ALCATEL, LOTTA DURA E DISPERATA - Unico
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N°34 del 11 settembre 2009 Anno VI Direttore Responsabile Oreste Mottola<br />
BATTIPAGLIA<br />
Il ballo del<br />
mattone<br />
di Ernesto Giacomino<br />
Spuntano come funghi, si<br />
evolvono, si affiliano, si<br />
fondono e sfondono, s’alzano<br />
e abbassano, si modificano<br />
geneticamente.<br />
Spesso prendono vita autonomamente<br />
dai calcinacci di uno spazio vuoto<br />
fra un negozio e l’altro, fosse pure talmente<br />
sghembo e angusto da non poterci<br />
neanche infilare un lampione o<br />
un citofono. Quand’anche si fosse in<br />
totale assenza di spazio, poi, alcune<br />
le piantano piccole nell’asfalto, mettono<br />
una specifica vecchina che corre<br />
a irrigarle tutti i giorni, e quindi al<br />
massimo un mese e ne fioriscono a<br />
decine. Prodigi dell’impollinazione.<br />
Sono loro, insomma: fameliche, instancabili,<br />
indistruttibili: le agenzie<br />
immobiliari. Mai a Battipaglia attività<br />
fu più sfruttata, dissanguata e massificata<br />
della mediazione in mura e<br />
mattoni; mai categoria sociale fu più<br />
ambita di quella del sensale del cemento,<br />
con o senza bolide di lusso<br />
parcheggiato orlo vetrina. Peraltro, in<br />
uno scritto a dieci-dodicimila mani,<br />
tanto Nostradamus che Celestino che<br />
i Maya e gli Aztechi e gli Inca, nonché<br />
il calendario di Frate Indovino e le<br />
letture di mano di Maga Matilde,<br />
hanno tutti profetizzato lo stesso,<br />
pauroso avvenimento: dopo la fine<br />
del mondo, nessun essere vivente solcherà<br />
più la superficie terrestre per<br />
millenni, a parte i venditori di case.<br />
Resisteranno, loro, clava in mano e<br />
carne cruda ma sempre col cravattone<br />
annodato alto a togliere il respiro,<br />
abiti rappezzati cucendo tra loro varie<br />
visure catastali, pettinature alternative<br />
a metà fra la riga al lato di Jimmy<br />
Carter e la frangettina copri-fronte di<br />
George Clooney.<br />
BATTIPAGLIA. LA MODA GUASTA IL GUSTO<br />
Ebolitana: Caputo direttore generale<br />
“Cronaca di una sconfitta gastrosofica”<br />
è il sottotitolo pessimistico di Antonio<br />
Vacca, medico nutrizionista, uomo di<br />
cultura e gourmet giramondo tenacemente<br />
attaccato alla sua terra, la Campania.<br />
Il volumetto, da spizzicare più<br />
che da divorare voracemente, è un racconto<br />
a volte di stampo proustiano sui<br />
sapori, gli odori, i luoghi comuni, legati<br />
al cibo e alla frequentazione onnivora<br />
tanto di paesini sperduti nel Cilento<br />
quanto di capitali europee. Da<br />
anni Antonio pensa che la battaglia per<br />
la difesa della biodiversità sia ormai<br />
perduta e che tutto questo rincorrere<br />
marchi dop, doc, igt, igp altro non sia<br />
se non moda urbana o colpo di coda di<br />
L’Ebolitana Calcio 1925 annuncia l’ingresso<br />
in società del Dott. Vincenzo Caputo in<br />
qualità di Direttore Generale. Laureato in<br />
Legge ed esperto in comunicazione istituzionale,<br />
a lui il compito di organizzare l’assetto<br />
societario e coordinare lo staff tecnico<br />
biancazzurro.<br />
CONTINUA A PAGINA 22<br />
ANTONIO VACCA, NUTRIZIONISTA CONTROCORRENTE<br />
“Cronache gastrosofiche”<br />
resistenza alla globalizzazione del<br />
gusto. Per questo il rifugio del medico<br />
è il passato, fatto di odori, amare scoperte,<br />
dolci sorprese, piacevolmente riportate<br />
con una scrittura densa e scorrevole<br />
che rivela un estro discorsivo<br />
oltre che didattico da esercitare e sviluppare.<br />
Radicato nel territorio dove<br />
vive, la provincia di Salerno, Vacca è<br />
convinto che proprio questa zona è uno<br />
degli ultimi fortini della dieta meridionale,<br />
come lui ha ribattezzato la dieta<br />
mediterranea qui scoperta e rilanciata<br />
dal professore americano Ancel Kyes:<br />
“discettare di alimentazione nel Salernitano<br />
è, a mio avviso, come discutere<br />
di valzer a Vienna”.<br />
EBOLI<br />
Le primarie di<br />
Mario Conte<br />
di Francesco Faenza<br />
Un assist così, un regalo<br />
tanto grande, non immaginava<br />
di riceverlo. E’ invece<br />
l’estate di Mario<br />
Conte si è conclusa con<br />
una sorpresa accattivante. Le primarie<br />
di coalizione. Iscritti e simpatizzanti<br />
dei partiti che si rifanno al centrosinistra,<br />
esprimeranno il loro candidato<br />
a sindaco tra una rosa di<br />
nomi. La proposta lanciata da Antonio<br />
Cuomo, deputato del Pd, dovrebbe<br />
ricucire le spaccature insanabili nel<br />
partito di Franceschini, in imminente<br />
passaggio a Bersani (e se vincesse Marino?).<br />
Di fatto, le primarie hanno già<br />
prodotto la consacrazione della candidatura<br />
di Mario Conte a sindaco.<br />
Per lui saranno i sei mesi più lunghi<br />
da quando è sceso in politica, cinque<br />
anni fa. L’avvocato penalista, ora presidente<br />
del consiglio comunale, è il favorito<br />
a vincere le elezioni primarie.<br />
Lui si schermisce, la mette sul piano<br />
diplomatico. Prende tempo, fa gli<br />
scongiuri (mentali), e senza perdere il<br />
bon ton, ricorda: “per me il candidato<br />
a sindaco è Martino Melchionda. Cosa<br />
accadrà alle primarie vedremo”. Ben<br />
sa, Mario Conte, che è più facile che<br />
l’Italia di calcio batta il Brasile,<br />
che Melchionda ottenga la candidatura<br />
dal Partito Democratico. Il più forte<br />
alle primarie è lui, l’avvocato Mario,<br />
della famiglia Conte. Un carrozzone<br />
elettorale che può vincere a mani<br />
basse, come dimostrato nel tesseramento<br />
del Pd. I contiani da soli non<br />
partoriscono un sindaco. Ma come<br />
corrente di partito, possono arrivare<br />
lontano. Conte favorito, in attesa di capire<br />
se Gerardo Rosania e Massimo<br />
Cariello, entrambi candidati a sindaco,<br />
accetteranno il lodo Cuomo.<br />
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