16.11.2014 Views

Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi

Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi

Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

I L C O L L E G I O n e l m o n d o 34 35 I L C O L L E G I O n e l m o n d o<br />

mi meravigliavo dei miei progressi non solo nei vocaboli,<br />

ma soprattutto nella pronuncia. Ogni giorno a lezione ero<br />

stimolata a lavorare con gli altri, a comunicare, a scherzare,<br />

è stato davvero divertente, i professori o meglio i ragazzi<br />

che ci seguivano, erano simpaticissimi, sempre pronti a<br />

darti una mano.<br />

La mattinata a lezione passava velocemente e nel pomeriggio<br />

visitavo la città con i miei nuovi amici. Ho avuto modo<br />

di vedere tutta Londra: dai monumenti più famosi ai pittoreschi<br />

mercatini vintage di Covent Garden, ma la cosa che<br />

più mi stupiva era l’abbondanza di parchi, che sembrano<br />

degli zoo, non potrò mai dimenticare Saint James Park con<br />

gli scoiattoli, le anatre, i cigni: davvero stupendo!<br />

Due settimane sono passate prestissimo, ogni giorno più<br />

interessante dell’altro, proprio quando mi ero ambientata<br />

al meglio ho dovuto salutare tutti, che fatica lasciare i miei<br />

nuovi amici e quei posti adorabili!<br />

Non finirò mai di ringraziarvi per questa opportunità, che<br />

non avrei mai potuto permettermi, e spero che il <strong>Collegio</strong><br />

continui negli anni a venire ad assegnare sempre più soggiorni<br />

studi, secondo me il modo più divertente di confrontarsi<br />

con altre realtà e migliorare la conoscenza della lingua<br />

straniera.<br />

Simona Specchia, Sezione San Paolo<br />

Suggestioni<br />

canadesi<br />

Un’anima multiculturale fatta di fragranze eterogenee, opposte<br />

ma chiaramente distinguibili, e un profilo asettico e<br />

dinamico, colorato e grigio, ricco di storie e privo di storia:<br />

è questa l’essenza di Toronto, “città di incontro” che, dalle<br />

rive del lago Ontario, guida moralmente tutta l’immensa<br />

nazione canadese, è questo ciò che alberga tra strade ordinatissime,<br />

grattacieli glaciali e disorientanti chilometri di<br />

percorsi sotterranei intravisti inconsapevolmente in tanti<br />

film hollywoodiani.<br />

Esplorare tale universo per tre settimane, cercando di penetrarlo,<br />

è stato un vero viaggio, un viaggio alla scoperta<br />

del sogno americano, ma anche un percorso di conoscenza<br />

dell’Italia e dell’Europa: infatti solo vivendo in Canada, territorio<br />

nuovissimo, paese-cantiere ancora in cerca di operai<br />

e d’identità, è possibile capire il nostro passato di nazione<br />

emigrante, il nostro presente di popolo latino in terra europea<br />

e il nostro futuro globalizzato.<br />

Pulita e organizzata quanto un villaggio virtuale e più sicura<br />

di qualsiasi città del nostro continente, Toronto è il rifugio<br />

di tutti e di nessuno, il luogo dove chiunque può trovare<br />

il proprio spazio a patto di non sentirsi mai troppo a<br />

casa, la sede vergine di sintesi culturali mai viste altrove e<br />

del melting pot realizzato. Cinesi, brasiliani, indiani e tanti<br />

italiani ormai amalgamati nello zoccolo duro della società<br />

e sparsi in tutta l’area metropolitana: si possono incontrare<br />

persone di ogni origine per le strade, e non sarà mai<br />

una sorpresa sentire parlare una lingua diversa dall’inglese,<br />

ascoltare racconti di dolorose emigrazioni o osservare<br />

bambini messicani con sacchetti di caramelle al peperoncino.<br />

Se si escludono la torta di mele presa in prestito dagli<br />

inglesi e lo sciroppo d’acero compagno di tante colazioni, il<br />

Canada non ha prodotti tipici, ma ospita tutte le specialità<br />

culinarie del mondo: pasta e biscotti italiani, salse greche,<br />

intrugli asiatici, spezie centroamericane popolano gli scaffali<br />

dei numerosi centri commerciali in cui, durante i rigidi<br />

inverni, si rifugia la pur temprata popolazione e sorti laddove<br />

sessant’anni fa abitavano in casupole di legno i pochi<br />

eredi dei “pionieri”.<br />

Solo il Quebec fa eccezione: nelle città che accompagnano<br />

il cammino fino all’Oceano del fiume San Lorenzo, la lingua<br />

è il francese, i profumi sono da boulangerie e le luci, quasi<br />

natalizie nel loro luccicare, sono europee, a tratti austriache;<br />

tutt’intorno regna una natura selvaggia, ricca di cascate<br />

spettacolari, ancora incontaminata, che porta scoiattoli,<br />

procioni e castori fin nelle metropoli e che d’autunno si<br />

tinge di rosso e giallo in attesa del candore invernale. Delle<br />

popolazioni che abitavano in origine quelle terre, invece,<br />

è scomparso quasi tutto: qualche riserva, una sezione del<br />

Royal Ontario Museum di Toronto e una manciata di negozi<br />

di souvenir a Quebec City sono rimasti a ricordare un passato<br />

lontano dai giganteschi manifesti pubblicitari di Yonge<br />

Street, la mecca dello shopping, e dai lunghi caffè di Tim<br />

Hortons, moderni biberon di polistirolo per i forzati dei mezzi<br />

pubblici. D’altronde può sopravvivere una tradizione in<br />

mezzo ad altre 148?<br />

<br />

Francesca Nacini, Sezione Mole<br />

GITA A BUDAPEST<br />

20<strong>07</strong><br />

La tradizionale gita del <strong>Collegio</strong>, che<br />

porta in giro per l’Europa ogni anno<br />

120 studenti, ha raggiunto quest’anno<br />

la splendida città di Budapest. I cinque<br />

giorni di viaggio sono stati descritti da<br />

Michela e da Francesco in due articoli,<br />

diversi per stile, ma comuni nel riportare<br />

lo spirito e l’atmosfera della gita<br />

dell’<strong>Einaudi</strong>.<br />

Sono passati solo pochi<br />

mesi… Ma sembra<br />

un’eternità…<br />

È il 29 marzo, una bella giornata… Ho compiuto da tre giorni<br />

22 anni carica e piena di valigie, sono prontissima ad affrontare<br />

questo viaggio…<br />

Partiamo in perfetto orario, grazie alle attenzioni della Sig.ra<br />

Mariuccia Furci… Che ci conta e ci riconta mille volte, come<br />

fanno le maestre dell’asilo… e che grazie al cielo quest’anno<br />

ha evitato di esordire con “Che c*** Viale, primo anno<br />

e già in gita!!!” (come fece lo scorso anno appena salita sul<br />

pullman per Barcellona. Già, solo perché ho avuto la fortuna,<br />

da matricola, di andare a Barcellona, nel meraviglioso<br />

Hotel in Placa de Spagna, 4 stelle, bellissimo e con cene e colazioni<br />

ottime… Chi c’era potrà confermare!)<br />

Il viaggio d’andata è stato un po’ un’Odissea… Pausa ogni<br />

60 minuti circa, non si sa bene perché…<br />

Poi, finalmente, l’arrivo, dopo solo 17,5 ore di viaggio in pullman…<br />

Stremati, e senza un albergo dove stare, o meglio,<br />

senza camere, perché l’albergo c’è, iniziamo la disperata ricerca<br />

di un “Change” dove cambiare i nostri soldini….<br />

Finalmente, verso le 16, ci vengono assegnate le camere… La<br />

nostra è bellissima, enorme, con letti giganti e angolo salotto…<br />

Quasi ricordano un po’ le nostre stanze del Galliari...<br />

Nonostante la calma apparente, si aggira furtivo un personaggio<br />

che di lì a poco sconvolgerà la mia vita… Il Sig. Pino<br />

Rigante, che da allora diventerà un po’ il mio incubo… E<br />

vani saranno i miei tentativi di farlo fidanzare con la cara<br />

Sig.ra Furci…<br />

E infatti, la sera… un incubo! Incontriamo la Furci, Ornella<br />

e lui, Pino Rigante, in centro… Si uniscono al nostro gruppo,<br />

e tutti insieme andiamo a berci una birra in un pub. Che<br />

serata…<br />

Sabato mattina. È un’allegra giornata primaverile. Gli alberi<br />

sono fioriti, gli uccellini cantano in cielo… Noi agonizzanti,<br />

occhiaie e già qualche ora di sonno arretrata, migriamo<br />

dall’albergo al Parlamento, perché per oggi, per 50 di noi, è<br />

prevista una visita guidata al Cuore politico dell’Ungheria!<br />

Muniti di un simpatico orologino molto fashion, che sarà un<br />

po’ il nostro pass durante la visita, iniziamo il tour! Il Parlamento<br />

è stupendo, molto elegante e ricco di storia! Le scalinate<br />

maestose, la corona imperiale, le fastose sale delle riunioni!<br />

Che spettacolo!<br />

Nel pomeriggio continuiamo il nostro giro per Pest, e finalmente<br />

compro la prima pecora per la mia collezione!<br />

La sera, dopo un’abbondante cena, iniziamo un pellegrinaggio<br />

per i pub della città, e alla fine, non sappiamo bene<br />

come, finiamo in una disco/bettola, un po’ strana a dire il<br />

vero… Qui abbiamo visto cose che voi umani non potete<br />

neanche immaginare…<br />

Domenica, è la Domenica delle Palme e tutti vanno in giro<br />

con i rami di ulivo. Siamo sempre più stanchi e le occhiaie<br />

sono più marcate. Nel pomeriggio saliamo a Buda, col trenino<br />

perchè siamo stanchi e forse anche un po’ pigri… La<br />

parte alta della città è molto caratteristica, e da qui si possono<br />

ammirare panorami a dir poco meravigliosi! E infatti,<br />

la sera ci torniamo! E facciamo benissimo, perché illuminata<br />

a notte è un qualcosa di stupendo, così romantico! Sembra<br />

un mondo incantato! Stremati e privi di ogni energia, ci<br />

trasciniamo in albergo… Ormai la gita è finita…<br />

Lunedì, è arrivato l’ultimo giorno… Siamo sempre più stan-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!