Annual Report - Anno Accademico 2006/07 - Collegio Einaudi
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I L C O L L E G I O n e l m o n d o<br />
chi, ma questa giornata è dedicata allo shopping, e quindi<br />
troviamo ancora qualche energia per fare i nostri acquisti…<br />
Nell’arco di 20 minuti riesco a comprarmi 6 pecore e a spendere<br />
40 €: che soddisfazione…<br />
Si torna a casa… Recuperiamo i nostri bagagli e ci accalchiamo<br />
sul pullman, alla ricerca dei posti migliori… Durante<br />
il viaggio di ritorno facciamo anche un “Concorso” stile <strong>Einaudi</strong>…<br />
L’acquisto più inutile… È un testa-testa fra il mio<br />
segnavento a forma di pecora e il tagliaunghie/portachiavi<br />
che il Sig. Rigante ha comprato per la figlia (che fra l’altro<br />
ne rimarrà entusiasta, almeno pare…). Ma fortunatamente<br />
la giuria è magnanima e vinco io, anzi vince il mio segnavento.<br />
Che orgoglio!<br />
Il viaggio prosegue bene, mentre tutti dormono, tranne la<br />
sottoscritta presa da uno strano iperattivismo dovuto alla<br />
stanchezza eccessiva e qualcuno che mi dà corda!<br />
La mattina di martedì, alle 8, entriamo in Torino… C’è un<br />
traffico pauroso e per arrivare al Galliari dal Bobbio e dal Lione<br />
ci mettiamo un’ora… Siamo sempre più stanchi, sogniamo<br />
la nostra doccia e il nostro letto…<br />
Finalmente arriviamo in Corso Massimo: casa!<br />
Finisce così la nostra, la mia gita a Budapest… Ma ormai<br />
manca poco a Berlino… E fra un anno vi racconterò…<br />
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Michela Viale, Sezione Valentino<br />
Anche quest’anno è arrivato<br />
il momento più atteso da<br />
tutto il Pianeta <strong>Einaudi</strong>...<br />
La Gita!<br />
Come ogni anno, all’arrivo dell’autobus tutti gli studenti sono<br />
pronti sui blocchi di partenza per prendere parte alla consueta<br />
gara di “corsa al posto sul pullman”, nuova disciplina<br />
olimpionica recentemente introdotta in occasione delle<br />
Olimpiadi Invernali di Torino <strong>2006</strong>.<br />
Terminata questa “fase” preliminare, finalmente, si parte.<br />
La Furci è in prima fila, pronta ad impiegare tutta la sua autorità<br />
per dirigere l’autista sulla retta via. Sua compagna di<br />
viaggio, una amichevole pila di documenti che occupa il sedile<br />
dietro al posto di guida, con cui è stranamente difficoltoso<br />
sostenere una conversazione che allieti le lunghe ore<br />
di viaggio.<br />
Ad ogni modo, si parte. È questa è la cosa importante. Gli einaudini<br />
cominciano a fare conoscenza con l’ambiente pullmann,<br />
e ci si organizza per trovare amene attività che consentano<br />
di sopravvivere alla notte. Chi gioca a carte, chi fa le<br />
parole crociate, chi mangia, chi chiede di fermarsi ogni cinque<br />
minuti. Ognuno si dedica a ciò che preferisce. Qualcuno<br />
dorme anche.<br />
L’indomani, arrivati in qualche modo a Budapest, cerchiamo<br />
di trovare anche l’albergo. Brillante idea: chiediamo informazioni<br />
in italiano ad un passante ungherese! Il bello è<br />
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che la cosa funziona! Infatti nonostante le comprensibili difficoltà<br />
reciproche, si riesce a raggiungere l’albergo, dove ci<br />
aspetta l’assegnazione delle stanze. Per poi dedicarsi, freschi<br />
e riposati dopo una notte di viaggio, a fare la prima conoscenza<br />
con la città. Infatti durante la Gita <strong>Einaudi</strong> l’attività<br />
principale è la corsa contro il tempo, perché la sete di conoscenza<br />
degli einaudini è tale da voler visitare tutto. Salvo<br />
poi passare ore in frenetici giri di telefonate cercando di ritrovarsi.<br />
E alla fine purtroppo c’è sempre il rimpianto di non<br />
aver fatto tutto quello che si sarebbe voluto fare... Ma questo<br />
è un buon motivo per tornare!<br />
Il momento più piacevole della giornata è il risveglio mattutino:<br />
tutti scattanti, pronti per dare l’assalto alle bellezze<br />
della città, dopo una notte che ha concesso una o due ore di<br />
sonno per dare il meritato ristoro. Infatti nelle lunghe serate<br />
in gita molte persone rinunciano al sonno per vivere a fondo<br />
la realtà ungherese (e a fondo, significa proprio a fondo!).<br />
Dopo i primi timidi passi in città, non si può più fare a meno<br />
della Metropolitana. Quella di Budapest colpisce per l’efficienza<br />
del servizio (del resto la puntualità dei treni è stata<br />
toccata con mano anche dalla solita Mariuccia, che le cronache<br />
riportano intenta a scavalcare un tornello per riuscire a<br />
prendere l’ultimo treno della sera), anche se le scale mobili<br />
di accesso alle stazioni sono talmente veloci e profonde da<br />
assomigliare ad una discesa agli inferi.<br />
Una volta presa confidenza con “il mezzo” di trasporto, niente<br />
può più fermare gli einaudini: si inizia a girare per la città.<br />
La maratona quotidiana prevede: colazione, appuntamento<br />
nella hall dell’albergo (a cui tutti arriveranno immancabilmente...<br />
“puntuali”), e poi via, di corsa! Instancabili e incuranti<br />
del tempo, della sete e della fame, a visitare monumenti,<br />
musei, mostre, chiese. E mercatini, negozi, pasticcerie, ristoranti...<br />
La gita del 20<strong>07</strong> ha anche visto la visita al Parlamento ungherese,<br />
dove è stata chiarita l’origine del modo di dire “non<br />
vale una cicca”... E quindi che non si dica che le Gite <strong>Einaudi</strong><br />
non sono un momento di crescita culturale!<br />
Infatti si approfitta dell’occasione anche per assaporare le<br />
prelibatezze locali...<br />
Purtroppo però tutte le cose belle finiscono... E allora eccoci<br />
tornare all’autobus che ci riporterà a Torino... Stranamente<br />
c’è molta meno vitalità che all’andata, e chissà come mai<br />
quasi tutti dormono per cercare di recuperare qualche ora<br />
del sonno perso nei giorni precedenti... Tutti a nanna, aspettando<br />
la gita dell’anno prossimo.<br />
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Francesco Marangio, Sezione Crocetta<br />
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