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STRATEGIA NAZIONALE D'INCLUSIONE DEI ROM, DEI SINTI E ...

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<strong>STRATEGIA</strong> <strong>NAZIONALE</strong> 2012-2020 (28.02.2012)<br />

UNAR – PCN RCS<br />

• La sentenza della Corte Costituzionale, n. 159/2009 - che ha riaffermato l’importanza della<br />

Convenzione-quadro sulla tutela delle minoranze, promossa dal Consiglio d’Europa; e le<br />

sentenze n.170/2010 e n.88/2011;<br />

• L’ordinanza del Consiglio di Stato n. 6400 del 25 agosto 2009 e la recentissima sentenza del<br />

Consiglio di Stato n.6050 del 16 novembre 2011, che è intervenuta con riguardo alla c.d.<br />

“Emergenza Nomadi”;<br />

• Le sentenze della Corte di Cassazione: La sentenza n.151 del 16 gennaio 2009; La sentenza<br />

n. 25598 del 24 marzo 2009; La sentenza n.17562 del 24 aprile 2009;La sentenza n. 41819<br />

del 10 luglio 2009.<br />

In particolare la sentenza del Consiglio di Stato n. 6050 del 16 novembre 2011 ha dichiarato<br />

l’illegittimità del Decreto del 21 maggio 2008 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avente ad<br />

oggetto lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle<br />

regioni Campania, Lombardia e Lazio, nominando altresì Commissari delegati e,<br />

conseguentemente, degli atti di esercizio dei poteri emergenziali di protezione civile.<br />

Alla luce di quanto suindicato, si riconosce la necessità di adottare nuove iniziative, in<br />

accordo con gli Enti locali. Infatti, la realizzazione di politiche sociali di inclusione dei Rom è, e<br />

resta, di competenza degli Enti territoriali; pertanto, Comuni, Province e Regioni proseguiranno nel<br />

loro impegno con il supporto dei Prefetti in sede locale e del Ministero dell’Interno. Quest’ultimo<br />

sosterrà le attività ed i progetti da realizzare, a livello locale, anche incoraggiando l’utilizzo dei<br />

Fondi FSE e FESR messi a disposizione dall’UE, a favore di politiche di integrazione sociale.<br />

Quanto alla cornice normativa regionale e/o provinciale, si rinvia all’Allegato 3.<br />

1.3 IL DIBATTITO COMUNITARIO<br />

In anni recenti, in occasione del primo Summit comunitario sui Rom, del settembre 2008, a<br />

Bruxelles, fu decisa la creazione di una Piattaforma Europea per l’Inclusione dei Rom, comprensiva<br />

dei Governi nazionali, della stessa Unione Europea, delle Organizzazioni Internazionali e dei<br />

rappresentanti dell’associazionismo Rom. A seguito di tale evento, i Paesi dell’UE invitarono la<br />

Commissione Europea, a favorire: “uno scambio di buone pratiche ed esperienze, tra gli stessi Paesi<br />

dell’UE, in materia di inclusione dei Rom (Conclusioni del Consiglio dell’8 dicembre 2008)”.<br />

Il dibattito comunitario caratterizzato da incontri, risoluzioni, analisi di documenti specifici<br />

sulla materia è culminato nel EU Framework for National Roma Integration Strategies – la c.d.<br />

Cornice Comunitaria per le Strategie di Integrazione Nazionale dei Rom (5 aprile 2011), che<br />

prevede un impegno, senza precedenti, per tutti gli Stati-membri dell’Unione Europea, in materia di<br />

promozione dell’inclusione delle comunità Rom, nei rispettivi territori nazionali. Tale iniziativa è<br />

stata accolta, con favore, da tutti gli Stati-membri dell’UE, che non hanno mancato di sottolineare la<br />

necessità di una rapida realizzazione (implementation).<br />

L’EU Framework parte da un presupposto semplice: unire le forze (joining the forces), per<br />

affrontare tale situazione. Mutatis mutandis il sistema-Italia ha un’occasione unica, per “unire le<br />

forze” e riunire tutti gli attori nazionali, regionali e locali, unitamente alla società civile e agli stessi<br />

rappresentanti delle comunità Rom, Sinte e Caminanti (RSC) presenti sul territorio nazionale, così<br />

da rispondere, con forza, alla “chiamata” comunitaria.<br />

L’EU Framework prevede una base per l’inclusione economica e sociale della minoranza<br />

Rom, nella più ampia cornice di promozione e protezione dei diritti umani ed integra la normativa<br />

di protezione giuridica, già esistente, a livello comunitario.<br />

Sollecitazioni in tal senso già erano giunte dall’Unione Europea, tra queste: la promozione<br />

di un Forum di scambio e collaborazione tra Istituzioni comunitarie e governi degli Stati-membri<br />

(European Platform for Roma Inclusion); l’adozione dei 10 Principi (Common Basic Principles for<br />

Roma Inclusion), che forniscono un quadro di riferimento per i policy-makers su come sviluppare<br />

iniziative di successo; la modifica dell’art.7(2) del Regolamento del FESR al fine di cofinanziare<br />

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