Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi
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I L C O L L E G I O n e l m o n d o 34 35 I L C O L L E G I O n e l m o n d o<br />
mi meravigliavo dei miei progressi non solo nei vocaboli,<br />
ma soprattutto nella pronuncia. Ogni giorno a lezione ero<br />
stimolata a lavorare con gli altri, a comunicare, a scherzare,<br />
è stato davvero divertente, i professori o meglio i ragazzi<br />
che ci seguivano, erano simpaticissimi, sempre pronti a<br />
darti una mano.<br />
La mattinata a lezione passava velocemente e nel pomeriggio<br />
visitavo la città con i miei nuovi amici. Ho avuto modo<br />
di vedere tutta Londra: dai monumenti più famosi ai pittoreschi<br />
mercatini vintage di Covent Garden, ma la cosa che<br />
più mi stupiva era l’abbondanza di parchi, che sembrano<br />
degli zoo, non potrò mai dimenticare Saint James Park con<br />
gli scoiattoli, le anatre, i cigni: davvero stupendo!<br />
Due settimane sono passate prestissimo, ogni giorno più<br />
interessante dell’altro, proprio quando mi ero ambientata<br />
al meglio ho dovuto salutare tutti, che fatica lasciare i miei<br />
nuovi amici e quei posti adorabili!<br />
Non finirò mai di ringraziarvi per questa opportunità, che<br />
non avrei mai potuto permettermi, e spero che il <strong>Collegio</strong><br />
continui negli anni a venire ad assegnare sempre più soggiorni<br />
studi, secondo me il modo più divertente di confrontarsi<br />
con altre realtà e migliorare la conoscenza della lingua<br />
straniera.<br />
Simona Specchia, Sezione San Paolo<br />
Suggestioni<br />
canadesi<br />
Un’anima multiculturale fatta di fragranze eterogenee, opposte<br />
ma chiaramente distinguibili, e un profilo asettico e<br />
dinamico, colorato e grigio, ricco di storie e privo di storia:<br />
è questa l’essenza di Toronto, “città di incontro” che, dalle<br />
rive del lago Ontario, guida moralmente tutta l’immensa<br />
nazione canadese, è questo ciò che alberga tra strade ordinatissime,<br />
grattacieli glaciali e disorientanti chilometri di<br />
percorsi sotterranei intravisti inconsapevolmente in tanti<br />
film hollywoodiani.<br />
Esplorare tale universo per tre settimane, cercando di penetrarlo,<br />
è stato un vero viaggio, un viaggio alla scoperta<br />
del sogno americano, ma anche un percorso di conoscenza<br />
dell’Italia e dell’Europa: infatti solo vivendo in Canada, territorio<br />
nuovissimo, paese-cantiere ancora in cerca di operai<br />
e d’identità, è possibile capire il nostro passato di nazione<br />
emigrante, il nostro presente di popolo latino in terra europea<br />
e il nostro futuro globalizzato.<br />
Pulita e organizzata quanto un villaggio virtuale e più sicura<br />
di qualsiasi città del nostro continente, Toronto è il rifugio<br />
di tutti e di nessuno, il luogo dove chiunque può trovare<br />
il proprio spazio a patto di non sentirsi mai troppo a<br />
casa, la sede vergine di sintesi culturali mai viste altrove e<br />
del melting pot realizzato. Cinesi, brasiliani, indiani e tanti<br />
italiani ormai amalgamati nello zoccolo duro della società<br />
e sparsi in tutta l’area metropolitana: si possono incontrare<br />
persone di ogni origine per le strade, e non sarà mai<br />
una sorpresa sentire parlare una lingua diversa dall’inglese,<br />
ascoltare racconti di dolorose emigrazioni o osservare<br />
bambini messicani con sacchetti di caramelle al peperoncino.<br />
Se si escludono la torta di mele presa in prestito dagli<br />
inglesi e lo sciroppo d’acero compagno di tante colazioni, il<br />
Canada non ha prodotti tipici, ma ospita tutte le specialità<br />
culinarie del mondo: pasta e biscotti italiani, salse greche,<br />
intrugli asiatici, spezie centroamericane popolano gli scaffali<br />
dei numerosi centri commerciali in cui, durante i rigidi<br />
inverni, si rifugia la pur temprata popolazione e sorti laddove<br />
sessant’anni fa abitavano in casupole di legno i pochi<br />
eredi dei “pionieri”.<br />
Solo il Quebec fa eccezione: nelle città che accompagnano<br />
il cammino fino all’Oceano del fiume San Lorenzo, la lingua<br />
è il francese, i profumi sono da boulangerie e le luci, quasi<br />
natalizie nel loro luccicare, sono europee, a tratti austriache;<br />
tutt’intorno regna una natura selvaggia, ricca di cascate<br />
spettacolari, ancora incontaminata, che porta scoiattoli,<br />
procioni e castori fin nelle metropoli e che d’autunno si<br />
tinge di rosso e giallo in attesa del candore invernale. Delle<br />
popolazioni che abitavano in origine quelle terre, invece,<br />
è scomparso quasi tutto: qualche riserva, una sezione del<br />
Royal Ontario Museum di Toronto e una manciata di negozi<br />
di souvenir a Quebec City sono rimasti a ricordare un passato<br />
lontano dai giganteschi manifesti pubblicitari di Yonge<br />
Street, la mecca dello shopping, e dai lunghi caffè di Tim<br />
Hortons, moderni biberon di polistirolo per i forzati dei mezzi<br />
pubblici. D’altronde può sopravvivere una tradizione in<br />
mezzo ad altre 148?<br />
<br />
Francesca Nacini, Sezione Mole<br />
GITA A BUDAPEST<br />
20<strong>07</strong><br />
La tradizionale gita del <strong>Collegio</strong>, che<br />
porta in giro per l’Europa ogni anno<br />
120 studenti, ha raggiunto quest’anno<br />
la splendida città di Budapest. I cinque<br />
giorni di viaggio sono stati descritti da<br />
Michela e da Francesco in due articoli,<br />
diversi per stile, ma comuni nel riportare<br />
lo spirito e l’atmosfera della gita<br />
dell’<strong>Einaudi</strong>.<br />
Sono passati solo pochi<br />
mesi… Ma sembra<br />
un’eternità…<br />
È il 29 marzo, una bella giornata… Ho compiuto da tre giorni<br />
22 anni carica e piena di valigie, sono prontissima ad affrontare<br />
questo viaggio…<br />
Partiamo in perfetto orario, grazie alle attenzioni della Sig.ra<br />
Mariuccia Furci… Che ci conta e ci riconta mille volte, come<br />
fanno le maestre dell’asilo… e che grazie al cielo quest’anno<br />
ha evitato di esordire con “Che c*** Viale, primo anno<br />
e già in gita!!!” (come fece lo scorso anno appena salita sul<br />
pullman per Barcellona. Già, solo perché ho avuto la fortuna,<br />
da matricola, di andare a Barcellona, nel meraviglioso<br />
Hotel in Placa de Spagna, 4 stelle, bellissimo e con cene e colazioni<br />
ottime… Chi c’era potrà confermare!)<br />
Il viaggio d’andata è stato un po’ un’Odissea… Pausa ogni<br />
60 minuti circa, non si sa bene perché…<br />
Poi, finalmente, l’arrivo, dopo solo 17,5 ore di viaggio in pullman…<br />
Stremati, e senza un albergo dove stare, o meglio,<br />
senza camere, perché l’albergo c’è, iniziamo la disperata ricerca<br />
di un “Change” dove cambiare i nostri soldini….<br />
Finalmente, verso le 16, ci vengono assegnate le camere… La<br />
nostra è bellissima, enorme, con letti giganti e angolo salotto…<br />
Quasi ricordano un po’ le nostre stanze del Galliari...<br />
Nonostante la calma apparente, si aggira furtivo un personaggio<br />
che di lì a poco sconvolgerà la mia vita… Il Sig. Pino<br />
Rigante, che da allora diventerà un po’ il mio incubo… E<br />
vani saranno i miei tentativi di farlo fidanzare con la cara<br />
Sig.ra Furci…<br />
E infatti, la sera… un incubo! Incontriamo la Furci, Ornella<br />
e lui, Pino Rigante, in centro… Si uniscono al nostro gruppo,<br />
e tutti insieme andiamo a berci una birra in un pub. Che<br />
serata…<br />
Sabato mattina. È un’allegra giornata primaverile. Gli alberi<br />
sono fioriti, gli uccellini cantano in cielo… Noi agonizzanti,<br />
occhiaie e già qualche ora di sonno arretrata, migriamo<br />
dall’albergo al Parlamento, perché per oggi, per 50 di noi, è<br />
prevista una visita guidata al Cuore politico dell’Ungheria!<br />
Muniti di un simpatico orologino molto fashion, che sarà un<br />
po’ il nostro pass durante la visita, iniziamo il tour! Il Parlamento<br />
è stupendo, molto elegante e ricco di storia! Le scalinate<br />
maestose, la corona imperiale, le fastose sale delle riunioni!<br />
Che spettacolo!<br />
Nel pomeriggio continuiamo il nostro giro per Pest, e finalmente<br />
compro la prima pecora per la mia collezione!<br />
La sera, dopo un’abbondante cena, iniziamo un pellegrinaggio<br />
per i pub della città, e alla fine, non sappiamo bene<br />
come, finiamo in una disco/bettola, un po’ strana a dire il<br />
vero… Qui abbiamo visto cose che voi umani non potete<br />
neanche immaginare…<br />
Domenica, è la Domenica delle Palme e tutti vanno in giro<br />
con i rami di ulivo. Siamo sempre più stanchi e le occhiaie<br />
sono più marcate. Nel pomeriggio saliamo a Buda, col trenino<br />
perchè siamo stanchi e forse anche un po’ pigri… La<br />
parte alta della città è molto caratteristica, e da qui si possono<br />
ammirare panorami a dir poco meravigliosi! E infatti,<br />
la sera ci torniamo! E facciamo benissimo, perché illuminata<br />
a notte è un qualcosa di stupendo, così romantico! Sembra<br />
un mondo incantato! Stremati e privi di ogni energia, ci<br />
trasciniamo in albergo… Ormai la gita è finita…<br />
Lunedì, è arrivato l’ultimo giorno… Siamo sempre più stan-