Fotografia Reflex - Ottobre 2014
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MENSILE - POSTE ITALIANE Spa, SP. ABB. POST, D.L. 353/2003 - (CONV. IN L. 27.02.2004 N°46) ART.1 COMMA 1-DCB-ROMA<br />
DIGITALE<br />
OTTOBRE <strong>2014</strong> - €5,00<br />
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NOVITÀ PHOTOKINA <strong>2014</strong><br />
Canon Leica Nikon Olympus Samsung Sigma<br />
IN PROVA<br />
NIKON D810<br />
LEICA<br />
LA NASCITA<br />
DI UN MITO<br />
PORTFOLIO<br />
GIANNI BERENGO<br />
GARDIN<br />
TEST SIGMA<br />
DP2 QUATTRO<br />
OBIETTIVI<br />
ZEISS OTUS 85mm
<strong>Ottobre</strong> <strong>2014</strong> ANNO<br />
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Gli articoli<br />
22 In prova: Nikon D810<br />
Le due Nikon D800 e D800E<br />
diventano una cosa sola che si chiama<br />
D810 e rappresenta un bel passo in<br />
avanti rispetto alle precedenti<br />
Michele Buonanni<br />
34 In prova: Sigma dp2 Quattro<br />
Ha una linea avveniristica e un nuovo<br />
sensore Foveon da 29 megapixel.<br />
Luci e ombre di una macchina<br />
fuori dal comune<br />
Eugenio Martorelli<br />
40 Novità: Photokina <strong>2014</strong><br />
Uno sguardo alle fotocamere e agli<br />
obiettivi presentati alla Fiera di<br />
Colonia dalle maggiori aziende<br />
del settore fotografico<br />
Michele Buonanni<br />
46 Portfolio:<br />
Gianni Berengo Gardin<br />
Con il libro “Il racconto del riso”<br />
il noto fotografo ligure ha vinto<br />
il Premio Marco Bastianelli <strong>2014</strong><br />
Eugenio Martorelli<br />
58 Dossier: La saga dei Leitz<br />
Dalla fondazione al ritiro della<br />
famiglia, attraverso l’era dei tre Ernst.<br />
A cento anni dal prototipo di Oskar<br />
Barnack è ancora mistero.<br />
Una, due o tre Ur-Leica?<br />
Giulio Forti<br />
66 Postproduzione:<br />
Della perduta nitidezza<br />
Terza parte del maxi articolo dedicato<br />
alla maschera di contrasto nella post<br />
produzione delle immagini digitali<br />
Marco Olivotto<br />
72 Obiettivi: Zeiss Otus 85mm<br />
Il nuovo obiettivo della casa tedesca<br />
è forse quanto di meglio oggi si possa<br />
trovare sul mercato per il ritratto<br />
Luca Forti<br />
78 Collezionismo:<br />
Exakta RTL 1000<br />
L’ultima reflex marcata Exakta<br />
costruita a Dresda è stata prodotta<br />
in 86mila esemplari<br />
Pierpaolo Ghisetti<br />
Le rubriche<br />
5 Editoriale<br />
7 <strong>Reflex</strong> News<br />
16 Mostre<br />
30 Ingresso libero<br />
76 Immagini alla sbarra<br />
80 Appuntamenti<br />
92 Ci avete scritto...<br />
94 Piccola pubblicità<br />
34 Sigma dp2 Quattro<br />
46 Gianni Berengo Gardin<br />
58 La saga dei Leitz<br />
78 Exakta RTL 1000<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 3
I AM PURE INSPIRATION<br />
© Pixelshop - Fotolia.com<br />
I AM THE NIKON N DF<br />
Un fascino senza tempo. Sono o ispirazione i<br />
allo l<br />
stato puro, la fotografia a oltre ogni<br />
immaginazione m<br />
i<br />
a<br />
i<br />
n<br />
e prospettiva. La precisione i<br />
e del sensore e CMOS in<br />
formato FX da 16,2 MP,<br />
la sensibilità s<br />
i<br />
i<br />
estendibile i<br />
e fino all’eccezionale l<br />
c e<br />
a l e valore equivalente e di<br />
204.800 00 ISO e l’avanzato<br />
sistema autofocus ocus a 39 punti, fanno n<br />
di me un gioiello i<br />
l o di tecnologia o<br />
all’avanguardia.<br />
av<br />
Riscopri i il piacere e di avere e tra le mani il pieno controllo l o creativo. Molte altre incredibili<br />
potenzialità, i t<br />
che nemmeno<br />
m e n<br />
puoi immaginare, sono o nascoste dentro di me. Non perdere<br />
e<br />
l’occasione, c<br />
o<br />
e continua n<br />
a scoprirmi r<br />
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L’editoriale<br />
LA PHOTOKINA <strong>2014</strong> CHIUDE UN’ERA.<br />
E LA TECNOLOGIA NON È PIÙ SUFFICIENTE<br />
di GIULIO FORTI<br />
Come sapete non ci aspettavamo grandi rivoluzioni<br />
alla Photokina di Colonia, ma è possibile<br />
che altri non la pensino così perché<br />
1074 espositori e una folla di visitatori che l’organizzazione<br />
indica in 185.000 presenze da 160 paesi,<br />
sono numeri che non lasciano indifferenti.<br />
Tuttavia, quello che conta è ciò che gli espositori<br />
hanno proposto. A dare conferma all’impressione<br />
che le idee siano ormai in riserva presso tutti i<br />
maggiori marchi, sono bastate le conferenze stampa<br />
del lunedì. Ciascuno con le proprie tradizioni ha<br />
cercato di indirizzare il discorso oltre il prodotto<br />
(perché non ce n’era poi tanto) per volare alto con<br />
visioni del futuro tanto arzigogolate quanto poco<br />
convincenti o per presentare le varie market strategy<br />
tra le quali, si vocifera, il progetto di alcune case<br />
di aprire propri negozi online a livello europeo<br />
per unificare i prezzi. Naturalmente, niente dati sulle<br />
rispettive posizioni sul mercato, ma chi poteva<br />
aver voglia di proiettare grafici in precipizio?<br />
Si sono anche sentite cose strane. Ad esempio,<br />
che il crollo delle vendite è un’opportunità (!?), o<br />
che è meraviglioso sapere che su facebook e instagram<br />
sono caricate miliardi e miliardi di fotografie,<br />
ed “è lì che stanno maturando i nostri clienti!”. A<br />
questo proposito, Alessandro Stanzani, capo del<br />
Consumer Imaging Group di Canon Europa, cita i<br />
dati di un sondaggio basato su 12.000 interviste a<br />
utenti di smartphone per il quale il 16% usa la reflex,<br />
il 35% pensa di acquistarne una, mentre il<br />
49% non ci pensa lontanamente.<br />
Non stupisce che, quest’anno alla fiera di Colonia<br />
abbiano debuttato Blackmagic, Google e Go-<br />
Pro, il fortunato produttore della “action camera”<br />
per definizione e Lytro. Si tratta del produttore della<br />
nota Illum, fotocamera plenottica con sensore light-field<br />
che seziona la profondità dell’inquadratura<br />
in 40 piani di messa a fuoco da gestire a piacimento<br />
tramite l’enorme display touch screen. Brillante<br />
il menù, ricco ma semplicissimo per gestire le<br />
funzioni di un concetto di cui sentiremo parlare visto<br />
che diversi operatori italiani sembrano interessati<br />
alla sua distribuzione.<br />
Di fronte a novità che sono ritocchi, abbellimenti<br />
o prestazioni potenziate, non c’è l’oggetto eccezionale!<br />
Si distingue Samsung con la NX1, una<br />
compatta a sistema dalle forme di una reflex, dotata<br />
di sensore Aps-C retroilluminato da 28Mp. L’azienda,<br />
attiva da anni anche in fotografia, con questo<br />
modello cambia strategia. Infatti, non sarà in<br />
vendita nelle grandi catene dell’elettronica (sempre<br />
meno interessate alla fotografia), ma nel negozio<br />
classico. Per approfondire, a pagina 40 troverete i<br />
commenti di Michele Buonanni sulle novità di Canon,<br />
Leica, Nikon, Olympus e Sigma (in parte già<br />
annunciate da reflex.it). Di Fujifilm parliamo a parte<br />
perché le novità sono state anticipate prima della<br />
fiera, quanto a Sony aveva lanciato le sue A77 e 7S<br />
alcuni mesi fa. Panasonic accanto alle Lumix ”normali”<br />
ha presentato il prototipo della Lumix CM1,<br />
uno smartphone con sensore da un<br />
pollice con obiettivo Leica 28mm.<br />
Significativo, l’interesse per la fotografia<br />
immediata (Fujifilm, Impossible<br />
e Polaroid) che intriga i<br />
più giovani.<br />
Tra connettività WiFi, video 4K,<br />
raffiche fulminee, action-camera e<br />
compagnia si continua a spingere<br />
sul tecnicismo. Canon, invece, ha<br />
deciso di promuovere le sue fotocamere<br />
dimostrando come certi soggetti,<br />
tipo un movimentatissimo incontro<br />
di calcio fiorentino, siano<br />
infotografabili con lo smartphone.<br />
Leica Camera annuncia, ironica, una Leica per<br />
pellicola ed una M digitale senza display per festeggiare<br />
i 60 anni della serie. Il suo stand, come<br />
nella passata edizione, ospita un’ampia una galleria<br />
con fotografie di grandi autori.<br />
La sensazione che riportiamo da Colonia è di una<br />
incertezza seria e diffusa. Finite le compatte si punta<br />
su modelli di fascia medio alta con le ognitempo<br />
indistruttibili o quasi, le bridge anche con zoom<br />
esagerati e compatte a sistema che, da noi, per mille<br />
motivi non hanno attecchito come altrove.<br />
Per le reflex c’è di certo un futuro a base di full<br />
frame, ma alcune confidenze fanno intendere che il<br />
2015 potrebbe essere foriero di novità più sostanziali.<br />
Con nuovi sensori (organici, light-field?) e<br />
magari la realizzazione del vecchio sogno del sensore<br />
intercambiabile. O qualcosa del genere.<br />
“La sensazione<br />
riportata da<br />
Colonia è di<br />
una incertezza<br />
diffusa”<br />
Lo stand di GoPro celebra un<br />
successo inaspettato quando<br />
sostanzioso. È difficile dire<br />
se, come già accaduto, il suo<br />
successo sarà effimero o<br />
vincente. Certo i messaggi<br />
delle aziende storiche non<br />
sono stati esaltanti in questa<br />
edizione della Photokina<br />
dove, tuttavia, moltissimi<br />
visitatori hanno avuto modo<br />
di giocherellare con le ultime<br />
evoluzioni tecnologiche.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 5
Nuovi prodotti<br />
professionali Lowepro<br />
LA SCELTA DEFINITIVA<br />
Dagli specialisti in reportage geografico e<br />
naturalistico ai fotografi urbani e di eventi,<br />
la casa americana offre a ognuno la<br />
soluzione più indicata.<br />
Toploader Series<br />
Pro Trekker Series<br />
Pro Tactic Series<br />
Tre nuove linee inaugurano la collezione di borse e zaini <strong>2014</strong>-2015.<br />
Lowepro, azienda americana leader in soluzioni per il trasporto di<br />
fotocamere, obiettivi e accessori, lancia prodotti ancora più innovativi<br />
e in grado di soddisfare professionisti e appassionati di ogni genere.<br />
La serie Trekker per esempio comprende zaini ultra-resistenti, studiati<br />
per accompagnare nelle missioni più impegnative fotografi naturalisti<br />
e di paesaggio, garantendo massima protezione all’attrezzatura,<br />
efficienza nell’organizzazione degli spazi interni (MaxFit System) e<br />
comfort d’uso. Gli schienali sono progettati per adattarsi alla schiena,<br />
per assicurare ventilazione e limitare la sudorazione e garantendo<br />
massimo comfort anche con molte ore di utilizzo (ActiveLift System).<br />
La serie comprende i modelli Pro Trekker, tutti destinati al trasporto<br />
di una o più reflex professionali, nelle varianti Pro Trekker 450 AW<br />
II, Pro Trekker 650 AW II, ed il Lens Trekker 600 AW III con il<br />
quale si possono trasportare ottiche di dimensioni ragguardevoli, con<br />
focale spinta fino a 800mm.<br />
Ai fotogiornalisti, ai documentaristi e ai fotografi urbani, è invece<br />
dedicata la linea di zaini Pro Tactic la quale, grazie a un insieme<br />
di sistemi brevettati e ad accessori modulari, assicura praticità<br />
immediata e velocità operativa. E’ possibile per esempio accedere<br />
all’attrezzatura da quattro punti diversi così che ognuno possa<br />
lavorare come meglio crede. I due modelli disponibili, il Pro Tactic<br />
350 AW e il Pro Tactic 450 AW, oltre al carico fotografico, fatto di<br />
più corpi macchina e più obiettivi di generose dimensioni, hanno un<br />
vano dedicato al trasporto di un notebook rispettivamente da 13 e 15<br />
pollici. La tecnologia ActivZone System di Lowepro offre un sostegno<br />
mirato alle scapole, alla zona lombare e alla vita, per il massimo<br />
comfort in movimento. Una cintura rimovibile - imbottita e traspirante<br />
– ne rende infine più agevole il trasporto.<br />
La Toploader Pro Series è infine dedicata ai fotografi sportivi,<br />
di eventi e in generale a chi fa della tempestività di azione il suo<br />
successo professionale. Ciò grazie all’accesso dall’alto e ai quattro<br />
diversi modi di indossare i due modelli previsti.<br />
La serie comprende i modelli Toploader Pro 70 AW II e il<br />
Toplaoder Pro 75 AW II. Dotati di pratico accesso dall’alto, sono<br />
studiati per il trasporto di una fotocamera professionale con obiettivo<br />
montato e grazie ad un nuovo rivoluzionario sistema, che trasforma<br />
la tracolla singola in due spallacci, è possibile trasportarle in tre<br />
modi diversi: a tracolla, sulla vita tipo cintura, oppure frontalmente<br />
sullo sterno. Data la compattezza queste borse assicurano ampia<br />
libertà di movimento e i materiali d’alta qualità, uniti al sistema All<br />
Weather cover AW brevettato, garantiscono assoluta protezione<br />
dell’attrezzatura in qualunque condizione.<br />
nital.it/lowepro
eflex.it<br />
u Zeiss e Sony sono due nomi<br />
che vanno spesso a braccetto.<br />
Infatti la collaborazione tra la<br />
casa tedesca e la casa giapponese<br />
ha portato alla commercializzazione<br />
di tante ottiche<br />
Zeiss progettate espressamente<br />
per le fotocamere Sony. Ottiche<br />
che possono essere utilizzate<br />
senza la minima difficoltà, dato<br />
che sono dotate di autofocus ed<br />
in alcuni casi anche di stabilizzatore<br />
ottico, come nel caso dello<br />
zoom Sony Zeiss Vario-Tessar<br />
T* FE 24-70mm F4 ZA OSS.<br />
Sorprende quindi un po’ l’annuncio<br />
della nuova serie Zeiss<br />
Loxia, costituita al momento<br />
dallo Zeiss Loxia 2/35 e dallo<br />
Zeiss Loxia 2/50. Si tratta di due<br />
fissi con baionetta Sony E, quindi<br />
dedicati alle mirrorless Sony,<br />
sia quelle APS-C che quelle full<br />
frame. Ma a differenza dai modelli<br />
firmati insieme alla Sony,<br />
queste due ottiche sono esclusivamente<br />
a fuoco manuale.<br />
I contatti elettrici delle ottiche<br />
permettono però di attivare in<br />
automatico gli ausili alla messa<br />
a fuoco manuale, così come permettono<br />
di salvare i dati relativi<br />
a focale e diaframma negli EXIF.<br />
Inoltre la ghiera di messa è fuoco<br />
è particolarmente precisa, richiedendo<br />
una rotazione di<br />
180° per passare dalla distanza<br />
minima di messa a fuoco a<br />
quella all’infinito. L’assenza<br />
dell’autofocus garantisce infine<br />
una maggiore compattezza e<br />
leggerezza rispetto agli altri<br />
modelli.<br />
Interessante inoltre la possibilità<br />
di rendere il diaframma fluido<br />
semplicemente allentando una<br />
vite. Si può decidere quindi se<br />
avere i fermi ad un terzo di stop,<br />
adatto all’utilizzo fotografico,<br />
oppure se poter variare in modo<br />
continuo, adatto all’utilizzo video.<br />
La qualità costruttiva è ovviamente<br />
ai massimi livelli, grazie<br />
ad una struttura metallica ed<br />
alle lenti dotate del ben noto<br />
trattamento antiriflesso T*.<br />
REFLEX NEWS<br />
FUJIFILM: TANTE NOVITÀ TARGATE X<br />
Tre nuovi apparecchi e due obiettivi per la Serie X Fujifilm<br />
Fujifilm non manca mai all’appuntamento<br />
d’autunno<br />
con le novità ed ancora<br />
una volta, senza stravolgere<br />
la gamma dei suoi<br />
prodotti, in particolare le<br />
fotocamere della serie X,<br />
li aggiorna con saggezza.<br />
Dopo la X20, compatta<br />
di alte prestazioni con<br />
obiettivo zoom arriva<br />
adesso la X30 la quale,<br />
rispetto all’altra dispone<br />
di un mirino elettronico al<br />
posto di quello ottico. Si tratta<br />
di una scelta che privilegia la praticità<br />
d’uso tramite un oculare<br />
che dà la possibilità di rivedere<br />
l’immagine appena scattata, vedere<br />
in tempo reale esposizione<br />
ed inserimento di<br />
filtri o la variazione dei<br />
parametri di ripresa.<br />
Il sensore è l’X-<br />
Trans da 2/3 di pollice<br />
con 12 megapixel, privo<br />
di filtro Low Pass.<br />
Presente anche una nuova<br />
ghiera di controllo ed una batteria<br />
più potente che dovrebbe<br />
durare, a detta di Fujifilm,<br />
1,8 volte in più rispetto a<br />
quella della X20.<br />
Ma le novità della casa<br />
giapponese non finiscono<br />
qui. Arriva anche la<br />
X100T, terza versione della<br />
raffinata fotocamera<br />
con ottica grandangolare<br />
che è stata anche la prima<br />
della serie X. La nuova<br />
X100T offre, per la prima volta,<br />
un telemetro elettronico e diverse<br />
modalità di visualizzazione nel<br />
mirino ad oculare ibrido otticoelettronico;<br />
inoltre alcuni comandi<br />
sono stati migliorati ed è stata implementata<br />
la nuova funzione di<br />
simulazione pellicola Classic<br />
Chrome che verrà estesa alle nuo-<br />
ve fotocamere della casa. Arriva<br />
anche la versione Graphite della<br />
X-T1 che si chiama X-T1GS,<br />
guadagna anche un otturatore elettronico<br />
fino 1/32.000 di secondo e<br />
due nuove ottiche già annunciate<br />
quali il 40-150mm f/2,8, zoom di<br />
elevate prestazioni ed impermea-<br />
Partendo dall’alto<br />
troviamo, a sinistra, la<br />
nuova fotocamera X30<br />
con mirino elettronico,<br />
una vista superiore<br />
dello stesso<br />
apparecchio e la<br />
versione Graphite della<br />
X-T1 siglata X-T1GS.<br />
Qui sopra, il nuovo<br />
zoom tele ad alte<br />
prestazioni 40-150mm<br />
f/2,8 impermeabile per<br />
l’uso con la X-T1 ed il<br />
tele 56mm f/1,2 APD.<br />
bile nato proprio per la X-T1 ed<br />
una seconda versione del tele da<br />
ritratto 56mm f/1,2 versione APD<br />
con uno schema ottico rivisto per<br />
ottenere un effetto di sfocato ancor<br />
più evidente. Informazioni sui<br />
prodotti Fujifilm possono essere<br />
richieste a www.fujifilm.it<br />
LE ULTIME NOTIZIE SUL MONDO DELLA FOTOGRAFIA LE TROVI SU reflex.it<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 7
L’ETÀ CONTEMPORANEA DE “LA FOTOGRAFIA”<br />
Arriva il quarto e ultimo volume della storia dell’immagine fotografica edita da Skira<br />
E’ quasi un peccato che<br />
con il volume,<br />
L’età contemporanea<br />
1981 -<br />
2013, si conclude<br />
la pubblicazione<br />
dell’opera “La <strong>Fotografia</strong>”,<br />
edita da<br />
Skira. C’eravamo<br />
abituati all’arrivo<br />
autunnale di questi<br />
bei volumi di grande<br />
formato, ricchi di immagini<br />
e di testi interessanti<br />
scritti da autori<br />
competenti, in una riuscita<br />
miscela di saggi<br />
e monografie.<br />
Il piano dell’opera si<br />
articola infatti in quattro<br />
volumi: Le origini 1839 –<br />
1890, Una nuova visione del<br />
mondo 1891 – 1940, Dalla<br />
Stampa al Museo 1941 – 1980<br />
e L’età contemporanea 1981 –<br />
2013, appunto, in uscita questo<br />
mese, che analizza un periodo<br />
la cui data di inizio coincide<br />
con la messa in commercio della<br />
prima fotocamera digitale.<br />
Il volume conclusivo dell’opera<br />
“La <strong>Fotografia</strong>” analizza,<br />
attraverso una serie di monografie<br />
scritte da Francesco Zanot,<br />
il lavoro di fotografi del<br />
calibro di Robert Mapplethorpe,<br />
Luigi Ghirri, Martin Parr,<br />
Nan Goldin, Cindy Sherman e<br />
diversi altri, con un corredo di<br />
immagini stampate con la consueta<br />
cura. I saggi, invece, sono<br />
a firma di Thomas Weski, sugli<br />
sviluppi di un genere come<br />
quello della fotografia documentaria,<br />
di Okwui Enwezor,<br />
che riflette sull’era dell’archivio<br />
in cui viviamo, di Charlotte<br />
Cotton, sullo stato della fotografia<br />
d’artista di inizio millennio e<br />
di Walter Guadagnini, curatore<br />
dell’intera opera, che riflette sul<br />
ruolo della fotografua nell’età<br />
della globalizzazione e della informatizzazione.<br />
Insomma, un periodo storico<br />
che ha visto l’avvento del digitale<br />
e della rete, ma anche l’affermazione<br />
della fotografia come<br />
uno dei linguaggi portanti<br />
del mondo dell’arte contemporanea.<br />
La <strong>Fotografia</strong>.<br />
L’età contemporanea<br />
1981 – 2013, Skira editore spa,<br />
304pp 21x28cm,<br />
210 immagini, cartonato,<br />
60 euro, www.skira.net<br />
GABRIELE BASILICO, MILANO, 1980<br />
ROBERT MAPPLETHORPE, LISA LYON, 1982<br />
NAN GOLDIN, NAN E BRIAN A LETTO, NEW YORK, 1983
I NOSTRI LIBRI<br />
Nikon Poket Book<br />
Nikon Pocket Book offre dati tecnici, commenti e fotografie<br />
di oltre 80 fotocamere base tra le prime telemetro anni<br />
Cinquanta, le reflex manuali ed autofocus<br />
con le note relative a più di 60 varianti.<br />
Circa 220 gli obiettivi elencati, ma più di<br />
260 sono le note relative alle loro diverse<br />
evoluzioni. La guida contiene una ricca<br />
panoramica sugli accessori più importanti<br />
come i mirini, i flash, i motori e gli<br />
accessori macro. Sono anche presenti<br />
le Nikonos anfibie con il loro sistema<br />
e le reflex APS con i loro obiettivi.<br />
Ove possibile, sono indicati i numeri<br />
di matricola. Il Nikon Pocket<br />
Book è la guida pratica più completa<br />
per i collezionisti. L’unica<br />
che consenta di spaziare sull’intera<br />
produzione della casa a<br />
partire dai primi obiettivi del<br />
1937 e poi dalla Nikon I a telemetro<br />
del 1948.<br />
SCANNER E STAMPANTE<br />
Da Epson tre nuovi prodotti per la foto<br />
Lo scanner Epson Perfection V850 Pro per originali su pellicola fino al formato<br />
5x7 pollici. Sotto una vista e un particolare della stampante SC-600.<br />
Anche Epson è arrivata all’appuntamento<br />
con la Photokina di<br />
Colonia con tre novità che riguardano<br />
da vicino il mondo della<br />
fotografia. Si tratta infatti degli<br />
scanner Epson Perfection<br />
V850 Pro e V800 Photo che derivano<br />
dagli attuali V750 e V700<br />
e rappresentano una delle migliori<br />
soluzioni per chi intende<br />
scandire originali su pellicola oltre<br />
che su carta ottenendo una<br />
qualità d’immagine professionale.<br />
Accettano originali fino al<br />
formato 5x7 pollici ed adottano<br />
un sistema a doppia ottica per ottimizzare<br />
la resa della scansione<br />
ed inoltre dispongono di sistema<br />
Digital ICE di riduzione delle<br />
imperfezioni dell’immagine. Il<br />
modello V850 Pro è dedicato al<br />
professionista ed al fotoamatore<br />
esigente mentre il V800 è più<br />
semplice ed adatto a chi vuole<br />
anche contenere i costi.<br />
La terza novità è la stampante fotografica<br />
SureColor SC-600 A3+,<br />
un apparecchio che stampa appunto<br />
fino al formato A3+ (circa<br />
30x40cm), adotta i nuovi colori<br />
UltraChrome HD ed ha una velocità<br />
di stampa particolarmente<br />
elevata. Per info sui nuovi prodotti<br />
Epson, www.epson.it<br />
380 pagine, 10x21cm, con oltre 420 fotografie<br />
NIKON POCKET BOOK €28.00<br />
Editrice <strong>Reflex</strong> Srl<br />
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10 OTTOBRE 2011 FOTOGRAFIA REFLEX
IL BELLO DEI<br />
CONTENUTI<br />
LA NOVITÀ<br />
FINALMENTE IN EDICOLA<br />
DIGITAL<br />
PHOTOGRAPHER ITALIA<br />
Finalmente l’edizione italiana<br />
della testata inglese.<br />
Rivista per fotoamatori e<br />
semiprofessionisti, DPI affronta<br />
con taglio coinvolgente una<br />
straordinaria varietà di temi<br />
fotografici, ispirando il lettore<br />
digitale a tentare nuove<br />
esperienze di ripresa con<br />
consigli flash per l’impiego degli<br />
accessori più adatti. Esperti e<br />
professionisti che raccontano le<br />
loro storie con immagini<br />
stupende. Prove pratiche e<br />
soluzioni offrono al lettore<br />
conoscenze con le quali<br />
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La biblioteca del fotografo<br />
La più grande collana di libri fotografici. Tutti in formato 21x28cm<br />
1 FOTOGRAFARE<br />
NELLA NATURA<br />
di John Shaw<br />
Non solo come, ma<br />
anche perché<br />
fotografare la natura.<br />
Fantasia, fortuna e<br />
pazienza sono gli ingredienti necessari<br />
con le tecniche del grande John Shaw.<br />
144 pagine, 114 foto.<br />
2 OBIETTIVI<br />
FOTOGRAFICI<br />
di Joseph Meehan<br />
Grandangolari, tele,<br />
zoom e obiettivi<br />
speciali. Caratteristiche<br />
ottiche e suggerimenti<br />
per ottenere risultati di qualità superiore.<br />
144 pagine, 150 foto.<br />
3 FOTOGRAFARE<br />
IN LUCE AMBIENTE<br />
di Lou Jacobs<br />
Composizione, ripresa e<br />
controlllo<br />
dell’esposizione senza<br />
flash in esterni e in<br />
interni per utilizzare al limite pellicole e<br />
accessori.<br />
144 pagine, 170 foto<br />
5 GUIDA<br />
ALLA STAMPA<br />
IN BIANCONERO<br />
di George Schaub<br />
La tecnica della stampa<br />
bianconero secondo i<br />
canoni della scuola<br />
americana. Una guida anche per neofiti.<br />
148 pagine, 160 foto.<br />
6 GLAMOUR<br />
TECNICA<br />
PROFESSIONALE<br />
di R. e R. Wortham<br />
Idee per fotografie<br />
elegantemente erotiche.<br />
Ambienti, cura del trucco<br />
per nascondere i difetti del corpo. Con 15<br />
schemi di illuminazione.<br />
144 pagine, 175 foto.<br />
7 GUIDA COMPLETA<br />
ALL’USO DEI FILTRI<br />
di Joseph Meehan<br />
Fra tecnica e creatività<br />
un’ampia panoramica<br />
sui filtri e sulle loro<br />
applicazioni con pellicole<br />
colore e bn. Pratica degli effetti possibili.<br />
144 pagine, 200 foto.<br />
11 LEZIONI<br />
DI FOTOGRAFIA<br />
di Kathryn Marx<br />
Salgado, Bridges,<br />
Weston, Clergue,<br />
Gibson, Ionesco,<br />
Fontana... 70 grandi<br />
fotografi spiegano le loro fotografie. Un<br />
libro da leggere.<br />
144 pagine, 150 foto.<br />
13 FOTOGRAFARE SENZA<br />
PROBLEMI<br />
di Lou Jacobs, Jr.<br />
Fotocamera compatta o reflex gli<br />
automatismi non<br />
bastano. L’autore spiega<br />
come servirsi delle<br />
funzioni delle<br />
fotocamere.<br />
144 pagine, 160 foto.<br />
14 FOTOGRAFARE<br />
QUANDO FA NOTTE<br />
di John Carucci<br />
Il fascino della foto<br />
notturna viene esaltato<br />
da questo libro ricco di<br />
consigli e di esempi da<br />
seguire per realizzare immagini di grande<br />
bellezza. 144 pagine, 154 foto.<br />
16 LA LUCE<br />
di Schwarz e<br />
Stoppee<br />
I due autori spiegano<br />
come la luce agisce<br />
sulla pellicola<br />
prendendo in esame le<br />
situazioni più disparate. Dal ritratto allo<br />
still-life, dal glamour alla moda.<br />
144 pagine, 120 foto a colori,<br />
50 schemi<br />
17 PROFESSIONE<br />
FOTOGRAFO<br />
di Henrietta<br />
Brackman<br />
Trovare la propria strada<br />
ed il proprio stile.<br />
Vendere le fotografie<br />
con i consigli della consulente dei<br />
maggiori fotografi americani.<br />
144 pagine, 250 foto.<br />
19 GUIDA<br />
COMPLETA ALLA<br />
MACROFOTO<br />
di John Shaw. Ripresa<br />
in luce naturale e flash.<br />
Profondità di campo,<br />
obiettivi, prolunghe e<br />
duplicatori di focale. Ampio trattato su<br />
una tecnica che appassiona.<br />
144 pagine, 190 foto.<br />
20 RIPRESA,<br />
LE LUCI DELLA<br />
FOTOGRAFIA<br />
di Bob Krist<br />
La ripresa in interni ed<br />
esterni in condizioni<br />
difficili. Come usare<br />
flash o lampade senza alterare<br />
l’atmosfera. 144 pagine, 175 foto,<br />
30 schemi.<br />
21 Il RITRATTO<br />
FOTOGRAFICO<br />
di Barry O’Rourke<br />
O’Rourke presenta le<br />
ultime tendenze nella<br />
fotografia di donna<br />
spiegando in modo<br />
divertente e istruttivo la sua tecnica.144<br />
pagine, 150 foto.<br />
22 COME ELABORARE<br />
LE FOTOGRAFIE<br />
di Theresa Airey<br />
Tecniche classiche di elaborazione delle<br />
stampe. Manipolazione Polaroid,<br />
infrarosso, solarizzazione,<br />
viraggio, emulsioni<br />
liquide, distacco<br />
emulsione, coloritura.<br />
144 pagine, 155 foto.<br />
23 FOTO DIGITALE<br />
TECNICA E PRATICA<br />
di Butkowski<br />
e Van Kempen.<br />
Dal funzionamento delle<br />
fotocamere digitali, alla<br />
scansione, alla stampa.<br />
Guida agli apparecchi amatoriali e<br />
professionali.<br />
144 pagine, 120 foto.<br />
24 COME<br />
FOTOGRAFARE<br />
CON IL FLASH<br />
di Susan McCartney<br />
Dai flash incorporati a<br />
quelli manuali, dai<br />
modelli automatici a<br />
quelli dedicati. La guida più completa<br />
sull’argomento.<br />
144 pagine, 65 foto , 11 schemi.<br />
25 CORSO PRATICO<br />
DI FOTO A COLORI<br />
di Joe Marvullo<br />
Rappresentare il mondo a<br />
colori con l’aiuto di Joe<br />
Marvullo diventa più<br />
facile. Come far<br />
raggiungere alle vostre fotografie un più<br />
alto standard di qualità.<br />
144 pagine, 141 foto.<br />
26 FOTOGRAFIA<br />
CON IL MEDIO<br />
FORMATO<br />
di Lief Ericksenn<br />
Tutto sulla fotografia<br />
medio formato. Dalla<br />
tecnica alle<br />
applicazioni. Per chi ricerca davvero il<br />
massimo della qualità. 144 pagine,<br />
170 foto.<br />
27 FOTOGRAFARE<br />
CON LA REFLEX<br />
di George Schaub<br />
L’uso della reflex 35mm<br />
spiegato in dettaglio.<br />
Guida attenta per<br />
sfruttare al meglio le<br />
funzioni e gli accessori per realizzare<br />
fotografie di qualità.<br />
144 pagine, 240 foto.<br />
28 GUIDA AL NUDO<br />
FOTOGRAFICO<br />
di Robert<br />
e Sheila Hurth<br />
Il libro che svela i modi<br />
per affrontare la foto di<br />
nudo. Lo studio degli<br />
Hurth, è uno dei più importanti degli Stati<br />
Uniti per la fotografia professionale di<br />
nudo. 132 pagine, 90 foto.<br />
29 IL PAESAGGIO NELLA FOTO<br />
BIANCONERO<br />
di John e David Collett<br />
Benché il mondo sia a colori, la vera foto<br />
di paesaggio è in<br />
bianconero. Una guida<br />
all’interpretazione degli<br />
spazi naturali, una tecnica<br />
di grande interesse.<br />
128 pagine, 80 foto.<br />
30 CENTO RICETTE<br />
PER FOTO PIÙ BELLE<br />
di Eugenio Martorelli<br />
Per ogni ricetta<br />
fotografica Martorelli<br />
propone la sua originale<br />
visione ed una<br />
intelligente soluzione bene illustrata.<br />
132pagine, 143 foto a colori,<br />
28 illustrazioni.<br />
31 LA FOTOGRAFIA<br />
IN BIANCONERO<br />
di Marco Fodde<br />
Il bianconero è una vera<br />
forma d’arte moderna a<br />
tutti gli effetti. Ripresa,<br />
sviluppo e stampa.<br />
132 pagine, 70 foto<br />
e 59 esempi esplicativi dal colore e<br />
bianconero.<br />
32 FOTOGRAFARE<br />
VIAGGIANDO<br />
di Nevada Weir<br />
Come prepararsi ad un<br />
grande viaggio,<br />
proteggere l’attrezzatura,<br />
avvicinare la gente ed<br />
ottenere inquadrature vincenti nei luoghi<br />
più disparati. 144 pagine, 150 foto.<br />
33 LA FOTOGRAFIA<br />
DI MATRIMONIO<br />
di J. e K. Hawkins<br />
Il marketing della foto di<br />
nozze. Dalle trattative al<br />
sito internet. Come creare<br />
un’attività molto<br />
redditizia. 132 pagine, con 120 foto..<br />
34<br />
FOTOELABORARE<br />
AL COMPUTER<br />
di M. Perkins<br />
e P. Grant<br />
Come realizzare con<br />
Photoshop le classiche<br />
tecniche di correzione ed elaborazione.<br />
132 pagine, 188 foto esplicative<br />
e 86 schermate.<br />
35 GUIDA PRATICA<br />
ALLA FOTO PERFETTA<br />
di Ernst Wildi<br />
Un panorama<br />
approfondito della tecnica<br />
classica per ottenere<br />
fotografie di alta qualità.<br />
Esempi, consigli e idee per evitare gli<br />
errori. 132 pagine, con 107 fotografie.<br />
36 CORSO PRATICO<br />
DI FOTO DIGITALE<br />
di Rob Sheppard<br />
Le basi per entrare nel<br />
mondo digitale con<br />
facilità. Dalla ripresa alla<br />
postproduzione, passando<br />
per la fotocamera e la scansione. 132<br />
pagine con 49 foto e 42 illustrazioni.<br />
37FOTO & NATURA<br />
GLI SPECIALISTI<br />
RACCONTANO<br />
di J. Bidner<br />
e M. Wegner<br />
Quaranta fotografi<br />
naturalisti raccontano la<br />
loro esperienza fotografica negli ambienti<br />
e con i soggetti più diversi. 132 pagine,<br />
con 150 foto..<br />
38 FOTO DIGITALE<br />
TECNICA AVANZATA<br />
di Jack e Sue Drafahl<br />
Dalla ripresa alla “camera<br />
oscura digitale”. Una<br />
guida che aiuta a<br />
raggiungere risultati<br />
di qualità. 132 pagine, 30 foto<br />
dimostrative, 20 schermate e illustrazioni.<br />
39 NUOVE<br />
TENDENZE<br />
DEL FOTORITRATTO<br />
di Bill Hurter<br />
Idee e ultime tecniche per<br />
rinnovare il vostro stile.<br />
Come il ritratto classico<br />
si evolve. 132 pagine, 180 foto.<br />
40 GUIDA ALLA<br />
CAMERAOSCURA<br />
DIGITALE<br />
di Maurice Hamilton<br />
L'uso di Photoshop per<br />
effetti ed elaborazioni<br />
fotografiche avanzate.<br />
Con esempi originali spiegati passo passo<br />
con le schermate del programma.<br />
132 pagine, 50 foto,120 schermate.<br />
41 LA VISIONE<br />
CREATIVA<br />
IN FOTOGRAFIA<br />
di Michael Orton<br />
Un viaggio all’interno<br />
delle possibilità creative<br />
della fotografia. Uno<br />
stimolo a sfruttare le soluzioni che la<br />
macchina fotografica offre alla visione<br />
del fotografo.<br />
132 pagine, 78 foto.<br />
42 FOTO A COLORI<br />
GUIDA AVANZATA<br />
di Bobbi Lane<br />
La formazione del colore.<br />
La percezione e la<br />
psicologia dei colori.<br />
Accostamenti e contrasti.<br />
Uso estremo della pellicola.<br />
132 pagine, 244 foto.<br />
43 IL RITRATTO<br />
E LA TECNICA<br />
DIGITALE<br />
di Jeff Smith<br />
Con il perfezionamento<br />
delle fotocamere e la<br />
cresciuta qualità, la<br />
tecnologia digitale propone un nuovo<br />
approccio al tema del ritratto.132 pagine,<br />
25 foto.<br />
44 CAMERA OSCURA DIGITALE,<br />
CORSO BASE di Peter Cope<br />
Come ottenere quei risultati in stampa
Un’esclusiva fonte di approfondimento. Come un’enciclopedia in evoluzione continua.<br />
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che ieri richiedevano una<br />
grande conoscenza di<br />
hardware e software.<br />
132 pagine, 200 foto,<br />
32schermate.<br />
45 FOTOGRAFIA<br />
DIGITALE<br />
IN BIANCONERO<br />
di Patrick Rice<br />
Numerosi consigli, spunti<br />
e un’approfondita lezione<br />
sulla produzione e<br />
valorizzazione delle stampe digitali in<br />
bianconero. 132 pagine, 160 fotografie<br />
bn ed elaborate.<br />
46 COME<br />
AVVICINARSI ALLA<br />
FOTODIGITALE<br />
di Michelle Perkins<br />
Dalla scelta della<br />
fotocamera più adatta,<br />
alle sue funzioni,<br />
all'uso dei software ed alla stampa.<br />
Prime “lezioni” sulla foto digitale. 132<br />
pagine,160 foto, 30 schermate.<br />
47 TECNICA<br />
DELLA LUCE<br />
FOTOGRAFICA<br />
di Don Marr<br />
Come gestire<br />
esposimetro, filtri,<br />
gelatine, flash, grazie a<br />
schemi e spunti che arricchiranno la vostra<br />
esperienza nell’interpretare la luce.132<br />
pagine, oltre 110 foto,12 schermate.<br />
48 FOTO<br />
NOTTURNA<br />
E TECNICA DIGITALE<br />
di Peter Cope<br />
Anche con una serie di<br />
coppie di foto scattate<br />
con e senza la sua<br />
tecnica, offre soluzioni ai problemi che si<br />
incontrano nelle situazioni critiche.<br />
128 pagine,180 foto.<br />
49 COME<br />
FOTOGRAFARE<br />
LO SPORT<br />
di Maurizio<br />
Capobussi<br />
Dieci fotografi sportivi<br />
italiani raccontano la<br />
loro esperienza sul campo e le tecniche<br />
di ripresa utilizzate nelle varie<br />
specialità. 128 pagine, 120 foto.<br />
50 DALLA VISIONE<br />
ALL’INQUADRATURA<br />
di Ernst Wildi<br />
Se è utile imparare il<br />
funzionamwento di una<br />
fotocamera analogica o<br />
digitale, è anche bene<br />
capire quanto sia importante la<br />
conoscenza dei fondamenti della<br />
fotografia.128 pagine, 146 foto.<br />
51 IL BIANCONERO FINE ART IN<br />
DIGITALE di Maurice Hamilton<br />
Con la gestione dei file-immagine al<br />
computer, i fotografi hanno guadagnato<br />
la possibilità di utilizzare<br />
una gamma di funzioni<br />
prima impossibili. Ecco<br />
come.128 pagine, 150<br />
foto, 40 schermate.<br />
52 SEGRETI<br />
E SOLUZIONI<br />
DEI PROFESSIONISTI<br />
di Bill Hurter<br />
Le confidenze tecniche di<br />
ottantacinque fotografi<br />
specializzati nelle diverse<br />
discipline. Tanti stili e tante fonti di<br />
ispirazionei. 128 pagine, 120 foto.<br />
53 RIPRESA<br />
DIGITALE<br />
E WORKFLOW<br />
di Tom Lee<br />
Adottare il giusto<br />
workflow (ovvero il flusso<br />
di lavoro) per le vostre<br />
esigenze significa più tempo per<br />
concentrarvi di più sulla ripresa.<br />
Ecco come. 128 pagine, 90 foto,<br />
140 schermate.<br />
54 GUIDA<br />
COMPLETA ALLA<br />
GESTIONE COLORE<br />
di Phil Nelson<br />
La realizzazione di una<br />
foto digitale passa<br />
attraverso una serie di<br />
strumenti che possono registrare o<br />
rendere lo stesso colore in modi diversi.<br />
128 pagine, 32 foto, oltre 100 schemi.<br />
56 MODELLE IN<br />
POSA GUIDA<br />
PROFESSIONALE di<br />
Billy Pegram<br />
Attraverso molti scatti<br />
della sua attività,<br />
Pegram propone una<br />
casistica visiva arricchita da utili<br />
commenti sulle strategie da adottare di<br />
volta in volta. 128 pagine, 220 foto.<br />
57 GUIDA AI FILTRI<br />
PER LA FOTODIGITALE<br />
di Stan Sholik<br />
Dopo anni nei quali molti<br />
pensavano che le<br />
fotografie si facessero al<br />
computer, sta tornando la<br />
consapevolezza che le migliori immagini<br />
si scattano in ripresa. 128 pagine. 100<br />
foto, 30 illustrazioni.<br />
58 FLASH PRATICO<br />
INTERNI ED ESTERNI<br />
di Kirk Tuck<br />
Chi fotografa in interni o<br />
in esterni, prima o poi ha<br />
dovuto risolvere problemi<br />
di illuminazione. Tuck, ha<br />
scelto di usare al meglio i flash<br />
automatici compatti. 128 pagine, 60<br />
foto, 16 schemi.<br />
59 SISTEMA ZONALE<br />
DALL’ ANALOGICO AL DIGITALE<br />
di Glenn Rand<br />
E’ la tecnica più evoluta del bianconero.<br />
Interpretazione della<br />
luce, esposizione,<br />
sviluppo della pellicola e<br />
stampa i suoi ingredienti.<br />
Possibile adottarlo in<br />
digitale.128 pagine,<br />
90 foto.<br />
60 COME<br />
FOTOGRAFARE<br />
IL TUO BAMBINO<br />
di Tamara Lackey<br />
C'è una nuova ricerca di<br />
stile dei fotografi<br />
specializzati nel ritratto<br />
di bambini. Lackey, offre<br />
soluzioni utili a trasformare il solito<br />
ritrattino in una storia.128 pagine,<br />
160 foto.<br />
61 SCEGLIERE,<br />
USARE LA REFLEX<br />
DIGITALE<br />
di Maurizio<br />
Capobussi<br />
Le fotocamere reflex<br />
digitali di ultima<br />
generazione rappresentano ancora una<br />
volta il punto di arrivo di appassionati e<br />
neo-fotografi. Come sceglierle, come<br />
usarle? 128 pagine, 160 foto.<br />
62 CORSO<br />
COMPLETO,<br />
LUCE E FOTOGRAFIA<br />
di Glenn Rand<br />
Il tema della gestione<br />
della luce in esterni o in<br />
studio non si esaurirà<br />
mai. Per creare fotografie d’impatto<br />
occorre sperimentare ed osare. 128<br />
pagine, 107 foto, 62 schemi.<br />
63 GLI OBIETTIVI<br />
PER LA FOTO<br />
DIGITALE<br />
di Maurizio Capobussi<br />
L’evoluzione del digitale<br />
è caratterizzata dal<br />
costante aumento della<br />
risoluzione dei sensori che richiedono<br />
obiettivi adeguati. Il libro descrive le<br />
caratteristiche richieste alle ottiche di<br />
qualità.128 pagine, 180 foto.<br />
64 NUDO<br />
FOTOGRAFICO,<br />
LA GUIDA COMPLETA<br />
di Peter Bilous L’autore<br />
indirizza il lettore in un<br />
genere fotografico che<br />
cambia ed evolve<br />
secondo i mutamenti culturali. A partire<br />
dalla definizione di nudo fotografico.<br />
128 pagine, 200 foto.<br />
65 MACROFOTO,<br />
GUIDA DIGITALE<br />
di Maurizio Capobussi<br />
Le regole vere della<br />
macrofotografia vanno<br />
ben aldilà di quanto si<br />
ottiene con la semplice<br />
funzione macro presente in tutte le<br />
fotocamere digitali di oggi. 128 pagine,<br />
160 foto.<br />
66 GUIDA ALLO SCATTO<br />
CREATIVO di Bryan Peterson<br />
L’autore affronta il tema<br />
dell’esposizione<br />
partendo dal tempo di<br />
esposizione. Un libro<br />
indispensabile per le<br />
riprese dei soggetti in<br />
movimento anche in<br />
cattive condizioni di<br />
luce. 160 pagine, 140 foto.<br />
67 FLASH<br />
SEPARATO TECNICA<br />
E CONTROLLO<br />
di Rod e Robin<br />
Deutschmann<br />
Gli autori suggeriscono<br />
come, lavorando in<br />
manuale e collegando dei semplici<br />
flash separati con il cavetto sincro,<br />
delle servocellule o degli economici<br />
radio trasmettitori, si ottengano senza<br />
troppe difficoltà risultati eccellenti.<br />
128 pagine, 290 foto, 38 schemi.<br />
68 SAPER VEDERE<br />
PER FOTOGRAFARE<br />
di Giulio Forti<br />
In queste pagine Forti<br />
punta sulla capacità di<br />
vedere per dedicarsi<br />
senza pregiudizi alla<br />
ripresa.“Questo libro non vuole essete<br />
il tipico manuale” spiega l’autore.<br />
“Spingo a vedere quello che gli altri<br />
non vedono ed a fotografarlo”128<br />
pagine, 170 foto.<br />
69 DIPINGERE<br />
CON L’OBIETTIVO<br />
dI Rod e Robin<br />
Deutschmann<br />
Guardare oltre la<br />
banalità per scoprire le<br />
potenzialità creative<br />
nascoste in un soggetto. Questo tema<br />
spinge a violare ogni regola a partire<br />
dall’esaltazione dello sfondo.<br />
Doppie esposizioni, filtri neutral density<br />
e molto altro. 128 pagine, 140 foto,<br />
90 illustrazioni.<br />
70 ALLA SCOPERTA<br />
DELLA STREET<br />
PHOTOGRAPHY<br />
di Donato Chirulli<br />
La street photography è<br />
sostanzialmente la gente.<br />
Quella che aspetta<br />
l’autobus, che siede al bar, che corre<br />
sotto un acquazzone. Donato Chirulli<br />
spiega la sua visione ed il suo modo di<br />
approcciare questo straordinario genere<br />
fotografico. 128 pagine, 120 foto.<br />
71 GLI STRUMENTI<br />
PER FOTOGRAFARE<br />
di Riccardo Polini<br />
Come tutte le altre, la<br />
tecnica fotografica è<br />
indispensabile per poter<br />
realizzare dei progetti.<br />
Anche se sono solo creativi frutto del<br />
proprio intelletto.<br />
Solo conoscendo il funzionamento delle<br />
attrezzature, ovvero quello che possono o<br />
non possono dare, è possibile<br />
concretizzare l’immagine davanti a noi.<br />
128 pagine, 100 foto,<br />
75 illustrazioni.<br />
72 FOTONATURA<br />
COME AVVENTURA<br />
di Angelo Gandolfi e<br />
Elisabeth yan Iersel<br />
Questo libro<br />
compendia 35 anni di<br />
fotografia<br />
naturalistica<br />
esercitata per pura passione e<br />
divertimento. Spero ne sia<br />
dilettevole anche la lettura. Ho<br />
mischiato pellicola e digitale, perché<br />
non c’è poi quella gran differenza.<br />
In calce ho però inserito alcuni<br />
articoli dedicati alle peculiarità del<br />
digitale rispetto alla pellicola, che in<br />
verità serve soprattutto a quelli,<br />
ormai tanti, che non hanno mai<br />
maneggiato un rullino. Il presente<br />
volume è coprodotto con mia<br />
moglie, Elisabeth van Iersel.<br />
128 pagine, 152 foto.<br />
73 LE LUCI DEL FOTOGRAFO<br />
di Max Angeloni<br />
Per il fotografo parlare<br />
di luce in termini<br />
generali ha poco<br />
significato. Parlare di<br />
luci, invece, è molto<br />
più interessante<br />
perché davanti<br />
all’obiettivo la scena<br />
può essere illuminata in una quantità<br />
di modi diversi e spesso complessi.<br />
Trarre il massimo dalla luce diurna,<br />
artificiale o mista significa poter<br />
realizzare la foto che abbiamo in<br />
mente.128 pagine, 99 foto, 7 schemi.<br />
74 SOLUZIONI DI ESPOSIZIONE<br />
di Bryan Peterson<br />
Con questo ultimo<br />
lavoro, l’autore<br />
approfondisce temi<br />
complessi offrendo la<br />
sua soluzione.<br />
In questo libro,<br />
Peterson propone 28<br />
casi nei quali sì è<br />
imbattuto fornendo la soluzione<br />
adottata la quale, ovviamente, è<br />
valida in molti altri casi simili.<br />
Per ciascuna scena, l’autore mette<br />
in evidenza gli errori più comuni da<br />
evitare proponendo la soluzione<br />
semplice che trasformerà uno scatto<br />
normale in qualcosa di speciale.<br />
144 pagine, 134 foto.<br />
UNA GUIDA COLORATA<br />
Per meglio individuare i contenuti dei<br />
nostri libri abbiamo scelto tre codici colore<br />
che ne identificano l’indirizzo.<br />
ANALOGICO. Il verde indica il tema<br />
analogico. I riferimenti tecnici alla ripresa<br />
con pellicola possono però essere<br />
facilmente adattati dal lettore al sistema<br />
digitale. DIGITALE. L’azzurro<br />
precisa che il libro è dedicato esclusivamente<br />
alla fotografia digitale. GENE-<br />
RALE. L’arancione è stato scelto per i<br />
temi di carattere generale. In ogni caso<br />
questi libri rappresentano un utile arricchimento<br />
tecnico o culturale valido per<br />
tutti, sia che l’autore affronti più o<br />
meno argomenti analogici o digitali.
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completo e ad un prezzo molto conveniente. Ogni TRIS è costituito da tre<br />
numeri scelti per omogeneità così da coprire nel modo più ampio il tema che<br />
più interessa. Ci sono TRIS dedicati alla fotografia classica analogica<br />
(a pellicola) ed altri pensati per il nuovo mondo della fotografia digitale.<br />
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entrambe le tecnologie. Perché nella ripresa, analogico o digitale, le cose<br />
non cambiano. Scegli il meglio per te acquista TRIS su www.reflex.it/shop.<br />
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<strong>Reflex</strong> 35mm - K01<br />
27 FOTOGRAFARE CON LA REFLEX<br />
7 GUIDA COMPLETA ALL’USO DEI FILTRI<br />
2 OBIETTIVI FOTOGRAFICI<br />
Bianconero digitale - K04<br />
51 IL BIANCONERO FINE ART IN DIGITALE<br />
45 FOTOGRAFIA DIGITALE IN BIANCONERO<br />
59 SISTEMA ZONALE DALL’ANALOGICO AL DIGITALE<br />
Creatività - K07<br />
41 LA VISIONE CREATIVA IN FOTOGRAFIA<br />
22 COME ELABORARE LE FOTOGRAFIE<br />
25 CORSO PRATICO DI FOTO A COLORI<br />
<strong>Reflex</strong> digitale - K02<br />
61 SCEGLIERE & USARE LA REFLEX DIGITALE<br />
63 GLI OBIETTIVI PER LA FOTO DIGITALE<br />
57 GUIDA AI FILTRI PER LA FOTO DIGITALE<br />
Composizione - K05<br />
50 DALLA VISIONE ALL’INQUADRATURA<br />
35 GUIDA PRATICA ALLA FOTO PERFETTA<br />
37 FOTO & NATURA GLI SPECIALISTI RACCONTANO<br />
Luce fotografica - K08<br />
58 FLASH PRATICO, INTERNI ED ESTERNI<br />
48 FOTO NOTTURNA E TECNICA DIGITALE<br />
47 TECNICA DELLA LUCE FOTOGRAFICA<br />
Bianconero classico K03<br />
5 GUIDA ALLA STAMPA IN BIANCONERO<br />
31 LA FOTOGRAFIA IN BIANCONERO<br />
29 IL PAESAGGIO NELLA FOTO BIANCONERO<br />
Figura - K06<br />
56 MODELLE IN POSA GUIDA PROFESSIONALE<br />
43 IL RITRATTO E LA TECNICA DIGITALE<br />
60 COME FOTOGRAFARE IL TUO BAMBINO<br />
Digitale professionale - K09<br />
53 RIPRESA DIGITALE E WORKFLOW<br />
54 GUIDA COMPLETA ALLA GESTIONE COLORE<br />
52 SEGRETI E SOLUZIONI DEI PROFESSIONISTI<br />
Nudo fotografico - K10<br />
64 NUDO FOTOGRAFICO, LA GUIDA COMPLETA<br />
28 GUIDA AL NUDO FOTOGRAFICO<br />
21 Il RITRATTO FOTOGRAFICO<br />
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LOMO MEDIOFORMATO<br />
Deriva dalla LC-A ma impressiona film 120<br />
Lomography continua imperterrita<br />
a sfornare i suoi giocattoli<br />
fotografici per appassionati dell’analogico.<br />
Giocattoli non è<br />
detto in senso dispregiativo, perché<br />
molti bravi fotografi hanno<br />
sviluppato un loro stile espressivo<br />
scattando con la fotocamera<br />
a pellicola 24x36mm Lomo LC-<br />
A e sfruttandone difetti e “qualità”<br />
costruttiva a fini espressivi.<br />
Con la Lomo l’esposizione approssimativa,<br />
la vignettatura, le<br />
velature della pellicola dovute<br />
ad infiltrazioni di luce sono infatti<br />
all’ordine del giorno.<br />
Crediamo quindi che i tanti appassionati<br />
di questo genere di<br />
fotografia accoglieranno con favore<br />
la Lomo LC-A 120, che<br />
per aspetto somiglia a una Lomo<br />
35mm sottoposta a una cura<br />
di anabolizzanti. Ma anche alla<br />
altrettanto celebre Holga, con la<br />
differenza che quest’ultima ha<br />
un obiettivo 60mm (un normale<br />
allargato nel formato 6x6cm),<br />
mentre la LC-A 120 sfoggia un<br />
obiettivo Minigon XL 38mm<br />
f/4,5 che equivale a un 21mm<br />
nel formato 24x36mm. Ricordiamo<br />
che questa lunghezza focale<br />
è celebre nel medio formato,<br />
perché è la stessa del Biogon<br />
dell’Hasselblad SWC, la mitica<br />
medioformato grandangolare…<br />
La Lomo LC-A 120 scatta fotogrammi<br />
6x6cm su pellicola 120.<br />
Qui sopra un dettaglio della zona<br />
del pulsante di scatto col comando<br />
per le esposizioni multiple.<br />
Il Minigon della LC-A 120 è<br />
composto da 5 elementi in 4<br />
gruppi, ha un angolo di campo<br />
di 92°, mette a fuoco fino a<br />
60cm e chiude a f/16, ma l’unica<br />
cosa che il fotografo può impostare<br />
è la distanza di ripresa,<br />
tramite un selettore a quattro<br />
posizioni; l’esposizione, infatti,<br />
è Program. Gli altri comandi sono<br />
quello per la sensibilità della<br />
pellicola e quello per effettuare<br />
doppie esposizioni.<br />
La Lomo LC-A 120 vanta infine<br />
una slitta porta flash, la filettatura<br />
per lo scatto flessibile e<br />
l’attacco treppiedi. La macchina<br />
sarà disponibile a Natale con un<br />
primo stock di 500 pezzi.<br />
Info www.lomography.com e mi-<br />
crosites.lomography.com/lca-<br />
120/it<br />
NUOVA EDIZIONE<br />
Carta d’Identità delle Leica<br />
Curata da Giulio Forti e Pier Paolo Ghisetti, esce la terza edizione<br />
di “Carta d’Identità delle Leica” arricchita con 60 nuove pagine.<br />
L’edizione è stata aggiornata con le nuove fotocamere di serie o<br />
in edizione limitata e l’inserimento delle<br />
compatte e delle reflex digitali,<br />
mentre non mancano precisazioni<br />
di dettaglio relative alle quantità<br />
prodotte, ai numeri di matricola.<br />
Aggiornamenti anche nelle note e<br />
nei commenti a seguito di nuove informazioni<br />
e nuove ricerche.<br />
Le novità, però, non finiscono qui. Infatti,<br />
il libro è stato arricchito con due<br />
capitoli di notevole interesse sugli albori<br />
del formato 35mm, reso famoso<br />
dalla casa tedesca, e la storia delle Leica<br />
mai nate, ovvero dei prototipi che<br />
non hanno avuto la soddisfazione di<br />
giungere produzione in serie. Inoltre,<br />
due guide a colori sono dedicate alle Leica prodotte su ordinazione<br />
speciale, la prima, e al riconoscimento delle false Leica nelle quali è facile<br />
imbattersi nei mercatini dell’usato, la seconda.<br />
246 pagine, 15x21cm, con oltre 310 fotografie in nero e a colori<br />
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FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 15
Mostre<br />
Le immagini delle più importanti<br />
mostre fotografiche del mese.<br />
Per inviare comunicati sulle mostre di fotografia<br />
seguite le indicazioni pubblicate in ultima pagina.<br />
FRA ANIMATO E INANIMATO<br />
Dal 1° <strong>Ottobre</strong> al 16 Gennaio 2015, lo Studio<br />
Giangaleazzo Visconti di Milano ospiterà la<br />
mostra di Marco Schifano.Composta da 35<br />
fotografie, tra montaggio filmico e pittura, le<br />
immagini sono caratterizzate da una precisione<br />
formale e compositiva. I soggetti variano da<br />
animali comuni (capre, oche, rane) e feroci<br />
(leoni, coccodrilli, avvoltoi), a vegetali (piante,<br />
fiori, frutta), combinati con oggetti inanimati<br />
come argenterie, strumenti musicali, bicchieri in<br />
cristallo e molto altro, in un continuo gioco tra<br />
realtà e finzione. Schifano non cerca la<br />
provocazione o l’elemento spettacolare, ma<br />
immagini auliche, costruite con un profondo<br />
senso della bellezza. Le sue opere<br />
rappresentano sia l’oggettività dei singoli<br />
particolari, ma anche la soggettività propria<br />
dell’artista. La mostra sarà accompagnata da un<br />
catalogo Edizioni Tip. Le. Co. Milano, Studio<br />
Giangaleazzo Visconti (c.so Monforte 23). Orari:<br />
da lunedì a venerdì, 11:00 – 13:00; 15:00 –<br />
19:00. Ingresso libero. info@studiovisconti.net -<br />
www.studiovisconti.net (Eleonora de Gaetani)<br />
16 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
DAVID LYNCH FOTOGRAFO<br />
La galleria fotografica della<br />
Fondazione MAST di Bologna<br />
ospiterà fino al 31 dicembre la<br />
mostra di David Lynch, The<br />
Factory Photographs. Essa<br />
consiste in 124 opere in bianco e<br />
nero che raccontano vent’anni di<br />
cambiamenti dal punto di vista<br />
della tecnologia e dello sviluppo<br />
industriale. Tra i soggetti preferiti<br />
dell’artista, fabbriche, comignoli e<br />
macchinari, ormai simbolo di quel<br />
vivo mondo industriale che sta<br />
pian piano scomparendo,<br />
lasciando solo degrado e<br />
isolamento. Le immagini<br />
ritraggono fabbriche polacche e<br />
inglesi, fabbriche di Berlino, di<br />
New York, di Los Angeles e del<br />
New Jersey, in un arco di tempo<br />
che va dal 1980 al 2000.<br />
L’esibizione, curata da Petra Giloy-<br />
Hirtz, è organizzata in<br />
collaborazione con il MAST e la<br />
Photographers’ Gallery di Londra;<br />
inoltre, è la prima occasione in cui<br />
la galleria del MAST ospita una<br />
mostra di un artista non<br />
proveniente dalla propria<br />
collezione. Oltre alle immagini,<br />
saranno proiettati dei<br />
cortometraggi di Lynch, dal titolo<br />
Industrial Soundscape, Bug Crawls<br />
e Intervalometer: Steps. La mostra<br />
sarà aperta dal martedì alla<br />
domenica dalle ore 10 alle ore 19.<br />
Per ulteriori informazioni,<br />
www.mast.org (Gigi Garofalo)<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 17
FRANCO GUERZONI, PROGETTO PER PAVIMENTO IMBOTTITO, PRIMI ANNI '70. FOTO DI LUIGI GHIRRI<br />
VIAGGI RANDAGI CON LUIGI GHIRRI<br />
Dal 10 ottobre al 10 novembre, alla triennale di Milano,<br />
Nessun Luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi<br />
Ghirri, una mostra che racconta per la prima volta al<br />
pubblico, attraverso numerosi scatti fotografici inediti,<br />
l’amicizia di lunga data e la collaborazione tra due grandi<br />
artisti, Franco Guerzoni e Luigi Ghirri. Gli scatti<br />
provengono dall’archivio di Franco Guerzoni, dall’archivio<br />
degli Eredi Ghirri e dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia<br />
e sono un fondo molto corposo, mai prima d’oggi<br />
veramente indagato.<br />
La mostra richiama il ricordo di un’Italia di grande fervore<br />
culturale e intellettuale, quella della fine degli anni ‘60 e i<br />
primi ‘70, con la città di Modena che fa da sfondo con i suoi<br />
incantevoli paesaggi. E’ presente una selezione dei lavori<br />
realizzati da Franco Guerzoni tra il 1970 e il 1978 a partire<br />
dalle fotografie di Ghirri, una serie di scatti che Guerzoni<br />
chiama “irrisolti” e che sono la testimonianza di opere che<br />
non esistono più, di azioni estemporanee, di interventi più o<br />
meno concordati.<br />
Disponibile in mostra il libro di Franco Guerzoni, edito da<br />
Skira e a cura di Giulio Bizzarri che raccoglie le foto che<br />
Ghirri scattò per le opere di Guerzoni dalla fine degli anni<br />
sessanta fino alla fine dei Settanta. Inaugurazione: 9<br />
ottobre, ore 18.00. Triennale di Milano, Viale Emilio<br />
Alemagna, 6 20121 Milano. Per informazioni:<br />
valentina@nicolettarusconi.com, tel. 02 784100<br />
(Annamaria Costa)<br />
FRANCO GUERZONI, POZZE D'ACQUA, 1969. FOTO DI LUIGI GHIRRI<br />
GLI ORIENTALISMI DI FATIMA ABBADI<br />
Orientalismi paralleli la mostra fotografica di<br />
Fatima Abbadi sarà inaugurata sabato 11<br />
ottobre alle 18 presso la Sala Paolo<br />
Costantini del Centro Culturale Candiani di<br />
Mestre (VE). La mostra rientra nella<br />
rassegna Matite in Viaggio in programma<br />
sempre nello stesso centro culturale dal 10 al<br />
12 ottobre, l’esposizione ci offre uno sguardo<br />
nuovo ma soprattutto originale del mondo<br />
arabo. Le immagini di Abbadi si allontano<br />
dallo stereotipo che rappresenta la civiltà<br />
araba, ci avvicinano all’oriente non<br />
stigmatizzato, una fotografica quotidiana,<br />
che coglie il vivere di ogni giorno, quasi<br />
poetico, affettuoso, che la fotografa con le<br />
sue immagini ci regala. Le immagini<br />
sembrano non avere più una posizione<br />
geografica, donne, uomini, spazi e paesaggi<br />
si fondono in una armonia artistica, un senso<br />
di umanità condivisa. Dal 12 ottobre al 30<br />
novembre <strong>2014</strong> Sala Paolo Costantini terzo<br />
piano, orario: dal mercoledì alla domenica<br />
16:00 – 20:00 (Fabio Marigliano)<br />
18 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
© ANN-CHRISTINE WOEHRL<br />
© KRISANNE JOHNSON<br />
FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA<br />
Giunge alla quinta edizione il Festival della <strong>Fotografia</strong> Etica<br />
organizzato dal gruppo fotografico Progetto Immagine che indaga<br />
la fotografia di grande rilievo etico e con un programma molto<br />
ricco di mostre dei più noti fotoreporter internazionali. Il prossimo<br />
17 ottobre Lodi si veste di etica e fotografia con un ricco<br />
programma di dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio,<br />
proiezioni e molte altre iniziative. Il festival quest’anno si svolge dal<br />
17 al 26 ottobre e avrà come campo d’indagine il mondo femminile<br />
e i suoi problemi.<br />
Le donne infatti sono le protagoniste di questa edizione, tra cui:<br />
Olivia Arthur, Jan Grarup, Meeri Koutaniemi, lærke Posselt e Ann-<br />
Christine Woehrl. Il gruppo fotografico Progetto Immagine opera<br />
nel lodigiano da molti anni ed è diventato un punto di riferimento<br />
della fotografia nel territorio. Maggiori informazioni su<br />
www.festivaldellafotografiaetica.it (Daniele D’Amato)<br />
© LAERKE POSSELT<br />
© SANDRO MADDALENA © MEERI KOUTANIEMI<br />
© EMANUELE SATOLLI
FESTIVAL FOTOGRAFICO EUROPEO, LA FOTOGRAFIA IN MOVIMENTO<br />
Dal 18 ottobre al 23 novembre <strong>2014</strong>, in sei comuni tra le provincie di fotografico nazionale, proponendo uno stimolante e completo percorso<br />
Varese e Milano, si svolge la 5a edizione del Festival Fotografico visivo che si articola in 45 mostre, proiezioni, multivisioni, corsi,<br />
Europeo, ideato e organizzato dall’AFI - Archivio Fotografico Italiano, workshop, premio portfolio, premio audiovisivi, lectio magistralis, book<br />
con il patrocinio dei comuni di Busto Arsizio, Castellanza, Gorla day, visite guidate, laboratori, corsi e workshop di vario livello.<br />
Maggiore, Olgiate Olona, Samarate, Legnano e dell’Agenzia del Turismo Volutamente non incentrato su un solo tema, rappresenta una full<br />
della Provincia di Varese, della Provincia di Milano - Casa delle Culture immersion nella fotografia d’autore attraverso i progetti di artisti<br />
nel Mondo e in concorso con un’estesa varietà di associazioni, scuole e italiani e stranieri. Una sorta di fabbrica culturale che si apre all’Europa,<br />
realtà private.<br />
dialogando con i popoli mediante l’arte dello sguardo, mettendo a<br />
Il Festival, che da quest’anno si allarga anche nel territorio di Milano, è fuoco le aspirazioni, i linguaggi e l’inventiva di artisti provenienti da<br />
divenuto ormai uno tra gli appuntamenti più rilevanti nel panorama diverse esperienze. Info www.europhotofestiival.it (Fabio Bravo)<br />
TIFFANY CHUNG<br />
CLAUDIO ARGENTIERO<br />
FRANCESCO CITO<br />
VALERIO BISPURI<br />
20 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
VENEZIA SI DIFENDE<br />
Da una collaborazione tra la<br />
fondazione di Venezia e la<br />
fondazione Musei civici di<br />
Venezia nasce una mostra<br />
fotografica molto<br />
importante, Venezia si<br />
difende, a cura di Claudio<br />
Franzini.<br />
La mostra, che viene<br />
inaugurata il 13 settembre e<br />
resta aperta fino all’8<br />
dicembre <strong>2014</strong>, racconta con<br />
più di 350 immagini originali<br />
l’epoca della Grande Guerra<br />
e di come la città lagunare<br />
ha vissuto quel periodo. La<br />
mostra si articola in quattro<br />
sezioni e descrive sia le<br />
strategie difensive che<br />
Venezia mise in campo per<br />
salvaguardare la città che gli<br />
effetti di quegli attacchi che<br />
Venezia dovette sopportare.<br />
La mostra è prodotta e<br />
organizzata da Civita Tre<br />
Venezie ed è corredata da<br />
un catalogo edito da<br />
Marsilio, a cura di Claudio<br />
Franzini con saggi di Cesare<br />
De Michelis, Camillo Tonini e<br />
Claudio Franzini. Maggiori<br />
informazioni su<br />
www.treoci.org<br />
(Daniele D’Amato)<br />
Dall’alto in basso.<br />
Venezia. Soldati in vedetta su<br />
un’altana, stampa alla<br />
gelatina, 1915-1918.<br />
Venezia. Il Commissario<br />
Arduino Colasanti, Ispettore<br />
Generale dei Monumenti,<br />
assiste allo smontaggio e al<br />
trasporto del monumento a<br />
Bartolomeo Colleoni, stampa<br />
alla gelatina 1917.<br />
Giovanni Scarabello. L’epilogo<br />
dell’incursione aerea.<br />
Il recupero dell’idrovolante<br />
austriaco K. 228 colpito dalla<br />
difesa antiaerea italiana,<br />
stampa alla gelatina,<br />
14 agosto 1917.<br />
Basilica di San Marco, stato di<br />
protezione della chiesa,<br />
stampa alla gelatina, 1916.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 21
IN PROVA<br />
NIKON D810<br />
Le due Nikon D800 e D800E<br />
diventano una cosa sola che si<br />
chiama D810 e rappresenta un<br />
bel passo in avanti rispetto alle<br />
precedenti. Vediamo quale<br />
magine anche nella versione<br />
standard sia negativi come ad<br />
esempio la relativa lentezza in<br />
situazioni dinamiche di ripresa<br />
ad esempio nella fotografia<br />
sportiva ove il peso dei 36<br />
megapixel ad ogni<br />
scatto si fa sentire<br />
specie quando<br />
vengono richiesti<br />
di Michele Buonanni<br />
Il corpo macchina è<br />
quello delle precedenti<br />
D800, imponente, curato e realizzato<br />
con materiali di notevole livello. Bella sia<br />
la finitura nera a piccole scaglie sia il<br />
rivestimento gommato antiscivolo nella<br />
parte centrale e sull’impugnatura.<br />
diversi scatti al secondo.<br />
Nell’ultima generazione di reflex<br />
digitali, Nikon ha adottato la<br />
strada del sensore “senza filtro”<br />
ovvero privo di<br />
filtro Low<br />
Pass; lo<br />
Poco più di due anni fa,<br />
Nikon stabilì quello che è<br />
ancor oggi il record di<br />
quantità di pixel per un apparecchio<br />
reflex con sensore Full Frame,<br />
formato 24x36mm. La<br />
Nikon D800 e la sorella D800E<br />
arrivarono con, a bordo, un mega<br />
sensore da 36 megapixel, uguagliato<br />
a tutt’oggi solo dalla Sony<br />
(indovinate perché…) nella raffinata<br />
A7r la quale non è oltretutto<br />
una reflex ma una CSC. Questo<br />
senza andare a scomodare confronti<br />
con gli apparecchi professionali<br />
medio formato il cui sensore<br />
è comunque di dimensioni<br />
superiori al 24x36mm.<br />
Fin dall’inizio, della D800 furono<br />
proposte due versioni, una<br />
semplice e l’altra contraddistinta<br />
anche dalla lettera E che differivano<br />
essenzialmente per il filtro<br />
anti aliasing presente nella prima<br />
ed assente nella<br />
seconda. Questa<br />
seconda versione<br />
offre in talune<br />
situazioni<br />
di ripresa, una<br />
maggiore nitidezza<br />
d’immagine<br />
con un moderato<br />
rischio di ottenere<br />
effetti di<br />
moirè (interferenze<br />
colorate) quando<br />
si fotografano<br />
trame sottili come<br />
ad esempio una<br />
stoffa o una rete.<br />
Da subito è nata<br />
una concorrenza<br />
tra i due apparecchi<br />
e soprattutto tra<br />
gli utenti che preferivano<br />
l’una o l’altra<br />
versione, scatenando<br />
discussioni tra i fautori<br />
del “senza filtro” e quelli<br />
che invece preferivano la soluzione<br />
tradizionale. Questo ha<br />
fatto passare in secondo piano<br />
altri aspetti della D800 sia positivi<br />
come la grande qualità d’imha<br />
tolto in tutti gli apparecchi<br />
amatoriali, dalla economica<br />
D3300 fino alla evoluta D7100<br />
con positivi effetti per quel che riguarda<br />
la nitidezza d’immagine e<br />
si presume che in un prossimo futuro<br />
saranno sempre di più gli apparecchi<br />
con questa soluzione.<br />
Tale soluzione non poteva non essere<br />
estesa anche alle reflex della<br />
categoria maggiore: quando è arrivato<br />
il momento di pensare ad<br />
un ammodernamento della D800,<br />
alla Nikon hanno preferito puntare<br />
su una reflex unica togliendo il<br />
dubbio tra D800 e D800E. Ecco,<br />
quindi, perché è nata la D810 la<br />
quale racchiude il meglio dei due<br />
apparecchi precedenti ed ha ulteriori<br />
innovazioni in termini di velocità<br />
operativa, funzionalità sia<br />
video sia foto ed una migliore<br />
qualità d’immagine. Cuore<br />
delle novità è la totale<br />
mancanza del filtro<br />
Low Pass come nelle<br />
reflex Nikon di fascia<br />
inferiore, al contrario<br />
della precedente<br />
D800E nella<br />
quale il filtro Low<br />
Pass è presente ma non<br />
funziona come anti aliasing.<br />
Inoltre il processore<br />
d’immagine è adesso<br />
un Expeed 4 di ultima<br />
generazione, più<br />
veloce del precedente<br />
ed<br />
22 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
ne fanno un apparecchio per mani<br />
robuste specie quando al corpo<br />
macchina che da solo sfiora il<br />
chilo di peso, viene abbinato un<br />
obiettivo luminoso e di qualità.<br />
Nonostante questo l’apparecchio<br />
si impugna in modo eccellente<br />
grazie ad un design del corpo in<br />
particolare dell’impugnatura,<br />
molto ben realizzato: le ultime<br />
tre dita ed il palmo della mano<br />
destra permettono di tenere bene<br />
la fotocamera lasciando pollice<br />
ed indice liberi di agire sui comandi<br />
che sono in gran parte a<br />
portata di dito. Il corpo è realizzato<br />
in lega di magnesio leggera<br />
e resistente, rifinita dalla classica<br />
vernice nera opaca con il tipico<br />
effetto a scaglie delle reflex della<br />
casa e da rivestimenti in gomma<br />
antiscivolo distribuiti in modo<br />
adeguato nella parte centrale del<br />
corpo macchina. Nel complesso<br />
la qualità costruttiva è molto elevata<br />
ed il design ottimizzato per<br />
un uso intenso e professionale<br />
della fotocamera.<br />
Nella parte superiore a destra<br />
del pentaprisma troviamo il display<br />
monocromatico di notevoli<br />
dimensioni che raggruppa tutte<br />
le informazioni sul funzionamento<br />
dell’apparecchio. Qui sono<br />
visibili, tempo, diaframma,<br />
modalità di funzionamento, tipo<br />
di lettura esposimetrica, di autofocus,<br />
di formato immagine e<br />
tanti altri parametri di lavoro<br />
della D810. Il display può essere<br />
illuminato per una migliore<br />
visione dei dati. Subito davanti<br />
al display troviamo il<br />
comando per scegliere la<br />
modalità di esposizione;<br />
quattro quelle a disposizione<br />
ovvero program, priorità<br />
dei tempi o dei diaframmi<br />
ed esposizione manuale. Più<br />
avanti troviamo il comando<br />
per far partire la registrazione<br />
del filmato una volta selezionata<br />
questa modalità e<br />
quello per variare intenzionalmente<br />
l’esposizione decisa<br />
in automatismo dall’apparecchio<br />
regolabile in un<br />
arco di ben dieci stop. Ancora<br />
più avanti, sull’impugnatura,<br />
c’è l’interruttore generale<br />
che attiva anche la illuminazione<br />
del display superiore<br />
ed il pulsante di scatto; olin<br />
grado di offrire prestazioni migliori<br />
sia in termini di qualità<br />
d’immagine sia nelle possibilità<br />
operative. Rimangono tutte le ottime<br />
cose della serie precedente<br />
ovvero la costruzione di qualità<br />
con materiali robusti e leggeri al<br />
tempo stesso. La ricca dotazione<br />
di funzioni operative, ulteriormente<br />
ampliate nell’ultima versione<br />
ed una qualità d’immagine<br />
che è ancora migliore grazie ad<br />
una serie di soluzioni tra cui la<br />
citata assenza del filtro Low<br />
Pass, una migliore tenuta del rumore<br />
agli alti valori Iso ed un otturatore<br />
elettronico sulla prima<br />
tendina che riduce drasticamente<br />
i problemi di micro mosso che<br />
si manifestano negli scatti con<br />
tempi lunghi di esposizione effettuati<br />
a mano libera. Vediamo<br />
ora in dettaglio aspetto e comandi<br />
della nuova D810.<br />
Corpo e comandi. L’aspetto<br />
della nuova reflex professionale<br />
Nikon D810 è quello imponente<br />
delle precedenti D800. Già a prima<br />
vista si nota “l’importanza”<br />
di questa reflex digitale che appare<br />
immediatamente come un<br />
apparecchio di fascia alta e<br />
di elevate caratteristiche.<br />
Le dimensioni ed il peso<br />
Una vista della parte superiore della<br />
fotocamera con l’obiettivo 24-70mm<br />
f/2,8. Non vi sono praticamente<br />
differenze con la precedente D800<br />
salvo il pulsante per la selezione del<br />
modo di misurazione che è ora<br />
inserito nella torretta a sinistra.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 23
PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />
L’innesto obiettivi a baionetta Nikon offre l’accesso ad una sterminata serie<br />
di focali sia per il formato FX (full frame) sia per quello DX con il quale<br />
l’apparecchio ritaglia automaticamente la zona coperta dall’obiettivo.<br />
La D810 dispone di due slot per schede di memoria in grado di accettare<br />
una SD ed una CF che possono essere utilizzate separatamente oppure in<br />
tandem. Sotto a sinistra, le prese collocate sul lato sinistro della fotocamera<br />
suddivise in tre sezioni (audio, USB e video). Sotto a destra le due prese<br />
collocate sul frontale riguardano il collegamento con un flash via cavo e<br />
la classica presa multipolare Nikon per telecomandi ed altri accessori.<br />
tre, sul frontale, troviamo la<br />
ghiera anteriore di selezione.<br />
Dalla parte opposta, a sinistra<br />
del pentaprisma, c’è la classica<br />
torretta tipica di molte reflex<br />
Nikon la quale contiene i pulsanti<br />
di comando per alcune funzioni,<br />
in particolare il formato dell’immagine,<br />
il tipo di lettura<br />
esposimetrica (nella D800 questo<br />
comando era dalla parte opposta<br />
separato dagli altri) la sensibilità<br />
Iso che in questo apparecchio<br />
arriva a 12.800 in impostazione<br />
standard e 51.200 in<br />
espansa ed infine il comando per<br />
il bilanciamento del bianco. Premendo<br />
uno di questi pulsanti e<br />
ruotando una delle due ghiere, a<br />
seconda dell’impostazione che si<br />
desidera, è possibile scegliere i<br />
parametri di lavoro. Ad esempio<br />
la Qualità d’immagine (siglata<br />
Qual) permette tramite la ghiera<br />
anteriore, di impostare le dimensioni<br />
dell’immagine e, tramite la<br />
posteriore, il formato di registrazione.<br />
A tale proposito la D810,<br />
24 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
INGRANDIMENTO<br />
Tanta qualità ma anche una sorprendente<br />
facilità nell’ottenere<br />
l’immagine giusta anche con gli<br />
automatismi standard. Questo<br />
in sintesi, il giudizio sulle prestazioni<br />
della nuova Nikon D810<br />
con la quale abbiamo realizzato<br />
un centinaio di scatti ottenendo<br />
sempre il risultato prefissato.<br />
Qui sopra, nell’ingrandimento si<br />
può notare la nitidezza d’immagine.<br />
Sotto una immagine elaborata<br />
in bianconero ed a lato due<br />
immagini ricche di colore.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 25
I RISULTATI DEL TEST TIPA<br />
Il test TIPA della Nikon D810 ha<br />
analizzato i vari aspetti della<br />
resa fotografica di questo<br />
apparecchio. La risposta colore<br />
è leggermente sovra saturata a<br />
causa di una risposta un po’<br />
eccessiva delle sfumature del<br />
blu mentre quelle degli altri<br />
colori vengono riprodotte con<br />
accuratezza. Il sistema di<br />
bilanciamento automatico del<br />
bianco sposta la resa del grigio<br />
chiaro e del bianco verso<br />
tonalità quali il verde ed il<br />
giallo. Dal punto di vista della<br />
nitidezza d’immagine la D810<br />
fornisce una ottima<br />
prestazione, allineata a quella<br />
della D800E e superiore a<br />
quella della D800. I Jpeg forniti<br />
da questo apparecchio<br />
sembrano apparentemente più<br />
morbidi di quelli prodotti dalla<br />
concorrente Canon per il fatto<br />
che quest’ultima utilizza un<br />
filtro di esaltazione della<br />
nitidezza più accentuato.<br />
Nonostante questo le immagini<br />
risultano pulite e con grande<br />
ricchezza di dettagli.<br />
Molto buona anche la pulizia<br />
delle immagini agli elevati<br />
valori Iso con un rumore che<br />
viene contenuto e non risulta<br />
percepibile anche a 6400 Iso.<br />
Notevole anche la gamma<br />
dinamica di oltre 11 stop (11,5<br />
stop per la precisione) che si<br />
mantiene anche a valori Iso<br />
piuttosto alti<br />
JPEG<br />
RAW<br />
Ecco i risultati del test del ritratto: sopra quello realizzato in luce artificiale (neon) e salvato in formato Jpeg e<br />
sotto quello ripreso invece con flash da studio e salvato in formato Raw. La resa dei toni della pelle è di notevole<br />
qualità in entrambi i casi mentre lo sfondo bianco, nella prima foto, risente di un bilanciamento del bianco che<br />
sposta leggermente le tonalità verso il giallo ed il verde. Globalmente comunque un ottimo risultati arricchito da<br />
una resa dei dettagli notevole come ci si deve aspettare da un sensore con ben 36 megapixel.<br />
26 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Caratteristiche accessorie 88,34<br />
Funzionalità 92,15<br />
Risoluzione 95,89<br />
Qualità immagine 95,30<br />
JPEG<br />
RAW<br />
rispetto alla D800, offre anche<br />
un formato Raw con immagine<br />
di dimensioni ridotte (Small Raw<br />
da 16 megapixel). Sotto la torretta<br />
c’è il selettore della cadenza di<br />
ripresa, dotato di blocco di sicurezza,<br />
che contiene le posizioni<br />
di scatto normali, quelle silenziate,<br />
l’autoscatto ed il sollevamento<br />
anticipato dello specchio. C’è<br />
da dire anche che la D810 è nettamente<br />
più silenziosa nello scatto<br />
rispetto alla D800.<br />
Il sistema ottico reflex di mira<br />
si avvale di un pentaprisma di<br />
buone dimensioni e di un oculare<br />
anch’esso ampio che consente<br />
una visione agevole anche a chi<br />
indossa occhiali. All’interno viene<br />
mostrato il 100% della scena<br />
registrata nell’immagine finale e<br />
lo schermo di messa a fuoco, nitido<br />
e luminoso è dotato di diversi<br />
riferimenti che vanno dai sensori<br />
di messa a fuoco, alla zona<br />
di misurazione dell’esposizione<br />
per finire con i riferimenti della<br />
livella elettronica; nella parte<br />
bassa del mirino sono visibili diversi<br />
dati di ripresa mediante un<br />
display realizzato in tecnologia<br />
Oled, di notevole qualità e visibilità<br />
rispetto ai tradizionali led<br />
verdi. L’oculare è dotato di correzione<br />
diottrica e di otturatore che<br />
previene l’ingresso di luce quando<br />
l’apparecchio non è all’occhio.<br />
Nella parte superiore del<br />
pentaprisma è alloggiato un piccolo<br />
ma efficace flash elettronico<br />
in grado di risolvere diverse<br />
situazioni di ripresa ed in grado<br />
di pilotare, in modalità wireless,<br />
uno o più flash separati. Inoltre è<br />
disponibile anche una slitta per il<br />
collegamento di un flash dedicato<br />
esterno da utilizzare in alternativa<br />
a quello interno.<br />
Il retro della Nikon D810, viste<br />
le dimensioni della fotocamera,<br />
è più equilibrato rispetto ad<br />
La batteria di<br />
alimentazione,<br />
contenuta<br />
nell’impugnatura ed<br />
accessibile dal<br />
fondo della<br />
fotocamera, offre<br />
una ottima<br />
autonomia a patto<br />
di non esagerare<br />
con l’impiego di<br />
flash e Live View.<br />
altre reflex nel senso che il grande<br />
display da 3,2 pollici con oltre<br />
un milione di pixel non occupa<br />
tutto il dorso della fotocamera<br />
ma solo una parte. La qualità del<br />
display è notevole, anche se rimane<br />
la sensazione che le immagini<br />
riprodotte abbiano una tonalità<br />
appena più calda del reale<br />
mentre la nitidezza dei dettagli è<br />
di alto livello. A sinistra del display,<br />
nella parte alta vi sono i<br />
comandi per la riproduzione e la<br />
cancellazione delle immagini<br />
contenute in memoria; sulla cornice<br />
a sinistra del display vi sono<br />
invece cinque pulsanti relativi a<br />
varie funzioni. Partendo dall’alto<br />
troviamo il comando che attiva la<br />
visione dei menu di gestione,<br />
quello che protegge le immagini<br />
dalla cancellazione, il comando<br />
per ingrandire l’immagine visibile<br />
a schermo, quello opposto<br />
per ridurne la grandezza ed infine<br />
il comando Ok per confermare<br />
le operazioni selezionate nei<br />
menu. Dalla parte opposta del display,<br />
partendo sempre dall’alto<br />
vi sono due pulsanti, uno relativo<br />
al blocco della lettura esposimetrica<br />
e della misurazione autofocus<br />
ed uno destinato invece ad<br />
attivare il sistema autofocus senza<br />
dover premere a metà corsa il<br />
pulsante di scatto. A destra troviamo<br />
la ghiera posteriore di selezione<br />
collocata opportunamente<br />
proprio dove cade il pollice<br />
della mano destra. A destra del<br />
display c’è invece il classico selettore<br />
a joystick dotato di pulsante<br />
centrale e di interruttore<br />
per la disattivazione; esso serve a<br />
varie funzioni, dalla navigazione<br />
nei menù di gestione alla scelta<br />
del punto di messa a fuoco. Subito<br />
sotto c’è il pulsante siglato “i”<br />
che permette di accedere direttamente<br />
ad alcune funzioni della<br />
fotocamera e, sotto ancora, il co-<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 27
PROVA RUMORE ALLE ELEVATE SENSIBILITÀ<br />
3200 Iso senza NR 6400 Iso senza NR<br />
La tenuta al rumore della D810 alle sensibilità più<br />
elevate è gestita in modo impeccabile dal<br />
processore d’immagine Expeed 4. La differenza<br />
con e senza riduttore di rumore NR è chiaramente<br />
visibile negli ingrandimenti qui a destra. Fino a<br />
6400 Iso con NR attivo (regolabile su più livelli di<br />
intervento) non si percepisce rumore d’immagine<br />
che compare in forma ancora lieve alla sensibilità<br />
superiore che è quella limite standard. Le altre<br />
due sensibilità sono infatti quelle in modalità<br />
espansa e quindi considerate eccezionali, da usare<br />
solo in caso di assoluta necessità.<br />
3200 Iso con NR normale 6400 Iso con NR normale<br />
mando per attivare la funzione<br />
Live View dotato anche del commutatore<br />
per passare da foto a video.<br />
Infine, nella parte bassa,<br />
troviamo il pulsante Info che fa<br />
apparire un completo display<br />
riassuntivo delle funzioni impostate<br />
sulla fotocamera.<br />
Sul frontale vi sono altri comandi.<br />
Guardando l’apparecchio,<br />
a destra dell’obiettivo, partendo<br />
dall’alto troviamo il pulsante<br />
per sollevare il flash incorporato<br />
in posizione operativa,<br />
quello per impostare l’esposizione<br />
a forcella o Auto Bracketing<br />
dotato di una completa serie di<br />
regolazioni sia quanto ad intervalli<br />
di esposizione sia per numero<br />
di fotogrammi, il comando per<br />
le funzioni flash (ghiera di selezione<br />
anteriore per modificarne<br />
l’esposizione, posteriore per scegliere<br />
la modalità di funzionamento),<br />
il pulsante di sblocco<br />
dell’obiettivo ed infine il selettore<br />
di messa a fuoco, auto o manuale,<br />
con un pulsante al centro<br />
che permette di scegliere la modalità<br />
di intervento dell’autofocus.<br />
Sempre nella stessa zona vi<br />
è il microfono del canale sinistro<br />
dell’audio stereo e, vicino ad esso,<br />
due prese, una per il telecomando<br />
ed una per il collegamento<br />
di flash da studio tramite cavetto<br />
con presa standard. Nel lato<br />
opposto troviamo invece il microfono<br />
del canale destro e due<br />
comandi a pulsante, entrambi<br />
programmabili dall’utente con<br />
alcune funzioni, tra cui ad esempio<br />
la previsualizzazione della<br />
profondità di campo. A sinistra<br />
del corpo macchina troviamo<br />
una serie di prese di collegamento<br />
coperte da sportellini gommati;<br />
qui vi sono i collegamenti per<br />
microfono esterno e cuffia, una<br />
presa USB 3.0 e la presa mini<br />
HDMI per l’uscita video digitale.<br />
Dal lato opposto uno sportellino<br />
cela i due slot per schede di<br />
memoria, uno formato Compact-<br />
Flash ed uno SD. Le due schede<br />
possono funzionare separatamente<br />
oppure in coppia: è possibile<br />
scegliere se farle lavorare in<br />
sequenza (una dopo l’altra), in<br />
parallelo con funzioni di backup<br />
istantaneo oppure sempre in parallelo<br />
ma con modalità di registrazione<br />
diverse (una Jpeg ed<br />
una Raw). Infine, una nota sulla<br />
batteria di alimentazione, contenuta<br />
nell’impugnatura ed in grado<br />
di fornire una notevole autonomia<br />
alla fotocamera senza esa-<br />
PROVA VELOCITÀ<br />
Nelle ripresa a raffica la D810 si è comportata<br />
molto bene fornendo una bella striscia di immagini<br />
delle quali riportiamo, per motivi di<br />
spazio, solo i fotogrammi finali. Abbiamo lavorato<br />
con l’obiettivo 70-300mm f/4,5-5,6 alla<br />
focale 200mm con la messa a fuoco continua e<br />
la selezione dei punti di messa a fuoco centrali.<br />
L’apparecchio in questo situazione ha agganciato<br />
subito il soggetto in movimento seguendolo<br />
accuratamente fino quasi alla minima<br />
distanza di messa a fuoco.<br />
28 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
12.800 Iso senza NR 25.600 Iso senza NR 51.200 Iso senza NR<br />
12.800 Iso con NR normale 25.600 Iso con NR normale 51.200 Iso con NR normale<br />
J<br />
L<br />
PRO E CONTRO<br />
Grande qualità d’immagine.<br />
Costruzione robusta.<br />
Mirino nitido e luminoso.<br />
Completa personalizzazione delle funzioni.<br />
Rumore d’immagine contenuto.<br />
Autofocus veloce.<br />
Funzioni video di alto livello.<br />
Manca il display orientabile.<br />
Ingombro elevato.<br />
Prezzo adeguato, purtroppo, alle prestazioni.<br />
Manca Wi-fi a bordo.<br />
gerare con flash o Live View.<br />
Conclusioni. La Nikon D810<br />
rappresenta un netto passo in<br />
avanti rispetto alla D800 nelle<br />
due versioni. E’ una reflex professionale<br />
che piace sicuramente<br />
anche al fotoamatore esperto ed<br />
esigente per la grande varietà di<br />
possibilità che offre. Dal punto<br />
di vista qualitativo è una reflex di<br />
riferimento in tutti i suoi reparti,<br />
dall’autofocus fino alla nitidezza<br />
d’immagine che indubbiamente<br />
ha risentito positivamente della<br />
completa eliminazione del filtro<br />
Low Pass. Qualche peccatuccio<br />
ancora c’è ma la perfezione non<br />
è di questo mondo e comunque<br />
chi se la può permettere si ritroverà<br />
tra le mani una fotocamera<br />
decisamente appagante sia nell’uso<br />
sia nei risultati.<br />
La Nikon D810 è già in distribuzione<br />
e costa poco più di 3000<br />
euro solo corpo. Per info<br />
www.nital.it<br />
nel prossimo numero:<br />
l Analisi tecnica<br />
della Nikon D810,<br />
l il parere del<br />
professionista<br />
l qualità d’immagine<br />
a confronto con la D800<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 29
LE FOTOGRAFIE DEI LETTORI SPIEGATE AI LETTORI<br />
Ingresso libero<br />
PRIMAVERA BRESCIANA<br />
VITTORIO NEGRO, FLERO BS<br />
Fotocamera: reflex Canon 600D. Sensore: 18 megapixel. Sensibilità: 200 Iso.<br />
Obiettivo: Canon 18-55mm alla massima lunghezza focale. Esposizione: a priorità del diaframma.<br />
"<strong>Fotografia</strong> scattata nella tarda mattinata in via Pia Marta a Brescia, nelle vicinanze del Castello. Nessuna difficoltà di ripresa”.<br />
A prima vista sembra uno scatto banale di un balcone riccamente fiorito, ma questa fotografia racconta anche altro. Anzitutto la cornice<br />
vuota della finestra aperta chiama in causa la persona che con orgoglio cura il suo balcone, qualcuno che ama la bellezza e l’ordine. Poi<br />
l’inquadratura piena ed essenziale produce un effetto gradevole all’occhio ed evoca un senso di vita tranquilla. Infine la luce, che<br />
probabilmente proviene dalla facciata di fronte, è intensa e diffusa e delinea riccamente il soggetto.<br />
30 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
RED<br />
GIANCARLO MELLONI, PIEVE DI CENTO BO<br />
Fotocamera: compatta zoom Panasonic Lumix FZ50. Sensore: 10 megapixel. Sensibilità: n.d.<br />
Obiettivo: zoom 35-420mm equivalenti. Esposizione: auto.<br />
"Burano: mi ha colpito il colore intenso del camino; passando da quelle parti è impossibile ignorarlo”.<br />
Un’immagine minimalista e divertente allo sguardo, con le due appendici di entrata aria e uscita fumi su un<br />
muro ricco di trama superficiale verniciato di fresco. Anche in questo caso la fotografia invita a pensare a<br />
cosa ci sia dietro la superficie esterna e al calore di un camino nei giorni di un inverno lagunare.<br />
Con l’occasione invitiamo comunque i lettori che ambiscano ad essere pubblicati in Ingresso Libero ad<br />
essere meno stringati nei loro commenti e nei dati tecnici di ripresa. In fin dei conti il sottotitolo della<br />
rubrica è “Le fotografie dei lettori spiegate ai lettori”...<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 31
Ingresso libero<br />
L’INCENDIO<br />
DAVIDE CIARLANTINI, ROMA<br />
Fotocamera: reflex Canon EOS 60D. Sensore: 18 megapixel. Sensibilità: 100 Iso. Obiettivo: zoom Canon 17-40mm f/4.<br />
Esposizione: 1/8 sec a f/20. Note: aggiustamento dei livelli in Photoshop.<br />
“Un movimento in verticale della fotocamera, abbinato ad un tempo di scatto lungo, ha prodotto questa foto astratta. Le<br />
‘fiamme’ altro non sono che un vaso di gelsomini sul parapetto del mio balcone, mentre il ‘fumo’, in secondo piano, i pini<br />
Marittimi del giardino condominiale”.<br />
Un esempio di quale capacità di astrazione sia possibile ottenere con una macchina fotografica. Qui l’autore è stato bravo<br />
ad inventare un effetto mosso che trasfigura completamente il soggetto, la cui resa è inoltre molto convincente.<br />
32 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
L’ANSIA DEL FOTOGRAFO<br />
MARINA MARIANESCHI, ROMA<br />
Fotocamera: reflex Nikon D5000. Sensore: 12 megapixel. Sensibilità: 1600 Iso. Obiettivo: Nikkor AF-S 18-70mm f/3,5-4,5.<br />
Esposizione: 1/8 sec a f/5. Note: modifiche con Photoscape.<br />
“Durante un saggio di danza ero preoccupata della buona riuscita delle mie foto. Ma le mie speranze si sono<br />
rinfrancate quando ho visto eseguire questo balletto che aveva come nome ‘l'ansia’. Una volta tornata a casa<br />
guardando le foto al computer mi sono resa conto che in questa fotografia il mosso non era una pecca”.<br />
In fotografia ci sono due tipi di mosso: quello del soggetto e quello dell’apparecchio fotografico. In questa<br />
immagine i mossi sono presenti entrambi, ma stavolta andiamo contro tutte le regole ed abbiamo deciso che se<br />
l’autrice voleva trasmetterci una sensazione di ansia... ci è perfettamente riuscita.<br />
LE FOTOGRAFIE PUBBLICATE SARANNO COMPENSATE CON<br />
L’ULTIMO TITOLO DELLA COLLANA “LA BIBLIOTECA DEL FOTOGRAFO”<br />
“Ingresso libero” è la galleria delle vostre immagini più belle. Una rubrica aperta alla<br />
collaborazione di chi desidera condividere con tutti i lettori le proprie esperienze<br />
spiegando cosa ha portato alla realizzazione e come la fotografia è stata tecnicamente<br />
ottenuta. La pubblicazione sarà motivo di soddisfazione personale, ma costituirà anche<br />
un dialogo fra lettori e motivo di ispirazione per tutti.<br />
INVIO FOTOGRAFIE. Fotografie digitali, digitalizzate, stampe o diapositive, dovranno essere inviate seguendo attentamente<br />
le istruzioni nel box “Come inviare le vostre fotografie” pubblicato nelle ultime pagine. I file digitali dovranno essere<br />
inviati per email, le copie o le diapositve in busta chiusa ai rispettivi indirizzi specificati nelle istruzioni.<br />
Le fotografie inviate non saranno restituite.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 33
IN PROVA<br />
Sigma dp2 Quattro<br />
Fino dagli esordi la produzione<br />
di reflex e compatte di<br />
Sigma, apprezzato fabbricante<br />
di obiettivi “universali” di<br />
qualità, è andata di pari passo con<br />
lo sviluppo dei sensori Foveon,<br />
dispositivi di acquisizione immagine<br />
basati su un’architettura diversa<br />
da quella dei sensori tradizionali,<br />
una architettura, come<br />
molti sanno, a tre strati, uno per<br />
ogni colore primario dell’immagine,<br />
mentre tutti gli altri<br />
sensori fotografici hanno<br />
un solo strato sul<br />
quale è disposta una<br />
griglia di filtri colorati.<br />
La storia inizia nel<br />
lontano 2002 con la reflex<br />
Sigma SD9 con sensore<br />
Foveon X3 da 3MP per strato,<br />
che diventano nove contando i<br />
tre strati, e prosegue con altri<br />
modelli per arrivare alla SD1<br />
Merrill del 2012 che è una<br />
15,3MPx3. La linea di compatte<br />
inizia invece con la Sigma dp1<br />
del 2006, dotata di Foveon X3 da<br />
5MPx3 e corredata di obiettivo<br />
non intercambiabile<br />
a focale fissa<br />
28mm equivalenti.<br />
Dalla dp1 in poi, che<br />
tra parentesi è stata la<br />
prima compatta equipaggiata<br />
di sensore da<br />
reflex (Aps-C), Sigma<br />
ha continuato la produzione<br />
di queste fotocamere,<br />
con sensori<br />
via via più performanti,<br />
ma sempre articolando<br />
la produzione<br />
su tre lunghezze<br />
focali, 28mm, 50mm<br />
(o 45mm) e 75mm siglate<br />
rispettivamente dp1, dp2 e dp3.<br />
La nuova Sigma dp2 Quattro<br />
che proviamo qui non fa eccezione,<br />
ma rispetto ai precedenti modelli<br />
alza il tiro, proponendosi<br />
con un design decisamente<br />
spiazzante, che prova a rimodellare<br />
il concetto di ergonomia fotografica<br />
in termini… futuristici.<br />
di Eugenio Martorelli<br />
Ha una linea avveniristica<br />
e un nuovo sensore Foveon<br />
da 29MP. Luci e ombre di una<br />
macchina fuori dal comune<br />
Iniziamo proprio dalla forma,<br />
che secondo noi è visivamente<br />
molto interessante. Ma lo è altrettanto<br />
in termini di usabilità?<br />
Anzitutto la macchina non è piccola,<br />
perché è lunga 16cm, è alta<br />
quasi 7cm ed è profonda poco<br />
più di 8cm, dal frontale dell’obiettivo<br />
all’impugnatura, che è<br />
La Sigma dp2 Quattro è<br />
caratterizzata da un design<br />
indubbiamente originale. Le due<br />
ghiere superiori offrono un ottimo<br />
controllo sia in ripresa sia in<br />
revisione. La ghiera dell’obiettivo<br />
fisso da 45mm equivalenti serve<br />
per la messa a fuoco<br />
manuale, funzione bene<br />
implementata dalla<br />
macchina.<br />
protesa all’indietro invece che in<br />
avanti. All’inizio la presa in mano<br />
è sconcertante, ma poi le dita<br />
trovano la loro via, specie se la<br />
mano sinistra sostiene l’obiettivo,<br />
per faciltare lo spostamento del<br />
pollice che agisce sui comandi<br />
posteriori. Molto comode le due<br />
ghiere di controllo sulla sommità.<br />
Sul dorso il display TFT da 3” e<br />
920mila pixel è allineato tutto a<br />
sinistra, ma l’area occupata<br />
dall’immagine è meno ampia<br />
della cornice. Premendo Focus<br />
sul selettore a quattro vie si<br />
accede alla messa a fuoco<br />
manuale; premendolo al centro<br />
si ingrandisce il dettaglio del<br />
soggetto.<br />
34 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Il modo migliore di usarla secondo<br />
noi è con la cinghia in tensione<br />
dietro il collo; si creano così<br />
tre punti di ancoraggio che riducono<br />
molto il rischio di mosso<br />
con tempi di scatto lunghi, che<br />
come vedremo la macchina<br />
porta a usare. La costruzione,<br />
sia per finiture sia<br />
per materiali, è di qualità.<br />
Osserviamo però che, data<br />
la forma e le dimensioni<br />
non propriamente tascabili,<br />
per riporla servono o la sua<br />
custodia accessoria oppure<br />
una borsa fotografica in cui<br />
infilarla in verticale. Insomma,<br />
se le compatte in genere somigliano<br />
a delle saponette, la<br />
Sigma dp2 Quattro invece è più<br />
simile a una… colt.<br />
Con la nuova versione del Foveon<br />
X3, che fa il suo debutto<br />
sulla dp2, Sigma modifica radicalmente<br />
la struttura del sensore,<br />
che rimane sì a tre strati, ma con<br />
una diversa distribuzione dei<br />
pixel su ognuno di essi. Rimandandovi<br />
anche al riquadro nell’ultima<br />
pagina dell’articolo, qui<br />
diciamo che si tratta di un sensore<br />
formato Aps-C in cui lo strato<br />
superiore è composto da 19,6<br />
milioni di piexel blu e registra sia<br />
i dati di luminanza dell’immagine<br />
(cioè il dettaglio) sia quelli<br />
cromatici relativi alla componente<br />
blu della luce (uno dei tre colori<br />
primari). Lo strato intermedio<br />
verde e quello inferiore rosso<br />
hanno ciascuno una risoluzione<br />
di 4,9MP (quindi hanno dei pixel<br />
più grandi) ma registrano solo le<br />
rispettive componenti cromatiche<br />
della luce. Durante la fase di<br />
elaborazione successiva allo<br />
scatto il processore immagine<br />
(TRUE III) applica i dati di luminanza<br />
catturati dallo strato superiore<br />
agli strati blu, verde e rosso.<br />
In questo modo ogni singolo<br />
pixel dell’immagine restituisce il<br />
suo dato di luminanza e di crominanza,<br />
a differenza di quanto avviene<br />
nei sensori tradizionali a<br />
strato singolo basati sulla maschera<br />
di Bayer, un mosaico di<br />
filtri posti davanti ai pixel in cui<br />
quelli verdi (che sono il 50% del<br />
totale) sono sensibili alla luminanza,<br />
mentre quelli blu e rossi<br />
(25% e 25%) registrano i dati di<br />
crominanza. L’immagine finale<br />
J<br />
L<br />
PRO E CONTRO<br />
Sul frontale, a parte<br />
i fori del microfono<br />
(per registrare<br />
appunti audio; la<br />
dp2 Quattro non<br />
gira video!) e la<br />
presa antiscivolo<br />
“minimal”<br />
sull’impugnatura<br />
non sono presenti<br />
altri elementi. Le<br />
due ghiere di<br />
controllo sono<br />
posizionate molto<br />
bene ed anche gli<br />
attacchi per la<br />
cinghia tengono la<br />
macchina bene in<br />
verticale. A lato il<br />
vano batteria è<br />
sotto l’impugnatura,<br />
mentre quello per la<br />
scheda di memoria<br />
SD (e la presa USB)<br />
è sulla sinistra,<br />
protetto da uno<br />
sportellino in<br />
gomma morbida.<br />
Immagini definite, plastiche e ricche di sfumature.<br />
Obiettivo di qualità, corretto otticamente.<br />
Ergonomia funzionale.<br />
Semplicità di utilizzo.<br />
Rumore digitale presente già a 800 Iso.<br />
Autonomia abbastanza limitata.<br />
Un display orientabile non ci starebbe male.<br />
viene ricostruita attraverso un algoritmo<br />
di demosaicizzazione,<br />
che per interpolazione ricrea i dati<br />
mancanti. Per questo alcuni sostengono<br />
che in un sensore a maschera<br />
di Bayer la risoluzione<br />
reale è solo la metà di quella dei<br />
pixel effettivamente presenti. Ma<br />
la questione ben più complessa e<br />
non l’affronteremo qui.<br />
Sta di fatto che sommando i<br />
pixel di tutti e tre gli strati del Foveon<br />
Quattro otteniamo un valore<br />
di circa 29MP, mentre se raddoppiamo<br />
quella del primo strato<br />
otteniamo una risoluzione “equivalente”,<br />
rispetto ai sensori monostrato,<br />
di circa 38MP, ossia vicina<br />
ai 36MP dei sensori<br />
24x36mm della Sony 7R e della<br />
Nikon D810. Ma quale sia la<br />
realtà pratica ce lo possono dire<br />
solo le immagini e quelle prodotte<br />
dalla Sigma dp2 Quattro, se riprese<br />
nelle giuste condizioni, sono<br />
a dir poco splendide su tutti<br />
fronti: definizione, cromatismi,<br />
plasticità. Immagini in grado di<br />
rivaleggiare con quelle delle reflex<br />
appena citate e anche con<br />
quelle di alcune medio formato<br />
digitali con sensore ancora più<br />
grande.<br />
Abbiamo detto “giuste condizioni”<br />
perché questo sensore, per<br />
certi versi straordinario, presenta<br />
un limite intrinseco che è rappresentato<br />
dalla sua scarsa sensibilità.<br />
In altre parole, il Foveon X3<br />
Quattro, anche se è migliorato rispetto<br />
alle precedenti versioni, dà<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 35
SIGMA dp2 QUATTRO: PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />
Quando si troca ad operare nelle giuste condizioni di luce, l’obiettivo e il<br />
sensore Foveon X3 Quattro della dp2 sono in grado di produrre immagini<br />
di qualità molto elevata, in termini di risoluzione, plasticità e cromatismi.<br />
Ne sono una prova i pomodori qui a lato (1/125 sec f/8 100 Iso) e il cesto<br />
di fagiolini in basso (1/125 sec f/5,6 100 Iso). Da notare che a tutta apertura<br />
l’obiettivo 30mm f/2,8 ha una zona di nitidezza limitata (più marcata, ovviamente,<br />
a distanza ravvicinata, il che produce sfocati efficaci, sotto.<br />
La gamma dinamica del sensore è solo nella norma, ma la macchina dispone<br />
comunque di una funzione “curve” in grado di ampliarla. Ciò che in ogni<br />
caso colpisce di più sono la definizione e la ricchezza dei dettagli.<br />
INGRANDIMENTO<br />
36 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
La Sigma dp2 Quattro ci ha accompagnati in una visita al<br />
Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (RA), uno<br />
dei più importanti al mondo per ricchezza e qualità delle<br />
collezioni (www.micfaenza.org), luogo dove è permesso<br />
fotografare, anche col flash (che la dp2 peraltro non ha).<br />
Per le riprese abbiamo settato White Balance e Iso in Auto<br />
(col limite a 800 Iso) e l’esposizione Program. Scattando in<br />
formato 1:1 abbiamo fotografato i pezzi che più attiravano<br />
la nostra attenzione, con risultati veramente interessanti.<br />
Notate la plasticità della testa qui a lato e di come<br />
l’esposimetro abbia tenuto conto dello sfondo molto luminoso.<br />
Fotografare il vasellame delle vetrine, poi, ha prodotto<br />
risultati quasi da catalogo (riflessi a parte).<br />
Il dettaglio ingrandito qui a lato, nella pagina accanto, è ricavato da un file<br />
5424x3616 pixel (19,6MP) che è la risoluzione del solo strato superiore (blu)<br />
del Foveon X3 Quattro. Ad essa va aggiunta quella degli altri due strati del<br />
sensore (rosso e verde), ciascuno da 4,9MP, per un totale di circa 29MP. La<br />
qualità dell’immagine, aiutata anche dal progetto ottico dell’obiettivo, non<br />
deve quindi sorprendere, così come la sua naturalezza visiva.<br />
La Sigma dp2 Quattro permette di scattare in una varietà di formati<br />
immagine: 21:9, 16:9, 3:3, 4:3 e 1:1. Sfruttando quello più panoramico<br />
(21:9 nell’esempio sopra) è possibile creare un’illusione grandangolare<br />
nonostante l’obiettivo equivalga a un “normale” da 45mm. E’ inoltre<br />
possibile attivare una livella elettronica, utilissima per tenere dritto<br />
l’orizzonte. Quasi tutti i fotografi pendono leggermente da una parte...<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 37
PROVA RUMORE ISO<br />
100 Iso<br />
La Sigma dp2 Quattro ha una gamma di<br />
sensibilità che va da 100 a 6400 Iso ed è<br />
possibile impostare in macchina sia il limite<br />
inferiore sia quello superiore degli Iso Auto.<br />
Il rumore digitale già percepibile in termini<br />
di granulosità a 400 Iso, inizia a<br />
manifestarsi a 800 Iso e diventa<br />
decisamente evidente a 1600 Iso, sia con<br />
artefatti cromatici casuali sull’immagine, sia<br />
con slittamenti nella resa dei colori, che<br />
oltretutto possono arrivare a sbordare uno<br />
nell’altro.<br />
Se non si conoscono i sensori della Foveon,<br />
c’è di che rimanere sconcertati, viste le<br />
prestazioni a cui siamo oggi abituati. Ma i<br />
prodotti della controllata di Sigma sono<br />
fatti così: forniscono immagini eccezionali a<br />
valori Iso bassi, ma se il segnale deve<br />
essere amplificato elettricamente per<br />
aumentare la sensibilità allora cominciano i<br />
dolori. Ciò dipende da problemi non ancora<br />
risolti relativi all’architettura a tre strati del<br />
sensore. Il Foveon X3 Quattro, comunque,<br />
rappresenta un passo in avanti rispetto ai<br />
modelli precedenti.<br />
200 Iso 400 Iso<br />
800 Iso 1600 Iso<br />
3200 Iso 6400 Iso<br />
il meglio di sé a valori Iso bassi,<br />
mentre già a partire dagli 800 Iso<br />
le immagini si degradano in proporzione<br />
diretta all’aumento di<br />
sensibilità, ossia di amplificazione<br />
del segnale. Per certi versi questo<br />
sensore va pensato come una<br />
pellicola fotografica invertibile di<br />
sensibilità medio bassa (alla quale<br />
peraltro somiglia, con la struttura<br />
a tre strati) che, se la si tira<br />
troppo, sgrana e dilava i colori.<br />
Nel Foveon X3 è il rumore digitale<br />
a manifestarsi, con artefatti colorati<br />
a disposizione casuale già a<br />
1600 Iso e sbordature di un colore<br />
sull’altro. Se invece si rimane<br />
sui 100-200 Iso e la luce è quella<br />
giusta, allora sono meraviglie.<br />
Il consiglio secondo noi è quello<br />
impostare il valore massimo<br />
degli Iso automatici su 800 Iso e<br />
scordarsi di tutto ciò che sta oltre.<br />
Ed è per questo che prima abbiamo<br />
parlato di tempi di scatto lunghi…<br />
Altro consiglio è quello di<br />
fotografare in Raw (elaborando<br />
le immagini col software gratuito<br />
Sigma Pro Photo 6) e di disabilitare<br />
la funzione di ampliamento<br />
della gamma dinamica, perché ci<br />
sembra che contribuisca a portare<br />
un po’ di rumore nelle ombre anche<br />
a 400 Iso. E sempre in tema<br />
di qualità delle immagini segnaliamo<br />
che il bilanciamento automatico<br />
del bianco è molto buono<br />
e che l’obiettivo fisso 30mm<br />
f/2,8 (45mm equivalenti nel<br />
24x36mm) è veramente un ottimo<br />
progetto ottico, perfettamente<br />
ottimizzato per il sensore, ma non<br />
ci stupisce, perché Sigma è una<br />
ditta che sa il fatto suo.<br />
In sintesi, la dp2 Quattro nonostante<br />
l’aspetto avveniristico è un<br />
apparecchio conservatore e sperimentale<br />
allo stesso tempo, che<br />
non gira video, non ha il flash incorporato,<br />
ha i modi di esposizione<br />
tradizionali (PASM) e nulla<br />
più. L’esposimetro (valutativo, a<br />
prevalenza centrale e spot) fa bene<br />
il suo lavoro, l’AF a nove punti<br />
selezionabili è preciso senza essere<br />
un fulmine di guerra, la reattività<br />
complessiva è discreta, tenendo<br />
conto della mole di dati in<br />
ballo (un file Raw è sui 60MP).<br />
Un appunto lo facciamo all’autonomia,<br />
che dichiara 200 scatti ma<br />
secondo noi in modo ottimistico;<br />
meglio una batteria di riserva.<br />
38 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
LA TECNOLOGIA DEL FOVEON 4:1:1 E DELL’OTTICA<br />
Il Foveon X3 Quattro misura<br />
23,5x15,7mm (Aps-C) e si chiama<br />
così perché la sua architettura<br />
segue uno schema 4:1:1,<br />
ossia il primo strato del sensore,<br />
composto da pixel blu, ha<br />
quattro volte il numero di fotoelementi<br />
dei due strati sottostanti,<br />
composti da pixel verdi e<br />
rossi. I numeri sono 19,6MP,<br />
4,9MP e 4,9MP, per una risoluzione<br />
totale di circa 29MP. Lo<br />
strato superiore registra i dati<br />
di luminanza dell'immagine ed<br />
anche quelli di crominanza relativi<br />
al colore primario blu; gli<br />
strati inferiori registrano invece<br />
i soli dati di crominanza dei rispettivi<br />
colori primari. In fase di<br />
elaborazione, effettuata dal<br />
processore immagine TRUE III<br />
(Three-layer Responsive Ultimate<br />
Engine), i dati di luminanza<br />
catturati dal primo strato<br />
vengono applicati agli strati<br />
blu, verde e rosso, per cui ogni<br />
singolo pixel dispone dei dati di<br />
luminanza e crominanza.<br />
Rispetto ai precedenti Foveon<br />
che avevano lo stesso numero<br />
di pixel per ogni singolo strato,<br />
la tecnologia usata nel tipo<br />
Quattro permette di ridurre la<br />
quantità di dati elaborata mantenendo<br />
un'elevata risoluzione.<br />
Inoltre, essendo quattro volte di<br />
meno, i pixel verdi e rossi sono<br />
anche quattro volte più grandi,<br />
permettendo, rispetto ai precedenti<br />
Foveon, una gestione migliore<br />
della sensibilità Iso.<br />
Al sensore della Sigma dp2 Quattro<br />
è abbinato un obiettivo fisso<br />
ottimizzato per esso. Il 30mm<br />
f/2,8 che correda la macchina è<br />
composto da 8 lenti in 6 gruppi<br />
con un elemento asferico, mette a<br />
fuoco fino a 28cm e ha la filettatura<br />
filtri da 58mm. Il progetto restituisce<br />
immagini molto corrette<br />
otticamente.<br />
Come si vede poi nel disegno tecnico<br />
qui sopra, la lente anteriore è<br />
Immagine ufficiale del Foveon X3<br />
Quattro. A lato, lo schema con cui<br />
Sigma illustra le differenze fra il<br />
suo sensore e quello tradizionale<br />
a maschera di Bayer. Sotto e a sinistra,<br />
spaccato del 30mm f/2,8<br />
che correda la dp2; come si vede,<br />
l’ottica, 8 lenti in 6 gruppi, con un<br />
elemento asferico (evidenziato),<br />
ha la lente di dimensioni maggiori<br />
rivolta verso il sensore.<br />
molto più piccola di quella posteriore,<br />
che va a coprire interamente<br />
il sensore ed è vicissima<br />
ad esso. Ecco perché il corpo<br />
macchina vero e proprio della<br />
nuova linea di compatte Sigma<br />
riesce ad essere così sottile.<br />
IN ARRIVO ANCHE LA dp1 Quattro COL 28mm<br />
Come è già avvenuto con la precedente serie Merrill, dopo la<br />
dp2 Quattro è in arrivo anche la dp1 Quattro, che si differenzia<br />
solo per la lunghezza focale dell’obiettivo fisso, che equivale a<br />
un 28mm f/2,8, composto da 9 elementi in 8 gruppi. Per il 2015<br />
Sigma ha poi annunciato una dp3 Quattro, che monterà un medio<br />
tele da 75mm equivalenti.<br />
Tutte le fotocamere, inoltre, accetteranno lo strano accessorio<br />
che vedete qui a lato montato sul display della dp1 Quattro. Si<br />
tratta del View Finder LVF-01, dotato di oculare obiettivo e di correzione<br />
diottrica. L’ingrandimento prodotto dal mirino è 2,5x. E’<br />
interessante osservare come Sigma con le sue fotocamere col Foveon<br />
sia allo stesso tempo innovativa e rivolta a soluzioni adottate<br />
in passato, specie nel medio formato a pellicola.<br />
Concludendo, la Sigma dp2<br />
Quattro rappresenta probabilmente<br />
la macchina col migliore<br />
rapporto qualità-prezzo (circa<br />
900 euro) per chi cerca immagini<br />
di standard elevatissimo, se se ne<br />
accettano le limitazioni. Riprese<br />
meditate più che istantanee, quindi;<br />
still life e paesaggio più che<br />
reportage; treppiedi oppure flash<br />
sulla slitta, alla vecchia maniera.<br />
E abbiamo l’impressione che<br />
possa andare bene anche a un fotografo<br />
di moda, magari come<br />
macchina per appunti. L’importante<br />
che ci sia luce. Se c’è luce,<br />
allora sono faville. l<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 39
NOVITÀ<br />
PHOTOKINA <strong>2014</strong><br />
Poche ma consistenti le<br />
novità di fotocamere ed<br />
obiettivi alla Photokina<br />
<strong>2014</strong>. In particolare si tratta di<br />
apparecchi già ampiamente<br />
annunciati tranne la innovativa<br />
Samsung NX1, una CSC di alte<br />
prestazioni che stabilisce diversi<br />
record, ad esempio nel<br />
numero di pixel e nella velocità<br />
di scatto a raffica. Ecco un<br />
elenco dei marchi con le rispettive<br />
novità.<br />
Canon. La novità più attesa<br />
era sicuramente la nuova versione<br />
della reflex EOS 7D ormai in<br />
produzione dal 2009. Una versione<br />
annunciata da molto tempo<br />
su Internet con indiscrezioni che<br />
si sono poi rivelate fondate. La<br />
EOS 7D Mark II, questo il nome<br />
della nuova Canon, rappresenta<br />
la massima espressione nella<br />
gamma di reflex con sensore<br />
Aps-C del produttore giapponese.<br />
Si colloca infatti sopra alla attuale<br />
70D ma ha caratteristiche<br />
costruttive e prestazioni nettamente<br />
superiori soprattutto in<br />
termini velocistici. La nuova 7D<br />
Mark II nasce, ed il produttore lo<br />
sottolinea più volte, per la fotografia<br />
d’azione, sportiva in particolare,<br />
grazie ad una dotazione<br />
tecnica da far invidia ad una reflex<br />
professionale nata per questo<br />
genere di fotografia. La 7D<br />
Mark II infatti (peraltro come la<br />
precedente 7D) è dotata di doppio<br />
processore d’immagine, soluzione<br />
in grado di velocizzare<br />
tutte le operazioni in fase di ripresa<br />
dalla messa a fuoco automatica<br />
alla elaborazione e registrazione<br />
dei file sulle schede di<br />
memoria. Nella nuova versione<br />
Mark II i due processori Digic 6<br />
spingono le prestazioni dell’apparecchio<br />
proprio verso la fotografia<br />
sportiva grazie alla capacità<br />
di mettere a fuoco istantaneamente<br />
il soggetto ed alla possibilità<br />
di scattare fino a dieci fotogrammi<br />
al secondo; il sistema<br />
autofocus si avvale di un nuovo<br />
Uno sguardo alle novità<br />
presentate alla Fiera di Colonia<br />
dalle maggiori aziende del<br />
settore fotografico<br />
modulo con 65 punti a croce, con<br />
punto centrale a doppia croce in<br />
grado di lavorare fino a -3EV e<br />
può essere personalizzato mediante<br />
una serie di menu analoghi<br />
a quelli della reflex professionale<br />
1D X.<br />
Il sensore è un Cmos formato<br />
Aps-c di nuova progettazione<br />
con 20,2 megapixel in grado di<br />
lavorare fino a 16.000 Iso in modalità<br />
nativa ed a 51.200 in modalità<br />
espansa: nuovo anche il sistema<br />
di misurazione della espo-<br />
di Michele Buonanni<br />
sizione che si avvale di un modulo<br />
con 150.000 pixel in grado<br />
di rilevare sia la luce visibile sia<br />
l’IR ed anche lo sfarfallio, prima<br />
volta per un apparecchio fotografico<br />
di questo tipo. Grazie al<br />
rilevamento dello sfarfallio la<br />
fotocamera espone solo quando<br />
la luce raggiunge il suo picco<br />
massimo e non nelle fasi intermedie<br />
che non possono essere<br />
colte dall’occhio umano per la<br />
persistenza dell’immagine sulla<br />
retina.<br />
Novità anche nella sezione video<br />
ove, oltre alla presenza del<br />
sistema AF Dual Pixel che assicura<br />
una messa a fuoco progressiva,<br />
arriva la possibilità di personalizzare<br />
(prima volta in una<br />
EOS) sia la velocità della messa<br />
a fuoco Servo sia la sensibilità di<br />
tracciamento del soggetto. L’apparecchio<br />
può registrare filmati<br />
dalla cadenza di 24p a quella di<br />
60p e l’uscita HDMI della fotocamera<br />
può essere collegata ad<br />
un registratore esterno; inoltre<br />
sono presenti sia la presa microfono<br />
sia quella cuffia oltre ad<br />
un microfono interno di nuova<br />
concezione. Completano le caratteristiche,<br />
la presenza di un sistema<br />
GPS incorporato, del doppio<br />
slot per schede di memoria<br />
CF ed SD e della bussola. L’apparecchio<br />
sarà disponibile dal<br />
prossimo mese ad un prezzo di<br />
1840 euro solo corpo.<br />
40 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
La nuova reflex al top<br />
della gamma amatoriale<br />
di Canon, la EOS 7D Mark<br />
II è in realtà in grado di<br />
fare ripresa sportiva di<br />
livello professionale<br />
grazie alle prestazioni<br />
velocistiche di messa a<br />
fuoco e scatto.<br />
Completamente<br />
ridisegnata all’interno<br />
mantiene l’aspetto<br />
solido della precedente<br />
versione. Sotto a<br />
sinistra, la piccola e<br />
raffinata compatta<br />
PowerShot G7 X<br />
con sensore da<br />
un pollice.<br />
A sinistra il super tele<br />
professionale e compatto<br />
400mm f/4 DO e qui sotto il<br />
Pancake 24mm f/2,8, da<br />
utilizzare come ottica<br />
standard tuttofare per il<br />
formato Aps-c.<br />
Altra novità assoluta è la fotocamera<br />
Canon PowerShot G7 X.<br />
Si tratta di un apparecchio che si<br />
pone al vertice della gamma G<br />
ma al disotto della ammiraglia<br />
G1 X Mark II dalla quale però è<br />
distante solo poche decine di euro<br />
e rispetto alla quale è più piccola<br />
e leggera. Per questo apparecchio,<br />
la Canon ha scelto un<br />
sensore da un pollice, soluzione<br />
ormai condivisa da parecchi fabbricanti<br />
per le loro fotocamere,<br />
sia CSC sia compatte, di qualità.<br />
In particolare la G7 X adotta un<br />
Cmos retroilluminato con 20<br />
megapixel abbinato ad un obiettivo<br />
zoom di elevata luminosità<br />
(f/1,8-2,8) equivalente ad un 24-<br />
100mm nel formato 35mm. Il<br />
processore d’immagine Digic 6<br />
assicura prontezza alle varie operazioni<br />
di scatto offrendo anche<br />
prestazioni notevoli in termini di<br />
sensibilità di lavoro la quale arriva<br />
a 12.800 Iso. Il sistema autofocus<br />
a 31 zone disposte su tutta<br />
l’area inquadrata è in grado di<br />
lavorare anche in scarsa luce ed<br />
aggancia i soggetti in movimento<br />
mentre la raffica a 6,5 fotogrammi<br />
al secondo può essere mantenuta<br />
per centinaia di scatti. Tra le<br />
altre caratteristiche vanno citati<br />
la ghiera sull’obiettivo per impostare<br />
le funzioni, il corpo macchina<br />
in metallo, il display con<br />
funzioni touch anche per autofocus<br />
e scatto e la possibilità di registrare<br />
anche in formato Raw.<br />
Dal punto di vista del video, la<br />
nuova Canon PowerShot G7 X<br />
garantisce una completa gamma<br />
di funzioni che vanno dalla possibilità<br />
di esporre in manuale fino<br />
alla cadenza di ripresa 60p ed<br />
allo stabilizzatore d’immagine su<br />
cinque assi che garantisce, a detta<br />
di Canon, riprese stabili anche<br />
in condizioni difficili come ad<br />
esempio dal finestrino dell’auto.<br />
Presenti inoltre gli effetti speciali<br />
già visti sulla G1 X Mark II come<br />
la modalità Star per riprese di<br />
cieli stellati o l’HDR diretto e le<br />
connessioni wireless sia Wi-fi<br />
sia NFC. La G7 X sarà disponibile<br />
a partire dal mese prossimo<br />
ad un prezzo di 700 euro.<br />
Tra le altre novità presentate<br />
da Canon vanno citati alcuni<br />
obiettivi tra i quali l’EF-S 24mm<br />
f/2,8 STM Pancake ultrapiatto<br />
per il formato Aps-c che equivale<br />
ad un 38mm, ideale per la fotografia<br />
urbana, per eventi ed il<br />
fotoreportage in genere, l’EF 24-<br />
105mm f/3,5-5,6 IS STM che sostituisce<br />
l’attuale zoom standard<br />
delle reflex Full Frame della Canon<br />
ed il tele compatto EF<br />
400mm f/4 DO IS II USM. Presentato<br />
anche, in anteprima assoluta,<br />
Cross Media Station, il prototipo<br />
di un dispositivo per tra-<br />
sferire le immagini su Internet<br />
mediante collegamento NFC. Per<br />
ulteriori informazioni sui prodotti<br />
Canon rivolgersi a www.canon.it<br />
Leica. Giocando in casa, la<br />
Leica è sempre molto attiva in<br />
occasione della Fiera di Colonia<br />
dove occupa sempre spazi importanti.<br />
Le novità di questa edizione<br />
comprendono un modello<br />
commemorativo della Leica M<br />
realizzato in occasione del 60°<br />
anniversario delle fotocamere<br />
Leica M a telemetro, due Leica<br />
serie X, una nuova compatta Leica<br />
D-Lux, alcuni obiettivi ed una<br />
fotocamera Leica M a pellicola.<br />
Si, avete letto bene! In piena era<br />
digitale, la casa tedesca non dimentica<br />
gli utenti della pellicola<br />
e lancia per loro una nuova fotocamera<br />
di alte prestazioni puramente<br />
meccanica.<br />
La Leica M Edition 60 è una<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 41
In occasione dei 60 anni<br />
del sistema M la Leica<br />
lancia il modello<br />
commemorativo M<br />
Edition 60 caratterizzato<br />
da un esterno in acciaio<br />
inox e pelle e dalla<br />
assenza del display<br />
posteriore per un ritorno<br />
alla massima essenzialità.<br />
La Leica X-E ha<br />
sensore Aps-c ed un<br />
obiettivo Elmarit<br />
24mm f/2,8. Sotto a<br />
sinistra, la spartana<br />
fotocamera a<br />
pellicola Leica M-A,<br />
un apparecchio a<br />
telemetro<br />
assolutamente<br />
essenziale con un<br />
design che ricorda,<br />
specie in alcuni<br />
dettagli come la leva<br />
di carica ed il<br />
contafotogrammi,<br />
qui sotto, le prime<br />
fotocamere del<br />
sistema M.<br />
Leica digitale M-P realizzata in<br />
600 esemplari per commemorare<br />
i sessanta anni dalla nascita della<br />
Leica M; i numeri di serie tra<br />
corpo macchina ed obiettivo sono<br />
abbinati con una numerazione<br />
esclusiva e l’apparecchio riporta<br />
le incisioni “Leica 60” e “Leica<br />
Camera Wetzlar”. La M Edition<br />
60 è realizzata in collaborazione<br />
con Audi Design utilizzando acciaio<br />
inox rivestito in vera pelle<br />
ed a corredo viene fornita una<br />
fondina protettiva firmata anch’essa<br />
Audi Design. Il set è<br />
composto dal corpo macchina<br />
M-P Typ 240 e dall’obiettivo<br />
Leica Summilux-M 35mm f/1,4<br />
Aspherical: il corpo macchina è<br />
privo di display posteriore per riportare,<br />
secondo quanto detto<br />
dalla casa tedesca, alla essenza<br />
della fotografia concentrando<br />
l’attenzione solo su tempo di<br />
scatto, diaframma, messa a fuoco<br />
e sensibilità.<br />
I due nuovi modelli della gamma<br />
X-System sono la Leica X e<br />
la X-E “Made in Germany”. La<br />
prima è dotata di un nuovo obiettivo<br />
a focale fissa Summilux<br />
23mm f/1,7 Asph e di un sensore<br />
formato Aps-c con 16 megapixel<br />
mentre la X-E è una X2 riaggiornata<br />
e dotata sempre dello stesso<br />
sensore Aps-c con 16 megapixel<br />
e dell’obiettivo 23mm f/2.<br />
La compatta Leica D-Lux è<br />
dotata di un obiettivo Leica DC<br />
Vario-Summilux 10,9-34mm<br />
f/1,7-2,8 ASPH e, rispetto al modello<br />
precedente ha ora un sensore<br />
formato Quattro Terzi; è anche<br />
la prima D-Lux ad offrire la funzione<br />
Wi-fi incorporata. Completano<br />
le novità Leica due obiettivi<br />
per la Leica T, la piccola<br />
CSC della casa tedesca. Si tratta<br />
di due ottiche ad alte prestazioni<br />
e precisamente un grandangolare<br />
Leica Super Vario Elmar T 11-<br />
23mm f/3,5-4,5 ed il teleobiettivo<br />
Leica APO Vario Elmar T 55-<br />
135mm f/3,5-4,5 ASPH. Il primo<br />
equivale ad un 17-35mm nel formato<br />
35mm mentre il secondo è<br />
equivalente ad un 80-200mm<br />
sempre nel formato 35mm.<br />
Infine l’apparecchio più inatteso,<br />
ovvero la fotocamera a<br />
42 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Anche la nuova reflex digitale Nikon D750 è un apparecchio non<br />
essenzialmente professionale, ma in grado di offrire prestazioni di alto<br />
livello nella fotografia d’azione. Ha un sensore Full Frame con 24<br />
megapixel ed un display posteriore orientabile (sopra a destra una foto<br />
del retro della reflex). Di elevato livello anche le funzionalità video<br />
completamente personalizzabili. Qui a destra il nuovo obiettivo<br />
grandangolare 20mm f/1,8 ed il lampeggiatore SB-500 dotato di luce<br />
continua per le riprese video.<br />
pellicola Leica M-A, un apparecchio<br />
a telemetro puramente<br />
meccanico basato sulla attuale<br />
Leica MP ed essenziale nelle<br />
sue caratteristiche. Sarà disponibile<br />
sia in finitura argento sia<br />
in quella nera.<br />
Per informazioni sulle novità<br />
Leica rivolgersi a www.leica-camera.com<br />
Nikon. Sempre più Full Frame<br />
per le reflex della casa giapponese<br />
la quale ha riorganizzato la sua<br />
gamma di prodotti di fascia alta,<br />
prima con il modello D810 che<br />
proviamo in questo stesso numero<br />
poi con questa D750 che fa la<br />
sua comparsa in Photokina e che<br />
rappresenta la reflex ponte tra la<br />
D610, ormai considerata una<br />
amatoriale di alto livello e la professionale<br />
D810. Della prima ha<br />
soprattutto le dimensioni mentre<br />
riprende alcune delle tecnologie<br />
implementate nel modello maggiore<br />
offrendo un mix molto interessante<br />
di caratteristiche, condite<br />
da prestazioni velocistiche ai<br />
massimi livelli tra gli apparecchi<br />
non prettamente professionali. Le<br />
caratteristiche di base della nuova<br />
reflex Nikon partono da un sensore<br />
Full Frame 24x36mm con<br />
24,3 megapixel abbinato ad un<br />
processore d’immagine Expeed<br />
4. La D750 può lavorare con sensibilità<br />
fino a 12.800 (51.200 in<br />
modalità espansa) ed ha un sistema<br />
autofocus basato sul modulo<br />
Multi-CAM 3500FX che è in<br />
grado di lavorare fino ad un valore<br />
di -3EV ed ha 51 punti di rilevamento<br />
che lavorano in diverse<br />
modalità compresa quella definita<br />
Area AF a gruppo. La velocità<br />
di scatto arriva a 6,5 fotogrammi<br />
al secondo sia in modalità FX sia<br />
DX e questa caratteristica abbinata<br />
all’autofocus veloce ed al<br />
processore d’immagine di ultima<br />
generazione rende la D750 un apparecchio<br />
ideale per le riprese<br />
d’azione.<br />
Sul retro dell’apparecchio spicca<br />
il monitor basculante da 3,2<br />
pollici con oltre 1,2 milioni di<br />
punti dotato anche di bilanciamento<br />
colore e luminosità regolabile<br />
per poterne personalizzare la<br />
visione in base alle esigenze dell’utente.<br />
La possibilità di orientare<br />
il display consente riprese video<br />
più agevoli e scatti creativi da<br />
angolazioni insolite in ambito fotografico.<br />
La sezione video è<br />
completamente personalizzabile<br />
e prevede anche la registrazione<br />
su un apparecchio esterno. Una<br />
serie di funzioni software permettono<br />
di lavorare anche a sensibilità<br />
elevate potendo contare<br />
su una riduzione del rumore e<br />
dello sfarfallio della luce sempre<br />
efficace. Completa anche la sezione<br />
audio con un microfono<br />
stereo incorporato, una presa cuffia<br />
e regolazioni per ottimizzare<br />
il risultato in qualsiasi situazione,<br />
sia in interni sia in esterni.<br />
Il corpo macchina è realizzato<br />
per resistere a qualsiasi condizione<br />
climatica mentre l’otturatore<br />
con tendine in fibra di carbonio e<br />
Kevlar è testato per 150.000 scatti.<br />
Tra le altre caratteristiche va<br />
citata la funzione Picture Control<br />
di seconda generazione, già presente<br />
sulla D810, che consente<br />
sia di variare anche il parametro<br />
della Chiarezza ed aggiunge la<br />
posizione Flat che consente di<br />
catturare tutte le tonalità di una<br />
immagine in modo uniforme per<br />
una successiva post produzione.<br />
Presenti anche funzioni speciali<br />
sia per le foto sia per i filmati come<br />
il Time Lapse o l’effetto accelerato.<br />
Dal punto di vista<br />
hardware l’apparecchio offre due<br />
slot per schede di memoria formato<br />
SD ed adotta una batteria di<br />
alimentazione in grado di assicurare,<br />
a detta di Nikon, oltre 1200<br />
scatti oppure 55 minuti di filmato.<br />
Presente, infine, la funzione<br />
Wi-fi per il trasferimento delle<br />
immagini o il controllo dell’apparecchio<br />
mediante uno<br />
smartphone o un tablet.<br />
Le altre novità in casa Nikon<br />
comprendono un nuovo obiettivo<br />
grandangolare ultra luminoso ed<br />
un flash dedicato che si chiama<br />
SB-500. L’obiettivo è l’AF-S<br />
Nikkor 20mm f/1,8 in grado di<br />
coprire il formato FX Full Frame<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 43
e di fornire un notevole angolo di<br />
campo abbinato ad una luminosità<br />
notevole che<br />
ne permette l’uso<br />
in scarsa luce<br />
ma riduce anche<br />
la profondità<br />
di campo<br />
producendo un<br />
effetto di sfocato<br />
uniforme alle<br />
grandi aperture di<br />
diaframma. Dotato<br />
di trattamento<br />
delle lenti in Nano<br />
Crystal Coat, il<br />
nuovo grandangolare<br />
Nikon è composto da<br />
13 lenti in 11 gruppi tra cui due<br />
elementi in vetro ED a bassa dispersione<br />
e due lenti asferiche,<br />
una messa a fuoco minima di<br />
20cm ed ha un motore di messa a<br />
fuoco SWM (Silent Wave Motor).<br />
Equivale ad un 30mm quando<br />
viene utilizzato su fotocamere<br />
con sensore DX.<br />
Il flash SB-500 è il primo<br />
lampeggiatore Nikon dotato di<br />
un illuminatore led in luce continua<br />
posizionato nella parte anteriore<br />
ed adatto quindi sia alla<br />
fotografia sia alle riprese video.<br />
Compatibile con le reflex<br />
Nikon ed alcune fotocamere<br />
della serie Coolpix oltre che<br />
con il sistema CLS di illuminazione<br />
creativa della casa<br />
giapponese, copre con l’emissione<br />
luminosa l’angolo di<br />
campo di un obiettivo 24mm e<br />
la sua parabola può essere inclinata<br />
e ruotata.<br />
Per ulteriori informazioni sui<br />
prodotti Nikon rivolgersi a<br />
www.nital.it<br />
Olympus. Più che novità, la<br />
casa giapponese ha presentato<br />
riedizioni di prodotti già esistenti<br />
come ad esempio la versione con<br />
firmware aggiornato della fotocamera<br />
CSC di alte prestazioni<br />
OM-D E-M1 versione silver;<br />
questo apparecchio, grazie al<br />
nuovo firmware consente<br />
la gestione via USB, il<br />
Digital Shift integrato<br />
e la funzione<br />
Live Composite.<br />
Novità anche nel<br />
campo delle ottiche ove<br />
arriva il tele M Zuiko ED 40-<br />
150mm f/2,8 insieme ad un mol-<br />
Sopra a sinistra, la CSC Olympus<br />
Micro Quattro terzi OM-D E-M1<br />
versione Silver dotata del nuovo<br />
firmware che aggiunge diverse<br />
funzionalità. Qui sopra lo zoom<br />
tele Olympus 40-150mm f/2,8.<br />
A sinistra, la vera novità della<br />
Photokina è stata questa super<br />
CSC di Samsung, la NX1 con<br />
sensore Aps-c con 28 megapixel e<br />
la incredibile velocità di scatto di<br />
15 fotogrammi al secondo con<br />
autofocus attivo. Completano<br />
la dotazione le connessioni<br />
wireless che comprendono<br />
perfino il Bluetooth.<br />
tiplicatore di focale dedicato 1,4x<br />
e la versione con finitura nera del<br />
grandangolare 12mm.<br />
Samsung. L’azienda coreana<br />
stava covando negli ultimi mesi<br />
qualcosa di importante visto che<br />
le sue novità nel settore fotografico,<br />
in particolare<br />
nelle CSC, non avevano<br />
contenuti strabilianti<br />
quanto erano<br />
affinamenti di modelli<br />
precedenti tutti<br />
basati sullo stesso<br />
sensore formato<br />
Aps-c con 20 megapixel.<br />
Alla Photokina,<br />
finalmente, Samsung svela<br />
la sua carta segreta ovvero<br />
una super CSC di alta qualità che<br />
batte alcuni record come ad<br />
esempio quello del maggior numero<br />
di pixel in un sensore formato<br />
Aps-c oppure la velocità di<br />
scatto in sequenza con sistema<br />
AF attivo. Il nuovo apparecchio<br />
che si chiama NX1 ha infatti un<br />
sensore con la cifra record di 28<br />
megapixel in tecnologia BSI ovvero<br />
retroilluminato ed un au-<br />
44 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
tofocus con 205 punti di misurazione<br />
a rilevamento di fase;<br />
inoltre la fotocamera può scattare<br />
alla incredibile velocità di<br />
15 fotogrammi al secondo grazie<br />
anche al processore d’immagine<br />
DRIMe V che velocizza<br />
le operazioni di scatto e tiene<br />
a bada il rumore alle sensibilità<br />
più elevate. Dotata dello<br />
stesso innesto NX delle altre<br />
CSC di Samsung (NX Mini a<br />
parte) la nuova NX1 ha un mirino<br />
ad oculare elettronico con<br />
2,36 milioni di punti ed un display<br />
posteriore da 3 pollici, in<br />
tecnologia OLED il primo ed<br />
Amoled il secondo. L’apparecchio<br />
offre una gamma Iso compresa<br />
tra 100 e 25.600 ulteriormente<br />
espandibile a 51.200 con<br />
un sistema di riduzione variabile<br />
del rumore in funzione del soggetto<br />
presente sulla scena; il corpo<br />
macchina in lega di magnesio<br />
ha forma classica ed è protetto<br />
contro polvere ed altri agenti atmosferici.<br />
La sezione video è<br />
particolarmente curata<br />
in quanto comprende<br />
anche la registrazione<br />
in formato 4K ed un<br />
Codec HEVC incorporato<br />
così come incorporato<br />
è il software di conversione<br />
dei filmati ad<br />
alta definizione. Completa<br />
anche la dotazione di collegamenti<br />
wireless: il Wi-fi ad alta<br />
velocità permette lo streaming<br />
dei filmati verso i tv predisposti<br />
ed inoltre è disponibile anche la<br />
connessione Bluetooth, presente<br />
per la prima volta in una fotocamera<br />
di questo livello.<br />
Sempre da Samsung arriva anche<br />
un obiettivo zoom 50-<br />
150mm f/2,8 di elevate prestazioni<br />
equivalente ad un 77-<br />
231mm nel formato 35mm e dotato<br />
di un sistema di stabilizzazione<br />
di ultima generazione e di<br />
motore di messa a fuoco UPSM<br />
oltre alla protezione contro polvere<br />
ed umidità. Per informazioni<br />
www.samsung.com<br />
Sigma. Dopo la innovativa<br />
DP2 Quattro, prima fotocamera<br />
del produttore giapponese ad<br />
adottare il nuovo sensore Foveon<br />
X3 denominato appunto Quattro,<br />
in prova proprio in questo nume-<br />
china. Caratteristica di questa serie<br />
la forma del corpo sviluppata<br />
in orizzontale con impugnatura<br />
fortemente angolata. Per questa<br />
fotocamera Sigma ha inoltre prodotto<br />
uno speciale cappuccio visore<br />
con lente di ingrandimento<br />
da applicare sul display per una<br />
visione più agevole in ambienti<br />
fortemente illuminati.<br />
Sempre da Sigma arrivano tre<br />
nuovi obiettivi ed un paio di moltiplicatori<br />
di focali. Il primo dei<br />
tre obiettivi appartiene alla serie<br />
Contemporary e si tratta di un<br />
18-300mm f/3,5-6,3 Macro OS<br />
HSM per fotocamere con sensore<br />
Aps-c ove equivale ad un 28-<br />
450mm; composto da 17 lenti in<br />
13 gruppi ha una messa a fuoco<br />
minima di 39cm che può essere<br />
ulteriormente ridotta con l’impiego<br />
di una speciale lente addiro<br />
della rivista, arriva adesso la<br />
seconda fotocamera della serie.<br />
Come tradizione di Sigma, le<br />
compatte DP dotate di ottica fissa<br />
di alta qualità, vengono prodotte<br />
in tre versioni, una grandangolare,<br />
una con ottica standard ed<br />
una tele. Anche per la serie Quattro<br />
è previsto un percorso del genere<br />
visto che, dopo la DP2 dotata<br />
di ottica di focale standard, arriva<br />
questa nuova DP1 con obiettivo<br />
grandangolare 19mm f/2,8<br />
equivalente ad un 28mm. Le caratteristiche<br />
di base di questo apparecchio<br />
sono quelle della attuale<br />
DP2 ovvero sensore X3 Quattro<br />
con circa 29 megapixel reali<br />
ottenuti sommando i vari strati,<br />
corpo macchina in lega di magnesio,<br />
nuovo processore d’immagine<br />
TRUE III e molte funzioni<br />
tra cui lo sviluppo Raw in mac-<br />
Dopo la DP2 Quattro<br />
provata in questo stesso<br />
numero, arriva la<br />
seconda fotocamera<br />
della serie, la DP1 dotata<br />
di ottica grandangolare<br />
equivalente ad un 28mm.<br />
A sinistra lo zoom 18-<br />
300mm, sotto il 150-<br />
600mm versione Sport.<br />
zionale creata per questo obiettivo<br />
e da acquistare a parte. Ci sono<br />
poi due versioni dello zoom<br />
tele 150-600mm f/5-6,3 DG OS<br />
HSM, una della serie Contemporary<br />
ed una Sport che differiscono<br />
per lo schema ottico e per il<br />
fatto che la seconda ha una costruzione<br />
più robusta ed è destinata<br />
alla foto d’azione mentre la<br />
prima è per uso generale anche<br />
amatoriale. La composizione ottica<br />
del Contemporary prevede<br />
20 lenti in 14 gruppi che diventano<br />
24 lenti in 16 gruppi nel modello<br />
Sport.<br />
I moltiplicatori di focale sono<br />
un 1,4x ed un 2x e si abbinano<br />
in particolare alle ottiche di ultima<br />
generazione del produttore<br />
giapponese. Per ulteriori informazioni<br />
rivolgersi a www.m-trading.com<br />
l<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 45
PORTFOLIO<br />
46 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
PREMIO MARCO BASTIANELLI <strong>2014</strong><br />
GIANNI<br />
BERENGO<br />
GARDIN<br />
IL RACCONTO DEL RISO<br />
di Eugenio Martorelli<br />
Non dite mai a Gianni Berengo<br />
Gardin (GBC) che è un artista!<br />
Il noto fotografo che con il libro<br />
“Il racconto del riso” ha vinto il<br />
Premio Marco Bastianelli <strong>2014</strong><br />
vi risponderà infatti che lui piuttosto è un artigiano<br />
e che il compito essenziale della fotografia<br />
è quello di documentare, non di fare<br />
arte, come vedremo fra poco. Il Premio Marco<br />
Bastianelli, dedicato alla memoria di un<br />
nostro collega già caporedattore di <strong>Fotografia</strong><br />
<strong>Reflex</strong>, non poteva celebrare la sua decima<br />
edizione con un nome più prestigioso.<br />
Ma partiamo dalla motivazione della giuria, presieduta da Elisabetta Portoghese<br />
(vedova di Marco Bastianelli) che era composta da Giulio e Luca<br />
Forti, Michele Buonanni, Sergio Grandi e da chi scrive (per l’Editrice <strong>Reflex</strong>);<br />
da Piergiorgio Branzi (storico fotoreporter e inviato RAI), da Emilio D’Itri (anima<br />
di Officine Fotografiche di Roma) e da Diego Mormorio (critico fotografico):<br />
“Uno dei libri più personali di Gianni Berengo Gardin. Si stacca<br />
per la tematica e la realizzazione dalla produzione abituale dell’autore. E’<br />
un racconto completo ed esaustivo sul mondo delle risaie, ricco di umanità<br />
ma anche di contraddizioni. Un soggetto difficile, un paesaggio in piena trasformazione<br />
affrontato con rigore nella analisi e completezza del tema, ma<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 47
48 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
anche con sentimento nei confronti dell’essere<br />
umano soppiantato dalle macchine<br />
nella evoluzione tecnologica”.<br />
Il libro, di ampio formato e realizzato<br />
con la consueta attenzione dalle edizioni<br />
Contrasto, racconta, appunto, di questo<br />
mondo di terra e acqua che fa capo a una<br />
cascina vicino a Vercelli, “La Colombara”,<br />
proprietà di un industriale che produce riso<br />
e la cui famiglia, nonostante le trasformazioni<br />
avvenute nel processo produttivo, ha<br />
voluto mantere come una volta. Durante la<br />
cerimonia di premiazione Berengo Gardin<br />
ci racconta che “era come un piccolo villaggio,<br />
un borgo, con la scuola, il fabbro,<br />
il falegname… Una volta per la fase della<br />
raccolta arrivavano anche 800 mondine e<br />
c’erano le stanze per ospitarle. Una delle<br />
fotografie del libro mostra il grande capannone<br />
dove dormivano le donne; è rimasto<br />
uguale coi pagliericci e gli abiti di una volta.<br />
Per animare un po’ la ripresa ho fatto<br />
venire alcune ex mondine”.<br />
La cascina è quindi sia residenza, sia museo<br />
testimonianza di una civiltà passata, sia<br />
luogo che ospita gli studenti dell’Università<br />
degli Studi di Scienze Gastronomiche che<br />
ogni anno imparano qui a conoscere il ciclo<br />
produttivo del riso. Ma la cascina ospita<br />
anche attività culturali e nel libro è fotografato<br />
per esempio un finto matrimonio,<br />
mimato coi costumi dell’epoca.<br />
Dice Berengo Gardin, con divertito apprezzamento<br />
del pubblico: “Per le foto dall’alto<br />
sono andato in deltaplano, a 82 anni,<br />
e ricordo di aver provato una fifa tremenda.<br />
Era l’unico mezzo per riprendere le<br />
risaie dalla giusta altezza; un elicottero o un<br />
aeroplano avrebbero volato troppo alti…<br />
Nel libro ho raccontato sia le tradizioni e i<br />
ricordi sia quella che è la produzione moderna.<br />
Producono un riso molto buono, ma<br />
con i trattori, mentre una volta facevano tutto<br />
a mano”.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 49
50 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Continua l’autore: “Ho fotografato nel corso di un anno, perché ogni stagione<br />
ha le sue lavorazioni; saltuariamente ma per un anno. Certe volte andavo<br />
per un giorno o due, altre per più tempo, a seconda della lavorazione<br />
che facevano”.<br />
Dall’aspetto, le fotografie sembrano scattate 40 anni fa, domandiamo.<br />
“Sembrano scattate 40 anni fa perché da ragazzo uno dei lavori che più<br />
vi aveva interessato erano le fotografie della Farm Security Administration,<br />
per cui da quando ho iniziato a fotografare ho sempre avuto il desiderio<br />
di fotografare la campagna; con la differenza che mentre la nostra è una<br />
campagna ricca, quella della FSA era la denuncia di una campagna in<br />
crisi. Su quel filone mi è rimasto questo profondo interesse per il mondo<br />
contadino”.<br />
Conoscendo Berengo Gardin la giuria scherzosamente gli domanda: le<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 51
52 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
fotografie sono state scattate in digitale?<br />
“Rigorosamente in digitale”, risponde il<br />
fotografo stando al gioco.<br />
“Io ho sempre usato fotocamere Leica<br />
ma la casa non mi ha mai regalato una<br />
macchina o un obiettivo. Me n’ha regalata<br />
quest’anno una digitale, come riconoscimento<br />
di aver usato per 50 anni i loro<br />
apparecchi. Con questa ho fatto un solo<br />
lavoro, è una macchina eccezionale ma,<br />
come tutte le digitali secondo me ha due<br />
soli vantaggi: l’immediatezza, perché appena<br />
scattata puoi mandare la foto a<br />
New York o a Londra, ma a me non interessa<br />
perché se vedo le mie foto dopo<br />
una settimana non mi cambia niente.<br />
L’altra è la possibilità di cambiare gli Iso<br />
a seconda delle condizioni di luce. Gli altri<br />
per me sono dei difetti. Io infatti lavoro<br />
soprattutto per l’archivio, la cosa princiapale<br />
che faccio. Negli anni non sappiamo<br />
cosa succederà; con la pellicola<br />
hai qualcosa di concreto in mano. E poi<br />
secondo me la pellicola ha una plasticità<br />
che il digitale non ha. Per questo lavoro<br />
tutt’ora in pellicola”.<br />
Secondo Piergiorgio Branzi questo è il<br />
miglior libro di Berengo Gardin…<br />
Risponde l’autore: “La stessa cosa l’ha<br />
detta anche Ferdinando Scianna. Io non<br />
credo però che sia il mio libro più bello.<br />
Forse esteticamente ma non il più importante.<br />
E sui 250 che ho fatto quelli veramente<br />
importanti sono una ventina, come<br />
quello sui manicomi, quello con Zavattini<br />
su Luzzara, quello sugli zingari…<br />
Tutti però, come anche quelli che ha fatto<br />
per il TCI per raccontare l’Italia, saranno<br />
importantissimi fra 200 anni,<br />
quando saranno diventati uno specchio<br />
dell’Italia com’era quando l’abbiamo<br />
vissuta noi, ora”.<br />
Continua Berengo Gardin: “Io insisto<br />
sempre nel dire che la fotografia deve essere<br />
un lavoro di documentazione. Io non<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 53
54 OTTOBRE 2013 FOTOGRAFIA REFLEX
sono un artista, sono un testimone della mia epoca e come testimone cerco<br />
di documentare il più possibile”.<br />
A questo punto Giulio Forti argomenta: “Uno dei tuoi libri che più mi ha<br />
colpito è quello sugli inediti. L’inedito scoperto in un archivio è come rifotografare<br />
quello che tu hai fatto, perché nel momento in cui scegli 10 foto su<br />
100 hai scartato delle immagini che sul momento non ti hanno interessato<br />
ma che magari dopo 10 anni assumono un altro significato…”.<br />
Risponde Berengo Gardin: “Nel libro degli inediti ci sono alcune fotografie<br />
recentissime, ma molte altre che ho scattato negli anni ‘50 e ‘60 mi piacevano<br />
poco. Alcune di queste le ho recuperate, anche perché i gusti cambiano.<br />
Gli archivi in ogni caso sono sempre dei pozzi senza fondo… Certe<br />
cose che sono scomparse, cose che i giovani di oggi non hanno mai visto,<br />
possono essere molto interessanti”.<br />
Piergiorgio Branzi: “Devo delle scuse a Gianni perché sono tra quelli che<br />
hanno dileggiato il suo integralismo in difesa della pellicola. Anche io mi<br />
sono accorto della labilità, dell’inconsistenza materiale del digitale e sono<br />
tornato (ma non lavoro molto) alla pellicola. In realtà secondo me si sta costruendo<br />
un mondo senza passato, perché non so quanto potranno durare<br />
delle immagini impresse su un’unghia di tecnologia. Fatte salve quelle con-<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 55
56 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
solidate attraverso ripetuti backup”.<br />
Berengo Gardin: “Indubbiamente per<br />
certi tipi di fotografia il digitale è indispensabile,<br />
per lo sport, per esempio, ma<br />
per la foto più pensata lo trovo inutile. Per<br />
me che ho 84 anni è anche un fatto romantico.<br />
Di solito gli anziani trascurano le<br />
mogli per le donne giovani; a me in fotografia<br />
succede l’inverso: non tradirò mai<br />
la Leica a pellicola che mi ha seguito per<br />
50 anni, dandomi delle soddisfazioni terribili,<br />
per una digitale moderna”.<br />
Ma è la Leica oppure è l’analogico a<br />
dare carattere alle fotografie?<br />
“Una volta la Leica era LA macchina e<br />
stracciava tutte le altre e il 90 per cento<br />
dei miei maestri hanno fotografato con<br />
essa. Adesso la forbice s’è ridotta. Il<br />
dramma del digitale, inoltre, è che sei<br />
portato ad usare Photoshop e io lo proibirei<br />
per legge. Per mezzo di Photoshop si<br />
fanno delle cose orribili. I cieli sono sempre<br />
tempestosi, gli ambienti bui diventano<br />
di colpo illuminati…<br />
“Come diceva Henri Cartier-Bresson,<br />
noi con la pellicola rimaniamo con i piedi<br />
per terra”.<br />
Gianni Berengo Gardin<br />
Il racconto del riso<br />
Contrasto<br />
23,8x30cm, 280 pagine, 210 fotografie,<br />
cartonato con sovracoperta, 69 euro,<br />
www.contrastobooks.com<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 57
DOSSIER<br />
Dalla fondazione al ritiro<br />
della famiglia, attraverso<br />
l’era dei tre Ernst.<br />
A cento anni dal prototipo<br />
di Oskar Barnack è ancora<br />
mistero. Una, due<br />
o tre Ur-Leica?<br />
di GIULIO FORTI<br />
La saga<br />
1869 - 1986<br />
dei Leitz<br />
Sotto la guida di Otto von Bismark gli<br />
stati tedeschi salutavano la nascita della<br />
Confederazione quando, nel 1869,<br />
Ernst Leitz acquista l’Optisches Institut<br />
Wetzlar fondato vent’anni prima da Carl Kellner.<br />
Una piccola azienda dell’ottica che<br />
Leitz trasformerà in una grande impresa<br />
Optisches Institut. Nato nel 1826 a Hirzenhain<br />
in Assia, dopo l’apprendistato presso<br />
Carl Ludwig Sartorius, luminare della meccanica,<br />
Kellner trova lavoro alla A. & G. Repsold<br />
di Amburgo produttrice di strumenti<br />
astronomici dove stringe amicizia con Moritz<br />
Carl Hensoldt.<br />
Grazie alle sue innovazioni, Kellner diventa<br />
presto famoso tra gli astronomi per il suo<br />
La casa natale di Ernst Leitz a Sulzburg, nella Foresta<br />
Nera. Leitz preferì la meccanica, agli studi di teologia.<br />
oculare ortoscopico che migliorava sensibilmente<br />
l’osservazione al telescopio. Nel 1851,<br />
con 12 dipendenti, Kellner inizia a produrre<br />
ROBERTO TOSO<br />
microscopi e raggiunge le 130 unità nel primo<br />
anno. L’amico e cognato Moritz, con il<br />
quale non era non risuscito a fare società per<br />
questioni caratteriali, fa lo stesso, ma in Turingia.<br />
Kellner lavora ad un obiettivo per dagherrotipia,<br />
ma colpito dalla tubercolosi muore nel 1855<br />
a 29 anni. La moglie continua l’attività con l’aiuto<br />
dell’assistente Friedrich Bethle (o Belthle) dal<br />
quale aveva avuto un figlio. Lo sposa e cambia la<br />
ditta in Optisches Institut Kellner und Bethle.<br />
Ernst I. Il più giovane dei tre figli di Ernst<br />
August e Christina, nasce nel 1843 in una clinica<br />
di Sulzburg nella Foresta Nera. Non volendo<br />
studiare teologia secondo i desideri dei<br />
genitori, ma interessato alla meccanica, Ern-<br />
Carl Kellner, 1826-1855.<br />
Casa di Carl Kellner<br />
e laboratorio.<br />
Friedrich Bethle,<br />
1829-1866.<br />
Ernst Leitz I,<br />
1843-1920.<br />
Oskar Barnack,<br />
1879-1936.<br />
Max Berek,<br />
1886-1949.<br />
58 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
st fa l’apprendistato da Christian Ludwig Oechsle,<br />
ditta di meccanica con un po’ di ottica<br />
ed un catalogo di articoli di modesta qualità.<br />
Ed Ernst comprende che è molto più utile<br />
concentrarsi su poche cose, ma buone.<br />
Come da tradizione, finito l’apprendistato,<br />
Ernst viaggia e raggiunge la sorella a Vevey<br />
in Svizzera dove trova impiego come assistente<br />
di Mathias Hypp, fabbricante di orologi<br />
elettrici e strumenti vari come le “luci stradali”<br />
per il traffico. Un’esperienza importante<br />
in fatto di organizzazione e produzione per<br />
quando diventerà imprenditore. Qui, incontra<br />
Karl Junker, un tedesco di Giessen cittadina<br />
vicino a Wetzlar, che gli racconta di aver lasciato<br />
l’Optisches Institut, ma che laggiù<br />
Bethle, anche se un po’ scontroso, ha bisogno<br />
di qualcuno proprio come lui.<br />
All’Institut, Ernst si mostra abile e capace<br />
di migliorare la produzione riducendo le tolleranze<br />
grazie all’esperienza svizzera. È così<br />
prezioso che, dopo un anno, Bethle gli offre<br />
di diventare socio. Alla sua morte nel 1869,<br />
Leitz acquista l’impresa dalla vedova e parte,<br />
a 26 anni, con il suo Optisches Institut von<br />
Ernst Leitz Wetzlar.<br />
Il microscopio è lo strumento principe per<br />
la ricerca in medicina e biologia, specie in<br />
quel periodo storico ricco di scoperte e di innovazioni.<br />
È anche un mercato con un grande<br />
futuro in cui operano produttori come Carl<br />
Zeiss Jena che aveva iniziato 12 anni prima, i<br />
fratelli Seibert di Wetzlar, Oberhäuser a Parigi<br />
e Engelbert & Hensoldt dell’amico Moritz<br />
che, trasferita a Wetzlar, nel 1928 finirà nella<br />
galassia Zeiss.<br />
L’esplosione della guerra franco-prussiana<br />
del 1870 che porterà alla fondazione dell’Impero<br />
tedesco, rallenta il processo di sviluppo.<br />
Tuttavia, Leitz partecipa ai più importanti<br />
congressi scientifici, frequenta il mondo accademico<br />
e punta all’esportazione applicando<br />
la produzione in serie. Inoltre, crea la divisione<br />
ricerca e sviluppo che affida al matematico<br />
Karl Metz per un salto di qualità nell’ottica<br />
destinata a microscopi e telescopi anche<br />
grazie ai nuovi vetri di Otto Shott. Mentre<br />
la produzione cresce a 2500 microscopi.<br />
Leitz raggiunge le 10.000 unità prodotte e<br />
nel 1887 e 13.000 tre anni dopo. Gli affari<br />
vanno bene, l’esportazione tira e, nel 1892, è<br />
il momento di aprire la filiale a New York.<br />
Dal lato in senso orario. Una gamma di obiettivi<br />
Leitz Wetzlar del 1905. Binocolo prismatico<br />
1907. Microscopio Kellner 1861 battuto all’asta<br />
WestLicht per 4800 euro. La Moment 13x18cm,<br />
una Krügener con un obiettivo Leitz Summitar<br />
18cm, è stata acquistata per 48.000 euro.<br />
Binocolo 7x50 del 1917 per Marina.<br />
In apertura, la famosa fotografia della fabbrica<br />
di Wetzlar nel 1940 scattata alle 23:38. Il primo<br />
corpo è del 1907, i due più alti furono terminati<br />
tra il 1935 ed il 1938. Oggi vi ha sede Leitz<br />
Microsystems.<br />
La microfotografia. Già allora, per un ricercatore<br />
l’accessorio più utile del microscopio<br />
è la macchina fotografica. Il primogenito<br />
Ludwig si dedica al nuovo settore come Ro-<br />
Ernst Leitz I<br />
nel 1917 ca.<br />
Ernst Leitz II,<br />
1871-1956.<br />
Ernst Leitz III,<br />
1906-1979.<br />
Ludwig Leitz,<br />
1907-1992.<br />
Walter Mandler,<br />
1922-2005.<br />
Walter Kluck,<br />
1922-1996.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 59
Luglio 1914. Ernst Leitz II a New York scatta con la UR una proto-street photograph sulla Broadway.<br />
derich, figlio di Zeiss, ma muore in un incidente<br />
di cavallo nel 1899 quando era stato<br />
prodotto il 50 millesimo microscopio. L’anno<br />
successivo debutta in azienda Ernst II. A lui è<br />
affidato il compito di sviluppare il settore degli<br />
strumenti di misura per l’industria.<br />
Nei primi anni del secolo l’azienda inizia a<br />
fondere il vetro per lenti speciali. Va bene il<br />
lancio dei binocoli del 1907 quando la società<br />
diventa la E. Leitz Werke Wetzlar. Invece, fallisce<br />
il tentativo di entrare surrettiziamente<br />
nella fotografia. La soluzione di rivendere fotocamere<br />
acquistate da produttori come Hüttig,<br />
Ica (gruppo Zeiss) e Krügener, personalizzandole<br />
con obiettivi Leitz non funziona.<br />
Nel 1910 l’azienda conta 950 dipendenti e<br />
produce 9000 microscopi l’anno, ma la crescita<br />
richiede nuovi collaboratori. Il primo è<br />
Emil Mechau, ingegnere proveniente da Carl<br />
Zeiss dove aveva progettato un proiettore cinematografico<br />
che venne scartato, ma che fu<br />
apprezzato a Wetzlar. Serve anche un dirigente<br />
del settore microscopi e Mechau propone<br />
un collega che lavora alla Ica di Dresda.<br />
Ernst II segue il suggerimento. Lui, però,<br />
risponde all’amico di sentirsi inesperto per<br />
una società così importante, ma a Leitz piace<br />
questa modestia e invita Mechau a fargli<br />
cambiare idea. Il primo gennaio 1911 Oskar<br />
Barnack, 32 anni, è a Wetzlar dove, l’anno<br />
successivo, a rinforzare il team arriverà Max<br />
Berek che sarà responsabile della progettazione<br />
di molti degli obiettivi Leitz più famosi<br />
per fotocamere e microscopi.<br />
In Europa tira una brutta aria e in vista della<br />
guerra, a Wetzlar arrivano commesse militari<br />
per collimatori da mitragliatori per l’esercito<br />
ed binocoli per la Kaiserische Marine.<br />
L’invenzione. Abile meccanico, Oskar<br />
Barnack è un appassionato di fotografia. Nelle<br />
sue passeggiate nelle foreste della Turingia,<br />
fotografava con una Nettel 13x18cm a lastre,<br />
ma già quando lavorava alla Zeiss di Jena,<br />
Barnack cercò di ridurla al 9x12cm con un sistema<br />
per ottenere sulla stessa lastra una doz-<br />
La Ur-Leica 1914 del Museo Leica. Il mirino a<br />
traguardo è stato aggiunto attorno al 1920.<br />
Le due fotografie sono orignali Leitz. La fotocamera a destra (1) mostra le abrasioni alla<br />
vernice presenti sulla UR conservata a Wetzlar che non appaiono sul modello a sinistra (2).<br />
Ciò fa pensare che la foto (1) sia stata scattata dopo la (2) che è del 1939 o prima ancora.<br />
La storia della UR (urbild, prototipo) da cui nascerà la Leica, è stata raccontata in<br />
versioni diverse e controverse anche per la mancanza di una documentazione o di<br />
solide testimonianze. Gianni Rogliatti (Leica cinquant’anni,1975 e successive<br />
Ur-Leica,<br />
una storia<br />
misteriosa<br />
edizioni) sosteneva che Barnack avesse realizzato una<br />
prima versione nel 1913 ed una seconda all’inizio del<br />
1914 per Ernst II che la portò New York. Aggiungeva,<br />
però, che una era andata persa. Le date, invece, possono<br />
essere state confuse con l’inizio del progetto e la sua<br />
conclusione come risulta dagli appunti ritrovati dello stesso Barnack. Nel suo libro<br />
pubblica la fotografia di una terza versione con tempi di esposizione regolabili<br />
(Prototype 3) che data inizialmente al 1914, ma poi sposta al 1918.<br />
Rogliatti, giornalista e storico dell’auto, amico di Enzo Ferrari, conoscitore di Leica<br />
e frequentatore di casa Leitz, collaborò con questa rivista negli anni Ottanta.<br />
Anche Paul-Henry van Hasbroeck (Leica. Storia illustrata...,1983) parla di<br />
due modelli sperimentali e dell’ipotesi che un secondo modello sia stato costruito<br />
per Ernst II. Mostra tre immagini della terza versione dotata di otturatore con tempi<br />
da un secondo a 1/50 e posa tra il 1918 ed il 1920. Alla ricerca di informazioni<br />
di prima mano sull’argomento, van Hasbroeck scrive di aver chiesto chiarimenti direttamente<br />
a Ernst III, ma che lui non poteva ricordare se fossero stati realizzati più<br />
esemplari della UR. In effetti, allora, Ernst III aveva solo 7 o 8 anni!<br />
È accertato che alla morte di Oskar Barnack, una delle sue fotocamere passò al<br />
figlio Conrad, ma non è sicuro che si trattasse della UR che il padre aveva usato fino<br />
al 1917 o 1918 o di un’altra o di tutt’e due. Invece, è certo che nel 1939 Conrad<br />
prestò al Deutsches Museum di Monaco una fotocamera che, secondo la tesi<br />
di Rogliatti era la UR, mentre si sarebbe trattato della Nullserie No. 105. Qualunque<br />
sia stato, un apparecchio fu conservato nel museo durante la guerra e poi restituito<br />
a Conrad che decise di venderlo ad un misterioso collezionista.<br />
Nel suo blog, Heinz Richter (gmpphoto.blogspot.it) pubblica quanto sostiene<br />
60 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
zina di piccoli negativi, tipo carte-de-visite,<br />
per ridurre il peso della scorta, anche per la<br />
sua fragilità e quell’asma che lo affaticava.<br />
A giugno 1913 scrive sul suo taccuino del<br />
“progetto Lilliput”. A dicembre, che “il micro<br />
apparecchio per filmare è pronto” riferendosi<br />
alla cinepresa 35mm che userà per filmare<br />
gli avvenimenti della città, i giorni della mobilitazione<br />
e poi l’alluvione di Wetzlar del<br />
1922. A marzo 1914 l’appunto più importante:<br />
“Pronta Lilliput kamera per pellicola cine”.<br />
E questa è forse la data di nascita di<br />
quella che sarà nota come la Ur-Leica.<br />
Nel 1949 Enrst III scriverà sul Leica Brevier<br />
(raccolta di aneddoti Leica) che Barnack<br />
costruì un dispositivo con un otturatore da<br />
1/40 di secondo per esporre uno spezzone di<br />
pellicola cinematografica prima di una ripresa.<br />
Mancando strumenti affidabili, l’esposizione<br />
si calcolava in modo empirico; invece,<br />
esponendo uno spezzone test da sviluppare<br />
prima del girato, era possibile valutare l’eventuale<br />
sovra o sotto-esposizione del film<br />
esposto allo stesso modo. A quel punto, per<br />
contenere l’errore si poteva adeguare il tempo<br />
di sviluppo. “Detto, fatto”, scrive Ernst junior,<br />
“ecco come nacque la prima Leica”.<br />
L’idea di un “piccolo fotogramma per grandi<br />
stampe” circola anche in America dove si<br />
produce una fotocamera 35mm a grande autonomia<br />
come la Tourist da 600 fotogrammi<br />
Ernst Leitz II con i figli Günther, Ludwig e Ernst III, nel 1952, quando fu aperta la fabbrica di Midland.<br />
13x18mm. Tuttavia, il concetto di Barnack è<br />
diverso: lui non pensa all’autonomia, ma alla<br />
compattezza. Sulla Lilliput monta uno Zeiss<br />
Kino Tessar per cineprese che, però, non copre<br />
del tutto il formato 24x36mm.<br />
Barnack usa la sua Lilliput e sono noti diversi<br />
scatti di situazioni famigliari e di Wetzlar<br />
incluse riprese aeree scattate dai dirigibili<br />
Zeppelin. Visti i risultati, la casa fa richiesta<br />
di brevetto che viene negato in quanto il nome<br />
Lilliput era già in uso e perché il sistema<br />
di avanzamento e armamento dell’otturatore<br />
era stato già brevettato da Carl Zeiss.<br />
A luglio, a pochi giorni dallo scoppio della<br />
Prima guerra mondiale, Ernst Leitz II si reca<br />
a New York e porta con sé la UR. Lecito pensare<br />
che non sarà stato solo per valutare personalmente<br />
le potenzialità del prodotto, ma<br />
Pagina dal catalogo 1939 dei prodotti scientifici Leitz che omaggia<br />
Barnack e la sua creatura. Si tratta della foto 2 ritoccata all’aerografo come<br />
si usava al tempo per mettere meglio in evidenza i dettagli del prodotto.<br />
Rolf Fricke ex-direttore marketing di Eastman Kodak, collezionista, fondatore<br />
della Leica Historical Society of America e grande conoscitore del mondo Leica.<br />
Fricke contesta la versione di Rogliatti ritenuta per anni la più attendibile sostenendo<br />
che “quella che Ernst Leitz portò nella sua visita a New York era l’originale<br />
ed unica Ur-Leica” e che la fotocamera conservata al museo e poi venduta al collezionista<br />
americano Jim Forsyth (ma non era misterioso?) è la Nullserie No. 105.<br />
Fricke sa di cosa parla perché la No. 105 faceva parte della collezione Forsyth<br />
che lui stesso e l’amico Al Clarke acquistarono a suo tempo e che ora appartiene<br />
al museo di Wetzlar. A questo proposito posso dire di aver visto quella impressionante<br />
collezione a casa di Fricke a Rochester nel 1976, in occasione di una visita<br />
alla Kodak quando stava lanciando il suo sistema a sviluppo immediato concorrente<br />
di Polaroid. Per concludere, Fricke ritene che, comunque la si rigiri, non esistono<br />
prove di una seconda UR di Barnack e, quindi, nemmeno del contrario.<br />
Alla ricerca di maggiori notizie sulla fotocamera passata per il Deutsches Museum,<br />
Richter racconta di aver<br />
contattato la dottoressa Cornelia<br />
Kempt, curatrice del settore<br />
fotografia del museo.<br />
La Kempt gli ha confermato<br />
che la fotocamera in prestito<br />
era la No. 105 e spiegato<br />
Prototype 3.<br />
che il 30 settembre 1940 l’allora<br />
curatore Theodor Konzelmann “aveva chiesto a Oskar Barnack del materiale<br />
per una conferenza” e di averlo ricevuto il 30 ottobre con la fotografia di una fotocamera<br />
(la 2) che fu duplicata prima della restituzione. (Il Barnack, però, non era<br />
Oskar, morto quattro anni prima, ma Conrad). Quella fotografia potrebbe rappresentare<br />
la seconda UR, perché diversa dal modello di Wetzlar per via di piccole differenze.<br />
Va notato, invece, che l’apparecchio della foto 2 è lo stesso che appare in<br />
un’altra ben nota fotografia (la 1). Lo dice l’identico orientamento delle due viti in<br />
alto sulla piastra con la scala delle distanze e di quella sul copriobiettivo. Orientamento<br />
che, però, non coincide con quello della UR di Wetzlar, sulla quale appare<br />
l’abrasione visibile sulla foto 1, ma non sulla 2. Se per le viti la differenza può dipendere<br />
da un intervento tecnico posteriore, l’abrasione fa pensare che la foto 1<br />
sia stata scattata dopo la 2.<br />
Alla fine, ad avere ragione è Rogliatti. Andreas Kaufmann, patron di Leica Camera,<br />
mi ha spiegato che dai documenti del tempo risulta che le Ur-Leica erano<br />
due e che una delle due, in possesso di Conrad, è scomparsa. Ha pure citato una<br />
“Barnack hand camera” usata per le verifiche tecniche e spiegato che il mirino a<br />
traguardo della UR non è coevo, ma che fu aggiunto attorno al 1920. (gf)<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 61
per mostrarla alla filiale americana.<br />
Sulla storia più o meno misteriosa<br />
della mitica Ur-Leica si può<br />
leggere nel box.<br />
Tutto cambia e anche Leitz<br />
converte parte della produzione<br />
alle necessità militari. Finita la<br />
carneficina, le conseguenze della<br />
sconfitta e le pesanti riparazioni<br />
dei danni di guerra previste dal<br />
Trattato di Versailles mettono in<br />
ginocchio il paese.<br />
Ernst II. Nel 1920, alla morte<br />
del fondatore, l’azienda passa ad<br />
Ernst II che deve far produrre alla<br />
fabbrica qualcosa di attraente<br />
visto che la domanda di microscopi<br />
è minima. Il progetto Lilliput<br />
può fare al caso, ma con due<br />
problemi: i fotografi di allora, di<br />
un formato così piccolo non volevano<br />
saperne, e in azienda molti<br />
sono contrari a causa dell’incerta<br />
qualità di stampa da un così piccolo<br />
negativo.<br />
D’altro canto, l’apparecchio è<br />
innovativo (in America, Ernst II<br />
riscosse molti complimenti) e<br />
quindi potrebbe apparire al mercato come un<br />
taglio netto con il passato, specie di fronte alle<br />
potenti Ica, Ernemann e Contessa-Nettel<br />
che continuano a riproporre vecchi modelli.<br />
E poi, con un po’ di fortuna, quella piccola<br />
macchina avrebbe potuto consentire alla ditta<br />
di monopolizzare un mercato del tutto nuovo,<br />
perché no?<br />
La storia è nota. Dopo una lunga riunione<br />
del consiglio, Ernst II è molto chiaro: “È<br />
mezzogiorno e mezzo, ed è ora di concludere.<br />
Ho deciso: correremo il rischio!” E se ne<br />
andò a colazione salendo la via che porta a<br />
Haus Friedwart, la villa di famiglia sul poggio<br />
sovrastante la fabbrica.<br />
Mentre la produzione di microscopi e binocoli<br />
si riprende, vengono prodotte a mano<br />
le fotocamere pilota note come Serie 0 o Nullserie<br />
alle quali vengono riservati 31 numeri<br />
di matricola. Come avviene tutt’ora, diversi<br />
prototipi dotati dell’obiettivo Leitz Anastigmat<br />
50mm f/3,5 calcolato da Max Berek vengono<br />
affidati a professionisti per una vera<br />
prova sul campo. Oggi, le Nullserie sono ambitissime<br />
dai collezionisti tanto che nel 2012<br />
qualcuno è riuscito a pagare 2,160 milioni di<br />
euro per l’esemplare No. 116.<br />
Il primo modello, entrato in produzione a<br />
fine 1924, sarà presentato il primo aprile del<br />
1925 alla Fiera internazionale di Lipsia.<br />
Quanto al nome, prevale il suggerimento di<br />
Ernst II: Leica, da (LEI-tz CA-mera).<br />
Tra il 1925 ed il 1930 la produzione Leica<br />
raggiunge le 79.000 unità che vanno in vendita<br />
al prezzo medio è di 290 Reichsmark,<br />
Bundesarchiv B 145 Bild-F001518-0002<br />
Colonia, Photokina aprile 1954. Ernst Leitz lancia la Leica M3 con innesto a<br />
baionetta e nuovo telemetro. Tutt’ora (sotto) il concetto della fotocamera è rimasto<br />
immutato. La Leicaflex, prima reflex della casa arrivò 10 anni più tardi.<br />
Rarissima Leica 250 GG Reporter del 1941 da 250<br />
scatti con motore acquistata da un cliente cinese<br />
all’asta WestLicht di Wetzlar per 576.000 euro.<br />
due stipendi. L’offerta è completata<br />
da molti accessori tra<br />
cui il famoso Focomat, ingranditore<br />
con messa a fuoco<br />
automatica e un proiettore. Il<br />
momento è propizio per trasformare<br />
la E. Leitz Werke<br />
Wetzlar nella Ernst Leitz<br />
Wetzlar GmbH a responsabilità<br />
limitata.<br />
Nel 1932, Leica viene sfidata<br />
dal gigante Zeiss Ikon<br />
che lancia la sua Contax<br />
avendo intuito le possibilità<br />
del formato 35mm. Il tentativo<br />
di sbaragliare Wetzlar,<br />
però, non ha il successo sperato<br />
perché l’eccesso di sofisticazione<br />
meccanica mostrò<br />
da subito alcune debolezze.<br />
I venti di guerra di fine anni<br />
Trenta coinvolgono di nuovo<br />
Ernst Leitz (e mezza Germania)<br />
nella fornitura di “armi<br />
ottiche”per il Terzo Reich<br />
che, per segretezza, impone<br />
siano firmate con la fredda sigla<br />
“beh”. Di questo business<br />
si occupa in prima persona Henri Dumur, direttore<br />
commerciale e nipote di Ernst II. A<br />
guerra appena iniziata (potenza dei servizi!),<br />
Dumur riesce ad evadere con abilità l’ordine<br />
di alcune centinaia di fotocamere per la<br />
Royal Navy facendole passare per la Svezia<br />
nonostante il divieto d’importazione di prodotti<br />
tedeschi nel Regno Unito.<br />
Wetzlar fornisce binocoli, telemetri per artiglieria<br />
e carrarmati, lenti o prismi per i periscopi<br />
degli U-boat e partecipa alla realizzazione<br />
dei sistemi di navigazione per i missili<br />
V-2. La conseguenza è che la produzione civile<br />
crolla a zero mentre, per sostenere i ritmi<br />
della fabbrica con molti uomini richiamati alle<br />
armi, il regime invia a Wetzlar un centinaio<br />
di donne ucraine ai lavori forzati.<br />
Come tutti i grandi industriali tedeschi, da<br />
Ferdinand Porsche a Heinz Küppenbender direttore<br />
di Zeiss Ikon, anche Ernst II era diventato<br />
membro del partito nazista e, per<br />
questo, dopo la guerra venne accusato di connivenza.<br />
In realtà, dietro la facciata, tra il<br />
1933 ed il 1939, lui e sua figlia Elsie Kühn-<br />
Leitz, che fu anche arrestata dalla Gestapo,<br />
riuscirono a salvare oltre 200 dipendenti<br />
ebrei più altri del circondario, utilizzando fittizi<br />
trasferimenti di lavoro alla E. Leitz di<br />
New York. A ciascuno veniva data una Leica<br />
da poter rivendere in caso di difficoltà.<br />
Dopoguerra. Finita la guerra, l’economia<br />
tedesca si ritrova in una profonda crisi economica<br />
e politica. Fortunatamente, Wetzlar, in<br />
Assia, era sotto amministrazione americana.<br />
Nell’agosto del 1945 il British Intelligence<br />
62 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Objectives Sub-Committee (BIOS) visita la<br />
fabbrica per investigare su attività, progetti,<br />
dipendenti, macchine utensili, logiche commerciali,<br />
metodi di produzione delle lenti e<br />
delle fotocamere. Scruta anche l’elenco dei<br />
fornitori tra cui trova Gauthier per gli otturatori<br />
e Schott per il vetro ottico.<br />
Nel novembre dell’anno successivo una seconda<br />
visita del BIOS ha il preciso scopo di<br />
appropriarsi dei dettagli dell’assemblaggio,<br />
della metodologia dei test qualità e del trattamento<br />
di cromatura delle Leica. L’Army Microfilm<br />
Unit americano fotografa una gran<br />
quantità di documenti, ma le riprese sono<br />
pessime. Per semplificare, gli inglesi tornano<br />
a prendersi i progetti originali della Leica IIIb<br />
e per passarli alla Reid & Sigrist di Leicester<br />
(fornitore di strumenti aeronautici), che produrrà<br />
5000 pezzi della migliore copia mai<br />
realizzata di una Leica: la Reid III destinata<br />
all’esercito di Sua Maestà.<br />
La fabbrica non aveva subito grossi danni<br />
nel corso del conflitto, tuttavia la ripresa è<br />
lenta. Le linee dei microscopi e dei binocoli<br />
lavorano al 10%, da quella delle fotocamere<br />
escono 150 Leica la settimana per le “autorità<br />
americane” nel senso che, tra il 1947 ed il<br />
1948 i PX (Post Exchange), spacci esentasse<br />
dell’esercito americano per militari all’estero,<br />
assorbono buona parte della produzione.<br />
In quei giorni, le forze di occupazione avevano<br />
allestito in Germania dei centri dove era<br />
possibile barattare cose tra privati per contenere<br />
contrabbando e borsa nera. A Francoforte,<br />
nel 1947, in uno di questi si reca Günther<br />
Leitz per scambiare delle Leica con un frigorifero.<br />
Ciò che la dice lunga sulla scarsità di<br />
contanti anche per un Leitz.<br />
Colpito dalla capacità organizzativa del<br />
giovane impiegato Walter Kluck che lo aiuta<br />
nel baratto Leica contro frigo, Günther lo assume<br />
su due piedi e lo destina alla Saroptico<br />
di St. Ingbert nella Saar. Sotto occupazione<br />
francese, la piccola fabbrica produceva obiettivi<br />
per i proiettori della svizzera Bolex-Paillard,<br />
treppiedini da tavolo, piccole teste a sfera.<br />
Tra il 1949 ed il 1951, assemblò circa 500<br />
corpi Leica IIIa, versione nota come monté<br />
en Sarre.<br />
Ernst Leitz III con Albert Schweitzer nel 1951. Per il suo impegno di medico in Africa finanziato anche<br />
da Elsie Leitz, gli fu donata la Leica IIIf numero 575.000. La Leitz ha più volte omaggiato grandi personalità<br />
e fotografi con fotocamere dal numero speciale. Dalla regina Elisabetta II a Fulvio Roiter.<br />
Il piano B e la M3. Nonostante la divisione<br />
in due stati, in Germania era più che palpabile<br />
il timore di un’azione di forza dell’Unione<br />
Sovietica nei confronti dell’Ovest. In<br />
questa atmosfera, Ernst II con i tre figli Ernst<br />
III, Ludwig e Günther cercano un secondo<br />
luogo sicuro ove trasferire gli archivi ed il<br />
personale più specializzato in caso di una simile<br />
emergenza. Ernst III, delegato alla ricerca,<br />
viaggia a destra e sinistra, e alla fine, sceglie<br />
la cittadina canadese di Midland, nello<br />
stato dell’Ontario, ma non solo perché è un<br />
posto tranquillo.<br />
La comunità accoglie l’iniziativa con tanto<br />
entusiasmo che, addirittura, molti finanziano<br />
l’impresa. Alla presidenza di Ernst Leitz Canada<br />
aperta nel 1952, è nominato Günther<br />
coadiuvato da Kluck in qualità di direttore<br />
vendite, Walter Mandler progettista di molti<br />
obiettivi e Walter Bauer direttore di produzione.<br />
Le cose vanno per il verso giusto e<br />
Leitz riesce a produrre in quel periodo anche<br />
100.000 fotocamere l’anno.<br />
Oltre ai minori costi di importazione, l’avventura<br />
canadese, apre le porte del mercato<br />
americano in particolare per quanto riguarda<br />
l’ottica militare che il governo Usa non<br />
avrebbe potuto acquistare dalla Germania per<br />
questioni di “sicurezza nazionale”. Di queste<br />
forniture, sono ben noti gli obiettivi ultraluminosi<br />
Elcan (Ernst Leitz CANada) disegnati<br />
da Mandler per riprese all’infrarosso.<br />
Nel 1954, la Leica M3 cambia lo scenario<br />
delle fotocamere a telemetro. Tra i miglioramenti,<br />
oltre l’innesto a baionetta per gli obiettivi,<br />
c’è il nuovo telemetro progettato da<br />
Ludwig e Willi Stein e tuttora immutato.<br />
Alla morte di Ernst II (1956) i figli che lo<br />
affiancavano fin dagli anni Trenta assumono<br />
il controllo della società. Tuttavia, per quanto<br />
brillante fosse stata la mossa di andare in Canada,<br />
tanto grave fu l’atteggiamento di snob-<br />
La fabbrica Leitz di Midland in Canada aperta nel 1952. Fu un centro importante per il commercio con gli Stati Uniti. A destra, i tre Walter di Midland: Kluck<br />
direttore marketing, Mandler Capo dello sviluppo e Bauer capo della produzione. Un team d’eccellenza che suppotò le difficoltà della casa madre.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 63
Il Giappone secondo Knut Kühn-Leitz, 1973<br />
Knut Kühn-Leitz (a destra), mi spiega l’accordo di Leitz con Minolta. Sul<br />
tavolo, la Leicaflex della redazione di “fotografare”. A lato, la prima<br />
pagina del reportage sulla fabbrica e la produzione del vetro ottico.<br />
WETZLAR, maggio 1973 - “La Leitz ha concluso nello scorso anno un importante accordo<br />
con la Minolta di Osaka. Tutti ne hanno parlato e la notizia ha fatto presto il giro del mondo. Molte<br />
inesattezze sono state anche riportate e per questo voglio mettere subito in chiaro su cosa si basa la collaborazione<br />
tra noi e Minolta. Gli accordi valgono innanzitutto per lo scambio di know-how e, per il momento,<br />
il progetto è quello di un apparecchio fotografico disegnato qui e fabbricato in Giappone secondo<br />
i nostri standard che monterà obiettivi Leitz”.<br />
Così inizia la mia intervista a Knut Kühn-Leitz, 37 anni, amministratore di Ernst Leitz Wetzlar, figlio di Elsie<br />
e nipote di Ernst III pubblicata nel numero di giugno 1973 di fotografare. Fu la mia prima visita a Wetzlar<br />
invitato con Cesco Ciapanna, l’editore della rivista e autore della fotografia, dalla Ippolito Cattaneo di<br />
Genova distributore Leitz dal 1931 al 1979. (gf)<br />
E allora quando vedremo questa fotocamera?*<br />
Questo non è stato ancora deciso. Posso dire tuttavia che da questa collaborazione non nascerà un nuovo<br />
marchio. Ciascuna delle due aziende manterrà il proprio.<br />
Perché avete scelto proprio Minolta?<br />
Da tempo eravamo in contatto e conoscevamo la loro buona qualità costruttiva. In Giappone ci sono costi<br />
di produzione molto più bassi, almeno il 50% in meno di quelli che abbiamo in Germania. E se laggiù<br />
dicono che non è vero, e che anche loro oggi sono sui nostri livelli, è solo per propaganda.<br />
Lo scorso anno, però, in Giappone ci hanno detto che i loro costi sono aumentati del 15-<br />
18% all’anno. Anche loro hanno grossi problemi.<br />
Non è così. Primo perché se è vero che hanno avuto aumenti del costo del lavoro è più vero che possono<br />
recuperare il maggior onere incrementando la produttività individuale, che è già molto superiore a quella<br />
tedesca. Inoltre, la manodopera femminile, che lì è molto diffusa, costa molto meno di quella maschile.<br />
Ciò vuol dire che la situazione in Germania è più nera di come la si dipinge?<br />
Fino al 1967 le cose sono andate come dovevano, dopo la situazione è andata peggiorando perché all’aumento<br />
dei costi non è corrisposto un aumento della produttività.<br />
Esiste qualche altro problema che limita la vostra capacità produttiva?<br />
Rispetto al Giappone? Certamente. I giapponesi possono contare su una maggiore separazione del lavoro:<br />
ogni operaio compie un’operazione soltanto, mentre da noi partecipa alla realizzazione di un intero<br />
pezzo. Se qui il lavoro è meno disumanizzante, economicamente è un grosso svantaggio. Inoltre, con la<br />
grande massa di subcontractor e per la concorrenza che esiste tra di essi, in Giappone le componenti da<br />
acquistare costano pochissimo. Infine, il governo fino a ieri ha aiutato enormemente gli industriali favorendo<br />
il flusso di esportazione in mille modi.<br />
Lei ritiene che i giapponesi abbiano sfondato solo per una questione di prezzo?<br />
No, naturalmente. Hanno una grande preparazione nel settore elettronico e per questo ci interessa collaborare<br />
con Minolta. Dal canto suo, questa è interessata alla nostra tecnologia nel fabbricare obiettivi.<br />
Inoltre, i giapponesi hanno raggiunto un alto grado nella costruzione di fotocamere automatiche e questo<br />
interessa a noi. (gf)<br />
* La Leica CL, compatta ad obiettivi intercambiabili, fu prodotta da Minolta tra il 1973 ed il 1976. La casa<br />
continuò a produrre la versione giapponese Leica Minolta CL. Nel 1980 uscì la versione migliorata CLE.<br />
bare il successo delle reflex giapponesi. Come<br />
Zeiss Ikon, Leitz sembra aver perso il fiuto<br />
per l’innovazione e giunge tardi sul mercato<br />
con la Leicaflex, mentre la domanda delle<br />
telemetro precipita anno dopo anno. Certamente,<br />
la Leicaflex si distinse per raffinatezza<br />
meccanica, ma apparve nel 1964, cinque<br />
anni dopo la Nikon F, tredici dopo la Asahiflex,<br />
quindici dopo la Rectaflex e la Contax,<br />
ma ventotto dopo la Kine Exakta.<br />
Qualcuno, tenta di sostenere che Leitz abbia<br />
prodotto una reflex 35mm tre anni prima<br />
della Kine Exakta. Sarebbe accaduto grazie<br />
al Visoflex, il box a specchio che, montato tra<br />
corpo e obiettivo, trasforma la Leica in una<br />
reflex. Come dire che la ditta non aveva ben<br />
capito che cosa avesse inventato!<br />
Ernst III. Dagli anni Settanta in poi Leitz<br />
attraversa una serie di cambiamenti societari<br />
per superare la crisi nella quale era precipitata<br />
un po’ tutta l’industria fotografica tedesca<br />
testimoniata dalla clamorosa chiusura di<br />
Zeiss Ikon nel 1972.<br />
La necessità di innovare nei vari settori (fotografia,<br />
microscopi, strumenti di misura) si<br />
scontrava con le difficoltà di tipo finanziario.<br />
Knut Kühn-Leitz, entrato in azienda nel 1966<br />
come assistente del nonno Ernst II, fu nominato<br />
amministratore delegato nel 1971. Il capo<br />
famiglia resta Ernst III, signore d’altri<br />
tempi depresso e angosciato dalla crisi dell’azienda<br />
e per l’umiliazione di dover chiedere<br />
aiuto ai giapponesi. Senza figli, una vita dedicata<br />
al lavoro, morirà nel 1979 a 73 anni,<br />
dopo aver sposato, nell’angoscia dei parenti,<br />
la sua infermiera. Ludwig ha due figli troppo<br />
piccoli e Günther era scomparso per un tumore.<br />
La prima preoccupazione del giovane<br />
amministratore è quella di trovare un partner<br />
robusto. In realtà ne troverà due.<br />
Il 7 giugno 1972, a sorpresa, viene ufficializzato<br />
l’accordo di cooperazione con Minolta<br />
che porterà al lancio della Leica CL, progettata<br />
a Wetzlar e prodotta a Sakai nella fabbrica<br />
delle reflex Minolta. Nello stesso anno,<br />
Leitz cede alla svizzera Wild Heerbrugg della<br />
famiglia Schmidheiny, una delle più potenti<br />
della confederazione, una quota del 25%.<br />
Due anni più tardi Wild, produttrice di microscopi<br />
e strumenti ottici, raggiungerà il 51%<br />
ed il controllo di Ernst Leitz Wetzlar.<br />
Ancora nello stesso anno, per ridurre i costi<br />
del made-in-Germany, molte lavorazioni<br />
vengono spostate a Vila Nova de Famalicão<br />
nei pressi di Porto (Portogallo) ciò che comportò<br />
il licenziamento di circa 2000 dipendenti<br />
dei 6000 di Wetzlar. L’accordo con Minolta<br />
prosegue e nel 1976, esce la R3 Electronic,<br />
una Minolta XE-1 in livrea Leica che<br />
conquista una piccola quota di mercato, mentre<br />
per le M a telemetro è crisi profonda.<br />
In questo scenario, viene presa in seria<br />
considerazione l’idea di cessare la produzio-<br />
64 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
ne delle Leica M perché tra i costi che crescono<br />
e il crollo della domanda, non esistono<br />
le condizioni per continuare. A salvare il loro<br />
futuro, entra in azione Walter Kluck che propone<br />
di trasferire la produzione in Canada.<br />
Wetzlar accetta, a condizione che lui riesca<br />
a venderne 4000. Kluck, ormai presidente di<br />
Leitz Canada, gira il mondo e finisce con un<br />
carniere da 9000 pezzi. Da questa operazione<br />
nasce la Leica M4-2 che sarà prodotta in quasi<br />
16.000 esemplari in tre anni.<br />
Nei primi anni Ottanta, in Canada le condizioni<br />
cambiano tanto che la Leica M6, erede<br />
della M4-2, anche per le gelosie dei dirigenti<br />
di Wetzlar nei confronti dell’indipendenza dei<br />
“canadesi”, pur pensata a Midland va in produzione<br />
a Porto e rifinita a Wetzlar.<br />
La M6 resta sul mercato per 14 anni e sarà<br />
utilizzata per una quarantina di edizioni speciali<br />
o limitate utili alle casse dell’azienda.<br />
Con la cesssione le ultime quote dei Leitz alla Wild, dal 1986 sul bollino rosso appare il nome Leica.<br />
Dal progetto deriveranno la M6 TTL, la M7<br />
con esposizone automatica, la MP e le verisoni<br />
digitali tra cui l’originale Monochrom<br />
che scatta solo in bianconero.<br />
Nel 1986 la famiglia cede le ultime quote a<br />
Wild Heerbrugg. Scomparsi i tre Ernst e con<br />
l’uscita di scena dei Leitz, il glorioso nome<br />
scompare il famoso bollino rosso che ha caratterizzato<br />
la produzione moderna a partire<br />
proprio dalla R3 “giapponese”.<br />
Con il controllo di Ernst Leitz Wetzlar, nel 1986, Stephan Schimdheiny ridisegna il<br />
gruppo libero da ricordi e dalle passioni del passato. Per prima cosa trasferisce la divisione<br />
fotografia ad una controllata ad hoc, la Leica GmbH. Dopo altre operazioni<br />
finanziarie, con la fusione di Ernst Leitz Wetzlar e Wild Heerbrugg nasce il Wild Leitz<br />
Quei 26 anni per tornare all’ovile<br />
GF<br />
Il primo elegante Leica Store è stato aperto a Tokyo nel<br />
2009, disegnato dallo studio di architetti di Hermès.<br />
Group con sede in Svizzera. Nel 1988, Leica<br />
GmbH trasloca nella vicina Solms in una ex fabbrica<br />
di mobili. E scoppia la prima grana.<br />
Nel 1989, la Zett Geräte (Gruppo Zeiss) che<br />
produceva proiettori Zeiss Ikon, Hasselblad e Leica,<br />
chiude. Per salvare il settore, viene creata la<br />
Leica Projektion che cesserà nel 2004 quando per<br />
dia e proiettori non ci sarà più richiesta.<br />
Nel 1990, la fusione di Wild Leitz con l’inglese<br />
Cambridge Instruments porta alla Leica Holding<br />
B.V. quotata alla borsa di Londra. Schmidheiny ne<br />
controlla il 40%, ottiene la proprietà del marchio<br />
Leica, ma vende Leitz Canada alla Hughes.<br />
Un primo tentativo del management di rilevare<br />
Leica Camera capitanato da Bruno Frey finanziato<br />
Deutsche Bank (1992) fallisce. Due anni dopo<br />
avrà più fortuna l’ex-direttore finanziario Klaus-Dieter Hofman e Leica Camera diventa<br />
del tutto indipendente. Con un fatturato record e alla ricerca di trovare investitori<br />
attratti dal nome magico, nel 1996 la società si trasforma in società per azioni<br />
(AG) e si quota a Francoforte. Gli obblighi verso la borsa sono pesanti, mentre di<br />
investitori se ne vedono pochi e quei pochi sono piccoli e litigiosi. Complica le cose<br />
l’acquisto Minox in fallimento con l’idea di disporre di un secondo brand, ma il progetto<br />
non ha successo e Minox viene rilevata dai dirigenti.<br />
Nonostante le vendite (a parte le reflex) vadano discretamente bene, tra il 1998<br />
ed il 2000 Leica Camera perde l’equivalente 20 milioni euro. È a rischio, ma all’orizzonte<br />
spunta un cavaliere.<br />
Si tratta d Jean-Louis Dumas un appassionato di Leica che, soprattutto, è il capo<br />
di Hermès. Dopo una sua visita a Solms, la maison acquista il 31,5% della società<br />
diventando il maggiore azionista. I 17 milioni di euro investiti consentono all’amministratore<br />
Hanns-Peter Cohn di preparare un piano di battaglia, vagheggiando l’idea<br />
di produrre una medio formato, mentre lancia la<br />
S1, fotocamera digitale a scansione. Il contatto con<br />
Hermès fa capire che una Leica, se la si guarda con<br />
una diversa prospettiva è un prodotto tecnico di<br />
lusso alla stregua di un’auto esclusiva. Da questa<br />
nuova interpretazione del marchio, nasceranno nel<br />
2006 il primo Leica Store a Tokyo e le prime Leica<br />
Gallery nel mondo. Ma i bilanci di sono ancora in<br />
rosso. Tuttavia, questa nuova visione convince il<br />
fondo ACM Projektentwicklung GmbH di Salisburgo<br />
ad rischiare. Nel 2005, sotto la guida di Andreas<br />
Kaufmann, la ACM rastrella il 27,2% di Leica, arrivando<br />
poi al 97,56% rilevata la quota Hermès.<br />
La nuova proprietà mostra di pensare a lungo<br />
termine. Da una parte, incarica Porsche Consulting<br />
di studiare la riorganizzazione industriale, dall’altra<br />
punta a rinnovare l’immagine e al grande ritorno a Wetzlar.<br />
A rinforzare la società, nell’ottobre 2011 il fondo Blackstone Group acquista il<br />
43,9% da ACM. A fine 2013 le quote dei due grandi soci vengono conferite alla Lisa<br />
Germany Holding GmbH. Liquidati due piccoli investitori, Lisa raggiunge il 100%<br />
di Leica Camera, la ritira dal listino di Francoforte e acquista ciò che resta della svizzera<br />
Sinar, per proporre soluzioni professionali legate alla Leica S medio formato.<br />
Venduta la fabbrica di Solms, raddoppiata quella portoghese, il 23 maggio <strong>2014</strong>,<br />
con l’inaugurazione di Leitz Park a Wetzlar (sotto) vengono celebrati i 100 anni della<br />
Ur-Leica, ma Leica Camera punta a nuovi orizzonti. Intanto, rileva il 75% di Peter<br />
Coeln GmbH di Vienna, società dell’omonimo Coeln, che controlla due Leica Store<br />
ed una Leica Gallery oltre alla ormai famosa casa d’aste WestLicht che ha gestito l’asta<br />
di Wetzlar di 100 pezzi storici di Leica nei giorni dell’inaugurazione. La casa viennese<br />
ha riscosso un successo internazionale tale da spingere due grandi nomi come<br />
Christie’s e Sotheby’s ad abbandonare l’antiquariato fotografico. (gf)
POST PRODUZIONE<br />
(3ª PARTE)<br />
DELLA PERDUTA NITIDEZZA<br />
di Marco Olivotto<br />
Terza parte del<br />
maxi articolo<br />
dedicato alla<br />
nitidezza nella<br />
post produzione<br />
delle immagini<br />
digitali<br />
1A<br />
1C<br />
Nelle prime due parti di questo articolo<br />
abbiamo discusso i principi e l’utilizzo<br />
della maschera di contrasto<br />
(MDC) come strumento per aumentare la<br />
nitidezza apparente delle immagini. I parametri<br />
del filtro Maschera di contrasto disponibile<br />
in Photoshop sono tre: fattore, raggio<br />
e soglia, e ne abbiamo illustrato natura e<br />
scopo nel numero di agosto.<br />
La MDC utilizzata finora è sempre stata<br />
una maschera di contrasto tradizionale, caratterizzata<br />
da un fattore elevato e un raggio<br />
piccolo. La “Mazzetta” presentata nel numero<br />
di settembre rientra naturalmente in questo<br />
ambito. (Ricordiamo che per realizzarla si<br />
può scaricare l’azione disponibile al link<br />
marcoolivotto.com/fotografia_reflex/Mazzetta_DB.zip)<br />
Questo mese ci occupiamo invece della<br />
MDC denominata HiRaLoAm: il nome deriva<br />
dalle sillabe iniziali della frase High Radius,<br />
Low Amount, ovvero raggio elevato,<br />
fattore basso. Lo scopo della MDC HiRa-<br />
LoAm non è enfatizzare tanto il dettaglio<br />
sottile, ovvero le alte frequenze spaziali,<br />
quanto la forma legata alle medie e basse<br />
frequenze. Il concetto di frequenza spaziale<br />
è stato introdotto nella prima parte di questo<br />
articolo.<br />
Una regola sulla MDC tradizionale. Prima<br />
di entrare nel merito della MDC HiRa-<br />
LoAm dobbiamo mettere l’accento su un<br />
fatto molto importante relativo alla MDC<br />
tradizionale che viene spesso dimenticato,<br />
se non ignorato del tutto. La MDC tradizionale<br />
è un elemento fondamentale nel flusso<br />
di lavoro della post-produzione: la differenza<br />
tra un’immagine senza MDC e una MDC<br />
ben fatta può essere eclatante. Questa MDC<br />
viene talvolta definita maschera di contrasto<br />
di output, intendendo che il suo scopo è<br />
quello di fornire una resa ottimale dell’immagine<br />
per determinate condizioni di output:<br />
web, stampa fine-art, stampa offset e<br />
via dicendo. La distinzione è importante<br />
perché, di norma, i files destinati a un certo<br />
tipo di output non sono necessariamente<br />
adatti a un altro: i files per la stampa, ad<br />
esempio, hanno solitamente dimensioni in<br />
pixel maggiori di quelli destinati al web (a<br />
parità di dimensioni finali). È necessario tenere<br />
conto di questo fatto, perché il risultato<br />
della MDC tradizionale è fortemente legato<br />
alle dimensioni dell’immagine. Inoltre, gli<br />
aloni che causano la sensazione di maggiore<br />
1B<br />
Figura 1 – A: l’immagine originale.<br />
B: una MDC tradizionale effettuata<br />
sul formato corretto.<br />
C: una MDC effettuata sull’originale (troppo<br />
grande) successivamente ridimensionato.<br />
nitidezza apparente non sopportano bene i<br />
ridimensionamenti: per questo motivo la<br />
MDC tradizionale va realizzata su immagini<br />
che abbiano già le dimensioni giuste per<br />
l’output che desideriamo.<br />
Facciamo un esempio pratico. La dimensione<br />
della pagina di FOTOGRAFIA RE-<br />
FLEX è circa 22 x 29 cm. Un’immagine per<br />
la stampa a tutta pagina a una risoluzione di<br />
300 ppi (pixel per pollice), richiederebbe un<br />
file di circa 2.600 x 3.400 px. Supponiamo<br />
di applicare una MDC tradizionale opportuna<br />
per un’immagine di queste dimensioni.<br />
Poi, in seguito, potremmo avere necessità di<br />
stampare la stessa immagine, ma più piccola:<br />
diciamo 9 x 12 cm. Questo corrisponderebbe<br />
a un file di circa 1.050 x 1.400 px, che<br />
potremmo ottenere per ridimensionamento<br />
dell’immagine già prodotta; oppure potremmo<br />
utilizzare l’immagine già realizzata, che<br />
verrebbe opportunamente ridimensionata<br />
dal programma di impaginazione (ad esempio,<br />
Adobe InDesign). Il problema in entrambi<br />
i casi è che la MDC esce malconcia<br />
dal ridimensionamento. La versione A di figura<br />
1 è l’originale senza MDC: l’immagine<br />
di partenza era di 2.600 x 3.400 px ed è stata<br />
ridimensionata a 1.050 x 1400 px; la versione<br />
B è la versione A (già ridotta!) alla quale<br />
è stata applicata una MDC tradizionale; la<br />
66 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
2A 2B 2C<br />
Figura 2 – A: l’immagine originale.<br />
B: una MDC HiRaLoAm rende il soggetto più plastico e tridimensionale.<br />
C: ciò che abbiamo utilizzato per ottenere la versione B.<br />
3A 3B 3C<br />
Figura 3 – A: l’immagine originale.<br />
B: la Mazzetta, ovvero una MDC tradizionale.<br />
C: MDC HiRaLoAm, 50-5-0. D: MDC HiRaLoAm,<br />
50-10-0. E: MDC HiRaLoAm, 50-20-0.<br />
3D<br />
versione C ha invece subito l’applicazione<br />
della MDC prima del ridimensionamento e<br />
dopo ne sono state ridotte le dimensioni. La<br />
versione C appare meno nitida della versione<br />
B e il motivo sta proprio nel ridimensionamento:<br />
la struttura degli aloni che compongono<br />
la MDC è molto delicata, e qualsiasi<br />
ridimensionamento prevede un’interpolazione,<br />
ovvero la creazione dei pixel della<br />
nuova immagine a partire dai dati originariamente<br />
presenti. Questa procedura modifica<br />
gli aloni, cambiandone intensità ed estensione<br />
in maniera difficilmente prevedibile.<br />
Un’immagine con una MDC soddisfacente<br />
risulta dunque meno nitida di quanto ci<br />
3E<br />
aspetteremmo quando la rimpiccioliamo;<br />
quando invece la ingrandiamo, gli aloni possono<br />
diventare molto evidenti e denunciare<br />
la loro presenza, con risultati esteticamente<br />
inaccettabili.<br />
Questo conduce a una regola aurea: il master<br />
finale di una post-produzione non dovrebbe<br />
avere alcuna MDC tradizionale applicata.<br />
Oppure, dovrebbe essere un documento<br />
strutturato a livelli con una generica<br />
MDC separata dall’immagine non trattata,<br />
al fine di mantenere una copia “pulita” del<br />
risultato ottenuto. Applicare una seconda<br />
MDC a un’immagine ridotta (come quella<br />
di figura 1C) per compensare la perdita relativa<br />
di nitidezza dovuta al ridimensionamento<br />
non è una buona idea, perché possono<br />
generarsi artefatti molto sgradevoli. Per<br />
questo è più conveniente avere un’immagine<br />
finale priva di MDC, e realizzare la MDC a<br />
seconda del formato scelto per l’output.<br />
Come funziona la MDC HiRaLoAm.<br />
Passiamo ora a discutere la MDC HiRa-<br />
LoAm. A differenza della MDC tradizionale,<br />
questa è una MDC più creativa e interpretativa,<br />
meno legata alle condizioni di output.<br />
Dal momento che coinvolge aloni più<br />
ampi possiamo permetterci di applicarla e<br />
ridimensionare poi l’immagine, almeno entro<br />
certi limiti, senza che si generino problemi<br />
come quelli appena discussi.<br />
La riproduzione dell’arancia visibile in figura<br />
2A è naturalmente bidimensionale, ma<br />
noi percepiamo il frutto come più o meno<br />
sferico per due motivi: primo, tutte le arance<br />
che abbiamo visto sono assimilabili a frutti<br />
più o meno sferici, e per questo ci predisponiamo<br />
a leggere la forma che appare nell’immagine<br />
in questo modo; secondo, le va-<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 67
4 5<br />
Figura 4 – L’immagine originale di un panorama alpino.<br />
Figura 5 – Utilizziamo un fattore esagerato per avere una percezione chiara dell’effetto degli aloni generati dalla MDC HiRaLoAm.<br />
Figura 6 – Al 100% di ingrandimento, vediamo la differenza tra la MDC HiRaLoAm a fattore 100% (versione A) e 50% (versione B).<br />
Figura 7 – Il risultato finale, da confrontare con la figura 4… ma con un problema da gestire.<br />
Figura 8 – Gli aloni troppo invadenti si possono ridurre per mezzo di una maschera di livello sulla quale dipingere manualmente.<br />
6<br />
6B<br />
7<br />
8<br />
riazioni di luminosità e colore della buccia<br />
ci suggeriscono una forma tondeggiante e<br />
non piatta, in base al principio che la variazione<br />
viene percepita come tridimensionalità.<br />
La versione di figura 2B ci appare più<br />
plastica e tridimensionale dell’originale: è<br />
stata ottenuta duplicando il livello dell’immagine<br />
di figura 2A e applicando una MDC<br />
decisamente esagerata: 500-50-0 (dove i parametri<br />
sono, nell’ordine, fattore, raggio e<br />
soglia). L’opacità del livello è stata poi ridotta<br />
al 10% e il suo metodo di fusione è stato<br />
modificato da Normale a Luminosità. Se<br />
non avessimo modificato il metodo di fusione,<br />
al 100% di opacità avremmo ottenuto il<br />
curioso risultato di figura 2C. Si tratta naturalmente<br />
di un risultato improponibile: nessuno<br />
potrebbe accettare un’esagerazione del<br />
genere, eppure, proprio la figura 2C a bassa<br />
opacità trasforma l’immagine di figura 2A<br />
in quella di figura 2B. Il motivo è che in fi-<br />
68 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Figura 9 – La<br />
MDC HiRaLoAm<br />
mostra tutta la<br />
sua potenza<br />
quando viene<br />
applicata a<br />
soggetti che<br />
beneficiano di un<br />
aspetto<br />
tridimensionale,<br />
come statue o<br />
elementi<br />
architettonici.<br />
A: l’originale,<br />
B: MDC 25-100-0.<br />
9A<br />
regole ferree, perché le regolazioni sono<br />
estremamente dipendenti dal contenuto della<br />
fotografia oltre che dal nostro intento. Un<br />
buon punto di partenza può essere quello di<br />
impostare nel filtro un fattore decisamente<br />
esagerato (anche 500%) e lavorare sul raggio:<br />
l’effetto visivo sarà terribile, ma avremo un’idea<br />
molto chiara della struttura degli aloni.<br />
Con la stessa logica potremo valutare anche<br />
l’effetto dell’eventuale soglia dopo avere impostato<br />
il raggio desiderato. A quel punto, ridurremo<br />
il fattore opportunamente. È prassi<br />
applicare la MDC non al livello di base dell’immagine<br />
originale, ma a un livello duplicato:<br />
spesso si imposta un fattore un po’ più elevato<br />
del necessario e si riduce leggermente<br />
l’opacità del livello contenente MDC, per<br />
mantenere un margine di ripensamento nel<br />
caso decidessimo di aumentare l’intensità<br />
dell’effetto. Come sempre, il livello andrà impostato<br />
in metodo di fusione Luminosità per<br />
evitare spostamenti cromatici.<br />
L’applicazione della MDC HiRaLoAm richiede<br />
sempre un’analisi dell’immagine.<br />
L’originale di figura 4 ha la rispettabile digura<br />
2C gli aloni della MDC, che sono molto<br />
ampi visto che abbiamo scelto un raggio<br />
di 50 px, esasperano le variazioni tra le diverse<br />
aree di luminosità del soggetto: non a<br />
livello di alte frequenze, come avverrebbe<br />
con un raggio piccolo, ma di basse frequenze.<br />
Gli aloni, quindi, enfatizzano la forma<br />
intesa in senso macroscopico e non il dettaglio<br />
sottile.<br />
Lo scopo della figura 2C è esclusivamente<br />
didattico: una MDC ad ampio raggio non si<br />
applica mai con un fattore così elevato. Ne<br />
abbiamo infatti ridotto l’opacità al 10%:<br />
questo è equivalente all’applicazione di una<br />
MDC con un fattore pari a 50%, naturalmente<br />
al 100% di opacità.<br />
L’effetto della MDC sulle diverse frequenze.<br />
La bambola riprodotta in figura 3A<br />
è una vera e propria miniera di frequenze<br />
spaziali: nella fotografia coesistono dettagli<br />
sottili (le ciglia, la trama del nastro tra i capelli,<br />
il bordo di pizzo del grembiule) e aree<br />
più caratterizzabili come “forme” (i capelli,<br />
le pieghe del vestito, il volto e i piedi). La figura<br />
3B è stata ottenuta con un’applicazione<br />
della canonica Mazzetta (500-1-0, con le<br />
consuete mascherature) e risulta evidente<br />
l’aumentato dettaglio. Le figure 3C-3E sono<br />
state invece ottenute con diverse MDC Hi-<br />
RaLoAm. Nell’ordine, i raggi corrispondono<br />
a 5 px, 10 px e 20 px. Il fattore è invece sempre<br />
pari a 50 e la soglia è sempre pari a 0.<br />
Le tre versioni HiRaLoAm sono sensibilmente<br />
diverse tra loro: nessuna è in assoluto<br />
la migliore, ma tutte e tre enfatizzano certe<br />
parti dell’immagine piuttosto che altre. La<br />
figura 3C (raggio 5 px) fa risaltare moltissimo<br />
i capelli rispetto all’originale, senza eccessi<br />
di dettaglio sottile; la figura 3D (raggio<br />
10 px) rende molto bene le pieghe del<br />
vestito e in particolare del grembiule; la figura<br />
3E (raggio 20 px) si spinge ancora più<br />
in là nella stessa direzione e schiarisce il<br />
volto rispetto alle altre versioni, pur mantenendone<br />
la forma dal momento che la parte<br />
periferica dello stesso rimane più scura. Attenzione,<br />
però: nell’ultima versione, il bordo<br />
del grembiule bianco inizia a perdere dettaglio<br />
rispetto. Questo accade perché gli aloni,<br />
allargandosi, risultano assai invadenti e sarebbe<br />
opportuno ridurre il fattore, che abbiamo<br />
lasciato invariato per mostrare l’effetto<br />
della crescita del raggio.<br />
HiRaLoAm: scegliere il raggio. La scelta<br />
del raggio non è automatica e dipende dal carattere<br />
che vogliamo dare all’immagine. Nel<br />
caso della maschera HiRaLoAm non esistono<br />
9B<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 69
11<br />
Figura 10 – La particolare struttura<br />
dei canali del metodo colore Lab<br />
permette di applicare una MDC<br />
HiRaLoAm molto particolare, che<br />
talvolta genera risultati<br />
sorprendenti come in questo caso.<br />
Figura 11 – La doppia MDC<br />
HiRaLoAm in Lab che genera il<br />
risultato di figura 10.<br />
mensione di circa 5.600 px x<br />
3.700 px e presenta dettaglio<br />
in tutte le aree tonali. L’applicazione<br />
della Mazzetta (qui<br />
non mostrata) fa aumentare la<br />
definizione apparente nelle<br />
zone che contengono elementi<br />
ad alta frequenza: in particolare<br />
nell’erba e negli alberi.<br />
Personalmente non sono però<br />
convinto che l’erba e gli alberi<br />
siano i veri soggetti dell’immagine:<br />
il soggetto è, naturalmente,<br />
tutto il paesaggio, ma<br />
a mio parere i veri punti d’attenzione<br />
sono il lago e le nuvole.<br />
La mazzetta fa molto<br />
poco per il primo e nulla per<br />
le seconde, quindi non è una<br />
buona scelta nel momento in<br />
cui cerchiamo di esaltare la<br />
tridimensionalità della scena<br />
piuttosto che il dettaglio sottile.<br />
Per valutare il raggio più<br />
opportuno, duplichiamo il livello<br />
di sfondo e cambiamo<br />
già il suo metodo di fusione<br />
da Normale a Luminosità. Poi<br />
applichiamo il filtro Maschera<br />
di contrasto con il fattore<br />
impostato al massimo e iniziamo<br />
a variare il raggio esaminando<br />
il comportamento<br />
degli aloni. In questa immagine<br />
ho scelto come parametri 500-30-0 (figura<br />
5): come nel caso di figura 2C, l’effetto<br />
è esagerato, ma si notano alcune cose interessanti:<br />
l’enfatizzazione del gioco di riflessi<br />
sulla superficie del lago, l’aumento di<br />
contrasto nelle nuvole senza che la loro<br />
struttura venga intaccata, la perdita di dettaglio<br />
nel sentiero attorno al lago e nelle pietre<br />
che delimitano la strada in primo piano<br />
e, purtroppo, gli evidentissimi aloni (chiari<br />
vicino al crinale della montagna, scuri attorno<br />
alle nuvole). In figura 6A, con il fattore<br />
di ingrandimento impostato a 100%,<br />
vediamo l’effetto di una MDC 100-30-0: la<br />
superficie del lago è interessante, ma il sentiero<br />
e le parti più chiare delle pietre sono<br />
bruciate. In figura 6B, la MDC ha valore<br />
50-30-0: l’effetto è meno marcato, ma le<br />
parti chiare non soffrono. Questo ci suggerisce<br />
dunque che 50% possa essere un fattore<br />
opportuno. Ricordiamoci naturalmente<br />
che abbiamo sempre a disposizione l’opacità<br />
e le maschere di livello, se lo desideriamo,<br />
per limitare l’effetto. La figura 7 mostra<br />
il risultato finale che va messo a confronto<br />
con l’originale di figura 4: la maggiore<br />
profondità della scena è evidente. Rimane<br />
il problema degli aloni: quello chiaro<br />
è abbastanza fastidioso, mentre quello scuro<br />
risulta quasi invisibile. Il problema si può<br />
risolvere per mezzo di una maschera di livello<br />
applicata al livello che contiene la<br />
MDC: si può dipingere in grigio o in nero<br />
sulla maschera per far emergere in parte o<br />
del tutto l’originale posto sul livello sottostante,<br />
che naturalmente è privo di aloni. La<br />
figura 8 mostra l’operazione: l’area dipinta<br />
risulta rossa perché il canale alfa corrispondente<br />
alla maschera di livello è stato reso<br />
visibile assieme al composito.<br />
Tridimensionalità e variazione. La<br />
MDC HiRaLoAm è un alleato fondamentale<br />
quando abbiamo a che fare con soggetti dei<br />
quali vogliamo esaltare la tridimensionalità:<br />
la figura 9A è l’originale; la figura 9B è stata<br />
ottenuta con una MDC 25-100-0. La regola<br />
è che più aumenta il raggio, che in questo<br />
caso è davvero elevato, più il fattore deve<br />
diminuire, perché gli aloni diventano tanto<br />
più evidenti quanto più sono estesi: bisogna<br />
quindi controbilanciare il loro effetto limitando<br />
il fattore, come abbiamo visto nella<br />
prima parte di questo articolo. Il tutto, naturalmente,<br />
sempre in metodo di fusione Luminosità.<br />
La figura 10 riprende l’immagine vista in<br />
apertura: il confronto con l’originale (figura<br />
1) mostra una versione molto più tridimensionale<br />
e interessante dal punto<br />
di vista cromatico. Per ottenerla<br />
abbiamo forzato la mano: l’originale<br />
è stato convertito in Lab e il<br />
livello di sfondo è stato duplicato<br />
due volte (figura 11). Al primo<br />
livello duplicato è stata applicata<br />
10 una MDC al solo canale L, che<br />
porta soltanto le informazioni di<br />
luminosità, con parametri 100-20-0: il livello<br />
è stato posto in metodo di fusione Luminosità<br />
e la sua opacità ridotta al 50%. Al secondo<br />
livello duplicato è stata invece applicata<br />
una MDC a entrambi i canali a e b, che<br />
portano soltanto le informazioni sul colore,<br />
con parametri 100-50-0: il livello è stato posto<br />
in metodo di fusione Colore, con l’opacità<br />
al 100%. Il risultato è sorprendente: si<br />
nota un netto aumento della plasticità dovuta<br />
alla MDC sulla luminosità, ma anche una<br />
differenziazione dei colori causata dalla<br />
MDC sui canali a e b che non contribuiscono<br />
in alcun modo alla luminosità dell’immagine.<br />
Questa procedura non sempre porta<br />
a risultati soddisfacenti, ma nel caso di immagini<br />
dominate da uno o due colori soltanto,<br />
come la fotografia originale, può introdurre<br />
una variazione cromatica estremamente<br />
interessante. Il fatto che abbiamo separato<br />
le due componenti permette inoltre<br />
un grande controllo sulla MDC relativa alla<br />
luminosità e su quella che invece interviene<br />
solo sul colore, in particolare nel momento<br />
in cui decidessimo di voler ridurre l’effetto<br />
per mezzo dell’opacità.<br />
Due MDC combinate. L’ultima immagine<br />
non può che coniugare le due MDC che abbiamo<br />
discusso: tradizionale e HiRaLoAm.<br />
70 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
12A<br />
12B<br />
13<br />
Figura 12 – A:<br />
l’immagine originale.<br />
B: la Mazzetta<br />
tradizionale.<br />
C: l’unione di una<br />
MDC HiRaLoAm e<br />
della Mazzetta<br />
produce un risultato<br />
ottimale.<br />
Figura 13 – La doppia<br />
MDC che trasforma la<br />
figura 12A nella 12C.<br />
La figura 12A è uno splendido scatto di Claudia<br />
Rocchini, che viene trattato con la consueta<br />
Mazzetta in figura 12B. La figura 12C<br />
invece combina due diverse MDC: su un primo<br />
livello duplicato (figura 13) viene applicata<br />
una MDC HiRaLoAm con parametri 30-<br />
30-0; su un successivo livello, la Mazzetta, la<br />
cui opacità viene ridotta per l’occasione al<br />
50% per evitare un eccesso di dettaglio che<br />
risulterebbe fastidioso. In quest’ultima versione<br />
il soggetto appare meglio definito sullo<br />
sfondo, anche per merito di un alone pressoché<br />
invisibile ma essenziale in questo contesto:<br />
un alone che non va rimosso. Inoltre, le<br />
parti chiare e le parti scure del corpo dell’animale<br />
sono più contrastate rispetto a entrambe<br />
le versioni precedenti, e come sempre questo<br />
ci fa percepire il soggetto come più tridimensionale.<br />
Il livello della Mazzetta contribuisce<br />
al dettaglio nelle strutture più fini, essenziali<br />
in questo scatto, e la differenza con<br />
l’originale è eclatante.<br />
La maschera di contrasto HiRaLoAm apre<br />
la porta al più ampio discorso sul contrasto<br />
locale, ovvero sul contrasto che valorizza<br />
specifiche aree di una fotografia piuttosto<br />
che l’immagine nella sua globalità. Ne parleremo<br />
in futuro, perché è una delle aree più<br />
affascinanti della post-produzione: di grande<br />
impatto e, soprattutto, legata alle caratteristiche<br />
della nostra percezione. l<br />
12C<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 71
OBIETTIVI<br />
Zeiss Otus 85mm<br />
Sono passati due anni da<br />
quando alla Photokina di<br />
Colonia del 2012 venne<br />
presentato il primo obiettivo<br />
della serie Otus di Zeiss. Si trattava<br />
di un 55mm f/1,4 e subito si<br />
era capito che avrebbe potuto<br />
rappresentare il nuovo standard<br />
qualitativo da seguire e forse inseguire.<br />
Così è stato, tanto che i<br />
commenti di utenti e addetti ai<br />
lavori furono tutti entusiastici. Il<br />
55mm è nato come un obiettivo<br />
senza compressi: volete la qualità<br />
migliore che Zeiss possa offrire?<br />
Bene, allora sarà necessario<br />
sborsare anche la cifra adeguata.<br />
Sì, perché per avere un<br />
obiettivo così performante servono<br />
i materiali giusti, che inevitabilmente<br />
fanno lievitare il<br />
prezzo finale al pubblico. Così<br />
Zeiss, da sempre attenta alla<br />
qualità, ha pensato solo a cercare<br />
di costruire quanto di meglio<br />
fosse possibile, senza badare,<br />
come in molti fanno, a<br />
contenere i costi pur di poter essere<br />
sul mercato ad un prezzo<br />
concorrenziale. In sostanza con<br />
la linea Otus si cerca solo la<br />
qualità; e la qualità costa.<br />
Oggi, di nuovo alla Photokina,<br />
ecco che viene svelato<br />
il secondo modello della<br />
gamma, l’85mm f/1,4<br />
Apo Planar T*, disponibile<br />
in attacco Canon e Nikon, ma<br />
prossimamente dovrebbe arrivare<br />
anche per Sony. Noi<br />
di FOTOGRAFIA RE-<br />
FLEX abbiamo avuto la<br />
possibilità di provare in anteprima<br />
questo 85mm e la prima<br />
parola che ci viene in mente è<br />
impressionante.<br />
Impressionate per tanti motivi,<br />
come ad un primo impatto<br />
senza neanche averlo montato<br />
sulla fotocamera può essere il<br />
peso, la qualità dei materiali<br />
scelti e anche l’eleganza del<br />
prodotto nella sua finitura nera<br />
con tutte le scritte e numeri in<br />
di Luca Forti<br />
Il nuovo obiettivo della casa<br />
tedesca è forse quanto di<br />
meglio oggi si possa trovare<br />
sul mercato per il ritratto<br />
giallo, caratteristica che deriva<br />
dagli obiettivi Zeiss dedicati al<br />
cinema. Ma poi, una volta montato<br />
sulla nostra reflex, abbiamo<br />
utilizzato una Nikon Df, e iniziato<br />
a scattare ci siamo resi<br />
conto subito di avere a che fare<br />
con obiettivo impegnativo ma al<br />
tempo stesso di qualità assoluta.<br />
Per molti forse rimarrà un sogno<br />
proibito, ma per chi davvero necessita<br />
di un obiettivo speciale<br />
per i propri ritratti, l’Otus 85mm<br />
può rappresentare la scelta ideale<br />
per poter contare su una nitidezza<br />
estrema, uno sfocato di<br />
fondo in grado di dare l’impressione<br />
della tridimensionalità al<br />
soggetto fotografato e la quasi<br />
totale assenza di aberrazioni, vignettatura<br />
e distorsioni. Altro<br />
aspetto fondamentale da tenere<br />
in considerazione prima di affrontare<br />
una spesa importante<br />
per portarsi a casa questo obiettivo<br />
è che la messa a fuoco è<br />
esclusivamente manuale. Quindi<br />
se state cercando un’ottica di<br />
qualità, ma dotata anche di autofocus,<br />
non è l’Otus 85mm<br />
quello che fa per voi.<br />
Insomma, prima di acquistarlo<br />
spendendo circa 4500 euro<br />
bisogna fare le opportune valutazioni,<br />
che comprendono ovviamente<br />
anche lo scopo per cui<br />
aggiungere al proprio kit un<br />
85mm. E a nostro parere questa<br />
focale rientra tra quelle ideali<br />
per il ritratto.<br />
Nella versione per Nikon è<br />
presente anche la ghiera per i<br />
diaframmi, aspetto che permette<br />
di utilizzare l’Otus anche sulle<br />
reflex analogiche con innesto<br />
F.<br />
Come detto, abbiamo<br />
provato il nuovo Otus<br />
85mm f/1,4 sulla Nikon<br />
Df e l’accoppia sembra<br />
funzionare bene. Anche<br />
perché bisogna<br />
considerare un altro<br />
aspetto ancora con un<br />
obiettivo di questo genere.<br />
Data l’ampia<br />
apertura un sensore<br />
più grande e carico<br />
di pixel di quello<br />
della Df può rendere<br />
la messa a fuoco più<br />
difficoltosa. Ad esempio,<br />
avendo effettuato<br />
qualche scatto anche<br />
con una fotocamera dotata<br />
di sensore full-frame<br />
da ben 36 milioni di<br />
pixel alla massima apertura<br />
la profondità di campo<br />
risulta incredibilmente<br />
ridotta. Parl iamo di millimetri,<br />
che ad esempio<br />
72 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
ZEISS OTUS 85MM f/1,4 APO PLANAR*<br />
Il nuovo Zeiss Otus 85mm può contare sul design interno Planar, che<br />
consiste in 11 lenti racchiuse in 9 gruppi. Vi troviamo lenti con superficie<br />
asferica e lenti realizzate in vetro speciale a bassa dispersione.<br />
Tutti gli elementi al suo interno sono flottanti, il che date le<br />
dimensioni già notevoli, non le fa aumentare cambiando la messa a<br />
fuoco. Nonostante il peso nel complesso sia elevato (1,2kg) è ben bilanciato<br />
e grazie al morbido rivestimento in gomma sulla ghiera della<br />
messa a fuoco la presa è sempre ben salda; non c’è il rischio che<br />
la mano scivoli. L’Otus 85mm è sicuramente indicato per la fotografia<br />
di ritratto, ma offre ottime performance in molte altre situazioni:<br />
può essere utilizzato anche per delle immagini ravvicinate, la distanza<br />
minima di messa a fuoco è di 80cm, o per delle riprese panoramiche<br />
in cui spiccherà sempre una nitidezza elevata.<br />
SCHEDA TECNICA<br />
Focale: 85mm. Lenti/gruppi: 11 elementi<br />
in 9 gruppi tra i quali lenti asferiche e lenti in<br />
speciale vetro a bassa dispersione. Diaframma:<br />
9 lamelle. Messa a fuoco: Manuale.<br />
Angolo di campo: 28,24°, 23,71°, 15,97°<br />
(diag./orizz./vert.). Diaframma minimo:<br />
f/16. Distanza minima di messa a fuoco:<br />
0,8m. Rapporto di riproduzione:<br />
0,13x. Filettatura filtri: 86mm. Dimensioni<br />
(diametro max x lunghezza):<br />
101x124mm. Peso: 1200g.<br />
€4449<br />
Sopra a sinistra, una vista<br />
frontale dell’Otus 85mm, in cui si<br />
possono apprezzare le<br />
dimensioni delle lenti. A sinistra<br />
la finestra per la messa a fuoco e<br />
i valori del diaframma. Sopra<br />
l’obiettivo, con attacco ZF.2,<br />
montato sulla Nikon Df. A destra<br />
un’altra vista della lente frontale.<br />
nei ritratti possono fare tutta la<br />
differenza tra il mettere a fuoco<br />
un occhio o un sopracciglio.<br />
Quindi il primo consiglio quando<br />
si lavora con l’Otus è quello<br />
di non avere fretta prima di scattare:<br />
prendetevi tutto il tempo<br />
necessario per studiare la composizione<br />
ma soprattutto per la<br />
messa a fuoco. Se da una parte<br />
sta qui la difficoltà di utilizzo<br />
con questo obiettivo, dall’altra<br />
la costruzione aiuta molto:<br />
l’ampia ghiera per la messa a<br />
fuoco, rivestita con una morbida<br />
gomma, ruota di circa 260 gradi<br />
e in maniera molto fluida, il che<br />
ti permette di fare anche le più<br />
piccole regolazioni.<br />
Una volta superato questo<br />
ostacolo, i risultati ottenuti sono<br />
in linea con quanto ci si potrebbe<br />
aspettare da quest’ottica. La<br />
nitidezza è ottima lungo tutto il<br />
fotogramma e anche i più piccoli<br />
dettagli sono ben contrastati,<br />
le distorsioni non sono un problema<br />
così come le aberrazioni<br />
cromatiche che sono quasi del<br />
tutto assenti. Se vogliamo proprio<br />
vogliamo trovare il pelo<br />
nell’uovo, quando si scatta a tutta<br />
apertura un leggerissimo accenno<br />
di purple fringing si può<br />
notare, ma solo se andiamo ad<br />
ingrandire molto il file ottenuto.<br />
L’Otus 85mm non è comunque<br />
un obiettivo da utilizzare<br />
solo ed esclusivamente per i ritratti,<br />
infatti, anche sulla prova<br />
su strada che abbiamo realizzato,<br />
i risultati sono stati molto<br />
buoni come potrete osservare<br />
nelle prossime pagine.<br />
In conclusione, stiamo parlando<br />
di un obiettivo di qualità eccellente,<br />
con pochissimi difetti<br />
se non il prezzo. Gli altri 85mm<br />
presenti sul mercato, siano essi<br />
Canon, Nikon o di altri produttori,<br />
sono molto spesso tra i più<br />
performanti all’interno della<br />
propria famiglia e spesso anche<br />
tra i più costosi. Sta quindi, secondo<br />
noi, ad ogni singolo possibile<br />
acquirente di un’obiettivo<br />
di questa lunghezza focale fare i<br />
conti in primo luogo con il proprio<br />
budget, sapendo che otterrà<br />
ottime foto qualsiasi scelta farà,<br />
ma tenendo a mente che l’Otus<br />
85mm f/1,4 è forse quanto di<br />
meglio il mercato oggi possa offrire.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 73
PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />
Abbiamo testato il nuovo Otus 85mm f/1,4 di Zeiss su diversi campi, sia in strada che ovviamente<br />
sul ritratto. La qualità delle immagini ottenute non ha tradito, fornendo una nitidezza<br />
eccezionale e alla massima apertura lo sfocato che si ottiene è incredibilmente uniforme e riesce<br />
a rendere tridimensionale l’immagine.<br />
MASSIMILIANO ANGELONI<br />
INGRANDIMENTO<br />
Nella prova di ritratto l’Otus 85mm ha dato il<br />
meglio sé: qui a fianco e nel relativo<br />
ingrandimento una fotografia scattata dal<br />
fotografo professionista Massimiliano Angeloni a<br />
tutta apertura. La ridotta profondità di campo,<br />
con il punto di fuoco sul piano degli occhi, offre<br />
uno sfocato che in modo morbido rende<br />
evanescente fino quasi a scomparire il resto della<br />
fotografia. Nel dettaglio si può notare come sia<br />
possibile contare ogni singola ciglia, le piccole<br />
vene nell’occhio e ogni altro minimo dettaglio<br />
dell’occhio.<br />
74 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
MASSIMILIANO ANGELONI<br />
In alto nella pagina a fianco un piacevole gioco di luci ed ombre: i dettagli sono<br />
ben identificabili in ogni zona della fotografia. Grazie all’ampia apertura l’Otus<br />
85mm offre grandi risultati anche in notturna. Questa vista di via della<br />
Conciliazione e di San Pietro sullo sfondo è esaltata dalla resa a stella dei lampioni<br />
sul Lungotevere e lungo proprio via della Conciliazione. Sotto un altro ritratto alla<br />
massima apertura in cui la cosa che più risalta è proprio lo sfondo sfocato per un<br />
effetto cinematografico. A destra, invece, uno scatto architettonico in cui si può<br />
notare come la distorsione sia assente e ancora una volta si mette in evidenza la<br />
nitidezza offerta da questo obiettivo targato Zeiss.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 75
COSA PENSIAMO DELLE VOSTRE FOTOGRAFIE<br />
Immagini alla sbarra<br />
INVIO IMMAGINI. Fotografie digitali, digitalizzate, stampe o diapositive, dovranno essere inviate seguendo attentamente le istruzioni nel box “Come inviare le vostre fotografie”<br />
pubblicato nelle ultime pagine. I file digitali dovranno essere inviati per email, le copie o le diapositve in busta chiusa ai rispettivi indirizzi specificati nelle istruzioni.<br />
Le fotografie inviate non saranno restituite.<br />
GIANFRANCO MASSIMI<br />
RENO CENTESE FE<br />
L’autore si limita a comunicarci solo il<br />
luogo della ripresa, “Lido di Venezia” e i<br />
dati di scatto: Canon EOS 50D, zoom<br />
28-105mm, 1/550 sec a f/5,6 per 500 Iso.<br />
In ogni caso, i tramonti sono<br />
indiscutibilmente uno dei soggetti più<br />
gettonati dai fotoamatori. Per rendere<br />
visivamente più interessante un soggetto<br />
così scontato ci sono però alcuni<br />
accorgimenti. Primo, l’esposizione va<br />
idealmente misurata su una zona di cielo<br />
che non comprenda il sole. Secondo,<br />
l’astro non andrebbe disposto<br />
esattamente al centro del fotogramma.<br />
Terzo, anche l’orizzonte è meglio che<br />
cada nel terzo superiore, se si vuole<br />
favorire l’acqua o il terreno, o in quello<br />
inferiore, se si vuole dare risalto al cielo.<br />
WERTHER VENTURI<br />
CESENA FC<br />
"Coccinella all’attacco” titola<br />
Werther questa macrofotografia<br />
scattata con Nikon D800 e Micro<br />
Nikkor 105mm f/2,8; esposizione<br />
con 1/160 sec a f/8 per 200 Iso;<br />
dettaglio di un fotogramma di<br />
dimensioni maggiori.<br />
Nelle riprese a distanza<br />
ravvicinata la profondità di<br />
campo è sempre limitata, per non<br />
parlare della macro spinta! Per<br />
evitare che un elemento<br />
essensiale della scena risulti<br />
sfocato (in questo caso la<br />
coccinella), bisogna chiudere<br />
molto il diaframma e disporre il<br />
dorso della macchina il più<br />
possibile parallelo al soggetto.<br />
Qui, alzando gli Iso a 1600 (uno<br />
scherzo per la D800) si sarebbe<br />
potuto scattare a f/22...<br />
76 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
CESARE BARGIGGIA<br />
SAN COLOMBANO<br />
AL LAMBRO MI<br />
Scrive Cesare: “Mi piaceva molto il<br />
ripetersi del motivo dato dai blocchi di<br />
pietra bianchi e neri del duomo<br />
nell'angolo di sinistra e di una<br />
chiesetta sul lato adiacente della<br />
piazza, a Monterosso, nelle Cinque<br />
Terre. Motivo rispettato perfettamente<br />
anche dai pluviali. La vivacità dei<br />
colori delle insegne e dei prodotti<br />
esposti trovo aggiunga un po' di<br />
dinamismo alla fotografia”. Canon<br />
EOS 1200D con 18-55mm.<br />
Attenzione, questa fotografia presenta<br />
un problema grosso e uno piccolo. Il<br />
primo è il bilanciamento del bianco<br />
totalmente sbagliato (i bianchi sono<br />
gialli). Il secondo è la firma<br />
dell’autore nel fotogramma...<br />
LUCA MICHELETTI, NOVATE MILANESE MI<br />
“Gaggiano” è il titolo di questo scatto fatto con Nikon D700 e zoom 24-70mm f/2,8G; esposizione con<br />
1/40 sec a f/8 per 400 Iso; elaborazione da file Raw 14 bit. Ci dice Luca che il soggetto sono “i navigli<br />
della periferia milanese; una fotografia che cerca di rappresentare i tempi passati”.<br />
Una veduta correttamente inquadrata e bene in asse. Ci convincono invece meno i toni della scena.<br />
L’impressione è infatti quella di una fotografia grigia e povera di contrasto. Le immagini d’epoca secondo<br />
noi non sono così, a meno che il supporto su cui sono stampate non sia deteriorato. Visto che ha scattato<br />
in Raw, provi a regolare meglio le impostazioni di luminosità e contrasto, in modo da togliere quella<br />
patina di tristezza che non obbligatoriamente si abbina all’idea di passato.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 77
COLLEZIONISMO<br />
EXAKTA RTL 1000<br />
L’ultima reflex<br />
marcata Exakta<br />
costruita a Dresda<br />
è stata prodotta in<br />
86mila esemplari<br />
di Pierpaolo Ghisetti<br />
Negli anni passati abbiamo dedicato<br />
diversi articoli al mondo Exakta, il<br />
primo grande sistema integrato universale<br />
della fotografia: la macchina fotografica<br />
Exakta, della società Ihagee di Dresda,<br />
è nata nel 1936, ma è col modello Varex<br />
del 1950 che la sua notorietà è esplosa in<br />
tutto il mondo.<br />
La Varex possedeva diverse caratteristiche<br />
importanti che resero il sistema il punto di<br />
riferimento del mercato fotografico, i punti<br />
di forza erano: mirini intercambiabili, prima<br />
reflex a presentare questa caratteristica; innesto<br />
ottiche a baionetta; costruzione semplice<br />
e robusta; costo elevato ma che andrà<br />
diminuendo negli anni con le versioni successive.<br />
A questo vanno aggiunti: un enorme<br />
sistema di ottiche, di tutte le focali e di tutte<br />
le marche, con vastissima scelta tra obiettivi<br />
di prima categoria come Zeiss, Kilfitt, Schneider<br />
e Angenieux e altri molto economici,<br />
come Pentacon, Meyer, Enna, Steinheil; un<br />
grande sistema di accessori, per macro, micro<br />
fotografia, fotografia scientifica ecc.<br />
A questi elementi positivi si contrapponeva<br />
una serie di elementi negativi, tra questi<br />
segnaliamo: bottone di scatto e leva di carica<br />
posizionati in modo anomalo; corpo trapezoidale<br />
non suscettibile di miglioramenti,<br />
tra cui l’impossibilità di montare dorsi o anche<br />
un motore di avanzamento; bocchettone<br />
porta ottiche di diametro abbastanza piccolo.<br />
che provocava vignettature sia con i teleobiettivi<br />
sia con i grandangoli, come pure<br />
in macrofotografia spinta.<br />
Tuttavia la grandissima scelta di obiettivi<br />
e il prezzo tutto sommato abbastanza economico,<br />
unito al fatto che i sistemi fotografici<br />
giapponesi erano ancora in formazione, favorì<br />
per due decenni la macchina di Dresda,<br />
che si pose al centro del sistema fotografico<br />
universale per eccellenza, sia per i dilettanti<br />
Exakta RTL 1000 con pentaprisma esposimetrico TTL; si noti l’accoppiamento con la ghiera dei tempi di<br />
scatto. Punto forte di questa reflex era l’intercambiabilità dei mirini, cosa notevole per un apparecchio<br />
di prezzo medio-basso. Altri mirini disponibili erano quello ad oculare ingranditore (in basso a sinistra),<br />
il pentaprisma classico (in basso a destra) e quello a pozzetto richiudibile.<br />
78 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
A sinistra una Exakta RTL 1000 con mirino a pozzetto classico (richiudibile) e a destra con mirino ad oculare<br />
ingranditore. Sulla scatola dell’accessorio è riportato il marchio Pentacon, il consorzio che riuniva<br />
tutti i marchi fotografici della DDR. L’ultima reflex marcata Exakta, presentata alla Fiera di Lipsia nel<br />
1959, era infatti identica alla contemporanea Praktica L.<br />
sia per i professionisti, tanto che nel famoso<br />
film di Hitchcock “La finestra sul cortile”<br />
del 1954 l’attore James Stewart, che impersona<br />
un fotografo professionista, impugna<br />
proprio una Exakta con un teleobiettivo Kilfitt<br />
per scrutare il cortile sul retro del suo<br />
appartamento.<br />
L’evoluzione dell’apparecchio reflex tuttavia<br />
accelerò notevolmente negli anni Sessanta,<br />
e l’Exakta Varex 1000 del 1967 appariva<br />
ormai un apparecchio irrimediabilmente<br />
invecchiato, mentre dal punto di vista societario<br />
la Ihagee veniva assorbita dal consorzio<br />
Pentacon, che riuniva tutti i marchi<br />
fotografici della DDR.<br />
In base a tutte queste situazioni fu naturale<br />
che anche la gloriosa Exakta non fosse<br />
più immune dai cambiamenti che si rendevano<br />
necessari in un mercato estremamente<br />
competitivo e fluido come quello degli anni<br />
Sessanta e Settanta.<br />
Pertanto si decise di far confluire l’Exakta<br />
nella linea di fotocamere Praktica, che era<br />
diventata la marca primaria del consorzio<br />
Pentacon, col risultato che l’ultima fotocamera<br />
marcata Exakta, la RTL 1000, presentata<br />
alla Fiera primaverile di Lipsia del 1969<br />
era identica alla contemporanea Praktica L.<br />
Il classico corpo trapezoidale, che aveva per<br />
trent’anni caratterizzato le macchine Exakta,<br />
veniva definitivamente abbandonato a favore<br />
di un classico design squadrato, mentre il pulsante<br />
di scatto ora era posizionato anteriormente,<br />
ovvero come in tutte le reflex della<br />
DDR, dalla Contax S in avanti. Tuttavia era<br />
anche presente un secondo pulsante di scatto,<br />
a forma di pistoncino, sulla parte sinistra dell’apparecchio,<br />
come tradizione Exakta.<br />
L’otturatore meccanico a lamelle metalliche<br />
permetteva tempi di posa tra 1/1000 sec<br />
sino ad 8 secondi, più la posa B, mentre lo<br />
specchio era a ritorno istantaneo. Non mancava<br />
l’autoscatto, mentre il tempo syncro<br />
era di 1/125 sec.<br />
Il punto forte dell’apparecchio consisteva<br />
tuttavia nell’interscambio dei mirini, caratteristica<br />
tipica delle Exakta e che negli anni<br />
Sessanta era divenuta un vero status symbol<br />
delle macchine professionali. Il fatto che<br />
questa importante e costosa caratteristica<br />
fosse proposta in una fotocamera di fascia di<br />
prezzo medio-bassa rendeva la Exakta RTL<br />
1000 estremamente appetibile a quel gruppo<br />
di fotografi cui abbisognava una macchina<br />
per fotografia scientifica, senza spendere cifre<br />
significative.<br />
Infatti i mirini disponibili erano: pentaprisma<br />
classico; pozzetto; ad oculare ingranditore;<br />
pentaprisma esposimetrico TTL, (i precedenti<br />
esposimetri-mirini Travemat non<br />
erano con misurazione TTL), alimentato da<br />
una batteria situata nel mirino e accoppiato<br />
al selettore dei tempi di esposizione. Bisogna<br />
tuttavia osservare che questo mirino<br />
esposimetrico era abbastanza complesso e<br />
di funzionamento non intuitivo.<br />
Nel 1973, dopo circa 86.000 esemplari<br />
prodotti, la RTL 1000 (che possiede tre versioni<br />
con incisioni diverse) cesserà la produzione<br />
e tutte le fotocamere del consorzio<br />
Pentacon adotteranno l’innesto 42x1mm,<br />
ovvero quello inaugurato nel lontano 1948<br />
da Praktica e Contax S. Tuttavia l’innesto a<br />
baionetta, che risaliva al 1936, ovvero al<br />
tempo della gloriosa Kine Exakta, sarà ripreso<br />
dalla giapponese Topcon per i suoi<br />
modelli di fotocamere e sopravvivrà sino alla<br />
fine degli anni Settanta.<br />
La RTL 1000 è stata in definitiva, anche<br />
se in modo ambiguo, l’ultima reflex marcata<br />
Exakta costruita a Dresda, in altre parole<br />
l’erede della prima reflex monoottica della<br />
storia: in seguito il marchio Exakta sarà venduto<br />
e le reflex con questo nome saranno costruite<br />
da diversi altri produttori, come raccontato<br />
nel nostro articolo su <strong>Fotografia</strong> <strong>Reflex</strong>,<br />
giugno 2005.<br />
Si ringrazia l’amico Giovanni<br />
per la collaborazione<br />
Sul sistema Exakta<br />
abbiamo pubblicato:<br />
ALLA SCOPERTA DI EXAKTA – MARZO 1997<br />
VAREX 1000 – FEBBRAIO 1999<br />
EXA – MAGGIO 1999<br />
6x6 – MAGGIO 2002<br />
STORIA EXAKTA – MARZO 2003<br />
EXAKTA NON EXAKTA – GIUGNO 2005<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 79
Appuntamenti<br />
A cura di Eugenio Martorelli<br />
e Photosintesi (Eleonora e Lucrezia Garofalo)<br />
Concorsi a cura di Fabio Del Ghianda<br />
SEGNALAZIONI: FOTOGRAFIA REFLEX, VIA ACHILLE LÒRIA 7, 00191 ROMA<br />
SEGNALAZIONI MOSTRE: mostre@reflex.it<br />
Esposizioni<br />
Abano Terme (PA), presso Villa<br />
Roberto Bassi Rathgeb.<br />
Street/straight into the camera,<br />
dal 5 al 19 ottobre. Mostra di<br />
Ferdinando Fasolo. www.mignon.it<br />
Acireale (CT), presso Galleria<br />
Credito Siciliano. Gionata Xerra.<br />
Travellers. Esperienze, racconti,<br />
immagini, sguardi, fino<br />
all’11 ottobre. Mostra di Gionata<br />
Xerra. www.creval.it<br />
Aosta, Centro Saint-Bénin.<br />
Gian Paolo Barbieri. La seduzione<br />
della moda, fino al 2 novembre.<br />
Mostra di Gian Paolo<br />
Barbieri. www.regione.vda.it<br />
Berlino (Germania), presso<br />
Cafe Aroma Photogalerie. The<br />
Tempelhof project, dal 10 ottobre<br />
fino a fine gennaio 2015.<br />
Fotoesposizione di Eugenio Novajra.<br />
www.eugenionovajra.com<br />
Bologna, Galleria del MAST.<br />
David Lynch: The Factory Photographs,<br />
fino al 31 dicembre.<br />
Mostra di David Lynch.<br />
www.mast.org<br />
Candiani (VE), Sala Paolo Costantini<br />
del Centro Culturale<br />
Candiani. Orientalismi paralleli,<br />
dal 12 ottobre al 30 novembre.<br />
Mostra di Fatima Abbadi<br />
Cassano D’Adda (MI), Centro<br />
Civico. Una declinazione personale<br />
del reportage paesaggistico,<br />
dal 24 ottobre. Mostra di<br />
Giancarlo Febo, presentata dal<br />
circolo fotografico “Gino Ascani”.<br />
www.fotocircolocassano.it<br />
Cassano d’Adda (MI), Salone<br />
Superiore del Palazzo Municipale.<br />
Sopra l’acqua dei Navigli,<br />
dal 2 al 6 ottobre. Mostra di<br />
Giampietro Livini. 0363.61034<br />
Cinisello Balsamo (MI), Museo<br />
di <strong>Fotografia</strong> Contemporanea.<br />
Storie dal Sud dell’Italia,<br />
fino al 12 ottobre. Mostra collettiva<br />
a cura di Arianna Bianchi<br />
e Roberta Valtorta. www.mufo-<br />
THOMAS CRISTOFOLETTI<br />
OLAF KREINSEN<br />
NAGO-TORBOLE PHOTOFESTIVAL<br />
In Trentino una nuova manifestazione dedicata alla fotografia<br />
Il Nago-Torbole PhotoFestival è la prima edizione di una manifestazione<br />
culturale dedicata alla fotografia, organizzata<br />
dal Gruppo Fotografico il Fotogramma nell’omonimo comune<br />
in provincia di Trento. Andrea Benuzzi presidente del<br />
gruppo fotografico ha dichiarato che l’obiettivo principale<br />
della manifestazione è quello di promuovere la fotografia<br />
come forma d’arte e di espressione creativa e comunicativa.<br />
Il Festival prevede sedici giornate dal 27 Settembre al 12 <strong>Ottobre</strong><br />
e si apre con l’ inaugurazione della mostra fotografica<br />
collettiva dei soci del Fotogramma, dal titolo “Tempo”. Oltre<br />
a questa, sono previste per l’intera durata della manifestazione,<br />
diverse esposizioni fotografiche dislocate in diversi sedi<br />
del Comune e tutte visitabili gratuitamente, workshop e<br />
corsi dedicati ad esperti e appassionati, laboratori fotografici<br />
per bambini e inoltre ci saranno varie serate e seminari a<br />
sfondo fotografico/culturale dedicati a tutta la cittadinanza.<br />
Fra le mostre principali segnaliamo: Myriam Meloni,<br />
Behind the Absence/Silenziosa Assenza; Olaf Kreinsen, Urban<br />
trees e Spiriti; Thomas Cristofoletti, Champa. Per i<br />
workshop citiamo Paolo Aldi, “<strong>Fotografia</strong> a foro stenopeico”,<br />
mentre Cesare Colombo che terrà un seminario con<br />
l’intervento di Giancarlo Torresani, dal titolo “<strong>Fotografia</strong>, un<br />
linguaggio ambiguo”. Il programma completo sul sito<br />
www.nagotorbole-photofestival.it (Valeria Melileo)<br />
80 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
co.org<br />
Deiva Marina (La Spezia), Torre<br />
Saracena. Mostra di Cesare<br />
Savadeo, fino al 31 agosto.<br />
Firenze, Museo di Zoologia La<br />
Specola. Immagini dal Pianeta<br />
Terra, dal 3 ottobre al 16 novembre.<br />
Fotografie di Simone<br />
Sbaraglia, info www.simonesbaraglia.com<br />
Gallarate, Museo MA*GA. Ex<br />
/ Post Orizzonti Momentanei, fino<br />
al 19 ottobre. Mostra di Mario<br />
Cresci. www.museomaga.it<br />
Genova, Galleria Studio 44.<br />
Jours de Nuit - Nuits de Jour,<br />
dal 25 settembre. Mostra di Elena<br />
Chernyshova. galleria_studio44@yahoo.it<br />
Genova, presso Galata Museo.<br />
Lodola&Mathis. Nuovo Mecenatismo:<br />
Immaginare il futuro,<br />
fino al 22 ottobre. Mostra di Jill<br />
Mathis, a cura di Ivan Quaroni.<br />
www.ivanquaroni.com<br />
Grizzana Morandi (BO), Casa-studio<br />
Giorgio Morandi.<br />
Grizzana ricorda Morandi, fino<br />
al 30 ottobre. Programma di<br />
mostre d’arte e incontri in occasione<br />
del cinquantesimo anniversario<br />
della scomparsa di Morandi.<br />
www.comune.grizzanamorandi.bo.it<br />
Lucca, Fondazione Banca del<br />
Monte. European Photo Exhibition<br />
Award epea02, fino al 6 ottobre.<br />
www.epeaphoto.org<br />
Lucca, Lucca Center of Contemporary<br />
Art. Retrospective,<br />
fino al 2 novembre. Mostra di<br />
Robert Capa, a cura di Maurizio<br />
Vanni www.luccamuseum.com<br />
Matera, Museo di Palazzo Lanfranchi.<br />
Pasolini a Matera. Il<br />
vangelo secondo Matteo cinquant’anni<br />
dopo. Nuove tecniche<br />
di immagine: arte, cinema e<br />
fotografia, fino al 9 novembre.<br />
Info 0835.2565543<br />
Milano, Museo Minguzzi.<br />
Wildlife Photographer of The<br />
Year, fino al 16 novembre. Rassegna<br />
delle 100 immagini premiate,<br />
organizzata da Roberto di<br />
Leo. www.wpymilano.it<br />
Milano, Palazzo della Ragione<br />
<strong>Fotografia</strong>. Genesi, fino al 2 novembre.<br />
Mostra di Sebastião<br />
Salgado, a cura di Lélia Wanick<br />
Salgado. www.mostrasalgado.it<br />
Milano, presso Foro Buonaparte<br />
46. Elegia dei Minimi, dal 17<br />
CARTIER-BRESSON A ROMA<br />
Fino al 6 gennaio 2015, la retrospettiva su Henri Cartier-Bresson,<br />
sarà a Roma presso il museo dell’Ara Pacis. Al museo verranno<br />
esposte oltre 500 opere del fotografo, comprendenti un vasto<br />
campionario di fotografie, dipinti, disegni, documenti e film. Quest’esposizione<br />
mette in luce gli innumerevoli aspetti dell’artista:<br />
dal fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni<br />
Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e<br />
della Seconda guerra mondiale, dal reporter degli anni Cinquanta<br />
e Sessanta all’artista più intimista degli anni Settanta. Per ulteriori<br />
informazioni, www.museiincomuneroma.it<br />
CASTELNUOVO FOTOGRAFIA<br />
Si inaugura l’11 ottobre la seconda edizione di Castelnuovo <strong>Fotografia</strong>,<br />
una manifestazione dedicata alla fotografia e alle sue numerose<br />
declinazioni: esposizioni di maestri della fotografia e fotografi<br />
emergenti sul tema dell’esplorazione del paesaggio contemporaneo.<br />
In programma mostre, set fotografici nelle piazze e nei vicoli,<br />
proiezioni, incontri con fotografi, giornalisti, paesaggisti, scrittori<br />
ed editori e i seguitissimi workshop tenuti da fotoreporter e<br />
maestri della fotografia.<br />
La manifestazione, che dura fino al 19 ottobre e ha la direzione artistica<br />
di Elisabetta Portoghese, si tiene nel pittoresco paese di Castelnuovo<br />
di Porto, appena a nord di Roma.<br />
Il programma completo è sul sito castelnuovofotografia.com<br />
HENRI CARTIER-BRESSON, NEW YORK (DETTAGLIO), 1935. © GEORGE HOYNINGEN-HUNE<br />
ottobre al 14 novembre. Mostra<br />
di Sergio Scabar, a cura di Angela<br />
Madesani. www.rbcontemporary.it<br />
Milano, presso Galleria Carla<br />
Sozzani. Bettina, fino al 2 novembre.<br />
Fotografie di Erwin<br />
Blumenfeld, Henri Cartier-<br />
Bresson, Jean-Philippe Charbonnier,<br />
Jean Chevalier, Henry<br />
Clarke, Robert Doisneau, Martin<br />
Dutkovitch, Nat Farbman,<br />
Milton Green, Gordon Parks, Irving<br />
Penn, Willy Rizzo, Emile<br />
Savitry e Maurice Zalewski<br />
Milano, presso lo Studio Giangaleazzo<br />
Visconti. Marco Schifano,<br />
dal 2 ottobre fino al 16<br />
gennaio. Mostra di Marco Schifano.<br />
www.studiovisconti.net<br />
Milano, Spazio Oberdan. Impronte<br />
sfiorate, fino al 5 ottobre.<br />
Mostra di Paola Michela<br />
Mineo, a cura di Marco Testa.<br />
www.provincia.milano.it/cultura<br />
Milano. Nessun Luogo. Da nessuna<br />
parte. Viaggi randagi con<br />
Luigi Ghirri, dal 10 ottobre al<br />
10 novembre. Mostra di Franco<br />
Guerzoni.<br />
Modena, Foro Boario. Arcipelago<br />
del mondo antico,fino<br />
all’11 gennaio. Mostra di Mimmo<br />
Jodice. www.fondazionefotografia.org<br />
Modena, Foro Boario. Arcipelago<br />
del mondo, di Mimmo Jodice;<br />
Sacred Places, di Kenro<br />
Izu, <strong>Fotografia</strong> de los Andes, a<br />
cura di Jorge Villacorta, finoe<br />
all’11 gennaio. Rassegna promossa<br />
da Fondazione <strong>Fotografia</strong><br />
Modena. www.fondazionefotografia.org<br />
Nago-Torbole (TN), presso il<br />
Forte Superiore di Nago-Torbole.<br />
Nago-Torbole Photofestival,<br />
fino al 12 ottobre. Mostra fotografica<br />
collettiva dei soci del<br />
Fotogramma, gruppo fotografico<br />
di Nago-Torbole. www.nagotorbole-photofestival.it<br />
Padova, Galleria Cavour. La<br />
Habana, la perla e l’ombra, fino<br />
al 12 ottobre. Mostra di<br />
Claudio Mainardi, a cura di Carlo<br />
Silvestrin. Info: padovacultura.padovanet.it<br />
Passariano, Codroipo (UD),<br />
Villa Manin. Mostra dedicata a<br />
Man Ray, fino all’11 gennaio. A<br />
cura di Guido Comis e Antonio<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 81
4° BIENNALE DEI GIOVANI FOTOGRAFI ITALIANI<br />
Inaugurata il 20 settembre scorso, la<br />
mostra della 4° edizione della Biennale<br />
dei Giovani Fotografi Italiani sarà visitabile<br />
fino a metà novembre al CIFA<br />
(Centro Italiano della <strong>Fotografia</strong> d’Autore)<br />
di Bibbiena (AR). Il palcoscenico<br />
dell’iniziativa è il vecchio carcere<br />
mandamentale di Bibbiena che, adeguatamente<br />
ristrutturato, da quasi<br />
dieci anni è diventato luogo deputato<br />
alla valorizzazione della cultura fotografica<br />
grazie all’impegno del locale<br />
Fotoclub AVIS e della Federazione Italiana<br />
Associazioni Fotografiche. La<br />
Biennale è un’iniziativa che ha lo scopo<br />
di offrire ai giovani fotografi ed alle<br />
scuole di fotografia un’occasione<br />
per mostrare i loro progetti fotografici,<br />
e la possibilità di confrontarsi per<br />
un utile scambio di esperienze. E’ infatti<br />
suddivisa in due sezioni. Nella<br />
prima, i fotografi in mostra sono stati<br />
selezionati presentando dei lavori sul<br />
tema “Uguali-Diversi”; tema difficile<br />
che stimolava ad indagare i rapporti<br />
Giusa. info@villamanin.it<br />
Perugia, presso ex Fatebenefratelli<br />
e Palazzo della Penna. Sensational<br />
Umbria by Steve Mc<br />
Curry, fino al 5 ottobre. Mostra<br />
di Steve Mc Curry. www.sensationalumbria.eu<br />
Pordenone, Galleria Harry Bertoia.<br />
Ashes/Ceneri, fino all’11<br />
gennaio. Mostra di Pierpaolo<br />
“Visione Tunnel” di Elisa Modesti.<br />
In basso, “Ombre e menzogne” di Silvia Zanasi.<br />
odierni nella dimensione del sociale, ma anche nella loro trasformazione tra tradizione e contemporaneità,<br />
tra singolarità personale e pluralità della collettività. In questa sezione gli autori selezionati, che hanno ciascuno<br />
a disposizione una “cella” del vecchio carcere per esporre il loro progetto fotografico, sono Gaia Amadori,<br />
il Collettivo Amura Capaldi Pedranghelu, Alessandra Dalmari, Peggy Ickenroth, Elisa Modesti, Davide<br />
Olivi, Tiziano Vit e Silvia Zanasi. La seconda sezione è invece dedicata alle Scuole di <strong>Fotografia</strong> che hanno<br />
aderito all’iniziativa, proponendo dei progetti realizzati dai loro allievi. Sono presenti le Accademie di Belle<br />
Arti di Bologna, Lecce, Firenze, Napoli, Brescia, le fondazioni Studio Marangoni e <strong>Fotografia</strong> Modena, l’ISIA<br />
di Urbino, l’Istituto Italiano di <strong>Fotografia</strong> e l’Associazione Culturale Deaphoto Per informazioni: www.centrofotografia.org<br />
. Aperta dal martedì alla domenica, con ingresso libero fino al 16 novembre. [FDG]<br />
Mittica. www.artemodernapordenone.it<br />
Provincia di Varese e Milano.<br />
Festival Fotografico Europeo,<br />
dal 18 ottobre al 23 novembre.<br />
Curato dall’Afi -Archivio Fotografico<br />
Italiano. www.europhotofestival.it<br />
Roma, Fondazione Pastificio<br />
Cerere. In Polonia per saziare<br />
l’amore, fino al 28 novembre.<br />
Mostra a cura di Ilaria Gianni e<br />
Luca Lo Pinto. info@pastificiocerere.it<br />
Valverde, Galleria FIAF - Le<br />
Gru. La nascita di una commedia,<br />
dal 10 al 31 ottobre. Mostra<br />
di Gianfranco Consiglio.<br />
www.fotoclublegru.it<br />
Roma, Galleria del Cembalo<br />
(Largo Fontanella Borghese 19),<br />
Studio Malick, Bamako, fotografie<br />
di Malick Sidibé, fino<br />
all’8 novembre, www.galleriadelcembalo.it<br />
Roma, Museo dell’Ara Pacis.<br />
Retrospettiva su Henri Cartier-<br />
Bresson, dal Centre Pompidou<br />
di Parigi, fino al 6 gennaio.<br />
www.museiincomuneroma.it<br />
Roma, UET (Istituto Europeo<br />
per il Turismo). Io, tra la gente,<br />
fino al 19 dicembre. Mostra di<br />
Martina Cristallino. 06/6832308<br />
Stra (VE), Museo nazionale di<br />
Villa Pisani. Luce su Venezia.<br />
Viaggio nella fotografia dell’Ottocento,<br />
fino al 2 novembre.<br />
Mostra di Ferdinando Ongania,<br />
organizzata da Munus.<br />
www.munus.com<br />
Torino, Palazzo Madama. Retrospettiva,<br />
fino al 5 ottobre.<br />
Mostra di Tina Modotti.<br />
www.palazzomadamatorino.it<br />
Torino, Palazzo Saluzzo Paesana.<br />
Ruanda 20 anni dopo, ritratti<br />
del cambiamento, fino all’8<br />
ottobre. Mostra di Arno Lafontaine,<br />
dal progetto di Giordano<br />
Cossu. www.caffedeigiornalisti.it<br />
Torino, Reggia di Venaria. A<br />
occhi aperti. Quando la storia si<br />
è fermata in una foto, fino al 1<br />
febbraio. Mostra collettiva a cura<br />
di Alessandra Mauro e Lorenza<br />
Bravetta. www.lavenaria.it<br />
Valle d’Aosta, Forte di Bard.<br />
Vagabondages, fino al 9 novembre.<br />
Mostra di Sergio Larrain<br />
www.fortedibard.it<br />
Venezia, Palazzetto Tito Dorsoduro.<br />
Modern Times, fino al 12<br />
ottobre. Mostra di Hiroshi Sugimoto,<br />
a cura di Filippo Maggia.<br />
press@bevilacqualamasa.it<br />
Venezia, Palazzo Grassi, Irving<br />
Penn. Resonance e L’Illusione<br />
della Luce, fino al 31 dicembre,<br />
visite@palazzograssi.it<br />
Venezia, presso la Casa dei tre<br />
Oci. Lewis Hine. Building a Nation,<br />
fino all’8 dicembre. Mostra<br />
di Lewis Hine, a cura di Enrica<br />
Viganò<br />
Venezia, presso la Casa dei tre<br />
Oci. Venezia si difende 1915-<br />
1918, fino all’8 dicembre. Foto<br />
provenienti dall’Archivio Storico<br />
Fotografico della Fondazione<br />
Musei Civici di Venezia con sede<br />
a Palazzo Fortuny, a cura di<br />
82 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
Claudio Franzini.<br />
Vercelli, Casa d’arte via dei<br />
mercati. Il suono del silenzio,<br />
dal 4 al 31 ottobre. Mostra di<br />
Renato Luparia. www.viadeimercati.it<br />
Verona, presso il Centro Internazionale<br />
di <strong>Fotografia</strong> Scavi<br />
Scaligeri. Steve Sabella. Archaeology<br />
of the future, dal 8 ottobre<br />
fino al 16 novembre. Mostra<br />
di Steve Sabella.<br />
Corsi & Workshop<br />
Viaggio fotografico alle Canarie.<br />
Il 30 ottobre e il 9 novembre<br />
sono le prossime date previste<br />
da Photo Canarias per partire<br />
per le Isole Canarie, accompagnati<br />
da Mauro Laudu e Emanuele<br />
Reguzzoni. Per info,<br />
www.photocanarias.com<br />
Workshop on the Road. Workshop<br />
on the Road organizza corsi<br />
fotografici per ogni gusto:<br />
New York, Death Valley e Venezia<br />
sono tra le possibili mete.<br />
Propone inoltre un Corso di musica<br />
applicata per immagini e<br />
video. info@workshopontheroad.com<br />
Fondazione <strong>Fotografia</strong>. Continuano<br />
i workshop organizzati<br />
dalla Fondazione <strong>Fotografia</strong> di<br />
Modena. Dal 17 al 19 ottobre,<br />
Tecnologie digitali di stampa:<br />
questioni di metodo e sperimentazioni,<br />
con Pino Musi e infine,<br />
Il nudo come racconto si sé, dal<br />
14 al 16 novembre, con Settimio<br />
Benedusi. Per iscrizioni e<br />
informazioni, www.fondazionefotografia.org<br />
Il futuro del fotogiornalismo.<br />
Dal 27 ottobre al 1 novembre,<br />
Francesco Zizola terrà a Roma<br />
un workshop dal titolo Il futuro<br />
del fotogiornalismo: linguaggio,<br />
nuovi media ed etica. Sono disponibili<br />
borse di studio per i<br />
giovani fotografi e sconti per i<br />
primi iscritti. Per informazioni,<br />
w w w. p h o t o g r a p h y w o r k -<br />
shopyart.com<br />
Nikon Wedding Advanced<br />
Campus. La Nikon presenta il<br />
Nikon Wedding Advanced Campus,<br />
percorso di aggiornamento<br />
di fotografia matrimonialista,<br />
che si svolgerà in tre tappe: a<br />
Torino dal 13 al 19 ottobre, a<br />
Riccione dal 12 al 16 novembre<br />
PREMIO ENZO LA GRUA DI CASTELBUONO<br />
“Venerdì Santo, attesa” di Michele Puccia, Premio Giovani “Enzo La<br />
Grua” a Castelbuono <strong>2014</strong>.<br />
“Un disastro è per sempre” di Vincenzo Fiasconaro – 1° premio tema<br />
“Radici” sez Colore a Castelbuono <strong>2014</strong>.<br />
e a Catania dall’11 al 15 marzo<br />
2015. Per ulteriori informazioni,<br />
www.nwac.it<br />
Berlino attraverso la <strong>Fotografia</strong>.<br />
Il mese della fotografia a<br />
Berlino è occasione di numerosi<br />
eventi fotografici, esposizioni<br />
e rassegne. Lo studio BLENDE<br />
V, in collaborazione con LABottega,<br />
organizza dal 23 al 27 ottobre<br />
un viaggio/workshop nella<br />
capitale tedesca, guidato da Luca<br />
Vecoli. www.labottegalab.<br />
com<br />
Food&Shoot. LABottega di<br />
Lucca presenta il ciclo di workshop<br />
dal titolo Food&Shoot, che<br />
vedono protagonista l’11 ottobre<br />
Giulia Scarpaleggia di Jul’s<br />
Kitchen. Per informazioni e per<br />
iscriversi, www.wishversilia.it<br />
Workshop a New York. L’associazione<br />
TerzoTropico di Bologna<br />
promuove un workshop a<br />
New York, che si terrà dal 22 al<br />
30 novembre <strong>2014</strong>, con la guida<br />
artistica di Pino Ninfa. Per ulteriori<br />
informazioni e programmi,<br />
www.terzotropico.eu/#Workshop2<br />
Concorsi Italia<br />
Arezzo – 23° c.f.n. “Trofeo Chimera”<br />
– Termine: 12 ottobre – 2<br />
sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e/o b/n<br />
e a tema obbligato su “Arezzo<br />
immagini per il futuro” per ricordare,<br />
domani, Arezzo come è<br />
oggi. Quota: 10 €per autore; riduzioni<br />
per soci FIAF. Indirizzo:<br />
Foto Club La Chimera -<br />
Piazza Grande, 21 - 52100<br />
Arezzo - Email: info@fotoclublachimera.it<br />
– Internet:<br />
Il Premio “Enzo la Grua”, organizzato<br />
a Castelbuono (PA) in onore<br />
del loro concittadino, è giunto quest’anno<br />
alla sua 15a edizione. Da 11<br />
anni, abbinato a questo premio incentrato<br />
sul teatro, viene organizzato<br />
un concorso fotografico che in<br />
questa edizione ha visto oltre 500<br />
opere contendersi i numerosi premi.<br />
Il concorso prevede un tema libero<br />
vinto, nella sezione colore dall’autore<br />
locale Sandro Bertola, davanti a<br />
Daniele Franceschini di Gavorrano<br />
(GR) che replica il risultato dello<br />
scorso anno; terzo classificato Paolo<br />
Bartolone di Palermo. Nel bianconero<br />
“cappotto” di autori palermitani<br />
con Daniele Li Volsi e Anna Maria<br />
Lucia ai primi due posti, e Pietro Finisguerra<br />
di Bagheria (PA) a completare<br />
il podio. Ogni anno viene<br />
proposto un tema obbligato, oltre<br />
ad un tema locale sulla cittadina<br />
teatro della manifestazione. Il tema<br />
<strong>2014</strong>, “Radici”, è stato vinto, per la<br />
sezione colore, da Vincenzo Fiasconaro,<br />
e, per la sezione bianconero,<br />
da Maurizio Campanella, entrambi<br />
autori di Castelbuono. Anche il premio<br />
“Enzo La Grua” per il miglior<br />
giovane fotografo è andato ad un<br />
castelbuonese, Michele Puccia : evidentemente<br />
in questo paese del<br />
Parco delle Madonie si respira buona<br />
aria e <strong>Fotografia</strong>! [FDG]<br />
www.fotoclublachimera.it - Note:<br />
partecipazione attraverso il<br />
sito dell’associazione.<br />
Bergamo – 68° c.f.n. “Città di<br />
Bergamo” – Termine: 21 ottobre<br />
– Patrocinio FIAF - Sezione per<br />
immagini digitali (IP) a tema libero<br />
colore e/o b/n. Quota: 13 €<br />
per autore; riduzioni per soci<br />
FIAF. Indirizzo: Circolo Culturale<br />
G. Greppi c/o Artigrafiche<br />
Mariani & Monti - via Serena<br />
6/D - 24010 Ponteranica (BG) -<br />
Email: info@circologreppi.it –<br />
Internet: www.circologreppi.it -<br />
Note: Compilazione scheda di<br />
iscrizione on line sul sito, ma invio<br />
opere solo tramite invio postale<br />
di cd; catalogo su cd.<br />
Caiazzo (CE) – 15° c.f.n. Città<br />
di Caiazzo – Termine: 4 novembre<br />
– Patrocinio UIF – 2 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a te-<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 83
TERMINATA L’8ª EDIZIONE DELLA COPPA DIAF, CIRCUITO PER AUDIOVISIVI<br />
Nel numero di aprile si ricordava<br />
l’opportunità di partecipare<br />
all’8a edizione della Coppa<br />
DIAF, circuito di concorsi<br />
dedicati all’audiovisivo, che ha<br />
abbracciato ben 18 tappe in<br />
altrettante iniziative svolte in<br />
varie regioni, per lo più nel<br />
centro-nord italiano.<br />
L’audiovisivo, favorito nel suo<br />
sviluppo dalle tecniche digitali e<br />
dalla semplificazione delle<br />
attrezzature necessarie alla sua<br />
realizzazione, ha un crescente<br />
numero di appassionati,<br />
testimoniato anche dalla<br />
crescita numerica del Circuito<br />
organizzato dal Gruppo Eikon di<br />
A<br />
B<br />
Torino, sotto l’egida della FIAF<br />
(Federazione Italiana<br />
Associazioni Fotografiche).<br />
Quest’anno i 65 audiovisivi in<br />
gara si sono contesi, con grande<br />
equilibrio, la vittoria finale nel<br />
circuito fino all’ultima tappa . A<br />
spuntarla Laura Caserio di<br />
Vigevano con “La badante<br />
ucraina”, davanti al friulano Claudio<br />
Tuti con “Atmosfere sospese”, e a<br />
Gianni Rossi, medico emiliano<br />
grande appassionato di viaggi, che<br />
completa il podio con “La ragazza<br />
del New Jersey “.<br />
Tre lavori molto diversi tra loro, che<br />
hanno spaziato dal racconto di<br />
attualità, all’atmosfera onirica delle<br />
immagini di Ivano Bolondi,<br />
all’interpretazione fotografica della<br />
canzone “Jersey girl” di Tom Waits. I<br />
migliori classificati hanno<br />
primeggiato grazie ad un costante<br />
gradimento delle loro opere da<br />
parte di quasi tutte le giurie del<br />
circuito, in quanto, in realtà, hanno<br />
vinto solamente una tappa a testa,<br />
a dimostrazione del grande<br />
equilibrio. Una menzione se la<br />
merita anche l’opera “Metro Z” di<br />
Lucio Zogno, al 4° posto nella<br />
classifica finale, ma vincitrice di ben<br />
quattro tappe: quattro minuti e<br />
mezzo ben giocati con il time-lapse<br />
dentro la metropolitana. Chi vuole<br />
farsi una propria idea delle opere,<br />
può visionarle agevolmente,<br />
navigando su Youtube o su i siti<br />
degli autori.<br />
E dopo questo breve sconfinamento<br />
nel mondo dell’audiovisivo,<br />
torniamo a parlare dei concorsi<br />
tradizionali. Mentre sono in<br />
svolgimento i numerosi concorsi<br />
fotografici del periodo settembreottobre,<br />
ricordiamo i risultati di<br />
alcune iniziative terminate nei mesi<br />
precedenti. Tra queste la 19°<br />
edizione del Premio San Giorgio<br />
<strong>Fotografia</strong> che quest’anno, per la<br />
prima volta, si è svolto nell’ambito<br />
della manifestazione internazionale<br />
Albenga International Photography.<br />
Il tema libero, introdotto da sei<br />
edizioni, ha visto premiare con la<br />
formula dell’ex-aequo Marzio<br />
Minorello di Brugine (PD), Francesca<br />
Salice di Carimate (CO) e Adriano<br />
Favero di Legnaro (PD). Come in<br />
tutte le precedenti edizioni il<br />
concorso ha un tema obbligato<br />
legato, in qualche modo, alla<br />
Liguria. Quest’anno il tema era “La<br />
Liguria al tempo dell’amore” ed è<br />
stato vinto da Tiziana De Lio di<br />
Imperia che ha sfruttato una delle<br />
porte dipinte del borgo di Valloria<br />
84 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
FOTOGRAFICI<br />
C<br />
D<br />
E<br />
F<br />
G<br />
A “Amore di cucciolo” di Marco Urso – 1° premio tema Natura<br />
al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />
(IM) per un simpatico contrasto<br />
di soggetti. Altre due donne, le<br />
quali hanno evidentemente una<br />
sensibilità maggiore verso il<br />
tema, alle piazze d’onore: Anna<br />
Sangiorgi di Borghetto S.S. e<br />
Rita Baio di Albenga. Passando<br />
in Emilia, nella cittadina di<br />
Malalbergo, si è svolta la 3°<br />
edizione del Città di<br />
Malalbergo dove, nel tema<br />
libero, ritroviamo Marzio<br />
Minorello, questa volta al terzo<br />
posto con “Rescue friends”,<br />
preceduto da Giulio Veggi di<br />
Vercelli con “Fornace” e, al<br />
primo posto, da Marco Bartolini<br />
di Montevarchi (AR) con<br />
B “Fornace” di Giulio Veggi - 2° premio tema Libero<br />
al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />
C “Rescue friends” di Marzio Minorello, 3° premio tema Libero<br />
al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />
D “Etosha Park” di Marzio Vizzoni, 3° premio tema Natura<br />
al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />
E“Decameron” di Tiziana De Lio, 1° premio nel tema “La Liguria<br />
al tempo dell’amore” nel Premio San Giorgio <strong>2014</strong>.<br />
F L’opera di Francesca Salice, 1° premio ex-aequo nell’edizione <strong>2014</strong><br />
del San Giorgio <strong>Fotografia</strong>.<br />
G L’opera di Adriano Favero, 1° premio ex-aequo nell’edizione <strong>2014</strong><br />
del San Giorgio <strong>Fotografia</strong>.<br />
“African beach”. Il concorso<br />
prevedeva anche una sezione a<br />
tema “La bellezza della natura”<br />
nella quale è stata premiata<br />
l’opera “Amore di cucciolo” di<br />
Marco Urso (Milano), seguito da<br />
Giuseppe Bonali di Robecco<br />
d’Oglio con “Bollicine” e Marzio<br />
Vizzoni che si aggiudica il terzo<br />
premio con “Etosha Park”.<br />
Riccardo Villa di San Mauro<br />
Torinese e Gabriele Ferramola di<br />
Cerveteri si aggiudicano i due<br />
premi speciali, rispettivamente<br />
per il paesaggio e per il ritratto,<br />
con le opere “Island” e<br />
“Maria”.<br />
Fabio Del Ghianda<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 85
15° PREMIO CITTÀ DI CAIAZZO<br />
“Un posto al sole” di Azelio Magini di Arezzo<br />
3° premio Colore al Città di Caiazzo 2013<br />
Caiazzo è posta su una bassa collina in provincia di Caserta. Da 15 anni l’Associazione Culturale “Elvira<br />
Puorto”, intitolata alla concittadina docente di Etno-fotografia all’Università di Napoli prematuramente<br />
scomparsa nel 1993, propone un concorso fotografico che, dalla scorsa edizione, è orientato alle immagini<br />
digitali. Grazie a questa scelta, l’edizione 2013 vide oltre 500 immagini provenienti da tutta Italia contendersi<br />
il trofeo Città di Caiazzo. Pertanto anche quest’anno l’edizione sarà solo per immagini digitali, anche<br />
se gli organizzatori realizzeranno comunque una mostra fotografica con le opere premiate ed ammesse.<br />
L’edizione <strong>2014</strong>, patrocinata dalla UIF (Unione Italiana Fotoamatori), prevede l’invio delle immagini all’indirizzo<br />
email ass.elvira.puorto@gmail.com o, in alternativa, all’indirizzo postale Ass. Fotografica “Elvira<br />
Puorto” c/o Giuseppe Puorto - via Giulio Cesare D’Ettorre, 16 - 81013 Caiazzo (CE) su supporto cd che<br />
non verrà restituito. Sono previste due sezioni a tema libero, una per immagini a colori, l’altra per opere<br />
monocromatiche. Il termine ultimo per la partecipazione è fissato per il prossimo 4 novembre. [FDG]<br />
ma libero colore e b/n. Quota:<br />
13 € per autore; riduzione per<br />
soci UIF. Indirizzo: Associazione<br />
Fotografica “Elvira Puorto”<br />
c/o Giuseppe Puorto - via Giulio<br />
Cesare D’Ettorre, 16 - 81013<br />
Caiazzo (CE) - Email: ass.elvira.puorto@gmail.com<br />
- Note:<br />
Possibile l’invio dei files per<br />
posta elettronica.<br />
Cernobbio CO – 36° c.f.n. “Italia<br />
e Svizzera” – Termine: 15 ottobre<br />
– Raccomandazione FIAF<br />
– Tre sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e<br />
bianconero e sui temi “Cernobbio”,<br />
“Como: la Città - il Lago<br />
di Como - i Monti e le Valli del<br />
Lario”, “ Il Canton Ticino con i<br />
Monti e le Valli”, “Il Palio del<br />
Baradello <strong>2014</strong>”. Quota: 15 €<br />
per autore; riduzioni per soci<br />
FIAF. Indirizzo: Concorso Fotografico<br />
<strong>2014</strong> Foto Cine Club<br />
Cernobbio - c/o Antonio Vasconi<br />
- Via Regina 36 - 22012 Cernobbio<br />
(CO) - Email: fotovasconi@virgilio.it<br />
– Internet:<br />
www.fotocineclubcernobbio.it –<br />
Note: sono ammessi alla partecipazione<br />
i cittadini svizzeri; i<br />
vincitori da fuori regone saranno<br />
ospitati in occasione della<br />
premiazione.<br />
Chiavari – 24° premio di fotografia<br />
“Pippo Raffo” – Termine:<br />
16 novembre – Sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero<br />
e sezione pr stampe a tema<br />
obbligato su “Mezzi di trasporto<br />
terrestri e loro ambiente in Liguria,<br />
compreso teleferiche, funicolari<br />
ecc.”. Quota: 10 € per<br />
autore. Indirizzo: Gruppo Fotografico<br />
DLF bfi c/o Dopolavoro<br />
Ferroviario - corso Garibaldi, 64<br />
- 16043 Chiavari (GE) - Email:<br />
dlf.fotochiavari@tiscali.it – Internet:<br />
www.dlffotochiavari.org<br />
- Note: è previsto solo l’invio<br />
postale delle opere (stampe e<br />
cd); catalogo elettronico su cd<br />
del solo tema libero; restituzione<br />
postale delle stampe fotografiche<br />
con contributo aggiuntivo<br />
di 5 €.<br />
Garbagnate Milanese MI – 32<br />
° c.f. internazionale “Città di<br />
Garbagnate” – Termine: 5 ottobre<br />
– Patrocinio FIAF, FIAP,<br />
PSA - 3 sezioni per stampe fotografiche<br />
a tema libero colore e<br />
b/n e a tema obbligato “Nutrire<br />
il pianeta, energia per la vita”<br />
per stampe colore, sezione a tema<br />
libero per imamgini digitali<br />
colore e/o b/n . Quota: una sez.<br />
a stampa: 15 €; una sezione digitale:<br />
12 €, due o più sezioni:<br />
20 €; riduzioni per soci FIAF.<br />
Indirizzo: Gruppo Fotografico<br />
Garbagnatese - Ufficio Garbagnate<br />
Milanese - Casella postale<br />
87 - 20024 Garbagnate Milanese<br />
(MI) - Email: contest@fotogarben.it<br />
– Internet: www.fotogarben.it<br />
- Note: per la sola sezione<br />
digitale possibile l’upload<br />
delle immagini al sito<br />
www.contest.fotogarben.it;<br />
montepremi complessivo di circa<br />
3.850 €; quota aggiuntiva per<br />
restituzione opere: 15 €; è previsto<br />
il catalogo della manifestazione.<br />
Latina – 9° c.f.n. “Latina Digital<br />
Foto Festival” – Termine: 13<br />
ottobre – Patrocinio FIAF - Sezione<br />
per immagini digitali (IP)<br />
a tema libero colore e/o b/n.<br />
Quota: 14 €per autore; riduzioni<br />
per soci FIAF. Indirizzo: Associazione<br />
Culturale Pontina -<br />
Largo Platone, Ater Lotto 39<br />
C/D - 04013 Latina Scalo (LT) -<br />
Email: digitalfotofestival@<br />
gmail.com – Internet: www.fotoclublatina.it<br />
- Note: possibilità<br />
di invio delle foto per email; catalogo<br />
su cd<br />
Morcone BN – 24 ° c.f. “Immagini<br />
del Sannio Rurale” – Termine:<br />
8 ottobre - Sezioni per<br />
immagini digitali colore in formato<br />
orizzontale a tema obbligato<br />
“Immagini del Sannio Rurale“.<br />
Quota 20 €per autore. Indirizzo:<br />
Circolo Fotografico<br />
Sannita - via San Giovanni, 18 -<br />
82026 Morcone (BN) – Internet:<br />
www.cfsannita.com - Note:<br />
Tutti i partecipanti riceveranno<br />
un calendario da tavolo con le<br />
migliori 12 immagini; la cerimonia<br />
di premiazione avviene<br />
in concomitanza della consegna<br />
dei “Trofei Internazionali della<br />
<strong>Fotografia</strong>” a personaggi ed autori<br />
del mondo fotografico professionale.<br />
Ozzano Emilia BO – 13° c.f.n.<br />
“Amici bizzarri” – Termine: 4<br />
novembre – Sezione stampe fotografiche<br />
20x30 a colori a tema<br />
obbligato “Amici bizzarri a due,<br />
quattro zampe”. Quota iscrizione:<br />
10 € per autore. Indirizzo:<br />
New Photo - via san Cristoforo<br />
26 - 40064 Ozzano Emilia (BO)<br />
86 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
LEWIS HINE, IL GIOCO DELLA CAVALLINA, NEW YORK 1911<br />
LEWIS HINE, BUILDING A NATION<br />
Alla Casa dei Tre Oci, a Venezia, saranno allestite, fino all’8 dicembre, due importanti mostre:Building a<br />
Nation di Lewis Hine, fotografo statunitense, famosissimo per aver utilizzato la macchina fotografica come<br />
strumento utile a promuovere riforme sociali, e Venezia si difende, a cura di Claudio Franzini (vedi rubrica<br />
Mostre in questo stesso numero della rivista). Per ulteriori informazioni, www.treoci.org<br />
STUDIO MALICK, BAMAKO<br />
Le poetiche immagini di Malick Sidibé, il fotografo del Mali noto<br />
per gli scatti realizzati nel suo studio di Bamako negli anni Sessanta<br />
che ritraggono gente comune, sono in mostra a Roma presso la<br />
Galleria del Cembalo (Largo Fontanella Borghese, 19) fino all’8 novembre.<br />
L’esposizione è a cura di Laura Incardona e di Laura Serani.<br />
Info: www.galleriadelcembalo.it<br />
– Internet: www.amozzano.it -<br />
Note: solo 2 foto per autore; per<br />
ritorno postale delle foto: + 5 €;<br />
catalogo cartaceo con foto premiate<br />
e almeno una foto per autore<br />
a tutti i partecipanti.<br />
Piove di Sacco PD – 2° c.f.n.<br />
“Chiaroscuro Digital Photo<br />
Contest” – Termine: 22 novembre<br />
– Patrocinio FIAF – 2 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
tema libero colore e b/n. Quota:<br />
15 € per autore; riduzioni per<br />
soci FIAF. Email: fotoclub.chiaroscuro@libero.it<br />
– Internet:<br />
www.fotoclubchiaroscuro.eu -<br />
Note: iscrizione solo tramite il<br />
sito; catalogo su cd; premio speciale<br />
per la foto inedita.<br />
Ponte dell’Olio PC – 11° c.f.n.<br />
“Ponte Immagine” – Termine:<br />
24 ottobre – Raccomandazione<br />
FIAF – Tre sezioni per stampe<br />
fotografiche a tema libero colore<br />
e bianconero e a tema obbligato<br />
su “L’amore che vedo” per<br />
stampe colore e/o b/n. Quota: 15<br />
€per autore; riduzioni per soci<br />
FIAF. Indirizzo: Mosconi Tiziana<br />
– via Vittorio Veneto, 54 -<br />
29018 Ponte dell’Olio (PC) -<br />
Email: gf-ponteimmagine@libero.it<br />
– Internet: www.gf-ponteimmagine.jimdo.com<br />
Pontedera PI –27 ° c.f.n. CReC<br />
“Piaggio” – Termine: 11 ottobre<br />
– Patrocinio FIAF - 3 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a tema<br />
libero colore e/o b/n, a tema<br />
obbligato “Natura” e “Sport”.<br />
Quota: 15 € per autore; riduzioni<br />
per soci FIAF. Indirizzo:<br />
CREC Piaggio - via Tosco Romagnola<br />
Villaggio Piaggio -<br />
56025 Pontedera (PI) - Email:<br />
info@cfcrecpiaggio.it – Internet:<br />
www.cfcrecpiaggio.it - Note:<br />
possibilità di inviare le immagini<br />
per email; catalogo edito<br />
a stampa, con riprodotte le opere<br />
pèremiate ed anche numerose<br />
foto ammesse; premi speciali tematici<br />
su “la montagna” e “foto<br />
di viaggio”; la sezione “sport”<br />
non è valida per la statistica<br />
FIAF.<br />
Roma – 2° c.f “Italian Liberty”<br />
– Termine: 15 ottobre – 2 sezioni<br />
per immagini digitale (IP) a<br />
tema obbligato su “Ricordare<br />
per vivere: i luoghi della Grande<br />
Guerra”: foto singola e portfolio<br />
di 8 immagini. Iscrizione gratuita.<br />
Indirizzo: Institut français<br />
Italia - Palazzo Farnese, Piazza<br />
Farnese, 67<br />
00186 ROMA - Internet: institutfrancais-italia.com/it/arte-fotografia<br />
- Note: modalità di partecipazione<br />
foto singola attraverso<br />
facebook; dettagli regolamento<br />
sul sito.<br />
Sanremo IM (Ponente Ligure)<br />
– 13 ° Circuito “Ponente Ligure”<br />
<strong>2014</strong> – Termine: 6 ottobre –<br />
Patrocinio FIAF, UIF, FIAP,<br />
PSA, UPI, RPS – Circuito di 5<br />
concorsi (Sanremo, Torria, Mallare,<br />
Cervo, Ranzi di Pietra Ligure)<br />
articolato in 2 sezioni per<br />
immagini digitali a tema libero<br />
colore e b/n. Quota 43 € per autore<br />
per tutto il circuito e sezioni;<br />
riduzioni per soci FIAF ed<br />
UIF e per invii cumulativi di circolo.<br />
Email: info@fotoponenteligure.it<br />
– Internet: www.fotoponenteligure.it<br />
- Note: iscrizione<br />
possibile solo tramite il sito;<br />
premio Miglior Autore: 500
LA NASCITA DI UNA COMMEDIA<br />
Il 10 ottobre presso la<br />
Galleria FIAF – Le Gru di<br />
Valverde (CT) sarà<br />
inaugurata la mostra di<br />
Gianfranco Consiglio.<br />
L’esposizione, La nascita<br />
di una commedia, sarà<br />
aperta tutti i venerdì non<br />
festivi fino al 31 ottobre e<br />
racconta i retroscena della<br />
creazione e dello sviluppo<br />
di una commedia teatrale.<br />
Per ulteriori informazioni,<br />
www.fotoclublegru.it<br />
IL SUONO DEL SILENZIO<br />
ULIANO LUCAS, A GROSSETO<br />
Sabato 4 ottobre alle ore 17:30 sarà<br />
inaugurata presso la Casa d’arte via<br />
dei mercati di Vercelli la mostra di<br />
Renato Luparia, dal titolo Il suono<br />
del silenzio. In mostra, le sue stampe<br />
fotografiche in bianco e nero Fine<br />
Art, raffiguranti i soggetti preferiti<br />
dell’artista, tra cui i paesaggi<br />
naturali. L’esposizione rimarrà<br />
aperta fino al 31 ottobre e sarà<br />
visitabile tutti i giorni su<br />
appuntamento. Per ulteriori<br />
informazioni, www.viadeimercati.it<br />
Fino al 19 ottobre, il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto ospiterà la mostra di<br />
Uliano Lucas, La Città Invisibile. L’immagine sociale della salute mentale a Grosseto. www.ulianolucas.it<br />
SARONNO FOTOFESTIVAL<br />
Il Gruppo Fotoamatori Saronnesi presenta la decima edizione del Saronno Fotofestival, che si terrà a Saronno<br />
fino al 5 ottobre. www.gfasaronno.it<br />
FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA<br />
Dal 17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre, si terrà a Lodi la quinta edizione del Festival della <strong>Fotografia</strong> Etica.<br />
www.festivaldellafotografiaetica.it<br />
BIENNALE DELL’IMMAGINE<br />
La nona edizione della Biennale dell’immagine, dal titolo Trasformazioni, torna dal 12 ottobre all’11 gennaio<br />
con esposizioni, tra cui quelle di Werner Bischof e Beat Streuli, presso il m.a.x. museo e Spazio<br />
Officina di Chiasso (Svizzera) e altre 21 sedi tra la Svizzera e Como. info@maxmuseo.ch<br />
US$; catalogo edito a stampa in<br />
grande formato.<br />
Savona – 2° c.f.n. “Il mare per<br />
tutti” – Termine: 1 novembre –<br />
Raccomandazione FIAF – Sezione<br />
per immagini digitale (IP)<br />
colore e/o bianconero a tema<br />
obbligato su “Il mare per tutti”.<br />
Quota: 15 € per autore; riduzioni<br />
per soci FIAF. Indirizzo:<br />
CRC-ATA spa – Concorso fotografico<br />
- Via Caravaggio 13 –<br />
17100 Savona - Email: m.campora@ataspa.it<br />
– Note: il concorso<br />
è collegato ad una raccolta<br />
fondi per un progetto di accompagnamento<br />
in mare delle<br />
persone con mobilità ridotta e<br />
le foto migliori saranno stampate<br />
a cura dell’organizzazione e<br />
messe in vendita; possibilità di<br />
invio immagini per posta elettronica<br />
a concorsofotografico@ataspa.it<br />
Torino (on line) – 2° c.f “Italian<br />
Liberty” – Termine: 31 ottobre<br />
– Sezione per immagini<br />
digitale (IP) colore e/o monocromatico<br />
a tema obbligato su<br />
“Liberty – Art Nouveau”. Iscrizione<br />
gratuita. Indirizzo: AITM<br />
ART, Via Postumia, 9/C, 10139<br />
Torino - Email: concorso@italialiberty.it<br />
– Internet: www.italialiberty.it<br />
- Note: invio immagini<br />
per email; si possono proporre<br />
fino a 30 immagini; sono<br />
previsti 12 premi.<br />
Concorsi Estero<br />
Canada – 6° Chung Ai International<br />
Salon of Photography –<br />
Termine: 6 ottobre – Patrocinio<br />
FIAP, PSA – 2 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero<br />
colore e/o b/n e a tema obbligato<br />
su “Natura”. Quota iscrizione:<br />
18 US$, 26 US$ per 1 o<br />
2 sezioni. Email: info@chungaisalon.ca<br />
- Internet: chungaisalon.ca<br />
– Note: iscrizione solo<br />
tramite il sito; catalogo elettronico<br />
su dvd.<br />
Taiwan – 10° Yuanlin International<br />
Exhibition of Photography<br />
– Termine: 6 ottobre –<br />
Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
tema libero colore e b/n e a tema<br />
obbligato su “Natura” e “<br />
Natura: sezione wildlife”. Quota<br />
iscrizione: 20, 25, 30, 35 US$<br />
88 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX
DECENNALE PER LA “GIORNATA DEL FOTOAMATORE”<br />
Da dieci anni la UIF (Unione Italiana Fotoamatori) propone nella terza o quarta domenica di ottobre<br />
la “Giornata del Fotoamatore”. L’iniziativa, nata nel 2005 da una felice intuizione di Antonino<br />
Bellia, oggi Presidente Nazionale di questa associazione, si propone di stimolare le segreterie regionali<br />
e provinciali ad organizzare ed indirizzare le attività dei circoli e fotoamatori UIF affinché nella<br />
data prescelta siano proposte iniziative fotografiche che coinvolgano vecchi e nuovi appassionati.<br />
Quest’anno la data prescelta è il prossimo 26 ottobre, e la UIF intende festeggiare il decennale<br />
dell’iniziativa coinvolgendo sempre più circoli e appassionati, dato che le iniziative sono aperte a<br />
tutti, e non solo ai soci affiliati. I circoli più attivi proporranno dei work-shop fotografici, inaugurazioni<br />
di mostre, estemporanee di fotografia, premiazioni di concorsi fotografici. Nel Salento, il Circolo<br />
Photosintesi di Casarano, ha addirittura creato intorno all’evento un week-end di manifestazioni<br />
che, sotto il titolo di “Casarano <strong>Fotografia</strong>”, ripercorrerà le orme dello scorso anno, quando il<br />
ricco programma dell’iniziativa riuscì a convogliare nella cittadina salentina diverse centinaia di appassionati<br />
che trovarono proposte per tutti i palati: mostre fotografiche, concorso fotografico in<br />
estemporanea, workshops, letture portfolio, shooting fotografici con modelle e animali esotici, esibizioni<br />
di danza del ventre, mercatino di scambio dell’usato fotografico, editoria fotografica. La manifestazione<br />
prevedeva anche la presenza di alcuni produttori, con la Fujifilm Italia in prima linea,<br />
che approfittarono dell’occasione per presentare e far provare i loro nuovi prodotti. [FDG]<br />
Un momento della Edizione 2013 della<br />
Giornata del Fotoamatore durante<br />
“Casarano <strong>Fotografia</strong>” 2013.<br />
per 1, 2, 3, 4 sezioni. Email:<br />
yccptaiwan@hotmail.com - Internet:<br />
www.yccptaiwan.com –<br />
Note: iscrizione tramite il sito;<br />
buon catalogo edito a stampa.<br />
Macao – 19° P.S.S.M. International<br />
Exhibition of Photography<br />
– Termine: 6 ottobre –<br />
Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
tema libero colore e b/n e a tema<br />
obbligato su “Natura” e “<br />
<strong>Fotografia</strong> di viaggio”. Quota<br />
iscrizione: 15, 25, 33, 40 US$<br />
per 1, 2, 3, 4 sezioni. Email: salon<strong>2014</strong>@pssm.org.mo<br />
- Internet:<br />
www.pssm.org.mo – Note:<br />
iscrizione tramite il sito o per<br />
email; catalogo do qualità edito<br />
a stampa.<br />
Lussemburgo – 27° Concours<br />
International de Photos pour la<br />
Jeunesse – Termine: 10 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP – 2 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a tema<br />
libero colore e/o b/n, suddivise<br />
per età dell’autore: sezione<br />
per Under 16; sezione per Under<br />
21. Iscrizione gratuita.<br />
Email: perrardj@pt.lu - Internet:<br />
www.photoclubpetange.lu<br />
– Note: iscrizione solo tramite<br />
il sito; catalogo elettronico su<br />
cd.<br />
Francia – 9° French Digital<br />
Tour <strong>2014</strong> – Termine: 12 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP, PSA,<br />
UPI, ISF – Circuito di 4 concorsi<br />
articolati ciascuno in 4 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
SOPRA L’ACQUA DEI NAVIGLI<br />
IN POLONIA PER SAZIARE L’AMORE<br />
Alla Fondazione Pastificio Cerere di<br />
Roma fino al 28 novembre è<br />
allestita la mostra In Polonia per<br />
saziare l’amore a cura di Ilaria<br />
Gianni e Luca Lo Pinto. Questa si<br />
sviluppa in tre episodi<br />
comprendente ognuno una mostra e<br />
una conferenza introduttiva, il tutto<br />
teso ad approfondire la scena<br />
artistica contemporanea polacca.<br />
Per maggiori informazioni,<br />
www.pastificiocerere.com<br />
Tadeusz Rolke, Joseph Beuys,<br />
Dusseldorf, 1971,<br />
Copyright Agnecja Gazeta.<br />
Giampietro Livini, Architetto al<br />
Politecnico di Milano, presenta,<br />
insieme al Circolo fotografico Gino<br />
Ascani, la sua mostra presso il<br />
Salone Superiore del Palazzo<br />
Municipale di Cassano d’Adda,<br />
in provincia di Milano. L’esibizione,<br />
Sopra l’acqua dei Navigli, aperta<br />
dal 2 al 6 ottobre, sottolinea<br />
l’importante presenza dei Navigli<br />
per la città di Milano e li ritrae da<br />
una spettacolare prospettiva aerea.<br />
Per ulteriori informazioni,<br />
0363.61034.<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 89
PIERPAOLO MITTICA A PORDENONE<br />
Fino all’11 gennaio 2015 sarà<br />
possibile visitare Ashes/Ceneri,<br />
la mostra di Pierpaolo Mittica,<br />
esposta presso la Galleria<br />
Harry Bertoia di Pordenone.<br />
L’esposizione conta 150 immagini<br />
in cui l’autore racconta l’autodistruzione<br />
dell’uomo, che altro<br />
non è che la distruzione dei valori<br />
e della dignità umani da parte<br />
dell’uomo stesso, la sua riduzione<br />
in ceneri a causa di scelte politiche<br />
ed economiche volte allo<br />
“sviluppo” e non alla tutela. Per<br />
ulteriori informazioni, www.artemodernapordenone.it<br />
tema libero colore e b/n e a tema<br />
obbligato su “Natura e “Il<br />
mondo del lavoro”. Quota iscrizione:<br />
30 €, 35 €, 40 €, 45 € per<br />
1, 2, 3 o 4 sezioni per tutto il<br />
circuito. Email: contact@frenchdigitaltour.com<br />
- Internet:<br />
www.frenchdigitaltour.com –<br />
Note: Iscrizione e upload tramite<br />
il sito. catalogo elettronico su<br />
cd.<br />
Stati Uniti d’America – 4°<br />
VNUSPA International Digital<br />
Salon <strong>2014</strong> – Termine: 13 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP, PSA – 3<br />
sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e b/n,<br />
e a tema obbligato su “<strong>Fotografia</strong><br />
di viaggio”. Quota iscrizione:<br />
15 US$ per sezione. Email:<br />
josephhoa@vnuspa.org ; admin@vnuspa.org<br />
- Internet:<br />
www.vnuspa.org – Note: iscrizione<br />
solo tramite il sito; catalogo<br />
elettronico su cd.<br />
Belgio – 5° ISO “International<br />
Sillian Organisation” <strong>2014</strong> –<br />
Termine: 19 ottobre – Patrocinio<br />
FIAP, PSA – 3 sezioni per<br />
immagini digitali (IP) a tema libero<br />
colore e b/n, e a tema obbligato<br />
su “<strong>Fotografia</strong> creativa /<br />
realtà alterata”. Quota iscrizione:<br />
15 € per autore. Email: christian.devers@gmail.com<br />
- Internet:<br />
www.ddcontest.com –<br />
Note: iscrizione tramite il sito;<br />
catalogo elettronico su cd.<br />
Spagna – 90° Salon Internacional<br />
de Otoño en Zaragoza – Termine:<br />
19 ottobre – Patrocinio<br />
FONTANA E HARARI A TORINO<br />
Il 17, il 18 e il 19 ottobre, la Scuola di fotografia VISUAL di Torino<br />
offre la possibilità di un workshop teorico-pratico intitolato Creatività<br />
e colore, aperto ad un massimo di 15 iscritti, con il maestro<br />
Franco Fontana. Attraverso questo si cercherà di rendere visibile<br />
l’invisibile costituito da emozioni, fantasia, pensieri e tant’altro. Le<br />
iscrizioni apriranno il 10 ottobre. Il 7, l’8 e il 9 novembre si tiene invece<br />
il workshop, sia teorico che pratico, Il ritratto come incontro con<br />
Guido Harari. Scopo e finalità del workshop è la scelta di un particolare<br />
linguaggio e mondo espressivo, sul come raccontare se stessi<br />
attraverso l’altro, il tutto utilizzando l’improvvisazione come risorsa<br />
inventiva. La data di scadenza dell’iscrizione è il primo novembre<br />
<strong>2014</strong>. Per ulteriori informazioni, www.centrovisual.it<br />
GUIDO HARARI, BOB MARLEY<br />
FIAP – 3 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero colore<br />
e b/n, e a tema obbligato su<br />
“<strong>Fotografia</strong> creativa / realtà alterata”.<br />
Quota iscrizione: 20 €<br />
per autore. Email:<br />
salonrsfz@rsfz.es - Internet:<br />
www.rsfz.es/sio90 – Note:<br />
iscrizione tramite il sito; catalogo<br />
edito a stampa.<br />
Serbia – 4° International Salon<br />
“Belgrade Photo Autumn” –<br />
Termine: 20 ottobre – Patrocinio<br />
FIAP, PSA, UPI – 6 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a tema<br />
libero colore e b/n, e a tema<br />
obbligato su “Vita di città”,<br />
“Musica, suoni e danze”, “Architettira:<br />
edifici inusuali”,<br />
“Nel tempo libero”. Quota<br />
iscrizione: 15 € per 1 o 2 sez.,<br />
20 € per 3 sez., 25 € per 4 sez.,<br />
30 € per 5 o 6 sezioni. Email:<br />
fotogram.artstudio@gmail.com<br />
; fotogram@open.telekom.rs -<br />
Internet: www.fotogram.in.rs –<br />
Note: possibilità di iscrizione<br />
tramite il sito o tramite email;<br />
catalogo elettronico su dvd.<br />
Spagna – 2° “GaudiRfoto” Salon<br />
Internacional de <strong>Fotografia</strong><br />
<strong>2014</strong> – Termine: 20 ottobre –<br />
Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
tema libero colore e b/n, e a tema<br />
obbligato su “Architettura”<br />
e “Paesaggio urbano”. Quota<br />
iscrizione: 15, 20, 25, 30 € per<br />
1, 2, 3, 4 sezioni. Email: gaudirfoto@fotoartreus.cat<br />
- Internet:<br />
www.fotoartreus.cat – Note:<br />
iscrizione tramite il sito; catalogo<br />
elettronico su cd.<br />
India – “Everest” International<br />
Digital Salon <strong>2014</strong> – Termine:<br />
20 ottobre – Patrocinio FIAP,<br />
PSA – 4 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero colore<br />
e b/n, e a tema obbligato su<br />
“Natura” e “<strong>Fotografia</strong> di viaggio”.<br />
Quota iscrizione: 25, 30,<br />
35, 40 US$ per 1, 2, 3, 4 sezioni.<br />
Email: fotoclubsiliguri@<br />
gmail.com - Internet: www.everest.org.in<br />
– Note: iscrizione<br />
tramite il sito; catalogo elettronico<br />
su cd.<br />
Turchia – 1° International<br />
Competition “Izmir Göztepe<br />
Rotary Club” – Termine: 20 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP – Sezione<br />
per immagini digitali (IP)<br />
colore o b/n a tema obbligato su
“Donna, origine della vita”.<br />
Iscrizione gratuita. Email:<br />
info@ramosbilisim.com oppure<br />
info@rotagraphycontest.com -<br />
Internet: www.rotagraphycontest.com<br />
– Note: iscrizione tramite<br />
il sito; catalogo elettronico<br />
su cd; non sono ammesse le foto<br />
elaborate.<br />
Sri Lanka – 59° PSSL International<br />
Photography Competition<br />
– Termine: 24 ottobre – Patrocinio<br />
FIAP, PSA, UPI, RPS –<br />
3 sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e b/n,<br />
e a tema obbligato su “Natura”.<br />
Quota iscrizione: 25, 35, 45<br />
US$ per 1, 2, 3 sezioni. Email:<br />
photosocsi@gmail.com - Internet:<br />
www.pssl.lk – Note: iscrizione<br />
solo tramite il sito; catalogo<br />
edito a stampa.<br />
Vietnam – 4° Gia Dinh Photo<br />
Club International Photo Contest<br />
<strong>2014</strong> – Termine: 25 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP – 4 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a tema<br />
libero colore e b/n, e a tema<br />
obbligato su “Natura” e “<strong>Fotografia</strong><br />
di viaggio”. Quota iscrizione:<br />
15,US$ per 1 sezione; 20<br />
US$ tutte le sezioni. Email: giadinhphoto@gmail.com<br />
- Internet:<br />
giadinhphoto.com<br />
Canada – 2° Ozone Zone International<br />
Photo Salon – Termine:<br />
30 ottobre – Patrocinio FIAP –<br />
3 sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e b/n,<br />
e a tema obbligato su “Felicità”.<br />
Quota iscrizione: 13 US$ per<br />
sezione. Email: photosalon@<br />
ozonezonebooks.com - Internet:<br />
www.internationalphotocompetition.com<br />
– Note: iscrizione<br />
solo tramite il sito; catalogo<br />
elettronico su cd.<br />
Turchia – 10° International<br />
Orhan Holding Photography<br />
Contest – Termine: 30 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP – 3 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) colore,<br />
b/n, e per immagini elaborate<br />
a tema obbligato su “I colori<br />
delle Culture”. Quota iscrizione:<br />
10 € per autore. Email:<br />
ipc@orhanholding.com - Internet:<br />
ipc.orhanholding.com –<br />
Note: iscrizione solo tramite il<br />
sito; catalogo elettronico su cd.<br />
Ungheria – 3° International<br />
Photocontest and Exhibition to<br />
the Day of Fidelity – Termine:<br />
30 ottobre – Patrocinio FIAP –<br />
3 sezioni per immagini digitali<br />
(IP) a tema libero colore e b/n,<br />
e a tema obbligato su “Architettura”.<br />
Quota iscrizione: 15 € per<br />
autore. Email: contest@sopronifotoclub.hu<br />
- Internet:<br />
www.sopronifotoklub.hu – Note:<br />
iscrizione tramite il sito o<br />
con invio postale; catalogo elettronico<br />
su cd.<br />
Austria – 2° Digital Panorama<br />
Contest – Termine: 31 ottobre –<br />
Patrocinio FIAP – 2 sezioni per<br />
immagini digitali (IP) a tema libero<br />
colore e b/n. Quota iscrizione:<br />
23 € per autore. Email:<br />
juror@telfs.com - Internet:<br />
www.juror.at - Note: iscrizione<br />
solo tramite il sito; catalogo<br />
elettronico su cd; il concorso da<br />
ampio spazio alle foto panoramiche<br />
Spagna – 42° Trofeo Gipuzkoa<br />
Internacional – Termine: 31 ottobre<br />
– Patrocinio FIAP – 3 sezioni<br />
per immagini digitali (IP)<br />
a tema libero colore e b/n, e a<br />
tema obbligato su “Luce”. Quota<br />
iscrizione: 25 € per autore.<br />
Email: trofeogipuzkoa@sfgss.com<br />
- Internet: www.trofeogipuzkoa.com<br />
– Note: iscrizione<br />
tramite il sito; catalogo di<br />
qualità edito a stampa.<br />
Serbia – 8° Photo Salon of<br />
Valjevo – Life <strong>2014</strong> – Termine:<br />
31 ottobre – Patrocinio FIAP,<br />
UPI – Sezioni per stampe fotografiche<br />
a tema “Life - Vita”.<br />
Quota iscrizione: 15 € per autore<br />
– Indirizzo: Moderna Galerija<br />
- Vuka Karadzica 11 -<br />
14000 Valjevo (Serbia) - Email:<br />
filiptanaskovic@yahoo.com -<br />
Internet: www.fotoss.org oppure<br />
www.fotoklubvaljevo.rs –<br />
Note: catalogo edito a stampa; è<br />
ammesso solo un ritocco minimo<br />
delle immagini.<br />
Francia – 12° Salon International<br />
d’Art Photographique de<br />
Pessac – Termine: 31 ottobre –<br />
Patrocinio FIAP, UPI – 3 sezioni<br />
per immagini digitali (IP) a<br />
tema libero colore e b/n, e a tema<br />
obbligato su “Natura”. Quota<br />
iscrizione: 14 € per autore +<br />
I PROSSIMI CONCORSI IN SCADENZA<br />
Sono elencati i concorsi in Italia in ordine temporale di scadenza, con evidenziato<br />
l’eventuale riconoscimento di patrocinio o di sola raccomandazione<br />
da parte di una delle associazioni nazionali, e l’eventuale valenza<br />
di concorso internazionale.<br />
Garbagnate Mil.se (MI) Internazionale FIAF 5 ottobre<br />
Sanremo (IM) Circuito Internazionale FIAF+UIF 6 ottobre<br />
Morcone (BN)<br />
8 ottobre<br />
Pontedera (PI) FIAF 1 1 ottobre<br />
Arezzo<br />
12 ottobre<br />
Latina FIAF 13 ottobre<br />
Roma<br />
15 ottobre<br />
Cernobbio (CO) Raccomandazione FIAF 15 ottobre<br />
Bergamo FIAF 21 ottobre<br />
Ponte dell’Olio (PC) Raccomandazione FIAF 24 ottobre<br />
Torino<br />
31 ottobre<br />
Savona Raccomandazione FIAF 1 novembre<br />
Caiazzo (CE) UIF 4 novembre<br />
Ozzano Emilia (BO)<br />
4 novembre<br />
Chiavari (GE)<br />
16 novembre<br />
Piove di Sacco (PD) FIAF 22 novembre<br />
MANIFESTAZIONI DI LETTURA PORTFOLIO<br />
Brugnera (PD) Brugnera <strong>Fotografia</strong> - 5° Portfolio a Brugnera 18 ottobre<br />
Castellanza (VA) Festival Fotogr. Europeo - Premio Portfolio AFI-Epson 18 ottobre<br />
ESTEMPORANEE E FOTO-MARATONE<br />
Padova 8° Maratona fotografica “Impronta la foto” 28 settembre<br />
Brescia 1° “Maratona fotografica Brescia” 5 ottobre<br />
Serra San Quirico (AN) 2° edizione “il Parco in foto” 19 ottobre<br />
quota aggiuntiva 0,50 € per foto.<br />
Email: dsoulans@yahoo.fr -<br />
Internet: www.photo.espoirpessacais.fr<br />
– Note: iscrizione<br />
tramite il sito; catalogo edito a<br />
stampa.<br />
Germania – 14° DVF Digital<br />
Imaging Competition “Blaustein/Laupheim”<br />
– Termine: 2<br />
novembre – Patrocinio FIAP,<br />
PSA – 2 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero colore<br />
e/o b/n, e a tema obbligato su<br />
“Uomo a lavoro – il mondo del<br />
lavoro”. Quota iscrizione: 12,<br />
20 € per 1 o 2 sezioni; riduzioni<br />
per Under 21 (5 o 10 €). Email:<br />
info@dvfdigi.de - Internet:<br />
www.dvfdigi.de/en/index.php –<br />
Note: iscrizione tramite sito o<br />
per email; catalogo elettronico<br />
su cd.<br />
Bulgaria – 5° International Salon<br />
“The Wild” – Termine: 2<br />
novembre – Patrocinio FIAP,<br />
PSA – 3 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema obbligato su<br />
“Animali selvatici”, “Uccelli,<br />
pesci, animali nello zoo”, “Paesaggio”.<br />
Quota iscrizione: 15,<br />
20, 25 € per 1, 2, 3 sezioni.<br />
Email: office@ photoacademy.org<br />
- Internet: photoacademy.org<br />
– Note: iscrizione<br />
possibile tramite email.<br />
Serbia – “Life Balance” <strong>2014</strong> –<br />
Termine: 4 novembre – Patrocinio<br />
FIAP, PSA – 5 sezioni per<br />
immagini digitali (IP) a tema libero<br />
colore e/o b/n, e a tema obbligato<br />
su “Vita quotidiana”,<br />
“Ritratto”, “Macro”, “Nudo”.<br />
Quota iscrizione: 25 € per autore.<br />
Email: office@<br />
artbalance.org - Internet:<br />
www.artbalance.org – Note:<br />
iscrizione tramite sito o per<br />
email; catalogo di qualità edito<br />
a stampa.<br />
Gran Bretagna – “The<br />
Wrekin” Salon – Termine: 5 novembre<br />
– Patrocinio FIAP, UPI,<br />
PSA – 4 sezioni per immagini<br />
digitali (IP) a tema libero colore<br />
e b/n, e a tema obbligato su<br />
“Natura” e “<strong>Fotografia</strong> di viaggio”.<br />
Quota iscrizione: 9, 12,<br />
15, 17 £ (GB) per 1, 2, 3, 4 sezioni.<br />
Email: salon@wrekinarts.com<br />
- Internet:<br />
www.wrekinarts.com – Note:<br />
iscrizione tramite sito; catalogo<br />
edito a stampa.<br />
l<br />
FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 91
Ci avete scritto...<br />
Indirizzate a FOTOGRAFIA REFLEX, Via Achille Lòria 7, 00191 Roma<br />
o inviate una e-mail a redazione@reflex.it.<br />
Foto notturne<br />
Seguendo gli appostamenti di<br />
un gruppo di amici, questa estate<br />
mi sono appassionato alla<br />
caccia fotografica, e ho tutta<br />
l’intenzione di dedicarmi seriamente<br />
a questo genere di riprese.<br />
Per quanto riguarda l’attrezzatura,<br />
per i soggetti diurni non<br />
ci sono problemi: ritengo di poter<br />
far fronte a molte situazioni<br />
già con l’attrezzatura che possiedo.<br />
Per quanto riguarda i soggetti<br />
notturni non riesco ad ottenere<br />
i risultati che vorrei, poiché<br />
la portata del flash non mi consente<br />
di poter illuminare come<br />
si deve soggetti che sono sempre<br />
troppo lontani. Anche aumentando<br />
la sensibilità Iso della<br />
fotocamera digitale, più di tanto<br />
non riesco ad ottenere. Mi è stato<br />
consigliato di utilizzare un<br />
aggiuntivo tele per il flash. Ma<br />
non ho idea di che cosa si tratti<br />
e quindi chiedo a voi qualche<br />
consiglio a proposito e se questa<br />
può essere una buona strada da<br />
percorrere per ottenere una migliore<br />
illuminazione dei soggetti<br />
distanti. Grazie.<br />
Andrea Palmitani<br />
E-mail<br />
Si, l’idea può andare bene. Il<br />
consiglio che le hanno dato è<br />
valido e può rispondere alle<br />
sue esigenze di ripresa notturna.<br />
Anni fa la Metz aveva in catalogo<br />
un aggiuntivo tele per i<br />
suoi modelli CT 45, costituito<br />
da un supporto per una ampia<br />
lente di Fresnel. Applicando<br />
questo aggiuntivo su un flash<br />
con numero guida 45 (quindi<br />
già abbastanza potente per<br />
conto suo) è possibile concentrare<br />
la luce su un soggetto lontano<br />
rispetto alla fotocamera.<br />
Quindi, in effetti, le potrebbe<br />
bastare un semplice accessorio<br />
come quello di cui parliamo<br />
per risolvere i suoi problemi di<br />
ripresa notturna. Non ci risulta<br />
che questo accessorio sia ancora<br />
nel catalogo della Metz mentre<br />
soluzioni simili ed adattabili<br />
a qualunque lampeggiatore<br />
sono a volte reperibili su internet.<br />
Altrimenti non rimane che<br />
autocostruirsele con pochi euro<br />
utilizzando una lente di Fresnel<br />
ed un po’ di cartoncino.<br />
Sempre più in basso…<br />
Quali sono i treppiedi che consentono<br />
con facilità di poter sostenere<br />
la fotocamera a pochi<br />
centimetri dal suolo? Lo so che<br />
molti treppiedi permettono di<br />
capovolgere la colonna e quindi<br />
di portare la fotocamera rasente<br />
al suolo. Molti si possono<br />
abbassare anche parecchio, ma<br />
non arrivano mai a livello del<br />
terreno, come mi servirebbe.<br />
Troppe complicazioni. Non riesco<br />
a trovare quello che mi serve<br />
e quindi preferisco una indicazione<br />
diretta senza perdere<br />
altro tempo.<br />
Domenico Di Clemente<br />
E-mail<br />
Ci sono negozi ben forniti che<br />
tra i vari accessori dispongono<br />
di un vasto assortimento anche<br />
di treppiedi. Questo almeno<br />
nelle grandi città. Nei piccoli<br />
centri tutto si complica ma per<br />
fortuna oggi la rete può aiutarci<br />
moltissimo. Ci sono vari modelli<br />
delle marche più note che<br />
portano la fotocamera fino a<br />
pochi centimetri dal suolo grazie<br />
all’apertura totale della<br />
zampe. Anche un piccolo treppiedi<br />
da tavolo della Manfrotto<br />
può svolgere egregiamente lo<br />
stesso lavoro, ad un costo decisamente<br />
minore. Abbia la pazienza<br />
di “spulciare” le caratteristiche<br />
dei treppiedi nel catalogo<br />
delle più importanti case<br />
produttrici e vedrà che c’è<br />
anche quello che risponde in<br />
pieno alle sue esigenze. Le ricordiamo<br />
infine che, a costo zero,<br />
ci può essere sempre la soluzione<br />
costituita dal sacchetto<br />
di tela riempito con della sabbia<br />
o del riso sul quale appoggiare<br />
stabilmente la fotocamera.<br />
Non sembra ma funziona<br />
molto bene.<br />
Pola e Pola<br />
Mi è capitato di trovarmi a fotografare<br />
insieme a degli amici,<br />
tutti Nikonisti convinti e irriducibili,<br />
e a scambiarci componenti<br />
dell’attrezzatura. A parte<br />
la diversa resa delle varie ottiche,<br />
(e fin qui niente di strano),<br />
la cosa che mi ha stupito di più<br />
è la diversa resa che ho riscontrato<br />
con l’uso di un filtro polarizzatore.<br />
C’è un mio amico<br />
che preferisce utilizzare un<br />
vecchio filtro polarizzatore: secondo<br />
lui funziona meglio di<br />
quelli attuali. L’ho provato è ho<br />
dovuto dargli ragione. Non c’è<br />
confronto tra l’effetto che questo<br />
filtro fornisce, rispetto a<br />
quello che normalmente utilizzo<br />
io. Eppure il mio filtro è di<br />
marca e non è costato poco!<br />
Come è possibile una cosa del<br />
genere?<br />
Antonino Saffiotti<br />
E-mail<br />
E’ molto probabile che il filtro<br />
polarizzatore del suo amico sia<br />
un polarizzatore “Lineare”,<br />
cioè “Normale” come tanti che<br />
si utilizzavano anni fa. Magari<br />
di marca e quindi di qualità.<br />
Con il diffondersi delle fotocamere<br />
AF e dotate di tanti altri<br />
dispositivi e automatismi si è<br />
reso necessario sviluppare dei<br />
nuovi filtri polarizzatori (denominati<br />
Circolari) che non interferissero<br />
con lo specchio reflex<br />
semitrasparente delle fotocamere<br />
dotate di autofocus. Può<br />
controllare, ma sicuramente il<br />
suo filtro polarizzatore è contrassegnato<br />
da un “C” che sta<br />
appunto per Circolare. In effetti,<br />
a parità di condizioni di luce,<br />
l’effetto che forniscono i<br />
due tipi di filtri non è proprio<br />
identico e quindi non c’è da<br />
meravigliarsi che lei ha riscontrato<br />
delle differenze sia a livello<br />
visivo che di risultati fotografici.<br />
Tenga presente che in<br />
passato di filtri polarizzatori<br />
ne sono stati prodotti tanti,<br />
hanno avuto un’ampia diffusione<br />
e quindi non le dovrebbe essere<br />
difficile trovarne uno a pochi<br />
euro sul mercato dell’usato.<br />
Illuminazione Led<br />
Sia per le riprese video che per<br />
quelle a breve distanza sento<br />
spesso la mancanza di una sorgente<br />
di luce accessoria con la<br />
quale potrei migliorare la qualità<br />
delle immagini. Sui vari cataloghi<br />
(Manfrotto, Kaiser ed<br />
altri) ci sono prodotti, dei fantastici<br />
illuminatori a led, che<br />
potrebbero fare il caso mio, ma<br />
i prezzi sono fuori dalla mia<br />
portata. Potete suggerire qualcosa<br />
di economico ad uno studente<br />
con molta fantasia ma<br />
poche risorse economiche?<br />
Giampiero Pagliari<br />
E-mail<br />
Una ricca batteria di led, alimentata<br />
da batterie ricaricabili,<br />
con un flusso di luce notevole<br />
e con un’autonomia adeguata<br />
ha purtroppo il suo costo.<br />
Quale può essere un’alternativa<br />
molto economica? Ci sono i<br />
banchi di prodotti cinesi, ormai<br />
presenti in tutte i mercatini delle<br />
città, sui quali è possibile<br />
trovare un’ampia qualità di<br />
lampade e illuminatori a pochi<br />
euro. Se non le manca la fantasia,<br />
l’inventiva e la versatilità<br />
di adattamento, vedrà che può<br />
trovare la soluzione migliore<br />
che risponde alle sue esigenze.<br />
Assemblando, montando insieme,<br />
tre o quattro lampade (ciascuna<br />
con diversi led), vedrà<br />
che riesce ad ottenere, con una<br />
spesa minima, un flusso luminoso<br />
sufficiente a far fronte alle<br />
sue esigenze di ripresa.<br />
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INGRESSO LIBERO - E’ la rubrica “d’autore” aperta alla<br />
collaborazione dei lettori che intendono pubblicare le loro<br />
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costituito da una pubblicazione della Editrice <strong>Reflex</strong>.<br />
IMMAGINI ALLA SBARRA - E’ la rubrica per chi vuole fare un<br />
“check-up” delle proprie capacità fotografiche. Irriverente<br />
e spiritosa, da oltre 30 anni è apprezzata da tutti i lettori.<br />
LA FOTO DELLA SETTIMANA - Sulla home di REFLEX.IT è<br />
riservato uno spazio per la foto della settimana.<br />
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della redazione, pubblicate in una delle rubriche citate.<br />
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e cede i diritti non esclusivi per la pubblicazione a titolo<br />
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difficoltà incontrate, soluzioni,<br />
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3. COPIA SINGOLA (iPad), ITALIA ED ESTERO<br />
Un numero: € 3,50. Acquisto online.<br />
La diffusione dei tablet e degli smartphone è ormai un fatto<br />
incontrovertibile. Il loro utilizzo va ben oltre il telefono diventando<br />
sempre più un dispositivo poliedrico per accedere ad internet<br />
o per la lettura di un giornale o una rivista. Il modo migliore per<br />
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digitale può essere acquistata come copia singola al prezzo<br />
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Sistema Zonale e 35mm. PELLICOLE:<br />
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contano. Dai soggetti più comuni<br />
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