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RELAZIONE FINALE SULLE ATTIVIT¬ SVOLTE DURANTE LO STAGE

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Stage Ventina<br />

Quando il ghiacciaio giunge a quote dove la temperatura supera gli 0 o C e dunque si<br />

scioglie, tutto il materiale detritico viene abbandonato. Questi depositi vengono<br />

chiamati GHSRVLWLJODFLDOL, in parte rimangono sul posto e in parte vengono trascinati a<br />

valle dal torrente glaciale.<br />

Tutto questo materiale prende il nome di PRUHQH GHSRVLWL LQFRHUHQWL IRUPDWL GD<br />

PDWHULDOLFRQJUDQXORPHWULDPROWRYDULDHQRQPRVWUDQRPDLVHJQLGLVWUDWLILFD]LRQH<br />

Le morene possono essere laterali o mediane.<br />

Il ghiacciaio è in grado di smuovere anche grandi blocchi, i PDVVLHUUDWLFL.<br />

/DYDOOHGHO9HQWLQDHVHPSLRGLXQWLSLFRSDHVDJJLRDGHVFDYD]LRQHJODFLDOH<br />

1HOOD9DO9HQWLQDVLWURYDORPRQLPRJKLDFFLDLRIRUVH<strong>LO</strong><br />

SL IDPRVR VLD SHU OD UHODWLYD IDF<strong>LO</strong>LWj GDFFHVVR VLD<br />

SHUFKqWUDQVLWRREEOLJDWRSHUQXPHURVLVVLPHDVFHQVLRQL<br />

4XL VL WURYD <strong>LO</strong> 6HQWLHUR JODFLRORJLFR 9LWWRULR 6HOOD FKH<br />

SHUPHWWH DL WXULVWL GL DSSURIRQGLUH ODUJRPHQWR GL<br />

DYYLFLQDUVLDOODIURQWHJODFLDOHHGLFRQRVFHUHSHUWDSSH<br />

OD VWRULD GHO JKLDFFLDLR 8Q TXDUWR SLFFROR DSSDUDWR<br />

JODFLDOHUHVLVWHVXOYHUVDQWHVXGHVWIUD<strong>LO</strong>3DVVR&DVVDQGUDHODFUHVWDGL&RUQD<br />

5RVVD6XOODWRQRUGRYHVWOHJJHUPHQWHVWDFFDWRFqXQDOWURSLFFRORJKLDFFLDLR<br />

TXHOORGHO0RQWH6LVVRQHVXELWRVHJXLWRGDTXHOORGL9D]]HGD<br />

Arrivati al rifugio Porro guardando in direzione sud si può osservare un tipico<br />

paesaggio prodotto dall’ azione erosiva di un ghiacciaio. L’ ambiente presenta pochi<br />

alberi, in larga maggioranza larici e una tipica vegetazione di tipo arbustivo. Si<br />

possono intravedere massi erratici depositati dal ghiacciaio. La vegetazione tende a<br />

scomparire più ci si avvicina all’ anfiteatro morenico, dove la pendenza della valle,<br />

finora quasi piana ad indicare una forte erosione compiuta in passato dal ghiacciaio,<br />

aumenta.<br />

Il sentiero che percorre la morena trasversalmente è molto ripido e a volte insicuro a<br />

causa dei numerosi detriti non ancora stabili. La parete viene erosa linearmente dal<br />

torrente glaciale, il torrente Mallero che ha origine alla fronte del ghiacciaio.<br />

La prima parte del ghiacciaio si presenta con uno strato di ghiaccio, “ ghiaccio vivo” ,<br />

ricco di detriti. Quando la temperatura aumenta, il ghiaccio tende a sciogliersi. Siamo<br />

alla fronte glaciale dove l’ ablazione non viene più compensata dall’ alimentazione.<br />

Il bacino ablatore si differenzia poiché presenta uno strato più o meno spesso di neve<br />

sopra al ghiaccio. Si cominciano a intravedere i segni che evidenziano che il<br />

ghiacciaio è in movimento: i crepacci e i seracchi. Questi ultimi si possono osservare<br />

sulle pareti rocciose ai lati del ghiacciaio vero e proprio, dove prima scendevano i<br />

ghiacciai tributari che si collegavano. Oggi a causa del parziale scioglimento del<br />

ghiaccio che li univa, rimangono sopra le rocce affioranti delle pareti di ghiaccio<br />

destinate a sciogliersi.<br />

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