«Se si afferma che la mutua attrazione è una proprietà essenziale dei corpi, sebbene noi<br />
non la si percepisca (con i nostri limitati sensi), si potrà <strong>di</strong>re ugualmente così <strong>del</strong>le simpatie,<br />
degli orrori, (cioè) <strong>di</strong> tutto ciò che ha costituito l’obbrobrio <strong>del</strong>la vecchia Filosofia scolastica.<br />
Per ricevere questa sorta <strong>di</strong> proprietà essenziali, ma che non tenderanno affatto alle essenze reali<br />
come noi le conosciamo, bisognerebbe che fosse sovraccarico <strong>di</strong> Fenomeni che fossero<br />
inesplicabili senza il loro concorso; e ancora allora così con ciò non si sarà in grado <strong>di</strong> spiegarli.»<br />
L’ultimo periodo <strong>di</strong> questo passo <strong>del</strong>lo scritto <strong>del</strong> de Fontenelle è <strong>di</strong>fficile da tradurre in modo<br />
sensato, e la traduzione letterale è la seguente: “Per ricevere queste specie <strong>di</strong> proprietà essenziali,