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Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi

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s p a z i o a l u m n i 38 39 s p a z i o a l u m n i<br />

“Vorresti lavorare con noi?”:<br />

l’altro lato della medaglia.<br />

“Passare dall’altro lato della barricata”... ecco il pensiero, un po’ militaresco, che mi accompagnava quella mattina di settembre<br />

mentre raggiungevo il <strong>Collegio</strong>.<br />

La mia vita torinese è stata piena di emozioni, colori, sapori, visi, sorrisi. Felicità, ma anche dolori. Molti dei quali vissuti nel e<br />

grazie al <strong>Collegio</strong>. I pranzi domenicali con specialità regionali diverse, le sedute di studio che finivano a “tarallucci e the”, le cene<br />

ad alto contenuto alcolico e sonoro lungo il corridoio che, se arrivava Alfredo, e poi Carmela, erano guai... per non parlare delle<br />

interminabili serate a chiacchierare e a parlare dei nostri sogni, delle nostre difficoltà nella fredda Torino (che poi si è rivelata luminosa,<br />

accogliente e bellissima) ... il <strong>Collegio</strong> mi ha dato amori,<br />

amicizie, delusioni. E mi ha forgiato come persona e come<br />

donna. È stato un nido, sì protetto, ma anche protettivo, che mi<br />

ha permesso di maturare e imparare a prendere ogni momento<br />

della vita, positivo o negativo, senza paura né timore.<br />

E così, quando fresca di laurea, bagagli alla mano, ero pronta<br />

per lasciare l’accogliente camera di via Maria Vittoria, ecco che<br />

giunse la proposta: “Vorresti lavorare con noi?”. Era maggio, in<br />

una Pavia soleggiata, eravamo in rappresentanza del <strong>Collegio</strong> ad una manifestazione del <strong>Collegio</strong> pavese. Ero la rappresentante<br />

degli studenti allora, mi stavano chiedendo di diventare parte dello “staff”.<br />

Inutile negare lo shock, ma anche la curiosità che mi animarono. Ho avuto ed ho un<br />

legame speciale con il <strong>Collegio</strong>, ora lo sento più forte che mai.<br />

E così ho deciso di restare. Ed entrare negli uffici, quella mattina di settembre, non<br />

per essere “ripresa” dalla Furci per il gavettone della sera prima, né per pagare alla<br />

Torretta la quota del corso di lingua, ma per lavorare per il <strong>Collegio</strong>... beh, è stata<br />

un’emozione unica!<br />

Stavo per entrare nel “meccanismo”. Adesso avrei visto il “lato nascosto” del <strong>Collegio</strong>,<br />

queste poche stanze dove poche persone svolgono alacremente il loro lavoro per permettere ogni giorno che la “macchina-<br />

<strong>Collegio</strong>” funzioni. Era diverso da come lo immaginavo. Quante volte mi sono resa conto di quanto difficile fosse trovare qualcosa<br />

di stimolante per gli studenti, che permettesse loro di crescere al di là di libri e lezioni. Quante volte ho chiesto consigli a Mariuccia<br />

(e non più La Furci!), a Elena (La Torretta!), a Marilena (La Ceraolo esiste... è nell’ufficio contabilità!). Quante volte sono<br />

tornata a casa pensando a come organizzare al meglio la gita o a quanto<br />

fossi stanca dopo aver controllato per la decima volta le graduatorie<br />

...quanto difficile fosse trovare qualcosa di<br />

stimolante per gli studenti, che permettesse<br />

loro di crescere al di là di libri e lezioni.<br />

La mia non è stata soltanto un’esperienza<br />

di studio prima, e di lavoro poi,<br />

ma un’esperienza di vita.<br />

di ammissione...<br />

Che lavoro e che fatica! I ricordi piacevoli (e perché no, anche non piacevoli)<br />

sono talmente tanti che non posso elencarli tutti.<br />

Sono davvero felice di aver colto la sfida che mi è stata lanciata, di aver<br />

imparato concretamente che una stessa situazione ha due facce, proprio<br />

come una medaglia. E ripenso alle volte in cui mi sono lamentata per un<br />

piccolo disservizio o per una manifestazione ritenuta un po’ “noiosa”. E ripenso anche alle volte che, dietro quella brutta porta<br />

ferrosa, ho visto persone preoccuparsi per risolvere il problema od organizzare un evento. Me compresa. E mi rendo ulteriormente<br />

conto che nulla è come appare, ma che ci sono mille sfaccettature e angoli diversi da cui guardare le cose.<br />

La mia non è stata soltanto un’esperienza di studio prima, e di lavoro poi, ma un’esperienza di vita.<br />

Devo tanto al <strong>Collegio</strong> perché non solo<br />

mi ha aiutata a trovare la valigia ma,<br />

in parte, l’ha riempita del necessario<br />

per affrontare il viaggio. E, ora che è<br />

iniziato, non ho paura.<br />

<br />

Silvia Di Pilla<br />

Ospite della Sezione Po, 2000-2005<br />

Dipendente del <strong>Collegio</strong><br />

Ufficio Attività Culturali, 2005-20<strong>07</strong><br />

...il <strong>Collegio</strong> mi ha dato amori,<br />

amicizie, delusioni. E mi ha forgiato<br />

come persona e come donna.<br />

Il <strong>Collegio</strong> ha influenzato la sua vita universitaria? Se sì, in che modo?<br />

Certamente molto. In <strong>Collegio</strong> si trovavano gli amici, gli aiuti e lo stimolo per studiare<br />

e per cercare di ottenere i migliori risultati nel minor tempo possibile.<br />

Cosa ricorda con maggior piacere degli anni passati in <strong>Collegio</strong>?<br />

I miei amici di Canosa di Puglia.<br />

Intervista al prof.<br />

Francesco Profumo,<br />

Rettore del Politecnico di Torino<br />

ed ospite del <strong>Collegio</strong> <strong>Einaudi</strong>,<br />

dal 1972 al 1977<br />

Professore, in che anni è stato ospite del <strong>Collegio</strong> Universitario e in<br />

quale Sezione risiedeva?<br />

Sono stato ospite dall’ottobre 1972 al luglio 1977 al <strong>Collegio</strong> in Corso Lione<br />

44, in quella che si chiama ora Sezione San Paolo.<br />

Come si presentava la città di Torino durante i suoi anni universitari?<br />

La Città era piuttosto grigia, molto smog e avevamo almeno 30 giorni di<br />

nebbia fitta. La sera si usciva poco e si studiava molto.<br />

Perché ha scelto di risiedere presso il <strong>Collegio</strong> Universitario durante<br />

i suoi studi all’università?<br />

Avevo vinto la Borsa di Studio <strong>Einaudi</strong>.<br />

I rapporti di amicizia consolidatisi durante quegli anni si sono protratti<br />

nel tempo e le sono stati di supporto nella sua carriera professionale?<br />

Mi capita spesso di incontrare alcuni dei miei ex-compagni ed alcuni lavorano al Politecnico.<br />

Cosa amava fare nel tempo libero e quali attività extra universitarie svolgeva?<br />

Facevamo molto sport e qualche volta andavamo a teatro. Il tempo libero<br />

non era molto!<br />

Studiare a Torino è bello. Cosa ha provato quando ha dovuto lasciare il <strong>Collegio</strong>?<br />

Dopo essermi laureato, nel luglio 1977, prima di essere arruolato tra gli<br />

alpini, mi sono trasferito nel <strong>Collegio</strong> di Via Galliari, dove sono rimasto il<br />

I semestre dell’<strong>Anno</strong> <strong>Accademico</strong> 1977/78, avendo un incarico da “coadiutore”. La transizione in uscita dal <strong>Collegio</strong> è stata<br />

molto “smooth”.<br />

Consiglierebbe ad uno studente la vita di collegio?<br />

Certamente sì, è una grande esperienza di vita, che non si dimentica.<br />

Da Rettore, quali strade ritiene che il <strong>Collegio</strong> potrebbe intraprendere per interagire maggiormente con il sistema universitario?<br />

Le interazioni con il sistema universitario sono già molto forti. Credo che sarebbe opportuno avviare un “progetto culturale”<br />

insieme.<br />

In chiusura le chiediamo di dare un consiglio ai giovani studenti che stanno per iniziare un percorso di studi universitari.<br />

Gli anni dell’università sono determinanti per la vita futura. È necessario studiare (molto), ma anche vivere la vita della nostra<br />

Città, che ha stimoli culturali, scientifici e di socialità che non ha eguali in Italia. Studiare a Torino è bello.<br />

Grazie!<br />

...In <strong>Collegio</strong> si trovavano gli amici,<br />

gli aiuti e lo stimolo per studiare...<br />

Gli anni dell’università sono<br />

determinanti per la vita futura.<br />

...è una grande esperienza di vita,<br />

che non si dimentica.

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