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Lettere aperte agli Amici di Marco Todeschini del Circolo di PsicoBioFisica

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Teoria <strong>del</strong>le Apparenze o Psicobiofisica è davvero un dono immenso che mi hanno fatto dei veri<br />

<strong>Amici</strong> miei e <strong>del</strong>l’Umanità intera, a partire dal <strong>Todeschini</strong>, l’artefice massimo.<br />

La <strong>PsicoBioFisica</strong> è <strong>di</strong> una semplicità, <strong>di</strong> una grazia tali, che merita l’appellativo <strong>di</strong> Scienza Unitaria<br />

<strong>del</strong> Creato. Una teoria che ci fa venire il dubbio che non sia stato il <strong>Todeschini</strong> a creare l’Universo<br />

materiale, biologico e spirituale, piuttosto che il contrario. Il Nostro lo ha dapprima smontato,<br />

componente per componente, ne ha in<strong>di</strong>viduato la sistemica, lo ha infine rimontato regalandoci un<br />

libretto <strong>di</strong> istruzioni, una guida impareggiabilmente utile in questo oceanico mondo <strong>di</strong> misteri. Non<br />

spiega tutto – come vorrebbero i mercanti tuttologi parolai che mai si arrischiano a descrivere un<br />

solo esperimento riproducibile, né mai enunciano alcuna formulazione fisico-matematica -, ma<br />

unifica tutto. Si, non tutto è appunto spiegato, non tutto è scoperto, ma la struttura nascosta e<br />

portante <strong>del</strong>l’universo psicobiofisico è così finalmente alla nostra portata. C’è forse qualche falla?<br />

Diverse, e meriterebbero <strong>di</strong> essere chiuse da uomini <strong>di</strong> buona volontà, non soggetti a pregiu<strong>di</strong>zio,<br />

soggetti pensanti, tuttavia non si tratta <strong>di</strong> quei colabro<strong>di</strong> buoni per scolare la pasta quali la teoria<br />

<strong>del</strong>la pseudo-relatività einsteiniana, o la favoletta <strong>del</strong> Big Bang, nulla più che un’ipotesi malferma,<br />

ed altre vomitevoli fandonie che risultano offensive per l’intelligenza umana, e riempiono le tasche<br />

<strong>di</strong> denari <strong>agli</strong> intiepi<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> poltrone e scrivanie, e pure ai <strong>di</strong>vulgatori, imbonitori e <strong>di</strong>sinformatori,<br />

<strong>di</strong>spensatori massme<strong>di</strong>atici <strong>di</strong> miti pseudoscientifici, degni <strong>di</strong> un qualsiasi regime teocratico o<br />

totalitario, e <strong>del</strong> loro armamentario <strong>di</strong> preve<strong>di</strong>bili, noiosissimi, oppiacei, dejà-vu.<br />

E’ possibile tradurre – grazie ad una sorta <strong>di</strong> Stele <strong>di</strong> Rosetta -, il linguaggio schietto fisicomatematico<br />

<strong>del</strong>la Teoria <strong>del</strong>le Apparenze in un altro linguaggio, quello artificioso <strong>del</strong>la dogmatica<br />

scienza contemporanea?<br />

Probabilmente sì. Ad esempio a partire dall’espressione ipocrita <strong>di</strong> “energia <strong>del</strong> vuoto”: che<br />

energia, che movimento, che mutamento può sortire o avere il nulla? Nel nulla non succede nulla,<br />

e non succederà nulla per l’eternità. Il nulla basta a sé stesso. Il nulla sta solo nella testa <strong>di</strong> chi lo<br />

concepisce, è un’idea, un’astrazione, appartiene al mondo spirituale, a quello <strong>del</strong>la fantasia, dei<br />

sogni. Come si potrebbe mai osservare il nulla nella realtà fisica? Il nulla per definizione non ha<br />

<strong>di</strong>mensione, per definizione non può essere colto in nessun modo, con nessuna strabiliante<br />

strumentazione <strong>di</strong> osservazione. Come si può infatti constatare la presenza <strong>del</strong> nulla, se non<br />

esiste nel mondo fisico?<br />

Allora, ritornando alla “nostra” Stele <strong>di</strong> Rosetta – a Noi <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Todeschini</strong> una cosa <strong>del</strong><br />

genere farebbe in verità ribrezzo! -, si potrebbe tradurre con equivalenze fisico-matematiche tutta<br />

la T.d.A. nel sofisticato linguaggio matematico <strong>del</strong>le varie Teorie figlie <strong>del</strong> Vuoto assoluto in voga<br />

da circa un secolo a questa parte. Risultato: i parolai non potrebbero più fare alcuna obiezione<br />

preconcetta, venendo loro servita la loro stessa cattiva me<strong>di</strong>cina.<br />

Ma ne varrebbe la pena? Lasciamoli sguazzare nel loro brodo <strong>di</strong> chiacchiere, ottime per un flashtv<br />

nel bel mezzo <strong>del</strong> solito telegiornale-mantra, parole come il mitico bosone <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, o bosone <strong>di</strong><br />

Higgs, in comproprietà! Lasciamoli <strong>di</strong>vertire con la faraonica costosissima fisica <strong>del</strong>le alte energie,<br />

a fare a pezzi la materia sperando <strong>di</strong> scoprire, quali novelli alchimisti, per caso, chissà quale<br />

arcano! Forse sono essi alla ricerca <strong>del</strong>la particella subatomica filosofale? Quale mistero<br />

dovremmo mai scoprire frantumando minutamente la materia? Catapultando addosso a una<br />

persona un’altra persona, sveliamo forse la sua umanità? Facendo esplodere in aria una bella<br />

architettura, ne cogliamo il <strong>di</strong>segno e l’essenza? Come spiega il <strong>Todeschini</strong>, quando una particella<br />

elementare viene fatta collidere ad altissime energie contro un’altra particella, banalmente va in<br />

frantumi, si sfascia in mille pezzi, e ad ognuno <strong>di</strong> questa miriade <strong>di</strong> frantumi la fisica subatomica<br />

<strong>del</strong>le alte energie dà un nome <strong>di</strong>verso: una Torre <strong>di</strong> Babele, un Labirinto <strong>di</strong> Cnosso, una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

tempo. Anche quando esplode una bomba atomica all’idrogeno – rieccoci nella depravazione<br />

<strong>del</strong>la fisica <strong>del</strong>le alte energie, poco praticata dalla Natura se non in casi eccezionali quali una<br />

supernova -, non ci viene rivelato alcunché <strong>di</strong> particolare da Madre Natura, se non che, l’energia<br />

cinetica rotazionale iperluminale dei singoli atomi <strong>di</strong> idrogeno, costretti ad implodere e ad andare in<br />

frantumi, si trasforma così in una miriade <strong>di</strong> minuscole schegge che sfrecciano in tutte le <strong>di</strong>rezioni,<br />

dopo l’ immane urto-compressione cui sono state soggette. Stiamo parlando <strong>di</strong> banalissima<br />

energia cinetica. Con la fisica <strong>del</strong>le alte energie stiamo giocando male a biliardo, facendo<br />

schizzare la nostra palla da biliardo ad una velocità stratosferica che va a colpire nel mucchio, e<br />

che produce solamente un grande spettacolo pirotecnico <strong>di</strong> palle da biliardo che saltano per aria<br />

fuori dal tavolo. La fisica <strong>del</strong>le altre energie dovrebbe pertanto essere rilegata ad un ambito <strong>di</strong>

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