RELAZIONE FINALE SULLE ATTIVIT¬ SVOLTE DURANTE LO STAGE
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Stage Ventina<br />
La grande minaccia di un ghiacciaio sono i crepacci. Questi si possono trovare in<br />
qualsiasi punto e possono essere visibili o no a seconda dello strato di neve che li<br />
sovrasta. Un crepaccio coperto da un leggero strato di neve diventa invisibile e molto<br />
pericoloso , perché capitarci sopra vuol dire caderci dentro.<br />
Le escursioni su ghiacciaio vanno affrontate in “ cordata” . Questo è il termine con cui<br />
si indica un gruppo di persone (di solito da 2 a 6) assicurate tra di loro tramite una<br />
corda e caratteristici nodi. Lungo il percorso si cammina in fila indiana in modo tale<br />
da diminuire le probabilità di incrociare un crepaccio. Tra una persona e l’ altra vanno<br />
lasciati dai 4 agli 8 metri di corda così che nell’ eventualità che una di esse cada in un<br />
crepaccio, non trascini di conseguenza tutti gli altri tutte le altre.<br />
Le cordate sono così composte:<br />
,FRUGDWD ,,FRUGDWD ,,,FRUGDWD ,9FRUGDWD<br />
Vanni (capo Alessandro Conti Prof. Andrea Pozzi Emiliano Alquà<br />
cordata, guida (capo cordata) (capo cordata ) (capo cordata)<br />
alpina)<br />
Giovanni Strona Filippo Cassina Daniela Fanetti Massimo Fusaro<br />
Silvia Terrana Andrea Berlusconi Tommaso Rongoni Stefano Rigamonti<br />
Cinzia Di Luca Mattia Terzaghi Gabriele Carugati Andrea Lurgi<br />
Roberto Senilunti<br />
Damiano Monticelli<br />
Il sole ci avvolge poco sopra la fronte incendiando la neve; è una nota positiva anche<br />
se oltre i 2300 metri di altezza l’ aria diventa più che fresca. La salita è lunga e va<br />
affrontata ad un andatura moderata, soprattutto lungo i grandi pendii. Stranamente da<br />
lontano il ghiacciaio appare sempre schiacciato, alcuni suo tratti sono confusi tra loro,<br />
come celati volontariamente. Man mano che si avanza, esso si mostra però in tutta la<br />
sua grandezza, svelando piane di cui si ignora l’ esistenza. Niente è scontato in<br />
montagna.<br />
Il paesaggio in compenso è meraviglioso, tutto intorno le cime si innalzano impervie<br />
e maestose.<br />
Ogni tanto è il sordo boato del ghiaccio che si spacca e rotola a valle e il lontano<br />
fragore del torrente. Degli strani insetti simili a formiche si cibano di invisibile<br />
nutrimento sulla superficie della neve, mentre qualche rara cornacchia strilla alta nel<br />
celo. Qui siamo degli stranieri.<br />
Dopo un paio d’ ore di cammino Cinzia e Silvia si sentono affaticate e decidono<br />
prudentemente di staccarsi dal gruppo. Vanni scova un luogo sicuro dove le due<br />
nostre compagne possano aspettare in tutta tranquillità il nostro ritorno. Ci si assicura<br />
che abbiano tutto il necessario per l’ attesa; loro dovranno aspettare qualche ora ferme<br />
(non si può mettersi a gironzolare per un ghiacciaio), mentre il freddo non attenderà<br />
neanche un secondo.<br />
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