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ALCATEL, LOTTA DURA E DISPERATA - Unico

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i l s e t t i m a n a l e d e l s a l e r n i t a n o<br />

€ 1, 00<br />

Preti, quale<br />

ruolo<br />

di Luigi Rossi*<br />

Nello scorso numero di<br />

<strong>Unico</strong> si presentava a pagina<br />

12 la lodevole attività<br />

avviata a Massa da un<br />

sacerdote accogliendo nel<br />

restaurato convento alcuni<br />

ragazzi per i mesi estivi.<br />

Nulla da dire, se non rimarcare il<br />

plauso per l’iniziativa.<br />

Alcuni appunti, però, vanno fatti: non<br />

è chiaro a chi volesse riferirsi quando<br />

ha fatto l’enumerazione dei preti da<br />

inserire nell’elenco chiaramente dei<br />

cattivi perché, nello svolgimento della<br />

loro azione pastorale, prediligono<br />

“grandi eventi mediatici sotto gli occhi<br />

dei riflettori”.<br />

Costoro avrebbero il torto di condire<br />

“ di salsa socio-culturale il tutto, specie<br />

se si annovera un buon curriculum<br />

di studi”, oppure di organizzare “convegni<br />

di ogni ordine e grado, dallo storico<br />

al socio-psico-pedagogico”.<br />

Il firmatario della nota chiude con una<br />

stoccata a “chi, con una buona copertura<br />

pubblica, sottoscrive tessere partitiche”.<br />

“E il Vangelo?”, s’interroga<br />

con fine sensibilità ipercritica.<br />

Abituato, probabilmente, a frequentare<br />

sacrestie, il reporter accetta forse<br />

la tesi di chi vorrebbe circoscrivere<br />

l’attività del prete alla sola dimensione<br />

privata, ricacciandolo all’interno<br />

delle chiese o dei conventi,<br />

posizione evocata già nel Settecento<br />

e che ha trovato in questi giorni una<br />

sua concreta riconferma nella vicenda<br />

del direttore di “Avvenire”, costretto<br />

alle dimissioni per aver osato<br />

parlare fuori dei confini tracciati da<br />

chi ha scelto il ben remunerato collateralismo<br />

dei poteri forti.<br />

A mio parere, trovare qualcuno che<br />

nella società dell’immagine sia capace<br />

di mettersi in gioco utilizzando<br />

CONTINUA A PAGINA 11<br />

Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€<br />

0828.720114 - unicosettimanale.it - redazione@unicosettimanale.it Anno XI n° 34 del 11 Settembre 2009<br />

<strong>ALCATEL</strong>, <strong>LOTTA</strong><br />

<strong>DURA</strong> E <strong>DISPERATA</strong><br />

LA SCOMPARSA DI SALVATORE PAOLINO<br />

L’amico.<br />

Lettera postuma<br />

di Giuseppe Liuccio<br />

Caro Salvatore, la notizia<br />

della tua morte mi ha<br />

colto di sorpresa in una<br />

torrida giornata di settembre<br />

ed ha azionato la<br />

memoria dei ricordi accendendo<br />

fotogrammi di esistenza.<br />

Ero poco più che ragazzo, quando da<br />

un balcone in Piazza Tempone della<br />

tua Capaccio tuonavi con impeto contro<br />

le ingiustizie dei latifondisti, a difesa<br />

dei senza terra e dei senza lavoro.<br />

Mi gonfiasti il cuore di entusiasmo e<br />

mi accendesti di passione anima e<br />

pensieri, nel nome del socialismo, che<br />

CONTINUA A PAGINA 2<br />

BATTIPAGLIA<br />

FA QUADRATO.<br />

RISCHIANO<br />

OLTRE MILLE<br />

FAMIGLIE<br />

VALERIO CALABRESE A PAGINA 21<br />

Nel Pci solo per<br />

umana debolezza<br />

di Angelo Capo<br />

Quando Gaetano Paolino,<br />

fondatore e presidente<br />

della cooperativa La Falce<br />

di Capaccio, l’unica socialista<br />

della nostra provincia,<br />

nell’ottobre del 1920, partì<br />

all’assalto dei latifondi acquitrinosi<br />

della Piana di Paestum, suo<br />

figlio Salvatore aveva appena quattro<br />

anni essendo egli nato il 3 settembre<br />

del 1916.<br />

E’ questa la prima volta che dalla viva<br />

voce dei protagonisti, con la curiosità e<br />

lo stupore di un bambino, sente che i<br />

suoi concittadini avevano lasciato il<br />

caldo letto delle loro misere dimore per<br />

andare ad occupare le terre incolte e<br />

malariche della Piana dove regnavano<br />

CONTINUA A PAGINA 3<br />

PONTECAGNANO<br />

Aeroporto:<br />

Maiese<br />

accorderà<br />

tutti?<br />

EBOLI<br />

IL SELE<br />

Elezioni<br />

primarie<br />

Mario Conte<br />

il favorito<br />

Tiziana Troisi pagina 22<br />

Francesco Faenza prima de Il Sele<br />

Valeria Gallo è<br />

Miss Teenager<br />

ARTICOLO A PAGINA 10


2 A t t u a l i t à N°34 del 11 settembre 2009<br />

SCUOLA<br />

La scuola e<br />

il futuro liquido<br />

La scuola riapre con la paura di<br />

dover chiudere un capitolo aperto<br />

da lungo tempo.<br />

Si è trattato di un’illusione durata<br />

un trentennio:”i decreti delegati”<br />

con la loro pretesa di portare<br />

la democrazia gestionale in<br />

un ambiente fino ad allora referenziale<br />

perché istituzione, e autoreferenziale<br />

perché i docenti<br />

erano portatori di valori propri di<br />

una professione consolidatasi e<br />

stratificatasi in “cento anni di solitudine”<br />

nella gestione dei rapporti<br />

con famiglie e scolari.<br />

Nell’ultimo quarantennio, dal<br />

’68, in avanti il processo di cambiamento<br />

ha avuto sì importanti<br />

avanzamenti nella direzione giusta,<br />

ma ha prodotto un vero mostro<br />

organizzativo che ha vissuto<br />

solo per autoalimentare la<br />

“fame” di posti di lavoro con la<br />

scusa di realizzare al “personalizzazione”<br />

dell’insegnamento.<br />

Ovviamente, c’è tanto lavoro e<br />

sacrificio da salvare e da riconoscere<br />

a schiere di docenti impegnati<br />

a dare una prospettiva educativa<br />

ad un’infinità di bambini e<br />

bambine, adolescenti e giovani<br />

che pure sono cresciuti ed<br />

hanno realizzato il loro sogno<br />

professionale e di vita.<br />

Sono rimasti, però, al palo quelli<br />

per cui la democratizzazione<br />

della scuola era stata realizzata<br />

e, per certi aspetti, imposta ad<br />

una società effervescente che<br />

negli anni ’60 si avviava a completare<br />

il suo percorso di riscatto<br />

iniziato con la Resistenza e<br />

con la Repubblica.<br />

Oggi, il governo e l’attuale maggioranza<br />

politica sono alle prese<br />

con la necessità di ridurre il volume<br />

della spesa finalizzata all’istruzione<br />

e con l’imperativo di<br />

dover dare una nuova funzione<br />

alla scuola: “poco ma buono” si<br />

potrebbe sintetizzare. A pagare<br />

il pegno di questa scelta è chiamata<br />

la categoria dei docenti,<br />

vecchi e giovani, che hanno<br />

perso ogni capacità di presa<br />

sulla società e non riescono a<br />

scuotere l’opinione pubblica alle<br />

prese con ben altri e grossi problemi<br />

legati alla crisi economica<br />

mondiale.<br />

Come andrà a finire non si sa!<br />

Una cosa è certa, la strada imboccata<br />

è irreversibile e produrrà<br />

cambiamenti difficili da immaginare<br />

a causa di un incredibile<br />

numero di variabili che non<br />

dipendono né dalla volontà del<br />

governo né dalla capacità dei<br />

docenti di rimanere una categoria<br />

unita.<br />

La mediazione, anche questa<br />

volta sarà affidata al tempo che<br />

ci riserva un futuro molto “liquido”.<br />

moncil<br />

SERRE. Almeno settemila pannelli rubati<br />

Predoni notturni smantellano la centrale solare<br />

“Tu che rompesti la scorza dura del trasformismo già fascista”<br />

Lettera postuma a Salvatore Paolino<br />

Diverse bande di predoni notturni<br />

hanno già smontato<br />

quasi un terzo dei 60 mila<br />

pannelli solari della centrale a<br />

pannelli solari di Persano, la<br />

più grande d’Europa e tra le<br />

maggiori del mondo.<br />

Un’agguerrita gang quasi ogni<br />

notte fa un varco nella rete di<br />

recinzione e armati di una<br />

semplice chiave in metallo<br />

10/10 sbullona i pannelli e li<br />

carica su automobili e furgoni<br />

parcheggiati nelle vicinanze.<br />

“Ogni notte qui è una guerra”,<br />

racconta Angelo Gallo che<br />

dalla sua abitazione “vede” la<br />

grande centrale a pannelli fotovoltaici<br />

di Persano.<br />

Geometra di professione, è<br />

consigliere comunale e, con<br />

altri ragazzi della zona, cerca<br />

di aiutare i carabinieri a reprimere<br />

il fenomeno. Appena notano<br />

qualcosa di sospetto chiamano<br />

il pronto intervento.<br />

C’è anche il loro interesse perché<br />

i furgonati e le auto del<br />

tipo station wagon i ladri notturni<br />

vanno a prenderseli, preferibilmente<br />

dopo le tre di<br />

notte, rubandole dalle abitazioni<br />

dei dintorni. “Qui – racconta<br />

Angelo Gallo – dopo la<br />

mezzanotte ci sono decine di<br />

uomini invisibili che trafugano<br />

pannelli in maniera molto<br />

veloce.<br />

La centrale dell’Enel è incustodita<br />

ed i sistemi di sicurezza<br />

non risultano collegati con<br />

i carabinieri”. L’attività di<br />

contrasto del fenomeno è resa<br />

anche difficile dall’orografia<br />

del luogo che presenta larghe<br />

zone di campagna aperta<br />

DALLA PRIMA<br />

fu e resta la mia religione, impegno<br />

politico e civile a sostegno<br />

di generose battaglie per<br />

una società di liberi ed eguali<br />

per modificare dal profondo,<br />

con la forza del riformismo,<br />

uno Stato che era, e in parte è<br />

ancora, forte e prepotente con<br />

i deboli, debole e condiscendente<br />

con i forti ed i potenti.<br />

Galoppammo insieme sull’onda<br />

lunga dell’utopia, sognando<br />

una democrazia che riconoscesse<br />

ed esaltasse meriti e<br />

bisogni, senza distinzione di<br />

classe, ceto o censo. Ti salutammo<br />

sindaco di Capaccio-<br />

Paestum, nell’immediato dopoguerra,<br />

in un territorio in<br />

cui dilagava la vandea bianca<br />

dei democristiani di Carmine<br />

De Martino, regno indiscusso<br />

e riconosciuto degli agrari, che<br />

avevano deposto fez, camicia<br />

nera e tutto l’armamentario<br />

del vecchio regime fascista e si<br />

erano accovacciati all’ombra<br />

accogliente e compiacente<br />

dello Scudo Crociato, dando<br />

vita ad una delle più sfacciate<br />

operazioni di trasformismo<br />

gattopardiano della storia recente<br />

per conservare potere e<br />

ricchezza.<br />

Tu rompesti questa scorza e,<br />

leader indiscusso e carico di<br />

carisma, guidasti le plebi disperate<br />

alla conquista delle<br />

terre incolte. Io ti seguii baldanzoso<br />

ed entusiasta con la<br />

testa piena di sogni degli ideali<br />

del socialismo. Con un escamotage<br />

della polizia fosti tratto<br />

in inganno e passasti due<br />

giorni in carcere, a Sant’Antonio<br />

di Salerno. Noi privi di<br />

leader ma non demotivati<br />

aspettammo il tuo ritorno e<br />

partimmo, lancia in resta, all’occupazione<br />

dei latifondi.<br />

Vincemmo e nel territorio di<br />

Paestum realizzammo concretamente<br />

una delle più grandi<br />

rivoluzioni della storia del<br />

Mezzogiorno d’Italia, che fece<br />

fare al territorio un balzo di<br />

qualità, modificando rapporti<br />

di forza ed economia.<br />

I quotisti avevano raggiunto<br />

l’obiettivo: la proprietà contadina<br />

era una straordinaria<br />

conquista. Ricordo le campagne<br />

elettorali con la carovana<br />

dei camion, che dalla piana salivano<br />

su per i tornanti di Capaccio<br />

per chiudere nella festa<br />

dell’entusiasmo e delle bandiere<br />

una campagna che nel<br />

segno della torre dell’orologio<br />

suonava l’ora della riscossa<br />

del popolo dei diseredati. Con<br />

coraggio mettemmo su un<br />

movimento, l’USI, l’unione socialisti<br />

indipendenti, che nello<br />

slogan “né Russia né America,<br />

dove, soprattutto di notte, è<br />

possibile nascondersi e restarvi<br />

per ore.<br />

Ed è così che la centrale solare<br />

di Serre Persano sta per essere<br />

letteralmente dismessa dai<br />

malintenzionati. Situato in<br />

mezzo alla piana salernitana<br />

sul basso corso del fiume Sele,<br />

alla sua apertura nel 2003 l’impianto<br />

dell’Enel rappresentava<br />

la più grande installazione<br />

di questo tipo al mondo: 9 sottocampi<br />

fissi e un’ulteriore sezione<br />

a inseguimento solare,<br />

60mila pannelli distribuiti su<br />

5 ettari e mezzo di terreno, per<br />

una superficie esposta complessiva<br />

di 26500 metri quadri.<br />

Un investimento di milioni di<br />

euro. Secondo dati non confermati,<br />

solo nell’ultimo anno<br />

sarebbero stati trafugati ben<br />

avanti per l’Italia!” anticipava<br />

il futuro. Era il cuneo della<br />

forza del socialismo che si insinuava<br />

prepotente fra due<br />

chiese e due vangeli, quello<br />

comunista e quello democristiano,<br />

in nome di una libertà<br />

senza condizionamenti che<br />

esaltava l’individuo e la collettività<br />

protagonisti della storia<br />

singola e collettiva. Fosti<br />

consigliere provinciale e assessore<br />

ai lavori pubblici e<br />

mettesti in moto un meccanismo<br />

dirompente per eliminare<br />

la marginalità del sud della<br />

provincia di Salerno con quel<br />

ponte ardito sul fiume Sele,<br />

che collegava il Cilento con<br />

Salerno ed il resto della provincia.<br />

Ero un giovane di belle speranze<br />

intellettuali e politiche e<br />

ti battesti perché, giovanissimo,<br />

fossi candidato al Parlamento<br />

della Repubblica nella<br />

lista dei socialisti. Fu un successo<br />

di voti e di consensi<br />

anche se non fui eletto. Ricordo<br />

i tuoi e i miei comizi in<br />

ogni angolo della provincia<br />

per difendere ed esaltare i bisogni<br />

e le ragioni dei nostri<br />

contadini cilentani. Ne è passato<br />

di tempo, caro Salvatore.<br />

Io non sono cambiato. Resto<br />

fedele ai miei ideali di sempre,<br />

di socialista e di libertario. Gli<br />

7000 pannelli fotovoltaici, una<br />

notizia che ha incontrato<br />

ampia risonanza sulla stampa<br />

nazionale come un indizio collaterale<br />

della possibile redditività<br />

del settore. Sono decine<br />

gli arresti fatti dai carabinieri,<br />

sempre in flagranza di reato.<br />

Così come è stata anche fermata<br />

una banda che, dal porto<br />

di Genova, faceva arrivare<br />

questi pannelli nei paesi del<br />

Nord Africa.<br />

L’Enel preferisce non fornire<br />

cifre esatte, ma parla di<br />

“danno economico molto ingente”<br />

e ammette di essere<br />

stata costretta a correre ai ripari,<br />

rafforzando la vigilanza.<br />

A Persano però non li hanno<br />

ancora visti. Soprattutto i ladri<br />

del sole.<br />

Ormo<br />

anni e le forze incominciano a<br />

pesare, ma l’entusiasmo non è<br />

domo e, all’occorrenza, sono<br />

pronto a riprendere le battaglie<br />

di sempre con lo stesso<br />

entusiasmo e con la stessa generosità<br />

di allora. Tu caro Salvatore<br />

hai fatto in tempo ad<br />

andartene senza assistere al<br />

degrado di un potere insolente<br />

che rinnega i principi fondamentali<br />

della democrazia e<br />

del decoro, a tutti i livelli. Io<br />

resisto con lo spirito rivoluzionario<br />

di sempre, socialista<br />

indomito che non si piega né<br />

alle lusinghe né alle minacce<br />

del potere. Prima o poi, è la<br />

legge della vita, ti raggiungerò<br />

a cavallo di una nuvola da<br />

dove guardi ormai con distacco<br />

alle miserie di quaggiù.<br />

Non so se nell’aldilà esistono<br />

battaglie politiche ed elezioni.<br />

Se ci sono, noi organizzeremo<br />

rivolte com’è nella nostra natura<br />

e nel nostro costume. E<br />

con il grande poeta, amico,<br />

sindaco rivoluzionario e sindacalista,<br />

socialista manco a<br />

dirlo, Rocco Scotellaro, grideremo<br />

“Siamo entrati in gioco<br />

anche noi con le facce, le mani<br />

e i panni che avevamo. Lungo<br />

il perire dei secoli l’alba è<br />

nuova! E’ nuova!”.<br />

Giuseppe Liuccio<br />

g.liuccio@alice.it


N°34 del 11 settembre 2009 A t t u a l i t à<br />

3<br />

IL PERSONAGGIO. Non s’interessò solo di politica ma anche di arte e cultura. Nel Pci per debolezza<br />

Dall’assalto al latifondo ai grandi ponti sul Sele e sul Calore<br />

DALLA PRIMA<br />

indisturbate, tra rovi ed ortiche,<br />

le bufale e che di lì un manipolo<br />

di 50 carabinieri, dei quali 4<br />

a cavallo, li aveva respinti con<br />

la forza delle armi.<br />

Ed è in questo momento che<br />

decide idealmente di accogliere<br />

il testimone della lotta per il<br />

socialismo che un giorno il<br />

padre gli avrebbe lasciato. E si<br />

prepara a farlo con straordinaria<br />

determinazione sognando il riscatto<br />

della propria gente dall’asservimento<br />

ai protervi e<br />

tronfi notabili di allora che avevano<br />

usurpato con la forza e<br />

con l’inganno la terra della povera<br />

gente.<br />

Si impegna negli studi classici<br />

conseguendo al liceo Tasso di<br />

Salerno la maturità e nel contempo<br />

si prepara alla lotta per<br />

la giustizia e la libertà che il fascismo<br />

gli negano. E quando la<br />

guerra lo chiama egli non può<br />

sottrarsi. Nel tragico scontro sul<br />

fiume Don, nel dicembre del<br />

1942, in cui viene annientata<br />

l’ARMIR delle truppe italo-tedesche,<br />

Salvatore è lì, col grado<br />

di Sergente Maggiore nella Divisione<br />

Ravenna. Dopo una<br />

marcia di 1000 Km raggiunge<br />

Gomel e da qui l’Italia tra atroci<br />

sofferenze per la fame ed il<br />

freddo risultando uno dei pochissimi<br />

sopravvissuti. Terminata<br />

la guerra e ricostituitasi la<br />

vecchia cooperativa socialista,<br />

IL FUNERALE. Per sempre nel ricordo di tutti<br />

Pasquale Marino: “Ci ha cresciuti”<br />

Commovente e intenso il rito<br />

delle esequie officiato martedì<br />

pomeriggio, alle 16 presso la<br />

parrocchia di Maria SS. della<br />

Medaglia Miracolosa da monsignor<br />

Berniero Carucci dinanzi<br />

a un’assemblea attenta<br />

e accorata.<br />

Uomini politici e della cultura,<br />

parenti, amici e l’intera<br />

amministrazione comunale di<br />

Capaccio hanno presenziato<br />

ai funerali del noto politico<br />

Salvatore Paolino, l’uomo che<br />

ideò e guidò le lotte contadine<br />

nella Piana del Sele. “Esempio<br />

di onestà e laboriosità – ha<br />

detto il sindaco di Capaccio<br />

Pasquale Marino, abito scuro<br />

e fascia tricolore, nel corso del<br />

suo intervento in omaggio a<br />

Paolino.<br />

Le lacrime gli rigavano il<br />

volto, ma non gli impedivano<br />

di esprimere la stima e l’affetto<br />

condiviso dai presenti.<br />

“Abbiamo perso un grande<br />

uomo e un vero politico. Ne<br />

siamo rammaricati. Io lo conobbi<br />

a soli 15 anni e posso<br />

dire che mi ha cresciuto umanamente<br />

e politicamente. Su<br />

di lui potrebbe essere scritto<br />

un libro. Ha lavorato sempre<br />

con onestà e impegno per il<br />

bene della collettività capaccese,<br />

quando fu sindaco di<br />

Capaccio e di Salerno quando<br />

rivestì la carica di assessore<br />

provinciale ai Lavori pubblici.<br />

Fu la punta di diamante<br />

della cultura agricola di Capaccio<br />

e si distinse nelle lotte<br />

contadine del dopoguerra.<br />

Ma soprattutto fu un uomo<br />

con valori forti, un amico sincero”.<br />

Il Primo cittadino di<br />

Capaccio ha delineato con<br />

precisione ardente la personalità<br />

di Paolino e, a conclusione<br />

del discorso, è scoppiato<br />

in lacrime coinvolgendo<br />

tutti fra lo scroscio di applausi<br />

in onore del compianto.<br />

Anche il parroco della chiesa,<br />

monsignor Carucci, che Paolino<br />

frequentava da quando<br />

nel 1960 si era trasferito a Salerno,<br />

lo ricorda con affetto:<br />

“Era un uomo semplice e di<br />

fede. Ne ho sempre avuto<br />

stima – ha dichiarato. Conclusa<br />

la funzione, i figli Paolo,<br />

Nicola e Gaetano, ai primi<br />

banchi insieme ai familiari,<br />

hanno ricevuto le accorate<br />

condoglianze di quanti conobbero<br />

e apprezzarono questo<br />

grande uomo della politica<br />

salernitana.<br />

Tra gli applausi, il feretro è<br />

stato accompagnato presso il<br />

cimitero di Salerno seguito da<br />

un lungo corteo che ha visto<br />

in prima fila il sindaco Pasquale<br />

Marino, la giunta e i<br />

membri del consiglio comunale<br />

capaccese, parenti e<br />

amici pronti a porgere l’ultimo<br />

arrivederci ad un uomo<br />

che per sempre resterà nel<br />

cuore e nel ricordo di tutti.<br />

Maria Laura Pirone<br />

PASQUALE MARINO E SALVATORE PAOLINO<br />

col nuovo nome L’Aratro, sempre<br />

guidata da Gaetano, il giovane<br />

Salvatore assume un ruolo<br />

di assoluto protagonista tanto<br />

da essere il relatore ufficiale al<br />

Congresso regionale della terra<br />

di Eboli e a quello nazionale di<br />

Bologna. Ormai egli è l’anima<br />

e l’interprete più credibile e determinato<br />

dei bisogni e delle<br />

istanze dei braccianti senza<br />

terra e di tutti i diseredati di Capaccio.<br />

Non c’è da sorprendersi,<br />

perciò, se nelle elezioni amministrative<br />

del 1952 egli sbaraglia<br />

le forze clerico-fasciste<br />

dei conservatori e dei latifondisti<br />

e si attesta alla guida del Comune<br />

di Capaccio.<br />

All’indomani dell’attentato a Togliatti,<br />

in cui si sfiora la guerra<br />

civile con 7 morti e 120 feriti,<br />

sull’onda dell’emozione passa<br />

al PCI, per umana debolezza,<br />

come egli dice, perché preoccupato<br />

per il ritorno del fascismo<br />

da cui era stato perseguitato<br />

pesantemente suo padre.<br />

Pochi mesi dopo, il 20 novembre<br />

1949, eccolo alla guida del<br />

popolo capaccese che all’alba<br />

si muove in massa all’assalto<br />

dei latifondi della Piana così<br />

come fa un altro giovane sindaco<br />

socialista, Rocco Scotellaro,<br />

a pochi Km di distanza, a Tricarico,<br />

mentre si avvia a vivere<br />

un’alba che sarà nuova con altrettanta<br />

commozione e col medesimo<br />

entusiasmo dei compagni<br />

capaccesi. Alla testa di un<br />

esercito di circa 3000 contadini<br />

affamati, di ogni età, giovani<br />

e vecchi, donne e bambini, egli<br />

li esorta alla conquista di quelle<br />

terre che il vecchio notabilato<br />

aveva loro sottratto con la<br />

forza e con l’inganno. Seguono<br />

momenti epici con scontri tra la<br />

Celere che respinge i manifestanti<br />

con la forza ed i contadini<br />

che vengono malmenati, percorsi<br />

e contusi a centinaia. Alla<br />

fine il sindaco Paolino, con alcuni<br />

caporioni, vengono portati<br />

con l’inganno nel carcere di<br />

Salerno dove rimangono 2 giorni.<br />

Subito dopo lascia il PCI e rientra<br />

nel PSI per fondare a Salerno<br />

un nuovo partito l’USI<br />

(Unione Socialisti Indipendenti)<br />

con alcuni socialisti autonomisti<br />

unitamente ad alcuni fuoriusciti<br />

del PCI, Cucchi e Magnani,<br />

insofferenti per la mancanza<br />

di libertà e indipendenza<br />

senza le quali è impossibile<br />

costruire il socialismo contrariamente<br />

a quanto pensa Togliatti<br />

che, sprezzantemente,<br />

dice che anche nella nobile criniera<br />

di un cavallo si possono<br />

annidare due pidocchi. Alla<br />

guida di questo partito diventa<br />

segretario provinciale nonché<br />

fondatore e direttore del suo<br />

Organo di Stampa, La Sinistra.<br />

Finita l’esperienza dell’USI rientra<br />

nel PSI, ricompatta la Sinistra<br />

e nel 1956 ottiene una netta<br />

vittoria che lo consacra di<br />

nuovo primo cittadino di Capaccio<br />

per tutta la consiliatura<br />

nel corso della quale realizza<br />

numerose ed importanti opere<br />

pubbliche. Diventa nel frattempo<br />

anche segretario provinciale<br />

della Lega delle Cooperative<br />

e poi dell’Alleanza dei contadini.<br />

Nel 1963 sfiora per meno di<br />

100 voti nel suo Collegio di Capaccio-Eboli<br />

l’elezione a Senatore<br />

nonostante lo straordinario<br />

consenso ottenuto.<br />

L’anno successivo viene eletto<br />

al Consiglio Provinciale diventando<br />

di lì a poco Assessore ai<br />

Lavori Pubblici. In questa carica<br />

realizza importanti opere di interesse<br />

collettivo in tutto il territorio<br />

provinciale ed in particolare<br />

porta a termine la realizzazione<br />

del ponte sul Sammaro<br />

e quello sul Sele nella strada<br />

litoranea per Paestum ed il Cilento<br />

nonché quella che da<br />

Foce Sele porta alla stazione di<br />

Albanella le quali , come egli<br />

aveva promesso, sarebbero servite<br />

a togliere dall’isolamento<br />

quegli assegnatari della Riforma<br />

Agraria che per il loro impegno<br />

nella lotta erano statti confinati<br />

nelle lande più isolate<br />

ed incolte della<br />

Piana del Sele.<br />

Gli anni seguenti<br />

Salvatore li trascorre<br />

nell’impegno<br />

culturale e politico,<br />

partecipando a<br />

convegni ed a dibattiti<br />

e dando vita<br />

ad un Circolo Salernitano<br />

di attività sociali<br />

e culturali che<br />

annovera tra i suoi<br />

iscritti eminenti intellettuali<br />

e personaggi<br />

di notevole<br />

spessore tra i quali<br />

T. Lenza, E.<br />

D’Aniello ed il pittore<br />

M. Carotenuto.<br />

Dopo La Sinistra<br />

aveva fondato e diretto<br />

il periodico Il Sele, e successivamente<br />

Cronache Salernitane<br />

e Critica Meridionale.<br />

In questi ultimi anni ho incontrato<br />

frequentemente Salvatore<br />

che mi ha sempre accolto con<br />

entusiasmo perché egli ha potuto<br />

ricostruire insieme a me<br />

tutto il suo percorso umano, civile<br />

e politico fatto nel corso<br />

della sua vita senza mai, orgogliosamente,<br />

rinnegare nulla.<br />

Con lucidità e generosità straordinarie<br />

fino all’ultimo mi ha<br />

fornito di volta in volta ora un<br />

documento, ora una copia, ora<br />

un articolo dei suoi Periodici<br />

che hanno contribuito a rievocare<br />

la storia del socialismo salernitano.Ha<br />

conservata intatta<br />

tutta la sua grinta, la sua generosità<br />

di combattente nonché il<br />

suo affetto per il socialismo e<br />

per i suoi compagni con i quali<br />

ha condiviso tante battaglie per<br />

lo sviluppo civile e sociale delle<br />

nostre popolazioni.<br />

Ha dedicato, con estrema coerenza,<br />

fierezza e dignità, tutta<br />

la sua vita alla politica ricevendone<br />

in cambio, ahimè, molto<br />

meno di quanto ne meritasse.<br />

Salvatore se n’è andato lasciando<br />

in tutti un grande vuoto ed<br />

in me, accanto ad una profonda<br />

costernazione, anche il rammarico<br />

di non essere riuscito in<br />

tempo a dare alle stampe il<br />

terzo volume sul socialismo salernitano<br />

di cui egli è stato gran<br />

parte e a cui tanto teneva. Rimane,<br />

però una certezza: egli<br />

continuerà a vivere per sempre,<br />

proprio come poco prima di essere<br />

eliminato dai fascisti, Matteotti<br />

aveva preconizzato a<br />

Mussolini e cioè che si può<br />

uccidere un uomo ma non<br />

l’idea che vive in lui proprio<br />

quella del socialismo di cui, appunto,<br />

si è sempre nutrito Salvatore<br />

che resterà per sempre<br />

nei cuori dei compagni capaccesi<br />

e di quanti con lui hanno<br />

condiviso quell’idea.<br />

Angelo Capo


4<br />

A t t u a l i t à N°34 del 11 settembre 2009<br />

CONSIGLIO PROVINCIALE. I debiti fuori bilancio “incendiano” la discussione<br />

Sotto di 5 milioni. Cirielli: “Alla Corte dei Conti”<br />

Altra giornata dura quella di<br />

lunedì mattina in consiglio provinciale.<br />

I debiti fuori bilancio<br />

fanno saltare l’unanimità tra<br />

maggioranza e minoranza.<br />

Dubbi e incertezze prendono il<br />

posto dei consiglieri di centrosinistra<br />

che dopo la prima<br />

parte della seduta, durata dalle<br />

11,30 alle 13, decidono di abbandonare<br />

l’aula per “linciaggio<br />

politico”. E si approvano<br />

solo i debiti con sentenza dei<br />

giudici. I cinque milioni e quattrocento<br />

mila euro, presentati<br />

all’Ente dagli uffici della precedente<br />

amministrazione provinciale,<br />

fanno preoccupare la<br />

nuova amministrazione:<br />

“Chiediamo la verifica ulteriore<br />

delle fatture per assicurarci<br />

che non ci siano altri debiti<br />

fuori bilancio e inoltre attendiamo<br />

un incontro con l’ex assessore<br />

al Bilancio Gianni Iuliano<br />

– ha detto in aula il presidente<br />

della commissione bilancio<br />

Fernando Zara. E Cirielli,<br />

presente durante la seconda<br />

EDMONDO CIRIELLI<br />

Fino al prossimo 2 ottobre 2009<br />

i laureati occupati e disoccupati<br />

residenti in Campania potranno<br />

richiedere alla Regione<br />

voucher individuali per accedere<br />

ai master.<br />

La Regione, infatti, rientrando<br />

nel Progetto Interregionale<br />

“Verso un sistema integrato di<br />

Alta formazione”, così come<br />

hanno fatto 14 regioni aderenti<br />

e 9 già operative, eroga 6000<br />

euro destinati alla copertura<br />

del costo di un master universitario,<br />

non universitario di durata<br />

uguale o superiore a 500<br />

ore; corsi di specializzazione,<br />

riqualificazione destinati alla<br />

formazione di 160 ore comprensive<br />

di eventuali fasi on<br />

the job e di fad fino al 25%.<br />

Quanti scelgono di formarsi<br />

fuori dalla Campania, in una<br />

delle regioni operative, Basilicata,<br />

Emilia Romagna, Friuli<br />

Venezia Giulia, Lazio, Sardegna,<br />

Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto,<br />

potranno altresì usufruire<br />

di 1200 euro per le spese di<br />

vitto e alloggio. “Siamo orgogliosi<br />

di essere presenti come<br />

organismo formativo salernitano<br />

all’interno del catalogo interregionale<br />

per l’alta formazione<br />

– ha detto Sanda Maragno<br />

amministratore unico dell’agenzia<br />

formativa e del lavoro<br />

Selefor srl. “La Selefor, attiva<br />

dal 2004 a Vallo della Lucania,<br />

presso il seminario diocesano,<br />

è presente con la propria offerta<br />

insieme ad altri importanti<br />

organizzazioni formative nazionali,<br />

accreditate dalle diverse<br />

Amministrazioni regionali, e<br />

alle facoltà universitarie.<br />

Le attività in catalogo, riaperto<br />

lo scorso giugno, e attivo on<br />

line, vengono svolte nell’ambito<br />

POR FSE 2007-2013” Dunque,<br />

i giovani, volendo, possono<br />

restare a Salerno senza rinunciare<br />

a una formazione di<br />

qualità. “I nostri master – ha<br />

continuato la Maragno – sono<br />

di 1500 ore e comprendono i seguenti<br />

settori: management<br />

dell’ Innovazione IT&C, per<br />

formarsi come specialisti in reti<br />

e comunicazioni informatiche;<br />

LAVORO. Scade il 2 ottobre il bando per i master<br />

Regione, ecco i voucher per l’alta formazione<br />

management del turismo sostenibile<br />

per formarsi come<br />

specialisti dell’economia aziendale;<br />

direzione e gestione del<br />

personale per formarsi come<br />

specialisti in risorse umane;<br />

amministrazione finanza e controllo<br />

di gestione per formarsi<br />

come specialisti della gestione e<br />

del controllo nelle imprese. I<br />

voucher rappresentano una rivoluzione<br />

che permetterà agli<br />

studenti di conseguire un titolo<br />

di alta specializzazione a basso<br />

costo e al nostro territorio di<br />

crescere diventando punto di<br />

riferimento per numerosi giovani<br />

d’Italia”.<br />

Per maggiori informazioni<br />

www.altaformazioneinrete.it<br />

www.regione.campania.it<br />

www.selefor.it. Ricordiamo, altresì,<br />

che le selezioni per accedere<br />

ai master verranno effettuate<br />

il 24 settembre giorno in<br />

cui sarà presentato il catalogo<br />

interregionale e l’intera offerta<br />

formativa della Selefor. Ulteriori<br />

prove selettive seguiranno<br />

il 3, 10, 17, 24 e 31 ottobre prossimi<br />

presso la sede operativa di<br />

Battipaglia - Majestic Business<br />

Center prestigioso centro per il<br />

business, eventi e ricevimenti<br />

aziendali, amministrato dal<br />

dottor Giuseppe Scelza, con<br />

cui, come società di consulenza,<br />

la Selefor ha concluso una<br />

importante partnership finalizzata<br />

al supporto delle aziende<br />

in outsourcing (attraverso una<br />

consulenza esterna qualificata).<br />

Insieme porteranno avanti innovative<br />

azioni imprenditoriali<br />

partendo dal progetto d’impresa.<br />

Un valore aggiunto per<br />

la nostra provincia che cresce e<br />

si proietta su scala nazionale<br />

grazie alle eccellenze del territorio.<br />

fase della seduta consiliare:<br />

“Sarà la Corte dei Conti ad accertare<br />

responsabilità eventuali”.<br />

Il nodo della questione si è<br />

formato in particolare intorno<br />

alle spese relative alla manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria<br />

delle strade e dell’edilizia<br />

scolastica che, secondo il consigliere<br />

Pasquale Mauri sarebbero<br />

state “presentate all’Ente<br />

non interamente, essendocene<br />

altre investite per le consulenze<br />

esterne e i co.co.co. al fine di<br />

guadagnare voti per la campagna<br />

elettorale”. Cariello e Guadagno<br />

hanno ricordato l’accordo<br />

preso nella riunione del venerdì<br />

precedente alla seduta<br />

consiliare tra commissione bilancio<br />

e conferenza dei capigruppo.<br />

“Avevamo deciso che<br />

oggi avremmo approvato solo i<br />

debiti fuori bilancio sotto sentenza,<br />

quindi bisognava solo<br />

confermare – ha detto Massimo<br />

Cariello – invece ci hanno attaccato<br />

e accusato di falsi bilanci.<br />

E’ solo una manovra politica<br />

che non accettiamo anche<br />

perché abbiamo dovuto affrontare<br />

spese urgenti specie sull’edilizia<br />

considerati i quasi 90<br />

edifici scolastici delle superiori<br />

che abbiamo sul territorio provinciale”.<br />

Guadagno ha annunciato<br />

poi l’abbandono d’aula:<br />

“Non accettiamo il linciaggio<br />

politico e una maggioranza<br />

che non rispetta gli accordi”.<br />

Dunque, i debiti fuori bilancio<br />

imposti all’Ente con sentenza<br />

dei giudici, sono stati approvati<br />

solo dalla maggioranza con<br />

21 presenti in aula. Rimandata<br />

alla prossima seduta consiliare<br />

l’approvazione del resto dei debiti.<br />

Altro importante punto all’ordine<br />

del giorno le comunicazioni<br />

del presidente del consiglio,<br />

Eva Longo che ha annunciato<br />

le dimissioni di Franco<br />

Alfieri da vice capogruppo<br />

del Pd cui è subentrato Alfonso<br />

Bonaiuto e le dimissioni del<br />

vice capogruppo del Pdl Luigi<br />

Napoli cui è subentrato, invece,<br />

Domenico Di Giorgio; l’approvazione<br />

unanime della seduta<br />

consiliare del 31 luglio<br />

2009; l’approvazione unanime<br />

del nuovo regolamento per la<br />

gestione delle spese di rappresentanza<br />

la cui prima versione<br />

era stata licenziata dalla commissione<br />

bilancio e, su proposta<br />

della Longo, ripresentata<br />

con nuovi relativi emendamenti<br />

lunedì in consiglio con il<br />

sì dell’intera assemblea.<br />

Pagina a cura di<br />

Marialaura Pirone<br />

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6<br />

C a p a c c i o<br />

N°34 del 11 settembre 2009<br />

LAMPADODROMIA/1. Vista dall’interno<br />

Otto contrade per una tradizione che si rinnova<br />

Dopo il rinvio per le avverse condizioni<br />

climatiche di domenica<br />

31 settembre, si è svolta domenica<br />

6 settembre la 5° edizione<br />

della Lampadodromia, corsa a<br />

staffetta tra le contrade del comune<br />

di Capaccio dove il testimone<br />

è una fiaccola. Le contrade<br />

partecipanti quest’anno sono<br />

state otto: Capaccio Capoluogo,<br />

Capaccio Scalo, Licinella-Torre,<br />

Scigliati, Vuccolo Maiorano, Capodifiume,<br />

Tempa San Paolo,<br />

Pontebarizzo-Paestum e Santa<br />

Venere, la squadra in rosa.<br />

La partenza, alle ore 20.00dal<br />

Santuario della Madonna del<br />

Granato, è stata data dal sindaco<br />

Paquale Marino dopo la benedizione<br />

degli atleti da parte di<br />

padre Domenico.La novità di<br />

questa edizione sono state le 400<br />

fiaccole che hanno illuminato<br />

l’intero percorso dalla partenza<br />

lungo via Petrale, Caput Acquae,<br />

via Rettifilo, rotonda Capaccio<br />

Scalo, via Magna Graecia fino a<br />

Paestum nella area archeologica.<br />

Il compito di aggiornare in tempo<br />

reale organizzazione e pubblico<br />

in attesa all’arrivo è stato affidato<br />

e svolto con grande professionalità<br />

dall’E. r. a. (associazione radioamatori<br />

europea). La gara è<br />

stata entusiasmante, nonostante<br />

che già dopo il primo cambio, ha<br />

preso il comando della corsa Capaccio<br />

Capoluogo seguita da Capaccio<br />

Scalo, Capo di Fiume e<br />

Tempa San Paolo.<br />

Quest’ordine è stato mantenuto<br />

fino al traguardo. Capaccio Capoluogo<br />

ha acceso il tripode<br />

della vittoria con il tempo di 26<br />

minuti 57 secondi e 18 centesimi.<br />

A seguire Capaccio Scalo,<br />

Capodifiume, Tempa San Paolo,<br />

Licinella-Torre, Vuccolo Maiorano,<br />

Scigliati, Pontebarizzo, Santa<br />

Venere.<br />

Gli atleti all’arrivo sono stati attesi<br />

da opliti e vestali che circondavano<br />

il tripode dando ai tanti<br />

turisti presenti un suggestivo scenario<br />

evocativo della Grecia Antica.<br />

I venti figuranti vestiti con fedeli<br />

riproduzioni di abiti e armature<br />

dei soldati greci (opliti) e di<br />

vestali e sacerdoti hanno intrattenuto<br />

nel primo pomeriggio i<br />

molti turisti presenti a Paestum<br />

fornendo minuziose spiegazioni<br />

LAMPADODROMIA/2. I passi da fare per promuoverla a grande evento<br />

Un presente bambino un futuro da adulto<br />

La Lampadodromia è una manifestazione<br />

a metà tra una rievocazione<br />

storica e una gara<br />

sportiva. Di eventi del genere<br />

c’è ne sono un’infinità lungo<br />

tutto lo “stivale”, ma questa ha<br />

una evidente singolarità che<br />

esalta la peculiarità di un territorio<br />

che da 2.600 anni va a<br />

braccetto con la storia.<br />

Ecco perché il binomio messo<br />

insieme dagli ideatori dell’evento<br />

a Paestum è encomiabile<br />

sia sotto l’aspetto sportivo<br />

sia sotto l’aspetto culturale che<br />

sono elementi emergenti per<br />

caratterizzare un turismo di<br />

qualità che una realtà come<br />

Paestum ambisce ad essere.<br />

La gara ha in sé gli ingredienti<br />

giusti che possono divenire un<br />

vero e proprio evento mediatico<br />

appetibile per tutto il panorama<br />

nazionale e oltre.<br />

C’è l’aspetto sportivo e agonistico<br />

che, come è già accaduto<br />

nelle edizioni precedenti, ha<br />

fatto registrare la partecipazione<br />

di atleti di livello nazionale<br />

con un continuo miglioramento<br />

dei tempi.<br />

C’è l’aspetto culturale che,<br />

come in poche altre occasioni,<br />

prende per mano gli spettatori<br />

e li riconduce in un viaggio<br />

nella storia e nel mito greco che<br />

qui a Paestum visse e prosperò<br />

me secoli.<br />

C’è l’aspetto del radicamento<br />

sul territorio che, articolando le<br />

squadre con il coinvolgimento<br />

delle contrade capaccesi, fanno<br />

della manifestazione un evento<br />

vissuto intensamente in ogni<br />

singola realtà territoriale alimentando<br />

passioni motivando<br />

la partecipazione.<br />

C’è la cornice archeologica e architettonica<br />

nella quale si inserisce<br />

l’evento che, con i giusti<br />

accorgimenti, potrebbe esaltarne<br />

il contenuto con inimmaginabili<br />

vantaggi anche per il<br />

contenitore e cioè l’area archeologica.<br />

Infatti, basta solo immaginare<br />

la risonanza che avrebbe la manifestazione<br />

se invece di farla<br />

scorrere per le strade di del Rettifilo<br />

e di Capaccio Scalo, con<br />

UNA CONCORRENTE<br />

I VINCITORI<br />

non pochi problemi pratici, di<br />

visibilità, fruibilità e di costi.<br />

Se la “Lampadodromia” si portasse<br />

all’interno della zona archeologica<br />

articolandone bene<br />

il momento agonistico sportivo<br />

con quello storico culturale,<br />

si potrebbe ottenere quel mix<br />

imponente che fa di una buona<br />

manifestazione un evento in<br />

grado di attrarre appassionati<br />

sportivi e turisti vogliosi di<br />

confrontarsi con una rievocazione<br />

storica del tutto verosimile.<br />

L’ingresso potrebbe essere regolamentato<br />

con un biglietto,<br />

come avviene già per decine di<br />

manifestazioni estive, belle e<br />

brutte, senza pesare sulle casse<br />

comunali e garantendo la giusta<br />

preoccupazione della soprintendenza<br />

di tenere sotto<br />

controllo la situazione. La manifestazione<br />

potrebbe essere<br />

anche arricchita con momenti<br />

si spettacolo di danza greca<br />

(come pure ce ne sono già stati)<br />

con il coinvolgimento della<br />

scuole di danza presenti nel territorio.<br />

Allo stesso tempo si potrebbe<br />

dare una forza ancora più congrua<br />

all’esperienza che già<br />

viene fatta con il coinvolgimento<br />

della scuole primarie di<br />

Capaccio Paestum che vede affrontarsi<br />

squadre di oplidromi<br />

nella gara chiamata “Oplitodromia”<br />

(Corsa a staffetta con<br />

l’armatura come testimone che<br />

viene scambiato tra gli atleti)<br />

Se poi si volesse immaginare<br />

una cosa ancora più imponente,<br />

si potrebbero invitare le regioni<br />

e le città della Magna<br />

Graecia, senza dimenticare, le<br />

città della Grecia stessa e le sue<br />

antiche colonie, per dare un segnale<br />

di grande vitalità intellettuale<br />

dell’intero meridione<br />

d’Italia…<br />

Dopo tutto, sarebbe un bel<br />

modo di promuovere Paestum,<br />

il Cilento e l’intera Campania<br />

in modo originale e, soprattutto,<br />

con un’idea che ha in sé<br />

tutte le potenzialità per crescere<br />

e diventare adulta.<br />

Bartolo Scandizzo<br />

sugli usi e costumi della antica<br />

Grecia. Entusiasti i turisti che si<br />

accalcavano per ascoltarli e per<br />

fare foto ricordo. Espletati dai giudici<br />

unici di gara, Adinolfi Enzo e<br />

Lamberti Vincenzo, i controlli di<br />

rito è stata redatta la classifica finale.<br />

In piazzetta Basilica, dove si sono<br />

trasferiti atleti e pubblico, si è<br />

aperta la cerimonia di premiazione.<br />

Dopo il saluto del sindaco,<br />

l’assessore provinciale allo sport<br />

e politiche sociali, Antonio Iannone,<br />

ha espresso le sue congratulazioni<br />

all’organizzazione per<br />

la suggestiva manifestazione e ha<br />

messo in risalto come solo una<br />

stretta collaborazione tra enti e<br />

associazioni di territorio può far<br />

si che tali eventi possono evolversi<br />

nel tempo ed aver maggior<br />

risonanza oltre i propri i confini.<br />

Anche quest’anno è stato consegnato<br />

il premio per il “memorial<br />

Angelo Tolomeo” ed è stato alla<br />

giovane atleta capaccese Pamela<br />

Paoloantonio promessa dell’atletica<br />

femminile distintasi in<br />

tante gare sia provinciali che regionali.<br />

La targa è stata consegnata<br />

dal dott. Gaetano Fasolino<br />

un capaccese che ha lustro<br />

al nostro comune. Oltre alle<br />

coppe ai vincitori sono state<br />

consegnate targhe e medaglie a<br />

tutte le squadre partecipanti.<br />

Premio speciale è stato dato alla<br />

squadra composta da tutte ragazze<br />

che, con grande spirito di<br />

partecipazione, hanno colorato<br />

l’evento di “rosa” aggiungendo<br />

un ulteriore elemento di qualità.<br />

La cerimonia si è conclusa<br />

con la consegna di targhe di ringraziamento<br />

a tutti gli enti e agli<br />

sponsor che ogni anno, con la<br />

loro collaborazione danno la<br />

possibilità agli organizzatori di<br />

poter dare vita a tale evento.<br />

Un’attenzione particolare allo<br />

scambio di targa con l’associazione<br />

“Lambretta club Campania”<br />

e l’ “Associazione Lampadodromia”<br />

per il gemellaggio tra<br />

i due eventi realizzatesi nello<br />

stesso giorno. La manifestazione<br />

si è conclusa con l’esibizione<br />

del gruppo musicale Yemaya,<br />

che hanno intrattenuto gli<br />

spettatori con un repertorio di<br />

ottima musica etnico-popolare .<br />

Il presidente dell’Associazione<br />

Lampadodromia, Franco Sica,<br />

ha così commentato al termine<br />

della manifestazione: “Anche<br />

quest’anno possiamo ritenerci<br />

soddisfatti del lavoro fatto e del<br />

risultato ottenuto. Abbiamo tanti<br />

sogni nel cassetto per le edizioni<br />

future. Che speriamo possano<br />

realizzarsi. Ad esempio sarebbe<br />

bellissimo poter accendere<br />

il tripode della vittoria davanti<br />

al Tempio di Nettuno, come si<br />

faceva nelle edizioni del 1970 e<br />

poter vedere correre, intorno<br />

alle mura antiche di Paestum,<br />

atleti provenienti dalle città delle<br />

colonie greche dell’Italia meridionale.”


C a p a c c i o<br />

N°34 del 11 settembre 2009 7<br />

Don Donato Orlando “benedice” l’occupazione dell’ex asilo<br />

“Aspettiamo da undici anni”. Sindaco: “No a strumentalizzazioni”<br />

È il 9 settembre e a Capaccio per strada,<br />

nei bar, in piazza Santini si sente vociferare<br />

di tutto un po’ sugli ultimi accadimenti<br />

interessanti l’oratorio San Vito.<br />

Ci rechiamo presso la sede dell’ex asilo<br />

Maria SS. Immacolata, lì, appesi al cancello<br />

di ingresso dei cartelloni con la<br />

rassegna stampa, per informare il popolo<br />

della vicenda e dei risvolti. Entrando,<br />

sembra di trovarsi di fronte ad una realtà<br />

già consolidata da diverso tempo, è<br />

così che Don Donato ci spiega che<br />

mancava solo un’ubicazione, l’oratorio<br />

nei fatti, nelle iniziative, nella concretezza<br />

esisteva già.<br />

LA VICENDA<br />

Lo scorso 8 settembre, il comitato dell’oratorio<br />

San Vito, prende possesso<br />

della struttura dell’ ex asilo Maria SS.<br />

Immacolata alle ore 06:15 mettendo<br />

mano alla igienizzazione e pulizia della<br />

stessa fino alle ore 17:30. In mattinata<br />

viene consegnato un comunicato stampa<br />

di presa di possesso della struttura<br />

dell’ex asilo sia alla polizia municipale<br />

di Capaccio, sia al Comandante della<br />

stazione dei Carabinieri di Capaccio e<br />

per conoscenza al Sindaco del comune<br />

di Capaccio. Alle ore 18:30 la polizia<br />

municipale di Capaccio fa ingresso<br />

nella struttura dell’ex asilo, intimando<br />

lo sgombero immediato della stessa. In<br />

seguito ad alcune vicissitudini alle<br />

19:30 sopraggiunge nuovamente la polizia<br />

municipale chiedendo di sgomberare<br />

la struttura o altrimenti di raccogliere<br />

le firme dei presenti. Nell’andare<br />

via gli agenti hanno portato con loro i<br />

fogli con le firme e i dati dei presenti,<br />

L’ELZEVIRO. Riflessioni in una notte calda di fine agosto<br />

Estate che va stagione che viene<br />

minacciando una denuncia<br />

penale a carico<br />

di ciascuno.<br />

IL PARROCO<br />

“La nostra occupazione<br />

non è una protesta” “<br />

non ce ne andiamo, occupiamo<br />

e possediamo<br />

l’abitazione, come gesto<br />

rispettoso per la vocazione<br />

della struttura,<br />

quale, formazione religiosa<br />

dei bambini e dei<br />

ragazzi” “Siamo una comunità,<br />

la comunità cattolica,<br />

in quanto tale necessitiamo<br />

degli spazi<br />

adatti”, “ in 11 anni di<br />

attività qui nelle parrocchia<br />

di San Vito non ho<br />

mai avuto una risposta positiva a qualsiasi<br />

richiesta portata in giunta comunale,<br />

non possiamo aspettare, essere<br />

sempre dalla parte di chi vuole darci occasionalmente<br />

un ufficio se e quando è<br />

libero”. “ La sede dell’oratorio doveva<br />

essere nostra per dicembre, abbiamo<br />

anticipato i tempi, le ex tre sezioni dell’asilo<br />

sono state adibite a tre sale:<br />

E anche l’estate 2009 ce la siamo tolta dai<br />

piedi. La solita estate di niente, di tubi innocenti<br />

nell’area archeologica ad oscurare<br />

il Tempio di Atena, di mare marrone<br />

sporco e maleodorante, di feste di piazza,<br />

di puzza e di sudore.<br />

Finalmente è arrivato il vento del Nord<br />

che spazza tutto e tutti. Più che del sole,<br />

del sale e del mare, come ogni estate ci ricorderemo<br />

di quelle bande di barbari che<br />

scendono ad ondate tutti gli anni ad incendiare,<br />

distruggere ed inzozzare, senza<br />

che nessuno gli chieda il conto. Tutto questo<br />

e molto altro ancora lo chiamano turismo.<br />

Ma quale turismo! Quello che subiamo da<br />

cinquant’anni è solo ed esclusivamente<br />

occupazione militare del territorio, che fa<br />

comodo a pochi, a danno di tutti. Dov’è<br />

più la bellezza della spiaggia di Paestum<br />

profumata dal giglio? Dov’è più l’ampio<br />

lido di sabbia e le lunghe secche, che facevano<br />

sembrare il mare una piscina? Dove<br />

sono le dune profumate di mirto, ginepro,<br />

lentisco, che ti riempivano il cuore e i polmoni<br />

di balsamiche ventate? Dove sono i<br />

sentieri, tracciati dagli animali attraverso<br />

le macchie di vegetazione mediterranea,<br />

che percorrevamo sentendoci esploratori<br />

alla conquista del mare? Dov’è più<br />

la scoperta, la meraviglia, la gioia, la bellezza?<br />

E’ tutto così scontato, banale,<br />

squallido, brutto. Il mare, la spiaggia, la<br />

campagna, sono diventati discariche di<br />

case, cose e cattive consuetudini. Le sagre,<br />

le feste, i festival, i premi, i concerti-evento,<br />

sono frequentati da un caravanserraglio<br />

di macchine, navette e varia umanità<br />

che si sposta freneticamente da un<br />

paese all’altro, consumando il tempo e<br />

l’esistenza tra un mojito, una pizzica tarantolata<br />

e una”mulugnana ‘mbuttunata”<br />

.<br />

Tutto questo di giorno e fino a mezzanotte,<br />

ma dopo il rintocco inizia una nuova<br />

esistenza, una vita notturna da sballo.<br />

Una notte giovane e giovanilista animata<br />

dalla generazione post terremoto, di<br />

quelli e quelle nate dopo l’ottanta. Notti<br />

lunghe, calde e suadenti, consumate con<br />

voluttà a mostrare la prorompente giovinezza<br />

e la propria avvenenza in abitini<br />

succinti, tacchi a spillo, perizoma e stivali<br />

rossi. La tribù della notte affolla le piste<br />

delle discoteche della costa, le casse rimbombano<br />

di musica, che eccita gli animi,<br />

le belle fanciulle, trascinate dal ritmo, ballano<br />

spandendo il proprio profumo misto<br />

alla salsedine.<br />

Quando le incroci, umide e stremate e ti<br />

invitano a bere al bar, rimani lì inebetito<br />

a balbettare una scusa o un rifiuto. Ma la<br />

notte si consuma nell’alba di un nuovo<br />

giorno di sole, di sale e di mare, il primo<br />

cornetto lo consumi inzuppato nel caffè<br />

al bar dei “Fetenti”, mentre il sole fa capolino<br />

oltre le montagne e ti avvisa che<br />

inizia un’altra interminabile giornata<br />

estiva.<br />

Così è passata anche l’estate del 2009, la<br />

solita estate, la solita spiaggia, le solite<br />

cose, le solite persone, i soliti gesti, la solita<br />

speranza, la solita rottura di coglioni.<br />

Lucio Capo<br />

Banco alimentare; Sala giochi e Sala di<br />

formazione; vi è poi un salone per le attività<br />

più numerose ed è stata ripristinata<br />

la cucina, l’elettricità, tutto ciò che<br />

serve; al piano superiore tre camere da<br />

letto, dove, al momento dormono i volontari<br />

del comitato per non lasciare incustodita<br />

la struttura”. “L’oratorio sarà<br />

aperto a tutti ed è già sede dell’Azione<br />

Cattolica; della Caritas; del gruppo parrocchiale;<br />

del gruppo famiglie dell’oratorio<br />

ed è aperto a qualsiasi forma di<br />

scambio”. “Questa mattina ho telefonato<br />

le suore che gestivano l’Asilo e mi invieranno<br />

al più presto un documento<br />

che certifica che la struttura ha scopo di<br />

formazione religiosa dei bambini, di attività<br />

sociali, ad uso gratuito permanente,<br />

inoltre attendo di parlare con il Vescovo,<br />

per avere un suo parere ma sono<br />

fiducioso nella conferma dell’iniziativa”<br />

queste le parole di Don Donato Orlando.<br />

IL SINDACO<br />

“In merito all’iniziativa intrapresa dal<br />

parroco, Don Donato Orlando, e da alcuni<br />

fedeli della Parrocchia di San Vito,<br />

ritengo opportuno precisare alcuni<br />

aspetti di una vicenda che si trascina da<br />

tempo e della quale l’attuale Amministrazione<br />

comunale non solo è esente<br />

da responsabilità ma addirittura, con atti<br />

ufficiali, già a partire dalla scorsa primavera,<br />

sta facendo tutto il possibile per<br />

far sì che la struttura, di proprietà dell’Agenzia<br />

del Demanio – Filiale Campania<br />

in Napoli, possa, al più presto,<br />

pervenire nelle disponibilità dell’ente<br />

comunale di Capaccio Paestum. Gli atti<br />

cui faccio riferimento sono la delibera<br />

di Giunta comunale n. 154 dell’11 maggio<br />

2009 con la quale si è chiesto l’uso<br />

in locazione dell’immobile di proprietà<br />

demaniale per destinarlo a scopi sociali;<br />

precedentemente, avevo emesso,<br />

in data 4 marzo 2009, l’ordinanza n. 40<br />

con la quale si constatavano le condizioni<br />

di totale abbandono e degrado<br />

dell’immobile, e si chiedeva all’Agenzia<br />

del Demanio di intervenire per ripristinare<br />

la struttura. Con la stessa ordinanza,<br />

sono stati anche adottati provvedimenti<br />

al fine di evitare conseguenze<br />

dannose connesse all’uso improprio<br />

di tale fabbricato, divenuto rifugio di extracomunitari<br />

abusivi.<br />

L’Amministrazione comunale, attraverso<br />

il consulente in materia demaniale,<br />

avv. Simona Corradino, ha da alcune<br />

settimane avuto proficui colloqui con<br />

l’Agenzia del Demanio di Napoli con<br />

l’obiettivo di arrivare ad avere la struttura<br />

nelle disponibilità del Comune. In<br />

conclusione, mi sento tranquillamente<br />

di dire di essere idealmente dalla parte<br />

di coloro i quali, in questo momento,<br />

stanno attuando questa forma di protesta,<br />

poiché da alcuni mesi, attraverso<br />

atti ed azioni amministrative, ci stiamo<br />

muovendo per il medesimo obiettivo,<br />

ovvero quello di destinare lo stabile allo<br />

svolgimento di attività sociali.<br />

Condanno fermamente, invece, qualsiasi<br />

maldestro e tendenzioso tentativo<br />

di strumentalizzazione politica da parte<br />

dei soliti personaggi, autentici avvoltoi<br />

pronti a cogliere qualunque vicenda pur<br />

di screditare l’Amministrazione comunale<br />

e chi la guida, attraverso la disinformazione<br />

e la malafede”.<br />

Tania Marino


Sede<br />

84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247<br />

Sede Amm.va e Filiale:<br />

84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630<br />

Filiali:<br />

84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238<br />

84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608<br />

84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949<br />

84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544<br />

84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433<br />

85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431<br />

Ristorante Hermanos via S.S. 18, Km 89,50<br />

Ponte Barizzo, Capaccio Paestum (SA)<br />

tel/fax 0828 870003<br />

Le Delizie di Maria<br />

via Carpine, Roccadaspide<br />

tel/fax 0828 94 71 14<br />

www.ledeliziedimaria.it<br />

info@ledeliziedimaria.it<br />

DOLCI TIPICI DEL CILENTO


N°34 del 11 settembre 2009 A g r o p o l i<br />

9<br />

Collaborazione Agropoli Castellabate. Per pensare un progetto di valorizzazione<br />

Percorso naturalistico da Trentova a Punta Tresino<br />

A parer mio<br />

Si tratta senza dubbio di una<br />

delle più belle definizioni del<br />

primo contatto fisico tra due<br />

persone che si amano, di giovani,<br />

di solito, di sesso diverso,<br />

ma ai nostri giorni anche dello<br />

stesso sesso: le cosiddette coppie<br />

omosessuali o lesbiche.<br />

Ma quando due persone si<br />

amano sono senza dubbio preferibili<br />

a due persone che si<br />

odiano ed un bacio è certamente<br />

preferibile ad una coltellata,<br />

un colpo di pistola o anche<br />

un semplice calcio nel didietro.<br />

Con il passare dei tempi e con<br />

la civiltà si è scoperto, recentemente<br />

che il bacio se da un lato<br />

può procurare un piacere fisico<br />

dall’altro, addirittura può portare<br />

alla morte.<br />

Non morte d’amore, ma di virus<br />

intitolato ad un animale che di<br />

solito fa le porcherie: il porco.<br />

Di costui, in verità, a noi interessano<br />

“Li prisutti, li longhe, li<br />

capocuoddi, li sausicchie, li supressate,<br />

li noglie e lu zuffritto<br />

cu lu’ cerasieddo”. Il virus non<br />

c’interessa perché di mali già ne<br />

Trentova è una delle spiagge<br />

più suggestive e frequentate di<br />

Agropoli. Fatta di scogli e insenature,<br />

di spiaggia pulita e<br />

mare incontaminato, tanto da<br />

meritare, ogni anno la Bandiera<br />

Blu, deve il suo nome al ritrovamento,<br />

secondo la leggenda<br />

popolare, di trenta uova<br />

di gabbiano o tartaruga marina,<br />

rinvenute nelle grotte che la<br />

sormontano.<br />

Punta Tresino, invece è una<br />

spiaggia isolata, fatta prevalentemente<br />

di scogli, situata subito<br />

dopo l’altrettanto famoso<br />

Vallone, ove si trovano alcuni<br />

dei resti del passato storico di<br />

questa città: le mura perimetrali<br />

di una villa romana e di<br />

una tomba risalenti al III secolo<br />

a.C.,oltre ad una torre costiera<br />

d’epoca angioina che serviva<br />

per sorvegliare il mare.<br />

Inoltre, proprio dalla Baia di<br />

Trentova è possibile ripercorrere<br />

un excursus storico-naturalistico<br />

particolare che sembra<br />

ripercorrere la storia dell’uomo<br />

attraverso la sua evoluzione<br />

nel tempo.<br />

Qui, infatti, sono presenti<br />

“segni” della modernità, visibili<br />

attraverso i campi coltivati<br />

con i moderni mezzi dell’agricoltura,<br />

più avanti sono presenti<br />

le tracce lasciate dagli uomini<br />

del secolo scorso, identificabili<br />

con vecchie masserie di<br />

agricoltori e pastori, e, nell’ultimo<br />

tratto, quello vicino a<br />

Punta Tresino, i segni lasciati<br />

dall’uomo greco-romano con i<br />

muri a secco terrazzati e i resti<br />

del sepolcro di cui sopra. Ad<br />

accompagnare l’evolversi della<br />

società umana, c’è tutta la natura<br />

che fa da contorno a questo<br />

quadro: “gli arbusti tipici<br />

della macchia mediterranea,<br />

con le varie tonalità di verde insieme<br />

ai variopinti colori delle<br />

infiorescenze, sembrano coniugarsi<br />

perfettamente con le altrettanto<br />

variegate tonalità che<br />

PUNTA TRESINO<br />

l’azzurro mare trasmette”,<br />

come si legge sulle guide escursionistiche.<br />

Dunque, non c’è da<br />

stupirsi se l’area naturalistica<br />

di Trentova –Tresino, un lembo<br />

di terra lungo circa 3,7 km, è<br />

classificato come S.i.c, ovvero<br />

sito di interesse comunitario, e<br />

se, “per valorizzare e riqualificare<br />

dal punto di vista ambientale<br />

e turistico una delle zone<br />

più belle e di maggior pregio<br />

del Parco del Cilento e Vallo di<br />

Diano” il Sindaco di Agropoli,<br />

Franco Alfieri, ha pensato di<br />

attivare il progetto per un percorso<br />

naturalistico proprio sull’area<br />

che va da Punta Tresino<br />

alla Baia di Trentova. Già in<br />

passato, durante il convegno<br />

abbiamo parecchi. Essendo Presidente<br />

del Centro Sociale Polivalente<br />

per Anziani della città<br />

di Agropoli, che conta circa cinquecento<br />

iscritti, con una età<br />

minima di anni 60 per le donne<br />

e 65 per gli uomini, mentre la<br />

massima supera i 90 ma non i<br />

100, ed essendo anche scrittore<br />

(a tempo perso), potrei addirittura<br />

compilare un dizionario<br />

enciclopedico degli acciacchi<br />

della terza età, tra i quali anche<br />

i miei, ma non lo farò. Anzi,<br />

preannuncio ufficialmente di<br />

scrivere per l’anno prossimo un<br />

libro sulle attività e velleità sessuali<br />

dei settuagenari ed ottuagenari<br />

agropolesi. Come si sa,<br />

un bacio senza l’apostrofo<br />

rosa, come dice, che ce lo<br />

aveva lungo…il naso, può avere<br />

anche carattere affettivo o religioso.<br />

Quindi non solo non si possono<br />

baciare gli amanti, ma nemmeno<br />

i parenti, nipoti, figli,<br />

nuore, le suocere poi non ne<br />

parliamo proprio che, pensate,<br />

chi non ha il virus se lo potrebbe<br />

far prestare da una vicina di<br />

casa infettata da una falsa<br />

amica. Il virus del suino, targato<br />

HJV, come un’auto estera, è<br />

detto anche virus A . Il virus investe<br />

anche il campo religioso:<br />

non si può baciare nemmeno la<br />

statua del Santo Protettore, né<br />

durante le feste patronali, né<br />

durante la processione per il<br />

paese e nemmeno prima delle<br />

elezioni amministrative o politiche.<br />

Per la strade vedremo i divieti<br />

di sosta ma anche i divieti<br />

di bacio.<br />

Già qualche sindaco sta cercando<br />

di specularci sopra. Giardini<br />

pubblici con permesso di<br />

bacio con sosta a pagamento.<br />

Prima di sedersi sulla panchina<br />

bisogna munirsi del tichet orario.<br />

Scaduto l’orario due fidanzati<br />

non possono più baciarsi.<br />

A Salerno non si potrà più baciare<br />

la statua di San Matteo, a<br />

Napoli quella di San Gennaro<br />

ed a Milano quella di Sant’Ambrogio.<br />

Anche il bacio per telefonino<br />

è stato vietato. Ma si può<br />

mandare un bacio con SMS<br />

organizzato da Legambiente lo<br />

scorso maggio, il sindaco si era<br />

espresso in merito ad un impegno,<br />

da parte del Comune, per<br />

la valorizzazione di quest’area.<br />

La particolarità di questo progetto,<br />

però, sta nella sua valenza<br />

sovracomunale. Infatti, la<br />

zona di Punta Tresino segna il<br />

confine marittimo tra Agropoli<br />

e Castellabate, e per tale motivo<br />

il Sindaco di Agropoli ha<br />

chiesto il coinvolgimento del<br />

Comune di Castellabate in questa<br />

iniziativa, inviando,durante<br />

la scorsa settimana, una lettera<br />

al Sindaco di Castellabate,<br />

Costabile Maurano, per chiedergli<br />

un incontro, al fine di intraprendere<br />

la verifica della fattibilità<br />

del progetto, con tempi<br />

e modalità di attuazione.<br />

“L’amministrazione comunale<br />

di Agropoli – ha scritto il sindaco<br />

di Agropoli Franco Alfieri<br />

al suo collega - ritiene che lo<br />

sviluppo del territorio passi,<br />

necessariamente, attraverso<br />

interventi su aree e beni di<br />

pregio che sono valutate tra<br />

le principali emergenze naturalistiche,<br />

culturali e paesaggistiche<br />

del Cilento.<br />

Tra le altre spiccano la Baia<br />

di Trentova e Punta Tresino<br />

di Catello Nastro<br />

Il bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo<br />

(Senza Malattia Suina). Ma le<br />

canzoni del<br />

passato già<br />

avevano preannunciato<br />

l’imminente<br />

pericolo e<br />

quelli della<br />

mia età se le<br />

ricordano ancora: “Non ti fidar,<br />

di un bacio di un bacio a mezzanotte…”,<br />

“ Con un bacio piccolissimo…”<br />

“Amore baciami…”.<br />

Ogni volta che usciva<br />

una canzone con un bacio c’era<br />

un virus e quando uscì la canzone<br />

di Adriano Celentano “<br />

Con ventiquattromila baci…” si<br />

contagiò un paese intero. Il<br />

primo bacio a mia moglie Rosa<br />

( come l’apostrofo di Cyrano di<br />

Bergerac) glielo l’ho dato oltre<br />

mezzo secolo fa. Adesso ci sta<br />

l’età, il virus e poi ( non fatelo<br />

sapere in giro), tengo pure la<br />

dentiera un po’ lenta!!!”. La vita<br />

è bella, come nel film di Benigni,<br />

anche senza un bacio.<br />

Basta uno sguardo ed un sorriso:<br />

anche da lontano.<br />

dove si ritiene utile e necessario<br />

programmare interventi che ne<br />

migliorino la fruizione, anche<br />

in chiave turistica, tenendo, ovviamente,<br />

in dovuto conto il<br />

fatto che ci troviamo in una<br />

zona che ricade nel Parco Nazionale<br />

del Cilento e Vallo di<br />

Diano, che si tratta di una zona<br />

sottoposta a tutte le disposizioni<br />

della parte III del Codice approvato<br />

con D. Lgs 42/04 per<br />

effetto del D.M. 12/08/1967 e<br />

che è classificata dal vigente<br />

Piano Territoriale Paesaggistico<br />

come “conservazione integrale”.<br />

Al riguardo si propone<br />

a codesta Amministrazione la<br />

progettazione, caricandoci i relativi<br />

oneri e costi, di un intervento<br />

di valenza sovracomunale<br />

per la realizzazione di un<br />

percorso naturalistico che coinvolga<br />

i Comuni di Agropoli e<br />

di Castellabate”.<br />

Angela Russo<br />

Tel 0828.720114<br />

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intestato a Calore s.r.l.


10<br />

A l b a n e ll a / A l t a v i l l a N°34 del 11 settembre 2009<br />

ALTAVILLA. Dentro la culla della storia del paese<br />

Ciccio Mangino: “Ridatemi la mia Sant’Egidio”<br />

Il 1° settembre, come tutti gli<br />

anni Altavilla Silentina ha festeggiato<br />

il suo santo patrono.<br />

Che lo abbia fatto solo con la<br />

chiusura degli uffici pubblici è<br />

un dettaglio.<br />

Nel mese di giugno accompagnavo<br />

lungo le viuzze del centro<br />

storico di Altavilla una coppia<br />

di mezza età di Boston giunta<br />

in paese per il desiderio di lui<br />

di rivedere i luoghi in cui era<br />

nato e cresciuto il bisnonno, poi<br />

emigrato per la ‘Merica’. Non è<br />

stato poco imbarazzante dover<br />

comunicare a queste persone,<br />

giunte per la prima volta in sessant’anni<br />

nel nostro borgo, che<br />

alcuni dei suoi più begli edifici<br />

storici non erano accessibili al<br />

pubblico. Difficile cercare di<br />

trasferirvi la perplessità dei loro<br />

volti a questa informazione,<br />

espressione del tutto simile a<br />

quella che sottolineava la loro<br />

candida richiesta di delucidazioni:<br />

“ma se Altavilla è così<br />

bella come mai tante persone<br />

vanno via?”.<br />

Una delle prime tappe di questa<br />

didascalica passeggiata era<br />

proprio, dopo il Castello o quel<br />

che ne resta, la fantomatica<br />

chiesa di Sant’Egidio, in cui<br />

sono stata battezzata e di cui io<br />

stessa come molti altri giovani<br />

altavillesi abbiamo solo un’immagine<br />

spettrale non conservandone<br />

ricordi ‘in vita’. Ebbene,<br />

assicurata al portone sbarrato<br />

della chiesa con un giro di<br />

nastro per pacchi, vi era un foglio<br />

con una lettera scritta a<br />

mano (la vedete nella foto), che<br />

riportava il testo seguente.<br />

Altavilla Silentina, Provincia di<br />

Salerno, Parrocchia di Sant’Egidio.<br />

In questa Parrocchia tutti lo<br />

sappiamo / il suo nome è Parrocchia<br />

Sant’Egidio. Sant’Egidio<br />

è il patrono d’Altavilla.<br />

Il portone della sua casa, sono<br />

ALTAVILLA . Chiesa chiusa ed assaltata dai ladri<br />

L’INTERNO DELLA CHIESA DI SANT’EGIDIO<br />

trent’anni, è chiuso dal terremoto<br />

dell’ottanta.<br />

Trent’anni che io non prego all’Altare<br />

Maggiore, prego davanti<br />

al portone.<br />

Trenta Pasque che non sento<br />

suonare la campana a festa<br />

ascoltando da lontano e farmi<br />

un segno di croce dicendo ‘questa<br />

è la campana di Sant’Egidio’<br />

...<br />

Patre Ave e Gloria, Sant’Egidio<br />

sei il patrone, apri questo portone,<br />

voglio pregare all’Altare<br />

Servono 100 mila euro per completare i lavori<br />

AMEDEO CENNAMO<br />

Gli altavillesi meno giovani,<br />

Luigi Morrone e Arturo Nigro,<br />

hanno raccontato le tradizioni<br />

e gli aneddoti legati alla chiesa;<br />

è stata ricordata la figura di<br />

Carmine Egidio Guidone che<br />

“regolava” l’orologio posto sul<br />

campanile e che fu trovato<br />

morto assiderato per il freddo<br />

mentre svolgeva la propria attività.<br />

L’ottantenne Arturo<br />

Nigro invece ha ricordato come<br />

gli altavillesi portassero il proprio<br />

asino, mulo o cavallo,<br />

quando questo avesse un problema<br />

intestinale, presso il<br />

santo che dà il nome all’ex parrocchia<br />

e facessero compiere al<br />

quadrupede tre giri intorno alla<br />

chiesa per lenire i dolori che lo<br />

assillavano. Tra i visitatori della<br />

badia nullius (così definita perché<br />

tradizionalmente di proprietà<br />

feudale e non curiale)<br />

Nadia Parlante, storico dell’arte<br />

ed esperta in artisti locali del<br />

Settecento, e l’insegnante elementare<br />

Amedeo Cennamo,<br />

che hanno raccontato ai presenti<br />

la storia della chiesa e le<br />

bellezze in esse contenute. Queste<br />

ultime, purtroppo, in qualche<br />

caso sono scomparse essendo<br />

state trafugate da ignoti in<br />

questi anni di chiusura durante<br />

i quali l’incuria e la mancanza<br />

di assidui controlli hanno favorito<br />

quei malintenzionati che<br />

hanno sottratto agli altavillesi<br />

un pezzo della loro storia. Purtroppo<br />

non si è riuscito a smentire<br />

l’allora rettore della parrocchia,<br />

don Domenico Di Paola,<br />

che nel 1983, a seguito dell’ordinanza<br />

di chiusura per motivi<br />

di sicurezza emessa dal Comune<br />

di Altavilla, si era opposto<br />

tenacemente al provvedimento<br />

in quanto sosteneva che in questo<br />

modo la chiesa non sarebbe<br />

stata mai più riaperta. In ventinove<br />

anni sono stati eseguiti<br />

diversi interventi di ristrutturazione<br />

sempre insufficienti per<br />

ultimare i lavori ed arrivare alla<br />

riapertura della Chiesa. Secondo<br />

una stima fatta da un tecnico<br />

locale, oggi servirebbero all’incirca<br />

100 mila euro per completare<br />

quei lavori (intonaci,<br />

pitturazione, pavimento, impianto<br />

antintrusione, impianto<br />

di illuminazione…) fondamentali<br />

per la riapertura dell’edificio.<br />

Le strade da seguire per reperire<br />

i fondi necessari sono<br />

tante e bisognerebbe individuare<br />

subito quelle percorribili<br />

evitando così di festeggiare nel<br />

2010 il trentennale della chiusura<br />

delle chiese di San Biagio e<br />

Sant’Egidio.<br />

Bruno Di Venuta<br />

Maggiore.<br />

Mangino Francesco,<br />

nato<br />

l’8-4-42 a<br />

Borgo San<br />

Martino, Altavilla<br />

Silentina<br />

Viva la pace,<br />

via Sant’Egidio,<br />

viva la<br />

pace nel<br />

mondo intero<br />

Fa effetto rileggerla<br />

ora<br />

che Ciccio, da<br />

poche settimane,<br />

ci ha<br />

lasciati. Suona<br />

come un appello<br />

disperato<br />

delle generazioni<br />

che<br />

pian piano<br />

scorrono via<br />

alla nostra che è qui ora e che<br />

può e deve agire.<br />

Ciccio il banditore, improvvisatosi<br />

pubblicista poco prima di<br />

morire, ha voluto esprimere con<br />

le armi di cui era capace il desiderio<br />

ardente di tanti altavillesi.<br />

Quella pubblicazione rudimentale<br />

- eppure pubblicazione<br />

nel suo senso più verace - è<br />

il segno della certezza di<br />

un’adesione collettiva a questa<br />

disperata richiesta espressa in<br />

forma di supplica. Tanti, come<br />

ALTAVILLA.<br />

Valeria Gallo è<br />

Miss Teen Ager<br />

Si è tenuta dal 2 al 6 settembre la<br />

finale nazionale del concorso internazionale<br />

di Miss Teen Ager-Saranno<br />

Famose in Assisi o. Il titolo<br />

di Miss Teenager Star Model Tv va<br />

a Valeria Gallo, 17 anni di Altavilla<br />

Silentina.<br />

Valeria, che studia al Liceo Classico<br />

“Perito” di Eboli, si è presentata<br />

con un monologo nella categoria<br />

recitazione, che unito alla<br />

disinvoltura nello sfilare e nell’innato<br />

portamento ha dato vita ad<br />

un mix esplosivo che ha strabiliato<br />

i giudici.<br />

lui, non hanno potuto più fare<br />

la santa comunione in questa<br />

cappella. Ma ce ne sono tanti<br />

altri che nutrono il suo stesso<br />

desiderio.<br />

Non difendere la propria storia è<br />

dimostrazione di inciviltà. Il disinteresse<br />

che ne è alla base<br />

mette a rischio il futuro stesso<br />

dei nostri luoghi. Ne siamo tutti<br />

responsabili, a partire dagli insegnanti<br />

e prima ancora dai programmi<br />

scolastici, che non prevedono<br />

lo studio del territorio<br />

(e, perché no, del dialetto, sempre<br />

a patto che non sia una barriera<br />

per nessuno). Questo perché,<br />

riprendendo il motto del<br />

FAI, il Fondo ambiente italiano,<br />

che cerca di tutelare il patrimonio<br />

storico-architettonico del<br />

nostro bel paese, “se lo conosci<br />

lo ami e se lo ami lo proteggi”.<br />

Sillogismo impeccabile, non fa<br />

una piega, da stamparsi in fronte<br />

a caratteri cubitali.<br />

Gli altavillesi hanno atteso anni<br />

e anni la riapertura di questi<br />

beni che fanno parte della loro<br />

vita e, prima ancora, di quella<br />

dei loro padri e dei loro avi, andando<br />

molto indietro nei secoli<br />

e quasi nei millenni, se ne consideriamo<br />

anche gli abbattimenti<br />

e le ricostruzioni. Alcuni<br />

secoli fa non vi erano i mezzi<br />

per rimettere in sicurezza un<br />

edificio colpito da un sisma.<br />

Oggi non siamo più giustificati a<br />

girare la testa dall’altra parte o<br />

ad attendere sentendoci impotenti.<br />

E’ importante unirci tutti,<br />

dai proprietari agli amministratori<br />

agli amministrati, su cause<br />

come questa e capire come fare<br />

ad agire per il meglio, azzerando<br />

il passato in un atto di autoindulgenza<br />

generale per il<br />

bene di tutti. Ma bisogna agire<br />

subito. Nei lunghi anni in cui la<br />

chiesa di Sant’Egidio è rimasta<br />

sbarrata ai fedeli, infatti, molti<br />

sono stati i furti che l’hanno impoverita.<br />

Così come sarebbe un<br />

furto assai più pesante recuperare<br />

questi beni non conservandone,<br />

oltre alla struttura materiale,<br />

tutto l’aspetto artistico di<br />

esterni e interni. Pensiamo solo<br />

alle varie chiese in muratura da<br />

secoli oggi intonacate (ricordate<br />

il Convento di San Francesco?).<br />

Noi oggi non possiamo<br />

più macchiarci di queste colpe.<br />

Non possiamo più essere ladri<br />

di memoria, della nostra stessa<br />

memoria.<br />

Alla soglia dei trent’anni dall’ultimo<br />

grande terremoto, qualcuno<br />

ci ha ricordato il nostro<br />

dovere di guardiani della storia<br />

pubblicamente e a modo suo<br />

rompendo, con un gesto dalla<br />

semplicità disarmante, un silenzio<br />

lungo quanto colpevole di<br />

disinteresse. Facciamo sì che<br />

questo gesto inauguri una nuova<br />

era, più consapevole e fattiva,<br />

della nostra altavillesità.<br />

Diomira Cennamo


N°34 del 11 settembre 2009 C i l e n t o<br />

11<br />

Alberghi pieni ad agosto tra la soap opera aeroporto e la mancata applicazione della legge 17<br />

Stagione in chiaroscuro. Poteva andare peggio<br />

Nella stagione estiva che si appresta a<br />

concludersi le imprese turistiche del<br />

Cilento, malgrado le più pessimistiche<br />

previsioni, hanno mantenuto il colpo,<br />

confermando in gran parte i dati della<br />

stagione precedente che ha visto il<br />

tutto esaurito ad agosto.<br />

«È stata una stagione in chiaroscuro,<br />

partita molto lentamente a giugno-luglio<br />

ma con una decisa ripresa ad agosto<br />

ed una discreta tenuta a settembre,<br />

che fa registrare nel complesso un dato<br />

economico positivo, seppure con le<br />

tendenze di carattere internazionale di<br />

ritardo nelle prenotazioni, riduzione<br />

dei tempi di soggiorno, concentrazione<br />

delle presenze nei fine settimana e<br />

tanto mordi e fuggi – spiega Angelo<br />

Coda, presidente di Cilentoturismo.it –<br />

Insomma, abbiamo sì mantenuto le posizioni,<br />

ma nello specifico si rilevano<br />

alcuni segnali preoccupanti, innanzitutto<br />

il significativo abbassamento del<br />

livello qualitativo della domanda turistica<br />

e un forte calo di presenze extraregionali<br />

e straniere».<br />

Un altro fenomeno dannoso è quello<br />

della microdelinquenza ad opera di<br />

villeggianti. Quest’estate, soprattutto<br />

ad agosto, ci sono stati svariati casi che<br />

hanno coinvolto, a macchia di leopardo,<br />

tutta l’area cilentana. «Ridisegnare<br />

le strategie dell’accoglienza è dovere<br />

di chi ha a cuore il futuro imprenditoriale<br />

e turistico dell’area Parco,<br />

agendo sin da ora su strumenti in<br />

grado di arginare quanto più possibile<br />

la maleducazione e la microcriminalità<br />

che mina alla base lo sviluppo<br />

delle nostre aree – prosegue Coda –<br />

Spiritualità e Società<br />

DALLA PRIMA<br />

uno strumento duttile, ma insidioso<br />

come i media, dovrebbe considerarsi<br />

una fortuna anche da parte del più paludato<br />

e conservatore degli ecclesiastici.<br />

Scendere in campo, come usa ripetere<br />

in questi anni, ed impegnarsi nella<br />

società civile anche a rischio di scelte<br />

discutibili, denota una partecipata condivisione<br />

a problematiche e situazioni<br />

critiche.<br />

Tutto ciò è sempre meglio della tiepidezza<br />

di perbenisti legati al tradizionale<br />

non compromettersi mai, dimenticando<br />

che l’Apocalisse destina chi è<br />

tiepido ad un pessimo futuro! Ritengo<br />

totalmente errata la contrapposizione<br />

che s’intravede leggendo l’articolo<br />

preso in esame perché, proprio nel Vangelo<br />

evocato dal cronista, si legge che<br />

di Luigi Rossi<br />

Questione di prospettiva e di esegesi<br />

VEDUTA DI PIOPPI<br />

nel regno sono stati preparati molti<br />

posti e le vocazioni sono diverse, mentre<br />

l’auspicata ritirata in umbratili luoghi<br />

chiusi mal si concilia con un altro<br />

passo, che esorta a gridare dai tetti la<br />

verità.<br />

E volendo chiudere la mia riflessione,<br />

come fa il nostro articolista, non posso<br />

dimenticare la totale assenza dal grande<br />

dibattito sui problemi sociali, politici<br />

e amministrativi della sparuta pattuglia<br />

di giornalisti vallesi, impegnati<br />

a contemplare, afoni e distratti, la caduta<br />

in verticale di una cittadina che, a<br />

parole, è pronta ad evocare il titolo di<br />

capitale del Cilento, ma nei fatti assiste,<br />

impotente, al precipitare nella categoria<br />

di paese dormitorio, malgrado<br />

i conti in banca e le contese per primati<br />

fittizi con altri capponi di Renzo.<br />

L’invito degli operatori turistici del Cilento<br />

è di agire oggi per prepararsi alla<br />

stagione futura, che è poi l’unica strada<br />

percorribile per privati, imprenditori,<br />

istituzioni e forze dell’ordine».<br />

Per gli operatori turistici del Cilento<br />

uno dei primi punti da affrontare rimane,<br />

inoltre, l’applicazione della<br />

legge regionale n. 17/2001 che regolamenta<br />

l’utilizzo di case e appartamenti<br />

per vacanze. Il 29 marzo 2004 tutti i<br />

rappresentanti (sindaci e assessori al<br />

turismo) dei Comuni della fascia costiera<br />

del Cilento compresa tra Agropoli<br />

e Sapri sottoscrissero un protocollo<br />

di intesa per il recepimento delle<br />

direttive emanate dalla legge regionale.<br />

In quella sede evidenziarono anche<br />

alcune norme inapplicabili su cui intervenire<br />

e, nello stesso tempo, proposero<br />

emendamenti migliorativi per la<br />

concreta attuazione dell’importante<br />

strumento legislativo, nonché azioni<br />

di marketing mirate alla valorizzazione<br />

degli immobili regolarmente autorizzati.<br />

Salvo qualche eccezione, a<br />

quella iniziativa nessun atto concreto<br />

ha fatto seguito soprattutto da parte<br />

dei Comuni che sono maggiormente<br />

caratterizzati dalla massiccia presenza<br />

di seconde case utilizzate a scopo turistico-ricettivo.<br />

«Altro punto focale è la querelle estiva<br />

della soap-opera chiamata “Aeroporto<br />

di Pontecagnano”, che con grande<br />

sofferenza ci invitano a chiamare<br />

Costa D’Amalfi - aggiunge Coda - Gli<br />

imprenditori turistici del Cilento<br />

hanno mantenuto sempre una posizione<br />

equidistante sulle vicissitudini<br />

dello scalo salernitano. Tuttavia, oggi<br />

non possiamo non lanciare un nuovo<br />

grido di allarme ed un invito a tutte<br />

le parti in causa affinché sospendano<br />

in maniera definitiva tale penosa controversia.<br />

L’aeroporto, infatti, è uno<br />

strumento indispensabile di crescita<br />

per tutta la provincia, compreso il Cilento,<br />

e non può essere assolutamente<br />

luogo di occupazione e battaglia<br />

politica. Motivo per cui non si può<br />

che sostenere la posizione del presidente<br />

degli industriali di Salerno nell’invitare<br />

le parti in causa a fare spazio<br />

a un team di manager in grado di<br />

togliere lo scalo di Salerno da questa<br />

imbarazzante empasse».<br />

Gli operatori turistici del Cilento sollecitano<br />

pertanto un incontro a tutti i<br />

livelli istituzionali per la realizzazione<br />

di un tavolo di confronto e programmatico<br />

ove sviluppare le tematiche<br />

esposte.<br />

www.cilentoturismo.it<br />

MONTE GELBISON<br />

“Tracce di luce riflessa”<br />

Fotografia e ricerca<br />

nelle tradizioni del<br />

Monte Gelbison<br />

Identità e<br />

memoria,<br />

sacro e<br />

tradizione.<br />

Una<br />

raccolta<br />

di immagini<br />

al cui<br />

centro è la<br />

luce.<br />

Quella divina, riflessa in quella<br />

umana, è il cuore del racconto per<br />

immagini realizzato da Toni Palladino,<br />

attento fotografo di Vallo della<br />

Lucania, osservare preciso del presente,<br />

ma con un occhio al passato.<br />

Lo scatto è curato, i dettagli sono<br />

posti nella giusta misura e la luce,<br />

quella più difficile e allo stesso<br />

tempo comunicativa del bianco e<br />

nero, parlano di Cilento, del Santuario<br />

posto sulla sacra montagna<br />

del Gelbison, di una tradizione secolare<br />

che travalica il tempo e raggiunge<br />

il presente. Facce di vecchi<br />

scavate dalle rughe come zolle di<br />

terra si mescolano a quelle lisce di<br />

ragazzi che, nel tempo dell’ipod e di<br />

facebook, non tralasciano di conoscere<br />

i canti lontani.<br />

La musica fa da perfetto collante generazionale:<br />

ciaramelle, organetti e<br />

canto solo, sono gli strumenti di<br />

lode alla Madonna che riecheggiano<br />

sulla lunga strada che porta alla<br />

vetta e nella chiesa antica. Qui nasce<br />

una delle attrazioni più antiche e<br />

preziose del Cilento racchiusa in<br />

tutto ciò che ruota attorno al monte<br />

Gelbison: fede, tradizione e memoria<br />

si mescolano nella storia della<br />

montagna sacra che ogni anno attira<br />

migliaia di pellegrini e fedeli da<br />

tutto il Mezzogiorno a più di 1700<br />

metri di altezza.<br />

Nell’ambito del “Festival degli Antichi<br />

Suoni” a Novi Velia, nella restaurata<br />

chiesa di San Giorgio, uno<br />

dei monumenti più belli della cittadina<br />

medievale e di tutto il Parco<br />

Nazionale del Cilento e Vallo di<br />

Diano, la ricerca fotografica Tracce<br />

di luce riflessa, rappresenta un’occasione<br />

di riflessione per avvicinare<br />

anche nel veloce tempo dell’estate,<br />

i dettagli di un momento apparentemente<br />

lontano, al presente di<br />

ognuno.<br />

Nicola Nicoletti


I2<br />

C u l t u r a<br />

N°34 del 11 settembre 2009<br />

CAMPAGNA. Inaugurazione dell’altare ligneo seicentesco del “SS Nome di Dio”<br />

Il 14 sarà presentato un libro sul restauro<br />

CILENTO. Il “Bio” per nuovi itinerari ecoturistici<br />

Aiab ed Ascea, patto per il benessere<br />

Ascea celebra l’ingresso nel circuito<br />

delle Città del Bio, promuovendo<br />

il Mercatino biologico<br />

del Bio-Distretto Cilento ed<br />

assumendo il coordinamento<br />

nazionale delle “Bio-Spiagge”.<br />

Parte quindi dalle bellissime<br />

spiagge del Cilento, ben conosciute<br />

dai turisti provenienti da<br />

ogni parte del mondo, uno dei<br />

più originali veicoli di promozione<br />

delle aree rurali interne e<br />

delle produzioni biologiche del<br />

territorio. Da alcuni anni infatti<br />

Ascea promuove insieme ad<br />

AIAB, con la collaborazione<br />

degli stabilimenti balneari, le<br />

bio-eccellenze ed i bio-sentieri<br />

direttamente sulle spiagge. Si<br />

tratta di un’operazione di marketing<br />

territoriale che sta raccogliendo<br />

ampi consensi, sia da<br />

parte dei produttori che dei consumatori.<br />

Quest’anno sulle spiagge dei<br />

Comuni costieri del Bio-Distretto<br />

oltre alla bandiera delle Città<br />

del Bio svetta alta anche la Bandiera<br />

Blu concessa dalla Fondazione<br />

per l’Educazione Ambientale<br />

quale riconoscimento<br />

per la qualità delle acque, della<br />

costa, della sicurezza e dell’ambiente.<br />

Si tratta di un chiaro<br />

segnale di come una politica<br />

intelligente ed attenta alle esigenze<br />

della comunità possa far<br />

bene non solo all’economia locale<br />

ed alla nostra salute ma<br />

anche all’ambiente.<br />

Gli operatori del biologico puntano,<br />

grazie a queste iniziative,<br />

ad entrare in collegamento diretto<br />

con i consumatori, che<br />

hanno la possibilità di conoscere<br />

il territorio di produzione e<br />

stabilire un rapporto diretto con<br />

gli agricoltori.<br />

Ha curato tutto nei minimi particolari,<br />

senza lasciare niente al<br />

caso, la venerabile Confraternita<br />

del “SS. Nome di Dio e Crocifisso”<br />

Un Triduo di preghiera,<br />

di preparazione alla festa dell’Esaltazione<br />

della Croce nella<br />

Chiesa di San Bartolomeo Apostolo,<br />

annessa all’ex Convento<br />

Domenicano. Si inizierà venerdì<br />

11 Settembre 2009, con SS.<br />

Messe ore 8.30 - 19.00, per continuare<br />

poi il giorno 12, sabato,<br />

con Santa Messa alle ore 19, e<br />

finire domenica 14, giorno dell’Esaltazione<br />

della Croce.<br />

Al termine della celebrazione<br />

eucaristica si inaugurerà L’Altare<br />

Ligneo seicentesco, restaurato<br />

e portato all’antico splendore.<br />

Per ricordare la presenza a Campagna,<br />

durata oltre sei secoli,<br />

dell’ordine di San Domenico, un<br />

domenicano - Padre Giovanni<br />

Busiello, O. P., Priore del Convento<br />

di S. Domenico Maggiore<br />

di Napoli, il 14 settembre - alle<br />

ore 19.00 presiederà l’Eucarestia<br />

e benedirà l’Altare del SANTIS-<br />

SIMO NOME DI DIO. In concomitanza<br />

del fausto evento, ci<br />

sarà pure l’Investitura di tre Novizi:<br />

Cubicciotto Domenico, Falcone<br />

Gerardo e Gibboni Daniele.<br />

Anche questa celebrazione sarà<br />

presieduta da Padre Giovanni<br />

Busillo, che benedirà, oltre all’altare,<br />

pure dei Crocifissi da<br />

donare ai Confratelli. Sarà, inoltre,<br />

un’importante occasione per<br />

tutti i Confratelli, a partire dalle<br />

ore 18, di ritrovarsi nell’Oratorio<br />

della confraternita e, quindi, di<br />

confessarsi e prepararsi a ricevere<br />

il Sacramento della riconciliazione<br />

e della Santa Comunione.<br />

E sempre il giorno 14 Settembre,<br />

sarà l’occasione per presentare<br />

un Opuscolo del Priore<br />

IL SINDACODIASCEA, MARIO RIZZO<br />

Lo scorso sabato 5 settembre, si<br />

è chiuso ad Ascea il primo ciclo<br />

dei “mercatini del biologico del<br />

Bio-distretto Cilento” promossi<br />

dalla Regione Campania, dall’Associazione<br />

Italiana per<br />

l’Agricoltura Biologica e da<br />

Città del Bio, in collaborazione<br />

con il Parco nazionale del Cilento<br />

e Vallo di Diano, Legambiente<br />

Campania ed il Gruppo<br />

di Acquisto Solidale Corbezzolo.com”.<br />

Alla cerimonia, che ha ufficializzato<br />

l’ingresso del comune<br />

nella rete delle “Città del Bio”<br />

(www.cittadelbio.it), sono intervenuti<br />

amministratori locali e<br />

rappresentanti delle associazioni<br />

dei produttori e dei consumatori.<br />

Il Sindaco di Ascea, Mario<br />

Rizzo, nel suo intervento ha<br />

posto in evidenza l’impegno<br />

dell’Amministrazione comunale<br />

nel perseguire una politica di<br />

promozione dei corretti stili di<br />

vita e della gestione sostenibile<br />

del territorio. Il tutto finalizzato<br />

L’ALTARE LIGNEO<br />

della Confraternita<br />

Carmine Vivone, curato<br />

sotto l’aspetto<br />

grafico ed informatico<br />

da Massimiliano<br />

Vivone. “L’Altare del<br />

SS. Nome di Dio e<br />

Crocifisso nella Chiesa<br />

di San Bartolomeo<br />

in Campagna”, questo<br />

è il titolo della<br />

pubblicazione, parla<br />

proprio dei “lavori di<br />

Rstauro dell’Altare ligneo<br />

seicentesco,<br />

con elenco di tutti i<br />

fedeli che hanno contribuito<br />

alla sua realizzazione”.<br />

Insomma<br />

una tre giorni da non<br />

perdere assolutamente!.<br />

Nel dicembre 2005 il<br />

Presidente della Congrega<br />

Carmine Vivone<br />

chiedeva a tutti i fedeli un contributo<br />

economico, per restaurare<br />

il monumentale altare, ormai<br />

quasi irrimediabilmente degradato.<br />

Un intervento resosi, pertanto,<br />

necessario ed indifferibile<br />

a causa dell’usura del tempo e<br />

degli agenti atmosferici. I fedeli<br />

campagnesi con la loro grande e<br />

indiscussa fiducia nella prodigiosa<br />

Immagine del taumaturgico<br />

CROCIFISSO, hanno contribuito,<br />

con le loro offerte, alla<br />

realizzazione della monumentale<br />

opera. Si è così realizzato il<br />

Restauro che ha portato all’antico<br />

splendore un’opera d’arte,<br />

che è patrimonio di tutti, fedeli<br />

e non. L’opera lignea in oggetto<br />

è costituita da diversi ele menti e<br />

figure raggruppate in un’unica<br />

struttura por tante.<br />

Mario Onesti<br />

monesti.blog.tiscali.it<br />

alla sensibilizzazione della cittadinanza<br />

all’adozione di comportamenti<br />

responsabili ed al<br />

raggiungimento di una diffusa<br />

condizione di “stare bene”, vivendo<br />

in armonia con se stessi e<br />

con l’ambiente circostante. È<br />

stata inoltre annunciata l’intenzione<br />

di coinvolgere nell’iniziativa<br />

anche le altre città del Mediterraneo<br />

che vantano grandi<br />

affinità storiche e territoriali e<br />

comuni origini focee, quali ad<br />

es. Marsiglia in Francia.<br />

L’Assessore alle attività produttive<br />

del Comune di Ascea Alessandro<br />

D’Angiolillo, ha evidenziato<br />

la continuità del progetto<br />

Bio-spiagge, nato nel 2006 ad<br />

Ascea, e l’importanza del coinvolgimento<br />

nell’iniziativa di un<br />

numero crescente di imprese<br />

dell’entroterra, sempre più<br />

orientate in chiave multifunzionale<br />

ed aperte al turismo rurale.<br />

Il naturale proseguimento del<br />

progetto è quindi scaturito nella<br />

realizzazione del mercatino del<br />

biologico e nell’ingresso in Città<br />

del Bio.<br />

Il Presidente dell’AIAB Campania,<br />

Salvatore Basile, nel sottolineare<br />

l’importanza della trasversalità<br />

delle organizzazioni<br />

partecipanti al Bio-Distretto Cilento<br />

(Regione, Provincia, Ente<br />

Parco, Comuni, associazioni,<br />

imprese, consumatori), ha ringraziato<br />

il Comune di Ascea per<br />

il determinate ruolo di coordinamento<br />

assunto nell’iniziativa<br />

delle Bio-spiagge, alla quale<br />

sarà presto dedicata una specifica<br />

guida contenente esperienze,<br />

prospettive e linee da seguire<br />

per l’attuazione in altri contesti<br />

territoriali.<br />

L’Assessore Provinciale all’Agricoltura,<br />

Mario Miano, ha ribadito<br />

il pieno sostegno provinciale<br />

alle iniziative del Bio-Distretto<br />

Cilento ed ha sottolineato<br />

il ruolo chiave che possono<br />

rivestire le produzioni biologiche<br />

e di eccellenza nel rilancio<br />

delle aree rurali e delle economie<br />

locali.<br />

Il Direttore di Città del Bio, Ignazio<br />

Garau, ha salutato l’ingresso<br />

di Ascea nella rete delle Città<br />

del Bio ed ha evidenziato come<br />

il messaggio che nasce da questo<br />

territorio è quello che tutto<br />

incomincia dal cibo, dalla qualità<br />

dell’agricoltura, dalla bontà<br />

del modello alimentare (qui è<br />

nata la “Dieta Mediterranea”)<br />

che portano a scelte importanti<br />

per la qualità della vita. “Non<br />

consumate e non consumatevi,<br />

gustate la qualità del cibo e la<br />

convivialità, per costruire stili di<br />

vita a misura del nostro respiro”.<br />

Il Presidente della Comunità<br />

Montana Alento Monte Stella,<br />

Sabato Vecchio, nella sua qualità<br />

anche di vicesindaco di Prignano<br />

Cilento e membro del direttivo<br />

nazionale di Città del<br />

Bio, ha dato piena disponibilità<br />

a dare nuovo impulso allo sviluppo<br />

di iniziative di promozione<br />

e valorizzazione delle produzioni<br />

agricole biologiche ed<br />

all’avvio di concrete esperienze<br />

di “acquisti verdi” nei comuni<br />

cilentani aderenti a Città del<br />

bio.<br />

Il promotore del primo Gruppo<br />

di Acquisto Solidale del Cilento,<br />

Domenico Nicoletti, nella<br />

sua qualità anche di Segretario<br />

dell’Osservatorio Europeo del<br />

Paesaggio che intende valorizzare<br />

l’azione svolta dai tanti comuni<br />

del bio a tutela delle identità<br />

e dell’orgoglio di appartenenza<br />

veri motori della fiducia,<br />

della responsabilità per la tutela<br />

dell’ambiente e il diritto al<br />

paesaggio.<br />

Ha concluso l’incontro Il responsabile<br />

del Circolo AIAB Cilento<br />

A. Pantaleo De Luca, che<br />

ha evidenziato come il percorso<br />

iniziato ha grandi potenzialità<br />

di crescita e di sviluppo.<br />

Occorre riuscire ad allargare<br />

sempre di più la rete di tutti i<br />

soggetti interessati, dalle istituzioni<br />

agli operatori economici,<br />

senza assolutamente dimenticare<br />

i produttori, per definire un<br />

percorso che sappia creare i<br />

presupposti di una crescita economica<br />

sostenibile e duratura.<br />

Alle istituzioni locali spetta il<br />

compito di coinvolgere e rendere<br />

consapevoli tutti i cittadini.<br />

La presenza della coop Mediterranea,<br />

presieduta da Giuseppe<br />

Pastore, offre una importante<br />

opportunità per aggregare<br />

e valorizzare le piccole produzioni<br />

locali.<br />

Hanno anche fatto pervenire<br />

una loro comunicazione il Presidente<br />

del Parco Nazionale del<br />

Cilento e Vallo di Diano, Amilcare<br />

Troiano, il quale ha evidenziato<br />

come con il Bio-Distretto<br />

si apra una nuova stagione<br />

per le produzioni tipiche di<br />

qualità del Parco, e l’Assessore<br />

regionale all’agricoltura, Gianfranco<br />

Nappi, che ha ribadito la<br />

volontà della Regione di proseguire<br />

nella promozione delle<br />

produzioni biologiche del biodistretto,<br />

a cominciare dalla partecipazione<br />

coordinata degli<br />

operatori bio al SANA di Bologna,<br />

in programma dal 10 al 13<br />

settembre p.v..


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14<br />

SPORT<br />

Comincia la nuova<br />

stagione per la scuola<br />

federale di nuoto<br />

Aquilone<br />

Comincia un nuovo ano agonistico e<br />

l’AQUILONE Roccadaspide è già<br />

porno per affrontarlo nel miglior modo<br />

possibile. La PISCINA COPERTA del<br />

Centro Sportivo, sito in Via Serra, si affaccia<br />

a questa nuova avventura con<br />

un biglietto da visita invidiabile e di<br />

garanzia assoluta per tutti coloro che<br />

avranno voglia di praticare le diverse<br />

attività natatorie presso la Scuola Federale<br />

coordinata dal Prof. Antonio<br />

Molinara (docente della Federazione<br />

Italiana Nuoto, della Fipsas e coordinatore<br />

dello Staff Tecnico del Coni<br />

Provinciale). Infatti, la compagine cilentana<br />

si ripresenta con un TITOLO<br />

ITALIANO (riconquistato dopo due<br />

anni) ottenuto dalla Staffetta Femminile<br />

di 3^ categoria con ANTONELLA<br />

TOMMASINI, VALENTINA ABBIEN-<br />

TO, DI PERNA PIERA e ANNAROSY<br />

BILANCIERI ed uno di VICE CAMPIO-<br />

NI con la 4x100 2^ ctg maschile con<br />

LUCIANO D’ANGELO, LUCA PAZ-<br />

ZANESE, MICHELE TOMMASINI E<br />

FRANCESCO ROSELLI. Insieme a loro,<br />

ai Campionati Italiani di Nuoto Pinnato<br />

Ravenna, hanno ben figurato tutti<br />

gli altri atleti qualificati da Roberta Verlotta<br />

a Angela Franco, Lucia Vessa,<br />

Manuela Verlotta, Alessandra Citro,<br />

Ilenia Marino, Angelo Di Perna, Davide<br />

Mucciolo, Alessio Coccaro, Vincenzo<br />

Romano, Michele Amendola e<br />

Vito Franco. Ma non dimentichiamoci<br />

di un altro grande e storico traguardo<br />

che ha lanciato il sodalizio di Roccadaspide<br />

tra le grandi d’Italia: la convocazione<br />

con la NAZIONALE ITA-<br />

LIANA di Iolanda Bilancieri e dell’agropolese<br />

Alessio Coccaro, peraltro<br />

confermatosi tra i 5 più forti d’Italia<br />

della sua categoria. Per concludere,<br />

c’è ancora un fiore all’occhiello ed è<br />

la conquista del TITOLO REGIONALE<br />

2009 da parte del gruppo pragonistico<br />

che, con un gran gioco di squadra, ha<br />

sbaragliato la concorrenza di tutte le<br />

altre compagini campane. Insomma,<br />

la SCUOLA FEDERALE di NUOTO<br />

AQUILONE, continua a mietere successi<br />

a dimostrazione di un’organizzazione<br />

e di un lavoro altamente professionale,<br />

dovuto ad uno staff tecnico<br />

tutto federale e a dei collaboratori<br />

molto aperti alle problematiche degli<br />

utenti, ad una struttura natatoria coperta<br />

ideale con acqua ed ambienti riscaldati<br />

ed igienicamente impeccabile<br />

e ad un’accoglienza professionale<br />

e familiare per i rapporti di cordialità<br />

che si instaurano e il servizio adeguato<br />

alle diverse esigenze dei singoli. A<br />

tutti gli interessati la dirigenza consiglia<br />

di anticipare la prenotazione per<br />

evitare di ricevere spiacevoli rifiuti,<br />

vista la richiesta e le iscrizioni a numero<br />

chiuso. Quindi da CAMPIONI<br />

d’ITALIA riprende la corsa dell’AQUI-<br />

LONE NUOTO che riapre le iscrizioni<br />

a partire dal 19 settembre tutti i giorni,<br />

compreso la domenica, dalle 17<br />

alle 20, fino al 30 per ricominciare<br />

con le attività natatorie pratiche da<br />

giovedì 1 ottobre.<br />

C a l o r e N°34 del 11 settembre 2009<br />

ROCCADASPIDE. Operazione salvataggio dei colombi<br />

Chiesa del Carmine, scatta la mobilitazione<br />

Il giorno 12 settembre 2009<br />

alle ore 17.00 si inaugurerà<br />

la riapertura al pubblico del<br />

Museo Naturalistico della<br />

Fondazione IRIDIA di Corleto<br />

Monforte.<br />

Il Museo fondato nel 1997<br />

dall’Associazione Il Passero<br />

del Borgo Antico su iniziativa<br />

del dr.Camillo Pignataro,che<br />

in questi anni ha visto<br />

la presenza di migliaia di visitatori<br />

nonché di cultori<br />

della materia, per la presenta<br />

di circa 3.000 animali imbalsamati,<br />

ha negli ultimi<br />

anni arricchito la collezione<br />

con numerosi animali provenienti<br />

da altre collezioni.<br />

Nel 2007, l’associazione si è<br />

trasformati in Fondazione<br />

per consentire l’evolvesi dell’attività<br />

da semplice attività<br />

di raccolta e di esposizione<br />

in attività di studio e<br />

scientifica.<br />

Nel 2008 ha ricevuto il riconoscimento<br />

di Museo di Interesse<br />

Regionale e nel 2008<br />

la fondazione ha sottoscritto<br />

IL MOMENTO DEL SALVATAGGIO<br />

«Ho visto uscire l’ultimo colombo,<br />

di colore nero, alle<br />

13.40 e non ne ho più visti all’interno<br />

della chiesa. Ma non<br />

so se vi sia rimasto qualche<br />

nido». A parlare è un cittadino<br />

di Roccadaspide, che è salito<br />

su di una piccola gru per<br />

liberare alcuni colombi. E<br />

quando sinergia e volontà accompagnano<br />

le istituzioni e i<br />

cittadini, i risultati si ottengono,<br />

se non completamente, almeno<br />

in maniera parziale. E’<br />

successo a Roccadaspide, il 28<br />

e il 29 agosto, con il salvataggio<br />

di quattro colombi rimasti<br />

intrappolati nella chiesa S.<br />

Maria del Carmine e dei Defunti,<br />

in piazza XX Settembre.<br />

Ma l’operazione è riuscita a<br />

metà.<br />

Nonostante il salvataggio, infatti,<br />

due colombi, cercavano<br />

di entrare, insistentemente,<br />

dal rosone coperto della chiesa<br />

alla ricerca, sembra, del loro<br />

piccolo piccione. L’edificio religioso,<br />

chiuso al culto, è stato<br />

appena interessato da lavori<br />

di messa in sicurezza nella<br />

parte esterna.<br />

La ditta esecutrice dei lavori,<br />

aveva fatto uscire una ventina<br />

di colombi dalla chiesa, ma<br />

altri facevano capolino dalla<br />

rete posta davanti al rosone<br />

circolare dell’edificio sacro. E i<br />

cittadini rocchesi, guardando<br />

all’insù, erano consapevoli<br />

della triste sorte cui sarebbero<br />

andati incontro i colombi. Così<br />

si sono rivolti alla polizia municipale<br />

ed è scattata la macchina<br />

dell’impegno civile. I vigili,<br />

difatti, hanno allertato un<br />

mezzo dotato di cestello. Sul<br />

quale è salito il titolare della<br />

ditta esecutrice dei lavori, che<br />

ha fatto uscire due colombi.<br />

«Uno è uscito non appena ho<br />

tolto la rete dal rosone, ed il<br />

secondo un po’ dopo, afferma<br />

il titolare. Gli altri non sono<br />

usciti anche perché c’era poca<br />

luce». Così l’operazione è<br />

stata sospesa e ripresa il mattino<br />

successivo con il titolare<br />

della ditta che ha ripetuto<br />

l’operazione della sera precedente,<br />

ma senza successo.<br />

Dopo è toccato ad un operaio<br />

del Comune che, una volta salito,<br />

non è riuscito nell’intento.<br />

Alla fine ci ha pensato il già<br />

citato cittadino, che facendo<br />

rumore, ha indotto un colombo<br />

ad uscire.<br />

Quando l’uomo è sceso, sarebbe<br />

uscito l’altro piccione.<br />

Ma una coppia di colombi, per<br />

qualche giorno, stazionava<br />

ugualmente davanti al rosone<br />

chiuso della chiesa. Un tecnico<br />

afferma che i colombi sono<br />

usciti tutti e che il tetto è rimasto<br />

aperto per ogni evenienza:<br />

ma osservando la copertura,<br />

da una parte e dall’altra,<br />

è completamente chiusa.<br />

C’è chi dice, invece, che qualche<br />

piccioncino o nido sia rimasto<br />

intrappolato all’interno<br />

dell’edificio. Ad ogni modo, il<br />

un protocollo d’Intesa con il<br />

Parco nazionale del Cilento<br />

e del Vallo di Diano, con il<br />

Comune di Corleto Monforte<br />

e con la Banca di Credito<br />

Cooperativo di Roscign! o<br />

per la promozione dell’attività<br />

Museale e scientifica<br />

dell’iniziativa.<br />

Alla riapertura hanno assicurato<br />

la presenza i massimi<br />

vertici regionali e provinciali<br />

delle istituzioni e delle associazioni<br />

ambientalistiche.<br />

più bel gesto lo ha compiuto<br />

una ragazza che, trovando un<br />

piccione a terra, in un’altra<br />

parte del paese, ha deciso di<br />

accudirlo, finché non sarà in<br />

grado di volare. E senza che<br />

nessuno le abbia detto di<br />

farlo…<br />

Francesca Pazzanese.<br />

CORLETO MONFORTE. Il 21 settembre riapre il museo<br />

Naturalistico, più grande e più bello<br />

DA SINISTRA ANTONIO SICILIA, SINDACO DI CORLETO E CARMINE PALESE


C a lo r e<br />

N°34 del 11 settembre 2009 15<br />

ROCCADASPIDE. “Il presidente” il giornale di Antonio Di Lorenzo<br />

Pensieri liberi ed auto-editi<br />

Il giornalino “Il Presidente” diretto<br />

e scritto da Antonio Di<br />

Lorenzo ‘compie’ 14 mesi. Un<br />

traguardo degno di nota se si<br />

considera l’importanza che<br />

l’uomo, 67enne, attribuisce allo<br />

scrivere.<br />

Di Lorenzo, infatti, ospite presso<br />

il Dipartimento di salute<br />

mentale di Roccadaspide, considera<br />

l’avventura giornalistica<br />

«Una terapia perché intrapresa<br />

dopo la malattia. E’ quando si<br />

sta male che escono fuori le<br />

cose migliori», esordisce il direttore,<br />

che afferma di non<br />

voler più lasciare il Dsm. Ma<br />

l’unico motivo di scontento all’interno<br />

del centro è il cibo,<br />

fornito dalla stessa ditta che<br />

serve anche l’ospedale. Di cui<br />

si lamentano diversi pazienti<br />

sia del Dsm, che della struttura<br />

ospedaliera. «Non voglio andarmene<br />

dal centro, ma restare<br />

qui per sempre.<br />

Ho la mia stanza, il computer e<br />

le mie cose. Solo il cibo non è<br />

buono, ma spesso vado a mangiare<br />

al ristorante.<br />

Perché non viene attivata la<br />

mensa?», si chiede Di Lorenzo,<br />

che distribuisce personalmente,<br />

e gratis, il suo giornalino a<br />

tutti. I temi da lui trattati comprendono<br />

la politica, la religione,<br />

la poesia, argomenti nazionali<br />

e locali. E qualche tempo<br />

fa, gli hanno risposto perfino il<br />

Presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, e l’indimenticato<br />

Papa, Giovanni<br />

Paolo II. L’uomo, inoltre, è autore<br />

di diverse raccolte di poesie.<br />

E restano memorabili i suoi<br />

versi dedicati all’amico Emilio,<br />

che ha lasciato il Dsm. I due<br />

spesso andavano a mangiare<br />

insieme al ristorante per ovvi<br />

motivi. La poesia si intitola<br />

“Perché mi hai lasciato il silenzio?”.<br />

Eccone la prima parte:<br />

Il tempo è prigioniero. Caro Emilio.<br />

Tu sollecitato a lasciarmi.<br />

Allontanato da me. Eppure tanto<br />

vicino.<br />

Tu spostato a quattro anni.<br />

Lasciato sulla strada. Abbandonato.<br />

Uccisa la tua mano nel chiedere<br />

solo pietà per la tua vita:<br />

mai la carità agli altri.<br />

Pure macchiettato. Pure deriso.<br />

Mai rapito il tuo cuore. Il tuo battito.<br />

La tua malinconia. Le tue mute<br />

parole.<br />

La psicologia tua, il mio interesse.<br />

Quella di amare per il mai<br />

amore…<br />

Parole che si commentano da<br />

sole. E c’è un altro episodio che<br />

testimonia l’attaccamento dei<br />

pazienti al centro. In occasione<br />

della giornata mondiale della<br />

salute mentale, il Dsm di Roccadaspide<br />

ha organizzato, il 5<br />

dicembre, una festa particolare<br />

denominata “Tutti fuori”.<br />

La struttura è stata chiusa un<br />

giorno, per la prima volta, per<br />

permettere ai pazienti di trascorrere<br />

una giornata diversa.<br />

Così lo staff medico e infermieristico<br />

del centro, insieme ai pazienti<br />

e tutti gli operatori,<br />

hanno pranzato presso un agriturismo<br />

della zona. La giornata<br />

è stata un successo, ma la<br />

mattina i pazienti come hanno<br />

visto le auto, non volevano<br />

uscire perché pensavano che<br />

non sarebbero più tornati al<br />

centro!<br />

Francesca Pazzanese<br />

CASTEL SAN LORENZO. 19 e 20 settembre la festa per l’inaugurazione<br />

Risplende il Mulino del Principe<br />

Per gli amanti della cultura,<br />

storia e delle passeggiate nella<br />

natura, una grande notizia: il<br />

19 ed il 20 settembre, l’ Amministrazione<br />

Comunale darà<br />

inizio ai festeggiamenti per<br />

l’avvenuto restauro ed apertura<br />

al pubblico dell’antico “Mulino<br />

del Principe”. Opera, edificata<br />

mirabilmente nel 1579<br />

dalla famiglia Carafa, importante<br />

e fondamentale della nostra<br />

cultura contadina, una<br />

volta punto di riferimento di<br />

quasi tutta la vallata, poi dismessa,<br />

ed ora smagliante e<br />

preziosa come un tempo, grazie<br />

ad una perfetta intesa di intenti,<br />

passione ed esecuzione<br />

tra amministrazione ed esecutori.<br />

Sindaco perché ha voluto<br />

questo restauro? Quale utilizzo<br />

sul territorio intende<br />

farne e se sono previsti progetti<br />

di completamento?<br />

“Era un impegno di questa<br />

Amministrazione recuperare i<br />

beni architettonici e valorizzare<br />

i siti di particolare bellezza<br />

paesaggistica e naturalistica<br />

per il rilancio del turismo rurale<br />

e dei prodotti della nostra<br />

terra. Per quanto riguarda l’<br />

utilizzo sul territorio è evidente<br />

che recuperare una<br />

struttura di valenza sia storico-culturale<br />

che architettonica<br />

e paesaggistica, che funzionerà<br />

come stimolo per tutti gli<br />

operatori turistici e commerciali<br />

del nostro territorio, che<br />

volessero puntare all’ eccellenza.<br />

Ci tengo a sottolineare che tra<br />

gli intenti principali di questo<br />

sforzo, di questa Amministrazione<br />

e del Parco Nazionale<br />

del Cilento e Vallo di Diano,<br />

c’è proprio quello di aver creato<br />

una struttura fisica a cui<br />

possono accedere, con esposizioni<br />

permanenti ed occasionali,<br />

tutti i produttori locali dei<br />

prodotti tipici, in particolare<br />

dei vini e dell’olio, come a<br />

dire, vista la bellezza dell’opera<br />

e del suo paesaggio, “un ottimo<br />

contenuto in un ottimo<br />

contenitore”.<br />

Va da se che questa struttura,<br />

lambita dal chiaro e puro<br />

Fiume Calore, sarà utilizzata<br />

oltremodo per: convegni sulla<br />

valorizzazione del territorio,<br />

rappresentazioni teatrali,<br />

punto di sosta per le escursioni<br />

a piedi ed a cavallo, e tutte<br />

le iniziative culturali che le<br />

varie associazioni del posto<br />

volessero realizzare”.<br />

L’amministrazione, insieme<br />

alle associazioni culturali, i ristoratori<br />

e le aziende vitivinicole<br />

del posto, invitano tutti ai<br />

festeggiamenti che si terranno<br />

in Località Mulino del Principe<br />

(nei pressi del Ponte Calore<br />

di Castello) con il seguente<br />

programma:<br />

Sabato, 19 Settembre 2009: Ore<br />

17.00 Inaugurazione del Mulino<br />

del Principe alla presenza<br />

delle autorità del territorio.<br />

IL MULINO DEL PRINCIPE RISTRUTTURATO<br />

Ore 18.00 Tavola rotonda selle<br />

possibilità di sviluppo economico<br />

e turistico offerte dal Mulino;<br />

Ore 19.00 Degustazione<br />

dei prodotti tipici e degli ottimi<br />

Vini di Castel San Lorenzo;<br />

Ore 20.00 Concerto di Musica<br />

popolare; Domenica, 20 Settembre<br />

2009: Dalle ore 11.00<br />

alle 18.00 Escursioni a cavallo<br />

e giostra con i cavalli per i<br />

bambini; Ore 18.00 Proiezione<br />

di video su Castel San Lorenzo<br />

e mostra fotografica; Ore 19.00<br />

Degustazione dei prodotti tipici<br />

e degli ottimi Vini di Castel<br />

San Lorenzo; Ore 20.00<br />

Concerto di Musica popolare;<br />

Accorrete numerosi al Mulino<br />

come una volta facevano i nostri<br />

nonni, perché il grano era<br />

un augurio di prosperità e salute,<br />

non ve ne pentirete!<br />

Pasquale Maiale<br />

Associazione di Volontariato<br />

Ippico Civile Alto Calore<br />

Per info e contatti:<br />

www.trekkingacavallo.it


16<br />

D i a n o N°34 del 11 settembre 2009<br />

IN FARMACIA<br />

Non solo il caldo<br />

influenza la<br />

pressione arteriosa<br />

Siamo ormai abituati<br />

agli allarmi sul<br />

caldo nelle stagioni<br />

estive ma vi siete<br />

mai chiesti perchè<br />

l’incidenza di patologie<br />

cardiovascolari è così alta<br />

nelle stagioni più fredde? Un<br />

meccanismo evolutivo di sopravvivenza<br />

dei mammiferi fa comprimere<br />

i vasi sanguigni quando<br />

la temperatura esterna scende per<br />

mantenere alta la temperatura del<br />

corpo. Un metodo efficace, che<br />

però fa alzare i livelli di pressione<br />

sanguigna causando un aumento<br />

del rischio di patologie cardiovascolari.<br />

Molti studi scientifici<br />

hanno dimostrato che le morti<br />

per patologie cardiovascolari raggiungono<br />

un picco durante la stagione<br />

fredda.<br />

Alcuni ricercatori parigini hanno<br />

condotto uno studio su oltre 8800<br />

soggetti con più di 65 anni ai quali<br />

veniva misurata la pressione arteriosa<br />

al momento dell’inizio<br />

dello studio e nei successivi controlli<br />

della durata di due anni<br />

mantenendo in relazione i dati rilevati<br />

con la temperatura ambientale.<br />

In particolare la pressione sistolica<br />

si riduceva progressivamente<br />

all’aumentare della temperatura,<br />

con una riduzione media<br />

di 8mmHg. Tale situazione era<br />

più evidente negli ultra ottantenni,<br />

per i quali una riduzione di<br />

15°C nella temperatura ambientale<br />

si accompagnava a un aumento<br />

di 5,1mmHg nella pressione<br />

sistolica rispetto a 0,8mmHg<br />

nei soggetti da dai sessantacinque<br />

ai settantaquattro anni. Le persone<br />

più anziane devono stare più<br />

attente ma anche le persone che<br />

lavorano all’aperto durante la stagione<br />

fredda e specialmente le<br />

persone con ipertensione dovrebbero<br />

essere molto prudenti nell’avventurarsi<br />

fuori casa.<br />

Tutto questo per chiarire che nella<br />

gestione della terapia antipertensiva,<br />

soprattutto nei soggetti oltre<br />

gli ottant’anni, occorre tener presenti<br />

le variazioni stagionali, ricordando<br />

che si ha un aumento<br />

dei valori pressori nelle stagioni<br />

fredde e una riduzione in quelle<br />

calde e che quindi la stessa dose<br />

di farmaci anti-ipertensivi efficace<br />

in estate potrebbe non esserlo in<br />

inverno.<br />

Alberto Di Muria<br />

info@farmaciadimuria.it<br />

PADULA. Incremento del 10% di turisti alla Certosa<br />

Anche qui i gusti cambiano<br />

Soddisfacenti i risultati riferenti<br />

al turismo dello scorso<br />

mese di agosto.<br />

I dati sono confortanti nonostante<br />

la crisi. Infatti alla Certosa<br />

di Padula nel messe di<br />

agosto sono giunti circa 11<br />

700 visitatori, circa il 10% in<br />

più rispetto all’agosto del<br />

2008, in cui sono pervenuti<br />

alla Reggia del Silenzio 10<br />

877 turisti.<br />

Gli operatori turistici sono<br />

molto soddisfati del risultato<br />

di questa estate. Molti affermano<br />

che i vacanzieri<br />

giunti a Padula nei loro ristoranti<br />

e alberghi sono aumentati,<br />

altri invece affermano<br />

che sono diminuiti di<br />

circa il 15% rispetto al 2008<br />

LA CERTOSA DI PADULA<br />

SASSANO. Nasce il piccolo Andrea<br />

Mamma doc partorisce in casa<br />

Una nascita insolita che ha<br />

sorpreso tutti, una felice emozione<br />

che ha sorpreso persino<br />

i genitori del piccolo Andrea<br />

il bimbo nato l’otto agosto<br />

scorso a Sassano. Andrea, un<br />

bel bambino dal peso di 3,600<br />

kg biondo come il papà è infatti<br />

venuto alla luce in casa<br />

proprio come succedeva moltissimi<br />

anni fa in assenza del<br />

sussidio degli ospedali, a cui<br />

invece doverosamente e volutamente<br />

si fa oggi ricorso. I genitori<br />

del piccolo svolgono entrambi<br />

la professione di medico,<br />

Annamaria Gnazzo medico<br />

di base e Francesco De Laurentiis<br />

primario presso il reparto<br />

si ginecologia dell’ospedale<br />

“Luigi Curto” di Polla,<br />

oggi si dicono veramente al<br />

settimo cielo. Proprio il noto e<br />

stimato primario che ha seguito<br />

e monitorato passo<br />

dopo passo la delicata fase<br />

della gravidanza, ha aiutato<br />

sua moglie a partorire il loro<br />

quarto figlio, nato alle 5:30 del<br />

mattino con parto naturale.<br />

“Far nascere Andrea nel letto<br />

di casa è stato un desiderio comune<br />

- esordisce radiosa<br />

mamma Annamaria - il momento<br />

del parto vero e proprio<br />

è stata una bellissima<br />

emozione da togliere il fiato,<br />

non abbiamo avuto alcuna<br />

difficoltà di sorta e quando ho<br />

preso tra le braccia il mio bambino<br />

ero felicissima. Dopo io e<br />

mio marito con il neonato<br />

siamo andati in ospedale per<br />

i controlli di routine ma Andrea<br />

era veramente in ottima<br />

salute”. Un vagito pronunciato<br />

tra le mura domestiche che<br />

non si udiva da più di venti<br />

anni in tutto il Vallo di Diano,<br />

una notizia suggestiva che in<br />

breve ha fatto il giro di tutto il<br />

comprensorio anche perché<br />

coincide con un altro evento:<br />

“Il piccolo Andrea è nato lo<br />

stesso giorno di mio zio Andrea<br />

nato nel lontano 1905 al<br />

quale ero molto legato – ha invece<br />

riferito fiero papà Francesco<br />

– e in suo ricordo gli abbiamo<br />

dato lo stesso nome”.<br />

ANDREA DE LAURENTIIS<br />

La nascita di Andrea infatti è<br />

stata vissuta come una straordinaria<br />

coincidenza tra la vita<br />

vissuta da zio Andrea, un<br />

uomo che ha dato tanto in termini<br />

affettivi al papà Francesco<br />

considerato un importante<br />

punto di riferimento e il suo<br />

venire al mondo proprio lo<br />

stesso giorno, considerato già<br />

come una straordinaria continuità<br />

familiare. Una coppia,<br />

Annamaria e Francesco come<br />

poche, che ha voluto ricalcare<br />

la tradizione di un tempo dimenticando<br />

per una notte gli<br />

agi moderni. Auguri al piccolo<br />

Andrea e alla famiglia che<br />

raggiante e contentissima lo<br />

ha accolto nella loro vita.<br />

Antonella Citro<br />

ed altri ancora affermano che<br />

dal 2007 sono diminuiti addirittura<br />

del 50%. E’ stato appurato<br />

che il turismo è cambiati<br />

negli ultimi anni. Prima<br />

molti si fermavano in albergo<br />

solo per il fine settimana e<br />

durante lo scorso mese i turisti<br />

sono rimasti un’intera<br />

settimana. I ristoratori affermano<br />

che prima i vacanzieri<br />

consumavano un menù completo,<br />

poi sono passati ad un<br />

antipasto e un secondo, poi<br />

solo un primo o secondo ed<br />

ora i turisti portano con sé la<br />

colazione a sacco.<br />

Nonostante i giudizi negativi<br />

effettuati da alcuni ristoratori<br />

locali, che affermano l’evidente<br />

calo di turisti allo stesso<br />

tempo sono giunti moltissimi<br />

vacanzieri in più.<br />

Ad attirare l’attenzione dei<br />

vacanzieri sono state le numerose<br />

manifestazioni di carattere<br />

gastronomico che<br />

anno animato l’intero mese<br />

di agosto 2009 in tutto il<br />

Vallo di Diano. Numerose le<br />

sagre dedicate ai prodotti locali<br />

valdianesi tra cui il cinghiale,<br />

la cipolla, il caciocavallo,<br />

le patate ad altro ancora.<br />

Ora i turisti sono molto<br />

legati a queste manifestazioni<br />

che riportano alla conoscenza<br />

e alle nostre tavole le<br />

tradizioni e i sapori di una<br />

volta.<br />

I buongustai si recano volentieri<br />

in queste sagre dove<br />

possono assaporare pietanze<br />

di una volta, quelle che<br />

tempo fa preparavano le<br />

nonne. Tra le proposte effettuate<br />

dagli operatori turistici<br />

è presente quella dove propongono<br />

nuove manifestazioni<br />

gastronomiche e non,<br />

con cadenze annuali, che<br />

siano effettuate anche durante<br />

gli altri mesi dell’anno,<br />

per non concentrare il grande<br />

flusso turistico nei mesi<br />

estivi e soprattutto nel mese<br />

di agosto.<br />

Possiamo dire che il turismo<br />

in questo angolo della Provincia<br />

di Salerno ha avuto un<br />

incremento soddisfacente.<br />

Non esiste più i criteri di un<br />

turismo che omai era dato<br />

per scontato, il turismo continua<br />

è solo cambiata la<br />

forma.<br />

Patricia Luongo


CASALINGHI CUOMO GIOVANNA<br />

Via Laura 2 Paestum, 0828 851251<br />

SOUVENIRES, ARTICOLI DA GIARDINO, DA SPIAGGIA E DA REGALO, GIOCATTOLI,<br />

CERAMICHE ARTISTICHE, VASI IN COTTO, CASALINGHI E MATERIALE ELETTRICO


N°34 del 11 settembre 2009 Anno VI Direttore Responsabile Oreste Mottola<br />

BATTIPAGLIA<br />

Il ballo del<br />

mattone<br />

di Ernesto Giacomino<br />

Spuntano come funghi, si<br />

evolvono, si affiliano, si<br />

fondono e sfondono, s’alzano<br />

e abbassano, si modificano<br />

geneticamente.<br />

Spesso prendono vita autonomamente<br />

dai calcinacci di uno spazio vuoto<br />

fra un negozio e l’altro, fosse pure talmente<br />

sghembo e angusto da non poterci<br />

neanche infilare un lampione o<br />

un citofono. Quand’anche si fosse in<br />

totale assenza di spazio, poi, alcune<br />

le piantano piccole nell’asfalto, mettono<br />

una specifica vecchina che corre<br />

a irrigarle tutti i giorni, e quindi al<br />

massimo un mese e ne fioriscono a<br />

decine. Prodigi dell’impollinazione.<br />

Sono loro, insomma: fameliche, instancabili,<br />

indistruttibili: le agenzie<br />

immobiliari. Mai a Battipaglia attività<br />

fu più sfruttata, dissanguata e massificata<br />

della mediazione in mura e<br />

mattoni; mai categoria sociale fu più<br />

ambita di quella del sensale del cemento,<br />

con o senza bolide di lusso<br />

parcheggiato orlo vetrina. Peraltro, in<br />

uno scritto a dieci-dodicimila mani,<br />

tanto Nostradamus che Celestino che<br />

i Maya e gli Aztechi e gli Inca, nonché<br />

il calendario di Frate Indovino e le<br />

letture di mano di Maga Matilde,<br />

hanno tutti profetizzato lo stesso,<br />

pauroso avvenimento: dopo la fine<br />

del mondo, nessun essere vivente solcherà<br />

più la superficie terrestre per<br />

millenni, a parte i venditori di case.<br />

Resisteranno, loro, clava in mano e<br />

carne cruda ma sempre col cravattone<br />

annodato alto a togliere il respiro,<br />

abiti rappezzati cucendo tra loro varie<br />

visure catastali, pettinature alternative<br />

a metà fra la riga al lato di Jimmy<br />

Carter e la frangettina copri-fronte di<br />

George Clooney.<br />

BATTIPAGLIA. LA MODA GUASTA IL GUSTO<br />

Ebolitana: Caputo direttore generale<br />

“Cronaca di una sconfitta gastrosofica”<br />

è il sottotitolo pessimistico di Antonio<br />

Vacca, medico nutrizionista, uomo di<br />

cultura e gourmet giramondo tenacemente<br />

attaccato alla sua terra, la Campania.<br />

Il volumetto, da spizzicare più<br />

che da divorare voracemente, è un racconto<br />

a volte di stampo proustiano sui<br />

sapori, gli odori, i luoghi comuni, legati<br />

al cibo e alla frequentazione onnivora<br />

tanto di paesini sperduti nel Cilento<br />

quanto di capitali europee. Da<br />

anni Antonio pensa che la battaglia per<br />

la difesa della biodiversità sia ormai<br />

perduta e che tutto questo rincorrere<br />

marchi dop, doc, igt, igp altro non sia<br />

se non moda urbana o colpo di coda di<br />

L’Ebolitana Calcio 1925 annuncia l’ingresso<br />

in società del Dott. Vincenzo Caputo in<br />

qualità di Direttore Generale. Laureato in<br />

Legge ed esperto in comunicazione istituzionale,<br />

a lui il compito di organizzare l’assetto<br />

societario e coordinare lo staff tecnico<br />

biancazzurro.<br />

CONTINUA A PAGINA 22<br />

ANTONIO VACCA, NUTRIZIONISTA CONTROCORRENTE<br />

“Cronache gastrosofiche”<br />

resistenza alla globalizzazione del<br />

gusto. Per questo il rifugio del medico<br />

è il passato, fatto di odori, amare scoperte,<br />

dolci sorprese, piacevolmente riportate<br />

con una scrittura densa e scorrevole<br />

che rivela un estro discorsivo<br />

oltre che didattico da esercitare e sviluppare.<br />

Radicato nel territorio dove<br />

vive, la provincia di Salerno, Vacca è<br />

convinto che proprio questa zona è uno<br />

degli ultimi fortini della dieta meridionale,<br />

come lui ha ribattezzato la dieta<br />

mediterranea qui scoperta e rilanciata<br />

dal professore americano Ancel Kyes:<br />

“discettare di alimentazione nel Salernitano<br />

è, a mio avviso, come discutere<br />

di valzer a Vienna”.<br />

EBOLI<br />

Le primarie di<br />

Mario Conte<br />

di Francesco Faenza<br />

Un assist così, un regalo<br />

tanto grande, non immaginava<br />

di riceverlo. E’ invece<br />

l’estate di Mario<br />

Conte si è conclusa con<br />

una sorpresa accattivante. Le primarie<br />

di coalizione. Iscritti e simpatizzanti<br />

dei partiti che si rifanno al centrosinistra,<br />

esprimeranno il loro candidato<br />

a sindaco tra una rosa di<br />

nomi. La proposta lanciata da Antonio<br />

Cuomo, deputato del Pd, dovrebbe<br />

ricucire le spaccature insanabili nel<br />

partito di Franceschini, in imminente<br />

passaggio a Bersani (e se vincesse Marino?).<br />

Di fatto, le primarie hanno già<br />

prodotto la consacrazione della candidatura<br />

di Mario Conte a sindaco.<br />

Per lui saranno i sei mesi più lunghi<br />

da quando è sceso in politica, cinque<br />

anni fa. L’avvocato penalista, ora presidente<br />

del consiglio comunale, è il favorito<br />

a vincere le elezioni primarie.<br />

Lui si schermisce, la mette sul piano<br />

diplomatico. Prende tempo, fa gli<br />

scongiuri (mentali), e senza perdere il<br />

bon ton, ricorda: “per me il candidato<br />

a sindaco è Martino Melchionda. Cosa<br />

accadrà alle primarie vedremo”. Ben<br />

sa, Mario Conte, che è più facile che<br />

l’Italia di calcio batta il Brasile,<br />

che Melchionda ottenga la candidatura<br />

dal Partito Democratico. Il più forte<br />

alle primarie è lui, l’avvocato Mario,<br />

della famiglia Conte. Un carrozzone<br />

elettorale che può vincere a mani<br />

basse, come dimostrato nel tesseramento<br />

del Pd. I contiani da soli non<br />

partoriscono un sindaco. Ma come<br />

corrente di partito, possono arrivare<br />

lontano. Conte favorito, in attesa di capire<br />

se Gerardo Rosania e Massimo<br />

Cariello, entrambi candidati a sindaco,<br />

accetteranno il lodo Cuomo.<br />

CONTINUA A PAGINA 21<br />

CONTINUA A PAGINA 20<br />

CONTINUA A PAGINA 19


E b o l i<br />

N°34 del 11 settembre 2009 19<br />

Le primarie del Pd: Mario Conte parte favorito nella corsa a candidato sindaco<br />

Un sogno serbato per cinque anni nel cassetto<br />

DALLA PRIMA DE IL SELE<br />

Primarie nel centrosinistra, per non<br />

frantumare la coalizione. E per non far<br />

vincere, per la prima volta a Eboli, il<br />

centrodestra. Proviamo a sondare<br />

l’umore di Mario Conte. Vediamo se è<br />

pronto a fare il sindaco. In attesa della<br />

sua nomina, ha visto la figuraccia di<br />

Melchionda con i boy scout? Sfrattare<br />

l’Agesci è stato un autogol doppio,<br />

come quello di Kaladze in Italia-Georgia:<br />

“Sono appena tornato dalla vacanze.<br />

Mi hanno raccontato questa storia.<br />

Sui giornali è apparsa una versione dei<br />

fatti. So che ce n’è anche un’altra” ribatte<br />

Conte, in tono berluschino.<br />

L’altra versione, quella del sindaco, non<br />

è stata resa pubblica. Perchè Melchionda<br />

è rimasto muto. Perchè sfrattare<br />

un’associazione di boy scout a 20 giorni<br />

dall’inaugurazione della loro sede?<br />

“Ho saputo che ci sono state delle incomprensioni<br />

con il gruppo degli anziani.<br />

Al che il sindaco ha proposto ai<br />

boy scout di spostarsi nella sede al rione<br />

Pescara”. In caso di incomprensioni, a<br />

Eboli vincono sempre gli anziani. Loro<br />

votano, i boy scout no. Resta il mistero.<br />

Il silenzio del sindaco, del portavoce<br />

della casa delle associazioni, degli anziani<br />

“spigolosi”, di una convivenza già<br />

nervosa e inconciliabile dopo 20 giorni.<br />

La frittata è fatta. Il facondo sindaco di<br />

Eboli, l’uomo dei 1000 comunicati stampa<br />

all’anno, il primo cittadino che si<br />

complimenta con i suoi assessori per<br />

aver spurgato le cunette a Sant’Andrea,<br />

Si torna in aula, con i politici in prima<br />

fila. Più frastornati che mai. I problemi<br />

non affrontati cinque anni fa, ora<br />

si presentano al pettine. Una clinica<br />

privata ebolitana rischia di chiudere.<br />

Non si è adeguata agli standard regionali.<br />

Ha perso l’accreditamento con la<br />

regione Campania. Centoventi persone<br />

rischiano di finire per strada. Colpa<br />

di chi? Senza dubbio di chi dirige la<br />

baracca. Ma anche di chi fuggiva per<br />

le scale a chioccia del comune, quando<br />

i Nas venivano a chiedere lumi. Dopo<br />

cinque anni di attesa, la pazienza è finita.<br />

DA SINISTRA MARIO CONTE, CARMINE CAPRARELLA,<br />

GERARDO ROSANIA E FRANCESCO FAENZA<br />

aver liberato una fogna all’Epitaffio,<br />

aver rimosso qualche cacca di cane<br />

del ventennio fascista, quello stesso<br />

uomo di nome Martino Melchionda, sui<br />

boy scout non profferisce parola. L’imbarazzo<br />

è evidente. La figuraccia passerà<br />

alla storia. Dalle coppiette sfrattate<br />

al Palasele ai boy scout mandati via,<br />

Melchionda si sta impegnando a fondo<br />

per far vincere il centrodestra. “Volevo<br />

solo aggiungere- conclude Conte- che il<br />

contenuto di quel volantino dell’Agesci<br />

mi è parso eccessivamente duro”. Il volantino<br />

non ci è pervenuto, ne parleremo<br />

in un’altra occasione. Lo sfratto<br />

resta un mistero, mentre a Santa Cecilia<br />

siamo alle grandi trasformazioni urbanistiche.<br />

“Non c’è stato alcun cambio<br />

di destinazione d’uso, all’ex hotel Santa<br />

Cecilia. Per quanto ne so io, sono stati<br />

assegnati il 25 per cento delle aree ad<br />

altri negozi” spiega Conte. In assenza<br />

del piano particolareggiato, di più non<br />

Le pagelle ebolitane<br />

Massimo Cariello, (nella foto) voto 9:<br />

arriva al traguardo senza una goccia di<br />

sudore. Un vero miracolo, l’atleta senza<br />

fatica e senza affanno. Dopo 210 chilometri,<br />

l’ex assessore provinciale conclude<br />

la maratona di padre Pio (San<br />

Giovanni Rotondo-Eboli) senza un filo<br />

di affaticamento e con la maglia linda,<br />

pulita e stirata, come se l’avesse appena<br />

tirata fuori dal cassetto. Le malelingue<br />

sostengono che il suddetto consigliere<br />

provinciale faccia solo l’ultimo<br />

di Francesco Faenza<br />

dei 210 chilometri. Noi proviamo a credere<br />

alla versione epica, del Cariello<br />

maratoneta. Un politico che si immola<br />

per 210 chilometri, senza l’accelerazione<br />

dei battiti cardiaci, senza una macchia<br />

di sudore, senza un capello scomposto,<br />

se non è il nuovo Fausto Coppi o<br />

il nipote di Gelindo Bordin, poco ci<br />

manca. Meno convincente il racconto<br />

del mancato podista, Martino Melchionda,<br />

salito sul palco di San Bartolomeo<br />

a raccontare la sua esperienza<br />

con la maratona non praticata. Padre<br />

Pio perdona tutti. Almeno il sindaco, in<br />

pantoloncini e maglietta asciutta, non<br />

si è mascherato. Solidarietà a Gerardo<br />

Rosania, contestato da un abusivo cacciato<br />

da villa Falcone e Borsellino. Roba<br />

d’altri tempi. Ora, in litoranea, gli abusivi<br />

aspirano alla dirigenza del Partito<br />

Democratico.<br />

CONTINUA A PAGINA 20<br />

si può fare: “si<br />

tratta comunque<br />

di un argomento<br />

tecnico. Chiedete<br />

all’ingegnere La<br />

Corte o all’ingegnere<br />

Rossi. La<br />

normativa è stata<br />

rispettata”. Chi<br />

non ha rispettato<br />

le regole, a sentire<br />

i Nas e la regione<br />

Campania, è una<br />

clinica privata<br />

ebolitana, ora a rischio chiusura: “sono<br />

vent’anni che si discute di quell’ubicazione<br />

nel centro storico. Non ci può<br />

stare? Troviamo una soluzione”. In comune,<br />

intanto, i fedelissimi di Melchionda<br />

fanno già pressioni per far costruire<br />

la nuova clinica in zona agricola:<br />

“altrimenti- dicono- 120 famiglie finiranno<br />

in mezzo a una strada”. Una<br />

clinica in zona agricola? Non si può<br />

fare. A meno che il consiglio non stravolga<br />

il piano regolatore e produca un<br />

precedente spaventoso. Mauro Vastola<br />

e Remo Mastrolia, entrambi del Pd, lanciano<br />

un invito perentorio: “c’è l’area<br />

ospedaliera, l’abbiamo identificata proprio<br />

per questi nuovi insediamenti. La<br />

nuova clinica sorga lì. Ogni altra soluzione<br />

è impraticabile”. Sull’argomento,<br />

Mario Conte si mantiene prudente:<br />

“sono sicuramente preoccupato per<br />

quelle 120 famiglie. Fermo restando che<br />

si tratta di trovare una soluzione imprenditoriale<br />

privata. Non è affatto una<br />

questione pubblica”. L’estate è finita, c’è<br />

stata la guerra con l’ufficio postale. Per<br />

voi politici, è una sconfitta preannunciata:<br />

“purtroppo, con la privatizzazione<br />

degli uffici postali, si taglia su<br />

tutto, ma soprattutto sulla pianta organica.<br />

I portalettere non si sostituiscono.<br />

Dove prima c’erano due dipendenti, ora<br />

a stento ne trovi uno. A volte, mezzo”. Il<br />

sarcasmo non gli manca. Ma conviene<br />

candidarsi a sindaco? Da quando Berlusconi<br />

ha tolto l’Ici agli italiani, tutti i<br />

comuni del belpaese sono a rischio dissesto<br />

finanziario: “purtroppo il problema<br />

è reale. A me dispiace che il centrosinistra<br />

continui a litigare al suo interno,<br />

mentre i fondi Fas vengono spesi tutti<br />

a Nord”. A marzo si vota per le comunali.<br />

Mario Conte non si sbilancia.<br />

Ma Vincenzo De Luca è convinto di<br />

avere la candidatura alla presidenza regionale.<br />

“Uhm, la vedo difficile, molto<br />

difficile. In una regione come la nostra,<br />

prevalgono sempre i candidati napoletani.<br />

Non credo ce la farà. No, non<br />

credo proprio”. Più che sarcastico, in<br />

questo caso Conte diventa cinico. Eppure<br />

i consiglieri comunali la considerano<br />

buono come il pane: “probabilmente<br />

è perchè con tutti loro ho instaurato<br />

un rapporto aperto e leale”. Fa eccezione<br />

Antonio Corsetto, di Forza Italia.<br />

Ha definito un’offesa e una scorrettezza,<br />

il consiglio comunale sul difensore<br />

civico, con la nomina già fatta del<br />

commissario ad acta: “e’ un’opportunità<br />

che ci danno i tribunali amministrativi,<br />

perchè non dovremmo sfruttarla?<br />

Corsetto fa il suo gioco. Ha vinto una<br />

battaglia e ci tiene a farlo sapere. E’ l’ultimo<br />

appello, l’ultima occasione. Se il<br />

consiglio non ce la fa, la parola passa al<br />

commissario ad acta”. Dopo le polemiche<br />

e lo scontro frontale, la maggioranza<br />

di Melchionda sostiene il giovane avvocato<br />

Gaetano Naimoli. Ovviamente<br />

lei nega: “E’ uno dei candidati, Naimoli.<br />

Può uscire lui, così come uno degli<br />

altri tre candidati a difensore civico”.<br />

Visto che non avete i numeri in<br />

maggioranza, potreste trovare anche un<br />

accordo bipartisan con l’opposizione,<br />

sul nome di un altro avvocato, Fabrizio<br />

Violante: “perchè no- conclue Contetutto<br />

è possibile. Questa sera, vedremo”.<br />

Potremmo continuare per tutta la<br />

notte. Non appena si parla di nomi, incluso<br />

il suo, Mario Conte si chiude a riccio.<br />

Forse per scaramanzia, o forse perchè<br />

mai come per il prossimo inverno,<br />

vede vicina, davvero vicina, la possibilità<br />

di essere candidato a sindaco. Un<br />

sogno serbato per cinque anni nel cassetto.<br />

Francesco Faenza


20<br />

N°34 del 11 settembre 2009<br />

DA PAGINA 19<br />

Giovani Comunisti, voto 4:<br />

criticare l’estate ebolitana, definita<br />

“deprimente e noiosa”,<br />

è sicuramente un atto di coraggio.<br />

Che meriterrebbe il<br />

massimo dei voti, per la sincerità,<br />

un mezzo bacio accademico<br />

e quasi la lode più insigne.<br />

Il problema dei giovani<br />

comunisti è che sono al governo<br />

della città. Il loro dramma<br />

più evidente è l’assessore alla<br />

cultura. E’ iscritto a Rifondazione<br />

Comunista. Da quando<br />

Cariello ha deciso di candidarsi<br />

a sindaco (decisione legittima)<br />

sono partiti un paio di<br />

comunicati stampa, nel merito<br />

indiscutibili. Se non fosse<br />

che il partito guidato e monopolizzato<br />

da Cariello, (ipocrisia<br />

evidente) polemizza con<br />

l’amministrazione Melchionda,<br />

con la quale è al governo<br />

da diversi anni. Delle due<br />

l’una. O Maglio lascia la giunta,<br />

e per staccarlo dalla poltrona<br />

bisognerà chiamare un saldatore,<br />

o Cariello accetta la<br />

mediocrità del governo cittadino<br />

che ha sostenuto finora.<br />

Il ragionamento vale anche<br />

per i giovani comunisti. La libertà<br />

di parola, è il sale della<br />

democrazia. Con la postilla<br />

della coerenza che non va mai<br />

dimenticata.<br />

Agesci Eboli due: voto 10.<br />

Sfrattati da Melchionda (voto<br />

3) senza alcun motivo, puntano<br />

i piedi e non lasciano la<br />

casa delle associazioni. La loro<br />

protesta diventa il caso della<br />

settimana. Il sindaco imbarazzato,<br />

non batte ciglio. Ma batte<br />

cassa. Per ogni giorno di ritardo,<br />

le giovani marmocchie<br />

dell’Agesci dovranno pagare<br />

30 euro di penale. Un decisionismo,<br />

quello di Melchionda,<br />

Le pagelle ebolitane<br />

che ha spaventato anche gli<br />

abusivi estivi, quelli che aprono<br />

le baracche di frutta e melone<br />

in ogni angolo di Eboli,<br />

fregandose delle norme in vigore.<br />

Melchionda sfratta i boy<br />

scout. Ma non spiega il motivo.<br />

Tra gli iscritti all’Agesci c’è<br />

la figlia di un consigliere comunale<br />

d’opposizione. E’ una<br />

motivazione, questa, così meschina,<br />

che nemmeno in conto<br />

vogliamo tenerla. La motivazione<br />

ufficiale, notificata a Manuela<br />

Buonanno e Armando<br />

Scotillo è...rullo di tamburi,<br />

che l’Agesci non è un’associazione<br />

culturale. Più che una<br />

motivazione, è l’ennesimo suicidio<br />

di massa della maggioranza<br />

targata Pd. Nella casa<br />

delle associazioni e degli<br />

abusi, ci sono tantissime irregolarità.<br />

C’è il gruppo dei bagnini che,<br />

dovremmo dedurre, legge le<br />

poesie di Neruda e proietta i<br />

documentari di Piero Angela<br />

e figlio. Ci sono gli arzilli anziani,<br />

ballerini senza età, che<br />

si sono presi tre stanze della<br />

casa, togliendo spazio agli<br />

altri, hanno costruito una piattaforma<br />

in cemento, prima di<br />

ricevere l’autorizzazione,<br />

hanno chiuso la stanza dei<br />

contatori elettrici, con una catena<br />

che anche Hulk Hogan<br />

(lottatore di wrestling) avrebbe<br />

imbarazzo a maneggiare.<br />

Nella casa delle associazioni,<br />

dove molte associazioni non si<br />

fanno nemmeno vive, perchè<br />

hanno una seconda sede altrove,<br />

chi sono gli abusivi secondo<br />

Melchionda-votomeno-tre?<br />

Gli scout dell’Agesci. In assenza<br />

di risposte del primo cittadino,<br />

del plurifunzionale<br />

Armando Luongo, portavoce<br />

della casa comunale al Borgo,<br />

spaventati dalle osservazioni<br />

che potrebbero arrivare dall’assessore<br />

Uisp, Mimmo Maglio,<br />

la nostra solidarietà va ai<br />

piccoli boy scout appena rientrati<br />

da un campo estivo a Castelcivita.<br />

Un’esperienza formativa,<br />

mandata in fumo<br />

dalle beghe infantili e stupide<br />

della politica. I boy scout non<br />

hanno mollato la sede. Voto 10<br />

alla loro determinazione. Il<br />

nostro biasimo va a chi ha<br />

consegnato la sede agli scout,<br />

l’11 luglio scorso, per revocargliela<br />

il 6 agosto, dopo nemmeno<br />

un mese. Tra la politica<br />

e il risiko c’è una bella differenza.<br />

Giocare ai dadi, pensando<br />

di governare Eboli, è<br />

sinceramente raccapricciante.<br />

Finanziere ebolitano, voto 3:<br />

“negro di merda, sporco<br />

negro, andate via dall’Italia”...pensare<br />

di risolvere un<br />

incidente stradale con queste<br />

frasi razziste, non è la soluzione<br />

più intelligente. E non è<br />

una scelta civile, soprattutto se<br />

si è pagati dallo Stato per far<br />

rispettare la legge. Calpestare<br />

le norme di convivenza civile<br />

e il codice penale, in questo<br />

modo becero, crea amarezza e<br />

indignazione. Chiedere scusa<br />

dopo l’errore, sarebbe stato il<br />

passo più logico e necessario.<br />

Le scuse non sono arrivate.<br />

Nel frattempo, è arrivato il<br />

rinvio a giudizio per diffamazione<br />

e ingiurie. Con il rischio<br />

di rispondere anche dell’aggravante<br />

razziale. Una frittata<br />

enorme. Una figuraccia da<br />

evitare. Voto 8 invece ai due<br />

carabinieri che si sono precipitati<br />

a salvare un tossicodipendente<br />

piuttosto esagitato.<br />

L’uomo minacciava di gettarsi<br />

nel vuoto, di suicidarsi sotto<br />

di Francesco Faenza<br />

gli occhi dell’intero quartiere.<br />

I carabinieri sono intervenuti,<br />

riportando una ferita al braccio,<br />

provocata da un punteruolo.<br />

Sono i rischi del mestiere.<br />

Salvare una vita umana,<br />

anche se disperata e derelitta,<br />

rende l’Italia migliore e dà un<br />

senso al proprio lavoro. Chapeaux<br />

per i carabinieri.<br />

Centrodestra, voto 3: Melchionda<br />

non ha i numeri per<br />

governare. Dall’aprile scorso,<br />

solo figuracce in aula. Stanca<br />

della sofferenza melchiondina,<br />

stanca di vedere il centrosinistra<br />

afflitto e frustato, in soccorso<br />

dell’armata disarmante<br />

(Red Martino Band) arriva<br />

l’opposizione di centrodestra.<br />

“Abbiamo nominato il difensore<br />

civico nell’interesse del<br />

paese” hanno risposto Paolo<br />

Polito, Vincenzo Clemente,<br />

Cosimo Pio Di Benedetto, Antonio<br />

Lamanna e Peppe La<br />

Brocca, gli ultimi infatuati del<br />

Martin pensiero. Al di là della<br />

nomina, vedremo l’impegno<br />

che ci metterà Gaetano Naimoli,<br />

l’ultimo consiglio comunale<br />

rischia di trasformarsi in<br />

puro esercizio retorico. In un<br />

anno e mezzo, i tempi sono<br />

scaduti. Il consiglio comunale<br />

non era più legittimato a nominare<br />

un difensore civico.<br />

All’uopo, era stato nominato<br />

un commissario ad acta da<br />

Napoli. Ma i gentiluomini e<br />

maestri di diritto amministrativo,<br />

in aula, hanno preferito<br />

una delibera ridicola e annullabile,<br />

piuttosto che ragionare.<br />

Pioveranno i ricorsi al Tar,<br />

mentre Melchionda si gode<br />

l’assist dell’opposizione. Da<br />

cinque mesi era senza maggioranza,<br />

l’ha recuperata grazie<br />

al centrodestra. Azzurra libertà...<br />

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diritti di cui all’art. 13 della legge 675/96, rivolgendosi per iscritto all’Agenzia Allianz Ras di Paestum, titolare del trattamento.


B a t t i p a g l i a<br />

N°33 del 04 settembre 2009 21<br />

Ancora asserragliati i cinque operai pronti a gesti estremi. La città fa quadrato<br />

Alcatel, ore di passione per la lotta più dura<br />

Un vero e proprio fronte di<br />

lotta. Sembra essere tornati indietro<br />

di 40 anni, alle occupazioni<br />

di fabbrica degli anni sessanta,<br />

alle proteste ad oltranza<br />

e alle rivendicazioni sociali e<br />

sindacali. Andare fuori ai cancelli<br />

dell’Alcatel Lucent di Battipaglia<br />

significa fare un tuffo<br />

nel passato: le stesse parole di<br />

quarant’anni fa, ma nessuna<br />

speranza di cambiare il<br />

mondo. Le speranze sono ridotte<br />

al lumicino, ma qui si<br />

lotta comunque. Anni di promesse<br />

mancate, parole al<br />

vento, boicottaggi, veri e propri<br />

ricatti, l’ormai certezza di<br />

perdere il posto, hanno fatto sì<br />

che cinque operai prendessero<br />

la disperata decisione di occupare<br />

lo stabilimento muniti di<br />

benzina e minacciare di darsi<br />

fuoco se non dovesse essere ripensata<br />

la decisione di vendere<br />

l’azienda da parte della multinazionale<br />

francese. “E’ impensabile<br />

che un’azienda in attivo<br />

e leader del settore decida<br />

di chiudere per meri interessi<br />

strategici” osserva uno dei manifestanti.<br />

Il progetto dell’azienda è quello<br />

di vendere lo stabilimento<br />

(esternalizzare) ad una srl locale<br />

di cui farebbero parte<br />

anche alcuni attuali dirigenti e<br />

l’imprenditore Pierluigi Pastore,<br />

già amministratore delegato<br />

della società Salerno Interporto<br />

SpA. La paura dei lavoratori<br />

e dei sindacati è che dietro<br />

a velo della cessione del ramo<br />

d’azienda battipagliese, ci sia<br />

il licenziamento dei lavoratori<br />

Alcatel. “Le operazioni similari<br />

avvenute in altri posti, come<br />

A PARER MIO<br />

DALLA PRIMA<br />

Anziché appartamenti venderanno<br />

grotte, tronchi cavi di<br />

baobab, palafitte, capanne di<br />

fango e tane di dinosauro, ma<br />

sempre col sorriso a trentadue<br />

denti appena sbiancato, e quel<br />

linguaggio ruffiano e forbito<br />

con cui parleranno affabilmente<br />

tanto di Euribor e<br />

mutui a scalare che di Inter e<br />

Cassano in Nazionale.<br />

Nell’inflazione di agenzie, uffici,<br />

affiliati, franchisinghizzati<br />

con cui ci stanno sommergendo<br />

spuntano nomi fra i più<br />

disparati: “Punto-E-Accapo-<br />

Casa”, “Casa contro Casa”,<br />

“Accasiamoci”, “Casa che abbaia<br />

non morde”. Girano<br />

ovunque a indagare, loro: opzionano,<br />

visionano, periziano,<br />

a Rieti, sono tutte fallite miseramente,<br />

con le aziende che<br />

hanno chiuso dopo al massimo<br />

un anno – contesta una giovane<br />

interinale – L’Alcatel sta cercando<br />

di salvare la faccia dicendo<br />

di voler vendere, ma già<br />

da tempo ha deciso di chiudere<br />

questo sito, florido e produttivo.”<br />

Unanime indignazione<br />

dal sindacato: “E’ insensato -<br />

dichiara Potetti responsabile<br />

nazionali per il settore delle Telecomunicazioni<br />

della Fiom<br />

Cgil - pagare fior di milioni di<br />

Euro menti eccelse dell’economia<br />

italiana come Francesco<br />

Caio per farci dire che il settore<br />

delle telecomunicazioni è<br />

un volano per lo sviluppo del<br />

sistema Paese, per poi restare a<br />

guardare un’azienda che nell’indifferenza<br />

di tutti se ne va,<br />

lasciando sul lastrico 1000 famiglie.<br />

Il Governo si impegni –<br />

continua il sindacalista - per<br />

evitare che a Battipaglia un sito<br />

produttivo e tecnologicamente<br />

avanzato, dotato di un mercato<br />

significativo e con un basso<br />

costo del lavoro, venga abbandonato.<br />

L’intervento del Governo<br />

è necessario per fermare<br />

l’Alcatel».<br />

Intanto, i cinque operai che occupano<br />

da lunedì mattina lo<br />

stabilimento, non demordono.<br />

Andranno avanti fino al 15 di<br />

settembre, quando a Roma si<br />

terrà il tavolo tra le parti promosso<br />

dal Governo.<br />

Mentre da fuori i compagni<br />

non fanno mai mancare il loro<br />

sostegno, organizzando manifestazioni,<br />

volantinaggi, coinvolgendo<br />

gli operai dell’intera<br />

Il ballo del mattone<br />

offrono, promettono. Se tuo figlio<br />

passa dalla culla al lettino<br />

vengono a proporti uno scantinato<br />

in nuda proprietà che<br />

fra soli novant’anni potrai adibire<br />

a cameretta; se ampliano<br />

l’atrio di un portone ci lasciano<br />

una sedia e te lo spacciano<br />

per monolocale arredato; se si<br />

scoperchia una fognatura uhmamma,<br />

che affarone, s’è appena<br />

liberato un “grazioso seminterrato<br />

in discrete condizioni”.<br />

Non ce n’è per nessuno, è un<br />

mondo di blocchi-commissione<br />

che s’assottigliano di secondo<br />

in secondo, come per<br />

combustione chimica, andirivieni<br />

di suole e gessati, assegni<br />

e garanzie, offerte e rilanci,<br />

vedo o passo la mano. Prezzi<br />

che lievitano nonostante la<br />

crisi, e crisi che chiaramente<br />

lievita per colpa dei prezzi. Un<br />

cane che non solo si morde la<br />

coda, ma se l’inghiotte pelo<br />

compreso.<br />

Ma chi compra, alla fine? Assurdo<br />

pensare che nell’era in<br />

cui non si arriva alla terza settimana<br />

c’è gente che, per contrappeso,<br />

firmi mutui fino alla<br />

terza generazione.<br />

Chiaro che qui ormai si mette<br />

tavola a giorni alterni, s’iscrive<br />

un solo figlio a scuola mandandoci<br />

l’altro clandestino<br />

nello zaino del fratello, è stato<br />

abolito ogni vizio inclusa la<br />

sopravvivenza. Eppure è così,<br />

in barba a previsioni e constatazioni<br />

di banchieri ed economisti<br />

il business c’è e cresce a<br />

area industriale battipagliese, i<br />

lavoratori ricevono il sostegno<br />

e l’adesione di un’altra categoria<br />

sul lastrico, gli insegnanti<br />

precari salernitani, messi in ginocchio<br />

dalla riforma Gelmini.<br />

Incassato l’appoggio (?) dei politici<br />

locali, molti manifestanti<br />

temono per la sorte dei cinque<br />

compagni che che ormai disperati<br />

e armati di taniche di<br />

benzina, minacciano di darsi<br />

fuoco se non sarà salvato il<br />

posto dei circa cinquecento<br />

operai, considerando anche<br />

l’indotto, che vivono del lavoro<br />

all’Alcatel Lucent. Una sequela<br />

di politici e personalità<br />

della società civile e religiosa,<br />

da Paolo Ferrero – leader di Rifondazione<br />

Comunista – al Vescovo<br />

di Salerno Mons. Gerardo<br />

Pierro, sono accorsi a portare<br />

sostegno e conforto ai cinque<br />

operai asserragliati e ai<br />

loro compagni che si apprestano<br />

a vivere un’altra nottata all’addiaccio.<br />

Pieno il sostegno<br />

poi del Sindaco Giovanni Santomauro<br />

alla lotta degli operai<br />

Alcatel “sosterremo questa<br />

lotta in tutti i modi possibili, attivando<br />

gli organismi superiori<br />

e stando vicino alle famiglie<br />

dei manifestanti. – ha affermato<br />

Santomauro – L’Alcatel va<br />

salvata e noi lavoreremo affinché<br />

ciò avvenga.” Intanto, una<br />

fiaccolata, autorizzata, è stata<br />

organizzata per venerdì sera,<br />

gli operai e i cittadini sfileranno<br />

per le strade del centro, per<br />

esprimere solidarietà ai manifestanti<br />

e l’indignazione di<br />

un’intera comunità. Si spera.<br />

Valerio Calabrese<br />

DI ERNESTO GIACOMINO<br />

oltranza, e perciò vige una<br />

quantità d’offerta seconda,<br />

nell’ordine solo a Dubai, al<br />

gioco del Monopoli e a Topolinia.<br />

Il giro, in realtà, è tanto semplice<br />

quanto redditizio: l’importante<br />

è che non vi partecipi<br />

nessuno che non abbia già<br />

una casa. In questo modo, si<br />

vende solo a chi ha a sua volta<br />

venduto e ha la liquidità necessaria<br />

per comprare un altro<br />

appartamento. Poi, con i soldi<br />

incassati, si comprano case<br />

messe in vendita da altri. E a<br />

chi ferma il gioco, come nelle<br />

migliori catene di Sant’Antonio,<br />

in dieci giorni gli muore il<br />

criceto, perde l’erezione e gli<br />

monta un’alitosi al napalm.<br />

Ernesto Giacomino<br />

AMBIENTE<br />

Dall’11 al 13<br />

settembre<br />

Legambiente in festa<br />

Impegno, passione, ambiente, ruoterà<br />

attorno a questi temi la rassegna<br />

messa in piedi dai circoli della provincia<br />

di Salerno della Legambiente,<br />

che prenderà il via venerdì 11 settembre<br />

e si concluderà domenica 13<br />

a Pontecagnano (Sa). Ad organizzare<br />

la manifestazione, in collaborazione<br />

col CSV “Sodalis” di Salerno,<br />

i circoli Legambiente del salernitano<br />

che saranno presenti con propri<br />

spazi informativi, insieme ad altre associazione<br />

del territorio. La tre giorni<br />

sarà caratterizzata da un fitto cartellone<br />

di appuntamenti: laboratori,<br />

dibattiti, concerti, momenti gastronomici.<br />

Ma nulla è lasciato al caso,<br />

come nella filosofia di Legambiente<br />

“ogni azione è una scelta” e su ogni<br />

scelta bisogna fermarsi e riflettere,<br />

così ne “I tre giorni del Cigno” le<br />

scelte fatte dagli organizzatori sono<br />

attentissime alle ricadute sociali e<br />

ambientali. Il menù – vegetariano –<br />

delle tre serate, poi, sarà realizzato<br />

tutto con prodotti biologici e a chilometro<br />

zero, acquistati presso piccoli<br />

produttori o come nel caso del<br />

vino, offerto dalle aziende agricolo<br />

aderenti al Bio-distretto Cilento dell’Aiab.<br />

Tornando al programma, i pomeriggi<br />

di venerdì 11 e sabato 12, a<br />

partire dalle ore 16,00 si caratterizzeranno<br />

per cinque momenti laboratoriali,<br />

aperti a grandi e piccini.<br />

“Simulazione scavo”, anch’esso consigliato<br />

per i bambini, sarà il laboratorio<br />

che, proprio all’interno di un<br />

sito di importanza internazionale<br />

come l’abitato dell’antica Picentia,<br />

presente all’interno del Parco Eco-<br />

Archeologico di Pontecagnano, simulerà<br />

uno scavo archeologico e il<br />

procedimento di recupero dei reperti<br />

di cui è ricchissimo il nostro sottosuolo.<br />

Il sabato invece ruoterà attorno<br />

al progetto degli orti di città, con<br />

la tavola rotonda dal titolo “Dalla<br />

coltura alla cultura degli orti” si analizzerà<br />

l’importante strumento sociale<br />

e culturale degli orti di città, fenomeno<br />

anche locale – oltre cinquanta<br />

orti gestiti da anziani a basso<br />

reddito sono perenti nel luogo che<br />

ospiterà la tre giorni, mentre venti ne<br />

sono presenti nel centro storico di<br />

Eboli – che Legambiente ha lanciato<br />

e che vuole diffondere in tutta la regione.<br />

Il sabato sarà chiuso dai concerti<br />

di vari gruppi. La domenica invece<br />

il programma si fa meno intenso,<br />

con una particolarissima “Caccia<br />

al tesoro… dei rifiuti” che partirà alle<br />

ore 19.00, e che rappresenterà un<br />

modo diverso per approcciarsi al<br />

tema annoso dello smaltimento dei<br />

rifiuti. In chiusura, ore 21.00, l’atteso<br />

concerto dei Martinicca Boison,<br />

gruppo fiorentino prodotto da Erriquez<br />

Greppi dei Bandabardò, che<br />

con un carnet di strumenti particolarissimo,<br />

tra cui violino, cornamuse,<br />

flauti irlandesi e clarinetto, imbastisce<br />

divertentissimi concerti di musica<br />

“italiana”.<br />

Valerio Calabrese


22<br />

S e l e N°33 del 04 settembre 2009<br />

Vincenzo Caputo,<br />

direttore generale<br />

DALLA PRIMA DE IL SELE<br />

”Avevamo bisogno di un esperto<br />

in materia giuridico-federale e<br />

di un uomo di calcio – spiega il<br />

Presidente Cicalese -. Il Dott. Vincenzo<br />

Caputo credo che soddisfi<br />

entrambe le condizioni. E’ il<br />

primo tassello per fare grande<br />

l’Ebolitana 1925. Vogliamo vincere<br />

il campionato e ci stiamo attrezzando<br />

dal punto di vista tecnico<br />

e dirigenziale per farlo”.<br />

Soddisfatto e motivato appare il<br />

neo Direttore Generale. “Ho accettato<br />

la proposta solo dopo<br />

aver appurato la bontà del progetto<br />

– chiosa il nuovo diggi<br />

biancazzurro. Sono ebolitano e<br />

voglio dare il mio personale contributo<br />

al miglioramento sociale e<br />

sportivo della Città. Come primo<br />

atto visionerò la documentazione<br />

societaria predisponendo un<br />

piano di marketing sportivo e di<br />

investimenti. Per vincere nel calcio<br />

occorre l’apporto di tutte le<br />

componenti: in primis della cittadinanza<br />

ebolitana”.<br />

DALLA PRIMA DE IL SELE<br />

Il fastidio dell’autore verso la<br />

diffusione bulimica di cibo in tv<br />

e sui giornali ha in sottofondo<br />

la considerazione che proprio<br />

questa moda dilagante altro<br />

non sia se non la sottolineatura<br />

di una sconfitta epocale, la<br />

sconfitta gastrosofica appunto.<br />

Si parla tanto di cose ormai<br />

uscite dalla consuetudine quotidiana.<br />

Gli stessi chef ormai si<br />

presentano come bravi assemblatori<br />

di piatti, ma la cucina<br />

vera e propria, quella fatta per<br />

esempio di zuppe a fuoco lento<br />

è quasi impossibile da trovare.<br />

Anche la cucina si è dovuta<br />

adeguare ai tempi della tv e<br />

una sfida sul ragù alla trasmissione<br />

di Antonella Clerici “La<br />

Prova del cuoco” non sarebbe<br />

certo possibile.<br />

La“dieta mediterranea”?<br />

“Riuscito misto di approssimazione<br />

geografica e pigrizia<br />

grammaticale. Non c’era, non<br />

c’era mai stata probabilmente,<br />

una qualche dieta mediterranea<br />

poiché la vastità di quel bacino<br />

e la verità dei popoli bagnati,<br />

non poteva permetterlo”.<br />

Dieta mediterranea?<br />

PONTECAGNANO. Crescono le quotazioni di Carmine Maiese<br />

Aeroporto di Salerno: ennesimo caso di malapolitica<br />

“Ancora una volta riscontro<br />

con immenso dispiacere la cattiva<br />

gestione politica della cosa<br />

pubblica. Basta con le beghe<br />

politiche. La burocrazia delle<br />

istituzioni sta impedendo all’Aeroporto<br />

di Salerno di decollare.<br />

E’ tempo che i politici<br />

facciano spazio ai privati competenti”.<br />

Usando le parole del<br />

segretario generale della Cisl<br />

Giovanni Salerno ci uniamo al<br />

coro di sconforto che sale dalla<br />

popolazione salernitana e pontecagnanese.<br />

Basta con la querelle<br />

politica, possibile che<br />

ogni volta che in Italia si progettino<br />

grandi opere finiscano<br />

poi per arenarsi a causa di interessi<br />

politici? In altri Paesi sarebbe<br />

successa la stessa cosa?<br />

Quando cambierà questa mentalità<br />

chiusa e provinciale che<br />

non riesce a vedere la “cosa<br />

pubblica” come una risorsa per<br />

tutti e non una sede di poltrone<br />

dove coltivare interessi di parte<br />

e mire personalistiche? Finché<br />

non avremo una classe dirigente<br />

in grado di vedere oltre<br />

il proprio naso, in grado di fare<br />

davvero il bene comune ci troveremo<br />

sempre a scontrarci<br />

con continui ribaltoni, ribaltini<br />

e teatrini sulle pagine dei giornali.<br />

Ormai da mesi si inseguono<br />

accuse al vetriolo,<br />

cambi della guardia repentini,<br />

consigli comunali ad hoc, riunioni<br />

con elezioni lampo (di<br />

cui anche il nostro giornale ha<br />

dovuto rendere conto) che finiscono<br />

per oscurare la vera questione:<br />

come ri-lanciare (o lanciare?)<br />

lo scalo salernitano, un<br />

aeroporto, come scrivono alcuni<br />

esperti, nato morto.<br />

Finalmente si è aperta la strada<br />

alla tanto sbandierata privatizzazione<br />

e alla costituzione di<br />

un tavolo tecnico che possa risolvere<br />

i molti problemi strutturali.<br />

L’8 settembre, infatti, l’<br />

assemblea consortile ha deliberato<br />

che,“visto il momento di<br />

criticità anche economica dell’aeroporto<br />

di Salerno” , sono<br />

necessarie le dimissioni del<br />

presidente-lampo Ernesto Sica<br />

e quelle dei restanti quattro<br />

membri del cda a favore dell’individuazione<br />

di figure tecniche<br />

e professionali: una<br />

“svolta tecnica” voluta dal 96<br />

per cento dei componenti del<br />

capitale del consorzio. Intanto<br />

IL NUTRIZIONISTA.<br />

La dieta è cilentana non mediterranea<br />

CARMINE MAIESE<br />

la presidenza “d’ufficio” della<br />

s.p.a. controllata del consorzio<br />

resta nelle mani del presidente<br />

della Camera di Commercio di<br />

Salerno nella persona di Carmine<br />

Maianese nuovo rappresentante<br />

all’interno dell’ente.<br />

L’indicazione del presidente<br />

della Confederazione nazionale<br />

Artigiani Campania arriva all’unanimità<br />

dell’assemblea:-Il<br />

“No: meridionale; cilentana addirittura<br />

per genesi scientifica<br />

e di costume. E’ noto che già<br />

negli anni Cinquanta, Keys studiò<br />

le abitudini alimentari dei<br />

contadini dell’entroterra salernitano<br />

eleggendo la cosiddetta<br />

dieta mediterranea come la più<br />

adatta a prevenire le malattie<br />

cardiovascolari. Qui contadini<br />

inconsapevoli, senza accorgersene,<br />

offrono un paradigma di<br />

dieta salubre, che si sviluppava<br />

da tre condizioni naturali: la sobrietà,<br />

la vegetalità, la convivialità.<br />

Il contadino cilentano<br />

mangia poco, non muore di<br />

fame, ma manca poco, mangia<br />

i prodotti della sua terra, in<br />

convivialità. In realtà mediterraneo,<br />

è un aggettivo che richiama<br />

il mare, non riguarda<br />

invece territori collinari che<br />

non vedono quasi mai il pesce,<br />

più che altro essiccato, da dispensa”.<br />

Nel Cilento più interno e, in<br />

particolare, nei comuni che<br />

fanno parte della Comunità<br />

montana Alento-Montestella,<br />

qui quando le comunità si risvegliano<br />

per un evento televisivo<br />

riecheggia ancora la cucina<br />

che evoca il pane e la pasta<br />

fatta in casa, i cereali, gli ortaggi,<br />

la frutta fresca. Sono l’ultimo<br />

baluardo anti-globalistico”.<br />

Diversi modelli di dieta si sono<br />

imposti all’attenzione pubblica,<br />

ma qual è secondo Vacca il modello<br />

di alimentazione più efficace<br />

per il mantenimento della<br />

buona salute?<br />

“Per raggiungere e mantenere<br />

la buona salute non occorrono<br />

diete particolari, ma piuttosto<br />

semplici regole di comportamento<br />

e un’equilibrata alimentazione.<br />

Mangiare appena sotto<br />

il nostro fabbisogno e con prevalenza<br />

di vegetali”.<br />

In conclusione?<br />

“L’argomento che stiamo trattando<br />

rimarrà una disputa<br />

astratta e teorica se non si risolvono<br />

le contraddizioni principali<br />

che ci governano: l’alimentazione<br />

deve essere accompagnata<br />

da un profondo ripensamento<br />

di stili di vita, ormai<br />

introvabili. Ai problemi della<br />

globalizzazione dei cibi abbiamo<br />

finora risposto con un localismo<br />

esasperato ed isterico rivalutando<br />

il cece di Cicerale, il<br />

fagiolo di Controne e via elencando”.<br />

Scheda biografica<br />

Antonio Vacca è nato a Napoli<br />

nel 1957 e vive a Battipaglia,<br />

dove lavora come medico nutrizionista.<br />

Ha collaborato con<br />

varie testate giornalistiche, tra<br />

cui “Il Roma “ e “Paese Sera”<br />

ed è autore di saggi brillanti e<br />

originali sui fenomeni cibici e<br />

sulla dieta mediterranea. Per i<br />

tipi della Plectica ha pubblicato:La<br />

società annusata.(2001),<br />

De Bello cibico. (2004), Senza<br />

provincialismi. (2005), L’inciucio<br />

mediterraneo. (2009). E’ autore<br />

inoltre di Cinema e<br />

Cibo(1985); Trascrittori dell’Arte<br />

Perduta, 1986; Pubblicità Alimentare,<br />

Alimento della Pubblicità,1987;<br />

Magri perché?1988;<br />

Mangiami stupido,1990; Mangiattivù<br />

1994; “La Dieta Meridionale”,<br />

Movimento Italia Meridionale,<br />

1999. E’ stato premiato,<br />

nell’ambito della II Edizione<br />

del Festival della Dieta<br />

Mediterranea, con “Le chiavi di<br />

Ancel” per la divulgazione di<br />

corretti stili di vita, Pioppi 21-<br />

24 giugno 2007.<br />

mio compito-<br />

commenta<br />

Maianesesarà<br />

quello di<br />

ripristinare<br />

l’organo di<br />

gestione<br />

della spa per<br />

riportare l’aeroporto<br />

di<br />

Salerno allo<br />

status ex ante<br />

la rottura del<br />

4 agosto- .<br />

Anche sul<br />

versante<br />

Consorzio, la<br />

risoluzione è<br />

stata per l’azzeramento<br />

di<br />

tutti i vertici,<br />

cosa che avverrà<br />

solo al<br />

termine di un iter lungo e farraginoso<br />

che Maianese promette<br />

di cambiare al più presto.<br />

In questi giorni più voci si<br />

erano levate a favore di un<br />

cambio repentino di rotta: lo<br />

stesso presidente della Provincia,<br />

Edmondo Cirielli, aveva ribadito<br />

la necessità di “una gestione<br />

a-politica”, e il presidente<br />

di Confindustria Salerno<br />

Agostino Gallozzi aveva dichiarato:-<br />

Le scaramucce politiche<br />

sviliscono l’autorevolezza<br />

e la credibilità dell’infrastruttura.<br />

Occorrono competenze<br />

tecniche e manageriali di<br />

primissimo piano- aveva aggiunto-<br />

Competenze che, almeno<br />

dal nostro angolo visuale,<br />

non è dato rintracciare nella<br />

nostra provincia. Si spera che<br />

la scelta di affidare lo scalo a<br />

professionisti riesca a sciogliere<br />

i tanti dubbi che ruotano intorno<br />

ad esso: per alcuni, l’aeroporto<br />

sarebbe uno spreco,<br />

troppo forte la concorrenza<br />

con l’alta velocità, inoltre gli<br />

esempi nazionali e internazionali<br />

della crisi dei piccoli aeroporti<br />

non mancano: Malpensa<br />

è vittima dei troppi scali a<br />

pochi chilometri l’uno dall’altro,<br />

Berlino, con i suoi 4 milioni<br />

di abitanti, passerà da tre ad<br />

un aeroporto tra pochi anni e a<br />

Parigi, che ha un’area urbana<br />

di 13 milioni di abitanti, Orly<br />

è stato limitato fortemente a favore<br />

dello Charles De Gaulle.<br />

Tutti i piccoli aeroporti italiani,<br />

con meno di un milione di passeggeri<br />

l’anno, sono già sotto i<br />

limiti della sopravvivenza:<br />

meno voli, meno merci e soprattutto<br />

meno passeggeri. E se<br />

la strategia delle compagnie<br />

low cost, che puntano su<br />

nuove rotte e scali alternativi<br />

può trainare la crescita dei piccoli<br />

aeroporti come decollerà<br />

Salerno senza l’immediato allungamento<br />

della pista? Che si<br />

stia litigando per nulla?<br />

Tiziana Troisi


G a s t r o n o m i a<br />

N°33 del 04 settembre 2009 23<br />

Viaggi e assaggi<br />

Buon gusto e professionalità a “Il Vecchio Bottaio” di Agropoli<br />

Come ho avuto modo di scrivere<br />

in precedenti recensioni,<br />

la cittadina di Agropoli è in<br />

continua crescita sotto molti<br />

profili. La città è diventata pratica,<br />

comoda e vivibile. La<br />

gente che abita nei paesi limitrofi,<br />

per il loro tempo libero e<br />

per lo shopping, raggiunge<br />

Agropoli con molto piacere.<br />

Questo fenomeno ha fatto di<br />

conseguenza crescere anche<br />

l’offerta gastronomica. Agli affermati<br />

ristoranti “Il Ceppo”,<br />

“La Veranda”, “Il Gambero” e<br />

così via, se ne sono aggiunti<br />

altri che si stanno imponendo<br />

per dinamismo e professionalità.<br />

Tra questi possiamo tranquillamente<br />

citare: il Buttero, Dietro<br />

l’Angolo, la Sciabica e da<br />

circa tre mesi “Il Vecchio Bottaio”,<br />

un ristorante-vineria che<br />

sin dalle prime battute si sta affermando<br />

per buon gusto e<br />

professionalità. Il locale è a<br />

centro-città, adiacente al grande<br />

parcheggio gratuito costruito<br />

dove una volta c’era il<br />

vecchio stadio sportivo Gino<br />

Landolfi. Il posto può vantare<br />

un esterno e un interno di rara<br />

bellezza. Fuori, il giardino è<br />

circondato da una cornice di<br />

verde che isola quanto basta<br />

con l’esterno. In esso, tra aiuole,<br />

vecchie botti, fontane scenografiche<br />

e al fresco di un<br />

vecchio albero di gelso e di una<br />

caratteristica quercia da sughero,<br />

troviamo sedie in ferro<br />

antichizzato e tavoli ricoperti<br />

con la pregiata ceramica di Deruta,<br />

la piccola località in provincia<br />

di Perugia famosa per la<br />

fabbricazione delle ceramiche<br />

artistiche. L’interno, anch’esso<br />

curato sin nei minimi particolari,<br />

è molto caldo e accogliente.<br />

Circa 50 posti arredati con<br />

gusto e arte. Ci troviamo in<br />

un’antica struttura dove negli<br />

anni ’30 un certo “Mast Rafaele<br />

o’ vuttaro” costruiva botti<br />

per i produttori di vino dell’epoca.<br />

È risaputo che nel Cilento si<br />

produce vino da tempi molto<br />

remoti. Tra archi antichi, pareti<br />

in pietre, sedie e tavoli in<br />

legno, la cucina e il barbecue a<br />

vista, un camino per riscaldare<br />

le serate del prossimo inverno,<br />

luci che danno una luce<br />

soffusa quanto basta e un televisore<br />

che “guasta” ma purtroppo<br />

non se ne può fare a<br />

meno, si possono gustare pregiati<br />

vini accompagnati da una<br />

cucina fortemente legata ai<br />

profumi e ai sapori del territorio.<br />

A riceverci abbiamo trovato<br />

Luca Torre, giovane proprietario<br />

che per passione ha ristrutturato<br />

questa antica proprietà<br />

di famiglia creandone questo<br />

particolare ristorante. Sin dall’inizio<br />

ha preferito avvalersi<br />

della collaborazione di veri<br />

professionisti, ed ecco che in<br />

cucina troviamo l’esperto e sapiente<br />

Gennaro Buono, mentre<br />

in sala ci sono Vincenzo Longo<br />

e Raffaele Daniele, esperti nel<br />

servizio di sala, nell’ospitalità e<br />

VINCENZO LONGO, LUCA TORRE, GENNARO BUONO, RAFFAELE DANIELE<br />

SOPRALASALAADESTRALACANTINA<br />

nelle conoscenze enologiche.<br />

Noi, in due, in una serata d’inizio<br />

settembre, particolarmente<br />

ventilata, abbiamo preferito accomodarci<br />

all’interno.<br />

Ci hanno portato gli eleganti<br />

menu e la carta dei vini, entrambi<br />

foderati in pelle. Il<br />

menu offre la scelta di 8 antipasti,<br />

6 primi e 5 secondi. Volevamo,<br />

come consuetudine,<br />

lasciar fare. Però, visto l’offerta<br />

invitante abbiamo preferito<br />

scegliere anche sbizzarendoci<br />

a chiedere cose diverse. Così,<br />

come antipasto abbiamo preso<br />

i moscardini con i fagioli di<br />

Controne e la mollicata di alici<br />

del Cilento; come primo abbiamo<br />

preferito gli spaghetti<br />

con alici e nero di Colliano e i<br />

paccheri di Gragnano con<br />

zucca, salsiccia e ricotta salata;<br />

come secondo ci siamo lasciati<br />

tentare dagli straccetti di maiale<br />

ai funghi porcini e i bocconi<br />

di bufalo ai profumi cilentani.<br />

A sorpresa, prima del dessert,<br />

lo chef ha voluto che assaggiassimo<br />

il piatto del giorno<br />

(che cambia quotidianamente)<br />

e ci ha fatto servire una<br />

scarola e fagioli con crostini,<br />

che nei sapori e profumi mi ha<br />

fatto ricordare lo stesso piatto<br />

che preparava mia nonna. Abbiamo<br />

concluso con un ottimo<br />

dessert, il semifreddo al cocco<br />

e nutella, anche se poco cilentano<br />

ha degnamente concluso<br />

una bella serata. Dalla ricca<br />

lista dei vini che spaziava in<br />

pratica quasi in tutta Italia, con<br />

qualche puntatina all’estero,<br />

abbiamo scelto il Comandante<br />

2004, Montecucco Sangiovese<br />

Doc dell’azienda Basile.<br />

Un vino rosso toscano ottenuto<br />

da agricoltura biologica con<br />

la stoffa di un prodotto adatto<br />

ad accompagnare i piatti con<br />

sapori ricchi e forti, anche nostrani.<br />

Per una bella serata al<br />

“Vecchio Bottaio”, mettete in<br />

preventivo la spesa di 30/35<br />

euro vini a parte.<br />

Ristorante Vineria Il Vecchio<br />

Bottaio, Viale Europa 43 –<br />

84043 Agropoli (SA). Tel.<br />

0974.827226. Chiuso il mercoledì.<br />

Voto 77/100<br />

Diodato Buonora<br />

LA RICETTA<br />

Pollo ruspante<br />

con fagioli e<br />

peperoni<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

1 pollo a pezzi<br />

3 peperoni<br />

200 g di fagioli di Controne<br />

4 pomodori maturi<br />

peperoncino<br />

erbe aromatiche cilentane<br />

3 spicchi d’aglio - olio extravergine<br />

di oliva del Cilento –<br />

sale.<br />

Preparazione:<br />

in un tegame antiaderente,<br />

scaldate l’olio con erbe aromatiche<br />

e peperoncino e rosolatevi<br />

il pollo da tutti i lati. Nel<br />

frattempo mondate i peperoni<br />

e tagliateli a listarelle. Scolate<br />

il pollo e tenetelo da parte.<br />

Gettate via il fondo di cottura,<br />

aggiungete altro olio nel tegame,<br />

fatelo scaldare, aggiungete<br />

l’aglio, altre erbe aromatiche<br />

e i peperoni. Fate bene insaporire,<br />

poi unite i pomodori a<br />

pezzi e il sale. Quando i peperoni<br />

sono quasi cotti, unite i fagioli<br />

cotti nell’acqua, rimestate,<br />

aggiungete il pollo, peperoncino<br />

a gusto, regolate di<br />

sale e portate a cottura. Se necessario,<br />

fate asciugare prima<br />

di servire accompagnato da<br />

fette di pane abbrustolite.<br />

Vino consigliato: Mimì 2008<br />

(barbera, sangiovese e cabernet<br />

sauvignon), Paestum Igt, I Vini<br />

del Cavaliere, Capaccio - Paestum<br />

(SA)

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