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Fotografia Reflex - Ottobre 2014

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MENSILE - POSTE ITALIANE Spa, SP. ABB. POST, D.L. 353/2003 - (CONV. IN L. 27.02.2004 N°46) ART.1 COMMA 1-DCB-ROMA<br />

DIGITALE<br />

OTTOBRE <strong>2014</strong> - €5,00<br />

www.reflex.it<br />

NOVITÀ PHOTOKINA <strong>2014</strong><br />

Canon Leica Nikon Olympus Samsung Sigma<br />

IN PROVA<br />

NIKON D810<br />

LEICA<br />

LA NASCITA<br />

DI UN MITO<br />

PORTFOLIO<br />

GIANNI BERENGO<br />

GARDIN<br />

TEST SIGMA<br />

DP2 QUATTRO<br />

OBIETTIVI<br />

ZEISS OTUS 85mm


<strong>Ottobre</strong> <strong>2014</strong> ANNO<br />

415<br />

XXXIV - € 5,00<br />

Via Achille Lòria 7, 00191 Roma. Tel. 06.36301756 - 06.36308595, Fax 06.3295648, Email: segreteria@reflex.it<br />

Gli articoli<br />

22 In prova: Nikon D810<br />

Le due Nikon D800 e D800E<br />

diventano una cosa sola che si chiama<br />

D810 e rappresenta un bel passo in<br />

avanti rispetto alle precedenti<br />

Michele Buonanni<br />

34 In prova: Sigma dp2 Quattro<br />

Ha una linea avveniristica e un nuovo<br />

sensore Foveon da 29 megapixel.<br />

Luci e ombre di una macchina<br />

fuori dal comune<br />

Eugenio Martorelli<br />

40 Novità: Photokina <strong>2014</strong><br />

Uno sguardo alle fotocamere e agli<br />

obiettivi presentati alla Fiera di<br />

Colonia dalle maggiori aziende<br />

del settore fotografico<br />

Michele Buonanni<br />

46 Portfolio:<br />

Gianni Berengo Gardin<br />

Con il libro “Il racconto del riso”<br />

il noto fotografo ligure ha vinto<br />

il Premio Marco Bastianelli <strong>2014</strong><br />

Eugenio Martorelli<br />

58 Dossier: La saga dei Leitz<br />

Dalla fondazione al ritiro della<br />

famiglia, attraverso l’era dei tre Ernst.<br />

A cento anni dal prototipo di Oskar<br />

Barnack è ancora mistero.<br />

Una, due o tre Ur-Leica?<br />

Giulio Forti<br />

66 Postproduzione:<br />

Della perduta nitidezza<br />

Terza parte del maxi articolo dedicato<br />

alla maschera di contrasto nella post<br />

produzione delle immagini digitali<br />

Marco Olivotto<br />

72 Obiettivi: Zeiss Otus 85mm<br />

Il nuovo obiettivo della casa tedesca<br />

è forse quanto di meglio oggi si possa<br />

trovare sul mercato per il ritratto<br />

Luca Forti<br />

78 Collezionismo:<br />

Exakta RTL 1000<br />

L’ultima reflex marcata Exakta<br />

costruita a Dresda è stata prodotta<br />

in 86mila esemplari<br />

Pierpaolo Ghisetti<br />

Le rubriche<br />

5 Editoriale<br />

7 <strong>Reflex</strong> News<br />

16 Mostre<br />

30 Ingresso libero<br />

76 Immagini alla sbarra<br />

80 Appuntamenti<br />

92 Ci avete scritto...<br />

94 Piccola pubblicità<br />

34 Sigma dp2 Quattro<br />

46 Gianni Berengo Gardin<br />

58 La saga dei Leitz<br />

78 Exakta RTL 1000<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 3


I AM PURE INSPIRATION<br />

© Pixelshop - Fotolia.com<br />

I AM THE NIKON N DF<br />

Un fascino senza tempo. Sono o ispirazione i<br />

allo l<br />

stato puro, la fotografia a oltre ogni<br />

immaginazione m<br />

i<br />

a<br />

i<br />

n<br />

e prospettiva. La precisione i<br />

e del sensore e CMOS in<br />

formato FX da 16,2 MP,<br />

la sensibilità s<br />

i<br />

i<br />

estendibile i<br />

e fino all’eccezionale l<br />

c e<br />

a l e valore equivalente e di<br />

204.800 00 ISO e l’avanzato<br />

sistema autofocus ocus a 39 punti, fanno n<br />

di me un gioiello i<br />

l o di tecnologia o<br />

all’avanguardia.<br />

av<br />

Riscopri i il piacere e di avere e tra le mani il pieno controllo l o creativo. Molte altre incredibili<br />

potenzialità, i t<br />

che nemmeno<br />

m e n<br />

puoi immaginare, sono o nascoste dentro di me. Non perdere<br />

e<br />

l’occasione, c<br />

o<br />

e continua n<br />

a scoprirmi r<br />

i su<br />

nikonreflex.it<br />

4 ANNI<br />

GARANZIA<br />

NITAL CARD<br />

assicura 4 anni di garanzia e assistenza più accurata ata con ricambi originali.<br />

Infoline 199.124.172. Per estendere la garanzia a 4 anni è necessario registrare il prodotto via web<br />

alle le condizioni riportate all’interno l’interno della confezione o su<br />

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L’editoriale<br />

LA PHOTOKINA <strong>2014</strong> CHIUDE UN’ERA.<br />

E LA TECNOLOGIA NON È PIÙ SUFFICIENTE<br />

di GIULIO FORTI<br />

Come sapete non ci aspettavamo grandi rivoluzioni<br />

alla Photokina di Colonia, ma è possibile<br />

che altri non la pensino così perché<br />

1074 espositori e una folla di visitatori che l’organizzazione<br />

indica in 185.000 presenze da 160 paesi,<br />

sono numeri che non lasciano indifferenti.<br />

Tuttavia, quello che conta è ciò che gli espositori<br />

hanno proposto. A dare conferma all’impressione<br />

che le idee siano ormai in riserva presso tutti i<br />

maggiori marchi, sono bastate le conferenze stampa<br />

del lunedì. Ciascuno con le proprie tradizioni ha<br />

cercato di indirizzare il discorso oltre il prodotto<br />

(perché non ce n’era poi tanto) per volare alto con<br />

visioni del futuro tanto arzigogolate quanto poco<br />

convincenti o per presentare le varie market strategy<br />

tra le quali, si vocifera, il progetto di alcune case<br />

di aprire propri negozi online a livello europeo<br />

per unificare i prezzi. Naturalmente, niente dati sulle<br />

rispettive posizioni sul mercato, ma chi poteva<br />

aver voglia di proiettare grafici in precipizio?<br />

Si sono anche sentite cose strane. Ad esempio,<br />

che il crollo delle vendite è un’opportunità (!?), o<br />

che è meraviglioso sapere che su facebook e instagram<br />

sono caricate miliardi e miliardi di fotografie,<br />

ed “è lì che stanno maturando i nostri clienti!”. A<br />

questo proposito, Alessandro Stanzani, capo del<br />

Consumer Imaging Group di Canon Europa, cita i<br />

dati di un sondaggio basato su 12.000 interviste a<br />

utenti di smartphone per il quale il 16% usa la reflex,<br />

il 35% pensa di acquistarne una, mentre il<br />

49% non ci pensa lontanamente.<br />

Non stupisce che, quest’anno alla fiera di Colonia<br />

abbiano debuttato Blackmagic, Google e Go-<br />

Pro, il fortunato produttore della “action camera”<br />

per definizione e Lytro. Si tratta del produttore della<br />

nota Illum, fotocamera plenottica con sensore light-field<br />

che seziona la profondità dell’inquadratura<br />

in 40 piani di messa a fuoco da gestire a piacimento<br />

tramite l’enorme display touch screen. Brillante<br />

il menù, ricco ma semplicissimo per gestire le<br />

funzioni di un concetto di cui sentiremo parlare visto<br />

che diversi operatori italiani sembrano interessati<br />

alla sua distribuzione.<br />

Di fronte a novità che sono ritocchi, abbellimenti<br />

o prestazioni potenziate, non c’è l’oggetto eccezionale!<br />

Si distingue Samsung con la NX1, una<br />

compatta a sistema dalle forme di una reflex, dotata<br />

di sensore Aps-C retroilluminato da 28Mp. L’azienda,<br />

attiva da anni anche in fotografia, con questo<br />

modello cambia strategia. Infatti, non sarà in<br />

vendita nelle grandi catene dell’elettronica (sempre<br />

meno interessate alla fotografia), ma nel negozio<br />

classico. Per approfondire, a pagina 40 troverete i<br />

commenti di Michele Buonanni sulle novità di Canon,<br />

Leica, Nikon, Olympus e Sigma (in parte già<br />

annunciate da reflex.it). Di Fujifilm parliamo a parte<br />

perché le novità sono state anticipate prima della<br />

fiera, quanto a Sony aveva lanciato le sue A77 e 7S<br />

alcuni mesi fa. Panasonic accanto alle Lumix ”normali”<br />

ha presentato il prototipo della Lumix CM1,<br />

uno smartphone con sensore da un<br />

pollice con obiettivo Leica 28mm.<br />

Significativo, l’interesse per la fotografia<br />

immediata (Fujifilm, Impossible<br />

e Polaroid) che intriga i<br />

più giovani.<br />

Tra connettività WiFi, video 4K,<br />

raffiche fulminee, action-camera e<br />

compagnia si continua a spingere<br />

sul tecnicismo. Canon, invece, ha<br />

deciso di promuovere le sue fotocamere<br />

dimostrando come certi soggetti,<br />

tipo un movimentatissimo incontro<br />

di calcio fiorentino, siano<br />

infotografabili con lo smartphone.<br />

Leica Camera annuncia, ironica, una Leica per<br />

pellicola ed una M digitale senza display per festeggiare<br />

i 60 anni della serie. Il suo stand, come<br />

nella passata edizione, ospita un’ampia una galleria<br />

con fotografie di grandi autori.<br />

La sensazione che riportiamo da Colonia è di una<br />

incertezza seria e diffusa. Finite le compatte si punta<br />

su modelli di fascia medio alta con le ognitempo<br />

indistruttibili o quasi, le bridge anche con zoom<br />

esagerati e compatte a sistema che, da noi, per mille<br />

motivi non hanno attecchito come altrove.<br />

Per le reflex c’è di certo un futuro a base di full<br />

frame, ma alcune confidenze fanno intendere che il<br />

2015 potrebbe essere foriero di novità più sostanziali.<br />

Con nuovi sensori (organici, light-field?) e<br />

magari la realizzazione del vecchio sogno del sensore<br />

intercambiabile. O qualcosa del genere.<br />

“La sensazione<br />

riportata da<br />

Colonia è di<br />

una incertezza<br />

diffusa”<br />

Lo stand di GoPro celebra un<br />

successo inaspettato quando<br />

sostanzioso. È difficile dire<br />

se, come già accaduto, il suo<br />

successo sarà effimero o<br />

vincente. Certo i messaggi<br />

delle aziende storiche non<br />

sono stati esaltanti in questa<br />

edizione della Photokina<br />

dove, tuttavia, moltissimi<br />

visitatori hanno avuto modo<br />

di giocherellare con le ultime<br />

evoluzioni tecnologiche.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 5


Nuovi prodotti<br />

professionali Lowepro<br />

LA SCELTA DEFINITIVA<br />

Dagli specialisti in reportage geografico e<br />

naturalistico ai fotografi urbani e di eventi,<br />

la casa americana offre a ognuno la<br />

soluzione più indicata.<br />

Toploader Series<br />

Pro Trekker Series<br />

Pro Tactic Series<br />

Tre nuove linee inaugurano la collezione di borse e zaini <strong>2014</strong>-2015.<br />

Lowepro, azienda americana leader in soluzioni per il trasporto di<br />

fotocamere, obiettivi e accessori, lancia prodotti ancora più innovativi<br />

e in grado di soddisfare professionisti e appassionati di ogni genere.<br />

La serie Trekker per esempio comprende zaini ultra-resistenti, studiati<br />

per accompagnare nelle missioni più impegnative fotografi naturalisti<br />

e di paesaggio, garantendo massima protezione all’attrezzatura,<br />

efficienza nell’organizzazione degli spazi interni (MaxFit System) e<br />

comfort d’uso. Gli schienali sono progettati per adattarsi alla schiena,<br />

per assicurare ventilazione e limitare la sudorazione e garantendo<br />

massimo comfort anche con molte ore di utilizzo (ActiveLift System).<br />

La serie comprende i modelli Pro Trekker, tutti destinati al trasporto<br />

di una o più reflex professionali, nelle varianti Pro Trekker 450 AW<br />

II, Pro Trekker 650 AW II, ed il Lens Trekker 600 AW III con il<br />

quale si possono trasportare ottiche di dimensioni ragguardevoli, con<br />

focale spinta fino a 800mm.<br />

Ai fotogiornalisti, ai documentaristi e ai fotografi urbani, è invece<br />

dedicata la linea di zaini Pro Tactic la quale, grazie a un insieme<br />

di sistemi brevettati e ad accessori modulari, assicura praticità<br />

immediata e velocità operativa. E’ possibile per esempio accedere<br />

all’attrezzatura da quattro punti diversi così che ognuno possa<br />

lavorare come meglio crede. I due modelli disponibili, il Pro Tactic<br />

350 AW e il Pro Tactic 450 AW, oltre al carico fotografico, fatto di<br />

più corpi macchina e più obiettivi di generose dimensioni, hanno un<br />

vano dedicato al trasporto di un notebook rispettivamente da 13 e 15<br />

pollici. La tecnologia ActivZone System di Lowepro offre un sostegno<br />

mirato alle scapole, alla zona lombare e alla vita, per il massimo<br />

comfort in movimento. Una cintura rimovibile - imbottita e traspirante<br />

– ne rende infine più agevole il trasporto.<br />

La Toploader Pro Series è infine dedicata ai fotografi sportivi,<br />

di eventi e in generale a chi fa della tempestività di azione il suo<br />

successo professionale. Ciò grazie all’accesso dall’alto e ai quattro<br />

diversi modi di indossare i due modelli previsti.<br />

La serie comprende i modelli Toploader Pro 70 AW II e il<br />

Toplaoder Pro 75 AW II. Dotati di pratico accesso dall’alto, sono<br />

studiati per il trasporto di una fotocamera professionale con obiettivo<br />

montato e grazie ad un nuovo rivoluzionario sistema, che trasforma<br />

la tracolla singola in due spallacci, è possibile trasportarle in tre<br />

modi diversi: a tracolla, sulla vita tipo cintura, oppure frontalmente<br />

sullo sterno. Data la compattezza queste borse assicurano ampia<br />

libertà di movimento e i materiali d’alta qualità, uniti al sistema All<br />

Weather cover AW brevettato, garantiscono assoluta protezione<br />

dell’attrezzatura in qualunque condizione.<br />

nital.it/lowepro


eflex.it<br />

u Zeiss e Sony sono due nomi<br />

che vanno spesso a braccetto.<br />

Infatti la collaborazione tra la<br />

casa tedesca e la casa giapponese<br />

ha portato alla commercializzazione<br />

di tante ottiche<br />

Zeiss progettate espressamente<br />

per le fotocamere Sony. Ottiche<br />

che possono essere utilizzate<br />

senza la minima difficoltà, dato<br />

che sono dotate di autofocus ed<br />

in alcuni casi anche di stabilizzatore<br />

ottico, come nel caso dello<br />

zoom Sony Zeiss Vario-Tessar<br />

T* FE 24-70mm F4 ZA OSS.<br />

Sorprende quindi un po’ l’annuncio<br />

della nuova serie Zeiss<br />

Loxia, costituita al momento<br />

dallo Zeiss Loxia 2/35 e dallo<br />

Zeiss Loxia 2/50. Si tratta di due<br />

fissi con baionetta Sony E, quindi<br />

dedicati alle mirrorless Sony,<br />

sia quelle APS-C che quelle full<br />

frame. Ma a differenza dai modelli<br />

firmati insieme alla Sony,<br />

queste due ottiche sono esclusivamente<br />

a fuoco manuale.<br />

I contatti elettrici delle ottiche<br />

permettono però di attivare in<br />

automatico gli ausili alla messa<br />

a fuoco manuale, così come permettono<br />

di salvare i dati relativi<br />

a focale e diaframma negli EXIF.<br />

Inoltre la ghiera di messa è fuoco<br />

è particolarmente precisa, richiedendo<br />

una rotazione di<br />

180° per passare dalla distanza<br />

minima di messa a fuoco a<br />

quella all’infinito. L’assenza<br />

dell’autofocus garantisce infine<br />

una maggiore compattezza e<br />

leggerezza rispetto agli altri<br />

modelli.<br />

Interessante inoltre la possibilità<br />

di rendere il diaframma fluido<br />

semplicemente allentando una<br />

vite. Si può decidere quindi se<br />

avere i fermi ad un terzo di stop,<br />

adatto all’utilizzo fotografico,<br />

oppure se poter variare in modo<br />

continuo, adatto all’utilizzo video.<br />

La qualità costruttiva è ovviamente<br />

ai massimi livelli, grazie<br />

ad una struttura metallica ed<br />

alle lenti dotate del ben noto<br />

trattamento antiriflesso T*.<br />

REFLEX NEWS<br />

FUJIFILM: TANTE NOVITÀ TARGATE X<br />

Tre nuovi apparecchi e due obiettivi per la Serie X Fujifilm<br />

Fujifilm non manca mai all’appuntamento<br />

d’autunno<br />

con le novità ed ancora<br />

una volta, senza stravolgere<br />

la gamma dei suoi<br />

prodotti, in particolare le<br />

fotocamere della serie X,<br />

li aggiorna con saggezza.<br />

Dopo la X20, compatta<br />

di alte prestazioni con<br />

obiettivo zoom arriva<br />

adesso la X30 la quale,<br />

rispetto all’altra dispone<br />

di un mirino elettronico al<br />

posto di quello ottico. Si tratta<br />

di una scelta che privilegia la praticità<br />

d’uso tramite un oculare<br />

che dà la possibilità di rivedere<br />

l’immagine appena scattata, vedere<br />

in tempo reale esposizione<br />

ed inserimento di<br />

filtri o la variazione dei<br />

parametri di ripresa.<br />

Il sensore è l’X-<br />

Trans da 2/3 di pollice<br />

con 12 megapixel, privo<br />

di filtro Low Pass.<br />

Presente anche una nuova<br />

ghiera di controllo ed una batteria<br />

più potente che dovrebbe<br />

durare, a detta di Fujifilm,<br />

1,8 volte in più rispetto a<br />

quella della X20.<br />

Ma le novità della casa<br />

giapponese non finiscono<br />

qui. Arriva anche la<br />

X100T, terza versione della<br />

raffinata fotocamera<br />

con ottica grandangolare<br />

che è stata anche la prima<br />

della serie X. La nuova<br />

X100T offre, per la prima volta,<br />

un telemetro elettronico e diverse<br />

modalità di visualizzazione nel<br />

mirino ad oculare ibrido otticoelettronico;<br />

inoltre alcuni comandi<br />

sono stati migliorati ed è stata implementata<br />

la nuova funzione di<br />

simulazione pellicola Classic<br />

Chrome che verrà estesa alle nuo-<br />

ve fotocamere della casa. Arriva<br />

anche la versione Graphite della<br />

X-T1 che si chiama X-T1GS,<br />

guadagna anche un otturatore elettronico<br />

fino 1/32.000 di secondo e<br />

due nuove ottiche già annunciate<br />

quali il 40-150mm f/2,8, zoom di<br />

elevate prestazioni ed impermea-<br />

Partendo dall’alto<br />

troviamo, a sinistra, la<br />

nuova fotocamera X30<br />

con mirino elettronico,<br />

una vista superiore<br />

dello stesso<br />

apparecchio e la<br />

versione Graphite della<br />

X-T1 siglata X-T1GS.<br />

Qui sopra, il nuovo<br />

zoom tele ad alte<br />

prestazioni 40-150mm<br />

f/2,8 impermeabile per<br />

l’uso con la X-T1 ed il<br />

tele 56mm f/1,2 APD.<br />

bile nato proprio per la X-T1 ed<br />

una seconda versione del tele da<br />

ritratto 56mm f/1,2 versione APD<br />

con uno schema ottico rivisto per<br />

ottenere un effetto di sfocato ancor<br />

più evidente. Informazioni sui<br />

prodotti Fujifilm possono essere<br />

richieste a www.fujifilm.it<br />

LE ULTIME NOTIZIE SUL MONDO DELLA FOTOGRAFIA LE TROVI SU reflex.it<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 7


L’ETÀ CONTEMPORANEA DE “LA FOTOGRAFIA”<br />

Arriva il quarto e ultimo volume della storia dell’immagine fotografica edita da Skira<br />

E’ quasi un peccato che<br />

con il volume,<br />

L’età contemporanea<br />

1981 -<br />

2013, si conclude<br />

la pubblicazione<br />

dell’opera “La <strong>Fotografia</strong>”,<br />

edita da<br />

Skira. C’eravamo<br />

abituati all’arrivo<br />

autunnale di questi<br />

bei volumi di grande<br />

formato, ricchi di immagini<br />

e di testi interessanti<br />

scritti da autori<br />

competenti, in una riuscita<br />

miscela di saggi<br />

e monografie.<br />

Il piano dell’opera si<br />

articola infatti in quattro<br />

volumi: Le origini 1839 –<br />

1890, Una nuova visione del<br />

mondo 1891 – 1940, Dalla<br />

Stampa al Museo 1941 – 1980<br />

e L’età contemporanea 1981 –<br />

2013, appunto, in uscita questo<br />

mese, che analizza un periodo<br />

la cui data di inizio coincide<br />

con la messa in commercio della<br />

prima fotocamera digitale.<br />

Il volume conclusivo dell’opera<br />

“La <strong>Fotografia</strong>” analizza,<br />

attraverso una serie di monografie<br />

scritte da Francesco Zanot,<br />

il lavoro di fotografi del<br />

calibro di Robert Mapplethorpe,<br />

Luigi Ghirri, Martin Parr,<br />

Nan Goldin, Cindy Sherman e<br />

diversi altri, con un corredo di<br />

immagini stampate con la consueta<br />

cura. I saggi, invece, sono<br />

a firma di Thomas Weski, sugli<br />

sviluppi di un genere come<br />

quello della fotografia documentaria,<br />

di Okwui Enwezor,<br />

che riflette sull’era dell’archivio<br />

in cui viviamo, di Charlotte<br />

Cotton, sullo stato della fotografia<br />

d’artista di inizio millennio e<br />

di Walter Guadagnini, curatore<br />

dell’intera opera, che riflette sul<br />

ruolo della fotografua nell’età<br />

della globalizzazione e della informatizzazione.<br />

Insomma, un periodo storico<br />

che ha visto l’avvento del digitale<br />

e della rete, ma anche l’affermazione<br />

della fotografia come<br />

uno dei linguaggi portanti<br />

del mondo dell’arte contemporanea.<br />

La <strong>Fotografia</strong>.<br />

L’età contemporanea<br />

1981 – 2013, Skira editore spa,<br />

304pp 21x28cm,<br />

210 immagini, cartonato,<br />

60 euro, www.skira.net<br />

GABRIELE BASILICO, MILANO, 1980<br />

ROBERT MAPPLETHORPE, LISA LYON, 1982<br />

NAN GOLDIN, NAN E BRIAN A LETTO, NEW YORK, 1983


I NOSTRI LIBRI<br />

Nikon Poket Book<br />

Nikon Pocket Book offre dati tecnici, commenti e fotografie<br />

di oltre 80 fotocamere base tra le prime telemetro anni<br />

Cinquanta, le reflex manuali ed autofocus<br />

con le note relative a più di 60 varianti.<br />

Circa 220 gli obiettivi elencati, ma più di<br />

260 sono le note relative alle loro diverse<br />

evoluzioni. La guida contiene una ricca<br />

panoramica sugli accessori più importanti<br />

come i mirini, i flash, i motori e gli<br />

accessori macro. Sono anche presenti<br />

le Nikonos anfibie con il loro sistema<br />

e le reflex APS con i loro obiettivi.<br />

Ove possibile, sono indicati i numeri<br />

di matricola. Il Nikon Pocket<br />

Book è la guida pratica più completa<br />

per i collezionisti. L’unica<br />

che consenta di spaziare sull’intera<br />

produzione della casa a<br />

partire dai primi obiettivi del<br />

1937 e poi dalla Nikon I a telemetro<br />

del 1948.<br />

SCANNER E STAMPANTE<br />

Da Epson tre nuovi prodotti per la foto<br />

Lo scanner Epson Perfection V850 Pro per originali su pellicola fino al formato<br />

5x7 pollici. Sotto una vista e un particolare della stampante SC-600.<br />

Anche Epson è arrivata all’appuntamento<br />

con la Photokina di<br />

Colonia con tre novità che riguardano<br />

da vicino il mondo della<br />

fotografia. Si tratta infatti degli<br />

scanner Epson Perfection<br />

V850 Pro e V800 Photo che derivano<br />

dagli attuali V750 e V700<br />

e rappresentano una delle migliori<br />

soluzioni per chi intende<br />

scandire originali su pellicola oltre<br />

che su carta ottenendo una<br />

qualità d’immagine professionale.<br />

Accettano originali fino al<br />

formato 5x7 pollici ed adottano<br />

un sistema a doppia ottica per ottimizzare<br />

la resa della scansione<br />

ed inoltre dispongono di sistema<br />

Digital ICE di riduzione delle<br />

imperfezioni dell’immagine. Il<br />

modello V850 Pro è dedicato al<br />

professionista ed al fotoamatore<br />

esigente mentre il V800 è più<br />

semplice ed adatto a chi vuole<br />

anche contenere i costi.<br />

La terza novità è la stampante fotografica<br />

SureColor SC-600 A3+,<br />

un apparecchio che stampa appunto<br />

fino al formato A3+ (circa<br />

30x40cm), adotta i nuovi colori<br />

UltraChrome HD ed ha una velocità<br />

di stampa particolarmente<br />

elevata. Per info sui nuovi prodotti<br />

Epson, www.epson.it<br />

380 pagine, 10x21cm, con oltre 420 fotografie<br />

NIKON POCKET BOOK €28.00<br />

Editrice <strong>Reflex</strong> Srl<br />

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In vendita anche nei migliori negozi di fotograf ia e nelle librerie<br />

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10 OTTOBRE 2011 FOTOGRAFIA REFLEX


IL BELLO DEI<br />

CONTENUTI<br />

LA NOVITÀ<br />

FINALMENTE IN EDICOLA<br />

DIGITAL<br />

PHOTOGRAPHER ITALIA<br />

Finalmente l’edizione italiana<br />

della testata inglese.<br />

Rivista per fotoamatori e<br />

semiprofessionisti, DPI affronta<br />

con taglio coinvolgente una<br />

straordinaria varietà di temi<br />

fotografici, ispirando il lettore<br />

digitale a tentare nuove<br />

esperienze di ripresa con<br />

consigli flash per l’impiego degli<br />

accessori più adatti. Esperti e<br />

professionisti che raccontano le<br />

loro storie con immagini<br />

stupende. Prove pratiche e<br />

soluzioni offrono al lettore<br />

conoscenze con le quali<br />

scattare foto con alti livelli di<br />

qualità. A queste, DPI<br />

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La biblioteca del fotografo<br />

La più grande collana di libri fotografici. Tutti in formato 21x28cm<br />

1 FOTOGRAFARE<br />

NELLA NATURA<br />

di John Shaw<br />

Non solo come, ma<br />

anche perché<br />

fotografare la natura.<br />

Fantasia, fortuna e<br />

pazienza sono gli ingredienti necessari<br />

con le tecniche del grande John Shaw.<br />

144 pagine, 114 foto.<br />

2 OBIETTIVI<br />

FOTOGRAFICI<br />

di Joseph Meehan<br />

Grandangolari, tele,<br />

zoom e obiettivi<br />

speciali. Caratteristiche<br />

ottiche e suggerimenti<br />

per ottenere risultati di qualità superiore.<br />

144 pagine, 150 foto.<br />

3 FOTOGRAFARE<br />

IN LUCE AMBIENTE<br />

di Lou Jacobs<br />

Composizione, ripresa e<br />

controlllo<br />

dell’esposizione senza<br />

flash in esterni e in<br />

interni per utilizzare al limite pellicole e<br />

accessori.<br />

144 pagine, 170 foto<br />

5 GUIDA<br />

ALLA STAMPA<br />

IN BIANCONERO<br />

di George Schaub<br />

La tecnica della stampa<br />

bianconero secondo i<br />

canoni della scuola<br />

americana. Una guida anche per neofiti.<br />

148 pagine, 160 foto.<br />

6 GLAMOUR<br />

TECNICA<br />

PROFESSIONALE<br />

di R. e R. Wortham<br />

Idee per fotografie<br />

elegantemente erotiche.<br />

Ambienti, cura del trucco<br />

per nascondere i difetti del corpo. Con 15<br />

schemi di illuminazione.<br />

144 pagine, 175 foto.<br />

7 GUIDA COMPLETA<br />

ALL’USO DEI FILTRI<br />

di Joseph Meehan<br />

Fra tecnica e creatività<br />

un’ampia panoramica<br />

sui filtri e sulle loro<br />

applicazioni con pellicole<br />

colore e bn. Pratica degli effetti possibili.<br />

144 pagine, 200 foto.<br />

11 LEZIONI<br />

DI FOTOGRAFIA<br />

di Kathryn Marx<br />

Salgado, Bridges,<br />

Weston, Clergue,<br />

Gibson, Ionesco,<br />

Fontana... 70 grandi<br />

fotografi spiegano le loro fotografie. Un<br />

libro da leggere.<br />

144 pagine, 150 foto.<br />

13 FOTOGRAFARE SENZA<br />

PROBLEMI<br />

di Lou Jacobs, Jr.<br />

Fotocamera compatta o reflex gli<br />

automatismi non<br />

bastano. L’autore spiega<br />

come servirsi delle<br />

funzioni delle<br />

fotocamere.<br />

144 pagine, 160 foto.<br />

14 FOTOGRAFARE<br />

QUANDO FA NOTTE<br />

di John Carucci<br />

Il fascino della foto<br />

notturna viene esaltato<br />

da questo libro ricco di<br />

consigli e di esempi da<br />

seguire per realizzare immagini di grande<br />

bellezza. 144 pagine, 154 foto.<br />

16 LA LUCE<br />

di Schwarz e<br />

Stoppee<br />

I due autori spiegano<br />

come la luce agisce<br />

sulla pellicola<br />

prendendo in esame le<br />

situazioni più disparate. Dal ritratto allo<br />

still-life, dal glamour alla moda.<br />

144 pagine, 120 foto a colori,<br />

50 schemi<br />

17 PROFESSIONE<br />

FOTOGRAFO<br />

di Henrietta<br />

Brackman<br />

Trovare la propria strada<br />

ed il proprio stile.<br />

Vendere le fotografie<br />

con i consigli della consulente dei<br />

maggiori fotografi americani.<br />

144 pagine, 250 foto.<br />

19 GUIDA<br />

COMPLETA ALLA<br />

MACROFOTO<br />

di John Shaw. Ripresa<br />

in luce naturale e flash.<br />

Profondità di campo,<br />

obiettivi, prolunghe e<br />

duplicatori di focale. Ampio trattato su<br />

una tecnica che appassiona.<br />

144 pagine, 190 foto.<br />

20 RIPRESA,<br />

LE LUCI DELLA<br />

FOTOGRAFIA<br />

di Bob Krist<br />

La ripresa in interni ed<br />

esterni in condizioni<br />

difficili. Come usare<br />

flash o lampade senza alterare<br />

l’atmosfera. 144 pagine, 175 foto,<br />

30 schemi.<br />

21 Il RITRATTO<br />

FOTOGRAFICO<br />

di Barry O’Rourke<br />

O’Rourke presenta le<br />

ultime tendenze nella<br />

fotografia di donna<br />

spiegando in modo<br />

divertente e istruttivo la sua tecnica.144<br />

pagine, 150 foto.<br />

22 COME ELABORARE<br />

LE FOTOGRAFIE<br />

di Theresa Airey<br />

Tecniche classiche di elaborazione delle<br />

stampe. Manipolazione Polaroid,<br />

infrarosso, solarizzazione,<br />

viraggio, emulsioni<br />

liquide, distacco<br />

emulsione, coloritura.<br />

144 pagine, 155 foto.<br />

23 FOTO DIGITALE<br />

TECNICA E PRATICA<br />

di Butkowski<br />

e Van Kempen.<br />

Dal funzionamento delle<br />

fotocamere digitali, alla<br />

scansione, alla stampa.<br />

Guida agli apparecchi amatoriali e<br />

professionali.<br />

144 pagine, 120 foto.<br />

24 COME<br />

FOTOGRAFARE<br />

CON IL FLASH<br />

di Susan McCartney<br />

Dai flash incorporati a<br />

quelli manuali, dai<br />

modelli automatici a<br />

quelli dedicati. La guida più completa<br />

sull’argomento.<br />

144 pagine, 65 foto , 11 schemi.<br />

25 CORSO PRATICO<br />

DI FOTO A COLORI<br />

di Joe Marvullo<br />

Rappresentare il mondo a<br />

colori con l’aiuto di Joe<br />

Marvullo diventa più<br />

facile. Come far<br />

raggiungere alle vostre fotografie un più<br />

alto standard di qualità.<br />

144 pagine, 141 foto.<br />

26 FOTOGRAFIA<br />

CON IL MEDIO<br />

FORMATO<br />

di Lief Ericksenn<br />

Tutto sulla fotografia<br />

medio formato. Dalla<br />

tecnica alle<br />

applicazioni. Per chi ricerca davvero il<br />

massimo della qualità. 144 pagine,<br />

170 foto.<br />

27 FOTOGRAFARE<br />

CON LA REFLEX<br />

di George Schaub<br />

L’uso della reflex 35mm<br />

spiegato in dettaglio.<br />

Guida attenta per<br />

sfruttare al meglio le<br />

funzioni e gli accessori per realizzare<br />

fotografie di qualità.<br />

144 pagine, 240 foto.<br />

28 GUIDA AL NUDO<br />

FOTOGRAFICO<br />

di Robert<br />

e Sheila Hurth<br />

Il libro che svela i modi<br />

per affrontare la foto di<br />

nudo. Lo studio degli<br />

Hurth, è uno dei più importanti degli Stati<br />

Uniti per la fotografia professionale di<br />

nudo. 132 pagine, 90 foto.<br />

29 IL PAESAGGIO NELLA FOTO<br />

BIANCONERO<br />

di John e David Collett<br />

Benché il mondo sia a colori, la vera foto<br />

di paesaggio è in<br />

bianconero. Una guida<br />

all’interpretazione degli<br />

spazi naturali, una tecnica<br />

di grande interesse.<br />

128 pagine, 80 foto.<br />

30 CENTO RICETTE<br />

PER FOTO PIÙ BELLE<br />

di Eugenio Martorelli<br />

Per ogni ricetta<br />

fotografica Martorelli<br />

propone la sua originale<br />

visione ed una<br />

intelligente soluzione bene illustrata.<br />

132pagine, 143 foto a colori,<br />

28 illustrazioni.<br />

31 LA FOTOGRAFIA<br />

IN BIANCONERO<br />

di Marco Fodde<br />

Il bianconero è una vera<br />

forma d’arte moderna a<br />

tutti gli effetti. Ripresa,<br />

sviluppo e stampa.<br />

132 pagine, 70 foto<br />

e 59 esempi esplicativi dal colore e<br />

bianconero.<br />

32 FOTOGRAFARE<br />

VIAGGIANDO<br />

di Nevada Weir<br />

Come prepararsi ad un<br />

grande viaggio,<br />

proteggere l’attrezzatura,<br />

avvicinare la gente ed<br />

ottenere inquadrature vincenti nei luoghi<br />

più disparati. 144 pagine, 150 foto.<br />

33 LA FOTOGRAFIA<br />

DI MATRIMONIO<br />

di J. e K. Hawkins<br />

Il marketing della foto di<br />

nozze. Dalle trattative al<br />

sito internet. Come creare<br />

un’attività molto<br />

redditizia. 132 pagine, con 120 foto..<br />

34<br />

FOTOELABORARE<br />

AL COMPUTER<br />

di M. Perkins<br />

e P. Grant<br />

Come realizzare con<br />

Photoshop le classiche<br />

tecniche di correzione ed elaborazione.<br />

132 pagine, 188 foto esplicative<br />

e 86 schermate.<br />

35 GUIDA PRATICA<br />

ALLA FOTO PERFETTA<br />

di Ernst Wildi<br />

Un panorama<br />

approfondito della tecnica<br />

classica per ottenere<br />

fotografie di alta qualità.<br />

Esempi, consigli e idee per evitare gli<br />

errori. 132 pagine, con 107 fotografie.<br />

36 CORSO PRATICO<br />

DI FOTO DIGITALE<br />

di Rob Sheppard<br />

Le basi per entrare nel<br />

mondo digitale con<br />

facilità. Dalla ripresa alla<br />

postproduzione, passando<br />

per la fotocamera e la scansione. 132<br />

pagine con 49 foto e 42 illustrazioni.<br />

37FOTO & NATURA<br />

GLI SPECIALISTI<br />

RACCONTANO<br />

di J. Bidner<br />

e M. Wegner<br />

Quaranta fotografi<br />

naturalisti raccontano la<br />

loro esperienza fotografica negli ambienti<br />

e con i soggetti più diversi. 132 pagine,<br />

con 150 foto..<br />

38 FOTO DIGITALE<br />

TECNICA AVANZATA<br />

di Jack e Sue Drafahl<br />

Dalla ripresa alla “camera<br />

oscura digitale”. Una<br />

guida che aiuta a<br />

raggiungere risultati<br />

di qualità. 132 pagine, 30 foto<br />

dimostrative, 20 schermate e illustrazioni.<br />

39 NUOVE<br />

TENDENZE<br />

DEL FOTORITRATTO<br />

di Bill Hurter<br />

Idee e ultime tecniche per<br />

rinnovare il vostro stile.<br />

Come il ritratto classico<br />

si evolve. 132 pagine, 180 foto.<br />

40 GUIDA ALLA<br />

CAMERAOSCURA<br />

DIGITALE<br />

di Maurice Hamilton<br />

L'uso di Photoshop per<br />

effetti ed elaborazioni<br />

fotografiche avanzate.<br />

Con esempi originali spiegati passo passo<br />

con le schermate del programma.<br />

132 pagine, 50 foto,120 schermate.<br />

41 LA VISIONE<br />

CREATIVA<br />

IN FOTOGRAFIA<br />

di Michael Orton<br />

Un viaggio all’interno<br />

delle possibilità creative<br />

della fotografia. Uno<br />

stimolo a sfruttare le soluzioni che la<br />

macchina fotografica offre alla visione<br />

del fotografo.<br />

132 pagine, 78 foto.<br />

42 FOTO A COLORI<br />

GUIDA AVANZATA<br />

di Bobbi Lane<br />

La formazione del colore.<br />

La percezione e la<br />

psicologia dei colori.<br />

Accostamenti e contrasti.<br />

Uso estremo della pellicola.<br />

132 pagine, 244 foto.<br />

43 IL RITRATTO<br />

E LA TECNICA<br />

DIGITALE<br />

di Jeff Smith<br />

Con il perfezionamento<br />

delle fotocamere e la<br />

cresciuta qualità, la<br />

tecnologia digitale propone un nuovo<br />

approccio al tema del ritratto.132 pagine,<br />

25 foto.<br />

44 CAMERA OSCURA DIGITALE,<br />

CORSO BASE di Peter Cope<br />

Come ottenere quei risultati in stampa


Un’esclusiva fonte di approfondimento. Come un’enciclopedia in evoluzione continua.<br />

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che ieri richiedevano una<br />

grande conoscenza di<br />

hardware e software.<br />

132 pagine, 200 foto,<br />

32schermate.<br />

45 FOTOGRAFIA<br />

DIGITALE<br />

IN BIANCONERO<br />

di Patrick Rice<br />

Numerosi consigli, spunti<br />

e un’approfondita lezione<br />

sulla produzione e<br />

valorizzazione delle stampe digitali in<br />

bianconero. 132 pagine, 160 fotografie<br />

bn ed elaborate.<br />

46 COME<br />

AVVICINARSI ALLA<br />

FOTODIGITALE<br />

di Michelle Perkins<br />

Dalla scelta della<br />

fotocamera più adatta,<br />

alle sue funzioni,<br />

all'uso dei software ed alla stampa.<br />

Prime “lezioni” sulla foto digitale. 132<br />

pagine,160 foto, 30 schermate.<br />

47 TECNICA<br />

DELLA LUCE<br />

FOTOGRAFICA<br />

di Don Marr<br />

Come gestire<br />

esposimetro, filtri,<br />

gelatine, flash, grazie a<br />

schemi e spunti che arricchiranno la vostra<br />

esperienza nell’interpretare la luce.132<br />

pagine, oltre 110 foto,12 schermate.<br />

48 FOTO<br />

NOTTURNA<br />

E TECNICA DIGITALE<br />

di Peter Cope<br />

Anche con una serie di<br />

coppie di foto scattate<br />

con e senza la sua<br />

tecnica, offre soluzioni ai problemi che si<br />

incontrano nelle situazioni critiche.<br />

128 pagine,180 foto.<br />

49 COME<br />

FOTOGRAFARE<br />

LO SPORT<br />

di Maurizio<br />

Capobussi<br />

Dieci fotografi sportivi<br />

italiani raccontano la<br />

loro esperienza sul campo e le tecniche<br />

di ripresa utilizzate nelle varie<br />

specialità. 128 pagine, 120 foto.<br />

50 DALLA VISIONE<br />

ALL’INQUADRATURA<br />

di Ernst Wildi<br />

Se è utile imparare il<br />

funzionamwento di una<br />

fotocamera analogica o<br />

digitale, è anche bene<br />

capire quanto sia importante la<br />

conoscenza dei fondamenti della<br />

fotografia.128 pagine, 146 foto.<br />

51 IL BIANCONERO FINE ART IN<br />

DIGITALE di Maurice Hamilton<br />

Con la gestione dei file-immagine al<br />

computer, i fotografi hanno guadagnato<br />

la possibilità di utilizzare<br />

una gamma di funzioni<br />

prima impossibili. Ecco<br />

come.128 pagine, 150<br />

foto, 40 schermate.<br />

52 SEGRETI<br />

E SOLUZIONI<br />

DEI PROFESSIONISTI<br />

di Bill Hurter<br />

Le confidenze tecniche di<br />

ottantacinque fotografi<br />

specializzati nelle diverse<br />

discipline. Tanti stili e tante fonti di<br />

ispirazionei. 128 pagine, 120 foto.<br />

53 RIPRESA<br />

DIGITALE<br />

E WORKFLOW<br />

di Tom Lee<br />

Adottare il giusto<br />

workflow (ovvero il flusso<br />

di lavoro) per le vostre<br />

esigenze significa più tempo per<br />

concentrarvi di più sulla ripresa.<br />

Ecco come. 128 pagine, 90 foto,<br />

140 schermate.<br />

54 GUIDA<br />

COMPLETA ALLA<br />

GESTIONE COLORE<br />

di Phil Nelson<br />

La realizzazione di una<br />

foto digitale passa<br />

attraverso una serie di<br />

strumenti che possono registrare o<br />

rendere lo stesso colore in modi diversi.<br />

128 pagine, 32 foto, oltre 100 schemi.<br />

56 MODELLE IN<br />

POSA GUIDA<br />

PROFESSIONALE di<br />

Billy Pegram<br />

Attraverso molti scatti<br />

della sua attività,<br />

Pegram propone una<br />

casistica visiva arricchita da utili<br />

commenti sulle strategie da adottare di<br />

volta in volta. 128 pagine, 220 foto.<br />

57 GUIDA AI FILTRI<br />

PER LA FOTODIGITALE<br />

di Stan Sholik<br />

Dopo anni nei quali molti<br />

pensavano che le<br />

fotografie si facessero al<br />

computer, sta tornando la<br />

consapevolezza che le migliori immagini<br />

si scattano in ripresa. 128 pagine. 100<br />

foto, 30 illustrazioni.<br />

58 FLASH PRATICO<br />

INTERNI ED ESTERNI<br />

di Kirk Tuck<br />

Chi fotografa in interni o<br />

in esterni, prima o poi ha<br />

dovuto risolvere problemi<br />

di illuminazione. Tuck, ha<br />

scelto di usare al meglio i flash<br />

automatici compatti. 128 pagine, 60<br />

foto, 16 schemi.<br />

59 SISTEMA ZONALE<br />

DALL’ ANALOGICO AL DIGITALE<br />

di Glenn Rand<br />

E’ la tecnica più evoluta del bianconero.<br />

Interpretazione della<br />

luce, esposizione,<br />

sviluppo della pellicola e<br />

stampa i suoi ingredienti.<br />

Possibile adottarlo in<br />

digitale.128 pagine,<br />

90 foto.<br />

60 COME<br />

FOTOGRAFARE<br />

IL TUO BAMBINO<br />

di Tamara Lackey<br />

C'è una nuova ricerca di<br />

stile dei fotografi<br />

specializzati nel ritratto<br />

di bambini. Lackey, offre<br />

soluzioni utili a trasformare il solito<br />

ritrattino in una storia.128 pagine,<br />

160 foto.<br />

61 SCEGLIERE,<br />

USARE LA REFLEX<br />

DIGITALE<br />

di Maurizio<br />

Capobussi<br />

Le fotocamere reflex<br />

digitali di ultima<br />

generazione rappresentano ancora una<br />

volta il punto di arrivo di appassionati e<br />

neo-fotografi. Come sceglierle, come<br />

usarle? 128 pagine, 160 foto.<br />

62 CORSO<br />

COMPLETO,<br />

LUCE E FOTOGRAFIA<br />

di Glenn Rand<br />

Il tema della gestione<br />

della luce in esterni o in<br />

studio non si esaurirà<br />

mai. Per creare fotografie d’impatto<br />

occorre sperimentare ed osare. 128<br />

pagine, 107 foto, 62 schemi.<br />

63 GLI OBIETTIVI<br />

PER LA FOTO<br />

DIGITALE<br />

di Maurizio Capobussi<br />

L’evoluzione del digitale<br />

è caratterizzata dal<br />

costante aumento della<br />

risoluzione dei sensori che richiedono<br />

obiettivi adeguati. Il libro descrive le<br />

caratteristiche richieste alle ottiche di<br />

qualità.128 pagine, 180 foto.<br />

64 NUDO<br />

FOTOGRAFICO,<br />

LA GUIDA COMPLETA<br />

di Peter Bilous L’autore<br />

indirizza il lettore in un<br />

genere fotografico che<br />

cambia ed evolve<br />

secondo i mutamenti culturali. A partire<br />

dalla definizione di nudo fotografico.<br />

128 pagine, 200 foto.<br />

65 MACROFOTO,<br />

GUIDA DIGITALE<br />

di Maurizio Capobussi<br />

Le regole vere della<br />

macrofotografia vanno<br />

ben aldilà di quanto si<br />

ottiene con la semplice<br />

funzione macro presente in tutte le<br />

fotocamere digitali di oggi. 128 pagine,<br />

160 foto.<br />

66 GUIDA ALLO SCATTO<br />

CREATIVO di Bryan Peterson<br />

L’autore affronta il tema<br />

dell’esposizione<br />

partendo dal tempo di<br />

esposizione. Un libro<br />

indispensabile per le<br />

riprese dei soggetti in<br />

movimento anche in<br />

cattive condizioni di<br />

luce. 160 pagine, 140 foto.<br />

67 FLASH<br />

SEPARATO TECNICA<br />

E CONTROLLO<br />

di Rod e Robin<br />

Deutschmann<br />

Gli autori suggeriscono<br />

come, lavorando in<br />

manuale e collegando dei semplici<br />

flash separati con il cavetto sincro,<br />

delle servocellule o degli economici<br />

radio trasmettitori, si ottengano senza<br />

troppe difficoltà risultati eccellenti.<br />

128 pagine, 290 foto, 38 schemi.<br />

68 SAPER VEDERE<br />

PER FOTOGRAFARE<br />

di Giulio Forti<br />

In queste pagine Forti<br />

punta sulla capacità di<br />

vedere per dedicarsi<br />

senza pregiudizi alla<br />

ripresa.“Questo libro non vuole essete<br />

il tipico manuale” spiega l’autore.<br />

“Spingo a vedere quello che gli altri<br />

non vedono ed a fotografarlo”128<br />

pagine, 170 foto.<br />

69 DIPINGERE<br />

CON L’OBIETTIVO<br />

dI Rod e Robin<br />

Deutschmann<br />

Guardare oltre la<br />

banalità per scoprire le<br />

potenzialità creative<br />

nascoste in un soggetto. Questo tema<br />

spinge a violare ogni regola a partire<br />

dall’esaltazione dello sfondo.<br />

Doppie esposizioni, filtri neutral density<br />

e molto altro. 128 pagine, 140 foto,<br />

90 illustrazioni.<br />

70 ALLA SCOPERTA<br />

DELLA STREET<br />

PHOTOGRAPHY<br />

di Donato Chirulli<br />

La street photography è<br />

sostanzialmente la gente.<br />

Quella che aspetta<br />

l’autobus, che siede al bar, che corre<br />

sotto un acquazzone. Donato Chirulli<br />

spiega la sua visione ed il suo modo di<br />

approcciare questo straordinario genere<br />

fotografico. 128 pagine, 120 foto.<br />

71 GLI STRUMENTI<br />

PER FOTOGRAFARE<br />

di Riccardo Polini<br />

Come tutte le altre, la<br />

tecnica fotografica è<br />

indispensabile per poter<br />

realizzare dei progetti.<br />

Anche se sono solo creativi frutto del<br />

proprio intelletto.<br />

Solo conoscendo il funzionamento delle<br />

attrezzature, ovvero quello che possono o<br />

non possono dare, è possibile<br />

concretizzare l’immagine davanti a noi.<br />

128 pagine, 100 foto,<br />

75 illustrazioni.<br />

72 FOTONATURA<br />

COME AVVENTURA<br />

di Angelo Gandolfi e<br />

Elisabeth yan Iersel<br />

Questo libro<br />

compendia 35 anni di<br />

fotografia<br />

naturalistica<br />

esercitata per pura passione e<br />

divertimento. Spero ne sia<br />

dilettevole anche la lettura. Ho<br />

mischiato pellicola e digitale, perché<br />

non c’è poi quella gran differenza.<br />

In calce ho però inserito alcuni<br />

articoli dedicati alle peculiarità del<br />

digitale rispetto alla pellicola, che in<br />

verità serve soprattutto a quelli,<br />

ormai tanti, che non hanno mai<br />

maneggiato un rullino. Il presente<br />

volume è coprodotto con mia<br />

moglie, Elisabeth van Iersel.<br />

128 pagine, 152 foto.<br />

73 LE LUCI DEL FOTOGRAFO<br />

di Max Angeloni<br />

Per il fotografo parlare<br />

di luce in termini<br />

generali ha poco<br />

significato. Parlare di<br />

luci, invece, è molto<br />

più interessante<br />

perché davanti<br />

all’obiettivo la scena<br />

può essere illuminata in una quantità<br />

di modi diversi e spesso complessi.<br />

Trarre il massimo dalla luce diurna,<br />

artificiale o mista significa poter<br />

realizzare la foto che abbiamo in<br />

mente.128 pagine, 99 foto, 7 schemi.<br />

74 SOLUZIONI DI ESPOSIZIONE<br />

di Bryan Peterson<br />

Con questo ultimo<br />

lavoro, l’autore<br />

approfondisce temi<br />

complessi offrendo la<br />

sua soluzione.<br />

In questo libro,<br />

Peterson propone 28<br />

casi nei quali sì è<br />

imbattuto fornendo la soluzione<br />

adottata la quale, ovviamente, è<br />

valida in molti altri casi simili.<br />

Per ciascuna scena, l’autore mette<br />

in evidenza gli errori più comuni da<br />

evitare proponendo la soluzione<br />

semplice che trasformerà uno scatto<br />

normale in qualcosa di speciale.<br />

144 pagine, 134 foto.<br />

UNA GUIDA COLORATA<br />

Per meglio individuare i contenuti dei<br />

nostri libri abbiamo scelto tre codici colore<br />

che ne identificano l’indirizzo.<br />

ANALOGICO. Il verde indica il tema<br />

analogico. I riferimenti tecnici alla ripresa<br />

con pellicola possono però essere<br />

facilmente adattati dal lettore al sistema<br />

digitale. DIGITALE. L’azzurro<br />

precisa che il libro è dedicato esclusivamente<br />

alla fotografia digitale. GENE-<br />

RALE. L’arancione è stato scelto per i<br />

temi di carattere generale. In ogni caso<br />

questi libri rappresentano un utile arricchimento<br />

tecnico o culturale valido per<br />

tutti, sia che l’autore affronti più o<br />

meno argomenti analogici o digitali.


La biblioteca del fotografo<br />

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La più grande collana italiana di libri fotografici<br />

BIBLIOTECA TRIS<br />

E’ la nuova proposta per chi vuole approfondire un argomento in modo più<br />

completo e ad un prezzo molto conveniente. Ogni TRIS è costituito da tre<br />

numeri scelti per omogeneità così da coprire nel modo più ampio il tema che<br />

più interessa. Ci sono TRIS dedicati alla fotografia classica analogica<br />

(a pellicola) ed altri pensati per il nuovo mondo della fotografia digitale.<br />

In ogni caso, tutti offrono spunti e suggerimenti utili e compatibili con<br />

entrambe le tecnologie. Perché nella ripresa, analogico o digitale, le cose<br />

non cambiano. Scegli il meglio per te acquista TRIS su www.reflex.it/shop.<br />

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<strong>Reflex</strong> 35mm - K01<br />

27 FOTOGRAFARE CON LA REFLEX<br />

7 GUIDA COMPLETA ALL’USO DEI FILTRI<br />

2 OBIETTIVI FOTOGRAFICI<br />

Bianconero digitale - K04<br />

51 IL BIANCONERO FINE ART IN DIGITALE<br />

45 FOTOGRAFIA DIGITALE IN BIANCONERO<br />

59 SISTEMA ZONALE DALL’ANALOGICO AL DIGITALE<br />

Creatività - K07<br />

41 LA VISIONE CREATIVA IN FOTOGRAFIA<br />

22 COME ELABORARE LE FOTOGRAFIE<br />

25 CORSO PRATICO DI FOTO A COLORI<br />

<strong>Reflex</strong> digitale - K02<br />

61 SCEGLIERE & USARE LA REFLEX DIGITALE<br />

63 GLI OBIETTIVI PER LA FOTO DIGITALE<br />

57 GUIDA AI FILTRI PER LA FOTO DIGITALE<br />

Composizione - K05<br />

50 DALLA VISIONE ALL’INQUADRATURA<br />

35 GUIDA PRATICA ALLA FOTO PERFETTA<br />

37 FOTO & NATURA GLI SPECIALISTI RACCONTANO<br />

Luce fotografica - K08<br />

58 FLASH PRATICO, INTERNI ED ESTERNI<br />

48 FOTO NOTTURNA E TECNICA DIGITALE<br />

47 TECNICA DELLA LUCE FOTOGRAFICA<br />

Bianconero classico K03<br />

5 GUIDA ALLA STAMPA IN BIANCONERO<br />

31 LA FOTOGRAFIA IN BIANCONERO<br />

29 IL PAESAGGIO NELLA FOTO BIANCONERO<br />

Figura - K06<br />

56 MODELLE IN POSA GUIDA PROFESSIONALE<br />

43 IL RITRATTO E LA TECNICA DIGITALE<br />

60 COME FOTOGRAFARE IL TUO BAMBINO<br />

Digitale professionale - K09<br />

53 RIPRESA DIGITALE E WORKFLOW<br />

54 GUIDA COMPLETA ALLA GESTIONE COLORE<br />

52 SEGRETI E SOLUZIONI DEI PROFESSIONISTI<br />

Nudo fotografico - K10<br />

64 NUDO FOTOGRAFICO, LA GUIDA COMPLETA<br />

28 GUIDA AL NUDO FOTOGRAFICO<br />

21 Il RITRATTO FOTOGRAFICO<br />

In vendita su www.reflex.it/shop. - Sped. a mezzo corriere (€4,00 con carta di credito, €6,00 in contrassegno).


LOMO MEDIOFORMATO<br />

Deriva dalla LC-A ma impressiona film 120<br />

Lomography continua imperterrita<br />

a sfornare i suoi giocattoli<br />

fotografici per appassionati dell’analogico.<br />

Giocattoli non è<br />

detto in senso dispregiativo, perché<br />

molti bravi fotografi hanno<br />

sviluppato un loro stile espressivo<br />

scattando con la fotocamera<br />

a pellicola 24x36mm Lomo LC-<br />

A e sfruttandone difetti e “qualità”<br />

costruttiva a fini espressivi.<br />

Con la Lomo l’esposizione approssimativa,<br />

la vignettatura, le<br />

velature della pellicola dovute<br />

ad infiltrazioni di luce sono infatti<br />

all’ordine del giorno.<br />

Crediamo quindi che i tanti appassionati<br />

di questo genere di<br />

fotografia accoglieranno con favore<br />

la Lomo LC-A 120, che<br />

per aspetto somiglia a una Lomo<br />

35mm sottoposta a una cura<br />

di anabolizzanti. Ma anche alla<br />

altrettanto celebre Holga, con la<br />

differenza che quest’ultima ha<br />

un obiettivo 60mm (un normale<br />

allargato nel formato 6x6cm),<br />

mentre la LC-A 120 sfoggia un<br />

obiettivo Minigon XL 38mm<br />

f/4,5 che equivale a un 21mm<br />

nel formato 24x36mm. Ricordiamo<br />

che questa lunghezza focale<br />

è celebre nel medio formato,<br />

perché è la stessa del Biogon<br />

dell’Hasselblad SWC, la mitica<br />

medioformato grandangolare…<br />

La Lomo LC-A 120 scatta fotogrammi<br />

6x6cm su pellicola 120.<br />

Qui sopra un dettaglio della zona<br />

del pulsante di scatto col comando<br />

per le esposizioni multiple.<br />

Il Minigon della LC-A 120 è<br />

composto da 5 elementi in 4<br />

gruppi, ha un angolo di campo<br />

di 92°, mette a fuoco fino a<br />

60cm e chiude a f/16, ma l’unica<br />

cosa che il fotografo può impostare<br />

è la distanza di ripresa,<br />

tramite un selettore a quattro<br />

posizioni; l’esposizione, infatti,<br />

è Program. Gli altri comandi sono<br />

quello per la sensibilità della<br />

pellicola e quello per effettuare<br />

doppie esposizioni.<br />

La Lomo LC-A 120 vanta infine<br />

una slitta porta flash, la filettatura<br />

per lo scatto flessibile e<br />

l’attacco treppiedi. La macchina<br />

sarà disponibile a Natale con un<br />

primo stock di 500 pezzi.<br />

Info www.lomography.com e mi-<br />

crosites.lomography.com/lca-<br />

120/it<br />

NUOVA EDIZIONE<br />

Carta d’Identità delle Leica<br />

Curata da Giulio Forti e Pier Paolo Ghisetti, esce la terza edizione<br />

di “Carta d’Identità delle Leica” arricchita con 60 nuove pagine.<br />

L’edizione è stata aggiornata con le nuove fotocamere di serie o<br />

in edizione limitata e l’inserimento delle<br />

compatte e delle reflex digitali,<br />

mentre non mancano precisazioni<br />

di dettaglio relative alle quantità<br />

prodotte, ai numeri di matricola.<br />

Aggiornamenti anche nelle note e<br />

nei commenti a seguito di nuove informazioni<br />

e nuove ricerche.<br />

Le novità, però, non finiscono qui. Infatti,<br />

il libro è stato arricchito con due<br />

capitoli di notevole interesse sugli albori<br />

del formato 35mm, reso famoso<br />

dalla casa tedesca, e la storia delle Leica<br />

mai nate, ovvero dei prototipi che<br />

non hanno avuto la soddisfazione di<br />

giungere produzione in serie. Inoltre,<br />

due guide a colori sono dedicate alle Leica prodotte su ordinazione<br />

speciale, la prima, e al riconoscimento delle false Leica nelle quali è facile<br />

imbattersi nei mercatini dell’usato, la seconda.<br />

246 pagine, 15x21cm, con oltre 310 fotografie in nero e a colori<br />

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FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 15


Mostre<br />

Le immagini delle più importanti<br />

mostre fotografiche del mese.<br />

Per inviare comunicati sulle mostre di fotografia<br />

seguite le indicazioni pubblicate in ultima pagina.<br />

FRA ANIMATO E INANIMATO<br />

Dal 1° <strong>Ottobre</strong> al 16 Gennaio 2015, lo Studio<br />

Giangaleazzo Visconti di Milano ospiterà la<br />

mostra di Marco Schifano.Composta da 35<br />

fotografie, tra montaggio filmico e pittura, le<br />

immagini sono caratterizzate da una precisione<br />

formale e compositiva. I soggetti variano da<br />

animali comuni (capre, oche, rane) e feroci<br />

(leoni, coccodrilli, avvoltoi), a vegetali (piante,<br />

fiori, frutta), combinati con oggetti inanimati<br />

come argenterie, strumenti musicali, bicchieri in<br />

cristallo e molto altro, in un continuo gioco tra<br />

realtà e finzione. Schifano non cerca la<br />

provocazione o l’elemento spettacolare, ma<br />

immagini auliche, costruite con un profondo<br />

senso della bellezza. Le sue opere<br />

rappresentano sia l’oggettività dei singoli<br />

particolari, ma anche la soggettività propria<br />

dell’artista. La mostra sarà accompagnata da un<br />

catalogo Edizioni Tip. Le. Co. Milano, Studio<br />

Giangaleazzo Visconti (c.so Monforte 23). Orari:<br />

da lunedì a venerdì, 11:00 – 13:00; 15:00 –<br />

19:00. Ingresso libero. info@studiovisconti.net -<br />

www.studiovisconti.net (Eleonora de Gaetani)<br />

16 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


DAVID LYNCH FOTOGRAFO<br />

La galleria fotografica della<br />

Fondazione MAST di Bologna<br />

ospiterà fino al 31 dicembre la<br />

mostra di David Lynch, The<br />

Factory Photographs. Essa<br />

consiste in 124 opere in bianco e<br />

nero che raccontano vent’anni di<br />

cambiamenti dal punto di vista<br />

della tecnologia e dello sviluppo<br />

industriale. Tra i soggetti preferiti<br />

dell’artista, fabbriche, comignoli e<br />

macchinari, ormai simbolo di quel<br />

vivo mondo industriale che sta<br />

pian piano scomparendo,<br />

lasciando solo degrado e<br />

isolamento. Le immagini<br />

ritraggono fabbriche polacche e<br />

inglesi, fabbriche di Berlino, di<br />

New York, di Los Angeles e del<br />

New Jersey, in un arco di tempo<br />

che va dal 1980 al 2000.<br />

L’esibizione, curata da Petra Giloy-<br />

Hirtz, è organizzata in<br />

collaborazione con il MAST e la<br />

Photographers’ Gallery di Londra;<br />

inoltre, è la prima occasione in cui<br />

la galleria del MAST ospita una<br />

mostra di un artista non<br />

proveniente dalla propria<br />

collezione. Oltre alle immagini,<br />

saranno proiettati dei<br />

cortometraggi di Lynch, dal titolo<br />

Industrial Soundscape, Bug Crawls<br />

e Intervalometer: Steps. La mostra<br />

sarà aperta dal martedì alla<br />

domenica dalle ore 10 alle ore 19.<br />

Per ulteriori informazioni,<br />

www.mast.org (Gigi Garofalo)<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 17


FRANCO GUERZONI, PROGETTO PER PAVIMENTO IMBOTTITO, PRIMI ANNI '70. FOTO DI LUIGI GHIRRI<br />

VIAGGI RANDAGI CON LUIGI GHIRRI<br />

Dal 10 ottobre al 10 novembre, alla triennale di Milano,<br />

Nessun Luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi<br />

Ghirri, una mostra che racconta per la prima volta al<br />

pubblico, attraverso numerosi scatti fotografici inediti,<br />

l’amicizia di lunga data e la collaborazione tra due grandi<br />

artisti, Franco Guerzoni e Luigi Ghirri. Gli scatti<br />

provengono dall’archivio di Franco Guerzoni, dall’archivio<br />

degli Eredi Ghirri e dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia<br />

e sono un fondo molto corposo, mai prima d’oggi<br />

veramente indagato.<br />

La mostra richiama il ricordo di un’Italia di grande fervore<br />

culturale e intellettuale, quella della fine degli anni ‘60 e i<br />

primi ‘70, con la città di Modena che fa da sfondo con i suoi<br />

incantevoli paesaggi. E’ presente una selezione dei lavori<br />

realizzati da Franco Guerzoni tra il 1970 e il 1978 a partire<br />

dalle fotografie di Ghirri, una serie di scatti che Guerzoni<br />

chiama “irrisolti” e che sono la testimonianza di opere che<br />

non esistono più, di azioni estemporanee, di interventi più o<br />

meno concordati.<br />

Disponibile in mostra il libro di Franco Guerzoni, edito da<br />

Skira e a cura di Giulio Bizzarri che raccoglie le foto che<br />

Ghirri scattò per le opere di Guerzoni dalla fine degli anni<br />

sessanta fino alla fine dei Settanta. Inaugurazione: 9<br />

ottobre, ore 18.00. Triennale di Milano, Viale Emilio<br />

Alemagna, 6 20121 Milano. Per informazioni:<br />

valentina@nicolettarusconi.com, tel. 02 784100<br />

(Annamaria Costa)<br />

FRANCO GUERZONI, POZZE D'ACQUA, 1969. FOTO DI LUIGI GHIRRI<br />

GLI ORIENTALISMI DI FATIMA ABBADI<br />

Orientalismi paralleli la mostra fotografica di<br />

Fatima Abbadi sarà inaugurata sabato 11<br />

ottobre alle 18 presso la Sala Paolo<br />

Costantini del Centro Culturale Candiani di<br />

Mestre (VE). La mostra rientra nella<br />

rassegna Matite in Viaggio in programma<br />

sempre nello stesso centro culturale dal 10 al<br />

12 ottobre, l’esposizione ci offre uno sguardo<br />

nuovo ma soprattutto originale del mondo<br />

arabo. Le immagini di Abbadi si allontano<br />

dallo stereotipo che rappresenta la civiltà<br />

araba, ci avvicinano all’oriente non<br />

stigmatizzato, una fotografica quotidiana,<br />

che coglie il vivere di ogni giorno, quasi<br />

poetico, affettuoso, che la fotografa con le<br />

sue immagini ci regala. Le immagini<br />

sembrano non avere più una posizione<br />

geografica, donne, uomini, spazi e paesaggi<br />

si fondono in una armonia artistica, un senso<br />

di umanità condivisa. Dal 12 ottobre al 30<br />

novembre <strong>2014</strong> Sala Paolo Costantini terzo<br />

piano, orario: dal mercoledì alla domenica<br />

16:00 – 20:00 (Fabio Marigliano)<br />

18 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


© ANN-CHRISTINE WOEHRL<br />

© KRISANNE JOHNSON<br />

FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA<br />

Giunge alla quinta edizione il Festival della <strong>Fotografia</strong> Etica<br />

organizzato dal gruppo fotografico Progetto Immagine che indaga<br />

la fotografia di grande rilievo etico e con un programma molto<br />

ricco di mostre dei più noti fotoreporter internazionali. Il prossimo<br />

17 ottobre Lodi si veste di etica e fotografia con un ricco<br />

programma di dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio,<br />

proiezioni e molte altre iniziative. Il festival quest’anno si svolge dal<br />

17 al 26 ottobre e avrà come campo d’indagine il mondo femminile<br />

e i suoi problemi.<br />

Le donne infatti sono le protagoniste di questa edizione, tra cui:<br />

Olivia Arthur, Jan Grarup, Meeri Koutaniemi, lærke Posselt e Ann-<br />

Christine Woehrl. Il gruppo fotografico Progetto Immagine opera<br />

nel lodigiano da molti anni ed è diventato un punto di riferimento<br />

della fotografia nel territorio. Maggiori informazioni su<br />

www.festivaldellafotografiaetica.it (Daniele D’Amato)<br />

© LAERKE POSSELT<br />

© SANDRO MADDALENA © MEERI KOUTANIEMI<br />

© EMANUELE SATOLLI


FESTIVAL FOTOGRAFICO EUROPEO, LA FOTOGRAFIA IN MOVIMENTO<br />

Dal 18 ottobre al 23 novembre <strong>2014</strong>, in sei comuni tra le provincie di fotografico nazionale, proponendo uno stimolante e completo percorso<br />

Varese e Milano, si svolge la 5a edizione del Festival Fotografico visivo che si articola in 45 mostre, proiezioni, multivisioni, corsi,<br />

Europeo, ideato e organizzato dall’AFI - Archivio Fotografico Italiano, workshop, premio portfolio, premio audiovisivi, lectio magistralis, book<br />

con il patrocinio dei comuni di Busto Arsizio, Castellanza, Gorla day, visite guidate, laboratori, corsi e workshop di vario livello.<br />

Maggiore, Olgiate Olona, Samarate, Legnano e dell’Agenzia del Turismo Volutamente non incentrato su un solo tema, rappresenta una full<br />

della Provincia di Varese, della Provincia di Milano - Casa delle Culture immersion nella fotografia d’autore attraverso i progetti di artisti<br />

nel Mondo e in concorso con un’estesa varietà di associazioni, scuole e italiani e stranieri. Una sorta di fabbrica culturale che si apre all’Europa,<br />

realtà private.<br />

dialogando con i popoli mediante l’arte dello sguardo, mettendo a<br />

Il Festival, che da quest’anno si allarga anche nel territorio di Milano, è fuoco le aspirazioni, i linguaggi e l’inventiva di artisti provenienti da<br />

divenuto ormai uno tra gli appuntamenti più rilevanti nel panorama diverse esperienze. Info www.europhotofestiival.it (Fabio Bravo)<br />

TIFFANY CHUNG<br />

CLAUDIO ARGENTIERO<br />

FRANCESCO CITO<br />

VALERIO BISPURI<br />

20 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


VENEZIA SI DIFENDE<br />

Da una collaborazione tra la<br />

fondazione di Venezia e la<br />

fondazione Musei civici di<br />

Venezia nasce una mostra<br />

fotografica molto<br />

importante, Venezia si<br />

difende, a cura di Claudio<br />

Franzini.<br />

La mostra, che viene<br />

inaugurata il 13 settembre e<br />

resta aperta fino all’8<br />

dicembre <strong>2014</strong>, racconta con<br />

più di 350 immagini originali<br />

l’epoca della Grande Guerra<br />

e di come la città lagunare<br />

ha vissuto quel periodo. La<br />

mostra si articola in quattro<br />

sezioni e descrive sia le<br />

strategie difensive che<br />

Venezia mise in campo per<br />

salvaguardare la città che gli<br />

effetti di quegli attacchi che<br />

Venezia dovette sopportare.<br />

La mostra è prodotta e<br />

organizzata da Civita Tre<br />

Venezie ed è corredata da<br />

un catalogo edito da<br />

Marsilio, a cura di Claudio<br />

Franzini con saggi di Cesare<br />

De Michelis, Camillo Tonini e<br />

Claudio Franzini. Maggiori<br />

informazioni su<br />

www.treoci.org<br />

(Daniele D’Amato)<br />

Dall’alto in basso.<br />

Venezia. Soldati in vedetta su<br />

un’altana, stampa alla<br />

gelatina, 1915-1918.<br />

Venezia. Il Commissario<br />

Arduino Colasanti, Ispettore<br />

Generale dei Monumenti,<br />

assiste allo smontaggio e al<br />

trasporto del monumento a<br />

Bartolomeo Colleoni, stampa<br />

alla gelatina 1917.<br />

Giovanni Scarabello. L’epilogo<br />

dell’incursione aerea.<br />

Il recupero dell’idrovolante<br />

austriaco K. 228 colpito dalla<br />

difesa antiaerea italiana,<br />

stampa alla gelatina,<br />

14 agosto 1917.<br />

Basilica di San Marco, stato di<br />

protezione della chiesa,<br />

stampa alla gelatina, 1916.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 21


IN PROVA<br />

NIKON D810<br />

Le due Nikon D800 e D800E<br />

diventano una cosa sola che si<br />

chiama D810 e rappresenta un<br />

bel passo in avanti rispetto alle<br />

precedenti. Vediamo quale<br />

magine anche nella versione<br />

standard sia negativi come ad<br />

esempio la relativa lentezza in<br />

situazioni dinamiche di ripresa<br />

ad esempio nella fotografia<br />

sportiva ove il peso dei 36<br />

megapixel ad ogni<br />

scatto si fa sentire<br />

specie quando<br />

vengono richiesti<br />

di Michele Buonanni<br />

Il corpo macchina è<br />

quello delle precedenti<br />

D800, imponente, curato e realizzato<br />

con materiali di notevole livello. Bella sia<br />

la finitura nera a piccole scaglie sia il<br />

rivestimento gommato antiscivolo nella<br />

parte centrale e sull’impugnatura.<br />

diversi scatti al secondo.<br />

Nell’ultima generazione di reflex<br />

digitali, Nikon ha adottato la<br />

strada del sensore “senza filtro”<br />

ovvero privo di<br />

filtro Low<br />

Pass; lo<br />

Poco più di due anni fa,<br />

Nikon stabilì quello che è<br />

ancor oggi il record di<br />

quantità di pixel per un apparecchio<br />

reflex con sensore Full Frame,<br />

formato 24x36mm. La<br />

Nikon D800 e la sorella D800E<br />

arrivarono con, a bordo, un mega<br />

sensore da 36 megapixel, uguagliato<br />

a tutt’oggi solo dalla Sony<br />

(indovinate perché…) nella raffinata<br />

A7r la quale non è oltretutto<br />

una reflex ma una CSC. Questo<br />

senza andare a scomodare confronti<br />

con gli apparecchi professionali<br />

medio formato il cui sensore<br />

è comunque di dimensioni<br />

superiori al 24x36mm.<br />

Fin dall’inizio, della D800 furono<br />

proposte due versioni, una<br />

semplice e l’altra contraddistinta<br />

anche dalla lettera E che differivano<br />

essenzialmente per il filtro<br />

anti aliasing presente nella prima<br />

ed assente nella<br />

seconda. Questa<br />

seconda versione<br />

offre in talune<br />

situazioni<br />

di ripresa, una<br />

maggiore nitidezza<br />

d’immagine<br />

con un moderato<br />

rischio di ottenere<br />

effetti di<br />

moirè (interferenze<br />

colorate) quando<br />

si fotografano<br />

trame sottili come<br />

ad esempio una<br />

stoffa o una rete.<br />

Da subito è nata<br />

una concorrenza<br />

tra i due apparecchi<br />

e soprattutto tra<br />

gli utenti che preferivano<br />

l’una o l’altra<br />

versione, scatenando<br />

discussioni tra i fautori<br />

del “senza filtro” e quelli<br />

che invece preferivano la soluzione<br />

tradizionale. Questo ha<br />

fatto passare in secondo piano<br />

altri aspetti della D800 sia positivi<br />

come la grande qualità d’imha<br />

tolto in tutti gli apparecchi<br />

amatoriali, dalla economica<br />

D3300 fino alla evoluta D7100<br />

con positivi effetti per quel che riguarda<br />

la nitidezza d’immagine e<br />

si presume che in un prossimo futuro<br />

saranno sempre di più gli apparecchi<br />

con questa soluzione.<br />

Tale soluzione non poteva non essere<br />

estesa anche alle reflex della<br />

categoria maggiore: quando è arrivato<br />

il momento di pensare ad<br />

un ammodernamento della D800,<br />

alla Nikon hanno preferito puntare<br />

su una reflex unica togliendo il<br />

dubbio tra D800 e D800E. Ecco,<br />

quindi, perché è nata la D810 la<br />

quale racchiude il meglio dei due<br />

apparecchi precedenti ed ha ulteriori<br />

innovazioni in termini di velocità<br />

operativa, funzionalità sia<br />

video sia foto ed una migliore<br />

qualità d’immagine. Cuore<br />

delle novità è la totale<br />

mancanza del filtro<br />

Low Pass come nelle<br />

reflex Nikon di fascia<br />

inferiore, al contrario<br />

della precedente<br />

D800E nella<br />

quale il filtro Low<br />

Pass è presente ma non<br />

funziona come anti aliasing.<br />

Inoltre il processore<br />

d’immagine è adesso<br />

un Expeed 4 di ultima<br />

generazione, più<br />

veloce del precedente<br />

ed<br />

22 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


ne fanno un apparecchio per mani<br />

robuste specie quando al corpo<br />

macchina che da solo sfiora il<br />

chilo di peso, viene abbinato un<br />

obiettivo luminoso e di qualità.<br />

Nonostante questo l’apparecchio<br />

si impugna in modo eccellente<br />

grazie ad un design del corpo in<br />

particolare dell’impugnatura,<br />

molto ben realizzato: le ultime<br />

tre dita ed il palmo della mano<br />

destra permettono di tenere bene<br />

la fotocamera lasciando pollice<br />

ed indice liberi di agire sui comandi<br />

che sono in gran parte a<br />

portata di dito. Il corpo è realizzato<br />

in lega di magnesio leggera<br />

e resistente, rifinita dalla classica<br />

vernice nera opaca con il tipico<br />

effetto a scaglie delle reflex della<br />

casa e da rivestimenti in gomma<br />

antiscivolo distribuiti in modo<br />

adeguato nella parte centrale del<br />

corpo macchina. Nel complesso<br />

la qualità costruttiva è molto elevata<br />

ed il design ottimizzato per<br />

un uso intenso e professionale<br />

della fotocamera.<br />

Nella parte superiore a destra<br />

del pentaprisma troviamo il display<br />

monocromatico di notevoli<br />

dimensioni che raggruppa tutte<br />

le informazioni sul funzionamento<br />

dell’apparecchio. Qui sono<br />

visibili, tempo, diaframma,<br />

modalità di funzionamento, tipo<br />

di lettura esposimetrica, di autofocus,<br />

di formato immagine e<br />

tanti altri parametri di lavoro<br />

della D810. Il display può essere<br />

illuminato per una migliore<br />

visione dei dati. Subito davanti<br />

al display troviamo il<br />

comando per scegliere la<br />

modalità di esposizione;<br />

quattro quelle a disposizione<br />

ovvero program, priorità<br />

dei tempi o dei diaframmi<br />

ed esposizione manuale. Più<br />

avanti troviamo il comando<br />

per far partire la registrazione<br />

del filmato una volta selezionata<br />

questa modalità e<br />

quello per variare intenzionalmente<br />

l’esposizione decisa<br />

in automatismo dall’apparecchio<br />

regolabile in un<br />

arco di ben dieci stop. Ancora<br />

più avanti, sull’impugnatura,<br />

c’è l’interruttore generale<br />

che attiva anche la illuminazione<br />

del display superiore<br />

ed il pulsante di scatto; olin<br />

grado di offrire prestazioni migliori<br />

sia in termini di qualità<br />

d’immagine sia nelle possibilità<br />

operative. Rimangono tutte le ottime<br />

cose della serie precedente<br />

ovvero la costruzione di qualità<br />

con materiali robusti e leggeri al<br />

tempo stesso. La ricca dotazione<br />

di funzioni operative, ulteriormente<br />

ampliate nell’ultima versione<br />

ed una qualità d’immagine<br />

che è ancora migliore grazie ad<br />

una serie di soluzioni tra cui la<br />

citata assenza del filtro Low<br />

Pass, una migliore tenuta del rumore<br />

agli alti valori Iso ed un otturatore<br />

elettronico sulla prima<br />

tendina che riduce drasticamente<br />

i problemi di micro mosso che<br />

si manifestano negli scatti con<br />

tempi lunghi di esposizione effettuati<br />

a mano libera. Vediamo<br />

ora in dettaglio aspetto e comandi<br />

della nuova D810.<br />

Corpo e comandi. L’aspetto<br />

della nuova reflex professionale<br />

Nikon D810 è quello imponente<br />

delle precedenti D800. Già a prima<br />

vista si nota “l’importanza”<br />

di questa reflex digitale che appare<br />

immediatamente come un<br />

apparecchio di fascia alta e<br />

di elevate caratteristiche.<br />

Le dimensioni ed il peso<br />

Una vista della parte superiore della<br />

fotocamera con l’obiettivo 24-70mm<br />

f/2,8. Non vi sono praticamente<br />

differenze con la precedente D800<br />

salvo il pulsante per la selezione del<br />

modo di misurazione che è ora<br />

inserito nella torretta a sinistra.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 23


PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />

L’innesto obiettivi a baionetta Nikon offre l’accesso ad una sterminata serie<br />

di focali sia per il formato FX (full frame) sia per quello DX con il quale<br />

l’apparecchio ritaglia automaticamente la zona coperta dall’obiettivo.<br />

La D810 dispone di due slot per schede di memoria in grado di accettare<br />

una SD ed una CF che possono essere utilizzate separatamente oppure in<br />

tandem. Sotto a sinistra, le prese collocate sul lato sinistro della fotocamera<br />

suddivise in tre sezioni (audio, USB e video). Sotto a destra le due prese<br />

collocate sul frontale riguardano il collegamento con un flash via cavo e<br />

la classica presa multipolare Nikon per telecomandi ed altri accessori.<br />

tre, sul frontale, troviamo la<br />

ghiera anteriore di selezione.<br />

Dalla parte opposta, a sinistra<br />

del pentaprisma, c’è la classica<br />

torretta tipica di molte reflex<br />

Nikon la quale contiene i pulsanti<br />

di comando per alcune funzioni,<br />

in particolare il formato dell’immagine,<br />

il tipo di lettura<br />

esposimetrica (nella D800 questo<br />

comando era dalla parte opposta<br />

separato dagli altri) la sensibilità<br />

Iso che in questo apparecchio<br />

arriva a 12.800 in impostazione<br />

standard e 51.200 in<br />

espansa ed infine il comando per<br />

il bilanciamento del bianco. Premendo<br />

uno di questi pulsanti e<br />

ruotando una delle due ghiere, a<br />

seconda dell’impostazione che si<br />

desidera, è possibile scegliere i<br />

parametri di lavoro. Ad esempio<br />

la Qualità d’immagine (siglata<br />

Qual) permette tramite la ghiera<br />

anteriore, di impostare le dimensioni<br />

dell’immagine e, tramite la<br />

posteriore, il formato di registrazione.<br />

A tale proposito la D810,<br />

24 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


INGRANDIMENTO<br />

Tanta qualità ma anche una sorprendente<br />

facilità nell’ottenere<br />

l’immagine giusta anche con gli<br />

automatismi standard. Questo<br />

in sintesi, il giudizio sulle prestazioni<br />

della nuova Nikon D810<br />

con la quale abbiamo realizzato<br />

un centinaio di scatti ottenendo<br />

sempre il risultato prefissato.<br />

Qui sopra, nell’ingrandimento si<br />

può notare la nitidezza d’immagine.<br />

Sotto una immagine elaborata<br />

in bianconero ed a lato due<br />

immagini ricche di colore.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 25


I RISULTATI DEL TEST TIPA<br />

Il test TIPA della Nikon D810 ha<br />

analizzato i vari aspetti della<br />

resa fotografica di questo<br />

apparecchio. La risposta colore<br />

è leggermente sovra saturata a<br />

causa di una risposta un po’<br />

eccessiva delle sfumature del<br />

blu mentre quelle degli altri<br />

colori vengono riprodotte con<br />

accuratezza. Il sistema di<br />

bilanciamento automatico del<br />

bianco sposta la resa del grigio<br />

chiaro e del bianco verso<br />

tonalità quali il verde ed il<br />

giallo. Dal punto di vista della<br />

nitidezza d’immagine la D810<br />

fornisce una ottima<br />

prestazione, allineata a quella<br />

della D800E e superiore a<br />

quella della D800. I Jpeg forniti<br />

da questo apparecchio<br />

sembrano apparentemente più<br />

morbidi di quelli prodotti dalla<br />

concorrente Canon per il fatto<br />

che quest’ultima utilizza un<br />

filtro di esaltazione della<br />

nitidezza più accentuato.<br />

Nonostante questo le immagini<br />

risultano pulite e con grande<br />

ricchezza di dettagli.<br />

Molto buona anche la pulizia<br />

delle immagini agli elevati<br />

valori Iso con un rumore che<br />

viene contenuto e non risulta<br />

percepibile anche a 6400 Iso.<br />

Notevole anche la gamma<br />

dinamica di oltre 11 stop (11,5<br />

stop per la precisione) che si<br />

mantiene anche a valori Iso<br />

piuttosto alti<br />

JPEG<br />

RAW<br />

Ecco i risultati del test del ritratto: sopra quello realizzato in luce artificiale (neon) e salvato in formato Jpeg e<br />

sotto quello ripreso invece con flash da studio e salvato in formato Raw. La resa dei toni della pelle è di notevole<br />

qualità in entrambi i casi mentre lo sfondo bianco, nella prima foto, risente di un bilanciamento del bianco che<br />

sposta leggermente le tonalità verso il giallo ed il verde. Globalmente comunque un ottimo risultati arricchito da<br />

una resa dei dettagli notevole come ci si deve aspettare da un sensore con ben 36 megapixel.<br />

26 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Caratteristiche accessorie 88,34<br />

Funzionalità 92,15<br />

Risoluzione 95,89<br />

Qualità immagine 95,30<br />

JPEG<br />

RAW<br />

rispetto alla D800, offre anche<br />

un formato Raw con immagine<br />

di dimensioni ridotte (Small Raw<br />

da 16 megapixel). Sotto la torretta<br />

c’è il selettore della cadenza di<br />

ripresa, dotato di blocco di sicurezza,<br />

che contiene le posizioni<br />

di scatto normali, quelle silenziate,<br />

l’autoscatto ed il sollevamento<br />

anticipato dello specchio. C’è<br />

da dire anche che la D810 è nettamente<br />

più silenziosa nello scatto<br />

rispetto alla D800.<br />

Il sistema ottico reflex di mira<br />

si avvale di un pentaprisma di<br />

buone dimensioni e di un oculare<br />

anch’esso ampio che consente<br />

una visione agevole anche a chi<br />

indossa occhiali. All’interno viene<br />

mostrato il 100% della scena<br />

registrata nell’immagine finale e<br />

lo schermo di messa a fuoco, nitido<br />

e luminoso è dotato di diversi<br />

riferimenti che vanno dai sensori<br />

di messa a fuoco, alla zona<br />

di misurazione dell’esposizione<br />

per finire con i riferimenti della<br />

livella elettronica; nella parte<br />

bassa del mirino sono visibili diversi<br />

dati di ripresa mediante un<br />

display realizzato in tecnologia<br />

Oled, di notevole qualità e visibilità<br />

rispetto ai tradizionali led<br />

verdi. L’oculare è dotato di correzione<br />

diottrica e di otturatore che<br />

previene l’ingresso di luce quando<br />

l’apparecchio non è all’occhio.<br />

Nella parte superiore del<br />

pentaprisma è alloggiato un piccolo<br />

ma efficace flash elettronico<br />

in grado di risolvere diverse<br />

situazioni di ripresa ed in grado<br />

di pilotare, in modalità wireless,<br />

uno o più flash separati. Inoltre è<br />

disponibile anche una slitta per il<br />

collegamento di un flash dedicato<br />

esterno da utilizzare in alternativa<br />

a quello interno.<br />

Il retro della Nikon D810, viste<br />

le dimensioni della fotocamera,<br />

è più equilibrato rispetto ad<br />

La batteria di<br />

alimentazione,<br />

contenuta<br />

nell’impugnatura ed<br />

accessibile dal<br />

fondo della<br />

fotocamera, offre<br />

una ottima<br />

autonomia a patto<br />

di non esagerare<br />

con l’impiego di<br />

flash e Live View.<br />

altre reflex nel senso che il grande<br />

display da 3,2 pollici con oltre<br />

un milione di pixel non occupa<br />

tutto il dorso della fotocamera<br />

ma solo una parte. La qualità del<br />

display è notevole, anche se rimane<br />

la sensazione che le immagini<br />

riprodotte abbiano una tonalità<br />

appena più calda del reale<br />

mentre la nitidezza dei dettagli è<br />

di alto livello. A sinistra del display,<br />

nella parte alta vi sono i<br />

comandi per la riproduzione e la<br />

cancellazione delle immagini<br />

contenute in memoria; sulla cornice<br />

a sinistra del display vi sono<br />

invece cinque pulsanti relativi a<br />

varie funzioni. Partendo dall’alto<br />

troviamo il comando che attiva la<br />

visione dei menu di gestione,<br />

quello che protegge le immagini<br />

dalla cancellazione, il comando<br />

per ingrandire l’immagine visibile<br />

a schermo, quello opposto<br />

per ridurne la grandezza ed infine<br />

il comando Ok per confermare<br />

le operazioni selezionate nei<br />

menu. Dalla parte opposta del display,<br />

partendo sempre dall’alto<br />

vi sono due pulsanti, uno relativo<br />

al blocco della lettura esposimetrica<br />

e della misurazione autofocus<br />

ed uno destinato invece ad<br />

attivare il sistema autofocus senza<br />

dover premere a metà corsa il<br />

pulsante di scatto. A destra troviamo<br />

la ghiera posteriore di selezione<br />

collocata opportunamente<br />

proprio dove cade il pollice<br />

della mano destra. A destra del<br />

display c’è invece il classico selettore<br />

a joystick dotato di pulsante<br />

centrale e di interruttore<br />

per la disattivazione; esso serve a<br />

varie funzioni, dalla navigazione<br />

nei menù di gestione alla scelta<br />

del punto di messa a fuoco. Subito<br />

sotto c’è il pulsante siglato “i”<br />

che permette di accedere direttamente<br />

ad alcune funzioni della<br />

fotocamera e, sotto ancora, il co-<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 27


PROVA RUMORE ALLE ELEVATE SENSIBILITÀ<br />

3200 Iso senza NR 6400 Iso senza NR<br />

La tenuta al rumore della D810 alle sensibilità più<br />

elevate è gestita in modo impeccabile dal<br />

processore d’immagine Expeed 4. La differenza<br />

con e senza riduttore di rumore NR è chiaramente<br />

visibile negli ingrandimenti qui a destra. Fino a<br />

6400 Iso con NR attivo (regolabile su più livelli di<br />

intervento) non si percepisce rumore d’immagine<br />

che compare in forma ancora lieve alla sensibilità<br />

superiore che è quella limite standard. Le altre<br />

due sensibilità sono infatti quelle in modalità<br />

espansa e quindi considerate eccezionali, da usare<br />

solo in caso di assoluta necessità.<br />

3200 Iso con NR normale 6400 Iso con NR normale<br />

mando per attivare la funzione<br />

Live View dotato anche del commutatore<br />

per passare da foto a video.<br />

Infine, nella parte bassa,<br />

troviamo il pulsante Info che fa<br />

apparire un completo display<br />

riassuntivo delle funzioni impostate<br />

sulla fotocamera.<br />

Sul frontale vi sono altri comandi.<br />

Guardando l’apparecchio,<br />

a destra dell’obiettivo, partendo<br />

dall’alto troviamo il pulsante<br />

per sollevare il flash incorporato<br />

in posizione operativa,<br />

quello per impostare l’esposizione<br />

a forcella o Auto Bracketing<br />

dotato di una completa serie di<br />

regolazioni sia quanto ad intervalli<br />

di esposizione sia per numero<br />

di fotogrammi, il comando per<br />

le funzioni flash (ghiera di selezione<br />

anteriore per modificarne<br />

l’esposizione, posteriore per scegliere<br />

la modalità di funzionamento),<br />

il pulsante di sblocco<br />

dell’obiettivo ed infine il selettore<br />

di messa a fuoco, auto o manuale,<br />

con un pulsante al centro<br />

che permette di scegliere la modalità<br />

di intervento dell’autofocus.<br />

Sempre nella stessa zona vi<br />

è il microfono del canale sinistro<br />

dell’audio stereo e, vicino ad esso,<br />

due prese, una per il telecomando<br />

ed una per il collegamento<br />

di flash da studio tramite cavetto<br />

con presa standard. Nel lato<br />

opposto troviamo invece il microfono<br />

del canale destro e due<br />

comandi a pulsante, entrambi<br />

programmabili dall’utente con<br />

alcune funzioni, tra cui ad esempio<br />

la previsualizzazione della<br />

profondità di campo. A sinistra<br />

del corpo macchina troviamo<br />

una serie di prese di collegamento<br />

coperte da sportellini gommati;<br />

qui vi sono i collegamenti per<br />

microfono esterno e cuffia, una<br />

presa USB 3.0 e la presa mini<br />

HDMI per l’uscita video digitale.<br />

Dal lato opposto uno sportellino<br />

cela i due slot per schede di<br />

memoria, uno formato Compact-<br />

Flash ed uno SD. Le due schede<br />

possono funzionare separatamente<br />

oppure in coppia: è possibile<br />

scegliere se farle lavorare in<br />

sequenza (una dopo l’altra), in<br />

parallelo con funzioni di backup<br />

istantaneo oppure sempre in parallelo<br />

ma con modalità di registrazione<br />

diverse (una Jpeg ed<br />

una Raw). Infine, una nota sulla<br />

batteria di alimentazione, contenuta<br />

nell’impugnatura ed in grado<br />

di fornire una notevole autonomia<br />

alla fotocamera senza esa-<br />

PROVA VELOCITÀ<br />

Nelle ripresa a raffica la D810 si è comportata<br />

molto bene fornendo una bella striscia di immagini<br />

delle quali riportiamo, per motivi di<br />

spazio, solo i fotogrammi finali. Abbiamo lavorato<br />

con l’obiettivo 70-300mm f/4,5-5,6 alla<br />

focale 200mm con la messa a fuoco continua e<br />

la selezione dei punti di messa a fuoco centrali.<br />

L’apparecchio in questo situazione ha agganciato<br />

subito il soggetto in movimento seguendolo<br />

accuratamente fino quasi alla minima<br />

distanza di messa a fuoco.<br />

28 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


12.800 Iso senza NR 25.600 Iso senza NR 51.200 Iso senza NR<br />

12.800 Iso con NR normale 25.600 Iso con NR normale 51.200 Iso con NR normale<br />

J<br />

L<br />

PRO E CONTRO<br />

Grande qualità d’immagine.<br />

Costruzione robusta.<br />

Mirino nitido e luminoso.<br />

Completa personalizzazione delle funzioni.<br />

Rumore d’immagine contenuto.<br />

Autofocus veloce.<br />

Funzioni video di alto livello.<br />

Manca il display orientabile.<br />

Ingombro elevato.<br />

Prezzo adeguato, purtroppo, alle prestazioni.<br />

Manca Wi-fi a bordo.<br />

gerare con flash o Live View.<br />

Conclusioni. La Nikon D810<br />

rappresenta un netto passo in<br />

avanti rispetto alla D800 nelle<br />

due versioni. E’ una reflex professionale<br />

che piace sicuramente<br />

anche al fotoamatore esperto ed<br />

esigente per la grande varietà di<br />

possibilità che offre. Dal punto<br />

di vista qualitativo è una reflex di<br />

riferimento in tutti i suoi reparti,<br />

dall’autofocus fino alla nitidezza<br />

d’immagine che indubbiamente<br />

ha risentito positivamente della<br />

completa eliminazione del filtro<br />

Low Pass. Qualche peccatuccio<br />

ancora c’è ma la perfezione non<br />

è di questo mondo e comunque<br />

chi se la può permettere si ritroverà<br />

tra le mani una fotocamera<br />

decisamente appagante sia nell’uso<br />

sia nei risultati.<br />

La Nikon D810 è già in distribuzione<br />

e costa poco più di 3000<br />

euro solo corpo. Per info<br />

www.nital.it<br />

nel prossimo numero:<br />

l Analisi tecnica<br />

della Nikon D810,<br />

l il parere del<br />

professionista<br />

l qualità d’immagine<br />

a confronto con la D800<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 29


LE FOTOGRAFIE DEI LETTORI SPIEGATE AI LETTORI<br />

Ingresso libero<br />

PRIMAVERA BRESCIANA<br />

VITTORIO NEGRO, FLERO BS<br />

Fotocamera: reflex Canon 600D. Sensore: 18 megapixel. Sensibilità: 200 Iso.<br />

Obiettivo: Canon 18-55mm alla massima lunghezza focale. Esposizione: a priorità del diaframma.<br />

"<strong>Fotografia</strong> scattata nella tarda mattinata in via Pia Marta a Brescia, nelle vicinanze del Castello. Nessuna difficoltà di ripresa”.<br />

A prima vista sembra uno scatto banale di un balcone riccamente fiorito, ma questa fotografia racconta anche altro. Anzitutto la cornice<br />

vuota della finestra aperta chiama in causa la persona che con orgoglio cura il suo balcone, qualcuno che ama la bellezza e l’ordine. Poi<br />

l’inquadratura piena ed essenziale produce un effetto gradevole all’occhio ed evoca un senso di vita tranquilla. Infine la luce, che<br />

probabilmente proviene dalla facciata di fronte, è intensa e diffusa e delinea riccamente il soggetto.<br />

30 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


RED<br />

GIANCARLO MELLONI, PIEVE DI CENTO BO<br />

Fotocamera: compatta zoom Panasonic Lumix FZ50. Sensore: 10 megapixel. Sensibilità: n.d.<br />

Obiettivo: zoom 35-420mm equivalenti. Esposizione: auto.<br />

"Burano: mi ha colpito il colore intenso del camino; passando da quelle parti è impossibile ignorarlo”.<br />

Un’immagine minimalista e divertente allo sguardo, con le due appendici di entrata aria e uscita fumi su un<br />

muro ricco di trama superficiale verniciato di fresco. Anche in questo caso la fotografia invita a pensare a<br />

cosa ci sia dietro la superficie esterna e al calore di un camino nei giorni di un inverno lagunare.<br />

Con l’occasione invitiamo comunque i lettori che ambiscano ad essere pubblicati in Ingresso Libero ad<br />

essere meno stringati nei loro commenti e nei dati tecnici di ripresa. In fin dei conti il sottotitolo della<br />

rubrica è “Le fotografie dei lettori spiegate ai lettori”...<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 31


Ingresso libero<br />

L’INCENDIO<br />

DAVIDE CIARLANTINI, ROMA<br />

Fotocamera: reflex Canon EOS 60D. Sensore: 18 megapixel. Sensibilità: 100 Iso. Obiettivo: zoom Canon 17-40mm f/4.<br />

Esposizione: 1/8 sec a f/20. Note: aggiustamento dei livelli in Photoshop.<br />

“Un movimento in verticale della fotocamera, abbinato ad un tempo di scatto lungo, ha prodotto questa foto astratta. Le<br />

‘fiamme’ altro non sono che un vaso di gelsomini sul parapetto del mio balcone, mentre il ‘fumo’, in secondo piano, i pini<br />

Marittimi del giardino condominiale”.<br />

Un esempio di quale capacità di astrazione sia possibile ottenere con una macchina fotografica. Qui l’autore è stato bravo<br />

ad inventare un effetto mosso che trasfigura completamente il soggetto, la cui resa è inoltre molto convincente.<br />

32 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


L’ANSIA DEL FOTOGRAFO<br />

MARINA MARIANESCHI, ROMA<br />

Fotocamera: reflex Nikon D5000. Sensore: 12 megapixel. Sensibilità: 1600 Iso. Obiettivo: Nikkor AF-S 18-70mm f/3,5-4,5.<br />

Esposizione: 1/8 sec a f/5. Note: modifiche con Photoscape.<br />

“Durante un saggio di danza ero preoccupata della buona riuscita delle mie foto. Ma le mie speranze si sono<br />

rinfrancate quando ho visto eseguire questo balletto che aveva come nome ‘l'ansia’. Una volta tornata a casa<br />

guardando le foto al computer mi sono resa conto che in questa fotografia il mosso non era una pecca”.<br />

In fotografia ci sono due tipi di mosso: quello del soggetto e quello dell’apparecchio fotografico. In questa<br />

immagine i mossi sono presenti entrambi, ma stavolta andiamo contro tutte le regole ed abbiamo deciso che se<br />

l’autrice voleva trasmetterci una sensazione di ansia... ci è perfettamente riuscita.<br />

LE FOTOGRAFIE PUBBLICATE SARANNO COMPENSATE CON<br />

L’ULTIMO TITOLO DELLA COLLANA “LA BIBLIOTECA DEL FOTOGRAFO”<br />

“Ingresso libero” è la galleria delle vostre immagini più belle. Una rubrica aperta alla<br />

collaborazione di chi desidera condividere con tutti i lettori le proprie esperienze<br />

spiegando cosa ha portato alla realizzazione e come la fotografia è stata tecnicamente<br />

ottenuta. La pubblicazione sarà motivo di soddisfazione personale, ma costituirà anche<br />

un dialogo fra lettori e motivo di ispirazione per tutti.<br />

INVIO FOTOGRAFIE. Fotografie digitali, digitalizzate, stampe o diapositive, dovranno essere inviate seguendo attentamente<br />

le istruzioni nel box “Come inviare le vostre fotografie” pubblicato nelle ultime pagine. I file digitali dovranno essere<br />

inviati per email, le copie o le diapositve in busta chiusa ai rispettivi indirizzi specificati nelle istruzioni.<br />

Le fotografie inviate non saranno restituite.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 33


IN PROVA<br />

Sigma dp2 Quattro<br />

Fino dagli esordi la produzione<br />

di reflex e compatte di<br />

Sigma, apprezzato fabbricante<br />

di obiettivi “universali” di<br />

qualità, è andata di pari passo con<br />

lo sviluppo dei sensori Foveon,<br />

dispositivi di acquisizione immagine<br />

basati su un’architettura diversa<br />

da quella dei sensori tradizionali,<br />

una architettura, come<br />

molti sanno, a tre strati, uno per<br />

ogni colore primario dell’immagine,<br />

mentre tutti gli altri<br />

sensori fotografici hanno<br />

un solo strato sul<br />

quale è disposta una<br />

griglia di filtri colorati.<br />

La storia inizia nel<br />

lontano 2002 con la reflex<br />

Sigma SD9 con sensore<br />

Foveon X3 da 3MP per strato,<br />

che diventano nove contando i<br />

tre strati, e prosegue con altri<br />

modelli per arrivare alla SD1<br />

Merrill del 2012 che è una<br />

15,3MPx3. La linea di compatte<br />

inizia invece con la Sigma dp1<br />

del 2006, dotata di Foveon X3 da<br />

5MPx3 e corredata di obiettivo<br />

non intercambiabile<br />

a focale fissa<br />

28mm equivalenti.<br />

Dalla dp1 in poi, che<br />

tra parentesi è stata la<br />

prima compatta equipaggiata<br />

di sensore da<br />

reflex (Aps-C), Sigma<br />

ha continuato la produzione<br />

di queste fotocamere,<br />

con sensori<br />

via via più performanti,<br />

ma sempre articolando<br />

la produzione<br />

su tre lunghezze<br />

focali, 28mm, 50mm<br />

(o 45mm) e 75mm siglate<br />

rispettivamente dp1, dp2 e dp3.<br />

La nuova Sigma dp2 Quattro<br />

che proviamo qui non fa eccezione,<br />

ma rispetto ai precedenti modelli<br />

alza il tiro, proponendosi<br />

con un design decisamente<br />

spiazzante, che prova a rimodellare<br />

il concetto di ergonomia fotografica<br />

in termini… futuristici.<br />

di Eugenio Martorelli<br />

Ha una linea avveniristica<br />

e un nuovo sensore Foveon<br />

da 29MP. Luci e ombre di una<br />

macchina fuori dal comune<br />

Iniziamo proprio dalla forma,<br />

che secondo noi è visivamente<br />

molto interessante. Ma lo è altrettanto<br />

in termini di usabilità?<br />

Anzitutto la macchina non è piccola,<br />

perché è lunga 16cm, è alta<br />

quasi 7cm ed è profonda poco<br />

più di 8cm, dal frontale dell’obiettivo<br />

all’impugnatura, che è<br />

La Sigma dp2 Quattro è<br />

caratterizzata da un design<br />

indubbiamente originale. Le due<br />

ghiere superiori offrono un ottimo<br />

controllo sia in ripresa sia in<br />

revisione. La ghiera dell’obiettivo<br />

fisso da 45mm equivalenti serve<br />

per la messa a fuoco<br />

manuale, funzione bene<br />

implementata dalla<br />

macchina.<br />

protesa all’indietro invece che in<br />

avanti. All’inizio la presa in mano<br />

è sconcertante, ma poi le dita<br />

trovano la loro via, specie se la<br />

mano sinistra sostiene l’obiettivo,<br />

per faciltare lo spostamento del<br />

pollice che agisce sui comandi<br />

posteriori. Molto comode le due<br />

ghiere di controllo sulla sommità.<br />

Sul dorso il display TFT da 3” e<br />

920mila pixel è allineato tutto a<br />

sinistra, ma l’area occupata<br />

dall’immagine è meno ampia<br />

della cornice. Premendo Focus<br />

sul selettore a quattro vie si<br />

accede alla messa a fuoco<br />

manuale; premendolo al centro<br />

si ingrandisce il dettaglio del<br />

soggetto.<br />

34 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Il modo migliore di usarla secondo<br />

noi è con la cinghia in tensione<br />

dietro il collo; si creano così<br />

tre punti di ancoraggio che riducono<br />

molto il rischio di mosso<br />

con tempi di scatto lunghi, che<br />

come vedremo la macchina<br />

porta a usare. La costruzione,<br />

sia per finiture sia<br />

per materiali, è di qualità.<br />

Osserviamo però che, data<br />

la forma e le dimensioni<br />

non propriamente tascabili,<br />

per riporla servono o la sua<br />

custodia accessoria oppure<br />

una borsa fotografica in cui<br />

infilarla in verticale. Insomma,<br />

se le compatte in genere somigliano<br />

a delle saponette, la<br />

Sigma dp2 Quattro invece è più<br />

simile a una… colt.<br />

Con la nuova versione del Foveon<br />

X3, che fa il suo debutto<br />

sulla dp2, Sigma modifica radicalmente<br />

la struttura del sensore,<br />

che rimane sì a tre strati, ma con<br />

una diversa distribuzione dei<br />

pixel su ognuno di essi. Rimandandovi<br />

anche al riquadro nell’ultima<br />

pagina dell’articolo, qui<br />

diciamo che si tratta di un sensore<br />

formato Aps-C in cui lo strato<br />

superiore è composto da 19,6<br />

milioni di piexel blu e registra sia<br />

i dati di luminanza dell’immagine<br />

(cioè il dettaglio) sia quelli<br />

cromatici relativi alla componente<br />

blu della luce (uno dei tre colori<br />

primari). Lo strato intermedio<br />

verde e quello inferiore rosso<br />

hanno ciascuno una risoluzione<br />

di 4,9MP (quindi hanno dei pixel<br />

più grandi) ma registrano solo le<br />

rispettive componenti cromatiche<br />

della luce. Durante la fase di<br />

elaborazione successiva allo<br />

scatto il processore immagine<br />

(TRUE III) applica i dati di luminanza<br />

catturati dallo strato superiore<br />

agli strati blu, verde e rosso.<br />

In questo modo ogni singolo<br />

pixel dell’immagine restituisce il<br />

suo dato di luminanza e di crominanza,<br />

a differenza di quanto avviene<br />

nei sensori tradizionali a<br />

strato singolo basati sulla maschera<br />

di Bayer, un mosaico di<br />

filtri posti davanti ai pixel in cui<br />

quelli verdi (che sono il 50% del<br />

totale) sono sensibili alla luminanza,<br />

mentre quelli blu e rossi<br />

(25% e 25%) registrano i dati di<br />

crominanza. L’immagine finale<br />

J<br />

L<br />

PRO E CONTRO<br />

Sul frontale, a parte<br />

i fori del microfono<br />

(per registrare<br />

appunti audio; la<br />

dp2 Quattro non<br />

gira video!) e la<br />

presa antiscivolo<br />

“minimal”<br />

sull’impugnatura<br />

non sono presenti<br />

altri elementi. Le<br />

due ghiere di<br />

controllo sono<br />

posizionate molto<br />

bene ed anche gli<br />

attacchi per la<br />

cinghia tengono la<br />

macchina bene in<br />

verticale. A lato il<br />

vano batteria è<br />

sotto l’impugnatura,<br />

mentre quello per la<br />

scheda di memoria<br />

SD (e la presa USB)<br />

è sulla sinistra,<br />

protetto da uno<br />

sportellino in<br />

gomma morbida.<br />

Immagini definite, plastiche e ricche di sfumature.<br />

Obiettivo di qualità, corretto otticamente.<br />

Ergonomia funzionale.<br />

Semplicità di utilizzo.<br />

Rumore digitale presente già a 800 Iso.<br />

Autonomia abbastanza limitata.<br />

Un display orientabile non ci starebbe male.<br />

viene ricostruita attraverso un algoritmo<br />

di demosaicizzazione,<br />

che per interpolazione ricrea i dati<br />

mancanti. Per questo alcuni sostengono<br />

che in un sensore a maschera<br />

di Bayer la risoluzione<br />

reale è solo la metà di quella dei<br />

pixel effettivamente presenti. Ma<br />

la questione ben più complessa e<br />

non l’affronteremo qui.<br />

Sta di fatto che sommando i<br />

pixel di tutti e tre gli strati del Foveon<br />

Quattro otteniamo un valore<br />

di circa 29MP, mentre se raddoppiamo<br />

quella del primo strato<br />

otteniamo una risoluzione “equivalente”,<br />

rispetto ai sensori monostrato,<br />

di circa 38MP, ossia vicina<br />

ai 36MP dei sensori<br />

24x36mm della Sony 7R e della<br />

Nikon D810. Ma quale sia la<br />

realtà pratica ce lo possono dire<br />

solo le immagini e quelle prodotte<br />

dalla Sigma dp2 Quattro, se riprese<br />

nelle giuste condizioni, sono<br />

a dir poco splendide su tutti<br />

fronti: definizione, cromatismi,<br />

plasticità. Immagini in grado di<br />

rivaleggiare con quelle delle reflex<br />

appena citate e anche con<br />

quelle di alcune medio formato<br />

digitali con sensore ancora più<br />

grande.<br />

Abbiamo detto “giuste condizioni”<br />

perché questo sensore, per<br />

certi versi straordinario, presenta<br />

un limite intrinseco che è rappresentato<br />

dalla sua scarsa sensibilità.<br />

In altre parole, il Foveon X3<br />

Quattro, anche se è migliorato rispetto<br />

alle precedenti versioni, dà<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 35


SIGMA dp2 QUATTRO: PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />

Quando si troca ad operare nelle giuste condizioni di luce, l’obiettivo e il<br />

sensore Foveon X3 Quattro della dp2 sono in grado di produrre immagini<br />

di qualità molto elevata, in termini di risoluzione, plasticità e cromatismi.<br />

Ne sono una prova i pomodori qui a lato (1/125 sec f/8 100 Iso) e il cesto<br />

di fagiolini in basso (1/125 sec f/5,6 100 Iso). Da notare che a tutta apertura<br />

l’obiettivo 30mm f/2,8 ha una zona di nitidezza limitata (più marcata, ovviamente,<br />

a distanza ravvicinata, il che produce sfocati efficaci, sotto.<br />

La gamma dinamica del sensore è solo nella norma, ma la macchina dispone<br />

comunque di una funzione “curve” in grado di ampliarla. Ciò che in ogni<br />

caso colpisce di più sono la definizione e la ricchezza dei dettagli.<br />

INGRANDIMENTO<br />

36 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


La Sigma dp2 Quattro ci ha accompagnati in una visita al<br />

Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (RA), uno<br />

dei più importanti al mondo per ricchezza e qualità delle<br />

collezioni (www.micfaenza.org), luogo dove è permesso<br />

fotografare, anche col flash (che la dp2 peraltro non ha).<br />

Per le riprese abbiamo settato White Balance e Iso in Auto<br />

(col limite a 800 Iso) e l’esposizione Program. Scattando in<br />

formato 1:1 abbiamo fotografato i pezzi che più attiravano<br />

la nostra attenzione, con risultati veramente interessanti.<br />

Notate la plasticità della testa qui a lato e di come<br />

l’esposimetro abbia tenuto conto dello sfondo molto luminoso.<br />

Fotografare il vasellame delle vetrine, poi, ha prodotto<br />

risultati quasi da catalogo (riflessi a parte).<br />

Il dettaglio ingrandito qui a lato, nella pagina accanto, è ricavato da un file<br />

5424x3616 pixel (19,6MP) che è la risoluzione del solo strato superiore (blu)<br />

del Foveon X3 Quattro. Ad essa va aggiunta quella degli altri due strati del<br />

sensore (rosso e verde), ciascuno da 4,9MP, per un totale di circa 29MP. La<br />

qualità dell’immagine, aiutata anche dal progetto ottico dell’obiettivo, non<br />

deve quindi sorprendere, così come la sua naturalezza visiva.<br />

La Sigma dp2 Quattro permette di scattare in una varietà di formati<br />

immagine: 21:9, 16:9, 3:3, 4:3 e 1:1. Sfruttando quello più panoramico<br />

(21:9 nell’esempio sopra) è possibile creare un’illusione grandangolare<br />

nonostante l’obiettivo equivalga a un “normale” da 45mm. E’ inoltre<br />

possibile attivare una livella elettronica, utilissima per tenere dritto<br />

l’orizzonte. Quasi tutti i fotografi pendono leggermente da una parte...<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 37


PROVA RUMORE ISO<br />

100 Iso<br />

La Sigma dp2 Quattro ha una gamma di<br />

sensibilità che va da 100 a 6400 Iso ed è<br />

possibile impostare in macchina sia il limite<br />

inferiore sia quello superiore degli Iso Auto.<br />

Il rumore digitale già percepibile in termini<br />

di granulosità a 400 Iso, inizia a<br />

manifestarsi a 800 Iso e diventa<br />

decisamente evidente a 1600 Iso, sia con<br />

artefatti cromatici casuali sull’immagine, sia<br />

con slittamenti nella resa dei colori, che<br />

oltretutto possono arrivare a sbordare uno<br />

nell’altro.<br />

Se non si conoscono i sensori della Foveon,<br />

c’è di che rimanere sconcertati, viste le<br />

prestazioni a cui siamo oggi abituati. Ma i<br />

prodotti della controllata di Sigma sono<br />

fatti così: forniscono immagini eccezionali a<br />

valori Iso bassi, ma se il segnale deve<br />

essere amplificato elettricamente per<br />

aumentare la sensibilità allora cominciano i<br />

dolori. Ciò dipende da problemi non ancora<br />

risolti relativi all’architettura a tre strati del<br />

sensore. Il Foveon X3 Quattro, comunque,<br />

rappresenta un passo in avanti rispetto ai<br />

modelli precedenti.<br />

200 Iso 400 Iso<br />

800 Iso 1600 Iso<br />

3200 Iso 6400 Iso<br />

il meglio di sé a valori Iso bassi,<br />

mentre già a partire dagli 800 Iso<br />

le immagini si degradano in proporzione<br />

diretta all’aumento di<br />

sensibilità, ossia di amplificazione<br />

del segnale. Per certi versi questo<br />

sensore va pensato come una<br />

pellicola fotografica invertibile di<br />

sensibilità medio bassa (alla quale<br />

peraltro somiglia, con la struttura<br />

a tre strati) che, se la si tira<br />

troppo, sgrana e dilava i colori.<br />

Nel Foveon X3 è il rumore digitale<br />

a manifestarsi, con artefatti colorati<br />

a disposizione casuale già a<br />

1600 Iso e sbordature di un colore<br />

sull’altro. Se invece si rimane<br />

sui 100-200 Iso e la luce è quella<br />

giusta, allora sono meraviglie.<br />

Il consiglio secondo noi è quello<br />

impostare il valore massimo<br />

degli Iso automatici su 800 Iso e<br />

scordarsi di tutto ciò che sta oltre.<br />

Ed è per questo che prima abbiamo<br />

parlato di tempi di scatto lunghi…<br />

Altro consiglio è quello di<br />

fotografare in Raw (elaborando<br />

le immagini col software gratuito<br />

Sigma Pro Photo 6) e di disabilitare<br />

la funzione di ampliamento<br />

della gamma dinamica, perché ci<br />

sembra che contribuisca a portare<br />

un po’ di rumore nelle ombre anche<br />

a 400 Iso. E sempre in tema<br />

di qualità delle immagini segnaliamo<br />

che il bilanciamento automatico<br />

del bianco è molto buono<br />

e che l’obiettivo fisso 30mm<br />

f/2,8 (45mm equivalenti nel<br />

24x36mm) è veramente un ottimo<br />

progetto ottico, perfettamente<br />

ottimizzato per il sensore, ma non<br />

ci stupisce, perché Sigma è una<br />

ditta che sa il fatto suo.<br />

In sintesi, la dp2 Quattro nonostante<br />

l’aspetto avveniristico è un<br />

apparecchio conservatore e sperimentale<br />

allo stesso tempo, che<br />

non gira video, non ha il flash incorporato,<br />

ha i modi di esposizione<br />

tradizionali (PASM) e nulla<br />

più. L’esposimetro (valutativo, a<br />

prevalenza centrale e spot) fa bene<br />

il suo lavoro, l’AF a nove punti<br />

selezionabili è preciso senza essere<br />

un fulmine di guerra, la reattività<br />

complessiva è discreta, tenendo<br />

conto della mole di dati in<br />

ballo (un file Raw è sui 60MP).<br />

Un appunto lo facciamo all’autonomia,<br />

che dichiara 200 scatti ma<br />

secondo noi in modo ottimistico;<br />

meglio una batteria di riserva.<br />

38 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


LA TECNOLOGIA DEL FOVEON 4:1:1 E DELL’OTTICA<br />

Il Foveon X3 Quattro misura<br />

23,5x15,7mm (Aps-C) e si chiama<br />

così perché la sua architettura<br />

segue uno schema 4:1:1,<br />

ossia il primo strato del sensore,<br />

composto da pixel blu, ha<br />

quattro volte il numero di fotoelementi<br />

dei due strati sottostanti,<br />

composti da pixel verdi e<br />

rossi. I numeri sono 19,6MP,<br />

4,9MP e 4,9MP, per una risoluzione<br />

totale di circa 29MP. Lo<br />

strato superiore registra i dati<br />

di luminanza dell'immagine ed<br />

anche quelli di crominanza relativi<br />

al colore primario blu; gli<br />

strati inferiori registrano invece<br />

i soli dati di crominanza dei rispettivi<br />

colori primari. In fase di<br />

elaborazione, effettuata dal<br />

processore immagine TRUE III<br />

(Three-layer Responsive Ultimate<br />

Engine), i dati di luminanza<br />

catturati dal primo strato<br />

vengono applicati agli strati<br />

blu, verde e rosso, per cui ogni<br />

singolo pixel dispone dei dati di<br />

luminanza e crominanza.<br />

Rispetto ai precedenti Foveon<br />

che avevano lo stesso numero<br />

di pixel per ogni singolo strato,<br />

la tecnologia usata nel tipo<br />

Quattro permette di ridurre la<br />

quantità di dati elaborata mantenendo<br />

un'elevata risoluzione.<br />

Inoltre, essendo quattro volte di<br />

meno, i pixel verdi e rossi sono<br />

anche quattro volte più grandi,<br />

permettendo, rispetto ai precedenti<br />

Foveon, una gestione migliore<br />

della sensibilità Iso.<br />

Al sensore della Sigma dp2 Quattro<br />

è abbinato un obiettivo fisso<br />

ottimizzato per esso. Il 30mm<br />

f/2,8 che correda la macchina è<br />

composto da 8 lenti in 6 gruppi<br />

con un elemento asferico, mette a<br />

fuoco fino a 28cm e ha la filettatura<br />

filtri da 58mm. Il progetto restituisce<br />

immagini molto corrette<br />

otticamente.<br />

Come si vede poi nel disegno tecnico<br />

qui sopra, la lente anteriore è<br />

Immagine ufficiale del Foveon X3<br />

Quattro. A lato, lo schema con cui<br />

Sigma illustra le differenze fra il<br />

suo sensore e quello tradizionale<br />

a maschera di Bayer. Sotto e a sinistra,<br />

spaccato del 30mm f/2,8<br />

che correda la dp2; come si vede,<br />

l’ottica, 8 lenti in 6 gruppi, con un<br />

elemento asferico (evidenziato),<br />

ha la lente di dimensioni maggiori<br />

rivolta verso il sensore.<br />

molto più piccola di quella posteriore,<br />

che va a coprire interamente<br />

il sensore ed è vicissima<br />

ad esso. Ecco perché il corpo<br />

macchina vero e proprio della<br />

nuova linea di compatte Sigma<br />

riesce ad essere così sottile.<br />

IN ARRIVO ANCHE LA dp1 Quattro COL 28mm<br />

Come è già avvenuto con la precedente serie Merrill, dopo la<br />

dp2 Quattro è in arrivo anche la dp1 Quattro, che si differenzia<br />

solo per la lunghezza focale dell’obiettivo fisso, che equivale a<br />

un 28mm f/2,8, composto da 9 elementi in 8 gruppi. Per il 2015<br />

Sigma ha poi annunciato una dp3 Quattro, che monterà un medio<br />

tele da 75mm equivalenti.<br />

Tutte le fotocamere, inoltre, accetteranno lo strano accessorio<br />

che vedete qui a lato montato sul display della dp1 Quattro. Si<br />

tratta del View Finder LVF-01, dotato di oculare obiettivo e di correzione<br />

diottrica. L’ingrandimento prodotto dal mirino è 2,5x. E’<br />

interessante osservare come Sigma con le sue fotocamere col Foveon<br />

sia allo stesso tempo innovativa e rivolta a soluzioni adottate<br />

in passato, specie nel medio formato a pellicola.<br />

Concludendo, la Sigma dp2<br />

Quattro rappresenta probabilmente<br />

la macchina col migliore<br />

rapporto qualità-prezzo (circa<br />

900 euro) per chi cerca immagini<br />

di standard elevatissimo, se se ne<br />

accettano le limitazioni. Riprese<br />

meditate più che istantanee, quindi;<br />

still life e paesaggio più che<br />

reportage; treppiedi oppure flash<br />

sulla slitta, alla vecchia maniera.<br />

E abbiamo l’impressione che<br />

possa andare bene anche a un fotografo<br />

di moda, magari come<br />

macchina per appunti. L’importante<br />

che ci sia luce. Se c’è luce,<br />

allora sono faville. l<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 39


NOVITÀ<br />

PHOTOKINA <strong>2014</strong><br />

Poche ma consistenti le<br />

novità di fotocamere ed<br />

obiettivi alla Photokina<br />

<strong>2014</strong>. In particolare si tratta di<br />

apparecchi già ampiamente<br />

annunciati tranne la innovativa<br />

Samsung NX1, una CSC di alte<br />

prestazioni che stabilisce diversi<br />

record, ad esempio nel<br />

numero di pixel e nella velocità<br />

di scatto a raffica. Ecco un<br />

elenco dei marchi con le rispettive<br />

novità.<br />

Canon. La novità più attesa<br />

era sicuramente la nuova versione<br />

della reflex EOS 7D ormai in<br />

produzione dal 2009. Una versione<br />

annunciata da molto tempo<br />

su Internet con indiscrezioni che<br />

si sono poi rivelate fondate. La<br />

EOS 7D Mark II, questo il nome<br />

della nuova Canon, rappresenta<br />

la massima espressione nella<br />

gamma di reflex con sensore<br />

Aps-C del produttore giapponese.<br />

Si colloca infatti sopra alla attuale<br />

70D ma ha caratteristiche<br />

costruttive e prestazioni nettamente<br />

superiori soprattutto in<br />

termini velocistici. La nuova 7D<br />

Mark II nasce, ed il produttore lo<br />

sottolinea più volte, per la fotografia<br />

d’azione, sportiva in particolare,<br />

grazie ad una dotazione<br />

tecnica da far invidia ad una reflex<br />

professionale nata per questo<br />

genere di fotografia. La 7D<br />

Mark II infatti (peraltro come la<br />

precedente 7D) è dotata di doppio<br />

processore d’immagine, soluzione<br />

in grado di velocizzare<br />

tutte le operazioni in fase di ripresa<br />

dalla messa a fuoco automatica<br />

alla elaborazione e registrazione<br />

dei file sulle schede di<br />

memoria. Nella nuova versione<br />

Mark II i due processori Digic 6<br />

spingono le prestazioni dell’apparecchio<br />

proprio verso la fotografia<br />

sportiva grazie alla capacità<br />

di mettere a fuoco istantaneamente<br />

il soggetto ed alla possibilità<br />

di scattare fino a dieci fotogrammi<br />

al secondo; il sistema<br />

autofocus si avvale di un nuovo<br />

Uno sguardo alle novità<br />

presentate alla Fiera di Colonia<br />

dalle maggiori aziende del<br />

settore fotografico<br />

modulo con 65 punti a croce, con<br />

punto centrale a doppia croce in<br />

grado di lavorare fino a -3EV e<br />

può essere personalizzato mediante<br />

una serie di menu analoghi<br />

a quelli della reflex professionale<br />

1D X.<br />

Il sensore è un Cmos formato<br />

Aps-c di nuova progettazione<br />

con 20,2 megapixel in grado di<br />

lavorare fino a 16.000 Iso in modalità<br />

nativa ed a 51.200 in modalità<br />

espansa: nuovo anche il sistema<br />

di misurazione della espo-<br />

di Michele Buonanni<br />

sizione che si avvale di un modulo<br />

con 150.000 pixel in grado<br />

di rilevare sia la luce visibile sia<br />

l’IR ed anche lo sfarfallio, prima<br />

volta per un apparecchio fotografico<br />

di questo tipo. Grazie al<br />

rilevamento dello sfarfallio la<br />

fotocamera espone solo quando<br />

la luce raggiunge il suo picco<br />

massimo e non nelle fasi intermedie<br />

che non possono essere<br />

colte dall’occhio umano per la<br />

persistenza dell’immagine sulla<br />

retina.<br />

Novità anche nella sezione video<br />

ove, oltre alla presenza del<br />

sistema AF Dual Pixel che assicura<br />

una messa a fuoco progressiva,<br />

arriva la possibilità di personalizzare<br />

(prima volta in una<br />

EOS) sia la velocità della messa<br />

a fuoco Servo sia la sensibilità di<br />

tracciamento del soggetto. L’apparecchio<br />

può registrare filmati<br />

dalla cadenza di 24p a quella di<br />

60p e l’uscita HDMI della fotocamera<br />

può essere collegata ad<br />

un registratore esterno; inoltre<br />

sono presenti sia la presa microfono<br />

sia quella cuffia oltre ad<br />

un microfono interno di nuova<br />

concezione. Completano le caratteristiche,<br />

la presenza di un sistema<br />

GPS incorporato, del doppio<br />

slot per schede di memoria<br />

CF ed SD e della bussola. L’apparecchio<br />

sarà disponibile dal<br />

prossimo mese ad un prezzo di<br />

1840 euro solo corpo.<br />

40 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


La nuova reflex al top<br />

della gamma amatoriale<br />

di Canon, la EOS 7D Mark<br />

II è in realtà in grado di<br />

fare ripresa sportiva di<br />

livello professionale<br />

grazie alle prestazioni<br />

velocistiche di messa a<br />

fuoco e scatto.<br />

Completamente<br />

ridisegnata all’interno<br />

mantiene l’aspetto<br />

solido della precedente<br />

versione. Sotto a<br />

sinistra, la piccola e<br />

raffinata compatta<br />

PowerShot G7 X<br />

con sensore da<br />

un pollice.<br />

A sinistra il super tele<br />

professionale e compatto<br />

400mm f/4 DO e qui sotto il<br />

Pancake 24mm f/2,8, da<br />

utilizzare come ottica<br />

standard tuttofare per il<br />

formato Aps-c.<br />

Altra novità assoluta è la fotocamera<br />

Canon PowerShot G7 X.<br />

Si tratta di un apparecchio che si<br />

pone al vertice della gamma G<br />

ma al disotto della ammiraglia<br />

G1 X Mark II dalla quale però è<br />

distante solo poche decine di euro<br />

e rispetto alla quale è più piccola<br />

e leggera. Per questo apparecchio,<br />

la Canon ha scelto un<br />

sensore da un pollice, soluzione<br />

ormai condivisa da parecchi fabbricanti<br />

per le loro fotocamere,<br />

sia CSC sia compatte, di qualità.<br />

In particolare la G7 X adotta un<br />

Cmos retroilluminato con 20<br />

megapixel abbinato ad un obiettivo<br />

zoom di elevata luminosità<br />

(f/1,8-2,8) equivalente ad un 24-<br />

100mm nel formato 35mm. Il<br />

processore d’immagine Digic 6<br />

assicura prontezza alle varie operazioni<br />

di scatto offrendo anche<br />

prestazioni notevoli in termini di<br />

sensibilità di lavoro la quale arriva<br />

a 12.800 Iso. Il sistema autofocus<br />

a 31 zone disposte su tutta<br />

l’area inquadrata è in grado di<br />

lavorare anche in scarsa luce ed<br />

aggancia i soggetti in movimento<br />

mentre la raffica a 6,5 fotogrammi<br />

al secondo può essere mantenuta<br />

per centinaia di scatti. Tra le<br />

altre caratteristiche vanno citati<br />

la ghiera sull’obiettivo per impostare<br />

le funzioni, il corpo macchina<br />

in metallo, il display con<br />

funzioni touch anche per autofocus<br />

e scatto e la possibilità di registrare<br />

anche in formato Raw.<br />

Dal punto di vista del video, la<br />

nuova Canon PowerShot G7 X<br />

garantisce una completa gamma<br />

di funzioni che vanno dalla possibilità<br />

di esporre in manuale fino<br />

alla cadenza di ripresa 60p ed<br />

allo stabilizzatore d’immagine su<br />

cinque assi che garantisce, a detta<br />

di Canon, riprese stabili anche<br />

in condizioni difficili come ad<br />

esempio dal finestrino dell’auto.<br />

Presenti inoltre gli effetti speciali<br />

già visti sulla G1 X Mark II come<br />

la modalità Star per riprese di<br />

cieli stellati o l’HDR diretto e le<br />

connessioni wireless sia Wi-fi<br />

sia NFC. La G7 X sarà disponibile<br />

a partire dal mese prossimo<br />

ad un prezzo di 700 euro.<br />

Tra le altre novità presentate<br />

da Canon vanno citati alcuni<br />

obiettivi tra i quali l’EF-S 24mm<br />

f/2,8 STM Pancake ultrapiatto<br />

per il formato Aps-c che equivale<br />

ad un 38mm, ideale per la fotografia<br />

urbana, per eventi ed il<br />

fotoreportage in genere, l’EF 24-<br />

105mm f/3,5-5,6 IS STM che sostituisce<br />

l’attuale zoom standard<br />

delle reflex Full Frame della Canon<br />

ed il tele compatto EF<br />

400mm f/4 DO IS II USM. Presentato<br />

anche, in anteprima assoluta,<br />

Cross Media Station, il prototipo<br />

di un dispositivo per tra-<br />

sferire le immagini su Internet<br />

mediante collegamento NFC. Per<br />

ulteriori informazioni sui prodotti<br />

Canon rivolgersi a www.canon.it<br />

Leica. Giocando in casa, la<br />

Leica è sempre molto attiva in<br />

occasione della Fiera di Colonia<br />

dove occupa sempre spazi importanti.<br />

Le novità di questa edizione<br />

comprendono un modello<br />

commemorativo della Leica M<br />

realizzato in occasione del 60°<br />

anniversario delle fotocamere<br />

Leica M a telemetro, due Leica<br />

serie X, una nuova compatta Leica<br />

D-Lux, alcuni obiettivi ed una<br />

fotocamera Leica M a pellicola.<br />

Si, avete letto bene! In piena era<br />

digitale, la casa tedesca non dimentica<br />

gli utenti della pellicola<br />

e lancia per loro una nuova fotocamera<br />

di alte prestazioni puramente<br />

meccanica.<br />

La Leica M Edition 60 è una<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 41


In occasione dei 60 anni<br />

del sistema M la Leica<br />

lancia il modello<br />

commemorativo M<br />

Edition 60 caratterizzato<br />

da un esterno in acciaio<br />

inox e pelle e dalla<br />

assenza del display<br />

posteriore per un ritorno<br />

alla massima essenzialità.<br />

La Leica X-E ha<br />

sensore Aps-c ed un<br />

obiettivo Elmarit<br />

24mm f/2,8. Sotto a<br />

sinistra, la spartana<br />

fotocamera a<br />

pellicola Leica M-A,<br />

un apparecchio a<br />

telemetro<br />

assolutamente<br />

essenziale con un<br />

design che ricorda,<br />

specie in alcuni<br />

dettagli come la leva<br />

di carica ed il<br />

contafotogrammi,<br />

qui sotto, le prime<br />

fotocamere del<br />

sistema M.<br />

Leica digitale M-P realizzata in<br />

600 esemplari per commemorare<br />

i sessanta anni dalla nascita della<br />

Leica M; i numeri di serie tra<br />

corpo macchina ed obiettivo sono<br />

abbinati con una numerazione<br />

esclusiva e l’apparecchio riporta<br />

le incisioni “Leica 60” e “Leica<br />

Camera Wetzlar”. La M Edition<br />

60 è realizzata in collaborazione<br />

con Audi Design utilizzando acciaio<br />

inox rivestito in vera pelle<br />

ed a corredo viene fornita una<br />

fondina protettiva firmata anch’essa<br />

Audi Design. Il set è<br />

composto dal corpo macchina<br />

M-P Typ 240 e dall’obiettivo<br />

Leica Summilux-M 35mm f/1,4<br />

Aspherical: il corpo macchina è<br />

privo di display posteriore per riportare,<br />

secondo quanto detto<br />

dalla casa tedesca, alla essenza<br />

della fotografia concentrando<br />

l’attenzione solo su tempo di<br />

scatto, diaframma, messa a fuoco<br />

e sensibilità.<br />

I due nuovi modelli della gamma<br />

X-System sono la Leica X e<br />

la X-E “Made in Germany”. La<br />

prima è dotata di un nuovo obiettivo<br />

a focale fissa Summilux<br />

23mm f/1,7 Asph e di un sensore<br />

formato Aps-c con 16 megapixel<br />

mentre la X-E è una X2 riaggiornata<br />

e dotata sempre dello stesso<br />

sensore Aps-c con 16 megapixel<br />

e dell’obiettivo 23mm f/2.<br />

La compatta Leica D-Lux è<br />

dotata di un obiettivo Leica DC<br />

Vario-Summilux 10,9-34mm<br />

f/1,7-2,8 ASPH e, rispetto al modello<br />

precedente ha ora un sensore<br />

formato Quattro Terzi; è anche<br />

la prima D-Lux ad offrire la funzione<br />

Wi-fi incorporata. Completano<br />

le novità Leica due obiettivi<br />

per la Leica T, la piccola<br />

CSC della casa tedesca. Si tratta<br />

di due ottiche ad alte prestazioni<br />

e precisamente un grandangolare<br />

Leica Super Vario Elmar T 11-<br />

23mm f/3,5-4,5 ed il teleobiettivo<br />

Leica APO Vario Elmar T 55-<br />

135mm f/3,5-4,5 ASPH. Il primo<br />

equivale ad un 17-35mm nel formato<br />

35mm mentre il secondo è<br />

equivalente ad un 80-200mm<br />

sempre nel formato 35mm.<br />

Infine l’apparecchio più inatteso,<br />

ovvero la fotocamera a<br />

42 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Anche la nuova reflex digitale Nikon D750 è un apparecchio non<br />

essenzialmente professionale, ma in grado di offrire prestazioni di alto<br />

livello nella fotografia d’azione. Ha un sensore Full Frame con 24<br />

megapixel ed un display posteriore orientabile (sopra a destra una foto<br />

del retro della reflex). Di elevato livello anche le funzionalità video<br />

completamente personalizzabili. Qui a destra il nuovo obiettivo<br />

grandangolare 20mm f/1,8 ed il lampeggiatore SB-500 dotato di luce<br />

continua per le riprese video.<br />

pellicola Leica M-A, un apparecchio<br />

a telemetro puramente<br />

meccanico basato sulla attuale<br />

Leica MP ed essenziale nelle<br />

sue caratteristiche. Sarà disponibile<br />

sia in finitura argento sia<br />

in quella nera.<br />

Per informazioni sulle novità<br />

Leica rivolgersi a www.leica-camera.com<br />

Nikon. Sempre più Full Frame<br />

per le reflex della casa giapponese<br />

la quale ha riorganizzato la sua<br />

gamma di prodotti di fascia alta,<br />

prima con il modello D810 che<br />

proviamo in questo stesso numero<br />

poi con questa D750 che fa la<br />

sua comparsa in Photokina e che<br />

rappresenta la reflex ponte tra la<br />

D610, ormai considerata una<br />

amatoriale di alto livello e la professionale<br />

D810. Della prima ha<br />

soprattutto le dimensioni mentre<br />

riprende alcune delle tecnologie<br />

implementate nel modello maggiore<br />

offrendo un mix molto interessante<br />

di caratteristiche, condite<br />

da prestazioni velocistiche ai<br />

massimi livelli tra gli apparecchi<br />

non prettamente professionali. Le<br />

caratteristiche di base della nuova<br />

reflex Nikon partono da un sensore<br />

Full Frame 24x36mm con<br />

24,3 megapixel abbinato ad un<br />

processore d’immagine Expeed<br />

4. La D750 può lavorare con sensibilità<br />

fino a 12.800 (51.200 in<br />

modalità espansa) ed ha un sistema<br />

autofocus basato sul modulo<br />

Multi-CAM 3500FX che è in<br />

grado di lavorare fino ad un valore<br />

di -3EV ed ha 51 punti di rilevamento<br />

che lavorano in diverse<br />

modalità compresa quella definita<br />

Area AF a gruppo. La velocità<br />

di scatto arriva a 6,5 fotogrammi<br />

al secondo sia in modalità FX sia<br />

DX e questa caratteristica abbinata<br />

all’autofocus veloce ed al<br />

processore d’immagine di ultima<br />

generazione rende la D750 un apparecchio<br />

ideale per le riprese<br />

d’azione.<br />

Sul retro dell’apparecchio spicca<br />

il monitor basculante da 3,2<br />

pollici con oltre 1,2 milioni di<br />

punti dotato anche di bilanciamento<br />

colore e luminosità regolabile<br />

per poterne personalizzare la<br />

visione in base alle esigenze dell’utente.<br />

La possibilità di orientare<br />

il display consente riprese video<br />

più agevoli e scatti creativi da<br />

angolazioni insolite in ambito fotografico.<br />

La sezione video è<br />

completamente personalizzabile<br />

e prevede anche la registrazione<br />

su un apparecchio esterno. Una<br />

serie di funzioni software permettono<br />

di lavorare anche a sensibilità<br />

elevate potendo contare<br />

su una riduzione del rumore e<br />

dello sfarfallio della luce sempre<br />

efficace. Completa anche la sezione<br />

audio con un microfono<br />

stereo incorporato, una presa cuffia<br />

e regolazioni per ottimizzare<br />

il risultato in qualsiasi situazione,<br />

sia in interni sia in esterni.<br />

Il corpo macchina è realizzato<br />

per resistere a qualsiasi condizione<br />

climatica mentre l’otturatore<br />

con tendine in fibra di carbonio e<br />

Kevlar è testato per 150.000 scatti.<br />

Tra le altre caratteristiche va<br />

citata la funzione Picture Control<br />

di seconda generazione, già presente<br />

sulla D810, che consente<br />

sia di variare anche il parametro<br />

della Chiarezza ed aggiunge la<br />

posizione Flat che consente di<br />

catturare tutte le tonalità di una<br />

immagine in modo uniforme per<br />

una successiva post produzione.<br />

Presenti anche funzioni speciali<br />

sia per le foto sia per i filmati come<br />

il Time Lapse o l’effetto accelerato.<br />

Dal punto di vista<br />

hardware l’apparecchio offre due<br />

slot per schede di memoria formato<br />

SD ed adotta una batteria di<br />

alimentazione in grado di assicurare,<br />

a detta di Nikon, oltre 1200<br />

scatti oppure 55 minuti di filmato.<br />

Presente, infine, la funzione<br />

Wi-fi per il trasferimento delle<br />

immagini o il controllo dell’apparecchio<br />

mediante uno<br />

smartphone o un tablet.<br />

Le altre novità in casa Nikon<br />

comprendono un nuovo obiettivo<br />

grandangolare ultra luminoso ed<br />

un flash dedicato che si chiama<br />

SB-500. L’obiettivo è l’AF-S<br />

Nikkor 20mm f/1,8 in grado di<br />

coprire il formato FX Full Frame<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 43


e di fornire un notevole angolo di<br />

campo abbinato ad una luminosità<br />

notevole che<br />

ne permette l’uso<br />

in scarsa luce<br />

ma riduce anche<br />

la profondità<br />

di campo<br />

producendo un<br />

effetto di sfocato<br />

uniforme alle<br />

grandi aperture di<br />

diaframma. Dotato<br />

di trattamento<br />

delle lenti in Nano<br />

Crystal Coat, il<br />

nuovo grandangolare<br />

Nikon è composto da<br />

13 lenti in 11 gruppi tra cui due<br />

elementi in vetro ED a bassa dispersione<br />

e due lenti asferiche,<br />

una messa a fuoco minima di<br />

20cm ed ha un motore di messa a<br />

fuoco SWM (Silent Wave Motor).<br />

Equivale ad un 30mm quando<br />

viene utilizzato su fotocamere<br />

con sensore DX.<br />

Il flash SB-500 è il primo<br />

lampeggiatore Nikon dotato di<br />

un illuminatore led in luce continua<br />

posizionato nella parte anteriore<br />

ed adatto quindi sia alla<br />

fotografia sia alle riprese video.<br />

Compatibile con le reflex<br />

Nikon ed alcune fotocamere<br />

della serie Coolpix oltre che<br />

con il sistema CLS di illuminazione<br />

creativa della casa<br />

giapponese, copre con l’emissione<br />

luminosa l’angolo di<br />

campo di un obiettivo 24mm e<br />

la sua parabola può essere inclinata<br />

e ruotata.<br />

Per ulteriori informazioni sui<br />

prodotti Nikon rivolgersi a<br />

www.nital.it<br />

Olympus. Più che novità, la<br />

casa giapponese ha presentato<br />

riedizioni di prodotti già esistenti<br />

come ad esempio la versione con<br />

firmware aggiornato della fotocamera<br />

CSC di alte prestazioni<br />

OM-D E-M1 versione silver;<br />

questo apparecchio, grazie al<br />

nuovo firmware consente<br />

la gestione via USB, il<br />

Digital Shift integrato<br />

e la funzione<br />

Live Composite.<br />

Novità anche nel<br />

campo delle ottiche ove<br />

arriva il tele M Zuiko ED 40-<br />

150mm f/2,8 insieme ad un mol-<br />

Sopra a sinistra, la CSC Olympus<br />

Micro Quattro terzi OM-D E-M1<br />

versione Silver dotata del nuovo<br />

firmware che aggiunge diverse<br />

funzionalità. Qui sopra lo zoom<br />

tele Olympus 40-150mm f/2,8.<br />

A sinistra, la vera novità della<br />

Photokina è stata questa super<br />

CSC di Samsung, la NX1 con<br />

sensore Aps-c con 28 megapixel e<br />

la incredibile velocità di scatto di<br />

15 fotogrammi al secondo con<br />

autofocus attivo. Completano<br />

la dotazione le connessioni<br />

wireless che comprendono<br />

perfino il Bluetooth.<br />

tiplicatore di focale dedicato 1,4x<br />

e la versione con finitura nera del<br />

grandangolare 12mm.<br />

Samsung. L’azienda coreana<br />

stava covando negli ultimi mesi<br />

qualcosa di importante visto che<br />

le sue novità nel settore fotografico,<br />

in particolare<br />

nelle CSC, non avevano<br />

contenuti strabilianti<br />

quanto erano<br />

affinamenti di modelli<br />

precedenti tutti<br />

basati sullo stesso<br />

sensore formato<br />

Aps-c con 20 megapixel.<br />

Alla Photokina,<br />

finalmente, Samsung svela<br />

la sua carta segreta ovvero<br />

una super CSC di alta qualità che<br />

batte alcuni record come ad<br />

esempio quello del maggior numero<br />

di pixel in un sensore formato<br />

Aps-c oppure la velocità di<br />

scatto in sequenza con sistema<br />

AF attivo. Il nuovo apparecchio<br />

che si chiama NX1 ha infatti un<br />

sensore con la cifra record di 28<br />

megapixel in tecnologia BSI ovvero<br />

retroilluminato ed un au-<br />

44 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


tofocus con 205 punti di misurazione<br />

a rilevamento di fase;<br />

inoltre la fotocamera può scattare<br />

alla incredibile velocità di<br />

15 fotogrammi al secondo grazie<br />

anche al processore d’immagine<br />

DRIMe V che velocizza<br />

le operazioni di scatto e tiene<br />

a bada il rumore alle sensibilità<br />

più elevate. Dotata dello<br />

stesso innesto NX delle altre<br />

CSC di Samsung (NX Mini a<br />

parte) la nuova NX1 ha un mirino<br />

ad oculare elettronico con<br />

2,36 milioni di punti ed un display<br />

posteriore da 3 pollici, in<br />

tecnologia OLED il primo ed<br />

Amoled il secondo. L’apparecchio<br />

offre una gamma Iso compresa<br />

tra 100 e 25.600 ulteriormente<br />

espandibile a 51.200 con<br />

un sistema di riduzione variabile<br />

del rumore in funzione del soggetto<br />

presente sulla scena; il corpo<br />

macchina in lega di magnesio<br />

ha forma classica ed è protetto<br />

contro polvere ed altri agenti atmosferici.<br />

La sezione video è<br />

particolarmente curata<br />

in quanto comprende<br />

anche la registrazione<br />

in formato 4K ed un<br />

Codec HEVC incorporato<br />

così come incorporato<br />

è il software di conversione<br />

dei filmati ad<br />

alta definizione. Completa<br />

anche la dotazione di collegamenti<br />

wireless: il Wi-fi ad alta<br />

velocità permette lo streaming<br />

dei filmati verso i tv predisposti<br />

ed inoltre è disponibile anche la<br />

connessione Bluetooth, presente<br />

per la prima volta in una fotocamera<br />

di questo livello.<br />

Sempre da Samsung arriva anche<br />

un obiettivo zoom 50-<br />

150mm f/2,8 di elevate prestazioni<br />

equivalente ad un 77-<br />

231mm nel formato 35mm e dotato<br />

di un sistema di stabilizzazione<br />

di ultima generazione e di<br />

motore di messa a fuoco UPSM<br />

oltre alla protezione contro polvere<br />

ed umidità. Per informazioni<br />

www.samsung.com<br />

Sigma. Dopo la innovativa<br />

DP2 Quattro, prima fotocamera<br />

del produttore giapponese ad<br />

adottare il nuovo sensore Foveon<br />

X3 denominato appunto Quattro,<br />

in prova proprio in questo nume-<br />

china. Caratteristica di questa serie<br />

la forma del corpo sviluppata<br />

in orizzontale con impugnatura<br />

fortemente angolata. Per questa<br />

fotocamera Sigma ha inoltre prodotto<br />

uno speciale cappuccio visore<br />

con lente di ingrandimento<br />

da applicare sul display per una<br />

visione più agevole in ambienti<br />

fortemente illuminati.<br />

Sempre da Sigma arrivano tre<br />

nuovi obiettivi ed un paio di moltiplicatori<br />

di focali. Il primo dei<br />

tre obiettivi appartiene alla serie<br />

Contemporary e si tratta di un<br />

18-300mm f/3,5-6,3 Macro OS<br />

HSM per fotocamere con sensore<br />

Aps-c ove equivale ad un 28-<br />

450mm; composto da 17 lenti in<br />

13 gruppi ha una messa a fuoco<br />

minima di 39cm che può essere<br />

ulteriormente ridotta con l’impiego<br />

di una speciale lente addiro<br />

della rivista, arriva adesso la<br />

seconda fotocamera della serie.<br />

Come tradizione di Sigma, le<br />

compatte DP dotate di ottica fissa<br />

di alta qualità, vengono prodotte<br />

in tre versioni, una grandangolare,<br />

una con ottica standard ed<br />

una tele. Anche per la serie Quattro<br />

è previsto un percorso del genere<br />

visto che, dopo la DP2 dotata<br />

di ottica di focale standard, arriva<br />

questa nuova DP1 con obiettivo<br />

grandangolare 19mm f/2,8<br />

equivalente ad un 28mm. Le caratteristiche<br />

di base di questo apparecchio<br />

sono quelle della attuale<br />

DP2 ovvero sensore X3 Quattro<br />

con circa 29 megapixel reali<br />

ottenuti sommando i vari strati,<br />

corpo macchina in lega di magnesio,<br />

nuovo processore d’immagine<br />

TRUE III e molte funzioni<br />

tra cui lo sviluppo Raw in mac-<br />

Dopo la DP2 Quattro<br />

provata in questo stesso<br />

numero, arriva la<br />

seconda fotocamera<br />

della serie, la DP1 dotata<br />

di ottica grandangolare<br />

equivalente ad un 28mm.<br />

A sinistra lo zoom 18-<br />

300mm, sotto il 150-<br />

600mm versione Sport.<br />

zionale creata per questo obiettivo<br />

e da acquistare a parte. Ci sono<br />

poi due versioni dello zoom<br />

tele 150-600mm f/5-6,3 DG OS<br />

HSM, una della serie Contemporary<br />

ed una Sport che differiscono<br />

per lo schema ottico e per il<br />

fatto che la seconda ha una costruzione<br />

più robusta ed è destinata<br />

alla foto d’azione mentre la<br />

prima è per uso generale anche<br />

amatoriale. La composizione ottica<br />

del Contemporary prevede<br />

20 lenti in 14 gruppi che diventano<br />

24 lenti in 16 gruppi nel modello<br />

Sport.<br />

I moltiplicatori di focale sono<br />

un 1,4x ed un 2x e si abbinano<br />

in particolare alle ottiche di ultima<br />

generazione del produttore<br />

giapponese. Per ulteriori informazioni<br />

rivolgersi a www.m-trading.com<br />

l<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 45


PORTFOLIO<br />

46 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


PREMIO MARCO BASTIANELLI <strong>2014</strong><br />

GIANNI<br />

BERENGO<br />

GARDIN<br />

IL RACCONTO DEL RISO<br />

di Eugenio Martorelli<br />

Non dite mai a Gianni Berengo<br />

Gardin (GBC) che è un artista!<br />

Il noto fotografo che con il libro<br />

“Il racconto del riso” ha vinto il<br />

Premio Marco Bastianelli <strong>2014</strong><br />

vi risponderà infatti che lui piuttosto è un artigiano<br />

e che il compito essenziale della fotografia<br />

è quello di documentare, non di fare<br />

arte, come vedremo fra poco. Il Premio Marco<br />

Bastianelli, dedicato alla memoria di un<br />

nostro collega già caporedattore di <strong>Fotografia</strong><br />

<strong>Reflex</strong>, non poteva celebrare la sua decima<br />

edizione con un nome più prestigioso.<br />

Ma partiamo dalla motivazione della giuria, presieduta da Elisabetta Portoghese<br />

(vedova di Marco Bastianelli) che era composta da Giulio e Luca<br />

Forti, Michele Buonanni, Sergio Grandi e da chi scrive (per l’Editrice <strong>Reflex</strong>);<br />

da Piergiorgio Branzi (storico fotoreporter e inviato RAI), da Emilio D’Itri (anima<br />

di Officine Fotografiche di Roma) e da Diego Mormorio (critico fotografico):<br />

“Uno dei libri più personali di Gianni Berengo Gardin. Si stacca<br />

per la tematica e la realizzazione dalla produzione abituale dell’autore. E’<br />

un racconto completo ed esaustivo sul mondo delle risaie, ricco di umanità<br />

ma anche di contraddizioni. Un soggetto difficile, un paesaggio in piena trasformazione<br />

affrontato con rigore nella analisi e completezza del tema, ma<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 47


48 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


anche con sentimento nei confronti dell’essere<br />

umano soppiantato dalle macchine<br />

nella evoluzione tecnologica”.<br />

Il libro, di ampio formato e realizzato<br />

con la consueta attenzione dalle edizioni<br />

Contrasto, racconta, appunto, di questo<br />

mondo di terra e acqua che fa capo a una<br />

cascina vicino a Vercelli, “La Colombara”,<br />

proprietà di un industriale che produce riso<br />

e la cui famiglia, nonostante le trasformazioni<br />

avvenute nel processo produttivo, ha<br />

voluto mantere come una volta. Durante la<br />

cerimonia di premiazione Berengo Gardin<br />

ci racconta che “era come un piccolo villaggio,<br />

un borgo, con la scuola, il fabbro,<br />

il falegname… Una volta per la fase della<br />

raccolta arrivavano anche 800 mondine e<br />

c’erano le stanze per ospitarle. Una delle<br />

fotografie del libro mostra il grande capannone<br />

dove dormivano le donne; è rimasto<br />

uguale coi pagliericci e gli abiti di una volta.<br />

Per animare un po’ la ripresa ho fatto<br />

venire alcune ex mondine”.<br />

La cascina è quindi sia residenza, sia museo<br />

testimonianza di una civiltà passata, sia<br />

luogo che ospita gli studenti dell’Università<br />

degli Studi di Scienze Gastronomiche che<br />

ogni anno imparano qui a conoscere il ciclo<br />

produttivo del riso. Ma la cascina ospita<br />

anche attività culturali e nel libro è fotografato<br />

per esempio un finto matrimonio,<br />

mimato coi costumi dell’epoca.<br />

Dice Berengo Gardin, con divertito apprezzamento<br />

del pubblico: “Per le foto dall’alto<br />

sono andato in deltaplano, a 82 anni,<br />

e ricordo di aver provato una fifa tremenda.<br />

Era l’unico mezzo per riprendere le<br />

risaie dalla giusta altezza; un elicottero o un<br />

aeroplano avrebbero volato troppo alti…<br />

Nel libro ho raccontato sia le tradizioni e i<br />

ricordi sia quella che è la produzione moderna.<br />

Producono un riso molto buono, ma<br />

con i trattori, mentre una volta facevano tutto<br />

a mano”.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 49


50 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Continua l’autore: “Ho fotografato nel corso di un anno, perché ogni stagione<br />

ha le sue lavorazioni; saltuariamente ma per un anno. Certe volte andavo<br />

per un giorno o due, altre per più tempo, a seconda della lavorazione<br />

che facevano”.<br />

Dall’aspetto, le fotografie sembrano scattate 40 anni fa, domandiamo.<br />

“Sembrano scattate 40 anni fa perché da ragazzo uno dei lavori che più<br />

vi aveva interessato erano le fotografie della Farm Security Administration,<br />

per cui da quando ho iniziato a fotografare ho sempre avuto il desiderio<br />

di fotografare la campagna; con la differenza che mentre la nostra è una<br />

campagna ricca, quella della FSA era la denuncia di una campagna in<br />

crisi. Su quel filone mi è rimasto questo profondo interesse per il mondo<br />

contadino”.<br />

Conoscendo Berengo Gardin la giuria scherzosamente gli domanda: le<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 51


52 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


fotografie sono state scattate in digitale?<br />

“Rigorosamente in digitale”, risponde il<br />

fotografo stando al gioco.<br />

“Io ho sempre usato fotocamere Leica<br />

ma la casa non mi ha mai regalato una<br />

macchina o un obiettivo. Me n’ha regalata<br />

quest’anno una digitale, come riconoscimento<br />

di aver usato per 50 anni i loro<br />

apparecchi. Con questa ho fatto un solo<br />

lavoro, è una macchina eccezionale ma,<br />

come tutte le digitali secondo me ha due<br />

soli vantaggi: l’immediatezza, perché appena<br />

scattata puoi mandare la foto a<br />

New York o a Londra, ma a me non interessa<br />

perché se vedo le mie foto dopo<br />

una settimana non mi cambia niente.<br />

L’altra è la possibilità di cambiare gli Iso<br />

a seconda delle condizioni di luce. Gli altri<br />

per me sono dei difetti. Io infatti lavoro<br />

soprattutto per l’archivio, la cosa princiapale<br />

che faccio. Negli anni non sappiamo<br />

cosa succederà; con la pellicola<br />

hai qualcosa di concreto in mano. E poi<br />

secondo me la pellicola ha una plasticità<br />

che il digitale non ha. Per questo lavoro<br />

tutt’ora in pellicola”.<br />

Secondo Piergiorgio Branzi questo è il<br />

miglior libro di Berengo Gardin…<br />

Risponde l’autore: “La stessa cosa l’ha<br />

detta anche Ferdinando Scianna. Io non<br />

credo però che sia il mio libro più bello.<br />

Forse esteticamente ma non il più importante.<br />

E sui 250 che ho fatto quelli veramente<br />

importanti sono una ventina, come<br />

quello sui manicomi, quello con Zavattini<br />

su Luzzara, quello sugli zingari…<br />

Tutti però, come anche quelli che ha fatto<br />

per il TCI per raccontare l’Italia, saranno<br />

importantissimi fra 200 anni,<br />

quando saranno diventati uno specchio<br />

dell’Italia com’era quando l’abbiamo<br />

vissuta noi, ora”.<br />

Continua Berengo Gardin: “Io insisto<br />

sempre nel dire che la fotografia deve essere<br />

un lavoro di documentazione. Io non<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 53


54 OTTOBRE 2013 FOTOGRAFIA REFLEX


sono un artista, sono un testimone della mia epoca e come testimone cerco<br />

di documentare il più possibile”.<br />

A questo punto Giulio Forti argomenta: “Uno dei tuoi libri che più mi ha<br />

colpito è quello sugli inediti. L’inedito scoperto in un archivio è come rifotografare<br />

quello che tu hai fatto, perché nel momento in cui scegli 10 foto su<br />

100 hai scartato delle immagini che sul momento non ti hanno interessato<br />

ma che magari dopo 10 anni assumono un altro significato…”.<br />

Risponde Berengo Gardin: “Nel libro degli inediti ci sono alcune fotografie<br />

recentissime, ma molte altre che ho scattato negli anni ‘50 e ‘60 mi piacevano<br />

poco. Alcune di queste le ho recuperate, anche perché i gusti cambiano.<br />

Gli archivi in ogni caso sono sempre dei pozzi senza fondo… Certe<br />

cose che sono scomparse, cose che i giovani di oggi non hanno mai visto,<br />

possono essere molto interessanti”.<br />

Piergiorgio Branzi: “Devo delle scuse a Gianni perché sono tra quelli che<br />

hanno dileggiato il suo integralismo in difesa della pellicola. Anche io mi<br />

sono accorto della labilità, dell’inconsistenza materiale del digitale e sono<br />

tornato (ma non lavoro molto) alla pellicola. In realtà secondo me si sta costruendo<br />

un mondo senza passato, perché non so quanto potranno durare<br />

delle immagini impresse su un’unghia di tecnologia. Fatte salve quelle con-<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 55


56 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


solidate attraverso ripetuti backup”.<br />

Berengo Gardin: “Indubbiamente per<br />

certi tipi di fotografia il digitale è indispensabile,<br />

per lo sport, per esempio, ma<br />

per la foto più pensata lo trovo inutile. Per<br />

me che ho 84 anni è anche un fatto romantico.<br />

Di solito gli anziani trascurano le<br />

mogli per le donne giovani; a me in fotografia<br />

succede l’inverso: non tradirò mai<br />

la Leica a pellicola che mi ha seguito per<br />

50 anni, dandomi delle soddisfazioni terribili,<br />

per una digitale moderna”.<br />

Ma è la Leica oppure è l’analogico a<br />

dare carattere alle fotografie?<br />

“Una volta la Leica era LA macchina e<br />

stracciava tutte le altre e il 90 per cento<br />

dei miei maestri hanno fotografato con<br />

essa. Adesso la forbice s’è ridotta. Il<br />

dramma del digitale, inoltre, è che sei<br />

portato ad usare Photoshop e io lo proibirei<br />

per legge. Per mezzo di Photoshop si<br />

fanno delle cose orribili. I cieli sono sempre<br />

tempestosi, gli ambienti bui diventano<br />

di colpo illuminati…<br />

“Come diceva Henri Cartier-Bresson,<br />

noi con la pellicola rimaniamo con i piedi<br />

per terra”.<br />

Gianni Berengo Gardin<br />

Il racconto del riso<br />

Contrasto<br />

23,8x30cm, 280 pagine, 210 fotografie,<br />

cartonato con sovracoperta, 69 euro,<br />

www.contrastobooks.com<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 57


DOSSIER<br />

Dalla fondazione al ritiro<br />

della famiglia, attraverso<br />

l’era dei tre Ernst.<br />

A cento anni dal prototipo<br />

di Oskar Barnack è ancora<br />

mistero. Una, due<br />

o tre Ur-Leica?<br />

di GIULIO FORTI<br />

La saga<br />

1869 - 1986<br />

dei Leitz<br />

Sotto la guida di Otto von Bismark gli<br />

stati tedeschi salutavano la nascita della<br />

Confederazione quando, nel 1869,<br />

Ernst Leitz acquista l’Optisches Institut<br />

Wetzlar fondato vent’anni prima da Carl Kellner.<br />

Una piccola azienda dell’ottica che<br />

Leitz trasformerà in una grande impresa<br />

Optisches Institut. Nato nel 1826 a Hirzenhain<br />

in Assia, dopo l’apprendistato presso<br />

Carl Ludwig Sartorius, luminare della meccanica,<br />

Kellner trova lavoro alla A. & G. Repsold<br />

di Amburgo produttrice di strumenti<br />

astronomici dove stringe amicizia con Moritz<br />

Carl Hensoldt.<br />

Grazie alle sue innovazioni, Kellner diventa<br />

presto famoso tra gli astronomi per il suo<br />

La casa natale di Ernst Leitz a Sulzburg, nella Foresta<br />

Nera. Leitz preferì la meccanica, agli studi di teologia.<br />

oculare ortoscopico che migliorava sensibilmente<br />

l’osservazione al telescopio. Nel 1851,<br />

con 12 dipendenti, Kellner inizia a produrre<br />

ROBERTO TOSO<br />

microscopi e raggiunge le 130 unità nel primo<br />

anno. L’amico e cognato Moritz, con il<br />

quale non era non risuscito a fare società per<br />

questioni caratteriali, fa lo stesso, ma in Turingia.<br />

Kellner lavora ad un obiettivo per dagherrotipia,<br />

ma colpito dalla tubercolosi muore nel 1855<br />

a 29 anni. La moglie continua l’attività con l’aiuto<br />

dell’assistente Friedrich Bethle (o Belthle) dal<br />

quale aveva avuto un figlio. Lo sposa e cambia la<br />

ditta in Optisches Institut Kellner und Bethle.<br />

Ernst I. Il più giovane dei tre figli di Ernst<br />

August e Christina, nasce nel 1843 in una clinica<br />

di Sulzburg nella Foresta Nera. Non volendo<br />

studiare teologia secondo i desideri dei<br />

genitori, ma interessato alla meccanica, Ern-<br />

Carl Kellner, 1826-1855.<br />

Casa di Carl Kellner<br />

e laboratorio.<br />

Friedrich Bethle,<br />

1829-1866.<br />

Ernst Leitz I,<br />

1843-1920.<br />

Oskar Barnack,<br />

1879-1936.<br />

Max Berek,<br />

1886-1949.<br />

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st fa l’apprendistato da Christian Ludwig Oechsle,<br />

ditta di meccanica con un po’ di ottica<br />

ed un catalogo di articoli di modesta qualità.<br />

Ed Ernst comprende che è molto più utile<br />

concentrarsi su poche cose, ma buone.<br />

Come da tradizione, finito l’apprendistato,<br />

Ernst viaggia e raggiunge la sorella a Vevey<br />

in Svizzera dove trova impiego come assistente<br />

di Mathias Hypp, fabbricante di orologi<br />

elettrici e strumenti vari come le “luci stradali”<br />

per il traffico. Un’esperienza importante<br />

in fatto di organizzazione e produzione per<br />

quando diventerà imprenditore. Qui, incontra<br />

Karl Junker, un tedesco di Giessen cittadina<br />

vicino a Wetzlar, che gli racconta di aver lasciato<br />

l’Optisches Institut, ma che laggiù<br />

Bethle, anche se un po’ scontroso, ha bisogno<br />

di qualcuno proprio come lui.<br />

All’Institut, Ernst si mostra abile e capace<br />

di migliorare la produzione riducendo le tolleranze<br />

grazie all’esperienza svizzera. È così<br />

prezioso che, dopo un anno, Bethle gli offre<br />

di diventare socio. Alla sua morte nel 1869,<br />

Leitz acquista l’impresa dalla vedova e parte,<br />

a 26 anni, con il suo Optisches Institut von<br />

Ernst Leitz Wetzlar.<br />

Il microscopio è lo strumento principe per<br />

la ricerca in medicina e biologia, specie in<br />

quel periodo storico ricco di scoperte e di innovazioni.<br />

È anche un mercato con un grande<br />

futuro in cui operano produttori come Carl<br />

Zeiss Jena che aveva iniziato 12 anni prima, i<br />

fratelli Seibert di Wetzlar, Oberhäuser a Parigi<br />

e Engelbert & Hensoldt dell’amico Moritz<br />

che, trasferita a Wetzlar, nel 1928 finirà nella<br />

galassia Zeiss.<br />

L’esplosione della guerra franco-prussiana<br />

del 1870 che porterà alla fondazione dell’Impero<br />

tedesco, rallenta il processo di sviluppo.<br />

Tuttavia, Leitz partecipa ai più importanti<br />

congressi scientifici, frequenta il mondo accademico<br />

e punta all’esportazione applicando<br />

la produzione in serie. Inoltre, crea la divisione<br />

ricerca e sviluppo che affida al matematico<br />

Karl Metz per un salto di qualità nell’ottica<br />

destinata a microscopi e telescopi anche<br />

grazie ai nuovi vetri di Otto Shott. Mentre<br />

la produzione cresce a 2500 microscopi.<br />

Leitz raggiunge le 10.000 unità prodotte e<br />

nel 1887 e 13.000 tre anni dopo. Gli affari<br />

vanno bene, l’esportazione tira e, nel 1892, è<br />

il momento di aprire la filiale a New York.<br />

Dal lato in senso orario. Una gamma di obiettivi<br />

Leitz Wetzlar del 1905. Binocolo prismatico<br />

1907. Microscopio Kellner 1861 battuto all’asta<br />

WestLicht per 4800 euro. La Moment 13x18cm,<br />

una Krügener con un obiettivo Leitz Summitar<br />

18cm, è stata acquistata per 48.000 euro.<br />

Binocolo 7x50 del 1917 per Marina.<br />

In apertura, la famosa fotografia della fabbrica<br />

di Wetzlar nel 1940 scattata alle 23:38. Il primo<br />

corpo è del 1907, i due più alti furono terminati<br />

tra il 1935 ed il 1938. Oggi vi ha sede Leitz<br />

Microsystems.<br />

La microfotografia. Già allora, per un ricercatore<br />

l’accessorio più utile del microscopio<br />

è la macchina fotografica. Il primogenito<br />

Ludwig si dedica al nuovo settore come Ro-<br />

Ernst Leitz I<br />

nel 1917 ca.<br />

Ernst Leitz II,<br />

1871-1956.<br />

Ernst Leitz III,<br />

1906-1979.<br />

Ludwig Leitz,<br />

1907-1992.<br />

Walter Mandler,<br />

1922-2005.<br />

Walter Kluck,<br />

1922-1996.<br />

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Luglio 1914. Ernst Leitz II a New York scatta con la UR una proto-street photograph sulla Broadway.<br />

derich, figlio di Zeiss, ma muore in un incidente<br />

di cavallo nel 1899 quando era stato<br />

prodotto il 50 millesimo microscopio. L’anno<br />

successivo debutta in azienda Ernst II. A lui è<br />

affidato il compito di sviluppare il settore degli<br />

strumenti di misura per l’industria.<br />

Nei primi anni del secolo l’azienda inizia a<br />

fondere il vetro per lenti speciali. Va bene il<br />

lancio dei binocoli del 1907 quando la società<br />

diventa la E. Leitz Werke Wetzlar. Invece, fallisce<br />

il tentativo di entrare surrettiziamente<br />

nella fotografia. La soluzione di rivendere fotocamere<br />

acquistate da produttori come Hüttig,<br />

Ica (gruppo Zeiss) e Krügener, personalizzandole<br />

con obiettivi Leitz non funziona.<br />

Nel 1910 l’azienda conta 950 dipendenti e<br />

produce 9000 microscopi l’anno, ma la crescita<br />

richiede nuovi collaboratori. Il primo è<br />

Emil Mechau, ingegnere proveniente da Carl<br />

Zeiss dove aveva progettato un proiettore cinematografico<br />

che venne scartato, ma che fu<br />

apprezzato a Wetzlar. Serve anche un dirigente<br />

del settore microscopi e Mechau propone<br />

un collega che lavora alla Ica di Dresda.<br />

Ernst II segue il suggerimento. Lui, però,<br />

risponde all’amico di sentirsi inesperto per<br />

una società così importante, ma a Leitz piace<br />

questa modestia e invita Mechau a fargli<br />

cambiare idea. Il primo gennaio 1911 Oskar<br />

Barnack, 32 anni, è a Wetzlar dove, l’anno<br />

successivo, a rinforzare il team arriverà Max<br />

Berek che sarà responsabile della progettazione<br />

di molti degli obiettivi Leitz più famosi<br />

per fotocamere e microscopi.<br />

In Europa tira una brutta aria e in vista della<br />

guerra, a Wetzlar arrivano commesse militari<br />

per collimatori da mitragliatori per l’esercito<br />

ed binocoli per la Kaiserische Marine.<br />

L’invenzione. Abile meccanico, Oskar<br />

Barnack è un appassionato di fotografia. Nelle<br />

sue passeggiate nelle foreste della Turingia,<br />

fotografava con una Nettel 13x18cm a lastre,<br />

ma già quando lavorava alla Zeiss di Jena,<br />

Barnack cercò di ridurla al 9x12cm con un sistema<br />

per ottenere sulla stessa lastra una doz-<br />

La Ur-Leica 1914 del Museo Leica. Il mirino a<br />

traguardo è stato aggiunto attorno al 1920.<br />

Le due fotografie sono orignali Leitz. La fotocamera a destra (1) mostra le abrasioni alla<br />

vernice presenti sulla UR conservata a Wetzlar che non appaiono sul modello a sinistra (2).<br />

Ciò fa pensare che la foto (1) sia stata scattata dopo la (2) che è del 1939 o prima ancora.<br />

La storia della UR (urbild, prototipo) da cui nascerà la Leica, è stata raccontata in<br />

versioni diverse e controverse anche per la mancanza di una documentazione o di<br />

solide testimonianze. Gianni Rogliatti (Leica cinquant’anni,1975 e successive<br />

Ur-Leica,<br />

una storia<br />

misteriosa<br />

edizioni) sosteneva che Barnack avesse realizzato una<br />

prima versione nel 1913 ed una seconda all’inizio del<br />

1914 per Ernst II che la portò New York. Aggiungeva,<br />

però, che una era andata persa. Le date, invece, possono<br />

essere state confuse con l’inizio del progetto e la sua<br />

conclusione come risulta dagli appunti ritrovati dello stesso Barnack. Nel suo libro<br />

pubblica la fotografia di una terza versione con tempi di esposizione regolabili<br />

(Prototype 3) che data inizialmente al 1914, ma poi sposta al 1918.<br />

Rogliatti, giornalista e storico dell’auto, amico di Enzo Ferrari, conoscitore di Leica<br />

e frequentatore di casa Leitz, collaborò con questa rivista negli anni Ottanta.<br />

Anche Paul-Henry van Hasbroeck (Leica. Storia illustrata...,1983) parla di<br />

due modelli sperimentali e dell’ipotesi che un secondo modello sia stato costruito<br />

per Ernst II. Mostra tre immagini della terza versione dotata di otturatore con tempi<br />

da un secondo a 1/50 e posa tra il 1918 ed il 1920. Alla ricerca di informazioni<br />

di prima mano sull’argomento, van Hasbroeck scrive di aver chiesto chiarimenti direttamente<br />

a Ernst III, ma che lui non poteva ricordare se fossero stati realizzati più<br />

esemplari della UR. In effetti, allora, Ernst III aveva solo 7 o 8 anni!<br />

È accertato che alla morte di Oskar Barnack, una delle sue fotocamere passò al<br />

figlio Conrad, ma non è sicuro che si trattasse della UR che il padre aveva usato fino<br />

al 1917 o 1918 o di un’altra o di tutt’e due. Invece, è certo che nel 1939 Conrad<br />

prestò al Deutsches Museum di Monaco una fotocamera che, secondo la tesi<br />

di Rogliatti era la UR, mentre si sarebbe trattato della Nullserie No. 105. Qualunque<br />

sia stato, un apparecchio fu conservato nel museo durante la guerra e poi restituito<br />

a Conrad che decise di venderlo ad un misterioso collezionista.<br />

Nel suo blog, Heinz Richter (gmpphoto.blogspot.it) pubblica quanto sostiene<br />

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zina di piccoli negativi, tipo carte-de-visite,<br />

per ridurre il peso della scorta, anche per la<br />

sua fragilità e quell’asma che lo affaticava.<br />

A giugno 1913 scrive sul suo taccuino del<br />

“progetto Lilliput”. A dicembre, che “il micro<br />

apparecchio per filmare è pronto” riferendosi<br />

alla cinepresa 35mm che userà per filmare<br />

gli avvenimenti della città, i giorni della mobilitazione<br />

e poi l’alluvione di Wetzlar del<br />

1922. A marzo 1914 l’appunto più importante:<br />

“Pronta Lilliput kamera per pellicola cine”.<br />

E questa è forse la data di nascita di<br />

quella che sarà nota come la Ur-Leica.<br />

Nel 1949 Enrst III scriverà sul Leica Brevier<br />

(raccolta di aneddoti Leica) che Barnack<br />

costruì un dispositivo con un otturatore da<br />

1/40 di secondo per esporre uno spezzone di<br />

pellicola cinematografica prima di una ripresa.<br />

Mancando strumenti affidabili, l’esposizione<br />

si calcolava in modo empirico; invece,<br />

esponendo uno spezzone test da sviluppare<br />

prima del girato, era possibile valutare l’eventuale<br />

sovra o sotto-esposizione del film<br />

esposto allo stesso modo. A quel punto, per<br />

contenere l’errore si poteva adeguare il tempo<br />

di sviluppo. “Detto, fatto”, scrive Ernst junior,<br />

“ecco come nacque la prima Leica”.<br />

L’idea di un “piccolo fotogramma per grandi<br />

stampe” circola anche in America dove si<br />

produce una fotocamera 35mm a grande autonomia<br />

come la Tourist da 600 fotogrammi<br />

Ernst Leitz II con i figli Günther, Ludwig e Ernst III, nel 1952, quando fu aperta la fabbrica di Midland.<br />

13x18mm. Tuttavia, il concetto di Barnack è<br />

diverso: lui non pensa all’autonomia, ma alla<br />

compattezza. Sulla Lilliput monta uno Zeiss<br />

Kino Tessar per cineprese che, però, non copre<br />

del tutto il formato 24x36mm.<br />

Barnack usa la sua Lilliput e sono noti diversi<br />

scatti di situazioni famigliari e di Wetzlar<br />

incluse riprese aeree scattate dai dirigibili<br />

Zeppelin. Visti i risultati, la casa fa richiesta<br />

di brevetto che viene negato in quanto il nome<br />

Lilliput era già in uso e perché il sistema<br />

di avanzamento e armamento dell’otturatore<br />

era stato già brevettato da Carl Zeiss.<br />

A luglio, a pochi giorni dallo scoppio della<br />

Prima guerra mondiale, Ernst Leitz II si reca<br />

a New York e porta con sé la UR. Lecito pensare<br />

che non sarà stato solo per valutare personalmente<br />

le potenzialità del prodotto, ma<br />

Pagina dal catalogo 1939 dei prodotti scientifici Leitz che omaggia<br />

Barnack e la sua creatura. Si tratta della foto 2 ritoccata all’aerografo come<br />

si usava al tempo per mettere meglio in evidenza i dettagli del prodotto.<br />

Rolf Fricke ex-direttore marketing di Eastman Kodak, collezionista, fondatore<br />

della Leica Historical Society of America e grande conoscitore del mondo Leica.<br />

Fricke contesta la versione di Rogliatti ritenuta per anni la più attendibile sostenendo<br />

che “quella che Ernst Leitz portò nella sua visita a New York era l’originale<br />

ed unica Ur-Leica” e che la fotocamera conservata al museo e poi venduta al collezionista<br />

americano Jim Forsyth (ma non era misterioso?) è la Nullserie No. 105.<br />

Fricke sa di cosa parla perché la No. 105 faceva parte della collezione Forsyth<br />

che lui stesso e l’amico Al Clarke acquistarono a suo tempo e che ora appartiene<br />

al museo di Wetzlar. A questo proposito posso dire di aver visto quella impressionante<br />

collezione a casa di Fricke a Rochester nel 1976, in occasione di una visita<br />

alla Kodak quando stava lanciando il suo sistema a sviluppo immediato concorrente<br />

di Polaroid. Per concludere, Fricke ritene che, comunque la si rigiri, non esistono<br />

prove di una seconda UR di Barnack e, quindi, nemmeno del contrario.<br />

Alla ricerca di maggiori notizie sulla fotocamera passata per il Deutsches Museum,<br />

Richter racconta di aver<br />

contattato la dottoressa Cornelia<br />

Kempt, curatrice del settore<br />

fotografia del museo.<br />

La Kempt gli ha confermato<br />

che la fotocamera in prestito<br />

era la No. 105 e spiegato<br />

Prototype 3.<br />

che il 30 settembre 1940 l’allora<br />

curatore Theodor Konzelmann “aveva chiesto a Oskar Barnack del materiale<br />

per una conferenza” e di averlo ricevuto il 30 ottobre con la fotografia di una fotocamera<br />

(la 2) che fu duplicata prima della restituzione. (Il Barnack, però, non era<br />

Oskar, morto quattro anni prima, ma Conrad). Quella fotografia potrebbe rappresentare<br />

la seconda UR, perché diversa dal modello di Wetzlar per via di piccole differenze.<br />

Va notato, invece, che l’apparecchio della foto 2 è lo stesso che appare in<br />

un’altra ben nota fotografia (la 1). Lo dice l’identico orientamento delle due viti in<br />

alto sulla piastra con la scala delle distanze e di quella sul copriobiettivo. Orientamento<br />

che, però, non coincide con quello della UR di Wetzlar, sulla quale appare<br />

l’abrasione visibile sulla foto 1, ma non sulla 2. Se per le viti la differenza può dipendere<br />

da un intervento tecnico posteriore, l’abrasione fa pensare che la foto 1<br />

sia stata scattata dopo la 2.<br />

Alla fine, ad avere ragione è Rogliatti. Andreas Kaufmann, patron di Leica Camera,<br />

mi ha spiegato che dai documenti del tempo risulta che le Ur-Leica erano<br />

due e che una delle due, in possesso di Conrad, è scomparsa. Ha pure citato una<br />

“Barnack hand camera” usata per le verifiche tecniche e spiegato che il mirino a<br />

traguardo della UR non è coevo, ma che fu aggiunto attorno al 1920. (gf)<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 61


per mostrarla alla filiale americana.<br />

Sulla storia più o meno misteriosa<br />

della mitica Ur-Leica si può<br />

leggere nel box.<br />

Tutto cambia e anche Leitz<br />

converte parte della produzione<br />

alle necessità militari. Finita la<br />

carneficina, le conseguenze della<br />

sconfitta e le pesanti riparazioni<br />

dei danni di guerra previste dal<br />

Trattato di Versailles mettono in<br />

ginocchio il paese.<br />

Ernst II. Nel 1920, alla morte<br />

del fondatore, l’azienda passa ad<br />

Ernst II che deve far produrre alla<br />

fabbrica qualcosa di attraente<br />

visto che la domanda di microscopi<br />

è minima. Il progetto Lilliput<br />

può fare al caso, ma con due<br />

problemi: i fotografi di allora, di<br />

un formato così piccolo non volevano<br />

saperne, e in azienda molti<br />

sono contrari a causa dell’incerta<br />

qualità di stampa da un così piccolo<br />

negativo.<br />

D’altro canto, l’apparecchio è<br />

innovativo (in America, Ernst II<br />

riscosse molti complimenti) e<br />

quindi potrebbe apparire al mercato come un<br />

taglio netto con il passato, specie di fronte alle<br />

potenti Ica, Ernemann e Contessa-Nettel<br />

che continuano a riproporre vecchi modelli.<br />

E poi, con un po’ di fortuna, quella piccola<br />

macchina avrebbe potuto consentire alla ditta<br />

di monopolizzare un mercato del tutto nuovo,<br />

perché no?<br />

La storia è nota. Dopo una lunga riunione<br />

del consiglio, Ernst II è molto chiaro: “È<br />

mezzogiorno e mezzo, ed è ora di concludere.<br />

Ho deciso: correremo il rischio!” E se ne<br />

andò a colazione salendo la via che porta a<br />

Haus Friedwart, la villa di famiglia sul poggio<br />

sovrastante la fabbrica.<br />

Mentre la produzione di microscopi e binocoli<br />

si riprende, vengono prodotte a mano<br />

le fotocamere pilota note come Serie 0 o Nullserie<br />

alle quali vengono riservati 31 numeri<br />

di matricola. Come avviene tutt’ora, diversi<br />

prototipi dotati dell’obiettivo Leitz Anastigmat<br />

50mm f/3,5 calcolato da Max Berek vengono<br />

affidati a professionisti per una vera<br />

prova sul campo. Oggi, le Nullserie sono ambitissime<br />

dai collezionisti tanto che nel 2012<br />

qualcuno è riuscito a pagare 2,160 milioni di<br />

euro per l’esemplare No. 116.<br />

Il primo modello, entrato in produzione a<br />

fine 1924, sarà presentato il primo aprile del<br />

1925 alla Fiera internazionale di Lipsia.<br />

Quanto al nome, prevale il suggerimento di<br />

Ernst II: Leica, da (LEI-tz CA-mera).<br />

Tra il 1925 ed il 1930 la produzione Leica<br />

raggiunge le 79.000 unità che vanno in vendita<br />

al prezzo medio è di 290 Reichsmark,<br />

Bundesarchiv B 145 Bild-F001518-0002<br />

Colonia, Photokina aprile 1954. Ernst Leitz lancia la Leica M3 con innesto a<br />

baionetta e nuovo telemetro. Tutt’ora (sotto) il concetto della fotocamera è rimasto<br />

immutato. La Leicaflex, prima reflex della casa arrivò 10 anni più tardi.<br />

Rarissima Leica 250 GG Reporter del 1941 da 250<br />

scatti con motore acquistata da un cliente cinese<br />

all’asta WestLicht di Wetzlar per 576.000 euro.<br />

due stipendi. L’offerta è completata<br />

da molti accessori tra<br />

cui il famoso Focomat, ingranditore<br />

con messa a fuoco<br />

automatica e un proiettore. Il<br />

momento è propizio per trasformare<br />

la E. Leitz Werke<br />

Wetzlar nella Ernst Leitz<br />

Wetzlar GmbH a responsabilità<br />

limitata.<br />

Nel 1932, Leica viene sfidata<br />

dal gigante Zeiss Ikon<br />

che lancia la sua Contax<br />

avendo intuito le possibilità<br />

del formato 35mm. Il tentativo<br />

di sbaragliare Wetzlar,<br />

però, non ha il successo sperato<br />

perché l’eccesso di sofisticazione<br />

meccanica mostrò<br />

da subito alcune debolezze.<br />

I venti di guerra di fine anni<br />

Trenta coinvolgono di nuovo<br />

Ernst Leitz (e mezza Germania)<br />

nella fornitura di “armi<br />

ottiche”per il Terzo Reich<br />

che, per segretezza, impone<br />

siano firmate con la fredda sigla<br />

“beh”. Di questo business<br />

si occupa in prima persona Henri Dumur, direttore<br />

commerciale e nipote di Ernst II. A<br />

guerra appena iniziata (potenza dei servizi!),<br />

Dumur riesce ad evadere con abilità l’ordine<br />

di alcune centinaia di fotocamere per la<br />

Royal Navy facendole passare per la Svezia<br />

nonostante il divieto d’importazione di prodotti<br />

tedeschi nel Regno Unito.<br />

Wetzlar fornisce binocoli, telemetri per artiglieria<br />

e carrarmati, lenti o prismi per i periscopi<br />

degli U-boat e partecipa alla realizzazione<br />

dei sistemi di navigazione per i missili<br />

V-2. La conseguenza è che la produzione civile<br />

crolla a zero mentre, per sostenere i ritmi<br />

della fabbrica con molti uomini richiamati alle<br />

armi, il regime invia a Wetzlar un centinaio<br />

di donne ucraine ai lavori forzati.<br />

Come tutti i grandi industriali tedeschi, da<br />

Ferdinand Porsche a Heinz Küppenbender direttore<br />

di Zeiss Ikon, anche Ernst II era diventato<br />

membro del partito nazista e, per<br />

questo, dopo la guerra venne accusato di connivenza.<br />

In realtà, dietro la facciata, tra il<br />

1933 ed il 1939, lui e sua figlia Elsie Kühn-<br />

Leitz, che fu anche arrestata dalla Gestapo,<br />

riuscirono a salvare oltre 200 dipendenti<br />

ebrei più altri del circondario, utilizzando fittizi<br />

trasferimenti di lavoro alla E. Leitz di<br />

New York. A ciascuno veniva data una Leica<br />

da poter rivendere in caso di difficoltà.<br />

Dopoguerra. Finita la guerra, l’economia<br />

tedesca si ritrova in una profonda crisi economica<br />

e politica. Fortunatamente, Wetzlar, in<br />

Assia, era sotto amministrazione americana.<br />

Nell’agosto del 1945 il British Intelligence<br />

62 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Objectives Sub-Committee (BIOS) visita la<br />

fabbrica per investigare su attività, progetti,<br />

dipendenti, macchine utensili, logiche commerciali,<br />

metodi di produzione delle lenti e<br />

delle fotocamere. Scruta anche l’elenco dei<br />

fornitori tra cui trova Gauthier per gli otturatori<br />

e Schott per il vetro ottico.<br />

Nel novembre dell’anno successivo una seconda<br />

visita del BIOS ha il preciso scopo di<br />

appropriarsi dei dettagli dell’assemblaggio,<br />

della metodologia dei test qualità e del trattamento<br />

di cromatura delle Leica. L’Army Microfilm<br />

Unit americano fotografa una gran<br />

quantità di documenti, ma le riprese sono<br />

pessime. Per semplificare, gli inglesi tornano<br />

a prendersi i progetti originali della Leica IIIb<br />

e per passarli alla Reid & Sigrist di Leicester<br />

(fornitore di strumenti aeronautici), che produrrà<br />

5000 pezzi della migliore copia mai<br />

realizzata di una Leica: la Reid III destinata<br />

all’esercito di Sua Maestà.<br />

La fabbrica non aveva subito grossi danni<br />

nel corso del conflitto, tuttavia la ripresa è<br />

lenta. Le linee dei microscopi e dei binocoli<br />

lavorano al 10%, da quella delle fotocamere<br />

escono 150 Leica la settimana per le “autorità<br />

americane” nel senso che, tra il 1947 ed il<br />

1948 i PX (Post Exchange), spacci esentasse<br />

dell’esercito americano per militari all’estero,<br />

assorbono buona parte della produzione.<br />

In quei giorni, le forze di occupazione avevano<br />

allestito in Germania dei centri dove era<br />

possibile barattare cose tra privati per contenere<br />

contrabbando e borsa nera. A Francoforte,<br />

nel 1947, in uno di questi si reca Günther<br />

Leitz per scambiare delle Leica con un frigorifero.<br />

Ciò che la dice lunga sulla scarsità di<br />

contanti anche per un Leitz.<br />

Colpito dalla capacità organizzativa del<br />

giovane impiegato Walter Kluck che lo aiuta<br />

nel baratto Leica contro frigo, Günther lo assume<br />

su due piedi e lo destina alla Saroptico<br />

di St. Ingbert nella Saar. Sotto occupazione<br />

francese, la piccola fabbrica produceva obiettivi<br />

per i proiettori della svizzera Bolex-Paillard,<br />

treppiedini da tavolo, piccole teste a sfera.<br />

Tra il 1949 ed il 1951, assemblò circa 500<br />

corpi Leica IIIa, versione nota come monté<br />

en Sarre.<br />

Ernst Leitz III con Albert Schweitzer nel 1951. Per il suo impegno di medico in Africa finanziato anche<br />

da Elsie Leitz, gli fu donata la Leica IIIf numero 575.000. La Leitz ha più volte omaggiato grandi personalità<br />

e fotografi con fotocamere dal numero speciale. Dalla regina Elisabetta II a Fulvio Roiter.<br />

Il piano B e la M3. Nonostante la divisione<br />

in due stati, in Germania era più che palpabile<br />

il timore di un’azione di forza dell’Unione<br />

Sovietica nei confronti dell’Ovest. In<br />

questa atmosfera, Ernst II con i tre figli Ernst<br />

III, Ludwig e Günther cercano un secondo<br />

luogo sicuro ove trasferire gli archivi ed il<br />

personale più specializzato in caso di una simile<br />

emergenza. Ernst III, delegato alla ricerca,<br />

viaggia a destra e sinistra, e alla fine, sceglie<br />

la cittadina canadese di Midland, nello<br />

stato dell’Ontario, ma non solo perché è un<br />

posto tranquillo.<br />

La comunità accoglie l’iniziativa con tanto<br />

entusiasmo che, addirittura, molti finanziano<br />

l’impresa. Alla presidenza di Ernst Leitz Canada<br />

aperta nel 1952, è nominato Günther<br />

coadiuvato da Kluck in qualità di direttore<br />

vendite, Walter Mandler progettista di molti<br />

obiettivi e Walter Bauer direttore di produzione.<br />

Le cose vanno per il verso giusto e<br />

Leitz riesce a produrre in quel periodo anche<br />

100.000 fotocamere l’anno.<br />

Oltre ai minori costi di importazione, l’avventura<br />

canadese, apre le porte del mercato<br />

americano in particolare per quanto riguarda<br />

l’ottica militare che il governo Usa non<br />

avrebbe potuto acquistare dalla Germania per<br />

questioni di “sicurezza nazionale”. Di queste<br />

forniture, sono ben noti gli obiettivi ultraluminosi<br />

Elcan (Ernst Leitz CANada) disegnati<br />

da Mandler per riprese all’infrarosso.<br />

Nel 1954, la Leica M3 cambia lo scenario<br />

delle fotocamere a telemetro. Tra i miglioramenti,<br />

oltre l’innesto a baionetta per gli obiettivi,<br />

c’è il nuovo telemetro progettato da<br />

Ludwig e Willi Stein e tuttora immutato.<br />

Alla morte di Ernst II (1956) i figli che lo<br />

affiancavano fin dagli anni Trenta assumono<br />

il controllo della società. Tuttavia, per quanto<br />

brillante fosse stata la mossa di andare in Canada,<br />

tanto grave fu l’atteggiamento di snob-<br />

La fabbrica Leitz di Midland in Canada aperta nel 1952. Fu un centro importante per il commercio con gli Stati Uniti. A destra, i tre Walter di Midland: Kluck<br />

direttore marketing, Mandler Capo dello sviluppo e Bauer capo della produzione. Un team d’eccellenza che suppotò le difficoltà della casa madre.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 63


Il Giappone secondo Knut Kühn-Leitz, 1973<br />

Knut Kühn-Leitz (a destra), mi spiega l’accordo di Leitz con Minolta. Sul<br />

tavolo, la Leicaflex della redazione di “fotografare”. A lato, la prima<br />

pagina del reportage sulla fabbrica e la produzione del vetro ottico.<br />

WETZLAR, maggio 1973 - “La Leitz ha concluso nello scorso anno un importante accordo<br />

con la Minolta di Osaka. Tutti ne hanno parlato e la notizia ha fatto presto il giro del mondo. Molte<br />

inesattezze sono state anche riportate e per questo voglio mettere subito in chiaro su cosa si basa la collaborazione<br />

tra noi e Minolta. Gli accordi valgono innanzitutto per lo scambio di know-how e, per il momento,<br />

il progetto è quello di un apparecchio fotografico disegnato qui e fabbricato in Giappone secondo<br />

i nostri standard che monterà obiettivi Leitz”.<br />

Così inizia la mia intervista a Knut Kühn-Leitz, 37 anni, amministratore di Ernst Leitz Wetzlar, figlio di Elsie<br />

e nipote di Ernst III pubblicata nel numero di giugno 1973 di fotografare. Fu la mia prima visita a Wetzlar<br />

invitato con Cesco Ciapanna, l’editore della rivista e autore della fotografia, dalla Ippolito Cattaneo di<br />

Genova distributore Leitz dal 1931 al 1979. (gf)<br />

E allora quando vedremo questa fotocamera?*<br />

Questo non è stato ancora deciso. Posso dire tuttavia che da questa collaborazione non nascerà un nuovo<br />

marchio. Ciascuna delle due aziende manterrà il proprio.<br />

Perché avete scelto proprio Minolta?<br />

Da tempo eravamo in contatto e conoscevamo la loro buona qualità costruttiva. In Giappone ci sono costi<br />

di produzione molto più bassi, almeno il 50% in meno di quelli che abbiamo in Germania. E se laggiù<br />

dicono che non è vero, e che anche loro oggi sono sui nostri livelli, è solo per propaganda.<br />

Lo scorso anno, però, in Giappone ci hanno detto che i loro costi sono aumentati del 15-<br />

18% all’anno. Anche loro hanno grossi problemi.<br />

Non è così. Primo perché se è vero che hanno avuto aumenti del costo del lavoro è più vero che possono<br />

recuperare il maggior onere incrementando la produttività individuale, che è già molto superiore a quella<br />

tedesca. Inoltre, la manodopera femminile, che lì è molto diffusa, costa molto meno di quella maschile.<br />

Ciò vuol dire che la situazione in Germania è più nera di come la si dipinge?<br />

Fino al 1967 le cose sono andate come dovevano, dopo la situazione è andata peggiorando perché all’aumento<br />

dei costi non è corrisposto un aumento della produttività.<br />

Esiste qualche altro problema che limita la vostra capacità produttiva?<br />

Rispetto al Giappone? Certamente. I giapponesi possono contare su una maggiore separazione del lavoro:<br />

ogni operaio compie un’operazione soltanto, mentre da noi partecipa alla realizzazione di un intero<br />

pezzo. Se qui il lavoro è meno disumanizzante, economicamente è un grosso svantaggio. Inoltre, con la<br />

grande massa di subcontractor e per la concorrenza che esiste tra di essi, in Giappone le componenti da<br />

acquistare costano pochissimo. Infine, il governo fino a ieri ha aiutato enormemente gli industriali favorendo<br />

il flusso di esportazione in mille modi.<br />

Lei ritiene che i giapponesi abbiano sfondato solo per una questione di prezzo?<br />

No, naturalmente. Hanno una grande preparazione nel settore elettronico e per questo ci interessa collaborare<br />

con Minolta. Dal canto suo, questa è interessata alla nostra tecnologia nel fabbricare obiettivi.<br />

Inoltre, i giapponesi hanno raggiunto un alto grado nella costruzione di fotocamere automatiche e questo<br />

interessa a noi. (gf)<br />

* La Leica CL, compatta ad obiettivi intercambiabili, fu prodotta da Minolta tra il 1973 ed il 1976. La casa<br />

continuò a produrre la versione giapponese Leica Minolta CL. Nel 1980 uscì la versione migliorata CLE.<br />

bare il successo delle reflex giapponesi. Come<br />

Zeiss Ikon, Leitz sembra aver perso il fiuto<br />

per l’innovazione e giunge tardi sul mercato<br />

con la Leicaflex, mentre la domanda delle<br />

telemetro precipita anno dopo anno. Certamente,<br />

la Leicaflex si distinse per raffinatezza<br />

meccanica, ma apparve nel 1964, cinque<br />

anni dopo la Nikon F, tredici dopo la Asahiflex,<br />

quindici dopo la Rectaflex e la Contax,<br />

ma ventotto dopo la Kine Exakta.<br />

Qualcuno, tenta di sostenere che Leitz abbia<br />

prodotto una reflex 35mm tre anni prima<br />

della Kine Exakta. Sarebbe accaduto grazie<br />

al Visoflex, il box a specchio che, montato tra<br />

corpo e obiettivo, trasforma la Leica in una<br />

reflex. Come dire che la ditta non aveva ben<br />

capito che cosa avesse inventato!<br />

Ernst III. Dagli anni Settanta in poi Leitz<br />

attraversa una serie di cambiamenti societari<br />

per superare la crisi nella quale era precipitata<br />

un po’ tutta l’industria fotografica tedesca<br />

testimoniata dalla clamorosa chiusura di<br />

Zeiss Ikon nel 1972.<br />

La necessità di innovare nei vari settori (fotografia,<br />

microscopi, strumenti di misura) si<br />

scontrava con le difficoltà di tipo finanziario.<br />

Knut Kühn-Leitz, entrato in azienda nel 1966<br />

come assistente del nonno Ernst II, fu nominato<br />

amministratore delegato nel 1971. Il capo<br />

famiglia resta Ernst III, signore d’altri<br />

tempi depresso e angosciato dalla crisi dell’azienda<br />

e per l’umiliazione di dover chiedere<br />

aiuto ai giapponesi. Senza figli, una vita dedicata<br />

al lavoro, morirà nel 1979 a 73 anni,<br />

dopo aver sposato, nell’angoscia dei parenti,<br />

la sua infermiera. Ludwig ha due figli troppo<br />

piccoli e Günther era scomparso per un tumore.<br />

La prima preoccupazione del giovane<br />

amministratore è quella di trovare un partner<br />

robusto. In realtà ne troverà due.<br />

Il 7 giugno 1972, a sorpresa, viene ufficializzato<br />

l’accordo di cooperazione con Minolta<br />

che porterà al lancio della Leica CL, progettata<br />

a Wetzlar e prodotta a Sakai nella fabbrica<br />

delle reflex Minolta. Nello stesso anno,<br />

Leitz cede alla svizzera Wild Heerbrugg della<br />

famiglia Schmidheiny, una delle più potenti<br />

della confederazione, una quota del 25%.<br />

Due anni più tardi Wild, produttrice di microscopi<br />

e strumenti ottici, raggiungerà il 51%<br />

ed il controllo di Ernst Leitz Wetzlar.<br />

Ancora nello stesso anno, per ridurre i costi<br />

del made-in-Germany, molte lavorazioni<br />

vengono spostate a Vila Nova de Famalicão<br />

nei pressi di Porto (Portogallo) ciò che comportò<br />

il licenziamento di circa 2000 dipendenti<br />

dei 6000 di Wetzlar. L’accordo con Minolta<br />

prosegue e nel 1976, esce la R3 Electronic,<br />

una Minolta XE-1 in livrea Leica che<br />

conquista una piccola quota di mercato, mentre<br />

per le M a telemetro è crisi profonda.<br />

In questo scenario, viene presa in seria<br />

considerazione l’idea di cessare la produzio-<br />

64 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


ne delle Leica M perché tra i costi che crescono<br />

e il crollo della domanda, non esistono<br />

le condizioni per continuare. A salvare il loro<br />

futuro, entra in azione Walter Kluck che propone<br />

di trasferire la produzione in Canada.<br />

Wetzlar accetta, a condizione che lui riesca<br />

a venderne 4000. Kluck, ormai presidente di<br />

Leitz Canada, gira il mondo e finisce con un<br />

carniere da 9000 pezzi. Da questa operazione<br />

nasce la Leica M4-2 che sarà prodotta in quasi<br />

16.000 esemplari in tre anni.<br />

Nei primi anni Ottanta, in Canada le condizioni<br />

cambiano tanto che la Leica M6, erede<br />

della M4-2, anche per le gelosie dei dirigenti<br />

di Wetzlar nei confronti dell’indipendenza dei<br />

“canadesi”, pur pensata a Midland va in produzione<br />

a Porto e rifinita a Wetzlar.<br />

La M6 resta sul mercato per 14 anni e sarà<br />

utilizzata per una quarantina di edizioni speciali<br />

o limitate utili alle casse dell’azienda.<br />

Con la cesssione le ultime quote dei Leitz alla Wild, dal 1986 sul bollino rosso appare il nome Leica.<br />

Dal progetto deriveranno la M6 TTL, la M7<br />

con esposizone automatica, la MP e le verisoni<br />

digitali tra cui l’originale Monochrom<br />

che scatta solo in bianconero.<br />

Nel 1986 la famiglia cede le ultime quote a<br />

Wild Heerbrugg. Scomparsi i tre Ernst e con<br />

l’uscita di scena dei Leitz, il glorioso nome<br />

scompare il famoso bollino rosso che ha caratterizzato<br />

la produzione moderna a partire<br />

proprio dalla R3 “giapponese”.<br />

Con il controllo di Ernst Leitz Wetzlar, nel 1986, Stephan Schimdheiny ridisegna il<br />

gruppo libero da ricordi e dalle passioni del passato. Per prima cosa trasferisce la divisione<br />

fotografia ad una controllata ad hoc, la Leica GmbH. Dopo altre operazioni<br />

finanziarie, con la fusione di Ernst Leitz Wetzlar e Wild Heerbrugg nasce il Wild Leitz<br />

Quei 26 anni per tornare all’ovile<br />

GF<br />

Il primo elegante Leica Store è stato aperto a Tokyo nel<br />

2009, disegnato dallo studio di architetti di Hermès.<br />

Group con sede in Svizzera. Nel 1988, Leica<br />

GmbH trasloca nella vicina Solms in una ex fabbrica<br />

di mobili. E scoppia la prima grana.<br />

Nel 1989, la Zett Geräte (Gruppo Zeiss) che<br />

produceva proiettori Zeiss Ikon, Hasselblad e Leica,<br />

chiude. Per salvare il settore, viene creata la<br />

Leica Projektion che cesserà nel 2004 quando per<br />

dia e proiettori non ci sarà più richiesta.<br />

Nel 1990, la fusione di Wild Leitz con l’inglese<br />

Cambridge Instruments porta alla Leica Holding<br />

B.V. quotata alla borsa di Londra. Schmidheiny ne<br />

controlla il 40%, ottiene la proprietà del marchio<br />

Leica, ma vende Leitz Canada alla Hughes.<br />

Un primo tentativo del management di rilevare<br />

Leica Camera capitanato da Bruno Frey finanziato<br />

Deutsche Bank (1992) fallisce. Due anni dopo<br />

avrà più fortuna l’ex-direttore finanziario Klaus-Dieter Hofman e Leica Camera diventa<br />

del tutto indipendente. Con un fatturato record e alla ricerca di trovare investitori<br />

attratti dal nome magico, nel 1996 la società si trasforma in società per azioni<br />

(AG) e si quota a Francoforte. Gli obblighi verso la borsa sono pesanti, mentre di<br />

investitori se ne vedono pochi e quei pochi sono piccoli e litigiosi. Complica le cose<br />

l’acquisto Minox in fallimento con l’idea di disporre di un secondo brand, ma il progetto<br />

non ha successo e Minox viene rilevata dai dirigenti.<br />

Nonostante le vendite (a parte le reflex) vadano discretamente bene, tra il 1998<br />

ed il 2000 Leica Camera perde l’equivalente 20 milioni euro. È a rischio, ma all’orizzonte<br />

spunta un cavaliere.<br />

Si tratta d Jean-Louis Dumas un appassionato di Leica che, soprattutto, è il capo<br />

di Hermès. Dopo una sua visita a Solms, la maison acquista il 31,5% della società<br />

diventando il maggiore azionista. I 17 milioni di euro investiti consentono all’amministratore<br />

Hanns-Peter Cohn di preparare un piano di battaglia, vagheggiando l’idea<br />

di produrre una medio formato, mentre lancia la<br />

S1, fotocamera digitale a scansione. Il contatto con<br />

Hermès fa capire che una Leica, se la si guarda con<br />

una diversa prospettiva è un prodotto tecnico di<br />

lusso alla stregua di un’auto esclusiva. Da questa<br />

nuova interpretazione del marchio, nasceranno nel<br />

2006 il primo Leica Store a Tokyo e le prime Leica<br />

Gallery nel mondo. Ma i bilanci di sono ancora in<br />

rosso. Tuttavia, questa nuova visione convince il<br />

fondo ACM Projektentwicklung GmbH di Salisburgo<br />

ad rischiare. Nel 2005, sotto la guida di Andreas<br />

Kaufmann, la ACM rastrella il 27,2% di Leica, arrivando<br />

poi al 97,56% rilevata la quota Hermès.<br />

La nuova proprietà mostra di pensare a lungo<br />

termine. Da una parte, incarica Porsche Consulting<br />

di studiare la riorganizzazione industriale, dall’altra<br />

punta a rinnovare l’immagine e al grande ritorno a Wetzlar.<br />

A rinforzare la società, nell’ottobre 2011 il fondo Blackstone Group acquista il<br />

43,9% da ACM. A fine 2013 le quote dei due grandi soci vengono conferite alla Lisa<br />

Germany Holding GmbH. Liquidati due piccoli investitori, Lisa raggiunge il 100%<br />

di Leica Camera, la ritira dal listino di Francoforte e acquista ciò che resta della svizzera<br />

Sinar, per proporre soluzioni professionali legate alla Leica S medio formato.<br />

Venduta la fabbrica di Solms, raddoppiata quella portoghese, il 23 maggio <strong>2014</strong>,<br />

con l’inaugurazione di Leitz Park a Wetzlar (sotto) vengono celebrati i 100 anni della<br />

Ur-Leica, ma Leica Camera punta a nuovi orizzonti. Intanto, rileva il 75% di Peter<br />

Coeln GmbH di Vienna, società dell’omonimo Coeln, che controlla due Leica Store<br />

ed una Leica Gallery oltre alla ormai famosa casa d’aste WestLicht che ha gestito l’asta<br />

di Wetzlar di 100 pezzi storici di Leica nei giorni dell’inaugurazione. La casa viennese<br />

ha riscosso un successo internazionale tale da spingere due grandi nomi come<br />

Christie’s e Sotheby’s ad abbandonare l’antiquariato fotografico. (gf)


POST PRODUZIONE<br />

(3ª PARTE)<br />

DELLA PERDUTA NITIDEZZA<br />

di Marco Olivotto<br />

Terza parte del<br />

maxi articolo<br />

dedicato alla<br />

nitidezza nella<br />

post produzione<br />

delle immagini<br />

digitali<br />

1A<br />

1C<br />

Nelle prime due parti di questo articolo<br />

abbiamo discusso i principi e l’utilizzo<br />

della maschera di contrasto<br />

(MDC) come strumento per aumentare la<br />

nitidezza apparente delle immagini. I parametri<br />

del filtro Maschera di contrasto disponibile<br />

in Photoshop sono tre: fattore, raggio<br />

e soglia, e ne abbiamo illustrato natura e<br />

scopo nel numero di agosto.<br />

La MDC utilizzata finora è sempre stata<br />

una maschera di contrasto tradizionale, caratterizzata<br />

da un fattore elevato e un raggio<br />

piccolo. La “Mazzetta” presentata nel numero<br />

di settembre rientra naturalmente in questo<br />

ambito. (Ricordiamo che per realizzarla si<br />

può scaricare l’azione disponibile al link<br />

marcoolivotto.com/fotografia_reflex/Mazzetta_DB.zip)<br />

Questo mese ci occupiamo invece della<br />

MDC denominata HiRaLoAm: il nome deriva<br />

dalle sillabe iniziali della frase High Radius,<br />

Low Amount, ovvero raggio elevato,<br />

fattore basso. Lo scopo della MDC HiRa-<br />

LoAm non è enfatizzare tanto il dettaglio<br />

sottile, ovvero le alte frequenze spaziali,<br />

quanto la forma legata alle medie e basse<br />

frequenze. Il concetto di frequenza spaziale<br />

è stato introdotto nella prima parte di questo<br />

articolo.<br />

Una regola sulla MDC tradizionale. Prima<br />

di entrare nel merito della MDC HiRa-<br />

LoAm dobbiamo mettere l’accento su un<br />

fatto molto importante relativo alla MDC<br />

tradizionale che viene spesso dimenticato,<br />

se non ignorato del tutto. La MDC tradizionale<br />

è un elemento fondamentale nel flusso<br />

di lavoro della post-produzione: la differenza<br />

tra un’immagine senza MDC e una MDC<br />

ben fatta può essere eclatante. Questa MDC<br />

viene talvolta definita maschera di contrasto<br />

di output, intendendo che il suo scopo è<br />

quello di fornire una resa ottimale dell’immagine<br />

per determinate condizioni di output:<br />

web, stampa fine-art, stampa offset e<br />

via dicendo. La distinzione è importante<br />

perché, di norma, i files destinati a un certo<br />

tipo di output non sono necessariamente<br />

adatti a un altro: i files per la stampa, ad<br />

esempio, hanno solitamente dimensioni in<br />

pixel maggiori di quelli destinati al web (a<br />

parità di dimensioni finali). È necessario tenere<br />

conto di questo fatto, perché il risultato<br />

della MDC tradizionale è fortemente legato<br />

alle dimensioni dell’immagine. Inoltre, gli<br />

aloni che causano la sensazione di maggiore<br />

1B<br />

Figura 1 – A: l’immagine originale.<br />

B: una MDC tradizionale effettuata<br />

sul formato corretto.<br />

C: una MDC effettuata sull’originale (troppo<br />

grande) successivamente ridimensionato.<br />

nitidezza apparente non sopportano bene i<br />

ridimensionamenti: per questo motivo la<br />

MDC tradizionale va realizzata su immagini<br />

che abbiano già le dimensioni giuste per<br />

l’output che desideriamo.<br />

Facciamo un esempio pratico. La dimensione<br />

della pagina di FOTOGRAFIA RE-<br />

FLEX è circa 22 x 29 cm. Un’immagine per<br />

la stampa a tutta pagina a una risoluzione di<br />

300 ppi (pixel per pollice), richiederebbe un<br />

file di circa 2.600 x 3.400 px. Supponiamo<br />

di applicare una MDC tradizionale opportuna<br />

per un’immagine di queste dimensioni.<br />

Poi, in seguito, potremmo avere necessità di<br />

stampare la stessa immagine, ma più piccola:<br />

diciamo 9 x 12 cm. Questo corrisponderebbe<br />

a un file di circa 1.050 x 1.400 px, che<br />

potremmo ottenere per ridimensionamento<br />

dell’immagine già prodotta; oppure potremmo<br />

utilizzare l’immagine già realizzata, che<br />

verrebbe opportunamente ridimensionata<br />

dal programma di impaginazione (ad esempio,<br />

Adobe InDesign). Il problema in entrambi<br />

i casi è che la MDC esce malconcia<br />

dal ridimensionamento. La versione A di figura<br />

1 è l’originale senza MDC: l’immagine<br />

di partenza era di 2.600 x 3.400 px ed è stata<br />

ridimensionata a 1.050 x 1400 px; la versione<br />

B è la versione A (già ridotta!) alla quale<br />

è stata applicata una MDC tradizionale; la<br />

66 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


2A 2B 2C<br />

Figura 2 – A: l’immagine originale.<br />

B: una MDC HiRaLoAm rende il soggetto più plastico e tridimensionale.<br />

C: ciò che abbiamo utilizzato per ottenere la versione B.<br />

3A 3B 3C<br />

Figura 3 – A: l’immagine originale.<br />

B: la Mazzetta, ovvero una MDC tradizionale.<br />

C: MDC HiRaLoAm, 50-5-0. D: MDC HiRaLoAm,<br />

50-10-0. E: MDC HiRaLoAm, 50-20-0.<br />

3D<br />

versione C ha invece subito l’applicazione<br />

della MDC prima del ridimensionamento e<br />

dopo ne sono state ridotte le dimensioni. La<br />

versione C appare meno nitida della versione<br />

B e il motivo sta proprio nel ridimensionamento:<br />

la struttura degli aloni che compongono<br />

la MDC è molto delicata, e qualsiasi<br />

ridimensionamento prevede un’interpolazione,<br />

ovvero la creazione dei pixel della<br />

nuova immagine a partire dai dati originariamente<br />

presenti. Questa procedura modifica<br />

gli aloni, cambiandone intensità ed estensione<br />

in maniera difficilmente prevedibile.<br />

Un’immagine con una MDC soddisfacente<br />

risulta dunque meno nitida di quanto ci<br />

3E<br />

aspetteremmo quando la rimpiccioliamo;<br />

quando invece la ingrandiamo, gli aloni possono<br />

diventare molto evidenti e denunciare<br />

la loro presenza, con risultati esteticamente<br />

inaccettabili.<br />

Questo conduce a una regola aurea: il master<br />

finale di una post-produzione non dovrebbe<br />

avere alcuna MDC tradizionale applicata.<br />

Oppure, dovrebbe essere un documento<br />

strutturato a livelli con una generica<br />

MDC separata dall’immagine non trattata,<br />

al fine di mantenere una copia “pulita” del<br />

risultato ottenuto. Applicare una seconda<br />

MDC a un’immagine ridotta (come quella<br />

di figura 1C) per compensare la perdita relativa<br />

di nitidezza dovuta al ridimensionamento<br />

non è una buona idea, perché possono<br />

generarsi artefatti molto sgradevoli. Per<br />

questo è più conveniente avere un’immagine<br />

finale priva di MDC, e realizzare la MDC a<br />

seconda del formato scelto per l’output.<br />

Come funziona la MDC HiRaLoAm.<br />

Passiamo ora a discutere la MDC HiRa-<br />

LoAm. A differenza della MDC tradizionale,<br />

questa è una MDC più creativa e interpretativa,<br />

meno legata alle condizioni di output.<br />

Dal momento che coinvolge aloni più<br />

ampi possiamo permetterci di applicarla e<br />

ridimensionare poi l’immagine, almeno entro<br />

certi limiti, senza che si generino problemi<br />

come quelli appena discussi.<br />

La riproduzione dell’arancia visibile in figura<br />

2A è naturalmente bidimensionale, ma<br />

noi percepiamo il frutto come più o meno<br />

sferico per due motivi: primo, tutte le arance<br />

che abbiamo visto sono assimilabili a frutti<br />

più o meno sferici, e per questo ci predisponiamo<br />

a leggere la forma che appare nell’immagine<br />

in questo modo; secondo, le va-<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 67


4 5<br />

Figura 4 – L’immagine originale di un panorama alpino.<br />

Figura 5 – Utilizziamo un fattore esagerato per avere una percezione chiara dell’effetto degli aloni generati dalla MDC HiRaLoAm.<br />

Figura 6 – Al 100% di ingrandimento, vediamo la differenza tra la MDC HiRaLoAm a fattore 100% (versione A) e 50% (versione B).<br />

Figura 7 – Il risultato finale, da confrontare con la figura 4… ma con un problema da gestire.<br />

Figura 8 – Gli aloni troppo invadenti si possono ridurre per mezzo di una maschera di livello sulla quale dipingere manualmente.<br />

6<br />

6B<br />

7<br />

8<br />

riazioni di luminosità e colore della buccia<br />

ci suggeriscono una forma tondeggiante e<br />

non piatta, in base al principio che la variazione<br />

viene percepita come tridimensionalità.<br />

La versione di figura 2B ci appare più<br />

plastica e tridimensionale dell’originale: è<br />

stata ottenuta duplicando il livello dell’immagine<br />

di figura 2A e applicando una MDC<br />

decisamente esagerata: 500-50-0 (dove i parametri<br />

sono, nell’ordine, fattore, raggio e<br />

soglia). L’opacità del livello è stata poi ridotta<br />

al 10% e il suo metodo di fusione è stato<br />

modificato da Normale a Luminosità. Se<br />

non avessimo modificato il metodo di fusione,<br />

al 100% di opacità avremmo ottenuto il<br />

curioso risultato di figura 2C. Si tratta naturalmente<br />

di un risultato improponibile: nessuno<br />

potrebbe accettare un’esagerazione del<br />

genere, eppure, proprio la figura 2C a bassa<br />

opacità trasforma l’immagine di figura 2A<br />

in quella di figura 2B. Il motivo è che in fi-<br />

68 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Figura 9 – La<br />

MDC HiRaLoAm<br />

mostra tutta la<br />

sua potenza<br />

quando viene<br />

applicata a<br />

soggetti che<br />

beneficiano di un<br />

aspetto<br />

tridimensionale,<br />

come statue o<br />

elementi<br />

architettonici.<br />

A: l’originale,<br />

B: MDC 25-100-0.<br />

9A<br />

regole ferree, perché le regolazioni sono<br />

estremamente dipendenti dal contenuto della<br />

fotografia oltre che dal nostro intento. Un<br />

buon punto di partenza può essere quello di<br />

impostare nel filtro un fattore decisamente<br />

esagerato (anche 500%) e lavorare sul raggio:<br />

l’effetto visivo sarà terribile, ma avremo un’idea<br />

molto chiara della struttura degli aloni.<br />

Con la stessa logica potremo valutare anche<br />

l’effetto dell’eventuale soglia dopo avere impostato<br />

il raggio desiderato. A quel punto, ridurremo<br />

il fattore opportunamente. È prassi<br />

applicare la MDC non al livello di base dell’immagine<br />

originale, ma a un livello duplicato:<br />

spesso si imposta un fattore un po’ più elevato<br />

del necessario e si riduce leggermente<br />

l’opacità del livello contenente MDC, per<br />

mantenere un margine di ripensamento nel<br />

caso decidessimo di aumentare l’intensità<br />

dell’effetto. Come sempre, il livello andrà impostato<br />

in metodo di fusione Luminosità per<br />

evitare spostamenti cromatici.<br />

L’applicazione della MDC HiRaLoAm richiede<br />

sempre un’analisi dell’immagine.<br />

L’originale di figura 4 ha la rispettabile digura<br />

2C gli aloni della MDC, che sono molto<br />

ampi visto che abbiamo scelto un raggio<br />

di 50 px, esasperano le variazioni tra le diverse<br />

aree di luminosità del soggetto: non a<br />

livello di alte frequenze, come avverrebbe<br />

con un raggio piccolo, ma di basse frequenze.<br />

Gli aloni, quindi, enfatizzano la forma<br />

intesa in senso macroscopico e non il dettaglio<br />

sottile.<br />

Lo scopo della figura 2C è esclusivamente<br />

didattico: una MDC ad ampio raggio non si<br />

applica mai con un fattore così elevato. Ne<br />

abbiamo infatti ridotto l’opacità al 10%:<br />

questo è equivalente all’applicazione di una<br />

MDC con un fattore pari a 50%, naturalmente<br />

al 100% di opacità.<br />

L’effetto della MDC sulle diverse frequenze.<br />

La bambola riprodotta in figura 3A<br />

è una vera e propria miniera di frequenze<br />

spaziali: nella fotografia coesistono dettagli<br />

sottili (le ciglia, la trama del nastro tra i capelli,<br />

il bordo di pizzo del grembiule) e aree<br />

più caratterizzabili come “forme” (i capelli,<br />

le pieghe del vestito, il volto e i piedi). La figura<br />

3B è stata ottenuta con un’applicazione<br />

della canonica Mazzetta (500-1-0, con le<br />

consuete mascherature) e risulta evidente<br />

l’aumentato dettaglio. Le figure 3C-3E sono<br />

state invece ottenute con diverse MDC Hi-<br />

RaLoAm. Nell’ordine, i raggi corrispondono<br />

a 5 px, 10 px e 20 px. Il fattore è invece sempre<br />

pari a 50 e la soglia è sempre pari a 0.<br />

Le tre versioni HiRaLoAm sono sensibilmente<br />

diverse tra loro: nessuna è in assoluto<br />

la migliore, ma tutte e tre enfatizzano certe<br />

parti dell’immagine piuttosto che altre. La<br />

figura 3C (raggio 5 px) fa risaltare moltissimo<br />

i capelli rispetto all’originale, senza eccessi<br />

di dettaglio sottile; la figura 3D (raggio<br />

10 px) rende molto bene le pieghe del<br />

vestito e in particolare del grembiule; la figura<br />

3E (raggio 20 px) si spinge ancora più<br />

in là nella stessa direzione e schiarisce il<br />

volto rispetto alle altre versioni, pur mantenendone<br />

la forma dal momento che la parte<br />

periferica dello stesso rimane più scura. Attenzione,<br />

però: nell’ultima versione, il bordo<br />

del grembiule bianco inizia a perdere dettaglio<br />

rispetto. Questo accade perché gli aloni,<br />

allargandosi, risultano assai invadenti e sarebbe<br />

opportuno ridurre il fattore, che abbiamo<br />

lasciato invariato per mostrare l’effetto<br />

della crescita del raggio.<br />

HiRaLoAm: scegliere il raggio. La scelta<br />

del raggio non è automatica e dipende dal carattere<br />

che vogliamo dare all’immagine. Nel<br />

caso della maschera HiRaLoAm non esistono<br />

9B<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 69


11<br />

Figura 10 – La particolare struttura<br />

dei canali del metodo colore Lab<br />

permette di applicare una MDC<br />

HiRaLoAm molto particolare, che<br />

talvolta genera risultati<br />

sorprendenti come in questo caso.<br />

Figura 11 – La doppia MDC<br />

HiRaLoAm in Lab che genera il<br />

risultato di figura 10.<br />

mensione di circa 5.600 px x<br />

3.700 px e presenta dettaglio<br />

in tutte le aree tonali. L’applicazione<br />

della Mazzetta (qui<br />

non mostrata) fa aumentare la<br />

definizione apparente nelle<br />

zone che contengono elementi<br />

ad alta frequenza: in particolare<br />

nell’erba e negli alberi.<br />

Personalmente non sono però<br />

convinto che l’erba e gli alberi<br />

siano i veri soggetti dell’immagine:<br />

il soggetto è, naturalmente,<br />

tutto il paesaggio, ma<br />

a mio parere i veri punti d’attenzione<br />

sono il lago e le nuvole.<br />

La mazzetta fa molto<br />

poco per il primo e nulla per<br />

le seconde, quindi non è una<br />

buona scelta nel momento in<br />

cui cerchiamo di esaltare la<br />

tridimensionalità della scena<br />

piuttosto che il dettaglio sottile.<br />

Per valutare il raggio più<br />

opportuno, duplichiamo il livello<br />

di sfondo e cambiamo<br />

già il suo metodo di fusione<br />

da Normale a Luminosità. Poi<br />

applichiamo il filtro Maschera<br />

di contrasto con il fattore<br />

impostato al massimo e iniziamo<br />

a variare il raggio esaminando<br />

il comportamento<br />

degli aloni. In questa immagine<br />

ho scelto come parametri 500-30-0 (figura<br />

5): come nel caso di figura 2C, l’effetto<br />

è esagerato, ma si notano alcune cose interessanti:<br />

l’enfatizzazione del gioco di riflessi<br />

sulla superficie del lago, l’aumento di<br />

contrasto nelle nuvole senza che la loro<br />

struttura venga intaccata, la perdita di dettaglio<br />

nel sentiero attorno al lago e nelle pietre<br />

che delimitano la strada in primo piano<br />

e, purtroppo, gli evidentissimi aloni (chiari<br />

vicino al crinale della montagna, scuri attorno<br />

alle nuvole). In figura 6A, con il fattore<br />

di ingrandimento impostato a 100%,<br />

vediamo l’effetto di una MDC 100-30-0: la<br />

superficie del lago è interessante, ma il sentiero<br />

e le parti più chiare delle pietre sono<br />

bruciate. In figura 6B, la MDC ha valore<br />

50-30-0: l’effetto è meno marcato, ma le<br />

parti chiare non soffrono. Questo ci suggerisce<br />

dunque che 50% possa essere un fattore<br />

opportuno. Ricordiamoci naturalmente<br />

che abbiamo sempre a disposizione l’opacità<br />

e le maschere di livello, se lo desideriamo,<br />

per limitare l’effetto. La figura 7 mostra<br />

il risultato finale che va messo a confronto<br />

con l’originale di figura 4: la maggiore<br />

profondità della scena è evidente. Rimane<br />

il problema degli aloni: quello chiaro<br />

è abbastanza fastidioso, mentre quello scuro<br />

risulta quasi invisibile. Il problema si può<br />

risolvere per mezzo di una maschera di livello<br />

applicata al livello che contiene la<br />

MDC: si può dipingere in grigio o in nero<br />

sulla maschera per far emergere in parte o<br />

del tutto l’originale posto sul livello sottostante,<br />

che naturalmente è privo di aloni. La<br />

figura 8 mostra l’operazione: l’area dipinta<br />

risulta rossa perché il canale alfa corrispondente<br />

alla maschera di livello è stato reso<br />

visibile assieme al composito.<br />

Tridimensionalità e variazione. La<br />

MDC HiRaLoAm è un alleato fondamentale<br />

quando abbiamo a che fare con soggetti dei<br />

quali vogliamo esaltare la tridimensionalità:<br />

la figura 9A è l’originale; la figura 9B è stata<br />

ottenuta con una MDC 25-100-0. La regola<br />

è che più aumenta il raggio, che in questo<br />

caso è davvero elevato, più il fattore deve<br />

diminuire, perché gli aloni diventano tanto<br />

più evidenti quanto più sono estesi: bisogna<br />

quindi controbilanciare il loro effetto limitando<br />

il fattore, come abbiamo visto nella<br />

prima parte di questo articolo. Il tutto, naturalmente,<br />

sempre in metodo di fusione Luminosità.<br />

La figura 10 riprende l’immagine vista in<br />

apertura: il confronto con l’originale (figura<br />

1) mostra una versione molto più tridimensionale<br />

e interessante dal punto<br />

di vista cromatico. Per ottenerla<br />

abbiamo forzato la mano: l’originale<br />

è stato convertito in Lab e il<br />

livello di sfondo è stato duplicato<br />

due volte (figura 11). Al primo<br />

livello duplicato è stata applicata<br />

10 una MDC al solo canale L, che<br />

porta soltanto le informazioni di<br />

luminosità, con parametri 100-20-0: il livello<br />

è stato posto in metodo di fusione Luminosità<br />

e la sua opacità ridotta al 50%. Al secondo<br />

livello duplicato è stata invece applicata<br />

una MDC a entrambi i canali a e b, che<br />

portano soltanto le informazioni sul colore,<br />

con parametri 100-50-0: il livello è stato posto<br />

in metodo di fusione Colore, con l’opacità<br />

al 100%. Il risultato è sorprendente: si<br />

nota un netto aumento della plasticità dovuta<br />

alla MDC sulla luminosità, ma anche una<br />

differenziazione dei colori causata dalla<br />

MDC sui canali a e b che non contribuiscono<br />

in alcun modo alla luminosità dell’immagine.<br />

Questa procedura non sempre porta<br />

a risultati soddisfacenti, ma nel caso di immagini<br />

dominate da uno o due colori soltanto,<br />

come la fotografia originale, può introdurre<br />

una variazione cromatica estremamente<br />

interessante. Il fatto che abbiamo separato<br />

le due componenti permette inoltre<br />

un grande controllo sulla MDC relativa alla<br />

luminosità e su quella che invece interviene<br />

solo sul colore, in particolare nel momento<br />

in cui decidessimo di voler ridurre l’effetto<br />

per mezzo dell’opacità.<br />

Due MDC combinate. L’ultima immagine<br />

non può che coniugare le due MDC che abbiamo<br />

discusso: tradizionale e HiRaLoAm.<br />

70 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


12A<br />

12B<br />

13<br />

Figura 12 – A:<br />

l’immagine originale.<br />

B: la Mazzetta<br />

tradizionale.<br />

C: l’unione di una<br />

MDC HiRaLoAm e<br />

della Mazzetta<br />

produce un risultato<br />

ottimale.<br />

Figura 13 – La doppia<br />

MDC che trasforma la<br />

figura 12A nella 12C.<br />

La figura 12A è uno splendido scatto di Claudia<br />

Rocchini, che viene trattato con la consueta<br />

Mazzetta in figura 12B. La figura 12C<br />

invece combina due diverse MDC: su un primo<br />

livello duplicato (figura 13) viene applicata<br />

una MDC HiRaLoAm con parametri 30-<br />

30-0; su un successivo livello, la Mazzetta, la<br />

cui opacità viene ridotta per l’occasione al<br />

50% per evitare un eccesso di dettaglio che<br />

risulterebbe fastidioso. In quest’ultima versione<br />

il soggetto appare meglio definito sullo<br />

sfondo, anche per merito di un alone pressoché<br />

invisibile ma essenziale in questo contesto:<br />

un alone che non va rimosso. Inoltre, le<br />

parti chiare e le parti scure del corpo dell’animale<br />

sono più contrastate rispetto a entrambe<br />

le versioni precedenti, e come sempre questo<br />

ci fa percepire il soggetto come più tridimensionale.<br />

Il livello della Mazzetta contribuisce<br />

al dettaglio nelle strutture più fini, essenziali<br />

in questo scatto, e la differenza con<br />

l’originale è eclatante.<br />

La maschera di contrasto HiRaLoAm apre<br />

la porta al più ampio discorso sul contrasto<br />

locale, ovvero sul contrasto che valorizza<br />

specifiche aree di una fotografia piuttosto<br />

che l’immagine nella sua globalità. Ne parleremo<br />

in futuro, perché è una delle aree più<br />

affascinanti della post-produzione: di grande<br />

impatto e, soprattutto, legata alle caratteristiche<br />

della nostra percezione. l<br />

12C<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 71


OBIETTIVI<br />

Zeiss Otus 85mm<br />

Sono passati due anni da<br />

quando alla Photokina di<br />

Colonia del 2012 venne<br />

presentato il primo obiettivo<br />

della serie Otus di Zeiss. Si trattava<br />

di un 55mm f/1,4 e subito si<br />

era capito che avrebbe potuto<br />

rappresentare il nuovo standard<br />

qualitativo da seguire e forse inseguire.<br />

Così è stato, tanto che i<br />

commenti di utenti e addetti ai<br />

lavori furono tutti entusiastici. Il<br />

55mm è nato come un obiettivo<br />

senza compressi: volete la qualità<br />

migliore che Zeiss possa offrire?<br />

Bene, allora sarà necessario<br />

sborsare anche la cifra adeguata.<br />

Sì, perché per avere un<br />

obiettivo così performante servono<br />

i materiali giusti, che inevitabilmente<br />

fanno lievitare il<br />

prezzo finale al pubblico. Così<br />

Zeiss, da sempre attenta alla<br />

qualità, ha pensato solo a cercare<br />

di costruire quanto di meglio<br />

fosse possibile, senza badare,<br />

come in molti fanno, a<br />

contenere i costi pur di poter essere<br />

sul mercato ad un prezzo<br />

concorrenziale. In sostanza con<br />

la linea Otus si cerca solo la<br />

qualità; e la qualità costa.<br />

Oggi, di nuovo alla Photokina,<br />

ecco che viene svelato<br />

il secondo modello della<br />

gamma, l’85mm f/1,4<br />

Apo Planar T*, disponibile<br />

in attacco Canon e Nikon, ma<br />

prossimamente dovrebbe arrivare<br />

anche per Sony. Noi<br />

di FOTOGRAFIA RE-<br />

FLEX abbiamo avuto la<br />

possibilità di provare in anteprima<br />

questo 85mm e la prima<br />

parola che ci viene in mente è<br />

impressionante.<br />

Impressionate per tanti motivi,<br />

come ad un primo impatto<br />

senza neanche averlo montato<br />

sulla fotocamera può essere il<br />

peso, la qualità dei materiali<br />

scelti e anche l’eleganza del<br />

prodotto nella sua finitura nera<br />

con tutte le scritte e numeri in<br />

di Luca Forti<br />

Il nuovo obiettivo della casa<br />

tedesca è forse quanto di<br />

meglio oggi si possa trovare<br />

sul mercato per il ritratto<br />

giallo, caratteristica che deriva<br />

dagli obiettivi Zeiss dedicati al<br />

cinema. Ma poi, una volta montato<br />

sulla nostra reflex, abbiamo<br />

utilizzato una Nikon Df, e iniziato<br />

a scattare ci siamo resi<br />

conto subito di avere a che fare<br />

con obiettivo impegnativo ma al<br />

tempo stesso di qualità assoluta.<br />

Per molti forse rimarrà un sogno<br />

proibito, ma per chi davvero necessita<br />

di un obiettivo speciale<br />

per i propri ritratti, l’Otus 85mm<br />

può rappresentare la scelta ideale<br />

per poter contare su una nitidezza<br />

estrema, uno sfocato di<br />

fondo in grado di dare l’impressione<br />

della tridimensionalità al<br />

soggetto fotografato e la quasi<br />

totale assenza di aberrazioni, vignettatura<br />

e distorsioni. Altro<br />

aspetto fondamentale da tenere<br />

in considerazione prima di affrontare<br />

una spesa importante<br />

per portarsi a casa questo obiettivo<br />

è che la messa a fuoco è<br />

esclusivamente manuale. Quindi<br />

se state cercando un’ottica di<br />

qualità, ma dotata anche di autofocus,<br />

non è l’Otus 85mm<br />

quello che fa per voi.<br />

Insomma, prima di acquistarlo<br />

spendendo circa 4500 euro<br />

bisogna fare le opportune valutazioni,<br />

che comprendono ovviamente<br />

anche lo scopo per cui<br />

aggiungere al proprio kit un<br />

85mm. E a nostro parere questa<br />

focale rientra tra quelle ideali<br />

per il ritratto.<br />

Nella versione per Nikon è<br />

presente anche la ghiera per i<br />

diaframmi, aspetto che permette<br />

di utilizzare l’Otus anche sulle<br />

reflex analogiche con innesto<br />

F.<br />

Come detto, abbiamo<br />

provato il nuovo Otus<br />

85mm f/1,4 sulla Nikon<br />

Df e l’accoppia sembra<br />

funzionare bene. Anche<br />

perché bisogna<br />

considerare un altro<br />

aspetto ancora con un<br />

obiettivo di questo genere.<br />

Data l’ampia<br />

apertura un sensore<br />

più grande e carico<br />

di pixel di quello<br />

della Df può rendere<br />

la messa a fuoco più<br />

difficoltosa. Ad esempio,<br />

avendo effettuato<br />

qualche scatto anche<br />

con una fotocamera dotata<br />

di sensore full-frame<br />

da ben 36 milioni di<br />

pixel alla massima apertura<br />

la profondità di campo<br />

risulta incredibilmente<br />

ridotta. Parl iamo di millimetri,<br />

che ad esempio<br />

72 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


ZEISS OTUS 85MM f/1,4 APO PLANAR*<br />

Il nuovo Zeiss Otus 85mm può contare sul design interno Planar, che<br />

consiste in 11 lenti racchiuse in 9 gruppi. Vi troviamo lenti con superficie<br />

asferica e lenti realizzate in vetro speciale a bassa dispersione.<br />

Tutti gli elementi al suo interno sono flottanti, il che date le<br />

dimensioni già notevoli, non le fa aumentare cambiando la messa a<br />

fuoco. Nonostante il peso nel complesso sia elevato (1,2kg) è ben bilanciato<br />

e grazie al morbido rivestimento in gomma sulla ghiera della<br />

messa a fuoco la presa è sempre ben salda; non c’è il rischio che<br />

la mano scivoli. L’Otus 85mm è sicuramente indicato per la fotografia<br />

di ritratto, ma offre ottime performance in molte altre situazioni:<br />

può essere utilizzato anche per delle immagini ravvicinate, la distanza<br />

minima di messa a fuoco è di 80cm, o per delle riprese panoramiche<br />

in cui spiccherà sempre una nitidezza elevata.<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Focale: 85mm. Lenti/gruppi: 11 elementi<br />

in 9 gruppi tra i quali lenti asferiche e lenti in<br />

speciale vetro a bassa dispersione. Diaframma:<br />

9 lamelle. Messa a fuoco: Manuale.<br />

Angolo di campo: 28,24°, 23,71°, 15,97°<br />

(diag./orizz./vert.). Diaframma minimo:<br />

f/16. Distanza minima di messa a fuoco:<br />

0,8m. Rapporto di riproduzione:<br />

0,13x. Filettatura filtri: 86mm. Dimensioni<br />

(diametro max x lunghezza):<br />

101x124mm. Peso: 1200g.<br />

€4449<br />

Sopra a sinistra, una vista<br />

frontale dell’Otus 85mm, in cui si<br />

possono apprezzare le<br />

dimensioni delle lenti. A sinistra<br />

la finestra per la messa a fuoco e<br />

i valori del diaframma. Sopra<br />

l’obiettivo, con attacco ZF.2,<br />

montato sulla Nikon Df. A destra<br />

un’altra vista della lente frontale.<br />

nei ritratti possono fare tutta la<br />

differenza tra il mettere a fuoco<br />

un occhio o un sopracciglio.<br />

Quindi il primo consiglio quando<br />

si lavora con l’Otus è quello<br />

di non avere fretta prima di scattare:<br />

prendetevi tutto il tempo<br />

necessario per studiare la composizione<br />

ma soprattutto per la<br />

messa a fuoco. Se da una parte<br />

sta qui la difficoltà di utilizzo<br />

con questo obiettivo, dall’altra<br />

la costruzione aiuta molto:<br />

l’ampia ghiera per la messa a<br />

fuoco, rivestita con una morbida<br />

gomma, ruota di circa 260 gradi<br />

e in maniera molto fluida, il che<br />

ti permette di fare anche le più<br />

piccole regolazioni.<br />

Una volta superato questo<br />

ostacolo, i risultati ottenuti sono<br />

in linea con quanto ci si potrebbe<br />

aspettare da quest’ottica. La<br />

nitidezza è ottima lungo tutto il<br />

fotogramma e anche i più piccoli<br />

dettagli sono ben contrastati,<br />

le distorsioni non sono un problema<br />

così come le aberrazioni<br />

cromatiche che sono quasi del<br />

tutto assenti. Se vogliamo proprio<br />

vogliamo trovare il pelo<br />

nell’uovo, quando si scatta a tutta<br />

apertura un leggerissimo accenno<br />

di purple fringing si può<br />

notare, ma solo se andiamo ad<br />

ingrandire molto il file ottenuto.<br />

L’Otus 85mm non è comunque<br />

un obiettivo da utilizzare<br />

solo ed esclusivamente per i ritratti,<br />

infatti, anche sulla prova<br />

su strada che abbiamo realizzato,<br />

i risultati sono stati molto<br />

buoni come potrete osservare<br />

nelle prossime pagine.<br />

In conclusione, stiamo parlando<br />

di un obiettivo di qualità eccellente,<br />

con pochissimi difetti<br />

se non il prezzo. Gli altri 85mm<br />

presenti sul mercato, siano essi<br />

Canon, Nikon o di altri produttori,<br />

sono molto spesso tra i più<br />

performanti all’interno della<br />

propria famiglia e spesso anche<br />

tra i più costosi. Sta quindi, secondo<br />

noi, ad ogni singolo possibile<br />

acquirente di un’obiettivo<br />

di questa lunghezza focale fare i<br />

conti in primo luogo con il proprio<br />

budget, sapendo che otterrà<br />

ottime foto qualsiasi scelta farà,<br />

ma tenendo a mente che l’Otus<br />

85mm f/1,4 è forse quanto di<br />

meglio il mercato oggi possa offrire.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 73


PROVA PRATICA DI RIPRESA<br />

Abbiamo testato il nuovo Otus 85mm f/1,4 di Zeiss su diversi campi, sia in strada che ovviamente<br />

sul ritratto. La qualità delle immagini ottenute non ha tradito, fornendo una nitidezza<br />

eccezionale e alla massima apertura lo sfocato che si ottiene è incredibilmente uniforme e riesce<br />

a rendere tridimensionale l’immagine.<br />

MASSIMILIANO ANGELONI<br />

INGRANDIMENTO<br />

Nella prova di ritratto l’Otus 85mm ha dato il<br />

meglio sé: qui a fianco e nel relativo<br />

ingrandimento una fotografia scattata dal<br />

fotografo professionista Massimiliano Angeloni a<br />

tutta apertura. La ridotta profondità di campo,<br />

con il punto di fuoco sul piano degli occhi, offre<br />

uno sfocato che in modo morbido rende<br />

evanescente fino quasi a scomparire il resto della<br />

fotografia. Nel dettaglio si può notare come sia<br />

possibile contare ogni singola ciglia, le piccole<br />

vene nell’occhio e ogni altro minimo dettaglio<br />

dell’occhio.<br />

74 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


MASSIMILIANO ANGELONI<br />

In alto nella pagina a fianco un piacevole gioco di luci ed ombre: i dettagli sono<br />

ben identificabili in ogni zona della fotografia. Grazie all’ampia apertura l’Otus<br />

85mm offre grandi risultati anche in notturna. Questa vista di via della<br />

Conciliazione e di San Pietro sullo sfondo è esaltata dalla resa a stella dei lampioni<br />

sul Lungotevere e lungo proprio via della Conciliazione. Sotto un altro ritratto alla<br />

massima apertura in cui la cosa che più risalta è proprio lo sfondo sfocato per un<br />

effetto cinematografico. A destra, invece, uno scatto architettonico in cui si può<br />

notare come la distorsione sia assente e ancora una volta si mette in evidenza la<br />

nitidezza offerta da questo obiettivo targato Zeiss.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 75


COSA PENSIAMO DELLE VOSTRE FOTOGRAFIE<br />

Immagini alla sbarra<br />

INVIO IMMAGINI. Fotografie digitali, digitalizzate, stampe o diapositive, dovranno essere inviate seguendo attentamente le istruzioni nel box “Come inviare le vostre fotografie”<br />

pubblicato nelle ultime pagine. I file digitali dovranno essere inviati per email, le copie o le diapositve in busta chiusa ai rispettivi indirizzi specificati nelle istruzioni.<br />

Le fotografie inviate non saranno restituite.<br />

GIANFRANCO MASSIMI<br />

RENO CENTESE FE<br />

L’autore si limita a comunicarci solo il<br />

luogo della ripresa, “Lido di Venezia” e i<br />

dati di scatto: Canon EOS 50D, zoom<br />

28-105mm, 1/550 sec a f/5,6 per 500 Iso.<br />

In ogni caso, i tramonti sono<br />

indiscutibilmente uno dei soggetti più<br />

gettonati dai fotoamatori. Per rendere<br />

visivamente più interessante un soggetto<br />

così scontato ci sono però alcuni<br />

accorgimenti. Primo, l’esposizione va<br />

idealmente misurata su una zona di cielo<br />

che non comprenda il sole. Secondo,<br />

l’astro non andrebbe disposto<br />

esattamente al centro del fotogramma.<br />

Terzo, anche l’orizzonte è meglio che<br />

cada nel terzo superiore, se si vuole<br />

favorire l’acqua o il terreno, o in quello<br />

inferiore, se si vuole dare risalto al cielo.<br />

WERTHER VENTURI<br />

CESENA FC<br />

"Coccinella all’attacco” titola<br />

Werther questa macrofotografia<br />

scattata con Nikon D800 e Micro<br />

Nikkor 105mm f/2,8; esposizione<br />

con 1/160 sec a f/8 per 200 Iso;<br />

dettaglio di un fotogramma di<br />

dimensioni maggiori.<br />

Nelle riprese a distanza<br />

ravvicinata la profondità di<br />

campo è sempre limitata, per non<br />

parlare della macro spinta! Per<br />

evitare che un elemento<br />

essensiale della scena risulti<br />

sfocato (in questo caso la<br />

coccinella), bisogna chiudere<br />

molto il diaframma e disporre il<br />

dorso della macchina il più<br />

possibile parallelo al soggetto.<br />

Qui, alzando gli Iso a 1600 (uno<br />

scherzo per la D800) si sarebbe<br />

potuto scattare a f/22...<br />

76 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


CESARE BARGIGGIA<br />

SAN COLOMBANO<br />

AL LAMBRO MI<br />

Scrive Cesare: “Mi piaceva molto il<br />

ripetersi del motivo dato dai blocchi di<br />

pietra bianchi e neri del duomo<br />

nell'angolo di sinistra e di una<br />

chiesetta sul lato adiacente della<br />

piazza, a Monterosso, nelle Cinque<br />

Terre. Motivo rispettato perfettamente<br />

anche dai pluviali. La vivacità dei<br />

colori delle insegne e dei prodotti<br />

esposti trovo aggiunga un po' di<br />

dinamismo alla fotografia”. Canon<br />

EOS 1200D con 18-55mm.<br />

Attenzione, questa fotografia presenta<br />

un problema grosso e uno piccolo. Il<br />

primo è il bilanciamento del bianco<br />

totalmente sbagliato (i bianchi sono<br />

gialli). Il secondo è la firma<br />

dell’autore nel fotogramma...<br />

LUCA MICHELETTI, NOVATE MILANESE MI<br />

“Gaggiano” è il titolo di questo scatto fatto con Nikon D700 e zoom 24-70mm f/2,8G; esposizione con<br />

1/40 sec a f/8 per 400 Iso; elaborazione da file Raw 14 bit. Ci dice Luca che il soggetto sono “i navigli<br />

della periferia milanese; una fotografia che cerca di rappresentare i tempi passati”.<br />

Una veduta correttamente inquadrata e bene in asse. Ci convincono invece meno i toni della scena.<br />

L’impressione è infatti quella di una fotografia grigia e povera di contrasto. Le immagini d’epoca secondo<br />

noi non sono così, a meno che il supporto su cui sono stampate non sia deteriorato. Visto che ha scattato<br />

in Raw, provi a regolare meglio le impostazioni di luminosità e contrasto, in modo da togliere quella<br />

patina di tristezza che non obbligatoriamente si abbina all’idea di passato.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 77


COLLEZIONISMO<br />

EXAKTA RTL 1000<br />

L’ultima reflex<br />

marcata Exakta<br />

costruita a Dresda<br />

è stata prodotta in<br />

86mila esemplari<br />

di Pierpaolo Ghisetti<br />

Negli anni passati abbiamo dedicato<br />

diversi articoli al mondo Exakta, il<br />

primo grande sistema integrato universale<br />

della fotografia: la macchina fotografica<br />

Exakta, della società Ihagee di Dresda,<br />

è nata nel 1936, ma è col modello Varex<br />

del 1950 che la sua notorietà è esplosa in<br />

tutto il mondo.<br />

La Varex possedeva diverse caratteristiche<br />

importanti che resero il sistema il punto di<br />

riferimento del mercato fotografico, i punti<br />

di forza erano: mirini intercambiabili, prima<br />

reflex a presentare questa caratteristica; innesto<br />

ottiche a baionetta; costruzione semplice<br />

e robusta; costo elevato ma che andrà<br />

diminuendo negli anni con le versioni successive.<br />

A questo vanno aggiunti: un enorme<br />

sistema di ottiche, di tutte le focali e di tutte<br />

le marche, con vastissima scelta tra obiettivi<br />

di prima categoria come Zeiss, Kilfitt, Schneider<br />

e Angenieux e altri molto economici,<br />

come Pentacon, Meyer, Enna, Steinheil; un<br />

grande sistema di accessori, per macro, micro<br />

fotografia, fotografia scientifica ecc.<br />

A questi elementi positivi si contrapponeva<br />

una serie di elementi negativi, tra questi<br />

segnaliamo: bottone di scatto e leva di carica<br />

posizionati in modo anomalo; corpo trapezoidale<br />

non suscettibile di miglioramenti,<br />

tra cui l’impossibilità di montare dorsi o anche<br />

un motore di avanzamento; bocchettone<br />

porta ottiche di diametro abbastanza piccolo.<br />

che provocava vignettature sia con i teleobiettivi<br />

sia con i grandangoli, come pure<br />

in macrofotografia spinta.<br />

Tuttavia la grandissima scelta di obiettivi<br />

e il prezzo tutto sommato abbastanza economico,<br />

unito al fatto che i sistemi fotografici<br />

giapponesi erano ancora in formazione, favorì<br />

per due decenni la macchina di Dresda,<br />

che si pose al centro del sistema fotografico<br />

universale per eccellenza, sia per i dilettanti<br />

Exakta RTL 1000 con pentaprisma esposimetrico TTL; si noti l’accoppiamento con la ghiera dei tempi di<br />

scatto. Punto forte di questa reflex era l’intercambiabilità dei mirini, cosa notevole per un apparecchio<br />

di prezzo medio-basso. Altri mirini disponibili erano quello ad oculare ingranditore (in basso a sinistra),<br />

il pentaprisma classico (in basso a destra) e quello a pozzetto richiudibile.<br />

78 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


A sinistra una Exakta RTL 1000 con mirino a pozzetto classico (richiudibile) e a destra con mirino ad oculare<br />

ingranditore. Sulla scatola dell’accessorio è riportato il marchio Pentacon, il consorzio che riuniva<br />

tutti i marchi fotografici della DDR. L’ultima reflex marcata Exakta, presentata alla Fiera di Lipsia nel<br />

1959, era infatti identica alla contemporanea Praktica L.<br />

sia per i professionisti, tanto che nel famoso<br />

film di Hitchcock “La finestra sul cortile”<br />

del 1954 l’attore James Stewart, che impersona<br />

un fotografo professionista, impugna<br />

proprio una Exakta con un teleobiettivo Kilfitt<br />

per scrutare il cortile sul retro del suo<br />

appartamento.<br />

L’evoluzione dell’apparecchio reflex tuttavia<br />

accelerò notevolmente negli anni Sessanta,<br />

e l’Exakta Varex 1000 del 1967 appariva<br />

ormai un apparecchio irrimediabilmente<br />

invecchiato, mentre dal punto di vista societario<br />

la Ihagee veniva assorbita dal consorzio<br />

Pentacon, che riuniva tutti i marchi<br />

fotografici della DDR.<br />

In base a tutte queste situazioni fu naturale<br />

che anche la gloriosa Exakta non fosse<br />

più immune dai cambiamenti che si rendevano<br />

necessari in un mercato estremamente<br />

competitivo e fluido come quello degli anni<br />

Sessanta e Settanta.<br />

Pertanto si decise di far confluire l’Exakta<br />

nella linea di fotocamere Praktica, che era<br />

diventata la marca primaria del consorzio<br />

Pentacon, col risultato che l’ultima fotocamera<br />

marcata Exakta, la RTL 1000, presentata<br />

alla Fiera primaverile di Lipsia del 1969<br />

era identica alla contemporanea Praktica L.<br />

Il classico corpo trapezoidale, che aveva per<br />

trent’anni caratterizzato le macchine Exakta,<br />

veniva definitivamente abbandonato a favore<br />

di un classico design squadrato, mentre il pulsante<br />

di scatto ora era posizionato anteriormente,<br />

ovvero come in tutte le reflex della<br />

DDR, dalla Contax S in avanti. Tuttavia era<br />

anche presente un secondo pulsante di scatto,<br />

a forma di pistoncino, sulla parte sinistra dell’apparecchio,<br />

come tradizione Exakta.<br />

L’otturatore meccanico a lamelle metalliche<br />

permetteva tempi di posa tra 1/1000 sec<br />

sino ad 8 secondi, più la posa B, mentre lo<br />

specchio era a ritorno istantaneo. Non mancava<br />

l’autoscatto, mentre il tempo syncro<br />

era di 1/125 sec.<br />

Il punto forte dell’apparecchio consisteva<br />

tuttavia nell’interscambio dei mirini, caratteristica<br />

tipica delle Exakta e che negli anni<br />

Sessanta era divenuta un vero status symbol<br />

delle macchine professionali. Il fatto che<br />

questa importante e costosa caratteristica<br />

fosse proposta in una fotocamera di fascia di<br />

prezzo medio-bassa rendeva la Exakta RTL<br />

1000 estremamente appetibile a quel gruppo<br />

di fotografi cui abbisognava una macchina<br />

per fotografia scientifica, senza spendere cifre<br />

significative.<br />

Infatti i mirini disponibili erano: pentaprisma<br />

classico; pozzetto; ad oculare ingranditore;<br />

pentaprisma esposimetrico TTL, (i precedenti<br />

esposimetri-mirini Travemat non<br />

erano con misurazione TTL), alimentato da<br />

una batteria situata nel mirino e accoppiato<br />

al selettore dei tempi di esposizione. Bisogna<br />

tuttavia osservare che questo mirino<br />

esposimetrico era abbastanza complesso e<br />

di funzionamento non intuitivo.<br />

Nel 1973, dopo circa 86.000 esemplari<br />

prodotti, la RTL 1000 (che possiede tre versioni<br />

con incisioni diverse) cesserà la produzione<br />

e tutte le fotocamere del consorzio<br />

Pentacon adotteranno l’innesto 42x1mm,<br />

ovvero quello inaugurato nel lontano 1948<br />

da Praktica e Contax S. Tuttavia l’innesto a<br />

baionetta, che risaliva al 1936, ovvero al<br />

tempo della gloriosa Kine Exakta, sarà ripreso<br />

dalla giapponese Topcon per i suoi<br />

modelli di fotocamere e sopravvivrà sino alla<br />

fine degli anni Settanta.<br />

La RTL 1000 è stata in definitiva, anche<br />

se in modo ambiguo, l’ultima reflex marcata<br />

Exakta costruita a Dresda, in altre parole<br />

l’erede della prima reflex monoottica della<br />

storia: in seguito il marchio Exakta sarà venduto<br />

e le reflex con questo nome saranno costruite<br />

da diversi altri produttori, come raccontato<br />

nel nostro articolo su <strong>Fotografia</strong> <strong>Reflex</strong>,<br />

giugno 2005.<br />

Si ringrazia l’amico Giovanni<br />

per la collaborazione<br />

Sul sistema Exakta<br />

abbiamo pubblicato:<br />

ALLA SCOPERTA DI EXAKTA – MARZO 1997<br />

VAREX 1000 – FEBBRAIO 1999<br />

EXA – MAGGIO 1999<br />

6x6 – MAGGIO 2002<br />

STORIA EXAKTA – MARZO 2003<br />

EXAKTA NON EXAKTA – GIUGNO 2005<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 79


Appuntamenti<br />

A cura di Eugenio Martorelli<br />

e Photosintesi (Eleonora e Lucrezia Garofalo)<br />

Concorsi a cura di Fabio Del Ghianda<br />

SEGNALAZIONI: FOTOGRAFIA REFLEX, VIA ACHILLE LÒRIA 7, 00191 ROMA<br />

SEGNALAZIONI MOSTRE: mostre@reflex.it<br />

Esposizioni<br />

Abano Terme (PA), presso Villa<br />

Roberto Bassi Rathgeb.<br />

Street/straight into the camera,<br />

dal 5 al 19 ottobre. Mostra di<br />

Ferdinando Fasolo. www.mignon.it<br />

Acireale (CT), presso Galleria<br />

Credito Siciliano. Gionata Xerra.<br />

Travellers. Esperienze, racconti,<br />

immagini, sguardi, fino<br />

all’11 ottobre. Mostra di Gionata<br />

Xerra. www.creval.it<br />

Aosta, Centro Saint-Bénin.<br />

Gian Paolo Barbieri. La seduzione<br />

della moda, fino al 2 novembre.<br />

Mostra di Gian Paolo<br />

Barbieri. www.regione.vda.it<br />

Berlino (Germania), presso<br />

Cafe Aroma Photogalerie. The<br />

Tempelhof project, dal 10 ottobre<br />

fino a fine gennaio 2015.<br />

Fotoesposizione di Eugenio Novajra.<br />

www.eugenionovajra.com<br />

Bologna, Galleria del MAST.<br />

David Lynch: The Factory Photographs,<br />

fino al 31 dicembre.<br />

Mostra di David Lynch.<br />

www.mast.org<br />

Candiani (VE), Sala Paolo Costantini<br />

del Centro Culturale<br />

Candiani. Orientalismi paralleli,<br />

dal 12 ottobre al 30 novembre.<br />

Mostra di Fatima Abbadi<br />

Cassano D’Adda (MI), Centro<br />

Civico. Una declinazione personale<br />

del reportage paesaggistico,<br />

dal 24 ottobre. Mostra di<br />

Giancarlo Febo, presentata dal<br />

circolo fotografico “Gino Ascani”.<br />

www.fotocircolocassano.it<br />

Cassano d’Adda (MI), Salone<br />

Superiore del Palazzo Municipale.<br />

Sopra l’acqua dei Navigli,<br />

dal 2 al 6 ottobre. Mostra di<br />

Giampietro Livini. 0363.61034<br />

Cinisello Balsamo (MI), Museo<br />

di <strong>Fotografia</strong> Contemporanea.<br />

Storie dal Sud dell’Italia,<br />

fino al 12 ottobre. Mostra collettiva<br />

a cura di Arianna Bianchi<br />

e Roberta Valtorta. www.mufo-<br />

THOMAS CRISTOFOLETTI<br />

OLAF KREINSEN<br />

NAGO-TORBOLE PHOTOFESTIVAL<br />

In Trentino una nuova manifestazione dedicata alla fotografia<br />

Il Nago-Torbole PhotoFestival è la prima edizione di una manifestazione<br />

culturale dedicata alla fotografia, organizzata<br />

dal Gruppo Fotografico il Fotogramma nell’omonimo comune<br />

in provincia di Trento. Andrea Benuzzi presidente del<br />

gruppo fotografico ha dichiarato che l’obiettivo principale<br />

della manifestazione è quello di promuovere la fotografia<br />

come forma d’arte e di espressione creativa e comunicativa.<br />

Il Festival prevede sedici giornate dal 27 Settembre al 12 <strong>Ottobre</strong><br />

e si apre con l’ inaugurazione della mostra fotografica<br />

collettiva dei soci del Fotogramma, dal titolo “Tempo”. Oltre<br />

a questa, sono previste per l’intera durata della manifestazione,<br />

diverse esposizioni fotografiche dislocate in diversi sedi<br />

del Comune e tutte visitabili gratuitamente, workshop e<br />

corsi dedicati ad esperti e appassionati, laboratori fotografici<br />

per bambini e inoltre ci saranno varie serate e seminari a<br />

sfondo fotografico/culturale dedicati a tutta la cittadinanza.<br />

Fra le mostre principali segnaliamo: Myriam Meloni,<br />

Behind the Absence/Silenziosa Assenza; Olaf Kreinsen, Urban<br />

trees e Spiriti; Thomas Cristofoletti, Champa. Per i<br />

workshop citiamo Paolo Aldi, “<strong>Fotografia</strong> a foro stenopeico”,<br />

mentre Cesare Colombo che terrà un seminario con<br />

l’intervento di Giancarlo Torresani, dal titolo “<strong>Fotografia</strong>, un<br />

linguaggio ambiguo”. Il programma completo sul sito<br />

www.nagotorbole-photofestival.it (Valeria Melileo)<br />

80 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


co.org<br />

Deiva Marina (La Spezia), Torre<br />

Saracena. Mostra di Cesare<br />

Savadeo, fino al 31 agosto.<br />

Firenze, Museo di Zoologia La<br />

Specola. Immagini dal Pianeta<br />

Terra, dal 3 ottobre al 16 novembre.<br />

Fotografie di Simone<br />

Sbaraglia, info www.simonesbaraglia.com<br />

Gallarate, Museo MA*GA. Ex<br />

/ Post Orizzonti Momentanei, fino<br />

al 19 ottobre. Mostra di Mario<br />

Cresci. www.museomaga.it<br />

Genova, Galleria Studio 44.<br />

Jours de Nuit - Nuits de Jour,<br />

dal 25 settembre. Mostra di Elena<br />

Chernyshova. galleria_studio44@yahoo.it<br />

Genova, presso Galata Museo.<br />

Lodola&Mathis. Nuovo Mecenatismo:<br />

Immaginare il futuro,<br />

fino al 22 ottobre. Mostra di Jill<br />

Mathis, a cura di Ivan Quaroni.<br />

www.ivanquaroni.com<br />

Grizzana Morandi (BO), Casa-studio<br />

Giorgio Morandi.<br />

Grizzana ricorda Morandi, fino<br />

al 30 ottobre. Programma di<br />

mostre d’arte e incontri in occasione<br />

del cinquantesimo anniversario<br />

della scomparsa di Morandi.<br />

www.comune.grizzanamorandi.bo.it<br />

Lucca, Fondazione Banca del<br />

Monte. European Photo Exhibition<br />

Award epea02, fino al 6 ottobre.<br />

www.epeaphoto.org<br />

Lucca, Lucca Center of Contemporary<br />

Art. Retrospective,<br />

fino al 2 novembre. Mostra di<br />

Robert Capa, a cura di Maurizio<br />

Vanni www.luccamuseum.com<br />

Matera, Museo di Palazzo Lanfranchi.<br />

Pasolini a Matera. Il<br />

vangelo secondo Matteo cinquant’anni<br />

dopo. Nuove tecniche<br />

di immagine: arte, cinema e<br />

fotografia, fino al 9 novembre.<br />

Info 0835.2565543<br />

Milano, Museo Minguzzi.<br />

Wildlife Photographer of The<br />

Year, fino al 16 novembre. Rassegna<br />

delle 100 immagini premiate,<br />

organizzata da Roberto di<br />

Leo. www.wpymilano.it<br />

Milano, Palazzo della Ragione<br />

<strong>Fotografia</strong>. Genesi, fino al 2 novembre.<br />

Mostra di Sebastião<br />

Salgado, a cura di Lélia Wanick<br />

Salgado. www.mostrasalgado.it<br />

Milano, presso Foro Buonaparte<br />

46. Elegia dei Minimi, dal 17<br />

CARTIER-BRESSON A ROMA<br />

Fino al 6 gennaio 2015, la retrospettiva su Henri Cartier-Bresson,<br />

sarà a Roma presso il museo dell’Ara Pacis. Al museo verranno<br />

esposte oltre 500 opere del fotografo, comprendenti un vasto<br />

campionario di fotografie, dipinti, disegni, documenti e film. Quest’esposizione<br />

mette in luce gli innumerevoli aspetti dell’artista:<br />

dal fotografo vicino al movimento Surrealista intorno agli anni<br />

Trenta al militante documentarista della Guerra civile spagnola e<br />

della Seconda guerra mondiale, dal reporter degli anni Cinquanta<br />

e Sessanta all’artista più intimista degli anni Settanta. Per ulteriori<br />

informazioni, www.museiincomuneroma.it<br />

CASTELNUOVO FOTOGRAFIA<br />

Si inaugura l’11 ottobre la seconda edizione di Castelnuovo <strong>Fotografia</strong>,<br />

una manifestazione dedicata alla fotografia e alle sue numerose<br />

declinazioni: esposizioni di maestri della fotografia e fotografi<br />

emergenti sul tema dell’esplorazione del paesaggio contemporaneo.<br />

In programma mostre, set fotografici nelle piazze e nei vicoli,<br />

proiezioni, incontri con fotografi, giornalisti, paesaggisti, scrittori<br />

ed editori e i seguitissimi workshop tenuti da fotoreporter e<br />

maestri della fotografia.<br />

La manifestazione, che dura fino al 19 ottobre e ha la direzione artistica<br />

di Elisabetta Portoghese, si tiene nel pittoresco paese di Castelnuovo<br />

di Porto, appena a nord di Roma.<br />

Il programma completo è sul sito castelnuovofotografia.com<br />

HENRI CARTIER-BRESSON, NEW YORK (DETTAGLIO), 1935. © GEORGE HOYNINGEN-HUNE<br />

ottobre al 14 novembre. Mostra<br />

di Sergio Scabar, a cura di Angela<br />

Madesani. www.rbcontemporary.it<br />

Milano, presso Galleria Carla<br />

Sozzani. Bettina, fino al 2 novembre.<br />

Fotografie di Erwin<br />

Blumenfeld, Henri Cartier-<br />

Bresson, Jean-Philippe Charbonnier,<br />

Jean Chevalier, Henry<br />

Clarke, Robert Doisneau, Martin<br />

Dutkovitch, Nat Farbman,<br />

Milton Green, Gordon Parks, Irving<br />

Penn, Willy Rizzo, Emile<br />

Savitry e Maurice Zalewski<br />

Milano, presso lo Studio Giangaleazzo<br />

Visconti. Marco Schifano,<br />

dal 2 ottobre fino al 16<br />

gennaio. Mostra di Marco Schifano.<br />

www.studiovisconti.net<br />

Milano, Spazio Oberdan. Impronte<br />

sfiorate, fino al 5 ottobre.<br />

Mostra di Paola Michela<br />

Mineo, a cura di Marco Testa.<br />

www.provincia.milano.it/cultura<br />

Milano. Nessun Luogo. Da nessuna<br />

parte. Viaggi randagi con<br />

Luigi Ghirri, dal 10 ottobre al<br />

10 novembre. Mostra di Franco<br />

Guerzoni.<br />

Modena, Foro Boario. Arcipelago<br />

del mondo antico,fino<br />

all’11 gennaio. Mostra di Mimmo<br />

Jodice. www.fondazionefotografia.org<br />

Modena, Foro Boario. Arcipelago<br />

del mondo, di Mimmo Jodice;<br />

Sacred Places, di Kenro<br />

Izu, <strong>Fotografia</strong> de los Andes, a<br />

cura di Jorge Villacorta, finoe<br />

all’11 gennaio. Rassegna promossa<br />

da Fondazione <strong>Fotografia</strong><br />

Modena. www.fondazionefotografia.org<br />

Nago-Torbole (TN), presso il<br />

Forte Superiore di Nago-Torbole.<br />

Nago-Torbole Photofestival,<br />

fino al 12 ottobre. Mostra fotografica<br />

collettiva dei soci del<br />

Fotogramma, gruppo fotografico<br />

di Nago-Torbole. www.nagotorbole-photofestival.it<br />

Padova, Galleria Cavour. La<br />

Habana, la perla e l’ombra, fino<br />

al 12 ottobre. Mostra di<br />

Claudio Mainardi, a cura di Carlo<br />

Silvestrin. Info: padovacultura.padovanet.it<br />

Passariano, Codroipo (UD),<br />

Villa Manin. Mostra dedicata a<br />

Man Ray, fino all’11 gennaio. A<br />

cura di Guido Comis e Antonio<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 81


4° BIENNALE DEI GIOVANI FOTOGRAFI ITALIANI<br />

Inaugurata il 20 settembre scorso, la<br />

mostra della 4° edizione della Biennale<br />

dei Giovani Fotografi Italiani sarà visitabile<br />

fino a metà novembre al CIFA<br />

(Centro Italiano della <strong>Fotografia</strong> d’Autore)<br />

di Bibbiena (AR). Il palcoscenico<br />

dell’iniziativa è il vecchio carcere<br />

mandamentale di Bibbiena che, adeguatamente<br />

ristrutturato, da quasi<br />

dieci anni è diventato luogo deputato<br />

alla valorizzazione della cultura fotografica<br />

grazie all’impegno del locale<br />

Fotoclub AVIS e della Federazione Italiana<br />

Associazioni Fotografiche. La<br />

Biennale è un’iniziativa che ha lo scopo<br />

di offrire ai giovani fotografi ed alle<br />

scuole di fotografia un’occasione<br />

per mostrare i loro progetti fotografici,<br />

e la possibilità di confrontarsi per<br />

un utile scambio di esperienze. E’ infatti<br />

suddivisa in due sezioni. Nella<br />

prima, i fotografi in mostra sono stati<br />

selezionati presentando dei lavori sul<br />

tema “Uguali-Diversi”; tema difficile<br />

che stimolava ad indagare i rapporti<br />

Giusa. info@villamanin.it<br />

Perugia, presso ex Fatebenefratelli<br />

e Palazzo della Penna. Sensational<br />

Umbria by Steve Mc<br />

Curry, fino al 5 ottobre. Mostra<br />

di Steve Mc Curry. www.sensationalumbria.eu<br />

Pordenone, Galleria Harry Bertoia.<br />

Ashes/Ceneri, fino all’11<br />

gennaio. Mostra di Pierpaolo<br />

“Visione Tunnel” di Elisa Modesti.<br />

In basso, “Ombre e menzogne” di Silvia Zanasi.<br />

odierni nella dimensione del sociale, ma anche nella loro trasformazione tra tradizione e contemporaneità,<br />

tra singolarità personale e pluralità della collettività. In questa sezione gli autori selezionati, che hanno ciascuno<br />

a disposizione una “cella” del vecchio carcere per esporre il loro progetto fotografico, sono Gaia Amadori,<br />

il Collettivo Amura Capaldi Pedranghelu, Alessandra Dalmari, Peggy Ickenroth, Elisa Modesti, Davide<br />

Olivi, Tiziano Vit e Silvia Zanasi. La seconda sezione è invece dedicata alle Scuole di <strong>Fotografia</strong> che hanno<br />

aderito all’iniziativa, proponendo dei progetti realizzati dai loro allievi. Sono presenti le Accademie di Belle<br />

Arti di Bologna, Lecce, Firenze, Napoli, Brescia, le fondazioni Studio Marangoni e <strong>Fotografia</strong> Modena, l’ISIA<br />

di Urbino, l’Istituto Italiano di <strong>Fotografia</strong> e l’Associazione Culturale Deaphoto Per informazioni: www.centrofotografia.org<br />

. Aperta dal martedì alla domenica, con ingresso libero fino al 16 novembre. [FDG]<br />

Mittica. www.artemodernapordenone.it<br />

Provincia di Varese e Milano.<br />

Festival Fotografico Europeo,<br />

dal 18 ottobre al 23 novembre.<br />

Curato dall’Afi -Archivio Fotografico<br />

Italiano. www.europhotofestival.it<br />

Roma, Fondazione Pastificio<br />

Cerere. In Polonia per saziare<br />

l’amore, fino al 28 novembre.<br />

Mostra a cura di Ilaria Gianni e<br />

Luca Lo Pinto. info@pastificiocerere.it<br />

Valverde, Galleria FIAF - Le<br />

Gru. La nascita di una commedia,<br />

dal 10 al 31 ottobre. Mostra<br />

di Gianfranco Consiglio.<br />

www.fotoclublegru.it<br />

Roma, Galleria del Cembalo<br />

(Largo Fontanella Borghese 19),<br />

Studio Malick, Bamako, fotografie<br />

di Malick Sidibé, fino<br />

all’8 novembre, www.galleriadelcembalo.it<br />

Roma, Museo dell’Ara Pacis.<br />

Retrospettiva su Henri Cartier-<br />

Bresson, dal Centre Pompidou<br />

di Parigi, fino al 6 gennaio.<br />

www.museiincomuneroma.it<br />

Roma, UET (Istituto Europeo<br />

per il Turismo). Io, tra la gente,<br />

fino al 19 dicembre. Mostra di<br />

Martina Cristallino. 06/6832308<br />

Stra (VE), Museo nazionale di<br />

Villa Pisani. Luce su Venezia.<br />

Viaggio nella fotografia dell’Ottocento,<br />

fino al 2 novembre.<br />

Mostra di Ferdinando Ongania,<br />

organizzata da Munus.<br />

www.munus.com<br />

Torino, Palazzo Madama. Retrospettiva,<br />

fino al 5 ottobre.<br />

Mostra di Tina Modotti.<br />

www.palazzomadamatorino.it<br />

Torino, Palazzo Saluzzo Paesana.<br />

Ruanda 20 anni dopo, ritratti<br />

del cambiamento, fino all’8<br />

ottobre. Mostra di Arno Lafontaine,<br />

dal progetto di Giordano<br />

Cossu. www.caffedeigiornalisti.it<br />

Torino, Reggia di Venaria. A<br />

occhi aperti. Quando la storia si<br />

è fermata in una foto, fino al 1<br />

febbraio. Mostra collettiva a cura<br />

di Alessandra Mauro e Lorenza<br />

Bravetta. www.lavenaria.it<br />

Valle d’Aosta, Forte di Bard.<br />

Vagabondages, fino al 9 novembre.<br />

Mostra di Sergio Larrain<br />

www.fortedibard.it<br />

Venezia, Palazzetto Tito Dorsoduro.<br />

Modern Times, fino al 12<br />

ottobre. Mostra di Hiroshi Sugimoto,<br />

a cura di Filippo Maggia.<br />

press@bevilacqualamasa.it<br />

Venezia, Palazzo Grassi, Irving<br />

Penn. Resonance e L’Illusione<br />

della Luce, fino al 31 dicembre,<br />

visite@palazzograssi.it<br />

Venezia, presso la Casa dei tre<br />

Oci. Lewis Hine. Building a Nation,<br />

fino all’8 dicembre. Mostra<br />

di Lewis Hine, a cura di Enrica<br />

Viganò<br />

Venezia, presso la Casa dei tre<br />

Oci. Venezia si difende 1915-<br />

1918, fino all’8 dicembre. Foto<br />

provenienti dall’Archivio Storico<br />

Fotografico della Fondazione<br />

Musei Civici di Venezia con sede<br />

a Palazzo Fortuny, a cura di<br />

82 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


Claudio Franzini.<br />

Vercelli, Casa d’arte via dei<br />

mercati. Il suono del silenzio,<br />

dal 4 al 31 ottobre. Mostra di<br />

Renato Luparia. www.viadeimercati.it<br />

Verona, presso il Centro Internazionale<br />

di <strong>Fotografia</strong> Scavi<br />

Scaligeri. Steve Sabella. Archaeology<br />

of the future, dal 8 ottobre<br />

fino al 16 novembre. Mostra<br />

di Steve Sabella.<br />

Corsi & Workshop<br />

Viaggio fotografico alle Canarie.<br />

Il 30 ottobre e il 9 novembre<br />

sono le prossime date previste<br />

da Photo Canarias per partire<br />

per le Isole Canarie, accompagnati<br />

da Mauro Laudu e Emanuele<br />

Reguzzoni. Per info,<br />

www.photocanarias.com<br />

Workshop on the Road. Workshop<br />

on the Road organizza corsi<br />

fotografici per ogni gusto:<br />

New York, Death Valley e Venezia<br />

sono tra le possibili mete.<br />

Propone inoltre un Corso di musica<br />

applicata per immagini e<br />

video. info@workshopontheroad.com<br />

Fondazione <strong>Fotografia</strong>. Continuano<br />

i workshop organizzati<br />

dalla Fondazione <strong>Fotografia</strong> di<br />

Modena. Dal 17 al 19 ottobre,<br />

Tecnologie digitali di stampa:<br />

questioni di metodo e sperimentazioni,<br />

con Pino Musi e infine,<br />

Il nudo come racconto si sé, dal<br />

14 al 16 novembre, con Settimio<br />

Benedusi. Per iscrizioni e<br />

informazioni, www.fondazionefotografia.org<br />

Il futuro del fotogiornalismo.<br />

Dal 27 ottobre al 1 novembre,<br />

Francesco Zizola terrà a Roma<br />

un workshop dal titolo Il futuro<br />

del fotogiornalismo: linguaggio,<br />

nuovi media ed etica. Sono disponibili<br />

borse di studio per i<br />

giovani fotografi e sconti per i<br />

primi iscritti. Per informazioni,<br />

w w w. p h o t o g r a p h y w o r k -<br />

shopyart.com<br />

Nikon Wedding Advanced<br />

Campus. La Nikon presenta il<br />

Nikon Wedding Advanced Campus,<br />

percorso di aggiornamento<br />

di fotografia matrimonialista,<br />

che si svolgerà in tre tappe: a<br />

Torino dal 13 al 19 ottobre, a<br />

Riccione dal 12 al 16 novembre<br />

PREMIO ENZO LA GRUA DI CASTELBUONO<br />

“Venerdì Santo, attesa” di Michele Puccia, Premio Giovani “Enzo La<br />

Grua” a Castelbuono <strong>2014</strong>.<br />

“Un disastro è per sempre” di Vincenzo Fiasconaro – 1° premio tema<br />

“Radici” sez Colore a Castelbuono <strong>2014</strong>.<br />

e a Catania dall’11 al 15 marzo<br />

2015. Per ulteriori informazioni,<br />

www.nwac.it<br />

Berlino attraverso la <strong>Fotografia</strong>.<br />

Il mese della fotografia a<br />

Berlino è occasione di numerosi<br />

eventi fotografici, esposizioni<br />

e rassegne. Lo studio BLENDE<br />

V, in collaborazione con LABottega,<br />

organizza dal 23 al 27 ottobre<br />

un viaggio/workshop nella<br />

capitale tedesca, guidato da Luca<br />

Vecoli. www.labottegalab.<br />

com<br />

Food&Shoot. LABottega di<br />

Lucca presenta il ciclo di workshop<br />

dal titolo Food&Shoot, che<br />

vedono protagonista l’11 ottobre<br />

Giulia Scarpaleggia di Jul’s<br />

Kitchen. Per informazioni e per<br />

iscriversi, www.wishversilia.it<br />

Workshop a New York. L’associazione<br />

TerzoTropico di Bologna<br />

promuove un workshop a<br />

New York, che si terrà dal 22 al<br />

30 novembre <strong>2014</strong>, con la guida<br />

artistica di Pino Ninfa. Per ulteriori<br />

informazioni e programmi,<br />

www.terzotropico.eu/#Workshop2<br />

Concorsi Italia<br />

Arezzo – 23° c.f.n. “Trofeo Chimera”<br />

– Termine: 12 ottobre – 2<br />

sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e/o b/n<br />

e a tema obbligato su “Arezzo<br />

immagini per il futuro” per ricordare,<br />

domani, Arezzo come è<br />

oggi. Quota: 10 €per autore; riduzioni<br />

per soci FIAF. Indirizzo:<br />

Foto Club La Chimera -<br />

Piazza Grande, 21 - 52100<br />

Arezzo - Email: info@fotoclublachimera.it<br />

– Internet:<br />

Il Premio “Enzo la Grua”, organizzato<br />

a Castelbuono (PA) in onore<br />

del loro concittadino, è giunto quest’anno<br />

alla sua 15a edizione. Da 11<br />

anni, abbinato a questo premio incentrato<br />

sul teatro, viene organizzato<br />

un concorso fotografico che in<br />

questa edizione ha visto oltre 500<br />

opere contendersi i numerosi premi.<br />

Il concorso prevede un tema libero<br />

vinto, nella sezione colore dall’autore<br />

locale Sandro Bertola, davanti a<br />

Daniele Franceschini di Gavorrano<br />

(GR) che replica il risultato dello<br />

scorso anno; terzo classificato Paolo<br />

Bartolone di Palermo. Nel bianconero<br />

“cappotto” di autori palermitani<br />

con Daniele Li Volsi e Anna Maria<br />

Lucia ai primi due posti, e Pietro Finisguerra<br />

di Bagheria (PA) a completare<br />

il podio. Ogni anno viene<br />

proposto un tema obbligato, oltre<br />

ad un tema locale sulla cittadina<br />

teatro della manifestazione. Il tema<br />

<strong>2014</strong>, “Radici”, è stato vinto, per la<br />

sezione colore, da Vincenzo Fiasconaro,<br />

e, per la sezione bianconero,<br />

da Maurizio Campanella, entrambi<br />

autori di Castelbuono. Anche il premio<br />

“Enzo La Grua” per il miglior<br />

giovane fotografo è andato ad un<br />

castelbuonese, Michele Puccia : evidentemente<br />

in questo paese del<br />

Parco delle Madonie si respira buona<br />

aria e <strong>Fotografia</strong>! [FDG]<br />

www.fotoclublachimera.it - Note:<br />

partecipazione attraverso il<br />

sito dell’associazione.<br />

Bergamo – 68° c.f.n. “Città di<br />

Bergamo” – Termine: 21 ottobre<br />

– Patrocinio FIAF - Sezione per<br />

immagini digitali (IP) a tema libero<br />

colore e/o b/n. Quota: 13 €<br />

per autore; riduzioni per soci<br />

FIAF. Indirizzo: Circolo Culturale<br />

G. Greppi c/o Artigrafiche<br />

Mariani & Monti - via Serena<br />

6/D - 24010 Ponteranica (BG) -<br />

Email: info@circologreppi.it –<br />

Internet: www.circologreppi.it -<br />

Note: Compilazione scheda di<br />

iscrizione on line sul sito, ma invio<br />

opere solo tramite invio postale<br />

di cd; catalogo su cd.<br />

Caiazzo (CE) – 15° c.f.n. Città<br />

di Caiazzo – Termine: 4 novembre<br />

– Patrocinio UIF – 2 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a te-<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 83


TERMINATA L’8ª EDIZIONE DELLA COPPA DIAF, CIRCUITO PER AUDIOVISIVI<br />

Nel numero di aprile si ricordava<br />

l’opportunità di partecipare<br />

all’8a edizione della Coppa<br />

DIAF, circuito di concorsi<br />

dedicati all’audiovisivo, che ha<br />

abbracciato ben 18 tappe in<br />

altrettante iniziative svolte in<br />

varie regioni, per lo più nel<br />

centro-nord italiano.<br />

L’audiovisivo, favorito nel suo<br />

sviluppo dalle tecniche digitali e<br />

dalla semplificazione delle<br />

attrezzature necessarie alla sua<br />

realizzazione, ha un crescente<br />

numero di appassionati,<br />

testimoniato anche dalla<br />

crescita numerica del Circuito<br />

organizzato dal Gruppo Eikon di<br />

A<br />

B<br />

Torino, sotto l’egida della FIAF<br />

(Federazione Italiana<br />

Associazioni Fotografiche).<br />

Quest’anno i 65 audiovisivi in<br />

gara si sono contesi, con grande<br />

equilibrio, la vittoria finale nel<br />

circuito fino all’ultima tappa . A<br />

spuntarla Laura Caserio di<br />

Vigevano con “La badante<br />

ucraina”, davanti al friulano Claudio<br />

Tuti con “Atmosfere sospese”, e a<br />

Gianni Rossi, medico emiliano<br />

grande appassionato di viaggi, che<br />

completa il podio con “La ragazza<br />

del New Jersey “.<br />

Tre lavori molto diversi tra loro, che<br />

hanno spaziato dal racconto di<br />

attualità, all’atmosfera onirica delle<br />

immagini di Ivano Bolondi,<br />

all’interpretazione fotografica della<br />

canzone “Jersey girl” di Tom Waits. I<br />

migliori classificati hanno<br />

primeggiato grazie ad un costante<br />

gradimento delle loro opere da<br />

parte di quasi tutte le giurie del<br />

circuito, in quanto, in realtà, hanno<br />

vinto solamente una tappa a testa,<br />

a dimostrazione del grande<br />

equilibrio. Una menzione se la<br />

merita anche l’opera “Metro Z” di<br />

Lucio Zogno, al 4° posto nella<br />

classifica finale, ma vincitrice di ben<br />

quattro tappe: quattro minuti e<br />

mezzo ben giocati con il time-lapse<br />

dentro la metropolitana. Chi vuole<br />

farsi una propria idea delle opere,<br />

può visionarle agevolmente,<br />

navigando su Youtube o su i siti<br />

degli autori.<br />

E dopo questo breve sconfinamento<br />

nel mondo dell’audiovisivo,<br />

torniamo a parlare dei concorsi<br />

tradizionali. Mentre sono in<br />

svolgimento i numerosi concorsi<br />

fotografici del periodo settembreottobre,<br />

ricordiamo i risultati di<br />

alcune iniziative terminate nei mesi<br />

precedenti. Tra queste la 19°<br />

edizione del Premio San Giorgio<br />

<strong>Fotografia</strong> che quest’anno, per la<br />

prima volta, si è svolto nell’ambito<br />

della manifestazione internazionale<br />

Albenga International Photography.<br />

Il tema libero, introdotto da sei<br />

edizioni, ha visto premiare con la<br />

formula dell’ex-aequo Marzio<br />

Minorello di Brugine (PD), Francesca<br />

Salice di Carimate (CO) e Adriano<br />

Favero di Legnaro (PD). Come in<br />

tutte le precedenti edizioni il<br />

concorso ha un tema obbligato<br />

legato, in qualche modo, alla<br />

Liguria. Quest’anno il tema era “La<br />

Liguria al tempo dell’amore” ed è<br />

stato vinto da Tiziana De Lio di<br />

Imperia che ha sfruttato una delle<br />

porte dipinte del borgo di Valloria<br />

84 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


FOTOGRAFICI<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

A “Amore di cucciolo” di Marco Urso – 1° premio tema Natura<br />

al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />

(IM) per un simpatico contrasto<br />

di soggetti. Altre due donne, le<br />

quali hanno evidentemente una<br />

sensibilità maggiore verso il<br />

tema, alle piazze d’onore: Anna<br />

Sangiorgi di Borghetto S.S. e<br />

Rita Baio di Albenga. Passando<br />

in Emilia, nella cittadina di<br />

Malalbergo, si è svolta la 3°<br />

edizione del Città di<br />

Malalbergo dove, nel tema<br />

libero, ritroviamo Marzio<br />

Minorello, questa volta al terzo<br />

posto con “Rescue friends”,<br />

preceduto da Giulio Veggi di<br />

Vercelli con “Fornace” e, al<br />

primo posto, da Marco Bartolini<br />

di Montevarchi (AR) con<br />

B “Fornace” di Giulio Veggi - 2° premio tema Libero<br />

al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />

C “Rescue friends” di Marzio Minorello, 3° premio tema Libero<br />

al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />

D “Etosha Park” di Marzio Vizzoni, 3° premio tema Natura<br />

al Città di Malalbergo <strong>2014</strong>.<br />

E“Decameron” di Tiziana De Lio, 1° premio nel tema “La Liguria<br />

al tempo dell’amore” nel Premio San Giorgio <strong>2014</strong>.<br />

F L’opera di Francesca Salice, 1° premio ex-aequo nell’edizione <strong>2014</strong><br />

del San Giorgio <strong>Fotografia</strong>.<br />

G L’opera di Adriano Favero, 1° premio ex-aequo nell’edizione <strong>2014</strong><br />

del San Giorgio <strong>Fotografia</strong>.<br />

“African beach”. Il concorso<br />

prevedeva anche una sezione a<br />

tema “La bellezza della natura”<br />

nella quale è stata premiata<br />

l’opera “Amore di cucciolo” di<br />

Marco Urso (Milano), seguito da<br />

Giuseppe Bonali di Robecco<br />

d’Oglio con “Bollicine” e Marzio<br />

Vizzoni che si aggiudica il terzo<br />

premio con “Etosha Park”.<br />

Riccardo Villa di San Mauro<br />

Torinese e Gabriele Ferramola di<br />

Cerveteri si aggiudicano i due<br />

premi speciali, rispettivamente<br />

per il paesaggio e per il ritratto,<br />

con le opere “Island” e<br />

“Maria”.<br />

Fabio Del Ghianda<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 85


15° PREMIO CITTÀ DI CAIAZZO<br />

“Un posto al sole” di Azelio Magini di Arezzo<br />

3° premio Colore al Città di Caiazzo 2013<br />

Caiazzo è posta su una bassa collina in provincia di Caserta. Da 15 anni l’Associazione Culturale “Elvira<br />

Puorto”, intitolata alla concittadina docente di Etno-fotografia all’Università di Napoli prematuramente<br />

scomparsa nel 1993, propone un concorso fotografico che, dalla scorsa edizione, è orientato alle immagini<br />

digitali. Grazie a questa scelta, l’edizione 2013 vide oltre 500 immagini provenienti da tutta Italia contendersi<br />

il trofeo Città di Caiazzo. Pertanto anche quest’anno l’edizione sarà solo per immagini digitali, anche<br />

se gli organizzatori realizzeranno comunque una mostra fotografica con le opere premiate ed ammesse.<br />

L’edizione <strong>2014</strong>, patrocinata dalla UIF (Unione Italiana Fotoamatori), prevede l’invio delle immagini all’indirizzo<br />

email ass.elvira.puorto@gmail.com o, in alternativa, all’indirizzo postale Ass. Fotografica “Elvira<br />

Puorto” c/o Giuseppe Puorto - via Giulio Cesare D’Ettorre, 16 - 81013 Caiazzo (CE) su supporto cd che<br />

non verrà restituito. Sono previste due sezioni a tema libero, una per immagini a colori, l’altra per opere<br />

monocromatiche. Il termine ultimo per la partecipazione è fissato per il prossimo 4 novembre. [FDG]<br />

ma libero colore e b/n. Quota:<br />

13 € per autore; riduzione per<br />

soci UIF. Indirizzo: Associazione<br />

Fotografica “Elvira Puorto”<br />

c/o Giuseppe Puorto - via Giulio<br />

Cesare D’Ettorre, 16 - 81013<br />

Caiazzo (CE) - Email: ass.elvira.puorto@gmail.com<br />

- Note:<br />

Possibile l’invio dei files per<br />

posta elettronica.<br />

Cernobbio CO – 36° c.f.n. “Italia<br />

e Svizzera” – Termine: 15 ottobre<br />

– Raccomandazione FIAF<br />

– Tre sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e<br />

bianconero e sui temi “Cernobbio”,<br />

“Como: la Città - il Lago<br />

di Como - i Monti e le Valli del<br />

Lario”, “ Il Canton Ticino con i<br />

Monti e le Valli”, “Il Palio del<br />

Baradello <strong>2014</strong>”. Quota: 15 €<br />

per autore; riduzioni per soci<br />

FIAF. Indirizzo: Concorso Fotografico<br />

<strong>2014</strong> Foto Cine Club<br />

Cernobbio - c/o Antonio Vasconi<br />

- Via Regina 36 - 22012 Cernobbio<br />

(CO) - Email: fotovasconi@virgilio.it<br />

– Internet:<br />

www.fotocineclubcernobbio.it –<br />

Note: sono ammessi alla partecipazione<br />

i cittadini svizzeri; i<br />

vincitori da fuori regone saranno<br />

ospitati in occasione della<br />

premiazione.<br />

Chiavari – 24° premio di fotografia<br />

“Pippo Raffo” – Termine:<br />

16 novembre – Sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero<br />

e sezione pr stampe a tema<br />

obbligato su “Mezzi di trasporto<br />

terrestri e loro ambiente in Liguria,<br />

compreso teleferiche, funicolari<br />

ecc.”. Quota: 10 € per<br />

autore. Indirizzo: Gruppo Fotografico<br />

DLF bfi c/o Dopolavoro<br />

Ferroviario - corso Garibaldi, 64<br />

- 16043 Chiavari (GE) - Email:<br />

dlf.fotochiavari@tiscali.it – Internet:<br />

www.dlffotochiavari.org<br />

- Note: è previsto solo l’invio<br />

postale delle opere (stampe e<br />

cd); catalogo elettronico su cd<br />

del solo tema libero; restituzione<br />

postale delle stampe fotografiche<br />

con contributo aggiuntivo<br />

di 5 €.<br />

Garbagnate Milanese MI – 32<br />

° c.f. internazionale “Città di<br />

Garbagnate” – Termine: 5 ottobre<br />

– Patrocinio FIAF, FIAP,<br />

PSA - 3 sezioni per stampe fotografiche<br />

a tema libero colore e<br />

b/n e a tema obbligato “Nutrire<br />

il pianeta, energia per la vita”<br />

per stampe colore, sezione a tema<br />

libero per imamgini digitali<br />

colore e/o b/n . Quota: una sez.<br />

a stampa: 15 €; una sezione digitale:<br />

12 €, due o più sezioni:<br />

20 €; riduzioni per soci FIAF.<br />

Indirizzo: Gruppo Fotografico<br />

Garbagnatese - Ufficio Garbagnate<br />

Milanese - Casella postale<br />

87 - 20024 Garbagnate Milanese<br />

(MI) - Email: contest@fotogarben.it<br />

– Internet: www.fotogarben.it<br />

- Note: per la sola sezione<br />

digitale possibile l’upload<br />

delle immagini al sito<br />

www.contest.fotogarben.it;<br />

montepremi complessivo di circa<br />

3.850 €; quota aggiuntiva per<br />

restituzione opere: 15 €; è previsto<br />

il catalogo della manifestazione.<br />

Latina – 9° c.f.n. “Latina Digital<br />

Foto Festival” – Termine: 13<br />

ottobre – Patrocinio FIAF - Sezione<br />

per immagini digitali (IP)<br />

a tema libero colore e/o b/n.<br />

Quota: 14 €per autore; riduzioni<br />

per soci FIAF. Indirizzo: Associazione<br />

Culturale Pontina -<br />

Largo Platone, Ater Lotto 39<br />

C/D - 04013 Latina Scalo (LT) -<br />

Email: digitalfotofestival@<br />

gmail.com – Internet: www.fotoclublatina.it<br />

- Note: possibilità<br />

di invio delle foto per email; catalogo<br />

su cd<br />

Morcone BN – 24 ° c.f. “Immagini<br />

del Sannio Rurale” – Termine:<br />

8 ottobre - Sezioni per<br />

immagini digitali colore in formato<br />

orizzontale a tema obbligato<br />

“Immagini del Sannio Rurale“.<br />

Quota 20 €per autore. Indirizzo:<br />

Circolo Fotografico<br />

Sannita - via San Giovanni, 18 -<br />

82026 Morcone (BN) – Internet:<br />

www.cfsannita.com - Note:<br />

Tutti i partecipanti riceveranno<br />

un calendario da tavolo con le<br />

migliori 12 immagini; la cerimonia<br />

di premiazione avviene<br />

in concomitanza della consegna<br />

dei “Trofei Internazionali della<br />

<strong>Fotografia</strong>” a personaggi ed autori<br />

del mondo fotografico professionale.<br />

Ozzano Emilia BO – 13° c.f.n.<br />

“Amici bizzarri” – Termine: 4<br />

novembre – Sezione stampe fotografiche<br />

20x30 a colori a tema<br />

obbligato “Amici bizzarri a due,<br />

quattro zampe”. Quota iscrizione:<br />

10 € per autore. Indirizzo:<br />

New Photo - via san Cristoforo<br />

26 - 40064 Ozzano Emilia (BO)<br />

86 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


LEWIS HINE, IL GIOCO DELLA CAVALLINA, NEW YORK 1911<br />

LEWIS HINE, BUILDING A NATION<br />

Alla Casa dei Tre Oci, a Venezia, saranno allestite, fino all’8 dicembre, due importanti mostre:Building a<br />

Nation di Lewis Hine, fotografo statunitense, famosissimo per aver utilizzato la macchina fotografica come<br />

strumento utile a promuovere riforme sociali, e Venezia si difende, a cura di Claudio Franzini (vedi rubrica<br />

Mostre in questo stesso numero della rivista). Per ulteriori informazioni, www.treoci.org<br />

STUDIO MALICK, BAMAKO<br />

Le poetiche immagini di Malick Sidibé, il fotografo del Mali noto<br />

per gli scatti realizzati nel suo studio di Bamako negli anni Sessanta<br />

che ritraggono gente comune, sono in mostra a Roma presso la<br />

Galleria del Cembalo (Largo Fontanella Borghese, 19) fino all’8 novembre.<br />

L’esposizione è a cura di Laura Incardona e di Laura Serani.<br />

Info: www.galleriadelcembalo.it<br />

– Internet: www.amozzano.it -<br />

Note: solo 2 foto per autore; per<br />

ritorno postale delle foto: + 5 €;<br />

catalogo cartaceo con foto premiate<br />

e almeno una foto per autore<br />

a tutti i partecipanti.<br />

Piove di Sacco PD – 2° c.f.n.<br />

“Chiaroscuro Digital Photo<br />

Contest” – Termine: 22 novembre<br />

– Patrocinio FIAF – 2 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

tema libero colore e b/n. Quota:<br />

15 € per autore; riduzioni per<br />

soci FIAF. Email: fotoclub.chiaroscuro@libero.it<br />

– Internet:<br />

www.fotoclubchiaroscuro.eu -<br />

Note: iscrizione solo tramite il<br />

sito; catalogo su cd; premio speciale<br />

per la foto inedita.<br />

Ponte dell’Olio PC – 11° c.f.n.<br />

“Ponte Immagine” – Termine:<br />

24 ottobre – Raccomandazione<br />

FIAF – Tre sezioni per stampe<br />

fotografiche a tema libero colore<br />

e bianconero e a tema obbligato<br />

su “L’amore che vedo” per<br />

stampe colore e/o b/n. Quota: 15<br />

€per autore; riduzioni per soci<br />

FIAF. Indirizzo: Mosconi Tiziana<br />

– via Vittorio Veneto, 54 -<br />

29018 Ponte dell’Olio (PC) -<br />

Email: gf-ponteimmagine@libero.it<br />

– Internet: www.gf-ponteimmagine.jimdo.com<br />

Pontedera PI –27 ° c.f.n. CReC<br />

“Piaggio” – Termine: 11 ottobre<br />

– Patrocinio FIAF - 3 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a tema<br />

libero colore e/o b/n, a tema<br />

obbligato “Natura” e “Sport”.<br />

Quota: 15 € per autore; riduzioni<br />

per soci FIAF. Indirizzo:<br />

CREC Piaggio - via Tosco Romagnola<br />

Villaggio Piaggio -<br />

56025 Pontedera (PI) - Email:<br />

info@cfcrecpiaggio.it – Internet:<br />

www.cfcrecpiaggio.it - Note:<br />

possibilità di inviare le immagini<br />

per email; catalogo edito<br />

a stampa, con riprodotte le opere<br />

pèremiate ed anche numerose<br />

foto ammesse; premi speciali tematici<br />

su “la montagna” e “foto<br />

di viaggio”; la sezione “sport”<br />

non è valida per la statistica<br />

FIAF.<br />

Roma – 2° c.f “Italian Liberty”<br />

– Termine: 15 ottobre – 2 sezioni<br />

per immagini digitale (IP) a<br />

tema obbligato su “Ricordare<br />

per vivere: i luoghi della Grande<br />

Guerra”: foto singola e portfolio<br />

di 8 immagini. Iscrizione gratuita.<br />

Indirizzo: Institut français<br />

Italia - Palazzo Farnese, Piazza<br />

Farnese, 67<br />

00186 ROMA - Internet: institutfrancais-italia.com/it/arte-fotografia<br />

- Note: modalità di partecipazione<br />

foto singola attraverso<br />

facebook; dettagli regolamento<br />

sul sito.<br />

Sanremo IM (Ponente Ligure)<br />

– 13 ° Circuito “Ponente Ligure”<br />

<strong>2014</strong> – Termine: 6 ottobre –<br />

Patrocinio FIAF, UIF, FIAP,<br />

PSA, UPI, RPS – Circuito di 5<br />

concorsi (Sanremo, Torria, Mallare,<br />

Cervo, Ranzi di Pietra Ligure)<br />

articolato in 2 sezioni per<br />

immagini digitali a tema libero<br />

colore e b/n. Quota 43 € per autore<br />

per tutto il circuito e sezioni;<br />

riduzioni per soci FIAF ed<br />

UIF e per invii cumulativi di circolo.<br />

Email: info@fotoponenteligure.it<br />

– Internet: www.fotoponenteligure.it<br />

- Note: iscrizione<br />

possibile solo tramite il sito;<br />

premio Miglior Autore: 500


LA NASCITA DI UNA COMMEDIA<br />

Il 10 ottobre presso la<br />

Galleria FIAF – Le Gru di<br />

Valverde (CT) sarà<br />

inaugurata la mostra di<br />

Gianfranco Consiglio.<br />

L’esposizione, La nascita<br />

di una commedia, sarà<br />

aperta tutti i venerdì non<br />

festivi fino al 31 ottobre e<br />

racconta i retroscena della<br />

creazione e dello sviluppo<br />

di una commedia teatrale.<br />

Per ulteriori informazioni,<br />

www.fotoclublegru.it<br />

IL SUONO DEL SILENZIO<br />

ULIANO LUCAS, A GROSSETO<br />

Sabato 4 ottobre alle ore 17:30 sarà<br />

inaugurata presso la Casa d’arte via<br />

dei mercati di Vercelli la mostra di<br />

Renato Luparia, dal titolo Il suono<br />

del silenzio. In mostra, le sue stampe<br />

fotografiche in bianco e nero Fine<br />

Art, raffiguranti i soggetti preferiti<br />

dell’artista, tra cui i paesaggi<br />

naturali. L’esposizione rimarrà<br />

aperta fino al 31 ottobre e sarà<br />

visitabile tutti i giorni su<br />

appuntamento. Per ulteriori<br />

informazioni, www.viadeimercati.it<br />

Fino al 19 ottobre, il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto ospiterà la mostra di<br />

Uliano Lucas, La Città Invisibile. L’immagine sociale della salute mentale a Grosseto. www.ulianolucas.it<br />

SARONNO FOTOFESTIVAL<br />

Il Gruppo Fotoamatori Saronnesi presenta la decima edizione del Saronno Fotofestival, che si terrà a Saronno<br />

fino al 5 ottobre. www.gfasaronno.it<br />

FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA<br />

Dal 17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre, si terrà a Lodi la quinta edizione del Festival della <strong>Fotografia</strong> Etica.<br />

www.festivaldellafotografiaetica.it<br />

BIENNALE DELL’IMMAGINE<br />

La nona edizione della Biennale dell’immagine, dal titolo Trasformazioni, torna dal 12 ottobre all’11 gennaio<br />

con esposizioni, tra cui quelle di Werner Bischof e Beat Streuli, presso il m.a.x. museo e Spazio<br />

Officina di Chiasso (Svizzera) e altre 21 sedi tra la Svizzera e Como. info@maxmuseo.ch<br />

US$; catalogo edito a stampa in<br />

grande formato.<br />

Savona – 2° c.f.n. “Il mare per<br />

tutti” – Termine: 1 novembre –<br />

Raccomandazione FIAF – Sezione<br />

per immagini digitale (IP)<br />

colore e/o bianconero a tema<br />

obbligato su “Il mare per tutti”.<br />

Quota: 15 € per autore; riduzioni<br />

per soci FIAF. Indirizzo:<br />

CRC-ATA spa – Concorso fotografico<br />

- Via Caravaggio 13 –<br />

17100 Savona - Email: m.campora@ataspa.it<br />

– Note: il concorso<br />

è collegato ad una raccolta<br />

fondi per un progetto di accompagnamento<br />

in mare delle<br />

persone con mobilità ridotta e<br />

le foto migliori saranno stampate<br />

a cura dell’organizzazione e<br />

messe in vendita; possibilità di<br />

invio immagini per posta elettronica<br />

a concorsofotografico@ataspa.it<br />

Torino (on line) – 2° c.f “Italian<br />

Liberty” – Termine: 31 ottobre<br />

– Sezione per immagini<br />

digitale (IP) colore e/o monocromatico<br />

a tema obbligato su<br />

“Liberty – Art Nouveau”. Iscrizione<br />

gratuita. Indirizzo: AITM<br />

ART, Via Postumia, 9/C, 10139<br />

Torino - Email: concorso@italialiberty.it<br />

– Internet: www.italialiberty.it<br />

- Note: invio immagini<br />

per email; si possono proporre<br />

fino a 30 immagini; sono<br />

previsti 12 premi.<br />

Concorsi Estero<br />

Canada – 6° Chung Ai International<br />

Salon of Photography –<br />

Termine: 6 ottobre – Patrocinio<br />

FIAP, PSA – 2 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero<br />

colore e/o b/n e a tema obbligato<br />

su “Natura”. Quota iscrizione:<br />

18 US$, 26 US$ per 1 o<br />

2 sezioni. Email: info@chungaisalon.ca<br />

- Internet: chungaisalon.ca<br />

– Note: iscrizione solo<br />

tramite il sito; catalogo elettronico<br />

su dvd.<br />

Taiwan – 10° Yuanlin International<br />

Exhibition of Photography<br />

– Termine: 6 ottobre –<br />

Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

tema libero colore e b/n e a tema<br />

obbligato su “Natura” e “<br />

Natura: sezione wildlife”. Quota<br />

iscrizione: 20, 25, 30, 35 US$<br />

88 OTTOBRE <strong>2014</strong> FOTOGRAFIA REFLEX


DECENNALE PER LA “GIORNATA DEL FOTOAMATORE”<br />

Da dieci anni la UIF (Unione Italiana Fotoamatori) propone nella terza o quarta domenica di ottobre<br />

la “Giornata del Fotoamatore”. L’iniziativa, nata nel 2005 da una felice intuizione di Antonino<br />

Bellia, oggi Presidente Nazionale di questa associazione, si propone di stimolare le segreterie regionali<br />

e provinciali ad organizzare ed indirizzare le attività dei circoli e fotoamatori UIF affinché nella<br />

data prescelta siano proposte iniziative fotografiche che coinvolgano vecchi e nuovi appassionati.<br />

Quest’anno la data prescelta è il prossimo 26 ottobre, e la UIF intende festeggiare il decennale<br />

dell’iniziativa coinvolgendo sempre più circoli e appassionati, dato che le iniziative sono aperte a<br />

tutti, e non solo ai soci affiliati. I circoli più attivi proporranno dei work-shop fotografici, inaugurazioni<br />

di mostre, estemporanee di fotografia, premiazioni di concorsi fotografici. Nel Salento, il Circolo<br />

Photosintesi di Casarano, ha addirittura creato intorno all’evento un week-end di manifestazioni<br />

che, sotto il titolo di “Casarano <strong>Fotografia</strong>”, ripercorrerà le orme dello scorso anno, quando il<br />

ricco programma dell’iniziativa riuscì a convogliare nella cittadina salentina diverse centinaia di appassionati<br />

che trovarono proposte per tutti i palati: mostre fotografiche, concorso fotografico in<br />

estemporanea, workshops, letture portfolio, shooting fotografici con modelle e animali esotici, esibizioni<br />

di danza del ventre, mercatino di scambio dell’usato fotografico, editoria fotografica. La manifestazione<br />

prevedeva anche la presenza di alcuni produttori, con la Fujifilm Italia in prima linea,<br />

che approfittarono dell’occasione per presentare e far provare i loro nuovi prodotti. [FDG]<br />

Un momento della Edizione 2013 della<br />

Giornata del Fotoamatore durante<br />

“Casarano <strong>Fotografia</strong>” 2013.<br />

per 1, 2, 3, 4 sezioni. Email:<br />

yccptaiwan@hotmail.com - Internet:<br />

www.yccptaiwan.com –<br />

Note: iscrizione tramite il sito;<br />

buon catalogo edito a stampa.<br />

Macao – 19° P.S.S.M. International<br />

Exhibition of Photography<br />

– Termine: 6 ottobre –<br />

Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

tema libero colore e b/n e a tema<br />

obbligato su “Natura” e “<br />

<strong>Fotografia</strong> di viaggio”. Quota<br />

iscrizione: 15, 25, 33, 40 US$<br />

per 1, 2, 3, 4 sezioni. Email: salon<strong>2014</strong>@pssm.org.mo<br />

- Internet:<br />

www.pssm.org.mo – Note:<br />

iscrizione tramite il sito o per<br />

email; catalogo do qualità edito<br />

a stampa.<br />

Lussemburgo – 27° Concours<br />

International de Photos pour la<br />

Jeunesse – Termine: 10 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP – 2 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a tema<br />

libero colore e/o b/n, suddivise<br />

per età dell’autore: sezione<br />

per Under 16; sezione per Under<br />

21. Iscrizione gratuita.<br />

Email: perrardj@pt.lu - Internet:<br />

www.photoclubpetange.lu<br />

– Note: iscrizione solo tramite<br />

il sito; catalogo elettronico su<br />

cd.<br />

Francia – 9° French Digital<br />

Tour <strong>2014</strong> – Termine: 12 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP, PSA,<br />

UPI, ISF – Circuito di 4 concorsi<br />

articolati ciascuno in 4 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

SOPRA L’ACQUA DEI NAVIGLI<br />

IN POLONIA PER SAZIARE L’AMORE<br />

Alla Fondazione Pastificio Cerere di<br />

Roma fino al 28 novembre è<br />

allestita la mostra In Polonia per<br />

saziare l’amore a cura di Ilaria<br />

Gianni e Luca Lo Pinto. Questa si<br />

sviluppa in tre episodi<br />

comprendente ognuno una mostra e<br />

una conferenza introduttiva, il tutto<br />

teso ad approfondire la scena<br />

artistica contemporanea polacca.<br />

Per maggiori informazioni,<br />

www.pastificiocerere.com<br />

Tadeusz Rolke, Joseph Beuys,<br />

Dusseldorf, 1971,<br />

Copyright Agnecja Gazeta.<br />

Giampietro Livini, Architetto al<br />

Politecnico di Milano, presenta,<br />

insieme al Circolo fotografico Gino<br />

Ascani, la sua mostra presso il<br />

Salone Superiore del Palazzo<br />

Municipale di Cassano d’Adda,<br />

in provincia di Milano. L’esibizione,<br />

Sopra l’acqua dei Navigli, aperta<br />

dal 2 al 6 ottobre, sottolinea<br />

l’importante presenza dei Navigli<br />

per la città di Milano e li ritrae da<br />

una spettacolare prospettiva aerea.<br />

Per ulteriori informazioni,<br />

0363.61034.<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 89


PIERPAOLO MITTICA A PORDENONE<br />

Fino all’11 gennaio 2015 sarà<br />

possibile visitare Ashes/Ceneri,<br />

la mostra di Pierpaolo Mittica,<br />

esposta presso la Galleria<br />

Harry Bertoia di Pordenone.<br />

L’esposizione conta 150 immagini<br />

in cui l’autore racconta l’autodistruzione<br />

dell’uomo, che altro<br />

non è che la distruzione dei valori<br />

e della dignità umani da parte<br />

dell’uomo stesso, la sua riduzione<br />

in ceneri a causa di scelte politiche<br />

ed economiche volte allo<br />

“sviluppo” e non alla tutela. Per<br />

ulteriori informazioni, www.artemodernapordenone.it<br />

tema libero colore e b/n e a tema<br />

obbligato su “Natura e “Il<br />

mondo del lavoro”. Quota iscrizione:<br />

30 €, 35 €, 40 €, 45 € per<br />

1, 2, 3 o 4 sezioni per tutto il<br />

circuito. Email: contact@frenchdigitaltour.com<br />

- Internet:<br />

www.frenchdigitaltour.com –<br />

Note: Iscrizione e upload tramite<br />

il sito. catalogo elettronico su<br />

cd.<br />

Stati Uniti d’America – 4°<br />

VNUSPA International Digital<br />

Salon <strong>2014</strong> – Termine: 13 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP, PSA – 3<br />

sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e b/n,<br />

e a tema obbligato su “<strong>Fotografia</strong><br />

di viaggio”. Quota iscrizione:<br />

15 US$ per sezione. Email:<br />

josephhoa@vnuspa.org ; admin@vnuspa.org<br />

- Internet:<br />

www.vnuspa.org – Note: iscrizione<br />

solo tramite il sito; catalogo<br />

elettronico su cd.<br />

Belgio – 5° ISO “International<br />

Sillian Organisation” <strong>2014</strong> –<br />

Termine: 19 ottobre – Patrocinio<br />

FIAP, PSA – 3 sezioni per<br />

immagini digitali (IP) a tema libero<br />

colore e b/n, e a tema obbligato<br />

su “<strong>Fotografia</strong> creativa /<br />

realtà alterata”. Quota iscrizione:<br />

15 € per autore. Email: christian.devers@gmail.com<br />

- Internet:<br />

www.ddcontest.com –<br />

Note: iscrizione tramite il sito;<br />

catalogo elettronico su cd.<br />

Spagna – 90° Salon Internacional<br />

de Otoño en Zaragoza – Termine:<br />

19 ottobre – Patrocinio<br />

FONTANA E HARARI A TORINO<br />

Il 17, il 18 e il 19 ottobre, la Scuola di fotografia VISUAL di Torino<br />

offre la possibilità di un workshop teorico-pratico intitolato Creatività<br />

e colore, aperto ad un massimo di 15 iscritti, con il maestro<br />

Franco Fontana. Attraverso questo si cercherà di rendere visibile<br />

l’invisibile costituito da emozioni, fantasia, pensieri e tant’altro. Le<br />

iscrizioni apriranno il 10 ottobre. Il 7, l’8 e il 9 novembre si tiene invece<br />

il workshop, sia teorico che pratico, Il ritratto come incontro con<br />

Guido Harari. Scopo e finalità del workshop è la scelta di un particolare<br />

linguaggio e mondo espressivo, sul come raccontare se stessi<br />

attraverso l’altro, il tutto utilizzando l’improvvisazione come risorsa<br />

inventiva. La data di scadenza dell’iscrizione è il primo novembre<br />

<strong>2014</strong>. Per ulteriori informazioni, www.centrovisual.it<br />

GUIDO HARARI, BOB MARLEY<br />

FIAP – 3 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero colore<br />

e b/n, e a tema obbligato su<br />

“<strong>Fotografia</strong> creativa / realtà alterata”.<br />

Quota iscrizione: 20 €<br />

per autore. Email:<br />

salonrsfz@rsfz.es - Internet:<br />

www.rsfz.es/sio90 – Note:<br />

iscrizione tramite il sito; catalogo<br />

edito a stampa.<br />

Serbia – 4° International Salon<br />

“Belgrade Photo Autumn” –<br />

Termine: 20 ottobre – Patrocinio<br />

FIAP, PSA, UPI – 6 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a tema<br />

libero colore e b/n, e a tema<br />

obbligato su “Vita di città”,<br />

“Musica, suoni e danze”, “Architettira:<br />

edifici inusuali”,<br />

“Nel tempo libero”. Quota<br />

iscrizione: 15 € per 1 o 2 sez.,<br />

20 € per 3 sez., 25 € per 4 sez.,<br />

30 € per 5 o 6 sezioni. Email:<br />

fotogram.artstudio@gmail.com<br />

; fotogram@open.telekom.rs -<br />

Internet: www.fotogram.in.rs –<br />

Note: possibilità di iscrizione<br />

tramite il sito o tramite email;<br />

catalogo elettronico su dvd.<br />

Spagna – 2° “GaudiRfoto” Salon<br />

Internacional de <strong>Fotografia</strong><br />

<strong>2014</strong> – Termine: 20 ottobre –<br />

Patrocinio FIAP, PSA – 4 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

tema libero colore e b/n, e a tema<br />

obbligato su “Architettura”<br />

e “Paesaggio urbano”. Quota<br />

iscrizione: 15, 20, 25, 30 € per<br />

1, 2, 3, 4 sezioni. Email: gaudirfoto@fotoartreus.cat<br />

- Internet:<br />

www.fotoartreus.cat – Note:<br />

iscrizione tramite il sito; catalogo<br />

elettronico su cd.<br />

India – “Everest” International<br />

Digital Salon <strong>2014</strong> – Termine:<br />

20 ottobre – Patrocinio FIAP,<br />

PSA – 4 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero colore<br />

e b/n, e a tema obbligato su<br />

“Natura” e “<strong>Fotografia</strong> di viaggio”.<br />

Quota iscrizione: 25, 30,<br />

35, 40 US$ per 1, 2, 3, 4 sezioni.<br />

Email: fotoclubsiliguri@<br />

gmail.com - Internet: www.everest.org.in<br />

– Note: iscrizione<br />

tramite il sito; catalogo elettronico<br />

su cd.<br />

Turchia – 1° International<br />

Competition “Izmir Göztepe<br />

Rotary Club” – Termine: 20 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP – Sezione<br />

per immagini digitali (IP)<br />

colore o b/n a tema obbligato su


“Donna, origine della vita”.<br />

Iscrizione gratuita. Email:<br />

info@ramosbilisim.com oppure<br />

info@rotagraphycontest.com -<br />

Internet: www.rotagraphycontest.com<br />

– Note: iscrizione tramite<br />

il sito; catalogo elettronico<br />

su cd; non sono ammesse le foto<br />

elaborate.<br />

Sri Lanka – 59° PSSL International<br />

Photography Competition<br />

– Termine: 24 ottobre – Patrocinio<br />

FIAP, PSA, UPI, RPS –<br />

3 sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e b/n,<br />

e a tema obbligato su “Natura”.<br />

Quota iscrizione: 25, 35, 45<br />

US$ per 1, 2, 3 sezioni. Email:<br />

photosocsi@gmail.com - Internet:<br />

www.pssl.lk – Note: iscrizione<br />

solo tramite il sito; catalogo<br />

edito a stampa.<br />

Vietnam – 4° Gia Dinh Photo<br />

Club International Photo Contest<br />

<strong>2014</strong> – Termine: 25 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP – 4 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a tema<br />

libero colore e b/n, e a tema<br />

obbligato su “Natura” e “<strong>Fotografia</strong><br />

di viaggio”. Quota iscrizione:<br />

15,US$ per 1 sezione; 20<br />

US$ tutte le sezioni. Email: giadinhphoto@gmail.com<br />

- Internet:<br />

giadinhphoto.com<br />

Canada – 2° Ozone Zone International<br />

Photo Salon – Termine:<br />

30 ottobre – Patrocinio FIAP –<br />

3 sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e b/n,<br />

e a tema obbligato su “Felicità”.<br />

Quota iscrizione: 13 US$ per<br />

sezione. Email: photosalon@<br />

ozonezonebooks.com - Internet:<br />

www.internationalphotocompetition.com<br />

– Note: iscrizione<br />

solo tramite il sito; catalogo<br />

elettronico su cd.<br />

Turchia – 10° International<br />

Orhan Holding Photography<br />

Contest – Termine: 30 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP – 3 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) colore,<br />

b/n, e per immagini elaborate<br />

a tema obbligato su “I colori<br />

delle Culture”. Quota iscrizione:<br />

10 € per autore. Email:<br />

ipc@orhanholding.com - Internet:<br />

ipc.orhanholding.com –<br />

Note: iscrizione solo tramite il<br />

sito; catalogo elettronico su cd.<br />

Ungheria – 3° International<br />

Photocontest and Exhibition to<br />

the Day of Fidelity – Termine:<br />

30 ottobre – Patrocinio FIAP –<br />

3 sezioni per immagini digitali<br />

(IP) a tema libero colore e b/n,<br />

e a tema obbligato su “Architettura”.<br />

Quota iscrizione: 15 € per<br />

autore. Email: contest@sopronifotoclub.hu<br />

- Internet:<br />

www.sopronifotoklub.hu – Note:<br />

iscrizione tramite il sito o<br />

con invio postale; catalogo elettronico<br />

su cd.<br />

Austria – 2° Digital Panorama<br />

Contest – Termine: 31 ottobre –<br />

Patrocinio FIAP – 2 sezioni per<br />

immagini digitali (IP) a tema libero<br />

colore e b/n. Quota iscrizione:<br />

23 € per autore. Email:<br />

juror@telfs.com - Internet:<br />

www.juror.at - Note: iscrizione<br />

solo tramite il sito; catalogo<br />

elettronico su cd; il concorso da<br />

ampio spazio alle foto panoramiche<br />

Spagna – 42° Trofeo Gipuzkoa<br />

Internacional – Termine: 31 ottobre<br />

– Patrocinio FIAP – 3 sezioni<br />

per immagini digitali (IP)<br />

a tema libero colore e b/n, e a<br />

tema obbligato su “Luce”. Quota<br />

iscrizione: 25 € per autore.<br />

Email: trofeogipuzkoa@sfgss.com<br />

- Internet: www.trofeogipuzkoa.com<br />

– Note: iscrizione<br />

tramite il sito; catalogo di<br />

qualità edito a stampa.<br />

Serbia – 8° Photo Salon of<br />

Valjevo – Life <strong>2014</strong> – Termine:<br />

31 ottobre – Patrocinio FIAP,<br />

UPI – Sezioni per stampe fotografiche<br />

a tema “Life - Vita”.<br />

Quota iscrizione: 15 € per autore<br />

– Indirizzo: Moderna Galerija<br />

- Vuka Karadzica 11 -<br />

14000 Valjevo (Serbia) - Email:<br />

filiptanaskovic@yahoo.com -<br />

Internet: www.fotoss.org oppure<br />

www.fotoklubvaljevo.rs –<br />

Note: catalogo edito a stampa; è<br />

ammesso solo un ritocco minimo<br />

delle immagini.<br />

Francia – 12° Salon International<br />

d’Art Photographique de<br />

Pessac – Termine: 31 ottobre –<br />

Patrocinio FIAP, UPI – 3 sezioni<br />

per immagini digitali (IP) a<br />

tema libero colore e b/n, e a tema<br />

obbligato su “Natura”. Quota<br />

iscrizione: 14 € per autore +<br />

I PROSSIMI CONCORSI IN SCADENZA<br />

Sono elencati i concorsi in Italia in ordine temporale di scadenza, con evidenziato<br />

l’eventuale riconoscimento di patrocinio o di sola raccomandazione<br />

da parte di una delle associazioni nazionali, e l’eventuale valenza<br />

di concorso internazionale.<br />

Garbagnate Mil.se (MI) Internazionale FIAF 5 ottobre<br />

Sanremo (IM) Circuito Internazionale FIAF+UIF 6 ottobre<br />

Morcone (BN)<br />

8 ottobre<br />

Pontedera (PI) FIAF 1 1 ottobre<br />

Arezzo<br />

12 ottobre<br />

Latina FIAF 13 ottobre<br />

Roma<br />

15 ottobre<br />

Cernobbio (CO) Raccomandazione FIAF 15 ottobre<br />

Bergamo FIAF 21 ottobre<br />

Ponte dell’Olio (PC) Raccomandazione FIAF 24 ottobre<br />

Torino<br />

31 ottobre<br />

Savona Raccomandazione FIAF 1 novembre<br />

Caiazzo (CE) UIF 4 novembre<br />

Ozzano Emilia (BO)<br />

4 novembre<br />

Chiavari (GE)<br />

16 novembre<br />

Piove di Sacco (PD) FIAF 22 novembre<br />

MANIFESTAZIONI DI LETTURA PORTFOLIO<br />

Brugnera (PD) Brugnera <strong>Fotografia</strong> - 5° Portfolio a Brugnera 18 ottobre<br />

Castellanza (VA) Festival Fotogr. Europeo - Premio Portfolio AFI-Epson 18 ottobre<br />

ESTEMPORANEE E FOTO-MARATONE<br />

Padova 8° Maratona fotografica “Impronta la foto” 28 settembre<br />

Brescia 1° “Maratona fotografica Brescia” 5 ottobre<br />

Serra San Quirico (AN) 2° edizione “il Parco in foto” 19 ottobre<br />

quota aggiuntiva 0,50 € per foto.<br />

Email: dsoulans@yahoo.fr -<br />

Internet: www.photo.espoirpessacais.fr<br />

– Note: iscrizione<br />

tramite il sito; catalogo edito a<br />

stampa.<br />

Germania – 14° DVF Digital<br />

Imaging Competition “Blaustein/Laupheim”<br />

– Termine: 2<br />

novembre – Patrocinio FIAP,<br />

PSA – 2 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero colore<br />

e/o b/n, e a tema obbligato su<br />

“Uomo a lavoro – il mondo del<br />

lavoro”. Quota iscrizione: 12,<br />

20 € per 1 o 2 sezioni; riduzioni<br />

per Under 21 (5 o 10 €). Email:<br />

info@dvfdigi.de - Internet:<br />

www.dvfdigi.de/en/index.php –<br />

Note: iscrizione tramite sito o<br />

per email; catalogo elettronico<br />

su cd.<br />

Bulgaria – 5° International Salon<br />

“The Wild” – Termine: 2<br />

novembre – Patrocinio FIAP,<br />

PSA – 3 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema obbligato su<br />

“Animali selvatici”, “Uccelli,<br />

pesci, animali nello zoo”, “Paesaggio”.<br />

Quota iscrizione: 15,<br />

20, 25 € per 1, 2, 3 sezioni.<br />

Email: office@ photoacademy.org<br />

- Internet: photoacademy.org<br />

– Note: iscrizione<br />

possibile tramite email.<br />

Serbia – “Life Balance” <strong>2014</strong> –<br />

Termine: 4 novembre – Patrocinio<br />

FIAP, PSA – 5 sezioni per<br />

immagini digitali (IP) a tema libero<br />

colore e/o b/n, e a tema obbligato<br />

su “Vita quotidiana”,<br />

“Ritratto”, “Macro”, “Nudo”.<br />

Quota iscrizione: 25 € per autore.<br />

Email: office@<br />

artbalance.org - Internet:<br />

www.artbalance.org – Note:<br />

iscrizione tramite sito o per<br />

email; catalogo di qualità edito<br />

a stampa.<br />

Gran Bretagna – “The<br />

Wrekin” Salon – Termine: 5 novembre<br />

– Patrocinio FIAP, UPI,<br />

PSA – 4 sezioni per immagini<br />

digitali (IP) a tema libero colore<br />

e b/n, e a tema obbligato su<br />

“Natura” e “<strong>Fotografia</strong> di viaggio”.<br />

Quota iscrizione: 9, 12,<br />

15, 17 £ (GB) per 1, 2, 3, 4 sezioni.<br />

Email: salon@wrekinarts.com<br />

- Internet:<br />

www.wrekinarts.com – Note:<br />

iscrizione tramite sito; catalogo<br />

edito a stampa.<br />

l<br />

FOTOGRAFIA REFLEX OTTOBRE <strong>2014</strong> 91


Ci avete scritto...<br />

Indirizzate a FOTOGRAFIA REFLEX, Via Achille Lòria 7, 00191 Roma<br />

o inviate una e-mail a redazione@reflex.it.<br />

Foto notturne<br />

Seguendo gli appostamenti di<br />

un gruppo di amici, questa estate<br />

mi sono appassionato alla<br />

caccia fotografica, e ho tutta<br />

l’intenzione di dedicarmi seriamente<br />

a questo genere di riprese.<br />

Per quanto riguarda l’attrezzatura,<br />

per i soggetti diurni non<br />

ci sono problemi: ritengo di poter<br />

far fronte a molte situazioni<br />

già con l’attrezzatura che possiedo.<br />

Per quanto riguarda i soggetti<br />

notturni non riesco ad ottenere<br />

i risultati che vorrei, poiché<br />

la portata del flash non mi consente<br />

di poter illuminare come<br />

si deve soggetti che sono sempre<br />

troppo lontani. Anche aumentando<br />

la sensibilità Iso della<br />

fotocamera digitale, più di tanto<br />

non riesco ad ottenere. Mi è stato<br />

consigliato di utilizzare un<br />

aggiuntivo tele per il flash. Ma<br />

non ho idea di che cosa si tratti<br />

e quindi chiedo a voi qualche<br />

consiglio a proposito e se questa<br />

può essere una buona strada da<br />

percorrere per ottenere una migliore<br />

illuminazione dei soggetti<br />

distanti. Grazie.<br />

Andrea Palmitani<br />

E-mail<br />

Si, l’idea può andare bene. Il<br />

consiglio che le hanno dato è<br />

valido e può rispondere alle<br />

sue esigenze di ripresa notturna.<br />

Anni fa la Metz aveva in catalogo<br />

un aggiuntivo tele per i<br />

suoi modelli CT 45, costituito<br />

da un supporto per una ampia<br />

lente di Fresnel. Applicando<br />

questo aggiuntivo su un flash<br />

con numero guida 45 (quindi<br />

già abbastanza potente per<br />

conto suo) è possibile concentrare<br />

la luce su un soggetto lontano<br />

rispetto alla fotocamera.<br />

Quindi, in effetti, le potrebbe<br />

bastare un semplice accessorio<br />

come quello di cui parliamo<br />

per risolvere i suoi problemi di<br />

ripresa notturna. Non ci risulta<br />

che questo accessorio sia ancora<br />

nel catalogo della Metz mentre<br />

soluzioni simili ed adattabili<br />

a qualunque lampeggiatore<br />

sono a volte reperibili su internet.<br />

Altrimenti non rimane che<br />

autocostruirsele con pochi euro<br />

utilizzando una lente di Fresnel<br />

ed un po’ di cartoncino.<br />

Sempre più in basso…<br />

Quali sono i treppiedi che consentono<br />

con facilità di poter sostenere<br />

la fotocamera a pochi<br />

centimetri dal suolo? Lo so che<br />

molti treppiedi permettono di<br />

capovolgere la colonna e quindi<br />

di portare la fotocamera rasente<br />

al suolo. Molti si possono<br />

abbassare anche parecchio, ma<br />

non arrivano mai a livello del<br />

terreno, come mi servirebbe.<br />

Troppe complicazioni. Non riesco<br />

a trovare quello che mi serve<br />

e quindi preferisco una indicazione<br />

diretta senza perdere<br />

altro tempo.<br />

Domenico Di Clemente<br />

E-mail<br />

Ci sono negozi ben forniti che<br />

tra i vari accessori dispongono<br />

di un vasto assortimento anche<br />

di treppiedi. Questo almeno<br />

nelle grandi città. Nei piccoli<br />

centri tutto si complica ma per<br />

fortuna oggi la rete può aiutarci<br />

moltissimo. Ci sono vari modelli<br />

delle marche più note che<br />

portano la fotocamera fino a<br />

pochi centimetri dal suolo grazie<br />

all’apertura totale della<br />

zampe. Anche un piccolo treppiedi<br />

da tavolo della Manfrotto<br />

può svolgere egregiamente lo<br />

stesso lavoro, ad un costo decisamente<br />

minore. Abbia la pazienza<br />

di “spulciare” le caratteristiche<br />

dei treppiedi nel catalogo<br />

delle più importanti case<br />

produttrici e vedrà che c’è<br />

anche quello che risponde in<br />

pieno alle sue esigenze. Le ricordiamo<br />

infine che, a costo zero,<br />

ci può essere sempre la soluzione<br />

costituita dal sacchetto<br />

di tela riempito con della sabbia<br />

o del riso sul quale appoggiare<br />

stabilmente la fotocamera.<br />

Non sembra ma funziona<br />

molto bene.<br />

Pola e Pola<br />

Mi è capitato di trovarmi a fotografare<br />

insieme a degli amici,<br />

tutti Nikonisti convinti e irriducibili,<br />

e a scambiarci componenti<br />

dell’attrezzatura. A parte<br />

la diversa resa delle varie ottiche,<br />

(e fin qui niente di strano),<br />

la cosa che mi ha stupito di più<br />

è la diversa resa che ho riscontrato<br />

con l’uso di un filtro polarizzatore.<br />

C’è un mio amico<br />

che preferisce utilizzare un<br />

vecchio filtro polarizzatore: secondo<br />

lui funziona meglio di<br />

quelli attuali. L’ho provato è ho<br />

dovuto dargli ragione. Non c’è<br />

confronto tra l’effetto che questo<br />

filtro fornisce, rispetto a<br />

quello che normalmente utilizzo<br />

io. Eppure il mio filtro è di<br />

marca e non è costato poco!<br />

Come è possibile una cosa del<br />

genere?<br />

Antonino Saffiotti<br />

E-mail<br />

E’ molto probabile che il filtro<br />

polarizzatore del suo amico sia<br />

un polarizzatore “Lineare”,<br />

cioè “Normale” come tanti che<br />

si utilizzavano anni fa. Magari<br />

di marca e quindi di qualità.<br />

Con il diffondersi delle fotocamere<br />

AF e dotate di tanti altri<br />

dispositivi e automatismi si è<br />

reso necessario sviluppare dei<br />

nuovi filtri polarizzatori (denominati<br />

Circolari) che non interferissero<br />

con lo specchio reflex<br />

semitrasparente delle fotocamere<br />

dotate di autofocus. Può<br />

controllare, ma sicuramente il<br />

suo filtro polarizzatore è contrassegnato<br />

da un “C” che sta<br />

appunto per Circolare. In effetti,<br />

a parità di condizioni di luce,<br />

l’effetto che forniscono i<br />

due tipi di filtri non è proprio<br />

identico e quindi non c’è da<br />

meravigliarsi che lei ha riscontrato<br />

delle differenze sia a livello<br />

visivo che di risultati fotografici.<br />

Tenga presente che in<br />

passato di filtri polarizzatori<br />

ne sono stati prodotti tanti,<br />

hanno avuto un’ampia diffusione<br />

e quindi non le dovrebbe essere<br />

difficile trovarne uno a pochi<br />

euro sul mercato dell’usato.<br />

Illuminazione Led<br />

Sia per le riprese video che per<br />

quelle a breve distanza sento<br />

spesso la mancanza di una sorgente<br />

di luce accessoria con la<br />

quale potrei migliorare la qualità<br />

delle immagini. Sui vari cataloghi<br />

(Manfrotto, Kaiser ed<br />

altri) ci sono prodotti, dei fantastici<br />

illuminatori a led, che<br />

potrebbero fare il caso mio, ma<br />

i prezzi sono fuori dalla mia<br />

portata. Potete suggerire qualcosa<br />

di economico ad uno studente<br />

con molta fantasia ma<br />

poche risorse economiche?<br />

Giampiero Pagliari<br />

E-mail<br />

Una ricca batteria di led, alimentata<br />

da batterie ricaricabili,<br />

con un flusso di luce notevole<br />

e con un’autonomia adeguata<br />

ha purtroppo il suo costo.<br />

Quale può essere un’alternativa<br />

molto economica? Ci sono i<br />

banchi di prodotti cinesi, ormai<br />

presenti in tutte i mercatini delle<br />

città, sui quali è possibile<br />

trovare un’ampia qualità di<br />

lampade e illuminatori a pochi<br />

euro. Se non le manca la fantasia,<br />

l’inventiva e la versatilità<br />

di adattamento, vedrà che può<br />

trovare la soluzione migliore<br />

che risponde alle sue esigenze.<br />

Assemblando, montando insieme,<br />

tre o quattro lampade (ciascuna<br />

con diversi led), vedrà<br />

che riesce ad ottenere, con una<br />

spesa minima, un flusso luminoso<br />

sufficiente a far fronte alle<br />

sue esigenze di ripresa.<br />

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COMUNICAZIONE E SOCIAL NETWORK<br />

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Milano, 02-929741, fujifilm.it GITZO: Manfrotto Distribution, Via Valsugana 100, 36022 Cassola VI, info@manfrottodistribution.it HAS-<br />

SELBLAD: Aproma Srl, Via Cimabue 9, 20032 Cormano MI, 02-38011138, aproma.it ILFORD: SAIE Srl, Lungarno Serristori 9, Firenze, 055-2342448<br />

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Fontana, 52bis 10024 Moncalieri (Torino) Tel. 011-81441, fowa.it ROLLEI: Mafer Sas, Via G. B. Brocchi 22, 20131 Milano, 02-70638726, maferfoto.it<br />

SAMSUNG: Samsung Electronics Italia Spa, Via C. Donat Cattin, 5, 20063 Cernusco S/N MI, samsungcamera.it SEKONIC: Manfrotto Distribution,<br />

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Galilei 40, 20092 Cinisello Balsamo MI, 02-618381, sony.it TAMRAC: Polyphoto Spa, Via Cesare Pavese 11, 20090 Opera MI, 02-530021, tamrac.it<br />

TAMRON: Polyphoto Spa, Via Cesare Pavese 11, 20090 Opera MI, 02-530021, tamron.it TENBA: Fowa Spa, Via Vittime di piazza Fontana,<br />

52bis 10024 Moncalieri (Torino) Tel. 011-81441, fowa.it TOKINA: Rinowa Srl, Via di Vacciano 6F, 50012 Bagno a Ripoli FI, 055-6461541, rinowa.it.<br />

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COME INVIARE LE VOSTRE FOTOGRAFIE<br />

GLI SPAZI PER LA PUBBLICAZIONE<br />

Le fotografie inviate dai lettori sono intese per la<br />

pubbicazione nelle rubriche Ingresso libero o Immagini<br />

alla sbarra di FOTOGRAFIA REFLEX o per la Foto della<br />

settimana sulla home del sito REFLEX.IT. Solo<br />

attenendovi alle seguenti istruzioni le vostre foto saranno<br />

ammesse alla selezione.<br />

INGRESSO LIBERO - E’ la rubrica “d’autore” aperta alla<br />

collaborazione dei lettori che intendono pubblicare le loro<br />

fotografie con un commento approfondito sulla<br />

realizzazione. La collaborazione prevede un compenso<br />

costituito da una pubblicazione della Editrice <strong>Reflex</strong>.<br />

IMMAGINI ALLA SBARRA - E’ la rubrica per chi vuole fare un<br />

“check-up” delle proprie capacità fotografiche. Irriverente<br />

e spiritosa, da oltre 30 anni è apprezzata da tutti i lettori.<br />

LA FOTO DELLA SETTIMANA - Sulla home di REFLEX.IT è<br />

riservato uno spazio per la foto della settimana.<br />

SCELTA E CONDIZIONI<br />

Le fotografie ricevute saranno, ad insindacabile giudizio<br />

della redazione, pubblicate in una delle rubriche citate.<br />

Con l’invio, l’autore garantisce l’originalità delle immagini<br />

e cede i diritti non esclusivi per la pubblicazione a titolo<br />

gratuito alla Editrice <strong>Reflex</strong> Srl. L’autore garantisce inoltre<br />

di aver ottenuto il consenso alla pubblicazione dalle<br />

persone eventualmente ritratte.<br />

FOTOGRAFIE DIGITALI<br />

Inviate per posta elettronica le vostre fotografie digitali<br />

o digitalizzate (da scansione).<br />

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del messaggio di posta elettronica indicate sempre e solo il<br />

vostro cognome e nome. Nome, cognome, indirizzo e<br />

numero di telefono andranno comunque riportati nel<br />

corpo del messaggio.<br />

Dati tecnici. Titolo, fotocamera,<br />

obiettivo, MP del sensore,<br />

sensibilità Iso, esposizione, note<br />

eventuali per settaggi, ritocchi o<br />

scansione nel caso di oringiale<br />

analogico (stampa o dia).<br />

Commento. Con 30-40 parole<br />

descrivete le condizioni della<br />

ripresa (soggetto, luogo, ora,<br />

difficoltà incontrate, soluzioni,<br />

ecc.).<br />

FORMATO DELLE FOTOGRAFIE - Per<br />

ogni invio potete allegare fino<br />

ad un massimo di tre<br />

fotografie che debbono<br />

rispettare i seguenti requisiti:<br />

Dimensione: lato maggiore<br />

20cm. Risoluzione: 300 dpi (punti x pollice) Formato: Jpeg,<br />

compressione media.<br />

NOME FILE - Date al file immagine il vostro cognome. Se<br />

Eugenio Rossi invierà tre file, li nominerà: rossi1.jpg,<br />

rossi2.jpg, rossi3.jpg. Allo stesso modo saranno identificati<br />

dati tecnici e commento nel messaggio di posta elettronica.<br />

FILE TESTO ALLEGATI NON SARANNO APERTI.<br />

INDIRIZZO DEDICATO - immagini@reflex.it<br />

STAMPE ANALOGICHE O DIAPOSITIVE<br />

Per l’invio di fotografie analogiche (massimo tre) valgono<br />

le condizioni suindicate. Lo stesso per l’indicazione dei<br />

dati tecnici analogici ed il commento. Stampe e<br />

diapositive ricevute NON SARANNO RESTITUITE.<br />

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La diffusione dei tablet e degli smartphone è ormai un fatto<br />

incontrovertibile. Il loro utilizzo va ben oltre il telefono diventando<br />

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