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Car Italia Luglio 2014

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Battesimo del Fuoco<br />

La Nuova Classe C sfida le rivali dirette<br />

E D I Z I O N E I T A L I A N A<br />

bmw i8 vs<br />

Porsche 911<br />

Riuscirà la BMW<br />

a superare il mito<br />

delle Supercar?<br />

Poste <strong>Italia</strong>ne S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 - Aut. CBPA-SUD/NA/010/ 2009 - euro 3,50<br />

Prova esclusiva + Speciale di 27 pagine<br />

La NUOVA TT<br />

I S S N 1 9 7 4 - 6 4 8 2<br />

,!7HB9H4-geiaaa!:o;K;K;p;t<br />

Prove e test drive<br />

ferrari California turbo, PORSCHE cayman gts,<br />

Seat Leon cupra, jaguar XFR-S, peugeot 108<br />

Villa d'este <strong>2014</strong><br />

Il concorso di bellezza automobilistico<br />

più esclusivo del mondo


World of<br />

Editoriale<br />

Passato, presente e futuro<br />

L’estate è finalmente arrivata,<br />

dopo un inverno che sembrava non finire<br />

più. I proprietari possono tirare fuori dai<br />

garage le loro decappottabili e finalmente<br />

guidare col vento tra i capelli alla volta delle<br />

loro villeggiature estive. Possono<br />

ricominciare i weekend fuoriporta e sembra<br />

tutto, decisamente più bello.<br />

Noi, per conto nostro, siamo sempre qui a<br />

lavorare per voi e per presentarvi un numero<br />

sempre ricco di novità ed esclusive. Visto<br />

che, però, non si può sempre lavorare<br />

davanti ad una scrivania, abbiamo fatto un<br />

salto sulle rive del Lago di Como, più<br />

precisamente a Villa d’Este. Vi dice qualcosa?<br />

Esattamente, il teatro del concorso<br />

d’eleganza più esclusivo del mondo, dove le<br />

Case automobilistiche portano gli ultimi<br />

prototipi dei loro modelli, alcuni dei quali<br />

preparati appositamente per partecipare alla<br />

kermesse, mentre i collezionisti rispolverano<br />

i migliori pezzi delle loro collezioni per<br />

cercare di portare a casa il tanto ambito<br />

premio. O forse solo per condividere qualche<br />

giornata con altri stilosissimi, ricchissimi,<br />

appassionati. Ecco, noi ci siamo stati, e per<br />

qualche ora siamo anche riusciti ad<br />

assaporare quella sensazione di benessere<br />

che sembra aleggiare nell’aria. Per tornare<br />

con i piedi per terra, siamo dovuti volare al<br />

VW Max Power Show, forse il motorshow più<br />

lontano, ideologicamente, dall’aristocrazia di<br />

Villa d’Este.<br />

Gli appassionati Audi, questo mese,<br />

E D I Z I O N E I T A L I A N A<br />

avranno di che divertirsi. Il nostro Georg è<br />

riuscito a provare in anteprima la nuova TT e<br />

noi altri, di tutta risposta, vi abbiamo<br />

preparato uno speciale di ventisei pagine<br />

sull’icona dai quattro anelli, partendo dagli<br />

albori, quando era ancora un concept, per<br />

poi analizzare le varie generazioni che hanno<br />

portato alla creazione di quello che, a conti<br />

fatti, è arrivato ad essere un vero e proprio<br />

mito dei nostri giorni.<br />

Eh si, tutto molto bello, ma le supercar?<br />

Eccovi serviti, direttamente dalle colline<br />

intorno a Maranello la prova della<br />

nuovissima Ferrari California T, dove T sta<br />

per turbo. Ciò significa che stranamente,<br />

questa Ferrari è quanto di più vicino alla<br />

gloriosa F40 che voi possiate immaginare.<br />

Vi suonerà male, eppure è così.<br />

Quindi passato con TT e presente con<br />

California T, mentre per quanto riguarda il<br />

futuro abbiamo messo testa a testa la BMW<br />

i8 e la Porsche 911 per vedere se è meglio<br />

urlare o rimanere in silenzio,<br />

metaforicamente parlando, naturalmente.<br />

E poi molto altro ancora, che però questa<br />

volta non vi anticiperemo. Preferiamo<br />

farvelo scoprire da soli, quando leggerete le<br />

pagine di questo nuovo<br />

numero, stesi sotto<br />

l’ombrellone o dovunque voi<br />

siate, godendovi la vostra<br />

meritata vacanza.<br />

La redazione di <strong>Car</strong><br />

note del Mese<br />

Illusioni ottiche<br />

www<br />

-magazine.it<br />

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per essere sempre aggiornato<br />

siamo anche su<br />

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e instagram<br />

Strane illusioni ottiche sotto<br />

il caldo sole della California. Non<br />

siamo gli unici che hanno avuto questa<br />

visione: non sembra anche a voi che<br />

ci sia una 911 che fuoriesce dal retro<br />

della i8?<br />

Big Kacher e la TT<br />

C’è qualcosa di ingobrante in questa<br />

foto, ma non è il nostro Georg. Stiamo<br />

parlando dell’alettone, degli scarichi e<br />

dei cerchi in lega del concept dell’Audi<br />

TT420.<br />

Numero Cinquantanove Mensile - <strong>Luglio</strong> <strong>2014</strong><br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Umberto Circi<br />

STAFF<br />

Federico Alessandrini, Riziero Bellucci, Riccardo Cacace, Lorenzo Catini<br />

Jessica Circi, Antonella Diamanti, Antonio Di Nardi, Yuliya Ivanova, Francesco<br />

Lopez, Alfredo Montalto, Sara Passarella, Giacomo Perri, Salvatore Roselli<br />

STAFF Internazionale<br />

Ben Barry, Chris Chilton, Tom Clarkson, Anthony ffrench-Constant, Greg<br />

Fountain, Gavin Green, Georg Kacher, Phil McNamara, Ben Oliver,<br />

Ben Pulman, Damion Smy, Mark Walton, Ben Whitworth<br />

hanno FOTOGRAFAtO<br />

Sam Baker, Paul Barshon, Daniel Byrne, Mark Bramley, Roberto <strong>Car</strong>rer,<br />

Easton Chang, Stuart Collins, Lennen Deschamps, Mark Fagelson, Gus<br />

Gregory, Barry Hayden, Alex Howe, Matt Howell, Charlie Mcgee, Greg Pajo,<br />

Roberto Paravano, Richard Pardon, James Lipman, Tom Salt,<br />

David Shepherd, Urlando, Radovan Varicak, John Wycherley<br />

DISTRIBUIto da<br />

Press-Di - Milano<br />

STAMPAto da<br />

Arti Grafiche Boccia - Salerno<br />

pubblicità Uno Publishing<br />

Via Sambuca Pistoiese 70a - 00138 Roma<br />

Tel. +39 06 87141566 - car.adv@car-magazine.it<br />

La riproduzione anche parziale di tutto il materiale o dei testi pubblicati è espressamente vietata.<br />

Tutti i marchi pubblicati sono di proprietà delle rispettive case produttrici.<br />

Ogni materiale, manoscritti, foto, testi ed altro inviato in redazione non verrà restituito salvo diverso accordo scritto.<br />

© Bauer Consumer Media Ltd., UK- © Uno Publishing, Roma<br />

All right reserved<br />

stampato in <strong>Italia</strong> nel mese di Giugno <strong>2014</strong><br />

Aut. Trib. di Roma n. 181 del 2 maggio 2008<br />

Poste <strong>Italia</strong>ne S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 1 Aut. CBPA-SUD/NA/010/ 2009<br />

L’occhio del fotografo<br />

per sicurezza allacciare la<br />

cintura prima di partire... facendo però<br />

attenzione ad allaciarla bene, non come<br />

il nostro Robertone.<br />

NEL MONDO ANCHE in: REGNO UNITO BrasilE Cina India MalESIA SUDAfrica SpaGNA thailandia TurCHIA


sommario<br />

33 Siamo stati i primi a provare il concept della TT 420<br />

Dopo anni di<br />

6 18<br />

promesse la<br />

Lagonda è tornata<br />

La nuova Ferrari California con il Turbo<br />

Unisciti a noi per il<br />

concorso di bellezza<br />

di Villa d’Este<br />

88<br />

disponibile su android: visita google play magazine O vai su: www.pocketmags.com


70<br />

Tutti gli occhi sulla i8<br />

Va come una 911 ma<br />

24costa molto meno...<br />

agenda<br />

6 È tornata la Lagonda<br />

8 La magia del VW max power show<br />

9 Megane RS: la regina delle Hot Hatch<br />

10 Le novità in arrivo dagli show room<br />

11 Lanciata la BMW M2... su Gran Turismo 6<br />

12 La bicicletta Jaguar<br />

13 <strong>Car</strong> Style<br />

16 Essentials<br />

first drive<br />

18 Ferrari California T<br />

23 Peugeot 108<br />

24 Porsche Cayman GTS<br />

25 BMW Serie 4 Gran Coupé<br />

26 Nissan X-Trail<br />

27 Seat Leon Cupra<br />

28 Nissan Qashqai contro Ford Kuga<br />

32 Jaguar XFR-S<br />

dal sedile di guida<br />

60 Classe C contro le sue Rivali<br />

ll battesimo del fuoco per l’ammiraglia con la Stella sul cofano<br />

11<br />

70 BMW i8 contro Porsche 911<br />

Meglio un silenzioso motore elettrico o il frastuono del boxer?<br />

speciale<br />

33 Perché amiamo la nuova Audi TT<br />

L’abbiamo provata e abbiamo trovato il migliore usato per voi<br />

60<br />

Il battesimo del fuoco per la<br />

Classe C contro le sue rivali<br />

Presto realtà?<br />

Mette paura alle tedesche<br />

32<br />

tutto il resto di car<br />

17 Mail<br />

88 Villa d’Este<br />

90 Le nostre auto: Renault Megane Energy GT<br />

Line, Peugeot 2008, Honda Civic Tourer,<br />

Subaru Outback CVT, Seat Leon SC FR, Audi<br />

RS6 Avant, Mazda6<br />

98 TOP 10<br />

anche per ipad e iphone


Agenda<br />

tutte le cose che ci faranno discutere questo mese<br />

Progetto Lagonda:<br />

finalmente il rilancio<br />

Aston ha promesso il rilancio della limo anni fa. Ma finalmente potrebbe essere realtà. Di Ben Pulman<br />

Aston Martin sta<br />

preparando il rilancio del<br />

marchio Lagonda con una super<br />

berlina da 608 cv. La nuova<br />

Lagonda sarà realizzata in<br />

numero limitato (meno di 100) dalla<br />

divisione Q, il dipartimento di<br />

personalizzazione dell'Aston, capace di<br />

realizzare qualsiasi cosa, dalla<br />

customizzazione della V8 Vantage in<br />

pelle, alla creazione di modelli<br />

commissionati su misura come questa.<br />

I fotografi-spia di CAR, sono riusciti ad<br />

immortalare il primo test su strada del<br />

prototipo intorno al quartier generale<br />

dell'Aston Martin a Gaydon, e ci hanno<br />

rivelato che la vettura adotterà uno<br />

styling spigoloso, visto l'ultima volta<br />

sulla Lagonda progettata da William<br />

Towns negli anni '70. È allo stesso<br />

tempo bellissimo ed impressionante, ma<br />

sotto sotto siamo di fronte ad una<br />

versione rispolverata dell'Aston Rapide<br />

S. Ci aspettiamo un 5.9 litri V12 sotto il<br />

cofano, ma, come per la concept CC100<br />

Speedster costruita dalla divisione Q<br />

nel 2012 per un paio di facoltosi clienti<br />

c'è la possibilità di potenziare il motore<br />

fino a 608 cv. La Lagonda ha anche in<br />

programma l'installazione di un cambio<br />

In 15 secondi<br />

Una super berlina<br />

da 608 cv per<br />

rilanciare il<br />

marchio Lagonda<br />

La divisione Q<br />

dell'Aston Martin<br />

costruirà meno di<br />

100 esemplari<br />

Seguirà un SUV<br />

se Mercedes<br />

garantirà l'accesso<br />

alla piattaforma<br />

per le GL<br />

automatico ad otto rapporti, che<br />

troveremo presto nelle Rapide e<br />

Vanquish. Il progetto sarà svelato verso<br />

la fine del <strong>2014</strong>, e anche se la Aston<br />

ricaverà buoni profitti da entrambe,<br />

questo potrebbe costituire anche un<br />

trampolino di lancio per il marchio<br />

Lagonda, prima che un SUV di<br />

ispirazione Mercedes faccia il suo<br />

debutto...<br />

Déjà-vù? Nel 2008 il CEO dell'Aston,<br />

Ulrich Bez, aveva annunciato il rilancio<br />

della Lagonda, programmando l’avvio<br />

della produzione nel 2012. Stando a<br />

quanto detto da Bez, la Lagonda<br />

6<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


lagonda: 115 anni di storia di un'icona<br />

1899<br />

L'americano<br />

Wilbur Gunn<br />

fonda la<br />

Lagonda.<br />

Costruisce la<br />

prima vettura<br />

della compagnia,<br />

la 16/18cv<br />

Lagonda Tourer<br />

nel 1909.<br />

1910<br />

Gunn guida la<br />

Lagonda Tourer<br />

alla vittoria nel<br />

Reliability Trial<br />

russo tenutosi<br />

nel1910, la<br />

pubblicità<br />

ricavata lo<br />

porta ad aprire<br />

concessionarie a<br />

San Pietroburgo<br />

e Mosca.<br />

1935<br />

Gli inglesi<br />

Johnny<br />

Hindmarsh e<br />

Luis Fontes<br />

portano la<br />

loro Lagonda<br />

M45R Rapide<br />

alla vittoria a Le<br />

Mans, battendo<br />

sia Alfa Romeo<br />

che Aston<br />

Martin.<br />

1947<br />

Il nuovo<br />

proprietario<br />

dell'Aston Martin,<br />

David Brown,<br />

acquista Lagonda,<br />

dando alla sua<br />

compagnia<br />

l'accesso al motore<br />

2,6 litri sei cilindri<br />

in linea, progettato<br />

dall'ingegner W.O.<br />

Bentley.<br />

1976<br />

Aston rivela<br />

la spigolosa<br />

Lagonda Serie<br />

2 saloon al<br />

motor show di<br />

Earls Court. La<br />

produzione si<br />

avvia nel 1978<br />

e termina nel<br />

1990, ma ogni<br />

vettura prevede<br />

15 settimane di<br />

assemblaggio.<br />

1993<br />

Il marchio<br />

Lagonda è<br />

riesumato per la<br />

concept Vignale<br />

della Ghia Design,<br />

e utilizzato per<br />

una piccola<br />

produzione di<br />

Lagonda Virage<br />

saloon e shootingbrakes<br />

nel 1994.<br />

2008<br />

Il CEO Ulrich<br />

Bez annuncia<br />

il rilancio della<br />

Lagonda.<br />

Un SUV<br />

concept venne<br />

annunciato al<br />

motor show<br />

di Ginevra<br />

nel 2009, ma<br />

il pubblico e<br />

i potenziali<br />

acquirenti non<br />

trovarono l'idea<br />

allettante.<br />

Primo scatto del<br />

prototipo Lagonda<br />

nei pressi del HQ<br />

Aston. Siamo nel<br />

<strong>2014</strong>, non nel 1975<br />

avrebbe dovuto aggiungere “un tocco di<br />

lusso e grande versatilità” al DNA del<br />

marchio Aston, e la produzione di una<br />

nuova serie di modelli, dotati di nuove<br />

competenze e tecnologie, avrebbe<br />

potuto triplicare la portata globale del<br />

marchio, portandolo ad espandersi in<br />

più di 100 paesi. Un concept Lagonda<br />

SUV era già stato svelato nel 2009, ma<br />

incontrò una generale mancanza di<br />

apprezzamento, e anche i negoziati con<br />

la Mercedes per l'utilizzo della sua<br />

carrozzeria risultarono vani. A seguito<br />

di questo fallimento, l'Aston riuscì ad<br />

espandersi solamente in 43 paesi.<br />

Ora è un buon momento per<br />

ritentare... Bez ha riaperto i negoziati<br />

con il marchio Mercedes l'anno scorso,<br />

e nel Dicembre 2013 i due partner<br />

hanno stretto un accordo che prevede<br />

la cessione del 5% dei pacchetti azionari<br />

ai tedeschi in cambio dell'utilizzo dei<br />

motori V8 delle AMG, e i sistemi<br />

elettronici delle Mercedes.<br />

Ma anche se Mercedes acconsentisse<br />

all'utilizzo dello stesso hardware usato<br />

per la prossima GL, quest'ultimo non<br />

sarebbe disponibile fino al 2018, ovvero<br />

un decennio dopo l'annuncio del<br />

rilancio della Lagonda.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 7


La pazzia e la magia<br />

del VW max power show<br />

Ogni anno i designer del gruppo VW danno vita alle loro fantasie di tuning più selvagge<br />

e costruiscono dei folli concept per questo show. Ecco una nostra selezione dei migliori<br />

AUDI A3 CLUBSPORT QUATTRO<br />

Prendete una banale<br />

A3 berlina, piazzateci<br />

dentro il cinque<br />

cilindri in linea 2.5<br />

litri della prossima<br />

RS3 hot hatch, poi<br />

portatela a 520 cv<br />

grazie a un turbo<br />

maggiorato e ad un<br />

intercooler fatto su<br />

misura. Invece di star<br />

lì a pensare che sia<br />

rozza, aggiungeteci<br />

anche la trazione<br />

integrale, una<br />

trasmissione a sette<br />

rapporti a doppia<br />

frizione, sospensioni<br />

regolabili, cerchi<br />

da 21 pollici, freni<br />

in carboceramica<br />

e un aerofreno a<br />

scomparsa. Infine<br />

dipingetela di<br />

blu prima che un<br />

dirigente VW<br />

si faccia verde<br />

d'invidia.<br />

VW GTI<br />

ROADSTER<br />

Il cuore dello show<br />

del Wörthersee è la<br />

Golf GTI.<br />

Ciò significa che<br />

non sarà difficile<br />

strappare l’annuale<br />

applauso, eppure<br />

nonostante l'offerta<br />

– una speedster<br />

spinta da un V6 3.0<br />

litri biturbo da 500<br />

cv – sia pazzesca,<br />

non è nient'altro<br />

che una versione<br />

decapottabile del<br />

concept Design<br />

Vision GTI presentato<br />

l'anno scorso.<br />

Vedremo comunque<br />

questo V6 ad angolo<br />

più stretto su altre<br />

VW, ma non c'è alcun<br />

piano di produzione<br />

per quest'auto. Chi ha<br />

Gran Turismo 6 può<br />

comunque consolarsi<br />

scaricandola già da<br />

ora.<br />

8<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


Škoda Yeti Xtreme<br />

A parte il look da<br />

cartello stradale,<br />

questa Yeti<br />

ultraruvida ci piace.<br />

Ruba i freni alla<br />

Octavia RS, vanta<br />

uno scarico coi<br />

VW AMAROK<br />

POWER<br />

Per caso VW si è<br />

scordata che ormai<br />

nessuno mette più<br />

niente nel vano dei<br />

pick-up, men che meno<br />

un impianto stereo da<br />

5.000 watt con annessi<br />

strumenti da DJ,<br />

casse e subwoofer?<br />

Temo che tutto<br />

quell'equipaggiamento<br />

sparirà entro la fine<br />

dello show.<br />

Seat Cupster<br />

L'auto peggiore al<br />

Wörthersee?<br />

Seat celebra i 30 anni<br />

della Ibiza con questo<br />

svogliato concept<br />

di speedster, niente<br />

a che vedere con la<br />

Tango cabriolet che<br />

ci hanno mostrato nel<br />

2001: noi speriamo<br />

ancora che gli<br />

spagnoli si decidano<br />

a costruirla.<br />

Audi Q3<br />

camping tent<br />

Audi ha dichiarato<br />

che la Q3 “non<br />

è un veicolo per<br />

il fuoristrada”,<br />

quindi dove potrà<br />

mai accamparsi<br />

questa? Nella<br />

prima piazza libera<br />

vicino al centro<br />

storico quando si è<br />

troppo ubriachi per<br />

guidare?<br />

silenziatori mozzati,<br />

sospensioni ad<br />

altezza regolabile<br />

e quattro sedili<br />

avvolgenti Recaro<br />

con tanto di<br />

imbracature da corsa.<br />

Agenda<br />

Megane RS: la Regina<br />

delle hot hatch<br />

Renaultsport ha una contromossa alle nuove hot<br />

hatch che hanno osato sfidare la sua supremazia al 'Ring:<br />

la nuova Megane 275 Trophy. L'ultima Trophy, la 265 del<br />

2011, mise a segno il record per le auto da produzione a<br />

trazione anteriore, ma la Seat Leon Cupra è recentemente<br />

riuscita a batterla di nove secondi, diventando la prima<br />

vettura a trazione anteriore a mordere un giro sotto gli 8<br />

minuti. E Honda promette anche che la sua Civic Type R<br />

da 300 cv sarà la vettura a trazione anteriore più veloce<br />

ad aver mai gironzolato sul Nürburgring...<br />

La Megane invecchia ma reagisce: 10 cv in più dal<br />

suo 2.0 litri turbo (arrivando a 275 cv, da qui il nome)<br />

e uno scarico alleggerito in titanio, cortesia dello<br />

specialista sloveno Akrapovic. Aggiungici il differenziale a<br />

slittamento limitato, molle più rigide e l’abbinamento fra gli<br />

ammortizzatori regolabili Öhlins e le gomme Michelin Cup<br />

2 dalla lista degli optional, e la 275 Trophy si rivela una<br />

sfidante veramente formidabile.<br />

Eppure non sarà<br />

questa la Megane che<br />

riporterà la gloria in<br />

casa Renault Sport.<br />

Immaginate la 275<br />

Trophy come uno<br />

spauracchio precombattimento,<br />

perché<br />

è in arrivo una versione<br />

estrema – completa di<br />

cofano in carbonio –<br />

studiata per dare il colpo<br />

del KO senza possibilità<br />

di rivincita.<br />

Di solito sono gli alberi di<br />

Nordschleife a scorrere a tutta<br />

velocità fuori da questi finestrini<br />

Škoda CitiJet<br />

Inizi a temere<br />

per il futuro di<br />

Skoda quando 16<br />

apprendisti creano<br />

la loro auto dei sogni<br />

e questa si rivela<br />

essere una utilitaria<br />

decapottabile.<br />

Ci sono voluti sei<br />

mesi (e nessuno<br />

ha mai avuto un<br />

ripensamento in<br />

tutto quel tempo?)<br />

per costruire questa<br />

CitiJet basata sulla<br />

Citigo, che vanta una<br />

verniciatura bi-tono,<br />

uno spoiler integrato<br />

nel posteriore e un<br />

impianto stereo da<br />

300 watt con luci a<br />

led “che seguono la<br />

musica”.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 9


Agenda<br />

InArrivo<br />

Il bello, il brutto e il cattivo delle nuove<br />

auto e concept di questo mese<br />

Mercedes Classe C SW<br />

La Classe C station wagon riprende<br />

la battaglia contro l’Audi A4 Avant e la<br />

BMW Serie 3 Touring, e se le dimensioni<br />

per voi contano, la Mercedes ha il<br />

bagagliaio più grande. Il corpo vettura<br />

trae beneficio da una scocca alleggerita<br />

e più rigida, e il quattro cilindri benzina<br />

e la motorizzazione diesel bevono di<br />

meno. L’interasse allungato ha esteso<br />

anche lo spazio per le gambe, mentre<br />

la capacità di carico è cresciuta di soli<br />

di 10 litri (ora è 1.510), ma in questo<br />

aveva già battuto le sue avversarie.<br />

Si può richiedere l’apertura automatica<br />

del baule, effettuabile passando il piede<br />

sotto il paraurti posteriore. Una versione<br />

ibrida e una AMG sono di<br />

imminente uscita<br />

appena dopo i<br />

primi modelli<br />

previsti. Prezzi<br />

da 38.000<br />

Euro circa.<br />

Audi R8 LMX<br />

Mentre il resto del mondo era concentrato sui Mondiali di calcio, i costruttori<br />

tedeschi si sono fatti ammaliare da un altro tipo di sfida: fari anteriori al laser<br />

su un’auto di serie. È la R8 LMX Special Edition, l’esordiente campionessa<br />

dell’Audi che mira a riconquistare le vendite a scapito della BMW i8.<br />

In sostanza è una R8 GT con il 5.2 litri V10 gonfiato a 570 cv e col tempo<br />

sullo 0-100 bloccato a 3,4 secondi. Della R8 più veloce sul pianeta, però, ne<br />

verrano fabbricate solo 99, ad un interessante prezzo di circa 210.000 Euro<br />

Lambo Huracàn Polizia<br />

Che diamine guidano i delinquenti per far sì<br />

che la Polizia del Belpaese debba ricorrere<br />

ad una Huracàn da 325 km/h per mantenere<br />

la sicurezza sulle strade?<br />

La Lamborghini, mossa dal V10 con i suoi<br />

610 cv indiavolati, cancella lo 0-100 in 3,2<br />

secondi e trasporta pure organi destinati alla<br />

donazione medica.<br />

Mini cinque porte<br />

È la prima Mini a cinque porte, quasi un<br />

metro più lunga della capostipite del 1959.<br />

In programma per il prossimo Autunno,<br />

offre maggior ampiezza per le gambe degli<br />

occupanti rispetto alla tre porte e il 30% in più<br />

di capienza all’interno del baule. È visivamente<br />

sgraziata, ma potrà aprire al Marchio la strada<br />

per il mercato delle cinque porte.<br />

Nissan Pulsar<br />

Dodge Challenger<br />

SRT Hellcat<br />

Supera i 600 cv. Trazione posteriore.<br />

La Hellcat dovrebbe succedere alla Ford<br />

Mustang GT500 in qualità di muscle car più<br />

potente d’America grazie al suo portentoso<br />

6.2 litri Hellcat HEMI V8. Aspettatevi il<br />

ruggito di un leone ed esplosività illimitata.<br />

Ariel Atom<br />

3.5R<br />

Solo il Sig “1.340<br />

km/h In Caduta<br />

Libera”, Felix<br />

Baumgartner,<br />

potrebbe aver<br />

bisogno di questa<br />

Atom da 354 cv. Lo<br />

scatto in 2,6 sec è al<br />

livello della Veyron.<br />

La Nissan ha avuto otto anni per tirar fuori<br />

dal cilindro una due volumi come ricambio<br />

della Almera, e quello che ci propina<br />

è questa vettura. La Pulsar. Col nome<br />

preso da qualche catalogo straniero, la<br />

giapponese ripesca il look della Qashqai<br />

e ne sfrutta la stessa piattaforma. Il passo<br />

di 2.700 mm è maggiore della Golf, della<br />

Focus e della Megane, per uno spazio<br />

interno da primato nella categoria: molto<br />

razionale. La spinta è assicurata da<br />

motori benzina 1.200 e 1.600<br />

Piattaforma e look della<br />

Quashqai. Riuscirà a fare<br />

meglio?<br />

turbo, oltre che da un diesel 1.500. Le<br />

trasmissioni si articolano fra un manuale e<br />

un CVT X-tronic. La commercializzazione<br />

prenderà il via a fine anno, con un prezzo<br />

di circa 17.000 Euro obbligatoriamente<br />

concorrenziale, perché la Pulsar non è che<br />

faccia “pulsare” i cuori di per sé.<br />

10<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


Agenda<br />

La scheda<br />

tecnica promette<br />

542 cv alla ruota<br />

e un peso di soli<br />

1.180 kg<br />

Un assaggio<br />

della nuova M2<br />

Per il compleanno di Gran Turismo è stato rivelato il<br />

concept virtuale delle prossime BMW M. Di Ben Pulman<br />

CHI SE LO SAREBBE mai<br />

immaginato che le Case<br />

automobilistiche si sarebbero<br />

messe in fila per disegnare<br />

vetture per un videogioco?<br />

BMW ha creato questa sportiva da<br />

550 cv per celebrare il quindicesimo<br />

anniversario di Gran Turismo, e non<br />

sarà sola, visto che anche Aston<br />

Martin, Zagato, Alfa Romeo,<br />

Lamborghini ed addirittura la Nike,<br />

stanno lavorando.<br />

La cosa è interessante, anche<br />

perché ci regala l’opportunità di dare<br />

una rapida occhiata ai piani futuri di<br />

BMW. Questa Vision Gran Turismo,<br />

anziché essere basata sulla M4, è più<br />

L'automobile. Di Google<br />

Arriverà (da sola) presto negli showroom<br />

LA SUPERMINI CHE SI<br />

GUIDA DA SOLA DEL NOTO<br />

MOTORE DI RICERCA<br />

Vi preoccupa l'onnipotenza<br />

di Google, che vi segua<br />

ovunque andiate? Beh le<br />

cose stanno per peggiorare:<br />

nel 2015 vi seguirà in<br />

maniera ancor più concreta,<br />

visto che il gigante di<br />

internet ha rivelato i suoi<br />

piani per un'auto che si<br />

guida da sola.<br />

La nuova M2<br />

arriverà nelle<br />

concessionarie<br />

BMW nel 2015<br />

piccola e completerà la gamma delle<br />

Serie 2, preparandoci<br />

psicologicamente alla super coupé M2<br />

in arrivo nel 2015.<br />

Ma torniamo alla sportiva virtuale.<br />

Si tratta di una Serie 2 pompata<br />

all’estremo, col capo designer BMW<br />

Karim Habib e il suo team che hanno<br />

saccheggiato i cataloghi del passato<br />

per trarne ispirazione: il logo BMW<br />

sul montante posteriore fa tanto CLS<br />

3.0, e la sua derivazione da<br />

“Batmobile” ha ispirato la verniciatura<br />

tricolore della Divisione M.<br />

La spinta di questa fantasiosa<br />

vettura proviene da un sei cilindri in<br />

linea 3.0 turbo che produce 550 cv e<br />

680 Nm a disponibili a soli 1.900 giri/<br />

min, scaricandoli alle ruote posteriori<br />

attraverso un cambio sequenziale a<br />

sei rapporti, con BMW che dichiara<br />

un peso a secco di 1.180 kg ed una<br />

perfetta distribuzione 50:50 dei pesi.<br />

La piccola M che sarà prodotta non<br />

sarà così potente. Sotto il cofano non<br />

ci sarà il motore della M3/M4<br />

depotenziato, bensì il sei cilindri in<br />

linea 3.0 a turbo singolo della M235i, i<br />

cui cavalli saliranno da 326 a 360.<br />

Ma aspettatevi comunque una<br />

grande quantità di componenti del<br />

telaio presi direttamente dalla M3 e<br />

M4, e nonostante un tetto in fibra di<br />

carbonio sia proibitivo per via dei<br />

costi, vanterà comunque lo scarico<br />

quadruplo e sarà la prima BMW in<br />

assoluto a fregiarsi della targhetta<br />

M2.<br />

Preferite spendere qualche<br />

centinaio di euro per una Playstation<br />

4 con una copia di Gran Turismo 6, o<br />

campare di stenti per mettere da<br />

parte i 50.000 Euro necessari per<br />

l'auto vera e propria? Io ho già smesso<br />

di mangiare.<br />

NON CI SI PUÒ METTERE AL VOLANTE<br />

Invece che installare la tecnologia del pilota<br />

automatico su un'auto preesistente, Google<br />

ha deciso di farsela da capo. Questo blob<br />

amorfo non ha volante, né pedali del freno o<br />

dell'acceleratore, solo un tasto stop/go<br />

(Google afferma che sarà poco minaccioso)<br />

ed un pulsante di stop di emergenza.<br />

A SPASSO PER DETROIT DAL 2015<br />

Google ha sperimentato questa tecnologia per<br />

oltre 1 milione di chilometri di guida impeccabile<br />

(più o meno), e sta per costruire circa 200 di<br />

queste vetture senza autista per il beta testing a<br />

Detroit. Sfrutta GPS, sensori laser, radar e<br />

telecamere collegati a Google Maps, ma la<br />

velocità massima è di soli 40 km/h ed il<br />

parabrezza è flessibile, perché non si sa mai...<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 11


Agenda<br />

I 30 anni della<br />

prima<br />

superberlina<br />

al mondo<br />

BMW rende omaggio alla nascita<br />

della M5 (anche se esordì nel 1985)<br />

Dopo la cura<br />

dimagrante di<br />

Jaguar, è del 40% più<br />

aerodinamica. Il Tour<br />

de France è<br />

praticamente già<br />

vinto!<br />

1985-1987 BMW M5 (E28)<br />

La nascita della superberlina<br />

moderna, con il 6 cilindri in linea<br />

3.5 litri della supercar M1. 286 cv e<br />

6,5 sec nello 0-100 km/h<br />

1988-1995 BMW M5 (E34)<br />

29 cv in più, oltre al 3.8 da 335 cv,<br />

nel '91. Fu anche la prima Touring,<br />

ma non ne fu venduta quasi<br />

nessuna rispetto alla berlina<br />

1998-2003 BMW M5 (E39)<br />

Nuovo V8 4.9 litri da 400 cv per<br />

battere Mercedes e Jaguar nella corsa<br />

alla potenza. Nessuna Touring stavolta<br />

2005-2010 BMW M5 (E60)<br />

Il V10 5.0 di ispirazione F1 vantava<br />

507 cv. Aveva solo un goffo SMG a<br />

7 marce, mentre in USA c'era anche<br />

il manuale<br />

2011-now BMW m5 (f10m)<br />

La coppia arriva a 680 Nm grazie al<br />

controverso V8 4.4 litri biturbo. Solo<br />

berlina e solo con il doppia frizione<br />

<strong>2014</strong> BMW 30 jahre m5<br />

(f10m) La M5 più potente (600<br />

cv) e veloce (3,9 sec) di sempre.<br />

Solo 300 unità prodotte<br />

La nuova Jaguar?<br />

Non proprio, ma i cervelloni<br />

dell'aerodinamica di Jaguar hanno<br />

reso più veloce la bicicletta<br />

di Chris Froome. Di Gavin Green<br />

Da tempo ormai Jaguar<br />

rifornisce il Team Sky di ciclismo<br />

con veicoli di supporto, ma questa<br />

è la prima volta che li hanno<br />

aiutati anche tecnologicamente.<br />

L'aerodinamica è un punto cruciale del<br />

ciclismo sportivo, Jaguar ha preso tutti i<br />

“punti principali” (interasse, geometria<br />

del telaio, ecc) dettati da Pinarello – il<br />

progettista di biciclette italiano – e ne<br />

ha poi modificato il profilo dei tubi.<br />

Sfruttando la fluidodinamica<br />

computazionale, verificata dai test della<br />

galleria del vento, Jaguar ha reso il telaio<br />

della bicicletta del 40% più efficiente<br />

aerodinamicamente di quello di<br />

Pinarello, sul quale Froome aveva vinto<br />

il Tour de France l'anno scorso. Ci hanno<br />

riferito che questa è la prima volta che<br />

vengono effettuati dei test aerodinamici<br />

di tale livello su una bicicletta. Froome<br />

afferma che la Pinarello Dogma F8 è la<br />

miglior bici da corsa su cui sia mai salito,<br />

e che gli darà un grosso aiuto nel<br />

difendere il titolo. Ulteriori collaborazioni<br />

fra Jaguar e Team Sky sono ormai certe,<br />

ed il prossimo passo riguarderà i materiali.<br />

Quando le case automobilistiche salgono in bici<br />

Peugeot Uno dei nomi più<br />

prestigiosi nel ciclismo. Alcuni<br />

dei grandi personaggi vinsero<br />

su delle Peugeot.<br />

Colnago Ferrari Ferrari<br />

collaborò con Colnago, che per<br />

anni è stata un po' la Ferrari del<br />

mondo del ciclismo. Ecco la loro<br />

ultima mountain bike.<br />

La tecnologia è tutta di Colnago.<br />

McLaren Specialized S<br />

Works Venge Woking lavorò<br />

all'aerodinamica ed al carbonio di<br />

questa bicicletta americana,<br />

portata dalla star inglese Mark<br />

Cavendish.<br />

LA BICI DA BIMBI PORSCHE<br />

Molte biciclette dal marchio<br />

automobilistico non sono che tristi<br />

affari, fatte solo per far battere<br />

cassa al reparto merchandising.<br />

Un po' come questa “Porsche”.<br />

LA LOTUS DI CHRIS<br />

BOARDMAN<br />

Sfruttò un rivoluzionario telaio<br />

monoscocca in carbonio la cui<br />

priorità era l'aerodinamica.<br />

Con essa, Boardman vinse<br />

l'oro a Barcellona nel 1992.


Agenda<br />

Shinola Brakeman 40mm<br />

www.shinola.com, 675$<br />

Design semplice, un pizzico retro e<br />

dalla cassa a cuscino: disponibile<br />

anche carcassa da 46mm<br />

Non capita spesso di<br />

dedicare quest'intera<br />

rubrica per un solo<br />

marchio, ma c'è un motivo<br />

più che valido. Abbiamo<br />

già abbondantemente scritto del<br />

declino di Detroit in una rovina a<br />

larga scala. Ma questa è solo<br />

metà della storia. Stanno<br />

nascendo delle nuove imprese,<br />

approfittando dei costi di affitto<br />

bassi e di una manodopera abile<br />

e desiderosa di dare a Detroit<br />

nuova linfa vitale.<br />

Shinola è una di questi.<br />

Ha iniziato a fare orologi solo<br />

dall'anno scorso, ma dà già lavoro<br />

a 260 persone assediando<br />

l'Argonaut Building nel centro<br />

della città. Qui fu inventato il<br />

cambio automatico, ed è sede del<br />

College per gli Studi Creativi, che<br />

offre uno dei corsi di design<br />

automobilistico migliori al mondo.<br />

Shinola Runwell Sport<br />

www.shinola.com, 750$<br />

L'immenso design da 48mm ha un<br />

aspetto magnifico su questo classico<br />

cinturino NATO in nylon<br />

È ora che il gran guaritore<br />

porti speranza a Motown<br />

Dalle macerie di una Detroit post-automobilistica, sorge un<br />

marchio di orologi con lo spirito americano. Di Ben Oliver<br />

Io stesso l'ho visitato dopo il<br />

motor show di Detroit,<br />

quest'anno. Le persone che<br />

costruiscono questi orologi non<br />

sono solo ex assemblatori di<br />

catene di montaggio<br />

automobilistiche, ma ex estetisti,<br />

maestri di orologeria romeni ed<br />

una ex guardia di sicurezza<br />

dell'Argonaut, che incuriosito ha<br />

chiesto se potesse unirsi a loro,<br />

rivelandosi poi un orologiaio dal<br />

talento naturale.<br />

Gli orologi sono assemblati qui<br />

Shinola Runwell 47mm<br />

www.shinola.com, 550$<br />

Il caposaldo della gamma è disponibile<br />

in un vasta scelta di dimensioni, colori<br />

e cinturini<br />

ma non sono fatti di sole<br />

componenti americane, visto che<br />

l'US non ne produce più.<br />

Il piano è di incoraggiare altre<br />

imprese locali ad iniziare<br />

l'approvvigionamento: un<br />

produttore di strumentazioni<br />

automobilistiche potrebbe<br />

tranquillamente fare anche<br />

quadranti per orologi.<br />

Nel frattempo, Shinola sfrutta<br />

dei meccanismi al quarzo di alta<br />

fascia di Ronda, assemblati con<br />

componenti svizzere. Le casse, i<br />

Shinola Birdy<br />

www.shinola.com, 225$<br />

Orologio femminile con un bel<br />

cinturino in pelle a doppio<br />

avvolgimento<br />

quadranti ed altre parti<br />

provengono dalla Cina, e prova a<br />

sfruttare tutti i pezzi americani<br />

che riesce a trovare, tra cui la<br />

pelle della famosa conceria<br />

Horween di Chicago.<br />

Shinola produce anche<br />

biciclette, riviste, oggetti in<br />

cuoio. Se restate indifferenti alle<br />

accoppiate spesso fasulle del<br />

mondo automobilistico con<br />

quello degli orologi, eccovene<br />

una che invece ha sostanza.<br />

Il nome proviene da un<br />

vecchio modo di dire americano:<br />

“you don't know shit about<br />

Shinola”, che originariamente era<br />

un marchio di scarpe polacco.<br />

Ma questi orologi sono<br />

decisamente di buona, anzi<br />

ottima fattura, ma non solo;<br />

anche il prezzo europeo,<br />

annunciato proprio<br />

recentemente, promette bene.<br />

SCARABOCCHI<br />

DEL DESIGNER<br />

Andiamo a caccia dei designer famosi<br />

per farci sketchare le loro auto preferite<br />

ROBERT LESNIK<br />

Direttore design degli esterni, Mercedes-Benz<br />

Nato in Slovenia, Lesnik è laureato<br />

in Transportation Design. Nel 1998<br />

entra in VW come desiger degli<br />

esterni; ricopre vari ruoli tra cui il<br />

suo ultimo incarico al Design<br />

Centre in California, prima di<br />

passare all'European Design<br />

Centre di Kia nel 2007. Dal 2009 fa<br />

parte di Mercedes, con la missione<br />

di “cambiare strategia.”<br />

IL SUO LAVORO PREFERITO<br />

Il posteriore della Classe S Coupe<br />

“Spostammo la targa nel paraurti per dar più<br />

spazio alla stella a tre punte centrale. La SL300<br />

fa la stessa cosa.<br />

DETTAGLIO PREFERITO DI SEMPRE<br />

Mercedes CLS C219<br />

“Sono cresciuto in Slovenia, piena di auto piccole, e ricordo<br />

che evento fu quest'auto. L'assottigliamento del corpo<br />

verso la parte posteriore portò vantaggi aerodinamici.”<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 13


LifeStyle<br />

Tempo di mare di sole e spiagge<br />

meravigliose. Ecco alcuni suggerimenti per<br />

affrontare l'estate <strong>2014</strong> con lo stile di <strong>Car</strong><br />

Bune Buggy<br />

L’ORIGINALE BUGGY DI MEYERS,<br />

batteva le moto a Baja pur avendo meno di<br />

50 cv. È ancora possibile avere una dune<br />

buggy con motore aspirato, ma il nuovo<br />

prototipo Manxster dispone di circa 250 cv,<br />

grazie al motore turbo di una vecchia subaru<br />

Impreza che appare magnifico mentre sporge<br />

dal retro della vettura. È rumoroso ma, avendo<br />

un solo scarico, non emette lo stesso suono<br />

della Impreza, mancandogli il battito delle più<br />

cattive Subaru.<br />

Niente paura! Ha un’accelerazione 0-100<br />

km/h in 4,2 secondi, ottenuta grazie<br />

all’eccezionale peso a vuoto di 850<br />

chilogrammi. Ed è incredibile come, a quella<br />

velocità, dalle fiancate prive di portiere entri<br />

pochissima aria. Provate a toccare la stessa<br />

velocità a bordo di una Caterham e nel giro di<br />

un minuto i vostri occhi chiederanno pietà.<br />

Non reggerebbe il confronto con un<br />

Caterham, ma è comunque divertente da<br />

guidare. Come accadeva negli anni ’60, si<br />

acquista il kit base da Meyers e lo si monta<br />

sul Maggiolino, che rimane il donatore di<br />

organi delle vetture di Bruce. Il risultato, più o<br />

meno brillante, dipende solo dal cliente, dal<br />

suo portafoglio e dalla sua pazienza, ma alla<br />

fine si avrà tra le mani una vettura gradevole<br />

per una cifra che si aggira intorno 5.000 Euro.<br />

www.meyersmanx.com<br />

Teme solo la<br />

pioggia<br />

Camicia Burberry<br />

Brit<br />

Camicia button down<br />

in leggerissimo lino tinta unita.<br />

Taschino al petto con logo ricamato.<br />

Dettaglio check Burberry all'interno<br />

del collo. Leggera e raffinata,<br />

perfetta per ogni situazione, vi<br />

donerà uno stile inconfondibile<br />

grazie anche alla vestibilità slim,<br />

che le dona un tocco di modernità<br />

in più..<br />

Burberry.com - 225 Euro<br />

National Geographic<br />

<strong>Car</strong>icatore solare<br />

4 in 1<br />

<strong>Car</strong>icatore solare 4 in<br />

1 con luci multifunzione. Questo<br />

caricatore solare offre luci piatte<br />

multifunzione con quattro funzioni<br />

luminose: lampada tascabile LED,<br />

funzione SOS, luce 50% e 100%.<br />

Con i gancetti il dispositivo può<br />

essere comodamente fissato sullo<br />

zaino o sulla cintura. Adattatore di<br />

ricarica incluso per gran parte dei<br />

telefoni mobili.<br />

Www.shop.<br />

nationalgeographic.com<br />

40 Euro<br />

Costume Sundek<br />

Boardshort a vita bassa in Nylon<br />

Taffeta grigio argento con le tre classiche<br />

bande posteriori ad arcobaleno. Vita fissa<br />

con laccio regolabile e chiusura a Velcro.<br />

Rete interna. Tasca posteriore con chiusura<br />

a Velcro e logo Sundek applicato sul retro.<br />

composizione: 100% Nylon<br />

www.shopsundek.com/it<br />

79 Euro<br />

Vilebrequin Moorea Camo<br />

Elephant Swim Trunks<br />

un pattern camouflage nasconde gli<br />

elefanti che caratterizzano lo stile di questo<br />

costume a cinque stelle di Vilebrequin,<br />

famosa per le stravaganti fantasie dei suoi<br />

prodotti e per i prezzi altrettanto fantasiosi.<br />

In nylon con cuciture in cotone al 100%,<br />

con tasche laterali, vita bassa e etichetta<br />

cucita sulla vita. Una tasca posteriore cucita<br />

a mano per armonizzarsi con il resto della<br />

fantasia completa l'opera...<br />

it.vilebrequin.com – 250$<br />

Teva Terra Fi 4<br />

Camminerete<br />

ovunque...<br />

Lo stato dell'arte dei sandali sportivi,<br />

il Terra Fi 4 propone una suola particolarmente<br />

ammortizzata, un rivestimento anti microbi<br />

e il sistema Universal Strapping che ha<br />

reso famoso la Teva in tutto il mondo. Sono<br />

l'ideale per lunghe passeggiate sulla sabbia<br />

e possono essere tranquillamente utilizzati<br />

anche in acqua. I compagni di viaggio perfetti<br />

per ogni tipo di terreno.<br />

Teva-eu.com – 89,95 Euro<br />

14<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


Agenda<br />

Oakley Frogskin<br />

Koston ltd brown camo<br />

Durata e comodità per tutto il<br />

giorno grazie alla leggera montatura<br />

in acetato, di produzione artigianale.<br />

Riduzione del riverbero e trasmissione<br />

della luce controllata con il rivestimento<br />

della lente in Iridium® (optional).<br />

Visione periferica ottimizzata grazie alla<br />

curvatura di base 6 delle lenti.<br />

Disponibile con le lenti graduate Oakley<br />

it.oakley.com – 119 Euro<br />

Porto Pollo: luogo ideale<br />

per praticare surf<br />

Quando<br />

stile e<br />

pubblicità si<br />

incontrano<br />

Le nuove<br />

gomme sono<br />

larghissime<br />

Suunto Core All Black<br />

Il famoso Suunto Core si distingue<br />

per la robustezza e l'eleganza del design delle<br />

sue numerose varianti e propone funzionalità<br />

per l’outdoor facili da usare. Nel Suunto Core,<br />

l’azione combinata di altimetro, barometro<br />

e bussola con i dati meteo garantisce le<br />

funzionalità essenziali per affrontare le avventure<br />

nei grandi spazi aperti.<br />

Www.suunto.com – 319,90 Euro<br />

The North Face Tree<br />

Point Flip-Flops<br />

Con un design straordinario ispirato alla<br />

venatura del legno, i sandali The North Face<br />

Men’s Tree Point sono un'opzione casual ma<br />

di stile.<br />

thenorthface.it - 35 Euro<br />

JP All Ride<br />

Per una gita in spiaggia che si<br />

rispetti non può mancare una tavola da<br />

surf, possibilmente colorata e con una<br />

fantasia quanto più vistosa possibile,<br />

esattamente come questa. Il concetto<br />

“All in One” mediato tra Freestyle Wave<br />

e Super Sport. Queste tavole offrono<br />

una planata anticipata, confortevole ed<br />

"All in One":<br />

una tavola per<br />

tutte le<br />

occasioni<br />

eccezionale velocità di punta. Facile<br />

da gestire e controllare, perdona gli<br />

errori in strambata, offrendo al rider<br />

una surfata eccitante che lo elettrizza<br />

quando raggiunge la massima velocità.<br />

Plug and play windsurfing – salta su e<br />

divertiti come non mai!<br />

www.jp-australia.com<br />

1.196 Euro<br />

Perfetta palestra naturale<br />

"A<br />

RRIVAMMO in questo splendido spot in una<br />

giornata con più di 40 nodi di maestrale.<br />

Di fronte a noi due grandi baie; l'acqua<br />

cristallina e turchese e la possibilità di scegliere<br />

se navigare con un chop di un metro o con l'acqua piatta<br />

come un lago salato.<br />

Tutto ciò in completa sicurezza con fondale sabbioso e costa a<br />

meno di un miglio per trecentosessanta gradi: una palestra<br />

naturale perfetta!"<br />

Così la leggenda Robby Naish, 10 volte campione del mondo<br />

di windsurf e 4 volte campione del mondo di kitesurf, descrisse<br />

Porto Pollo nel 1980.<br />

Le due baie disposte specularmente a mezzaluna fanno si che<br />

ci siano sempre le condizioni ideali per praticare sport<br />

acquatici. È il luogo ideale per praticare o iniziare a fare<br />

windsurf o kitesurf. Porto Pollo è il posto più ventoso d’<strong>Italia</strong><br />

con venti sostenuti per tutto l’arco dell’anno, ideale per i<br />

professionisti ma anche per i principianti perché questo<br />

significa partire da uno step più avanzato che permette di<br />

bruciare tutte le tappe e imparare in breve tempo.<br />

Qui sorgono le strutture dello Sporting Club Sardinia, uno dei<br />

migliori centri sportivi e di servizi turistico-balneare al mondo,<br />

attrezzato per qualsiasi sport acquatico.<br />

Paradiso del windsurf e del kitesurf, o semplicemente un<br />

paradiso per rilassarsi al sole in una delle località più<br />

affascinanti della Sardegna.<br />

Non c’è età per essere sedotti e catturati dalla speciale<br />

energia di PortoPollo dove troverete uno Staff sempre pronto a<br />

soddisfare ogni esigenza, sia dei più piccoli che dei più grandi.<br />

Qui ci si dimentica da dove si proviene e si entra in una nuova<br />

dimensione, dall'alba al tramonto.<br />

Tante attività ma anche tanto divertimento al "Rupi's"<br />

Risto-Bar potrete scegliere tra originali piatti e deliziosi panini,<br />

iniziare la serata con il vero aperitivo chill-out e continuarla<br />

con i party che sono diventati il must della costa, ballando,<br />

ascoltando musica dal vivo e divertendovi sotto<br />

un’indimenticabile cielo stellato.<br />

luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 15


Agenda LifeStyle<br />

Essentials<br />

Le tecnologie indossabili sono uno dei trend che caratterizzeranno<br />

il <strong>2014</strong> e i prossimi anni. Dati e ricerche di mercato eleggono<br />

la wearable technology al ruolo di uno dei più importanti<br />

protagonisti del prossimo futuro<br />

LG Lifeband Touch<br />

Con display OLED full-touch, è dotato di altimetro,<br />

accelerometro a tre assi e contapassi, per monitorare<br />

tempo, distanza percorsa e calorie consumate durante la<br />

giornata oppure durante le sessioni di allenamento. LG<br />

Lifeband Touch è compatibile con Android e iOS grazie<br />

all’app LG Fitness,<br />

Lo schermo permette anche di controllare chiamate e<br />

messaggi sullo smartphone e gestire la musica.<br />

lg.com/it - 152 Euro<br />

Huawei Talkband<br />

Fitbit Flex<br />

A differenza dei concorrenti introduce un<br />

elemento innovativo: un auricolare bluetooth<br />

che si stacca dal bracciale e permette di fare<br />

anche chiamate. Talk Band può monitorare i<br />

passi e le calorie bruciate, é compatibile con<br />

entrambi i sistemi operativi iOS e Android.<br />

La batteria da 90 garantisce un’autonomia di<br />

almeno tre giorni o sette ore di conversazione.<br />

Lo schermo misura 1,4 pollici.<br />

Huaweidevice.it - 152 Euro<br />

Jawbone UP24<br />

Non ha ha il display ma soltanto un indicatore con cinque<br />

led che comunicano in tempo reale il consumo energetico<br />

della giornata.<br />

Oltre ai passi e alle calorie, fa anche un monitoraggio del sonno,<br />

valutandone la qualità in base ai movimenti notturni.<br />

Per avere un quadro completo dei dati registrati dal sensore è<br />

necessario utilizzare lo smaphone e l'app dedicata disponibile<br />

per iOs e Android o utilizzare il pc.<br />

Fitbit.com - 99 Euro<br />

è l'evoluzione del Jawbone UP. Si collega<br />

allo smartphone via bluetooth. Monitora l'attività del<br />

sonno, del movimento, l'alimentazione e l’umore.<br />

La funzione “Promemoria” permette di rimanere in<br />

linea con gli obiettivi. Avvisandoti con una leggera<br />

vibrazione Jawbone presenta anche la nuova app<br />

gratuita per gli amanti del caffè UP Coffee per iOS<br />

7 che analizza come l’assunzione della caffeina<br />

incide sul sonno. La batteria ha un’autonomia di 7<br />

giorni. Rivestito di morbida gomma ipoallergenica è<br />

disponibile in nero e arancione<br />

Jawbone.com - 150 euro<br />

Talk Band può<br />

monitorare i passi e<br />

le calorie bruciate<br />

Nike Fuelband SE<br />

forse è il più noto bracciale<br />

per il fitness in commercio.<br />

È dotato di un ricevitore<br />

Bluetooth 4.0 integrato che<br />

riduce il consumo di energia<br />

aumentando la capacità della<br />

batteria che dura 4/5 giorni.<br />

Permette di creare delle sezioni<br />

di attività ad hoc in base al tipo<br />

di sport praticato, permettendo<br />

di monitorarne diverse attività.<br />

I dati possono anche essere<br />

condivisi permettendo di creare<br />

gruppi di amici a cui lanciare sfide o per darsi degli obbiettivi<br />

comuni da raggiungere. Fuelband SE è disponibile in diversi<br />

colori . Tra le nuove funzioni c'é anche il monitoraggio del sonno. Il<br />

display visualizza l'ora, la durata della batteria, la posizione rispetto<br />

all’obiettivo. Può essere utilizzato in quasi tutti gli sport. Compatibile<br />

con iPhone ed é possibile scaricare l'app gratuita dedicata da App<br />

Store.<br />

Nike.com - 139 Euro<br />

Garmin Vivofit<br />

memorizza il livello di attività e assegna l'obiettivo giornaliero<br />

raggiungibile. Raggiunti i risultati prefissati predispone l'obiettivo<br />

per il giorno successivo, conducendoti verso uno stile di vita più<br />

sano.Ti avverte quando è "ora di muoversi" anche se rischi di<br />

perdere la cognizione del tempo e ti dimentichi di fare del moto.<br />

Segue i tuoi progressi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con una durata<br />

della batteria superiore a un anno. Monitora il sonno, è impermeabile<br />

ed è dotato di un cardiofrequensimetro, associato<br />

ad una fascia cardio. È disponibile in diversi colori.<br />

Buy.garmin.com - 119,00 Euro<br />

Bundle con fascia cardio - 149 Euro<br />

Sony Smartband<br />

è UNo dei più leggeri con soli 20<br />

grammi di peso e 8 mm di spessore.<br />

Promette novità molto intelligenti<br />

contenute nell’app Lifelog che<br />

oltre alle ormai classiche funzioni,<br />

permette allo Smartband di tracciare<br />

tutte le attività della nostra vita<br />

a 360: dalle foto scattate, alle<br />

canzoni ascoltate, alle telefonate e<br />

ai messaggi scambiati. É disponibile<br />

in diversi colori: bianco, rosa, rosso,<br />

arancione, verde, blu e viola. L'app<br />

funziona solo per Android.<br />

Sonymobile.com - 89 Euro<br />

16<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


Mail<br />

Scrivi<br />

alla redazione di :<br />

Via Sambuca Pistoiese 70a - 00138 - ROMA<br />

e-mail: redazione@car-magazine.it<br />

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www.car-magazine.it<br />

<strong>Car</strong>a Redazione buongiorno.<br />

Ho appena letto la prova della Lexus IS 300 H F-Sport. Raramente ho trovato una descrizione così<br />

distante dalle sensazioni che provo io nel guidare la stessa vettura (tra l’altro identico anche il<br />

colore esterno e della selleria). Ho percorso infatti circa 12 mila km con la stessa macchina senza<br />

avvertire le percezioni negative del tester. Evidentemente quando si acquista un’autovettura con<br />

sistema CVT sarebbe imbarazzante lamentarsi e pretendere di provare le stesse sensazioni di un<br />

sequenziale “vero”. La circostanza poi che il tester, lui stesso, ammette di aver scoperto solo all’ultimo<br />

che il quadrante si sposta lateralmente (c’è un bel pulsantone sul volante) mi fa pensare a una<br />

poco felice battuta. Perché se così non fosse saprebbe di molta superficialità. Condivido invece la<br />

non coerenza tra l’aspetto esteriore e la percezione dinamica. Potrebbe essere meglio, ma quando<br />

la compri hai tutti gli elementi per capire esatte te come si comporterà dinamicamente e cosa<br />

potrà offrirti. Devo anche dire che a livello di tenuta, con il tasto sport S+ (nell’articolo nemmeno<br />

nominato e che rappresenta forse l’unica vera differenza della F-Sport rispetto alle altre versioni)<br />

ci si riesce acme a divertire sui curvoni a medio lungo raggio. Vi ringrazio per l’attenzione e<br />

continuerò a leggervi con passione e rispetto (magari consentitemi di saltare le prove del tester<br />

della Lexus…).<br />

In bocca al lupo!<br />

Gianluca Grea<br />

Buongiorno,<br />

sono un appassionato di auto e un “tifoso” dei giornali specializzati, di quelli che ti fanno vivere<br />

le emozioni di questo meraviglioso mondo anche solo sfogliando due pagine o leggendo articoli<br />

di prove. Confesso che tutto questo l’avevo trovato nel mensile “xxx” (ndr indovinate?) che<br />

purtroppo, come Vi sarà noto, non e’ più in edicola. Ero convinto di avere trovato un valido<br />

sostituto nella vostra rivista ma così non è, sono rimasto molto deluso dal numero di Giugno<br />

<strong>2014</strong>. In particolare l’articolo “fatte per essere GLAMOUR” da pag. 66 e’ gremito di paragoni<br />

che a mio avviso appesantiscono non di poco l’illustrazione e nascondono le vere caratteristiche<br />

delle vetture. A pag. 73 “Il set completo dei SUV compatti” non lo condivido proprio. Per il<br />

Range Rover Evoque per esempio,<br />

come si fa a dire “acquistato da quelli<br />

con ambizioni da Range Rover a tutto<br />

campo ma senza la necessaria<br />

fortuna di famiglia” che vuol dire<br />

che lo acquista chi non può comprare<br />

un Range Sport o qualcosa di simile?<br />

Non ha pensato il giornalista che<br />

forse l’acquirente dell’Evoque<br />

compra questa auto perché gli piace<br />

e non perché non può acquistare<br />

quella più grande dello stesso brand?<br />

Gli acquirenti della X3 poi si devono<br />

sentire offesi, si tratta a vostro avviso<br />

delle “mamme modaiole con i cervelli<br />

deteriorati ecc. ecc. Ma come si fa...? Anche gli acquirenti della Nissan non sono stati trattati<br />

meglio. Bah vedete Voi! Ognuno scrive ciò che vuole, ma ognuno poi legge ciò che vuole.<br />

Mauro Tiezzi<br />

Ciao Mauro,<br />

il raccontare le emozioni che si provano stando dietro al volante delle più svariate auto degli<br />

ultimi anni, è sempre stato il nostro punto di forza. Non pensiamo di rispecchiarci in ciò che<br />

dici, ma se cerchi dei meri dati tecnici e un’elencazione di caratteristiche esistono tante altre<br />

riviste che possono raccontarteli ed enumerarteli con la freddezza di una brochure da<br />

concessionario. Per quanto riguarda il tuo discorso sui SUV, lo sai come sono fatti gli inglesi,<br />

ma d’altronde più di metà della nostra redazione è al di là della Manica.<br />

La Redazione di <strong>Car</strong><br />

<strong>Car</strong>o Gianluca,<br />

non essendo del settore potresti non<br />

sapere che abbiamo degli spazi limitati<br />

per ogni auto, quindi nominare e descrivere<br />

sensazioni e funzionamento del tasto<br />

Sport sarebbe risultato eccessivo e non<br />

mi avrebbe consentito di parlare del resto.<br />

Per quanto riguarda il quadrante lo<br />

ammetto, non lo avevo notato da subito,<br />

ma di solito preferisco concentrarmi sulle<br />

sensazioni di guida piuttosto che sui<br />

gadget tecnologici di un’auto, e sulla Lexus<br />

ci sarei potuto rimanere per giorni, vista<br />

la quantità di pulsanti.<br />

Non so che storia hai avuto per quanto<br />

riguarda le auto, quindi prima di esprimere<br />

giudizi vorrei solo farti presente che la F<br />

Sport non è un’auto sportiva. È una berlina<br />

che non stento a definire di lusso, ma con<br />

un’indole decisamente pacata. Inoltre le<br />

mie non sono state percezioni negative,<br />

voglio precisarlo, ho solo espresso il mio<br />

disappunto nella discordanza tra l’aspetto<br />

esteriore, che a me piace molto tra l’altro,<br />

e le dinamiche di guida. I curvoni a<br />

medio-lungo raggio non sono fonte di<br />

divertimento, per me come per molti altri<br />

della nostra redazione. Se credi di divertirti<br />

schiacciando l’acceleratore e girando lo<br />

sterzo di qualche grado, liberissimo di<br />

farlo, ma se reputi divertente la F Sport<br />

temo che abbiamo una concezione di<br />

sportività e divertimento talmente lontana<br />

che la tua promessa di non leggermi più<br />

mi rimane, sinceramente, indifferente.<br />

Divertiti con la tua Lexus, occhio a non<br />

esagerare con l’acceleratore.<br />

Riccardo<br />

P.S. Crepi!<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong> 17


First<br />

Drive<br />

questo mese: N i s s a n<br />

X-trail /// Mercedes S300<br />

Hybrid /// Nissan Qashqai<br />

vs Ford Kuga
 /// J a g u a r<br />

XFR-S sportbrake

///<br />

/// peugeot 108 ///<br />

seat leon cupra<br />

18<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Ferrari California T<br />

Migliora la tua abbronzatura<br />

Ferrari entra in una nuova era del turbo con la California T. Chris Chilton ce ne dà una prova<br />

èdifficile pensare a due<br />

Ferrari più diverse della<br />

possente F40 e della più docile<br />

California T. Una è la tipica<br />

supercar, un mostro rivestito di<br />

Kevlar con delle cinghie di gomma al<br />

posto delle maniglie, l’altra, costruita 25<br />

anni dopo, una raffinata GT costruita<br />

per corteggiare i nuovi acquirenti che<br />

non riconoscerebbero un Aresa da<br />

un’Elba, o comunque una Mondial da<br />

una 250 Lusso. Ma cos’hanno in comune<br />

la F40 e la California? Sono le più<br />

recenti Ferrari da strada ad impiegare<br />

un turbo. Considerando che la<br />

sovralimentazione è l’unico modo per<br />

sottostare alle richieste di coloro che<br />

vorrebbero automobili più “amiche”<br />

dell’ambiente, Ferrari ha deciso di<br />

aprirsi ad un futuro di sport cars<br />

alimentate con propulsori turbo. Questo<br />

nuovo motore, contrariamente a certi<br />

rapporti, non è lo stesso modello che<br />

Ferrari costruisce per la sorella Maserati<br />

Quattroporte. Solo il genuino motore<br />

Ferrari ha un albero a gomiti piatto, la<br />

cui accensione gli conferisce un<br />

carattere decisamente diverso dal<br />

borbottante V8. È un 3.9 litri, ribassato<br />

di 400cc rispetto alll’ultimo V8, e il<br />

limite del contagiri scende di 500 giri/<br />

min a 7.500 giri/min, ma Ferrari<br />

promette che questo deficit è più che<br />

compensato dalla presenza di un turbo<br />

twin scroll. La potenza massima va da<br />

490 cv a 560 cv, e la coppia massima va<br />

da 500 Nm a 754 Nm. Quest’ultimo dato<br />

è disponibile solo al più alto dei 7<br />

rapporti del cambio a doppia frizione,<br />

però. 
La determinazione della Ferrari<br />

di far sembrare questo nuovo motore<br />

naturalmente aspirato, è risultato in un<br />

potenziamento della gestione per<br />

coordinare la potenza e le prestazioni.<br />

La curva di coppia è ottima per la<br />

guidabilità. Al salire delle marce<br />

aumenta la coppia erogata dal motore,<br />

fino a raggiungere i 754 Nm in settima<br />

marcia. Questo ha permesso di poter<br />

utilizzare nelle marce più alte dei<br />

rapporti più lunghi, e nelle marce più<br />

basse dei rapporti più brevi (600 Nm<br />

dalla prima alla terza marcia). È un’idea<br />

brillante e funziona perfettamente, vi dà<br />

una ragione in più per spingere al<br />

massimo sulle strade provinciali, come<br />

se steste guidando un veicolo<br />

naturalmente aspirato, mentre consente<br />

una minima spinta per il massimo<br />

rendimento sull’autostrada.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 19


La California sembra<br />

decisamente più veloce<br />

su ogni percorso rispetto<br />

all’auto che va<br />

a sostituire<br />

La verità però è che la California<br />

sembra decisamente più veloce su ogni<br />

percorso rispetto all’auto che va a<br />

sostituire. Ferrari ha dichiarato che la<br />

California raggiunge i 100 km/h in 3,6<br />

secondi, ma bisogna guardare ai 0-200<br />

km/h per avere informazioni più<br />

accurate: solo 11,2 secondi invece di<br />

13,4, il che la rende più veloce della<br />

vecchia 430 Scuderia. Inoltre, la T<br />

riduce i consumi di circa il 15% rispetto<br />

al precedente V8, e le emissioni di CO2<br />

scendono da 270 g/km a 250 g/km. Ma,<br />

come chiunque abbia visto la F1 di<br />

quest’anno saprà, i turbo hanno<br />

un’inconfondibile silenziosità. Ad essere<br />

sinceri, questo motore non risulta<br />

attraente come un Ferrari V8<br />

naturalmente aspirato.<br />

Non è tedioso, né particolarmente<br />

silenzioso, ma l’ottuso, greve suono<br />

emanato da questi tubi di scarico ora<br />

orizzontalmente accoppiati, non è così<br />

acuto e non possiede gli stessi toni del<br />

suo predecessore. Come prevedibile,<br />

La California viaggia tranquilla, ma può farvi<br />

divertire quando arriva il momento giusto<br />

date le caratteristiche tecniche, ricorda<br />

molto il suono prodotto dalle McLaren<br />

12C e 650S.<br />

È giusto ricordare che mentre noi<br />

lusinghiamo i toni del motore Ferrari, la<br />

vecchia California non era così buona<br />

come la 458, e le 550 e 612 di fine anni<br />

novanta erano quasi inaudibili rispetto<br />

alle attuali FF ed F12.
Ma ciò che tutti<br />

questi motori condividevano era il<br />

tempo di risposta del pedale<br />

dell'acceleratore, che era così rapido da<br />

farti una pedicure ogni volta che<br />

spingevi. Con il motore della T, invece,<br />

Il nuovo centro di gravità del<br />

1 motore turbo è 40 mm più in<br />

basso del V8 predecessore.

<br />

Nuovo sistema di controllo<br />

4 per ottimizzare la coppia<br />

erogata in funzione del regime<br />

di rotazione e della marcia<br />

utilizzata.<br />

i segreti del V8 turbo ferrari<br />

Tre complicati collettori<br />

2 di scarico con condotti di<br />

ugual lunghezza per ottimizzare<br />

il sound di scarico.<br />

Ogni cilindro è alimentato<br />

3 da uno dei due turbo twin<br />

scroll. Ferrari dichiara tempi<br />

minori di risposta del pedale<br />

dell’acceleratore.

<br />

20<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


First Drive<br />

Premi il pulsante e<br />

la capote si apre in<br />

14 secondi<br />

PREZZO<br />

189.700 euro<br />

MOTORE<br />

V8 Turbo, 3.855 cc,<br />

560 cv @ 7.500 giri/<br />

min, 755 Nm @<br />

4.750 giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

F1 doppia frizione a 7<br />

rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

PRESTAZIONI<br />

3,6 sec 0-100 km/h,<br />

316 km/h, 9,5 km/l,<br />

250 g/km CO2<br />

Lo styling è cambiato,<br />

il motore pure,<br />

ma l’abitacolo ci è<br />

familiare
<br />

PESO<br />

1.625 kg<br />

IN VENDITA<br />

Ora<br />

La coppia erogata<br />

è ridotta nelle marce<br />

più basse per darci la<br />

sensazione di un<br />

motore naturalmente<br />

aspirato<br />

si ha la stranissima sensazione di<br />

provare un turbo lag (ritardo<br />

nell’erogazione della risposta).<br />

Per essere giusti nei confronti della<br />

Ferrari, loro hanno eseguito un lavoro<br />

brillante per tentare di sistemarlo, al<br />

punto che cessa di essere un grande<br />

fastidio, ma se si presta attenzione è<br />

sempre lì, e si può paragonare a quel<br />

momento di pausa e temporaneo<br />

silenzio che precede le urla di un bimbo<br />

che si è appena fatto male; ha la faccia<br />

rossa, la bocca aperta, sta per piangere<br />

ma si prende un momento per guardarti<br />

stordito.
<br />

Potrebbe rovinare tutto il<br />

divertimento? No, e lasciateci essere<br />

chiari, c’è eccome da divertirsi.<br />

Questa potrebbe essere una Ferraristarter,<br />

ma è la 2+2 contemporanea più<br />

equilibrata che io ricordi. Se si apre il<br />

lungo cofano, ora provvisto di doppi<br />

sfoghi d’aria, si potrà capire il motivo.<br />

Il nuovo motore, il cui centro di<br />

gravità è ora 40 mm più vicino<br />

all’asfalto, sembra essere così in basso<br />

che potrebbe sembrare esser scivolato<br />

dai suoi supporti. Ed è stato spostato<br />

così indietro contro la paratia che il<br />

cilindro frontale si trova dietro l’asse<br />

frontale. La tecnologia applicata al<br />

motore è la stessa studiata per quello<br />

utilizzato per la prima volta dalla<br />

Ferrari 275 nel 1964 e la potenza è<br />

trasmessa dall’albero fino alle ruote<br />

posteriori.<br />

Il risultato è una distribuzione di peso<br />

uguale al 53% sul posteriore a tutto<br />

vantaggio dell’handling. La vecchia<br />

California ha lo stesso sdegno per il<br />

sottosterzo, ma in questo nuovo modello<br />

sono state introdotte nuove molle, più<br />

rigide del 12% e nuove sospensioni a<br />

controllo magnetoreologico. Possiede<br />

anche una cremagliera che non è così<br />

rapida come quella impiantata nella 458<br />

– e sicuramente non così governabile<br />

come quella della 458 Speciale – ma che<br />

vanta degli ingranaggi più corti rispetto<br />

ai vecchi modelli.<br />

Le vecchie California dotate del<br />

Ferrari fa del suo meglio per minimizzare il<br />

ritardo nell’erogazione e in più piazza questo<br />

sul cruscotto<br />

pacchetto Handling Speciale avevano sì<br />

uno sterzo più veloce, ma erano anche<br />

più nervose, a discapito della<br />

compostezza di una GT, ma senza<br />

riuscire ad eguagliare la precisione di<br />

una 458 Spider. Quest’auto è tutta<br />

un’altra storia.
Ci vogliono un paio di<br />

chilometri prima di imparare che serve<br />

una minor attività al volante durante la<br />

guida, ma risulta decisamente meno<br />

scontrosa di una Handling Speciale e<br />

l’ergonomia è sorprendentemente<br />

confortevole. Anche l’impianto frenante<br />

in carboceramica è il massimo<br />

dell'attuale ingegneria della casa.<br />

Il debole styling era sicuramente uno<br />

dei difetti della vecchia California, ma il<br />

capo della divisione design Flavio<br />

Manzoni, arrivato dopo che il veicolo<br />

del 2009 era stato avviato per la<br />

Il nuovo V8 turbo spinge fino a 7.500 giri/min<br />

– alto ma 500 giri/min più basso del vecchio<br />

V8 da 4.3 litri<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 21


First Drives<br />

La California<br />

è la 2+2<br />

contemporanea<br />

più equilibrata<br />

che io ricordi<br />

produzione, ha fatto un grande lavoro di<br />

restyling dando alla vettura un tocco di<br />

teatralità.<br />

I fari arcuati come i baffi di Fu<br />

Manchu, insieme ai due sfoghi al posto<br />

della presa d’aria anni ‘60 infondono al<br />

veicolo un’aria minacciosa. L’estremità<br />

posteriore le conferisce un tocco di<br />

sportività e la rende degna del nome<br />

che porta.<br />

Le fiancate sono provviste di una<br />

linea più pronunciata, ma la parte<br />

migliore è rappresentata sicuramente<br />

dal posteriore.<br />

Creare una vettura con una capote e<br />

con un baule spazioso è un’impresa per<br />

ogni stylist, ma cambiamenti nel layout<br />

dei tubi di scappamento e un notevole<br />

abbassamento del portabagagli hanno<br />

sicuramente valorizzato il look<br />

dell’intero veicolo.
<br />

Ferrari non ha effettuato nessun<br />

cambiamento nel meccanismo<br />

d’apertura della capote, che impiega 14<br />

secondi ad aprirsi e chiudersi.<br />

I supporti del parabrezza sono ancora<br />

troppo larghi, quindi potreste ritrovarvi<br />

a scrutare tra loro sulle strade tortuose,<br />

Non c’è mai stata una T in California fino ad<br />

ora: sta per turbo
<br />

Attenzione: i freni in carboceramica sono<br />

standard su tutte le California

<br />

ma la carrozzeria risulta essere<br />

abbastanza rigida quando il tetto è<br />

abbassato, e l’abitacolo è decisamente<br />

silenzioso quando invece è alzato. Vi è<br />

spazio sufficiente per un paio di valigie<br />

anche quando il tetto è abbassato, in più<br />

i sedili posteriori sono dotati di schienali<br />

abbattibili che permettono la<br />

comunicabilità col bagagliaio,<br />

consentendo un maggiore spazio anche<br />

per i carichi più lunghi, quali scii e<br />

mazze da golf.
<br />

Nel team di CAR, ero l’unico a<br />

perorare la causa della nuova California,<br />

anche se non figurava sulla lista delle<br />

mie Ferrari preferite. È facile farsi<br />

prendere dallo sconforto quando si<br />

compara la T alla 458 Spider, come era<br />

facile quando si mettevano a confronto<br />

il modello che l’ha preceduta e la 430.<br />

Ma è proprio questo il punto. La<br />

California era una GT, ed era stata<br />

creata per attirare nuovi acquirenti del<br />

marchio Ferrari.<br />

Ed è esattamente ciò che ha fatto.<br />

Il 70% dei veicoli è stato acquistato da<br />

Bella vista... la<br />

Ferrari di Flavio<br />

Manzoni ha uno<br />

styling decisamente<br />

migliore rispetto al<br />

modello che l’ha<br />

preceduta<br />

dritti al punto<br />

CI PIACE<br />

Il turbo intelligente,<br />

l’armoniosa<br />

carrozzeria<br />

NON CI PIACE<br />

Le tonalità piatte,<br />

la debolezza dello<br />

sterzo<br />

VERDETTO<br />

Grande GT, ma la<br />

458 Spider era una<br />

Ferrari migliore.<br />

hhhhh<br />

persone che mai avevano avuto a che<br />

fare con una Ferrari, persone che<br />

avrebbero altrimenti comprato una<br />

Mercedes SL o una Aston Martin<br />

Volante.<br />

Persone che probabilmente avrebbero<br />

speso montagne di denaro in una<br />

Ferrari V12, una volta entrati a far parte<br />

della famiglia di Maranello.<br />

Più di 100.000 California sono state<br />

vendute in 5 anni, facendola diventare il<br />

modello più venduto del marchio. Non vi<br />

sto dicendo che è decisamente migliore<br />

della 458, e che dovete levarvi<br />

quest’ultima dalla testa.<br />

Quella è ancora la nostra Ferrari<br />

preferita. Ma non disprezzate la<br />

California. Il Manettino sullo sterzo ha<br />

soltanto tre posizioni, ma ora rende<br />

davvero onore al marchio Ferrari, e il<br />

nuovo motore turbo è impressionante.<br />

Questo nuovo motore ha tutto ciò che<br />

serve per essere considerato nel<br />

prossimo aggiornamento della 458?<br />

Non così com’è ora, ma Ferrari riesce<br />

sempre a sorprenderci. C’è speranza.<br />

22<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


First Drive<br />

Peugeot 108<br />

Una citycar da 10 e lode<br />

Peugeot rinnova la piccola 108 per riaffermarsi leader del segmento A.<br />

Umberto Circi ci racconta la nuova citycar francese<br />

Siamo volati a Parigi per<br />

provare la nuova Peugeot 108,<br />

la citycar della Casa Francese<br />

pronta a sfidare le sorelle Aygo<br />

e C1, anch’esse recentemente<br />

sottoposte ad un restyling piuttosto<br />

complesso per annullare i segni<br />

dell’età, che in effetti cominciavano a<br />

farsi notare.<br />

La piccola 108 sembra la più concreta<br />

delle tre, rinuncia forse a qualche<br />

vezzo stilistico rispetto alle altre due,<br />

ma si propone come una citycar più<br />

matura, adatta sia ai più giovani sia a<br />

chi è un po’ più attempato e vuole<br />

un’auto piccola e comoda da utilizzare<br />

tutti i giorni. Per chi vuole, è possibile<br />

scegliere anche una versione cabrio,<br />

denominata 108 TOP!<br />

I motori sono tre, come i cilindri.<br />

La prima scelta è il 1.0 VTi da 68 cv,<br />

accoppiato ad un cambio manuale a<br />

cinque rapporti. È il più parco della<br />

gamma, con i suoi 24,4 km/l e 95 g/km<br />

di CO2. Seguono poi il 1.0 VTi ETG5,<br />

con l’automatico a cinque rapporti<br />

capace di 23,8 km/l e 97 g/km di CO2,<br />

ed il più pepato 1.2 PureTech da 82 cv<br />

proposto con un cambio manuale a<br />

cinque rapporti. Il top di gamma<br />

percorre 23,8 km/l ed emette 99 g/km<br />

di CO2.<br />

Uno degli aspetti che mi ha fatto<br />

sempre sorridere della piccola 108 è<br />

stato il rumore del motore agli alti<br />

regimi, e anche questa nuova versione<br />

può contare su un rombo davvero<br />

particolare, quale che sia la<br />

motorizzazione scelta. Anche perché le<br />

marce sono un tantino lunghe, e se<br />

accoppiate ad un motore non<br />

eccessivamente brioso porteranno a<br />

rimanere sempre nella zona alta del<br />

contagiri.<br />

Guardandola da fuori i cambiamenti<br />

sono molti, a cominciare dalla zona<br />

Prezzo<br />

11.500 Euro<br />

Motore<br />

998 cc 3 cilindri, 68<br />

cv @ giri/min, 96<br />

Nm @ 4.800 giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

Manuale a 5<br />

rapporti, trazione<br />

anteriore<br />

Prestazioni<br />

14,3 sec 0-100<br />

km/h, 157 km/h,<br />

24,4 km/l, 95 g/km<br />

CO2<br />

Peso<br />

915 kg<br />

In vendita<br />

Ora<br />

DRITTI al punto<br />

Ci piace<br />

Stile ricercato, ma<br />

non eccessivo, il<br />

sound del tre<br />

cilindri<br />

Non ci piace<br />

lo spazio per i<br />

passeggeri, ma<br />

d’altronde...<br />

Verdetto<br />

una citycar<br />

compatta e<br />

divertente. Forse<br />

la migliore delle<br />

tre<br />

hhhhh<br />

Tutto un altro stile<br />

rispetto al modello<br />

precedente<br />

frontale che ora può contare su gruppi<br />

ottici che abbinano il nero e il cromo e<br />

sfruttano la tecnologia a LED per<br />

conferire dinamismo all’insieme, la<br />

calandra e la presa d’aria inferiore<br />

restituiscono un confortante senso di<br />

solidità ed il leone della Casa in mezzo<br />

alle due pieghe del cofano. La vista<br />

laterale è caratterizzata dagli sbalzi<br />

ridotti e dall’ampiezza degli sportelli,<br />

che visivamente arrivano quasi ad<br />

unire il frontale con la parte<br />

posteriore, che appunto è raccordata al<br />

resto del corpo vettura tramite i gruppi<br />

ottici ad effetto tridimensionale, che<br />

incorporano i tre artigli, firma<br />

luminosa della Casa.<br />

All’interno la maggior parte della<br />

strumentazione è concentrata davanti<br />

al guidatore, mentre lo schermo<br />

centrale gestisce il sistema di<br />

infotainment attraverso un’applicazione<br />

da scaricare.<br />

Su strada la piccola Peugeot si<br />

comporta bene, lo sterzo è davvero<br />

morbido, ma in questo caso non è un<br />

male, è nata per la città e per<br />

districarsi tra gli ingorghi.<br />

Le sospensioni sono confortevoli,<br />

hanno dimostrato un comportamento<br />

dinamico quasi inaspettato.<br />

La posizione di guida è ottima, e<br />

nell’abitacolo c’è spazio a sufficienza<br />

per guidatore e passeggero, mentre<br />

dietro i più alti faranno un po’ di fatica.<br />

Ma d’altronde è pur sempre una citycar<br />

lunga 3,47 metri.<br />

Per tutto il resto la nuova 108 passa<br />

il nostro esame a pieni voti, soprattutto<br />

se si tiene a mente che la versione<br />

d’accesso è proposta a 9.950 Euro.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 23


First Drive<br />

Porsche Cayman GTS<br />

La Cayman impaurisce la 911<br />

La Cayman GTS aggiunge qualche chicca alla S... e la trasforma in una rivale della 911. Di Damion Smy<br />

per una vettura<br />

come la Porsche Cayman GTS è<br />

mescolata ai nostri vani tentativi<br />

di sembrare responsabili e<br />

L’ammirazione<br />

rispettosi nei confronti del<br />

Paese, ma nonostante il fracasso – che<br />

sicuramente ha attirato su di noi<br />

l’attenzione di tutti – non andavamo<br />

così veloce. Sul nostro percorso non<br />

c’erano solo curve pericolose o strade<br />

ricoperte di polvere che avrebbero<br />

potuto farci scivolare o rappresentare<br />

un pericolo per noi ma anche le capre<br />

di montagna. La Cayman non ha<br />

bisogno di essere forzata: va tanto<br />

veloce quanto vuoi tu. Se ti trovi seduto<br />

sul sedile del passeggero della due<br />

posti a motore centrale, potrebbe<br />

sembrarti che chi è al volante abbia<br />

intenzioni suicide. Non esiste che possa<br />

frenare così in ritardo; e perché mai sta<br />

accelerando in curva? La tua<br />

espressione si irrigidisce, il corpo è in<br />

tensione, ma la Cayman risponde ai<br />

comandi con rapidità. Dietro il volante,<br />

non ti sei mai sentito così vivo. La GTS<br />

prende una delle vetture più potenti al<br />

mondo, la Cayman S, e le regala 15<br />

cavalli di potenza e 10 Nm di coppia.<br />

Inoltre si presenta con dei pacchetti<br />

opzionali Porsche, come i cerchi in lega<br />

20 pollici, il pacchetto Sports Chrono, o<br />

gli ammortizzatori regolabili PAMS.<br />

Non c’è niente in quest’auto che non si<br />

possa trovare nei pacchetti opzionali<br />

della Cayman S, ad eccezione della<br />

potenza maggiore ed il paraurti con le<br />

finiture in nero.<br />

“Abbiamo pensato che gli acquirenti<br />

della S cercassero qualcosa in più”, dice<br />

il capo della produzione Stefan<br />

Weckback. “Questo dovrebbe dargli<br />

quel qualcosa in più”. Quindi questa è<br />

per caso la nuova Cayman R? “No.”<br />

È stata la sua risposta secca “Questo è<br />

tutt’altro”.<br />

La GTS è una versione più versatile<br />

delle Cayman: non si nota la<br />

protuberanza nel reparto del motore,<br />

ma se si provano a mettere questi<br />

ingranaggi nella S, ci si troverà a<br />

pagare molto di più del prezzo di<br />

Prezzo<br />

76.740 Euro<br />

Motore<br />

3.436 cc 24v Boxer,<br />

340 cv @ 7.400 giri/<br />

min, 380 Nm @<br />

4.750-5.800 giri/min<br />

Trasmissionei<br />

Manuale a 6<br />

rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

Prestazioni<br />

4,9 sec 0-100 km/h,<br />

285 km/h, 11,1 km/l,<br />

211 g/km CO2<br />

Peso<br />

1.345 kg<br />

In Vendita<br />

Ora<br />

Lo spoiler dà il<br />

meglio di se alle alte<br />

velocità, ma chi<br />

vuole, può metterlo<br />

in mostra quando gli<br />

pare<br />

i cerchi in lega da 20” gommati Pirelli sono<br />

standard come gli ammortizzatore regolabili<br />

24<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


First Drive<br />

La GTS diventa<br />

tattile, dotata di uno<br />

sterzo simile a<br />

quello della 911 GT3.<br />

Anche con i pacchetti<br />

opzionali, la GTS è più<br />

economica della 911<br />

partenza fissato a 80.284 Euro della<br />

GTS. Se si è in cerca di un modello<br />

base della Cayman questo sembrerà<br />

eccessivo, ma gli acquirenti della S<br />

sarebbero stupidi a lasciarsi sfuggire<br />

questa vettura. Il suo basso gorgoglio a<br />

riposo, grazie allo sports exhaust, si<br />

innalza fino a raggiungere un potente<br />

ruggito mentre il 3.4 litri eroga sempre<br />

più potenza. Tuttavia è guidabile in<br />

paese – anche se non deve essere<br />

settata su Sport Plus, poiché<br />

l’acceleratore potrebbe risultare un po’<br />

improvviso.<br />

Anche nel settaggio Sport Plus la<br />

guida risulta eccellente. I cerchi in lega<br />

Pirelli non cedono sotto pressione, e<br />

gestiscono i dossi senza che tu<br />

nemmeno te ne accorga. Questa è una<br />

vettura che sa che non si è sempre su<br />

un circuito. Lo sterzo è abbastanza<br />

leggero quando si è in città, ma appena<br />

si è fuori dalle mura, è assolutamente<br />

sublime.<br />

Le sensazioni che procurano il<br />

rivestimento del volante in Alcantara e<br />

dritti al punto<br />

ci piace<br />

Tutto tranne il<br />

freno a mano<br />

elettrico<br />

non ci piace<br />

Che la 911 sia più<br />

elegante<br />

verdetto<br />

Più economica e<br />

migliore di una<br />

911<br />

hhhhh<br />

la pressione dei pedali se hai pagato<br />

per il cambio a doppia frizione PDK<br />

automatico, o il cambio in azione se hai<br />

optato per il rapido e diretto cambio<br />

manuale a sei rapporti, sono in perfetta<br />

armonia con i freni, la frizione e la<br />

posizione dei sedili. Il design interno<br />

avvolge il guidatore come un caldo<br />

abbraccio, e non intacca la sicurezza di<br />

tenuta su strada, neanche quando l’ESP<br />

è spento. Lo scatto non risulta<br />

improvviso, brusco o mortificante.<br />

E nemmeno l’accelerazione: anche se<br />

raggiunge i 0-100 km/h in soli 4.9<br />

secondi, non ti spinge contro il sedile e<br />

non fa subire un contraccolpo al collo:<br />

tutto risulta ben bilanciato e lineare.<br />

è solo quando siamo di nuovo sulla<br />

strada serpentina di montagna da cui<br />

eravamo partiti che ci rendiamo conto<br />

di quanto la vettura è veloce – e ci<br />

chiediamo quale altro veicolo avrebbe<br />

potuto far di meglio. Non possiamo<br />

nominarne uno che costi al di sotto<br />

delle 180.000 Euro. Questa volta,<br />

Porsche, ti sei davvero superata.<br />

BMW serie Gran Coupé<br />

BMW Mr. Potato<br />

La Serie 4 Coupé subisce lo stesso trattamento riservato<br />

a Mr Potato. E Funziona. Di Steve Moody<br />

P<br />

roprio come fa un bambino che gioca con<br />

Mr. Potato, il dipartimento progettazione della BMW,<br />

armeggiando senza fine con portiere, carrozzeria, cofani<br />

e finestrini è in grado di creare nuove vetture. In questo caso,<br />

hanno creato la Serie 4 Gran Coupé. I fan in continua crescita<br />

della BMW, sapranno già che questa è una Serie 4 Coupé con un<br />

tettino leggermente più alto, due portiere in più, ed un portellone<br />

posteriore, che non deve essere confusa con una Serie 3 GT,<br />

che è una Serie 3, con un tettino un po’ più alto ed un portellone<br />

posteriore, o una Serie 5 GT che... beh, avete capito.<br />

Al contrario della gamma delle GT, la Gran Coupé è veramente<br />

una splendida automobile (ad eccezione degli ineleganti badge<br />

Gran Coupé che si ritrova), e ha la stessa guidabilità del modello<br />

che l’ha preceduta, anche se pesa 60 kg in più.<br />

Questo nonostante le le sospensioni rivisitate per supportare i 12<br />

mm di altezza in più e il peso del tettino,<br />

prezzo<br />

37.900 Euro<br />

Motore<br />

1.995 cc, 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri,<br />

184 cv a 4.000 giri/<br />

min, 380 Nm a 1.750<br />

giri/min<br />

Cambio<br />

Manuale a 6<br />

rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

prestazioni<br />

7,7 sec 0-100 km/h,<br />

236 km/h, 21,3<br />

km/l, 124 g/km CO2<br />

Peso<br />

1.585 kg<br />

On Sale<br />

VERDetto Now<br />

Portiere extra e più<br />

spazio, e<br />

decisamente<br />

fantastica<br />

hhhhh<br />

112 mm più lungo, e delle portiere<br />

aggiunte.<br />

All’interno c’è più spazio per la testa<br />

nella parte posteriore e più spazio per<br />

le gambe, anche se non abbastanza.<br />

Essenzialmente, i sedili posteriori non<br />

sono abbastanza quando si tratta<br />

di spazio, a causa del volume del<br />

portabagagli.<br />

Tutto questo viene a costare quanto<br />

la Coupé equivalente, perché BMW<br />

reputa che circa l’80% della vettura<br />

è rimasta inalterata, e inoltre le vetture<br />

sono state progettate nello stesso<br />

periodo.<br />

Ma il punto è che, nonostante sembri<br />

solo una mossa brillante nel corporate<br />

marketing, è una vettura fantastica:<br />

intelligente, utile e potente. Di certo<br />

non è una patata provvista di cravatta e<br />

occhiali.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 25


First Drive<br />

Nissan X-Trail<br />

Una X fuori bersaglio<br />

Il SUV X-Trail salta sul carro delle crossover e perde un po’ del suo fascino lungo la strada. Di Damion Smy<br />

LNISSAN GRAZIE al Qashqai,<br />

ha stravolto i dati di vendita da<br />

quando è stato messo in<br />

produzione, e ha rinnovato il<br />

successo con la più piccola della<br />

famiglia, la Juke.<br />

Ora entra in lizza la variante X-Trail<br />

<strong>2014</strong>, che si pone in cima al terzetto<br />

dei semi-SUV del Paese asiatico.<br />

È un’orgia di linee acute e muscolari<br />

terminanti in una calandra a V che si<br />

erge maestosa sul nuovo Qashqai,<br />

sulla Juke e sulla prossima<br />

contendente della Focus, cioè la<br />

Pulsar. L’eredità del Qashqai è<br />

onnipresente. Risale al periodo di<br />

sviluppo della X-Trail, quando i tecnici<br />

Nissan scoprirono che una grossa<br />

fetta di clienti cercava un bagagliaio<br />

più grande senza necessariamente<br />

sette posti per i passeggeri. Gli addetti<br />

al marketing obbedirono: gli<br />

acquirenti possono scegliere tra<br />

cinque o sette posti e godersi un<br />

baule da 550 litri, ossia 120 litri più<br />

esteso del Qashqai e 47 più capiente<br />

di quello della Mazda CX-5, malgrado<br />

la Nissan sia ben più corta.<br />

L’andatura non è sicura come quella<br />

È una buona auto, ma manca di dinamicità<br />

della CX-5, però: le curve fanno paura<br />

alla X-Trail. Si va bene con i cerchi da<br />

19 pollici, e tutte le declinazioni del<br />

modello sono dotate di sospensioni<br />

posteriori multi-link, differentemente<br />

dal Qashqai nella versione entry level<br />

con barra torsionale. Tuttavia il corpo<br />

del veicolo subisce un rollìo smodato,<br />

e la sterzata è gommosa, non aiuta a<br />

trovare la posizione in relazione al<br />

tracciato. Non eccelsi anche i sedili,<br />

che risultano piatti, tanto che se si<br />

tira un filino più del normale gli<br />

occupanti si ritrovano a tu per tu con i<br />

pannelli degli sportelli. Si finisce per<br />

guidare arrendendosi ai coricamenti,<br />

adeguandosi agli scarti e usando con<br />

tatto le proprie idee.<br />

Prezzo<br />

34.300 Euro<br />

Motore<br />

1.598 cc 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri,<br />

130 cv @ 4.000 giri/<br />

min, 320 Nm @<br />

1.750 giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

Automatico CVT,<br />

trazione anteriore<br />

Prestazioni<br />

0-100 km/h in 11,4<br />

secondi, 180 km/h,<br />

20 km/l, 135 g/km<br />

CO2<br />

Peso<br />

1.533 kg<br />

In vendita<br />

Settembre<br />

DRITTI al punto<br />

Ci piace<br />

Spazio ed<br />

equipaggiamenti<br />

Non ci piace<br />

Rollìo, sterzata e<br />

cambio CVT<br />

Verdetto<br />

In tutto e per tutto<br />

una Qashqai+2<br />

posti, tranne che<br />

nel nome<br />

hhh hh<br />

La X-Trail regala un<br />

bagagliaio di 550 litri<br />

e la scelta tra cinque<br />

o sette posti<br />

Ci si accorge di quanto sia<br />

imponente la X-Trail quando si vede<br />

l’espressione spaventata degli altri<br />

automobilisti in avvicinamento sulle<br />

corsie laterali, ma non è pesante,<br />

merito del 1.600 turbodiesel dalla<br />

generosa coppia di 320 Nm.<br />

È l’unico motore proposto (un<br />

benzina arriverà nel 2015), però c’è<br />

l’opzione a trazione anteriore o<br />

integrale.<br />

Gli esemplari con le due ruote<br />

motrici all’avantreno offrono la nuova<br />

trasmissione X-tronic a variazione<br />

continua. Gli ingegneri dicono che<br />

“offre quasi la stessa efficienza di un<br />

doppia frizione”, anche meglio, alle<br />

andature lente. A velocità più<br />

sostenute resta ancora invischiato in<br />

“marce” artificiose troppo lunghe.<br />

Per essere un CVT è abbastanza<br />

dolce e preciso, ma preferiremmo un<br />

doppia frizione un vecchio, semplice,<br />

automatico.<br />

In un certo senso dobbiamo<br />

lamentare la perdita del precedente<br />

X-Trail: una macchina dal taglio rude<br />

e sfrontato che aveva qualche virtù<br />

da off-road e un temperamento<br />

unico.<br />

Alla Nissan dicono che quello era<br />

un SUV: il modello nuovo va a<br />

occupare la zona di confine tra<br />

crossover e SUV, il che sta a voler<br />

dire che si trova in una terra di<br />

nessuno in cui non è né un brutale<br />

fuoristrada né una gentile cittadina.<br />

C’è una logica di posizionamento<br />

commerciale, per la Nissan. A noi<br />

manca invece l’onesta schiettezza<br />

della vecchia vettura.<br />

26<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


First Drive<br />

Seat Leon Cupra<br />

La caccia è aperta<br />

La nuova Leon Cupra nasce per disintegrare la Mègane RS. Riccardo Cacace l’ha provata in pista<br />

La Cupra è la punta di<br />

diamante della famiglia Leon,<br />

una bestiola che in soli 4,27<br />

metri di lunghezza racchiude<br />

280 cv e 350 Nm di coppia, che<br />

spingono le ruote anteriori, sì, proprio le<br />

anteriori, grazie ad un cambio DSG a<br />

sei rapporti. Le premesse sono ottime,<br />

ma è arrivato il momento di scendere in<br />

pista per davvero.<br />

Dopo qualche giro a bordo della<br />

versione con cambio manuale, che<br />

consiglio solo ai puristi più conservatori,<br />

arriva finalmente il mio momento per<br />

provare quella che, per me, è la<br />

configurazione perfetta, cioè la variante<br />

col sequenziale.<br />

Entro in pista e da subito percepisco<br />

il potenziale nascosto lì sotto al cofano<br />

anteriore, ogni grado di angolazione<br />

dell’acceleratore corrisponde ad una<br />

precisa reazione, una comunicazione<br />

diretta e cristallina, proprio come<br />

quella tra sterzo e ruote.<br />

La Cupra vi permette di farle<br />

superare i propri limiti già dopo pochi<br />

metri, riesce a tirarsi via da situazioni<br />

che sembrano insuperabili con una<br />

facilità quasi disarmante.<br />

E anche se all’inizio potrebbe<br />

sembrare troppo morbida, bisogna<br />

comunque ricordarsi che usciti dai<br />

cordoli ciò che vi aspetta saranno<br />

buche, radici, tombini, e allora<br />

ringrazierete la scelta dei tecnici di<br />

ammorbidire il comparto sospensioni<br />

piuttosto che montare un set di<br />

spaccaschiena regolabili.<br />

Uno dei punti i forza della Cupra è<br />

sicuramente il differenziale<br />

autobloccante anteriore, il cui<br />

funzionamento è semplicemente<br />

perfetto. Vi permette di schiacciare<br />

forte anche a metà curva, e dopo un<br />

istante di esitazione, in cui vi sembrerà<br />

di puntare dritti contro il muro di<br />

fronte a voi, gli pneumatici inizieranno<br />

a mordere l’asfalto e tutto l’avantreno<br />

verrà come spostato di forza verso il<br />

centro della curva, fantastico.<br />

Prezzo<br />

33.700 Euro<br />

Motore<br />

1.984 cc 4 cilindri,<br />

280 cv @ 5.700-<br />

6.200 giri/min, 350<br />

Nm @ 1.750-5.600<br />

giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

DSG a 6 rapporti,<br />

trazione anteriore<br />

Prestazioni<br />

0-100 km/h in 5,7<br />

sec, 250 km/h, 15,6<br />

km/l, 149 g/km<br />

CO2<br />

Peso<br />

1.421 Kg<br />

In vendita<br />

Ora<br />

DRITTI al punto<br />

Ci piace<br />

Motore e trazione<br />

sembrano non<br />

finire mai<br />

Non ci piace<br />

I sedili non<br />

contengono.<br />

L’ESP è troppo<br />

invasivo<br />

Verdetto<br />

Bella e diversa<br />

dalle cugine<br />

tedesche<br />

hhhhh<br />

Gli interni non<br />

lasciano trapelare<br />

molto della indole di<br />

questa Cupra<br />

Fari posteriori full LED, come quelli anteriori<br />

Il motore c’è, i 280 cv si fanno sentire<br />

e la spinta sembra infinita, la motricità<br />

è sempre consistente e non si avverte<br />

alcun tipo di buco o calo, nemmeno nei<br />

cambi marcia.<br />

I freni sono ottimi, mordono per bene<br />

i dischi autoventilanti e sembrano non<br />

risentire dei continui abusi dovuti<br />

all’utilizzo in pista. Nelle frenate più<br />

dure la Cupra si scompone leggermente,<br />

ma poi entra in curva e va esattamente<br />

dove le avete detto di andare.<br />

E tra l’altro il tutto diviene ancora più<br />

affilato impostando il Cupra Drive<br />

Profile in modalità Cupra, che andrà ad<br />

agire sulle sospensioni elettroniche<br />

DCC, sullo sterzo e sulla risposta di<br />

acceleratore e cambio, non senza aver<br />

prima reso il sound del motore<br />

leggermente più presente nell’abitacolo.<br />

E questo non mi dispiace affatto, dal<br />

momento che da fuori questa Leon ha<br />

un bel suono cupo, emesso dal doppio<br />

terminale di scarico posteriore, che<br />

però si perde quasi completamente dal<br />

sedile di guida. Unico neo sono i sedili,<br />

che benché comodi, non contengono<br />

abbastanza nell’utilizzo più estremo, e<br />

vi ritroverete spesso a dover combattere<br />

più con voi stessi che con l’auto per<br />

mantenere il controllo.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 27


First Drive<br />

Nissan Qashqai 1.6 dCi vs Ford Kuga 2.0 TDCi<br />

A breve,<br />

l’apocalisse<br />

Se il riscaldamento globale è un dato<br />

di fatto, urge una posizione di guida rialzata.<br />

Di Steve Moody<br />

Secondo gli esperti sul<br />

cambiamento climatico, ci<br />

aspettano condizioni<br />

atmosferiche piuttosto estreme<br />

nei prossimi anni. Visto che non<br />

possiamo ancora costruirci una navicella<br />

spaziale per spostarci in luoghi più<br />

ospitali, come Marte, l’inesorabile crescita<br />

delle vendite di crossover e SUV è<br />

destinata a continuare.<br />

Dopotutto, per recarci da zia Rita per<br />

il pranzo domenicale ci toccherà guadare<br />

un metro e mezzo di esondazioni del<br />

Tevere, attraversare foreste di pioppi<br />

caduti a terra e occasionalmente buttare<br />

giù un ghiacciaio sotto il raccordo<br />

anulare, perciò la maggior parte della<br />

gente penserà: qui ci vuole una manciata<br />

di centimetri in più da terra e delle belle<br />

gomme grosse.<br />

Coloro che si stanno preparando per<br />

l’apocalisse imminente (o che magari<br />

vogliono solo sedersi un po’ più in alto<br />

quando devono portare i bambini a<br />

scuola) hanno fin’ora comprato un sacco<br />

di Ford Kuga e Nissan Qashqai.<br />

Quest’ultima in particolare, l’auto che ha<br />

creato il concetto di crossover, ignorando<br />

28<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


La nuova Qashqai (a destra) fa<br />

18,8 km/l, la Kuga 21,3 km/l.<br />

Fanno meglio<br />

del vecchio e incrostato<br />

camioncino di un attivista<br />

ecologista<br />

Ci vorrà ben altro<br />

per metterci<br />

in difficoltà, Dio<br />

la Matra Rancho ovviamente, ha<br />

trascinato molta gente fuori dalle loro<br />

Astra e Mondeo per metterla dentro<br />

qualcosa di più robusto.<br />

Questa nuova versione non reinventa<br />

la formula, ma ne migliora in generale la<br />

qualità aggiungendoci anche un paio di<br />

spunti attraenti nel look. Viste le piogge<br />

bibliche che hanno afflitto le nostre<br />

lande quest’inverno, abbiamo scelto di<br />

testare la Nissan Qashqai 1.6 dCi a<br />

trazione integrale da 26.150 Euro.<br />

Ma i SUV a trazione anteriore sono<br />

diventati piuttosto popolari fra chi più si<br />

preoccupa dell’aspetto economico che<br />

della fine del mondo, perciò la sua<br />

sfidante, una Kuga 2.0 TDCi Titanium,<br />

ha solo l’albero di trasmissione anteriore<br />

a scarrozzarla in giro.<br />

La Qashqai ha meno cavalli della<br />

Kuga, ma in termini di specifiche prende<br />

sonoramente a bastonate la Ford,<br />

essendo dotata di serie, mentre la Kuga li<br />

ha solo opzionali, di vetri oscurati (ideali<br />

per proteggerti dai raggi UV del buco<br />

dell’ozono), navigatore satellitare, cerchi<br />

in lega da 19 pollici ed il fastidioso ed<br />

incessante segnale acustico, che segue<br />

la linea bianca sull’asfalto ed entra in<br />

paranoia ad ogni muro o cespuglio.<br />

Bastano una manciata di chilometri<br />

e ci si rende conto che nonostante<br />

l’estetica da robusta fuoristrada li<br />

accomuni, hanno un carattere<br />

completamente diverso. Per prima cosa,<br />

lo sterzo della Kuga è una vera sorpresa.<br />

È preciso, accidenti se lo è.<br />

Pare quello di una hot hatch.<br />

Inizialmente può sembrare un gran<br />

divertimento, poi diventa chiaro che si<br />

sta chiedendo ad un cavallo di razza<br />

Shire di gareggiare nel dressage, anche<br />

dinamicamente ci ha dato qualche<br />

impressione contraddittoria. Da una<br />

parte ci sembra incredibilmente agile<br />

per un’auto di quelle dimensioni ed è<br />

leggermente più fluida della Qashqai,<br />

dall’altra il corpo trasmette notevolmente<br />

più scricchiolii, crepitando ad ogni buca, i<br />

freni ci sembrano pastosi ed il rumore<br />

che proviene dal battistrada è<br />

irritantemente costante. Il risultato è<br />

un’auto che non è esattamente<br />

rilassante, il che sarebbe un bene se si<br />

stesse parlando di una Focus ST.<br />

Ma un SUV? L’unica concessione al<br />

dinamismo di Nissan è quella di offrire<br />

due modalità di sterzo, Sport e Normal,<br />

e a meno che non vogliate allenare i<br />

muscoli dei polso, la leggera e precisa<br />

modalità Normal fa il suo dovere per<br />

qualsiasi utilizzo. Così come la maggior<br />

parte di questi sistemi, la Sport non fa<br />

che diminuire l’assistenza, appesantendo<br />

lo sterzo e rendendo l’andatura più<br />

arrancante.<br />

Dov’è la sportività in tutto questo?<br />

A meno che per sport non si intenda<br />

il sumo, non riesco a capirne la logica.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 29


A pieno regime il motore si<br />

trasforma in un’accozzaglia<br />

impanicata di pistoni<br />

e turbo<br />

In generale comunque la Qashqai ha<br />

un set di comandi più consistente e<br />

coerente. Potrebbe anche essere<br />

considerata noiosa al volante, ma<br />

restituisce esattamente quello che un<br />

cliente si aspetta acquistando un SUV:<br />

una buona motorizzazione, solida,<br />

accomodante e ben ingegnerizzata; a<br />

meno che non si strapazzi troppo<br />

il piccolo motore, ovviamente.<br />

L’unità 2.0 litri della Kuga è più<br />

rumorosa a freddo, ma dopo un po’ di<br />

strada si attesta a uno sbuffo più docile,<br />

e spinge in maniera pulita dai 1.500 giri/<br />

min fino ed oltre i 4.000 giri/min, mentre<br />

il più piccolo 1.6 litri della Qashqai ha un<br />

intervallo operativo decisamente minore.<br />

A pieno regime il motore si trasforma<br />

in un’accozzaglia di pistoni e turbo, che<br />

pompa dai 2.000 giri/min fino ai soli<br />

4.000 giri/min, oltre i quali il rumore<br />

diventa un’anarchia insostenibile in cui<br />

l’accelerazione è praticamente nulla.<br />

dritti al punto<br />

CI PIACE<br />

L’affidabilità della<br />

Nissan senza<br />

fronzoli; l’agilità<br />

della Kuga<br />

NON CI PIACE<br />

L’inflessibile e<br />

sfiatato motore<br />

della Qashqai;<br />

l’elaborato ed<br />

antiquato abitacolo<br />

della Ford<br />

VERDETTO<br />

Se mai arriverà la<br />

fine del mondo, ci<br />

sentiremmo<br />

comunque al sicuro<br />

in una Qashqai<br />

Non sarà<br />

divertente<br />

armeggiare per<br />

cercare la stazione<br />

radio nella Kuga,<br />

quando arriverà il<br />

diluvio universale<br />

“Scusa Kuga,” disse<br />

Noè, “ma preferisco<br />

il cruscotto<br />

[nell’immagine] della<br />

Qashqai. Me ne dia<br />

due, per favore”<br />

30<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Nissan Qashqai<br />

1.6 dCi Tekna<br />

PREZZO<br />

26.150 Euro<br />

MOTORE<br />

4 cilindri 1.598 cc 16v<br />

turbodiesel, 130 cv @ 4.000<br />

giri/min, 320 Nm @ 1.750<br />

giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

Cambio manuale a 6<br />

rapporti, trazione anteriore<br />

PRESTAZIONI<br />

10,6 sec 0-100 km/h, 186<br />

km/h, 18,8 km/l, 139 g/km<br />

CO2<br />

PESO<br />

1.692 kg<br />

IN VENDITA<br />

Ora<br />

hhhhh<br />

Ford Kuga 2.0 TDCi<br />

Titanium X 2WD<br />

PREZZO<br />

29.750 Euro<br />

MOTORE<br />

4 cilindri 1.997 cc 16v<br />

turbodiesel, 140 cv @ 3.750<br />

giri/min, 320 Nm @ 1.750<br />

giri/min<br />

TRASMISSIONE<br />

Cambio manuale a 6<br />

rapporti, trazione anteriore<br />

PRESTAZIONI<br />

10,6 sec 0-100 km/h, 186<br />

km/h, 18,8 km/l, 139 g/km<br />

CO2<br />

PESO<br />

1.692 kg<br />

IN VENDITA<br />

Ora<br />

hhhhh<br />

La Qashqai dà il meglio se guidata<br />

come una rilassante utilitaria piuttosto<br />

che come sportiva, e anche se la Ford la<br />

batte in velocità su tutti i rapporti,<br />

nonostante la trazione integrale, la<br />

Nissan è considerevolmente meno<br />

assetata. L’abitacolo della Qashqai è un<br />

bastione di sobrietà e praticità. Il fondo<br />

degli sportelli è sigillato, quindi i vostri<br />

pantaloni saranno al sicuro dall’oceano<br />

di fango che si estenderà sulla Terra,<br />

i sedili posteriori si ripiegano con due<br />

semplici movimenti ed il bagagliaio ha<br />

un doppio fondo semplice e geniale, che<br />

si divide anche in due creando comode<br />

partizioni in cui alloggiare scialuppe<br />

di salvataggio e barattoli giganti di fagioli<br />

in scatola.<br />

I sedili anteriori della Nissan sono un<br />

po’ deludenti. La base non si ribalta<br />

abbastanza e la pelle è dura e manca di<br />

consistenza, mentre lo schienale è piatto<br />

e largo, con un supporto lombare che<br />

Le parcheggeremo sui marciapiedi, e sui<br />

campi da gioco. Non ci arrenderemo mai<br />

prova goffamente a supportare i suoi<br />

occupanti. Ci sembra scarso.<br />

Il cruscotto è innegabilmente<br />

costruito a regola d’arte. Lo schermo<br />

è chiaro e preciso e ti da anche un<br />

punteggio ecologico (io ho ricevuto<br />

un poco specifico 40, non è chiaro se<br />

basti per evitare la catastrofe<br />

dell’inquinamento), la manopola del<br />

cambio e le incorniciature sono in<br />

plastica grigiastra, ma danno una<br />

sensazione di “senza troppi fronzoli”<br />

che mi piace.<br />

La Kuga invece fa tutto l’opposto,<br />

offrendo dei sedili eccellenti ma è<br />

inconsistente, con qualche ottima qualità<br />

ma anche mediocrità lampanti.<br />

La Quashqai offre tutto ciò che una<br />

persona cerca e, in quanto a classe, ci<br />

sembra una generazione avanti rispetto<br />

alla Ford. Se dovessi mai affrontare<br />

l’apocalisse, sceglieri decisamente<br />

la Nissan.<br />

Mercedes S300 Hybrid<br />

Consumare senza<br />

sensi di colpa<br />

La migliore auto di lusso al mondo ora<br />

fa 21,6 km/l. Ben Pulman prova<br />

la Mercedes S300 Hybrid<br />

Questo è il Futuro: motori rimpiccioliti, assistiti da<br />

batterie e propulsori elettrici ad emissioni zero che da<br />

una parte sopperiscono alla mancanza di potenza,<br />

dall’altra aumentano i chilometri per litro. Sarà la rivale dell’Audi<br />

A8 ibrida, ma dove questa sfrutta un 2.0 turbo a benzina<br />

insieme all’unità elettrica, la Mercedes sceglie il diesel, per<br />

migliorarne ulteriormente i consumi e<br />

PREZZO<br />

89.220 Euro<br />

MOTORE<br />

V6 2.143 cc 24v<br />

turbodiesel, 204 cv<br />

@ 3.800 giri/min,<br />

500 Nm @ 1.600-<br />

1.800 giri/min, più il<br />

motore elettrico da<br />

20kW da 250 Nm<br />

TRASMISSIONE<br />

Cambio automatico<br />

a 7 rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

PRESTAZIONI<br />

7,6 sec 0-100 km/h,<br />

250 km/h (limitato),<br />

21,3 km/l, 120 g/km<br />

CO2<br />

PESO<br />

2035 kg<br />

IN VENDITA<br />

Ora<br />

VERDetto<br />

Quattro cilindri<br />

per una Classe S<br />

eccellente<br />

hhhhh<br />

I proletari si lamentano<br />

dei prezzi del carburante?<br />

Allora fategli guidare<br />

la S300 Hybrid<br />

First Drive<br />

la coppia.<br />

Perciò dimenticate il V6 3.0 litri<br />

diesel della S350 CDI e fate i conti<br />

col classico 2.1 litri da 204 cv di<br />

Mercedes, accoppiato ad un motore<br />

elettrico da 20kW. Questo propulsore<br />

con due cilindri in meno porta a mettere<br />

ma la S300 Hybrid mette sul piatto<br />

della bilancia anche un miglioramento<br />

di 3,9 km/l e 120g/km di CO2.<br />

La Classe S vi isolerà dal mondo<br />

esterno come un dittatore della Nord<br />

Corea; il peso a secco coi suoi 60 kg<br />

extra è assorbito ottimamente, e nella<br />

media raggiunge veramente più di<br />

14,2 km/l. L’autonomia in modalità solo<br />

elettrica sarebbe meglio misurarla in<br />

metri che in chilometri, ma sono proprio<br />

quei primi metri di silenzio elettrico che<br />

fanno salire al massimo la sensazione<br />

di raffinatezza, e la combinazione di<br />

motore piccolo/propulsore elettrico<br />

diminuisce i consumi.<br />

Se la S350 CDI non fosse così<br />

esaltante, questa sarebbe la nostra<br />

Classe S preferita.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 31


First Drive<br />

Jaguar XFR-S Sportbrake<br />

All’Ikea con brio!<br />

Spazio sufficiente per tutti i mobili smontabili della Svezia e velocità da metter<br />

paura a un’Audi RS6. Damion Smy al volante della Jaguar XFR-S Sportbrake<br />

Ieri un giornalista si è filmato<br />

mentre correva a 300 km/h” mi dice<br />

un responsabile prodotto della nuova<br />

Jaguar XFR-S Sportbrake su cui mi<br />

accingo a salire. Qualche minuto<br />

dopo, eccomi alla prova: si srotola di<br />

fronte a me la liscia, diritta e<br />

nuovissima parte di un’autostrada<br />

apparentemente costruita per questo<br />

preciso momento, un’opportunità per<br />

provare tutti i 550 cv e i 680 Nm del V8<br />

sovralimentato che ho sotto i piedi.<br />

I possessori delle Audi RS6 Avant non<br />

potranno notare i dettagli neri nei<br />

cerchi da 20 pollici, e neppure la griglia<br />

anteriore e le cornici dei vetri che<br />

delineano la XFR-S Sportbrake come<br />

la Regina delle Jaguar station wagon.<br />

I possessori delle Mercedes E63 AMG<br />

potranno appena scorgere qualcosa<br />

dell’impetuoso frontale che li assale da<br />

dietro, rinforzato dalle fauci aperte della<br />

presa d’aria e dagli arrabbiati fari a LED<br />

del muso. Non potranno replicare ai 300<br />

km/h di velocità massima, sono limitati<br />

a 250, poverini…<br />

Seriamente, però: chi vorrebbe una<br />

familiare da 300 km/h? “Questa<br />

tipologia di auto è molto richiesta.<br />

Le familiari sono popolari in Europa”.<br />

È vero. La Germania ama le macchine<br />

dai bagagliai voluminosi e la XFR-S è<br />

un cavallo di Troia designato a<br />

scardinare le porte d’accesso dei gusti<br />

tedeschi con i suoi 1.675 litri di capacità<br />

di carico, sedili posteriori abbattibili e<br />

7,8 km/l di consumo.<br />

Prezzo<br />

114.460 Euro<br />

Motore<br />

5.000 cc 32v V8<br />

sovralimentato, 550<br />

cv @ 5.000 giri/min,<br />

680 Nm @ 2.500-<br />

5.500 giri/min<br />

trasmissione<br />

Automatico a 8<br />

rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

Prestazioni<br />

0-100 km/h in 4,8<br />

sec, 300 km/h<br />

(limitata), 7,8 km/l,<br />

297 g/km CO2<br />

Peso<br />

1.963 kg<br />

In vendita<br />

Ora<br />

I cerchi da 20<br />

pollici sono di serie e<br />

la coppia di 680 Nm è<br />

affamata di gomme<br />

Al posto di guida non si è colti da<br />

nessuna sopresa: l’abitacolo, però, è<br />

arricchito dal trattamento R-S fatto di<br />

fibra di carbonio, coperture in pelle con<br />

cucitura a vista e sedili sportivi soffici<br />

ma consistenti.<br />

All’accensione il ringhio del V8 non è<br />

affatto prepotente: la AMG sveglierebbe<br />

tutto il vicinato, questa Jaguar no. In<br />

movimento, il passo cadenzato sugli<br />

pneumatici dagli ampi cerchioni non è<br />

granché appagante: le sospensioni<br />

fanno le ballerine sia se si sta<br />

trotterellando paciosi in città sia se si<br />

stanno spargendo ventate di fuoco a<br />

300 km/h.<br />

E in curva? Ci sono tremendi livelli di<br />

aderenza laterale, ma lo sterzo delude.<br />

Non ha fluidità nella rotazione, tanto<br />

che sembra di lottare a braccio di ferro.<br />

Per favore, non potremmo avere il<br />

Il volante è fantastico sui rettilinei, ma non quando tocca ruotarlo<br />

congegno di sterzata della F-type R<br />

Coupé su questa station?<br />

I 1.963 kg di mole della Sportbrake<br />

fanno pesare la macchina 93 kg in più<br />

della berlina e non apportano una<br />

risposta da colpo di frusta in<br />

accelerazione, contrariamente al valore<br />

dichiarato di 4,8 secondi sullo 0-100.<br />

C’è progressione invece che eruzione<br />

subitanea, ma le oscillazioni del rollìo<br />

vengono ben trattenute e ci sono<br />

sempre freni più che energici per<br />

fermarsi al momento giusto.<br />

La Sportbrake costa più delle<br />

concorrenti tedesche e usa una quantità<br />

di carburante politicamente scorretta.<br />

Eppure possiede doti da star,<br />

precisamente comodità, praticità,<br />

immani prestazioni e un’esclusività che<br />

una E63 AMG o un’Audi RS6 non<br />

possono emulare.<br />

DRITTI al punto<br />

Ci piace<br />

Buona aderenza,<br />

movenze<br />

disinvolte<br />

Non ci piace<br />

Massa, prezzo,<br />

consumi e sterzo<br />

Verdetto<br />

Una familiare e<br />

dinamica più<br />

intrigante delle sue<br />

pungenti rivali<br />

hhh hh<br />

32<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />

Noi amiamo la nuova<br />

Audi TT<br />

Ecco perché dovreste anche voi<br />

la terza generazione dell'iconica tedesca è arrivata! per<br />

celebrarla, l'abbiamo provata, l'abbiamo analizzata nel dettaglio,<br />

abbiamo cercato le migliori offerte dell'usato...e molto altro<br />

la prova!<br />

p34<br />

la storia!<br />

p42<br />

la tecnologia!<br />

p52<br />

33


perché<br />

Abbiamo guidato una<br />

vera meraviglia<br />

Con il suo motore 420 cv, abbiamo una concezione del<br />

tutto nuova della TT. Siamo stati i primi a guidarla.<br />

Words: Georg Kacher I Photography: Steffen Jahn<br />

34<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 35


siamo al volante della nuova Audi TT.<br />

È una concept car che ha lasciato tutti a<br />

bocca aperta al motorshow di Ginevra del<br />

marzo scorso, e che ha quasi fatto passare<br />

in secondo piano il debutto della nuova TT.<br />

Ma questa non è una delle tante concept car<br />

costruite alla rinfusa, è perfetta, e dotata del prototipo del<br />

motore 2.0 litri TFSI da 420 cv, che andrà ad alimentare<br />

molte delle nuove TT. Quindi faremo bene a prenderla sul<br />

serio. Non è difficile capire che i suoi 420 cv sono un inno<br />

alla potenza, l'alettone posteriore, il minaccioso bodykit in<br />

fibra di carbonio e i sedili anatomici decorati in alcantara<br />

sono tutti dettagli che esaltano lo spirito ultrasportivo<br />

della vettura. Lo spazio sotto l'alettone è occupato da una<br />

parziale roll-bar e due alloggiamenti pensati per sostenere<br />

dei caschi da corsa; non ci sono sedili posteriori, e gran<br />

parte dell’abitacolo ha un rivestimento decisamente bello,<br />

ma che non convince sul piano dell'isolamento acustico.<br />

È facile immaginare come la prossima TT RS<br />

somiglierà a questa concept car.
Accendere il motore è<br />

qualcosa di unico. Si preme il pulsante rosso sul volante<br />

per innestare lo starter, ma sono richiesti due o tre scatti<br />

per avviare il melodioso 2.0 litri quattro cilindri. La pompa<br />

dell'acqua, quella dell'olio, e la pompa d'iniezione ci<br />

mettono un po' a sincronizzarsi; si può quasi sentire il<br />

lubrificante uscire dagli angoli più remoti del motore, e<br />

prendersi del tempo prima di passare da un suono<br />

metallico acuto e fastidioso ad un salutare baritono.<br />

Giocando con l'acceleratore, incontriamo i due principali<br />

contendenti fonici di questa ultima creazione della Casa<br />

dei quattri anelli: l'aspirazione della camera a pressione<br />

con le sue alte tonalità, e il sistema di scarico doppio che<br />

Faremo meglio a prenderla<br />

seriamente. È facile<br />

immaginare che la prossima<br />

TT RS sarà come questa<br />

oscilla tra un lieve sussurro e un potente ruggito. Quando<br />

le si dà gas, e si tiene il piede destro immobile, si sente una<br />

forte esplosione che segna il passaggio ai 4.500 giri/min<br />

con uno stridio.<br />

Anche se la TT420 ha tutto ciò che serve per evolversi<br />

nella prossima TT RS, non avrà questo motore; sarà invece<br />

provvista di un 5 cilindri, che si apre a nuove possibilità<br />

nella forma di un motore in leghe di alluminio (con 400 cv<br />

nell'ultimo concept S3). Le TT rimarranno fedeli al 2.0<br />

TFSI, che è presente in tutte le principali Case del gruppo<br />

VW. Originariamente ferme ai 296 cv, le TTS riescono ora<br />

a toccare una potenza di 310 cv. Perché? Perché Ulrich<br />

Hackenberg, capo della sezione Ricerca & Sviluppo<br />

dell'Audi, ha voluto superare i 300 cv della Golf R. Per lo<br />

stesso motivo, la TT420 vanta una potenza di 420 cv –<br />

ovvero 20 cv in più rispetto ai 400 della concept Golf R400.<br />

Anche se è considerato uno tra i motori 2.0 litri più<br />

potenti, quest'ultimo non è stato tuttavia confermato per la<br />

produzione.<br />

La TT420 gira con spontaneità fino al limitatore posto a<br />

7.200 giri/min, e raggiunge il picco di potenza a 6.700 giri/<br />

min, usufruendo inoltre di una coppia massima pari a 450<br />

Nm, disponibili da 2.400 a 6.300 giri/min. Con soli 1.344 kg<br />

di massa, la concept car passa da 0 a 100 km/h in soli 3,7<br />

secondi.<br />

Come i motori delle Lamborghini Huracàn e Audi R8, il<br />

2.0 litri quattro cilindri (EA888) possiede un sistema di<br />

iniezione doppio (diretto e indiretto) che presenta una<br />

combinazione unica di potenza massima, dinamismo ed<br />

efficienza nei consumi. Il comando valvole variabile (Audi<br />

Valvelift System), la variazione di fase del doppio albero a<br />

camme, pistoni in alluminio con canale di raffreddamento<br />

integrato, un albero a gomiti in acciaio forgiato, il<br />

36<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />

Il nostro George,<br />

alla guida,<br />

stranamente non<br />

stava andando<br />

troppo veloce<br />

Nel caso aveste<br />

ancora dei<br />

dubbi.<br />

GUIDA<br />

Il nuovo cockpit è ancora in lavorazione nella nuova<br />

TT420, quindi lo schermo mostra interfacce a ripetizione<br />

e non ci sono i poggiabraccia. Ma la tozza leva del<br />

cambio, il volante appiattito sul fondo, le ventole circolari<br />

con interruttori incorporati e i sedili in alcantara mostrano<br />

che non manca molto all'avvio della produzione. L'Audi<br />

ci fa sapere che gli interni hanno tutto l'essenziale per<br />

andare in pista<br />

RUOTE<br />

Questi iconici<br />

passaruota sono<br />

riempiti con cerchi<br />

da 20” con raggi a Y<br />

montati su distanziali<br />

che aumentano la<br />

carreggiata di circa<br />

60mm.<br />

STERZO<br />

Uno piccolo volante dotato di<br />

una nuova pulsantiera per le<br />

modalità di guida. Quest'ultima,<br />

purtroppo ancora non è in<br />

funzione sulla TT420, quindi<br />

George non ha potuto premere<br />

il pulsante per aumentare il<br />

rumore dello scarico.


cover story<br />

Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />

5 perle sul motore della TT<br />

3 MODIFICHE<br />

Per la TT420 il<br />

motore si compone<br />

di pistoni in alluminio<br />

con canale di<br />

raffreddamento<br />

integrato e un albero<br />

a gomiti in acciaio<br />

forgiato.<br />

1 FLESSIBILITà<br />

Il motore di base<br />

è un 2.0 litri quattro<br />

cilindri TFSI a benzina,<br />

denominato EA888.<br />

Mixa iniezione<br />

diretta e indiretta<br />

massimizzando<br />

flessibilità ed<br />

efficienza.<br />

4 MODIFICHE 2<br />

Questo EA888<br />

dispone di un<br />

comando valvole<br />

variabile e un<br />

sistema di turbo con<br />

tecnologia mixed<br />

flow ottimizzata, che<br />

genera una pressione<br />

di sovralimentazione<br />

fino a 1,8 bar.<br />

2 POTENZIALITà<br />

Inizialmente fissato<br />

a 296 cv, il motore è<br />

stato pompato fino a<br />

raggiungere prima i 310<br />

cv per superare la Golf<br />

R , e successivamente<br />

intorno ai 420 cv per<br />

soppiantare la Golf<br />

R400.<br />

5 PIACE TUTTI<br />

A<br />

E' un motore del<br />

gruppo VW usato da<br />

Skoda (Octavia RS/<br />

Superb RS), Seat<br />

(Leon FR/Cupra),<br />

VW (Golf R/Passat<br />

TSI), e ovviamente<br />

Audi (S3/TTS).<br />

La missione è riuscire<br />

a sfuggire alle nostre<br />

guardie del corpo, ma<br />

se dovessi schiacciare<br />

a fondo staccherei dei<br />

crostoni di ghiaccio<br />

dalla vallata<br />

38<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


O siamo inseguiti da<br />

un Eurofighter, o<br />

quell'ala posteriore è<br />

veramente enorme<br />

L'ammontare della<br />

deportanza<br />

generata è uguale<br />

a quella di un<br />

Kacher. E'<br />

veramente tanta<br />

turbocompressore con tecnologia mixed flow ottimizzata<br />

(capace di generare una pressione di sovralimentazione<br />

fino a 1,8 bar), l’unità a doppia frizione a sei velocità e la<br />

frizione a lamelle a regolazione elettronica sono alla base di<br />

questo propulsore ad alta potenza.<br />

Abbiamo testato la TT su un percorso in salita lungo 10<br />

chilometri, da Klais, vicino Garmisch, a Ellmau Castle in<br />

Austria. Il rettilineo più lungo ci permette di andare<br />

abbastanza veloci e presenta numerose circonvallazioni,<br />

con diverse curve che variano da strette, adatte ad una<br />

seconda marcia, a più spaziose, adatte ad una quarta, e<br />

l'inclinazione e l'asfalto cambiano abbastanza da<br />

permettere alla showcar di affascinarci. Al contrario delle<br />

TT che saranno prodotte a settembre, più permissive e<br />

docili, la TT420 è nata per correre. Per migliorare la<br />

risposta dello sterzo, dell'acceleratore e dei freni, gli<br />

ingegneri hanno modificato il sostegno delle sospensioni e<br />

hanno ricalibrato gli ammortizzatori. Inoltre hanno<br />

abbassato ulteriormente il baricentro della vettura, hanno<br />

optato per una barra antirollio più larga e per dei cerchi in<br />

alluminio, avvolti da pneumatici Dunlop Sport Maxx<br />

(255/30 ZR 20). La strumentazione digitale non è ancora<br />

finita: il display TFT da 12.3'' (di cui parleremo più avanti)<br />

mostra a ripetizione diverse interfacce, e troviamo una<br />

pulsantiera etichettata Race, Drive Select e Exhaust Note.<br />

Anche se la TT è un veicolo con il motore frontale come<br />

le A3 e le Golf, la ripartizione dei pesi tra i due assi è in un<br />

rapporto 54:46. Mantenere la maggior parte della massa<br />

tra gli assi aiuta la gestione del veicolo. In curva la coppia<br />

viene ripartita in modo da sottrarre potenza alle ruote che<br />

perdono aderenza, rendendo il veicolo più stabile.<br />

Se si tiene il piede sull'acceleratore, la TT sfreccia tra le<br />

curve come se ci si trovasse sulle montagne russe. Se si<br />

accelera ulteriormente, la scatola nera potrebbe aiutare,<br />

ma l'assistenza dell'ESC non è istantanea. Prima che il<br />

sistema elettronico di controllo della stabilizzazione<br />

intervenga, la coppia propulsiva viene ripartita tra gli<br />

assali. Modulando la velocità sulla traiettoria scelta, i<br />

sistemi aiutano a settare l'auto migliorandone la stabilità,<br />

con sottosterzo minimo e appena un accenno di<br />

sovrasterzo.<br />

La TT420 è più dinamica nelle curve di una S3 o una<br />

Golf R, è migliore nel sopprimere il rollio, e vanta una<br />

maggiore precisione. I suoni di sottofondo che<br />

accompagnano ogni movimento della vettura sono<br />

emozionanti. Si può udire il turbo bisbigliare, le valvole<br />

fischiettare e il gruppo motopropulsore cambiare tonalità a<br />

seconda della posizione dell'acceleratore e della marcia che<br />

si sta usando. Tuttavia, i rumori secondari, più che in ogni<br />

altra produzione TT, potrebbero dare fastidio. La ghiaia<br />

che schizza dall'asfalto sembra una mitragliata di proiettili<br />

sui parafanghi, le sospensioni prive di elasticità gemono e<br />

ruggiscono come se si trovassero sul set di un film per<br />

adulti, i Dunlop sottili graffiano l'asfalto come se fossero<br />

un quartetto che improvvisa una jam session, i freni<br />

devono essere premuti a fondo prima che perdano<br />

l'innaturale ruvidità, e la trasmissione dalla doppia frizione<br />

schiocca ad ogni cambio di marcia. In cima a tutto<br />

troviamo l'irascibile motore quattro cilindri, il quale<br />

assorbe ossigeno da un filtro tubolare in fibra di carbonio,<br />

e lo butta fuori grugnendo dai grandi terminali dei gas di<br />

scarico, collocati più all’esterno rispetto alla vettura.<br />

Niente<br />

bambini<br />

Molte persone<br />

ci pensano<br />

due volte prima<br />

di portare in<br />

giro i loro cari<br />

in una TT, ma<br />

gli interni della<br />

420 sono tutta<br />

un'impalcatura<br />

e supporti<br />

per caschi.<br />

Shopping?<br />

Non c'è spazio<br />

nemmeno per<br />

quello.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 39


cover story<br />

Ecco perché amiamo la nuova Audi TT<br />

Sta arrivando, che siate<br />

pronti o meno.<br />

L' Audi più potente e più<br />

incentrata sul guidatore<br />

mai costruita<br />

AERODINAMICA<br />

La marcata cornice<br />

frontale ha una griglia a<br />

diamanti. Lo splitter in<br />

plastica rinforzata con<br />

fibre di carbonio (CFRP),<br />

chiude la parte anteriore<br />

verso il basso<br />

clubsport?<br />

La TT420 è super<br />

hardcore, con il suo<br />

alettone e il diffusore<br />

sottoscocca, e potrebbe<br />

essere il preludio ad un<br />

campionato monomarca.<br />

“E' una versione Clubsport”<br />

ha detto Hackenberg<br />

ANNIENTA-AMG<br />

Ulrich Hackenberg, capo<br />

ricerca e sviluppo dell'Audi,<br />

voleva battere la Classe A<br />

AMG quattro cilindri sui cv per<br />

litro. “La missione mia e degli<br />

ingegneri era di superarla.<br />

Molto semplice.” Ha detto.<br />

CAMBIO<br />

L’unità a doppia frizione a<br />

sei velocità punta su una<br />

frizione multidisco controllata<br />

elettronicamente e localizzata<br />

sull'asse posteriore. La<br />

trazione integrale 4wd<br />

permanente, invece, ripartisce<br />

la coppia tra gli assali<br />

40<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


audi tt420<br />

concept<br />

Prezzo n/d<br />

Motore 1.984 cc 16v<br />

turbo 4 cilindri, 420cv<br />

@ 6.700 giri/min,<br />

450Nm @ 2.400-<br />

3.600giri/min.<br />

Trasmissione Doppia<br />

frizione a 6 rapporti,<br />

trazione integrale<br />

Prestazioni 3,7 sec<br />

0-100km/h, n/d km/h,<br />

n/d km/l e CO2<br />

Sospensioni<br />

Sospensioni<br />

McPherson all'anteriore<br />

e un Multi-Link al<br />

posteriore<br />

Peso/Materiali<br />

1.344 kg, acciaio,<br />

alluminio, fibra di<br />

carbonio<br />

Voto: HHHHH<br />

Come tutte le TT di terza generazione, un ruolo decisivo<br />

nella struttura leggera di questo concept è svolto dalla<br />

carrozzeria, basata sul pianale modulare trasversale<br />

(MQB). Costruito appositamente per le TT coupé e<br />

roadster, nella carrozzeria troviamo un mix di MQB e ASF<br />

(Audi Space Frame). Mentre la parte anteriore e il fondo<br />

della cellula dell'abitacolo sono in acciaio termoformato, la<br />

struttura della cellula, le lamiere esterne, i cofani e le<br />

portiere sono fabbricati in alluminio. Per conferire<br />

massima rigidità, l’ASF è composto da profilati estrusi e<br />

lamiere. Il design rivoluzionario incorpora vari elementi<br />

derivanti da altre showcar come le SportQuattro e le TT<br />

Allroad. La cornice frontale ha una griglia a nido d’ape che<br />

condivide con le imponenti prese d’aria. Lo splitter chiude<br />

la parte anteriore in basso ed è in plastica rinforzata con<br />

fibre di carbonio. Le luci posteriori sono LED e i fari<br />

anteriori possono contare sulla tecnologia Matrix, che<br />

abbiamo conosciuto nelle A6, A8 e R8. Le ruote misurano<br />

20'' e i centri dei cerchioni a raggi Y sono montati su<br />

distanziali che aumentano la carreggiata di 60 mm. I sedili<br />

sono ridotti all’essenziale e privati di svariati componenti<br />

superflui, ma sono in realtà più comodi di quello che<br />

appaiono, e insieme alle cinture a quattro punti, sembrano<br />

capaci di rendere il guidatore un tutt'uno con l'auto.<br />

Il cruscotto presenta un design minimalista, dominato<br />

da un cockpit TFT virtuale grande circa 12.3” e cinque<br />

prese d'aria circolari. Ma che è successo all’MMI, tramite il<br />

quale era possibile controllare l'aria, la musica e il<br />

navigatore satellitare? I comandi per regolare la<br />

temperatura, cosi come l'aria condizionata e i pulsanti per<br />

riscaldare i sedili sono integrati nelle ventole circolari,<br />

L'Audi intende<br />

installare il potente<br />

2.0 litri TFSI nelle nuove<br />

A4/A5, e forse anche in<br />

alcuni modelli Q<br />

mentre tutte le altre funzioni sono accessibili dal volante.<br />

Anche il Drive Select è a portata di mano. Non disponibili<br />

nella concept TT420, ma eventualmente richiedibili nei<br />

modelli di produzione, saranno l'head-up display, vari<br />

sistemi di assistenza, i sedili elettronici, e l'infotainment<br />

completo di Google.<br />

Anche se per il marketing non è necessario fare<br />

distinzione tra la TTS con 310 cv del 2015 e la TT RS da<br />

462 cv del 2016 e questa versione con 420 cv, il 2.0 litri<br />

TFSI sarà disponibile con 400 cv per le nuove A4 e A5 e<br />

alcuni modelli Q.<br />

I puristi potrebbero pensare che il modello TT420<br />

manchi di carattere, e che, se effettivamente sbarcasse sul<br />

mercato, verrebbe prezzato più della TT RS, ma al tempo<br />

stesso verrebbe eclissato dalla molto più potente TT RS,<br />

per non menzionare l'ancora più potente TT RS plus con i<br />

suoi 507 cv. Ma la TT420 con il suo peso ridotto e motore<br />

leggero rappresenta un modello assai intrigante.<br />

La differenza di peso tra TTS e TT RS è di circa 180 kg<br />

– e se consideriamo l'ottimo telaio e lo sterzo, ci rendiamo<br />

conto che l'Audi ha un asso vincente nella manica.<br />

Mentre la nuova TTS da 310 cv probabilmente batterà<br />

la Cayman S da 320 cv in termini di valore, la TT RS con<br />

462 cv eclisserà la performance della 911 <strong>Car</strong>rera 4S ma<br />

ad un prezzo più basso. Ma questa volta l'Audi può far di<br />

meglio che fornire numeri e argomentazioni convincenti.<br />

La TT420 ha un carattere brutale, come la RS4 più che da<br />

RS6, e regala palate di emozioni e brividi di adrenalina.<br />

L' Audi la definisce una R8 in miniatura. Ancora una<br />

volta siamo davvero ottimisti riguardo un modello con i<br />

quattro anelli sul cofano.4<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 41


perché<br />

l’Audi ha messo in produzione<br />

il concept<br />

Il nostro amore per la TT è iniziato con il fantastico concept del 1995. ben barry ha preso il testimone<br />

Prima che il concept TT venisse svelato al<br />

Salone di Francoforte del 1995, l’Audi era famosa per fare<br />

automobili che attiravano più la mente che il cuore. La<br />

TT era una macchina che doveva eccitare gli animi come<br />

l’originaria e sovversiva Audi Quattro, ma ribaltò la ricetta da<br />

cima a fondo e fece sì che l’attenzione si spostasse in prima<br />

battuta sul design, poi sulle sue abilità dinamiche.<br />

L’Audi citò la tedesca scuola d’arte Bauhaus quale fonte<br />

d’ispirazione per le curve geometriche della TT, le sue linee<br />

simmetriche e forti. Non rassomigliava a nessun’altra Audi.<br />

Ma rassomigliava in effetti ad un’altra macchina: 18 mesi<br />

prima, la VW aveva tolto i veli al modello precursore del Nuovo<br />

Maggiolino, la Concept One. I parallellismi tra le due sono<br />

difficili da ignorare. Entrambe hanno passaruota a geometria<br />

marcata, tettucci ringonfiati e sagome simmetriche. I designer<br />

Thomas Freeman e Peter Schreyer hanno lavorato su tutti e<br />

due i progetti, mentre l’antecedente prototipo Avus del capo<br />

design VW, J May, aveva proiettato la sua influenza sulla TT.<br />

Continua tutt’oggi il dibattito su chi abbia realmente ideato<br />

la TT, ma quando il progettista capo dell’Audi Peter Schreyer<br />

nell’Aprile 1996 concesse a CAR un colloquio con oggetto il<br />

concept, si prese il merito solo della guida strategica verso la<br />

produzione di serie. “Adoro queste macchine, anche se non le<br />

ho disegnate di persona” ci disse. “Le loro forme sono il frutto<br />

del lavoro di Romulus Rost e Thomas Freeman”.<br />

Nonostante emergano pochi cambiamenti tra la TT effettiva<br />

e il concept originale, ogni compenente della scocca è stato<br />

ridefinito per ragioni progettuali; il poderoso montante<br />

posteriore ha fatto spazio ad un riquadro metallico più snello<br />

e a un finestrino posteriore fisso. I contorni della griglia sono<br />

stati leggermente ritoccati, i fari di coda sono stati<br />

uniformati a quelli della A6 e i condotti d’aspirazione del<br />

paraurti anteriore hanno ricevuto un riassestamento per<br />

fornire adeguato raffreddamento a motore e freni.<br />

Ad ogni stadio della progettazione, la TT è stata<br />

realizzata a ritroso partendo dal prototipo progenitore.<br />

Le proporzioni hanno portato a escludere i motori<br />

longitudinali utilizzati nelle Audi più voluminose, aggirando<br />

il pianale del Gruppo VW condiviso con Golf, A3, Maggiolino<br />

e Octavia. La linea tagliente tra il tetto e il montante<br />

posteriore era impossibile da comprimere in un pannello<br />

d’acciaio, quindi la capote è stata costruita come stampo<br />

diviso dalla carrozzeria e unito a questa con una saldatura al<br />

laser. Era un profilo visivo intransigente, concorde con i<br />

princìpi estetici del Bauhaus. Schreyer ci disse: “Il Consiglio<br />

d’amministrazione ci avvertì ‘se la facciamo, sarà un’auto da<br />

esposizione’. Voleva dire spese ingenti, ma anche maggior<br />

entusiasmo e passione”. Tennero fede a quegli ideali. La TT<br />

non ha solamente modificato la percezione che noi abbiamo<br />

dell’Audi, ha modificato il futuro del design automobilistico.<br />

Qui sotto c’era un<br />

1.800 turbo con 150<br />

cv. In seguito sono<br />

arrivate varianti più<br />

potenti<br />

Il calo di peso era<br />

“una parte vitale<br />

della strategia TT”.<br />

Questi pure<br />

42<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


cover story<br />

Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />

Gennaio<br />

2000:<br />

Riportiamo la<br />

storia del signor<br />

Chris Meek,<br />

proprietario di<br />

una TT<br />

comprata in<br />

Inghilterra.<br />

L’uomo ha<br />

subìto la rottura<br />

del collo a<br />

seguito di un<br />

incidente avuto<br />

con la sua TT<br />

con appena 16<br />

chilometri di<br />

strada percorsa<br />

La prima auto in<br />

vendita con guida a<br />

destra e doppia<br />

frizione fu del 2003<br />

perché<br />

è scampata al suo<br />

incidente più grave<br />

l'audi afferma che la recente TT è<br />

prediposta per intraversarsi se viene<br />

impostato il Drive Select sulla ripartizione di<br />

potenza alle ruote posteriori dei modelli<br />

Quattro. Che coraggio! Quattordici anni fa, la<br />

tendenza della prima serie a sbandare<br />

lateralmente fu motivo di una sfilza di incidenti<br />

ad alta velocità, compresi almeno due casi<br />

mortali sulle autostrade tedesche.<br />

Gli ingegneri specializzati sul telaio<br />

avevano intenzionalmente elaborato la<br />

TT per darle un sovrasterzo accentuato,<br />

rendendola agile nelle pieghe dei tracciati<br />

stradali alla pari delle più dinamiche<br />

auto sportive. Il problema era che la<br />

vocazione al traverso della TT dava al<br />

veicolo anche una propensione ad una<br />

non importa quante volte l’Audi l’abbia<br />

ripetuto, il messaggio non è arrivato. Perciò<br />

ora cerchiamo di essere chiari: la TT non è<br />

una Golf travestita e basta, sebbene sia<br />

ostentatamente basata sul pianale della<br />

quarta generazione. Il passo della TT prima<br />

generazione era 90 mm più corto della Golf,<br />

la carreggiata della vettura più larga, la<br />

geometria dei meccanismi di<br />

ammortizzamento revisionata. C’era un<br />

apparato di sterzata più rapido, nuove<br />

sospensioni posteriori, nuove molle e<br />

cuscinetti, freni ingranditi nascosti all’interno<br />

di ruote maggiorate. I collegamenti della<br />

trasmissione furono migliorati per avere<br />

una precisione estrema, e i modelli più<br />

potenti vantavano un cambio a sei marce<br />

incassato in una protezione di magnesio.<br />

Pure la seconda generazione aveva<br />

uno chassis assai rielaborato, ma<br />

la grande novità era l’involucro<br />

generale della vettura in parte<br />

d’alluminio e in parte d’acciaio,<br />

soprannominato tecnologia ibrida<br />

Audi Space Frame. La leggerezza<br />

certa deportanza a velocità sostenuta; di<br />

conseguenza, quando si toglieva pressione<br />

sull’acceleratore ad andatura lanciata,<br />

la coda scartava di lato, e la carenza di<br />

forza a terra non poteva nulla per limitarla.<br />

Il sovrasterzo senza deportanza può<br />

trasmettere una sensazione di agilità in una<br />

breve successione di controsterzate, ma<br />

può diventare panico puro a 240 all’ora.<br />

La soluzione dell’Audi fu aggiungere un<br />

piccolo spoiler posteriore, rivedere i bracci<br />

a quadrilatero delle sospensioni anteriori<br />

e riprogettare le barre anti rollìo insieme<br />

agli ammortizzatori. Fu introdotto anche un<br />

sistema per il controllo della stabilità.<br />

Veramente non tutti concordavano sul<br />

fatto che ci fosse un problema.<br />

perché<br />

non è una Golf travestita e basta<br />

dell’alluminio fu usata nella zona<br />

anteriore dietro al montante, le lamine<br />

in acciaio da quel punto verso il retro.<br />

Quindi, nonostante la seconda serie<br />

fosse più potente e meglio equipaggiata,<br />

era effettivamente 90 kg più leggera e<br />

per forza di cose più agile del modello<br />

che andava a rimpiazzare.<br />

La terza serie riprende l’utilissimo<br />

cocktail di acciaio e alluminio<br />

innalzandolo a ulteriori vette. Pur non<br />

volendo essere ripetitivi, la TT non è una<br />

Golf travestita e basta! Capito?<br />

La TT seconda<br />

serie fu fabbricata<br />

su un telaio<br />

reticolare in parte<br />

acciaio in parte<br />

lega metallica.<br />

Diversamente<br />

dalla Golf<br />

perché<br />

ci ha fatto dono<br />

delle trasmissioni<br />

a doppia frizione<br />

(battendo sul<br />

tempo la Porsche<br />

di sei anni)<br />

Nel corso degli anni ’80, sia la<br />

Porsche che l’Audi fecero esperimenti con le<br />

trasmissioni a doppia frizione in ottica di<br />

competizioni sportive; la Porsche sulle sue<br />

956/962 in gara a Le Mans, l’Audi sulla<br />

Quattro E1 S2 impegnata nel Gruppo B del<br />

campionato rally. Ma mentre la Porsche non<br />

applicò il suo doppia frizione su auto di serie<br />

se non dal 2009, la Quattro TT con<br />

motorizzazione da 3.2 litri ricevette il suo<br />

cambio DSG già nel 2003.<br />

Oggi, l’Audi chiama il proprio sistema<br />

DSG con la sigla S-tronic per segnare la<br />

distinzione con il dispositivo plebeo della<br />

VW, benché la meccanica sia identica.<br />

Allora, come adesso, il DSG/S-tronic<br />

funziona impiegando una seconda<br />

frizione per preselezionare la marcia<br />

seguente accorciando la tempistica di<br />

cambiata a soli 0,2 secondi. È possibile<br />

ordinare l’opzione della gestione<br />

manuale attraverso le levette al volante,<br />

la leva del cambio o la comodità di un<br />

automatico puro libero dai vincoli su<br />

consumi e prestazioni. La TT dotata<br />

del DSG ha anche fatto debuttare il<br />

controllo antipattinamento in partenza<br />

sulle versioni più sportiva, permettendo<br />

a chi guida di tener premuto il freno<br />

col piede sinistro schiacciando in<br />

simultanea l’acceleratore a terra e<br />

mantenere il motore fisso sui 3.000 giri.<br />

In combinazione col sistema Quattro, il<br />

marchingegno ha dimostrato una grande<br />

produttività nel vincere i Grand Prix dei<br />

semafori cittadini…e nel distruggere i<br />

cambi DSG... 4<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 43


cover story<br />

Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />

Perché<br />

ha cambiato l’idea che<br />

avevamo dell’Audi<br />

Prima che facesse la sua apparizione la TT, non tendevamo ad associare<br />

l’Audi con un design innovativo. Ci venivano in mente affidabilità, linea<br />

aerodinamica e trazione integrale, forse immaginavamo anche la Principessa<br />

Diana andare in palestra in un'Audi Cabriolet.<br />

La TT ha reso più elaborato il design dell’Audi, dando un’immagine più<br />

sofisticata del marchio e attirando una nuova generazione di giovani; il<br />

modello è diventato un luogo alla moda in cui sedersi e farsi guardare<br />

dagli altri prima di fare un salto a bere qualcosa.<br />

Quando l’Audi presentò la TT serie 1 nel 1995 a Francoforte, fece<br />

menzione del movimento artistico di Bauhaus. E propose al pubblico la<br />

serie 2, la parcheggiò di fronte alla Porta di Brandeburgo accanto ad una<br />

scultura di una TT in scala 2,5:1. Fu istituito un Premio Artistico Audi per<br />

artisti emergenti; la rivista Intersection ne fotografò una in immersione<br />

subacquea con una modella in tacchi a spillo imbronciata e appollaiata<br />

sul tetto. Come tutte le esibizioni d’arte d’avanguardia, la messinscena<br />

era talmente cerebrale e ironica che nessuno potè spiegare cosa volesse<br />

significare. Che c’importa di guidarla! Basta guardarla! Sott'acqua!<br />

Non solo la TT ci ha fatto cambiare il modo di pensare all’Audi, ha<br />

cambiato anche il design automoblistico. Ha dato la dimostrazione che<br />

una progettazione intelligente può imporre una concezione radicale<br />

emersa da zero sul mercato e fornire ispirazione a una schiera di novelli<br />

progettisti. Quando il capo design della Land Rover Gerry McGovern<br />

discusse con noi di CAR circa la LRX concept nel 2008, gli rivolgemmo<br />

la domanda su quanto di quel meraviglioso progetto sarebbe finito nella<br />

produzione di serie. “Pensate all’Audi TT” ci rispose. Non appena la<br />

LRX prese le fattezze della Range Rover Evoque, abbiamo capito cosa<br />

volesse dire.<br />

L'icona Burlesque Dita Von Teese<br />

sostenne il lancio della TT al The Bridge<br />

di Londra<br />

L'icona Burlesque Dita Von Teese<br />

sostenne il lancio della TT al The Bridge<br />

di Londra<br />

Perché<br />

la versione DTM ha<br />

vinto il titolo (con<br />

unenorme alettone<br />

posteriore)<br />

Il Campionato DTM chiuse i battenti nel 1996<br />

quando i team partecipanti si arresero davanti alla<br />

spirale insostenibile dei costi. Durante gli incontri<br />

per decidere una possibile ripartenza, l’Audi<br />

insistette nel dire che avrebbe preso parte alle gare<br />

soltanto con la Quattro. Quindi, quando la DTM<br />

riprese il via nel 2000 con le coupé V8 a trazione<br />

posteriore, la Casa tedesca rifiutò di partecipare.<br />

L’Audi concesse comunque il suo benestare alla<br />

Abt Sportsline per utilizzare un’auto che<br />

somigliava alla TT.<br />

Le forme della TT-R non erano ideali per l’effetto a<br />

terra del veicolo, e la stagione debuttante non a<br />

caso fu derisoria. Ma quando i cambiamenti del<br />

2001 permisero un incremeto del passo di 6,69<br />

pollici e l’apporto di un alettone posteriore ancor<br />

più strampalato, la matassa cominciò lentamente<br />

a sciogliersi. Nel 2002 Laurent Aiello vinse il titolo a<br />

danno di Mercedes e Opel.<br />

Perché<br />

non è solo un’auto per effemminati<br />

L’etichetta di auto per smorfiosi<br />

effeminati dai capelli tirati a lucido che spesso<br />

viene affibiata alla TT non è sempre giustificata.<br />

Addirittura la serie primogenita possedeva un<br />

telaio particolare e modifiche motoristiche tali<br />

da apportare una ventata d’aria fresca in<br />

rapporto alle banali VW Golf. Poi, per dare una<br />

spolverata alla versione numero uno, alla fine del<br />

suo ciclo di vita, arrivò la maschiaccia Quattro<br />

Sport.<br />

La macchina era individuabile per il suo<br />

tetto in tinta nera, ma questo era molto di<br />

più di un frivolo elemento accessorio: era<br />

lo stratagemma Audi di donare alla TT un<br />

po’ della connotazione della 911 GT3.<br />

D’accordo, non c’era un 3.8 litri con sei<br />

cilindri boxter nel repertorio, però l’Audi<br />

spinse il turbo 1.800 dal suo precedente<br />

massimo di 225 cv fino a 240, fermando<br />

lo scatto 0-100 in un rapido 5,9 secondi.<br />

Inoltre furono messe a punto le sospensioni<br />

e la massa a vuoto perse 49 kg, in parte<br />

eliminando le due poltroncine posteriori<br />

che vennero sostituite da una sbarra per<br />

l’aumento della rigidità torsionale.<br />

Dentro, lo sguardo si perde nell’Alcantara<br />

del volante, del freno a mano e sul pomello<br />

del cambio, e si gode dei sedili Recaro a<br />

schienale fisso. Tuttavia l’Audi non ha avviato<br />

la realizzazione di una versione Roadster;<br />

chissà, avrà pensato che tutta quella furia vi<br />

avrebbe scompigliato troppo i capelli.<br />

La TT Quattro<br />

Sport, una vera<br />

versione cattiva<br />

della prima<br />

serie: leggera,<br />

rigida, veloce…<br />

La NSU TT S<br />

in pista. Poche<br />

ore di martellate<br />

sulle lamiere<br />

avrebbero<br />

potuto ricavare<br />

una moderna TT!<br />

Perché<br />

il nome deriva da quella<br />

particolare gara<br />

Che l’Audi TT sia stata chiamata così per la più<br />

pericolosa gara motociclistica del mondo, ossia il<br />

Tourist Trophy dell’Isola di Man, sembra avere poco<br />

senso. È probabile che il primo veicolo vagamente<br />

collegato alla nostra ad avere usato quel nome non<br />

fosse un’automobile, ma un motorino<br />

soprannominato Quickly TT. La storia è questa: nel<br />

1932 l’Audi si fonde con la Horch, la DKW e la<br />

Wanderer per dar vita alla Auto Union. In seguito,<br />

l’Auto Union si fonde con la NSU. La NSU costruiva<br />

automobili e motociclette, e negli anni 1953-54<br />

vinse alcune corse del Tourist Trophy con le sue due<br />

ruote Rennmax e Rennfox. Sei anni dopo (sei!) la<br />

NSU lancia la Quickly TT, una specie di motorino<br />

sportivo che avrebbe dovuto sfruttare i successi<br />

delle gare. Nel 1966 apparve il Prinz 1000 TT, una<br />

compatta auto a trazione posteriore che viene<br />

trasformata nella NSU TT e poi nella NSU TT S.<br />

Ancora ben lontana da un’Audi TT, motivo per cui<br />

spesso dalla Casa di Ingolstadt ci viene ripetuto<br />

che TT sta per “Tecnologia e Tradizione”.<br />

44<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


Un’aletta in lega<br />

ricopre il…<br />

mangianastri. È più<br />

moderno se resta<br />

chiuso<br />

La prova che le<br />

strumentazioni classiche<br />

non invecchiano mai.<br />

Fino ai fuochi d’artificio<br />

dei quadranti a cristalli<br />

liquidi datati <strong>2014</strong>,<br />

forse<br />

L’automatico a doppia<br />

frizione va molto<br />

bene, però date una<br />

controllata al<br />

pozzetto del cambio<br />

manuale<br />

Perché<br />

gli abitacoli delle auto non<br />

saranno mai più gli stessi<br />

L’interno della TT era un trionfo di design ingegnoso, ottimo uso di materiali e nobilitazione del marchio<br />

Gli interni della TT ebbero un’influenza<br />

pervasiva su tutta la progettazione stilistica<br />

dell’automobilismo, perciò è davvero difficoltoso<br />

richiamare alla memoria il tipo di impatto che suscitò alla<br />

sua uscita nel 1998. Al tempo, i costi delle parti interne delle<br />

vetture sportive (BMW M3 e Porsche 911 in testa) erano<br />

molto superiori all’intera TT, e facevano sembrare il malvagio<br />

e oscuro Dart Fener di Guerre Stellari un damerino in abiti<br />

sgargianti. La TT era una faccenda di tutt’altra pasta, e il<br />

merito va assegnato a Romulus Rost.<br />

Fu fatto un gran lavoro, e non è solo scena: le staffe<br />

d’alluminio collocate su entrambi i lati del tunnel della<br />

trasmissione potrebbero essere state apposte per elevare il<br />

tono generale di una zona che la maggioranza dei costruttori<br />

si ostina ad addobbare con economiche plastiche dure, ma in<br />

realtà collegano la plancia al pianale in maniera da migliorare<br />

la rigidità torsionale e facendo della TT un’auto più pungente.<br />

Il tema tondeggiante ricorre un po’ dappertutto e<br />

riecheggia l’emblematico tappo del serbatoio con viti a<br />

serraggio tramite chiave a brugola, che da solo evoca la<br />

carrozzeria argentata sulle Auto Union da competizione.<br />

Ad uno sguardo ravvicinato si può notare che ogni<br />

circoletto di fissaggio sulla scocca ha di fatto otto false<br />

dentellature in stile bulloni da gara. Per la struttura telaistica<br />

il DNA in comune con A3, Golf, Maggiolino e Octavia è stato<br />

argutamente cancellato. “Malgrado la TT venga dotata<br />

dell’hardware usato sulla A3 ovunque questo abbia un senso<br />

effettivo, è essenziale conservare degli interni peculiari”<br />

raccontava il progettista capo Peter Schreyer alla vigilia della<br />

produzione seriale. “Ecco perché la plancia di questi modelli<br />

è unica nel suo genere.<br />

Un’identica politica verrà attuata per i materiali inerenti<br />

agli allestimenti della selleria o del cruscotto”. Tutte le TT<br />

saranno proposte con strati di copertura in pelle, ma le<br />

declinazioni più ricercate avranno un Authentic Trim Pack<br />

che dovrebbe utilizzare lo stesso soffice materiale dei guanti<br />

da baseball americani.<br />

Fino all’ultimo giorno, l’Audi ha coltivato il timore che<br />

questa opzione in marrone scuro sarebbe risultata troppo<br />

dispendiosa per la messa in produzione, ma un cambio di<br />

fornitore potrebbe significare un ritorno realistico al look<br />

esibito per la prima volta sulle TT Roadster concept al motor<br />

show di Tokyo del 1995.<br />

Che l’abitacolo della terza serie faccia apparire ordinario e<br />

sbozzato quello della prima generazione è indicativo di<br />

quanto si siano evoluti gli interni della TT. Ma alla pari<br />

dell’estetica esteriore, il comparto passeggeri era diverso da<br />

qualunque altro in commercio in quei giorni, e avrebbe<br />

piazzato l’asticella molto in alto per tutti i discendenti che<br />

sarebbero seguiti. 4<br />

Un prodigioso uso<br />

della lucentezza<br />

metallica e un<br />

amore travolgente<br />

per le rotondità<br />

hanno contribuito a<br />

trasferire il carattere<br />

esteriore della TT<br />

all’interno<br />

dell’abitacolo<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 45


cover story<br />

Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />

perché<br />

con due motori è<br />

veloce (e feroce)<br />

come una Veyron<br />

l’Audi TT non verrà mai presa sul serio<br />

quanto una 911: il suo cuore pulsante non batte nel<br />

vano posteriore, ma nel cofano. Gli artisti del tuning<br />

della MTM hanno deciso di porre rimedio a questa<br />

pecca inserendo il motore nel retro. Solo che hanno<br />

lasciato pure l’altro, sotto il cofano anteriore.<br />

Suonerà strambo, ma anche la VW Motorsport ha<br />

una qualche dimestichezza con questa formula: a<br />

metà anni ’80 forgiò un paio di prototipi della<br />

Scirocco a due motori. È uno sforzo ingegneristico<br />

immenso, perciò è difficile comprendere se essere<br />

impressionati o inquietati nell’apprendere che la<br />

MTM ci ha messo solamente 50 ore per dare forma<br />

alla TT Bimoto. I numeri più bassi dei due 1.800<br />

turbo si aggirano sui 370 cv cadauno, ma possono<br />

essere aumentati fino a 500, per un totale<br />

spaventa-Veyron di 1.000 cv. La Bimoto ha toccato<br />

i 373 km/h sulla pista di prova di Nardò, mentre la<br />

squadra aveva messo in preventivo di arrivare a<br />

400 km/h<br />

La TT Bimoto<br />

elargiva almeno<br />

740 cv. E c’era<br />

chi pensava che<br />

la prima serie<br />

priva di spoiler<br />

fosse il terrore<br />

dei sette mari<br />

Perché<br />

le pagine di CAR<br />

ne erano piene<br />

Le abbiamo toccate con mano, dalla prova esclusiva<br />

delle concept affidata al nostro Georg, ai Mega<br />

Test della seconda serie<br />

Settembre 1998 (UK)<br />

“Ti accosti alla macchina, ci sali su, fai scorrere gli occhi tutt’intorno e capisci<br />

che ne vuoi una senza mezzi termini. È una macchina che ti manda<br />

al manicomio”<br />

perché<br />

ha fatto sudare sette camicie<br />

al grande Tom Cruise<br />

I produttori di Mission Impossible 2, non fecero nulla per sfatare<br />

l’immagine della TT come macchina destinata alle donne. Infatti ci<br />

sbatterono dietro il volante la bella Thandie Newton nella scena<br />

dell’inseguimento a Tom Cruise nella sua 911 Cabrio. La TT Roadster era<br />

ancora un affare segreto quando iniziarono le riprese del film nel 1998. Solo<br />

quattro prototipi ne erano stati costruiti, uno dei quali comparve nel finale<br />

mozzafiato. Fu il più importante ruolo cinematografico di una TT, ma l’Audi ha<br />

avuto anche un buon successo nei film d’animazione, comparendo in<br />

<strong>Car</strong>s 2 e in I Griffin.<br />

Settembre 1999 (UK)<br />

“La Roadster da 228 cv è l’auto perfetta per tutte le stagioni dell’anno.<br />

Batte persino la 911 <strong>Car</strong>rera 4 Cabriolet, che è il 130% più costosa, ma<br />

forse solo il 30% più prestazionale”<br />

46<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


Aprile 1996 (UK)<br />

“In qualità di vetture da esposizione sono speciali, ma in qualità di auto di serie<br />

hanno del miracoloso. L’ Audi intende fabbricare 20.000 Coupé e 10.000 Roadster<br />

all’anno. Se le cose prenderanno la piega giusta, dovranno costruirne molte di più”<br />

Ottobre 1998 (vs SLK & GTV) (UK)<br />

“Il modello nuovo ha le armi giuste in tutti i settori più importanti. La qualità<br />

è insuperabile, il design è un riferimento universale, la manegevolezza e la<br />

tenuta di strada fanno impallidire la concorrenza”.<br />

Perché<br />

il motore cinque<br />

cilindri è il legame con<br />

le vecchie glorie del<br />

Campionato Rally<br />

Pochi mesi fa, l’Audi ha fatto sì che si realizzasse un vecchio sogno:<br />

sedermi nell’Audi Quattro del Gruppo B valevole per il titolo rally<br />

mentre il campione del mondo del 1984 Stig Blomqvist mi conduceva<br />

a spron battuto in una fredda foresta svedese.<br />

La macchina emetteva il suo sibilo e picchiava instancabile, ma<br />

quando ripenso alle immagini di quell’abitacolo, la memoria si<br />

condensa nella visione di Blomqvist che stronca sul nascere il<br />

sottosterzo della Quattro spremendo il pedale del freno col suo piede<br />

sinistro e affondando il destro nell’acceleratore.<br />

Inizialmente non succede niente, poi il turbo fa irruzione e la Quattro<br />

improvvisamente scatta in sovraterzo, il cinque cilindri scuote l’aria col<br />

suo rimbombo fragoroso e la valvola di scarico dei gas fischia senza<br />

tregua. La TT d’inizio produzione aveva quattro o sei cilindri, la seconda<br />

generazione invece ci ha portato in dote la RS dallo spirito a lungo<br />

perduto dell’Audi campione di rally. Può darsi che non ci siano fattori in<br />

comune, ma non è escluso che il turbo a cinque pistoni trovi la sua<br />

eredità risalendo indietro fino agli anni ’80. Ha pure un bel suono.<br />

I suoi 335 cv, 450 Nm e la sua trazione integrale, sono la cosa la più<br />

vicina e disponibile con cui imitare le gesta di Blomqvist.<br />

Gennaio 2007 (vs 335i & 350Z)<br />

“Assertiva, compatta e meno tozza di prima, ma chiaramente una TT. È in ogni<br />

centimetro la sorella minore della nuova supersportiva R8”<br />

Perché<br />

una ha conquistato il<br />

Pikes Peak senza pilota<br />

Quando il Gruppo B di rally fu cancellato e l’Audi si tirò fuori dal Campionato<br />

Mondiale, Walter Röhrl si mise alla guida di un’auto modificata del Gruppo B su per<br />

i 19 chilometri di scalata del Pikes Peak in Colorado stabilendo il record mondiale<br />

di 10 minuti e 47 secondi. Nel 2010 l’Audi è ritornata sul Pikes Peak, questa volta<br />

senza pilota, per dar prova delle capacità dei suoi sistemi di guida automatica.<br />

L’Audi optò per la TTS poiché l’acceleratore a gestione elettronica, il controllo<br />

automatico della distanza di sicurezza e la trasmissione DSG di cui la vettura era<br />

fornita, erano funzioni facilmente coordinabili via computer. Furono usati sensori di<br />

velocità sulle ruote, un accelerometro e un giroscopio. Nel baule erano collocati due<br />

computer. La TTS raggiunse la cima posta a 4.298 metri d’altitudine in 27 minuti.<br />

Un elicottero che stava filmando l’esibizione cadde nei pressi della sommità della<br />

montagna provocando il ferimento delle persone a bordo.4<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 47


perché<br />

si può acquistare una prima<br />

serie coupé a 3.500 Euro<br />

La TT primigenia non è soltanto un mostruoso affare dell’usato, è soprattutto un classico del futuro su cui puntare<br />

Incredibile da dire, ma l’originale Audi TT, l’icona<br />

stilistica del 20° secolo, può essere vostra per una somma<br />

di 3.500 Euro. E non è una cifra da fondo del barile,<br />

negoziando sul contante, ma se riuscirete a trovare l’accordo<br />

entrerete in possesso di una macchina solida con un<br />

chilometraggio sotto la media del ciclo di vita di una versione<br />

prima serie. Noi abbiamo scoperto un esemplare del 2002 con<br />

180 cv e 116.000 chilometri al prezzo appunto di 3.500 Euro,<br />

e un’alternativa da 224 cv con 250.000 chilometri per appena<br />

400 Euro in più.<br />

La TT sbarcò sul mercato nel 1998 come una Coupé 2+2 e<br />

la Roadster due posti seguì l’anno dopo. La buona notizia è<br />

che la TT fu ideata fin dall’avvio del progetto come una<br />

convertibile, quindi la perdita del tettuccio non ebbe alcun<br />

impatto sulla rigidità strutturale che avrebbe potuto<br />

minacciarla. La cattiva è che era ancora decisamente incline<br />

ai pronunciati ondeggiamneti.<br />

Fin dal lancio ufficiale, furono disponibili modelli a<br />

trazione anteriore da 150 cv tirati da motori 1.800 turbo.<br />

Il V6 3.2 litri aspirato arrivò nel 2013 con la Quattro e con la<br />

novità del cambio a doppia frizione Audi come accessorio.<br />

Il V6 produceva 250 cv e 320 Nm, nonché un suono divino<br />

durante i 5,7 secondi di accelerazione furibonda. Si pagano<br />

meno di 4.200 Euro per vetture con percorrenze sopra i<br />

160.000 chilometri, ma si va oltre i 5.500 per quelle più<br />

accattivanti attorno ai 100.000 chilometri con la certificazione<br />

completa dei controlli di manutenzione e i pochi passaggi di<br />

proprietà. Se dovessimo scegliere, però, ci indirizzeremmo<br />

senza tentennare sulla Quattro Sport, che è capace di<br />

esprimere più potenza, meno pesantezza e handling più<br />

pronto. Oggigiorno, questa carrellata di macchine è<br />

fortemente ambita, pur essendoci in generale una discreta<br />

accessibilità all’offerta. I tetti neri a contrasto sono l’indizio da<br />

identificare (tranne che sulle vetture nere!) e si vendono<br />

normalmente tra gli 8.000 e gli 11.000 Euro con 65-130.000<br />

chilometri sul groppone e una esauriente documentazione<br />

sulle condizioni d’esercizio.<br />

Non permettete che la scarsità di sedili vi distolga da una<br />

Sport. L’impostazione 2+2 è ingannevole, i posti posteriori<br />

sono sfruttabili davvero soltanto da un paio di marmocchietti<br />

addormentati. Addirittura un avviso esposto sull’interno dei<br />

montanti ammonisce chiunque sia più alto di 1,30 metri di<br />

stare alla larga dal vano retrostante per il pericolo di essere<br />

decapitati.<br />

Le TT sono robuste, affidabili e relativamente economiche<br />

da gestire. Prendetene una e vi riempirete gli occhi anche<br />

con un classico del futuro. A noi serviteci<br />

una Sport, grazie.<br />

Le Coupé<br />

partono al di<br />

sotto dei 3.000<br />

Euro, le<br />

Roadster non<br />

toccano i 4.000<br />

I 1.800 turbo o i V6<br />

da 3.2 litri vivono qui<br />

sotto<br />

48<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


cover story<br />

Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />

produzione<br />

1998-2006<br />

DATI TECNICI<br />

1.8 4 cilindri turbo, 240<br />

cv, 320 Nm, cambio<br />

manuale a 6 rapporti,<br />

trazione integrale,<br />

0-100 in 5,9 secondi,<br />

250 km/h, 12,7 km/l<br />

CONTROLLI DA<br />

EFFETTUARE<br />

Verificare che tutti gli<br />

indicatori e gli schermi<br />

digitali inseriti nel quadro<br />

strumenti a forma di cialda<br />

funzionino correttamente.<br />

Nella prima serie erano<br />

famosi per incorrere in<br />

frequenti guasti.<br />

La cinghia di<br />

ditribuzione richiede<br />

la sostituzione ogni<br />

120.000 chilometri o<br />

dopo cinque anni. I<br />

modelli 3.2 litri con<br />

Da sapere<br />

V6 usano la catena di<br />

distribuzione.<br />

Fate attenzione ai<br />

rumori sordi del telaio.<br />

I cuscinetti della barra<br />

antirollio sono soggetti a<br />

forte logoramento, e da<br />

qui il frastuono udibile<br />

nell’abitacolo.<br />

Verificate che l’olio<br />

della trasmissione<br />

per le quattro ruote<br />

motrici sia stato<br />

cambiato ogni 65.000<br />

chilometri sulle<br />

versioni Quattro.<br />

Le prime TT della<br />

produzione iniziale<br />

avevano un programma<br />

di manutenzione annuale,<br />

i modelli successivi<br />

al 2000 passarono a<br />

programmi di lunga<br />

durata, con interventi di<br />

controllo ogni due anni o<br />

30.000 chilometri.<br />

Verificate eventuali<br />

impuntamenti<br />

durante i cambi<br />

marcia sulle auto<br />

dotate del doppia<br />

frizione. I sistemi<br />

di controllo a volte<br />

potrebbero andare<br />

incontro a guasti.<br />

ALLESTIMENTO<br />

SPECIALE<br />

Cuciture da baseball<br />

sulle coperture in pelle?<br />

È il bellissimo Authentic<br />

Trim Pack.<br />

VETTURA<br />

TROVATA<br />

Una TT coupé<br />

del 2005, 72.000<br />

chilometri, argento,<br />

certificato di<br />

manutenzione, due<br />

proprietari, 9.000<br />

Euro.<br />

…oppure provate queste<br />

1.8T A TRAZIONE ANTERIORE<br />

Le TT a trazione anteriore furono disponibili in Europa dal loro lancio<br />

iniziale. Il motore aveva 48 cv ma l'arrivo della variante Quattro l'ha<br />

messa in ombra praticamente da subito<br />

da euro<br />

9.000<br />

euro<br />

3.500<br />

I modelli originari<br />

dovrebbero essere<br />

attrezzati con un piccolo<br />

spoiler abbarbicato sul<br />

posteriore<br />

1.8T QUATTRO<br />

La 225 contava su un intenso lavoro di limatura sul motore contrariamente ai<br />

modelli da 180 cv e non solo sul potenziamento del turbo. Lo scatto 0-100<br />

scese verticosamente da 7,6 a 6,4 secondi. Può essere disponibile a circa<br />

6.000 Euro, ma gli esemplari di buona qualità partono da 9.000<br />

da euro<br />

10.000<br />

3.2 V6 DSG ROADSTER<br />

La spesa più onerosa che possiate fare è per una top di gamma, che<br />

aveva un V6 da 3.2 litri con 250 cv, 400 Nm di coppia e un cambio<br />

a doppia frizione di serie. Non irreprensibile nella guida, ma uno<br />

spettacolo da divertimento estivo. La capote in tela, tra l’altro, lascia<br />

inebriarsi nella sonorità fantastica del motore. Da 10.000 Euro 4<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 49


PERCHé<br />

Una TT di seconda generazione<br />

si trova a 14.000 Euro<br />

La TT seconda serie è un campo minato. Ma le gemme che offre meritano di essere prese e portate via!<br />

avrà forse preso ispirazione direttamente dalla prima<br />

generazione per creare la terza della TT, ma la seconda serie<br />

L'Audi<br />

di Walter de Silva fa ancora girare la testa, e siccome i relativi<br />

modelli non hanno più di otto anni di vita, costituiscono la scelta<br />

migliore per i tipi indaffarati che hanno bisogno di un mezzo di<br />

trasporto quotidiano affidabile e sicuro. La TT di seconda<br />

generazione offere una grande varietà di scelte. Infatti, accanto<br />

alle ormai familiari coupé e roadster, alla trazione a due o quattro<br />

ruote motrici, alle trasmissioni manuali o a doppia frizione e al V6<br />

benzina da 3.2 litri, era possibile optare anche un TDI quattro<br />

cilindri, i nuovi motori 1.800 e 2.000 turbo 16v e in più la TTS<br />

quattro cilindri ad alte prestazioni con varianti RS a cinque<br />

pistoni.<br />

Oggi, le serie due davvero economiche partono da 10.000<br />

Euro, però questa somma vi fa entrare in contatto con<br />

macchine da oltre 160.000 chilometri, una storia passata<br />

piuttosto negativa e un intero inverno di riparazioni. Alzate la<br />

posta a 13.000 e potrete trovare qualche buon affare, compreso<br />

un insospettabile numero di modelli Quattro V6 3.2 litri con<br />

meno di 130.000 chilometri sulle ruote.<br />

Il 3.2 è un motore vellutato con una coinvolgente colonna<br />

sonora e sussulti di belle prestazioni, nondimeno non è la<br />

migliore TT. Il sistema Quattro su base Haldex ha caricato la<br />

vettura di 150 kg smussandone l’agilità e facendola sentire<br />

intorpidita. Il canonico cambio doppia frizione S-tronic pesava<br />

più del manuale e deficitava della purezza di comportamento<br />

dello svelto sei marce. Considerando anche che il 3.2 riportava<br />

un consumo di 11,5 km/l, potete cominciare a capire perché<br />

non è al comando delle versioni più ambite in commercio.<br />

Se le percorrenze e le emissioni sono veramente in cima alla<br />

vostra lista delle priorità, il 2.0 litri TDI da 22,7 km/l e 139g/km<br />

potrebbe interessarvi. Ma per quanto ci riguarda, la TT<br />

migliore è una 2.000 turbo, un po’ più vecchiotta, ma con<br />

cambio manuale e trazione anteriore. Questo modello ha<br />

un’agilità e un’esuberanza che il 3.2 si può solo sognare, innesti<br />

di marcia lisci, una succosa vivacità in tutti i regimi motore e<br />

una musicalità più muscolare del vecchio 1.800 della prima<br />

generazione. I 18,2 km/l e i 154g/km di emissioni indicano<br />

inoltre una sostanziosa economicità di gestione. C’è tutto ciò<br />

che fa della Golf GTI 6 una grande auto, solo che è racchiuso<br />

in un design più accattivante. Se cercate delle vere ragioni di<br />

vanto, la TT RS da 340 cv e 450 Nm potrebbe valere<br />

un’occhiatina, ma dovrete sciogliere i cordoni della borsa.<br />

Il turbo cinque cilindri ha una voce incantevole ed è molto più<br />

vulcanico del 2.0 litri turbo, però la TT RS non è per niente più<br />

vitale, essenzialmente perché il sistema a trazione integrale<br />

distribuisce la performance con la preponderante ingerenza<br />

del sottosterzo. Giornalisti specializzati in vena di battute,<br />

spesso dicono che le versioni a basso prezzo sono “il picco di<br />

gamma”. In questo caso, per loro sfortuna,<br />

l’affermazione è vera.<br />

Una miscela di materiali<br />

con parti in alluminio<br />

alleggeriscono la serie<br />

due di 90 kg rispetto alla<br />

prima<br />

Le TT a trazione<br />

anteriore sono più<br />

leggere, più<br />

economiche e più agili<br />

50<br />

CAR-MAGAZINE.it I LUGLIO <strong>2014</strong>


cover story<br />

Ecco perché amiamo l’Audi TT<br />

produzione<br />

2006-<strong>2014</strong><br />

DATI TECNICI<br />

2.0 4 cilindri turbo, 211<br />

cv, 350 Nm, cambio<br />

manuale a 6 marce,<br />

trazione anteriore,<br />

0-100 in 6,2 secondi,<br />

245 km/h, 15,2 km/l<br />

CONTROLLI DA<br />

EFFETTUARE<br />

Guasti possibili ai<br />

comandi degli alzacristalli<br />

elettrici, scricchiolii e<br />

grattate sono segnali<br />

premonitori. 500 Euro a<br />

finestrino il costo per la<br />

riparazione.<br />

I modelli TDI possono<br />

soffrire di valvole<br />

turbo difettose,<br />

che nel caso<br />

vengono portate a<br />

funzionamento ridotto<br />

per salvaguardia.<br />

Lo spoiler posteriore a<br />

regolazione automatica<br />

Da sapere<br />

potrebbe bloccarsi, ma<br />

è facile da aggiustare,<br />

secondo i carrozzieri.<br />

Tutte le TT seconda serie<br />

hanno un programma di<br />

manutenzione a lunga<br />

gittata improntato ai due<br />

anni o 35.000 chilometri.<br />

Verificate le spie<br />

motore se si presenta<br />

un calo di spinta nei<br />

modelli turbo.<br />

CONTROLLO<br />

EFFETTUATO<br />

Il 2.000 TFSI ha una<br />

trazione migliore del V6<br />

3.2<br />

VETTURA<br />

TROVATA<br />

2000 TFSI del 2008,<br />

nera, rivestimenti<br />

parziali in pelle, un<br />

solo proprietar©io,<br />

120.000 chilometri,<br />

certificato di<br />

manutenzione,<br />

ultimo controllo 1.500<br />

chilometri fa<br />

…oppure provate queste<br />

TT RS<br />

Si trova a partire da 31.000 Euro, la TT RS fu lanciata nel 2009 e resta<br />

la più potente tra tutte le TT con i suoi 340 cv e 450 Nm. Il motore turbo<br />

cinque cilindri riporta in vita lo spirito glorioso dell’Audi Quattro nei rally<br />

degli anni ’80, e anche un po’ del suo immancable sottosterzo<br />

euro<br />

15.000<br />

euro<br />

31.000<br />

L’alettone ad alzata<br />

regolabile potrebbe<br />

bloccarsi, ma è<br />

facile da riparare<br />

2.0 TDI<br />

Uscita nel 2008 per accontentare i fanatici del risparmio che volevano<br />

comunque darsi un’aura di sportività, la TDI fu la prima TT ad essere<br />

proposta con un turbodiesel. I suoi numeri tecnici sono 170 cv, 350 Nm,<br />

19 km/l e 139 g/km e trazione integrale permanente. A 15.000 Euro<br />

euro<br />

13.000<br />

3.2 v6 roadster<br />

La 2.000 è sicuramente più euforica, ma se volete un soffio di lusso e<br />

una bella abbronzatura, è questa la vostra auto. Il risparmio di carburante<br />

sul V6 abbinato al doppia frizione non è tanto male, ma il consumo è di 9<br />

km/l. Cercatene una per 13.000 Euro4<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 51


Perché<br />

adesso è una<br />

52<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

La nuova Audi TT a nudo<br />

vera auto sportiva<br />

La prima fu scioccante, la seconda è stata un passo indietro. Ma grazie<br />

a design, tecnologia ed un abitacolo completamente hi-tech,<br />

la terza TT è finalmente quella giusta<br />

Testo: Ben Barry I Foto: Greg Pajo<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 53


POTRÀ LA TERZA GENERAZIONE<br />

della Audi TT finalmente essere all'altezza<br />

di quello che il suo look da piccola Porsche<br />

911 ha sempre promesso, ma che poi<br />

dinamicamente non ha mai mantenuto?<br />

A qualche mese dal suo esordio, mentre il<br />

responsabile dello sviluppo tecnico Oscar Da Silva Martins<br />

ci illustra uno spaccato del monoscocca, ci sembra una<br />

possibilità più che allettante. Con un intelligente mix di<br />

alluminio ed acciaio, il peso a secco della nuova TT sarà non<br />

solo 140 kg inferiore rispetto all'iconico primo modello del<br />

1998, ma anche 50 kg in meno di quello che l’ha preceduta,<br />

anch'esso in acciaio e alluminio, nonostante<br />

l'equipaggiamento extra che migliora sicurezza e comfort.<br />

“Siamo sicuri che il modello 2.0 litri TFSI a trazione<br />

anteriore e cambio manuale sarà il top della gamma” afferma<br />

Da Silva Martins. La rigidità torsionale sale del 25% rispetto<br />

al secondo modello, il baricentro scende di 10 mm e il<br />

sistema Quattro è stato rivisto, scartando il pigro<br />

accumulatore di pressione per una pompa elettrica che<br />

migliora la prontezza del sistema opzionale alle quattro ruote<br />

motrici. Chiaramente qui parliamo più di uova che di galline,<br />

visto che siamo ancora lontani dal nostro primo, cruciale test<br />

drive, ma restano comunque dei dati importanti che non<br />

possono che rendere la TT un'auto più precisa, rigida e<br />

reattiva da guidare.<br />

Essendo basata sul nuovo pianale modulare MQB del Gruppo<br />

VW, la TT resta il Flavio Briatore del mondo delle coupé,<br />

l'outsider di successo pur essendo partito da umili origini.<br />

Eppure enfatizzare troppo il luogo comune che la accusa di<br />

essere una semplice Volkswagen-Golf-dall'abito-sgargiante –<br />

e che magari era vero per la prima TT – è fuorviante, e<br />

sopratutto è un'ingiustizia nei confronti degli ingegneri Audi.<br />

Perciò, se la parte frontale della TT è basata sul MQB,<br />

i punti di attacco delle sospensioni sono modificati vista la<br />

carreggiata più larga. Al posteriore, i supporti longitudinali e<br />

relativi perni delle sospensioni del pianale MQB restano<br />

invariati, ma tutto il resto è fatto su misura, incluso il fondo<br />

del bagagliaio, che, diversamente da tutti gli altri modelli<br />

basati sul MQB, ospita la batteria; con i suoi 2.505 mm,<br />

l'interasse della TT è più lungo di 37 mm rispetto a prima<br />

– anche se la lunghezza totale varia di poco toccando i 4.180<br />

mm – ma è anche qualcosa come 132 mm più corta della<br />

Golf. Non stiamo quindi parlando di una Golf che indossa<br />

un abito vistoso.<br />

Marko Weigel, project manager della carrozzeria e degli<br />

interni, ci spiega che il monoscocca è formato da un mix di<br />

acciaio sagomato a caldo (17%), pannelli in alluminio (15%,<br />

inclusi tetto e portelloni), profili in alluminio estruso (6%) e<br />

getti di alluminio (6%), tutto il resto è stato prodotto in<br />

acciaio lavorato a freddo. La TT si fa beffe anche dell’attuale<br />

Porsche 911 col suo ibrido alluminio/acciaio; i montanti<br />

anteriori della 911, ad esempio, sono in acciaio rinforzato per<br />

assicurare la giusta rigidità; quelli della TT invece sono in<br />

alluminio, per ridurne il peso e mantenerlo più concentrato<br />

e più vicino a terra, per migliorare la maneggevolezza senza<br />

Bisogna veramente dar<br />

credito agli ingegneri Audi<br />

per essersi impegnati tanto.<br />

avrebbero potuto<br />

tranquillamente mettersi in<br />

malattia e ciò non avrebbe<br />

influenzato le vendite<br />

54<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

La nuova Audi TT a nudo<br />

Il tappo del serbatoio in<br />

stile aeronautico con i bulloni<br />

a brugola in vista, resta un<br />

tratto distintivo<br />

la TTS avrà 310cv, eppure fa<br />

ben 14,2 km/l<br />

compromettere la sicurezza.<br />

Se da una parte il peso della TT è calato, la potenza è<br />

aumentata. La gamma dei motori quattro cilindri, con il<br />

cambio a sei rapporti o manuale o automatico a doppia<br />

frizione, saranno in media del 14% più potenti dei<br />

predecessori. Il motore di base TFSI 2.0 litri erogherà 230 cv,<br />

370 Nm, consumando 14,9 km/l e 158g/km, mentre il top di<br />

gamma TTS raggiungerà i 310 cv, 380 Nm, consumando 14,2<br />

km/l e 164g/km! Il 2.0 TDI – che precedentemente ha<br />

rappresentato un sesto di tutte le vendite di TT – avrà 183 cv<br />

e 380 Nm, bevendo appenda 23,7 litri di gasolio ogni 100<br />

chilometri e sarà il top della classe con i suoi 110g/km.<br />

Di serie c'è lo sterzo progressivo, che regola i rapporti di<br />

velocità del volante, mentre, opzionali su tutti gli altri modelli<br />

ma di serie sulla TTS, ci sono anche le sospensioni a controllo<br />

magnetoreologico, che assicurano l'obbedienza degli<br />

pneumatici – che da 17 arriveranno a 20 pollici -<br />

mantenendoli incollati all'asfalto, cosa che i vecchi modelli<br />

spesso non facevano a dovere. Il controllo di stabilità ora<br />

funge anche da sistema di vettorizzazione della coppia,<br />

distribuendola dalla ruota interna a quella esterna, per curve<br />

più incisive. Il tecnico del telaio, Micheal Bar, parla anche<br />

di “drifting” per i modelli Quattro.<br />

Bisogna veramente dar merito agli ingegneri Audi per<br />

essersi impegnati tanto. Avrebbero potuto tranquillamente<br />

mettersi in malattia e ciò non avrebbe comportato quasi<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 55


cover story<br />

La nuova Audi TT a nudo<br />

nessuna differenza nelle vendite: il design inconfondibile è il<br />

cuore della TT fin dal concept del 1995. Sebbene questo terzo<br />

modello sembri combinare la giocosità geometrica del primo<br />

con la definizione muscolare del secondo, è la prima<br />

generazione quella a cui lo sviluppatore Dany Garand fa<br />

continui riferimenti.<br />

“Il capostipite aveva un linguaggio del design senza<br />

compromessi” afferma Garand. “Il secondo è stato più<br />

generico, conformandosi col resto della gamma. La nuova TT<br />

avrà una sua architettura personalissima, che la definirà<br />

come un'auto sportiva a modo suo”.<br />

Garand ci illustra i classici elementi di stile della TT, come<br />

gli intagli sul cofano, i passaruota ben definiti, le solide forme<br />

geometriche e il tappo del serbatoio in stile aeronautico con i<br />

bulloni a brugola a vista. Ci spiega anche che la TT deve<br />

spostare l'equilibrio del suo tipico rapporto di un terzo<br />

abitacolo/due terzi carrozzeria un po' più verso quest'ultima.<br />

La linea in fondo all'abitacolo della seconda generazione è<br />

citata come ulteriore esempio di come questa ha deviato<br />

dalla purezza dell'originale. “La prima generazione era dritta<br />

e parallela al terreno.” dice. “La seconda vira verso l'alto, un<br />

look più generico. La nuova TT ritornerà alla linea orizzontale<br />

della prima”. Il tetto era un'altra differenza chiave: il tettuccio<br />

del primo era letteralmente saldato in cima alla carrozzeria,<br />

con l'articolazione netta fra i due come richiamo alle<br />

geometrie dei passaruota. La carrozzeria della seconda era<br />

un pezzo unico, col tetto che scorreva scivolando giù verso le<br />

fiancate inferiori. Questa è una combinazione delle due: il<br />

tetto e la carrozzeria sono un pezzo unico, ma ci sarà un<br />

bordo netto proprio sotto ai vetri, imitando l'originale.<br />

Comunque, al posto della silhouette simmetrica del primo<br />

modello con il suo muso e il posteriore tondeggiante, il<br />

frontale del terzo è più aggressivo – come il secondo... - per<br />

creare quell'aspetto affamato, pronto-ad-attaccare-gli-altrimezzi-in-strada<br />

che è tanto popolare oggigiorno.<br />

“Abbiamo mantenuto la geometria – la sensazione dei<br />

passaruota appesi alla carrozzeria, per esempio – ma non la<br />

simmetria” aggiunge. “Volevamo innalzare la TT ad auto<br />

sportiva vera e propria, con più velocità e tensione”.<br />

Garand fa inoltre una distinzione fra l'estetica<br />

evoluzionistica e gli interni rivoluzionari. I sedili sportivi<br />

opzionali trasmettono una sensazione di velocità e<br />

leggerezza, e non appena ci sediamo ci rendiamo veramente<br />

conto di quanto siamo sostenuti e quanto si è vicini a terra<br />

– 30 mm più di una Golf. Le classiche bocchette “a<br />

propulsore jet” dell'aria fanno il loro ritorno, ma i controlli del<br />

climatizzatore e del riscaldamento dei sedili sono integrati al<br />

I FARI<br />

I fari allo xenon sono di serie,<br />

con quelli a LED o Matrix<br />

LED opzionali. Quest'ultimi<br />

permettono di mantenere<br />

i fari al massimo, evitando<br />

di abbagliare gli altri autisti<br />

oscurando selettivamente<br />

alcune parti del fascio di<br />

luce. L'ingegnere Jurgen<br />

Wilhelmy ne sottolinea i<br />

benefici alla sicurezza: “il<br />

26% degli incidenti avviene<br />

di notte, anche se c'è<br />

tipicamente molto meno<br />

traffico”<br />

I MOTORI<br />

Saranno disponibili una<br />

coppia di 2.0 litri a benzina:<br />

uno per il modello base da<br />

230 cv e 370 Nm, l'altro per<br />

la TTS da 310 cv e 380 Nm.<br />

Ci sarà anche un TDI 2.0 litri<br />

da 183 cv e 380 Nm<br />

IL TELAIO<br />

Il Drive Select<br />

precedentemente regolava, tra<br />

le altre cose, le sospensioni,<br />

lo sterzo e le impostazioni<br />

della trasmissione, ma nei<br />

modelli Quattro potrà anche<br />

determinare quanta coppia<br />

fluisce alle ruote posteriori. Il<br />

tecnico Micheal Bar afferma<br />

che potrà driftare<br />

56<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Puoi scegliere fra fari<br />

abbaglianti, accecanti o<br />

in stile pioggia di<br />

meteoriti<br />

“Abbiamo mantenuto<br />

la geometria ma non<br />

la simmetria. Vogliamo<br />

innalzare la TT ad auto<br />

sportiva vera e propria”<br />

Il manuale da 6 rapporti<br />

sarà di serie, mentre il<br />

doppia frizione sarà<br />

optional, ma comunque a<br />

6 rapporti<br />

LA CURA DIMAGRANTE<br />

La rigidità torsionale aumenta<br />

del 25% rispetto al modello<br />

precedente, il baricentro scende<br />

di 10 mm ed il peso (per la 2.0<br />

a trazione anteriore e cambio<br />

manuale) cala a 1.230 kg –<br />

140 kg in meno della prima<br />

generazione, 50 kg più leggera<br />

della seconda<br />

LA CARROZZERIA<br />

La carrozzeria unisce l'acciaio<br />

lavorato a freddo ed a<br />

caldo, pannelli in alluminio,<br />

sezioni di alluminio estruso<br />

e getti in alluminio. Il tutto<br />

tenuto insieme da colla<br />

siliconica, 1.113 rivetti, 128<br />

viti autofilettanti, 199 punti<br />

di aggancio, 3.020 punti di<br />

saldatura e 4,9 m di cuciture<br />

saldate a laser<br />

IL SISTEMA<br />

QUATTRO<br />

Il sistema Quatto<br />

prende il posto del<br />

pigro accumulatore<br />

di pressione, con una<br />

pompa elettrica che<br />

fa salire la pressione<br />

idraulicamente e devia<br />

la coppia al posteriore.<br />

L'ECU analizza i<br />

comandi del guidatore e<br />

il coefficiente di frizione<br />

ogni 10 ms<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 57


Anche se il nome – abitacolo<br />

virtuale - ci suggerisce<br />

il contrario, lo vedremo<br />

veramente in produzione.<br />

Audi TTS<br />

Prezzo 50.000 Euro<br />

(stimato)<br />

In vendita Novembre<br />

Motore 4 cilindri 1.984<br />

cc 16v turbo, 310 cv @<br />

6.200 giri/min (stimato),<br />

380 Nm @ 1.800-<br />

5.700 giri/min<br />

Trasmissione Cambio<br />

a 6 rapporti a doppia<br />

frizione, trazione<br />

integrale<br />

Sospensioni Anteriori<br />

a montanti telescopici<br />

MacPherson; posteriori<br />

Multi-Link<br />

Prestazioni 4,7sec<br />

0-100 km/h, 250<br />

km/h, 14,2 m/l, 164 g/<br />

km<br />

Peso 1.380 kg<br />

(stimato)<br />

MENO CLICK<br />

L'Abitacolo Virtuale<br />

riduce i pulsanti da<br />

premere: scrivete Shell<br />

sul navigatore e vi<br />

suggerirà tutte le stazioni<br />

di rifornimento adeguate;<br />

le stazioni radio FM e DAB<br />

sono nello stesso menù,<br />

senza bisogno di cambiare<br />

modalità<br />

centro delle bocchette stesse, un intelligente e intuitivo<br />

trucco per ridurre il disordine. Il tema aeronautico è stato<br />

espanso fino alla parte superiore del cruscotto, che imita l'ala<br />

di un aeroplano; pur non cogliendo tale sottigliezza,<br />

comunque, ci trasmette una sensazione di leggerezza ed<br />

agilità. Lo stesso vale per il volante, con i suoi muscoli in<br />

risalto e l'alloggio dell'airbag che è del 40% più compatto –<br />

quello della prima generazione pare preso da un autobus, al<br />

confronto – e per i paddle del cambio, che sui modelli S-<br />

tronic si azionano più rapidamente e con maggiore precisione<br />

meccanica.<br />

Se la prima Audi TT sorprese il mondo dell'automobilismo<br />

per la similitudine estetica del concept col modello di<br />

produzione, è il sistema di infotainment che ruba la scena per<br />

la terza serie. Anche se il nome – abitacolo virtuale - ci<br />

suggerisce il contrario, lo vedremo veramente in produzione.<br />

Di fronte ad uno scenario di smartphone in continua<br />

evoluzione, è facile restare indifferenti a certi progressi, ma<br />

considerate questo: quando la TT di seconda generazione<br />

arrivò nel 2006, Audi ritenne ragionevole chiedere più soldi<br />

per un navigatore in cui delle freccette rosse si aggiravano in<br />

uno schermo grande quanto una buca delle lettere.<br />

L'Abitacolo Virtuale invece condensa le informazioni<br />

essenziali – km/h, giri/min, carburante, temperatura – con<br />

quelle di infotainment, come il navigatore e le funzioni<br />

multimediali, in uno schermo digitale TFT da 12,3 pollici con<br />

una risoluzione di 1.440 x 540 pixels. In modalità Classica il<br />

PIÙ INFORMAZIONI<br />

Lo sviluppatore<br />

dell'Abitacolo Virtuale<br />

Andre Ebner afferma<br />

che vent'anni fa ti ci<br />

volevano 1.000 cassette<br />

per conservare la stessa<br />

quantità di musica del<br />

disco fisso da 11GB della<br />

TT, mentre servirebbero<br />

2,5 tonnellate di carta per<br />

le mappe del navigatore<br />

satellitare<br />

tachimetro ed il contagiri sono prominenti, con la finestra<br />

della navigazione rimpicciolita e posizionata fra i due.<br />

Si possono comunque regolare le proporzioni, riducendo le<br />

dimensioni dei quadranti del km/h e del contagiri che<br />

restano comunque leggibili - ingrandendo la navigazione a<br />

livelli quasi cinematografici; nella TTS al top della gamma è<br />

anche disponibile un contagiri centrale in stile 911.<br />

Si possono scorrere le funzioni dell'Abitacolo Virtuale<br />

attraverso i comandi al volante o con un controller MMI<br />

vicino alla manopola del cambio, ed Audi ha fatto di tutto per<br />

renderlo più intuitivo dell'attuale generazione: si può girare<br />

il controller rotandolo in senso orario, e non antiorario, per<br />

zoomare il navigatore; ci vogliono meno tasti per passare da<br />

una funzione all'altra e basta un tono di voce normale per<br />

attivare i comandi vocali, invece di urlare come dei disperati<br />

in camicia di forza.<br />

È più intuitivo, sì, ma a volte ho trovato un po' di<br />

confusione nelle risposte ai comandi di uscita – diciamo che<br />

non tornava sempre indietro dove volevo – e la mancanza di<br />

uno schermo centrale sul cruscotto, se da una parte rende il<br />

design più pulito, dall'altra rende difficile per il passeggero<br />

l'inserimento di una destinazione al navigatore, a meno che<br />

non si sporga verso il pilota come se gli stesse copiando<br />

il compito in classe.<br />

Ciò nonostante, ci sono tutte le premesse per cui questo<br />

nuovo modello possa rivelarsi la migliore TT di sempre, e<br />

anche di molto. Il modo in cui ci si siede, le superfici che si<br />

toccano, le piccole cose che saltano all'occhio sia dentro che<br />

fuori, tutto questo non fa che rinforzare la sensazione che si<br />

sta guidando un'auto sportiva vera e propria.<br />

Tutto quello di cui abbiamo bisogno, adesso, è che gli<br />

ingegneri Audi ci dimostrino che si può veramente giudicare<br />

un libro dalla sua copertina.<br />

58<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


cover story<br />

La nuova Audi TT a nudo<br />

MOLTO PIÙ BELLO!<br />

Denominato Abitacolo Virtuale,<br />

il display digitale TFT da 12,3<br />

pollici della strumentazione<br />

combina i quadranti tradizionali<br />

con le funzioni di infotainment,<br />

come il navigatore ed il lettore<br />

musicale. L'autista è libero di<br />

gestirne le gerarchie come<br />

più gli aggrada<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 59


60<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Mega test<br />

La nuova Classe C contro le rivali<br />

Nuova Classe C:<br />

il battesimo<br />

del fuoco<br />

La nuova Mercedes promette di regalare il lusso della Classe S<br />

a tutti gli acquirenti delle flotte aziendali. Prima, però, dovrà vedersela<br />

con Audi, BMW, Lexus e Infiniti<br />

Testo: Anthony ffrench-Constant Foto: John Wycherley<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 61


Mega test<br />

La nuova Classe C contro le rivali<br />

‘I<br />

o<br />

stesse autovetture.<br />

sono un giovane dirigente.<br />

Nessun polsino di camicia è più lindo del<br />

mio. Ho una valigetta da viaggio e utilizzo<br />

l’auto dell’azienda”.<br />

Ci sono un’infinità di scelte per i parchi<br />

aziendali, ma se andiamo nello specifico, ci<br />

accorgeremo ben presto che la scelta dei<br />

manager, e delle aziende, ricade sempre sulle<br />

Un’incredibile sequela di Mercedes-Benz C220 Bluetec<br />

AMG Line senza motorizzazione AMG, BMW 320d M<br />

Sport senza motorizzazione M, Lexus IS300h F Sport<br />

senza motorizzazione a prestazioni sportive e Audi A5<br />

Sportback 2.0 TDI, fanno parte di una carovana allietata<br />

anche da una innocente Infiniti Q50 2.2D con cambio<br />

automatico in versione Premium.<br />

Nonostante sia un po’ avanti negli anni, l’Audi è<br />

ancora una bella macchina. Non è slanciata come la A7,<br />

ma l’andamento elegante e sinuoso che corre lungo tutto<br />

il profilo superiore rispetto alle maniglie delle portiere è<br />

secondo solamente a quello della Maserati Khamsin,<br />

nella mia personale valutazione delle linee estetiche<br />

flessuose.<br />

Grazie al cielo, è ritornata la moda della BMW.<br />

A dispetto delle norme sulla sicurezza dei pedoni, che<br />

costringono a disegnare cofani motore sempre più<br />

rialzati, il muso è affilato e davvero signorile, con una<br />

profondità tridimensionale sulla griglia a doppio rene. I<br />

fianchi fortunatamente liberi da sovrabbondanti dettagli<br />

metallici, e il retro semplicemente in stile BMW, rendono<br />

il tutto apprezzabilssimo.<br />

Rifinita in un bianco stucchevole, la nostra Lexus mi<br />

colpisce come il gioiellino più pregiato della gang, anche<br />

se il frontale si stende un po’ troppo duramente. Le luci<br />

diurne dalla forma acuminata, separate dal complesso<br />

ammasso principale dei fari anteriori, sono<br />

meravigliose, però non vado pazzo per la calandra.<br />

Una chiara dedica per coloro che vorrebbero<br />

viaggiare in prima classe, ma che sono immobilizzati in<br />

economy per ragioni fiscali, la nuova Mercedes sembra<br />

una Classe S dimenticata in ammollo in lavatrice troppo<br />

a lungo.<br />

Ognuna di queste vetture andrebbe a riempire lo<br />

stesso volume, ma la Classe C pare abbia qualcosina più<br />

delle altre, in particolare al posteriore.<br />

L’interno della Infiniti è caratterizzato dal solito zelo<br />

per il dettaglio curato. Il tunnel centrale ostenta due<br />

schermi tattili. Quello inferiore è il più appariscente e il<br />

più sensibile che io ricordi di aver mai manipolato,<br />

mentre quello superiore è graziosamente<br />

anticonformista al confronto. Una simile disposizione<br />

minaccia di mandare in confusione, posso solo supporre<br />

che i progettisti abbiano voluto marcare il territorio alla<br />

maniera di un maschio alfa in un branco di lupi. La<br />

buona posizione di guida è deturpata da una cresta che<br />

corre dalla base dello schienale, fonte di costante<br />

irritazione, tipo una fastidiosa cucitura dentro le<br />

mutande.<br />

62<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Ogni aspetto della<br />

nuova Mercedes fa<br />

pensare ad una<br />

Classe S<br />

dimenticata in<br />

ammollo in lavatrice<br />

troppo a lungo<br />

Errore sotto copertura numero 4:<br />

raggrupparsi<br />

La Mercedes ha<br />

ricopiato la Serie 3<br />

per l’atmosfera degli<br />

interni, ma perde<br />

sulle serpentine<br />

delle strade<br />

extraurbane<br />

La BMW Serie 3 fa<br />

stampare un bel<br />

sorriso sulla faccia<br />

di ffrench-Constant,<br />

anche fermi in coda<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 63


Mega test<br />

La nuova Classe C contro le rivali<br />

A bordo dell’Audi tutto sembra ordinato e ben<br />

eseguito. La regolazione manuale dei sedili non dà alcun<br />

problema, purtroppo non si può dire parimenti della<br />

trasmissione manuale. Col volante già abbastanza<br />

disallineato alla destra del sedile, l’intrusivo tunnel del<br />

cambio colloca i pedali in una situazione ancora più<br />

fuori linea, lasciando il guidatore a manovrare su una<br />

diagonale distinta. Maneggiare, poi, lo sterzo non<br />

perfettamente tarabile in basso, fa sì che sia impossibile<br />

stare veramente comodi.<br />

Spiace dirlo, ma gli interni della Serie 3 proprio non<br />

corrispondono alle promesse fatte dagli esterni.<br />

L’ordinario cruscotto privo di vivacità, il grossolano<br />

gruppo interruttori e l’ingarbugliata presentazione<br />

cromatica blu su blu sullo schermo del navigatore danno<br />

un sensazione di mera approssimazione, mentre<br />

l’azionamento degli indicatori elettrici, la leva del cambio<br />

e l’accesso intricato al monitor multimediale sono<br />

tormenti persistenti.<br />

La regolazione manuale dei sedili è un incubo. Se si<br />

tira la leva per sollevarli, si viene buttati in giù come un<br />

aereo a corto di propellente.<br />

Bisogna, in un modo o in un altro, togliergli da sopra<br />

il peso del proprio corpo mantenendo il sedere a<br />

mezz’aria all’altezza voluta. Assurdo. Si paga meno<br />

pegno in una sessione intensiva di aerobica per la quale<br />

hai sborsato mezzo stipendio mensile. In una tonalità<br />

cromatica satinata invece che in giallo cromo, la Lexus<br />

sforna per i miei gusti gli interni migliori. La favolosa<br />

qualità costruttiva è completata da piccoli nitidi dettagli,<br />

tra cui comandi del climatizzatore a sfioramento, un<br />

quadro strumenti a visualizzazione scorrevole e<br />

La Classe C<br />

promette il lusso di<br />

una mini Classe S.<br />

E le somiglia anche<br />

40.000 euro? Che ne dite di 5.000, invece?<br />

BMW serie 3<br />

Le vendite annue vogliono dire un affetto<br />

consolidato per le Serie 3 usate. Verificate le<br />

vostre disponibilità economiche e poi decidete<br />

se buttarvi su un esemplare con chilometraggio<br />

iper-galattico o su una 318i con tutti gli<br />

accessori M Sport.<br />

Mercedes Classe C<br />

Mercedes considera una piccola Classe S,<br />

allora perché non quella vera? Le versioni<br />

del 21° secolo ancora si fanno pagare,<br />

ma una squadrata W140 o un’affusolata<br />

W220 potrebbero interessare.<br />

Audi A4<br />

Le lunghe A5 Sportback stanno ancora sui<br />

20.000 euro, e quindi per questo prezzo c’è<br />

soltanto la A4 vecchia generazione.<br />

Non scucite una somma con più di quattro<br />

cifre.<br />

Nissan cefiro<br />

Non esistono Infiniti usate a prezzo<br />

scontato, perciò che ne dite di qualcosa<br />

relativo al suo sottomarchio Nissan? La<br />

Cefiro offre 200 cv incitati da un 3.0 litri V6.<br />

Sarà come nuova e sarete al settimo cielo.<br />

Lexus IS<br />

La prima generazione della IS fu progettata per<br />

imitare la Serie 3, e la Lexus configurò il suo 2.0 litri<br />

benzina come un sei cilindri in linea. Occhio pure alle<br />

Toyota Altezza d’importazione, ma qualche migliaia<br />

di Euro farà avere un’auto con pochi chilometri.<br />

64<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


finestrini a corsa rallentata sulla soglia di chiusura.<br />

Una montagna di innovazione, creatività e attenzione<br />

al dettaglio asserragliata in una piacevole ed esclusiva<br />

modernità espressiva. Per altro è un ambiente di guida<br />

estremamente rilassante, con i suoi sedili confortevoli e<br />

lo sterzo adeguato alle aspettative.<br />

Le impressioni iniziali degli interni Mercedes<br />

restituiscono certamente il senso di voluta opulenza, e la<br />

posizione di guida è eccellente, sebbene si debba rialzare<br />

il sedile per ottenere una rispettabile visibilità<br />

dell’esterno. Fatta eccezione per un pannello centrale di<br />

un raffinato nero-pianoforte più largo e limpido di uno<br />

stagno di campagna, mi pare che l’insieme tenda più<br />

verso la Classe A che verso la S, e mi è già capitato di<br />

discutere la questione in riferimento alla GLA.<br />

L’apprezzabile sistema Comand Online a pomello<br />

rotante della Mercedes qui viene spalleggiato da un<br />

nuovo dispositivo a tappetino tattile realizzato<br />

all’interno di quello che era solitamente un semplice<br />

poggia-polso. Inspiegabilmente, i due congegni di<br />

controllo svolgono quasi esattamente la medesima<br />

funzione, ma sembrano variamente interconnessi,<br />

rendendo obbligatorio ogni tanto farne un uso<br />

simultaneo per effettuare un’operazione un tempo<br />

espletabile con un unico comando.<br />

Ho passato così tanto tempo on-line nelle aree di<br />

sosta, lungo la strada, per cercare di comprendere se<br />

l’installazione della coppia di meccanismi apportasse in<br />

effetti un miglioramento di qualche tipo rispetto ai<br />

modelli precedenti che mi sono stati offerti delle<br />

iscrizioni gratuite in promozione su almeno tre siti<br />

internet dedicati. Sciaguratamente, per colpa della mia<br />

incapacità nell’uso della mano sinistra per selezionare le<br />

lettere sul touchpad in alternativa all’inserimento<br />

tramite tasti, ne sono uscito completamente a mani<br />

vuote.<br />

La sola tra queste vetture a non immettersi sull’ovvio<br />

sentiero dei 2.0 litri diesel è la Lexus IS300h. L’antenata<br />

ha dato alloggio ad un 2.200 a gasolio, ma giusto per un<br />

periodo irrisorio, da cavalcata su un toro imbestialito in<br />

un’arena di cowboy. Malgrado fosse notevolmente<br />

gagliardo e più fluido di una balaustra cosparsa di<br />

burro, fu scartato nel preciso istante in cui fu impiantata<br />

per la prima volta nella IS la trazione ibrida.<br />

L’unione tra il 2.5 litri benzina da 181 cv e il motore<br />

elettrico da 143 cv funziona tuttora meglio di qualunque<br />

altro sistema ibrido delle ipersportive, ed è parecchio<br />

scorrevole, silenzioso e appagabile in accelerazione nella<br />

sfera urbana.<br />

Gli interni della<br />

Classe C mostrano<br />

una voluta opulenza<br />

ma tendono più<br />

verso la Classe A<br />

che la Classe S<br />

I cerchi in lega da 18 pollici della AMG<br />

sono di serie<br />

Le ruote da 18 della Infiniti sono<br />

un'opzione valutare<br />

I cerchi in lega da 19 pollici della BMW<br />

sono un accessorio da scegliere<br />

Questi cerchioni da 18 pollici dell’Audi non<br />

costano poco<br />

I cerchi da 18 sono proposti come standard<br />

sulla Lexus<br />

Gli pneumatici della Infiniti, un fruscìo<br />

ininterrotto<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 65


Mega test<br />

La nuova Classe C contro le rivali<br />

La Lexus sembra<br />

geniale come un<br />

cervellone<br />

universitario<br />

Sedili AMG in assetto<br />

sportivo riscaldati,<br />

navigatore satellitare<br />

di serie e rivestimenti in<br />

pelle per non passare<br />

inosservati<br />

Pelle e navigatore di<br />

prima scelta qui sono<br />

entrambi a richiesta<br />

Il pacchetto<br />

Professional Media,<br />

è optional, interni<br />

in pelle di serie<br />

Rivestimento<br />

Milano di serie,<br />

stereo B&O optional<br />

Pacchetto<br />

Multimedia,<br />

allestimento in<br />

alluminio, tettuccio<br />

panoramico.<br />

Tutti optional<br />

66<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Ricorda<br />

vagamente una<br />

scena di<br />

Fast&Furious.<br />

O forse no...<br />

A dispetto degli sforzi compiuti dagli ingegneri per<br />

avvicinare i giri motore al tasso d’accelerazione nella<br />

misura di un automatico convenzionale, sotto<br />

l’incitamento dell’acceleratore il CVT non può proprio<br />

fare a meno di portare il motore a muggire dritto al<br />

punto di erogazione. Il più grosso disappunto riguardo la<br />

Lexus, comunque, sta nello spreco di benzina.<br />

Ufficialmente, la distanza percorribile è di 21 km/l, ma la<br />

nostra prova di durata ha fatto registrare un disastroso<br />

dato di 13,4. Le esigue emissioni di CO2, di ossidi di<br />

azoto e particolato sono lodevoli e fiscalmente<br />

invoglianti, ma non si traducono in economicità alla<br />

pompa.<br />

Sul fronte dell’affinamento tecnico del turbodiesel da<br />

2.134cc della Mercedes, non sono l’unico nell’esprimere<br />

delle perplessità sulle inadeguatezze percepite.<br />

Il motore Mercedes può apparire leggermente rauco<br />

nel suo balbettìo da fermo, e infatti vibra a sufficienza<br />

da far fremere i laminati della scocca con la portiera<br />

aperta, ma in confronto alla Infiniti è oro colato. Di<br />

uguale caratura sopraffina di un Beppe Grillo<br />

qualunque, le boccole del supporto motore in mogano<br />

della Q50 inviano talmente tanti tremolii attraverso<br />

l’abitacolo che non resterei affatto di stucco se dovessi<br />

apprendere che il modello sia stato venduto unicamente<br />

a signore stanche di cercare qualche brivido stando<br />

sedute sulla lavatrice in piena centrifuga e ora<br />

all’inseguimento di nuove scoppiettanti avventure.<br />

Il propulsore da 1.968cc montato sull’Audi è più dolce<br />

di entrambi, benché anch’esso, quando è sotto sforzo,<br />

trasmetta sui comandi una decisa gradazione di sussulti<br />

ad alta frequenza, concedendo perciò al turbodiesel da<br />

1.995 cc della BMW il titolo di motore meno rumoroso<br />

dei quattro.<br />

Su strada, la Lexus compensa il modesto scarto di<br />

prestazioni con le altre concorrenti, e la sua penuria di<br />

coppia, per merito della zelante assistenza elettrica che<br />

sviluppa 300 Nm a partire da…beh, zero giri.<br />

A dire il vero, nessuna di queste auto si distingue per<br />

la sua rapidità, ma quella più leggera, ossia la BMW,<br />

sembra essere la più svelta nei cambi marcia a cospetto<br />

di una Mercedes e una Infiniti che non beneficiano nelle<br />

La più leggera, ossia<br />

la BMW, sembra<br />

essere la più svelta<br />

nei cambi marcia<br />

loro modalità preselezionabili di guida di quelle<br />

sportiveggianti. Difatti, la configurazione grintosa della<br />

Q50 pone la trasmissione nella condizione di offrire un<br />

funzionamento sofferto e capriccioso che convince<br />

subito a far ritorno ad un'impostazione più compassata.<br />

La condotta dell’Infiniti, accettabile su una superficie<br />

regolare, si destabilizza rapidamente e diviene insicura<br />

se strapazzata in qualche maniera. Nel contempo, delle<br />

tre tarature di sforzo sul volante sbandierate sullo<br />

schermo, la Light è incomprensibilmente indisponibile,<br />

mentre la Standard è già abbastanza pesante, inerte e<br />

insensibile di suo da fare della Heavy la scelta idonea<br />

per un bodybuilder. Insomma, il sistema di sterzata è<br />

così contrastato che si ha più possibilità di introdurre un<br />

filo in un ago con l’occhiello otturato che di piazzare<br />

questa macchina in curva con meticolosità. Io mi sono<br />

stancato di provare, in un baleno. La manovrabilità in<br />

sterzata della A5 ricalca la linea tradizionale Audi,<br />

invece il comportamento su strada è un disastro.<br />

Respinge ostinatamente ogni invito a stabilizzarsi, a<br />

qualsiasi ritmo.<br />

Ad andatura sonnolenta l’Audi si guida come una<br />

tavola da surf con una medusa intrappolata sotto: la<br />

poverina sballonzola dappertutto quasi avessero<br />

montato e avvitato male i bulloni dei supporti alle<br />

sospensioni, oppure li avessero proprio omessi. L’unica<br />

automobile di questo test a trazione anteriore, la<br />

Sportback è decisamente la più incline a dirottarsi in<br />

sottosterzo, e non infonde nessun piacere dinamico<br />

nell’essere spremuta a fondo.<br />

Svolazza come una farfalla, punge come… una<br />

farfalla.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 67


Dall’auto in testa: il<br />

signor Ciaralli<br />

dell’ufficio<br />

contabilità, Ruggiero<br />

delle Risorse<br />

Umane, Seghetti<br />

dell’ufficio<br />

Marketing e Cipriano<br />

della Logistica<br />

AUDI A5<br />

Sportback 2.0<br />

TDI SE Technik<br />

Prezzo 40.750 Euro<br />

In vendita Ora<br />

Motore 1.968 cc 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri, 177<br />

cv @ 4.200 giri/min, 380<br />

Nm @ 1.750-2.500 giri/min<br />

Trasmissione Manuale<br />

a 6 rapporti, trazione<br />

anteriore<br />

Sospensioni Avantreno<br />

a doppio quadrilatero,<br />

retrotreno Multi-Link<br />

Prestazioni 0-100 km/h<br />

in 8,5 secondi, 228 km/h,<br />

20,8 km/l, 120g/km CO2<br />

Lunghezza/larghezza/<br />

altezza<br />

4.712/1.854/1.391mm<br />

Peso/materiali 1.515 kg/<br />

acciaio<br />

Voto hhhhh<br />

INFINITI Q50 2.2D<br />

Auto Premium<br />

Prezzo 45.500 Euro<br />

In vendita Ora<br />

Motore 2.143 cc 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri, 170<br />

cv @ 3.200-4.200 giri/min,<br />

400 Nm @ 1.600-2.800<br />

giri/min<br />

Trasmissione Automatica<br />

a 7 rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

Sospensioni Avantreno a<br />

doppio quadrilatero,<br />

retrotreno Multi-Link<br />

Prestazioni 0-100 km/h in<br />

8,5 secondi, 230 km/h,<br />

20,7 km/l, 124g/km CO2<br />

Lunghezza/larghezza/<br />

altezza<br />

4.790/1.820/1.445mm<br />

Peso/materiali<br />

1.675 kg/acciaio<br />

Voto hhhhh<br />

Come far apparire bassa e lunga una Serie 3<br />

La Mercedes ha i sedili rossi, la BMW pure<br />

Cromature extra, quindi gamma di pregio<br />

Anteriore sontuoso e posteriore sommesso<br />

Le sospensioni F Sport ribassate della IS300h<br />

generano un andamento sovraindurito, per una vettura<br />

capace di un portamento silenzioso e confortevole. Io<br />

prenderei il modello base su cerchi da 15 pollici.<br />

Sebbene sia la seconda auto più pesante della<br />

comitiva, e l’ultima della fila riguardo all’agilità, la Lexus<br />

mette all’angolo sia l’Audi che la Infiniti con le sue doti<br />

superiori di controllo vettura e di dignitosa<br />

manegevolezza dello sterzo. Sui freni occorre farci<br />

l’abitudine pian piano, poiché incorporano la funzione<br />

rigenerativa e sono complicati da modulare dolcemente<br />

a bassa velocità.<br />

Ho guidato la IS350 armata del 3.5 litri V6 su un<br />

circuito in Giappone e ho pensato che avesse una<br />

valenza dinamica comparabile con la Serie 3:<br />

divertimento puro. La BMW, in azione, è semplicemente<br />

una gioia.<br />

Sotto il profilo dinamico è senza pari in questa<br />

compagnia. Le sospensioni adattive M Sport sono<br />

associate a modalità di guida configurabili per<br />

rispondere alla domanda “perché complicarsi la vita?”<br />

Dopo tutto questa è una diesel da 2.0 litri e la logica<br />

Comfort è proprio quella giusta. La sterzata è favolosa, il<br />

comportamento su strada di prima classe, il controllo<br />

vettura superbo, la 320d resta piantata a terra che è un<br />

piacere in ogni momento.<br />

Gli incessanti ondeggiamenti del terreno non hanno<br />

effetto sull’andatura, anche quando si entra nelle varie<br />

modalità sportive. La reazione è di tale compostezza e<br />

precisione che si fa presto a dimenticare che si sta a<br />

bordo di una berlina familiare.<br />

Il neonato sistema Agility Select della Mercedes<br />

lavora in abbinamento con le sospensioni opzionali<br />

Airmatic per consentire una minuziosa armonizzazione<br />

tra ammortizzatori, volante e impulso propulsivo<br />

perlustrando le impostazioni Comfort, ECO, Sport,<br />

Sport+ e Individual. Un pulsante fa ringalluzzire tutti i<br />

sistemi insieme, ma si è forzati a fermarsi di continuo<br />

nelle piazzole di sosta per scovare l’assetto Individual e<br />

confezionarlo per ogni tornante.<br />

Io lo raccomando, perché se da un lato in Sport+ la<br />

trazione è entusiasmante come da copione, l’aggiunta di<br />

peso al volante dà qualcosa di artificiale, analogo a due<br />

sacchetti di sabbia appesi su ciascuna delle opposte<br />

razze dello sterzo.<br />

Lasciato a se stesso, il meccanismo direzionale non<br />

difetta in accuratezza e piacevolezza di operabilità,<br />

quantunque sia stato costretto a frugare a fondo per<br />

trovare il grado di sensazione oltre il quale gli altri sono<br />

andati in visibilio. Il comportamento, d’altra parte, è un<br />

Il G5 delle berline<br />

aziendali di<br />

categoria premium.<br />

Si dibatte per lo più<br />

di potenza,<br />

lubrificanti,<br />

ambiente…<br />

68<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Mega test<br />

La nuova Classe C contro le rivali<br />

BMW 320d M<br />

Sport<br />

Prezzo 42.420 Euro<br />

In vendita Ora<br />

Motore 1.995 cc 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri, 184<br />

cv @ 4.000 giri/min, 380<br />

Nm @ 1.750-2.750 giri/min<br />

Trasmissione Automatica<br />

a 8 rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

Sospensioni Avantreno<br />

MacPherson a bracci<br />

trasversali, retrotreno<br />

Multi-Link<br />

Prestazioni 0-100 km/h in<br />

7,4 secondi, 235 km/h,<br />

21,7 km/l, 117g/km CO2<br />

Lunghezza/larghezza/<br />

altezza<br />

4.624/1.811/1.429mm<br />

Peso/materiali 1.430 kg/<br />

acciaio<br />

Voto hhhhh<br />

MERCEDES C220<br />

BlueTEC AMG<br />

Line<br />

Prezzo 48.210 Euro<br />

In vendita Ora<br />

Motore 2.143 cc 16v<br />

turbodiesel 4 cilindri, 170<br />

cv @ 3.000-4.200 giri/min,<br />

400 Nm @ 1.400-2.800<br />

giri/min<br />

Trasmissione Automatica<br />

a 7 rapporti, trazione<br />

posteriore<br />

Sospensioni Avantreno e<br />

Multi-Link<br />

Prestazioni 0-100 km/h in<br />

7,4 secondi, 234 km/h, 20<br />

km/l, 113g/km CO2<br />

Lunghezza/larghezza/<br />

altezza<br />

4.686/1.810/1.442mm<br />

Peso/materiali 1.495 kg/<br />

acciaio<br />

Voto hhhhh<br />

LEXUS IS300h F<br />

Sport<br />

Prezzo 44.800 Euro<br />

In vendita Ora<br />

Motore 2.494 cc 16v 4<br />

cilindri, 181 cv a 6.000 giri/<br />

min, 221 Nm a 4.200-<br />

5.400 giri/min, più 143<br />

cv/300 Nm del motore<br />

elettrico. Erogazione totale:<br />

223 cv<br />

Trasmissione CVT<br />

elettroassistito, trazione<br />

posteriore<br />

Sospensioni Anteriore a<br />

quadrilatero, retrotreno<br />

Multi-Link<br />

Prestazioni 0-10 km/h in<br />

8,3 secondi, 200 km/h,<br />

19,8 km/l, 109g/km CO2<br />

Lunghezza/larghezza/<br />

altezza<br />

4.665/1.810/1.430mm<br />

Peso/materiali 11.605<br />

kg/ acciaio<br />

Voto hhhhh<br />

misto. Progettata chiaramente per dare priorità alla<br />

confortevolezza, la Classe C non è mai saldamente ben<br />

piantata come la BMW, e manca della sua costante<br />

progressione. Troviamo un’inconsueta caratteristica di<br />

sottofondo nella configurazione delle sospensioni ad<br />

aria; l’ingiustificato rimbalzo da materassino<br />

ipergonfiato.<br />

La Mercedes va fiera del risparmio di peso inerente<br />

all’uso dell’alluminio cinque volte di più che nella<br />

precedente Classe C, però non si può evitare di chiedersi<br />

se non sia proprio questa scarsità di massa che induce<br />

vettura a non aver mai la sufficiente stabilità che invece<br />

permette una sublime andatura alla sorella maggiore, la<br />

Classe S.<br />

È comoda nei lunghi trasferimenti, ma un tantino<br />

sofferente nel controllo sui tratti rettilinei, dove il<br />

districarsi fra le modalità sportive ha poco effetto per<br />

mettere un freno alle sbavature, aggiunge solo scossoni<br />

occasionali da superficie frastagliata. La Classe C può<br />

essere giudicata con rispetto, ma non c’è da aspettarsi la<br />

gustosa esperienza percepibile in una Serie 3. L’Infiniti è<br />

misteriosamente irrisolta sia nel design che nella tecnica<br />

ingegneristica, l’Audi rappresenta una rara caduta di<br />

stile del colosso tedesco. Il nostro podio è così riservato<br />

a Mercedes, BMW e Lexus.<br />

La Mercedes va fiera del<br />

risparmio di peso raggiunto,<br />

però la mancanza di massa<br />

fa sì che l’auto non riesca<br />

mai a trovare un assetto<br />

bilanciato<br />

C’è molto da ammirare nella IS300h, specialmente nel<br />

suo incedere flemmatico da sfilata istituzionale.<br />

Secondo me, comunque, la raffinatezza dell’unità di<br />

spinta non fa ancora il pari con un’appropriata<br />

esperienza di guida consona alla grazia esteriore in bella<br />

vista.<br />

Per arredi e sfarzo dell’ambiente, la nuova Classe C<br />

mette in ombra la Serie 3. Su strada, in ogni caso, la<br />

situazione si è ribaltata di un bel po’ e io sceglierei la<br />

BMW anche ad occhi chiusi.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 69


È gius t o<br />

restare in<br />

silenzio?<br />

La BMW ha raschiato il fondo del barile delle proprie<br />

risorse futuristiche realizzando una sportiva ibrida,<br />

nel tentativo di far sembrare la Porsche 911 un relitto<br />

del passato. Quale delle due è più al passo coi tempi?<br />

Testo: Ben Pulman I Foto: Robert Kerian<br />

70<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Testa a testa<br />

BMW i8 vs Porsche 911<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 71


Testa a testa<br />

BMW i8 vs Porsche 911<br />

I<br />

l dilemma è questo: la BMW i8 è una sportiva<br />

ibrida veloce quanto una Porsche 911 e più ecologica e<br />

parca di qualunque veicolo su strada che non sia un<br />

puro EV. Tuttavia, per ottenere tutto ciò ha dovuto<br />

accettare pneumatici striminziti, un motore<br />

minuscolo e centinaia di chilogrammi in batterie e<br />

propulsori elettrici. Non avrebbe fatto meglio, invece,<br />

a traslocare il sei cilindri biturbo da 431 cv della M3<br />

nell’innovativo telaio in alluminio e carbonio della i8 e<br />

fabbricare una diretta rivale della 911?<br />

O forse sono io ad essere un uomo di Neanderthal?<br />

Il punto è che farlo avrebbe reso la i8 una concorrente<br />

della 911, ma nient’altro più di questo, quando aver<br />

intrapreso un corso concettualmente diverso, ha permesso alla<br />

BMW di creare una vettura che ha in sé qualcosa di<br />

inimitabile. Nonostante la 911 sia l’auto sportiva migliore del<br />

mondo, è complicato pensarla come riflesso di un’idea<br />

avveneristica, date le sue radici risalenti alla fine degli anni<br />

’40. Gli inossidabili appassionati del Maggiolino replicheranno<br />

che gli ingegneri Porsche hanno speso mezzo secolo a cercare<br />

di sbarazzarsi dei difetti basilari del suo schema a motore<br />

posteriore piuttosto che ripartire daccapo con tecniche<br />

innovative. Noi abbiamo messo le due auto fianco a fianco a<br />

Los Angeles, anche se la 911 si trova qui più per compagnìa<br />

che per reale comparazione.<br />

<strong>Car</strong>rera da 3.4 litri, e lo scatto è identico. La contropartita<br />

è un prezzo considerevole, diverse migliaia di euro rispetto<br />

alla Porsche. Se amate la luce dei riflettori, vale ogni<br />

centesimo. Avanziamo nel traffico di punta della mattina nelle<br />

vie di Santa Monica e Venice, la i8 silenziosa nel suo incedere<br />

elettrico, la 911 singhiozzando occasionalmente quando il<br />

meccanismo start/stop si aziona per tagliare l’erogazione di<br />

carburante al semaforo rosso. La Porsche potrebbe anche non<br />

essere presente, ogni smartphone e ogni dito sono puntati<br />

sulla BMW. Le bocche spalancate, i finestrini che si abbassano,<br />

una coda prende forma nel marasma di macchine sulla nostra<br />

scia, e siccome siamo nella estroversa Los Angeles, nessuno si<br />

trattiene dal bombardarci di domande. Neanche una coppia di<br />

Veyron attirerebbe una tale attenzione.<br />

La i8 non somiglia ad una vettura di produzione, piuttosto<br />

ad un prototipo sperimentale: non sono visibili tubi di scarico,<br />

la carrozzeria s’incurva dalle portiere crollando a cascata dal<br />

tettuccio senza incontrare mai i fanali di coda. L’unico passo<br />

falso visivo è che osservata direttamente dal retro, la i8 pare<br />

sputar fuori dal suo posteriore una 911 in miniatura.<br />

Premiamo il pollice sul tasto eDrive del pannello centrale e,<br />

carica permettendo, la i8 è pronta per farsi i suoi 37 chilometri<br />

La i8 è un progetto scaturito dal nulla.<br />

Il telaio è in alluminio, il motore elettrico è inglobato nel muso,<br />

la spina dorsale è formata da una serie di batterie agli ioni di<br />

litio che corre tra i due assali, un propulsore turbo benzina è<br />

sistemato appena davanti alle ruote posteriori. Al di sopra vi è<br />

una cellula abitacolo in plastica rinforzata con carbonio (quasi<br />

come nella struttura a longheroni dei pick-up) e un<br />

rivestimento di scocche in termoplastica. Le batterie pesano<br />

intorno ai 100 kg, il motore elettrico e i suoi annessi e connessi<br />

lo stesso, ma la i8 è soltanto 85 kg più pesante della 911 poiché<br />

ogni suo pezzettino è stato riveduto e corretto. Il supporto del<br />

pannello strumenti è costruito interamente in magnesio, le<br />

schiume usate per le bocchette d’aria riducono la zavorra del<br />

60%, il vetro indurito chimicamante è spesso appena 0,7 mm,<br />

l’unità a combustione ha solo tre cilindri.<br />

È così, questa è una supercar da 132.500 Euro con un<br />

semplice 1.5 litri a tre cilindri che per gran parte del tempo<br />

offre importanti vantaggi economici (viene dichiarata<br />

un’efficienza del 300% superiore alle concorrenti nel circuito<br />

urbano). Tuttavia i due motori si possono combinare per<br />

produrre 362 cv, 570 Nm e un’accelerazione 0-100 in 4,4<br />

secondi. C’è più potenza e coppia che nella 911 in allestimento<br />

Strana illusione<br />

ottica: sembra ci sia<br />

una 911 che<br />

fuoriesce dal retro<br />

della i8<br />

Nessuno può<br />

distogliere gli occhi<br />

dalla i8. Tranne tutti<br />

quelli che sono in<br />

questa foto,<br />

ovviamente<br />

72<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


La Porsche potrebbe benissimo<br />

restarsene in garage, ogni<br />

smartphone e ogni dito sono<br />

puntati sulla BMW<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 73


Testa a testa<br />

BMW i8 vs Porsche 911<br />

All’esterno ne hanno<br />

fatto una nave<br />

spaziale, all’interno<br />

l’hanno fatta<br />

somigliare a…una<br />

Serie 5 con uno<br />

sterzo stravagante<br />

La Porsche ha<br />

aggiornato gli interni<br />

della 911 per quasi<br />

50 anni. Non è<br />

strano, quindi, che<br />

nel <strong>2014</strong> abbiano<br />

fatto centro


di corsa a zero emissioni.<br />

Niente di sconvolgente, in questo. Abbiamo già visto ibride<br />

plug-in, ma dall’Audi A3 alla Volvo V60 dobbiamo parlare di<br />

auto convenzionali con un’aggiunta di parti elettriche.<br />

E benché l’ambiziosa Porsche 918 vanti una decente<br />

percorrenza in elettrico, la sua capacità di procedere sulla<br />

scorta energetica delle sole batterie è un mero trucchetto,<br />

poiché l’unità propulsiva principale è un 4.6 litri V8 da 600 cv<br />

di derivazione corsaiola. Non è così per la i8. La sua modalità<br />

puramente elettrica è componente essenziale del suo<br />

repertorio. Basta provare per dimenticarsi che la trazione<br />

proviene dall’asse anteriore. Il motore benzina tre cilindri fa<br />

ruotare l’assale posteriore, ma l’elettrico è indipendente dal<br />

punto di vista meccanico e spinge le ruote dell’avantreno,<br />

ponendoti nell’imbarazzante condizione di dover parlare, di<br />

fatto, di una BMW sportiva a trazione anteriore. Per espiare<br />

questa colpa ho ripetuto “Adoro la M3” un centinaio di volte ad<br />

alta voce. È il solo rumore udibile nella i8. Col propulsore<br />

termico silente, non v’è alcuna vibrazione e nessun suono<br />

associabile di norma con la guida di un’auto. Immaginate di<br />

vivere la vostra intera esistenza in città e poi, in un dato<br />

momento, di trasferirvi in campagna. Vi alzate la mattina e<br />

quel che sentite è…niente. È tutto tranquillo, libero da<br />

tensione. È l’eDrive della i8.<br />

La privazione del rumore del motore mette in risalto altri<br />

elementi della macchina. Si avverte la rigidità del doppio<br />

telaio, la sorprendente stabilità dell’andatura stradale, il<br />

benvenuto colorato delle cinture blu in un abitacolo che non<br />

ha nulla di radicale, al contrario degli interni della sorella<br />

minore i3, l’assenza del minimo cigolìo, e la seduta elevata con<br />

poco spazio per la testa.<br />

Passando alla 911, il protagonista è il suo mitico sei cilindri.<br />

Appena i pistoni posizionati orizzontalmente e a schema<br />

contrapposto vengono sollecitati dal dispositivo d’accensione,<br />

si ascolta il tipico distinto tossicchiare secco, e una volta<br />

avviato, il motore si fa sentire profondo dietro la schiena del<br />

guidatore, trasmettendo il suo borbottare attraverso lo chassis<br />

fin dentro il sedile con un palpito rauco che si schiarisce e si<br />

addolcisce al tocco dell’acceleratore.<br />

Ma adesso è il momento di portar fuori città questo duetto.<br />

Ci uniamo al flusso permanente del traffico diretto a Nord<br />

sulla Pacific Coast Highway verso Malibu. La i8 ora è settata<br />

su Comfort, i 250 Nm di coppia del motore elettrico da 96W<br />

tirano come un piccolo prestante diesel, senza però il notorio<br />

clangore del gasolio. Può arrivare fino a 120 km/h.<br />

Oltre quella soglia, oppure se il piede destro preme con troppo<br />

Il nostro Pulman,<br />

noto per non vestire<br />

mai abiti sgargianti,<br />

oggi sfoggia una<br />

cintura sportiva di<br />

un blu acceso<br />

i8 contro 911: simili ma così differenti<br />

Un cambio a due<br />

velocità distribuisce<br />

250 Nm di coppia<br />

tramite le ruote anteriori<br />

Le batterie agli ioni di litio<br />

sono ospitate nella spina<br />

dorsale del telaio in alluminio<br />

e sono sormontate da una<br />

cellula abitacolo in carbonio<br />

Il tre cilindri 1.500cc<br />

turbo è quello apparso<br />

al debutto sulla Mini<br />

terza serie, ma qui<br />

libera una potenza<br />

specifica di 231 cv,<br />

superando la Bugatti<br />

Il motore a iniezione e il<br />

PDK a doppia frizione, fanno<br />

sì che questa 911 sia la più<br />

ecologica di sempre<br />

Lo start/stop è di<br />

serie, ma non c’è<br />

trazione ibrida.<br />

Ancora…<br />

Vi sembra che la i8 sia<br />

enorme se affiancata<br />

alla 911? È perché è 198<br />

mm più lunga e 134 mm<br />

più larga<br />

zelo anticipatamente, il tre cilindri entra in gioco, più elegante<br />

e morbido del bicilindrico alloggiato nella i3 Range Extender.<br />

Il liscio mescolamento tra modalità elettrica e modalità<br />

ibrida è il migliore che abbia mai provato, ma bisogna<br />

conoscere bene l’andamento delle strade nei canyon tra le<br />

montagne di Santa Monica. Tirando la leva del cambio verso<br />

di sé, la i8 passa alla modalità Sport. Alcune modifiche sono<br />

raffinate: viene aggiunto del peso alla sterzata riducendo<br />

l’azione del servosterzo, conservando però un po’ della<br />

indecisione che affligge molti dei sistemi elettrici, e le<br />

sospensioni diventano più disciplinate, ma soltanto di poco<br />

(non è una McLaren P1 che s’irrigidisce d’un colpo del 300%!).<br />

Il motore ora è una belva di natura diversa, comunque.<br />

Da gattino timido si è trasformato in cane da caccia.<br />

O almeno è l’impressione che se ne ricava: il piccolo 1.500 è<br />

abbondantemente turbocompresso, con una potenza specifica<br />

di 154 cv per litro che disintegra il valore ostentato dalla<br />

Veyron Super Sport, ma sono i quadranti digitali tinti di rosso,<br />

la sonorità pompata a tutto volume e il motorino elettrico<br />

piazzato all’albero a camme a fare realmente la differenza.<br />

Non ci sono terminali di scarico a variazione sonora regolabile,<br />

per cui tutto dipende dagli speaker, però laddove nella M5 si è<br />

costantemente alla ricerca del controllo del volume per alzare<br />

la voce del V8, nella i8 si è improvvisamente sopraffatti<br />

dall’acustica ruggente e spudorata di un imperioso sei cilindri.<br />

Un sei cilindri più da disposizione contrapposta che da schema<br />

in linea, specialmente perché il sound viene emanato dalla<br />

zona retrostante, e non dal davanti.<br />

Un motore elettrico da 11kW trasforma, poi, la reattività del<br />

propulsore a combustione e della trasmissione. Funge anche<br />

da motore d’avviamento, ma quando si scala marcia fa scattare<br />

all’insù i giri come se ci fosse un volano superleggero in<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 75


Testa a testa<br />

BMW i8 vs Porsche 911<br />

Il futuro alle<br />

calcagna del<br />

presente sulla<br />

Pacific Coast<br />

Highway<br />

Dopo aver provato la i8, la 911<br />

sembra assolutamente<br />

capricciosa, una ribelle antiquata<br />

che se ne frega di tutto<br />

configurazione corsa con zero inerzia, dando la sensazione che<br />

il tre cilindri abbia la medesima vitalità del motore elettrico<br />

che fornisce coppia istantanea dell’anteriore. La BMW ha<br />

optato per un automatico a sei rapporti per la sua leggerezza<br />

rispetto al più recente ZF otto marce. Tuttavia, grazie all’aiuto<br />

dell’elettrico, l’apparato fornisce l’impressione di essere il<br />

cambio doppia frizione della M3.<br />

Ma l’auto si comporta allo stesso modo di una M3? Il telaio<br />

non è granché sofisticato, non c’è la ripartizione di coppia della<br />

918, dato che ciò esigerebbe una seconda unità elettrica, e con<br />

l’enfasi portata sul calo dei pesi è assente pure il differenziale<br />

autobloccante al retrotreno. Nondimeno, giacché i motori<br />

elettrici, le batterie e il propulsore a benzina sono tutti<br />

racchiusi tra i due assali, e sono montati a sfiorare il terreno,<br />

la i8 risulta agile e pronta. In altre parole, con un motore<br />

opportunatamente piazzato al centro, la vettura dà un<br />

palpabile senso di leggerezza.<br />

La governabilità tra i canyon è ottima, i freni brillanti e<br />

saldi, seppur con qualche nota di escursione progressiva che<br />

si evidenzia sotto il piede, e non hanno quella piombosità<br />

solitamente riscontrabile nell’azione combinata tra sistemi<br />

rigenerativi e sistemi idraulici. Proprio ciò di cui si ha<br />

necessità, e che ci si aspetta da una vera sportiva. Pare che la<br />

BMW abbia impiegato due anni e mezzo per ottenere la giusta<br />

calibrazione del pedale, e in futuro gli ingegneri potranno<br />

integrare e tarare i tanti dispositivi messi in opera per<br />

fabbricare auto migliori.<br />

Il meccanismo di trazione è pressoché impeccabile.<br />

Dalla posizione di stallo, con l’avantreno a tirare e il posteriore<br />

a spingere, si percepisce netta la sensazione di frustata<br />

repentina nel corso dei 4,4 secondi di avanzata così come<br />

dichiarato, e dai bassi regimi si registra lo schiaffo immediato<br />

dell’unità elettrica. Anche il culmine delle rotazioni, dove si<br />

produce il picco di potenza, sembra ragionevolmente vigoroso.<br />

Ma il limite dei giri è stranamente basso. Qualche volta, nel bel<br />

mezzo di una curva, quando sei lì ad attenderti l’esplosione di<br />

coppia, la i8 si prende una pausa prima di schizzare in avanti.<br />

Ed è in queste curve che le debolezze della filosofia i8 si<br />

rivelano. La nuova M3 possiede pneumatici da 19 pollici con<br />

sezione da 255 sull’anteriore e da 275 sul posteriore, ma la i8<br />

veste una gommatura più stretta e con diametro allargato al<br />

fine di diminuire la resistenza al rotolamento tenendo<br />

invariata l’area di contatto col suolo. La M3 ha un anteriore<br />

rigido e gomme larghe su cui poggiare, mentre la i8 è alquanto<br />

morbida. Per altro, gli pneumatici maggiorati opzionali della<br />

nostra vettura in prova (215/45 R20 invece dei 195/50 R20)<br />

iniziano subito a stridere, per poi sfregare pesantemente<br />

durante le fasi di affondo.<br />

È un assetto sicuro e vantaggioso, con limitazioni<br />

relativamente contenute, la coppia motrice dell’elettrico è<br />

sprigionata attraverso le ruote anteriori tenute a bada in<br />

maniera perspicace dall’angolo di sterzata, cosicché non si<br />

viene trascinati dal sottosterzo, mentre al posteriore non è<br />

dato avere l’eccesso di potenza che può soverchiare il grip e la<br />

trazione delle 245/40. Gomme più larghe davanti e più sottili<br />

sul retro, per favore.<br />

Dopo aver provato la i8, la 911 sembra assolutamente<br />

capricciosa, una ribelle antiquata che se ne frega di tutto.<br />

Il PDK doppia frizione disaccoppia il motore se si alza<br />

l’acceleratore e i giri scendono a 800 al minuto, ma è in primo<br />

luogo soprattutto un’auto sportiva. Possiamo fare qualsiasi<br />

commento sulle sue vecchie basi concettuali, ma esistono<br />

anche dei lati positivi, quale la grande visibilità globale,<br />

76<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Se foste delle raffiche<br />

di vento, per voi la<br />

BMW sarebbe una<br />

giostra imperdibile di<br />

gallerie, condotti e<br />

bocchettoni in cui<br />

perdersi<br />

BMW e Porsche: una storia di eco-fallimenti<br />

porsche<br />

P1 (1898)<br />

Il primo veicolo di<br />

Ferdinand Porsche?<br />

Non la 356, ma la<br />

Egger-Lohner P1, con<br />

motore elettrico da 3 cv<br />

912 (1965-’69)<br />

Il motore della 356 in una<br />

911 per controbattere ai<br />

timori che un sei cilindri<br />

costasse troppo. Vendite<br />

peggiori delle prestazioni<br />

914 (1969-’76)<br />

Un brutto incrocio con<br />

la VW. Era sia una 911<br />

depotenziata che una<br />

911 costosa come le<br />

Porsche vere<br />

924 (1975-’88)<br />

Una nuova collaborazione<br />

Porsche-VW con elementi<br />

di provenienza esterna,<br />

inclusi un motore quattro<br />

cilindri e un cambio Audi<br />

Cayenne Diesel<br />

(2009 ora)<br />

Un SUV dotato di sei<br />

cilindri a collocazione<br />

non orizzontale forniti<br />

dall’Audi e alimentati da<br />

un diesel<br />

GT3 R Hybrid (2010)<br />

Un sei cilindri da 443 cv<br />

coadiuvato da un volano<br />

Williams. Fu a un passo<br />

dalla vittoria alla 24 Ore<br />

del Nürburgring prima di<br />

doversi ritirare per un guasto<br />

BMW<br />

Pentole e tegami<br />

(1945-1948)<br />

Lo stabilimento di<br />

Monaco di Baviera<br />

dopo i motori per la<br />

Luftwaffe sfornava<br />

pentole e utensili da<br />

cucina che gli operai<br />

portavano a casa in<br />

sostituzione della paga<br />

in denaro<br />

Isetta (1955-1962)<br />

A fronte di una domanda<br />

di motociclette in<br />

declino, i magri profitti<br />

della costruzione della<br />

Isetta mantennero in vita<br />

la BMW. La prima Mini?<br />

E1 (1991)<br />

Fu il trampolino di lancio<br />

dell'elettrica. Il prototipo<br />

prese fuoco in ricarica,<br />

poi sono passati 21 anni<br />

prima della i3<br />

Hydrogen 7 (2007)<br />

Il Santo Graal della BMW,<br />

che trovò il modo di<br />

spingere il suo V12 con<br />

l’idrogeno. Ma non è mai<br />

andato in produzione…<br />

X6 ActiveHybrid<br />

(2009-2011)<br />

Lodato come l’ibrido<br />

più potente al mondo, fu<br />

abbandonato nel 2011 a<br />

causa di vendite inconsistenti<br />

320d ED (2010)<br />

Potenza mortificata,<br />

sospensioni ribassate<br />

e piccoli cerchi in lega<br />

da 16 pollici= nessuna<br />

goduria<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 77


Se questo fosse un<br />

inseguimento di un<br />

trafficante di droga da<br />

parte della polizia di Stato,<br />

chi guiderebbe cosa?<br />

un’appropriata posizione di guida ribassata, due posti<br />

addizionali più fruibili e un baule più capiente. Dopo il giro<br />

nella i8 non solo si capisce in maniera inequivocabile dove stia<br />

il sei cilindri, ma si avverte anche la quantità di trazione<br />

supplementare che viene apportata calcando le grosse gomme<br />

posteriori sull’asfalto.I suoi limiti si trovano più in alto, tanto<br />

che bisognerebbe essere degli scatenati teppisti per far ululare<br />

gli pneumatici anteriori come quelli della i8. Il PDK passa in<br />

rassegna le marce in modo vellutato, esegue gli innesti a<br />

raffica nella modalità Sport e imprime un tocco d’emozione<br />

extra in Sport Plus.<br />

Il motore aspirato non ha la coppia immediata della i8, in<br />

compenso pare essere più rapido, acquisendo forza<br />

avvicinandosi ai 4.000 giri e poi dandoci dentro senza sosta.<br />

Non spinge mai forte come il 3.8 litri della <strong>Car</strong>rera S, però si fa<br />

frustare volentieri in terza marcia sul percorso tortuoso<br />

prescelto. Meglio stare alla larga, comunque, dalla modalità<br />

più rigorosa delle sospensioni, visto che in Sport il muso è già<br />

scosso di suo dalle imperfezioni stradali.<br />

Cosa ne è dunque della BMW? Potreste accusarmi di<br />

andarci piano se non dicessi che le sue doti di guida sono<br />

inferiori alla 911, ma il punto vero è un altro: la tedesca è<br />

altrettanto soddisfacente della Porsche e dobbiamo tenere in<br />

debito conto tutti gli handicap che la i8 deve affrontare.<br />

La BMW ha voluto realizzare qualcosa di diverso, e l’ha<br />

realizzato molto bene, anzi, a parer mio benissimo.<br />

Dovremmo soltanto elogiarne il coraggio, se non suonasse<br />

troppo partigiano. La parte ingegneristica applicata non è più<br />

sofisticata di quella impartita sulla 918, ma il cambio di<br />

paradigma rivolto al dimensionamento delle motorizzazioni lo<br />

è. Introduce nuove emozioni sulle macchine sportive, come il<br />

brivido del silenzio, e che lo si voglia o no, ci fa abituare all’idea<br />

che d’ora in poi non tutto si esprima e si esaurisca in cavalli<br />

vapore e tempi d’accelerazione.<br />

Tali cambiamenti non si affermeranno con poco sforzo, e<br />

persino i dirigenti più esperti della BMW ammettono che la i8<br />

(e la filosofia che c’è dietro) potrà costituire una forzatura<br />

estrema per qualcuno, forse per molti. Ma per essere la<br />

versione numero 1, il tentativo è dannatamente riuscito.<br />

Volete un vincitore? Mettiamola così: se aveste l’ultima<br />

goccia di benzina al mondo, la mettereste nella 911 per farvi<br />

un ultimo giro sfrenato, oppure nella i8 per andarvene il più<br />

lontano possibile? Oggi come oggi, io sceglierei i fuochi<br />

d’artificio rispetto alla durevolezza della scampagnata.<br />

Anche in questo caso, però, scegliere la 911 invece della i8, o il<br />

contrario, sarebbe una decisione affrettata.<br />

Il surf degli Stati<br />

Uniti incontra<br />

l’automobilismo<br />

della Germania<br />

BMW i8<br />

Prezzo 132.500 Euro<br />

In Vendita Ora<br />

Motore 1.499 cc 12v turbocompresso 3<br />

cilindri, 231 cv @ 5.800 giri/min, 320 Nm<br />

@ 3.700 giri/min, più motore elettrico da<br />

96kW con 250 Nm e da 11kw con 125<br />

Nm. Erogazione totale: 362 cv e 570 Nm<br />

Trasmissione Automatico a 2 velocità a<br />

trazione anteriore, automatico a 6 rapporti<br />

a trazione posteriore<br />

Prestazioni 0-100 km/h in 4,4 secondi,<br />

250 km/h (limitata), 40 km/l, 49g/km CO 2<br />

Sospensioni Avantreno a quadrilatero,<br />

retrotreno a Multi-Link<br />

Peso/materiali 1.485 kg/alluminio,<br />

carbonio e termoplastiche<br />

Lunghezza/larghezza/altezza<br />

4.689/1.942/1.293 mm<br />

Voto hhhhh<br />

78<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Da una certa<br />

angolazione, la<br />

naturale purezza<br />

estetica della 911<br />

rende la linea della i8<br />

arzigogolata ed<br />

eccessiva<br />

Per quanto tempo<br />

ancora gli ingegneri<br />

Porsche potranno<br />

preservare le linee<br />

morbide della 911<br />

e massimizzare nel<br />

mentre<br />

l’aerodinamica?<br />

Testa a testa<br />

BMW i8 vs Porsche 911<br />

Questa è la<br />

forma<br />

aerodinamica che<br />

si ottiene partendo<br />

da un foglio<br />

bianco. L’antitesi<br />

della 911<br />

Porsche 911 <strong>Car</strong>rera<br />

Prezzo 97.312 Euro<br />

In Vendita Ora<br />

Motore 3.436 cc 24v 6 cilindri boxer, 350 cv<br />

@ 7.400 giri/min, 390 Nm @ 5.600 giri/min<br />

Trasmissione Doppia frizione 7 rapporti,<br />

trazione posteriore<br />

Prestazioni 0-100 km/h in 4,4 secondi, 287<br />

km/h, 12,2 km/l, 191g/km CO 2<br />

Sospensioni Avantreno con MacPherson a<br />

bracci trasversali, retrotreno Multi-Link<br />

Peso/materiali 1.400 kg/acciaio e alluminio<br />

Lunghezza/larghezza/altezza<br />

4.491/1.808/1.303 mm<br />

Voto h hhhh<br />

Se vi fosse rimasta l’ultima<br />

goccia di benzina sulla Terra,<br />

la mettereste dentro la 911<br />

per farvi un giro all’impazzata,<br />

oppure nella i8 per andare un<br />

po’ più lontano?<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 79


Il motor show più<br />

A Villa D'Este, sulle rive del Lago di Como, sin dal 1922, vengono radunate le auto più<br />

E noi abbiamo partecipato.

<br />

80<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


car world<br />

Villa d’Este<br />

Testi: Ben Oliver I Foto: Richard Pardon<br />

ricco del mondo<br />

esclusive della terra. Ora vengono qui anche le macchine più moderne.<br />

Villa D'Este è<br />

famosa per le<br />

modelle con corpi<br />

strepitosi. Ma<br />

stranamente, tutti<br />

gli occhi sembrano<br />

puntare le vetture.
<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 81


car world<br />

Villa d’Este<br />

Ormeggia qui il tuo<br />

motoscafo Riva,<br />

sorseggia Aperol<br />

Spritz, guarda le<br />

automobili, cerca<br />

cacciatori di dote<br />

Luogo più che<br />

appropriato per il<br />

debutto della Rolls-<br />

Royce Waterspeed<br />

in edizione limitata

<br />

La concept Abarth<br />

è la più rumorosa,<br />

bassa e difficile<br />

da guidare<br />

Un po' di storia?<br />

L'Alfa Superflow IV<br />

è stata rimodellata<br />

da un ex telaio<br />

Fangio<br />

82<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


Le auto più belle<br />

sono ormai per<br />

consuetudine messe<br />

in mostra sui terreni<br />

di Villa d'Este. Che<br />

non solo è la sede di<br />

una delle più belle<br />

manifestazioni del<br />

mondo<br />

dell’automotive, sia<br />

per i suoi paesaggi,<br />

che per le macchine<br />

in mostra, ma è anche una delle più<br />

antiche. Il primo car show, nella<br />

splendida cornice del Lago di Como,<br />

è avvenuto nel 1929 quando le auto<br />

hanno iniziato a mettere da parte la<br />

loro austerità a favore di<br />

un'architettura diversa che suggeriva<br />

l’idea della velocità e lasciava<br />

intendere che le motorizzazioni<br />

stavano subendo delle modifiche<br />

essenziali. La prima esposizione era<br />

un concorso d'eleganza per le<br />

carrozzerie commissionato<br />

dall'European elite, ma era niente in<br />

confronto all'esibizione dei nostri<br />

tempi.
Le 51 auto parcheggiate sul<br />

prato della residenza rinascimentale<br />

sulle rive del Lago di Como non sono<br />

solo modelli delle migliori automobili<br />

mai realizzate. Sono molto di più.<br />

Sono, per la maggior parte, uniche.<br />

Sono delle concept cars, dei veicoli<br />

straordinari, dotati di carrozzeria<br />

speciale, pezzi così rari che non si<br />

possono vedere da nessun altra<br />

parte, di cui perfino i migliori<br />

produttori di automobili ammettono<br />

di non averne mai sentito parlare, e<br />

che hanno lasciato i garage dei loro<br />

proprietari e hanno sorvolato mezzo<br />

mondo solo per essere presenti su<br />

quel prato. Si potrebbe anche non<br />

essere interessati al design e l’idea di<br />

trascorrere a Villa D’Este una<br />

giornata all’insegna dell’automotive<br />

potrebbe non entusiasmare. Ma io<br />

sfido chiunque a venire qui e dare<br />

un'occhiata a queste auto, a non<br />

sentire le ginocchia tremolanti, o<br />

avere un peso sullo stomaco alla<br />

vista di alcuni dettagli – per me sono<br />

stati i B-pillar montanti della<br />

carrozzeria Pininfarina di una<br />

Mercedes SL – realizzati con una<br />

perfezione, delicatezza e meraviglia<br />

tale da esaltarti. E nonostante la<br />

nobile immagine che dà di se, è<br />

anche molto democratico per quel<br />

Maserati<br />

festeggia il suo<br />

centenario alla<br />

grande. Qui l’A6GCS<br />

16 cilindri V4<br />

esposta vicino al<br />

lago di Como<br />

Solo 14 euro per<br />

ritrovarsi vicino a vetturE<br />

che valgono milioni di euro<br />

che riguarda il prezzo. Basta pagare<br />

14 Euro per trovarsi a distanza<br />

ravvicinata da automobili che<br />

costano milioni di Euro. Ma… “si<br />

prega di non toccare”.
L'evento si<br />

tiene durante un weekend di maggio.<br />

È tutto bellissimo. La villa di George<br />

Clooney è poco più a nord e quella di<br />

Richard Branson poco più avanti, e<br />

qualche scena di Casino Royale è<br />

stata girata in una villa qui vicino.<br />

La domenica le auto vengono<br />

spostate a Villa Erba, quasi<br />

altrettanto grande e bella, appena<br />

qui a fianco. Ed è qui che è possibile,<br />

pagando, vederle da vicino. Il sabato<br />

si trovano invece a Villa D'Este, oggi<br />

noto hotel a 5 stelle. Se la tua auto fa<br />

parte dello show puoi prenotare delle<br />

camere nell'hotel – purtroppo non<br />

sono incluse – ma sono veramente<br />

costose. Il modo migliore per<br />

arrivare (quello che questo umile<br />

corrispondente ha usato) è a bordo<br />

del motoscafo Riva Tritone datato<br />

1950, che fa avanti e indietro tra le<br />

due ville. Appena scendi al molo<br />

rimarrai affascinato dalle persone<br />

prima ancora che dalle automobili.<br />

Mai sentito il termine “sprezzatura”?<br />

Il magnate della Fiat Gianni Agnelli<br />

ne era un esperto, anche se non l'ha<br />

coniato. Definisce la disinvoltura e la<br />

studiata noncuranza, l'arte<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 83


car world<br />

Villa d’Este<br />

Villa D'Este ha qualche rivale?
<br />

Tre bellissimi concorsi d'eleganze, e uno... da cani!
<br />

Comune a tutti i concorsi d'eleganza, l'omino con<br />

il farfallino e la scheda degli appunti. 

<br />

GOODWOOD, sussex<br />

IL <strong>Car</strong>tier Style & Luxe show fa parte del<br />

Festival Of Speed: più piccolo di Villa d'Este ma<br />

comunque straordinario.
<br />

Pebble Beach, Monterey, CA<br />

sicuramente il rivale più temibile, in cui<br />

vengono presentate vetture direttamente dal<br />

caveau dei più grandi collezionisti americani.<br />

Si tiene il 17 Agosto, il costo arriva a 600$ (!).<br />

Salon Privé, London<br />

ATTRAE molti concorrenti di Villa d'Este.<br />

Il giorno del contest è il 5 Settembre, il prezzo è<br />

sulle £245, ma il costo include un pranzo a base<br />

d'aragosta, e, diciamolo, un sacco di champagne.<br />

Concours d’LeMons,<br />

Monterey, CA<br />

un'orrenda macchia d'olio sul bellissimo<br />

concorso di Pebble Beach. Vecchi badili arrugginiti,<br />

consumati, e che dovrebbero decisamente essere<br />

cancellati dalla faccia della terra. È gratis, quindi<br />

ti becchi esattamente ciò che paghi... niente.<br />

Quando? Il 16 agosto.
<br />

dell'apparire perfettamente<br />

controllati e curati fingendo di non<br />

sforzarsi minimante di esserlo.<br />

Durante un weekend a Villa d'Este la<br />

“sprezzatura” sembra quasi una<br />

malattia contagiosa: tutti la<br />

ostentano, ad eccezione di alcuni<br />

ospiti inglesi e un giapponese che<br />

indossa una tonaca. Il dress code<br />

previsto è elegante e semplice, ma<br />

con un tocco di eccentricità. 
<br />

Prima che chiediate come mai si<br />

La shooting brake<br />

della Rolls-Royce,<br />

ha quattro armi<br />

da fuoco vintage<br />

nel bagagliaio<br />

Un gentiluomo<br />

arabo fa un<br />

sondaggio sulla<br />

nuova Maserati<br />

Alfieri “Per caso<br />

applicate sconti?”<br />

La potente e<br />

super lucida XK120<br />

spicca anche qui<br />

Il nostro uomo<br />

prova un po' della<br />

birra Paulaner, dal<br />

bagagliaio di una<br />

vecchia BMW. Già...

<br />

parli di moda in una rivista di auto,<br />

lasciatevi dire che è rilevante, ed<br />

uno dei motivi per cui i designer di<br />

automobili vengono qui. “La location<br />

è meravigliosa, il lago è spettacolare,<br />

e poi c'è questo tocco di stile<br />

italiano” dice Louis de Fabribeckers,<br />

capo della divisione design della<br />

Touring Superleggera, e designer del<br />

concept Mini rivelato quest'anno.<br />

“Tutti parlano di cosa l'altro sta<br />

indossando 'Oh, che scarpe indossa<br />

quello?' e cose così. Gli italiani sono<br />

un popolo che fa caso a queste cose,<br />

specialmente le donne, tengono<br />

molto al vestiario. È una cosa che<br />

ammiro molto”.<br />

“Ogni volta che vengo a questo<br />

evento rimango affascinato dal senso<br />

dello stile” dice Anders Warming,<br />

capo della divisione design della<br />

Mini. “Le persone presenti, il loro<br />

modo di vestire, e come vivono la<br />

vita di società. Penso che<br />

l'aspirazione sia una parte<br />

fondamentale della vita, ed è un<br />

elemento che deve essere presente<br />

anche nelle nostre vetture”.
Ah,<br />

giusto, le automobili.
Non c'è molto<br />

da andare nel dettaglio su quali<br />

erano presenti quest'anno, perché<br />

non si vedranno di nuovo il prossimo<br />

84<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


tutto questo sforzo, e<br />

poi ti potresti ritrovare<br />

un'auto di maggior valore e<br />

stile parcheggiata affianco<br />

Ben Oliver e il<br />

capo designer della<br />

BMW van<br />

Hooydonk,<br />

indossano lo stesso<br />

outfit. Il valletto di<br />

Ben cerca un nuovo<br />

lavoro...

<br />

La straordinaria<br />

Lambo 5-95 con<br />

carrozzeria Zagato,<br />

fa il suo debutto<br />

anno: ogni automobile entra a far<br />

parte dell'evento una sola volta, a<br />

meno che non subisca un restauro<br />

significativo o cambi proprietario.<br />

È sorprendente come, nonostante<br />

siano presenti 50 delle vetture più<br />

belle mai create, una riesca a<br />

trionfare su tutte le altre. Forse<br />

perché quell'unica auto è veramente<br />

sconvolgente, come ad esempio la<br />

Pininfarina Fiat Abarth Scorpione<br />

concept del 1969, che ha fatto da<br />

apripista alle spigolose vetture degli<br />

anni '70 e '80; specialmente per la<br />

Countach.<br />

O forse potrebbe essere perché è<br />

un’auto decisamente diversa, come la<br />

magnifica Mercedes 230SL con<br />

carrozzeria Pininfarina del 1964, con<br />

il tettino Pagoda sostituito e il<br />

posteriore ora irripetibile, perfetto e<br />

delicato come la tela di un ragno.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 85


car world<br />

Villa d’Este<br />

Alcune auto, come la concept<br />

Abarth, sono invitate dagli<br />

organizzatori. Ci sono voluti anni di<br />

persuasione prima che il proprietario<br />

Shiro Kosaka la portasse fuori dal<br />

suo museo privato in Giappone e le<br />

facesse sorvolare il mondo per farla<br />

arrivare in <strong>Italia</strong>. Molti proprietari<br />

fanno domanda per partecipare; non<br />

ci sono molte richieste ingannevoli,<br />

eppure le domande di partecipazione<br />

sono 10 volte più numerose dei posti<br />

effettivamente disponibili. Anche se<br />

l'auto proviene da un Paese europeo<br />

non molto lontano, i proprietari<br />

devono tenere in considerazione che<br />

il “giochetto” verrà a costare almeno<br />

12.000 Euro tra preparazione,<br />

trasporto, sistemazione e squadra.<br />

Alcuni proprietari portano<br />

addirittura due automobili: il<br />

magnate svizzero Albert Spiess ha<br />

iscritto una Maserati 450 S da corsa,<br />

e l'inimitabile Lamborghini 5-95<br />

Zagato, costruita per lui sul telaio di<br />

una Gallardo.<br />

Ha fatto qui la sua prima<br />

apparizione, per poi sparire nei suoi<br />

caveau per sempre. Insomma, tutto<br />

questo sforzo, e poi ti potresti<br />

comunque ritrovare un'automobile di<br />

maggior valore e stile parcheggiata<br />

affianco. Inoltre è da considerare<br />

anche il pericolo “mortale” che corre<br />

l'inestimabile vernice e la<br />

carrozzeria, specialmente durante il<br />

giorno d’apertura al pubblico. “Le<br />

Il collezionista<br />

svizzero Kurt<br />

Engelhorn<br />

sicuramente non ha<br />

mai partecipato a un<br />

concorso d'eleganza<br />

come Villa D'Este,<br />

ma per cappelli<br />

Il premio Exhaust<br />

Of The Show va al<br />

concept Pininfarina<br />

Abarth<br />

La Mini che<br />

ha rubato<br />

gli occhi<br />

allo show<br />

La Mini superleggera è una one-off<br />

costruita appositamente per il<br />

Concorso Villa d'Este <strong>2014</strong>. Ma<br />

questa piccola roadster elettrica<br />

potrebbe rivoluzionare il marchio.<br />

L'abbiamo guidata in esclusiva.
<br />

Di Georg Kacher<br />

Irecenti design BMW non<br />

hanno creato scalpore a Villa d'Este,<br />

se li compariamo alla meravigliosa<br />

Hommage M1, all'impressionante Z4<br />

Zagato, e alla splendida Pininfarina<br />

Gran Lusso, per esempio. Ma la<br />

Mini Superleggera di quest'anno,<br />

costruita unitamente alla “famosa<br />

carrozzeria” Touring, è tutta un'altra<br />

storia. Peter Schwarzenbauer, board<br />

member incaricato delle Mini, Rolls-Royce<br />

e motociclette, la adora: “Se penso che<br />

la Superleggera abbia un potenziale?<br />

Assolutamente – potrebbe rivoluzionare<br />

il marchio.” ci ha detto. La Mini elettrica<br />

è stata disegnata da Anders Warming<br />

(Mini) e Louis de Fabribeckers (Touring),<br />

e costruita da Touring a Milano. Lunga<br />

4.162 mm, è più lunga di 314 mm delle<br />

Mini attuali, ma è 205 mm più bassa e<br />

non ha un tetto. A Villa d'Este ci è stata<br />

garantita una guida esclusiva anche se<br />

limitata a un piccolo percorso che va da<br />

Villa Visconti alla boat house. La vettura<br />

è dotata di un piccolo motore elettrico<br />

montato sul posteriore, alimentato a<br />

batteria, e anche se notiamo da subito<br />

una facile accelerazione, non possiamo<br />

andare oltre i 20 km/h. Prime impressioni?<br />

Sembra una Mini, e si guida come una Mini.<br />

Sterzo veloce, freni avidi, guida rigida –<br />

l'unica differenza tra questa Mini e quella<br />

prodotta da John Cooper sono i 150 cv.<br />

La Superleggera si muove con un'unica<br />

marcia a trasmissione automatica operata<br />

da un interruttore cromato a due posizioni<br />

che si trova in mezzo ai sedili. L'abitacolo è<br />

minimalista. Uno sterzo di dimensioni ridotte,<br />

che ospita un tachimetro digitale e contagiri<br />

circolare nella parte superiore.<br />

Uno spazio centrale incorpora un pannello<br />

con la strumentazione e un display tattile<br />

a colori. L'unico dettaglio che rivela la<br />

vera identità del sistema a propulsione è<br />

un pulsante boost sul volante (che non<br />

funziona). Il parabrezza e lo spoiler sono<br />

realizzati in plexiglass colorato. L'unica<br />

protezione sono due cinture sostenute da<br />

due cinghie in pelle che si trovano dietro<br />

i sedili. Se la Superleggera entrerà in<br />

commercio, ci saranno supporti rinforzati per<br />

il parabrezza e un tessuto più compatto.<br />

I dettagli che rimarranno saranno la pinna<br />

sul cofano, la “Union Jack” nei gruppi ottici<br />

86<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


'L'idea era di<br />

creare una<br />

“barchetta” tutta<br />

italiana con<br />

un'anima british'<br />

Costruita a<br />

mano in<br />

alluminio e fibra<br />

di carbonio<br />

Volante in pelle<br />

sportivo e parti<br />

tubolari a vista<br />

Le maniglie sono<br />

rimpiazzate da pulsanti e<br />

la pinna sul cofano sarà<br />

decisamente una<br />

possibilità<br />

nella produzione<br />

posteriori, i cerchi da 19 pollici, e i<br />

quattro fari anteriori. Anders Warming<br />

trae la sua ispirazione da Chris Bangle,<br />

ed è un veterano di BMW. “L'idea era di<br />

creare un motoscafo Riva da strada, una<br />

“barchetta” tutta italiana con un'anima<br />

british”, ci ha confidato. “Non volevamo<br />

creare una vettura dal look totalmente<br />

rétro, ma riprendere qualche dettaglio<br />

dalle roadster inglesi andava più che<br />

bene – pensate alle MGA, Triumph TR2,<br />

Austin Healey”.
<br />

La superleggera andrà in produzione?<br />

Il 2017 è fissato come data provvisoria,<br />

probabilmente sarà dotata di un motore<br />

due cilindri da 125 cv per le ruote<br />

posteriori e un propulsore elettrico da<br />

80 cv per la parte frontale. Potrebbe<br />

essere addirittura creata una gemella<br />

BMW. 
“Vogliamo prima testare l'impatto<br />

sul pubblico qui allo show” ci dice<br />

Schwarzenbauer. “Se sarà positivo<br />

potremo pensare alla produzione,<br />

tenendo bene a mente che un'eventuale<br />

versione elettrica dovrà completare Mini,<br />

in un futuro possibilmente non troppo<br />

distante”.<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 87


car world<br />

Villa d’Este<br />

La Maserati<br />

450S datata<br />

1956, vincitrice<br />

assoluta<br />

hanno partecipato<br />

così tanti<br />

miliardari, che i<br />

registi avrebbero<br />

trovato comparse<br />

per 50 James Bond<br />

persone proprio non capiscono”, mi dice uno dei<br />

proprietari, gironzolando nervosamente intorno alla sua<br />

vettura del valore di milioni di euro, e la nostra<br />

conversazione è costantemente interrotta dai suoi balzi<br />

quando va ad interporsi tra la sua auto e la mano di<br />

qualcuno allungata per toccarla. “Ci vogliono otto giorni<br />

per prepararla. E guarda questo” e mi indica un<br />

microscopico segnetto sulla vernice. “L'hanno fatto le<br />

dita di un bambino. Non posso riverniciarlo. La vernice<br />

costa troppo. Dovrà essere rimessa a nuovo”.
<br />

Altri proprietari sono più rilassati. “Non mi importa<br />

che le persone la tocchino” dice Kurt Engelhorn,<br />

svizzero, proprietario della Jaguar XK120 del 1952<br />

restaurata, in cui Norman Dewis ha stabilito il record di<br />

velocità di 276 km/h. “Non si romperà certo per questo!<br />

Sì, venire qui costa decisamente tanto, ed è un vero<br />

impegno. Ma siamo solo io, il mio manager, e pochi<br />

altri”.
Lui ha un manager? Quante auto possiede?<br />

“Troppe e preferisco correrci dentro. Ma concorsi come<br />

questi hanno uno scopo. Devi mostrare l'auto per<br />

connetterti con il pubblico, e far innamorare le persone<br />

dei vecchi modelli. È necessario”.
Intorno alle due del<br />

pomeriggio ogni giorno, Kurt e gli altri proprietari<br />

E questo è<br />

il parcheggio<br />

dello staff<br />

entrano nelle loro auto per la parata: una parata lenta,<br />

ma almeno ci si rende conto quale sia il sound di una<br />

Maserati V16. Il sabato la parata ha luogo sulla parte<br />

anteriore di Villa D'Este, vicino la sponda del lago, dove<br />

si trovano le terrazze della villa da cui un gruppo d’élite<br />

osserva dall'alto, sorseggiando champagne e Aperol<br />

Spritz, e applaude le vetture italiane sempre un po' più<br />

forte. Inoltre, le automobili vengono guidate davanti alla<br />

giuria, quest'anno composta da Lorenzo Ramaciotti, capo<br />

divisione design della Fiat, Patrick le Quement e Lord<br />

March. La folla del sabato vota per la vincitrice della<br />

Coppa d'Oro: la scelta ricade sul pubblico presente, anche<br />

se questo non è da considerarsi un vero e proprio<br />

pubblico generico. La domenica la parata è aperta a tutti,<br />

e i proprietari milionari a volte faticano a mantenere la<br />

loro “sprezzatura”, mentre tentano di guidare lentamente<br />

una vettura così fiera ma raramente guidata, senza farla<br />

spegnere sul tappeto rosso. I vincitori delle varie<br />

categorie, decisi il giorno prima, ottengono il loro gong<br />

mentre sfilano, mentre la vincitrice assoluta viene<br />

annunciata all'esclusiva ed elegantissima cena che si<br />

tiene la sera stessa proprio a Villa D'Este.
<br />

La domenica ho incontrato il leggendario designer<br />

88<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it


automobilistico olandese Harm<br />

Lagaay, capo designer della Porsche,<br />

e Adrian van Hooydonk, direttore del<br />

design della BMW.<br />

Lagaay è uno dei giudici e non ha<br />

intenzione di dirmi chi ha vinto.<br />

“Potresti essere sorpreso e potresti<br />

non essere d'accordo. Ma prova ad<br />

immaginare la vettura in uno<br />

scenario che non sia questo e<br />

capirai”. 
Quindi è italiana. Harm se<br />

ne va per dare un'occhiata alle<br />

automobili – di nuovo – mentre van<br />

Hooydonk mi spiega perché BMW<br />

sostiene quest'evento dal 1999, e<br />

investe così tanto nel creare concept<br />

cars appositamente per Villa D'Este<br />

ogni anno.<br />

“Questa è una celebrazione del car<br />

design, e sicuramente è migliore di<br />

tutti gli altri car show perché è così<br />

esclusivo. Le vetture non vengono<br />

guidate molto, quindi il vero scopo è<br />

guardarle come se si stesse<br />

osservando un pezzo d'arte o una<br />

scultura. Partecipo a questa<br />

esibizione da anni, e mi sono<br />

ritrovato a pensare a come sarà<br />

quest'evento tra 50, 100 anni. Non<br />

dovremmo contribuire anche noi per<br />

le esibizioni future? Ecco perché<br />

abbiamo iniziato a creare le concept<br />

cars. Vedere tutti questi meravigliosi<br />

design del passato, ha reso<br />

sconfortante provare a creare<br />

qualcosa di nuovo e moderno proprio<br />

per questo prato, quindi all'inizio<br />

abbiamo esitato.<br />

Ma poi ci siamo detti, facciamolo,<br />

perché il pubblico qui è il più critico<br />

che potremmo mai trovare. Loro<br />

amano le auto. E se riusciamo ad<br />

eccitarli ed affascinarli, è un ottimo<br />

segnale che stiamo andando nella<br />

direzione giusta.<br />

Ogni volta che lascio quest'evento<br />

mi sento ispirato, perché sono<br />

abbastanza sicuro che i designers di<br />

allora abbiano combattuto duramente<br />

contro gli ingegneri e i dirigenti che<br />

continuavano a dirgli 'No, questo non<br />

possiamo farlo'. Se si guarda a tutti i<br />

dettagli di queste vetture, è<br />

impossibile pensare che i designers<br />

non abbiamo combattuto la loro<br />

battaglia per inserirli. Ma è proprio<br />

l'essenza di quest'esibizione, che ci fa<br />

capire che la reputazione resiste nel<br />

Corrado Lopresto,<br />

la cui Alfa ha vinto il<br />

premio del pubblico,<br />

che comprende una<br />

coppa d'oro e un<br />

cane gratis<br />

“Puoi indicarmi la<br />

strada per il mondo<br />

reale?”<br />

L'essenza di questA esibizione<br />

è che la buona reputazione<br />

resiste nel tempo<br />

tempo, e che possiamo realizzare<br />

molto più di quello che pensiamo”.
<br />

Quella sera, alla cena hanno<br />

partecipato così tanti miliardari, che<br />

i registi avrebbero trovato comparse<br />

per i prossimi 50 film di James Bond;<br />

Lorenzo Ramaciotti si alza e<br />

annuncia che la vincitrice assoluta è<br />

la Maserati 450 S di Albert Spiess.<br />

Mentre Albert riceve il suo premio,<br />

un esclusivo orologio di A. Lange &<br />

Söhn, la discussione predetta da<br />

Harm Lagaay inizia ad allargarsi tra<br />

la folla. È una vettura meravigliosa,<br />

ma brutale.<br />

È elegante come l'Alfa Romeo 6C<br />

1750 del 1931, che il pubblico ha<br />

votato? Oppure è da considerarsi così<br />

teatrale e importante come la<br />

Abarth?<br />

C'è qualche connessione col fatto<br />

che quest'anno ricorre il centesimo<br />

anniversario della Maserati, e che il<br />

capo della divisione design della Fiat<br />

e il figlio del proprietario della<br />

Maserati Conte Orsi facciano parte<br />

della giuria? Raramente tutti si<br />

trovano d'accordo durante questa<br />

tipologia di eventi, e alla fin fine, a<br />

nessuno importa poi tanto.<br />

Le vetture, tutte, sono l'unica cosa<br />

che conta; la gara è solo una scusa<br />

per vederle radunate tutte insieme.<br />

E che raduno!<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 89


Le Nostre<br />

Auto<br />

Questo mese:R e n a u lt<br />

megane gt line /// peugeot<br />

2008 /// honda civic tourer<br />

/// subaru outback /// S e at<br />

leon sc fr /// audi rs6 ///<br />

mazda6 ///<br />

Renault Mégane Energy Gt line di Lorenzo Catini<br />

1<br />

Pro: l’aspetto sportivo<br />

Contro: interfaccia poco intuitiva<br />

S<br />

pesso basta una passata di<br />

trucco ad un automobile per<br />

renderla appetibile. Mi accingo<br />

a provare una delle più potenti<br />

Renault, mi sono detto. Mi<br />

sbagliavo. In questo caso, con la Gt<br />

Line, siamo al cospetto della versione<br />

“esteticamente” sportiva che si abbina<br />

sia alla berlina che alla 3 porte; con<br />

motorizzazioni diesel e benzina<br />

comprese tra i 100 e 130 cv di potenza.<br />

I cugini d’oltralpe puntano molto su<br />

questa media, che se poi viene resa<br />

ancor più piacevole alla vista, allora<br />

non guasta. Le linee suadenti che<br />

molto spesso hanno contraddistinto la<br />

gamma della Casa francese, non sono<br />

in contrasto con una vena sportiva che<br />

la stessa azienda ha sempre portato<br />

avanti con grande orgoglio, soprattutto<br />

sulle più piccole. Piccole si fa per dire,<br />

basta chiamare all’appello un<br />

esemplare come Clio che da parecchi<br />

anni porta con sé la versione realmente<br />

sportiva. Non è questo il caso, GT è<br />

solo Line e non un vero indice delle<br />

prestazioni della vettura; sotto i vestiti<br />

rimangono i ben rodati 1.2, 1.5 e 1.6.<br />

Questa scelta offre la possibilità di<br />

avere una buona Renault, dalle<br />

prestazioni niente male, che non sia<br />

assetata di benzina; ma che allo stesso<br />

tempo abbia un aspetto<br />

sportiveggiante.<br />

Nel dettaglio questa linea Gt ha un<br />

frontale molto aggressivo anche se al<br />

netto, le variazioni rispetto alle altre<br />

versioni non sono cosi eccessive.<br />

I cerchi, ovviamente, non potevano<br />

che fare la differenza: 5 razze principali<br />

con i vuoti riempiti da altrettante<br />

sdoppiate.<br />

Può sembrare poco ma, soprattutto<br />

per gli amanti, pochi dettagli<br />

all’insegna del mondo gran turismo<br />

possono davvero fare la differenza e<br />

attirare qualcuno che altrimenti<br />

avrebbe considerato la Mégane troppo<br />

La sottile linea<br />

rossa...<br />

90<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


I fendi-led<br />

le danno un<br />

tocco di<br />

stile<br />

Le dimensioni sono<br />

quelle giuste, l’auto è<br />

decisamente<br />

proporzionata<br />

docile. Il pubblico, soprattutto se si<br />

parla di quello nazionale, non disdegna<br />

affatto un tocco in più di personalità.<br />

Di certo nessuno si offenderà se sotto<br />

al cofano di una Mégane all’apparenza<br />

sportiva, risieda invece, un motore 1.2.<br />

Il comportamento su strada non è<br />

certo dei più cattivi ma non ci si può<br />

lamentare. Appoggio sicuro, che<br />

permette cambi di direzione agili e<br />

leggeri, è alla base di una guida<br />

tutt’altro che frettolosa ma che non ha<br />

nulla da invidiare a macchine dello<br />

stesso calibro. Anche il cambio<br />

manuale a sei rapporti non delude.<br />

Innesti corti, sempre considerando che<br />

non stiamo parlando di una vera<br />

corsaiola, e ben distribuiti nell’arco di<br />

erogazione della potenza.<br />

I cavalli non saranno gli oltre 250<br />

della sorella palestrata RS ma bastano<br />

senza dubbio per una spinta sempre<br />

pronta ma che non mi ha obbligato,<br />

durante la prova, ad indebitarmi con il<br />

distributore di carburante, ogni volta<br />

che ho affondato il piede<br />

sull’acceleratore.<br />

Almeno questo è stato un lato<br />

positivo del non aver provato la Mégane<br />

RS, cosa che avevo capito di dovere<br />

fare, prima di scendere dall’ufficio.<br />

Poco male! Ho comunque guidato una<br />

Francese a tutti gli effetti. Si entra<br />

dentro e non ci si sbaglia. Plancia bella<br />

da vedere ma non così funzionale.<br />

Il computer di bordo è tempestato di<br />

pulsanti, purtroppo non di diamanti,<br />

che spesso anziché venire in soccorso,<br />

complicano la vita del guidatore che<br />

può trovarsi in difficoltà.<br />

I cambiamenti rispetto all’assenza di<br />

GT line, ovviamente sono presenti<br />

anche negli interni. Come nelle altre<br />

versioni, già provate in passato, gli<br />

spazi sono ben distribuiti.<br />

Al di là dei sedili posteriori che<br />

garantiscono una seduta comoda e<br />

anche parecchio avvolgente; la seconda<br />

fila, quella riservata ai passeggeri, è più<br />

larga del previsto e offre spazio a<br />

sufficienza a tre persone.<br />

Certo è che nel caso della 3 porte<br />

l’accesso non è proprio immediato ma<br />

questo è il rovescio della medaglia<br />

quando si desidera una linea esteriore<br />

più dinamica.<br />

La presenza di questa versione la si<br />

percepisce anche una volta aperte le<br />

portiere: le scritte “Gt line” sono i<br />

capisaldi di questo travestimento sulla<br />

Mégane così da evitare che qualcuno se<br />

ne dimentichi. Insomma, sulla carta i<br />

dati parlano della stessa Mègane, ma a<br />

vederla è tutta un’altra cosa.<br />

Renautl<br />

Mégane Energy<br />

Gt line 1.5 dCi<br />

110 S&S ESM<br />

Prezzo: 23.850 Euro<br />

Motore: 1.461 cc<br />

diesel, 110 cv @ 4.000<br />

giri/min, 260 Nm @<br />

1.750 giri/min<br />

Trasmissione: Cambio<br />

manuale a 6 rapporti,<br />

trazione anteriore<br />

Prestazioni: 12,1 sec<br />

0-100 km/h, 190 km/h,<br />

28,6 km/l, 90 g/km<br />

CO2<br />

Peso: 1.215 kg<br />

luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 91


Peugeot 2008 di Riccardo Cacace<br />

1<br />

Pro: Guida rilassata e posizione di guida<br />

Contro: Manca un po’ di verve ai regimi più alti<br />

La 2008 potrebbe sembrare<br />

il risultato dell’esperimento di un<br />

designer imparentato col dottor<br />

Frankenstein, che un giorno ha deciso di<br />

prendere una 208, impiantarle un sistema<br />

di sospensioni rialzate, una carrozzeria più<br />

massiccia e qualche dettaglio giusto per<br />

distinguerla dalla creatura da cui deriva,<br />

per poi aggiungere uno zero al nome per<br />

non destare sospetti.<br />

Ma non è così, la 2008 è molto di più, ed<br />

in un certo senso è un’auto più completa e<br />

matura della piccola compatta della Casa<br />

Francese.<br />

Prima di tutto è un crossover vero e<br />

proprio, e ai più scettici, che potrebbero<br />

recriminarle un’appropriazione indebita di<br />

nome, Peugeot risponde con un sistema<br />

chiamato Grip Control, che agendo sulle<br />

ruote anteriori permette alla 2008 di<br />

superare facilmente anche gli sterrati più<br />

insidiosi, sempre rimanendo dell’ambito<br />

degli ostacoli affrontabili con una<br />

gommatura stradale.<br />

La 2008 che mi ha accompagnato in<br />

questo mese, però, non ne era provvista,<br />

dal momento che è un optional del quale,<br />

francamente, si può fare tranquillamente a<br />

meno se l’utilizzo principale che andrete a<br />

farne sarà su strada.<br />

E così è stato, il banco di prova di questa<br />

Peugeot è stato solo ed esclusivamente il<br />

traffico cittadino e qualche gita fuoriporta<br />

per testarne le doti dinamiche che, stando<br />

alla scheda tecnica e alle specifiche<br />

riportate su internet e nei vari comunicati<br />

stampa, dovrebbero essere sorprendenti.<br />

E anche qui, ho dovuto dar ragione ai<br />

francesi.<br />

Nel traffico, la posizione di guida rialzata<br />

permette una visuale a tutto tondo di ciò<br />

che ci circonda, mentre i sedili offrono una<br />

seduta decisamente più comoda di tanti<br />

altri crossover, unita ad un tocco di stile<br />

dato dalla trama delle coperture.<br />

Il motore PureTech da 82 cv, 1.2 litri,<br />

potrebbe sembrare privo di verve ai giri più<br />

alti, e forse è davvero così, ma placando<br />

La posizione di<br />

guida è<br />

leggermente<br />

rialzata. Ottima per<br />

la città<br />

la smania del piede destro e rimanendo<br />

su percorrenze e velocità da codice della<br />

strada la 2008 ripaga con una percorrenza<br />

di 20,4 km/l, emissioni di 114 g/km e<br />

soprattutto la pressoché totale assenza di<br />

vibrazioni a scuotere il sedile e la scocca.<br />

Il cambio a cinque rapporti è ben<br />

92<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


Le Nostre Auto<br />

Il freno a mano è<br />

bruttino, ma almeno<br />

non sarete portati a<br />

tirarlo nei parcheggi<br />

I quadranti della<br />

strumentazione<br />

sono bordati da un<br />

LED azzurro.<br />

Bellissimi<br />

spaziato e morbido nell’utilizzo, ma una<br />

sesta marcia avrebbe sicuramente allietato<br />

la scelta alla maggior parte dei potenziali<br />

acquirenti di questo crossover.<br />

Un neo, che però non tutti troveranno<br />

tale, è la posizione di guida per i più alti.<br />

Un problema che già si era proposto<br />

con l’arrivo della 208 e l’introduzione<br />

della nuova strumentazione e del volante<br />

minimizzato.<br />

La grafica del quadro strumenti è<br />

davvero piacevole, soprattuto di notte<br />

quando i bordi dei due quadranti si<br />

illuminano grazie ad una striscia al LED<br />

azzurra, peccato che per vederla nella sua<br />

totalità dovrete regolare il volante in una<br />

posizione disumana, poiché in qualsiasi<br />

altro modo la parte superiore dello sterzo<br />

andrà a coprire buona parte del tachimetro<br />

e del contagiri, oltre che del piccolo display<br />

centrale che magari starà visualizzando<br />

proprio l’informazione che vi serve sapere.<br />

Ma è un problema che solo i più alti<br />

potrebbero trovare, c’è da dirlo.<br />

Proprio il volante, inoltre, potrebbe far<br />

storcere il naso viste le sue dimensioni<br />

striminzite, ma vi posso assicurare che è<br />

tutta una questione di feeling, che tra l’altro<br />

si acquisisce praticamente da subito grazie<br />

all’ottima comunicatività del sistema.<br />

All’interno il design è curato e moderno,<br />

il grande display centrale touch screen la fa<br />

da padrone al centro della console, mentre<br />

i comandi per il condizionatore sono<br />

disposti con ordine poco sotto.<br />

I rivestimenti della plancia e delle<br />

portiere sono morbidi e setosi al tatto<br />

ed il tettuccio in vetro si rivela essere un<br />

optional quasi indispensabile per godersi al<br />

meglio l’esperienza all’interno della 2008.<br />

Dal punto di vista dinamico la francese<br />

ha una taratura che naturalmente<br />

predilige l’utilizzo cittadino, ma con<br />

mia grande sorpresa, capace anche di<br />

regalare qualche emozione tra le curve.<br />

Il segreto sta nello sterzo, che seppur<br />

fastidioso dall’interno, riesce a trasferire<br />

alla perfezione gli input del guidatore alle<br />

ruote anteriori, senza ritardi o imprecisioni,<br />

mentre la scocca seguirà i comandi prima<br />

di iniziare a coricarsi sulle ruote esterne.<br />

Ottimo.<br />

Se sommiamo il look moderno e<br />

possente quanto basta, con cerchi in lega<br />

da 17” arricchiti da dettagli in nero lucido<br />

e una scelta di colorazioni particolari ma<br />

non eccessive, un prezzo concorrenziale<br />

e i consumi ridotti all’osso, questa 208<br />

diventa una scelta da tenere davvero in<br />

considerazione quando sarà il momento di<br />

cambiare la propria auto.<br />

Io ne sono rimasto davvero soddisfatto,<br />

avrei scelto un altro colore, ma d’altronde<br />

non si può avere tutto...<br />

Gli interni sono<br />

sobri ma sofisticati<br />

al tempo stesso.<br />

Ben fatto<br />

Questa Range<br />

Rover 2008... a no,<br />

scusate!<br />

2008 1.2 12V PureTech 82 CV Active<br />

Prezzo: 17.100 Euro Motore: 1.199 cc benzina, 82 cv @ 5,750 giri/min, 118<br />

Nm @ 2.750 giri/min Trasmissione: Manuale a 5 rapporti, trazione anteriore<br />

Prestazioni: 0-100 km/h in 13,5 sec, 169 km/h, 20,4 km/l, 114 g/km CO2<br />

Peso: 1.120 kg<br />

luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 93


Le Nostre Auto<br />

Civic Tourer 1.6 i-DTEC Sport di Umberto Circi<br />

1<br />

Pro: Dotazioni di sicurezza di una vettura premium, consumi<br />

Contro: Un tocco di verve in più non avrebbe guastato<br />

Per la legge del<br />

contrappasso, dopo la Macan<br />

del mese scorso, a questo giro mi è<br />

toccata una station. Ma almeno non è una<br />

station qualunque.<br />

La Civic Tourer è una familiare da record,<br />

che segna il ritorno di Honda in questo<br />

settore dopo parecchi anni.<br />

Certo, se fosse stata sì una Tourer,<br />

ma Type-R, sarei stato più contento,<br />

ma in <strong>Italia</strong> (come anche in tutti gli altri<br />

mercati) è disponibile solo con una<br />

motorizzazione diesel da 1.6 litri e 120 cv,<br />

che sebbene possa sembrare leggermente<br />

sottodimensionata per la stazza della<br />

vettura, si rivela invece un ottimo<br />

compromesso.<br />

Tralasciando l’aspetto prestazionale, ciò<br />

che mi ha più colpito è la capacità di carico<br />

veramente smodata di questa Civic. Se si<br />

combinano, infatti, la parte superiore del<br />

Civic Tourer 1.6<br />

i-DTEC Sport<br />

Prezzo: 24.280 Euro<br />

Motore: 1.597 cc 4 cil<br />

turbodiesel, 120 cv @<br />

4.000 giri/min, 300<br />

Nm @ 2.000 giri/min<br />

Trasmissione:<br />

Manuale a 6 rapporti,<br />

trazione anteriore<br />

Prestazioni: 10,4 sec<br />

0-100 km/h, 207<br />

km/h, 25,6 km/l, 103<br />

g/km CO2<br />

Peso: 1.412 kg<br />

In vendita: Ora<br />

I sedili posteriori,<br />

oltre a reclinarsi,<br />

si sollevano<br />

verticalmente<br />

vano di carico, con l’enorme vuoto lasciato<br />

dal serbatoio della benzina tra le ruote<br />

posteriori, si arriva ad una capacità che<br />

supera i 580 litri, ben più capiente della<br />

diretta concorrenza.<br />

Se non dovesse bastare, le sole sedute<br />

posteriori possono salire per creare un<br />

piano di carico inusuale, tra i sedili anteriori<br />

ed il divanetto posteriore, ma sicuramente<br />

molto utile per i carichi scomodi, come il<br />

passeggino dopo un pomeriggio di spesashopping-acquisti-per-la-casa<br />

al centro<br />

commerciale.<br />

Quindi una capienza da record, appunto,<br />

unita ad una parsimonia nei consumi che va<br />

a completare per bene questo quadretto.<br />

La quadratura del cerchio sta nel sistema<br />

ECON, un pulsante posto affianco al<br />

volante, che una volta premuto andrà ad<br />

agire sulla taratura dell’acceleratore e sul<br />

sistema di climatizzazione automatica per<br />

contenere i consumi. E vi dirò di più, la<br />

strumentazione cambia colore al cambio di<br />

stile ed irruenza di guida, tanto da portarmi<br />

ad una sorta di sfida con me stesso per<br />

rimanere nella zona di consumo ottimale.<br />

Una volta rinsavito da questo stimolo<br />

ambientalista, mi sono concesso qualche<br />

chilometro fuori città, ed effettivamente il<br />

1.6, seppur generoso di coppia, non regala<br />

particolari emozioni, così come la dinamica<br />

di guida, che risulta decisamente ovattata,<br />

anche settando gli ammortizzatori posteriori<br />

nella modalità più sportiva... o meglio, meno<br />

Il 1.6 non è proprio un fulmine di guerra<br />

Interni. Qualità nipponica<br />

confortevole, perché comunque sarà quello<br />

l’obiettivo, più o meno vicino.<br />

Le dotazioni di sicurezza di serie vanno<br />

dal City Brake Active System, ai fari adattivi,<br />

passando per il Blind Spot Information,<br />

il Forward Collision Warning, il Lane<br />

Departure Warning e talmente tanti altre che<br />

ci vorrebbero altre due pagine per elencarle<br />

tutte. Così tante le troviamo solitamente su<br />

automobili di fascia premium.<br />

94<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


Le Nostre Auto<br />

Subaru Outback di Lorenzo Catini<br />

1<br />

Pro: I controlli si possono escludere per davvero<br />

Contro: Il cambio automatico Cvt con i paddle al volante è un vezzo superfluo<br />

D<br />

evi provare la wagon<br />

Subaru! Io non sono<br />

molto d’accordo con questa<br />

affermazione. In effetti a dimensioni ci<br />

siamo, 4 metri e 79, e anche il baule<br />

posteriore non è da poco, 470 litri non<br />

sono certo pochi; ma alcuni dettagli di<br />

questa “ibrida” (non per alimentazione)<br />

fanno credere che si tratti di altro. Andiamo<br />

a capire cosa ho visto e provato che mi<br />

ha fatto risuonare in testa quella strana<br />

frase “ la wagon Subaru…”. Innanzi tutto<br />

l’altezza complessiva della vettura non è<br />

pari alle ordinarie familiari (le wagon Audi,<br />

Bmw e Mercedes non superano il metro<br />

e mezzo di altezza) che si vedono in giro:<br />

si tratta di 160 cm che si notano sia a<br />

occhio nudo ma anche alla guida. Nella<br />

versione in prova (Exclusive) i sedili in<br />

pelle nera sono regolabili elettricamente,<br />

e l’escursione verticale non è da poco.<br />

Si può decidere di guidare bassi o<br />

quasi come si trattasse di un Suv, con<br />

il gomito che si appoggia agilmente al<br />

cornice del finestrino, se aperto! E poi<br />

cos’altro? Sicuramente la trazione integrale<br />

Symmetrical AWD lascia perplessi sulla<br />

classificazione di questa vettura. Sappiate,<br />

inoltre, che la trazione prevede che la<br />

coppia sia permanentemente ripartita<br />

davanti e dietro, e questa scelta non è<br />

discutibile. Non essendo un Suv, infatti, il<br />

4x4 non è stato concepito per affrontare<br />

terreni e percorsi impervi, all’occasione,<br />

Subaru<br />

Outback 2.0 D<br />

Exclusive CVT<br />

Lineartronic<br />

Prezzo: 43.350 euro<br />

Motore: 1.998 cc 4<br />

cilindri diesel, 150 cv @<br />

3.600-4.000 giri/min,<br />

350 Nm @ 1.600-<br />

2.400 giri/min<br />

Trasmissione:<br />

Automatico a 6 rapporti<br />

lineartronic, trazione<br />

integrale<br />

Prestazioni: 0-100<br />

km/h 9,7 sec, 195<br />

km/h, 15,8 km/l, 166<br />

g/km CO2<br />

Peso: 1.624 kg<br />

In vendita: Ora<br />

ma semplicemente per guidare con due<br />

ruote in più che spingono, sempre. Questa<br />

caratteristica non fa altro che aumentare<br />

il feeling di guida, se poi si esclude il<br />

sistema di controllo della dinamica (VDC),<br />

starà a voi capire quanto possano fare<br />

due ruote motrici in più. E non è tutto.<br />

Grazie al motore Subaru Boxer, che pone<br />

i pistoni a 180 gradi, si dà origine ad un<br />

baricentro più basso rispetto alle altre<br />

tipologie di motore, per altro con meno<br />

vibrazioni. C’è da dire che il connubio<br />

Symmetrical AWD e motore Boxer è<br />

senz’altro degno di nota. La potenza riesce<br />

ad essere espressa talmente bene, senza<br />

dispersioni, che pare quasi di avere più<br />

dei 150 cv a disposizione. Ecco spiegato<br />

il motivo della mia perplessità rispetto alla<br />

categoria “wagon” in cui è stata inserita<br />

indebitamente e frettolosamente la Subaru<br />

Outback. Mi è chiaro, allora, che non si<br />

tratti di una tradizionale macchina per le<br />

famiglie, ma che non appartenga neanche<br />

all’inflazionata classe dei Suv. So cosa<br />

non è e so perfettamente cosa c’è dentro.<br />

Quando si parla della versione al top di<br />

gamma non dovete dimenticare “chicche”<br />

come le keyless, sistema di accesso senza<br />

chiave con avviamento a pulsante, schermo<br />

touch, tettuccio apribile elettricamente e<br />

telecamera posteriore. Ultima cosa: l’ho<br />

provato in prima persona, i sedili posteriori<br />

sono davvero comodi per un riposino<br />

durante un viaggio.<br />

160 cm di altezza si traducono in una<br />

posizione di guida davvero alta<br />

I materiali interni non sono niente male!<br />

luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 95


Le Nostre Auto<br />

Leon SC FR di Riccardo Cacace<br />

1<br />

Pro: Il design esterno è diverso dalle cugine tedesche, tanto motore<br />

Contro: A tratti la guida può risultare nervosa<br />

Q<br />

uesta leon non è la punta<br />

di diamante della famiglia di<br />

compatte sportive della Casa di<br />

origine Spagnola, ma non per questo deve<br />

essere destinata ad una carriera all’ombra<br />

della sorella maggiore. Tutto sommato ha<br />

pur sempre la bellezza di 184 cv e 380<br />

Nm di coppia, valori di tutto rispetto. Se ci<br />

aggiungiamo un cambio sequenziale DSG<br />

a sei rapporti lo scenario si fa sempre più<br />

interessante.<br />

Purtroppo durante la convivenza non ho<br />

avuto modo di testare al 100% le potenzialità<br />

del 2.0 litri sotto al cofano, soprattutto non<br />

nel luogo che più le competerebbe, la pista.<br />

Mi sono comunque riuscito a levare più di<br />

qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto<br />

al semaforo, quando i proprietari di Golf e<br />

A3 – che tra l’altro condividono con la Leon<br />

la piattaforma MQB, quindi le sono quasi<br />

parenti – mi guardavano con un tocco di<br />

sdegno perché la mia quattroruote viene<br />

(teoricamente) dalla Spagna invece che<br />

dall’austera Germania. La progressione è<br />

corposa e continua, partendo da fermo la<br />

Leon arriva a 100 km/h in 7,4 secondi, e le<br />

prime marce si susseguono ad una velocità<br />

impressionante. Il cambio DSG fa la maggior<br />

parte del lavoro sporco, regalando cambiate<br />

precise e veloci, grazie alle quali i quattro<br />

anelli e i badge VW si fanno sempre più<br />

lontani negli specchietti retrovisori.<br />

E poi è anche più particolare,<br />

stilisticamente, delle tedesche. Può contare<br />

su fari full LED, una bella presa d’aria e una<br />

griglia a nido d’ape all’anteriore, cerchi in<br />

lega da 18” ed un bel terminale di scarico<br />

gemellato al posteriore. Le linee sono sì<br />

spigolose, ma comunque più morbide di<br />

quelle delle cugine di stampo germanico.<br />

Questa Leon, inoltre, è una SC, che sta<br />

per Sport Coupè, quindi abbandona le<br />

portiere posteriori per un’impostazione più<br />

filante e dinamica. Personalmente mi sento<br />

di consigliarvela, se non avete particolari<br />

esigenze di carico, rispetto alla versione a<br />

cinque porte.<br />

C’è da dire, però, che una gommatura così<br />

spinta, parliamo di 225/40 su tutte e quattro<br />

le ruote, non regala il massimo comfort<br />

nell’utilizzo cittadino. In più le sospensioni<br />

non sono tra le più morbide e confortevoli<br />

della categoria, giustamente. Ma a conti fatti<br />

la convivenza quotidiana potrebbe risultare<br />

a tratti un filo concitata. I sedili di guida,<br />

almeno, offrono la giusta morbidezza ed il<br />

giusto sostegno, pur rimanendo nell’ambito<br />

delle sedute sportive e mediamente<br />

contenitive.<br />

I consumi sono un tantino alti per i<br />

tempi moderni, ma non dimentichiamo<br />

l’impostazione sportiva di questa Leon.<br />

Chi preferisce le lunghe percorrenze a basso<br />

costo può sempre ripiegare sulla variante<br />

TGI, io personalmente preferisco di gran<br />

lunga questa.<br />

Seat Leon SC FR<br />

Prezzo: 27.650 euro<br />

Motore: 1.968 cc 4 cil<br />

diesel, 184 cv @<br />

3.500-4.000 giri/min,<br />

380 Nm @ 1.750 -<br />

3.000<br />

giri/min<br />

Trasmissione: DSG a<br />

6 rapporti, trazione<br />

anteriore<br />

Prestazioni: 7,4 sec<br />

0-100 km/h, 226<br />

km/h, 22,2 km/l, 119<br />

g/km CO2<br />

Peso: 1.370 kg<br />

In vendita: Ora<br />

Gli spigoli sono<br />

l’anima del design<br />

Gli spigoli sono<br />

l’anima del design<br />

96<br />

CAR-MAGAZINE.it I luglio <strong>2014</strong>


Le Nostre Auto<br />

Audi RS6 Avant di Lorenzo Catini<br />

2<br />

Pro: Potenza da vendere<br />

Contro: Prezzo che lievita con poco e peso<br />

Provando la RS6 Avant<br />

per le strade di Roma, e attirando<br />

inevitabilmente l’attenzione di<br />

una serie di curiosi, non ho ancora capito<br />

se mi sentivo un padre di famiglia o un<br />

appassionato di auto sportive. Il dilemma<br />

nasce spontaneamente quando un<br />

portabagagli da più di 500 litri dietro e un<br />

cofano con più di 500 cv davanti, fanno<br />

parte della stessa automobile. Il punto<br />

della situazione è presto fatto: si tratta della<br />

consolidata mania di Ingolstadt di pompare<br />

al massimo l’intera gamma a disposizione,<br />

senza esclusione di colpi. Da ciò ne<br />

deriva che, anche la A6, elegante wagon<br />

tedesca, possa uscire dalla Casa con tutto il<br />

necessario per una gara d’accelerazione. Non<br />

giungete a conclusioni affrettate; ogni cosa<br />

ha un prezzo! Per portare a casa una delle<br />

wagon più potenti di sempre c’è bisogno di<br />

un portafoglio generoso e soprattutto, una<br />

volta effettuato l’acquisto, di una certa dose di<br />

abilità alla guida. Nonostante la maggior parte<br />

della tecnologia esistente sia presente su<br />

questa auto, non è facile domare un bestione<br />

di queste dimensioni e peso. Il bilanciamento<br />

della vettura non è affatto male; la trazione<br />

integrale garantisce un’ottima aderenza, ma<br />

si parla sempre di un’accelerazione da 0 a<br />

100 km/h in 3,9 secondi e di un limitatore che<br />

imposta la velocità massima a 250 km/h. Che<br />

queste ultime righe non inibiscano i più allegri<br />

sognatori. Durante i test la modalità Dynamic<br />

è stata probabilmente la più inserita e il<br />

tasto per disattivare i controlli, praticamente<br />

consumato. Insomma, la RS6 Avant è stata<br />

messa a dura prova e, nonostante l’abito<br />

ingombrante, ha mostrato i denti, come una<br />

vera sportiva.<br />

Audi RS 6 Avant<br />

Prezzo: 112.900 Euro<br />

Motore: 3.993 cc V8<br />

biturbo, 560 cv @<br />

5.700 giri/min, 700 Nm<br />

@ 1.750-5.500 Nm<br />

giri/min<br />

Trasmissione:<br />

Automatico a 8 rapporti,<br />

trazione integrale<br />

Prestazioni: 0-100<br />

km/h in 3,9 sec, 250<br />

km/h, 10,2 km/l, 229<br />

g/km CO2<br />

Peso: 2.010 kg<br />

<strong>Car</strong>bonio, carbonio ovunque!<br />

Mazda6 di Riziero Bellucci<br />

2<br />

Pro: Prestazioni da berlina, consumi da utilitaria<br />

Contro: Dettagli poco curati<br />

Negli ultimi anni Mazda ha fatto dei<br />

grandi passi in avanti, sia da un punto di vista<br />

stilistico che per quanto riguarda le prestazioni.<br />

È come se, escludendo la “mosca bianca”<br />

Mx-5 che ha fatto la storia di questo marchio,<br />

il pubblico italiano non fosse particolarmente<br />

attratto da queste auto giapponesi che quasi<br />

apparivano come di seconda categoria. Oggi<br />

questo pubblico comincia a ricredersi, me<br />

compreso. Una sensazione positiva, l’ho avuta<br />

fin dal primo sguardo, fuori dal concessionario.<br />

A confermare il mio fiuto, sono bastati i<br />

chilometri percorsi a bordo di questa berlina<br />

importante, di carattere. Sotto il cofano c’è<br />

tutto quello che può rendere soddisfatti di<br />

un’auto di questo tipo: motore diesel da poco<br />

più di 2 litri; 175 cv di potenza e un cambio<br />

automatico a 6 rapporti; il tutto ampiamente<br />

entro i 15 km al litro. Uno degli aspetti più<br />

belli del provare una macchina, è quello di<br />

partire prevenuti, anche se non sarebbe<br />

molto professionale, ma comunque avere<br />

l’opportunità di capire di che pasta è fatta l’auto<br />

che si sta guidando. I casi migliori sono quelli<br />

in cui ci si ricrede dando quindi una seconda<br />

chance. È proprio questo il caso. Buona<br />

guidabilità, grazie ad una potenza equilibrata,<br />

pronta quando serve. Qualche difetto non<br />

possiamo fare a meno di notarlo, ma si tratta di<br />

dettagli non esattamente eccellenti.<br />

Ma un’auto di questa categoria, al di sotto dei<br />

40 mila euro, non può avere tutto al top.<br />

Mazda6 Exceed<br />

Prezzo: 35.600 Euro<br />

Motore: 2.191 cc 4 cil diesel, 175 cv @ 4.500<br />

giri/min, 420 Nm<br />

Trasmissione: Automatico a 6 rapporti, trazione<br />

anteriore<br />

Prestazioni: 0-100 km/h in 8,4 sec, 216 km/h,<br />

20,8 km/l, 127 g/km CO2<br />

Peso: 1.495 kg<br />

La strumentazione<br />

è classica, forse<br />

anche troppo!<br />

luglio <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it 97


Top10<br />

The<br />

“No, non sono sotto<br />

l’effetto di qualche<br />

droga, agente. Sono<br />

davvero Enzo Ferrari”<br />

Le auto dei capi<br />

Convenienza? Cattivo gusto? Testardaggine? Ecco perché i capi supremi<br />

dell’industria dell’auto hanno scelto questi modelli. Di Chris Chilton<br />

2<br />

1 6<br />

1 La 917 del Conte Rossi<br />

Sì, d’accordo, il signor Rossi, della<br />

famosa Martini-Rossi, non era un<br />

dirigente automobilistico, ma la sua<br />

eccentrica Porsche 917 merita una<br />

citazione. Nonostante montasse<br />

qualcosa di simile a dei silenziatori per<br />

ammorbidire il suono del 12 cilindri,<br />

l’unico posto dove poté far registrare il<br />

bestione fu lo Stato dell’Alabama, che<br />

gli intimò “purché lei non osi metterla<br />

su strada, amico”.<br />

2 La RS2000 di Henry Ford II<br />

Una bella limousine confortevole?<br />

Una tranquilla nonnetta da 3.0<br />

litri? No, per la visita di Ford Junior<br />

in Inghilterra, il distretto londinese<br />

di Dagenham fu percorso da una<br />

Escort RS2000 verniciata in marrone<br />

metallizzato e trascinata da un<br />

automatico a tre velocità.<br />

Le indiscrezioni sui giretti intorno alla<br />

vecchia fabbrica con su una parrucca<br />

stile anni ’70 devono ancora essere<br />

verificate.<br />

3 La DB5 Shooting Brake di<br />

David Brown<br />

Problema da conflitto mondiale.<br />

Il capo della Aston non poteva<br />

sistemare il suo ingombrante maglione<br />

a collo alto e l’attrezzatura da caccia nel<br />

retro della sua DB5. La Range Rover<br />

doveva ancora essere inventata e lo<br />

stabilimento della Aston era ancora<br />

in grado di fabbricare la macchina dei<br />

sogni di Brown. Pare che il lavoro fu<br />

assegnato a Mr. Radford, costruttore<br />

londinese di autobus.<br />

4 La 906 di Ferry Porsche<br />

La Porsche realizzò una serie di<br />

esemplari speciali per il figlio del<br />

fondatore, Ferry, inclusa una 993<br />

Speedster Tiptronic con allestimento<br />

3<br />

7<br />

4 8 10<br />

5<br />

in legno. La più bella però, era l’umile<br />

sportiva 914 farcita ben bene con un<br />

otto cilindri da corsa.<br />

5 La Twini-Mini di John<br />

Cooper<br />

Cooper fu sul punto di fare una brutta<br />

fine quando la sua idea di annettere un<br />

secondo motore Cooper S nel baule<br />

della sua Mini, creando un propulsore<br />

Quattro con 20 anni d’anticipo sulla<br />

storia, si disgregò andando in pezzi.<br />

Un terribile incidente sulla tangenziale<br />

di Kingston costrinse Cooper in<br />

ospedale e il progetto Mini “doppiomotore”<br />

all’obitorio.<br />

6 La Peugeot 404 di Enzo<br />

Ferrari<br />

Com’è romantico pensare a Enzo Ferrari<br />

che gira per negozi in una 250LM.<br />

Per molti anni, i percorsi dell’anziano<br />

gentiluomo furono in Peugeot. È come<br />

scoprire che il fondatore della Rolex<br />

sbavi dietro ad un Casio da 10 Euro.<br />

7 La K-<strong>Car</strong> Woody cabrio<br />

di Lee Iacocca<br />

Cosa tiene in garage questo signore,<br />

alle spalle di una Mustang e di una<br />

Viper? Cioè, oltre ai fantasmi dei<br />

morti nelle Ford Pinto incendiarie?<br />

La tragicomica K-car cabriolet in<br />

allestimento ligneo del suo passato alla<br />

Chrysler che lui stesso definì alla CNBC<br />

la sua nona auto preferita. Di sempre.<br />

8 La Jarama di Ferruccio<br />

Lamborghini<br />

Il suo lavoro alla Lamborghini viene<br />

ricordato per la Countach e la Miura,<br />

ma la sua prediletta era la poco<br />

9<br />

apprezzata Jarama, una sorta di<br />

Espada tronca con il tocco delicato<br />

di un elefante in stivaloni ferrati.<br />

9 La 427 Supersnake<br />

di <strong>Car</strong>roll Shelby<br />

Costretto a lasciare le corse per<br />

le malandate condizioni del suo<br />

cuore, il vecchio Shel non era tipo<br />

da emozioni pacate. Guardate la sua<br />

Cobra Supersnake del ’66 a doppia<br />

sovralimentazione da 800 cv. Ne furono<br />

fatte solo due: una per <strong>Car</strong>roll in persona<br />

(prezzo $5.5 milioni), un’altra per Bill<br />

Cosby, che la trovò talmente brutta da<br />

montarci su un intero numero comico.<br />

10 La Integrale Cabrio<br />

di Gianni Agnelli<br />

Da nipote del fondatore della Fiat qual<br />

era, Gianni Agnelli aveva il potere di<br />

commissionare alcune versioni uniche<br />

come la sublime Ferrari 360 Speedster.<br />

La nostra favorita: la lancia Delta Spider<br />

Integrale. Brividi da assaporare.<br />

98<br />

LUGLIo <strong>2014</strong> I CAR-MAGAZINE.it

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