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Battesimo del Fuoco<br />
La Nuova Classe C sfida le rivali dirette<br />
E D I Z I O N E I T A L I A N A<br />
bmw i8 vs<br />
Porsche 911<br />
Riuscirà la BMW<br />
a superare il mito<br />
delle Supercar?<br />
Poste <strong>Italia</strong>ne S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 - Aut. CBPA-SUD/NA/010/ 2009 - euro 3,50<br />
Prova esclusiva + Speciale di 27 pagine<br />
La NUOVA TT<br />
I S S N 1 9 7 4 - 6 4 8 2<br />
,!7HB9H4-geiaaa!:o;K;K;p;t<br />
Prove e test drive<br />
ferrari California turbo, PORSCHE cayman gts,<br />
Seat Leon cupra, jaguar XFR-S, peugeot 108<br />
Villa d'este <strong>2014</strong><br />
Il concorso di bellezza automobilistico<br />
più esclusivo del mondo
World of<br />
Editoriale<br />
Passato, presente e futuro<br />
L’estate è finalmente arrivata,<br />
dopo un inverno che sembrava non finire<br />
più. I proprietari possono tirare fuori dai<br />
garage le loro decappottabili e finalmente<br />
guidare col vento tra i capelli alla volta delle<br />
loro villeggiature estive. Possono<br />
ricominciare i weekend fuoriporta e sembra<br />
tutto, decisamente più bello.<br />
Noi, per conto nostro, siamo sempre qui a<br />
lavorare per voi e per presentarvi un numero<br />
sempre ricco di novità ed esclusive. Visto<br />
che, però, non si può sempre lavorare<br />
davanti ad una scrivania, abbiamo fatto un<br />
salto sulle rive del Lago di Como, più<br />
precisamente a Villa d’Este. Vi dice qualcosa?<br />
Esattamente, il teatro del concorso<br />
d’eleganza più esclusivo del mondo, dove le<br />
Case automobilistiche portano gli ultimi<br />
prototipi dei loro modelli, alcuni dei quali<br />
preparati appositamente per partecipare alla<br />
kermesse, mentre i collezionisti rispolverano<br />
i migliori pezzi delle loro collezioni per<br />
cercare di portare a casa il tanto ambito<br />
premio. O forse solo per condividere qualche<br />
giornata con altri stilosissimi, ricchissimi,<br />
appassionati. Ecco, noi ci siamo stati, e per<br />
qualche ora siamo anche riusciti ad<br />
assaporare quella sensazione di benessere<br />
che sembra aleggiare nell’aria. Per tornare<br />
con i piedi per terra, siamo dovuti volare al<br />
VW Max Power Show, forse il motorshow più<br />
lontano, ideologicamente, dall’aristocrazia di<br />
Villa d’Este.<br />
Gli appassionati Audi, questo mese,<br />
E D I Z I O N E I T A L I A N A<br />
avranno di che divertirsi. Il nostro Georg è<br />
riuscito a provare in anteprima la nuova TT e<br />
noi altri, di tutta risposta, vi abbiamo<br />
preparato uno speciale di ventisei pagine<br />
sull’icona dai quattro anelli, partendo dagli<br />
albori, quando era ancora un concept, per<br />
poi analizzare le varie generazioni che hanno<br />
portato alla creazione di quello che, a conti<br />
fatti, è arrivato ad essere un vero e proprio<br />
mito dei nostri giorni.<br />
Eh si, tutto molto bello, ma le supercar?<br />
Eccovi serviti, direttamente dalle colline<br />
intorno a Maranello la prova della<br />
nuovissima Ferrari California T, dove T sta<br />
per turbo. Ciò significa che stranamente,<br />
questa Ferrari è quanto di più vicino alla<br />
gloriosa F40 che voi possiate immaginare.<br />
Vi suonerà male, eppure è così.<br />
Quindi passato con TT e presente con<br />
California T, mentre per quanto riguarda il<br />
futuro abbiamo messo testa a testa la BMW<br />
i8 e la Porsche 911 per vedere se è meglio<br />
urlare o rimanere in silenzio,<br />
metaforicamente parlando, naturalmente.<br />
E poi molto altro ancora, che però questa<br />
volta non vi anticiperemo. Preferiamo<br />
farvelo scoprire da soli, quando leggerete le<br />
pagine di questo nuovo<br />
numero, stesi sotto<br />
l’ombrellone o dovunque voi<br />
siate, godendovi la vostra<br />
meritata vacanza.<br />
La redazione di <strong>Car</strong><br />
note del Mese<br />
Illusioni ottiche<br />
www<br />
-magazine.it<br />
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per essere sempre aggiornato<br />
siamo anche su<br />
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e instagram<br />
Strane illusioni ottiche sotto<br />
il caldo sole della California. Non<br />
siamo gli unici che hanno avuto questa<br />
visione: non sembra anche a voi che<br />
ci sia una 911 che fuoriesce dal retro<br />
della i8?<br />
Big Kacher e la TT<br />
C’è qualcosa di ingobrante in questa<br />
foto, ma non è il nostro Georg. Stiamo<br />
parlando dell’alettone, degli scarichi e<br />
dei cerchi in lega del concept dell’Audi<br />
TT420.<br />
Numero Cinquantanove Mensile - <strong>Luglio</strong> <strong>2014</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Umberto Circi<br />
STAFF<br />
Federico Alessandrini, Riziero Bellucci, Riccardo Cacace, Lorenzo Catini<br />
Jessica Circi, Antonella Diamanti, Antonio Di Nardi, Yuliya Ivanova, Francesco<br />
Lopez, Alfredo Montalto, Sara Passarella, Giacomo Perri, Salvatore Roselli<br />
STAFF Internazionale<br />
Ben Barry, Chris Chilton, Tom Clarkson, Anthony ffrench-Constant, Greg<br />
Fountain, Gavin Green, Georg Kacher, Phil McNamara, Ben Oliver,<br />
Ben Pulman, Damion Smy, Mark Walton, Ben Whitworth<br />
hanno FOTOGRAFAtO<br />
Sam Baker, Paul Barshon, Daniel Byrne, Mark Bramley, Roberto <strong>Car</strong>rer,<br />
Easton Chang, Stuart Collins, Lennen Deschamps, Mark Fagelson, Gus<br />
Gregory, Barry Hayden, Alex Howe, Matt Howell, Charlie Mcgee, Greg Pajo,<br />
Roberto Paravano, Richard Pardon, James Lipman, Tom Salt,<br />
David Shepherd, Urlando, Radovan Varicak, John Wycherley<br />
DISTRIBUIto da<br />
Press-Di - Milano<br />
STAMPAto da<br />
Arti Grafiche Boccia - Salerno<br />
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Via Sambuca Pistoiese 70a - 00138 Roma<br />
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Tutti i marchi pubblicati sono di proprietà delle rispettive case produttrici.<br />
Ogni materiale, manoscritti, foto, testi ed altro inviato in redazione non verrà restituito salvo diverso accordo scritto.<br />
© Bauer Consumer Media Ltd., UK- © Uno Publishing, Roma<br />
All right reserved<br />
stampato in <strong>Italia</strong> nel mese di Giugno <strong>2014</strong><br />
Aut. Trib. di Roma n. 181 del 2 maggio 2008<br />
Poste <strong>Italia</strong>ne S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 1 Aut. CBPA-SUD/NA/010/ 2009<br />
L’occhio del fotografo<br />
per sicurezza allacciare la<br />
cintura prima di partire... facendo però<br />
attenzione ad allaciarla bene, non come<br />
il nostro Robertone.<br />
NEL MONDO ANCHE in: REGNO UNITO BrasilE Cina India MalESIA SUDAfrica SpaGNA thailandia TurCHIA
sommario<br />
33 Siamo stati i primi a provare il concept della TT 420<br />
Dopo anni di<br />
6 18<br />
promesse la<br />
Lagonda è tornata<br />
La nuova Ferrari California con il Turbo<br />
Unisciti a noi per il<br />
concorso di bellezza<br />
di Villa d’Este<br />
88<br />
disponibile su android: visita google play magazine O vai su: www.pocketmags.com
70<br />
Tutti gli occhi sulla i8<br />
Va come una 911 ma<br />
24costa molto meno...<br />
agenda<br />
6 È tornata la Lagonda<br />
8 La magia del VW max power show<br />
9 Megane RS: la regina delle Hot Hatch<br />
10 Le novità in arrivo dagli show room<br />
11 Lanciata la BMW M2... su Gran Turismo 6<br />
12 La bicicletta Jaguar<br />
13 <strong>Car</strong> Style<br />
16 Essentials<br />
first drive<br />
18 Ferrari California T<br />
23 Peugeot 108<br />
24 Porsche Cayman GTS<br />
25 BMW Serie 4 Gran Coupé<br />
26 Nissan X-Trail<br />
27 Seat Leon Cupra<br />
28 Nissan Qashqai contro Ford Kuga<br />
32 Jaguar XFR-S<br />
dal sedile di guida<br />
60 Classe C contro le sue Rivali<br />
ll battesimo del fuoco per l’ammiraglia con la Stella sul cofano<br />
11<br />
70 BMW i8 contro Porsche 911<br />
Meglio un silenzioso motore elettrico o il frastuono del boxer?<br />
speciale<br />
33 Perché amiamo la nuova Audi TT<br />
L’abbiamo provata e abbiamo trovato il migliore usato per voi<br />
60<br />
Il battesimo del fuoco per la<br />
Classe C contro le sue rivali<br />
Presto realtà?<br />
Mette paura alle tedesche<br />
32<br />
tutto il resto di car<br />
17 Mail<br />
88 Villa d’Este<br />
90 Le nostre auto: Renault Megane Energy GT<br />
Line, Peugeot 2008, Honda Civic Tourer,<br />
Subaru Outback CVT, Seat Leon SC FR, Audi<br />
RS6 Avant, Mazda6<br />
98 TOP 10<br />
anche per ipad e iphone
Agenda<br />
tutte le cose che ci faranno discutere questo mese<br />
Progetto Lagonda:<br />
finalmente il rilancio<br />
Aston ha promesso il rilancio della limo anni fa. Ma finalmente potrebbe essere realtà. Di Ben Pulman<br />
Aston Martin sta<br />
preparando il rilancio del<br />
marchio Lagonda con una super<br />
berlina da 608 cv. La nuova<br />
Lagonda sarà realizzata in<br />
numero limitato (meno di 100) dalla<br />
divisione Q, il dipartimento di<br />
personalizzazione dell'Aston, capace di<br />
realizzare qualsiasi cosa, dalla<br />
customizzazione della V8 Vantage in<br />
pelle, alla creazione di modelli<br />
commissionati su misura come questa.<br />
I fotografi-spia di CAR, sono riusciti ad<br />
immortalare il primo test su strada del<br />
prototipo intorno al quartier generale<br />
dell'Aston Martin a Gaydon, e ci hanno<br />
rivelato che la vettura adotterà uno<br />
styling spigoloso, visto l'ultima volta<br />
sulla Lagonda progettata da William<br />
Towns negli anni '70. È allo stesso<br />
tempo bellissimo ed impressionante, ma<br />
sotto sotto siamo di fronte ad una<br />
versione rispolverata dell'Aston Rapide<br />
S. Ci aspettiamo un 5.9 litri V12 sotto il<br />
cofano, ma, come per la concept CC100<br />
Speedster costruita dalla divisione Q<br />
nel 2012 per un paio di facoltosi clienti<br />
c'è la possibilità di potenziare il motore<br />
fino a 608 cv. La Lagonda ha anche in<br />
programma l'installazione di un cambio<br />
In 15 secondi<br />
Una super berlina<br />
da 608 cv per<br />
rilanciare il<br />
marchio Lagonda<br />
La divisione Q<br />
dell'Aston Martin<br />
costruirà meno di<br />
100 esemplari<br />
Seguirà un SUV<br />
se Mercedes<br />
garantirà l'accesso<br />
alla piattaforma<br />
per le GL<br />
automatico ad otto rapporti, che<br />
troveremo presto nelle Rapide e<br />
Vanquish. Il progetto sarà svelato verso<br />
la fine del <strong>2014</strong>, e anche se la Aston<br />
ricaverà buoni profitti da entrambe,<br />
questo potrebbe costituire anche un<br />
trampolino di lancio per il marchio<br />
Lagonda, prima che un SUV di<br />
ispirazione Mercedes faccia il suo<br />
debutto...<br />
Déjà-vù? Nel 2008 il CEO dell'Aston,<br />
Ulrich Bez, aveva annunciato il rilancio<br />
della Lagonda, programmando l’avvio<br />
della produzione nel 2012. Stando a<br />
quanto detto da Bez, la Lagonda<br />
6<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
lagonda: 115 anni di storia di un'icona<br />
1899<br />
L'americano<br />
Wilbur Gunn<br />
fonda la<br />
Lagonda.<br />
Costruisce la<br />
prima vettura<br />
della compagnia,<br />
la 16/18cv<br />
Lagonda Tourer<br />
nel 1909.<br />
1910<br />
Gunn guida la<br />
Lagonda Tourer<br />
alla vittoria nel<br />
Reliability Trial<br />
russo tenutosi<br />
nel1910, la<br />
pubblicità<br />
ricavata lo<br />
porta ad aprire<br />
concessionarie a<br />
San Pietroburgo<br />
e Mosca.<br />
1935<br />
Gli inglesi<br />
Johnny<br />
Hindmarsh e<br />
Luis Fontes<br />
portano la<br />
loro Lagonda<br />
M45R Rapide<br />
alla vittoria a Le<br />
Mans, battendo<br />
sia Alfa Romeo<br />
che Aston<br />
Martin.<br />
1947<br />
Il nuovo<br />
proprietario<br />
dell'Aston Martin,<br />
David Brown,<br />
acquista Lagonda,<br />
dando alla sua<br />
compagnia<br />
l'accesso al motore<br />
2,6 litri sei cilindri<br />
in linea, progettato<br />
dall'ingegner W.O.<br />
Bentley.<br />
1976<br />
Aston rivela<br />
la spigolosa<br />
Lagonda Serie<br />
2 saloon al<br />
motor show di<br />
Earls Court. La<br />
produzione si<br />
avvia nel 1978<br />
e termina nel<br />
1990, ma ogni<br />
vettura prevede<br />
15 settimane di<br />
assemblaggio.<br />
1993<br />
Il marchio<br />
Lagonda è<br />
riesumato per la<br />
concept Vignale<br />
della Ghia Design,<br />
e utilizzato per<br />
una piccola<br />
produzione di<br />
Lagonda Virage<br />
saloon e shootingbrakes<br />
nel 1994.<br />
2008<br />
Il CEO Ulrich<br />
Bez annuncia<br />
il rilancio della<br />
Lagonda.<br />
Un SUV<br />
concept venne<br />
annunciato al<br />
motor show<br />
di Ginevra<br />
nel 2009, ma<br />
il pubblico e<br />
i potenziali<br />
acquirenti non<br />
trovarono l'idea<br />
allettante.<br />
Primo scatto del<br />
prototipo Lagonda<br />
nei pressi del HQ<br />
Aston. Siamo nel<br />
<strong>2014</strong>, non nel 1975<br />
avrebbe dovuto aggiungere “un tocco di<br />
lusso e grande versatilità” al DNA del<br />
marchio Aston, e la produzione di una<br />
nuova serie di modelli, dotati di nuove<br />
competenze e tecnologie, avrebbe<br />
potuto triplicare la portata globale del<br />
marchio, portandolo ad espandersi in<br />
più di 100 paesi. Un concept Lagonda<br />
SUV era già stato svelato nel 2009, ma<br />
incontrò una generale mancanza di<br />
apprezzamento, e anche i negoziati con<br />
la Mercedes per l'utilizzo della sua<br />
carrozzeria risultarono vani. A seguito<br />
di questo fallimento, l'Aston riuscì ad<br />
espandersi solamente in 43 paesi.<br />
Ora è un buon momento per<br />
ritentare... Bez ha riaperto i negoziati<br />
con il marchio Mercedes l'anno scorso,<br />
e nel Dicembre 2013 i due partner<br />
hanno stretto un accordo che prevede<br />
la cessione del 5% dei pacchetti azionari<br />
ai tedeschi in cambio dell'utilizzo dei<br />
motori V8 delle AMG, e i sistemi<br />
elettronici delle Mercedes.<br />
Ma anche se Mercedes acconsentisse<br />
all'utilizzo dello stesso hardware usato<br />
per la prossima GL, quest'ultimo non<br />
sarebbe disponibile fino al 2018, ovvero<br />
un decennio dopo l'annuncio del<br />
rilancio della Lagonda.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 7
La pazzia e la magia<br />
del VW max power show<br />
Ogni anno i designer del gruppo VW danno vita alle loro fantasie di tuning più selvagge<br />
e costruiscono dei folli concept per questo show. Ecco una nostra selezione dei migliori<br />
AUDI A3 CLUBSPORT QUATTRO<br />
Prendete una banale<br />
A3 berlina, piazzateci<br />
dentro il cinque<br />
cilindri in linea 2.5<br />
litri della prossima<br />
RS3 hot hatch, poi<br />
portatela a 520 cv<br />
grazie a un turbo<br />
maggiorato e ad un<br />
intercooler fatto su<br />
misura. Invece di star<br />
lì a pensare che sia<br />
rozza, aggiungeteci<br />
anche la trazione<br />
integrale, una<br />
trasmissione a sette<br />
rapporti a doppia<br />
frizione, sospensioni<br />
regolabili, cerchi<br />
da 21 pollici, freni<br />
in carboceramica<br />
e un aerofreno a<br />
scomparsa. Infine<br />
dipingetela di<br />
blu prima che un<br />
dirigente VW<br />
si faccia verde<br />
d'invidia.<br />
VW GTI<br />
ROADSTER<br />
Il cuore dello show<br />
del Wörthersee è la<br />
Golf GTI.<br />
Ciò significa che<br />
non sarà difficile<br />
strappare l’annuale<br />
applauso, eppure<br />
nonostante l'offerta<br />
– una speedster<br />
spinta da un V6 3.0<br />
litri biturbo da 500<br />
cv – sia pazzesca,<br />
non è nient'altro<br />
che una versione<br />
decapottabile del<br />
concept Design<br />
Vision GTI presentato<br />
l'anno scorso.<br />
Vedremo comunque<br />
questo V6 ad angolo<br />
più stretto su altre<br />
VW, ma non c'è alcun<br />
piano di produzione<br />
per quest'auto. Chi ha<br />
Gran Turismo 6 può<br />
comunque consolarsi<br />
scaricandola già da<br />
ora.<br />
8<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
Škoda Yeti Xtreme<br />
A parte il look da<br />
cartello stradale,<br />
questa Yeti<br />
ultraruvida ci piace.<br />
Ruba i freni alla<br />
Octavia RS, vanta<br />
uno scarico coi<br />
VW AMAROK<br />
POWER<br />
Per caso VW si è<br />
scordata che ormai<br />
nessuno mette più<br />
niente nel vano dei<br />
pick-up, men che meno<br />
un impianto stereo da<br />
5.000 watt con annessi<br />
strumenti da DJ,<br />
casse e subwoofer?<br />
Temo che tutto<br />
quell'equipaggiamento<br />
sparirà entro la fine<br />
dello show.<br />
Seat Cupster<br />
L'auto peggiore al<br />
Wörthersee?<br />
Seat celebra i 30 anni<br />
della Ibiza con questo<br />
svogliato concept<br />
di speedster, niente<br />
a che vedere con la<br />
Tango cabriolet che<br />
ci hanno mostrato nel<br />
2001: noi speriamo<br />
ancora che gli<br />
spagnoli si decidano<br />
a costruirla.<br />
Audi Q3<br />
camping tent<br />
Audi ha dichiarato<br />
che la Q3 “non<br />
è un veicolo per<br />
il fuoristrada”,<br />
quindi dove potrà<br />
mai accamparsi<br />
questa? Nella<br />
prima piazza libera<br />
vicino al centro<br />
storico quando si è<br />
troppo ubriachi per<br />
guidare?<br />
silenziatori mozzati,<br />
sospensioni ad<br />
altezza regolabile<br />
e quattro sedili<br />
avvolgenti Recaro<br />
con tanto di<br />
imbracature da corsa.<br />
Agenda<br />
Megane RS: la Regina<br />
delle hot hatch<br />
Renaultsport ha una contromossa alle nuove hot<br />
hatch che hanno osato sfidare la sua supremazia al 'Ring:<br />
la nuova Megane 275 Trophy. L'ultima Trophy, la 265 del<br />
2011, mise a segno il record per le auto da produzione a<br />
trazione anteriore, ma la Seat Leon Cupra è recentemente<br />
riuscita a batterla di nove secondi, diventando la prima<br />
vettura a trazione anteriore a mordere un giro sotto gli 8<br />
minuti. E Honda promette anche che la sua Civic Type R<br />
da 300 cv sarà la vettura a trazione anteriore più veloce<br />
ad aver mai gironzolato sul Nürburgring...<br />
La Megane invecchia ma reagisce: 10 cv in più dal<br />
suo 2.0 litri turbo (arrivando a 275 cv, da qui il nome)<br />
e uno scarico alleggerito in titanio, cortesia dello<br />
specialista sloveno Akrapovic. Aggiungici il differenziale a<br />
slittamento limitato, molle più rigide e l’abbinamento fra gli<br />
ammortizzatori regolabili Öhlins e le gomme Michelin Cup<br />
2 dalla lista degli optional, e la 275 Trophy si rivela una<br />
sfidante veramente formidabile.<br />
Eppure non sarà<br />
questa la Megane che<br />
riporterà la gloria in<br />
casa Renault Sport.<br />
Immaginate la 275<br />
Trophy come uno<br />
spauracchio precombattimento,<br />
perché<br />
è in arrivo una versione<br />
estrema – completa di<br />
cofano in carbonio –<br />
studiata per dare il colpo<br />
del KO senza possibilità<br />
di rivincita.<br />
Di solito sono gli alberi di<br />
Nordschleife a scorrere a tutta<br />
velocità fuori da questi finestrini<br />
Škoda CitiJet<br />
Inizi a temere<br />
per il futuro di<br />
Skoda quando 16<br />
apprendisti creano<br />
la loro auto dei sogni<br />
e questa si rivela<br />
essere una utilitaria<br />
decapottabile.<br />
Ci sono voluti sei<br />
mesi (e nessuno<br />
ha mai avuto un<br />
ripensamento in<br />
tutto quel tempo?)<br />
per costruire questa<br />
CitiJet basata sulla<br />
Citigo, che vanta una<br />
verniciatura bi-tono,<br />
uno spoiler integrato<br />
nel posteriore e un<br />
impianto stereo da<br />
300 watt con luci a<br />
led “che seguono la<br />
musica”.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 9
Agenda<br />
InArrivo<br />
Il bello, il brutto e il cattivo delle nuove<br />
auto e concept di questo mese<br />
Mercedes Classe C SW<br />
La Classe C station wagon riprende<br />
la battaglia contro l’Audi A4 Avant e la<br />
BMW Serie 3 Touring, e se le dimensioni<br />
per voi contano, la Mercedes ha il<br />
bagagliaio più grande. Il corpo vettura<br />
trae beneficio da una scocca alleggerita<br />
e più rigida, e il quattro cilindri benzina<br />
e la motorizzazione diesel bevono di<br />
meno. L’interasse allungato ha esteso<br />
anche lo spazio per le gambe, mentre<br />
la capacità di carico è cresciuta di soli<br />
di 10 litri (ora è 1.510), ma in questo<br />
aveva già battuto le sue avversarie.<br />
Si può richiedere l’apertura automatica<br />
del baule, effettuabile passando il piede<br />
sotto il paraurti posteriore. Una versione<br />
ibrida e una AMG sono di<br />
imminente uscita<br />
appena dopo i<br />
primi modelli<br />
previsti. Prezzi<br />
da 38.000<br />
Euro circa.<br />
Audi R8 LMX<br />
Mentre il resto del mondo era concentrato sui Mondiali di calcio, i costruttori<br />
tedeschi si sono fatti ammaliare da un altro tipo di sfida: fari anteriori al laser<br />
su un’auto di serie. È la R8 LMX Special Edition, l’esordiente campionessa<br />
dell’Audi che mira a riconquistare le vendite a scapito della BMW i8.<br />
In sostanza è una R8 GT con il 5.2 litri V10 gonfiato a 570 cv e col tempo<br />
sullo 0-100 bloccato a 3,4 secondi. Della R8 più veloce sul pianeta, però, ne<br />
verrano fabbricate solo 99, ad un interessante prezzo di circa 210.000 Euro<br />
Lambo Huracàn Polizia<br />
Che diamine guidano i delinquenti per far sì<br />
che la Polizia del Belpaese debba ricorrere<br />
ad una Huracàn da 325 km/h per mantenere<br />
la sicurezza sulle strade?<br />
La Lamborghini, mossa dal V10 con i suoi<br />
610 cv indiavolati, cancella lo 0-100 in 3,2<br />
secondi e trasporta pure organi destinati alla<br />
donazione medica.<br />
Mini cinque porte<br />
È la prima Mini a cinque porte, quasi un<br />
metro più lunga della capostipite del 1959.<br />
In programma per il prossimo Autunno,<br />
offre maggior ampiezza per le gambe degli<br />
occupanti rispetto alla tre porte e il 30% in più<br />
di capienza all’interno del baule. È visivamente<br />
sgraziata, ma potrà aprire al Marchio la strada<br />
per il mercato delle cinque porte.<br />
Nissan Pulsar<br />
Dodge Challenger<br />
SRT Hellcat<br />
Supera i 600 cv. Trazione posteriore.<br />
La Hellcat dovrebbe succedere alla Ford<br />
Mustang GT500 in qualità di muscle car più<br />
potente d’America grazie al suo portentoso<br />
6.2 litri Hellcat HEMI V8. Aspettatevi il<br />
ruggito di un leone ed esplosività illimitata.<br />
Ariel Atom<br />
3.5R<br />
Solo il Sig “1.340<br />
km/h In Caduta<br />
Libera”, Felix<br />
Baumgartner,<br />
potrebbe aver<br />
bisogno di questa<br />
Atom da 354 cv. Lo<br />
scatto in 2,6 sec è al<br />
livello della Veyron.<br />
La Nissan ha avuto otto anni per tirar fuori<br />
dal cilindro una due volumi come ricambio<br />
della Almera, e quello che ci propina<br />
è questa vettura. La Pulsar. Col nome<br />
preso da qualche catalogo straniero, la<br />
giapponese ripesca il look della Qashqai<br />
e ne sfrutta la stessa piattaforma. Il passo<br />
di 2.700 mm è maggiore della Golf, della<br />
Focus e della Megane, per uno spazio<br />
interno da primato nella categoria: molto<br />
razionale. La spinta è assicurata da<br />
motori benzina 1.200 e 1.600<br />
Piattaforma e look della<br />
Quashqai. Riuscirà a fare<br />
meglio?<br />
turbo, oltre che da un diesel 1.500. Le<br />
trasmissioni si articolano fra un manuale e<br />
un CVT X-tronic. La commercializzazione<br />
prenderà il via a fine anno, con un prezzo<br />
di circa 17.000 Euro obbligatoriamente<br />
concorrenziale, perché la Pulsar non è che<br />
faccia “pulsare” i cuori di per sé.<br />
10<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
Agenda<br />
La scheda<br />
tecnica promette<br />
542 cv alla ruota<br />
e un peso di soli<br />
1.180 kg<br />
Un assaggio<br />
della nuova M2<br />
Per il compleanno di Gran Turismo è stato rivelato il<br />
concept virtuale delle prossime BMW M. Di Ben Pulman<br />
CHI SE LO SAREBBE mai<br />
immaginato che le Case<br />
automobilistiche si sarebbero<br />
messe in fila per disegnare<br />
vetture per un videogioco?<br />
BMW ha creato questa sportiva da<br />
550 cv per celebrare il quindicesimo<br />
anniversario di Gran Turismo, e non<br />
sarà sola, visto che anche Aston<br />
Martin, Zagato, Alfa Romeo,<br />
Lamborghini ed addirittura la Nike,<br />
stanno lavorando.<br />
La cosa è interessante, anche<br />
perché ci regala l’opportunità di dare<br />
una rapida occhiata ai piani futuri di<br />
BMW. Questa Vision Gran Turismo,<br />
anziché essere basata sulla M4, è più<br />
L'automobile. Di Google<br />
Arriverà (da sola) presto negli showroom<br />
LA SUPERMINI CHE SI<br />
GUIDA DA SOLA DEL NOTO<br />
MOTORE DI RICERCA<br />
Vi preoccupa l'onnipotenza<br />
di Google, che vi segua<br />
ovunque andiate? Beh le<br />
cose stanno per peggiorare:<br />
nel 2015 vi seguirà in<br />
maniera ancor più concreta,<br />
visto che il gigante di<br />
internet ha rivelato i suoi<br />
piani per un'auto che si<br />
guida da sola.<br />
La nuova M2<br />
arriverà nelle<br />
concessionarie<br />
BMW nel 2015<br />
piccola e completerà la gamma delle<br />
Serie 2, preparandoci<br />
psicologicamente alla super coupé M2<br />
in arrivo nel 2015.<br />
Ma torniamo alla sportiva virtuale.<br />
Si tratta di una Serie 2 pompata<br />
all’estremo, col capo designer BMW<br />
Karim Habib e il suo team che hanno<br />
saccheggiato i cataloghi del passato<br />
per trarne ispirazione: il logo BMW<br />
sul montante posteriore fa tanto CLS<br />
3.0, e la sua derivazione da<br />
“Batmobile” ha ispirato la verniciatura<br />
tricolore della Divisione M.<br />
La spinta di questa fantasiosa<br />
vettura proviene da un sei cilindri in<br />
linea 3.0 turbo che produce 550 cv e<br />
680 Nm a disponibili a soli 1.900 giri/<br />
min, scaricandoli alle ruote posteriori<br />
attraverso un cambio sequenziale a<br />
sei rapporti, con BMW che dichiara<br />
un peso a secco di 1.180 kg ed una<br />
perfetta distribuzione 50:50 dei pesi.<br />
La piccola M che sarà prodotta non<br />
sarà così potente. Sotto il cofano non<br />
ci sarà il motore della M3/M4<br />
depotenziato, bensì il sei cilindri in<br />
linea 3.0 a turbo singolo della M235i, i<br />
cui cavalli saliranno da 326 a 360.<br />
Ma aspettatevi comunque una<br />
grande quantità di componenti del<br />
telaio presi direttamente dalla M3 e<br />
M4, e nonostante un tetto in fibra di<br />
carbonio sia proibitivo per via dei<br />
costi, vanterà comunque lo scarico<br />
quadruplo e sarà la prima BMW in<br />
assoluto a fregiarsi della targhetta<br />
M2.<br />
Preferite spendere qualche<br />
centinaio di euro per una Playstation<br />
4 con una copia di Gran Turismo 6, o<br />
campare di stenti per mettere da<br />
parte i 50.000 Euro necessari per<br />
l'auto vera e propria? Io ho già smesso<br />
di mangiare.<br />
NON CI SI PUÒ METTERE AL VOLANTE<br />
Invece che installare la tecnologia del pilota<br />
automatico su un'auto preesistente, Google<br />
ha deciso di farsela da capo. Questo blob<br />
amorfo non ha volante, né pedali del freno o<br />
dell'acceleratore, solo un tasto stop/go<br />
(Google afferma che sarà poco minaccioso)<br />
ed un pulsante di stop di emergenza.<br />
A SPASSO PER DETROIT DAL 2015<br />
Google ha sperimentato questa tecnologia per<br />
oltre 1 milione di chilometri di guida impeccabile<br />
(più o meno), e sta per costruire circa 200 di<br />
queste vetture senza autista per il beta testing a<br />
Detroit. Sfrutta GPS, sensori laser, radar e<br />
telecamere collegati a Google Maps, ma la<br />
velocità massima è di soli 40 km/h ed il<br />
parabrezza è flessibile, perché non si sa mai...<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 11
Agenda<br />
I 30 anni della<br />
prima<br />
superberlina<br />
al mondo<br />
BMW rende omaggio alla nascita<br />
della M5 (anche se esordì nel 1985)<br />
Dopo la cura<br />
dimagrante di<br />
Jaguar, è del 40% più<br />
aerodinamica. Il Tour<br />
de France è<br />
praticamente già<br />
vinto!<br />
1985-1987 BMW M5 (E28)<br />
La nascita della superberlina<br />
moderna, con il 6 cilindri in linea<br />
3.5 litri della supercar M1. 286 cv e<br />
6,5 sec nello 0-100 km/h<br />
1988-1995 BMW M5 (E34)<br />
29 cv in più, oltre al 3.8 da 335 cv,<br />
nel '91. Fu anche la prima Touring,<br />
ma non ne fu venduta quasi<br />
nessuna rispetto alla berlina<br />
1998-2003 BMW M5 (E39)<br />
Nuovo V8 4.9 litri da 400 cv per<br />
battere Mercedes e Jaguar nella corsa<br />
alla potenza. Nessuna Touring stavolta<br />
2005-2010 BMW M5 (E60)<br />
Il V10 5.0 di ispirazione F1 vantava<br />
507 cv. Aveva solo un goffo SMG a<br />
7 marce, mentre in USA c'era anche<br />
il manuale<br />
2011-now BMW m5 (f10m)<br />
La coppia arriva a 680 Nm grazie al<br />
controverso V8 4.4 litri biturbo. Solo<br />
berlina e solo con il doppia frizione<br />
<strong>2014</strong> BMW 30 jahre m5<br />
(f10m) La M5 più potente (600<br />
cv) e veloce (3,9 sec) di sempre.<br />
Solo 300 unità prodotte<br />
La nuova Jaguar?<br />
Non proprio, ma i cervelloni<br />
dell'aerodinamica di Jaguar hanno<br />
reso più veloce la bicicletta<br />
di Chris Froome. Di Gavin Green<br />
Da tempo ormai Jaguar<br />
rifornisce il Team Sky di ciclismo<br />
con veicoli di supporto, ma questa<br />
è la prima volta che li hanno<br />
aiutati anche tecnologicamente.<br />
L'aerodinamica è un punto cruciale del<br />
ciclismo sportivo, Jaguar ha preso tutti i<br />
“punti principali” (interasse, geometria<br />
del telaio, ecc) dettati da Pinarello – il<br />
progettista di biciclette italiano – e ne<br />
ha poi modificato il profilo dei tubi.<br />
Sfruttando la fluidodinamica<br />
computazionale, verificata dai test della<br />
galleria del vento, Jaguar ha reso il telaio<br />
della bicicletta del 40% più efficiente<br />
aerodinamicamente di quello di<br />
Pinarello, sul quale Froome aveva vinto<br />
il Tour de France l'anno scorso. Ci hanno<br />
riferito che questa è la prima volta che<br />
vengono effettuati dei test aerodinamici<br />
di tale livello su una bicicletta. Froome<br />
afferma che la Pinarello Dogma F8 è la<br />
miglior bici da corsa su cui sia mai salito,<br />
e che gli darà un grosso aiuto nel<br />
difendere il titolo. Ulteriori collaborazioni<br />
fra Jaguar e Team Sky sono ormai certe,<br />
ed il prossimo passo riguarderà i materiali.<br />
Quando le case automobilistiche salgono in bici<br />
Peugeot Uno dei nomi più<br />
prestigiosi nel ciclismo. Alcuni<br />
dei grandi personaggi vinsero<br />
su delle Peugeot.<br />
Colnago Ferrari Ferrari<br />
collaborò con Colnago, che per<br />
anni è stata un po' la Ferrari del<br />
mondo del ciclismo. Ecco la loro<br />
ultima mountain bike.<br />
La tecnologia è tutta di Colnago.<br />
McLaren Specialized S<br />
Works Venge Woking lavorò<br />
all'aerodinamica ed al carbonio di<br />
questa bicicletta americana,<br />
portata dalla star inglese Mark<br />
Cavendish.<br />
LA BICI DA BIMBI PORSCHE<br />
Molte biciclette dal marchio<br />
automobilistico non sono che tristi<br />
affari, fatte solo per far battere<br />
cassa al reparto merchandising.<br />
Un po' come questa “Porsche”.<br />
LA LOTUS DI CHRIS<br />
BOARDMAN<br />
Sfruttò un rivoluzionario telaio<br />
monoscocca in carbonio la cui<br />
priorità era l'aerodinamica.<br />
Con essa, Boardman vinse<br />
l'oro a Barcellona nel 1992.
Agenda<br />
Shinola Brakeman 40mm<br />
www.shinola.com, 675$<br />
Design semplice, un pizzico retro e<br />
dalla cassa a cuscino: disponibile<br />
anche carcassa da 46mm<br />
Non capita spesso di<br />
dedicare quest'intera<br />
rubrica per un solo<br />
marchio, ma c'è un motivo<br />
più che valido. Abbiamo<br />
già abbondantemente scritto del<br />
declino di Detroit in una rovina a<br />
larga scala. Ma questa è solo<br />
metà della storia. Stanno<br />
nascendo delle nuove imprese,<br />
approfittando dei costi di affitto<br />
bassi e di una manodopera abile<br />
e desiderosa di dare a Detroit<br />
nuova linfa vitale.<br />
Shinola è una di questi.<br />
Ha iniziato a fare orologi solo<br />
dall'anno scorso, ma dà già lavoro<br />
a 260 persone assediando<br />
l'Argonaut Building nel centro<br />
della città. Qui fu inventato il<br />
cambio automatico, ed è sede del<br />
College per gli Studi Creativi, che<br />
offre uno dei corsi di design<br />
automobilistico migliori al mondo.<br />
Shinola Runwell Sport<br />
www.shinola.com, 750$<br />
L'immenso design da 48mm ha un<br />
aspetto magnifico su questo classico<br />
cinturino NATO in nylon<br />
È ora che il gran guaritore<br />
porti speranza a Motown<br />
Dalle macerie di una Detroit post-automobilistica, sorge un<br />
marchio di orologi con lo spirito americano. Di Ben Oliver<br />
Io stesso l'ho visitato dopo il<br />
motor show di Detroit,<br />
quest'anno. Le persone che<br />
costruiscono questi orologi non<br />
sono solo ex assemblatori di<br />
catene di montaggio<br />
automobilistiche, ma ex estetisti,<br />
maestri di orologeria romeni ed<br />
una ex guardia di sicurezza<br />
dell'Argonaut, che incuriosito ha<br />
chiesto se potesse unirsi a loro,<br />
rivelandosi poi un orologiaio dal<br />
talento naturale.<br />
Gli orologi sono assemblati qui<br />
Shinola Runwell 47mm<br />
www.shinola.com, 550$<br />
Il caposaldo della gamma è disponibile<br />
in un vasta scelta di dimensioni, colori<br />
e cinturini<br />
ma non sono fatti di sole<br />
componenti americane, visto che<br />
l'US non ne produce più.<br />
Il piano è di incoraggiare altre<br />
imprese locali ad iniziare<br />
l'approvvigionamento: un<br />
produttore di strumentazioni<br />
automobilistiche potrebbe<br />
tranquillamente fare anche<br />
quadranti per orologi.<br />
Nel frattempo, Shinola sfrutta<br />
dei meccanismi al quarzo di alta<br />
fascia di Ronda, assemblati con<br />
componenti svizzere. Le casse, i<br />
Shinola Birdy<br />
www.shinola.com, 225$<br />
Orologio femminile con un bel<br />
cinturino in pelle a doppio<br />
avvolgimento<br />
quadranti ed altre parti<br />
provengono dalla Cina, e prova a<br />
sfruttare tutti i pezzi americani<br />
che riesce a trovare, tra cui la<br />
pelle della famosa conceria<br />
Horween di Chicago.<br />
Shinola produce anche<br />
biciclette, riviste, oggetti in<br />
cuoio. Se restate indifferenti alle<br />
accoppiate spesso fasulle del<br />
mondo automobilistico con<br />
quello degli orologi, eccovene<br />
una che invece ha sostanza.<br />
Il nome proviene da un<br />
vecchio modo di dire americano:<br />
“you don't know shit about<br />
Shinola”, che originariamente era<br />
un marchio di scarpe polacco.<br />
Ma questi orologi sono<br />
decisamente di buona, anzi<br />
ottima fattura, ma non solo;<br />
anche il prezzo europeo,<br />
annunciato proprio<br />
recentemente, promette bene.<br />
SCARABOCCHI<br />
DEL DESIGNER<br />
Andiamo a caccia dei designer famosi<br />
per farci sketchare le loro auto preferite<br />
ROBERT LESNIK<br />
Direttore design degli esterni, Mercedes-Benz<br />
Nato in Slovenia, Lesnik è laureato<br />
in Transportation Design. Nel 1998<br />
entra in VW come desiger degli<br />
esterni; ricopre vari ruoli tra cui il<br />
suo ultimo incarico al Design<br />
Centre in California, prima di<br />
passare all'European Design<br />
Centre di Kia nel 2007. Dal 2009 fa<br />
parte di Mercedes, con la missione<br />
di “cambiare strategia.”<br />
IL SUO LAVORO PREFERITO<br />
Il posteriore della Classe S Coupe<br />
“Spostammo la targa nel paraurti per dar più<br />
spazio alla stella a tre punte centrale. La SL300<br />
fa la stessa cosa.<br />
DETTAGLIO PREFERITO DI SEMPRE<br />
Mercedes CLS C219<br />
“Sono cresciuto in Slovenia, piena di auto piccole, e ricordo<br />
che evento fu quest'auto. L'assottigliamento del corpo<br />
verso la parte posteriore portò vantaggi aerodinamici.”<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 13
LifeStyle<br />
Tempo di mare di sole e spiagge<br />
meravigliose. Ecco alcuni suggerimenti per<br />
affrontare l'estate <strong>2014</strong> con lo stile di <strong>Car</strong><br />
Bune Buggy<br />
L’ORIGINALE BUGGY DI MEYERS,<br />
batteva le moto a Baja pur avendo meno di<br />
50 cv. È ancora possibile avere una dune<br />
buggy con motore aspirato, ma il nuovo<br />
prototipo Manxster dispone di circa 250 cv,<br />
grazie al motore turbo di una vecchia subaru<br />
Impreza che appare magnifico mentre sporge<br />
dal retro della vettura. È rumoroso ma, avendo<br />
un solo scarico, non emette lo stesso suono<br />
della Impreza, mancandogli il battito delle più<br />
cattive Subaru.<br />
Niente paura! Ha un’accelerazione 0-100<br />
km/h in 4,2 secondi, ottenuta grazie<br />
all’eccezionale peso a vuoto di 850<br />
chilogrammi. Ed è incredibile come, a quella<br />
velocità, dalle fiancate prive di portiere entri<br />
pochissima aria. Provate a toccare la stessa<br />
velocità a bordo di una Caterham e nel giro di<br />
un minuto i vostri occhi chiederanno pietà.<br />
Non reggerebbe il confronto con un<br />
Caterham, ma è comunque divertente da<br />
guidare. Come accadeva negli anni ’60, si<br />
acquista il kit base da Meyers e lo si monta<br />
sul Maggiolino, che rimane il donatore di<br />
organi delle vetture di Bruce. Il risultato, più o<br />
meno brillante, dipende solo dal cliente, dal<br />
suo portafoglio e dalla sua pazienza, ma alla<br />
fine si avrà tra le mani una vettura gradevole<br />
per una cifra che si aggira intorno 5.000 Euro.<br />
www.meyersmanx.com<br />
Teme solo la<br />
pioggia<br />
Camicia Burberry<br />
Brit<br />
Camicia button down<br />
in leggerissimo lino tinta unita.<br />
Taschino al petto con logo ricamato.<br />
Dettaglio check Burberry all'interno<br />
del collo. Leggera e raffinata,<br />
perfetta per ogni situazione, vi<br />
donerà uno stile inconfondibile<br />
grazie anche alla vestibilità slim,<br />
che le dona un tocco di modernità<br />
in più..<br />
Burberry.com - 225 Euro<br />
National Geographic<br />
<strong>Car</strong>icatore solare<br />
4 in 1<br />
<strong>Car</strong>icatore solare 4 in<br />
1 con luci multifunzione. Questo<br />
caricatore solare offre luci piatte<br />
multifunzione con quattro funzioni<br />
luminose: lampada tascabile LED,<br />
funzione SOS, luce 50% e 100%.<br />
Con i gancetti il dispositivo può<br />
essere comodamente fissato sullo<br />
zaino o sulla cintura. Adattatore di<br />
ricarica incluso per gran parte dei<br />
telefoni mobili.<br />
Www.shop.<br />
nationalgeographic.com<br />
40 Euro<br />
Costume Sundek<br />
Boardshort a vita bassa in Nylon<br />
Taffeta grigio argento con le tre classiche<br />
bande posteriori ad arcobaleno. Vita fissa<br />
con laccio regolabile e chiusura a Velcro.<br />
Rete interna. Tasca posteriore con chiusura<br />
a Velcro e logo Sundek applicato sul retro.<br />
composizione: 100% Nylon<br />
www.shopsundek.com/it<br />
79 Euro<br />
Vilebrequin Moorea Camo<br />
Elephant Swim Trunks<br />
un pattern camouflage nasconde gli<br />
elefanti che caratterizzano lo stile di questo<br />
costume a cinque stelle di Vilebrequin,<br />
famosa per le stravaganti fantasie dei suoi<br />
prodotti e per i prezzi altrettanto fantasiosi.<br />
In nylon con cuciture in cotone al 100%,<br />
con tasche laterali, vita bassa e etichetta<br />
cucita sulla vita. Una tasca posteriore cucita<br />
a mano per armonizzarsi con il resto della<br />
fantasia completa l'opera...<br />
it.vilebrequin.com – 250$<br />
Teva Terra Fi 4<br />
Camminerete<br />
ovunque...<br />
Lo stato dell'arte dei sandali sportivi,<br />
il Terra Fi 4 propone una suola particolarmente<br />
ammortizzata, un rivestimento anti microbi<br />
e il sistema Universal Strapping che ha<br />
reso famoso la Teva in tutto il mondo. Sono<br />
l'ideale per lunghe passeggiate sulla sabbia<br />
e possono essere tranquillamente utilizzati<br />
anche in acqua. I compagni di viaggio perfetti<br />
per ogni tipo di terreno.<br />
Teva-eu.com – 89,95 Euro<br />
14<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
Agenda<br />
Oakley Frogskin<br />
Koston ltd brown camo<br />
Durata e comodità per tutto il<br />
giorno grazie alla leggera montatura<br />
in acetato, di produzione artigianale.<br />
Riduzione del riverbero e trasmissione<br />
della luce controllata con il rivestimento<br />
della lente in Iridium® (optional).<br />
Visione periferica ottimizzata grazie alla<br />
curvatura di base 6 delle lenti.<br />
Disponibile con le lenti graduate Oakley<br />
it.oakley.com – 119 Euro<br />
Porto Pollo: luogo ideale<br />
per praticare surf<br />
Quando<br />
stile e<br />
pubblicità si<br />
incontrano<br />
Le nuove<br />
gomme sono<br />
larghissime<br />
Suunto Core All Black<br />
Il famoso Suunto Core si distingue<br />
per la robustezza e l'eleganza del design delle<br />
sue numerose varianti e propone funzionalità<br />
per l’outdoor facili da usare. Nel Suunto Core,<br />
l’azione combinata di altimetro, barometro<br />
e bussola con i dati meteo garantisce le<br />
funzionalità essenziali per affrontare le avventure<br />
nei grandi spazi aperti.<br />
Www.suunto.com – 319,90 Euro<br />
The North Face Tree<br />
Point Flip-Flops<br />
Con un design straordinario ispirato alla<br />
venatura del legno, i sandali The North Face<br />
Men’s Tree Point sono un'opzione casual ma<br />
di stile.<br />
thenorthface.it - 35 Euro<br />
JP All Ride<br />
Per una gita in spiaggia che si<br />
rispetti non può mancare una tavola da<br />
surf, possibilmente colorata e con una<br />
fantasia quanto più vistosa possibile,<br />
esattamente come questa. Il concetto<br />
“All in One” mediato tra Freestyle Wave<br />
e Super Sport. Queste tavole offrono<br />
una planata anticipata, confortevole ed<br />
"All in One":<br />
una tavola per<br />
tutte le<br />
occasioni<br />
eccezionale velocità di punta. Facile<br />
da gestire e controllare, perdona gli<br />
errori in strambata, offrendo al rider<br />
una surfata eccitante che lo elettrizza<br />
quando raggiunge la massima velocità.<br />
Plug and play windsurfing – salta su e<br />
divertiti come non mai!<br />
www.jp-australia.com<br />
1.196 Euro<br />
Perfetta palestra naturale<br />
"A<br />
RRIVAMMO in questo splendido spot in una<br />
giornata con più di 40 nodi di maestrale.<br />
Di fronte a noi due grandi baie; l'acqua<br />
cristallina e turchese e la possibilità di scegliere<br />
se navigare con un chop di un metro o con l'acqua piatta<br />
come un lago salato.<br />
Tutto ciò in completa sicurezza con fondale sabbioso e costa a<br />
meno di un miglio per trecentosessanta gradi: una palestra<br />
naturale perfetta!"<br />
Così la leggenda Robby Naish, 10 volte campione del mondo<br />
di windsurf e 4 volte campione del mondo di kitesurf, descrisse<br />
Porto Pollo nel 1980.<br />
Le due baie disposte specularmente a mezzaluna fanno si che<br />
ci siano sempre le condizioni ideali per praticare sport<br />
acquatici. È il luogo ideale per praticare o iniziare a fare<br />
windsurf o kitesurf. Porto Pollo è il posto più ventoso d’<strong>Italia</strong><br />
con venti sostenuti per tutto l’arco dell’anno, ideale per i<br />
professionisti ma anche per i principianti perché questo<br />
significa partire da uno step più avanzato che permette di<br />
bruciare tutte le tappe e imparare in breve tempo.<br />
Qui sorgono le strutture dello Sporting Club Sardinia, uno dei<br />
migliori centri sportivi e di servizi turistico-balneare al mondo,<br />
attrezzato per qualsiasi sport acquatico.<br />
Paradiso del windsurf e del kitesurf, o semplicemente un<br />
paradiso per rilassarsi al sole in una delle località più<br />
affascinanti della Sardegna.<br />
Non c’è età per essere sedotti e catturati dalla speciale<br />
energia di PortoPollo dove troverete uno Staff sempre pronto a<br />
soddisfare ogni esigenza, sia dei più piccoli che dei più grandi.<br />
Qui ci si dimentica da dove si proviene e si entra in una nuova<br />
dimensione, dall'alba al tramonto.<br />
Tante attività ma anche tanto divertimento al "Rupi's"<br />
Risto-Bar potrete scegliere tra originali piatti e deliziosi panini,<br />
iniziare la serata con il vero aperitivo chill-out e continuarla<br />
con i party che sono diventati il must della costa, ballando,<br />
ascoltando musica dal vivo e divertendovi sotto<br />
un’indimenticabile cielo stellato.<br />
luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 15
Agenda LifeStyle<br />
Essentials<br />
Le tecnologie indossabili sono uno dei trend che caratterizzeranno<br />
il <strong>2014</strong> e i prossimi anni. Dati e ricerche di mercato eleggono<br />
la wearable technology al ruolo di uno dei più importanti<br />
protagonisti del prossimo futuro<br />
LG Lifeband Touch<br />
Con display OLED full-touch, è dotato di altimetro,<br />
accelerometro a tre assi e contapassi, per monitorare<br />
tempo, distanza percorsa e calorie consumate durante la<br />
giornata oppure durante le sessioni di allenamento. LG<br />
Lifeband Touch è compatibile con Android e iOS grazie<br />
all’app LG Fitness,<br />
Lo schermo permette anche di controllare chiamate e<br />
messaggi sullo smartphone e gestire la musica.<br />
lg.com/it - 152 Euro<br />
Huawei Talkband<br />
Fitbit Flex<br />
A differenza dei concorrenti introduce un<br />
elemento innovativo: un auricolare bluetooth<br />
che si stacca dal bracciale e permette di fare<br />
anche chiamate. Talk Band può monitorare i<br />
passi e le calorie bruciate, é compatibile con<br />
entrambi i sistemi operativi iOS e Android.<br />
La batteria da 90 garantisce un’autonomia di<br />
almeno tre giorni o sette ore di conversazione.<br />
Lo schermo misura 1,4 pollici.<br />
Huaweidevice.it - 152 Euro<br />
Jawbone UP24<br />
Non ha ha il display ma soltanto un indicatore con cinque<br />
led che comunicano in tempo reale il consumo energetico<br />
della giornata.<br />
Oltre ai passi e alle calorie, fa anche un monitoraggio del sonno,<br />
valutandone la qualità in base ai movimenti notturni.<br />
Per avere un quadro completo dei dati registrati dal sensore è<br />
necessario utilizzare lo smaphone e l'app dedicata disponibile<br />
per iOs e Android o utilizzare il pc.<br />
Fitbit.com - 99 Euro<br />
è l'evoluzione del Jawbone UP. Si collega<br />
allo smartphone via bluetooth. Monitora l'attività del<br />
sonno, del movimento, l'alimentazione e l’umore.<br />
La funzione “Promemoria” permette di rimanere in<br />
linea con gli obiettivi. Avvisandoti con una leggera<br />
vibrazione Jawbone presenta anche la nuova app<br />
gratuita per gli amanti del caffè UP Coffee per iOS<br />
7 che analizza come l’assunzione della caffeina<br />
incide sul sonno. La batteria ha un’autonomia di 7<br />
giorni. Rivestito di morbida gomma ipoallergenica è<br />
disponibile in nero e arancione<br />
Jawbone.com - 150 euro<br />
Talk Band può<br />
monitorare i passi e<br />
le calorie bruciate<br />
Nike Fuelband SE<br />
forse è il più noto bracciale<br />
per il fitness in commercio.<br />
È dotato di un ricevitore<br />
Bluetooth 4.0 integrato che<br />
riduce il consumo di energia<br />
aumentando la capacità della<br />
batteria che dura 4/5 giorni.<br />
Permette di creare delle sezioni<br />
di attività ad hoc in base al tipo<br />
di sport praticato, permettendo<br />
di monitorarne diverse attività.<br />
I dati possono anche essere<br />
condivisi permettendo di creare<br />
gruppi di amici a cui lanciare sfide o per darsi degli obbiettivi<br />
comuni da raggiungere. Fuelband SE è disponibile in diversi<br />
colori . Tra le nuove funzioni c'é anche il monitoraggio del sonno. Il<br />
display visualizza l'ora, la durata della batteria, la posizione rispetto<br />
all’obiettivo. Può essere utilizzato in quasi tutti gli sport. Compatibile<br />
con iPhone ed é possibile scaricare l'app gratuita dedicata da App<br />
Store.<br />
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Garmin Vivofit<br />
memorizza il livello di attività e assegna l'obiettivo giornaliero<br />
raggiungibile. Raggiunti i risultati prefissati predispone l'obiettivo<br />
per il giorno successivo, conducendoti verso uno stile di vita più<br />
sano.Ti avverte quando è "ora di muoversi" anche se rischi di<br />
perdere la cognizione del tempo e ti dimentichi di fare del moto.<br />
Segue i tuoi progressi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con una durata<br />
della batteria superiore a un anno. Monitora il sonno, è impermeabile<br />
ed è dotato di un cardiofrequensimetro, associato<br />
ad una fascia cardio. È disponibile in diversi colori.<br />
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Sony Smartband<br />
è UNo dei più leggeri con soli 20<br />
grammi di peso e 8 mm di spessore.<br />
Promette novità molto intelligenti<br />
contenute nell’app Lifelog che<br />
oltre alle ormai classiche funzioni,<br />
permette allo Smartband di tracciare<br />
tutte le attività della nostra vita<br />
a 360: dalle foto scattate, alle<br />
canzoni ascoltate, alle telefonate e<br />
ai messaggi scambiati. É disponibile<br />
in diversi colori: bianco, rosa, rosso,<br />
arancione, verde, blu e viola. L'app<br />
funziona solo per Android.<br />
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16<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
Mail<br />
Scrivi<br />
alla redazione di :<br />
Via Sambuca Pistoiese 70a - 00138 - ROMA<br />
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www.car-magazine.it<br />
<strong>Car</strong>a Redazione buongiorno.<br />
Ho appena letto la prova della Lexus IS 300 H F-Sport. Raramente ho trovato una descrizione così<br />
distante dalle sensazioni che provo io nel guidare la stessa vettura (tra l’altro identico anche il<br />
colore esterno e della selleria). Ho percorso infatti circa 12 mila km con la stessa macchina senza<br />
avvertire le percezioni negative del tester. Evidentemente quando si acquista un’autovettura con<br />
sistema CVT sarebbe imbarazzante lamentarsi e pretendere di provare le stesse sensazioni di un<br />
sequenziale “vero”. La circostanza poi che il tester, lui stesso, ammette di aver scoperto solo all’ultimo<br />
che il quadrante si sposta lateralmente (c’è un bel pulsantone sul volante) mi fa pensare a una<br />
poco felice battuta. Perché se così non fosse saprebbe di molta superficialità. Condivido invece la<br />
non coerenza tra l’aspetto esteriore e la percezione dinamica. Potrebbe essere meglio, ma quando<br />
la compri hai tutti gli elementi per capire esatte te come si comporterà dinamicamente e cosa<br />
potrà offrirti. Devo anche dire che a livello di tenuta, con il tasto sport S+ (nell’articolo nemmeno<br />
nominato e che rappresenta forse l’unica vera differenza della F-Sport rispetto alle altre versioni)<br />
ci si riesce acme a divertire sui curvoni a medio lungo raggio. Vi ringrazio per l’attenzione e<br />
continuerò a leggervi con passione e rispetto (magari consentitemi di saltare le prove del tester<br />
della Lexus…).<br />
In bocca al lupo!<br />
Gianluca Grea<br />
Buongiorno,<br />
sono un appassionato di auto e un “tifoso” dei giornali specializzati, di quelli che ti fanno vivere<br />
le emozioni di questo meraviglioso mondo anche solo sfogliando due pagine o leggendo articoli<br />
di prove. Confesso che tutto questo l’avevo trovato nel mensile “xxx” (ndr indovinate?) che<br />
purtroppo, come Vi sarà noto, non e’ più in edicola. Ero convinto di avere trovato un valido<br />
sostituto nella vostra rivista ma così non è, sono rimasto molto deluso dal numero di Giugno<br />
<strong>2014</strong>. In particolare l’articolo “fatte per essere GLAMOUR” da pag. 66 e’ gremito di paragoni<br />
che a mio avviso appesantiscono non di poco l’illustrazione e nascondono le vere caratteristiche<br />
delle vetture. A pag. 73 “Il set completo dei SUV compatti” non lo condivido proprio. Per il<br />
Range Rover Evoque per esempio,<br />
come si fa a dire “acquistato da quelli<br />
con ambizioni da Range Rover a tutto<br />
campo ma senza la necessaria<br />
fortuna di famiglia” che vuol dire<br />
che lo acquista chi non può comprare<br />
un Range Sport o qualcosa di simile?<br />
Non ha pensato il giornalista che<br />
forse l’acquirente dell’Evoque<br />
compra questa auto perché gli piace<br />
e non perché non può acquistare<br />
quella più grande dello stesso brand?<br />
Gli acquirenti della X3 poi si devono<br />
sentire offesi, si tratta a vostro avviso<br />
delle “mamme modaiole con i cervelli<br />
deteriorati ecc. ecc. Ma come si fa...? Anche gli acquirenti della Nissan non sono stati trattati<br />
meglio. Bah vedete Voi! Ognuno scrive ciò che vuole, ma ognuno poi legge ciò che vuole.<br />
Mauro Tiezzi<br />
Ciao Mauro,<br />
il raccontare le emozioni che si provano stando dietro al volante delle più svariate auto degli<br />
ultimi anni, è sempre stato il nostro punto di forza. Non pensiamo di rispecchiarci in ciò che<br />
dici, ma se cerchi dei meri dati tecnici e un’elencazione di caratteristiche esistono tante altre<br />
riviste che possono raccontarteli ed enumerarteli con la freddezza di una brochure da<br />
concessionario. Per quanto riguarda il tuo discorso sui SUV, lo sai come sono fatti gli inglesi,<br />
ma d’altronde più di metà della nostra redazione è al di là della Manica.<br />
La Redazione di <strong>Car</strong><br />
<strong>Car</strong>o Gianluca,<br />
non essendo del settore potresti non<br />
sapere che abbiamo degli spazi limitati<br />
per ogni auto, quindi nominare e descrivere<br />
sensazioni e funzionamento del tasto<br />
Sport sarebbe risultato eccessivo e non<br />
mi avrebbe consentito di parlare del resto.<br />
Per quanto riguarda il quadrante lo<br />
ammetto, non lo avevo notato da subito,<br />
ma di solito preferisco concentrarmi sulle<br />
sensazioni di guida piuttosto che sui<br />
gadget tecnologici di un’auto, e sulla Lexus<br />
ci sarei potuto rimanere per giorni, vista<br />
la quantità di pulsanti.<br />
Non so che storia hai avuto per quanto<br />
riguarda le auto, quindi prima di esprimere<br />
giudizi vorrei solo farti presente che la F<br />
Sport non è un’auto sportiva. È una berlina<br />
che non stento a definire di lusso, ma con<br />
un’indole decisamente pacata. Inoltre le<br />
mie non sono state percezioni negative,<br />
voglio precisarlo, ho solo espresso il mio<br />
disappunto nella discordanza tra l’aspetto<br />
esteriore, che a me piace molto tra l’altro,<br />
e le dinamiche di guida. I curvoni a<br />
medio-lungo raggio non sono fonte di<br />
divertimento, per me come per molti altri<br />
della nostra redazione. Se credi di divertirti<br />
schiacciando l’acceleratore e girando lo<br />
sterzo di qualche grado, liberissimo di<br />
farlo, ma se reputi divertente la F Sport<br />
temo che abbiamo una concezione di<br />
sportività e divertimento talmente lontana<br />
che la tua promessa di non leggermi più<br />
mi rimane, sinceramente, indifferente.<br />
Divertiti con la tua Lexus, occhio a non<br />
esagerare con l’acceleratore.<br />
Riccardo<br />
P.S. Crepi!<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong> 17
First<br />
Drive<br />
questo mese: N i s s a n<br />
X-trail /// Mercedes S300<br />
Hybrid /// Nissan Qashqai<br />
vs Ford Kuga /// J a g u a r<br />
XFR-S sportbrake ///<br />
/// peugeot 108 ///<br />
seat leon cupra<br />
18<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Ferrari California T<br />
Migliora la tua abbronzatura<br />
Ferrari entra in una nuova era del turbo con la California T. Chris Chilton ce ne dà una prova<br />
èdifficile pensare a due<br />
Ferrari più diverse della<br />
possente F40 e della più docile<br />
California T. Una è la tipica<br />
supercar, un mostro rivestito di<br />
Kevlar con delle cinghie di gomma al<br />
posto delle maniglie, l’altra, costruita 25<br />
anni dopo, una raffinata GT costruita<br />
per corteggiare i nuovi acquirenti che<br />
non riconoscerebbero un Aresa da<br />
un’Elba, o comunque una Mondial da<br />
una 250 Lusso. Ma cos’hanno in comune<br />
la F40 e la California? Sono le più<br />
recenti Ferrari da strada ad impiegare<br />
un turbo. Considerando che la<br />
sovralimentazione è l’unico modo per<br />
sottostare alle richieste di coloro che<br />
vorrebbero automobili più “amiche”<br />
dell’ambiente, Ferrari ha deciso di<br />
aprirsi ad un futuro di sport cars<br />
alimentate con propulsori turbo. Questo<br />
nuovo motore, contrariamente a certi<br />
rapporti, non è lo stesso modello che<br />
Ferrari costruisce per la sorella Maserati<br />
Quattroporte. Solo il genuino motore<br />
Ferrari ha un albero a gomiti piatto, la<br />
cui accensione gli conferisce un<br />
carattere decisamente diverso dal<br />
borbottante V8. È un 3.9 litri, ribassato<br />
di 400cc rispetto alll’ultimo V8, e il<br />
limite del contagiri scende di 500 giri/<br />
min a 7.500 giri/min, ma Ferrari<br />
promette che questo deficit è più che<br />
compensato dalla presenza di un turbo<br />
twin scroll. La potenza massima va da<br />
490 cv a 560 cv, e la coppia massima va<br />
da 500 Nm a 754 Nm. Quest’ultimo dato<br />
è disponibile solo al più alto dei 7<br />
rapporti del cambio a doppia frizione,<br />
però. La determinazione della Ferrari<br />
di far sembrare questo nuovo motore<br />
naturalmente aspirato, è risultato in un<br />
potenziamento della gestione per<br />
coordinare la potenza e le prestazioni.<br />
La curva di coppia è ottima per la<br />
guidabilità. Al salire delle marce<br />
aumenta la coppia erogata dal motore,<br />
fino a raggiungere i 754 Nm in settima<br />
marcia. Questo ha permesso di poter<br />
utilizzare nelle marce più alte dei<br />
rapporti più lunghi, e nelle marce più<br />
basse dei rapporti più brevi (600 Nm<br />
dalla prima alla terza marcia). È un’idea<br />
brillante e funziona perfettamente, vi dà<br />
una ragione in più per spingere al<br />
massimo sulle strade provinciali, come<br />
se steste guidando un veicolo<br />
naturalmente aspirato, mentre consente<br />
una minima spinta per il massimo<br />
rendimento sull’autostrada.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 19
La California sembra<br />
decisamente più veloce<br />
su ogni percorso rispetto<br />
all’auto che va<br />
a sostituire<br />
La verità però è che la California<br />
sembra decisamente più veloce su ogni<br />
percorso rispetto all’auto che va a<br />
sostituire. Ferrari ha dichiarato che la<br />
California raggiunge i 100 km/h in 3,6<br />
secondi, ma bisogna guardare ai 0-200<br />
km/h per avere informazioni più<br />
accurate: solo 11,2 secondi invece di<br />
13,4, il che la rende più veloce della<br />
vecchia 430 Scuderia. Inoltre, la T<br />
riduce i consumi di circa il 15% rispetto<br />
al precedente V8, e le emissioni di CO2<br />
scendono da 270 g/km a 250 g/km. Ma,<br />
come chiunque abbia visto la F1 di<br />
quest’anno saprà, i turbo hanno<br />
un’inconfondibile silenziosità. Ad essere<br />
sinceri, questo motore non risulta<br />
attraente come un Ferrari V8<br />
naturalmente aspirato.<br />
Non è tedioso, né particolarmente<br />
silenzioso, ma l’ottuso, greve suono<br />
emanato da questi tubi di scarico ora<br />
orizzontalmente accoppiati, non è così<br />
acuto e non possiede gli stessi toni del<br />
suo predecessore. Come prevedibile,<br />
La California viaggia tranquilla, ma può farvi<br />
divertire quando arriva il momento giusto<br />
date le caratteristiche tecniche, ricorda<br />
molto il suono prodotto dalle McLaren<br />
12C e 650S.<br />
È giusto ricordare che mentre noi<br />
lusinghiamo i toni del motore Ferrari, la<br />
vecchia California non era così buona<br />
come la 458, e le 550 e 612 di fine anni<br />
novanta erano quasi inaudibili rispetto<br />
alle attuali FF ed F12. Ma ciò che tutti<br />
questi motori condividevano era il<br />
tempo di risposta del pedale<br />
dell'acceleratore, che era così rapido da<br />
farti una pedicure ogni volta che<br />
spingevi. Con il motore della T, invece,<br />
Il nuovo centro di gravità del<br />
1 motore turbo è 40 mm più in<br />
basso del V8 predecessore. <br />
Nuovo sistema di controllo<br />
4 per ottimizzare la coppia<br />
erogata in funzione del regime<br />
di rotazione e della marcia<br />
utilizzata.<br />
i segreti del V8 turbo ferrari<br />
Tre complicati collettori<br />
2 di scarico con condotti di<br />
ugual lunghezza per ottimizzare<br />
il sound di scarico.<br />
Ogni cilindro è alimentato<br />
3 da uno dei due turbo twin<br />
scroll. Ferrari dichiara tempi<br />
minori di risposta del pedale<br />
dell’acceleratore. <br />
20<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
First Drive<br />
Premi il pulsante e<br />
la capote si apre in<br />
14 secondi<br />
PREZZO<br />
189.700 euro<br />
MOTORE<br />
V8 Turbo, 3.855 cc,<br />
560 cv @ 7.500 giri/<br />
min, 755 Nm @<br />
4.750 giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
F1 doppia frizione a 7<br />
rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
PRESTAZIONI<br />
3,6 sec 0-100 km/h,<br />
316 km/h, 9,5 km/l,<br />
250 g/km CO2<br />
Lo styling è cambiato,<br />
il motore pure,<br />
ma l’abitacolo ci è<br />
familiare <br />
PESO<br />
1.625 kg<br />
IN VENDITA<br />
Ora<br />
La coppia erogata<br />
è ridotta nelle marce<br />
più basse per darci la<br />
sensazione di un<br />
motore naturalmente<br />
aspirato<br />
si ha la stranissima sensazione di<br />
provare un turbo lag (ritardo<br />
nell’erogazione della risposta).<br />
Per essere giusti nei confronti della<br />
Ferrari, loro hanno eseguito un lavoro<br />
brillante per tentare di sistemarlo, al<br />
punto che cessa di essere un grande<br />
fastidio, ma se si presta attenzione è<br />
sempre lì, e si può paragonare a quel<br />
momento di pausa e temporaneo<br />
silenzio che precede le urla di un bimbo<br />
che si è appena fatto male; ha la faccia<br />
rossa, la bocca aperta, sta per piangere<br />
ma si prende un momento per guardarti<br />
stordito. <br />
Potrebbe rovinare tutto il<br />
divertimento? No, e lasciateci essere<br />
chiari, c’è eccome da divertirsi.<br />
Questa potrebbe essere una Ferraristarter,<br />
ma è la 2+2 contemporanea più<br />
equilibrata che io ricordi. Se si apre il<br />
lungo cofano, ora provvisto di doppi<br />
sfoghi d’aria, si potrà capire il motivo.<br />
Il nuovo motore, il cui centro di<br />
gravità è ora 40 mm più vicino<br />
all’asfalto, sembra essere così in basso<br />
che potrebbe sembrare esser scivolato<br />
dai suoi supporti. Ed è stato spostato<br />
così indietro contro la paratia che il<br />
cilindro frontale si trova dietro l’asse<br />
frontale. La tecnologia applicata al<br />
motore è la stessa studiata per quello<br />
utilizzato per la prima volta dalla<br />
Ferrari 275 nel 1964 e la potenza è<br />
trasmessa dall’albero fino alle ruote<br />
posteriori.<br />
Il risultato è una distribuzione di peso<br />
uguale al 53% sul posteriore a tutto<br />
vantaggio dell’handling. La vecchia<br />
California ha lo stesso sdegno per il<br />
sottosterzo, ma in questo nuovo modello<br />
sono state introdotte nuove molle, più<br />
rigide del 12% e nuove sospensioni a<br />
controllo magnetoreologico. Possiede<br />
anche una cremagliera che non è così<br />
rapida come quella impiantata nella 458<br />
– e sicuramente non così governabile<br />
come quella della 458 Speciale – ma che<br />
vanta degli ingranaggi più corti rispetto<br />
ai vecchi modelli.<br />
Le vecchie California dotate del<br />
Ferrari fa del suo meglio per minimizzare il<br />
ritardo nell’erogazione e in più piazza questo<br />
sul cruscotto<br />
pacchetto Handling Speciale avevano sì<br />
uno sterzo più veloce, ma erano anche<br />
più nervose, a discapito della<br />
compostezza di una GT, ma senza<br />
riuscire ad eguagliare la precisione di<br />
una 458 Spider. Quest’auto è tutta<br />
un’altra storia. Ci vogliono un paio di<br />
chilometri prima di imparare che serve<br />
una minor attività al volante durante la<br />
guida, ma risulta decisamente meno<br />
scontrosa di una Handling Speciale e<br />
l’ergonomia è sorprendentemente<br />
confortevole. Anche l’impianto frenante<br />
in carboceramica è il massimo<br />
dell'attuale ingegneria della casa.<br />
Il debole styling era sicuramente uno<br />
dei difetti della vecchia California, ma il<br />
capo della divisione design Flavio<br />
Manzoni, arrivato dopo che il veicolo<br />
del 2009 era stato avviato per la<br />
Il nuovo V8 turbo spinge fino a 7.500 giri/min<br />
– alto ma 500 giri/min più basso del vecchio<br />
V8 da 4.3 litri<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 21
First Drives<br />
La California<br />
è la 2+2<br />
contemporanea<br />
più equilibrata<br />
che io ricordi<br />
produzione, ha fatto un grande lavoro di<br />
restyling dando alla vettura un tocco di<br />
teatralità.<br />
I fari arcuati come i baffi di Fu<br />
Manchu, insieme ai due sfoghi al posto<br />
della presa d’aria anni ‘60 infondono al<br />
veicolo un’aria minacciosa. L’estremità<br />
posteriore le conferisce un tocco di<br />
sportività e la rende degna del nome<br />
che porta.<br />
Le fiancate sono provviste di una<br />
linea più pronunciata, ma la parte<br />
migliore è rappresentata sicuramente<br />
dal posteriore.<br />
Creare una vettura con una capote e<br />
con un baule spazioso è un’impresa per<br />
ogni stylist, ma cambiamenti nel layout<br />
dei tubi di scappamento e un notevole<br />
abbassamento del portabagagli hanno<br />
sicuramente valorizzato il look<br />
dell’intero veicolo. <br />
Ferrari non ha effettuato nessun<br />
cambiamento nel meccanismo<br />
d’apertura della capote, che impiega 14<br />
secondi ad aprirsi e chiudersi.<br />
I supporti del parabrezza sono ancora<br />
troppo larghi, quindi potreste ritrovarvi<br />
a scrutare tra loro sulle strade tortuose,<br />
Non c’è mai stata una T in California fino ad<br />
ora: sta per turbo <br />
Attenzione: i freni in carboceramica sono<br />
standard su tutte le California <br />
ma la carrozzeria risulta essere<br />
abbastanza rigida quando il tetto è<br />
abbassato, e l’abitacolo è decisamente<br />
silenzioso quando invece è alzato. Vi è<br />
spazio sufficiente per un paio di valigie<br />
anche quando il tetto è abbassato, in più<br />
i sedili posteriori sono dotati di schienali<br />
abbattibili che permettono la<br />
comunicabilità col bagagliaio,<br />
consentendo un maggiore spazio anche<br />
per i carichi più lunghi, quali scii e<br />
mazze da golf. <br />
Nel team di CAR, ero l’unico a<br />
perorare la causa della nuova California,<br />
anche se non figurava sulla lista delle<br />
mie Ferrari preferite. È facile farsi<br />
prendere dallo sconforto quando si<br />
compara la T alla 458 Spider, come era<br />
facile quando si mettevano a confronto<br />
il modello che l’ha preceduta e la 430.<br />
Ma è proprio questo il punto. La<br />
California era una GT, ed era stata<br />
creata per attirare nuovi acquirenti del<br />
marchio Ferrari.<br />
Ed è esattamente ciò che ha fatto.<br />
Il 70% dei veicoli è stato acquistato da<br />
Bella vista... la<br />
Ferrari di Flavio<br />
Manzoni ha uno<br />
styling decisamente<br />
migliore rispetto al<br />
modello che l’ha<br />
preceduta<br />
dritti al punto<br />
CI PIACE<br />
Il turbo intelligente,<br />
l’armoniosa<br />
carrozzeria<br />
NON CI PIACE<br />
Le tonalità piatte,<br />
la debolezza dello<br />
sterzo<br />
VERDETTO<br />
Grande GT, ma la<br />
458 Spider era una<br />
Ferrari migliore.<br />
hhhhh<br />
persone che mai avevano avuto a che<br />
fare con una Ferrari, persone che<br />
avrebbero altrimenti comprato una<br />
Mercedes SL o una Aston Martin<br />
Volante.<br />
Persone che probabilmente avrebbero<br />
speso montagne di denaro in una<br />
Ferrari V12, una volta entrati a far parte<br />
della famiglia di Maranello.<br />
Più di 100.000 California sono state<br />
vendute in 5 anni, facendola diventare il<br />
modello più venduto del marchio. Non vi<br />
sto dicendo che è decisamente migliore<br />
della 458, e che dovete levarvi<br />
quest’ultima dalla testa.<br />
Quella è ancora la nostra Ferrari<br />
preferita. Ma non disprezzate la<br />
California. Il Manettino sullo sterzo ha<br />
soltanto tre posizioni, ma ora rende<br />
davvero onore al marchio Ferrari, e il<br />
nuovo motore turbo è impressionante.<br />
Questo nuovo motore ha tutto ciò che<br />
serve per essere considerato nel<br />
prossimo aggiornamento della 458?<br />
Non così com’è ora, ma Ferrari riesce<br />
sempre a sorprenderci. C’è speranza.<br />
22<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
First Drive<br />
Peugeot 108<br />
Una citycar da 10 e lode<br />
Peugeot rinnova la piccola 108 per riaffermarsi leader del segmento A.<br />
Umberto Circi ci racconta la nuova citycar francese<br />
Siamo volati a Parigi per<br />
provare la nuova Peugeot 108,<br />
la citycar della Casa Francese<br />
pronta a sfidare le sorelle Aygo<br />
e C1, anch’esse recentemente<br />
sottoposte ad un restyling piuttosto<br />
complesso per annullare i segni<br />
dell’età, che in effetti cominciavano a<br />
farsi notare.<br />
La piccola 108 sembra la più concreta<br />
delle tre, rinuncia forse a qualche<br />
vezzo stilistico rispetto alle altre due,<br />
ma si propone come una citycar più<br />
matura, adatta sia ai più giovani sia a<br />
chi è un po’ più attempato e vuole<br />
un’auto piccola e comoda da utilizzare<br />
tutti i giorni. Per chi vuole, è possibile<br />
scegliere anche una versione cabrio,<br />
denominata 108 TOP!<br />
I motori sono tre, come i cilindri.<br />
La prima scelta è il 1.0 VTi da 68 cv,<br />
accoppiato ad un cambio manuale a<br />
cinque rapporti. È il più parco della<br />
gamma, con i suoi 24,4 km/l e 95 g/km<br />
di CO2. Seguono poi il 1.0 VTi ETG5,<br />
con l’automatico a cinque rapporti<br />
capace di 23,8 km/l e 97 g/km di CO2,<br />
ed il più pepato 1.2 PureTech da 82 cv<br />
proposto con un cambio manuale a<br />
cinque rapporti. Il top di gamma<br />
percorre 23,8 km/l ed emette 99 g/km<br />
di CO2.<br />
Uno degli aspetti che mi ha fatto<br />
sempre sorridere della piccola 108 è<br />
stato il rumore del motore agli alti<br />
regimi, e anche questa nuova versione<br />
può contare su un rombo davvero<br />
particolare, quale che sia la<br />
motorizzazione scelta. Anche perché le<br />
marce sono un tantino lunghe, e se<br />
accoppiate ad un motore non<br />
eccessivamente brioso porteranno a<br />
rimanere sempre nella zona alta del<br />
contagiri.<br />
Guardandola da fuori i cambiamenti<br />
sono molti, a cominciare dalla zona<br />
Prezzo<br />
11.500 Euro<br />
Motore<br />
998 cc 3 cilindri, 68<br />
cv @ giri/min, 96<br />
Nm @ 4.800 giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
Manuale a 5<br />
rapporti, trazione<br />
anteriore<br />
Prestazioni<br />
14,3 sec 0-100<br />
km/h, 157 km/h,<br />
24,4 km/l, 95 g/km<br />
CO2<br />
Peso<br />
915 kg<br />
In vendita<br />
Ora<br />
DRITTI al punto<br />
Ci piace<br />
Stile ricercato, ma<br />
non eccessivo, il<br />
sound del tre<br />
cilindri<br />
Non ci piace<br />
lo spazio per i<br />
passeggeri, ma<br />
d’altronde...<br />
Verdetto<br />
una citycar<br />
compatta e<br />
divertente. Forse<br />
la migliore delle<br />
tre<br />
hhhhh<br />
Tutto un altro stile<br />
rispetto al modello<br />
precedente<br />
frontale che ora può contare su gruppi<br />
ottici che abbinano il nero e il cromo e<br />
sfruttano la tecnologia a LED per<br />
conferire dinamismo all’insieme, la<br />
calandra e la presa d’aria inferiore<br />
restituiscono un confortante senso di<br />
solidità ed il leone della Casa in mezzo<br />
alle due pieghe del cofano. La vista<br />
laterale è caratterizzata dagli sbalzi<br />
ridotti e dall’ampiezza degli sportelli,<br />
che visivamente arrivano quasi ad<br />
unire il frontale con la parte<br />
posteriore, che appunto è raccordata al<br />
resto del corpo vettura tramite i gruppi<br />
ottici ad effetto tridimensionale, che<br />
incorporano i tre artigli, firma<br />
luminosa della Casa.<br />
All’interno la maggior parte della<br />
strumentazione è concentrata davanti<br />
al guidatore, mentre lo schermo<br />
centrale gestisce il sistema di<br />
infotainment attraverso un’applicazione<br />
da scaricare.<br />
Su strada la piccola Peugeot si<br />
comporta bene, lo sterzo è davvero<br />
morbido, ma in questo caso non è un<br />
male, è nata per la città e per<br />
districarsi tra gli ingorghi.<br />
Le sospensioni sono confortevoli,<br />
hanno dimostrato un comportamento<br />
dinamico quasi inaspettato.<br />
La posizione di guida è ottima, e<br />
nell’abitacolo c’è spazio a sufficienza<br />
per guidatore e passeggero, mentre<br />
dietro i più alti faranno un po’ di fatica.<br />
Ma d’altronde è pur sempre una citycar<br />
lunga 3,47 metri.<br />
Per tutto il resto la nuova 108 passa<br />
il nostro esame a pieni voti, soprattutto<br />
se si tiene a mente che la versione<br />
d’accesso è proposta a 9.950 Euro.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 23
First Drive<br />
Porsche Cayman GTS<br />
La Cayman impaurisce la 911<br />
La Cayman GTS aggiunge qualche chicca alla S... e la trasforma in una rivale della 911. Di Damion Smy<br />
per una vettura<br />
come la Porsche Cayman GTS è<br />
mescolata ai nostri vani tentativi<br />
di sembrare responsabili e<br />
L’ammirazione<br />
rispettosi nei confronti del<br />
Paese, ma nonostante il fracasso – che<br />
sicuramente ha attirato su di noi<br />
l’attenzione di tutti – non andavamo<br />
così veloce. Sul nostro percorso non<br />
c’erano solo curve pericolose o strade<br />
ricoperte di polvere che avrebbero<br />
potuto farci scivolare o rappresentare<br />
un pericolo per noi ma anche le capre<br />
di montagna. La Cayman non ha<br />
bisogno di essere forzata: va tanto<br />
veloce quanto vuoi tu. Se ti trovi seduto<br />
sul sedile del passeggero della due<br />
posti a motore centrale, potrebbe<br />
sembrarti che chi è al volante abbia<br />
intenzioni suicide. Non esiste che possa<br />
frenare così in ritardo; e perché mai sta<br />
accelerando in curva? La tua<br />
espressione si irrigidisce, il corpo è in<br />
tensione, ma la Cayman risponde ai<br />
comandi con rapidità. Dietro il volante,<br />
non ti sei mai sentito così vivo. La GTS<br />
prende una delle vetture più potenti al<br />
mondo, la Cayman S, e le regala 15<br />
cavalli di potenza e 10 Nm di coppia.<br />
Inoltre si presenta con dei pacchetti<br />
opzionali Porsche, come i cerchi in lega<br />
20 pollici, il pacchetto Sports Chrono, o<br />
gli ammortizzatori regolabili PAMS.<br />
Non c’è niente in quest’auto che non si<br />
possa trovare nei pacchetti opzionali<br />
della Cayman S, ad eccezione della<br />
potenza maggiore ed il paraurti con le<br />
finiture in nero.<br />
“Abbiamo pensato che gli acquirenti<br />
della S cercassero qualcosa in più”, dice<br />
il capo della produzione Stefan<br />
Weckback. “Questo dovrebbe dargli<br />
quel qualcosa in più”. Quindi questa è<br />
per caso la nuova Cayman R? “No.”<br />
È stata la sua risposta secca “Questo è<br />
tutt’altro”.<br />
La GTS è una versione più versatile<br />
delle Cayman: non si nota la<br />
protuberanza nel reparto del motore,<br />
ma se si provano a mettere questi<br />
ingranaggi nella S, ci si troverà a<br />
pagare molto di più del prezzo di<br />
Prezzo<br />
76.740 Euro<br />
Motore<br />
3.436 cc 24v Boxer,<br />
340 cv @ 7.400 giri/<br />
min, 380 Nm @<br />
4.750-5.800 giri/min<br />
Trasmissionei<br />
Manuale a 6<br />
rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
Prestazioni<br />
4,9 sec 0-100 km/h,<br />
285 km/h, 11,1 km/l,<br />
211 g/km CO2<br />
Peso<br />
1.345 kg<br />
In Vendita<br />
Ora<br />
Lo spoiler dà il<br />
meglio di se alle alte<br />
velocità, ma chi<br />
vuole, può metterlo<br />
in mostra quando gli<br />
pare<br />
i cerchi in lega da 20” gommati Pirelli sono<br />
standard come gli ammortizzatore regolabili<br />
24<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
First Drive<br />
La GTS diventa<br />
tattile, dotata di uno<br />
sterzo simile a<br />
quello della 911 GT3.<br />
Anche con i pacchetti<br />
opzionali, la GTS è più<br />
economica della 911<br />
partenza fissato a 80.284 Euro della<br />
GTS. Se si è in cerca di un modello<br />
base della Cayman questo sembrerà<br />
eccessivo, ma gli acquirenti della S<br />
sarebbero stupidi a lasciarsi sfuggire<br />
questa vettura. Il suo basso gorgoglio a<br />
riposo, grazie allo sports exhaust, si<br />
innalza fino a raggiungere un potente<br />
ruggito mentre il 3.4 litri eroga sempre<br />
più potenza. Tuttavia è guidabile in<br />
paese – anche se non deve essere<br />
settata su Sport Plus, poiché<br />
l’acceleratore potrebbe risultare un po’<br />
improvviso.<br />
Anche nel settaggio Sport Plus la<br />
guida risulta eccellente. I cerchi in lega<br />
Pirelli non cedono sotto pressione, e<br />
gestiscono i dossi senza che tu<br />
nemmeno te ne accorga. Questa è una<br />
vettura che sa che non si è sempre su<br />
un circuito. Lo sterzo è abbastanza<br />
leggero quando si è in città, ma appena<br />
si è fuori dalle mura, è assolutamente<br />
sublime.<br />
Le sensazioni che procurano il<br />
rivestimento del volante in Alcantara e<br />
dritti al punto<br />
ci piace<br />
Tutto tranne il<br />
freno a mano<br />
elettrico<br />
non ci piace<br />
Che la 911 sia più<br />
elegante<br />
verdetto<br />
Più economica e<br />
migliore di una<br />
911<br />
hhhhh<br />
la pressione dei pedali se hai pagato<br />
per il cambio a doppia frizione PDK<br />
automatico, o il cambio in azione se hai<br />
optato per il rapido e diretto cambio<br />
manuale a sei rapporti, sono in perfetta<br />
armonia con i freni, la frizione e la<br />
posizione dei sedili. Il design interno<br />
avvolge il guidatore come un caldo<br />
abbraccio, e non intacca la sicurezza di<br />
tenuta su strada, neanche quando l’ESP<br />
è spento. Lo scatto non risulta<br />
improvviso, brusco o mortificante.<br />
E nemmeno l’accelerazione: anche se<br />
raggiunge i 0-100 km/h in soli 4.9<br />
secondi, non ti spinge contro il sedile e<br />
non fa subire un contraccolpo al collo:<br />
tutto risulta ben bilanciato e lineare.<br />
è solo quando siamo di nuovo sulla<br />
strada serpentina di montagna da cui<br />
eravamo partiti che ci rendiamo conto<br />
di quanto la vettura è veloce – e ci<br />
chiediamo quale altro veicolo avrebbe<br />
potuto far di meglio. Non possiamo<br />
nominarne uno che costi al di sotto<br />
delle 180.000 Euro. Questa volta,<br />
Porsche, ti sei davvero superata.<br />
BMW serie Gran Coupé<br />
BMW Mr. Potato<br />
La Serie 4 Coupé subisce lo stesso trattamento riservato<br />
a Mr Potato. E Funziona. Di Steve Moody<br />
P<br />
roprio come fa un bambino che gioca con<br />
Mr. Potato, il dipartimento progettazione della BMW,<br />
armeggiando senza fine con portiere, carrozzeria, cofani<br />
e finestrini è in grado di creare nuove vetture. In questo caso,<br />
hanno creato la Serie 4 Gran Coupé. I fan in continua crescita<br />
della BMW, sapranno già che questa è una Serie 4 Coupé con un<br />
tettino leggermente più alto, due portiere in più, ed un portellone<br />
posteriore, che non deve essere confusa con una Serie 3 GT,<br />
che è una Serie 3, con un tettino un po’ più alto ed un portellone<br />
posteriore, o una Serie 5 GT che... beh, avete capito.<br />
Al contrario della gamma delle GT, la Gran Coupé è veramente<br />
una splendida automobile (ad eccezione degli ineleganti badge<br />
Gran Coupé che si ritrova), e ha la stessa guidabilità del modello<br />
che l’ha preceduta, anche se pesa 60 kg in più.<br />
Questo nonostante le le sospensioni rivisitate per supportare i 12<br />
mm di altezza in più e il peso del tettino,<br />
prezzo<br />
37.900 Euro<br />
Motore<br />
1.995 cc, 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri,<br />
184 cv a 4.000 giri/<br />
min, 380 Nm a 1.750<br />
giri/min<br />
Cambio<br />
Manuale a 6<br />
rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
prestazioni<br />
7,7 sec 0-100 km/h,<br />
236 km/h, 21,3<br />
km/l, 124 g/km CO2<br />
Peso<br />
1.585 kg<br />
On Sale<br />
VERDetto Now<br />
Portiere extra e più<br />
spazio, e<br />
decisamente<br />
fantastica<br />
hhhhh<br />
112 mm più lungo, e delle portiere<br />
aggiunte.<br />
All’interno c’è più spazio per la testa<br />
nella parte posteriore e più spazio per<br />
le gambe, anche se non abbastanza.<br />
Essenzialmente, i sedili posteriori non<br />
sono abbastanza quando si tratta<br />
di spazio, a causa del volume del<br />
portabagagli.<br />
Tutto questo viene a costare quanto<br />
la Coupé equivalente, perché BMW<br />
reputa che circa l’80% della vettura<br />
è rimasta inalterata, e inoltre le vetture<br />
sono state progettate nello stesso<br />
periodo.<br />
Ma il punto è che, nonostante sembri<br />
solo una mossa brillante nel corporate<br />
marketing, è una vettura fantastica:<br />
intelligente, utile e potente. Di certo<br />
non è una patata provvista di cravatta e<br />
occhiali.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 25
First Drive<br />
Nissan X-Trail<br />
Una X fuori bersaglio<br />
Il SUV X-Trail salta sul carro delle crossover e perde un po’ del suo fascino lungo la strada. Di Damion Smy<br />
LNISSAN GRAZIE al Qashqai,<br />
ha stravolto i dati di vendita da<br />
quando è stato messo in<br />
produzione, e ha rinnovato il<br />
successo con la più piccola della<br />
famiglia, la Juke.<br />
Ora entra in lizza la variante X-Trail<br />
<strong>2014</strong>, che si pone in cima al terzetto<br />
dei semi-SUV del Paese asiatico.<br />
È un’orgia di linee acute e muscolari<br />
terminanti in una calandra a V che si<br />
erge maestosa sul nuovo Qashqai,<br />
sulla Juke e sulla prossima<br />
contendente della Focus, cioè la<br />
Pulsar. L’eredità del Qashqai è<br />
onnipresente. Risale al periodo di<br />
sviluppo della X-Trail, quando i tecnici<br />
Nissan scoprirono che una grossa<br />
fetta di clienti cercava un bagagliaio<br />
più grande senza necessariamente<br />
sette posti per i passeggeri. Gli addetti<br />
al marketing obbedirono: gli<br />
acquirenti possono scegliere tra<br />
cinque o sette posti e godersi un<br />
baule da 550 litri, ossia 120 litri più<br />
esteso del Qashqai e 47 più capiente<br />
di quello della Mazda CX-5, malgrado<br />
la Nissan sia ben più corta.<br />
L’andatura non è sicura come quella<br />
È una buona auto, ma manca di dinamicità<br />
della CX-5, però: le curve fanno paura<br />
alla X-Trail. Si va bene con i cerchi da<br />
19 pollici, e tutte le declinazioni del<br />
modello sono dotate di sospensioni<br />
posteriori multi-link, differentemente<br />
dal Qashqai nella versione entry level<br />
con barra torsionale. Tuttavia il corpo<br />
del veicolo subisce un rollìo smodato,<br />
e la sterzata è gommosa, non aiuta a<br />
trovare la posizione in relazione al<br />
tracciato. Non eccelsi anche i sedili,<br />
che risultano piatti, tanto che se si<br />
tira un filino più del normale gli<br />
occupanti si ritrovano a tu per tu con i<br />
pannelli degli sportelli. Si finisce per<br />
guidare arrendendosi ai coricamenti,<br />
adeguandosi agli scarti e usando con<br />
tatto le proprie idee.<br />
Prezzo<br />
34.300 Euro<br />
Motore<br />
1.598 cc 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri,<br />
130 cv @ 4.000 giri/<br />
min, 320 Nm @<br />
1.750 giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
Automatico CVT,<br />
trazione anteriore<br />
Prestazioni<br />
0-100 km/h in 11,4<br />
secondi, 180 km/h,<br />
20 km/l, 135 g/km<br />
CO2<br />
Peso<br />
1.533 kg<br />
In vendita<br />
Settembre<br />
DRITTI al punto<br />
Ci piace<br />
Spazio ed<br />
equipaggiamenti<br />
Non ci piace<br />
Rollìo, sterzata e<br />
cambio CVT<br />
Verdetto<br />
In tutto e per tutto<br />
una Qashqai+2<br />
posti, tranne che<br />
nel nome<br />
hhh hh<br />
La X-Trail regala un<br />
bagagliaio di 550 litri<br />
e la scelta tra cinque<br />
o sette posti<br />
Ci si accorge di quanto sia<br />
imponente la X-Trail quando si vede<br />
l’espressione spaventata degli altri<br />
automobilisti in avvicinamento sulle<br />
corsie laterali, ma non è pesante,<br />
merito del 1.600 turbodiesel dalla<br />
generosa coppia di 320 Nm.<br />
È l’unico motore proposto (un<br />
benzina arriverà nel 2015), però c’è<br />
l’opzione a trazione anteriore o<br />
integrale.<br />
Gli esemplari con le due ruote<br />
motrici all’avantreno offrono la nuova<br />
trasmissione X-tronic a variazione<br />
continua. Gli ingegneri dicono che<br />
“offre quasi la stessa efficienza di un<br />
doppia frizione”, anche meglio, alle<br />
andature lente. A velocità più<br />
sostenute resta ancora invischiato in<br />
“marce” artificiose troppo lunghe.<br />
Per essere un CVT è abbastanza<br />
dolce e preciso, ma preferiremmo un<br />
doppia frizione un vecchio, semplice,<br />
automatico.<br />
In un certo senso dobbiamo<br />
lamentare la perdita del precedente<br />
X-Trail: una macchina dal taglio rude<br />
e sfrontato che aveva qualche virtù<br />
da off-road e un temperamento<br />
unico.<br />
Alla Nissan dicono che quello era<br />
un SUV: il modello nuovo va a<br />
occupare la zona di confine tra<br />
crossover e SUV, il che sta a voler<br />
dire che si trova in una terra di<br />
nessuno in cui non è né un brutale<br />
fuoristrada né una gentile cittadina.<br />
C’è una logica di posizionamento<br />
commerciale, per la Nissan. A noi<br />
manca invece l’onesta schiettezza<br />
della vecchia vettura.<br />
26<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
First Drive<br />
Seat Leon Cupra<br />
La caccia è aperta<br />
La nuova Leon Cupra nasce per disintegrare la Mègane RS. Riccardo Cacace l’ha provata in pista<br />
La Cupra è la punta di<br />
diamante della famiglia Leon,<br />
una bestiola che in soli 4,27<br />
metri di lunghezza racchiude<br />
280 cv e 350 Nm di coppia, che<br />
spingono le ruote anteriori, sì, proprio le<br />
anteriori, grazie ad un cambio DSG a<br />
sei rapporti. Le premesse sono ottime,<br />
ma è arrivato il momento di scendere in<br />
pista per davvero.<br />
Dopo qualche giro a bordo della<br />
versione con cambio manuale, che<br />
consiglio solo ai puristi più conservatori,<br />
arriva finalmente il mio momento per<br />
provare quella che, per me, è la<br />
configurazione perfetta, cioè la variante<br />
col sequenziale.<br />
Entro in pista e da subito percepisco<br />
il potenziale nascosto lì sotto al cofano<br />
anteriore, ogni grado di angolazione<br />
dell’acceleratore corrisponde ad una<br />
precisa reazione, una comunicazione<br />
diretta e cristallina, proprio come<br />
quella tra sterzo e ruote.<br />
La Cupra vi permette di farle<br />
superare i propri limiti già dopo pochi<br />
metri, riesce a tirarsi via da situazioni<br />
che sembrano insuperabili con una<br />
facilità quasi disarmante.<br />
E anche se all’inizio potrebbe<br />
sembrare troppo morbida, bisogna<br />
comunque ricordarsi che usciti dai<br />
cordoli ciò che vi aspetta saranno<br />
buche, radici, tombini, e allora<br />
ringrazierete la scelta dei tecnici di<br />
ammorbidire il comparto sospensioni<br />
piuttosto che montare un set di<br />
spaccaschiena regolabili.<br />
Uno dei punti i forza della Cupra è<br />
sicuramente il differenziale<br />
autobloccante anteriore, il cui<br />
funzionamento è semplicemente<br />
perfetto. Vi permette di schiacciare<br />
forte anche a metà curva, e dopo un<br />
istante di esitazione, in cui vi sembrerà<br />
di puntare dritti contro il muro di<br />
fronte a voi, gli pneumatici inizieranno<br />
a mordere l’asfalto e tutto l’avantreno<br />
verrà come spostato di forza verso il<br />
centro della curva, fantastico.<br />
Prezzo<br />
33.700 Euro<br />
Motore<br />
1.984 cc 4 cilindri,<br />
280 cv @ 5.700-<br />
6.200 giri/min, 350<br />
Nm @ 1.750-5.600<br />
giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
DSG a 6 rapporti,<br />
trazione anteriore<br />
Prestazioni<br />
0-100 km/h in 5,7<br />
sec, 250 km/h, 15,6<br />
km/l, 149 g/km<br />
CO2<br />
Peso<br />
1.421 Kg<br />
In vendita<br />
Ora<br />
DRITTI al punto<br />
Ci piace<br />
Motore e trazione<br />
sembrano non<br />
finire mai<br />
Non ci piace<br />
I sedili non<br />
contengono.<br />
L’ESP è troppo<br />
invasivo<br />
Verdetto<br />
Bella e diversa<br />
dalle cugine<br />
tedesche<br />
hhhhh<br />
Gli interni non<br />
lasciano trapelare<br />
molto della indole di<br />
questa Cupra<br />
Fari posteriori full LED, come quelli anteriori<br />
Il motore c’è, i 280 cv si fanno sentire<br />
e la spinta sembra infinita, la motricità<br />
è sempre consistente e non si avverte<br />
alcun tipo di buco o calo, nemmeno nei<br />
cambi marcia.<br />
I freni sono ottimi, mordono per bene<br />
i dischi autoventilanti e sembrano non<br />
risentire dei continui abusi dovuti<br />
all’utilizzo in pista. Nelle frenate più<br />
dure la Cupra si scompone leggermente,<br />
ma poi entra in curva e va esattamente<br />
dove le avete detto di andare.<br />
E tra l’altro il tutto diviene ancora più<br />
affilato impostando il Cupra Drive<br />
Profile in modalità Cupra, che andrà ad<br />
agire sulle sospensioni elettroniche<br />
DCC, sullo sterzo e sulla risposta di<br />
acceleratore e cambio, non senza aver<br />
prima reso il sound del motore<br />
leggermente più presente nell’abitacolo.<br />
E questo non mi dispiace affatto, dal<br />
momento che da fuori questa Leon ha<br />
un bel suono cupo, emesso dal doppio<br />
terminale di scarico posteriore, che<br />
però si perde quasi completamente dal<br />
sedile di guida. Unico neo sono i sedili,<br />
che benché comodi, non contengono<br />
abbastanza nell’utilizzo più estremo, e<br />
vi ritroverete spesso a dover combattere<br />
più con voi stessi che con l’auto per<br />
mantenere il controllo.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 27
First Drive<br />
Nissan Qashqai 1.6 dCi vs Ford Kuga 2.0 TDCi<br />
A breve,<br />
l’apocalisse<br />
Se il riscaldamento globale è un dato<br />
di fatto, urge una posizione di guida rialzata.<br />
Di Steve Moody<br />
Secondo gli esperti sul<br />
cambiamento climatico, ci<br />
aspettano condizioni<br />
atmosferiche piuttosto estreme<br />
nei prossimi anni. Visto che non<br />
possiamo ancora costruirci una navicella<br />
spaziale per spostarci in luoghi più<br />
ospitali, come Marte, l’inesorabile crescita<br />
delle vendite di crossover e SUV è<br />
destinata a continuare.<br />
Dopotutto, per recarci da zia Rita per<br />
il pranzo domenicale ci toccherà guadare<br />
un metro e mezzo di esondazioni del<br />
Tevere, attraversare foreste di pioppi<br />
caduti a terra e occasionalmente buttare<br />
giù un ghiacciaio sotto il raccordo<br />
anulare, perciò la maggior parte della<br />
gente penserà: qui ci vuole una manciata<br />
di centimetri in più da terra e delle belle<br />
gomme grosse.<br />
Coloro che si stanno preparando per<br />
l’apocalisse imminente (o che magari<br />
vogliono solo sedersi un po’ più in alto<br />
quando devono portare i bambini a<br />
scuola) hanno fin’ora comprato un sacco<br />
di Ford Kuga e Nissan Qashqai.<br />
Quest’ultima in particolare, l’auto che ha<br />
creato il concetto di crossover, ignorando<br />
28<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
La nuova Qashqai (a destra) fa<br />
18,8 km/l, la Kuga 21,3 km/l.<br />
Fanno meglio<br />
del vecchio e incrostato<br />
camioncino di un attivista<br />
ecologista<br />
Ci vorrà ben altro<br />
per metterci<br />
in difficoltà, Dio<br />
la Matra Rancho ovviamente, ha<br />
trascinato molta gente fuori dalle loro<br />
Astra e Mondeo per metterla dentro<br />
qualcosa di più robusto.<br />
Questa nuova versione non reinventa<br />
la formula, ma ne migliora in generale la<br />
qualità aggiungendoci anche un paio di<br />
spunti attraenti nel look. Viste le piogge<br />
bibliche che hanno afflitto le nostre<br />
lande quest’inverno, abbiamo scelto di<br />
testare la Nissan Qashqai 1.6 dCi a<br />
trazione integrale da 26.150 Euro.<br />
Ma i SUV a trazione anteriore sono<br />
diventati piuttosto popolari fra chi più si<br />
preoccupa dell’aspetto economico che<br />
della fine del mondo, perciò la sua<br />
sfidante, una Kuga 2.0 TDCi Titanium,<br />
ha solo l’albero di trasmissione anteriore<br />
a scarrozzarla in giro.<br />
La Qashqai ha meno cavalli della<br />
Kuga, ma in termini di specifiche prende<br />
sonoramente a bastonate la Ford,<br />
essendo dotata di serie, mentre la Kuga li<br />
ha solo opzionali, di vetri oscurati (ideali<br />
per proteggerti dai raggi UV del buco<br />
dell’ozono), navigatore satellitare, cerchi<br />
in lega da 19 pollici ed il fastidioso ed<br />
incessante segnale acustico, che segue<br />
la linea bianca sull’asfalto ed entra in<br />
paranoia ad ogni muro o cespuglio.<br />
Bastano una manciata di chilometri<br />
e ci si rende conto che nonostante<br />
l’estetica da robusta fuoristrada li<br />
accomuni, hanno un carattere<br />
completamente diverso. Per prima cosa,<br />
lo sterzo della Kuga è una vera sorpresa.<br />
È preciso, accidenti se lo è.<br />
Pare quello di una hot hatch.<br />
Inizialmente può sembrare un gran<br />
divertimento, poi diventa chiaro che si<br />
sta chiedendo ad un cavallo di razza<br />
Shire di gareggiare nel dressage, anche<br />
dinamicamente ci ha dato qualche<br />
impressione contraddittoria. Da una<br />
parte ci sembra incredibilmente agile<br />
per un’auto di quelle dimensioni ed è<br />
leggermente più fluida della Qashqai,<br />
dall’altra il corpo trasmette notevolmente<br />
più scricchiolii, crepitando ad ogni buca, i<br />
freni ci sembrano pastosi ed il rumore<br />
che proviene dal battistrada è<br />
irritantemente costante. Il risultato è<br />
un’auto che non è esattamente<br />
rilassante, il che sarebbe un bene se si<br />
stesse parlando di una Focus ST.<br />
Ma un SUV? L’unica concessione al<br />
dinamismo di Nissan è quella di offrire<br />
due modalità di sterzo, Sport e Normal,<br />
e a meno che non vogliate allenare i<br />
muscoli dei polso, la leggera e precisa<br />
modalità Normal fa il suo dovere per<br />
qualsiasi utilizzo. Così come la maggior<br />
parte di questi sistemi, la Sport non fa<br />
che diminuire l’assistenza, appesantendo<br />
lo sterzo e rendendo l’andatura più<br />
arrancante.<br />
Dov’è la sportività in tutto questo?<br />
A meno che per sport non si intenda<br />
il sumo, non riesco a capirne la logica.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 29
A pieno regime il motore si<br />
trasforma in un’accozzaglia<br />
impanicata di pistoni<br />
e turbo<br />
In generale comunque la Qashqai ha<br />
un set di comandi più consistente e<br />
coerente. Potrebbe anche essere<br />
considerata noiosa al volante, ma<br />
restituisce esattamente quello che un<br />
cliente si aspetta acquistando un SUV:<br />
una buona motorizzazione, solida,<br />
accomodante e ben ingegnerizzata; a<br />
meno che non si strapazzi troppo<br />
il piccolo motore, ovviamente.<br />
L’unità 2.0 litri della Kuga è più<br />
rumorosa a freddo, ma dopo un po’ di<br />
strada si attesta a uno sbuffo più docile,<br />
e spinge in maniera pulita dai 1.500 giri/<br />
min fino ed oltre i 4.000 giri/min, mentre<br />
il più piccolo 1.6 litri della Qashqai ha un<br />
intervallo operativo decisamente minore.<br />
A pieno regime il motore si trasforma<br />
in un’accozzaglia di pistoni e turbo, che<br />
pompa dai 2.000 giri/min fino ai soli<br />
4.000 giri/min, oltre i quali il rumore<br />
diventa un’anarchia insostenibile in cui<br />
l’accelerazione è praticamente nulla.<br />
dritti al punto<br />
CI PIACE<br />
L’affidabilità della<br />
Nissan senza<br />
fronzoli; l’agilità<br />
della Kuga<br />
NON CI PIACE<br />
L’inflessibile e<br />
sfiatato motore<br />
della Qashqai;<br />
l’elaborato ed<br />
antiquato abitacolo<br />
della Ford<br />
VERDETTO<br />
Se mai arriverà la<br />
fine del mondo, ci<br />
sentiremmo<br />
comunque al sicuro<br />
in una Qashqai<br />
Non sarà<br />
divertente<br />
armeggiare per<br />
cercare la stazione<br />
radio nella Kuga,<br />
quando arriverà il<br />
diluvio universale<br />
“Scusa Kuga,” disse<br />
Noè, “ma preferisco<br />
il cruscotto<br />
[nell’immagine] della<br />
Qashqai. Me ne dia<br />
due, per favore”<br />
30<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Nissan Qashqai<br />
1.6 dCi Tekna<br />
PREZZO<br />
26.150 Euro<br />
MOTORE<br />
4 cilindri 1.598 cc 16v<br />
turbodiesel, 130 cv @ 4.000<br />
giri/min, 320 Nm @ 1.750<br />
giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
Cambio manuale a 6<br />
rapporti, trazione anteriore<br />
PRESTAZIONI<br />
10,6 sec 0-100 km/h, 186<br />
km/h, 18,8 km/l, 139 g/km<br />
CO2<br />
PESO<br />
1.692 kg<br />
IN VENDITA<br />
Ora<br />
hhhhh<br />
Ford Kuga 2.0 TDCi<br />
Titanium X 2WD<br />
PREZZO<br />
29.750 Euro<br />
MOTORE<br />
4 cilindri 1.997 cc 16v<br />
turbodiesel, 140 cv @ 3.750<br />
giri/min, 320 Nm @ 1.750<br />
giri/min<br />
TRASMISSIONE<br />
Cambio manuale a 6<br />
rapporti, trazione anteriore<br />
PRESTAZIONI<br />
10,6 sec 0-100 km/h, 186<br />
km/h, 18,8 km/l, 139 g/km<br />
CO2<br />
PESO<br />
1.692 kg<br />
IN VENDITA<br />
Ora<br />
hhhhh<br />
La Qashqai dà il meglio se guidata<br />
come una rilassante utilitaria piuttosto<br />
che come sportiva, e anche se la Ford la<br />
batte in velocità su tutti i rapporti,<br />
nonostante la trazione integrale, la<br />
Nissan è considerevolmente meno<br />
assetata. L’abitacolo della Qashqai è un<br />
bastione di sobrietà e praticità. Il fondo<br />
degli sportelli è sigillato, quindi i vostri<br />
pantaloni saranno al sicuro dall’oceano<br />
di fango che si estenderà sulla Terra,<br />
i sedili posteriori si ripiegano con due<br />
semplici movimenti ed il bagagliaio ha<br />
un doppio fondo semplice e geniale, che<br />
si divide anche in due creando comode<br />
partizioni in cui alloggiare scialuppe<br />
di salvataggio e barattoli giganti di fagioli<br />
in scatola.<br />
I sedili anteriori della Nissan sono un<br />
po’ deludenti. La base non si ribalta<br />
abbastanza e la pelle è dura e manca di<br />
consistenza, mentre lo schienale è piatto<br />
e largo, con un supporto lombare che<br />
Le parcheggeremo sui marciapiedi, e sui<br />
campi da gioco. Non ci arrenderemo mai<br />
prova goffamente a supportare i suoi<br />
occupanti. Ci sembra scarso.<br />
Il cruscotto è innegabilmente<br />
costruito a regola d’arte. Lo schermo<br />
è chiaro e preciso e ti da anche un<br />
punteggio ecologico (io ho ricevuto<br />
un poco specifico 40, non è chiaro se<br />
basti per evitare la catastrofe<br />
dell’inquinamento), la manopola del<br />
cambio e le incorniciature sono in<br />
plastica grigiastra, ma danno una<br />
sensazione di “senza troppi fronzoli”<br />
che mi piace.<br />
La Kuga invece fa tutto l’opposto,<br />
offrendo dei sedili eccellenti ma è<br />
inconsistente, con qualche ottima qualità<br />
ma anche mediocrità lampanti.<br />
La Quashqai offre tutto ciò che una<br />
persona cerca e, in quanto a classe, ci<br />
sembra una generazione avanti rispetto<br />
alla Ford. Se dovessi mai affrontare<br />
l’apocalisse, sceglieri decisamente<br />
la Nissan.<br />
Mercedes S300 Hybrid<br />
Consumare senza<br />
sensi di colpa<br />
La migliore auto di lusso al mondo ora<br />
fa 21,6 km/l. Ben Pulman prova<br />
la Mercedes S300 Hybrid<br />
Questo è il Futuro: motori rimpiccioliti, assistiti da<br />
batterie e propulsori elettrici ad emissioni zero che da<br />
una parte sopperiscono alla mancanza di potenza,<br />
dall’altra aumentano i chilometri per litro. Sarà la rivale dell’Audi<br />
A8 ibrida, ma dove questa sfrutta un 2.0 turbo a benzina<br />
insieme all’unità elettrica, la Mercedes sceglie il diesel, per<br />
migliorarne ulteriormente i consumi e<br />
PREZZO<br />
89.220 Euro<br />
MOTORE<br />
V6 2.143 cc 24v<br />
turbodiesel, 204 cv<br />
@ 3.800 giri/min,<br />
500 Nm @ 1.600-<br />
1.800 giri/min, più il<br />
motore elettrico da<br />
20kW da 250 Nm<br />
TRASMISSIONE<br />
Cambio automatico<br />
a 7 rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
PRESTAZIONI<br />
7,6 sec 0-100 km/h,<br />
250 km/h (limitato),<br />
21,3 km/l, 120 g/km<br />
CO2<br />
PESO<br />
2035 kg<br />
IN VENDITA<br />
Ora<br />
VERDetto<br />
Quattro cilindri<br />
per una Classe S<br />
eccellente<br />
hhhhh<br />
I proletari si lamentano<br />
dei prezzi del carburante?<br />
Allora fategli guidare<br />
la S300 Hybrid<br />
First Drive<br />
la coppia.<br />
Perciò dimenticate il V6 3.0 litri<br />
diesel della S350 CDI e fate i conti<br />
col classico 2.1 litri da 204 cv di<br />
Mercedes, accoppiato ad un motore<br />
elettrico da 20kW. Questo propulsore<br />
con due cilindri in meno porta a mettere<br />
ma la S300 Hybrid mette sul piatto<br />
della bilancia anche un miglioramento<br />
di 3,9 km/l e 120g/km di CO2.<br />
La Classe S vi isolerà dal mondo<br />
esterno come un dittatore della Nord<br />
Corea; il peso a secco coi suoi 60 kg<br />
extra è assorbito ottimamente, e nella<br />
media raggiunge veramente più di<br />
14,2 km/l. L’autonomia in modalità solo<br />
elettrica sarebbe meglio misurarla in<br />
metri che in chilometri, ma sono proprio<br />
quei primi metri di silenzio elettrico che<br />
fanno salire al massimo la sensazione<br />
di raffinatezza, e la combinazione di<br />
motore piccolo/propulsore elettrico<br />
diminuisce i consumi.<br />
Se la S350 CDI non fosse così<br />
esaltante, questa sarebbe la nostra<br />
Classe S preferita.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 31
First Drive<br />
Jaguar XFR-S Sportbrake<br />
All’Ikea con brio!<br />
Spazio sufficiente per tutti i mobili smontabili della Svezia e velocità da metter<br />
paura a un’Audi RS6. Damion Smy al volante della Jaguar XFR-S Sportbrake<br />
Ieri un giornalista si è filmato<br />
mentre correva a 300 km/h” mi dice<br />
un responsabile prodotto della nuova<br />
Jaguar XFR-S Sportbrake su cui mi<br />
accingo a salire. Qualche minuto<br />
dopo, eccomi alla prova: si srotola di<br />
fronte a me la liscia, diritta e<br />
nuovissima parte di un’autostrada<br />
apparentemente costruita per questo<br />
preciso momento, un’opportunità per<br />
provare tutti i 550 cv e i 680 Nm del V8<br />
sovralimentato che ho sotto i piedi.<br />
I possessori delle Audi RS6 Avant non<br />
potranno notare i dettagli neri nei<br />
cerchi da 20 pollici, e neppure la griglia<br />
anteriore e le cornici dei vetri che<br />
delineano la XFR-S Sportbrake come<br />
la Regina delle Jaguar station wagon.<br />
I possessori delle Mercedes E63 AMG<br />
potranno appena scorgere qualcosa<br />
dell’impetuoso frontale che li assale da<br />
dietro, rinforzato dalle fauci aperte della<br />
presa d’aria e dagli arrabbiati fari a LED<br />
del muso. Non potranno replicare ai 300<br />
km/h di velocità massima, sono limitati<br />
a 250, poverini…<br />
Seriamente, però: chi vorrebbe una<br />
familiare da 300 km/h? “Questa<br />
tipologia di auto è molto richiesta.<br />
Le familiari sono popolari in Europa”.<br />
È vero. La Germania ama le macchine<br />
dai bagagliai voluminosi e la XFR-S è<br />
un cavallo di Troia designato a<br />
scardinare le porte d’accesso dei gusti<br />
tedeschi con i suoi 1.675 litri di capacità<br />
di carico, sedili posteriori abbattibili e<br />
7,8 km/l di consumo.<br />
Prezzo<br />
114.460 Euro<br />
Motore<br />
5.000 cc 32v V8<br />
sovralimentato, 550<br />
cv @ 5.000 giri/min,<br />
680 Nm @ 2.500-<br />
5.500 giri/min<br />
trasmissione<br />
Automatico a 8<br />
rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
Prestazioni<br />
0-100 km/h in 4,8<br />
sec, 300 km/h<br />
(limitata), 7,8 km/l,<br />
297 g/km CO2<br />
Peso<br />
1.963 kg<br />
In vendita<br />
Ora<br />
I cerchi da 20<br />
pollici sono di serie e<br />
la coppia di 680 Nm è<br />
affamata di gomme<br />
Al posto di guida non si è colti da<br />
nessuna sopresa: l’abitacolo, però, è<br />
arricchito dal trattamento R-S fatto di<br />
fibra di carbonio, coperture in pelle con<br />
cucitura a vista e sedili sportivi soffici<br />
ma consistenti.<br />
All’accensione il ringhio del V8 non è<br />
affatto prepotente: la AMG sveglierebbe<br />
tutto il vicinato, questa Jaguar no. In<br />
movimento, il passo cadenzato sugli<br />
pneumatici dagli ampi cerchioni non è<br />
granché appagante: le sospensioni<br />
fanno le ballerine sia se si sta<br />
trotterellando paciosi in città sia se si<br />
stanno spargendo ventate di fuoco a<br />
300 km/h.<br />
E in curva? Ci sono tremendi livelli di<br />
aderenza laterale, ma lo sterzo delude.<br />
Non ha fluidità nella rotazione, tanto<br />
che sembra di lottare a braccio di ferro.<br />
Per favore, non potremmo avere il<br />
Il volante è fantastico sui rettilinei, ma non quando tocca ruotarlo<br />
congegno di sterzata della F-type R<br />
Coupé su questa station?<br />
I 1.963 kg di mole della Sportbrake<br />
fanno pesare la macchina 93 kg in più<br />
della berlina e non apportano una<br />
risposta da colpo di frusta in<br />
accelerazione, contrariamente al valore<br />
dichiarato di 4,8 secondi sullo 0-100.<br />
C’è progressione invece che eruzione<br />
subitanea, ma le oscillazioni del rollìo<br />
vengono ben trattenute e ci sono<br />
sempre freni più che energici per<br />
fermarsi al momento giusto.<br />
La Sportbrake costa più delle<br />
concorrenti tedesche e usa una quantità<br />
di carburante politicamente scorretta.<br />
Eppure possiede doti da star,<br />
precisamente comodità, praticità,<br />
immani prestazioni e un’esclusività che<br />
una E63 AMG o un’Audi RS6 non<br />
possono emulare.<br />
DRITTI al punto<br />
Ci piace<br />
Buona aderenza,<br />
movenze<br />
disinvolte<br />
Non ci piace<br />
Massa, prezzo,<br />
consumi e sterzo<br />
Verdetto<br />
Una familiare e<br />
dinamica più<br />
intrigante delle sue<br />
pungenti rivali<br />
hhh hh<br />
32<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />
Noi amiamo la nuova<br />
Audi TT<br />
Ecco perché dovreste anche voi<br />
la terza generazione dell'iconica tedesca è arrivata! per<br />
celebrarla, l'abbiamo provata, l'abbiamo analizzata nel dettaglio,<br />
abbiamo cercato le migliori offerte dell'usato...e molto altro<br />
la prova!<br />
p34<br />
la storia!<br />
p42<br />
la tecnologia!<br />
p52<br />
33
perché<br />
Abbiamo guidato una<br />
vera meraviglia<br />
Con il suo motore 420 cv, abbiamo una concezione del<br />
tutto nuova della TT. Siamo stati i primi a guidarla.<br />
Words: Georg Kacher I Photography: Steffen Jahn<br />
34<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 35
siamo al volante della nuova Audi TT.<br />
È una concept car che ha lasciato tutti a<br />
bocca aperta al motorshow di Ginevra del<br />
marzo scorso, e che ha quasi fatto passare<br />
in secondo piano il debutto della nuova TT.<br />
Ma questa non è una delle tante concept car<br />
costruite alla rinfusa, è perfetta, e dotata del prototipo del<br />
motore 2.0 litri TFSI da 420 cv, che andrà ad alimentare<br />
molte delle nuove TT. Quindi faremo bene a prenderla sul<br />
serio. Non è difficile capire che i suoi 420 cv sono un inno<br />
alla potenza, l'alettone posteriore, il minaccioso bodykit in<br />
fibra di carbonio e i sedili anatomici decorati in alcantara<br />
sono tutti dettagli che esaltano lo spirito ultrasportivo<br />
della vettura. Lo spazio sotto l'alettone è occupato da una<br />
parziale roll-bar e due alloggiamenti pensati per sostenere<br />
dei caschi da corsa; non ci sono sedili posteriori, e gran<br />
parte dell’abitacolo ha un rivestimento decisamente bello,<br />
ma che non convince sul piano dell'isolamento acustico.<br />
È facile immaginare come la prossima TT RS<br />
somiglierà a questa concept car. Accendere il motore è<br />
qualcosa di unico. Si preme il pulsante rosso sul volante<br />
per innestare lo starter, ma sono richiesti due o tre scatti<br />
per avviare il melodioso 2.0 litri quattro cilindri. La pompa<br />
dell'acqua, quella dell'olio, e la pompa d'iniezione ci<br />
mettono un po' a sincronizzarsi; si può quasi sentire il<br />
lubrificante uscire dagli angoli più remoti del motore, e<br />
prendersi del tempo prima di passare da un suono<br />
metallico acuto e fastidioso ad un salutare baritono.<br />
Giocando con l'acceleratore, incontriamo i due principali<br />
contendenti fonici di questa ultima creazione della Casa<br />
dei quattri anelli: l'aspirazione della camera a pressione<br />
con le sue alte tonalità, e il sistema di scarico doppio che<br />
Faremo meglio a prenderla<br />
seriamente. È facile<br />
immaginare che la prossima<br />
TT RS sarà come questa<br />
oscilla tra un lieve sussurro e un potente ruggito. Quando<br />
le si dà gas, e si tiene il piede destro immobile, si sente una<br />
forte esplosione che segna il passaggio ai 4.500 giri/min<br />
con uno stridio.<br />
Anche se la TT420 ha tutto ciò che serve per evolversi<br />
nella prossima TT RS, non avrà questo motore; sarà invece<br />
provvista di un 5 cilindri, che si apre a nuove possibilità<br />
nella forma di un motore in leghe di alluminio (con 400 cv<br />
nell'ultimo concept S3). Le TT rimarranno fedeli al 2.0<br />
TFSI, che è presente in tutte le principali Case del gruppo<br />
VW. Originariamente ferme ai 296 cv, le TTS riescono ora<br />
a toccare una potenza di 310 cv. Perché? Perché Ulrich<br />
Hackenberg, capo della sezione Ricerca & Sviluppo<br />
dell'Audi, ha voluto superare i 300 cv della Golf R. Per lo<br />
stesso motivo, la TT420 vanta una potenza di 420 cv –<br />
ovvero 20 cv in più rispetto ai 400 della concept Golf R400.<br />
Anche se è considerato uno tra i motori 2.0 litri più<br />
potenti, quest'ultimo non è stato tuttavia confermato per la<br />
produzione.<br />
La TT420 gira con spontaneità fino al limitatore posto a<br />
7.200 giri/min, e raggiunge il picco di potenza a 6.700 giri/<br />
min, usufruendo inoltre di una coppia massima pari a 450<br />
Nm, disponibili da 2.400 a 6.300 giri/min. Con soli 1.344 kg<br />
di massa, la concept car passa da 0 a 100 km/h in soli 3,7<br />
secondi.<br />
Come i motori delle Lamborghini Huracàn e Audi R8, il<br />
2.0 litri quattro cilindri (EA888) possiede un sistema di<br />
iniezione doppio (diretto e indiretto) che presenta una<br />
combinazione unica di potenza massima, dinamismo ed<br />
efficienza nei consumi. Il comando valvole variabile (Audi<br />
Valvelift System), la variazione di fase del doppio albero a<br />
camme, pistoni in alluminio con canale di raffreddamento<br />
integrato, un albero a gomiti in acciaio forgiato, il<br />
36<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />
Il nostro George,<br />
alla guida,<br />
stranamente non<br />
stava andando<br />
troppo veloce<br />
Nel caso aveste<br />
ancora dei<br />
dubbi.<br />
GUIDA<br />
Il nuovo cockpit è ancora in lavorazione nella nuova<br />
TT420, quindi lo schermo mostra interfacce a ripetizione<br />
e non ci sono i poggiabraccia. Ma la tozza leva del<br />
cambio, il volante appiattito sul fondo, le ventole circolari<br />
con interruttori incorporati e i sedili in alcantara mostrano<br />
che non manca molto all'avvio della produzione. L'Audi<br />
ci fa sapere che gli interni hanno tutto l'essenziale per<br />
andare in pista<br />
RUOTE<br />
Questi iconici<br />
passaruota sono<br />
riempiti con cerchi<br />
da 20” con raggi a Y<br />
montati su distanziali<br />
che aumentano la<br />
carreggiata di circa<br />
60mm.<br />
STERZO<br />
Uno piccolo volante dotato di<br />
una nuova pulsantiera per le<br />
modalità di guida. Quest'ultima,<br />
purtroppo ancora non è in<br />
funzione sulla TT420, quindi<br />
George non ha potuto premere<br />
il pulsante per aumentare il<br />
rumore dello scarico.
cover story<br />
Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />
5 perle sul motore della TT<br />
3 MODIFICHE<br />
Per la TT420 il<br />
motore si compone<br />
di pistoni in alluminio<br />
con canale di<br />
raffreddamento<br />
integrato e un albero<br />
a gomiti in acciaio<br />
forgiato.<br />
1 FLESSIBILITà<br />
Il motore di base<br />
è un 2.0 litri quattro<br />
cilindri TFSI a benzina,<br />
denominato EA888.<br />
Mixa iniezione<br />
diretta e indiretta<br />
massimizzando<br />
flessibilità ed<br />
efficienza.<br />
4 MODIFICHE 2<br />
Questo EA888<br />
dispone di un<br />
comando valvole<br />
variabile e un<br />
sistema di turbo con<br />
tecnologia mixed<br />
flow ottimizzata, che<br />
genera una pressione<br />
di sovralimentazione<br />
fino a 1,8 bar.<br />
2 POTENZIALITà<br />
Inizialmente fissato<br />
a 296 cv, il motore è<br />
stato pompato fino a<br />
raggiungere prima i 310<br />
cv per superare la Golf<br />
R , e successivamente<br />
intorno ai 420 cv per<br />
soppiantare la Golf<br />
R400.<br />
5 PIACE TUTTI<br />
A<br />
E' un motore del<br />
gruppo VW usato da<br />
Skoda (Octavia RS/<br />
Superb RS), Seat<br />
(Leon FR/Cupra),<br />
VW (Golf R/Passat<br />
TSI), e ovviamente<br />
Audi (S3/TTS).<br />
La missione è riuscire<br />
a sfuggire alle nostre<br />
guardie del corpo, ma<br />
se dovessi schiacciare<br />
a fondo staccherei dei<br />
crostoni di ghiaccio<br />
dalla vallata<br />
38<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
O siamo inseguiti da<br />
un Eurofighter, o<br />
quell'ala posteriore è<br />
veramente enorme<br />
L'ammontare della<br />
deportanza<br />
generata è uguale<br />
a quella di un<br />
Kacher. E'<br />
veramente tanta<br />
turbocompressore con tecnologia mixed flow ottimizzata<br />
(capace di generare una pressione di sovralimentazione<br />
fino a 1,8 bar), l’unità a doppia frizione a sei velocità e la<br />
frizione a lamelle a regolazione elettronica sono alla base di<br />
questo propulsore ad alta potenza.<br />
Abbiamo testato la TT su un percorso in salita lungo 10<br />
chilometri, da Klais, vicino Garmisch, a Ellmau Castle in<br />
Austria. Il rettilineo più lungo ci permette di andare<br />
abbastanza veloci e presenta numerose circonvallazioni,<br />
con diverse curve che variano da strette, adatte ad una<br />
seconda marcia, a più spaziose, adatte ad una quarta, e<br />
l'inclinazione e l'asfalto cambiano abbastanza da<br />
permettere alla showcar di affascinarci. Al contrario delle<br />
TT che saranno prodotte a settembre, più permissive e<br />
docili, la TT420 è nata per correre. Per migliorare la<br />
risposta dello sterzo, dell'acceleratore e dei freni, gli<br />
ingegneri hanno modificato il sostegno delle sospensioni e<br />
hanno ricalibrato gli ammortizzatori. Inoltre hanno<br />
abbassato ulteriormente il baricentro della vettura, hanno<br />
optato per una barra antirollio più larga e per dei cerchi in<br />
alluminio, avvolti da pneumatici Dunlop Sport Maxx<br />
(255/30 ZR 20). La strumentazione digitale non è ancora<br />
finita: il display TFT da 12.3'' (di cui parleremo più avanti)<br />
mostra a ripetizione diverse interfacce, e troviamo una<br />
pulsantiera etichettata Race, Drive Select e Exhaust Note.<br />
Anche se la TT è un veicolo con il motore frontale come<br />
le A3 e le Golf, la ripartizione dei pesi tra i due assi è in un<br />
rapporto 54:46. Mantenere la maggior parte della massa<br />
tra gli assi aiuta la gestione del veicolo. In curva la coppia<br />
viene ripartita in modo da sottrarre potenza alle ruote che<br />
perdono aderenza, rendendo il veicolo più stabile.<br />
Se si tiene il piede sull'acceleratore, la TT sfreccia tra le<br />
curve come se ci si trovasse sulle montagne russe. Se si<br />
accelera ulteriormente, la scatola nera potrebbe aiutare,<br />
ma l'assistenza dell'ESC non è istantanea. Prima che il<br />
sistema elettronico di controllo della stabilizzazione<br />
intervenga, la coppia propulsiva viene ripartita tra gli<br />
assali. Modulando la velocità sulla traiettoria scelta, i<br />
sistemi aiutano a settare l'auto migliorandone la stabilità,<br />
con sottosterzo minimo e appena un accenno di<br />
sovrasterzo.<br />
La TT420 è più dinamica nelle curve di una S3 o una<br />
Golf R, è migliore nel sopprimere il rollio, e vanta una<br />
maggiore precisione. I suoni di sottofondo che<br />
accompagnano ogni movimento della vettura sono<br />
emozionanti. Si può udire il turbo bisbigliare, le valvole<br />
fischiettare e il gruppo motopropulsore cambiare tonalità a<br />
seconda della posizione dell'acceleratore e della marcia che<br />
si sta usando. Tuttavia, i rumori secondari, più che in ogni<br />
altra produzione TT, potrebbero dare fastidio. La ghiaia<br />
che schizza dall'asfalto sembra una mitragliata di proiettili<br />
sui parafanghi, le sospensioni prive di elasticità gemono e<br />
ruggiscono come se si trovassero sul set di un film per<br />
adulti, i Dunlop sottili graffiano l'asfalto come se fossero<br />
un quartetto che improvvisa una jam session, i freni<br />
devono essere premuti a fondo prima che perdano<br />
l'innaturale ruvidità, e la trasmissione dalla doppia frizione<br />
schiocca ad ogni cambio di marcia. In cima a tutto<br />
troviamo l'irascibile motore quattro cilindri, il quale<br />
assorbe ossigeno da un filtro tubolare in fibra di carbonio,<br />
e lo butta fuori grugnendo dai grandi terminali dei gas di<br />
scarico, collocati più all’esterno rispetto alla vettura.<br />
Niente<br />
bambini<br />
Molte persone<br />
ci pensano<br />
due volte prima<br />
di portare in<br />
giro i loro cari<br />
in una TT, ma<br />
gli interni della<br />
420 sono tutta<br />
un'impalcatura<br />
e supporti<br />
per caschi.<br />
Shopping?<br />
Non c'è spazio<br />
nemmeno per<br />
quello.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 39
cover story<br />
Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />
Sta arrivando, che siate<br />
pronti o meno.<br />
L' Audi più potente e più<br />
incentrata sul guidatore<br />
mai costruita<br />
AERODINAMICA<br />
La marcata cornice<br />
frontale ha una griglia a<br />
diamanti. Lo splitter in<br />
plastica rinforzata con<br />
fibre di carbonio (CFRP),<br />
chiude la parte anteriore<br />
verso il basso<br />
clubsport?<br />
La TT420 è super<br />
hardcore, con il suo<br />
alettone e il diffusore<br />
sottoscocca, e potrebbe<br />
essere il preludio ad un<br />
campionato monomarca.<br />
“E' una versione Clubsport”<br />
ha detto Hackenberg<br />
ANNIENTA-AMG<br />
Ulrich Hackenberg, capo<br />
ricerca e sviluppo dell'Audi,<br />
voleva battere la Classe A<br />
AMG quattro cilindri sui cv per<br />
litro. “La missione mia e degli<br />
ingegneri era di superarla.<br />
Molto semplice.” Ha detto.<br />
CAMBIO<br />
L’unità a doppia frizione a<br />
sei velocità punta su una<br />
frizione multidisco controllata<br />
elettronicamente e localizzata<br />
sull'asse posteriore. La<br />
trazione integrale 4wd<br />
permanente, invece, ripartisce<br />
la coppia tra gli assali<br />
40<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
audi tt420<br />
concept<br />
Prezzo n/d<br />
Motore 1.984 cc 16v<br />
turbo 4 cilindri, 420cv<br />
@ 6.700 giri/min,<br />
450Nm @ 2.400-<br />
3.600giri/min.<br />
Trasmissione Doppia<br />
frizione a 6 rapporti,<br />
trazione integrale<br />
Prestazioni 3,7 sec<br />
0-100km/h, n/d km/h,<br />
n/d km/l e CO2<br />
Sospensioni<br />
Sospensioni<br />
McPherson all'anteriore<br />
e un Multi-Link al<br />
posteriore<br />
Peso/Materiali<br />
1.344 kg, acciaio,<br />
alluminio, fibra di<br />
carbonio<br />
Voto: HHHHH<br />
Come tutte le TT di terza generazione, un ruolo decisivo<br />
nella struttura leggera di questo concept è svolto dalla<br />
carrozzeria, basata sul pianale modulare trasversale<br />
(MQB). Costruito appositamente per le TT coupé e<br />
roadster, nella carrozzeria troviamo un mix di MQB e ASF<br />
(Audi Space Frame). Mentre la parte anteriore e il fondo<br />
della cellula dell'abitacolo sono in acciaio termoformato, la<br />
struttura della cellula, le lamiere esterne, i cofani e le<br />
portiere sono fabbricati in alluminio. Per conferire<br />
massima rigidità, l’ASF è composto da profilati estrusi e<br />
lamiere. Il design rivoluzionario incorpora vari elementi<br />
derivanti da altre showcar come le SportQuattro e le TT<br />
Allroad. La cornice frontale ha una griglia a nido d’ape che<br />
condivide con le imponenti prese d’aria. Lo splitter chiude<br />
la parte anteriore in basso ed è in plastica rinforzata con<br />
fibre di carbonio. Le luci posteriori sono LED e i fari<br />
anteriori possono contare sulla tecnologia Matrix, che<br />
abbiamo conosciuto nelle A6, A8 e R8. Le ruote misurano<br />
20'' e i centri dei cerchioni a raggi Y sono montati su<br />
distanziali che aumentano la carreggiata di 60 mm. I sedili<br />
sono ridotti all’essenziale e privati di svariati componenti<br />
superflui, ma sono in realtà più comodi di quello che<br />
appaiono, e insieme alle cinture a quattro punti, sembrano<br />
capaci di rendere il guidatore un tutt'uno con l'auto.<br />
Il cruscotto presenta un design minimalista, dominato<br />
da un cockpit TFT virtuale grande circa 12.3” e cinque<br />
prese d'aria circolari. Ma che è successo all’MMI, tramite il<br />
quale era possibile controllare l'aria, la musica e il<br />
navigatore satellitare? I comandi per regolare la<br />
temperatura, cosi come l'aria condizionata e i pulsanti per<br />
riscaldare i sedili sono integrati nelle ventole circolari,<br />
L'Audi intende<br />
installare il potente<br />
2.0 litri TFSI nelle nuove<br />
A4/A5, e forse anche in<br />
alcuni modelli Q<br />
mentre tutte le altre funzioni sono accessibili dal volante.<br />
Anche il Drive Select è a portata di mano. Non disponibili<br />
nella concept TT420, ma eventualmente richiedibili nei<br />
modelli di produzione, saranno l'head-up display, vari<br />
sistemi di assistenza, i sedili elettronici, e l'infotainment<br />
completo di Google.<br />
Anche se per il marketing non è necessario fare<br />
distinzione tra la TTS con 310 cv del 2015 e la TT RS da<br />
462 cv del 2016 e questa versione con 420 cv, il 2.0 litri<br />
TFSI sarà disponibile con 400 cv per le nuove A4 e A5 e<br />
alcuni modelli Q.<br />
I puristi potrebbero pensare che il modello TT420<br />
manchi di carattere, e che, se effettivamente sbarcasse sul<br />
mercato, verrebbe prezzato più della TT RS, ma al tempo<br />
stesso verrebbe eclissato dalla molto più potente TT RS,<br />
per non menzionare l'ancora più potente TT RS plus con i<br />
suoi 507 cv. Ma la TT420 con il suo peso ridotto e motore<br />
leggero rappresenta un modello assai intrigante.<br />
La differenza di peso tra TTS e TT RS è di circa 180 kg<br />
– e se consideriamo l'ottimo telaio e lo sterzo, ci rendiamo<br />
conto che l'Audi ha un asso vincente nella manica.<br />
Mentre la nuova TTS da 310 cv probabilmente batterà<br />
la Cayman S da 320 cv in termini di valore, la TT RS con<br />
462 cv eclisserà la performance della 911 <strong>Car</strong>rera 4S ma<br />
ad un prezzo più basso. Ma questa volta l'Audi può far di<br />
meglio che fornire numeri e argomentazioni convincenti.<br />
La TT420 ha un carattere brutale, come la RS4 più che da<br />
RS6, e regala palate di emozioni e brividi di adrenalina.<br />
L' Audi la definisce una R8 in miniatura. Ancora una<br />
volta siamo davvero ottimisti riguardo un modello con i<br />
quattro anelli sul cofano.4<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 41
perché<br />
l’Audi ha messo in produzione<br />
il concept<br />
Il nostro amore per la TT è iniziato con il fantastico concept del 1995. ben barry ha preso il testimone<br />
Prima che il concept TT venisse svelato al<br />
Salone di Francoforte del 1995, l’Audi era famosa per fare<br />
automobili che attiravano più la mente che il cuore. La<br />
TT era una macchina che doveva eccitare gli animi come<br />
l’originaria e sovversiva Audi Quattro, ma ribaltò la ricetta da<br />
cima a fondo e fece sì che l’attenzione si spostasse in prima<br />
battuta sul design, poi sulle sue abilità dinamiche.<br />
L’Audi citò la tedesca scuola d’arte Bauhaus quale fonte<br />
d’ispirazione per le curve geometriche della TT, le sue linee<br />
simmetriche e forti. Non rassomigliava a nessun’altra Audi.<br />
Ma rassomigliava in effetti ad un’altra macchina: 18 mesi<br />
prima, la VW aveva tolto i veli al modello precursore del Nuovo<br />
Maggiolino, la Concept One. I parallellismi tra le due sono<br />
difficili da ignorare. Entrambe hanno passaruota a geometria<br />
marcata, tettucci ringonfiati e sagome simmetriche. I designer<br />
Thomas Freeman e Peter Schreyer hanno lavorato su tutti e<br />
due i progetti, mentre l’antecedente prototipo Avus del capo<br />
design VW, J May, aveva proiettato la sua influenza sulla TT.<br />
Continua tutt’oggi il dibattito su chi abbia realmente ideato<br />
la TT, ma quando il progettista capo dell’Audi Peter Schreyer<br />
nell’Aprile 1996 concesse a CAR un colloquio con oggetto il<br />
concept, si prese il merito solo della guida strategica verso la<br />
produzione di serie. “Adoro queste macchine, anche se non le<br />
ho disegnate di persona” ci disse. “Le loro forme sono il frutto<br />
del lavoro di Romulus Rost e Thomas Freeman”.<br />
Nonostante emergano pochi cambiamenti tra la TT effettiva<br />
e il concept originale, ogni compenente della scocca è stato<br />
ridefinito per ragioni progettuali; il poderoso montante<br />
posteriore ha fatto spazio ad un riquadro metallico più snello<br />
e a un finestrino posteriore fisso. I contorni della griglia sono<br />
stati leggermente ritoccati, i fari di coda sono stati<br />
uniformati a quelli della A6 e i condotti d’aspirazione del<br />
paraurti anteriore hanno ricevuto un riassestamento per<br />
fornire adeguato raffreddamento a motore e freni.<br />
Ad ogni stadio della progettazione, la TT è stata<br />
realizzata a ritroso partendo dal prototipo progenitore.<br />
Le proporzioni hanno portato a escludere i motori<br />
longitudinali utilizzati nelle Audi più voluminose, aggirando<br />
il pianale del Gruppo VW condiviso con Golf, A3, Maggiolino<br />
e Octavia. La linea tagliente tra il tetto e il montante<br />
posteriore era impossibile da comprimere in un pannello<br />
d’acciaio, quindi la capote è stata costruita come stampo<br />
diviso dalla carrozzeria e unito a questa con una saldatura al<br />
laser. Era un profilo visivo intransigente, concorde con i<br />
princìpi estetici del Bauhaus. Schreyer ci disse: “Il Consiglio<br />
d’amministrazione ci avvertì ‘se la facciamo, sarà un’auto da<br />
esposizione’. Voleva dire spese ingenti, ma anche maggior<br />
entusiasmo e passione”. Tennero fede a quegli ideali. La TT<br />
non ha solamente modificato la percezione che noi abbiamo<br />
dell’Audi, ha modificato il futuro del design automobilistico.<br />
Qui sotto c’era un<br />
1.800 turbo con 150<br />
cv. In seguito sono<br />
arrivate varianti più<br />
potenti<br />
Il calo di peso era<br />
“una parte vitale<br />
della strategia TT”.<br />
Questi pure<br />
42<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
cover story<br />
Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />
Gennaio<br />
2000:<br />
Riportiamo la<br />
storia del signor<br />
Chris Meek,<br />
proprietario di<br />
una TT<br />
comprata in<br />
Inghilterra.<br />
L’uomo ha<br />
subìto la rottura<br />
del collo a<br />
seguito di un<br />
incidente avuto<br />
con la sua TT<br />
con appena 16<br />
chilometri di<br />
strada percorsa<br />
La prima auto in<br />
vendita con guida a<br />
destra e doppia<br />
frizione fu del 2003<br />
perché<br />
è scampata al suo<br />
incidente più grave<br />
l'audi afferma che la recente TT è<br />
prediposta per intraversarsi se viene<br />
impostato il Drive Select sulla ripartizione di<br />
potenza alle ruote posteriori dei modelli<br />
Quattro. Che coraggio! Quattordici anni fa, la<br />
tendenza della prima serie a sbandare<br />
lateralmente fu motivo di una sfilza di incidenti<br />
ad alta velocità, compresi almeno due casi<br />
mortali sulle autostrade tedesche.<br />
Gli ingegneri specializzati sul telaio<br />
avevano intenzionalmente elaborato la<br />
TT per darle un sovrasterzo accentuato,<br />
rendendola agile nelle pieghe dei tracciati<br />
stradali alla pari delle più dinamiche<br />
auto sportive. Il problema era che la<br />
vocazione al traverso della TT dava al<br />
veicolo anche una propensione ad una<br />
non importa quante volte l’Audi l’abbia<br />
ripetuto, il messaggio non è arrivato. Perciò<br />
ora cerchiamo di essere chiari: la TT non è<br />
una Golf travestita e basta, sebbene sia<br />
ostentatamente basata sul pianale della<br />
quarta generazione. Il passo della TT prima<br />
generazione era 90 mm più corto della Golf,<br />
la carreggiata della vettura più larga, la<br />
geometria dei meccanismi di<br />
ammortizzamento revisionata. C’era un<br />
apparato di sterzata più rapido, nuove<br />
sospensioni posteriori, nuove molle e<br />
cuscinetti, freni ingranditi nascosti all’interno<br />
di ruote maggiorate. I collegamenti della<br />
trasmissione furono migliorati per avere<br />
una precisione estrema, e i modelli più<br />
potenti vantavano un cambio a sei marce<br />
incassato in una protezione di magnesio.<br />
Pure la seconda generazione aveva<br />
uno chassis assai rielaborato, ma<br />
la grande novità era l’involucro<br />
generale della vettura in parte<br />
d’alluminio e in parte d’acciaio,<br />
soprannominato tecnologia ibrida<br />
Audi Space Frame. La leggerezza<br />
certa deportanza a velocità sostenuta; di<br />
conseguenza, quando si toglieva pressione<br />
sull’acceleratore ad andatura lanciata,<br />
la coda scartava di lato, e la carenza di<br />
forza a terra non poteva nulla per limitarla.<br />
Il sovrasterzo senza deportanza può<br />
trasmettere una sensazione di agilità in una<br />
breve successione di controsterzate, ma<br />
può diventare panico puro a 240 all’ora.<br />
La soluzione dell’Audi fu aggiungere un<br />
piccolo spoiler posteriore, rivedere i bracci<br />
a quadrilatero delle sospensioni anteriori<br />
e riprogettare le barre anti rollìo insieme<br />
agli ammortizzatori. Fu introdotto anche un<br />
sistema per il controllo della stabilità.<br />
Veramente non tutti concordavano sul<br />
fatto che ci fosse un problema.<br />
perché<br />
non è una Golf travestita e basta<br />
dell’alluminio fu usata nella zona<br />
anteriore dietro al montante, le lamine<br />
in acciaio da quel punto verso il retro.<br />
Quindi, nonostante la seconda serie<br />
fosse più potente e meglio equipaggiata,<br />
era effettivamente 90 kg più leggera e<br />
per forza di cose più agile del modello<br />
che andava a rimpiazzare.<br />
La terza serie riprende l’utilissimo<br />
cocktail di acciaio e alluminio<br />
innalzandolo a ulteriori vette. Pur non<br />
volendo essere ripetitivi, la TT non è una<br />
Golf travestita e basta! Capito?<br />
La TT seconda<br />
serie fu fabbricata<br />
su un telaio<br />
reticolare in parte<br />
acciaio in parte<br />
lega metallica.<br />
Diversamente<br />
dalla Golf<br />
perché<br />
ci ha fatto dono<br />
delle trasmissioni<br />
a doppia frizione<br />
(battendo sul<br />
tempo la Porsche<br />
di sei anni)<br />
Nel corso degli anni ’80, sia la<br />
Porsche che l’Audi fecero esperimenti con le<br />
trasmissioni a doppia frizione in ottica di<br />
competizioni sportive; la Porsche sulle sue<br />
956/962 in gara a Le Mans, l’Audi sulla<br />
Quattro E1 S2 impegnata nel Gruppo B del<br />
campionato rally. Ma mentre la Porsche non<br />
applicò il suo doppia frizione su auto di serie<br />
se non dal 2009, la Quattro TT con<br />
motorizzazione da 3.2 litri ricevette il suo<br />
cambio DSG già nel 2003.<br />
Oggi, l’Audi chiama il proprio sistema<br />
DSG con la sigla S-tronic per segnare la<br />
distinzione con il dispositivo plebeo della<br />
VW, benché la meccanica sia identica.<br />
Allora, come adesso, il DSG/S-tronic<br />
funziona impiegando una seconda<br />
frizione per preselezionare la marcia<br />
seguente accorciando la tempistica di<br />
cambiata a soli 0,2 secondi. È possibile<br />
ordinare l’opzione della gestione<br />
manuale attraverso le levette al volante,<br />
la leva del cambio o la comodità di un<br />
automatico puro libero dai vincoli su<br />
consumi e prestazioni. La TT dotata<br />
del DSG ha anche fatto debuttare il<br />
controllo antipattinamento in partenza<br />
sulle versioni più sportiva, permettendo<br />
a chi guida di tener premuto il freno<br />
col piede sinistro schiacciando in<br />
simultanea l’acceleratore a terra e<br />
mantenere il motore fisso sui 3.000 giri.<br />
In combinazione col sistema Quattro, il<br />
marchingegno ha dimostrato una grande<br />
produttività nel vincere i Grand Prix dei<br />
semafori cittadini…e nel distruggere i<br />
cambi DSG... 4<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 43
cover story<br />
Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />
Perché<br />
ha cambiato l’idea che<br />
avevamo dell’Audi<br />
Prima che facesse la sua apparizione la TT, non tendevamo ad associare<br />
l’Audi con un design innovativo. Ci venivano in mente affidabilità, linea<br />
aerodinamica e trazione integrale, forse immaginavamo anche la Principessa<br />
Diana andare in palestra in un'Audi Cabriolet.<br />
La TT ha reso più elaborato il design dell’Audi, dando un’immagine più<br />
sofisticata del marchio e attirando una nuova generazione di giovani; il<br />
modello è diventato un luogo alla moda in cui sedersi e farsi guardare<br />
dagli altri prima di fare un salto a bere qualcosa.<br />
Quando l’Audi presentò la TT serie 1 nel 1995 a Francoforte, fece<br />
menzione del movimento artistico di Bauhaus. E propose al pubblico la<br />
serie 2, la parcheggiò di fronte alla Porta di Brandeburgo accanto ad una<br />
scultura di una TT in scala 2,5:1. Fu istituito un Premio Artistico Audi per<br />
artisti emergenti; la rivista Intersection ne fotografò una in immersione<br />
subacquea con una modella in tacchi a spillo imbronciata e appollaiata<br />
sul tetto. Come tutte le esibizioni d’arte d’avanguardia, la messinscena<br />
era talmente cerebrale e ironica che nessuno potè spiegare cosa volesse<br />
significare. Che c’importa di guidarla! Basta guardarla! Sott'acqua!<br />
Non solo la TT ci ha fatto cambiare il modo di pensare all’Audi, ha<br />
cambiato anche il design automoblistico. Ha dato la dimostrazione che<br />
una progettazione intelligente può imporre una concezione radicale<br />
emersa da zero sul mercato e fornire ispirazione a una schiera di novelli<br />
progettisti. Quando il capo design della Land Rover Gerry McGovern<br />
discusse con noi di CAR circa la LRX concept nel 2008, gli rivolgemmo<br />
la domanda su quanto di quel meraviglioso progetto sarebbe finito nella<br />
produzione di serie. “Pensate all’Audi TT” ci rispose. Non appena la<br />
LRX prese le fattezze della Range Rover Evoque, abbiamo capito cosa<br />
volesse dire.<br />
L'icona Burlesque Dita Von Teese<br />
sostenne il lancio della TT al The Bridge<br />
di Londra<br />
L'icona Burlesque Dita Von Teese<br />
sostenne il lancio della TT al The Bridge<br />
di Londra<br />
Perché<br />
la versione DTM ha<br />
vinto il titolo (con<br />
unenorme alettone<br />
posteriore)<br />
Il Campionato DTM chiuse i battenti nel 1996<br />
quando i team partecipanti si arresero davanti alla<br />
spirale insostenibile dei costi. Durante gli incontri<br />
per decidere una possibile ripartenza, l’Audi<br />
insistette nel dire che avrebbe preso parte alle gare<br />
soltanto con la Quattro. Quindi, quando la DTM<br />
riprese il via nel 2000 con le coupé V8 a trazione<br />
posteriore, la Casa tedesca rifiutò di partecipare.<br />
L’Audi concesse comunque il suo benestare alla<br />
Abt Sportsline per utilizzare un’auto che<br />
somigliava alla TT.<br />
Le forme della TT-R non erano ideali per l’effetto a<br />
terra del veicolo, e la stagione debuttante non a<br />
caso fu derisoria. Ma quando i cambiamenti del<br />
2001 permisero un incremeto del passo di 6,69<br />
pollici e l’apporto di un alettone posteriore ancor<br />
più strampalato, la matassa cominciò lentamente<br />
a sciogliersi. Nel 2002 Laurent Aiello vinse il titolo a<br />
danno di Mercedes e Opel.<br />
Perché<br />
non è solo un’auto per effemminati<br />
L’etichetta di auto per smorfiosi<br />
effeminati dai capelli tirati a lucido che spesso<br />
viene affibiata alla TT non è sempre giustificata.<br />
Addirittura la serie primogenita possedeva un<br />
telaio particolare e modifiche motoristiche tali<br />
da apportare una ventata d’aria fresca in<br />
rapporto alle banali VW Golf. Poi, per dare una<br />
spolverata alla versione numero uno, alla fine del<br />
suo ciclo di vita, arrivò la maschiaccia Quattro<br />
Sport.<br />
La macchina era individuabile per il suo<br />
tetto in tinta nera, ma questo era molto di<br />
più di un frivolo elemento accessorio: era<br />
lo stratagemma Audi di donare alla TT un<br />
po’ della connotazione della 911 GT3.<br />
D’accordo, non c’era un 3.8 litri con sei<br />
cilindri boxter nel repertorio, però l’Audi<br />
spinse il turbo 1.800 dal suo precedente<br />
massimo di 225 cv fino a 240, fermando<br />
lo scatto 0-100 in un rapido 5,9 secondi.<br />
Inoltre furono messe a punto le sospensioni<br />
e la massa a vuoto perse 49 kg, in parte<br />
eliminando le due poltroncine posteriori<br />
che vennero sostituite da una sbarra per<br />
l’aumento della rigidità torsionale.<br />
Dentro, lo sguardo si perde nell’Alcantara<br />
del volante, del freno a mano e sul pomello<br />
del cambio, e si gode dei sedili Recaro a<br />
schienale fisso. Tuttavia l’Audi non ha avviato<br />
la realizzazione di una versione Roadster;<br />
chissà, avrà pensato che tutta quella furia vi<br />
avrebbe scompigliato troppo i capelli.<br />
La TT Quattro<br />
Sport, una vera<br />
versione cattiva<br />
della prima<br />
serie: leggera,<br />
rigida, veloce…<br />
La NSU TT S<br />
in pista. Poche<br />
ore di martellate<br />
sulle lamiere<br />
avrebbero<br />
potuto ricavare<br />
una moderna TT!<br />
Perché<br />
il nome deriva da quella<br />
particolare gara<br />
Che l’Audi TT sia stata chiamata così per la più<br />
pericolosa gara motociclistica del mondo, ossia il<br />
Tourist Trophy dell’Isola di Man, sembra avere poco<br />
senso. È probabile che il primo veicolo vagamente<br />
collegato alla nostra ad avere usato quel nome non<br />
fosse un’automobile, ma un motorino<br />
soprannominato Quickly TT. La storia è questa: nel<br />
1932 l’Audi si fonde con la Horch, la DKW e la<br />
Wanderer per dar vita alla Auto Union. In seguito,<br />
l’Auto Union si fonde con la NSU. La NSU costruiva<br />
automobili e motociclette, e negli anni 1953-54<br />
vinse alcune corse del Tourist Trophy con le sue due<br />
ruote Rennmax e Rennfox. Sei anni dopo (sei!) la<br />
NSU lancia la Quickly TT, una specie di motorino<br />
sportivo che avrebbe dovuto sfruttare i successi<br />
delle gare. Nel 1966 apparve il Prinz 1000 TT, una<br />
compatta auto a trazione posteriore che viene<br />
trasformata nella NSU TT e poi nella NSU TT S.<br />
Ancora ben lontana da un’Audi TT, motivo per cui<br />
spesso dalla Casa di Ingolstadt ci viene ripetuto<br />
che TT sta per “Tecnologia e Tradizione”.<br />
44<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
Un’aletta in lega<br />
ricopre il…<br />
mangianastri. È più<br />
moderno se resta<br />
chiuso<br />
La prova che le<br />
strumentazioni classiche<br />
non invecchiano mai.<br />
Fino ai fuochi d’artificio<br />
dei quadranti a cristalli<br />
liquidi datati <strong>2014</strong>,<br />
forse<br />
L’automatico a doppia<br />
frizione va molto<br />
bene, però date una<br />
controllata al<br />
pozzetto del cambio<br />
manuale<br />
Perché<br />
gli abitacoli delle auto non<br />
saranno mai più gli stessi<br />
L’interno della TT era un trionfo di design ingegnoso, ottimo uso di materiali e nobilitazione del marchio<br />
Gli interni della TT ebbero un’influenza<br />
pervasiva su tutta la progettazione stilistica<br />
dell’automobilismo, perciò è davvero difficoltoso<br />
richiamare alla memoria il tipo di impatto che suscitò alla<br />
sua uscita nel 1998. Al tempo, i costi delle parti interne delle<br />
vetture sportive (BMW M3 e Porsche 911 in testa) erano<br />
molto superiori all’intera TT, e facevano sembrare il malvagio<br />
e oscuro Dart Fener di Guerre Stellari un damerino in abiti<br />
sgargianti. La TT era una faccenda di tutt’altra pasta, e il<br />
merito va assegnato a Romulus Rost.<br />
Fu fatto un gran lavoro, e non è solo scena: le staffe<br />
d’alluminio collocate su entrambi i lati del tunnel della<br />
trasmissione potrebbero essere state apposte per elevare il<br />
tono generale di una zona che la maggioranza dei costruttori<br />
si ostina ad addobbare con economiche plastiche dure, ma in<br />
realtà collegano la plancia al pianale in maniera da migliorare<br />
la rigidità torsionale e facendo della TT un’auto più pungente.<br />
Il tema tondeggiante ricorre un po’ dappertutto e<br />
riecheggia l’emblematico tappo del serbatoio con viti a<br />
serraggio tramite chiave a brugola, che da solo evoca la<br />
carrozzeria argentata sulle Auto Union da competizione.<br />
Ad uno sguardo ravvicinato si può notare che ogni<br />
circoletto di fissaggio sulla scocca ha di fatto otto false<br />
dentellature in stile bulloni da gara. Per la struttura telaistica<br />
il DNA in comune con A3, Golf, Maggiolino e Octavia è stato<br />
argutamente cancellato. “Malgrado la TT venga dotata<br />
dell’hardware usato sulla A3 ovunque questo abbia un senso<br />
effettivo, è essenziale conservare degli interni peculiari”<br />
raccontava il progettista capo Peter Schreyer alla vigilia della<br />
produzione seriale. “Ecco perché la plancia di questi modelli<br />
è unica nel suo genere.<br />
Un’identica politica verrà attuata per i materiali inerenti<br />
agli allestimenti della selleria o del cruscotto”. Tutte le TT<br />
saranno proposte con strati di copertura in pelle, ma le<br />
declinazioni più ricercate avranno un Authentic Trim Pack<br />
che dovrebbe utilizzare lo stesso soffice materiale dei guanti<br />
da baseball americani.<br />
Fino all’ultimo giorno, l’Audi ha coltivato il timore che<br />
questa opzione in marrone scuro sarebbe risultata troppo<br />
dispendiosa per la messa in produzione, ma un cambio di<br />
fornitore potrebbe significare un ritorno realistico al look<br />
esibito per la prima volta sulle TT Roadster concept al motor<br />
show di Tokyo del 1995.<br />
Che l’abitacolo della terza serie faccia apparire ordinario e<br />
sbozzato quello della prima generazione è indicativo di<br />
quanto si siano evoluti gli interni della TT. Ma alla pari<br />
dell’estetica esteriore, il comparto passeggeri era diverso da<br />
qualunque altro in commercio in quei giorni, e avrebbe<br />
piazzato l’asticella molto in alto per tutti i discendenti che<br />
sarebbero seguiti. 4<br />
Un prodigioso uso<br />
della lucentezza<br />
metallica e un<br />
amore travolgente<br />
per le rotondità<br />
hanno contribuito a<br />
trasferire il carattere<br />
esteriore della TT<br />
all’interno<br />
dell’abitacolo<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 45
cover story<br />
Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />
perché<br />
con due motori è<br />
veloce (e feroce)<br />
come una Veyron<br />
l’Audi TT non verrà mai presa sul serio<br />
quanto una 911: il suo cuore pulsante non batte nel<br />
vano posteriore, ma nel cofano. Gli artisti del tuning<br />
della MTM hanno deciso di porre rimedio a questa<br />
pecca inserendo il motore nel retro. Solo che hanno<br />
lasciato pure l’altro, sotto il cofano anteriore.<br />
Suonerà strambo, ma anche la VW Motorsport ha<br />
una qualche dimestichezza con questa formula: a<br />
metà anni ’80 forgiò un paio di prototipi della<br />
Scirocco a due motori. È uno sforzo ingegneristico<br />
immenso, perciò è difficile comprendere se essere<br />
impressionati o inquietati nell’apprendere che la<br />
MTM ci ha messo solamente 50 ore per dare forma<br />
alla TT Bimoto. I numeri più bassi dei due 1.800<br />
turbo si aggirano sui 370 cv cadauno, ma possono<br />
essere aumentati fino a 500, per un totale<br />
spaventa-Veyron di 1.000 cv. La Bimoto ha toccato<br />
i 373 km/h sulla pista di prova di Nardò, mentre la<br />
squadra aveva messo in preventivo di arrivare a<br />
400 km/h<br />
La TT Bimoto<br />
elargiva almeno<br />
740 cv. E c’era<br />
chi pensava che<br />
la prima serie<br />
priva di spoiler<br />
fosse il terrore<br />
dei sette mari<br />
Perché<br />
le pagine di CAR<br />
ne erano piene<br />
Le abbiamo toccate con mano, dalla prova esclusiva<br />
delle concept affidata al nostro Georg, ai Mega<br />
Test della seconda serie<br />
Settembre 1998 (UK)<br />
“Ti accosti alla macchina, ci sali su, fai scorrere gli occhi tutt’intorno e capisci<br />
che ne vuoi una senza mezzi termini. È una macchina che ti manda<br />
al manicomio”<br />
perché<br />
ha fatto sudare sette camicie<br />
al grande Tom Cruise<br />
I produttori di Mission Impossible 2, non fecero nulla per sfatare<br />
l’immagine della TT come macchina destinata alle donne. Infatti ci<br />
sbatterono dietro il volante la bella Thandie Newton nella scena<br />
dell’inseguimento a Tom Cruise nella sua 911 Cabrio. La TT Roadster era<br />
ancora un affare segreto quando iniziarono le riprese del film nel 1998. Solo<br />
quattro prototipi ne erano stati costruiti, uno dei quali comparve nel finale<br />
mozzafiato. Fu il più importante ruolo cinematografico di una TT, ma l’Audi ha<br />
avuto anche un buon successo nei film d’animazione, comparendo in<br />
<strong>Car</strong>s 2 e in I Griffin.<br />
Settembre 1999 (UK)<br />
“La Roadster da 228 cv è l’auto perfetta per tutte le stagioni dell’anno.<br />
Batte persino la 911 <strong>Car</strong>rera 4 Cabriolet, che è il 130% più costosa, ma<br />
forse solo il 30% più prestazionale”<br />
46<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
Aprile 1996 (UK)<br />
“In qualità di vetture da esposizione sono speciali, ma in qualità di auto di serie<br />
hanno del miracoloso. L’ Audi intende fabbricare 20.000 Coupé e 10.000 Roadster<br />
all’anno. Se le cose prenderanno la piega giusta, dovranno costruirne molte di più”<br />
Ottobre 1998 (vs SLK & GTV) (UK)<br />
“Il modello nuovo ha le armi giuste in tutti i settori più importanti. La qualità<br />
è insuperabile, il design è un riferimento universale, la manegevolezza e la<br />
tenuta di strada fanno impallidire la concorrenza”.<br />
Perché<br />
il motore cinque<br />
cilindri è il legame con<br />
le vecchie glorie del<br />
Campionato Rally<br />
Pochi mesi fa, l’Audi ha fatto sì che si realizzasse un vecchio sogno:<br />
sedermi nell’Audi Quattro del Gruppo B valevole per il titolo rally<br />
mentre il campione del mondo del 1984 Stig Blomqvist mi conduceva<br />
a spron battuto in una fredda foresta svedese.<br />
La macchina emetteva il suo sibilo e picchiava instancabile, ma<br />
quando ripenso alle immagini di quell’abitacolo, la memoria si<br />
condensa nella visione di Blomqvist che stronca sul nascere il<br />
sottosterzo della Quattro spremendo il pedale del freno col suo piede<br />
sinistro e affondando il destro nell’acceleratore.<br />
Inizialmente non succede niente, poi il turbo fa irruzione e la Quattro<br />
improvvisamente scatta in sovraterzo, il cinque cilindri scuote l’aria col<br />
suo rimbombo fragoroso e la valvola di scarico dei gas fischia senza<br />
tregua. La TT d’inizio produzione aveva quattro o sei cilindri, la seconda<br />
generazione invece ci ha portato in dote la RS dallo spirito a lungo<br />
perduto dell’Audi campione di rally. Può darsi che non ci siano fattori in<br />
comune, ma non è escluso che il turbo a cinque pistoni trovi la sua<br />
eredità risalendo indietro fino agli anni ’80. Ha pure un bel suono.<br />
I suoi 335 cv, 450 Nm e la sua trazione integrale, sono la cosa la più<br />
vicina e disponibile con cui imitare le gesta di Blomqvist.<br />
Gennaio 2007 (vs 335i & 350Z)<br />
“Assertiva, compatta e meno tozza di prima, ma chiaramente una TT. È in ogni<br />
centimetro la sorella minore della nuova supersportiva R8”<br />
Perché<br />
una ha conquistato il<br />
Pikes Peak senza pilota<br />
Quando il Gruppo B di rally fu cancellato e l’Audi si tirò fuori dal Campionato<br />
Mondiale, Walter Röhrl si mise alla guida di un’auto modificata del Gruppo B su per<br />
i 19 chilometri di scalata del Pikes Peak in Colorado stabilendo il record mondiale<br />
di 10 minuti e 47 secondi. Nel 2010 l’Audi è ritornata sul Pikes Peak, questa volta<br />
senza pilota, per dar prova delle capacità dei suoi sistemi di guida automatica.<br />
L’Audi optò per la TTS poiché l’acceleratore a gestione elettronica, il controllo<br />
automatico della distanza di sicurezza e la trasmissione DSG di cui la vettura era<br />
fornita, erano funzioni facilmente coordinabili via computer. Furono usati sensori di<br />
velocità sulle ruote, un accelerometro e un giroscopio. Nel baule erano collocati due<br />
computer. La TTS raggiunse la cima posta a 4.298 metri d’altitudine in 27 minuti.<br />
Un elicottero che stava filmando l’esibizione cadde nei pressi della sommità della<br />
montagna provocando il ferimento delle persone a bordo.4<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 47
perché<br />
si può acquistare una prima<br />
serie coupé a 3.500 Euro<br />
La TT primigenia non è soltanto un mostruoso affare dell’usato, è soprattutto un classico del futuro su cui puntare<br />
Incredibile da dire, ma l’originale Audi TT, l’icona<br />
stilistica del 20° secolo, può essere vostra per una somma<br />
di 3.500 Euro. E non è una cifra da fondo del barile,<br />
negoziando sul contante, ma se riuscirete a trovare l’accordo<br />
entrerete in possesso di una macchina solida con un<br />
chilometraggio sotto la media del ciclo di vita di una versione<br />
prima serie. Noi abbiamo scoperto un esemplare del 2002 con<br />
180 cv e 116.000 chilometri al prezzo appunto di 3.500 Euro,<br />
e un’alternativa da 224 cv con 250.000 chilometri per appena<br />
400 Euro in più.<br />
La TT sbarcò sul mercato nel 1998 come una Coupé 2+2 e<br />
la Roadster due posti seguì l’anno dopo. La buona notizia è<br />
che la TT fu ideata fin dall’avvio del progetto come una<br />
convertibile, quindi la perdita del tettuccio non ebbe alcun<br />
impatto sulla rigidità strutturale che avrebbe potuto<br />
minacciarla. La cattiva è che era ancora decisamente incline<br />
ai pronunciati ondeggiamneti.<br />
Fin dal lancio ufficiale, furono disponibili modelli a<br />
trazione anteriore da 150 cv tirati da motori 1.800 turbo.<br />
Il V6 3.2 litri aspirato arrivò nel 2013 con la Quattro e con la<br />
novità del cambio a doppia frizione Audi come accessorio.<br />
Il V6 produceva 250 cv e 320 Nm, nonché un suono divino<br />
durante i 5,7 secondi di accelerazione furibonda. Si pagano<br />
meno di 4.200 Euro per vetture con percorrenze sopra i<br />
160.000 chilometri, ma si va oltre i 5.500 per quelle più<br />
accattivanti attorno ai 100.000 chilometri con la certificazione<br />
completa dei controlli di manutenzione e i pochi passaggi di<br />
proprietà. Se dovessimo scegliere, però, ci indirizzeremmo<br />
senza tentennare sulla Quattro Sport, che è capace di<br />
esprimere più potenza, meno pesantezza e handling più<br />
pronto. Oggigiorno, questa carrellata di macchine è<br />
fortemente ambita, pur essendoci in generale una discreta<br />
accessibilità all’offerta. I tetti neri a contrasto sono l’indizio da<br />
identificare (tranne che sulle vetture nere!) e si vendono<br />
normalmente tra gli 8.000 e gli 11.000 Euro con 65-130.000<br />
chilometri sul groppone e una esauriente documentazione<br />
sulle condizioni d’esercizio.<br />
Non permettete che la scarsità di sedili vi distolga da una<br />
Sport. L’impostazione 2+2 è ingannevole, i posti posteriori<br />
sono sfruttabili davvero soltanto da un paio di marmocchietti<br />
addormentati. Addirittura un avviso esposto sull’interno dei<br />
montanti ammonisce chiunque sia più alto di 1,30 metri di<br />
stare alla larga dal vano retrostante per il pericolo di essere<br />
decapitati.<br />
Le TT sono robuste, affidabili e relativamente economiche<br />
da gestire. Prendetene una e vi riempirete gli occhi anche<br />
con un classico del futuro. A noi serviteci<br />
una Sport, grazie.<br />
Le Coupé<br />
partono al di<br />
sotto dei 3.000<br />
Euro, le<br />
Roadster non<br />
toccano i 4.000<br />
I 1.800 turbo o i V6<br />
da 3.2 litri vivono qui<br />
sotto<br />
48<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
cover story<br />
Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />
produzione<br />
1998-2006<br />
DATI TECNICI<br />
1.8 4 cilindri turbo, 240<br />
cv, 320 Nm, cambio<br />
manuale a 6 rapporti,<br />
trazione integrale,<br />
0-100 in 5,9 secondi,<br />
250 km/h, 12,7 km/l<br />
CONTROLLI DA<br />
EFFETTUARE<br />
Verificare che tutti gli<br />
indicatori e gli schermi<br />
digitali inseriti nel quadro<br />
strumenti a forma di cialda<br />
funzionino correttamente.<br />
Nella prima serie erano<br />
famosi per incorrere in<br />
frequenti guasti.<br />
La cinghia di<br />
ditribuzione richiede<br />
la sostituzione ogni<br />
120.000 chilometri o<br />
dopo cinque anni. I<br />
modelli 3.2 litri con<br />
Da sapere<br />
V6 usano la catena di<br />
distribuzione.<br />
Fate attenzione ai<br />
rumori sordi del telaio.<br />
I cuscinetti della barra<br />
antirollio sono soggetti a<br />
forte logoramento, e da<br />
qui il frastuono udibile<br />
nell’abitacolo.<br />
Verificate che l’olio<br />
della trasmissione<br />
per le quattro ruote<br />
motrici sia stato<br />
cambiato ogni 65.000<br />
chilometri sulle<br />
versioni Quattro.<br />
Le prime TT della<br />
produzione iniziale<br />
avevano un programma<br />
di manutenzione annuale,<br />
i modelli successivi<br />
al 2000 passarono a<br />
programmi di lunga<br />
durata, con interventi di<br />
controllo ogni due anni o<br />
30.000 chilometri.<br />
Verificate eventuali<br />
impuntamenti<br />
durante i cambi<br />
marcia sulle auto<br />
dotate del doppia<br />
frizione. I sistemi<br />
di controllo a volte<br />
potrebbero andare<br />
incontro a guasti.<br />
ALLESTIMENTO<br />
SPECIALE<br />
Cuciture da baseball<br />
sulle coperture in pelle?<br />
È il bellissimo Authentic<br />
Trim Pack.<br />
VETTURA<br />
TROVATA<br />
Una TT coupé<br />
del 2005, 72.000<br />
chilometri, argento,<br />
certificato di<br />
manutenzione, due<br />
proprietari, 9.000<br />
Euro.<br />
…oppure provate queste<br />
1.8T A TRAZIONE ANTERIORE<br />
Le TT a trazione anteriore furono disponibili in Europa dal loro lancio<br />
iniziale. Il motore aveva 48 cv ma l'arrivo della variante Quattro l'ha<br />
messa in ombra praticamente da subito<br />
da euro<br />
9.000<br />
euro<br />
3.500<br />
I modelli originari<br />
dovrebbero essere<br />
attrezzati con un piccolo<br />
spoiler abbarbicato sul<br />
posteriore<br />
1.8T QUATTRO<br />
La 225 contava su un intenso lavoro di limatura sul motore contrariamente ai<br />
modelli da 180 cv e non solo sul potenziamento del turbo. Lo scatto 0-100<br />
scese verticosamente da 7,6 a 6,4 secondi. Può essere disponibile a circa<br />
6.000 Euro, ma gli esemplari di buona qualità partono da 9.000<br />
da euro<br />
10.000<br />
3.2 V6 DSG ROADSTER<br />
La spesa più onerosa che possiate fare è per una top di gamma, che<br />
aveva un V6 da 3.2 litri con 250 cv, 400 Nm di coppia e un cambio<br />
a doppia frizione di serie. Non irreprensibile nella guida, ma uno<br />
spettacolo da divertimento estivo. La capote in tela, tra l’altro, lascia<br />
inebriarsi nella sonorità fantastica del motore. Da 10.000 Euro 4<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 49
PERCHé<br />
Una TT di seconda generazione<br />
si trova a 14.000 Euro<br />
La TT seconda serie è un campo minato. Ma le gemme che offre meritano di essere prese e portate via!<br />
avrà forse preso ispirazione direttamente dalla prima<br />
generazione per creare la terza della TT, ma la seconda serie<br />
L'Audi<br />
di Walter de Silva fa ancora girare la testa, e siccome i relativi<br />
modelli non hanno più di otto anni di vita, costituiscono la scelta<br />
migliore per i tipi indaffarati che hanno bisogno di un mezzo di<br />
trasporto quotidiano affidabile e sicuro. La TT di seconda<br />
generazione offere una grande varietà di scelte. Infatti, accanto<br />
alle ormai familiari coupé e roadster, alla trazione a due o quattro<br />
ruote motrici, alle trasmissioni manuali o a doppia frizione e al V6<br />
benzina da 3.2 litri, era possibile optare anche un TDI quattro<br />
cilindri, i nuovi motori 1.800 e 2.000 turbo 16v e in più la TTS<br />
quattro cilindri ad alte prestazioni con varianti RS a cinque<br />
pistoni.<br />
Oggi, le serie due davvero economiche partono da 10.000<br />
Euro, però questa somma vi fa entrare in contatto con<br />
macchine da oltre 160.000 chilometri, una storia passata<br />
piuttosto negativa e un intero inverno di riparazioni. Alzate la<br />
posta a 13.000 e potrete trovare qualche buon affare, compreso<br />
un insospettabile numero di modelli Quattro V6 3.2 litri con<br />
meno di 130.000 chilometri sulle ruote.<br />
Il 3.2 è un motore vellutato con una coinvolgente colonna<br />
sonora e sussulti di belle prestazioni, nondimeno non è la<br />
migliore TT. Il sistema Quattro su base Haldex ha caricato la<br />
vettura di 150 kg smussandone l’agilità e facendola sentire<br />
intorpidita. Il canonico cambio doppia frizione S-tronic pesava<br />
più del manuale e deficitava della purezza di comportamento<br />
dello svelto sei marce. Considerando anche che il 3.2 riportava<br />
un consumo di 11,5 km/l, potete cominciare a capire perché<br />
non è al comando delle versioni più ambite in commercio.<br />
Se le percorrenze e le emissioni sono veramente in cima alla<br />
vostra lista delle priorità, il 2.0 litri TDI da 22,7 km/l e 139g/km<br />
potrebbe interessarvi. Ma per quanto ci riguarda, la TT<br />
migliore è una 2.000 turbo, un po’ più vecchiotta, ma con<br />
cambio manuale e trazione anteriore. Questo modello ha<br />
un’agilità e un’esuberanza che il 3.2 si può solo sognare, innesti<br />
di marcia lisci, una succosa vivacità in tutti i regimi motore e<br />
una musicalità più muscolare del vecchio 1.800 della prima<br />
generazione. I 18,2 km/l e i 154g/km di emissioni indicano<br />
inoltre una sostanziosa economicità di gestione. C’è tutto ciò<br />
che fa della Golf GTI 6 una grande auto, solo che è racchiuso<br />
in un design più accattivante. Se cercate delle vere ragioni di<br />
vanto, la TT RS da 340 cv e 450 Nm potrebbe valere<br />
un’occhiatina, ma dovrete sciogliere i cordoni della borsa.<br />
Il turbo cinque cilindri ha una voce incantevole ed è molto più<br />
vulcanico del 2.0 litri turbo, però la TT RS non è per niente più<br />
vitale, essenzialmente perché il sistema a trazione integrale<br />
distribuisce la performance con la preponderante ingerenza<br />
del sottosterzo. Giornalisti specializzati in vena di battute,<br />
spesso dicono che le versioni a basso prezzo sono “il picco di<br />
gamma”. In questo caso, per loro sfortuna,<br />
l’affermazione è vera.<br />
Una miscela di materiali<br />
con parti in alluminio<br />
alleggeriscono la serie<br />
due di 90 kg rispetto alla<br />
prima<br />
Le TT a trazione<br />
anteriore sono più<br />
leggere, più<br />
economiche e più agili<br />
50<br />
CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>
cover story<br />
Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />
produzione<br />
2006-<strong>2014</strong><br />
DATI TECNICI<br />
2.0 4 cilindri turbo, 211<br />
cv, 350 Nm, cambio<br />
manuale a 6 marce,<br />
trazione anteriore,<br />
0-100 in 6,2 secondi,<br />
245 km/h, 15,2 km/l<br />
CONTROLLI DA<br />
EFFETTUARE<br />
Guasti possibili ai<br />
comandi degli alzacristalli<br />
elettrici, scricchiolii e<br />
grattate sono segnali<br />
premonitori. 500 Euro a<br />
finestrino il costo per la<br />
riparazione.<br />
I modelli TDI possono<br />
soffrire di valvole<br />
turbo difettose,<br />
che nel caso<br />
vengono portate a<br />
funzionamento ridotto<br />
per salvaguardia.<br />
Lo spoiler posteriore a<br />
regolazione automatica<br />
Da sapere<br />
potrebbe bloccarsi, ma<br />
è facile da aggiustare,<br />
secondo i carrozzieri.<br />
Tutte le TT seconda serie<br />
hanno un programma di<br />
manutenzione a lunga<br />
gittata improntato ai due<br />
anni o 35.000 chilometri.<br />
Verificate le spie<br />
motore se si presenta<br />
un calo di spinta nei<br />
modelli turbo.<br />
CONTROLLO<br />
EFFETTUATO<br />
Il 2.000 TFSI ha una<br />
trazione migliore del V6<br />
3.2<br />
VETTURA<br />
TROVATA<br />
2000 TFSI del 2008,<br />
nera, rivestimenti<br />
parziali in pelle, un<br />
solo proprietar©io,<br />
120.000 chilometri,<br />
certificato di<br />
manutenzione,<br />
ultimo controllo 1.500<br />
chilometri fa<br />
…oppure provate queste<br />
TT RS<br />
Si trova a partire da 31.000 Euro, la TT RS fu lanciata nel 2009 e resta<br />
la più potente tra tutte le TT con i suoi 340 cv e 450 Nm. Il motore turbo<br />
cinque cilindri riporta in vita lo spirito glorioso dell’Audi Quattro nei rally<br />
degli anni ’80, e anche un po’ del suo immancable sottosterzo<br />
euro<br />
15.000<br />
euro<br />
31.000<br />
L’alettone ad alzata<br />
regolabile potrebbe<br />
bloccarsi, ma è<br />
facile da riparare<br />
2.0 TDI<br />
Uscita nel 2008 per accontentare i fanatici del risparmio che volevano<br />
comunque darsi un’aura di sportività, la TDI fu la prima TT ad essere<br />
proposta con un turbodiesel. I suoi numeri tecnici sono 170 cv, 350 Nm,<br />
19 km/l e 139 g/km e trazione integrale permanente. A 15.000 Euro<br />
euro<br />
13.000<br />
3.2 v6 roadster<br />
La 2.000 è sicuramente più euforica, ma se volete un soffio di lusso e<br />
una bella abbronzatura, è questa la vostra auto. Il risparmio di carburante<br />
sul V6 abbinato al doppia frizione non è tanto male, ma il consumo è di 9<br />
km/l. Cercatene una per 13.000 Euro4<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 51
Perché<br />
adesso è una<br />
52<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
La nuova Audi TT a nudo<br />
vera auto sportiva<br />
La prima fu scioccante, la seconda è stata un passo indietro. Ma grazie<br />
a design, tecnologia ed un abitacolo completamente hi-tech,<br />
la terza TT è finalmente quella giusta<br />
Testo: Ben Barry I Foto: Greg Pajo<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 53
POTRÀ LA TERZA GENERAZIONE<br />
della Audi TT finalmente essere all'altezza<br />
di quello che il suo look da piccola Porsche<br />
911 ha sempre promesso, ma che poi<br />
dinamicamente non ha mai mantenuto?<br />
A qualche mese dal suo esordio, mentre il<br />
responsabile dello sviluppo tecnico Oscar Da Silva Martins<br />
ci illustra uno spaccato del monoscocca, ci sembra una<br />
possibilità più che allettante. Con un intelligente mix di<br />
alluminio ed acciaio, il peso a secco della nuova TT sarà non<br />
solo 140 kg inferiore rispetto all'iconico primo modello del<br />
1998, ma anche 50 kg in meno di quello che l’ha preceduta,<br />
anch'esso in acciaio e alluminio, nonostante<br />
l'equipaggiamento extra che migliora sicurezza e comfort.<br />
“Siamo sicuri che il modello 2.0 litri TFSI a trazione<br />
anteriore e cambio manuale sarà il top della gamma” afferma<br />
Da Silva Martins. La rigidità torsionale sale del 25% rispetto<br />
al secondo modello, il baricentro scende di 10 mm e il<br />
sistema Quattro è stato rivisto, scartando il pigro<br />
accumulatore di pressione per una pompa elettrica che<br />
migliora la prontezza del sistema opzionale alle quattro ruote<br />
motrici. Chiaramente qui parliamo più di uova che di galline,<br />
visto che siamo ancora lontani dal nostro primo, cruciale test<br />
drive, ma restano comunque dei dati importanti che non<br />
possono che rendere la TT un'auto più precisa, rigida e<br />
reattiva da guidare.<br />
Essendo basata sul nuovo pianale modulare MQB del Gruppo<br />
VW, la TT resta il Flavio Briatore del mondo delle coupé,<br />
l'outsider di successo pur essendo partito da umili origini.<br />
Eppure enfatizzare troppo il luogo comune che la accusa di<br />
essere una semplice Volkswagen-Golf-dall'abito-sgargiante –<br />
e che magari era vero per la prima TT – è fuorviante, e<br />
sopratutto è un'ingiustizia nei confronti degli ingegneri Audi.<br />
Perciò, se la parte frontale della TT è basata sul MQB,<br />
i punti di attacco delle sospensioni sono modificati vista la<br />
carreggiata più larga. Al posteriore, i supporti longitudinali e<br />
relativi perni delle sospensioni del pianale MQB restano<br />
invariati, ma tutto il resto è fatto su misura, incluso il fondo<br />
del bagagliaio, che, diversamente da tutti gli altri modelli<br />
basati sul MQB, ospita la batteria; con i suoi 2.505 mm,<br />
l'interasse della TT è più lungo di 37 mm rispetto a prima<br />
– anche se la lunghezza totale varia di poco toccando i 4.180<br />
mm – ma è anche qualcosa come 132 mm più corta della<br />
Golf. Non stiamo quindi parlando di una Golf che indossa<br />
un abito vistoso.<br />
Marko Weigel, project manager della carrozzeria e degli<br />
interni, ci spiega che il monoscocca è formato da un mix di<br />
acciaio sagomato a caldo (17%), pannelli in alluminio (15%,<br />
inclusi tetto e portelloni), profili in alluminio estruso (6%) e<br />
getti di alluminio (6%), tutto il resto è stato prodotto in<br />
acciaio lavorato a freddo. La TT si fa beffe anche dell’attuale<br />
Porsche 911 col suo ibrido alluminio/acciaio; i montanti<br />
anteriori della 911, ad esempio, sono in acciaio rinforzato per<br />
assicurare la giusta rigidità; quelli della TT invece sono in<br />
alluminio, per ridurne il peso e mantenerlo più concentrato<br />
e più vicino a terra, per migliorare la maneggevolezza senza<br />
Bisogna veramente dar<br />
credito agli ingegneri Audi<br />
per essersi impegnati tanto.<br />
avrebbero potuto<br />
tranquillamente mettersi in<br />
malattia e ciò non avrebbe<br />
influenzato le vendite<br />
54<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
La nuova Audi TT a nudo<br />
Il tappo del serbatoio in<br />
stile aeronautico con i bulloni<br />
a brugola in vista, resta un<br />
tratto distintivo<br />
la TTS avrà 310cv, eppure fa<br />
ben 14,2 km/l<br />
compromettere la sicurezza.<br />
Se da una parte il peso della TT è calato, la potenza è<br />
aumentata. La gamma dei motori quattro cilindri, con il<br />
cambio a sei rapporti o manuale o automatico a doppia<br />
frizione, saranno in media del 14% più potenti dei<br />
predecessori. Il motore di base TFSI 2.0 litri erogherà 230 cv,<br />
370 Nm, consumando 14,9 km/l e 158g/km, mentre il top di<br />
gamma TTS raggiungerà i 310 cv, 380 Nm, consumando 14,2<br />
km/l e 164g/km! Il 2.0 TDI – che precedentemente ha<br />
rappresentato un sesto di tutte le vendite di TT – avrà 183 cv<br />
e 380 Nm, bevendo appenda 23,7 litri di gasolio ogni 100<br />
chilometri e sarà il top della classe con i suoi 110g/km.<br />
Di serie c'è lo sterzo progressivo, che regola i rapporti di<br />
velocità del volante, mentre, opzionali su tutti gli altri modelli<br />
ma di serie sulla TTS, ci sono anche le sospensioni a controllo<br />
magnetoreologico, che assicurano l'obbedienza degli<br />
pneumatici – che da 17 arriveranno a 20 pollici -<br />
mantenendoli incollati all'asfalto, cosa che i vecchi modelli<br />
spesso non facevano a dovere. Il controllo di stabilità ora<br />
funge anche da sistema di vettorizzazione della coppia,<br />
distribuendola dalla ruota interna a quella esterna, per curve<br />
più incisive. Il tecnico del telaio, Micheal Bar, parla anche<br />
di “drifting” per i modelli Quattro.<br />
Bisogna veramente dar merito agli ingegneri Audi per<br />
essersi impegnati tanto. Avrebbero potuto tranquillamente<br />
mettersi in malattia e ciò non avrebbe comportato quasi<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 55
cover story<br />
La nuova Audi TT a nudo<br />
nessuna differenza nelle vendite: il design inconfondibile è il<br />
cuore della TT fin dal concept del 1995. Sebbene questo terzo<br />
modello sembri combinare la giocosità geometrica del primo<br />
con la definizione muscolare del secondo, è la prima<br />
generazione quella a cui lo sviluppatore Dany Garand fa<br />
continui riferimenti.<br />
“Il capostipite aveva un linguaggio del design senza<br />
compromessi” afferma Garand. “Il secondo è stato più<br />
generico, conformandosi col resto della gamma. La nuova TT<br />
avrà una sua architettura personalissima, che la definirà<br />
come un'auto sportiva a modo suo”.<br />
Garand ci illustra i classici elementi di stile della TT, come<br />
gli intagli sul cofano, i passaruota ben definiti, le solide forme<br />
geometriche e il tappo del serbatoio in stile aeronautico con i<br />
bulloni a brugola a vista. Ci spiega anche che la TT deve<br />
spostare l'equilibrio del suo tipico rapporto di un terzo<br />
abitacolo/due terzi carrozzeria un po' più verso quest'ultima.<br />
La linea in fondo all'abitacolo della seconda generazione è<br />
citata come ulteriore esempio di come questa ha deviato<br />
dalla purezza dell'originale. “La prima generazione era dritta<br />
e parallela al terreno.” dice. “La seconda vira verso l'alto, un<br />
look più generico. La nuova TT ritornerà alla linea orizzontale<br />
della prima”. Il tetto era un'altra differenza chiave: il tettuccio<br />
del primo era letteralmente saldato in cima alla carrozzeria,<br />
con l'articolazione netta fra i due come richiamo alle<br />
geometrie dei passaruota. La carrozzeria della seconda era<br />
un pezzo unico, col tetto che scorreva scivolando giù verso le<br />
fiancate inferiori. Questa è una combinazione delle due: il<br />
tetto e la carrozzeria sono un pezzo unico, ma ci sarà un<br />
bordo netto proprio sotto ai vetri, imitando l'originale.<br />
Comunque, al posto della silhouette simmetrica del primo<br />
modello con il suo muso e il posteriore tondeggiante, il<br />
frontale del terzo è più aggressivo – come il secondo... - per<br />
creare quell'aspetto affamato, pronto-ad-attaccare-gli-altrimezzi-in-strada<br />
che è tanto popolare oggigiorno.<br />
“Abbiamo mantenuto la geometria – la sensazione dei<br />
passaruota appesi alla carrozzeria, per esempio – ma non la<br />
simmetria” aggiunge. “Volevamo innalzare la TT ad auto<br />
sportiva vera e propria, con più velocità e tensione”.<br />
Garand fa inoltre una distinzione fra l'estetica<br />
evoluzionistica e gli interni rivoluzionari. I sedili sportivi<br />
opzionali trasmettono una sensazione di velocità e<br />
leggerezza, e non appena ci sediamo ci rendiamo veramente<br />
conto di quanto siamo sostenuti e quanto si è vicini a terra<br />
– 30 mm più di una Golf. Le classiche bocchette “a<br />
propulsore jet” dell'aria fanno il loro ritorno, ma i controlli del<br />
climatizzatore e del riscaldamento dei sedili sono integrati al<br />
I FARI<br />
I fari allo xenon sono di serie,<br />
con quelli a LED o Matrix<br />
LED opzionali. Quest'ultimi<br />
permettono di mantenere<br />
i fari al massimo, evitando<br />
di abbagliare gli altri autisti<br />
oscurando selettivamente<br />
alcune parti del fascio di<br />
luce. L'ingegnere Jurgen<br />
Wilhelmy ne sottolinea i<br />
benefici alla sicurezza: “il<br />
26% degli incidenti avviene<br />
di notte, anche se c'è<br />
tipicamente molto meno<br />
traffico”<br />
I MOTORI<br />
Saranno disponibili una<br />
coppia di 2.0 litri a benzina:<br />
uno per il modello base da<br />
230 cv e 370 Nm, l'altro per<br />
la TTS da 310 cv e 380 Nm.<br />
Ci sarà anche un TDI 2.0 litri<br />
da 183 cv e 380 Nm<br />
IL TELAIO<br />
Il Drive Select<br />
precedentemente regolava, tra<br />
le altre cose, le sospensioni,<br />
lo sterzo e le impostazioni<br />
della trasmissione, ma nei<br />
modelli Quattro potrà anche<br />
determinare quanta coppia<br />
fluisce alle ruote posteriori. Il<br />
tecnico Micheal Bar afferma<br />
che potrà driftare<br />
56<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Puoi scegliere fra fari<br />
abbaglianti, accecanti o<br />
in stile pioggia di<br />
meteoriti<br />
“Abbiamo mantenuto<br />
la geometria ma non<br />
la simmetria. Vogliamo<br />
innalzare la TT ad auto<br />
sportiva vera e propria”<br />
Il manuale da 6 rapporti<br />
sarà di serie, mentre il<br />
doppia frizione sarà<br />
optional, ma comunque a<br />
6 rapporti<br />
LA CURA DIMAGRANTE<br />
La rigidità torsionale aumenta<br />
del 25% rispetto al modello<br />
precedente, il baricentro scende<br />
di 10 mm ed il peso (per la 2.0<br />
a trazione anteriore e cambio<br />
manuale) cala a 1.230 kg –<br />
140 kg in meno della prima<br />
generazione, 50 kg più leggera<br />
della seconda<br />
LA CARROZZERIA<br />
La carrozzeria unisce l'acciaio<br />
lavorato a freddo ed a<br />
caldo, pannelli in alluminio,<br />
sezioni di alluminio estruso<br />
e getti in alluminio. Il tutto<br />
tenuto insieme da colla<br />
siliconica, 1.113 rivetti, 128<br />
viti autofilettanti, 199 punti<br />
di aggancio, 3.020 punti di<br />
saldatura e 4,9 m di cuciture<br />
saldate a laser<br />
IL SISTEMA<br />
QUATTRO<br />
Il sistema Quatto<br />
prende il posto del<br />
pigro accumulatore<br />
di pressione, con una<br />
pompa elettrica che<br />
fa salire la pressione<br />
idraulicamente e devia<br />
la coppia al posteriore.<br />
L'ECU analizza i<br />
comandi del guidatore e<br />
il coefficiente di frizione<br />
ogni 10 ms<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 57
Anche se il nome – abitacolo<br />
virtuale - ci suggerisce<br />
il contrario, lo vedremo<br />
veramente in produzione.<br />
Audi TTS<br />
Prezzo 50.000 Euro<br />
(stimato)<br />
In vendita Novembre<br />
Motore 4 cilindri 1.984<br />
cc 16v turbo, 310 cv @<br />
6.200 giri/min (stimato),<br />
380 Nm @ 1.800-<br />
5.700 giri/min<br />
Trasmissione Cambio<br />
a 6 rapporti a doppia<br />
frizione, trazione<br />
integrale<br />
Sospensioni Anteriori<br />
a montanti telescopici<br />
MacPherson; posteriori<br />
Multi-Link<br />
Prestazioni 4,7sec<br />
0-100 km/h, 250<br />
km/h, 14,2 m/l, 164 g/<br />
km<br />
Peso 1.380 kg<br />
(stimato)<br />
MENO CLICK<br />
L'Abitacolo Virtuale<br />
riduce i pulsanti da<br />
premere: scrivete Shell<br />
sul navigatore e vi<br />
suggerirà tutte le stazioni<br />
di rifornimento adeguate;<br />
le stazioni radio FM e DAB<br />
sono nello stesso menù,<br />
senza bisogno di cambiare<br />
modalità<br />
centro delle bocchette stesse, un intelligente e intuitivo<br />
trucco per ridurre il disordine. Il tema aeronautico è stato<br />
espanso fino alla parte superiore del cruscotto, che imita l'ala<br />
di un aeroplano; pur non cogliendo tale sottigliezza,<br />
comunque, ci trasmette una sensazione di leggerezza ed<br />
agilità. Lo stesso vale per il volante, con i suoi muscoli in<br />
risalto e l'alloggio dell'airbag che è del 40% più compatto –<br />
quello della prima generazione pare preso da un autobus, al<br />
confronto – e per i paddle del cambio, che sui modelli S-<br />
tronic si azionano più rapidamente e con maggiore precisione<br />
meccanica.<br />
Se la prima Audi TT sorprese il mondo dell'automobilismo<br />
per la similitudine estetica del concept col modello di<br />
produzione, è il sistema di infotainment che ruba la scena per<br />
la terza serie. Anche se il nome – abitacolo virtuale - ci<br />
suggerisce il contrario, lo vedremo veramente in produzione.<br />
Di fronte ad uno scenario di smartphone in continua<br />
evoluzione, è facile restare indifferenti a certi progressi, ma<br />
considerate questo: quando la TT di seconda generazione<br />
arrivò nel 2006, Audi ritenne ragionevole chiedere più soldi<br />
per un navigatore in cui delle freccette rosse si aggiravano in<br />
uno schermo grande quanto una buca delle lettere.<br />
L'Abitacolo Virtuale invece condensa le informazioni<br />
essenziali – km/h, giri/min, carburante, temperatura – con<br />
quelle di infotainment, come il navigatore e le funzioni<br />
multimediali, in uno schermo digitale TFT da 12,3 pollici con<br />
una risoluzione di 1.440 x 540 pixels. In modalità Classica il<br />
PIÙ INFORMAZIONI<br />
Lo sviluppatore<br />
dell'Abitacolo Virtuale<br />
Andre Ebner afferma<br />
che vent'anni fa ti ci<br />
volevano 1.000 cassette<br />
per conservare la stessa<br />
quantità di musica del<br />
disco fisso da 11GB della<br />
TT, mentre servirebbero<br />
2,5 tonnellate di carta per<br />
le mappe del navigatore<br />
satellitare<br />
tachimetro ed il contagiri sono prominenti, con la finestra<br />
della navigazione rimpicciolita e posizionata fra i due.<br />
Si possono comunque regolare le proporzioni, riducendo le<br />
dimensioni dei quadranti del km/h e del contagiri che<br />
restano comunque leggibili - ingrandendo la navigazione a<br />
livelli quasi cinematografici; nella TTS al top della gamma è<br />
anche disponibile un contagiri centrale in stile 911.<br />
Si possono scorrere le funzioni dell'Abitacolo Virtuale<br />
attraverso i comandi al volante o con un controller MMI<br />
vicino alla manopola del cambio, ed Audi ha fatto di tutto per<br />
renderlo più intuitivo dell'attuale generazione: si può girare<br />
il controller rotandolo in senso orario, e non antiorario, per<br />
zoomare il navigatore; ci vogliono meno tasti per passare da<br />
una funzione all'altra e basta un tono di voce normale per<br />
attivare i comandi vocali, invece di urlare come dei disperati<br />
in camicia di forza.<br />
È più intuitivo, sì, ma a volte ho trovato un po' di<br />
confusione nelle risposte ai comandi di uscita – diciamo che<br />
non tornava sempre indietro dove volevo – e la mancanza di<br />
uno schermo centrale sul cruscotto, se da una parte rende il<br />
design più pulito, dall'altra rende difficile per il passeggero<br />
l'inserimento di una destinazione al navigatore, a meno che<br />
non si sporga verso il pilota come se gli stesse copiando<br />
il compito in classe.<br />
Ciò nonostante, ci sono tutte le premesse per cui questo<br />
nuovo modello possa rivelarsi la migliore TT di sempre, e<br />
anche di molto. Il modo in cui ci si siede, le superfici che si<br />
toccano, le piccole cose che saltano all'occhio sia dentro che<br />
fuori, tutto questo non fa che rinforzare la sensazione che si<br />
sta guidando un'auto sportiva vera e propria.<br />
Tutto quello di cui abbiamo bisogno, adesso, è che gli<br />
ingegneri Audi ci dimostrino che si può veramente giudicare<br />
un libro dalla sua copertina.<br />
58<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
cover story<br />
La nuova Audi TT a nudo<br />
MOLTO PIÙ BELLO!<br />
Denominato Abitacolo Virtuale,<br />
il display digitale TFT da 12,3<br />
pollici della strumentazione<br />
combina i quadranti tradizionali<br />
con le funzioni di infotainment,<br />
come il navigatore ed il lettore<br />
musicale. L'autista è libero di<br />
gestirne le gerarchie come<br />
più gli aggrada<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 59
60<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Mega test<br />
La nuova Classe C contro le rivali<br />
Nuova Classe C:<br />
il battesimo<br />
del fuoco<br />
La nuova Mercedes promette di regalare il lusso della Classe S<br />
a tutti gli acquirenti delle flotte aziendali. Prima, però, dovrà vedersela<br />
con Audi, BMW, Lexus e Infiniti<br />
Testo: Anthony ffrench-Constant Foto: John Wycherley<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 61
Mega test<br />
La nuova Classe C contro le rivali<br />
‘I<br />
o<br />
stesse autovetture.<br />
sono un giovane dirigente.<br />
Nessun polsino di camicia è più lindo del<br />
mio. Ho una valigetta da viaggio e utilizzo<br />
l’auto dell’azienda”.<br />
Ci sono un’infinità di scelte per i parchi<br />
aziendali, ma se andiamo nello specifico, ci<br />
accorgeremo ben presto che la scelta dei<br />
manager, e delle aziende, ricade sempre sulle<br />
Un’incredibile sequela di Mercedes-Benz C220 Bluetec<br />
AMG Line senza motorizzazione AMG, BMW 320d M<br />
Sport senza motorizzazione M, Lexus IS300h F Sport<br />
senza motorizzazione a prestazioni sportive e Audi A5<br />
Sportback 2.0 TDI, fanno parte di una carovana allietata<br />
anche da una innocente Infiniti Q50 2.2D con cambio<br />
automatico in versione Premium.<br />
Nonostante sia un po’ avanti negli anni, l’Audi è<br />
ancora una bella macchina. Non è slanciata come la A7,<br />
ma l’andamento elegante e sinuoso che corre lungo tutto<br />
il profilo superiore rispetto alle maniglie delle portiere è<br />
secondo solamente a quello della Maserati Khamsin,<br />
nella mia personale valutazione delle linee estetiche<br />
flessuose.<br />
Grazie al cielo, è ritornata la moda della BMW.<br />
A dispetto delle norme sulla sicurezza dei pedoni, che<br />
costringono a disegnare cofani motore sempre più<br />
rialzati, il muso è affilato e davvero signorile, con una<br />
profondità tridimensionale sulla griglia a doppio rene. I<br />
fianchi fortunatamente liberi da sovrabbondanti dettagli<br />
metallici, e il retro semplicemente in stile BMW, rendono<br />
il tutto apprezzabilssimo.<br />
Rifinita in un bianco stucchevole, la nostra Lexus mi<br />
colpisce come il gioiellino più pregiato della gang, anche<br />
se il frontale si stende un po’ troppo duramente. Le luci<br />
diurne dalla forma acuminata, separate dal complesso<br />
ammasso principale dei fari anteriori, sono<br />
meravigliose, però non vado pazzo per la calandra.<br />
Una chiara dedica per coloro che vorrebbero<br />
viaggiare in prima classe, ma che sono immobilizzati in<br />
economy per ragioni fiscali, la nuova Mercedes sembra<br />
una Classe S dimenticata in ammollo in lavatrice troppo<br />
a lungo.<br />
Ognuna di queste vetture andrebbe a riempire lo<br />
stesso volume, ma la Classe C pare abbia qualcosina più<br />
delle altre, in particolare al posteriore.<br />
L’interno della Infiniti è caratterizzato dal solito zelo<br />
per il dettaglio curato. Il tunnel centrale ostenta due<br />
schermi tattili. Quello inferiore è il più appariscente e il<br />
più sensibile che io ricordi di aver mai manipolato,<br />
mentre quello superiore è graziosamente<br />
anticonformista al confronto. Una simile disposizione<br />
minaccia di mandare in confusione, posso solo supporre<br />
che i progettisti abbiano voluto marcare il territorio alla<br />
maniera di un maschio alfa in un branco di lupi. La<br />
buona posizione di guida è deturpata da una cresta che<br />
corre dalla base dello schienale, fonte di costante<br />
irritazione, tipo una fastidiosa cucitura dentro le<br />
mutande.<br />
62<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Ogni aspetto della<br />
nuova Mercedes fa<br />
pensare ad una<br />
Classe S<br />
dimenticata in<br />
ammollo in lavatrice<br />
troppo a lungo<br />
Errore sotto copertura numero 4:<br />
raggrupparsi<br />
La Mercedes ha<br />
ricopiato la Serie 3<br />
per l’atmosfera degli<br />
interni, ma perde<br />
sulle serpentine<br />
delle strade<br />
extraurbane<br />
La BMW Serie 3 fa<br />
stampare un bel<br />
sorriso sulla faccia<br />
di ffrench-Constant,<br />
anche fermi in coda<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 63
Mega test<br />
La nuova Classe C contro le rivali<br />
A bordo dell’Audi tutto sembra ordinato e ben<br />
eseguito. La regolazione manuale dei sedili non dà alcun<br />
problema, purtroppo non si può dire parimenti della<br />
trasmissione manuale. Col volante già abbastanza<br />
disallineato alla destra del sedile, l’intrusivo tunnel del<br />
cambio colloca i pedali in una situazione ancora più<br />
fuori linea, lasciando il guidatore a manovrare su una<br />
diagonale distinta. Maneggiare, poi, lo sterzo non<br />
perfettamente tarabile in basso, fa sì che sia impossibile<br />
stare veramente comodi.<br />
Spiace dirlo, ma gli interni della Serie 3 proprio non<br />
corrispondono alle promesse fatte dagli esterni.<br />
L’ordinario cruscotto privo di vivacità, il grossolano<br />
gruppo interruttori e l’ingarbugliata presentazione<br />
cromatica blu su blu sullo schermo del navigatore danno<br />
un sensazione di mera approssimazione, mentre<br />
l’azionamento degli indicatori elettrici, la leva del cambio<br />
e l’accesso intricato al monitor multimediale sono<br />
tormenti persistenti.<br />
La regolazione manuale dei sedili è un incubo. Se si<br />
tira la leva per sollevarli, si viene buttati in giù come un<br />
aereo a corto di propellente.<br />
Bisogna, in un modo o in un altro, togliergli da sopra<br />
il peso del proprio corpo mantenendo il sedere a<br />
mezz’aria all’altezza voluta. Assurdo. Si paga meno<br />
pegno in una sessione intensiva di aerobica per la quale<br />
hai sborsato mezzo stipendio mensile. In una tonalità<br />
cromatica satinata invece che in giallo cromo, la Lexus<br />
sforna per i miei gusti gli interni migliori. La favolosa<br />
qualità costruttiva è completata da piccoli nitidi dettagli,<br />
tra cui comandi del climatizzatore a sfioramento, un<br />
quadro strumenti a visualizzazione scorrevole e<br />
La Classe C<br />
promette il lusso di<br />
una mini Classe S.<br />
E le somiglia anche<br />
40.000 euro? Che ne dite di 5.000, invece?<br />
BMW serie 3<br />
Le vendite annue vogliono dire un affetto<br />
consolidato per le Serie 3 usate. Verificate le<br />
vostre disponibilità economiche e poi decidete<br />
se buttarvi su un esemplare con chilometraggio<br />
iper-galattico o su una 318i con tutti gli<br />
accessori M Sport.<br />
Mercedes Classe C<br />
Mercedes considera una piccola Classe S,<br />
allora perché non quella vera? Le versioni<br />
del 21° secolo ancora si fanno pagare,<br />
ma una squadrata W140 o un’affusolata<br />
W220 potrebbero interessare.<br />
Audi A4<br />
Le lunghe A5 Sportback stanno ancora sui<br />
20.000 euro, e quindi per questo prezzo c’è<br />
soltanto la A4 vecchia generazione.<br />
Non scucite una somma con più di quattro<br />
cifre.<br />
Nissan cefiro<br />
Non esistono Infiniti usate a prezzo<br />
scontato, perciò che ne dite di qualcosa<br />
relativo al suo sottomarchio Nissan? La<br />
Cefiro offre 200 cv incitati da un 3.0 litri V6.<br />
Sarà come nuova e sarete al settimo cielo.<br />
Lexus IS<br />
La prima generazione della IS fu progettata per<br />
imitare la Serie 3, e la Lexus configurò il suo 2.0 litri<br />
benzina come un sei cilindri in linea. Occhio pure alle<br />
Toyota Altezza d’importazione, ma qualche migliaia<br />
di Euro farà avere un’auto con pochi chilometri.<br />
64<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
finestrini a corsa rallentata sulla soglia di chiusura.<br />
Una montagna di innovazione, creatività e attenzione<br />
al dettaglio asserragliata in una piacevole ed esclusiva<br />
modernità espressiva. Per altro è un ambiente di guida<br />
estremamente rilassante, con i suoi sedili confortevoli e<br />
lo sterzo adeguato alle aspettative.<br />
Le impressioni iniziali degli interni Mercedes<br />
restituiscono certamente il senso di voluta opulenza, e la<br />
posizione di guida è eccellente, sebbene si debba rialzare<br />
il sedile per ottenere una rispettabile visibilità<br />
dell’esterno. Fatta eccezione per un pannello centrale di<br />
un raffinato nero-pianoforte più largo e limpido di uno<br />
stagno di campagna, mi pare che l’insieme tenda più<br />
verso la Classe A che verso la S, e mi è già capitato di<br />
discutere la questione in riferimento alla GLA.<br />
L’apprezzabile sistema Comand Online a pomello<br />
rotante della Mercedes qui viene spalleggiato da un<br />
nuovo dispositivo a tappetino tattile realizzato<br />
all’interno di quello che era solitamente un semplice<br />
poggia-polso. Inspiegabilmente, i due congegni di<br />
controllo svolgono quasi esattamente la medesima<br />
funzione, ma sembrano variamente interconnessi,<br />
rendendo obbligatorio ogni tanto farne un uso<br />
simultaneo per effettuare un’operazione un tempo<br />
espletabile con un unico comando.<br />
Ho passato così tanto tempo on-line nelle aree di<br />
sosta, lungo la strada, per cercare di comprendere se<br />
l’installazione della coppia di meccanismi apportasse in<br />
effetti un miglioramento di qualche tipo rispetto ai<br />
modelli precedenti che mi sono stati offerti delle<br />
iscrizioni gratuite in promozione su almeno tre siti<br />
internet dedicati. Sciaguratamente, per colpa della mia<br />
incapacità nell’uso della mano sinistra per selezionare le<br />
lettere sul touchpad in alternativa all’inserimento<br />
tramite tasti, ne sono uscito completamente a mani<br />
vuote.<br />
La sola tra queste vetture a non immettersi sull’ovvio<br />
sentiero dei 2.0 litri diesel è la Lexus IS300h. L’antenata<br />
ha dato alloggio ad un 2.200 a gasolio, ma giusto per un<br />
periodo irrisorio, da cavalcata su un toro imbestialito in<br />
un’arena di cowboy. Malgrado fosse notevolmente<br />
gagliardo e più fluido di una balaustra cosparsa di<br />
burro, fu scartato nel preciso istante in cui fu impiantata<br />
per la prima volta nella IS la trazione ibrida.<br />
L’unione tra il 2.5 litri benzina da 181 cv e il motore<br />
elettrico da 143 cv funziona tuttora meglio di qualunque<br />
altro sistema ibrido delle ipersportive, ed è parecchio<br />
scorrevole, silenzioso e appagabile in accelerazione nella<br />
sfera urbana.<br />
Gli interni della<br />
Classe C mostrano<br />
una voluta opulenza<br />
ma tendono più<br />
verso la Classe A<br />
che la Classe S<br />
I cerchi in lega da 18 pollici della AMG<br />
sono di serie<br />
Le ruote da 18 della Infiniti sono<br />
un'opzione valutare<br />
I cerchi in lega da 19 pollici della BMW<br />
sono un accessorio da scegliere<br />
Questi cerchioni da 18 pollici dell’Audi non<br />
costano poco<br />
I cerchi da 18 sono proposti come standard<br />
sulla Lexus<br />
Gli pneumatici della Infiniti, un fruscìo<br />
ininterrotto<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 65
Mega test<br />
La nuova Classe C contro le rivali<br />
La Lexus sembra<br />
geniale come un<br />
cervellone<br />
universitario<br />
Sedili AMG in assetto<br />
sportivo riscaldati,<br />
navigatore satellitare<br />
di serie e rivestimenti in<br />
pelle per non passare<br />
inosservati<br />
Pelle e navigatore di<br />
prima scelta qui sono<br />
entrambi a richiesta<br />
Il pacchetto<br />
Professional Media,<br />
è optional, interni<br />
in pelle di serie<br />
Rivestimento<br />
Milano di serie,<br />
stereo B&O optional<br />
Pacchetto<br />
Multimedia,<br />
allestimento in<br />
alluminio, tettuccio<br />
panoramico.<br />
Tutti optional<br />
66<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Ricorda<br />
vagamente una<br />
scena di<br />
Fast&Furious.<br />
O forse no...<br />
A dispetto degli sforzi compiuti dagli ingegneri per<br />
avvicinare i giri motore al tasso d’accelerazione nella<br />
misura di un automatico convenzionale, sotto<br />
l’incitamento dell’acceleratore il CVT non può proprio<br />
fare a meno di portare il motore a muggire dritto al<br />
punto di erogazione. Il più grosso disappunto riguardo la<br />
Lexus, comunque, sta nello spreco di benzina.<br />
Ufficialmente, la distanza percorribile è di 21 km/l, ma la<br />
nostra prova di durata ha fatto registrare un disastroso<br />
dato di 13,4. Le esigue emissioni di CO2, di ossidi di<br />
azoto e particolato sono lodevoli e fiscalmente<br />
invoglianti, ma non si traducono in economicità alla<br />
pompa.<br />
Sul fronte dell’affinamento tecnico del turbodiesel da<br />
2.134cc della Mercedes, non sono l’unico nell’esprimere<br />
delle perplessità sulle inadeguatezze percepite.<br />
Il motore Mercedes può apparire leggermente rauco<br />
nel suo balbettìo da fermo, e infatti vibra a sufficienza<br />
da far fremere i laminati della scocca con la portiera<br />
aperta, ma in confronto alla Infiniti è oro colato. Di<br />
uguale caratura sopraffina di un Beppe Grillo<br />
qualunque, le boccole del supporto motore in mogano<br />
della Q50 inviano talmente tanti tremolii attraverso<br />
l’abitacolo che non resterei affatto di stucco se dovessi<br />
apprendere che il modello sia stato venduto unicamente<br />
a signore stanche di cercare qualche brivido stando<br />
sedute sulla lavatrice in piena centrifuga e ora<br />
all’inseguimento di nuove scoppiettanti avventure.<br />
Il propulsore da 1.968cc montato sull’Audi è più dolce<br />
di entrambi, benché anch’esso, quando è sotto sforzo,<br />
trasmetta sui comandi una decisa gradazione di sussulti<br />
ad alta frequenza, concedendo perciò al turbodiesel da<br />
1.995 cc della BMW il titolo di motore meno rumoroso<br />
dei quattro.<br />
Su strada, la Lexus compensa il modesto scarto di<br />
prestazioni con le altre concorrenti, e la sua penuria di<br />
coppia, per merito della zelante assistenza elettrica che<br />
sviluppa 300 Nm a partire da…beh, zero giri.<br />
A dire il vero, nessuna di queste auto si distingue per<br />
la sua rapidità, ma quella più leggera, ossia la BMW,<br />
sembra essere la più svelta nei cambi marcia a cospetto<br />
di una Mercedes e una Infiniti che non beneficiano nelle<br />
La più leggera, ossia<br />
la BMW, sembra<br />
essere la più svelta<br />
nei cambi marcia<br />
loro modalità preselezionabili di guida di quelle<br />
sportiveggianti. Difatti, la configurazione grintosa della<br />
Q50 pone la trasmissione nella condizione di offrire un<br />
funzionamento sofferto e capriccioso che convince<br />
subito a far ritorno ad un'impostazione più compassata.<br />
La condotta dell’Infiniti, accettabile su una superficie<br />
regolare, si destabilizza rapidamente e diviene insicura<br />
se strapazzata in qualche maniera. Nel contempo, delle<br />
tre tarature di sforzo sul volante sbandierate sullo<br />
schermo, la Light è incomprensibilmente indisponibile,<br />
mentre la Standard è già abbastanza pesante, inerte e<br />
insensibile di suo da fare della Heavy la scelta idonea<br />
per un bodybuilder. Insomma, il sistema di sterzata è<br />
così contrastato che si ha più possibilità di introdurre un<br />
filo in un ago con l’occhiello otturato che di piazzare<br />
questa macchina in curva con meticolosità. Io mi sono<br />
stancato di provare, in un baleno. La manovrabilità in<br />
sterzata della A5 ricalca la linea tradizionale Audi,<br />
invece il comportamento su strada è un disastro.<br />
Respinge ostinatamente ogni invito a stabilizzarsi, a<br />
qualsiasi ritmo.<br />
Ad andatura sonnolenta l’Audi si guida come una<br />
tavola da surf con una medusa intrappolata sotto: la<br />
poverina sballonzola dappertutto quasi avessero<br />
montato e avvitato male i bulloni dei supporti alle<br />
sospensioni, oppure li avessero proprio omessi. L’unica<br />
automobile di questo test a trazione anteriore, la<br />
Sportback è decisamente la più incline a dirottarsi in<br />
sottosterzo, e non infonde nessun piacere dinamico<br />
nell’essere spremuta a fondo.<br />
Svolazza come una farfalla, punge come… una<br />
farfalla.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 67
Dall’auto in testa: il<br />
signor Ciaralli<br />
dell’ufficio<br />
contabilità, Ruggiero<br />
delle Risorse<br />
Umane, Seghetti<br />
dell’ufficio<br />
Marketing e Cipriano<br />
della Logistica<br />
AUDI A5<br />
Sportback 2.0<br />
TDI SE Technik<br />
Prezzo 40.750 Euro<br />
In vendita Ora<br />
Motore 1.968 cc 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri, 177<br />
cv @ 4.200 giri/min, 380<br />
Nm @ 1.750-2.500 giri/min<br />
Trasmissione Manuale<br />
a 6 rapporti, trazione<br />
anteriore<br />
Sospensioni Avantreno<br />
a doppio quadrilatero,<br />
retrotreno Multi-Link<br />
Prestazioni 0-100 km/h<br />
in 8,5 secondi, 228 km/h,<br />
20,8 km/l, 120g/km CO2<br />
Lunghezza/larghezza/<br />
altezza<br />
4.712/1.854/1.391mm<br />
Peso/materiali 1.515 kg/<br />
acciaio<br />
Voto hhhhh<br />
INFINITI Q50 2.2D<br />
Auto Premium<br />
Prezzo 45.500 Euro<br />
In vendita Ora<br />
Motore 2.143 cc 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri, 170<br />
cv @ 3.200-4.200 giri/min,<br />
400 Nm @ 1.600-2.800<br />
giri/min<br />
Trasmissione Automatica<br />
a 7 rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
Sospensioni Avantreno a<br />
doppio quadrilatero,<br />
retrotreno Multi-Link<br />
Prestazioni 0-100 km/h in<br />
8,5 secondi, 230 km/h,<br />
20,7 km/l, 124g/km CO2<br />
Lunghezza/larghezza/<br />
altezza<br />
4.790/1.820/1.445mm<br />
Peso/materiali<br />
1.675 kg/acciaio<br />
Voto hhhhh<br />
Come far apparire bassa e lunga una Serie 3<br />
La Mercedes ha i sedili rossi, la BMW pure<br />
Cromature extra, quindi gamma di pregio<br />
Anteriore sontuoso e posteriore sommesso<br />
Le sospensioni F Sport ribassate della IS300h<br />
generano un andamento sovraindurito, per una vettura<br />
capace di un portamento silenzioso e confortevole. Io<br />
prenderei il modello base su cerchi da 15 pollici.<br />
Sebbene sia la seconda auto più pesante della<br />
comitiva, e l’ultima della fila riguardo all’agilità, la Lexus<br />
mette all’angolo sia l’Audi che la Infiniti con le sue doti<br />
superiori di controllo vettura e di dignitosa<br />
manegevolezza dello sterzo. Sui freni occorre farci<br />
l’abitudine pian piano, poiché incorporano la funzione<br />
rigenerativa e sono complicati da modulare dolcemente<br />
a bassa velocità.<br />
Ho guidato la IS350 armata del 3.5 litri V6 su un<br />
circuito in Giappone e ho pensato che avesse una<br />
valenza dinamica comparabile con la Serie 3:<br />
divertimento puro. La BMW, in azione, è semplicemente<br />
una gioia.<br />
Sotto il profilo dinamico è senza pari in questa<br />
compagnia. Le sospensioni adattive M Sport sono<br />
associate a modalità di guida configurabili per<br />
rispondere alla domanda “perché complicarsi la vita?”<br />
Dopo tutto questa è una diesel da 2.0 litri e la logica<br />
Comfort è proprio quella giusta. La sterzata è favolosa, il<br />
comportamento su strada di prima classe, il controllo<br />
vettura superbo, la 320d resta piantata a terra che è un<br />
piacere in ogni momento.<br />
Gli incessanti ondeggiamenti del terreno non hanno<br />
effetto sull’andatura, anche quando si entra nelle varie<br />
modalità sportive. La reazione è di tale compostezza e<br />
precisione che si fa presto a dimenticare che si sta a<br />
bordo di una berlina familiare.<br />
Il neonato sistema Agility Select della Mercedes<br />
lavora in abbinamento con le sospensioni opzionali<br />
Airmatic per consentire una minuziosa armonizzazione<br />
tra ammortizzatori, volante e impulso propulsivo<br />
perlustrando le impostazioni Comfort, ECO, Sport,<br />
Sport+ e Individual. Un pulsante fa ringalluzzire tutti i<br />
sistemi insieme, ma si è forzati a fermarsi di continuo<br />
nelle piazzole di sosta per scovare l’assetto Individual e<br />
confezionarlo per ogni tornante.<br />
Io lo raccomando, perché se da un lato in Sport+ la<br />
trazione è entusiasmante come da copione, l’aggiunta di<br />
peso al volante dà qualcosa di artificiale, analogo a due<br />
sacchetti di sabbia appesi su ciascuna delle opposte<br />
razze dello sterzo.<br />
Lasciato a se stesso, il meccanismo direzionale non<br />
difetta in accuratezza e piacevolezza di operabilità,<br />
quantunque sia stato costretto a frugare a fondo per<br />
trovare il grado di sensazione oltre il quale gli altri sono<br />
andati in visibilio. Il comportamento, d’altra parte, è un<br />
Il G5 delle berline<br />
aziendali di<br />
categoria premium.<br />
Si dibatte per lo più<br />
di potenza,<br />
lubrificanti,<br />
ambiente…<br />
68<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Mega test<br />
La nuova Classe C contro le rivali<br />
BMW 320d M<br />
Sport<br />
Prezzo 42.420 Euro<br />
In vendita Ora<br />
Motore 1.995 cc 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri, 184<br />
cv @ 4.000 giri/min, 380<br />
Nm @ 1.750-2.750 giri/min<br />
Trasmissione Automatica<br />
a 8 rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
Sospensioni Avantreno<br />
MacPherson a bracci<br />
trasversali, retrotreno<br />
Multi-Link<br />
Prestazioni 0-100 km/h in<br />
7,4 secondi, 235 km/h,<br />
21,7 km/l, 117g/km CO2<br />
Lunghezza/larghezza/<br />
altezza<br />
4.624/1.811/1.429mm<br />
Peso/materiali 1.430 kg/<br />
acciaio<br />
Voto hhhhh<br />
MERCEDES C220<br />
BlueTEC AMG<br />
Line<br />
Prezzo 48.210 Euro<br />
In vendita Ora<br />
Motore 2.143 cc 16v<br />
turbodiesel 4 cilindri, 170<br />
cv @ 3.000-4.200 giri/min,<br />
400 Nm @ 1.400-2.800<br />
giri/min<br />
Trasmissione Automatica<br />
a 7 rapporti, trazione<br />
posteriore<br />
Sospensioni Avantreno e<br />
Multi-Link<br />
Prestazioni 0-100 km/h in<br />
7,4 secondi, 234 km/h, 20<br />
km/l, 113g/km CO2<br />
Lunghezza/larghezza/<br />
altezza<br />
4.686/1.810/1.442mm<br />
Peso/materiali 1.495 kg/<br />
acciaio<br />
Voto hhhhh<br />
LEXUS IS300h F<br />
Sport<br />
Prezzo 44.800 Euro<br />
In vendita Ora<br />
Motore 2.494 cc 16v 4<br />
cilindri, 181 cv a 6.000 giri/<br />
min, 221 Nm a 4.200-<br />
5.400 giri/min, più 143<br />
cv/300 Nm del motore<br />
elettrico. Erogazione totale:<br />
223 cv<br />
Trasmissione CVT<br />
elettroassistito, trazione<br />
posteriore<br />
Sospensioni Anteriore a<br />
quadrilatero, retrotreno<br />
Multi-Link<br />
Prestazioni 0-10 km/h in<br />
8,3 secondi, 200 km/h,<br />
19,8 km/l, 109g/km CO2<br />
Lunghezza/larghezza/<br />
altezza<br />
4.665/1.810/1.430mm<br />
Peso/materiali 11.605<br />
kg/ acciaio<br />
Voto hhhhh<br />
misto. Progettata chiaramente per dare priorità alla<br />
confortevolezza, la Classe C non è mai saldamente ben<br />
piantata come la BMW, e manca della sua costante<br />
progressione. Troviamo un’inconsueta caratteristica di<br />
sottofondo nella configurazione delle sospensioni ad<br />
aria; l’ingiustificato rimbalzo da materassino<br />
ipergonfiato.<br />
La Mercedes va fiera del risparmio di peso inerente<br />
all’uso dell’alluminio cinque volte di più che nella<br />
precedente Classe C, però non si può evitare di chiedersi<br />
se non sia proprio questa scarsità di massa che induce<br />
vettura a non aver mai la sufficiente stabilità che invece<br />
permette una sublime andatura alla sorella maggiore, la<br />
Classe S.<br />
È comoda nei lunghi trasferimenti, ma un tantino<br />
sofferente nel controllo sui tratti rettilinei, dove il<br />
districarsi fra le modalità sportive ha poco effetto per<br />
mettere un freno alle sbavature, aggiunge solo scossoni<br />
occasionali da superficie frastagliata. La Classe C può<br />
essere giudicata con rispetto, ma non c’è da aspettarsi la<br />
gustosa esperienza percepibile in una Serie 3. L’Infiniti è<br />
misteriosamente irrisolta sia nel design che nella tecnica<br />
ingegneristica, l’Audi rappresenta una rara caduta di<br />
stile del colosso tedesco. Il nostro podio è così riservato<br />
a Mercedes, BMW e Lexus.<br />
La Mercedes va fiera del<br />
risparmio di peso raggiunto,<br />
però la mancanza di massa<br />
fa sì che l’auto non riesca<br />
mai a trovare un assetto<br />
bilanciato<br />
C’è molto da ammirare nella IS300h, specialmente nel<br />
suo incedere flemmatico da sfilata istituzionale.<br />
Secondo me, comunque, la raffinatezza dell’unità di<br />
spinta non fa ancora il pari con un’appropriata<br />
esperienza di guida consona alla grazia esteriore in bella<br />
vista.<br />
Per arredi e sfarzo dell’ambiente, la nuova Classe C<br />
mette in ombra la Serie 3. Su strada, in ogni caso, la<br />
situazione si è ribaltata di un bel po’ e io sceglierei la<br />
BMW anche ad occhi chiusi.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 69
È gius t o<br />
restare in<br />
silenzio?<br />
La BMW ha raschiato il fondo del barile delle proprie<br />
risorse futuristiche realizzando una sportiva ibrida,<br />
nel tentativo di far sembrare la Porsche 911 un relitto<br />
del passato. Quale delle due è più al passo coi tempi?<br />
Testo: Ben Pulman I Foto: Robert Kerian<br />
70<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Testa a testa<br />
BMW i8 vs Porsche 911<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 71
Testa a testa<br />
BMW i8 vs Porsche 911<br />
I<br />
l dilemma è questo: la BMW i8 è una sportiva<br />
ibrida veloce quanto una Porsche 911 e più ecologica e<br />
parca di qualunque veicolo su strada che non sia un<br />
puro EV. Tuttavia, per ottenere tutto ciò ha dovuto<br />
accettare pneumatici striminziti, un motore<br />
minuscolo e centinaia di chilogrammi in batterie e<br />
propulsori elettrici. Non avrebbe fatto meglio, invece,<br />
a traslocare il sei cilindri biturbo da 431 cv della M3<br />
nell’innovativo telaio in alluminio e carbonio della i8 e<br />
fabbricare una diretta rivale della 911?<br />
O forse sono io ad essere un uomo di Neanderthal?<br />
Il punto è che farlo avrebbe reso la i8 una concorrente<br />
della 911, ma nient’altro più di questo, quando aver<br />
intrapreso un corso concettualmente diverso, ha permesso alla<br />
BMW di creare una vettura che ha in sé qualcosa di<br />
inimitabile. Nonostante la 911 sia l’auto sportiva migliore del<br />
mondo, è complicato pensarla come riflesso di un’idea<br />
avveneristica, date le sue radici risalenti alla fine degli anni<br />
’40. Gli inossidabili appassionati del Maggiolino replicheranno<br />
che gli ingegneri Porsche hanno speso mezzo secolo a cercare<br />
di sbarazzarsi dei difetti basilari del suo schema a motore<br />
posteriore piuttosto che ripartire daccapo con tecniche<br />
innovative. Noi abbiamo messo le due auto fianco a fianco a<br />
Los Angeles, anche se la 911 si trova qui più per compagnìa<br />
che per reale comparazione.<br />
<strong>Car</strong>rera da 3.4 litri, e lo scatto è identico. La contropartita<br />
è un prezzo considerevole, diverse migliaia di euro rispetto<br />
alla Porsche. Se amate la luce dei riflettori, vale ogni<br />
centesimo. Avanziamo nel traffico di punta della mattina nelle<br />
vie di Santa Monica e Venice, la i8 silenziosa nel suo incedere<br />
elettrico, la 911 singhiozzando occasionalmente quando il<br />
meccanismo start/stop si aziona per tagliare l’erogazione di<br />
carburante al semaforo rosso. La Porsche potrebbe anche non<br />
essere presente, ogni smartphone e ogni dito sono puntati<br />
sulla BMW. Le bocche spalancate, i finestrini che si abbassano,<br />
una coda prende forma nel marasma di macchine sulla nostra<br />
scia, e siccome siamo nella estroversa Los Angeles, nessuno si<br />
trattiene dal bombardarci di domande. Neanche una coppia di<br />
Veyron attirerebbe una tale attenzione.<br />
La i8 non somiglia ad una vettura di produzione, piuttosto<br />
ad un prototipo sperimentale: non sono visibili tubi di scarico,<br />
la carrozzeria s’incurva dalle portiere crollando a cascata dal<br />
tettuccio senza incontrare mai i fanali di coda. L’unico passo<br />
falso visivo è che osservata direttamente dal retro, la i8 pare<br />
sputar fuori dal suo posteriore una 911 in miniatura.<br />
Premiamo il pollice sul tasto eDrive del pannello centrale e,<br />
carica permettendo, la i8 è pronta per farsi i suoi 37 chilometri<br />
La i8 è un progetto scaturito dal nulla.<br />
Il telaio è in alluminio, il motore elettrico è inglobato nel muso,<br />
la spina dorsale è formata da una serie di batterie agli ioni di<br />
litio che corre tra i due assali, un propulsore turbo benzina è<br />
sistemato appena davanti alle ruote posteriori. Al di sopra vi è<br />
una cellula abitacolo in plastica rinforzata con carbonio (quasi<br />
come nella struttura a longheroni dei pick-up) e un<br />
rivestimento di scocche in termoplastica. Le batterie pesano<br />
intorno ai 100 kg, il motore elettrico e i suoi annessi e connessi<br />
lo stesso, ma la i8 è soltanto 85 kg più pesante della 911 poiché<br />
ogni suo pezzettino è stato riveduto e corretto. Il supporto del<br />
pannello strumenti è costruito interamente in magnesio, le<br />
schiume usate per le bocchette d’aria riducono la zavorra del<br />
60%, il vetro indurito chimicamante è spesso appena 0,7 mm,<br />
l’unità a combustione ha solo tre cilindri.<br />
È così, questa è una supercar da 132.500 Euro con un<br />
semplice 1.5 litri a tre cilindri che per gran parte del tempo<br />
offre importanti vantaggi economici (viene dichiarata<br />
un’efficienza del 300% superiore alle concorrenti nel circuito<br />
urbano). Tuttavia i due motori si possono combinare per<br />
produrre 362 cv, 570 Nm e un’accelerazione 0-100 in 4,4<br />
secondi. C’è più potenza e coppia che nella 911 in allestimento<br />
Strana illusione<br />
ottica: sembra ci sia<br />
una 911 che<br />
fuoriesce dal retro<br />
della i8<br />
Nessuno può<br />
distogliere gli occhi<br />
dalla i8. Tranne tutti<br />
quelli che sono in<br />
questa foto,<br />
ovviamente<br />
72<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
La Porsche potrebbe benissimo<br />
restarsene in garage, ogni<br />
smartphone e ogni dito sono<br />
puntati sulla BMW<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 73
Testa a testa<br />
BMW i8 vs Porsche 911<br />
All’esterno ne hanno<br />
fatto una nave<br />
spaziale, all’interno<br />
l’hanno fatta<br />
somigliare a…una<br />
Serie 5 con uno<br />
sterzo stravagante<br />
La Porsche ha<br />
aggiornato gli interni<br />
della 911 per quasi<br />
50 anni. Non è<br />
strano, quindi, che<br />
nel <strong>2014</strong> abbiano<br />
fatto centro
di corsa a zero emissioni.<br />
Niente di sconvolgente, in questo. Abbiamo già visto ibride<br />
plug-in, ma dall’Audi A3 alla Volvo V60 dobbiamo parlare di<br />
auto convenzionali con un’aggiunta di parti elettriche.<br />
E benché l’ambiziosa Porsche 918 vanti una decente<br />
percorrenza in elettrico, la sua capacità di procedere sulla<br />
scorta energetica delle sole batterie è un mero trucchetto,<br />
poiché l’unità propulsiva principale è un 4.6 litri V8 da 600 cv<br />
di derivazione corsaiola. Non è così per la i8. La sua modalità<br />
puramente elettrica è componente essenziale del suo<br />
repertorio. Basta provare per dimenticarsi che la trazione<br />
proviene dall’asse anteriore. Il motore benzina tre cilindri fa<br />
ruotare l’assale posteriore, ma l’elettrico è indipendente dal<br />
punto di vista meccanico e spinge le ruote dell’avantreno,<br />
ponendoti nell’imbarazzante condizione di dover parlare, di<br />
fatto, di una BMW sportiva a trazione anteriore. Per espiare<br />
questa colpa ho ripetuto “Adoro la M3” un centinaio di volte ad<br />
alta voce. È il solo rumore udibile nella i8. Col propulsore<br />
termico silente, non v’è alcuna vibrazione e nessun suono<br />
associabile di norma con la guida di un’auto. Immaginate di<br />
vivere la vostra intera esistenza in città e poi, in un dato<br />
momento, di trasferirvi in campagna. Vi alzate la mattina e<br />
quel che sentite è…niente. È tutto tranquillo, libero da<br />
tensione. È l’eDrive della i8.<br />
La privazione del rumore del motore mette in risalto altri<br />
elementi della macchina. Si avverte la rigidità del doppio<br />
telaio, la sorprendente stabilità dell’andatura stradale, il<br />
benvenuto colorato delle cinture blu in un abitacolo che non<br />
ha nulla di radicale, al contrario degli interni della sorella<br />
minore i3, l’assenza del minimo cigolìo, e la seduta elevata con<br />
poco spazio per la testa.<br />
Passando alla 911, il protagonista è il suo mitico sei cilindri.<br />
Appena i pistoni posizionati orizzontalmente e a schema<br />
contrapposto vengono sollecitati dal dispositivo d’accensione,<br />
si ascolta il tipico distinto tossicchiare secco, e una volta<br />
avviato, il motore si fa sentire profondo dietro la schiena del<br />
guidatore, trasmettendo il suo borbottare attraverso lo chassis<br />
fin dentro il sedile con un palpito rauco che si schiarisce e si<br />
addolcisce al tocco dell’acceleratore.<br />
Ma adesso è il momento di portar fuori città questo duetto.<br />
Ci uniamo al flusso permanente del traffico diretto a Nord<br />
sulla Pacific Coast Highway verso Malibu. La i8 ora è settata<br />
su Comfort, i 250 Nm di coppia del motore elettrico da 96W<br />
tirano come un piccolo prestante diesel, senza però il notorio<br />
clangore del gasolio. Può arrivare fino a 120 km/h.<br />
Oltre quella soglia, oppure se il piede destro preme con troppo<br />
Il nostro Pulman,<br />
noto per non vestire<br />
mai abiti sgargianti,<br />
oggi sfoggia una<br />
cintura sportiva di<br />
un blu acceso<br />
i8 contro 911: simili ma così differenti<br />
Un cambio a due<br />
velocità distribuisce<br />
250 Nm di coppia<br />
tramite le ruote anteriori<br />
Le batterie agli ioni di litio<br />
sono ospitate nella spina<br />
dorsale del telaio in alluminio<br />
e sono sormontate da una<br />
cellula abitacolo in carbonio<br />
Il tre cilindri 1.500cc<br />
turbo è quello apparso<br />
al debutto sulla Mini<br />
terza serie, ma qui<br />
libera una potenza<br />
specifica di 231 cv,<br />
superando la Bugatti<br />
Il motore a iniezione e il<br />
PDK a doppia frizione, fanno<br />
sì che questa 911 sia la più<br />
ecologica di sempre<br />
Lo start/stop è di<br />
serie, ma non c’è<br />
trazione ibrida.<br />
Ancora…<br />
Vi sembra che la i8 sia<br />
enorme se affiancata<br />
alla 911? È perché è 198<br />
mm più lunga e 134 mm<br />
più larga<br />
zelo anticipatamente, il tre cilindri entra in gioco, più elegante<br />
e morbido del bicilindrico alloggiato nella i3 Range Extender.<br />
Il liscio mescolamento tra modalità elettrica e modalità<br />
ibrida è il migliore che abbia mai provato, ma bisogna<br />
conoscere bene l’andamento delle strade nei canyon tra le<br />
montagne di Santa Monica. Tirando la leva del cambio verso<br />
di sé, la i8 passa alla modalità Sport. Alcune modifiche sono<br />
raffinate: viene aggiunto del peso alla sterzata riducendo<br />
l’azione del servosterzo, conservando però un po’ della<br />
indecisione che affligge molti dei sistemi elettrici, e le<br />
sospensioni diventano più disciplinate, ma soltanto di poco<br />
(non è una McLaren P1 che s’irrigidisce d’un colpo del 300%!).<br />
Il motore ora è una belva di natura diversa, comunque.<br />
Da gattino timido si è trasformato in cane da caccia.<br />
O almeno è l’impressione che se ne ricava: il piccolo 1.500 è<br />
abbondantemente turbocompresso, con una potenza specifica<br />
di 154 cv per litro che disintegra il valore ostentato dalla<br />
Veyron Super Sport, ma sono i quadranti digitali tinti di rosso,<br />
la sonorità pompata a tutto volume e il motorino elettrico<br />
piazzato all’albero a camme a fare realmente la differenza.<br />
Non ci sono terminali di scarico a variazione sonora regolabile,<br />
per cui tutto dipende dagli speaker, però laddove nella M5 si è<br />
costantemente alla ricerca del controllo del volume per alzare<br />
la voce del V8, nella i8 si è improvvisamente sopraffatti<br />
dall’acustica ruggente e spudorata di un imperioso sei cilindri.<br />
Un sei cilindri più da disposizione contrapposta che da schema<br />
in linea, specialmente perché il sound viene emanato dalla<br />
zona retrostante, e non dal davanti.<br />
Un motore elettrico da 11kW trasforma, poi, la reattività del<br />
propulsore a combustione e della trasmissione. Funge anche<br />
da motore d’avviamento, ma quando si scala marcia fa scattare<br />
all’insù i giri come se ci fosse un volano superleggero in<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 75
Testa a testa<br />
BMW i8 vs Porsche 911<br />
Il futuro alle<br />
calcagna del<br />
presente sulla<br />
Pacific Coast<br />
Highway<br />
Dopo aver provato la i8, la 911<br />
sembra assolutamente<br />
capricciosa, una ribelle antiquata<br />
che se ne frega di tutto<br />
configurazione corsa con zero inerzia, dando la sensazione che<br />
il tre cilindri abbia la medesima vitalità del motore elettrico<br />
che fornisce coppia istantanea dell’anteriore. La BMW ha<br />
optato per un automatico a sei rapporti per la sua leggerezza<br />
rispetto al più recente ZF otto marce. Tuttavia, grazie all’aiuto<br />
dell’elettrico, l’apparato fornisce l’impressione di essere il<br />
cambio doppia frizione della M3.<br />
Ma l’auto si comporta allo stesso modo di una M3? Il telaio<br />
non è granché sofisticato, non c’è la ripartizione di coppia della<br />
918, dato che ciò esigerebbe una seconda unità elettrica, e con<br />
l’enfasi portata sul calo dei pesi è assente pure il differenziale<br />
autobloccante al retrotreno. Nondimeno, giacché i motori<br />
elettrici, le batterie e il propulsore a benzina sono tutti<br />
racchiusi tra i due assali, e sono montati a sfiorare il terreno,<br />
la i8 risulta agile e pronta. In altre parole, con un motore<br />
opportunatamente piazzato al centro, la vettura dà un<br />
palpabile senso di leggerezza.<br />
La governabilità tra i canyon è ottima, i freni brillanti e<br />
saldi, seppur con qualche nota di escursione progressiva che<br />
si evidenzia sotto il piede, e non hanno quella piombosità<br />
solitamente riscontrabile nell’azione combinata tra sistemi<br />
rigenerativi e sistemi idraulici. Proprio ciò di cui si ha<br />
necessità, e che ci si aspetta da una vera sportiva. Pare che la<br />
BMW abbia impiegato due anni e mezzo per ottenere la giusta<br />
calibrazione del pedale, e in futuro gli ingegneri potranno<br />
integrare e tarare i tanti dispositivi messi in opera per<br />
fabbricare auto migliori.<br />
Il meccanismo di trazione è pressoché impeccabile.<br />
Dalla posizione di stallo, con l’avantreno a tirare e il posteriore<br />
a spingere, si percepisce netta la sensazione di frustata<br />
repentina nel corso dei 4,4 secondi di avanzata così come<br />
dichiarato, e dai bassi regimi si registra lo schiaffo immediato<br />
dell’unità elettrica. Anche il culmine delle rotazioni, dove si<br />
produce il picco di potenza, sembra ragionevolmente vigoroso.<br />
Ma il limite dei giri è stranamente basso. Qualche volta, nel bel<br />
mezzo di una curva, quando sei lì ad attenderti l’esplosione di<br />
coppia, la i8 si prende una pausa prima di schizzare in avanti.<br />
Ed è in queste curve che le debolezze della filosofia i8 si<br />
rivelano. La nuova M3 possiede pneumatici da 19 pollici con<br />
sezione da 255 sull’anteriore e da 275 sul posteriore, ma la i8<br />
veste una gommatura più stretta e con diametro allargato al<br />
fine di diminuire la resistenza al rotolamento tenendo<br />
invariata l’area di contatto col suolo. La M3 ha un anteriore<br />
rigido e gomme larghe su cui poggiare, mentre la i8 è alquanto<br />
morbida. Per altro, gli pneumatici maggiorati opzionali della<br />
nostra vettura in prova (215/45 R20 invece dei 195/50 R20)<br />
iniziano subito a stridere, per poi sfregare pesantemente<br />
durante le fasi di affondo.<br />
È un assetto sicuro e vantaggioso, con limitazioni<br />
relativamente contenute, la coppia motrice dell’elettrico è<br />
sprigionata attraverso le ruote anteriori tenute a bada in<br />
maniera perspicace dall’angolo di sterzata, cosicché non si<br />
viene trascinati dal sottosterzo, mentre al posteriore non è<br />
dato avere l’eccesso di potenza che può soverchiare il grip e la<br />
trazione delle 245/40. Gomme più larghe davanti e più sottili<br />
sul retro, per favore.<br />
Dopo aver provato la i8, la 911 sembra assolutamente<br />
capricciosa, una ribelle antiquata che se ne frega di tutto.<br />
Il PDK doppia frizione disaccoppia il motore se si alza<br />
l’acceleratore e i giri scendono a 800 al minuto, ma è in primo<br />
luogo soprattutto un’auto sportiva. Possiamo fare qualsiasi<br />
commento sulle sue vecchie basi concettuali, ma esistono<br />
anche dei lati positivi, quale la grande visibilità globale,<br />
76<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Se foste delle raffiche<br />
di vento, per voi la<br />
BMW sarebbe una<br />
giostra imperdibile di<br />
gallerie, condotti e<br />
bocchettoni in cui<br />
perdersi<br />
BMW e Porsche: una storia di eco-fallimenti<br />
porsche<br />
P1 (1898)<br />
Il primo veicolo di<br />
Ferdinand Porsche?<br />
Non la 356, ma la<br />
Egger-Lohner P1, con<br />
motore elettrico da 3 cv<br />
912 (1965-’69)<br />
Il motore della 356 in una<br />
911 per controbattere ai<br />
timori che un sei cilindri<br />
costasse troppo. Vendite<br />
peggiori delle prestazioni<br />
914 (1969-’76)<br />
Un brutto incrocio con<br />
la VW. Era sia una 911<br />
depotenziata che una<br />
911 costosa come le<br />
Porsche vere<br />
924 (1975-’88)<br />
Una nuova collaborazione<br />
Porsche-VW con elementi<br />
di provenienza esterna,<br />
inclusi un motore quattro<br />
cilindri e un cambio Audi<br />
Cayenne Diesel<br />
(2009 ora)<br />
Un SUV dotato di sei<br />
cilindri a collocazione<br />
non orizzontale forniti<br />
dall’Audi e alimentati da<br />
un diesel<br />
GT3 R Hybrid (2010)<br />
Un sei cilindri da 443 cv<br />
coadiuvato da un volano<br />
Williams. Fu a un passo<br />
dalla vittoria alla 24 Ore<br />
del Nürburgring prima di<br />
doversi ritirare per un guasto<br />
BMW<br />
Pentole e tegami<br />
(1945-1948)<br />
Lo stabilimento di<br />
Monaco di Baviera<br />
dopo i motori per la<br />
Luftwaffe sfornava<br />
pentole e utensili da<br />
cucina che gli operai<br />
portavano a casa in<br />
sostituzione della paga<br />
in denaro<br />
Isetta (1955-1962)<br />
A fronte di una domanda<br />
di motociclette in<br />
declino, i magri profitti<br />
della costruzione della<br />
Isetta mantennero in vita<br />
la BMW. La prima Mini?<br />
E1 (1991)<br />
Fu il trampolino di lancio<br />
dell'elettrica. Il prototipo<br />
prese fuoco in ricarica,<br />
poi sono passati 21 anni<br />
prima della i3<br />
Hydrogen 7 (2007)<br />
Il Santo Graal della BMW,<br />
che trovò il modo di<br />
spingere il suo V12 con<br />
l’idrogeno. Ma non è mai<br />
andato in produzione…<br />
X6 ActiveHybrid<br />
(2009-2011)<br />
Lodato come l’ibrido<br />
più potente al mondo, fu<br />
abbandonato nel 2011 a<br />
causa di vendite inconsistenti<br />
320d ED (2010)<br />
Potenza mortificata,<br />
sospensioni ribassate<br />
e piccoli cerchi in lega<br />
da 16 pollici= nessuna<br />
goduria<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 77
Se questo fosse un<br />
inseguimento di un<br />
trafficante di droga da<br />
parte della polizia di Stato,<br />
chi guiderebbe cosa?<br />
un’appropriata posizione di guida ribassata, due posti<br />
addizionali più fruibili e un baule più capiente. Dopo il giro<br />
nella i8 non solo si capisce in maniera inequivocabile dove stia<br />
il sei cilindri, ma si avverte anche la quantità di trazione<br />
supplementare che viene apportata calcando le grosse gomme<br />
posteriori sull’asfalto.I suoi limiti si trovano più in alto, tanto<br />
che bisognerebbe essere degli scatenati teppisti per far ululare<br />
gli pneumatici anteriori come quelli della i8. Il PDK passa in<br />
rassegna le marce in modo vellutato, esegue gli innesti a<br />
raffica nella modalità Sport e imprime un tocco d’emozione<br />
extra in Sport Plus.<br />
Il motore aspirato non ha la coppia immediata della i8, in<br />
compenso pare essere più rapido, acquisendo forza<br />
avvicinandosi ai 4.000 giri e poi dandoci dentro senza sosta.<br />
Non spinge mai forte come il 3.8 litri della <strong>Car</strong>rera S, però si fa<br />
frustare volentieri in terza marcia sul percorso tortuoso<br />
prescelto. Meglio stare alla larga, comunque, dalla modalità<br />
più rigorosa delle sospensioni, visto che in Sport il muso è già<br />
scosso di suo dalle imperfezioni stradali.<br />
Cosa ne è dunque della BMW? Potreste accusarmi di<br />
andarci piano se non dicessi che le sue doti di guida sono<br />
inferiori alla 911, ma il punto vero è un altro: la tedesca è<br />
altrettanto soddisfacente della Porsche e dobbiamo tenere in<br />
debito conto tutti gli handicap che la i8 deve affrontare.<br />
La BMW ha voluto realizzare qualcosa di diverso, e l’ha<br />
realizzato molto bene, anzi, a parer mio benissimo.<br />
Dovremmo soltanto elogiarne il coraggio, se non suonasse<br />
troppo partigiano. La parte ingegneristica applicata non è più<br />
sofisticata di quella impartita sulla 918, ma il cambio di<br />
paradigma rivolto al dimensionamento delle motorizzazioni lo<br />
è. Introduce nuove emozioni sulle macchine sportive, come il<br />
brivido del silenzio, e che lo si voglia o no, ci fa abituare all’idea<br />
che d’ora in poi non tutto si esprima e si esaurisca in cavalli<br />
vapore e tempi d’accelerazione.<br />
Tali cambiamenti non si affermeranno con poco sforzo, e<br />
persino i dirigenti più esperti della BMW ammettono che la i8<br />
(e la filosofia che c’è dietro) potrà costituire una forzatura<br />
estrema per qualcuno, forse per molti. Ma per essere la<br />
versione numero 1, il tentativo è dannatamente riuscito.<br />
Volete un vincitore? Mettiamola così: se aveste l’ultima<br />
goccia di benzina al mondo, la mettereste nella 911 per farvi<br />
un ultimo giro sfrenato, oppure nella i8 per andarvene il più<br />
lontano possibile? Oggi come oggi, io sceglierei i fuochi<br />
d’artificio rispetto alla durevolezza della scampagnata.<br />
Anche in questo caso, però, scegliere la 911 invece della i8, o il<br />
contrario, sarebbe una decisione affrettata.<br />
Il surf degli Stati<br />
Uniti incontra<br />
l’automobilismo<br />
della Germania<br />
BMW i8<br />
Prezzo 132.500 Euro<br />
In Vendita Ora<br />
Motore 1.499 cc 12v turbocompresso 3<br />
cilindri, 231 cv @ 5.800 giri/min, 320 Nm<br />
@ 3.700 giri/min, più motore elettrico da<br />
96kW con 250 Nm e da 11kw con 125<br />
Nm. Erogazione totale: 362 cv e 570 Nm<br />
Trasmissione Automatico a 2 velocità a<br />
trazione anteriore, automatico a 6 rapporti<br />
a trazione posteriore<br />
Prestazioni 0-100 km/h in 4,4 secondi,<br />
250 km/h (limitata), 40 km/l, 49g/km CO 2<br />
Sospensioni Avantreno a quadrilatero,<br />
retrotreno a Multi-Link<br />
Peso/materiali 1.485 kg/alluminio,<br />
carbonio e termoplastiche<br />
Lunghezza/larghezza/altezza<br />
4.689/1.942/1.293 mm<br />
Voto hhhhh<br />
78<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Da una certa<br />
angolazione, la<br />
naturale purezza<br />
estetica della 911<br />
rende la linea della i8<br />
arzigogolata ed<br />
eccessiva<br />
Per quanto tempo<br />
ancora gli ingegneri<br />
Porsche potranno<br />
preservare le linee<br />
morbide della 911<br />
e massimizzare nel<br />
mentre<br />
l’aerodinamica?<br />
Testa a testa<br />
BMW i8 vs Porsche 911<br />
Questa è la<br />
forma<br />
aerodinamica che<br />
si ottiene partendo<br />
da un foglio<br />
bianco. L’antitesi<br />
della 911<br />
Porsche 911 <strong>Car</strong>rera<br />
Prezzo 97.312 Euro<br />
In Vendita Ora<br />
Motore 3.436 cc 24v 6 cilindri boxer, 350 cv<br />
@ 7.400 giri/min, 390 Nm @ 5.600 giri/min<br />
Trasmissione Doppia frizione 7 rapporti,<br />
trazione posteriore<br />
Prestazioni 0-100 km/h in 4,4 secondi, 287<br />
km/h, 12,2 km/l, 191g/km CO 2<br />
Sospensioni Avantreno con MacPherson a<br />
bracci trasversali, retrotreno Multi-Link<br />
Peso/materiali 1.400 kg/acciaio e alluminio<br />
Lunghezza/larghezza/altezza<br />
4.491/1.808/1.303 mm<br />
Voto h hhhh<br />
Se vi fosse rimasta l’ultima<br />
goccia di benzina sulla Terra,<br />
la mettereste dentro la 911<br />
per farvi un giro all’impazzata,<br />
oppure nella i8 per andare un<br />
po’ più lontano?<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 79
Il motor show più<br />
A Villa D'Este, sulle rive del Lago di Como, sin dal 1922, vengono radunate le auto più<br />
E noi abbiamo partecipato. <br />
80<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
car world<br />
Villa d’Este<br />
Testi: Ben Oliver I Foto: Richard Pardon<br />
ricco del mondo<br />
esclusive della terra. Ora vengono qui anche le macchine più moderne.<br />
Villa D'Este è<br />
famosa per le<br />
modelle con corpi<br />
strepitosi. Ma<br />
stranamente, tutti<br />
gli occhi sembrano<br />
puntare le vetture. <br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 81
car world<br />
Villa d’Este<br />
Ormeggia qui il tuo<br />
motoscafo Riva,<br />
sorseggia Aperol<br />
Spritz, guarda le<br />
automobili, cerca<br />
cacciatori di dote<br />
Luogo più che<br />
appropriato per il<br />
debutto della Rolls-<br />
Royce Waterspeed<br />
in edizione limitata <br />
La concept Abarth<br />
è la più rumorosa,<br />
bassa e difficile<br />
da guidare<br />
Un po' di storia?<br />
L'Alfa Superflow IV<br />
è stata rimodellata<br />
da un ex telaio<br />
Fangio<br />
82<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
Le auto più belle<br />
sono ormai per<br />
consuetudine messe<br />
in mostra sui terreni<br />
di Villa d'Este. Che<br />
non solo è la sede di<br />
una delle più belle<br />
manifestazioni del<br />
mondo<br />
dell’automotive, sia<br />
per i suoi paesaggi,<br />
che per le macchine<br />
in mostra, ma è anche una delle più<br />
antiche. Il primo car show, nella<br />
splendida cornice del Lago di Como,<br />
è avvenuto nel 1929 quando le auto<br />
hanno iniziato a mettere da parte la<br />
loro austerità a favore di<br />
un'architettura diversa che suggeriva<br />
l’idea della velocità e lasciava<br />
intendere che le motorizzazioni<br />
stavano subendo delle modifiche<br />
essenziali. La prima esposizione era<br />
un concorso d'eleganza per le<br />
carrozzerie commissionato<br />
dall'European elite, ma era niente in<br />
confronto all'esibizione dei nostri<br />
tempi. Le 51 auto parcheggiate sul<br />
prato della residenza rinascimentale<br />
sulle rive del Lago di Como non sono<br />
solo modelli delle migliori automobili<br />
mai realizzate. Sono molto di più.<br />
Sono, per la maggior parte, uniche.<br />
Sono delle concept cars, dei veicoli<br />
straordinari, dotati di carrozzeria<br />
speciale, pezzi così rari che non si<br />
possono vedere da nessun altra<br />
parte, di cui perfino i migliori<br />
produttori di automobili ammettono<br />
di non averne mai sentito parlare, e<br />
che hanno lasciato i garage dei loro<br />
proprietari e hanno sorvolato mezzo<br />
mondo solo per essere presenti su<br />
quel prato. Si potrebbe anche non<br />
essere interessati al design e l’idea di<br />
trascorrere a Villa D’Este una<br />
giornata all’insegna dell’automotive<br />
potrebbe non entusiasmare. Ma io<br />
sfido chiunque a venire qui e dare<br />
un'occhiata a queste auto, a non<br />
sentire le ginocchia tremolanti, o<br />
avere un peso sullo stomaco alla<br />
vista di alcuni dettagli – per me sono<br />
stati i B-pillar montanti della<br />
carrozzeria Pininfarina di una<br />
Mercedes SL – realizzati con una<br />
perfezione, delicatezza e meraviglia<br />
tale da esaltarti. E nonostante la<br />
nobile immagine che dà di se, è<br />
anche molto democratico per quel<br />
Maserati<br />
festeggia il suo<br />
centenario alla<br />
grande. Qui l’A6GCS<br />
16 cilindri V4<br />
esposta vicino al<br />
lago di Como<br />
Solo 14 euro per<br />
ritrovarsi vicino a vetturE<br />
che valgono milioni di euro<br />
che riguarda il prezzo. Basta pagare<br />
14 Euro per trovarsi a distanza<br />
ravvicinata da automobili che<br />
costano milioni di Euro. Ma… “si<br />
prega di non toccare”. L'evento si<br />
tiene durante un weekend di maggio.<br />
È tutto bellissimo. La villa di George<br />
Clooney è poco più a nord e quella di<br />
Richard Branson poco più avanti, e<br />
qualche scena di Casino Royale è<br />
stata girata in una villa qui vicino.<br />
La domenica le auto vengono<br />
spostate a Villa Erba, quasi<br />
altrettanto grande e bella, appena<br />
qui a fianco. Ed è qui che è possibile,<br />
pagando, vederle da vicino. Il sabato<br />
si trovano invece a Villa D'Este, oggi<br />
noto hotel a 5 stelle. Se la tua auto fa<br />
parte dello show puoi prenotare delle<br />
camere nell'hotel – purtroppo non<br />
sono incluse – ma sono veramente<br />
costose. Il modo migliore per<br />
arrivare (quello che questo umile<br />
corrispondente ha usato) è a bordo<br />
del motoscafo Riva Tritone datato<br />
1950, che fa avanti e indietro tra le<br />
due ville. Appena scendi al molo<br />
rimarrai affascinato dalle persone<br />
prima ancora che dalle automobili.<br />
Mai sentito il termine “sprezzatura”?<br />
Il magnate della Fiat Gianni Agnelli<br />
ne era un esperto, anche se non l'ha<br />
coniato. Definisce la disinvoltura e la<br />
studiata noncuranza, l'arte<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 83
car world<br />
Villa d’Este<br />
Villa D'Este ha qualche rivale? <br />
Tre bellissimi concorsi d'eleganze, e uno... da cani! <br />
Comune a tutti i concorsi d'eleganza, l'omino con<br />
il farfallino e la scheda degli appunti. <br />
GOODWOOD, sussex<br />
IL <strong>Car</strong>tier Style & Luxe show fa parte del<br />
Festival Of Speed: più piccolo di Villa d'Este ma<br />
comunque straordinario. <br />
Pebble Beach, Monterey, CA<br />
sicuramente il rivale più temibile, in cui<br />
vengono presentate vetture direttamente dal<br />
caveau dei più grandi collezionisti americani.<br />
Si tiene il 17 Agosto, il costo arriva a 600$ (!).<br />
Salon Privé, London<br />
ATTRAE molti concorrenti di Villa d'Este.<br />
Il giorno del contest è il 5 Settembre, il prezzo è<br />
sulle £245, ma il costo include un pranzo a base<br />
d'aragosta, e, diciamolo, un sacco di champagne.<br />
Concours d’LeMons,<br />
Monterey, CA<br />
un'orrenda macchia d'olio sul bellissimo<br />
concorso di Pebble Beach. Vecchi badili arrugginiti,<br />
consumati, e che dovrebbero decisamente essere<br />
cancellati dalla faccia della terra. È gratis, quindi<br />
ti becchi esattamente ciò che paghi... niente.<br />
Quando? Il 16 agosto. <br />
dell'apparire perfettamente<br />
controllati e curati fingendo di non<br />
sforzarsi minimante di esserlo.<br />
Durante un weekend a Villa d'Este la<br />
“sprezzatura” sembra quasi una<br />
malattia contagiosa: tutti la<br />
ostentano, ad eccezione di alcuni<br />
ospiti inglesi e un giapponese che<br />
indossa una tonaca. Il dress code<br />
previsto è elegante e semplice, ma<br />
con un tocco di eccentricità. <br />
Prima che chiediate come mai si<br />
La shooting brake<br />
della Rolls-Royce,<br />
ha quattro armi<br />
da fuoco vintage<br />
nel bagagliaio<br />
Un gentiluomo<br />
arabo fa un<br />
sondaggio sulla<br />
nuova Maserati<br />
Alfieri “Per caso<br />
applicate sconti?”<br />
La potente e<br />
super lucida XK120<br />
spicca anche qui<br />
Il nostro uomo<br />
prova un po' della<br />
birra Paulaner, dal<br />
bagagliaio di una<br />
vecchia BMW. Già... <br />
parli di moda in una rivista di auto,<br />
lasciatevi dire che è rilevante, ed<br />
uno dei motivi per cui i designer di<br />
automobili vengono qui. “La location<br />
è meravigliosa, il lago è spettacolare,<br />
e poi c'è questo tocco di stile<br />
italiano” dice Louis de Fabribeckers,<br />
capo della divisione design della<br />
Touring Superleggera, e designer del<br />
concept Mini rivelato quest'anno.<br />
“Tutti parlano di cosa l'altro sta<br />
indossando 'Oh, che scarpe indossa<br />
quello?' e cose così. Gli italiani sono<br />
un popolo che fa caso a queste cose,<br />
specialmente le donne, tengono<br />
molto al vestiario. È una cosa che<br />
ammiro molto”.<br />
“Ogni volta che vengo a questo<br />
evento rimango affascinato dal senso<br />
dello stile” dice Anders Warming,<br />
capo della divisione design della<br />
Mini. “Le persone presenti, il loro<br />
modo di vestire, e come vivono la<br />
vita di società. Penso che<br />
l'aspirazione sia una parte<br />
fondamentale della vita, ed è un<br />
elemento che deve essere presente<br />
anche nelle nostre vetture”. Ah,<br />
giusto, le automobili. Non c'è molto<br />
da andare nel dettaglio su quali<br />
erano presenti quest'anno, perché<br />
non si vedranno di nuovo il prossimo<br />
84<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
tutto questo sforzo, e<br />
poi ti potresti ritrovare<br />
un'auto di maggior valore e<br />
stile parcheggiata affianco<br />
Ben Oliver e il<br />
capo designer della<br />
BMW van<br />
Hooydonk,<br />
indossano lo stesso<br />
outfit. Il valletto di<br />
Ben cerca un nuovo<br />
lavoro... <br />
La straordinaria<br />
Lambo 5-95 con<br />
carrozzeria Zagato,<br />
fa il suo debutto<br />
anno: ogni automobile entra a far<br />
parte dell'evento una sola volta, a<br />
meno che non subisca un restauro<br />
significativo o cambi proprietario.<br />
È sorprendente come, nonostante<br />
siano presenti 50 delle vetture più<br />
belle mai create, una riesca a<br />
trionfare su tutte le altre. Forse<br />
perché quell'unica auto è veramente<br />
sconvolgente, come ad esempio la<br />
Pininfarina Fiat Abarth Scorpione<br />
concept del 1969, che ha fatto da<br />
apripista alle spigolose vetture degli<br />
anni '70 e '80; specialmente per la<br />
Countach.<br />
O forse potrebbe essere perché è<br />
un’auto decisamente diversa, come la<br />
magnifica Mercedes 230SL con<br />
carrozzeria Pininfarina del 1964, con<br />
il tettino Pagoda sostituito e il<br />
posteriore ora irripetibile, perfetto e<br />
delicato come la tela di un ragno.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 85
car world<br />
Villa d’Este<br />
Alcune auto, come la concept<br />
Abarth, sono invitate dagli<br />
organizzatori. Ci sono voluti anni di<br />
persuasione prima che il proprietario<br />
Shiro Kosaka la portasse fuori dal<br />
suo museo privato in Giappone e le<br />
facesse sorvolare il mondo per farla<br />
arrivare in <strong>Italia</strong>. Molti proprietari<br />
fanno domanda per partecipare; non<br />
ci sono molte richieste ingannevoli,<br />
eppure le domande di partecipazione<br />
sono 10 volte più numerose dei posti<br />
effettivamente disponibili. Anche se<br />
l'auto proviene da un Paese europeo<br />
non molto lontano, i proprietari<br />
devono tenere in considerazione che<br />
il “giochetto” verrà a costare almeno<br />
12.000 Euro tra preparazione,<br />
trasporto, sistemazione e squadra.<br />
Alcuni proprietari portano<br />
addirittura due automobili: il<br />
magnate svizzero Albert Spiess ha<br />
iscritto una Maserati 450 S da corsa,<br />
e l'inimitabile Lamborghini 5-95<br />
Zagato, costruita per lui sul telaio di<br />
una Gallardo.<br />
Ha fatto qui la sua prima<br />
apparizione, per poi sparire nei suoi<br />
caveau per sempre. Insomma, tutto<br />
questo sforzo, e poi ti potresti<br />
comunque ritrovare un'automobile di<br />
maggior valore e stile parcheggiata<br />
affianco. Inoltre è da considerare<br />
anche il pericolo “mortale” che corre<br />
l'inestimabile vernice e la<br />
carrozzeria, specialmente durante il<br />
giorno d’apertura al pubblico. “Le<br />
Il collezionista<br />
svizzero Kurt<br />
Engelhorn<br />
sicuramente non ha<br />
mai partecipato a un<br />
concorso d'eleganza<br />
come Villa D'Este,<br />
ma per cappelli<br />
Il premio Exhaust<br />
Of The Show va al<br />
concept Pininfarina<br />
Abarth<br />
La Mini che<br />
ha rubato<br />
gli occhi<br />
allo show<br />
La Mini superleggera è una one-off<br />
costruita appositamente per il<br />
Concorso Villa d'Este <strong>2014</strong>. Ma<br />
questa piccola roadster elettrica<br />
potrebbe rivoluzionare il marchio.<br />
L'abbiamo guidata in esclusiva. <br />
Di Georg Kacher<br />
Irecenti design BMW non<br />
hanno creato scalpore a Villa d'Este,<br />
se li compariamo alla meravigliosa<br />
Hommage M1, all'impressionante Z4<br />
Zagato, e alla splendida Pininfarina<br />
Gran Lusso, per esempio. Ma la<br />
Mini Superleggera di quest'anno,<br />
costruita unitamente alla “famosa<br />
carrozzeria” Touring, è tutta un'altra<br />
storia. Peter Schwarzenbauer, board<br />
member incaricato delle Mini, Rolls-Royce<br />
e motociclette, la adora: “Se penso che<br />
la Superleggera abbia un potenziale?<br />
Assolutamente – potrebbe rivoluzionare<br />
il marchio.” ci ha detto. La Mini elettrica<br />
è stata disegnata da Anders Warming<br />
(Mini) e Louis de Fabribeckers (Touring),<br />
e costruita da Touring a Milano. Lunga<br />
4.162 mm, è più lunga di 314 mm delle<br />
Mini attuali, ma è 205 mm più bassa e<br />
non ha un tetto. A Villa d'Este ci è stata<br />
garantita una guida esclusiva anche se<br />
limitata a un piccolo percorso che va da<br />
Villa Visconti alla boat house. La vettura<br />
è dotata di un piccolo motore elettrico<br />
montato sul posteriore, alimentato a<br />
batteria, e anche se notiamo da subito<br />
una facile accelerazione, non possiamo<br />
andare oltre i 20 km/h. Prime impressioni?<br />
Sembra una Mini, e si guida come una Mini.<br />
Sterzo veloce, freni avidi, guida rigida –<br />
l'unica differenza tra questa Mini e quella<br />
prodotta da John Cooper sono i 150 cv.<br />
La Superleggera si muove con un'unica<br />
marcia a trasmissione automatica operata<br />
da un interruttore cromato a due posizioni<br />
che si trova in mezzo ai sedili. L'abitacolo è<br />
minimalista. Uno sterzo di dimensioni ridotte,<br />
che ospita un tachimetro digitale e contagiri<br />
circolare nella parte superiore.<br />
Uno spazio centrale incorpora un pannello<br />
con la strumentazione e un display tattile<br />
a colori. L'unico dettaglio che rivela la<br />
vera identità del sistema a propulsione è<br />
un pulsante boost sul volante (che non<br />
funziona). Il parabrezza e lo spoiler sono<br />
realizzati in plexiglass colorato. L'unica<br />
protezione sono due cinture sostenute da<br />
due cinghie in pelle che si trovano dietro<br />
i sedili. Se la Superleggera entrerà in<br />
commercio, ci saranno supporti rinforzati per<br />
il parabrezza e un tessuto più compatto.<br />
I dettagli che rimarranno saranno la pinna<br />
sul cofano, la “Union Jack” nei gruppi ottici<br />
86<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
'L'idea era di<br />
creare una<br />
“barchetta” tutta<br />
italiana con<br />
un'anima british'<br />
Costruita a<br />
mano in<br />
alluminio e fibra<br />
di carbonio<br />
Volante in pelle<br />
sportivo e parti<br />
tubolari a vista<br />
Le maniglie sono<br />
rimpiazzate da pulsanti e<br />
la pinna sul cofano sarà<br />
decisamente una<br />
possibilità<br />
nella produzione<br />
posteriori, i cerchi da 19 pollici, e i<br />
quattro fari anteriori. Anders Warming<br />
trae la sua ispirazione da Chris Bangle,<br />
ed è un veterano di BMW. “L'idea era di<br />
creare un motoscafo Riva da strada, una<br />
“barchetta” tutta italiana con un'anima<br />
british”, ci ha confidato. “Non volevamo<br />
creare una vettura dal look totalmente<br />
rétro, ma riprendere qualche dettaglio<br />
dalle roadster inglesi andava più che<br />
bene – pensate alle MGA, Triumph TR2,<br />
Austin Healey”. <br />
La superleggera andrà in produzione?<br />
Il 2017 è fissato come data provvisoria,<br />
probabilmente sarà dotata di un motore<br />
due cilindri da 125 cv per le ruote<br />
posteriori e un propulsore elettrico da<br />
80 cv per la parte frontale. Potrebbe<br />
essere addirittura creata una gemella<br />
BMW. “Vogliamo prima testare l'impatto<br />
sul pubblico qui allo show” ci dice<br />
Schwarzenbauer. “Se sarà positivo<br />
potremo pensare alla produzione,<br />
tenendo bene a mente che un'eventuale<br />
versione elettrica dovrà completare Mini,<br />
in un futuro possibilmente non troppo<br />
distante”.<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 87
car world<br />
Villa d’Este<br />
La Maserati<br />
450S datata<br />
1956, vincitrice<br />
assoluta<br />
hanno partecipato<br />
così tanti<br />
miliardari, che i<br />
registi avrebbero<br />
trovato comparse<br />
per 50 James Bond<br />
persone proprio non capiscono”, mi dice uno dei<br />
proprietari, gironzolando nervosamente intorno alla sua<br />
vettura del valore di milioni di euro, e la nostra<br />
conversazione è costantemente interrotta dai suoi balzi<br />
quando va ad interporsi tra la sua auto e la mano di<br />
qualcuno allungata per toccarla. “Ci vogliono otto giorni<br />
per prepararla. E guarda questo” e mi indica un<br />
microscopico segnetto sulla vernice. “L'hanno fatto le<br />
dita di un bambino. Non posso riverniciarlo. La vernice<br />
costa troppo. Dovrà essere rimessa a nuovo”. <br />
Altri proprietari sono più rilassati. “Non mi importa<br />
che le persone la tocchino” dice Kurt Engelhorn,<br />
svizzero, proprietario della Jaguar XK120 del 1952<br />
restaurata, in cui Norman Dewis ha stabilito il record di<br />
velocità di 276 km/h. “Non si romperà certo per questo!<br />
Sì, venire qui costa decisamente tanto, ed è un vero<br />
impegno. Ma siamo solo io, il mio manager, e pochi<br />
altri”. Lui ha un manager? Quante auto possiede?<br />
“Troppe e preferisco correrci dentro. Ma concorsi come<br />
questi hanno uno scopo. Devi mostrare l'auto per<br />
connetterti con il pubblico, e far innamorare le persone<br />
dei vecchi modelli. È necessario”. Intorno alle due del<br />
pomeriggio ogni giorno, Kurt e gli altri proprietari<br />
E questo è<br />
il parcheggio<br />
dello staff<br />
entrano nelle loro auto per la parata: una parata lenta,<br />
ma almeno ci si rende conto quale sia il sound di una<br />
Maserati V16. Il sabato la parata ha luogo sulla parte<br />
anteriore di Villa D'Este, vicino la sponda del lago, dove<br />
si trovano le terrazze della villa da cui un gruppo d’élite<br />
osserva dall'alto, sorseggiando champagne e Aperol<br />
Spritz, e applaude le vetture italiane sempre un po' più<br />
forte. Inoltre, le automobili vengono guidate davanti alla<br />
giuria, quest'anno composta da Lorenzo Ramaciotti, capo<br />
divisione design della Fiat, Patrick le Quement e Lord<br />
March. La folla del sabato vota per la vincitrice della<br />
Coppa d'Oro: la scelta ricade sul pubblico presente, anche<br />
se questo non è da considerarsi un vero e proprio<br />
pubblico generico. La domenica la parata è aperta a tutti,<br />
e i proprietari milionari a volte faticano a mantenere la<br />
loro “sprezzatura”, mentre tentano di guidare lentamente<br />
una vettura così fiera ma raramente guidata, senza farla<br />
spegnere sul tappeto rosso. I vincitori delle varie<br />
categorie, decisi il giorno prima, ottengono il loro gong<br />
mentre sfilano, mentre la vincitrice assoluta viene<br />
annunciata all'esclusiva ed elegantissima cena che si<br />
tiene la sera stessa proprio a Villa D'Este. <br />
La domenica ho incontrato il leggendario designer<br />
88<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it
automobilistico olandese Harm<br />
Lagaay, capo designer della Porsche,<br />
e Adrian van Hooydonk, direttore del<br />
design della BMW.<br />
Lagaay è uno dei giudici e non ha<br />
intenzione di dirmi chi ha vinto.<br />
“Potresti essere sorpreso e potresti<br />
non essere d'accordo. Ma prova ad<br />
immaginare la vettura in uno<br />
scenario che non sia questo e<br />
capirai”. Quindi è italiana. Harm se<br />
ne va per dare un'occhiata alle<br />
automobili – di nuovo – mentre van<br />
Hooydonk mi spiega perché BMW<br />
sostiene quest'evento dal 1999, e<br />
investe così tanto nel creare concept<br />
cars appositamente per Villa D'Este<br />
ogni anno.<br />
“Questa è una celebrazione del car<br />
design, e sicuramente è migliore di<br />
tutti gli altri car show perché è così<br />
esclusivo. Le vetture non vengono<br />
guidate molto, quindi il vero scopo è<br />
guardarle come se si stesse<br />
osservando un pezzo d'arte o una<br />
scultura. Partecipo a questa<br />
esibizione da anni, e mi sono<br />
ritrovato a pensare a come sarà<br />
quest'evento tra 50, 100 anni. Non<br />
dovremmo contribuire anche noi per<br />
le esibizioni future? Ecco perché<br />
abbiamo iniziato a creare le concept<br />
cars. Vedere tutti questi meravigliosi<br />
design del passato, ha reso<br />
sconfortante provare a creare<br />
qualcosa di nuovo e moderno proprio<br />
per questo prato, quindi all'inizio<br />
abbiamo esitato.<br />
Ma poi ci siamo detti, facciamolo,<br />
perché il pubblico qui è il più critico<br />
che potremmo mai trovare. Loro<br />
amano le auto. E se riusciamo ad<br />
eccitarli ed affascinarli, è un ottimo<br />
segnale che stiamo andando nella<br />
direzione giusta.<br />
Ogni volta che lascio quest'evento<br />
mi sento ispirato, perché sono<br />
abbastanza sicuro che i designers di<br />
allora abbiano combattuto duramente<br />
contro gli ingegneri e i dirigenti che<br />
continuavano a dirgli 'No, questo non<br />
possiamo farlo'. Se si guarda a tutti i<br />
dettagli di queste vetture, è<br />
impossibile pensare che i designers<br />
non abbiamo combattuto la loro<br />
battaglia per inserirli. Ma è proprio<br />
l'essenza di quest'esibizione, che ci fa<br />
capire che la reputazione resiste nel<br />
Corrado Lopresto,<br />
la cui Alfa ha vinto il<br />
premio del pubblico,<br />
che comprende una<br />
coppa d'oro e un<br />
cane gratis<br />
“Puoi indicarmi la<br />
strada per il mondo<br />
reale?”<br />
L'essenza di questA esibizione<br />
è che la buona reputazione<br />
resiste nel tempo<br />
tempo, e che possiamo realizzare<br />
molto più di quello che pensiamo”. <br />
Quella sera, alla cena hanno<br />
partecipato così tanti miliardari, che<br />
i registi avrebbero trovato comparse<br />
per i prossimi 50 film di James Bond;<br />
Lorenzo Ramaciotti si alza e<br />
annuncia che la vincitrice assoluta è<br />
la Maserati 450 S di Albert Spiess.<br />
Mentre Albert riceve il suo premio,<br />
un esclusivo orologio di A. Lange &<br />
Söhn, la discussione predetta da<br />
Harm Lagaay inizia ad allargarsi tra<br />
la folla. È una vettura meravigliosa,<br />
ma brutale.<br />
È elegante come l'Alfa Romeo 6C<br />
1750 del 1931, che il pubblico ha<br />
votato? Oppure è da considerarsi così<br />
teatrale e importante come la<br />
Abarth?<br />
C'è qualche connessione col fatto<br />
che quest'anno ricorre il centesimo<br />
anniversario della Maserati, e che il<br />
capo della divisione design della Fiat<br />
e il figlio del proprietario della<br />
Maserati Conte Orsi facciano parte<br />
della giuria? Raramente tutti si<br />
trovano d'accordo durante questa<br />
tipologia di eventi, e alla fin fine, a<br />
nessuno importa poi tanto.<br />
Le vetture, tutte, sono l'unica cosa<br />
che conta; la gara è solo una scusa<br />
per vederle radunate tutte insieme.<br />
E che raduno!<br />
LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 89
Le Nostre<br />
Auto<br />
Questo mese:R e n a u lt<br />
megane gt line /// peugeot<br />
2008 /// honda civic tourer<br />
/// subaru outback /// S e at<br />
leon sc fr /// audi rs6 ///<br />
mazda6 ///<br />
Renault Mégane Energy Gt line di Lorenzo Catini<br />
1<br />
Pro: l’aspetto sportivo<br />
Contro: interfaccia poco intuitiva<br />
S<br />
pesso basta una passata di<br />
trucco ad un automobile per<br />
renderla appetibile. Mi accingo<br />
a provare una delle più potenti<br />
Renault, mi sono detto. Mi<br />
sbagliavo. In questo caso, con la Gt<br />
Line, siamo al cospetto della versione<br />
“esteticamente” sportiva che si abbina<br />
sia alla berlina che alla 3 porte; con<br />
motorizzazioni diesel e benzina<br />
comprese tra i 100 e 130 cv di potenza.<br />
I cugini d’oltralpe puntano molto su<br />
questa media, che se poi viene resa<br />
ancor più piacevole alla vista, allora<br />
non guasta. Le linee suadenti che<br />
molto spesso hanno contraddistinto la<br />
gamma della Casa francese, non sono<br />
in contrasto con una vena sportiva che<br />
la stessa azienda ha sempre portato<br />
avanti con grande orgoglio, soprattutto<br />
sulle più piccole. Piccole si fa per dire,<br />
basta chiamare all’appello un<br />
esemplare come Clio che da parecchi<br />
anni porta con sé la versione realmente<br />
sportiva. Non è questo il caso, GT è<br />
solo Line e non un vero indice delle<br />
prestazioni della vettura; sotto i vestiti<br />
rimangono i ben rodati 1.2, 1.5 e 1.6.<br />
Questa scelta offre la possibilità di<br />
avere una buona Renault, dalle<br />
prestazioni niente male, che non sia<br />
assetata di benzina; ma che allo stesso<br />
tempo abbia un aspetto<br />
sportiveggiante.<br />
Nel dettaglio questa linea Gt ha un<br />
frontale molto aggressivo anche se al<br />
netto, le variazioni rispetto alle altre<br />
versioni non sono cosi eccessive.<br />
I cerchi, ovviamente, non potevano<br />
che fare la differenza: 5 razze principali<br />
con i vuoti riempiti da altrettante<br />
sdoppiate.<br />
Può sembrare poco ma, soprattutto<br />
per gli amanti, pochi dettagli<br />
all’insegna del mondo gran turismo<br />
possono davvero fare la differenza e<br />
attirare qualcuno che altrimenti<br />
avrebbe considerato la Mégane troppo<br />
La sottile linea<br />
rossa...<br />
90<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
I fendi-led<br />
le danno un<br />
tocco di<br />
stile<br />
Le dimensioni sono<br />
quelle giuste, l’auto è<br />
decisamente<br />
proporzionata<br />
docile. Il pubblico, soprattutto se si<br />
parla di quello nazionale, non disdegna<br />
affatto un tocco in più di personalità.<br />
Di certo nessuno si offenderà se sotto<br />
al cofano di una Mégane all’apparenza<br />
sportiva, risieda invece, un motore 1.2.<br />
Il comportamento su strada non è<br />
certo dei più cattivi ma non ci si può<br />
lamentare. Appoggio sicuro, che<br />
permette cambi di direzione agili e<br />
leggeri, è alla base di una guida<br />
tutt’altro che frettolosa ma che non ha<br />
nulla da invidiare a macchine dello<br />
stesso calibro. Anche il cambio<br />
manuale a sei rapporti non delude.<br />
Innesti corti, sempre considerando che<br />
non stiamo parlando di una vera<br />
corsaiola, e ben distribuiti nell’arco di<br />
erogazione della potenza.<br />
I cavalli non saranno gli oltre 250<br />
della sorella palestrata RS ma bastano<br />
senza dubbio per una spinta sempre<br />
pronta ma che non mi ha obbligato,<br />
durante la prova, ad indebitarmi con il<br />
distributore di carburante, ogni volta<br />
che ho affondato il piede<br />
sull’acceleratore.<br />
Almeno questo è stato un lato<br />
positivo del non aver provato la Mégane<br />
RS, cosa che avevo capito di dovere<br />
fare, prima di scendere dall’ufficio.<br />
Poco male! Ho comunque guidato una<br />
Francese a tutti gli effetti. Si entra<br />
dentro e non ci si sbaglia. Plancia bella<br />
da vedere ma non così funzionale.<br />
Il computer di bordo è tempestato di<br />
pulsanti, purtroppo non di diamanti,<br />
che spesso anziché venire in soccorso,<br />
complicano la vita del guidatore che<br />
può trovarsi in difficoltà.<br />
I cambiamenti rispetto all’assenza di<br />
GT line, ovviamente sono presenti<br />
anche negli interni. Come nelle altre<br />
versioni, già provate in passato, gli<br />
spazi sono ben distribuiti.<br />
Al di là dei sedili posteriori che<br />
garantiscono una seduta comoda e<br />
anche parecchio avvolgente; la seconda<br />
fila, quella riservata ai passeggeri, è più<br />
larga del previsto e offre spazio a<br />
sufficienza a tre persone.<br />
Certo è che nel caso della 3 porte<br />
l’accesso non è proprio immediato ma<br />
questo è il rovescio della medaglia<br />
quando si desidera una linea esteriore<br />
più dinamica.<br />
La presenza di questa versione la si<br />
percepisce anche una volta aperte le<br />
portiere: le scritte “Gt line” sono i<br />
capisaldi di questo travestimento sulla<br />
Mégane così da evitare che qualcuno se<br />
ne dimentichi. Insomma, sulla carta i<br />
dati parlano della stessa Mègane, ma a<br />
vederla è tutta un’altra cosa.<br />
Renautl<br />
Mégane Energy<br />
Gt line 1.5 dCi<br />
110 S&S ESM<br />
Prezzo: 23.850 Euro<br />
Motore: 1.461 cc<br />
diesel, 110 cv @ 4.000<br />
giri/min, 260 Nm @<br />
1.750 giri/min<br />
Trasmissione: Cambio<br />
manuale a 6 rapporti,<br />
trazione anteriore<br />
Prestazioni: 12,1 sec<br />
0-100 km/h, 190 km/h,<br />
28,6 km/l, 90 g/km<br />
CO2<br />
Peso: 1.215 kg<br />
luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 91
Peugeot 2008 di Riccardo Cacace<br />
1<br />
Pro: Guida rilassata e posizione di guida<br />
Contro: Manca un po’ di verve ai regimi più alti<br />
La 2008 potrebbe sembrare<br />
il risultato dell’esperimento di un<br />
designer imparentato col dottor<br />
Frankenstein, che un giorno ha deciso di<br />
prendere una 208, impiantarle un sistema<br />
di sospensioni rialzate, una carrozzeria più<br />
massiccia e qualche dettaglio giusto per<br />
distinguerla dalla creatura da cui deriva,<br />
per poi aggiungere uno zero al nome per<br />
non destare sospetti.<br />
Ma non è così, la 2008 è molto di più, ed<br />
in un certo senso è un’auto più completa e<br />
matura della piccola compatta della Casa<br />
Francese.<br />
Prima di tutto è un crossover vero e<br />
proprio, e ai più scettici, che potrebbero<br />
recriminarle un’appropriazione indebita di<br />
nome, Peugeot risponde con un sistema<br />
chiamato Grip Control, che agendo sulle<br />
ruote anteriori permette alla 2008 di<br />
superare facilmente anche gli sterrati più<br />
insidiosi, sempre rimanendo dell’ambito<br />
degli ostacoli affrontabili con una<br />
gommatura stradale.<br />
La 2008 che mi ha accompagnato in<br />
questo mese, però, non ne era provvista,<br />
dal momento che è un optional del quale,<br />
francamente, si può fare tranquillamente a<br />
meno se l’utilizzo principale che andrete a<br />
farne sarà su strada.<br />
E così è stato, il banco di prova di questa<br />
Peugeot è stato solo ed esclusivamente il<br />
traffico cittadino e qualche gita fuoriporta<br />
per testarne le doti dinamiche che, stando<br />
alla scheda tecnica e alle specifiche<br />
riportate su internet e nei vari comunicati<br />
stampa, dovrebbero essere sorprendenti.<br />
E anche qui, ho dovuto dar ragione ai<br />
francesi.<br />
Nel traffico, la posizione di guida rialzata<br />
permette una visuale a tutto tondo di ciò<br />
che ci circonda, mentre i sedili offrono una<br />
seduta decisamente più comoda di tanti<br />
altri crossover, unita ad un tocco di stile<br />
dato dalla trama delle coperture.<br />
Il motore PureTech da 82 cv, 1.2 litri,<br />
potrebbe sembrare privo di verve ai giri più<br />
alti, e forse è davvero così, ma placando<br />
La posizione di<br />
guida è<br />
leggermente<br />
rialzata. Ottima per<br />
la città<br />
la smania del piede destro e rimanendo<br />
su percorrenze e velocità da codice della<br />
strada la 2008 ripaga con una percorrenza<br />
di 20,4 km/l, emissioni di 114 g/km e<br />
soprattutto la pressoché totale assenza di<br />
vibrazioni a scuotere il sedile e la scocca.<br />
Il cambio a cinque rapporti è ben<br />
92<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
Le Nostre Auto<br />
Il freno a mano è<br />
bruttino, ma almeno<br />
non sarete portati a<br />
tirarlo nei parcheggi<br />
I quadranti della<br />
strumentazione<br />
sono bordati da un<br />
LED azzurro.<br />
Bellissimi<br />
spaziato e morbido nell’utilizzo, ma una<br />
sesta marcia avrebbe sicuramente allietato<br />
la scelta alla maggior parte dei potenziali<br />
acquirenti di questo crossover.<br />
Un neo, che però non tutti troveranno<br />
tale, è la posizione di guida per i più alti.<br />
Un problema che già si era proposto<br />
con l’arrivo della 208 e l’introduzione<br />
della nuova strumentazione e del volante<br />
minimizzato.<br />
La grafica del quadro strumenti è<br />
davvero piacevole, soprattuto di notte<br />
quando i bordi dei due quadranti si<br />
illuminano grazie ad una striscia al LED<br />
azzurra, peccato che per vederla nella sua<br />
totalità dovrete regolare il volante in una<br />
posizione disumana, poiché in qualsiasi<br />
altro modo la parte superiore dello sterzo<br />
andrà a coprire buona parte del tachimetro<br />
e del contagiri, oltre che del piccolo display<br />
centrale che magari starà visualizzando<br />
proprio l’informazione che vi serve sapere.<br />
Ma è un problema che solo i più alti<br />
potrebbero trovare, c’è da dirlo.<br />
Proprio il volante, inoltre, potrebbe far<br />
storcere il naso viste le sue dimensioni<br />
striminzite, ma vi posso assicurare che è<br />
tutta una questione di feeling, che tra l’altro<br />
si acquisisce praticamente da subito grazie<br />
all’ottima comunicatività del sistema.<br />
All’interno il design è curato e moderno,<br />
il grande display centrale touch screen la fa<br />
da padrone al centro della console, mentre<br />
i comandi per il condizionatore sono<br />
disposti con ordine poco sotto.<br />
I rivestimenti della plancia e delle<br />
portiere sono morbidi e setosi al tatto<br />
ed il tettuccio in vetro si rivela essere un<br />
optional quasi indispensabile per godersi al<br />
meglio l’esperienza all’interno della 2008.<br />
Dal punto di vista dinamico la francese<br />
ha una taratura che naturalmente<br />
predilige l’utilizzo cittadino, ma con<br />
mia grande sorpresa, capace anche di<br />
regalare qualche emozione tra le curve.<br />
Il segreto sta nello sterzo, che seppur<br />
fastidioso dall’interno, riesce a trasferire<br />
alla perfezione gli input del guidatore alle<br />
ruote anteriori, senza ritardi o imprecisioni,<br />
mentre la scocca seguirà i comandi prima<br />
di iniziare a coricarsi sulle ruote esterne.<br />
Ottimo.<br />
Se sommiamo il look moderno e<br />
possente quanto basta, con cerchi in lega<br />
da 17” arricchiti da dettagli in nero lucido<br />
e una scelta di colorazioni particolari ma<br />
non eccessive, un prezzo concorrenziale<br />
e i consumi ridotti all’osso, questa 208<br />
diventa una scelta da tenere davvero in<br />
considerazione quando sarà il momento di<br />
cambiare la propria auto.<br />
Io ne sono rimasto davvero soddisfatto,<br />
avrei scelto un altro colore, ma d’altronde<br />
non si può avere tutto...<br />
Gli interni sono<br />
sobri ma sofisticati<br />
al tempo stesso.<br />
Ben fatto<br />
Questa Range<br />
Rover 2008... a no,<br />
scusate!<br />
2008 1.2 12V PureTech 82 CV Active<br />
Prezzo: 17.100 Euro Motore: 1.199 cc benzina, 82 cv @ 5,750 giri/min, 118<br />
Nm @ 2.750 giri/min Trasmissione: Manuale a 5 rapporti, trazione anteriore<br />
Prestazioni: 0-100 km/h in 13,5 sec, 169 km/h, 20,4 km/l, 114 g/km CO2<br />
Peso: 1.120 kg<br />
luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 93
Le Nostre Auto<br />
Civic Tourer 1.6 i-DTEC Sport di Umberto Circi<br />
1<br />
Pro: Dotazioni di sicurezza di una vettura premium, consumi<br />
Contro: Un tocco di verve in più non avrebbe guastato<br />
Per la legge del<br />
contrappasso, dopo la Macan<br />
del mese scorso, a questo giro mi è<br />
toccata una station. Ma almeno non è una<br />
station qualunque.<br />
La Civic Tourer è una familiare da record,<br />
che segna il ritorno di Honda in questo<br />
settore dopo parecchi anni.<br />
Certo, se fosse stata sì una Tourer,<br />
ma Type-R, sarei stato più contento,<br />
ma in <strong>Italia</strong> (come anche in tutti gli altri<br />
mercati) è disponibile solo con una<br />
motorizzazione diesel da 1.6 litri e 120 cv,<br />
che sebbene possa sembrare leggermente<br />
sottodimensionata per la stazza della<br />
vettura, si rivela invece un ottimo<br />
compromesso.<br />
Tralasciando l’aspetto prestazionale, ciò<br />
che mi ha più colpito è la capacità di carico<br />
veramente smodata di questa Civic. Se si<br />
combinano, infatti, la parte superiore del<br />
Civic Tourer 1.6<br />
i-DTEC Sport<br />
Prezzo: 24.280 Euro<br />
Motore: 1.597 cc 4 cil<br />
turbodiesel, 120 cv @<br />
4.000 giri/min, 300<br />
Nm @ 2.000 giri/min<br />
Trasmissione:<br />
Manuale a 6 rapporti,<br />
trazione anteriore<br />
Prestazioni: 10,4 sec<br />
0-100 km/h, 207<br />
km/h, 25,6 km/l, 103<br />
g/km CO2<br />
Peso: 1.412 kg<br />
In vendita: Ora<br />
I sedili posteriori,<br />
oltre a reclinarsi,<br />
si sollevano<br />
verticalmente<br />
vano di carico, con l’enorme vuoto lasciato<br />
dal serbatoio della benzina tra le ruote<br />
posteriori, si arriva ad una capacità che<br />
supera i 580 litri, ben più capiente della<br />
diretta concorrenza.<br />
Se non dovesse bastare, le sole sedute<br />
posteriori possono salire per creare un<br />
piano di carico inusuale, tra i sedili anteriori<br />
ed il divanetto posteriore, ma sicuramente<br />
molto utile per i carichi scomodi, come il<br />
passeggino dopo un pomeriggio di spesashopping-acquisti-per-la-casa<br />
al centro<br />
commerciale.<br />
Quindi una capienza da record, appunto,<br />
unita ad una parsimonia nei consumi che va<br />
a completare per bene questo quadretto.<br />
La quadratura del cerchio sta nel sistema<br />
ECON, un pulsante posto affianco al<br />
volante, che una volta premuto andrà ad<br />
agire sulla taratura dell’acceleratore e sul<br />
sistema di climatizzazione automatica per<br />
contenere i consumi. E vi dirò di più, la<br />
strumentazione cambia colore al cambio di<br />
stile ed irruenza di guida, tanto da portarmi<br />
ad una sorta di sfida con me stesso per<br />
rimanere nella zona di consumo ottimale.<br />
Una volta rinsavito da questo stimolo<br />
ambientalista, mi sono concesso qualche<br />
chilometro fuori città, ed effettivamente il<br />
1.6, seppur generoso di coppia, non regala<br />
particolari emozioni, così come la dinamica<br />
di guida, che risulta decisamente ovattata,<br />
anche settando gli ammortizzatori posteriori<br />
nella modalità più sportiva... o meglio, meno<br />
Il 1.6 non è proprio un fulmine di guerra<br />
Interni. Qualità nipponica<br />
confortevole, perché comunque sarà quello<br />
l’obiettivo, più o meno vicino.<br />
Le dotazioni di sicurezza di serie vanno<br />
dal City Brake Active System, ai fari adattivi,<br />
passando per il Blind Spot Information,<br />
il Forward Collision Warning, il Lane<br />
Departure Warning e talmente tanti altre che<br />
ci vorrebbero altre due pagine per elencarle<br />
tutte. Così tante le troviamo solitamente su<br />
automobili di fascia premium.<br />
94<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
Le Nostre Auto<br />
Subaru Outback di Lorenzo Catini<br />
1<br />
Pro: I controlli si possono escludere per davvero<br />
Contro: Il cambio automatico Cvt con i paddle al volante è un vezzo superfluo<br />
D<br />
evi provare la wagon<br />
Subaru! Io non sono<br />
molto d’accordo con questa<br />
affermazione. In effetti a dimensioni ci<br />
siamo, 4 metri e 79, e anche il baule<br />
posteriore non è da poco, 470 litri non<br />
sono certo pochi; ma alcuni dettagli di<br />
questa “ibrida” (non per alimentazione)<br />
fanno credere che si tratti di altro. Andiamo<br />
a capire cosa ho visto e provato che mi<br />
ha fatto risuonare in testa quella strana<br />
frase “ la wagon Subaru…”. Innanzi tutto<br />
l’altezza complessiva della vettura non è<br />
pari alle ordinarie familiari (le wagon Audi,<br />
Bmw e Mercedes non superano il metro<br />
e mezzo di altezza) che si vedono in giro:<br />
si tratta di 160 cm che si notano sia a<br />
occhio nudo ma anche alla guida. Nella<br />
versione in prova (Exclusive) i sedili in<br />
pelle nera sono regolabili elettricamente,<br />
e l’escursione verticale non è da poco.<br />
Si può decidere di guidare bassi o<br />
quasi come si trattasse di un Suv, con<br />
il gomito che si appoggia agilmente al<br />
cornice del finestrino, se aperto! E poi<br />
cos’altro? Sicuramente la trazione integrale<br />
Symmetrical AWD lascia perplessi sulla<br />
classificazione di questa vettura. Sappiate,<br />
inoltre, che la trazione prevede che la<br />
coppia sia permanentemente ripartita<br />
davanti e dietro, e questa scelta non è<br />
discutibile. Non essendo un Suv, infatti, il<br />
4x4 non è stato concepito per affrontare<br />
terreni e percorsi impervi, all’occasione,<br />
Subaru<br />
Outback 2.0 D<br />
Exclusive CVT<br />
Lineartronic<br />
Prezzo: 43.350 euro<br />
Motore: 1.998 cc 4<br />
cilindri diesel, 150 cv @<br />
3.600-4.000 giri/min,<br />
350 Nm @ 1.600-<br />
2.400 giri/min<br />
Trasmissione:<br />
Automatico a 6 rapporti<br />
lineartronic, trazione<br />
integrale<br />
Prestazioni: 0-100<br />
km/h 9,7 sec, 195<br />
km/h, 15,8 km/l, 166<br />
g/km CO2<br />
Peso: 1.624 kg<br />
In vendita: Ora<br />
ma semplicemente per guidare con due<br />
ruote in più che spingono, sempre. Questa<br />
caratteristica non fa altro che aumentare<br />
il feeling di guida, se poi si esclude il<br />
sistema di controllo della dinamica (VDC),<br />
starà a voi capire quanto possano fare<br />
due ruote motrici in più. E non è tutto.<br />
Grazie al motore Subaru Boxer, che pone<br />
i pistoni a 180 gradi, si dà origine ad un<br />
baricentro più basso rispetto alle altre<br />
tipologie di motore, per altro con meno<br />
vibrazioni. C’è da dire che il connubio<br />
Symmetrical AWD e motore Boxer è<br />
senz’altro degno di nota. La potenza riesce<br />
ad essere espressa talmente bene, senza<br />
dispersioni, che pare quasi di avere più<br />
dei 150 cv a disposizione. Ecco spiegato<br />
il motivo della mia perplessità rispetto alla<br />
categoria “wagon” in cui è stata inserita<br />
indebitamente e frettolosamente la Subaru<br />
Outback. Mi è chiaro, allora, che non si<br />
tratti di una tradizionale macchina per le<br />
famiglie, ma che non appartenga neanche<br />
all’inflazionata classe dei Suv. So cosa<br />
non è e so perfettamente cosa c’è dentro.<br />
Quando si parla della versione al top di<br />
gamma non dovete dimenticare “chicche”<br />
come le keyless, sistema di accesso senza<br />
chiave con avviamento a pulsante, schermo<br />
touch, tettuccio apribile elettricamente e<br />
telecamera posteriore. Ultima cosa: l’ho<br />
provato in prima persona, i sedili posteriori<br />
sono davvero comodi per un riposino<br />
durante un viaggio.<br />
160 cm di altezza si traducono in una<br />
posizione di guida davvero alta<br />
I materiali interni non sono niente male!<br />
luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 95
Le Nostre Auto<br />
Leon SC FR di Riccardo Cacace<br />
1<br />
Pro: Il design esterno è diverso dalle cugine tedesche, tanto motore<br />
Contro: A tratti la guida può risultare nervosa<br />
Q<br />
uesta leon non è la punta<br />
di diamante della famiglia di<br />
compatte sportive della Casa di<br />
origine Spagnola, ma non per questo deve<br />
essere destinata ad una carriera all’ombra<br />
della sorella maggiore. Tutto sommato ha<br />
pur sempre la bellezza di 184 cv e 380<br />
Nm di coppia, valori di tutto rispetto. Se ci<br />
aggiungiamo un cambio sequenziale DSG<br />
a sei rapporti lo scenario si fa sempre più<br />
interessante.<br />
Purtroppo durante la convivenza non ho<br />
avuto modo di testare al 100% le potenzialità<br />
del 2.0 litri sotto al cofano, soprattutto non<br />
nel luogo che più le competerebbe, la pista.<br />
Mi sono comunque riuscito a levare più di<br />
qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto<br />
al semaforo, quando i proprietari di Golf e<br />
A3 – che tra l’altro condividono con la Leon<br />
la piattaforma MQB, quindi le sono quasi<br />
parenti – mi guardavano con un tocco di<br />
sdegno perché la mia quattroruote viene<br />
(teoricamente) dalla Spagna invece che<br />
dall’austera Germania. La progressione è<br />
corposa e continua, partendo da fermo la<br />
Leon arriva a 100 km/h in 7,4 secondi, e le<br />
prime marce si susseguono ad una velocità<br />
impressionante. Il cambio DSG fa la maggior<br />
parte del lavoro sporco, regalando cambiate<br />
precise e veloci, grazie alle quali i quattro<br />
anelli e i badge VW si fanno sempre più<br />
lontani negli specchietti retrovisori.<br />
E poi è anche più particolare,<br />
stilisticamente, delle tedesche. Può contare<br />
su fari full LED, una bella presa d’aria e una<br />
griglia a nido d’ape all’anteriore, cerchi in<br />
lega da 18” ed un bel terminale di scarico<br />
gemellato al posteriore. Le linee sono sì<br />
spigolose, ma comunque più morbide di<br />
quelle delle cugine di stampo germanico.<br />
Questa Leon, inoltre, è una SC, che sta<br />
per Sport Coupè, quindi abbandona le<br />
portiere posteriori per un’impostazione più<br />
filante e dinamica. Personalmente mi sento<br />
di consigliarvela, se non avete particolari<br />
esigenze di carico, rispetto alla versione a<br />
cinque porte.<br />
C’è da dire, però, che una gommatura così<br />
spinta, parliamo di 225/40 su tutte e quattro<br />
le ruote, non regala il massimo comfort<br />
nell’utilizzo cittadino. In più le sospensioni<br />
non sono tra le più morbide e confortevoli<br />
della categoria, giustamente. Ma a conti fatti<br />
la convivenza quotidiana potrebbe risultare<br />
a tratti un filo concitata. I sedili di guida,<br />
almeno, offrono la giusta morbidezza ed il<br />
giusto sostegno, pur rimanendo nell’ambito<br />
delle sedute sportive e mediamente<br />
contenitive.<br />
I consumi sono un tantino alti per i<br />
tempi moderni, ma non dimentichiamo<br />
l’impostazione sportiva di questa Leon.<br />
Chi preferisce le lunghe percorrenze a basso<br />
costo può sempre ripiegare sulla variante<br />
TGI, io personalmente preferisco di gran<br />
lunga questa.<br />
Seat Leon SC FR<br />
Prezzo: 27.650 euro<br />
Motore: 1.968 cc 4 cil<br />
diesel, 184 cv @<br />
3.500-4.000 giri/min,<br />
380 Nm @ 1.750 -<br />
3.000<br />
giri/min<br />
Trasmissione: DSG a<br />
6 rapporti, trazione<br />
anteriore<br />
Prestazioni: 7,4 sec<br />
0-100 km/h, 226<br />
km/h, 22,2 km/l, 119<br />
g/km CO2<br />
Peso: 1.370 kg<br />
In vendita: Ora<br />
Gli spigoli sono<br />
l’anima del design<br />
Gli spigoli sono<br />
l’anima del design<br />
96<br />
CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>
Le Nostre Auto<br />
Audi RS6 Avant di Lorenzo Catini<br />
2<br />
Pro: Potenza da vendere<br />
Contro: Prezzo che lievita con poco e peso<br />
Provando la RS6 Avant<br />
per le strade di Roma, e attirando<br />
inevitabilmente l’attenzione di<br />
una serie di curiosi, non ho ancora capito<br />
se mi sentivo un padre di famiglia o un<br />
appassionato di auto sportive. Il dilemma<br />
nasce spontaneamente quando un<br />
portabagagli da più di 500 litri dietro e un<br />
cofano con più di 500 cv davanti, fanno<br />
parte della stessa automobile. Il punto<br />
della situazione è presto fatto: si tratta della<br />
consolidata mania di Ingolstadt di pompare<br />
al massimo l’intera gamma a disposizione,<br />
senza esclusione di colpi. Da ciò ne<br />
deriva che, anche la A6, elegante wagon<br />
tedesca, possa uscire dalla Casa con tutto il<br />
necessario per una gara d’accelerazione. Non<br />
giungete a conclusioni affrettate; ogni cosa<br />
ha un prezzo! Per portare a casa una delle<br />
wagon più potenti di sempre c’è bisogno di<br />
un portafoglio generoso e soprattutto, una<br />
volta effettuato l’acquisto, di una certa dose di<br />
abilità alla guida. Nonostante la maggior parte<br />
della tecnologia esistente sia presente su<br />
questa auto, non è facile domare un bestione<br />
di queste dimensioni e peso. Il bilanciamento<br />
della vettura non è affatto male; la trazione<br />
integrale garantisce un’ottima aderenza, ma<br />
si parla sempre di un’accelerazione da 0 a<br />
100 km/h in 3,9 secondi e di un limitatore che<br />
imposta la velocità massima a 250 km/h. Che<br />
queste ultime righe non inibiscano i più allegri<br />
sognatori. Durante i test la modalità Dynamic<br />
è stata probabilmente la più inserita e il<br />
tasto per disattivare i controlli, praticamente<br />
consumato. Insomma, la RS6 Avant è stata<br />
messa a dura prova e, nonostante l’abito<br />
ingombrante, ha mostrato i denti, come una<br />
vera sportiva.<br />
Audi RS 6 Avant<br />
Prezzo: 112.900 Euro<br />
Motore: 3.993 cc V8<br />
biturbo, 560 cv @<br />
5.700 giri/min, 700 Nm<br />
@ 1.750-5.500 Nm<br />
giri/min<br />
Trasmissione:<br />
Automatico a 8 rapporti,<br />
trazione integrale<br />
Prestazioni: 0-100<br />
km/h in 3,9 sec, 250<br />
km/h, 10,2 km/l, 229<br />
g/km CO2<br />
Peso: 2.010 kg<br />
<strong>Car</strong>bonio, carbonio ovunque!<br />
Mazda6 di Riziero Bellucci<br />
2<br />
Pro: Prestazioni da berlina, consumi da utilitaria<br />
Contro: Dettagli poco curati<br />
Negli ultimi anni Mazda ha fatto dei<br />
grandi passi in avanti, sia da un punto di vista<br />
stilistico che per quanto riguarda le prestazioni.<br />
È come se, escludendo la “mosca bianca”<br />
Mx-5 che ha fatto la storia di questo marchio,<br />
il pubblico italiano non fosse particolarmente<br />
attratto da queste auto giapponesi che quasi<br />
apparivano come di seconda categoria. Oggi<br />
questo pubblico comincia a ricredersi, me<br />
compreso. Una sensazione positiva, l’ho avuta<br />
fin dal primo sguardo, fuori dal concessionario.<br />
A confermare il mio fiuto, sono bastati i<br />
chilometri percorsi a bordo di questa berlina<br />
importante, di carattere. Sotto il cofano c’è<br />
tutto quello che può rendere soddisfatti di<br />
un’auto di questo tipo: motore diesel da poco<br />
più di 2 litri; 175 cv di potenza e un cambio<br />
automatico a 6 rapporti; il tutto ampiamente<br />
entro i 15 km al litro. Uno degli aspetti più<br />
belli del provare una macchina, è quello di<br />
partire prevenuti, anche se non sarebbe<br />
molto professionale, ma comunque avere<br />
l’opportunità di capire di che pasta è fatta l’auto<br />
che si sta guidando. I casi migliori sono quelli<br />
in cui ci si ricrede dando quindi una seconda<br />
chance. È proprio questo il caso. Buona<br />
guidabilità, grazie ad una potenza equilibrata,<br />
pronta quando serve. Qualche difetto non<br />
possiamo fare a meno di notarlo, ma si tratta di<br />
dettagli non esattamente eccellenti.<br />
Ma un’auto di questa categoria, al di sotto dei<br />
40 mila euro, non può avere tutto al top.<br />
Mazda6 Exceed<br />
Prezzo: 35.600 Euro<br />
Motore: 2.191 cc 4 cil diesel, 175 cv @ 4.500<br />
giri/min, 420 Nm<br />
Trasmissione: Automatico a 6 rapporti, trazione<br />
anteriore<br />
Prestazioni: 0-100 km/h in 8,4 sec, 216 km/h,<br />
20,8 km/l, 127 g/km CO2<br />
Peso: 1.495 kg<br />
La strumentazione<br />
è classica, forse<br />
anche troppo!<br />
luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 97
Top10<br />
The<br />
“No, non sono sotto<br />
l’effetto di qualche<br />
droga, agente. Sono<br />
davvero Enzo Ferrari”<br />
Le auto dei capi<br />
Convenienza? Cattivo gusto? Testardaggine? Ecco perché i capi supremi<br />
dell’industria dell’auto hanno scelto questi modelli. Di Chris Chilton<br />
2<br />
1 6<br />
1 La 917 del Conte Rossi<br />
Sì, d’accordo, il signor Rossi, della<br />
famosa Martini-Rossi, non era un<br />
dirigente automobilistico, ma la sua<br />
eccentrica Porsche 917 merita una<br />
citazione. Nonostante montasse<br />
qualcosa di simile a dei silenziatori per<br />
ammorbidire il suono del 12 cilindri,<br />
l’unico posto dove poté far registrare il<br />
bestione fu lo Stato dell’Alabama, che<br />
gli intimò “purché lei non osi metterla<br />
su strada, amico”.<br />
2 La RS2000 di Henry Ford II<br />
Una bella limousine confortevole?<br />
Una tranquilla nonnetta da 3.0<br />
litri? No, per la visita di Ford Junior<br />
in Inghilterra, il distretto londinese<br />
di Dagenham fu percorso da una<br />
Escort RS2000 verniciata in marrone<br />
metallizzato e trascinata da un<br />
automatico a tre velocità.<br />
Le indiscrezioni sui giretti intorno alla<br />
vecchia fabbrica con su una parrucca<br />
stile anni ’70 devono ancora essere<br />
verificate.<br />
3 La DB5 Shooting Brake di<br />
David Brown<br />
Problema da conflitto mondiale.<br />
Il capo della Aston non poteva<br />
sistemare il suo ingombrante maglione<br />
a collo alto e l’attrezzatura da caccia nel<br />
retro della sua DB5. La Range Rover<br />
doveva ancora essere inventata e lo<br />
stabilimento della Aston era ancora<br />
in grado di fabbricare la macchina dei<br />
sogni di Brown. Pare che il lavoro fu<br />
assegnato a Mr. Radford, costruttore<br />
londinese di autobus.<br />
4 La 906 di Ferry Porsche<br />
La Porsche realizzò una serie di<br />
esemplari speciali per il figlio del<br />
fondatore, Ferry, inclusa una 993<br />
Speedster Tiptronic con allestimento<br />
3<br />
7<br />
4 8 10<br />
5<br />
in legno. La più bella però, era l’umile<br />
sportiva 914 farcita ben bene con un<br />
otto cilindri da corsa.<br />
5 La Twini-Mini di John<br />
Cooper<br />
Cooper fu sul punto di fare una brutta<br />
fine quando la sua idea di annettere un<br />
secondo motore Cooper S nel baule<br />
della sua Mini, creando un propulsore<br />
Quattro con 20 anni d’anticipo sulla<br />
storia, si disgregò andando in pezzi.<br />
Un terribile incidente sulla tangenziale<br />
di Kingston costrinse Cooper in<br />
ospedale e il progetto Mini “doppiomotore”<br />
all’obitorio.<br />
6 La Peugeot 404 di Enzo<br />
Ferrari<br />
Com’è romantico pensare a Enzo Ferrari<br />
che gira per negozi in una 250LM.<br />
Per molti anni, i percorsi dell’anziano<br />
gentiluomo furono in Peugeot. È come<br />
scoprire che il fondatore della Rolex<br />
sbavi dietro ad un Casio da 10 Euro.<br />
7 La K-<strong>Car</strong> Woody cabrio<br />
di Lee Iacocca<br />
Cosa tiene in garage questo signore,<br />
alle spalle di una Mustang e di una<br />
Viper? Cioè, oltre ai fantasmi dei<br />
morti nelle Ford Pinto incendiarie?<br />
La tragicomica K-car cabriolet in<br />
allestimento ligneo del suo passato alla<br />
Chrysler che lui stesso definì alla CNBC<br />
la sua nona auto preferita. Di sempre.<br />
8 La Jarama di Ferruccio<br />
Lamborghini<br />
Il suo lavoro alla Lamborghini viene<br />
ricordato per la Countach e la Miura,<br />
ma la sua prediletta era la poco<br />
9<br />
apprezzata Jarama, una sorta di<br />
Espada tronca con il tocco delicato<br />
di un elefante in stivaloni ferrati.<br />
9 La 427 Supersnake<br />
di <strong>Car</strong>roll Shelby<br />
Costretto a lasciare le corse per<br />
le malandate condizioni del suo<br />
cuore, il vecchio Shel non era tipo<br />
da emozioni pacate. Guardate la sua<br />
Cobra Supersnake del ’66 a doppia<br />
sovralimentazione da 800 cv. Ne furono<br />
fatte solo due: una per <strong>Car</strong>roll in persona<br />
(prezzo $5.5 milioni), un’altra per Bill<br />
Cosby, che la trovò talmente brutta da<br />
montarci su un intero numero comico.<br />
10 La Integrale Cabrio<br />
di Gianni Agnelli<br />
Da nipote del fondatore della Fiat qual<br />
era, Gianni Agnelli aveva il potere di<br />
commissionare alcune versioni uniche<br />
come la sublime Ferrari 360 Speedster.<br />
La nostra favorita: la lancia Delta Spider<br />
Integrale. Brividi da assaporare.<br />
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