ALCATEL, LOTTA DURA E DISPERATA - Unico
ALCATEL, LOTTA DURA E DISPERATA - Unico
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i l s e t t i m a n a l e d e l s a l e r n i t a n o<br />
€ 1, 00<br />
Preti, quale<br />
ruolo<br />
di Luigi Rossi*<br />
Nello scorso numero di<br />
<strong>Unico</strong> si presentava a pagina<br />
12 la lodevole attività<br />
avviata a Massa da un<br />
sacerdote accogliendo nel<br />
restaurato convento alcuni<br />
ragazzi per i mesi estivi.<br />
Nulla da dire, se non rimarcare il<br />
plauso per l’iniziativa.<br />
Alcuni appunti, però, vanno fatti: non<br />
è chiaro a chi volesse riferirsi quando<br />
ha fatto l’enumerazione dei preti da<br />
inserire nell’elenco chiaramente dei<br />
cattivi perché, nello svolgimento della<br />
loro azione pastorale, prediligono<br />
“grandi eventi mediatici sotto gli occhi<br />
dei riflettori”.<br />
Costoro avrebbero il torto di condire<br />
“ di salsa socio-culturale il tutto, specie<br />
se si annovera un buon curriculum<br />
di studi”, oppure di organizzare “convegni<br />
di ogni ordine e grado, dallo storico<br />
al socio-psico-pedagogico”.<br />
Il firmatario della nota chiude con una<br />
stoccata a “chi, con una buona copertura<br />
pubblica, sottoscrive tessere partitiche”.<br />
“E il Vangelo?”, s’interroga<br />
con fine sensibilità ipercritica.<br />
Abituato, probabilmente, a frequentare<br />
sacrestie, il reporter accetta forse<br />
la tesi di chi vorrebbe circoscrivere<br />
l’attività del prete alla sola dimensione<br />
privata, ricacciandolo all’interno<br />
delle chiese o dei conventi,<br />
posizione evocata già nel Settecento<br />
e che ha trovato in questi giorni una<br />
sua concreta riconferma nella vicenda<br />
del direttore di “Avvenire”, costretto<br />
alle dimissioni per aver osato<br />
parlare fuori dei confini tracciati da<br />
chi ha scelto il ben remunerato collateralismo<br />
dei poteri forti.<br />
A mio parere, trovare qualcuno che<br />
nella società dell’immagine sia capace<br />
di mettersi in gioco utilizzando<br />
CONTINUA A PAGINA 11<br />
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€<br />
0828.720114 - unicosettimanale.it - redazione@unicosettimanale.it Anno XI n° 34 del 11 Settembre 2009<br />
<strong>ALCATEL</strong>, <strong>LOTTA</strong><br />
<strong>DURA</strong> E <strong>DISPERATA</strong><br />
LA SCOMPARSA DI SALVATORE PAOLINO<br />
L’amico.<br />
Lettera postuma<br />
di Giuseppe Liuccio<br />
Caro Salvatore, la notizia<br />
della tua morte mi ha<br />
colto di sorpresa in una<br />
torrida giornata di settembre<br />
ed ha azionato la<br />
memoria dei ricordi accendendo<br />
fotogrammi di esistenza.<br />
Ero poco più che ragazzo, quando da<br />
un balcone in Piazza Tempone della<br />
tua Capaccio tuonavi con impeto contro<br />
le ingiustizie dei latifondisti, a difesa<br />
dei senza terra e dei senza lavoro.<br />
Mi gonfiasti il cuore di entusiasmo e<br />
mi accendesti di passione anima e<br />
pensieri, nel nome del socialismo, che<br />
CONTINUA A PAGINA 2<br />
BATTIPAGLIA<br />
FA QUADRATO.<br />
RISCHIANO<br />
OLTRE MILLE<br />
FAMIGLIE<br />
VALERIO CALABRESE A PAGINA 21<br />
Nel Pci solo per<br />
umana debolezza<br />
di Angelo Capo<br />
Quando Gaetano Paolino,<br />
fondatore e presidente<br />
della cooperativa La Falce<br />
di Capaccio, l’unica socialista<br />
della nostra provincia,<br />
nell’ottobre del 1920, partì<br />
all’assalto dei latifondi acquitrinosi<br />
della Piana di Paestum, suo<br />
figlio Salvatore aveva appena quattro<br />
anni essendo egli nato il 3 settembre<br />
del 1916.<br />
E’ questa la prima volta che dalla viva<br />
voce dei protagonisti, con la curiosità e<br />
lo stupore di un bambino, sente che i<br />
suoi concittadini avevano lasciato il<br />
caldo letto delle loro misere dimore per<br />
andare ad occupare le terre incolte e<br />
malariche della Piana dove regnavano<br />
CONTINUA A PAGINA 3<br />
PONTECAGNANO<br />
Aeroporto:<br />
Maiese<br />
accorderà<br />
tutti?<br />
EBOLI<br />
IL SELE<br />
Elezioni<br />
primarie<br />
Mario Conte<br />
il favorito<br />
Tiziana Troisi pagina 22<br />
Francesco Faenza prima de Il Sele<br />
Valeria Gallo è<br />
Miss Teenager<br />
ARTICOLO A PAGINA 10
2 A t t u a l i t à N°34 del 11 settembre 2009<br />
SCUOLA<br />
La scuola e<br />
il futuro liquido<br />
La scuola riapre con la paura di<br />
dover chiudere un capitolo aperto<br />
da lungo tempo.<br />
Si è trattato di un’illusione durata<br />
un trentennio:”i decreti delegati”<br />
con la loro pretesa di portare<br />
la democrazia gestionale in<br />
un ambiente fino ad allora referenziale<br />
perché istituzione, e autoreferenziale<br />
perché i docenti<br />
erano portatori di valori propri di<br />
una professione consolidatasi e<br />
stratificatasi in “cento anni di solitudine”<br />
nella gestione dei rapporti<br />
con famiglie e scolari.<br />
Nell’ultimo quarantennio, dal<br />
’68, in avanti il processo di cambiamento<br />
ha avuto sì importanti<br />
avanzamenti nella direzione giusta,<br />
ma ha prodotto un vero mostro<br />
organizzativo che ha vissuto<br />
solo per autoalimentare la<br />
“fame” di posti di lavoro con la<br />
scusa di realizzare al “personalizzazione”<br />
dell’insegnamento.<br />
Ovviamente, c’è tanto lavoro e<br />
sacrificio da salvare e da riconoscere<br />
a schiere di docenti impegnati<br />
a dare una prospettiva educativa<br />
ad un’infinità di bambini e<br />
bambine, adolescenti e giovani<br />
che pure sono cresciuti ed<br />
hanno realizzato il loro sogno<br />
professionale e di vita.<br />
Sono rimasti, però, al palo quelli<br />
per cui la democratizzazione<br />
della scuola era stata realizzata<br />
e, per certi aspetti, imposta ad<br />
una società effervescente che<br />
negli anni ’60 si avviava a completare<br />
il suo percorso di riscatto<br />
iniziato con la Resistenza e<br />
con la Repubblica.<br />
Oggi, il governo e l’attuale maggioranza<br />
politica sono alle prese<br />
con la necessità di ridurre il volume<br />
della spesa finalizzata all’istruzione<br />
e con l’imperativo di<br />
dover dare una nuova funzione<br />
alla scuola: “poco ma buono” si<br />
potrebbe sintetizzare. A pagare<br />
il pegno di questa scelta è chiamata<br />
la categoria dei docenti,<br />
vecchi e giovani, che hanno<br />
perso ogni capacità di presa<br />
sulla società e non riescono a<br />
scuotere l’opinione pubblica alle<br />
prese con ben altri e grossi problemi<br />
legati alla crisi economica<br />
mondiale.<br />
Come andrà a finire non si sa!<br />
Una cosa è certa, la strada imboccata<br />
è irreversibile e produrrà<br />
cambiamenti difficili da immaginare<br />
a causa di un incredibile<br />
numero di variabili che non<br />
dipendono né dalla volontà del<br />
governo né dalla capacità dei<br />
docenti di rimanere una categoria<br />
unita.<br />
La mediazione, anche questa<br />
volta sarà affidata al tempo che<br />
ci riserva un futuro molto “liquido”.<br />
moncil<br />
SERRE. Almeno settemila pannelli rubati<br />
Predoni notturni smantellano la centrale solare<br />
“Tu che rompesti la scorza dura del trasformismo già fascista”<br />
Lettera postuma a Salvatore Paolino<br />
Diverse bande di predoni notturni<br />
hanno già smontato<br />
quasi un terzo dei 60 mila<br />
pannelli solari della centrale a<br />
pannelli solari di Persano, la<br />
più grande d’Europa e tra le<br />
maggiori del mondo.<br />
Un’agguerrita gang quasi ogni<br />
notte fa un varco nella rete di<br />
recinzione e armati di una<br />
semplice chiave in metallo<br />
10/10 sbullona i pannelli e li<br />
carica su automobili e furgoni<br />
parcheggiati nelle vicinanze.<br />
“Ogni notte qui è una guerra”,<br />
racconta Angelo Gallo che<br />
dalla sua abitazione “vede” la<br />
grande centrale a pannelli fotovoltaici<br />
di Persano.<br />
Geometra di professione, è<br />
consigliere comunale e, con<br />
altri ragazzi della zona, cerca<br />
di aiutare i carabinieri a reprimere<br />
il fenomeno. Appena notano<br />
qualcosa di sospetto chiamano<br />
il pronto intervento.<br />
C’è anche il loro interesse perché<br />
i furgonati e le auto del<br />
tipo station wagon i ladri notturni<br />
vanno a prenderseli, preferibilmente<br />
dopo le tre di<br />
notte, rubandole dalle abitazioni<br />
dei dintorni. “Qui – racconta<br />
Angelo Gallo – dopo la<br />
mezzanotte ci sono decine di<br />
uomini invisibili che trafugano<br />
pannelli in maniera molto<br />
veloce.<br />
La centrale dell’Enel è incustodita<br />
ed i sistemi di sicurezza<br />
non risultano collegati con<br />
i carabinieri”. L’attività di<br />
contrasto del fenomeno è resa<br />
anche difficile dall’orografia<br />
del luogo che presenta larghe<br />
zone di campagna aperta<br />
DALLA PRIMA<br />
fu e resta la mia religione, impegno<br />
politico e civile a sostegno<br />
di generose battaglie per<br />
una società di liberi ed eguali<br />
per modificare dal profondo,<br />
con la forza del riformismo,<br />
uno Stato che era, e in parte è<br />
ancora, forte e prepotente con<br />
i deboli, debole e condiscendente<br />
con i forti ed i potenti.<br />
Galoppammo insieme sull’onda<br />
lunga dell’utopia, sognando<br />
una democrazia che riconoscesse<br />
ed esaltasse meriti e<br />
bisogni, senza distinzione di<br />
classe, ceto o censo. Ti salutammo<br />
sindaco di Capaccio-<br />
Paestum, nell’immediato dopoguerra,<br />
in un territorio in<br />
cui dilagava la vandea bianca<br />
dei democristiani di Carmine<br />
De Martino, regno indiscusso<br />
e riconosciuto degli agrari, che<br />
avevano deposto fez, camicia<br />
nera e tutto l’armamentario<br />
del vecchio regime fascista e si<br />
erano accovacciati all’ombra<br />
accogliente e compiacente<br />
dello Scudo Crociato, dando<br />
vita ad una delle più sfacciate<br />
operazioni di trasformismo<br />
gattopardiano della storia recente<br />
per conservare potere e<br />
ricchezza.<br />
Tu rompesti questa scorza e,<br />
leader indiscusso e carico di<br />
carisma, guidasti le plebi disperate<br />
alla conquista delle<br />
terre incolte. Io ti seguii baldanzoso<br />
ed entusiasta con la<br />
testa piena di sogni degli ideali<br />
del socialismo. Con un escamotage<br />
della polizia fosti tratto<br />
in inganno e passasti due<br />
giorni in carcere, a Sant’Antonio<br />
di Salerno. Noi privi di<br />
leader ma non demotivati<br />
aspettammo il tuo ritorno e<br />
partimmo, lancia in resta, all’occupazione<br />
dei latifondi.<br />
Vincemmo e nel territorio di<br />
Paestum realizzammo concretamente<br />
una delle più grandi<br />
rivoluzioni della storia del<br />
Mezzogiorno d’Italia, che fece<br />
fare al territorio un balzo di<br />
qualità, modificando rapporti<br />
di forza ed economia.<br />
I quotisti avevano raggiunto<br />
l’obiettivo: la proprietà contadina<br />
era una straordinaria<br />
conquista. Ricordo le campagne<br />
elettorali con la carovana<br />
dei camion, che dalla piana salivano<br />
su per i tornanti di Capaccio<br />
per chiudere nella festa<br />
dell’entusiasmo e delle bandiere<br />
una campagna che nel<br />
segno della torre dell’orologio<br />
suonava l’ora della riscossa<br />
del popolo dei diseredati. Con<br />
coraggio mettemmo su un<br />
movimento, l’USI, l’unione socialisti<br />
indipendenti, che nello<br />
slogan “né Russia né America,<br />
dove, soprattutto di notte, è<br />
possibile nascondersi e restarvi<br />
per ore.<br />
Ed è così che la centrale solare<br />
di Serre Persano sta per essere<br />
letteralmente dismessa dai<br />
malintenzionati. Situato in<br />
mezzo alla piana salernitana<br />
sul basso corso del fiume Sele,<br />
alla sua apertura nel 2003 l’impianto<br />
dell’Enel rappresentava<br />
la più grande installazione<br />
di questo tipo al mondo: 9 sottocampi<br />
fissi e un’ulteriore sezione<br />
a inseguimento solare,<br />
60mila pannelli distribuiti su<br />
5 ettari e mezzo di terreno, per<br />
una superficie esposta complessiva<br />
di 26500 metri quadri.<br />
Un investimento di milioni di<br />
euro. Secondo dati non confermati,<br />
solo nell’ultimo anno<br />
sarebbero stati trafugati ben<br />
avanti per l’Italia!” anticipava<br />
il futuro. Era il cuneo della<br />
forza del socialismo che si insinuava<br />
prepotente fra due<br />
chiese e due vangeli, quello<br />
comunista e quello democristiano,<br />
in nome di una libertà<br />
senza condizionamenti che<br />
esaltava l’individuo e la collettività<br />
protagonisti della storia<br />
singola e collettiva. Fosti<br />
consigliere provinciale e assessore<br />
ai lavori pubblici e<br />
mettesti in moto un meccanismo<br />
dirompente per eliminare<br />
la marginalità del sud della<br />
provincia di Salerno con quel<br />
ponte ardito sul fiume Sele,<br />
che collegava il Cilento con<br />
Salerno ed il resto della provincia.<br />
Ero un giovane di belle speranze<br />
intellettuali e politiche e<br />
ti battesti perché, giovanissimo,<br />
fossi candidato al Parlamento<br />
della Repubblica nella<br />
lista dei socialisti. Fu un successo<br />
di voti e di consensi<br />
anche se non fui eletto. Ricordo<br />
i tuoi e i miei comizi in<br />
ogni angolo della provincia<br />
per difendere ed esaltare i bisogni<br />
e le ragioni dei nostri<br />
contadini cilentani. Ne è passato<br />
di tempo, caro Salvatore.<br />
Io non sono cambiato. Resto<br />
fedele ai miei ideali di sempre,<br />
di socialista e di libertario. Gli<br />
7000 pannelli fotovoltaici, una<br />
notizia che ha incontrato<br />
ampia risonanza sulla stampa<br />
nazionale come un indizio collaterale<br />
della possibile redditività<br />
del settore. Sono decine<br />
gli arresti fatti dai carabinieri,<br />
sempre in flagranza di reato.<br />
Così come è stata anche fermata<br />
una banda che, dal porto<br />
di Genova, faceva arrivare<br />
questi pannelli nei paesi del<br />
Nord Africa.<br />
L’Enel preferisce non fornire<br />
cifre esatte, ma parla di<br />
“danno economico molto ingente”<br />
e ammette di essere<br />
stata costretta a correre ai ripari,<br />
rafforzando la vigilanza.<br />
A Persano però non li hanno<br />
ancora visti. Soprattutto i ladri<br />
del sole.<br />
Ormo<br />
anni e le forze incominciano a<br />
pesare, ma l’entusiasmo non è<br />
domo e, all’occorrenza, sono<br />
pronto a riprendere le battaglie<br />
di sempre con lo stesso<br />
entusiasmo e con la stessa generosità<br />
di allora. Tu caro Salvatore<br />
hai fatto in tempo ad<br />
andartene senza assistere al<br />
degrado di un potere insolente<br />
che rinnega i principi fondamentali<br />
della democrazia e<br />
del decoro, a tutti i livelli. Io<br />
resisto con lo spirito rivoluzionario<br />
di sempre, socialista<br />
indomito che non si piega né<br />
alle lusinghe né alle minacce<br />
del potere. Prima o poi, è la<br />
legge della vita, ti raggiungerò<br />
a cavallo di una nuvola da<br />
dove guardi ormai con distacco<br />
alle miserie di quaggiù.<br />
Non so se nell’aldilà esistono<br />
battaglie politiche ed elezioni.<br />
Se ci sono, noi organizzeremo<br />
rivolte com’è nella nostra natura<br />
e nel nostro costume. E<br />
con il grande poeta, amico,<br />
sindaco rivoluzionario e sindacalista,<br />
socialista manco a<br />
dirlo, Rocco Scotellaro, grideremo<br />
“Siamo entrati in gioco<br />
anche noi con le facce, le mani<br />
e i panni che avevamo. Lungo<br />
il perire dei secoli l’alba è<br />
nuova! E’ nuova!”.<br />
Giuseppe Liuccio<br />
g.liuccio@alice.it
N°34 del 11 settembre 2009 A t t u a l i t à<br />
3<br />
IL PERSONAGGIO. Non s’interessò solo di politica ma anche di arte e cultura. Nel Pci per debolezza<br />
Dall’assalto al latifondo ai grandi ponti sul Sele e sul Calore<br />
DALLA PRIMA<br />
indisturbate, tra rovi ed ortiche,<br />
le bufale e che di lì un manipolo<br />
di 50 carabinieri, dei quali 4<br />
a cavallo, li aveva respinti con<br />
la forza delle armi.<br />
Ed è in questo momento che<br />
decide idealmente di accogliere<br />
il testimone della lotta per il<br />
socialismo che un giorno il<br />
padre gli avrebbe lasciato. E si<br />
prepara a farlo con straordinaria<br />
determinazione sognando il riscatto<br />
della propria gente dall’asservimento<br />
ai protervi e<br />
tronfi notabili di allora che avevano<br />
usurpato con la forza e<br />
con l’inganno la terra della povera<br />
gente.<br />
Si impegna negli studi classici<br />
conseguendo al liceo Tasso di<br />
Salerno la maturità e nel contempo<br />
si prepara alla lotta per<br />
la giustizia e la libertà che il fascismo<br />
gli negano. E quando la<br />
guerra lo chiama egli non può<br />
sottrarsi. Nel tragico scontro sul<br />
fiume Don, nel dicembre del<br />
1942, in cui viene annientata<br />
l’ARMIR delle truppe italo-tedesche,<br />
Salvatore è lì, col grado<br />
di Sergente Maggiore nella Divisione<br />
Ravenna. Dopo una<br />
marcia di 1000 Km raggiunge<br />
Gomel e da qui l’Italia tra atroci<br />
sofferenze per la fame ed il<br />
freddo risultando uno dei pochissimi<br />
sopravvissuti. Terminata<br />
la guerra e ricostituitasi la<br />
vecchia cooperativa socialista,<br />
IL FUNERALE. Per sempre nel ricordo di tutti<br />
Pasquale Marino: “Ci ha cresciuti”<br />
Commovente e intenso il rito<br />
delle esequie officiato martedì<br />
pomeriggio, alle 16 presso la<br />
parrocchia di Maria SS. della<br />
Medaglia Miracolosa da monsignor<br />
Berniero Carucci dinanzi<br />
a un’assemblea attenta<br />
e accorata.<br />
Uomini politici e della cultura,<br />
parenti, amici e l’intera<br />
amministrazione comunale di<br />
Capaccio hanno presenziato<br />
ai funerali del noto politico<br />
Salvatore Paolino, l’uomo che<br />
ideò e guidò le lotte contadine<br />
nella Piana del Sele. “Esempio<br />
di onestà e laboriosità – ha<br />
detto il sindaco di Capaccio<br />
Pasquale Marino, abito scuro<br />
e fascia tricolore, nel corso del<br />
suo intervento in omaggio a<br />
Paolino.<br />
Le lacrime gli rigavano il<br />
volto, ma non gli impedivano<br />
di esprimere la stima e l’affetto<br />
condiviso dai presenti.<br />
“Abbiamo perso un grande<br />
uomo e un vero politico. Ne<br />
siamo rammaricati. Io lo conobbi<br />
a soli 15 anni e posso<br />
dire che mi ha cresciuto umanamente<br />
e politicamente. Su<br />
di lui potrebbe essere scritto<br />
un libro. Ha lavorato sempre<br />
con onestà e impegno per il<br />
bene della collettività capaccese,<br />
quando fu sindaco di<br />
Capaccio e di Salerno quando<br />
rivestì la carica di assessore<br />
provinciale ai Lavori pubblici.<br />
Fu la punta di diamante<br />
della cultura agricola di Capaccio<br />
e si distinse nelle lotte<br />
contadine del dopoguerra.<br />
Ma soprattutto fu un uomo<br />
con valori forti, un amico sincero”.<br />
Il Primo cittadino di<br />
Capaccio ha delineato con<br />
precisione ardente la personalità<br />
di Paolino e, a conclusione<br />
del discorso, è scoppiato<br />
in lacrime coinvolgendo<br />
tutti fra lo scroscio di applausi<br />
in onore del compianto.<br />
Anche il parroco della chiesa,<br />
monsignor Carucci, che Paolino<br />
frequentava da quando<br />
nel 1960 si era trasferito a Salerno,<br />
lo ricorda con affetto:<br />
“Era un uomo semplice e di<br />
fede. Ne ho sempre avuto<br />
stima – ha dichiarato. Conclusa<br />
la funzione, i figli Paolo,<br />
Nicola e Gaetano, ai primi<br />
banchi insieme ai familiari,<br />
hanno ricevuto le accorate<br />
condoglianze di quanti conobbero<br />
e apprezzarono questo<br />
grande uomo della politica<br />
salernitana.<br />
Tra gli applausi, il feretro è<br />
stato accompagnato presso il<br />
cimitero di Salerno seguito da<br />
un lungo corteo che ha visto<br />
in prima fila il sindaco Pasquale<br />
Marino, la giunta e i<br />
membri del consiglio comunale<br />
capaccese, parenti e<br />
amici pronti a porgere l’ultimo<br />
arrivederci ad un uomo<br />
che per sempre resterà nel<br />
cuore e nel ricordo di tutti.<br />
Maria Laura Pirone<br />
PASQUALE MARINO E SALVATORE PAOLINO<br />
col nuovo nome L’Aratro, sempre<br />
guidata da Gaetano, il giovane<br />
Salvatore assume un ruolo<br />
di assoluto protagonista tanto<br />
da essere il relatore ufficiale al<br />
Congresso regionale della terra<br />
di Eboli e a quello nazionale di<br />
Bologna. Ormai egli è l’anima<br />
e l’interprete più credibile e determinato<br />
dei bisogni e delle<br />
istanze dei braccianti senza<br />
terra e di tutti i diseredati di Capaccio.<br />
Non c’è da sorprendersi,<br />
perciò, se nelle elezioni amministrative<br />
del 1952 egli sbaraglia<br />
le forze clerico-fasciste<br />
dei conservatori e dei latifondisti<br />
e si attesta alla guida del Comune<br />
di Capaccio.<br />
All’indomani dell’attentato a Togliatti,<br />
in cui si sfiora la guerra<br />
civile con 7 morti e 120 feriti,<br />
sull’onda dell’emozione passa<br />
al PCI, per umana debolezza,<br />
come egli dice, perché preoccupato<br />
per il ritorno del fascismo<br />
da cui era stato perseguitato<br />
pesantemente suo padre.<br />
Pochi mesi dopo, il 20 novembre<br />
1949, eccolo alla guida del<br />
popolo capaccese che all’alba<br />
si muove in massa all’assalto<br />
dei latifondi della Piana così<br />
come fa un altro giovane sindaco<br />
socialista, Rocco Scotellaro,<br />
a pochi Km di distanza, a Tricarico,<br />
mentre si avvia a vivere<br />
un’alba che sarà nuova con altrettanta<br />
commozione e col medesimo<br />
entusiasmo dei compagni<br />
capaccesi. Alla testa di un<br />
esercito di circa 3000 contadini<br />
affamati, di ogni età, giovani<br />
e vecchi, donne e bambini, egli<br />
li esorta alla conquista di quelle<br />
terre che il vecchio notabilato<br />
aveva loro sottratto con la<br />
forza e con l’inganno. Seguono<br />
momenti epici con scontri tra la<br />
Celere che respinge i manifestanti<br />
con la forza ed i contadini<br />
che vengono malmenati, percorsi<br />
e contusi a centinaia. Alla<br />
fine il sindaco Paolino, con alcuni<br />
caporioni, vengono portati<br />
con l’inganno nel carcere di<br />
Salerno dove rimangono 2 giorni.<br />
Subito dopo lascia il PCI e rientra<br />
nel PSI per fondare a Salerno<br />
un nuovo partito l’USI<br />
(Unione Socialisti Indipendenti)<br />
con alcuni socialisti autonomisti<br />
unitamente ad alcuni fuoriusciti<br />
del PCI, Cucchi e Magnani,<br />
insofferenti per la mancanza<br />
di libertà e indipendenza<br />
senza le quali è impossibile<br />
costruire il socialismo contrariamente<br />
a quanto pensa Togliatti<br />
che, sprezzantemente,<br />
dice che anche nella nobile criniera<br />
di un cavallo si possono<br />
annidare due pidocchi. Alla<br />
guida di questo partito diventa<br />
segretario provinciale nonché<br />
fondatore e direttore del suo<br />
Organo di Stampa, La Sinistra.<br />
Finita l’esperienza dell’USI rientra<br />
nel PSI, ricompatta la Sinistra<br />
e nel 1956 ottiene una netta<br />
vittoria che lo consacra di<br />
nuovo primo cittadino di Capaccio<br />
per tutta la consiliatura<br />
nel corso della quale realizza<br />
numerose ed importanti opere<br />
pubbliche. Diventa nel frattempo<br />
anche segretario provinciale<br />
della Lega delle Cooperative<br />
e poi dell’Alleanza dei contadini.<br />
Nel 1963 sfiora per meno di<br />
100 voti nel suo Collegio di Capaccio-Eboli<br />
l’elezione a Senatore<br />
nonostante lo straordinario<br />
consenso ottenuto.<br />
L’anno successivo viene eletto<br />
al Consiglio Provinciale diventando<br />
di lì a poco Assessore ai<br />
Lavori Pubblici. In questa carica<br />
realizza importanti opere di interesse<br />
collettivo in tutto il territorio<br />
provinciale ed in particolare<br />
porta a termine la realizzazione<br />
del ponte sul Sammaro<br />
e quello sul Sele nella strada<br />
litoranea per Paestum ed il Cilento<br />
nonché quella che da<br />
Foce Sele porta alla stazione di<br />
Albanella le quali , come egli<br />
aveva promesso, sarebbero servite<br />
a togliere dall’isolamento<br />
quegli assegnatari della Riforma<br />
Agraria che per il loro impegno<br />
nella lotta erano statti confinati<br />
nelle lande più isolate<br />
ed incolte della<br />
Piana del Sele.<br />
Gli anni seguenti<br />
Salvatore li trascorre<br />
nell’impegno<br />
culturale e politico,<br />
partecipando a<br />
convegni ed a dibattiti<br />
e dando vita<br />
ad un Circolo Salernitano<br />
di attività sociali<br />
e culturali che<br />
annovera tra i suoi<br />
iscritti eminenti intellettuali<br />
e personaggi<br />
di notevole<br />
spessore tra i quali<br />
T. Lenza, E.<br />
D’Aniello ed il pittore<br />
M. Carotenuto.<br />
Dopo La Sinistra<br />
aveva fondato e diretto<br />
il periodico Il Sele, e successivamente<br />
Cronache Salernitane<br />
e Critica Meridionale.<br />
In questi ultimi anni ho incontrato<br />
frequentemente Salvatore<br />
che mi ha sempre accolto con<br />
entusiasmo perché egli ha potuto<br />
ricostruire insieme a me<br />
tutto il suo percorso umano, civile<br />
e politico fatto nel corso<br />
della sua vita senza mai, orgogliosamente,<br />
rinnegare nulla.<br />
Con lucidità e generosità straordinarie<br />
fino all’ultimo mi ha<br />
fornito di volta in volta ora un<br />
documento, ora una copia, ora<br />
un articolo dei suoi Periodici<br />
che hanno contribuito a rievocare<br />
la storia del socialismo salernitano.Ha<br />
conservata intatta<br />
tutta la sua grinta, la sua generosità<br />
di combattente nonché il<br />
suo affetto per il socialismo e<br />
per i suoi compagni con i quali<br />
ha condiviso tante battaglie per<br />
lo sviluppo civile e sociale delle<br />
nostre popolazioni.<br />
Ha dedicato, con estrema coerenza,<br />
fierezza e dignità, tutta<br />
la sua vita alla politica ricevendone<br />
in cambio, ahimè, molto<br />
meno di quanto ne meritasse.<br />
Salvatore se n’è andato lasciando<br />
in tutti un grande vuoto ed<br />
in me, accanto ad una profonda<br />
costernazione, anche il rammarico<br />
di non essere riuscito in<br />
tempo a dare alle stampe il<br />
terzo volume sul socialismo salernitano<br />
di cui egli è stato gran<br />
parte e a cui tanto teneva. Rimane,<br />
però una certezza: egli<br />
continuerà a vivere per sempre,<br />
proprio come poco prima di essere<br />
eliminato dai fascisti, Matteotti<br />
aveva preconizzato a<br />
Mussolini e cioè che si può<br />
uccidere un uomo ma non<br />
l’idea che vive in lui proprio<br />
quella del socialismo di cui, appunto,<br />
si è sempre nutrito Salvatore<br />
che resterà per sempre<br />
nei cuori dei compagni capaccesi<br />
e di quanti con lui hanno<br />
condiviso quell’idea.<br />
Angelo Capo
4<br />
A t t u a l i t à N°34 del 11 settembre 2009<br />
CONSIGLIO PROVINCIALE. I debiti fuori bilancio “incendiano” la discussione<br />
Sotto di 5 milioni. Cirielli: “Alla Corte dei Conti”<br />
Altra giornata dura quella di<br />
lunedì mattina in consiglio provinciale.<br />
I debiti fuori bilancio<br />
fanno saltare l’unanimità tra<br />
maggioranza e minoranza.<br />
Dubbi e incertezze prendono il<br />
posto dei consiglieri di centrosinistra<br />
che dopo la prima<br />
parte della seduta, durata dalle<br />
11,30 alle 13, decidono di abbandonare<br />
l’aula per “linciaggio<br />
politico”. E si approvano<br />
solo i debiti con sentenza dei<br />
giudici. I cinque milioni e quattrocento<br />
mila euro, presentati<br />
all’Ente dagli uffici della precedente<br />
amministrazione provinciale,<br />
fanno preoccupare la<br />
nuova amministrazione:<br />
“Chiediamo la verifica ulteriore<br />
delle fatture per assicurarci<br />
che non ci siano altri debiti<br />
fuori bilancio e inoltre attendiamo<br />
un incontro con l’ex assessore<br />
al Bilancio Gianni Iuliano<br />
– ha detto in aula il presidente<br />
della commissione bilancio<br />
Fernando Zara. E Cirielli,<br />
presente durante la seconda<br />
EDMONDO CIRIELLI<br />
Fino al prossimo 2 ottobre 2009<br />
i laureati occupati e disoccupati<br />
residenti in Campania potranno<br />
richiedere alla Regione<br />
voucher individuali per accedere<br />
ai master.<br />
La Regione, infatti, rientrando<br />
nel Progetto Interregionale<br />
“Verso un sistema integrato di<br />
Alta formazione”, così come<br />
hanno fatto 14 regioni aderenti<br />
e 9 già operative, eroga 6000<br />
euro destinati alla copertura<br />
del costo di un master universitario,<br />
non universitario di durata<br />
uguale o superiore a 500<br />
ore; corsi di specializzazione,<br />
riqualificazione destinati alla<br />
formazione di 160 ore comprensive<br />
di eventuali fasi on<br />
the job e di fad fino al 25%.<br />
Quanti scelgono di formarsi<br />
fuori dalla Campania, in una<br />
delle regioni operative, Basilicata,<br />
Emilia Romagna, Friuli<br />
Venezia Giulia, Lazio, Sardegna,<br />
Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto,<br />
potranno altresì usufruire<br />
di 1200 euro per le spese di<br />
vitto e alloggio. “Siamo orgogliosi<br />
di essere presenti come<br />
organismo formativo salernitano<br />
all’interno del catalogo interregionale<br />
per l’alta formazione<br />
– ha detto Sanda Maragno<br />
amministratore unico dell’agenzia<br />
formativa e del lavoro<br />
Selefor srl. “La Selefor, attiva<br />
dal 2004 a Vallo della Lucania,<br />
presso il seminario diocesano,<br />
è presente con la propria offerta<br />
insieme ad altri importanti<br />
organizzazioni formative nazionali,<br />
accreditate dalle diverse<br />
Amministrazioni regionali, e<br />
alle facoltà universitarie.<br />
Le attività in catalogo, riaperto<br />
lo scorso giugno, e attivo on<br />
line, vengono svolte nell’ambito<br />
POR FSE 2007-2013” Dunque,<br />
i giovani, volendo, possono<br />
restare a Salerno senza rinunciare<br />
a una formazione di<br />
qualità. “I nostri master – ha<br />
continuato la Maragno – sono<br />
di 1500 ore e comprendono i seguenti<br />
settori: management<br />
dell’ Innovazione IT&C, per<br />
formarsi come specialisti in reti<br />
e comunicazioni informatiche;<br />
LAVORO. Scade il 2 ottobre il bando per i master<br />
Regione, ecco i voucher per l’alta formazione<br />
management del turismo sostenibile<br />
per formarsi come<br />
specialisti dell’economia aziendale;<br />
direzione e gestione del<br />
personale per formarsi come<br />
specialisti in risorse umane;<br />
amministrazione finanza e controllo<br />
di gestione per formarsi<br />
come specialisti della gestione e<br />
del controllo nelle imprese. I<br />
voucher rappresentano una rivoluzione<br />
che permetterà agli<br />
studenti di conseguire un titolo<br />
di alta specializzazione a basso<br />
costo e al nostro territorio di<br />
crescere diventando punto di<br />
riferimento per numerosi giovani<br />
d’Italia”.<br />
Per maggiori informazioni<br />
www.altaformazioneinrete.it<br />
www.regione.campania.it<br />
www.selefor.it. Ricordiamo, altresì,<br />
che le selezioni per accedere<br />
ai master verranno effettuate<br />
il 24 settembre giorno in<br />
cui sarà presentato il catalogo<br />
interregionale e l’intera offerta<br />
formativa della Selefor. Ulteriori<br />
prove selettive seguiranno<br />
il 3, 10, 17, 24 e 31 ottobre prossimi<br />
presso la sede operativa di<br />
Battipaglia - Majestic Business<br />
Center prestigioso centro per il<br />
business, eventi e ricevimenti<br />
aziendali, amministrato dal<br />
dottor Giuseppe Scelza, con<br />
cui, come società di consulenza,<br />
la Selefor ha concluso una<br />
importante partnership finalizzata<br />
al supporto delle aziende<br />
in outsourcing (attraverso una<br />
consulenza esterna qualificata).<br />
Insieme porteranno avanti innovative<br />
azioni imprenditoriali<br />
partendo dal progetto d’impresa.<br />
Un valore aggiunto per<br />
la nostra provincia che cresce e<br />
si proietta su scala nazionale<br />
grazie alle eccellenze del territorio.<br />
fase della seduta consiliare:<br />
“Sarà la Corte dei Conti ad accertare<br />
responsabilità eventuali”.<br />
Il nodo della questione si è<br />
formato in particolare intorno<br />
alle spese relative alla manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria<br />
delle strade e dell’edilizia<br />
scolastica che, secondo il consigliere<br />
Pasquale Mauri sarebbero<br />
state “presentate all’Ente<br />
non interamente, essendocene<br />
altre investite per le consulenze<br />
esterne e i co.co.co. al fine di<br />
guadagnare voti per la campagna<br />
elettorale”. Cariello e Guadagno<br />
hanno ricordato l’accordo<br />
preso nella riunione del venerdì<br />
precedente alla seduta<br />
consiliare tra commissione bilancio<br />
e conferenza dei capigruppo.<br />
“Avevamo deciso che<br />
oggi avremmo approvato solo i<br />
debiti fuori bilancio sotto sentenza,<br />
quindi bisognava solo<br />
confermare – ha detto Massimo<br />
Cariello – invece ci hanno attaccato<br />
e accusato di falsi bilanci.<br />
E’ solo una manovra politica<br />
che non accettiamo anche<br />
perché abbiamo dovuto affrontare<br />
spese urgenti specie sull’edilizia<br />
considerati i quasi 90<br />
edifici scolastici delle superiori<br />
che abbiamo sul territorio provinciale”.<br />
Guadagno ha annunciato<br />
poi l’abbandono d’aula:<br />
“Non accettiamo il linciaggio<br />
politico e una maggioranza<br />
che non rispetta gli accordi”.<br />
Dunque, i debiti fuori bilancio<br />
imposti all’Ente con sentenza<br />
dei giudici, sono stati approvati<br />
solo dalla maggioranza con<br />
21 presenti in aula. Rimandata<br />
alla prossima seduta consiliare<br />
l’approvazione del resto dei debiti.<br />
Altro importante punto all’ordine<br />
del giorno le comunicazioni<br />
del presidente del consiglio,<br />
Eva Longo che ha annunciato<br />
le dimissioni di Franco<br />
Alfieri da vice capogruppo<br />
del Pd cui è subentrato Alfonso<br />
Bonaiuto e le dimissioni del<br />
vice capogruppo del Pdl Luigi<br />
Napoli cui è subentrato, invece,<br />
Domenico Di Giorgio; l’approvazione<br />
unanime della seduta<br />
consiliare del 31 luglio<br />
2009; l’approvazione unanime<br />
del nuovo regolamento per la<br />
gestione delle spese di rappresentanza<br />
la cui prima versione<br />
era stata licenziata dalla commissione<br />
bilancio e, su proposta<br />
della Longo, ripresentata<br />
con nuovi relativi emendamenti<br />
lunedì in consiglio con il<br />
sì dell’intera assemblea.<br />
Pagina a cura di<br />
Marialaura Pirone<br />
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6<br />
C a p a c c i o<br />
N°34 del 11 settembre 2009<br />
LAMPADODROMIA/1. Vista dall’interno<br />
Otto contrade per una tradizione che si rinnova<br />
Dopo il rinvio per le avverse condizioni<br />
climatiche di domenica<br />
31 settembre, si è svolta domenica<br />
6 settembre la 5° edizione<br />
della Lampadodromia, corsa a<br />
staffetta tra le contrade del comune<br />
di Capaccio dove il testimone<br />
è una fiaccola. Le contrade<br />
partecipanti quest’anno sono<br />
state otto: Capaccio Capoluogo,<br />
Capaccio Scalo, Licinella-Torre,<br />
Scigliati, Vuccolo Maiorano, Capodifiume,<br />
Tempa San Paolo,<br />
Pontebarizzo-Paestum e Santa<br />
Venere, la squadra in rosa.<br />
La partenza, alle ore 20.00dal<br />
Santuario della Madonna del<br />
Granato, è stata data dal sindaco<br />
Paquale Marino dopo la benedizione<br />
degli atleti da parte di<br />
padre Domenico.La novità di<br />
questa edizione sono state le 400<br />
fiaccole che hanno illuminato<br />
l’intero percorso dalla partenza<br />
lungo via Petrale, Caput Acquae,<br />
via Rettifilo, rotonda Capaccio<br />
Scalo, via Magna Graecia fino a<br />
Paestum nella area archeologica.<br />
Il compito di aggiornare in tempo<br />
reale organizzazione e pubblico<br />
in attesa all’arrivo è stato affidato<br />
e svolto con grande professionalità<br />
dall’E. r. a. (associazione radioamatori<br />
europea). La gara è<br />
stata entusiasmante, nonostante<br />
che già dopo il primo cambio, ha<br />
preso il comando della corsa Capaccio<br />
Capoluogo seguita da Capaccio<br />
Scalo, Capo di Fiume e<br />
Tempa San Paolo.<br />
Quest’ordine è stato mantenuto<br />
fino al traguardo. Capaccio Capoluogo<br />
ha acceso il tripode<br />
della vittoria con il tempo di 26<br />
minuti 57 secondi e 18 centesimi.<br />
A seguire Capaccio Scalo,<br />
Capodifiume, Tempa San Paolo,<br />
Licinella-Torre, Vuccolo Maiorano,<br />
Scigliati, Pontebarizzo, Santa<br />
Venere.<br />
Gli atleti all’arrivo sono stati attesi<br />
da opliti e vestali che circondavano<br />
il tripode dando ai tanti<br />
turisti presenti un suggestivo scenario<br />
evocativo della Grecia Antica.<br />
I venti figuranti vestiti con fedeli<br />
riproduzioni di abiti e armature<br />
dei soldati greci (opliti) e di<br />
vestali e sacerdoti hanno intrattenuto<br />
nel primo pomeriggio i<br />
molti turisti presenti a Paestum<br />
fornendo minuziose spiegazioni<br />
LAMPADODROMIA/2. I passi da fare per promuoverla a grande evento<br />
Un presente bambino un futuro da adulto<br />
La Lampadodromia è una manifestazione<br />
a metà tra una rievocazione<br />
storica e una gara<br />
sportiva. Di eventi del genere<br />
c’è ne sono un’infinità lungo<br />
tutto lo “stivale”, ma questa ha<br />
una evidente singolarità che<br />
esalta la peculiarità di un territorio<br />
che da 2.600 anni va a<br />
braccetto con la storia.<br />
Ecco perché il binomio messo<br />
insieme dagli ideatori dell’evento<br />
a Paestum è encomiabile<br />
sia sotto l’aspetto sportivo<br />
sia sotto l’aspetto culturale che<br />
sono elementi emergenti per<br />
caratterizzare un turismo di<br />
qualità che una realtà come<br />
Paestum ambisce ad essere.<br />
La gara ha in sé gli ingredienti<br />
giusti che possono divenire un<br />
vero e proprio evento mediatico<br />
appetibile per tutto il panorama<br />
nazionale e oltre.<br />
C’è l’aspetto sportivo e agonistico<br />
che, come è già accaduto<br />
nelle edizioni precedenti, ha<br />
fatto registrare la partecipazione<br />
di atleti di livello nazionale<br />
con un continuo miglioramento<br />
dei tempi.<br />
C’è l’aspetto culturale che,<br />
come in poche altre occasioni,<br />
prende per mano gli spettatori<br />
e li riconduce in un viaggio<br />
nella storia e nel mito greco che<br />
qui a Paestum visse e prosperò<br />
me secoli.<br />
C’è l’aspetto del radicamento<br />
sul territorio che, articolando le<br />
squadre con il coinvolgimento<br />
delle contrade capaccesi, fanno<br />
della manifestazione un evento<br />
vissuto intensamente in ogni<br />
singola realtà territoriale alimentando<br />
passioni motivando<br />
la partecipazione.<br />
C’è la cornice archeologica e architettonica<br />
nella quale si inserisce<br />
l’evento che, con i giusti<br />
accorgimenti, potrebbe esaltarne<br />
il contenuto con inimmaginabili<br />
vantaggi anche per il<br />
contenitore e cioè l’area archeologica.<br />
Infatti, basta solo immaginare<br />
la risonanza che avrebbe la manifestazione<br />
se invece di farla<br />
scorrere per le strade di del Rettifilo<br />
e di Capaccio Scalo, con<br />
UNA CONCORRENTE<br />
I VINCITORI<br />
non pochi problemi pratici, di<br />
visibilità, fruibilità e di costi.<br />
Se la “Lampadodromia” si portasse<br />
all’interno della zona archeologica<br />
articolandone bene<br />
il momento agonistico sportivo<br />
con quello storico culturale,<br />
si potrebbe ottenere quel mix<br />
imponente che fa di una buona<br />
manifestazione un evento in<br />
grado di attrarre appassionati<br />
sportivi e turisti vogliosi di<br />
confrontarsi con una rievocazione<br />
storica del tutto verosimile.<br />
L’ingresso potrebbe essere regolamentato<br />
con un biglietto,<br />
come avviene già per decine di<br />
manifestazioni estive, belle e<br />
brutte, senza pesare sulle casse<br />
comunali e garantendo la giusta<br />
preoccupazione della soprintendenza<br />
di tenere sotto<br />
controllo la situazione. La manifestazione<br />
potrebbe essere<br />
anche arricchita con momenti<br />
si spettacolo di danza greca<br />
(come pure ce ne sono già stati)<br />
con il coinvolgimento della<br />
scuole di danza presenti nel territorio.<br />
Allo stesso tempo si potrebbe<br />
dare una forza ancora più congrua<br />
all’esperienza che già<br />
viene fatta con il coinvolgimento<br />
della scuole primarie di<br />
Capaccio Paestum che vede affrontarsi<br />
squadre di oplidromi<br />
nella gara chiamata “Oplitodromia”<br />
(Corsa a staffetta con<br />
l’armatura come testimone che<br />
viene scambiato tra gli atleti)<br />
Se poi si volesse immaginare<br />
una cosa ancora più imponente,<br />
si potrebbero invitare le regioni<br />
e le città della Magna<br />
Graecia, senza dimenticare, le<br />
città della Grecia stessa e le sue<br />
antiche colonie, per dare un segnale<br />
di grande vitalità intellettuale<br />
dell’intero meridione<br />
d’Italia…<br />
Dopo tutto, sarebbe un bel<br />
modo di promuovere Paestum,<br />
il Cilento e l’intera Campania<br />
in modo originale e, soprattutto,<br />
con un’idea che ha in sé<br />
tutte le potenzialità per crescere<br />
e diventare adulta.<br />
Bartolo Scandizzo<br />
sugli usi e costumi della antica<br />
Grecia. Entusiasti i turisti che si<br />
accalcavano per ascoltarli e per<br />
fare foto ricordo. Espletati dai giudici<br />
unici di gara, Adinolfi Enzo e<br />
Lamberti Vincenzo, i controlli di<br />
rito è stata redatta la classifica finale.<br />
In piazzetta Basilica, dove si sono<br />
trasferiti atleti e pubblico, si è<br />
aperta la cerimonia di premiazione.<br />
Dopo il saluto del sindaco,<br />
l’assessore provinciale allo sport<br />
e politiche sociali, Antonio Iannone,<br />
ha espresso le sue congratulazioni<br />
all’organizzazione per<br />
la suggestiva manifestazione e ha<br />
messo in risalto come solo una<br />
stretta collaborazione tra enti e<br />
associazioni di territorio può far<br />
si che tali eventi possono evolversi<br />
nel tempo ed aver maggior<br />
risonanza oltre i propri i confini.<br />
Anche quest’anno è stato consegnato<br />
il premio per il “memorial<br />
Angelo Tolomeo” ed è stato alla<br />
giovane atleta capaccese Pamela<br />
Paoloantonio promessa dell’atletica<br />
femminile distintasi in<br />
tante gare sia provinciali che regionali.<br />
La targa è stata consegnata<br />
dal dott. Gaetano Fasolino<br />
un capaccese che ha lustro<br />
al nostro comune. Oltre alle<br />
coppe ai vincitori sono state<br />
consegnate targhe e medaglie a<br />
tutte le squadre partecipanti.<br />
Premio speciale è stato dato alla<br />
squadra composta da tutte ragazze<br />
che, con grande spirito di<br />
partecipazione, hanno colorato<br />
l’evento di “rosa” aggiungendo<br />
un ulteriore elemento di qualità.<br />
La cerimonia si è conclusa<br />
con la consegna di targhe di ringraziamento<br />
a tutti gli enti e agli<br />
sponsor che ogni anno, con la<br />
loro collaborazione danno la<br />
possibilità agli organizzatori di<br />
poter dare vita a tale evento.<br />
Un’attenzione particolare allo<br />
scambio di targa con l’associazione<br />
“Lambretta club Campania”<br />
e l’ “Associazione Lampadodromia”<br />
per il gemellaggio tra<br />
i due eventi realizzatesi nello<br />
stesso giorno. La manifestazione<br />
si è conclusa con l’esibizione<br />
del gruppo musicale Yemaya,<br />
che hanno intrattenuto gli<br />
spettatori con un repertorio di<br />
ottima musica etnico-popolare .<br />
Il presidente dell’Associazione<br />
Lampadodromia, Franco Sica,<br />
ha così commentato al termine<br />
della manifestazione: “Anche<br />
quest’anno possiamo ritenerci<br />
soddisfatti del lavoro fatto e del<br />
risultato ottenuto. Abbiamo tanti<br />
sogni nel cassetto per le edizioni<br />
future. Che speriamo possano<br />
realizzarsi. Ad esempio sarebbe<br />
bellissimo poter accendere<br />
il tripode della vittoria davanti<br />
al Tempio di Nettuno, come si<br />
faceva nelle edizioni del 1970 e<br />
poter vedere correre, intorno<br />
alle mura antiche di Paestum,<br />
atleti provenienti dalle città delle<br />
colonie greche dell’Italia meridionale.”
C a p a c c i o<br />
N°34 del 11 settembre 2009 7<br />
Don Donato Orlando “benedice” l’occupazione dell’ex asilo<br />
“Aspettiamo da undici anni”. Sindaco: “No a strumentalizzazioni”<br />
È il 9 settembre e a Capaccio per strada,<br />
nei bar, in piazza Santini si sente vociferare<br />
di tutto un po’ sugli ultimi accadimenti<br />
interessanti l’oratorio San Vito.<br />
Ci rechiamo presso la sede dell’ex asilo<br />
Maria SS. Immacolata, lì, appesi al cancello<br />
di ingresso dei cartelloni con la<br />
rassegna stampa, per informare il popolo<br />
della vicenda e dei risvolti. Entrando,<br />
sembra di trovarsi di fronte ad una realtà<br />
già consolidata da diverso tempo, è<br />
così che Don Donato ci spiega che<br />
mancava solo un’ubicazione, l’oratorio<br />
nei fatti, nelle iniziative, nella concretezza<br />
esisteva già.<br />
LA VICENDA<br />
Lo scorso 8 settembre, il comitato dell’oratorio<br />
San Vito, prende possesso<br />
della struttura dell’ ex asilo Maria SS.<br />
Immacolata alle ore 06:15 mettendo<br />
mano alla igienizzazione e pulizia della<br />
stessa fino alle ore 17:30. In mattinata<br />
viene consegnato un comunicato stampa<br />
di presa di possesso della struttura<br />
dell’ex asilo sia alla polizia municipale<br />
di Capaccio, sia al Comandante della<br />
stazione dei Carabinieri di Capaccio e<br />
per conoscenza al Sindaco del comune<br />
di Capaccio. Alle ore 18:30 la polizia<br />
municipale di Capaccio fa ingresso<br />
nella struttura dell’ex asilo, intimando<br />
lo sgombero immediato della stessa. In<br />
seguito ad alcune vicissitudini alle<br />
19:30 sopraggiunge nuovamente la polizia<br />
municipale chiedendo di sgomberare<br />
la struttura o altrimenti di raccogliere<br />
le firme dei presenti. Nell’andare<br />
via gli agenti hanno portato con loro i<br />
fogli con le firme e i dati dei presenti,<br />
L’ELZEVIRO. Riflessioni in una notte calda di fine agosto<br />
Estate che va stagione che viene<br />
minacciando una denuncia<br />
penale a carico<br />
di ciascuno.<br />
IL PARROCO<br />
“La nostra occupazione<br />
non è una protesta” “<br />
non ce ne andiamo, occupiamo<br />
e possediamo<br />
l’abitazione, come gesto<br />
rispettoso per la vocazione<br />
della struttura,<br />
quale, formazione religiosa<br />
dei bambini e dei<br />
ragazzi” “Siamo una comunità,<br />
la comunità cattolica,<br />
in quanto tale necessitiamo<br />
degli spazi<br />
adatti”, “ in 11 anni di<br />
attività qui nelle parrocchia<br />
di San Vito non ho<br />
mai avuto una risposta positiva a qualsiasi<br />
richiesta portata in giunta comunale,<br />
non possiamo aspettare, essere<br />
sempre dalla parte di chi vuole darci occasionalmente<br />
un ufficio se e quando è<br />
libero”. “ La sede dell’oratorio doveva<br />
essere nostra per dicembre, abbiamo<br />
anticipato i tempi, le ex tre sezioni dell’asilo<br />
sono state adibite a tre sale:<br />
E anche l’estate 2009 ce la siamo tolta dai<br />
piedi. La solita estate di niente, di tubi innocenti<br />
nell’area archeologica ad oscurare<br />
il Tempio di Atena, di mare marrone<br />
sporco e maleodorante, di feste di piazza,<br />
di puzza e di sudore.<br />
Finalmente è arrivato il vento del Nord<br />
che spazza tutto e tutti. Più che del sole,<br />
del sale e del mare, come ogni estate ci ricorderemo<br />
di quelle bande di barbari che<br />
scendono ad ondate tutti gli anni ad incendiare,<br />
distruggere ed inzozzare, senza<br />
che nessuno gli chieda il conto. Tutto questo<br />
e molto altro ancora lo chiamano turismo.<br />
Ma quale turismo! Quello che subiamo da<br />
cinquant’anni è solo ed esclusivamente<br />
occupazione militare del territorio, che fa<br />
comodo a pochi, a danno di tutti. Dov’è<br />
più la bellezza della spiaggia di Paestum<br />
profumata dal giglio? Dov’è più l’ampio<br />
lido di sabbia e le lunghe secche, che facevano<br />
sembrare il mare una piscina? Dove<br />
sono le dune profumate di mirto, ginepro,<br />
lentisco, che ti riempivano il cuore e i polmoni<br />
di balsamiche ventate? Dove sono i<br />
sentieri, tracciati dagli animali attraverso<br />
le macchie di vegetazione mediterranea,<br />
che percorrevamo sentendoci esploratori<br />
alla conquista del mare? Dov’è più<br />
la scoperta, la meraviglia, la gioia, la bellezza?<br />
E’ tutto così scontato, banale,<br />
squallido, brutto. Il mare, la spiaggia, la<br />
campagna, sono diventati discariche di<br />
case, cose e cattive consuetudini. Le sagre,<br />
le feste, i festival, i premi, i concerti-evento,<br />
sono frequentati da un caravanserraglio<br />
di macchine, navette e varia umanità<br />
che si sposta freneticamente da un<br />
paese all’altro, consumando il tempo e<br />
l’esistenza tra un mojito, una pizzica tarantolata<br />
e una”mulugnana ‘mbuttunata”<br />
.<br />
Tutto questo di giorno e fino a mezzanotte,<br />
ma dopo il rintocco inizia una nuova<br />
esistenza, una vita notturna da sballo.<br />
Una notte giovane e giovanilista animata<br />
dalla generazione post terremoto, di<br />
quelli e quelle nate dopo l’ottanta. Notti<br />
lunghe, calde e suadenti, consumate con<br />
voluttà a mostrare la prorompente giovinezza<br />
e la propria avvenenza in abitini<br />
succinti, tacchi a spillo, perizoma e stivali<br />
rossi. La tribù della notte affolla le piste<br />
delle discoteche della costa, le casse rimbombano<br />
di musica, che eccita gli animi,<br />
le belle fanciulle, trascinate dal ritmo, ballano<br />
spandendo il proprio profumo misto<br />
alla salsedine.<br />
Quando le incroci, umide e stremate e ti<br />
invitano a bere al bar, rimani lì inebetito<br />
a balbettare una scusa o un rifiuto. Ma la<br />
notte si consuma nell’alba di un nuovo<br />
giorno di sole, di sale e di mare, il primo<br />
cornetto lo consumi inzuppato nel caffè<br />
al bar dei “Fetenti”, mentre il sole fa capolino<br />
oltre le montagne e ti avvisa che<br />
inizia un’altra interminabile giornata<br />
estiva.<br />
Così è passata anche l’estate del 2009, la<br />
solita estate, la solita spiaggia, le solite<br />
cose, le solite persone, i soliti gesti, la solita<br />
speranza, la solita rottura di coglioni.<br />
Lucio Capo<br />
Banco alimentare; Sala giochi e Sala di<br />
formazione; vi è poi un salone per le attività<br />
più numerose ed è stata ripristinata<br />
la cucina, l’elettricità, tutto ciò che<br />
serve; al piano superiore tre camere da<br />
letto, dove, al momento dormono i volontari<br />
del comitato per non lasciare incustodita<br />
la struttura”. “L’oratorio sarà<br />
aperto a tutti ed è già sede dell’Azione<br />
Cattolica; della Caritas; del gruppo parrocchiale;<br />
del gruppo famiglie dell’oratorio<br />
ed è aperto a qualsiasi forma di<br />
scambio”. “Questa mattina ho telefonato<br />
le suore che gestivano l’Asilo e mi invieranno<br />
al più presto un documento<br />
che certifica che la struttura ha scopo di<br />
formazione religiosa dei bambini, di attività<br />
sociali, ad uso gratuito permanente,<br />
inoltre attendo di parlare con il Vescovo,<br />
per avere un suo parere ma sono<br />
fiducioso nella conferma dell’iniziativa”<br />
queste le parole di Don Donato Orlando.<br />
IL SINDACO<br />
“In merito all’iniziativa intrapresa dal<br />
parroco, Don Donato Orlando, e da alcuni<br />
fedeli della Parrocchia di San Vito,<br />
ritengo opportuno precisare alcuni<br />
aspetti di una vicenda che si trascina da<br />
tempo e della quale l’attuale Amministrazione<br />
comunale non solo è esente<br />
da responsabilità ma addirittura, con atti<br />
ufficiali, già a partire dalla scorsa primavera,<br />
sta facendo tutto il possibile per<br />
far sì che la struttura, di proprietà dell’Agenzia<br />
del Demanio – Filiale Campania<br />
in Napoli, possa, al più presto,<br />
pervenire nelle disponibilità dell’ente<br />
comunale di Capaccio Paestum. Gli atti<br />
cui faccio riferimento sono la delibera<br />
di Giunta comunale n. 154 dell’11 maggio<br />
2009 con la quale si è chiesto l’uso<br />
in locazione dell’immobile di proprietà<br />
demaniale per destinarlo a scopi sociali;<br />
precedentemente, avevo emesso,<br />
in data 4 marzo 2009, l’ordinanza n. 40<br />
con la quale si constatavano le condizioni<br />
di totale abbandono e degrado<br />
dell’immobile, e si chiedeva all’Agenzia<br />
del Demanio di intervenire per ripristinare<br />
la struttura. Con la stessa ordinanza,<br />
sono stati anche adottati provvedimenti<br />
al fine di evitare conseguenze<br />
dannose connesse all’uso improprio<br />
di tale fabbricato, divenuto rifugio di extracomunitari<br />
abusivi.<br />
L’Amministrazione comunale, attraverso<br />
il consulente in materia demaniale,<br />
avv. Simona Corradino, ha da alcune<br />
settimane avuto proficui colloqui con<br />
l’Agenzia del Demanio di Napoli con<br />
l’obiettivo di arrivare ad avere la struttura<br />
nelle disponibilità del Comune. In<br />
conclusione, mi sento tranquillamente<br />
di dire di essere idealmente dalla parte<br />
di coloro i quali, in questo momento,<br />
stanno attuando questa forma di protesta,<br />
poiché da alcuni mesi, attraverso<br />
atti ed azioni amministrative, ci stiamo<br />
muovendo per il medesimo obiettivo,<br />
ovvero quello di destinare lo stabile allo<br />
svolgimento di attività sociali.<br />
Condanno fermamente, invece, qualsiasi<br />
maldestro e tendenzioso tentativo<br />
di strumentalizzazione politica da parte<br />
dei soliti personaggi, autentici avvoltoi<br />
pronti a cogliere qualunque vicenda pur<br />
di screditare l’Amministrazione comunale<br />
e chi la guida, attraverso la disinformazione<br />
e la malafede”.<br />
Tania Marino
Sede<br />
84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247<br />
Sede Amm.va e Filiale:<br />
84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630<br />
Filiali:<br />
84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238<br />
84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608<br />
84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949<br />
84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544<br />
84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433<br />
85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431<br />
Ristorante Hermanos via S.S. 18, Km 89,50<br />
Ponte Barizzo, Capaccio Paestum (SA)<br />
tel/fax 0828 870003<br />
Le Delizie di Maria<br />
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tel/fax 0828 94 71 14<br />
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DOLCI TIPICI DEL CILENTO
N°34 del 11 settembre 2009 A g r o p o l i<br />
9<br />
Collaborazione Agropoli Castellabate. Per pensare un progetto di valorizzazione<br />
Percorso naturalistico da Trentova a Punta Tresino<br />
A parer mio<br />
Si tratta senza dubbio di una<br />
delle più belle definizioni del<br />
primo contatto fisico tra due<br />
persone che si amano, di giovani,<br />
di solito, di sesso diverso,<br />
ma ai nostri giorni anche dello<br />
stesso sesso: le cosiddette coppie<br />
omosessuali o lesbiche.<br />
Ma quando due persone si<br />
amano sono senza dubbio preferibili<br />
a due persone che si<br />
odiano ed un bacio è certamente<br />
preferibile ad una coltellata,<br />
un colpo di pistola o anche<br />
un semplice calcio nel didietro.<br />
Con il passare dei tempi e con<br />
la civiltà si è scoperto, recentemente<br />
che il bacio se da un lato<br />
può procurare un piacere fisico<br />
dall’altro, addirittura può portare<br />
alla morte.<br />
Non morte d’amore, ma di virus<br />
intitolato ad un animale che di<br />
solito fa le porcherie: il porco.<br />
Di costui, in verità, a noi interessano<br />
“Li prisutti, li longhe, li<br />
capocuoddi, li sausicchie, li supressate,<br />
li noglie e lu zuffritto<br />
cu lu’ cerasieddo”. Il virus non<br />
c’interessa perché di mali già ne<br />
Trentova è una delle spiagge<br />
più suggestive e frequentate di<br />
Agropoli. Fatta di scogli e insenature,<br />
di spiaggia pulita e<br />
mare incontaminato, tanto da<br />
meritare, ogni anno la Bandiera<br />
Blu, deve il suo nome al ritrovamento,<br />
secondo la leggenda<br />
popolare, di trenta uova<br />
di gabbiano o tartaruga marina,<br />
rinvenute nelle grotte che la<br />
sormontano.<br />
Punta Tresino, invece è una<br />
spiaggia isolata, fatta prevalentemente<br />
di scogli, situata subito<br />
dopo l’altrettanto famoso<br />
Vallone, ove si trovano alcuni<br />
dei resti del passato storico di<br />
questa città: le mura perimetrali<br />
di una villa romana e di<br />
una tomba risalenti al III secolo<br />
a.C.,oltre ad una torre costiera<br />
d’epoca angioina che serviva<br />
per sorvegliare il mare.<br />
Inoltre, proprio dalla Baia di<br />
Trentova è possibile ripercorrere<br />
un excursus storico-naturalistico<br />
particolare che sembra<br />
ripercorrere la storia dell’uomo<br />
attraverso la sua evoluzione<br />
nel tempo.<br />
Qui, infatti, sono presenti<br />
“segni” della modernità, visibili<br />
attraverso i campi coltivati<br />
con i moderni mezzi dell’agricoltura,<br />
più avanti sono presenti<br />
le tracce lasciate dagli uomini<br />
del secolo scorso, identificabili<br />
con vecchie masserie di<br />
agricoltori e pastori, e, nell’ultimo<br />
tratto, quello vicino a<br />
Punta Tresino, i segni lasciati<br />
dall’uomo greco-romano con i<br />
muri a secco terrazzati e i resti<br />
del sepolcro di cui sopra. Ad<br />
accompagnare l’evolversi della<br />
società umana, c’è tutta la natura<br />
che fa da contorno a questo<br />
quadro: “gli arbusti tipici<br />
della macchia mediterranea,<br />
con le varie tonalità di verde insieme<br />
ai variopinti colori delle<br />
infiorescenze, sembrano coniugarsi<br />
perfettamente con le altrettanto<br />
variegate tonalità che<br />
PUNTA TRESINO<br />
l’azzurro mare trasmette”,<br />
come si legge sulle guide escursionistiche.<br />
Dunque, non c’è da<br />
stupirsi se l’area naturalistica<br />
di Trentova –Tresino, un lembo<br />
di terra lungo circa 3,7 km, è<br />
classificato come S.i.c, ovvero<br />
sito di interesse comunitario, e<br />
se, “per valorizzare e riqualificare<br />
dal punto di vista ambientale<br />
e turistico una delle zone<br />
più belle e di maggior pregio<br />
del Parco del Cilento e Vallo di<br />
Diano” il Sindaco di Agropoli,<br />
Franco Alfieri, ha pensato di<br />
attivare il progetto per un percorso<br />
naturalistico proprio sull’area<br />
che va da Punta Tresino<br />
alla Baia di Trentova. Già in<br />
passato, durante il convegno<br />
abbiamo parecchi. Essendo Presidente<br />
del Centro Sociale Polivalente<br />
per Anziani della città<br />
di Agropoli, che conta circa cinquecento<br />
iscritti, con una età<br />
minima di anni 60 per le donne<br />
e 65 per gli uomini, mentre la<br />
massima supera i 90 ma non i<br />
100, ed essendo anche scrittore<br />
(a tempo perso), potrei addirittura<br />
compilare un dizionario<br />
enciclopedico degli acciacchi<br />
della terza età, tra i quali anche<br />
i miei, ma non lo farò. Anzi,<br />
preannuncio ufficialmente di<br />
scrivere per l’anno prossimo un<br />
libro sulle attività e velleità sessuali<br />
dei settuagenari ed ottuagenari<br />
agropolesi. Come si sa,<br />
un bacio senza l’apostrofo<br />
rosa, come dice, che ce lo<br />
aveva lungo…il naso, può avere<br />
anche carattere affettivo o religioso.<br />
Quindi non solo non si possono<br />
baciare gli amanti, ma nemmeno<br />
i parenti, nipoti, figli,<br />
nuore, le suocere poi non ne<br />
parliamo proprio che, pensate,<br />
chi non ha il virus se lo potrebbe<br />
far prestare da una vicina di<br />
casa infettata da una falsa<br />
amica. Il virus del suino, targato<br />
HJV, come un’auto estera, è<br />
detto anche virus A . Il virus investe<br />
anche il campo religioso:<br />
non si può baciare nemmeno la<br />
statua del Santo Protettore, né<br />
durante le feste patronali, né<br />
durante la processione per il<br />
paese e nemmeno prima delle<br />
elezioni amministrative o politiche.<br />
Per la strade vedremo i divieti<br />
di sosta ma anche i divieti<br />
di bacio.<br />
Già qualche sindaco sta cercando<br />
di specularci sopra. Giardini<br />
pubblici con permesso di<br />
bacio con sosta a pagamento.<br />
Prima di sedersi sulla panchina<br />
bisogna munirsi del tichet orario.<br />
Scaduto l’orario due fidanzati<br />
non possono più baciarsi.<br />
A Salerno non si potrà più baciare<br />
la statua di San Matteo, a<br />
Napoli quella di San Gennaro<br />
ed a Milano quella di Sant’Ambrogio.<br />
Anche il bacio per telefonino<br />
è stato vietato. Ma si può<br />
mandare un bacio con SMS<br />
organizzato da Legambiente lo<br />
scorso maggio, il sindaco si era<br />
espresso in merito ad un impegno,<br />
da parte del Comune, per<br />
la valorizzazione di quest’area.<br />
La particolarità di questo progetto,<br />
però, sta nella sua valenza<br />
sovracomunale. Infatti, la<br />
zona di Punta Tresino segna il<br />
confine marittimo tra Agropoli<br />
e Castellabate, e per tale motivo<br />
il Sindaco di Agropoli ha<br />
chiesto il coinvolgimento del<br />
Comune di Castellabate in questa<br />
iniziativa, inviando,durante<br />
la scorsa settimana, una lettera<br />
al Sindaco di Castellabate,<br />
Costabile Maurano, per chiedergli<br />
un incontro, al fine di intraprendere<br />
la verifica della fattibilità<br />
del progetto, con tempi<br />
e modalità di attuazione.<br />
“L’amministrazione comunale<br />
di Agropoli – ha scritto il sindaco<br />
di Agropoli Franco Alfieri<br />
al suo collega - ritiene che lo<br />
sviluppo del territorio passi,<br />
necessariamente, attraverso<br />
interventi su aree e beni di<br />
pregio che sono valutate tra<br />
le principali emergenze naturalistiche,<br />
culturali e paesaggistiche<br />
del Cilento.<br />
Tra le altre spiccano la Baia<br />
di Trentova e Punta Tresino<br />
di Catello Nastro<br />
Il bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo<br />
(Senza Malattia Suina). Ma le<br />
canzoni del<br />
passato già<br />
avevano preannunciato<br />
l’imminente<br />
pericolo e<br />
quelli della<br />
mia età se le<br />
ricordano ancora: “Non ti fidar,<br />
di un bacio di un bacio a mezzanotte…”,<br />
“ Con un bacio piccolissimo…”<br />
“Amore baciami…”.<br />
Ogni volta che usciva<br />
una canzone con un bacio c’era<br />
un virus e quando uscì la canzone<br />
di Adriano Celentano “<br />
Con ventiquattromila baci…” si<br />
contagiò un paese intero. Il<br />
primo bacio a mia moglie Rosa<br />
( come l’apostrofo di Cyrano di<br />
Bergerac) glielo l’ho dato oltre<br />
mezzo secolo fa. Adesso ci sta<br />
l’età, il virus e poi ( non fatelo<br />
sapere in giro), tengo pure la<br />
dentiera un po’ lenta!!!”. La vita<br />
è bella, come nel film di Benigni,<br />
anche senza un bacio.<br />
Basta uno sguardo ed un sorriso:<br />
anche da lontano.<br />
dove si ritiene utile e necessario<br />
programmare interventi che ne<br />
migliorino la fruizione, anche<br />
in chiave turistica, tenendo, ovviamente,<br />
in dovuto conto il<br />
fatto che ci troviamo in una<br />
zona che ricade nel Parco Nazionale<br />
del Cilento e Vallo di<br />
Diano, che si tratta di una zona<br />
sottoposta a tutte le disposizioni<br />
della parte III del Codice approvato<br />
con D. Lgs 42/04 per<br />
effetto del D.M. 12/08/1967 e<br />
che è classificata dal vigente<br />
Piano Territoriale Paesaggistico<br />
come “conservazione integrale”.<br />
Al riguardo si propone<br />
a codesta Amministrazione la<br />
progettazione, caricandoci i relativi<br />
oneri e costi, di un intervento<br />
di valenza sovracomunale<br />
per la realizzazione di un<br />
percorso naturalistico che coinvolga<br />
i Comuni di Agropoli e<br />
di Castellabate”.<br />
Angela Russo<br />
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10<br />
A l b a n e ll a / A l t a v i l l a N°34 del 11 settembre 2009<br />
ALTAVILLA. Dentro la culla della storia del paese<br />
Ciccio Mangino: “Ridatemi la mia Sant’Egidio”<br />
Il 1° settembre, come tutti gli<br />
anni Altavilla Silentina ha festeggiato<br />
il suo santo patrono.<br />
Che lo abbia fatto solo con la<br />
chiusura degli uffici pubblici è<br />
un dettaglio.<br />
Nel mese di giugno accompagnavo<br />
lungo le viuzze del centro<br />
storico di Altavilla una coppia<br />
di mezza età di Boston giunta<br />
in paese per il desiderio di lui<br />
di rivedere i luoghi in cui era<br />
nato e cresciuto il bisnonno, poi<br />
emigrato per la ‘Merica’. Non è<br />
stato poco imbarazzante dover<br />
comunicare a queste persone,<br />
giunte per la prima volta in sessant’anni<br />
nel nostro borgo, che<br />
alcuni dei suoi più begli edifici<br />
storici non erano accessibili al<br />
pubblico. Difficile cercare di<br />
trasferirvi la perplessità dei loro<br />
volti a questa informazione,<br />
espressione del tutto simile a<br />
quella che sottolineava la loro<br />
candida richiesta di delucidazioni:<br />
“ma se Altavilla è così<br />
bella come mai tante persone<br />
vanno via?”.<br />
Una delle prime tappe di questa<br />
didascalica passeggiata era<br />
proprio, dopo il Castello o quel<br />
che ne resta, la fantomatica<br />
chiesa di Sant’Egidio, in cui<br />
sono stata battezzata e di cui io<br />
stessa come molti altri giovani<br />
altavillesi abbiamo solo un’immagine<br />
spettrale non conservandone<br />
ricordi ‘in vita’. Ebbene,<br />
assicurata al portone sbarrato<br />
della chiesa con un giro di<br />
nastro per pacchi, vi era un foglio<br />
con una lettera scritta a<br />
mano (la vedete nella foto), che<br />
riportava il testo seguente.<br />
Altavilla Silentina, Provincia di<br />
Salerno, Parrocchia di Sant’Egidio.<br />
In questa Parrocchia tutti lo<br />
sappiamo / il suo nome è Parrocchia<br />
Sant’Egidio. Sant’Egidio<br />
è il patrono d’Altavilla.<br />
Il portone della sua casa, sono<br />
ALTAVILLA . Chiesa chiusa ed assaltata dai ladri<br />
L’INTERNO DELLA CHIESA DI SANT’EGIDIO<br />
trent’anni, è chiuso dal terremoto<br />
dell’ottanta.<br />
Trent’anni che io non prego all’Altare<br />
Maggiore, prego davanti<br />
al portone.<br />
Trenta Pasque che non sento<br />
suonare la campana a festa<br />
ascoltando da lontano e farmi<br />
un segno di croce dicendo ‘questa<br />
è la campana di Sant’Egidio’<br />
...<br />
Patre Ave e Gloria, Sant’Egidio<br />
sei il patrone, apri questo portone,<br />
voglio pregare all’Altare<br />
Servono 100 mila euro per completare i lavori<br />
AMEDEO CENNAMO<br />
Gli altavillesi meno giovani,<br />
Luigi Morrone e Arturo Nigro,<br />
hanno raccontato le tradizioni<br />
e gli aneddoti legati alla chiesa;<br />
è stata ricordata la figura di<br />
Carmine Egidio Guidone che<br />
“regolava” l’orologio posto sul<br />
campanile e che fu trovato<br />
morto assiderato per il freddo<br />
mentre svolgeva la propria attività.<br />
L’ottantenne Arturo<br />
Nigro invece ha ricordato come<br />
gli altavillesi portassero il proprio<br />
asino, mulo o cavallo,<br />
quando questo avesse un problema<br />
intestinale, presso il<br />
santo che dà il nome all’ex parrocchia<br />
e facessero compiere al<br />
quadrupede tre giri intorno alla<br />
chiesa per lenire i dolori che lo<br />
assillavano. Tra i visitatori della<br />
badia nullius (così definita perché<br />
tradizionalmente di proprietà<br />
feudale e non curiale)<br />
Nadia Parlante, storico dell’arte<br />
ed esperta in artisti locali del<br />
Settecento, e l’insegnante elementare<br />
Amedeo Cennamo,<br />
che hanno raccontato ai presenti<br />
la storia della chiesa e le<br />
bellezze in esse contenute. Queste<br />
ultime, purtroppo, in qualche<br />
caso sono scomparse essendo<br />
state trafugate da ignoti in<br />
questi anni di chiusura durante<br />
i quali l’incuria e la mancanza<br />
di assidui controlli hanno favorito<br />
quei malintenzionati che<br />
hanno sottratto agli altavillesi<br />
un pezzo della loro storia. Purtroppo<br />
non si è riuscito a smentire<br />
l’allora rettore della parrocchia,<br />
don Domenico Di Paola,<br />
che nel 1983, a seguito dell’ordinanza<br />
di chiusura per motivi<br />
di sicurezza emessa dal Comune<br />
di Altavilla, si era opposto<br />
tenacemente al provvedimento<br />
in quanto sosteneva che in questo<br />
modo la chiesa non sarebbe<br />
stata mai più riaperta. In ventinove<br />
anni sono stati eseguiti<br />
diversi interventi di ristrutturazione<br />
sempre insufficienti per<br />
ultimare i lavori ed arrivare alla<br />
riapertura della Chiesa. Secondo<br />
una stima fatta da un tecnico<br />
locale, oggi servirebbero all’incirca<br />
100 mila euro per completare<br />
quei lavori (intonaci,<br />
pitturazione, pavimento, impianto<br />
antintrusione, impianto<br />
di illuminazione…) fondamentali<br />
per la riapertura dell’edificio.<br />
Le strade da seguire per reperire<br />
i fondi necessari sono<br />
tante e bisognerebbe individuare<br />
subito quelle percorribili<br />
evitando così di festeggiare nel<br />
2010 il trentennale della chiusura<br />
delle chiese di San Biagio e<br />
Sant’Egidio.<br />
Bruno Di Venuta<br />
Maggiore.<br />
Mangino Francesco,<br />
nato<br />
l’8-4-42 a<br />
Borgo San<br />
Martino, Altavilla<br />
Silentina<br />
Viva la pace,<br />
via Sant’Egidio,<br />
viva la<br />
pace nel<br />
mondo intero<br />
Fa effetto rileggerla<br />
ora<br />
che Ciccio, da<br />
poche settimane,<br />
ci ha<br />
lasciati. Suona<br />
come un appello<br />
disperato<br />
delle generazioni<br />
che<br />
pian piano<br />
scorrono via<br />
alla nostra che è qui ora e che<br />
può e deve agire.<br />
Ciccio il banditore, improvvisatosi<br />
pubblicista poco prima di<br />
morire, ha voluto esprimere con<br />
le armi di cui era capace il desiderio<br />
ardente di tanti altavillesi.<br />
Quella pubblicazione rudimentale<br />
- eppure pubblicazione<br />
nel suo senso più verace - è<br />
il segno della certezza di<br />
un’adesione collettiva a questa<br />
disperata richiesta espressa in<br />
forma di supplica. Tanti, come<br />
ALTAVILLA.<br />
Valeria Gallo è<br />
Miss Teen Ager<br />
Si è tenuta dal 2 al 6 settembre la<br />
finale nazionale del concorso internazionale<br />
di Miss Teen Ager-Saranno<br />
Famose in Assisi o. Il titolo<br />
di Miss Teenager Star Model Tv va<br />
a Valeria Gallo, 17 anni di Altavilla<br />
Silentina.<br />
Valeria, che studia al Liceo Classico<br />
“Perito” di Eboli, si è presentata<br />
con un monologo nella categoria<br />
recitazione, che unito alla<br />
disinvoltura nello sfilare e nell’innato<br />
portamento ha dato vita ad<br />
un mix esplosivo che ha strabiliato<br />
i giudici.<br />
lui, non hanno potuto più fare<br />
la santa comunione in questa<br />
cappella. Ma ce ne sono tanti<br />
altri che nutrono il suo stesso<br />
desiderio.<br />
Non difendere la propria storia è<br />
dimostrazione di inciviltà. Il disinteresse<br />
che ne è alla base<br />
mette a rischio il futuro stesso<br />
dei nostri luoghi. Ne siamo tutti<br />
responsabili, a partire dagli insegnanti<br />
e prima ancora dai programmi<br />
scolastici, che non prevedono<br />
lo studio del territorio<br />
(e, perché no, del dialetto, sempre<br />
a patto che non sia una barriera<br />
per nessuno). Questo perché,<br />
riprendendo il motto del<br />
FAI, il Fondo ambiente italiano,<br />
che cerca di tutelare il patrimonio<br />
storico-architettonico del<br />
nostro bel paese, “se lo conosci<br />
lo ami e se lo ami lo proteggi”.<br />
Sillogismo impeccabile, non fa<br />
una piega, da stamparsi in fronte<br />
a caratteri cubitali.<br />
Gli altavillesi hanno atteso anni<br />
e anni la riapertura di questi<br />
beni che fanno parte della loro<br />
vita e, prima ancora, di quella<br />
dei loro padri e dei loro avi, andando<br />
molto indietro nei secoli<br />
e quasi nei millenni, se ne consideriamo<br />
anche gli abbattimenti<br />
e le ricostruzioni. Alcuni<br />
secoli fa non vi erano i mezzi<br />
per rimettere in sicurezza un<br />
edificio colpito da un sisma.<br />
Oggi non siamo più giustificati a<br />
girare la testa dall’altra parte o<br />
ad attendere sentendoci impotenti.<br />
E’ importante unirci tutti,<br />
dai proprietari agli amministratori<br />
agli amministrati, su cause<br />
come questa e capire come fare<br />
ad agire per il meglio, azzerando<br />
il passato in un atto di autoindulgenza<br />
generale per il<br />
bene di tutti. Ma bisogna agire<br />
subito. Nei lunghi anni in cui la<br />
chiesa di Sant’Egidio è rimasta<br />
sbarrata ai fedeli, infatti, molti<br />
sono stati i furti che l’hanno impoverita.<br />
Così come sarebbe un<br />
furto assai più pesante recuperare<br />
questi beni non conservandone,<br />
oltre alla struttura materiale,<br />
tutto l’aspetto artistico di<br />
esterni e interni. Pensiamo solo<br />
alle varie chiese in muratura da<br />
secoli oggi intonacate (ricordate<br />
il Convento di San Francesco?).<br />
Noi oggi non possiamo<br />
più macchiarci di queste colpe.<br />
Non possiamo più essere ladri<br />
di memoria, della nostra stessa<br />
memoria.<br />
Alla soglia dei trent’anni dall’ultimo<br />
grande terremoto, qualcuno<br />
ci ha ricordato il nostro<br />
dovere di guardiani della storia<br />
pubblicamente e a modo suo<br />
rompendo, con un gesto dalla<br />
semplicità disarmante, un silenzio<br />
lungo quanto colpevole di<br />
disinteresse. Facciamo sì che<br />
questo gesto inauguri una nuova<br />
era, più consapevole e fattiva,<br />
della nostra altavillesità.<br />
Diomira Cennamo
N°34 del 11 settembre 2009 C i l e n t o<br />
11<br />
Alberghi pieni ad agosto tra la soap opera aeroporto e la mancata applicazione della legge 17<br />
Stagione in chiaroscuro. Poteva andare peggio<br />
Nella stagione estiva che si appresta a<br />
concludersi le imprese turistiche del<br />
Cilento, malgrado le più pessimistiche<br />
previsioni, hanno mantenuto il colpo,<br />
confermando in gran parte i dati della<br />
stagione precedente che ha visto il<br />
tutto esaurito ad agosto.<br />
«È stata una stagione in chiaroscuro,<br />
partita molto lentamente a giugno-luglio<br />
ma con una decisa ripresa ad agosto<br />
ed una discreta tenuta a settembre,<br />
che fa registrare nel complesso un dato<br />
economico positivo, seppure con le<br />
tendenze di carattere internazionale di<br />
ritardo nelle prenotazioni, riduzione<br />
dei tempi di soggiorno, concentrazione<br />
delle presenze nei fine settimana e<br />
tanto mordi e fuggi – spiega Angelo<br />
Coda, presidente di Cilentoturismo.it –<br />
Insomma, abbiamo sì mantenuto le posizioni,<br />
ma nello specifico si rilevano<br />
alcuni segnali preoccupanti, innanzitutto<br />
il significativo abbassamento del<br />
livello qualitativo della domanda turistica<br />
e un forte calo di presenze extraregionali<br />
e straniere».<br />
Un altro fenomeno dannoso è quello<br />
della microdelinquenza ad opera di<br />
villeggianti. Quest’estate, soprattutto<br />
ad agosto, ci sono stati svariati casi che<br />
hanno coinvolto, a macchia di leopardo,<br />
tutta l’area cilentana. «Ridisegnare<br />
le strategie dell’accoglienza è dovere<br />
di chi ha a cuore il futuro imprenditoriale<br />
e turistico dell’area Parco,<br />
agendo sin da ora su strumenti in<br />
grado di arginare quanto più possibile<br />
la maleducazione e la microcriminalità<br />
che mina alla base lo sviluppo<br />
delle nostre aree – prosegue Coda –<br />
Spiritualità e Società<br />
DALLA PRIMA<br />
uno strumento duttile, ma insidioso<br />
come i media, dovrebbe considerarsi<br />
una fortuna anche da parte del più paludato<br />
e conservatore degli ecclesiastici.<br />
Scendere in campo, come usa ripetere<br />
in questi anni, ed impegnarsi nella<br />
società civile anche a rischio di scelte<br />
discutibili, denota una partecipata condivisione<br />
a problematiche e situazioni<br />
critiche.<br />
Tutto ciò è sempre meglio della tiepidezza<br />
di perbenisti legati al tradizionale<br />
non compromettersi mai, dimenticando<br />
che l’Apocalisse destina chi è<br />
tiepido ad un pessimo futuro! Ritengo<br />
totalmente errata la contrapposizione<br />
che s’intravede leggendo l’articolo<br />
preso in esame perché, proprio nel Vangelo<br />
evocato dal cronista, si legge che<br />
di Luigi Rossi<br />
Questione di prospettiva e di esegesi<br />
VEDUTA DI PIOPPI<br />
nel regno sono stati preparati molti<br />
posti e le vocazioni sono diverse, mentre<br />
l’auspicata ritirata in umbratili luoghi<br />
chiusi mal si concilia con un altro<br />
passo, che esorta a gridare dai tetti la<br />
verità.<br />
E volendo chiudere la mia riflessione,<br />
come fa il nostro articolista, non posso<br />
dimenticare la totale assenza dal grande<br />
dibattito sui problemi sociali, politici<br />
e amministrativi della sparuta pattuglia<br />
di giornalisti vallesi, impegnati<br />
a contemplare, afoni e distratti, la caduta<br />
in verticale di una cittadina che, a<br />
parole, è pronta ad evocare il titolo di<br />
capitale del Cilento, ma nei fatti assiste,<br />
impotente, al precipitare nella categoria<br />
di paese dormitorio, malgrado<br />
i conti in banca e le contese per primati<br />
fittizi con altri capponi di Renzo.<br />
L’invito degli operatori turistici del Cilento<br />
è di agire oggi per prepararsi alla<br />
stagione futura, che è poi l’unica strada<br />
percorribile per privati, imprenditori,<br />
istituzioni e forze dell’ordine».<br />
Per gli operatori turistici del Cilento<br />
uno dei primi punti da affrontare rimane,<br />
inoltre, l’applicazione della<br />
legge regionale n. 17/2001 che regolamenta<br />
l’utilizzo di case e appartamenti<br />
per vacanze. Il 29 marzo 2004 tutti i<br />
rappresentanti (sindaci e assessori al<br />
turismo) dei Comuni della fascia costiera<br />
del Cilento compresa tra Agropoli<br />
e Sapri sottoscrissero un protocollo<br />
di intesa per il recepimento delle<br />
direttive emanate dalla legge regionale.<br />
In quella sede evidenziarono anche<br />
alcune norme inapplicabili su cui intervenire<br />
e, nello stesso tempo, proposero<br />
emendamenti migliorativi per la<br />
concreta attuazione dell’importante<br />
strumento legislativo, nonché azioni<br />
di marketing mirate alla valorizzazione<br />
degli immobili regolarmente autorizzati.<br />
Salvo qualche eccezione, a<br />
quella iniziativa nessun atto concreto<br />
ha fatto seguito soprattutto da parte<br />
dei Comuni che sono maggiormente<br />
caratterizzati dalla massiccia presenza<br />
di seconde case utilizzate a scopo turistico-ricettivo.<br />
«Altro punto focale è la querelle estiva<br />
della soap-opera chiamata “Aeroporto<br />
di Pontecagnano”, che con grande<br />
sofferenza ci invitano a chiamare<br />
Costa D’Amalfi - aggiunge Coda - Gli<br />
imprenditori turistici del Cilento<br />
hanno mantenuto sempre una posizione<br />
equidistante sulle vicissitudini<br />
dello scalo salernitano. Tuttavia, oggi<br />
non possiamo non lanciare un nuovo<br />
grido di allarme ed un invito a tutte<br />
le parti in causa affinché sospendano<br />
in maniera definitiva tale penosa controversia.<br />
L’aeroporto, infatti, è uno<br />
strumento indispensabile di crescita<br />
per tutta la provincia, compreso il Cilento,<br />
e non può essere assolutamente<br />
luogo di occupazione e battaglia<br />
politica. Motivo per cui non si può<br />
che sostenere la posizione del presidente<br />
degli industriali di Salerno nell’invitare<br />
le parti in causa a fare spazio<br />
a un team di manager in grado di<br />
togliere lo scalo di Salerno da questa<br />
imbarazzante empasse».<br />
Gli operatori turistici del Cilento sollecitano<br />
pertanto un incontro a tutti i<br />
livelli istituzionali per la realizzazione<br />
di un tavolo di confronto e programmatico<br />
ove sviluppare le tematiche<br />
esposte.<br />
www.cilentoturismo.it<br />
MONTE GELBISON<br />
“Tracce di luce riflessa”<br />
Fotografia e ricerca<br />
nelle tradizioni del<br />
Monte Gelbison<br />
Identità e<br />
memoria,<br />
sacro e<br />
tradizione.<br />
Una<br />
raccolta<br />
di immagini<br />
al cui<br />
centro è la<br />
luce.<br />
Quella divina, riflessa in quella<br />
umana, è il cuore del racconto per<br />
immagini realizzato da Toni Palladino,<br />
attento fotografo di Vallo della<br />
Lucania, osservare preciso del presente,<br />
ma con un occhio al passato.<br />
Lo scatto è curato, i dettagli sono<br />
posti nella giusta misura e la luce,<br />
quella più difficile e allo stesso<br />
tempo comunicativa del bianco e<br />
nero, parlano di Cilento, del Santuario<br />
posto sulla sacra montagna<br />
del Gelbison, di una tradizione secolare<br />
che travalica il tempo e raggiunge<br />
il presente. Facce di vecchi<br />
scavate dalle rughe come zolle di<br />
terra si mescolano a quelle lisce di<br />
ragazzi che, nel tempo dell’ipod e di<br />
facebook, non tralasciano di conoscere<br />
i canti lontani.<br />
La musica fa da perfetto collante generazionale:<br />
ciaramelle, organetti e<br />
canto solo, sono gli strumenti di<br />
lode alla Madonna che riecheggiano<br />
sulla lunga strada che porta alla<br />
vetta e nella chiesa antica. Qui nasce<br />
una delle attrazioni più antiche e<br />
preziose del Cilento racchiusa in<br />
tutto ciò che ruota attorno al monte<br />
Gelbison: fede, tradizione e memoria<br />
si mescolano nella storia della<br />
montagna sacra che ogni anno attira<br />
migliaia di pellegrini e fedeli da<br />
tutto il Mezzogiorno a più di 1700<br />
metri di altezza.<br />
Nell’ambito del “Festival degli Antichi<br />
Suoni” a Novi Velia, nella restaurata<br />
chiesa di San Giorgio, uno<br />
dei monumenti più belli della cittadina<br />
medievale e di tutto il Parco<br />
Nazionale del Cilento e Vallo di<br />
Diano, la ricerca fotografica Tracce<br />
di luce riflessa, rappresenta un’occasione<br />
di riflessione per avvicinare<br />
anche nel veloce tempo dell’estate,<br />
i dettagli di un momento apparentemente<br />
lontano, al presente di<br />
ognuno.<br />
Nicola Nicoletti
I2<br />
C u l t u r a<br />
N°34 del 11 settembre 2009<br />
CAMPAGNA. Inaugurazione dell’altare ligneo seicentesco del “SS Nome di Dio”<br />
Il 14 sarà presentato un libro sul restauro<br />
CILENTO. Il “Bio” per nuovi itinerari ecoturistici<br />
Aiab ed Ascea, patto per il benessere<br />
Ascea celebra l’ingresso nel circuito<br />
delle Città del Bio, promuovendo<br />
il Mercatino biologico<br />
del Bio-Distretto Cilento ed<br />
assumendo il coordinamento<br />
nazionale delle “Bio-Spiagge”.<br />
Parte quindi dalle bellissime<br />
spiagge del Cilento, ben conosciute<br />
dai turisti provenienti da<br />
ogni parte del mondo, uno dei<br />
più originali veicoli di promozione<br />
delle aree rurali interne e<br />
delle produzioni biologiche del<br />
territorio. Da alcuni anni infatti<br />
Ascea promuove insieme ad<br />
AIAB, con la collaborazione<br />
degli stabilimenti balneari, le<br />
bio-eccellenze ed i bio-sentieri<br />
direttamente sulle spiagge. Si<br />
tratta di un’operazione di marketing<br />
territoriale che sta raccogliendo<br />
ampi consensi, sia da<br />
parte dei produttori che dei consumatori.<br />
Quest’anno sulle spiagge dei<br />
Comuni costieri del Bio-Distretto<br />
oltre alla bandiera delle Città<br />
del Bio svetta alta anche la Bandiera<br />
Blu concessa dalla Fondazione<br />
per l’Educazione Ambientale<br />
quale riconoscimento<br />
per la qualità delle acque, della<br />
costa, della sicurezza e dell’ambiente.<br />
Si tratta di un chiaro<br />
segnale di come una politica<br />
intelligente ed attenta alle esigenze<br />
della comunità possa far<br />
bene non solo all’economia locale<br />
ed alla nostra salute ma<br />
anche all’ambiente.<br />
Gli operatori del biologico puntano,<br />
grazie a queste iniziative,<br />
ad entrare in collegamento diretto<br />
con i consumatori, che<br />
hanno la possibilità di conoscere<br />
il territorio di produzione e<br />
stabilire un rapporto diretto con<br />
gli agricoltori.<br />
Ha curato tutto nei minimi particolari,<br />
senza lasciare niente al<br />
caso, la venerabile Confraternita<br />
del “SS. Nome di Dio e Crocifisso”<br />
Un Triduo di preghiera,<br />
di preparazione alla festa dell’Esaltazione<br />
della Croce nella<br />
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo,<br />
annessa all’ex Convento<br />
Domenicano. Si inizierà venerdì<br />
11 Settembre 2009, con SS.<br />
Messe ore 8.30 - 19.00, per continuare<br />
poi il giorno 12, sabato,<br />
con Santa Messa alle ore 19, e<br />
finire domenica 14, giorno dell’Esaltazione<br />
della Croce.<br />
Al termine della celebrazione<br />
eucaristica si inaugurerà L’Altare<br />
Ligneo seicentesco, restaurato<br />
e portato all’antico splendore.<br />
Per ricordare la presenza a Campagna,<br />
durata oltre sei secoli,<br />
dell’ordine di San Domenico, un<br />
domenicano - Padre Giovanni<br />
Busiello, O. P., Priore del Convento<br />
di S. Domenico Maggiore<br />
di Napoli, il 14 settembre - alle<br />
ore 19.00 presiederà l’Eucarestia<br />
e benedirà l’Altare del SANTIS-<br />
SIMO NOME DI DIO. In concomitanza<br />
del fausto evento, ci<br />
sarà pure l’Investitura di tre Novizi:<br />
Cubicciotto Domenico, Falcone<br />
Gerardo e Gibboni Daniele.<br />
Anche questa celebrazione sarà<br />
presieduta da Padre Giovanni<br />
Busillo, che benedirà, oltre all’altare,<br />
pure dei Crocifissi da<br />
donare ai Confratelli. Sarà, inoltre,<br />
un’importante occasione per<br />
tutti i Confratelli, a partire dalle<br />
ore 18, di ritrovarsi nell’Oratorio<br />
della confraternita e, quindi, di<br />
confessarsi e prepararsi a ricevere<br />
il Sacramento della riconciliazione<br />
e della Santa Comunione.<br />
E sempre il giorno 14 Settembre,<br />
sarà l’occasione per presentare<br />
un Opuscolo del Priore<br />
IL SINDACODIASCEA, MARIO RIZZO<br />
Lo scorso sabato 5 settembre, si<br />
è chiuso ad Ascea il primo ciclo<br />
dei “mercatini del biologico del<br />
Bio-distretto Cilento” promossi<br />
dalla Regione Campania, dall’Associazione<br />
Italiana per<br />
l’Agricoltura Biologica e da<br />
Città del Bio, in collaborazione<br />
con il Parco nazionale del Cilento<br />
e Vallo di Diano, Legambiente<br />
Campania ed il Gruppo<br />
di Acquisto Solidale Corbezzolo.com”.<br />
Alla cerimonia, che ha ufficializzato<br />
l’ingresso del comune<br />
nella rete delle “Città del Bio”<br />
(www.cittadelbio.it), sono intervenuti<br />
amministratori locali e<br />
rappresentanti delle associazioni<br />
dei produttori e dei consumatori.<br />
Il Sindaco di Ascea, Mario<br />
Rizzo, nel suo intervento ha<br />
posto in evidenza l’impegno<br />
dell’Amministrazione comunale<br />
nel perseguire una politica di<br />
promozione dei corretti stili di<br />
vita e della gestione sostenibile<br />
del territorio. Il tutto finalizzato<br />
L’ALTARE LIGNEO<br />
della Confraternita<br />
Carmine Vivone, curato<br />
sotto l’aspetto<br />
grafico ed informatico<br />
da Massimiliano<br />
Vivone. “L’Altare del<br />
SS. Nome di Dio e<br />
Crocifisso nella Chiesa<br />
di San Bartolomeo<br />
in Campagna”, questo<br />
è il titolo della<br />
pubblicazione, parla<br />
proprio dei “lavori di<br />
Rstauro dell’Altare ligneo<br />
seicentesco,<br />
con elenco di tutti i<br />
fedeli che hanno contribuito<br />
alla sua realizzazione”.<br />
Insomma<br />
una tre giorni da non<br />
perdere assolutamente!.<br />
Nel dicembre 2005 il<br />
Presidente della Congrega<br />
Carmine Vivone<br />
chiedeva a tutti i fedeli un contributo<br />
economico, per restaurare<br />
il monumentale altare, ormai<br />
quasi irrimediabilmente degradato.<br />
Un intervento resosi, pertanto,<br />
necessario ed indifferibile<br />
a causa dell’usura del tempo e<br />
degli agenti atmosferici. I fedeli<br />
campagnesi con la loro grande e<br />
indiscussa fiducia nella prodigiosa<br />
Immagine del taumaturgico<br />
CROCIFISSO, hanno contribuito,<br />
con le loro offerte, alla<br />
realizzazione della monumentale<br />
opera. Si è così realizzato il<br />
Restauro che ha portato all’antico<br />
splendore un’opera d’arte,<br />
che è patrimonio di tutti, fedeli<br />
e non. L’opera lignea in oggetto<br />
è costituita da diversi ele menti e<br />
figure raggruppate in un’unica<br />
struttura por tante.<br />
Mario Onesti<br />
monesti.blog.tiscali.it<br />
alla sensibilizzazione della cittadinanza<br />
all’adozione di comportamenti<br />
responsabili ed al<br />
raggiungimento di una diffusa<br />
condizione di “stare bene”, vivendo<br />
in armonia con se stessi e<br />
con l’ambiente circostante. È<br />
stata inoltre annunciata l’intenzione<br />
di coinvolgere nell’iniziativa<br />
anche le altre città del Mediterraneo<br />
che vantano grandi<br />
affinità storiche e territoriali e<br />
comuni origini focee, quali ad<br />
es. Marsiglia in Francia.<br />
L’Assessore alle attività produttive<br />
del Comune di Ascea Alessandro<br />
D’Angiolillo, ha evidenziato<br />
la continuità del progetto<br />
Bio-spiagge, nato nel 2006 ad<br />
Ascea, e l’importanza del coinvolgimento<br />
nell’iniziativa di un<br />
numero crescente di imprese<br />
dell’entroterra, sempre più<br />
orientate in chiave multifunzionale<br />
ed aperte al turismo rurale.<br />
Il naturale proseguimento del<br />
progetto è quindi scaturito nella<br />
realizzazione del mercatino del<br />
biologico e nell’ingresso in Città<br />
del Bio.<br />
Il Presidente dell’AIAB Campania,<br />
Salvatore Basile, nel sottolineare<br />
l’importanza della trasversalità<br />
delle organizzazioni<br />
partecipanti al Bio-Distretto Cilento<br />
(Regione, Provincia, Ente<br />
Parco, Comuni, associazioni,<br />
imprese, consumatori), ha ringraziato<br />
il Comune di Ascea per<br />
il determinate ruolo di coordinamento<br />
assunto nell’iniziativa<br />
delle Bio-spiagge, alla quale<br />
sarà presto dedicata una specifica<br />
guida contenente esperienze,<br />
prospettive e linee da seguire<br />
per l’attuazione in altri contesti<br />
territoriali.<br />
L’Assessore Provinciale all’Agricoltura,<br />
Mario Miano, ha ribadito<br />
il pieno sostegno provinciale<br />
alle iniziative del Bio-Distretto<br />
Cilento ed ha sottolineato<br />
il ruolo chiave che possono<br />
rivestire le produzioni biologiche<br />
e di eccellenza nel rilancio<br />
delle aree rurali e delle economie<br />
locali.<br />
Il Direttore di Città del Bio, Ignazio<br />
Garau, ha salutato l’ingresso<br />
di Ascea nella rete delle Città<br />
del Bio ed ha evidenziato come<br />
il messaggio che nasce da questo<br />
territorio è quello che tutto<br />
incomincia dal cibo, dalla qualità<br />
dell’agricoltura, dalla bontà<br />
del modello alimentare (qui è<br />
nata la “Dieta Mediterranea”)<br />
che portano a scelte importanti<br />
per la qualità della vita. “Non<br />
consumate e non consumatevi,<br />
gustate la qualità del cibo e la<br />
convivialità, per costruire stili di<br />
vita a misura del nostro respiro”.<br />
Il Presidente della Comunità<br />
Montana Alento Monte Stella,<br />
Sabato Vecchio, nella sua qualità<br />
anche di vicesindaco di Prignano<br />
Cilento e membro del direttivo<br />
nazionale di Città del<br />
Bio, ha dato piena disponibilità<br />
a dare nuovo impulso allo sviluppo<br />
di iniziative di promozione<br />
e valorizzazione delle produzioni<br />
agricole biologiche ed<br />
all’avvio di concrete esperienze<br />
di “acquisti verdi” nei comuni<br />
cilentani aderenti a Città del<br />
bio.<br />
Il promotore del primo Gruppo<br />
di Acquisto Solidale del Cilento,<br />
Domenico Nicoletti, nella<br />
sua qualità anche di Segretario<br />
dell’Osservatorio Europeo del<br />
Paesaggio che intende valorizzare<br />
l’azione svolta dai tanti comuni<br />
del bio a tutela delle identità<br />
e dell’orgoglio di appartenenza<br />
veri motori della fiducia,<br />
della responsabilità per la tutela<br />
dell’ambiente e il diritto al<br />
paesaggio.<br />
Ha concluso l’incontro Il responsabile<br />
del Circolo AIAB Cilento<br />
A. Pantaleo De Luca, che<br />
ha evidenziato come il percorso<br />
iniziato ha grandi potenzialità<br />
di crescita e di sviluppo.<br />
Occorre riuscire ad allargare<br />
sempre di più la rete di tutti i<br />
soggetti interessati, dalle istituzioni<br />
agli operatori economici,<br />
senza assolutamente dimenticare<br />
i produttori, per definire un<br />
percorso che sappia creare i<br />
presupposti di una crescita economica<br />
sostenibile e duratura.<br />
Alle istituzioni locali spetta il<br />
compito di coinvolgere e rendere<br />
consapevoli tutti i cittadini.<br />
La presenza della coop Mediterranea,<br />
presieduta da Giuseppe<br />
Pastore, offre una importante<br />
opportunità per aggregare<br />
e valorizzare le piccole produzioni<br />
locali.<br />
Hanno anche fatto pervenire<br />
una loro comunicazione il Presidente<br />
del Parco Nazionale del<br />
Cilento e Vallo di Diano, Amilcare<br />
Troiano, il quale ha evidenziato<br />
come con il Bio-Distretto<br />
si apra una nuova stagione<br />
per le produzioni tipiche di<br />
qualità del Parco, e l’Assessore<br />
regionale all’agricoltura, Gianfranco<br />
Nappi, che ha ribadito la<br />
volontà della Regione di proseguire<br />
nella promozione delle<br />
produzioni biologiche del biodistretto,<br />
a cominciare dalla partecipazione<br />
coordinata degli<br />
operatori bio al SANA di Bologna,<br />
in programma dal 10 al 13<br />
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14<br />
SPORT<br />
Comincia la nuova<br />
stagione per la scuola<br />
federale di nuoto<br />
Aquilone<br />
Comincia un nuovo ano agonistico e<br />
l’AQUILONE Roccadaspide è già<br />
porno per affrontarlo nel miglior modo<br />
possibile. La PISCINA COPERTA del<br />
Centro Sportivo, sito in Via Serra, si affaccia<br />
a questa nuova avventura con<br />
un biglietto da visita invidiabile e di<br />
garanzia assoluta per tutti coloro che<br />
avranno voglia di praticare le diverse<br />
attività natatorie presso la Scuola Federale<br />
coordinata dal Prof. Antonio<br />
Molinara (docente della Federazione<br />
Italiana Nuoto, della Fipsas e coordinatore<br />
dello Staff Tecnico del Coni<br />
Provinciale). Infatti, la compagine cilentana<br />
si ripresenta con un TITOLO<br />
ITALIANO (riconquistato dopo due<br />
anni) ottenuto dalla Staffetta Femminile<br />
di 3^ categoria con ANTONELLA<br />
TOMMASINI, VALENTINA ABBIEN-<br />
TO, DI PERNA PIERA e ANNAROSY<br />
BILANCIERI ed uno di VICE CAMPIO-<br />
NI con la 4x100 2^ ctg maschile con<br />
LUCIANO D’ANGELO, LUCA PAZ-<br />
ZANESE, MICHELE TOMMASINI E<br />
FRANCESCO ROSELLI. Insieme a loro,<br />
ai Campionati Italiani di Nuoto Pinnato<br />
Ravenna, hanno ben figurato tutti<br />
gli altri atleti qualificati da Roberta Verlotta<br />
a Angela Franco, Lucia Vessa,<br />
Manuela Verlotta, Alessandra Citro,<br />
Ilenia Marino, Angelo Di Perna, Davide<br />
Mucciolo, Alessio Coccaro, Vincenzo<br />
Romano, Michele Amendola e<br />
Vito Franco. Ma non dimentichiamoci<br />
di un altro grande e storico traguardo<br />
che ha lanciato il sodalizio di Roccadaspide<br />
tra le grandi d’Italia: la convocazione<br />
con la NAZIONALE ITA-<br />
LIANA di Iolanda Bilancieri e dell’agropolese<br />
Alessio Coccaro, peraltro<br />
confermatosi tra i 5 più forti d’Italia<br />
della sua categoria. Per concludere,<br />
c’è ancora un fiore all’occhiello ed è<br />
la conquista del TITOLO REGIONALE<br />
2009 da parte del gruppo pragonistico<br />
che, con un gran gioco di squadra, ha<br />
sbaragliato la concorrenza di tutte le<br />
altre compagini campane. Insomma,<br />
la SCUOLA FEDERALE di NUOTO<br />
AQUILONE, continua a mietere successi<br />
a dimostrazione di un’organizzazione<br />
e di un lavoro altamente professionale,<br />
dovuto ad uno staff tecnico<br />
tutto federale e a dei collaboratori<br />
molto aperti alle problematiche degli<br />
utenti, ad una struttura natatoria coperta<br />
ideale con acqua ed ambienti riscaldati<br />
ed igienicamente impeccabile<br />
e ad un’accoglienza professionale<br />
e familiare per i rapporti di cordialità<br />
che si instaurano e il servizio adeguato<br />
alle diverse esigenze dei singoli. A<br />
tutti gli interessati la dirigenza consiglia<br />
di anticipare la prenotazione per<br />
evitare di ricevere spiacevoli rifiuti,<br />
vista la richiesta e le iscrizioni a numero<br />
chiuso. Quindi da CAMPIONI<br />
d’ITALIA riprende la corsa dell’AQUI-<br />
LONE NUOTO che riapre le iscrizioni<br />
a partire dal 19 settembre tutti i giorni,<br />
compreso la domenica, dalle 17<br />
alle 20, fino al 30 per ricominciare<br />
con le attività natatorie pratiche da<br />
giovedì 1 ottobre.<br />
C a l o r e N°34 del 11 settembre 2009<br />
ROCCADASPIDE. Operazione salvataggio dei colombi<br />
Chiesa del Carmine, scatta la mobilitazione<br />
Il giorno 12 settembre 2009<br />
alle ore 17.00 si inaugurerà<br />
la riapertura al pubblico del<br />
Museo Naturalistico della<br />
Fondazione IRIDIA di Corleto<br />
Monforte.<br />
Il Museo fondato nel 1997<br />
dall’Associazione Il Passero<br />
del Borgo Antico su iniziativa<br />
del dr.Camillo Pignataro,che<br />
in questi anni ha visto<br />
la presenza di migliaia di visitatori<br />
nonché di cultori<br />
della materia, per la presenta<br />
di circa 3.000 animali imbalsamati,<br />
ha negli ultimi<br />
anni arricchito la collezione<br />
con numerosi animali provenienti<br />
da altre collezioni.<br />
Nel 2007, l’associazione si è<br />
trasformati in Fondazione<br />
per consentire l’evolvesi dell’attività<br />
da semplice attività<br />
di raccolta e di esposizione<br />
in attività di studio e<br />
scientifica.<br />
Nel 2008 ha ricevuto il riconoscimento<br />
di Museo di Interesse<br />
Regionale e nel 2008<br />
la fondazione ha sottoscritto<br />
IL MOMENTO DEL SALVATAGGIO<br />
«Ho visto uscire l’ultimo colombo,<br />
di colore nero, alle<br />
13.40 e non ne ho più visti all’interno<br />
della chiesa. Ma non<br />
so se vi sia rimasto qualche<br />
nido». A parlare è un cittadino<br />
di Roccadaspide, che è salito<br />
su di una piccola gru per<br />
liberare alcuni colombi. E<br />
quando sinergia e volontà accompagnano<br />
le istituzioni e i<br />
cittadini, i risultati si ottengono,<br />
se non completamente, almeno<br />
in maniera parziale. E’<br />
successo a Roccadaspide, il 28<br />
e il 29 agosto, con il salvataggio<br />
di quattro colombi rimasti<br />
intrappolati nella chiesa S.<br />
Maria del Carmine e dei Defunti,<br />
in piazza XX Settembre.<br />
Ma l’operazione è riuscita a<br />
metà.<br />
Nonostante il salvataggio, infatti,<br />
due colombi, cercavano<br />
di entrare, insistentemente,<br />
dal rosone coperto della chiesa<br />
alla ricerca, sembra, del loro<br />
piccolo piccione. L’edificio religioso,<br />
chiuso al culto, è stato<br />
appena interessato da lavori<br />
di messa in sicurezza nella<br />
parte esterna.<br />
La ditta esecutrice dei lavori,<br />
aveva fatto uscire una ventina<br />
di colombi dalla chiesa, ma<br />
altri facevano capolino dalla<br />
rete posta davanti al rosone<br />
circolare dell’edificio sacro. E i<br />
cittadini rocchesi, guardando<br />
all’insù, erano consapevoli<br />
della triste sorte cui sarebbero<br />
andati incontro i colombi. Così<br />
si sono rivolti alla polizia municipale<br />
ed è scattata la macchina<br />
dell’impegno civile. I vigili,<br />
difatti, hanno allertato un<br />
mezzo dotato di cestello. Sul<br />
quale è salito il titolare della<br />
ditta esecutrice dei lavori, che<br />
ha fatto uscire due colombi.<br />
«Uno è uscito non appena ho<br />
tolto la rete dal rosone, ed il<br />
secondo un po’ dopo, afferma<br />
il titolare. Gli altri non sono<br />
usciti anche perché c’era poca<br />
luce». Così l’operazione è<br />
stata sospesa e ripresa il mattino<br />
successivo con il titolare<br />
della ditta che ha ripetuto<br />
l’operazione della sera precedente,<br />
ma senza successo.<br />
Dopo è toccato ad un operaio<br />
del Comune che, una volta salito,<br />
non è riuscito nell’intento.<br />
Alla fine ci ha pensato il già<br />
citato cittadino, che facendo<br />
rumore, ha indotto un colombo<br />
ad uscire.<br />
Quando l’uomo è sceso, sarebbe<br />
uscito l’altro piccione.<br />
Ma una coppia di colombi, per<br />
qualche giorno, stazionava<br />
ugualmente davanti al rosone<br />
chiuso della chiesa. Un tecnico<br />
afferma che i colombi sono<br />
usciti tutti e che il tetto è rimasto<br />
aperto per ogni evenienza:<br />
ma osservando la copertura,<br />
da una parte e dall’altra,<br />
è completamente chiusa.<br />
C’è chi dice, invece, che qualche<br />
piccioncino o nido sia rimasto<br />
intrappolato all’interno<br />
dell’edificio. Ad ogni modo, il<br />
un protocollo d’Intesa con il<br />
Parco nazionale del Cilento<br />
e del Vallo di Diano, con il<br />
Comune di Corleto Monforte<br />
e con la Banca di Credito<br />
Cooperativo di Roscign! o<br />
per la promozione dell’attività<br />
Museale e scientifica<br />
dell’iniziativa.<br />
Alla riapertura hanno assicurato<br />
la presenza i massimi<br />
vertici regionali e provinciali<br />
delle istituzioni e delle associazioni<br />
ambientalistiche.<br />
più bel gesto lo ha compiuto<br />
una ragazza che, trovando un<br />
piccione a terra, in un’altra<br />
parte del paese, ha deciso di<br />
accudirlo, finché non sarà in<br />
grado di volare. E senza che<br />
nessuno le abbia detto di<br />
farlo…<br />
Francesca Pazzanese.<br />
CORLETO MONFORTE. Il 21 settembre riapre il museo<br />
Naturalistico, più grande e più bello<br />
DA SINISTRA ANTONIO SICILIA, SINDACO DI CORLETO E CARMINE PALESE
C a lo r e<br />
N°34 del 11 settembre 2009 15<br />
ROCCADASPIDE. “Il presidente” il giornale di Antonio Di Lorenzo<br />
Pensieri liberi ed auto-editi<br />
Il giornalino “Il Presidente” diretto<br />
e scritto da Antonio Di<br />
Lorenzo ‘compie’ 14 mesi. Un<br />
traguardo degno di nota se si<br />
considera l’importanza che<br />
l’uomo, 67enne, attribuisce allo<br />
scrivere.<br />
Di Lorenzo, infatti, ospite presso<br />
il Dipartimento di salute<br />
mentale di Roccadaspide, considera<br />
l’avventura giornalistica<br />
«Una terapia perché intrapresa<br />
dopo la malattia. E’ quando si<br />
sta male che escono fuori le<br />
cose migliori», esordisce il direttore,<br />
che afferma di non<br />
voler più lasciare il Dsm. Ma<br />
l’unico motivo di scontento all’interno<br />
del centro è il cibo,<br />
fornito dalla stessa ditta che<br />
serve anche l’ospedale. Di cui<br />
si lamentano diversi pazienti<br />
sia del Dsm, che della struttura<br />
ospedaliera. «Non voglio andarmene<br />
dal centro, ma restare<br />
qui per sempre.<br />
Ho la mia stanza, il computer e<br />
le mie cose. Solo il cibo non è<br />
buono, ma spesso vado a mangiare<br />
al ristorante.<br />
Perché non viene attivata la<br />
mensa?», si chiede Di Lorenzo,<br />
che distribuisce personalmente,<br />
e gratis, il suo giornalino a<br />
tutti. I temi da lui trattati comprendono<br />
la politica, la religione,<br />
la poesia, argomenti nazionali<br />
e locali. E qualche tempo<br />
fa, gli hanno risposto perfino il<br />
Presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, e l’indimenticato<br />
Papa, Giovanni<br />
Paolo II. L’uomo, inoltre, è autore<br />
di diverse raccolte di poesie.<br />
E restano memorabili i suoi<br />
versi dedicati all’amico Emilio,<br />
che ha lasciato il Dsm. I due<br />
spesso andavano a mangiare<br />
insieme al ristorante per ovvi<br />
motivi. La poesia si intitola<br />
“Perché mi hai lasciato il silenzio?”.<br />
Eccone la prima parte:<br />
Il tempo è prigioniero. Caro Emilio.<br />
Tu sollecitato a lasciarmi.<br />
Allontanato da me. Eppure tanto<br />
vicino.<br />
Tu spostato a quattro anni.<br />
Lasciato sulla strada. Abbandonato.<br />
Uccisa la tua mano nel chiedere<br />
solo pietà per la tua vita:<br />
mai la carità agli altri.<br />
Pure macchiettato. Pure deriso.<br />
Mai rapito il tuo cuore. Il tuo battito.<br />
La tua malinconia. Le tue mute<br />
parole.<br />
La psicologia tua, il mio interesse.<br />
Quella di amare per il mai<br />
amore…<br />
Parole che si commentano da<br />
sole. E c’è un altro episodio che<br />
testimonia l’attaccamento dei<br />
pazienti al centro. In occasione<br />
della giornata mondiale della<br />
salute mentale, il Dsm di Roccadaspide<br />
ha organizzato, il 5<br />
dicembre, una festa particolare<br />
denominata “Tutti fuori”.<br />
La struttura è stata chiusa un<br />
giorno, per la prima volta, per<br />
permettere ai pazienti di trascorrere<br />
una giornata diversa.<br />
Così lo staff medico e infermieristico<br />
del centro, insieme ai pazienti<br />
e tutti gli operatori,<br />
hanno pranzato presso un agriturismo<br />
della zona. La giornata<br />
è stata un successo, ma la<br />
mattina i pazienti come hanno<br />
visto le auto, non volevano<br />
uscire perché pensavano che<br />
non sarebbero più tornati al<br />
centro!<br />
Francesca Pazzanese<br />
CASTEL SAN LORENZO. 19 e 20 settembre la festa per l’inaugurazione<br />
Risplende il Mulino del Principe<br />
Per gli amanti della cultura,<br />
storia e delle passeggiate nella<br />
natura, una grande notizia: il<br />
19 ed il 20 settembre, l’ Amministrazione<br />
Comunale darà<br />
inizio ai festeggiamenti per<br />
l’avvenuto restauro ed apertura<br />
al pubblico dell’antico “Mulino<br />
del Principe”. Opera, edificata<br />
mirabilmente nel 1579<br />
dalla famiglia Carafa, importante<br />
e fondamentale della nostra<br />
cultura contadina, una<br />
volta punto di riferimento di<br />
quasi tutta la vallata, poi dismessa,<br />
ed ora smagliante e<br />
preziosa come un tempo, grazie<br />
ad una perfetta intesa di intenti,<br />
passione ed esecuzione<br />
tra amministrazione ed esecutori.<br />
Sindaco perché ha voluto<br />
questo restauro? Quale utilizzo<br />
sul territorio intende<br />
farne e se sono previsti progetti<br />
di completamento?<br />
“Era un impegno di questa<br />
Amministrazione recuperare i<br />
beni architettonici e valorizzare<br />
i siti di particolare bellezza<br />
paesaggistica e naturalistica<br />
per il rilancio del turismo rurale<br />
e dei prodotti della nostra<br />
terra. Per quanto riguarda l’<br />
utilizzo sul territorio è evidente<br />
che recuperare una<br />
struttura di valenza sia storico-culturale<br />
che architettonica<br />
e paesaggistica, che funzionerà<br />
come stimolo per tutti gli<br />
operatori turistici e commerciali<br />
del nostro territorio, che<br />
volessero puntare all’ eccellenza.<br />
Ci tengo a sottolineare che tra<br />
gli intenti principali di questo<br />
sforzo, di questa Amministrazione<br />
e del Parco Nazionale<br />
del Cilento e Vallo di Diano,<br />
c’è proprio quello di aver creato<br />
una struttura fisica a cui<br />
possono accedere, con esposizioni<br />
permanenti ed occasionali,<br />
tutti i produttori locali dei<br />
prodotti tipici, in particolare<br />
dei vini e dell’olio, come a<br />
dire, vista la bellezza dell’opera<br />
e del suo paesaggio, “un ottimo<br />
contenuto in un ottimo<br />
contenitore”.<br />
Va da se che questa struttura,<br />
lambita dal chiaro e puro<br />
Fiume Calore, sarà utilizzata<br />
oltremodo per: convegni sulla<br />
valorizzazione del territorio,<br />
rappresentazioni teatrali,<br />
punto di sosta per le escursioni<br />
a piedi ed a cavallo, e tutte<br />
le iniziative culturali che le<br />
varie associazioni del posto<br />
volessero realizzare”.<br />
L’amministrazione, insieme<br />
alle associazioni culturali, i ristoratori<br />
e le aziende vitivinicole<br />
del posto, invitano tutti ai<br />
festeggiamenti che si terranno<br />
in Località Mulino del Principe<br />
(nei pressi del Ponte Calore<br />
di Castello) con il seguente<br />
programma:<br />
Sabato, 19 Settembre 2009: Ore<br />
17.00 Inaugurazione del Mulino<br />
del Principe alla presenza<br />
delle autorità del territorio.<br />
IL MULINO DEL PRINCIPE RISTRUTTURATO<br />
Ore 18.00 Tavola rotonda selle<br />
possibilità di sviluppo economico<br />
e turistico offerte dal Mulino;<br />
Ore 19.00 Degustazione<br />
dei prodotti tipici e degli ottimi<br />
Vini di Castel San Lorenzo;<br />
Ore 20.00 Concerto di Musica<br />
popolare; Domenica, 20 Settembre<br />
2009: Dalle ore 11.00<br />
alle 18.00 Escursioni a cavallo<br />
e giostra con i cavalli per i<br />
bambini; Ore 18.00 Proiezione<br />
di video su Castel San Lorenzo<br />
e mostra fotografica; Ore 19.00<br />
Degustazione dei prodotti tipici<br />
e degli ottimi Vini di Castel<br />
San Lorenzo; Ore 20.00<br />
Concerto di Musica popolare;<br />
Accorrete numerosi al Mulino<br />
come una volta facevano i nostri<br />
nonni, perché il grano era<br />
un augurio di prosperità e salute,<br />
non ve ne pentirete!<br />
Pasquale Maiale<br />
Associazione di Volontariato<br />
Ippico Civile Alto Calore<br />
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16<br />
D i a n o N°34 del 11 settembre 2009<br />
IN FARMACIA<br />
Non solo il caldo<br />
influenza la<br />
pressione arteriosa<br />
Siamo ormai abituati<br />
agli allarmi sul<br />
caldo nelle stagioni<br />
estive ma vi siete<br />
mai chiesti perchè<br />
l’incidenza di patologie<br />
cardiovascolari è così alta<br />
nelle stagioni più fredde? Un<br />
meccanismo evolutivo di sopravvivenza<br />
dei mammiferi fa comprimere<br />
i vasi sanguigni quando<br />
la temperatura esterna scende per<br />
mantenere alta la temperatura del<br />
corpo. Un metodo efficace, che<br />
però fa alzare i livelli di pressione<br />
sanguigna causando un aumento<br />
del rischio di patologie cardiovascolari.<br />
Molti studi scientifici<br />
hanno dimostrato che le morti<br />
per patologie cardiovascolari raggiungono<br />
un picco durante la stagione<br />
fredda.<br />
Alcuni ricercatori parigini hanno<br />
condotto uno studio su oltre 8800<br />
soggetti con più di 65 anni ai quali<br />
veniva misurata la pressione arteriosa<br />
al momento dell’inizio<br />
dello studio e nei successivi controlli<br />
della durata di due anni<br />
mantenendo in relazione i dati rilevati<br />
con la temperatura ambientale.<br />
In particolare la pressione sistolica<br />
si riduceva progressivamente<br />
all’aumentare della temperatura,<br />
con una riduzione media<br />
di 8mmHg. Tale situazione era<br />
più evidente negli ultra ottantenni,<br />
per i quali una riduzione di<br />
15°C nella temperatura ambientale<br />
si accompagnava a un aumento<br />
di 5,1mmHg nella pressione<br />
sistolica rispetto a 0,8mmHg<br />
nei soggetti da dai sessantacinque<br />
ai settantaquattro anni. Le persone<br />
più anziane devono stare più<br />
attente ma anche le persone che<br />
lavorano all’aperto durante la stagione<br />
fredda e specialmente le<br />
persone con ipertensione dovrebbero<br />
essere molto prudenti nell’avventurarsi<br />
fuori casa.<br />
Tutto questo per chiarire che nella<br />
gestione della terapia antipertensiva,<br />
soprattutto nei soggetti oltre<br />
gli ottant’anni, occorre tener presenti<br />
le variazioni stagionali, ricordando<br />
che si ha un aumento<br />
dei valori pressori nelle stagioni<br />
fredde e una riduzione in quelle<br />
calde e che quindi la stessa dose<br />
di farmaci anti-ipertensivi efficace<br />
in estate potrebbe non esserlo in<br />
inverno.<br />
Alberto Di Muria<br />
info@farmaciadimuria.it<br />
PADULA. Incremento del 10% di turisti alla Certosa<br />
Anche qui i gusti cambiano<br />
Soddisfacenti i risultati riferenti<br />
al turismo dello scorso<br />
mese di agosto.<br />
I dati sono confortanti nonostante<br />
la crisi. Infatti alla Certosa<br />
di Padula nel messe di<br />
agosto sono giunti circa 11<br />
700 visitatori, circa il 10% in<br />
più rispetto all’agosto del<br />
2008, in cui sono pervenuti<br />
alla Reggia del Silenzio 10<br />
877 turisti.<br />
Gli operatori turistici sono<br />
molto soddisfati del risultato<br />
di questa estate. Molti affermano<br />
che i vacanzieri<br />
giunti a Padula nei loro ristoranti<br />
e alberghi sono aumentati,<br />
altri invece affermano<br />
che sono diminuiti di<br />
circa il 15% rispetto al 2008<br />
LA CERTOSA DI PADULA<br />
SASSANO. Nasce il piccolo Andrea<br />
Mamma doc partorisce in casa<br />
Una nascita insolita che ha<br />
sorpreso tutti, una felice emozione<br />
che ha sorpreso persino<br />
i genitori del piccolo Andrea<br />
il bimbo nato l’otto agosto<br />
scorso a Sassano. Andrea, un<br />
bel bambino dal peso di 3,600<br />
kg biondo come il papà è infatti<br />
venuto alla luce in casa<br />
proprio come succedeva moltissimi<br />
anni fa in assenza del<br />
sussidio degli ospedali, a cui<br />
invece doverosamente e volutamente<br />
si fa oggi ricorso. I genitori<br />
del piccolo svolgono entrambi<br />
la professione di medico,<br />
Annamaria Gnazzo medico<br />
di base e Francesco De Laurentiis<br />
primario presso il reparto<br />
si ginecologia dell’ospedale<br />
“Luigi Curto” di Polla,<br />
oggi si dicono veramente al<br />
settimo cielo. Proprio il noto e<br />
stimato primario che ha seguito<br />
e monitorato passo<br />
dopo passo la delicata fase<br />
della gravidanza, ha aiutato<br />
sua moglie a partorire il loro<br />
quarto figlio, nato alle 5:30 del<br />
mattino con parto naturale.<br />
“Far nascere Andrea nel letto<br />
di casa è stato un desiderio comune<br />
- esordisce radiosa<br />
mamma Annamaria - il momento<br />
del parto vero e proprio<br />
è stata una bellissima<br />
emozione da togliere il fiato,<br />
non abbiamo avuto alcuna<br />
difficoltà di sorta e quando ho<br />
preso tra le braccia il mio bambino<br />
ero felicissima. Dopo io e<br />
mio marito con il neonato<br />
siamo andati in ospedale per<br />
i controlli di routine ma Andrea<br />
era veramente in ottima<br />
salute”. Un vagito pronunciato<br />
tra le mura domestiche che<br />
non si udiva da più di venti<br />
anni in tutto il Vallo di Diano,<br />
una notizia suggestiva che in<br />
breve ha fatto il giro di tutto il<br />
comprensorio anche perché<br />
coincide con un altro evento:<br />
“Il piccolo Andrea è nato lo<br />
stesso giorno di mio zio Andrea<br />
nato nel lontano 1905 al<br />
quale ero molto legato – ha invece<br />
riferito fiero papà Francesco<br />
– e in suo ricordo gli abbiamo<br />
dato lo stesso nome”.<br />
ANDREA DE LAURENTIIS<br />
La nascita di Andrea infatti è<br />
stata vissuta come una straordinaria<br />
coincidenza tra la vita<br />
vissuta da zio Andrea, un<br />
uomo che ha dato tanto in termini<br />
affettivi al papà Francesco<br />
considerato un importante<br />
punto di riferimento e il suo<br />
venire al mondo proprio lo<br />
stesso giorno, considerato già<br />
come una straordinaria continuità<br />
familiare. Una coppia,<br />
Annamaria e Francesco come<br />
poche, che ha voluto ricalcare<br />
la tradizione di un tempo dimenticando<br />
per una notte gli<br />
agi moderni. Auguri al piccolo<br />
Andrea e alla famiglia che<br />
raggiante e contentissima lo<br />
ha accolto nella loro vita.<br />
Antonella Citro<br />
ed altri ancora affermano che<br />
dal 2007 sono diminuiti addirittura<br />
del 50%. E’ stato appurato<br />
che il turismo è cambiati<br />
negli ultimi anni. Prima<br />
molti si fermavano in albergo<br />
solo per il fine settimana e<br />
durante lo scorso mese i turisti<br />
sono rimasti un’intera<br />
settimana. I ristoratori affermano<br />
che prima i vacanzieri<br />
consumavano un menù completo,<br />
poi sono passati ad un<br />
antipasto e un secondo, poi<br />
solo un primo o secondo ed<br />
ora i turisti portano con sé la<br />
colazione a sacco.<br />
Nonostante i giudizi negativi<br />
effettuati da alcuni ristoratori<br />
locali, che affermano l’evidente<br />
calo di turisti allo stesso<br />
tempo sono giunti moltissimi<br />
vacanzieri in più.<br />
Ad attirare l’attenzione dei<br />
vacanzieri sono state le numerose<br />
manifestazioni di carattere<br />
gastronomico che<br />
anno animato l’intero mese<br />
di agosto 2009 in tutto il<br />
Vallo di Diano. Numerose le<br />
sagre dedicate ai prodotti locali<br />
valdianesi tra cui il cinghiale,<br />
la cipolla, il caciocavallo,<br />
le patate ad altro ancora.<br />
Ora i turisti sono molto<br />
legati a queste manifestazioni<br />
che riportano alla conoscenza<br />
e alle nostre tavole le<br />
tradizioni e i sapori di una<br />
volta.<br />
I buongustai si recano volentieri<br />
in queste sagre dove<br />
possono assaporare pietanze<br />
di una volta, quelle che<br />
tempo fa preparavano le<br />
nonne. Tra le proposte effettuate<br />
dagli operatori turistici<br />
è presente quella dove propongono<br />
nuove manifestazioni<br />
gastronomiche e non,<br />
con cadenze annuali, che<br />
siano effettuate anche durante<br />
gli altri mesi dell’anno,<br />
per non concentrare il grande<br />
flusso turistico nei mesi<br />
estivi e soprattutto nel mese<br />
di agosto.<br />
Possiamo dire che il turismo<br />
in questo angolo della Provincia<br />
di Salerno ha avuto un<br />
incremento soddisfacente.<br />
Non esiste più i criteri di un<br />
turismo che omai era dato<br />
per scontato, il turismo continua<br />
è solo cambiata la<br />
forma.<br />
Patricia Luongo
CASALINGHI CUOMO GIOVANNA<br />
Via Laura 2 Paestum, 0828 851251<br />
SOUVENIRES, ARTICOLI DA GIARDINO, DA SPIAGGIA E DA REGALO, GIOCATTOLI,<br />
CERAMICHE ARTISTICHE, VASI IN COTTO, CASALINGHI E MATERIALE ELETTRICO
N°34 del 11 settembre 2009 Anno VI Direttore Responsabile Oreste Mottola<br />
BATTIPAGLIA<br />
Il ballo del<br />
mattone<br />
di Ernesto Giacomino<br />
Spuntano come funghi, si<br />
evolvono, si affiliano, si<br />
fondono e sfondono, s’alzano<br />
e abbassano, si modificano<br />
geneticamente.<br />
Spesso prendono vita autonomamente<br />
dai calcinacci di uno spazio vuoto<br />
fra un negozio e l’altro, fosse pure talmente<br />
sghembo e angusto da non poterci<br />
neanche infilare un lampione o<br />
un citofono. Quand’anche si fosse in<br />
totale assenza di spazio, poi, alcune<br />
le piantano piccole nell’asfalto, mettono<br />
una specifica vecchina che corre<br />
a irrigarle tutti i giorni, e quindi al<br />
massimo un mese e ne fioriscono a<br />
decine. Prodigi dell’impollinazione.<br />
Sono loro, insomma: fameliche, instancabili,<br />
indistruttibili: le agenzie<br />
immobiliari. Mai a Battipaglia attività<br />
fu più sfruttata, dissanguata e massificata<br />
della mediazione in mura e<br />
mattoni; mai categoria sociale fu più<br />
ambita di quella del sensale del cemento,<br />
con o senza bolide di lusso<br />
parcheggiato orlo vetrina. Peraltro, in<br />
uno scritto a dieci-dodicimila mani,<br />
tanto Nostradamus che Celestino che<br />
i Maya e gli Aztechi e gli Inca, nonché<br />
il calendario di Frate Indovino e le<br />
letture di mano di Maga Matilde,<br />
hanno tutti profetizzato lo stesso,<br />
pauroso avvenimento: dopo la fine<br />
del mondo, nessun essere vivente solcherà<br />
più la superficie terrestre per<br />
millenni, a parte i venditori di case.<br />
Resisteranno, loro, clava in mano e<br />
carne cruda ma sempre col cravattone<br />
annodato alto a togliere il respiro,<br />
abiti rappezzati cucendo tra loro varie<br />
visure catastali, pettinature alternative<br />
a metà fra la riga al lato di Jimmy<br />
Carter e la frangettina copri-fronte di<br />
George Clooney.<br />
BATTIPAGLIA. LA MODA GUASTA IL GUSTO<br />
Ebolitana: Caputo direttore generale<br />
“Cronaca di una sconfitta gastrosofica”<br />
è il sottotitolo pessimistico di Antonio<br />
Vacca, medico nutrizionista, uomo di<br />
cultura e gourmet giramondo tenacemente<br />
attaccato alla sua terra, la Campania.<br />
Il volumetto, da spizzicare più<br />
che da divorare voracemente, è un racconto<br />
a volte di stampo proustiano sui<br />
sapori, gli odori, i luoghi comuni, legati<br />
al cibo e alla frequentazione onnivora<br />
tanto di paesini sperduti nel Cilento<br />
quanto di capitali europee. Da<br />
anni Antonio pensa che la battaglia per<br />
la difesa della biodiversità sia ormai<br />
perduta e che tutto questo rincorrere<br />
marchi dop, doc, igt, igp altro non sia<br />
se non moda urbana o colpo di coda di<br />
L’Ebolitana Calcio 1925 annuncia l’ingresso<br />
in società del Dott. Vincenzo Caputo in<br />
qualità di Direttore Generale. Laureato in<br />
Legge ed esperto in comunicazione istituzionale,<br />
a lui il compito di organizzare l’assetto<br />
societario e coordinare lo staff tecnico<br />
biancazzurro.<br />
CONTINUA A PAGINA 22<br />
ANTONIO VACCA, NUTRIZIONISTA CONTROCORRENTE<br />
“Cronache gastrosofiche”<br />
resistenza alla globalizzazione del<br />
gusto. Per questo il rifugio del medico<br />
è il passato, fatto di odori, amare scoperte,<br />
dolci sorprese, piacevolmente riportate<br />
con una scrittura densa e scorrevole<br />
che rivela un estro discorsivo<br />
oltre che didattico da esercitare e sviluppare.<br />
Radicato nel territorio dove<br />
vive, la provincia di Salerno, Vacca è<br />
convinto che proprio questa zona è uno<br />
degli ultimi fortini della dieta meridionale,<br />
come lui ha ribattezzato la dieta<br />
mediterranea qui scoperta e rilanciata<br />
dal professore americano Ancel Kyes:<br />
“discettare di alimentazione nel Salernitano<br />
è, a mio avviso, come discutere<br />
di valzer a Vienna”.<br />
EBOLI<br />
Le primarie di<br />
Mario Conte<br />
di Francesco Faenza<br />
Un assist così, un regalo<br />
tanto grande, non immaginava<br />
di riceverlo. E’ invece<br />
l’estate di Mario<br />
Conte si è conclusa con<br />
una sorpresa accattivante. Le primarie<br />
di coalizione. Iscritti e simpatizzanti<br />
dei partiti che si rifanno al centrosinistra,<br />
esprimeranno il loro candidato<br />
a sindaco tra una rosa di<br />
nomi. La proposta lanciata da Antonio<br />
Cuomo, deputato del Pd, dovrebbe<br />
ricucire le spaccature insanabili nel<br />
partito di Franceschini, in imminente<br />
passaggio a Bersani (e se vincesse Marino?).<br />
Di fatto, le primarie hanno già<br />
prodotto la consacrazione della candidatura<br />
di Mario Conte a sindaco.<br />
Per lui saranno i sei mesi più lunghi<br />
da quando è sceso in politica, cinque<br />
anni fa. L’avvocato penalista, ora presidente<br />
del consiglio comunale, è il favorito<br />
a vincere le elezioni primarie.<br />
Lui si schermisce, la mette sul piano<br />
diplomatico. Prende tempo, fa gli<br />
scongiuri (mentali), e senza perdere il<br />
bon ton, ricorda: “per me il candidato<br />
a sindaco è Martino Melchionda. Cosa<br />
accadrà alle primarie vedremo”. Ben<br />
sa, Mario Conte, che è più facile che<br />
l’Italia di calcio batta il Brasile,<br />
che Melchionda ottenga la candidatura<br />
dal Partito Democratico. Il più forte<br />
alle primarie è lui, l’avvocato Mario,<br />
della famiglia Conte. Un carrozzone<br />
elettorale che può vincere a mani<br />
basse, come dimostrato nel tesseramento<br />
del Pd. I contiani da soli non<br />
partoriscono un sindaco. Ma come<br />
corrente di partito, possono arrivare<br />
lontano. Conte favorito, in attesa di capire<br />
se Gerardo Rosania e Massimo<br />
Cariello, entrambi candidati a sindaco,<br />
accetteranno il lodo Cuomo.<br />
CONTINUA A PAGINA 21<br />
CONTINUA A PAGINA 20<br />
CONTINUA A PAGINA 19
E b o l i<br />
N°34 del 11 settembre 2009 19<br />
Le primarie del Pd: Mario Conte parte favorito nella corsa a candidato sindaco<br />
Un sogno serbato per cinque anni nel cassetto<br />
DALLA PRIMA DE IL SELE<br />
Primarie nel centrosinistra, per non<br />
frantumare la coalizione. E per non far<br />
vincere, per la prima volta a Eboli, il<br />
centrodestra. Proviamo a sondare<br />
l’umore di Mario Conte. Vediamo se è<br />
pronto a fare il sindaco. In attesa della<br />
sua nomina, ha visto la figuraccia di<br />
Melchionda con i boy scout? Sfrattare<br />
l’Agesci è stato un autogol doppio,<br />
come quello di Kaladze in Italia-Georgia:<br />
“Sono appena tornato dalla vacanze.<br />
Mi hanno raccontato questa storia.<br />
Sui giornali è apparsa una versione dei<br />
fatti. So che ce n’è anche un’altra” ribatte<br />
Conte, in tono berluschino.<br />
L’altra versione, quella del sindaco, non<br />
è stata resa pubblica. Perchè Melchionda<br />
è rimasto muto. Perchè sfrattare<br />
un’associazione di boy scout a 20 giorni<br />
dall’inaugurazione della loro sede?<br />
“Ho saputo che ci sono state delle incomprensioni<br />
con il gruppo degli anziani.<br />
Al che il sindaco ha proposto ai<br />
boy scout di spostarsi nella sede al rione<br />
Pescara”. In caso di incomprensioni, a<br />
Eboli vincono sempre gli anziani. Loro<br />
votano, i boy scout no. Resta il mistero.<br />
Il silenzio del sindaco, del portavoce<br />
della casa delle associazioni, degli anziani<br />
“spigolosi”, di una convivenza già<br />
nervosa e inconciliabile dopo 20 giorni.<br />
La frittata è fatta. Il facondo sindaco di<br />
Eboli, l’uomo dei 1000 comunicati stampa<br />
all’anno, il primo cittadino che si<br />
complimenta con i suoi assessori per<br />
aver spurgato le cunette a Sant’Andrea,<br />
Si torna in aula, con i politici in prima<br />
fila. Più frastornati che mai. I problemi<br />
non affrontati cinque anni fa, ora<br />
si presentano al pettine. Una clinica<br />
privata ebolitana rischia di chiudere.<br />
Non si è adeguata agli standard regionali.<br />
Ha perso l’accreditamento con la<br />
regione Campania. Centoventi persone<br />
rischiano di finire per strada. Colpa<br />
di chi? Senza dubbio di chi dirige la<br />
baracca. Ma anche di chi fuggiva per<br />
le scale a chioccia del comune, quando<br />
i Nas venivano a chiedere lumi. Dopo<br />
cinque anni di attesa, la pazienza è finita.<br />
DA SINISTRA MARIO CONTE, CARMINE CAPRARELLA,<br />
GERARDO ROSANIA E FRANCESCO FAENZA<br />
aver liberato una fogna all’Epitaffio,<br />
aver rimosso qualche cacca di cane<br />
del ventennio fascista, quello stesso<br />
uomo di nome Martino Melchionda, sui<br />
boy scout non profferisce parola. L’imbarazzo<br />
è evidente. La figuraccia passerà<br />
alla storia. Dalle coppiette sfrattate<br />
al Palasele ai boy scout mandati via,<br />
Melchionda si sta impegnando a fondo<br />
per far vincere il centrodestra. “Volevo<br />
solo aggiungere- conclude Conte- che il<br />
contenuto di quel volantino dell’Agesci<br />
mi è parso eccessivamente duro”. Il volantino<br />
non ci è pervenuto, ne parleremo<br />
in un’altra occasione. Lo sfratto<br />
resta un mistero, mentre a Santa Cecilia<br />
siamo alle grandi trasformazioni urbanistiche.<br />
“Non c’è stato alcun cambio<br />
di destinazione d’uso, all’ex hotel Santa<br />
Cecilia. Per quanto ne so io, sono stati<br />
assegnati il 25 per cento delle aree ad<br />
altri negozi” spiega Conte. In assenza<br />
del piano particolareggiato, di più non<br />
Le pagelle ebolitane<br />
Massimo Cariello, (nella foto) voto 9:<br />
arriva al traguardo senza una goccia di<br />
sudore. Un vero miracolo, l’atleta senza<br />
fatica e senza affanno. Dopo 210 chilometri,<br />
l’ex assessore provinciale conclude<br />
la maratona di padre Pio (San<br />
Giovanni Rotondo-Eboli) senza un filo<br />
di affaticamento e con la maglia linda,<br />
pulita e stirata, come se l’avesse appena<br />
tirata fuori dal cassetto. Le malelingue<br />
sostengono che il suddetto consigliere<br />
provinciale faccia solo l’ultimo<br />
di Francesco Faenza<br />
dei 210 chilometri. Noi proviamo a credere<br />
alla versione epica, del Cariello<br />
maratoneta. Un politico che si immola<br />
per 210 chilometri, senza l’accelerazione<br />
dei battiti cardiaci, senza una macchia<br />
di sudore, senza un capello scomposto,<br />
se non è il nuovo Fausto Coppi o<br />
il nipote di Gelindo Bordin, poco ci<br />
manca. Meno convincente il racconto<br />
del mancato podista, Martino Melchionda,<br />
salito sul palco di San Bartolomeo<br />
a raccontare la sua esperienza<br />
con la maratona non praticata. Padre<br />
Pio perdona tutti. Almeno il sindaco, in<br />
pantoloncini e maglietta asciutta, non<br />
si è mascherato. Solidarietà a Gerardo<br />
Rosania, contestato da un abusivo cacciato<br />
da villa Falcone e Borsellino. Roba<br />
d’altri tempi. Ora, in litoranea, gli abusivi<br />
aspirano alla dirigenza del Partito<br />
Democratico.<br />
CONTINUA A PAGINA 20<br />
si può fare: “si<br />
tratta comunque<br />
di un argomento<br />
tecnico. Chiedete<br />
all’ingegnere La<br />
Corte o all’ingegnere<br />
Rossi. La<br />
normativa è stata<br />
rispettata”. Chi<br />
non ha rispettato<br />
le regole, a sentire<br />
i Nas e la regione<br />
Campania, è una<br />
clinica privata<br />
ebolitana, ora a rischio chiusura: “sono<br />
vent’anni che si discute di quell’ubicazione<br />
nel centro storico. Non ci può<br />
stare? Troviamo una soluzione”. In comune,<br />
intanto, i fedelissimi di Melchionda<br />
fanno già pressioni per far costruire<br />
la nuova clinica in zona agricola:<br />
“altrimenti- dicono- 120 famiglie finiranno<br />
in mezzo a una strada”. Una<br />
clinica in zona agricola? Non si può<br />
fare. A meno che il consiglio non stravolga<br />
il piano regolatore e produca un<br />
precedente spaventoso. Mauro Vastola<br />
e Remo Mastrolia, entrambi del Pd, lanciano<br />
un invito perentorio: “c’è l’area<br />
ospedaliera, l’abbiamo identificata proprio<br />
per questi nuovi insediamenti. La<br />
nuova clinica sorga lì. Ogni altra soluzione<br />
è impraticabile”. Sull’argomento,<br />
Mario Conte si mantiene prudente:<br />
“sono sicuramente preoccupato per<br />
quelle 120 famiglie. Fermo restando che<br />
si tratta di trovare una soluzione imprenditoriale<br />
privata. Non è affatto una<br />
questione pubblica”. L’estate è finita, c’è<br />
stata la guerra con l’ufficio postale. Per<br />
voi politici, è una sconfitta preannunciata:<br />
“purtroppo, con la privatizzazione<br />
degli uffici postali, si taglia su<br />
tutto, ma soprattutto sulla pianta organica.<br />
I portalettere non si sostituiscono.<br />
Dove prima c’erano due dipendenti, ora<br />
a stento ne trovi uno. A volte, mezzo”. Il<br />
sarcasmo non gli manca. Ma conviene<br />
candidarsi a sindaco? Da quando Berlusconi<br />
ha tolto l’Ici agli italiani, tutti i<br />
comuni del belpaese sono a rischio dissesto<br />
finanziario: “purtroppo il problema<br />
è reale. A me dispiace che il centrosinistra<br />
continui a litigare al suo interno,<br />
mentre i fondi Fas vengono spesi tutti<br />
a Nord”. A marzo si vota per le comunali.<br />
Mario Conte non si sbilancia.<br />
Ma Vincenzo De Luca è convinto di<br />
avere la candidatura alla presidenza regionale.<br />
“Uhm, la vedo difficile, molto<br />
difficile. In una regione come la nostra,<br />
prevalgono sempre i candidati napoletani.<br />
Non credo ce la farà. No, non<br />
credo proprio”. Più che sarcastico, in<br />
questo caso Conte diventa cinico. Eppure<br />
i consiglieri comunali la considerano<br />
buono come il pane: “probabilmente<br />
è perchè con tutti loro ho instaurato<br />
un rapporto aperto e leale”. Fa eccezione<br />
Antonio Corsetto, di Forza Italia.<br />
Ha definito un’offesa e una scorrettezza,<br />
il consiglio comunale sul difensore<br />
civico, con la nomina già fatta del<br />
commissario ad acta: “e’ un’opportunità<br />
che ci danno i tribunali amministrativi,<br />
perchè non dovremmo sfruttarla?<br />
Corsetto fa il suo gioco. Ha vinto una<br />
battaglia e ci tiene a farlo sapere. E’ l’ultimo<br />
appello, l’ultima occasione. Se il<br />
consiglio non ce la fa, la parola passa al<br />
commissario ad acta”. Dopo le polemiche<br />
e lo scontro frontale, la maggioranza<br />
di Melchionda sostiene il giovane avvocato<br />
Gaetano Naimoli. Ovviamente<br />
lei nega: “E’ uno dei candidati, Naimoli.<br />
Può uscire lui, così come uno degli<br />
altri tre candidati a difensore civico”.<br />
Visto che non avete i numeri in<br />
maggioranza, potreste trovare anche un<br />
accordo bipartisan con l’opposizione,<br />
sul nome di un altro avvocato, Fabrizio<br />
Violante: “perchè no- conclue Contetutto<br />
è possibile. Questa sera, vedremo”.<br />
Potremmo continuare per tutta la<br />
notte. Non appena si parla di nomi, incluso<br />
il suo, Mario Conte si chiude a riccio.<br />
Forse per scaramanzia, o forse perchè<br />
mai come per il prossimo inverno,<br />
vede vicina, davvero vicina, la possibilità<br />
di essere candidato a sindaco. Un<br />
sogno serbato per cinque anni nel cassetto.<br />
Francesco Faenza
20<br />
N°34 del 11 settembre 2009<br />
DA PAGINA 19<br />
Giovani Comunisti, voto 4:<br />
criticare l’estate ebolitana, definita<br />
“deprimente e noiosa”,<br />
è sicuramente un atto di coraggio.<br />
Che meriterrebbe il<br />
massimo dei voti, per la sincerità,<br />
un mezzo bacio accademico<br />
e quasi la lode più insigne.<br />
Il problema dei giovani<br />
comunisti è che sono al governo<br />
della città. Il loro dramma<br />
più evidente è l’assessore alla<br />
cultura. E’ iscritto a Rifondazione<br />
Comunista. Da quando<br />
Cariello ha deciso di candidarsi<br />
a sindaco (decisione legittima)<br />
sono partiti un paio di<br />
comunicati stampa, nel merito<br />
indiscutibili. Se non fosse<br />
che il partito guidato e monopolizzato<br />
da Cariello, (ipocrisia<br />
evidente) polemizza con<br />
l’amministrazione Melchionda,<br />
con la quale è al governo<br />
da diversi anni. Delle due<br />
l’una. O Maglio lascia la giunta,<br />
e per staccarlo dalla poltrona<br />
bisognerà chiamare un saldatore,<br />
o Cariello accetta la<br />
mediocrità del governo cittadino<br />
che ha sostenuto finora.<br />
Il ragionamento vale anche<br />
per i giovani comunisti. La libertà<br />
di parola, è il sale della<br />
democrazia. Con la postilla<br />
della coerenza che non va mai<br />
dimenticata.<br />
Agesci Eboli due: voto 10.<br />
Sfrattati da Melchionda (voto<br />
3) senza alcun motivo, puntano<br />
i piedi e non lasciano la<br />
casa delle associazioni. La loro<br />
protesta diventa il caso della<br />
settimana. Il sindaco imbarazzato,<br />
non batte ciglio. Ma batte<br />
cassa. Per ogni giorno di ritardo,<br />
le giovani marmocchie<br />
dell’Agesci dovranno pagare<br />
30 euro di penale. Un decisionismo,<br />
quello di Melchionda,<br />
Le pagelle ebolitane<br />
che ha spaventato anche gli<br />
abusivi estivi, quelli che aprono<br />
le baracche di frutta e melone<br />
in ogni angolo di Eboli,<br />
fregandose delle norme in vigore.<br />
Melchionda sfratta i boy<br />
scout. Ma non spiega il motivo.<br />
Tra gli iscritti all’Agesci c’è<br />
la figlia di un consigliere comunale<br />
d’opposizione. E’ una<br />
motivazione, questa, così meschina,<br />
che nemmeno in conto<br />
vogliamo tenerla. La motivazione<br />
ufficiale, notificata a Manuela<br />
Buonanno e Armando<br />
Scotillo è...rullo di tamburi,<br />
che l’Agesci non è un’associazione<br />
culturale. Più che una<br />
motivazione, è l’ennesimo suicidio<br />
di massa della maggioranza<br />
targata Pd. Nella casa<br />
delle associazioni e degli<br />
abusi, ci sono tantissime irregolarità.<br />
C’è il gruppo dei bagnini che,<br />
dovremmo dedurre, legge le<br />
poesie di Neruda e proietta i<br />
documentari di Piero Angela<br />
e figlio. Ci sono gli arzilli anziani,<br />
ballerini senza età, che<br />
si sono presi tre stanze della<br />
casa, togliendo spazio agli<br />
altri, hanno costruito una piattaforma<br />
in cemento, prima di<br />
ricevere l’autorizzazione,<br />
hanno chiuso la stanza dei<br />
contatori elettrici, con una catena<br />
che anche Hulk Hogan<br />
(lottatore di wrestling) avrebbe<br />
imbarazzo a maneggiare.<br />
Nella casa delle associazioni,<br />
dove molte associazioni non si<br />
fanno nemmeno vive, perchè<br />
hanno una seconda sede altrove,<br />
chi sono gli abusivi secondo<br />
Melchionda-votomeno-tre?<br />
Gli scout dell’Agesci. In assenza<br />
di risposte del primo cittadino,<br />
del plurifunzionale<br />
Armando Luongo, portavoce<br />
della casa comunale al Borgo,<br />
spaventati dalle osservazioni<br />
che potrebbero arrivare dall’assessore<br />
Uisp, Mimmo Maglio,<br />
la nostra solidarietà va ai<br />
piccoli boy scout appena rientrati<br />
da un campo estivo a Castelcivita.<br />
Un’esperienza formativa,<br />
mandata in fumo<br />
dalle beghe infantili e stupide<br />
della politica. I boy scout non<br />
hanno mollato la sede. Voto 10<br />
alla loro determinazione. Il<br />
nostro biasimo va a chi ha<br />
consegnato la sede agli scout,<br />
l’11 luglio scorso, per revocargliela<br />
il 6 agosto, dopo nemmeno<br />
un mese. Tra la politica<br />
e il risiko c’è una bella differenza.<br />
Giocare ai dadi, pensando<br />
di governare Eboli, è<br />
sinceramente raccapricciante.<br />
Finanziere ebolitano, voto 3:<br />
“negro di merda, sporco<br />
negro, andate via dall’Italia”...pensare<br />
di risolvere un<br />
incidente stradale con queste<br />
frasi razziste, non è la soluzione<br />
più intelligente. E non è<br />
una scelta civile, soprattutto se<br />
si è pagati dallo Stato per far<br />
rispettare la legge. Calpestare<br />
le norme di convivenza civile<br />
e il codice penale, in questo<br />
modo becero, crea amarezza e<br />
indignazione. Chiedere scusa<br />
dopo l’errore, sarebbe stato il<br />
passo più logico e necessario.<br />
Le scuse non sono arrivate.<br />
Nel frattempo, è arrivato il<br />
rinvio a giudizio per diffamazione<br />
e ingiurie. Con il rischio<br />
di rispondere anche dell’aggravante<br />
razziale. Una frittata<br />
enorme. Una figuraccia da<br />
evitare. Voto 8 invece ai due<br />
carabinieri che si sono precipitati<br />
a salvare un tossicodipendente<br />
piuttosto esagitato.<br />
L’uomo minacciava di gettarsi<br />
nel vuoto, di suicidarsi sotto<br />
di Francesco Faenza<br />
gli occhi dell’intero quartiere.<br />
I carabinieri sono intervenuti,<br />
riportando una ferita al braccio,<br />
provocata da un punteruolo.<br />
Sono i rischi del mestiere.<br />
Salvare una vita umana,<br />
anche se disperata e derelitta,<br />
rende l’Italia migliore e dà un<br />
senso al proprio lavoro. Chapeaux<br />
per i carabinieri.<br />
Centrodestra, voto 3: Melchionda<br />
non ha i numeri per<br />
governare. Dall’aprile scorso,<br />
solo figuracce in aula. Stanca<br />
della sofferenza melchiondina,<br />
stanca di vedere il centrosinistra<br />
afflitto e frustato, in soccorso<br />
dell’armata disarmante<br />
(Red Martino Band) arriva<br />
l’opposizione di centrodestra.<br />
“Abbiamo nominato il difensore<br />
civico nell’interesse del<br />
paese” hanno risposto Paolo<br />
Polito, Vincenzo Clemente,<br />
Cosimo Pio Di Benedetto, Antonio<br />
Lamanna e Peppe La<br />
Brocca, gli ultimi infatuati del<br />
Martin pensiero. Al di là della<br />
nomina, vedremo l’impegno<br />
che ci metterà Gaetano Naimoli,<br />
l’ultimo consiglio comunale<br />
rischia di trasformarsi in<br />
puro esercizio retorico. In un<br />
anno e mezzo, i tempi sono<br />
scaduti. Il consiglio comunale<br />
non era più legittimato a nominare<br />
un difensore civico.<br />
All’uopo, era stato nominato<br />
un commissario ad acta da<br />
Napoli. Ma i gentiluomini e<br />
maestri di diritto amministrativo,<br />
in aula, hanno preferito<br />
una delibera ridicola e annullabile,<br />
piuttosto che ragionare.<br />
Pioveranno i ricorsi al Tar,<br />
mentre Melchionda si gode<br />
l’assist dell’opposizione. Da<br />
cinque mesi era senza maggioranza,<br />
l’ha recuperata grazie<br />
al centrodestra. Azzurra libertà...<br />
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B a t t i p a g l i a<br />
N°33 del 04 settembre 2009 21<br />
Ancora asserragliati i cinque operai pronti a gesti estremi. La città fa quadrato<br />
Alcatel, ore di passione per la lotta più dura<br />
Un vero e proprio fronte di<br />
lotta. Sembra essere tornati indietro<br />
di 40 anni, alle occupazioni<br />
di fabbrica degli anni sessanta,<br />
alle proteste ad oltranza<br />
e alle rivendicazioni sociali e<br />
sindacali. Andare fuori ai cancelli<br />
dell’Alcatel Lucent di Battipaglia<br />
significa fare un tuffo<br />
nel passato: le stesse parole di<br />
quarant’anni fa, ma nessuna<br />
speranza di cambiare il<br />
mondo. Le speranze sono ridotte<br />
al lumicino, ma qui si<br />
lotta comunque. Anni di promesse<br />
mancate, parole al<br />
vento, boicottaggi, veri e propri<br />
ricatti, l’ormai certezza di<br />
perdere il posto, hanno fatto sì<br />
che cinque operai prendessero<br />
la disperata decisione di occupare<br />
lo stabilimento muniti di<br />
benzina e minacciare di darsi<br />
fuoco se non dovesse essere ripensata<br />
la decisione di vendere<br />
l’azienda da parte della multinazionale<br />
francese. “E’ impensabile<br />
che un’azienda in attivo<br />
e leader del settore decida<br />
di chiudere per meri interessi<br />
strategici” osserva uno dei manifestanti.<br />
Il progetto dell’azienda è quello<br />
di vendere lo stabilimento<br />
(esternalizzare) ad una srl locale<br />
di cui farebbero parte<br />
anche alcuni attuali dirigenti e<br />
l’imprenditore Pierluigi Pastore,<br />
già amministratore delegato<br />
della società Salerno Interporto<br />
SpA. La paura dei lavoratori<br />
e dei sindacati è che dietro<br />
a velo della cessione del ramo<br />
d’azienda battipagliese, ci sia<br />
il licenziamento dei lavoratori<br />
Alcatel. “Le operazioni similari<br />
avvenute in altri posti, come<br />
A PARER MIO<br />
DALLA PRIMA<br />
Anziché appartamenti venderanno<br />
grotte, tronchi cavi di<br />
baobab, palafitte, capanne di<br />
fango e tane di dinosauro, ma<br />
sempre col sorriso a trentadue<br />
denti appena sbiancato, e quel<br />
linguaggio ruffiano e forbito<br />
con cui parleranno affabilmente<br />
tanto di Euribor e<br />
mutui a scalare che di Inter e<br />
Cassano in Nazionale.<br />
Nell’inflazione di agenzie, uffici,<br />
affiliati, franchisinghizzati<br />
con cui ci stanno sommergendo<br />
spuntano nomi fra i più<br />
disparati: “Punto-E-Accapo-<br />
Casa”, “Casa contro Casa”,<br />
“Accasiamoci”, “Casa che abbaia<br />
non morde”. Girano<br />
ovunque a indagare, loro: opzionano,<br />
visionano, periziano,<br />
a Rieti, sono tutte fallite miseramente,<br />
con le aziende che<br />
hanno chiuso dopo al massimo<br />
un anno – contesta una giovane<br />
interinale – L’Alcatel sta cercando<br />
di salvare la faccia dicendo<br />
di voler vendere, ma già<br />
da tempo ha deciso di chiudere<br />
questo sito, florido e produttivo.”<br />
Unanime indignazione<br />
dal sindacato: “E’ insensato -<br />
dichiara Potetti responsabile<br />
nazionali per il settore delle Telecomunicazioni<br />
della Fiom<br />
Cgil - pagare fior di milioni di<br />
Euro menti eccelse dell’economia<br />
italiana come Francesco<br />
Caio per farci dire che il settore<br />
delle telecomunicazioni è<br />
un volano per lo sviluppo del<br />
sistema Paese, per poi restare a<br />
guardare un’azienda che nell’indifferenza<br />
di tutti se ne va,<br />
lasciando sul lastrico 1000 famiglie.<br />
Il Governo si impegni –<br />
continua il sindacalista - per<br />
evitare che a Battipaglia un sito<br />
produttivo e tecnologicamente<br />
avanzato, dotato di un mercato<br />
significativo e con un basso<br />
costo del lavoro, venga abbandonato.<br />
L’intervento del Governo<br />
è necessario per fermare<br />
l’Alcatel».<br />
Intanto, i cinque operai che occupano<br />
da lunedì mattina lo<br />
stabilimento, non demordono.<br />
Andranno avanti fino al 15 di<br />
settembre, quando a Roma si<br />
terrà il tavolo tra le parti promosso<br />
dal Governo.<br />
Mentre da fuori i compagni<br />
non fanno mai mancare il loro<br />
sostegno, organizzando manifestazioni,<br />
volantinaggi, coinvolgendo<br />
gli operai dell’intera<br />
Il ballo del mattone<br />
offrono, promettono. Se tuo figlio<br />
passa dalla culla al lettino<br />
vengono a proporti uno scantinato<br />
in nuda proprietà che<br />
fra soli novant’anni potrai adibire<br />
a cameretta; se ampliano<br />
l’atrio di un portone ci lasciano<br />
una sedia e te lo spacciano<br />
per monolocale arredato; se si<br />
scoperchia una fognatura uhmamma,<br />
che affarone, s’è appena<br />
liberato un “grazioso seminterrato<br />
in discrete condizioni”.<br />
Non ce n’è per nessuno, è un<br />
mondo di blocchi-commissione<br />
che s’assottigliano di secondo<br />
in secondo, come per<br />
combustione chimica, andirivieni<br />
di suole e gessati, assegni<br />
e garanzie, offerte e rilanci,<br />
vedo o passo la mano. Prezzi<br />
che lievitano nonostante la<br />
crisi, e crisi che chiaramente<br />
lievita per colpa dei prezzi. Un<br />
cane che non solo si morde la<br />
coda, ma se l’inghiotte pelo<br />
compreso.<br />
Ma chi compra, alla fine? Assurdo<br />
pensare che nell’era in<br />
cui non si arriva alla terza settimana<br />
c’è gente che, per contrappeso,<br />
firmi mutui fino alla<br />
terza generazione.<br />
Chiaro che qui ormai si mette<br />
tavola a giorni alterni, s’iscrive<br />
un solo figlio a scuola mandandoci<br />
l’altro clandestino<br />
nello zaino del fratello, è stato<br />
abolito ogni vizio inclusa la<br />
sopravvivenza. Eppure è così,<br />
in barba a previsioni e constatazioni<br />
di banchieri ed economisti<br />
il business c’è e cresce a<br />
area industriale battipagliese, i<br />
lavoratori ricevono il sostegno<br />
e l’adesione di un’altra categoria<br />
sul lastrico, gli insegnanti<br />
precari salernitani, messi in ginocchio<br />
dalla riforma Gelmini.<br />
Incassato l’appoggio (?) dei politici<br />
locali, molti manifestanti<br />
temono per la sorte dei cinque<br />
compagni che che ormai disperati<br />
e armati di taniche di<br />
benzina, minacciano di darsi<br />
fuoco se non sarà salvato il<br />
posto dei circa cinquecento<br />
operai, considerando anche<br />
l’indotto, che vivono del lavoro<br />
all’Alcatel Lucent. Una sequela<br />
di politici e personalità<br />
della società civile e religiosa,<br />
da Paolo Ferrero – leader di Rifondazione<br />
Comunista – al Vescovo<br />
di Salerno Mons. Gerardo<br />
Pierro, sono accorsi a portare<br />
sostegno e conforto ai cinque<br />
operai asserragliati e ai<br />
loro compagni che si apprestano<br />
a vivere un’altra nottata all’addiaccio.<br />
Pieno il sostegno<br />
poi del Sindaco Giovanni Santomauro<br />
alla lotta degli operai<br />
Alcatel “sosterremo questa<br />
lotta in tutti i modi possibili, attivando<br />
gli organismi superiori<br />
e stando vicino alle famiglie<br />
dei manifestanti. – ha affermato<br />
Santomauro – L’Alcatel va<br />
salvata e noi lavoreremo affinché<br />
ciò avvenga.” Intanto, una<br />
fiaccolata, autorizzata, è stata<br />
organizzata per venerdì sera,<br />
gli operai e i cittadini sfileranno<br />
per le strade del centro, per<br />
esprimere solidarietà ai manifestanti<br />
e l’indignazione di<br />
un’intera comunità. Si spera.<br />
Valerio Calabrese<br />
DI ERNESTO GIACOMINO<br />
oltranza, e perciò vige una<br />
quantità d’offerta seconda,<br />
nell’ordine solo a Dubai, al<br />
gioco del Monopoli e a Topolinia.<br />
Il giro, in realtà, è tanto semplice<br />
quanto redditizio: l’importante<br />
è che non vi partecipi<br />
nessuno che non abbia già<br />
una casa. In questo modo, si<br />
vende solo a chi ha a sua volta<br />
venduto e ha la liquidità necessaria<br />
per comprare un altro<br />
appartamento. Poi, con i soldi<br />
incassati, si comprano case<br />
messe in vendita da altri. E a<br />
chi ferma il gioco, come nelle<br />
migliori catene di Sant’Antonio,<br />
in dieci giorni gli muore il<br />
criceto, perde l’erezione e gli<br />
monta un’alitosi al napalm.<br />
Ernesto Giacomino<br />
AMBIENTE<br />
Dall’11 al 13<br />
settembre<br />
Legambiente in festa<br />
Impegno, passione, ambiente, ruoterà<br />
attorno a questi temi la rassegna<br />
messa in piedi dai circoli della provincia<br />
di Salerno della Legambiente,<br />
che prenderà il via venerdì 11 settembre<br />
e si concluderà domenica 13<br />
a Pontecagnano (Sa). Ad organizzare<br />
la manifestazione, in collaborazione<br />
col CSV “Sodalis” di Salerno,<br />
i circoli Legambiente del salernitano<br />
che saranno presenti con propri<br />
spazi informativi, insieme ad altre associazione<br />
del territorio. La tre giorni<br />
sarà caratterizzata da un fitto cartellone<br />
di appuntamenti: laboratori,<br />
dibattiti, concerti, momenti gastronomici.<br />
Ma nulla è lasciato al caso,<br />
come nella filosofia di Legambiente<br />
“ogni azione è una scelta” e su ogni<br />
scelta bisogna fermarsi e riflettere,<br />
così ne “I tre giorni del Cigno” le<br />
scelte fatte dagli organizzatori sono<br />
attentissime alle ricadute sociali e<br />
ambientali. Il menù – vegetariano –<br />
delle tre serate, poi, sarà realizzato<br />
tutto con prodotti biologici e a chilometro<br />
zero, acquistati presso piccoli<br />
produttori o come nel caso del<br />
vino, offerto dalle aziende agricolo<br />
aderenti al Bio-distretto Cilento dell’Aiab.<br />
Tornando al programma, i pomeriggi<br />
di venerdì 11 e sabato 12, a<br />
partire dalle ore 16,00 si caratterizzeranno<br />
per cinque momenti laboratoriali,<br />
aperti a grandi e piccini.<br />
“Simulazione scavo”, anch’esso consigliato<br />
per i bambini, sarà il laboratorio<br />
che, proprio all’interno di un<br />
sito di importanza internazionale<br />
come l’abitato dell’antica Picentia,<br />
presente all’interno del Parco Eco-<br />
Archeologico di Pontecagnano, simulerà<br />
uno scavo archeologico e il<br />
procedimento di recupero dei reperti<br />
di cui è ricchissimo il nostro sottosuolo.<br />
Il sabato invece ruoterà attorno<br />
al progetto degli orti di città, con<br />
la tavola rotonda dal titolo “Dalla<br />
coltura alla cultura degli orti” si analizzerà<br />
l’importante strumento sociale<br />
e culturale degli orti di città, fenomeno<br />
anche locale – oltre cinquanta<br />
orti gestiti da anziani a basso<br />
reddito sono perenti nel luogo che<br />
ospiterà la tre giorni, mentre venti ne<br />
sono presenti nel centro storico di<br />
Eboli – che Legambiente ha lanciato<br />
e che vuole diffondere in tutta la regione.<br />
Il sabato sarà chiuso dai concerti<br />
di vari gruppi. La domenica invece<br />
il programma si fa meno intenso,<br />
con una particolarissima “Caccia<br />
al tesoro… dei rifiuti” che partirà alle<br />
ore 19.00, e che rappresenterà un<br />
modo diverso per approcciarsi al<br />
tema annoso dello smaltimento dei<br />
rifiuti. In chiusura, ore 21.00, l’atteso<br />
concerto dei Martinicca Boison,<br />
gruppo fiorentino prodotto da Erriquez<br />
Greppi dei Bandabardò, che<br />
con un carnet di strumenti particolarissimo,<br />
tra cui violino, cornamuse,<br />
flauti irlandesi e clarinetto, imbastisce<br />
divertentissimi concerti di musica<br />
“italiana”.<br />
Valerio Calabrese
22<br />
S e l e N°33 del 04 settembre 2009<br />
Vincenzo Caputo,<br />
direttore generale<br />
DALLA PRIMA DE IL SELE<br />
”Avevamo bisogno di un esperto<br />
in materia giuridico-federale e<br />
di un uomo di calcio – spiega il<br />
Presidente Cicalese -. Il Dott. Vincenzo<br />
Caputo credo che soddisfi<br />
entrambe le condizioni. E’ il<br />
primo tassello per fare grande<br />
l’Ebolitana 1925. Vogliamo vincere<br />
il campionato e ci stiamo attrezzando<br />
dal punto di vista tecnico<br />
e dirigenziale per farlo”.<br />
Soddisfatto e motivato appare il<br />
neo Direttore Generale. “Ho accettato<br />
la proposta solo dopo<br />
aver appurato la bontà del progetto<br />
– chiosa il nuovo diggi<br />
biancazzurro. Sono ebolitano e<br />
voglio dare il mio personale contributo<br />
al miglioramento sociale e<br />
sportivo della Città. Come primo<br />
atto visionerò la documentazione<br />
societaria predisponendo un<br />
piano di marketing sportivo e di<br />
investimenti. Per vincere nel calcio<br />
occorre l’apporto di tutte le<br />
componenti: in primis della cittadinanza<br />
ebolitana”.<br />
DALLA PRIMA DE IL SELE<br />
Il fastidio dell’autore verso la<br />
diffusione bulimica di cibo in tv<br />
e sui giornali ha in sottofondo<br />
la considerazione che proprio<br />
questa moda dilagante altro<br />
non sia se non la sottolineatura<br />
di una sconfitta epocale, la<br />
sconfitta gastrosofica appunto.<br />
Si parla tanto di cose ormai<br />
uscite dalla consuetudine quotidiana.<br />
Gli stessi chef ormai si<br />
presentano come bravi assemblatori<br />
di piatti, ma la cucina<br />
vera e propria, quella fatta per<br />
esempio di zuppe a fuoco lento<br />
è quasi impossibile da trovare.<br />
Anche la cucina si è dovuta<br />
adeguare ai tempi della tv e<br />
una sfida sul ragù alla trasmissione<br />
di Antonella Clerici “La<br />
Prova del cuoco” non sarebbe<br />
certo possibile.<br />
La“dieta mediterranea”?<br />
“Riuscito misto di approssimazione<br />
geografica e pigrizia<br />
grammaticale. Non c’era, non<br />
c’era mai stata probabilmente,<br />
una qualche dieta mediterranea<br />
poiché la vastità di quel bacino<br />
e la verità dei popoli bagnati,<br />
non poteva permetterlo”.<br />
Dieta mediterranea?<br />
PONTECAGNANO. Crescono le quotazioni di Carmine Maiese<br />
Aeroporto di Salerno: ennesimo caso di malapolitica<br />
“Ancora una volta riscontro<br />
con immenso dispiacere la cattiva<br />
gestione politica della cosa<br />
pubblica. Basta con le beghe<br />
politiche. La burocrazia delle<br />
istituzioni sta impedendo all’Aeroporto<br />
di Salerno di decollare.<br />
E’ tempo che i politici<br />
facciano spazio ai privati competenti”.<br />
Usando le parole del<br />
segretario generale della Cisl<br />
Giovanni Salerno ci uniamo al<br />
coro di sconforto che sale dalla<br />
popolazione salernitana e pontecagnanese.<br />
Basta con la querelle<br />
politica, possibile che<br />
ogni volta che in Italia si progettino<br />
grandi opere finiscano<br />
poi per arenarsi a causa di interessi<br />
politici? In altri Paesi sarebbe<br />
successa la stessa cosa?<br />
Quando cambierà questa mentalità<br />
chiusa e provinciale che<br />
non riesce a vedere la “cosa<br />
pubblica” come una risorsa per<br />
tutti e non una sede di poltrone<br />
dove coltivare interessi di parte<br />
e mire personalistiche? Finché<br />
non avremo una classe dirigente<br />
in grado di vedere oltre<br />
il proprio naso, in grado di fare<br />
davvero il bene comune ci troveremo<br />
sempre a scontrarci<br />
con continui ribaltoni, ribaltini<br />
e teatrini sulle pagine dei giornali.<br />
Ormai da mesi si inseguono<br />
accuse al vetriolo,<br />
cambi della guardia repentini,<br />
consigli comunali ad hoc, riunioni<br />
con elezioni lampo (di<br />
cui anche il nostro giornale ha<br />
dovuto rendere conto) che finiscono<br />
per oscurare la vera questione:<br />
come ri-lanciare (o lanciare?)<br />
lo scalo salernitano, un<br />
aeroporto, come scrivono alcuni<br />
esperti, nato morto.<br />
Finalmente si è aperta la strada<br />
alla tanto sbandierata privatizzazione<br />
e alla costituzione di<br />
un tavolo tecnico che possa risolvere<br />
i molti problemi strutturali.<br />
L’8 settembre, infatti, l’<br />
assemblea consortile ha deliberato<br />
che,“visto il momento di<br />
criticità anche economica dell’aeroporto<br />
di Salerno” , sono<br />
necessarie le dimissioni del<br />
presidente-lampo Ernesto Sica<br />
e quelle dei restanti quattro<br />
membri del cda a favore dell’individuazione<br />
di figure tecniche<br />
e professionali: una<br />
“svolta tecnica” voluta dal 96<br />
per cento dei componenti del<br />
capitale del consorzio. Intanto<br />
IL NUTRIZIONISTA.<br />
La dieta è cilentana non mediterranea<br />
CARMINE MAIESE<br />
la presidenza “d’ufficio” della<br />
s.p.a. controllata del consorzio<br />
resta nelle mani del presidente<br />
della Camera di Commercio di<br />
Salerno nella persona di Carmine<br />
Maianese nuovo rappresentante<br />
all’interno dell’ente.<br />
L’indicazione del presidente<br />
della Confederazione nazionale<br />
Artigiani Campania arriva all’unanimità<br />
dell’assemblea:-Il<br />
“No: meridionale; cilentana addirittura<br />
per genesi scientifica<br />
e di costume. E’ noto che già<br />
negli anni Cinquanta, Keys studiò<br />
le abitudini alimentari dei<br />
contadini dell’entroterra salernitano<br />
eleggendo la cosiddetta<br />
dieta mediterranea come la più<br />
adatta a prevenire le malattie<br />
cardiovascolari. Qui contadini<br />
inconsapevoli, senza accorgersene,<br />
offrono un paradigma di<br />
dieta salubre, che si sviluppava<br />
da tre condizioni naturali: la sobrietà,<br />
la vegetalità, la convivialità.<br />
Il contadino cilentano<br />
mangia poco, non muore di<br />
fame, ma manca poco, mangia<br />
i prodotti della sua terra, in<br />
convivialità. In realtà mediterraneo,<br />
è un aggettivo che richiama<br />
il mare, non riguarda<br />
invece territori collinari che<br />
non vedono quasi mai il pesce,<br />
più che altro essiccato, da dispensa”.<br />
Nel Cilento più interno e, in<br />
particolare, nei comuni che<br />
fanno parte della Comunità<br />
montana Alento-Montestella,<br />
qui quando le comunità si risvegliano<br />
per un evento televisivo<br />
riecheggia ancora la cucina<br />
che evoca il pane e la pasta<br />
fatta in casa, i cereali, gli ortaggi,<br />
la frutta fresca. Sono l’ultimo<br />
baluardo anti-globalistico”.<br />
Diversi modelli di dieta si sono<br />
imposti all’attenzione pubblica,<br />
ma qual è secondo Vacca il modello<br />
di alimentazione più efficace<br />
per il mantenimento della<br />
buona salute?<br />
“Per raggiungere e mantenere<br />
la buona salute non occorrono<br />
diete particolari, ma piuttosto<br />
semplici regole di comportamento<br />
e un’equilibrata alimentazione.<br />
Mangiare appena sotto<br />
il nostro fabbisogno e con prevalenza<br />
di vegetali”.<br />
In conclusione?<br />
“L’argomento che stiamo trattando<br />
rimarrà una disputa<br />
astratta e teorica se non si risolvono<br />
le contraddizioni principali<br />
che ci governano: l’alimentazione<br />
deve essere accompagnata<br />
da un profondo ripensamento<br />
di stili di vita, ormai<br />
introvabili. Ai problemi della<br />
globalizzazione dei cibi abbiamo<br />
finora risposto con un localismo<br />
esasperato ed isterico rivalutando<br />
il cece di Cicerale, il<br />
fagiolo di Controne e via elencando”.<br />
Scheda biografica<br />
Antonio Vacca è nato a Napoli<br />
nel 1957 e vive a Battipaglia,<br />
dove lavora come medico nutrizionista.<br />
Ha collaborato con<br />
varie testate giornalistiche, tra<br />
cui “Il Roma “ e “Paese Sera”<br />
ed è autore di saggi brillanti e<br />
originali sui fenomeni cibici e<br />
sulla dieta mediterranea. Per i<br />
tipi della Plectica ha pubblicato:La<br />
società annusata.(2001),<br />
De Bello cibico. (2004), Senza<br />
provincialismi. (2005), L’inciucio<br />
mediterraneo. (2009). E’ autore<br />
inoltre di Cinema e<br />
Cibo(1985); Trascrittori dell’Arte<br />
Perduta, 1986; Pubblicità Alimentare,<br />
Alimento della Pubblicità,1987;<br />
Magri perché?1988;<br />
Mangiami stupido,1990; Mangiattivù<br />
1994; “La Dieta Meridionale”,<br />
Movimento Italia Meridionale,<br />
1999. E’ stato premiato,<br />
nell’ambito della II Edizione<br />
del Festival della Dieta<br />
Mediterranea, con “Le chiavi di<br />
Ancel” per la divulgazione di<br />
corretti stili di vita, Pioppi 21-<br />
24 giugno 2007.<br />
mio compito-<br />
commenta<br />
Maianesesarà<br />
quello di<br />
ripristinare<br />
l’organo di<br />
gestione<br />
della spa per<br />
riportare l’aeroporto<br />
di<br />
Salerno allo<br />
status ex ante<br />
la rottura del<br />
4 agosto- .<br />
Anche sul<br />
versante<br />
Consorzio, la<br />
risoluzione è<br />
stata per l’azzeramento<br />
di<br />
tutti i vertici,<br />
cosa che avverrà<br />
solo al<br />
termine di un iter lungo e farraginoso<br />
che Maianese promette<br />
di cambiare al più presto.<br />
In questi giorni più voci si<br />
erano levate a favore di un<br />
cambio repentino di rotta: lo<br />
stesso presidente della Provincia,<br />
Edmondo Cirielli, aveva ribadito<br />
la necessità di “una gestione<br />
a-politica”, e il presidente<br />
di Confindustria Salerno<br />
Agostino Gallozzi aveva dichiarato:-<br />
Le scaramucce politiche<br />
sviliscono l’autorevolezza<br />
e la credibilità dell’infrastruttura.<br />
Occorrono competenze<br />
tecniche e manageriali di<br />
primissimo piano- aveva aggiunto-<br />
Competenze che, almeno<br />
dal nostro angolo visuale,<br />
non è dato rintracciare nella<br />
nostra provincia. Si spera che<br />
la scelta di affidare lo scalo a<br />
professionisti riesca a sciogliere<br />
i tanti dubbi che ruotano intorno<br />
ad esso: per alcuni, l’aeroporto<br />
sarebbe uno spreco,<br />
troppo forte la concorrenza<br />
con l’alta velocità, inoltre gli<br />
esempi nazionali e internazionali<br />
della crisi dei piccoli aeroporti<br />
non mancano: Malpensa<br />
è vittima dei troppi scali a<br />
pochi chilometri l’uno dall’altro,<br />
Berlino, con i suoi 4 milioni<br />
di abitanti, passerà da tre ad<br />
un aeroporto tra pochi anni e a<br />
Parigi, che ha un’area urbana<br />
di 13 milioni di abitanti, Orly<br />
è stato limitato fortemente a favore<br />
dello Charles De Gaulle.<br />
Tutti i piccoli aeroporti italiani,<br />
con meno di un milione di passeggeri<br />
l’anno, sono già sotto i<br />
limiti della sopravvivenza:<br />
meno voli, meno merci e soprattutto<br />
meno passeggeri. E se<br />
la strategia delle compagnie<br />
low cost, che puntano su<br />
nuove rotte e scali alternativi<br />
può trainare la crescita dei piccoli<br />
aeroporti come decollerà<br />
Salerno senza l’immediato allungamento<br />
della pista? Che si<br />
stia litigando per nulla?<br />
Tiziana Troisi
G a s t r o n o m i a<br />
N°33 del 04 settembre 2009 23<br />
Viaggi e assaggi<br />
Buon gusto e professionalità a “Il Vecchio Bottaio” di Agropoli<br />
Come ho avuto modo di scrivere<br />
in precedenti recensioni,<br />
la cittadina di Agropoli è in<br />
continua crescita sotto molti<br />
profili. La città è diventata pratica,<br />
comoda e vivibile. La<br />
gente che abita nei paesi limitrofi,<br />
per il loro tempo libero e<br />
per lo shopping, raggiunge<br />
Agropoli con molto piacere.<br />
Questo fenomeno ha fatto di<br />
conseguenza crescere anche<br />
l’offerta gastronomica. Agli affermati<br />
ristoranti “Il Ceppo”,<br />
“La Veranda”, “Il Gambero” e<br />
così via, se ne sono aggiunti<br />
altri che si stanno imponendo<br />
per dinamismo e professionalità.<br />
Tra questi possiamo tranquillamente<br />
citare: il Buttero, Dietro<br />
l’Angolo, la Sciabica e da<br />
circa tre mesi “Il Vecchio Bottaio”,<br />
un ristorante-vineria che<br />
sin dalle prime battute si sta affermando<br />
per buon gusto e<br />
professionalità. Il locale è a<br />
centro-città, adiacente al grande<br />
parcheggio gratuito costruito<br />
dove una volta c’era il<br />
vecchio stadio sportivo Gino<br />
Landolfi. Il posto può vantare<br />
un esterno e un interno di rara<br />
bellezza. Fuori, il giardino è<br />
circondato da una cornice di<br />
verde che isola quanto basta<br />
con l’esterno. In esso, tra aiuole,<br />
vecchie botti, fontane scenografiche<br />
e al fresco di un<br />
vecchio albero di gelso e di una<br />
caratteristica quercia da sughero,<br />
troviamo sedie in ferro<br />
antichizzato e tavoli ricoperti<br />
con la pregiata ceramica di Deruta,<br />
la piccola località in provincia<br />
di Perugia famosa per la<br />
fabbricazione delle ceramiche<br />
artistiche. L’interno, anch’esso<br />
curato sin nei minimi particolari,<br />
è molto caldo e accogliente.<br />
Circa 50 posti arredati con<br />
gusto e arte. Ci troviamo in<br />
un’antica struttura dove negli<br />
anni ’30 un certo “Mast Rafaele<br />
o’ vuttaro” costruiva botti<br />
per i produttori di vino dell’epoca.<br />
È risaputo che nel Cilento si<br />
produce vino da tempi molto<br />
remoti. Tra archi antichi, pareti<br />
in pietre, sedie e tavoli in<br />
legno, la cucina e il barbecue a<br />
vista, un camino per riscaldare<br />
le serate del prossimo inverno,<br />
luci che danno una luce<br />
soffusa quanto basta e un televisore<br />
che “guasta” ma purtroppo<br />
non se ne può fare a<br />
meno, si possono gustare pregiati<br />
vini accompagnati da una<br />
cucina fortemente legata ai<br />
profumi e ai sapori del territorio.<br />
A riceverci abbiamo trovato<br />
Luca Torre, giovane proprietario<br />
che per passione ha ristrutturato<br />
questa antica proprietà<br />
di famiglia creandone questo<br />
particolare ristorante. Sin dall’inizio<br />
ha preferito avvalersi<br />
della collaborazione di veri<br />
professionisti, ed ecco che in<br />
cucina troviamo l’esperto e sapiente<br />
Gennaro Buono, mentre<br />
in sala ci sono Vincenzo Longo<br />
e Raffaele Daniele, esperti nel<br />
servizio di sala, nell’ospitalità e<br />
VINCENZO LONGO, LUCA TORRE, GENNARO BUONO, RAFFAELE DANIELE<br />
SOPRALASALAADESTRALACANTINA<br />
nelle conoscenze enologiche.<br />
Noi, in due, in una serata d’inizio<br />
settembre, particolarmente<br />
ventilata, abbiamo preferito accomodarci<br />
all’interno.<br />
Ci hanno portato gli eleganti<br />
menu e la carta dei vini, entrambi<br />
foderati in pelle. Il<br />
menu offre la scelta di 8 antipasti,<br />
6 primi e 5 secondi. Volevamo,<br />
come consuetudine,<br />
lasciar fare. Però, visto l’offerta<br />
invitante abbiamo preferito<br />
scegliere anche sbizzarendoci<br />
a chiedere cose diverse. Così,<br />
come antipasto abbiamo preso<br />
i moscardini con i fagioli di<br />
Controne e la mollicata di alici<br />
del Cilento; come primo abbiamo<br />
preferito gli spaghetti<br />
con alici e nero di Colliano e i<br />
paccheri di Gragnano con<br />
zucca, salsiccia e ricotta salata;<br />
come secondo ci siamo lasciati<br />
tentare dagli straccetti di maiale<br />
ai funghi porcini e i bocconi<br />
di bufalo ai profumi cilentani.<br />
A sorpresa, prima del dessert,<br />
lo chef ha voluto che assaggiassimo<br />
il piatto del giorno<br />
(che cambia quotidianamente)<br />
e ci ha fatto servire una<br />
scarola e fagioli con crostini,<br />
che nei sapori e profumi mi ha<br />
fatto ricordare lo stesso piatto<br />
che preparava mia nonna. Abbiamo<br />
concluso con un ottimo<br />
dessert, il semifreddo al cocco<br />
e nutella, anche se poco cilentano<br />
ha degnamente concluso<br />
una bella serata. Dalla ricca<br />
lista dei vini che spaziava in<br />
pratica quasi in tutta Italia, con<br />
qualche puntatina all’estero,<br />
abbiamo scelto il Comandante<br />
2004, Montecucco Sangiovese<br />
Doc dell’azienda Basile.<br />
Un vino rosso toscano ottenuto<br />
da agricoltura biologica con<br />
la stoffa di un prodotto adatto<br />
ad accompagnare i piatti con<br />
sapori ricchi e forti, anche nostrani.<br />
Per una bella serata al<br />
“Vecchio Bottaio”, mettete in<br />
preventivo la spesa di 30/35<br />
euro vini a parte.<br />
Ristorante Vineria Il Vecchio<br />
Bottaio, Viale Europa 43 –<br />
84043 Agropoli (SA). Tel.<br />
0974.827226. Chiuso il mercoledì.<br />
Voto 77/100<br />
Diodato Buonora<br />
LA RICETTA<br />
Pollo ruspante<br />
con fagioli e<br />
peperoni<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
1 pollo a pezzi<br />
3 peperoni<br />
200 g di fagioli di Controne<br />
4 pomodori maturi<br />
peperoncino<br />
erbe aromatiche cilentane<br />
3 spicchi d’aglio - olio extravergine<br />
di oliva del Cilento –<br />
sale.<br />
Preparazione:<br />
in un tegame antiaderente,<br />
scaldate l’olio con erbe aromatiche<br />
e peperoncino e rosolatevi<br />
il pollo da tutti i lati. Nel<br />
frattempo mondate i peperoni<br />
e tagliateli a listarelle. Scolate<br />
il pollo e tenetelo da parte.<br />
Gettate via il fondo di cottura,<br />
aggiungete altro olio nel tegame,<br />
fatelo scaldare, aggiungete<br />
l’aglio, altre erbe aromatiche<br />
e i peperoni. Fate bene insaporire,<br />
poi unite i pomodori a<br />
pezzi e il sale. Quando i peperoni<br />
sono quasi cotti, unite i fagioli<br />
cotti nell’acqua, rimestate,<br />
aggiungete il pollo, peperoncino<br />
a gusto, regolate di<br />
sale e portate a cottura. Se necessario,<br />
fate asciugare prima<br />
di servire accompagnato da<br />
fette di pane abbrustolite.<br />
Vino consigliato: Mimì 2008<br />
(barbera, sangiovese e cabernet<br />
sauvignon), Paestum Igt, I Vini<br />
del Cavaliere, Capaccio - Paestum<br />
(SA)