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ruolo del dietista nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi del ...

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diretto, credibile e onesto e trasmettere simpatia e senso <strong>del</strong>lo humor.<br />

Il Counselor deve fare riferimento a tre figure complementari: consigliere, facilitatore e maestro. Il<br />

suo <strong>ruolo</strong> è fornire informazioni, consigli, direttive, incoraggiamento, ma è compito <strong>del</strong>la PDCA usare questi<br />

input. Tuttavia bisogna far presente che l’attitudine a “lasciar fare” conduce ad uno stadio di cronicità.<br />

La relazione è collaborativa se si riconosce che la PDCA è coraggiosa <strong>nel</strong>l’ammettere che ha bisogno di<br />

aiuto e lo chiede. Il Counselor deve dimostrare un interesse genuino per le ansie, le ossessioni, le<br />

misinterpretazioni, essere curioso, interessato ed empatetico. Lo sforzo di correggere i problemi sarà<br />

apprezzato nonostante l’alto livello di ambivalenza.<br />

Molti pazienti si sentono sollevati dall’opportunità di raccontare la loro storia e di esporre i loro<br />

pensieri e sentimenti nei riguardi <strong>del</strong> disordine alimentare. Ogni storia darà l’opportunità di imparare di più in<br />

relazione alla prospettiva di cambiamento e le riflessioni retrospettive danno un senso al contesto <strong>del</strong><br />

disordine e comunicano empatia e rispetto. Per essere di successo il Counselor deve essere convincente sulla<br />

guarigione e dare sicurezza sul miglioramento come diretta conseguenza <strong>del</strong>l’ingaggio terapeutico.<br />

A differenza di altri approcci a carattere psicologico, non considera l'individuo come portatore di<br />

problemi, ma come portatore e origine <strong>del</strong>le soluzioni.Si avvale di una pluralità di strategie operative<br />

flessibili, orientate alla definizione di un percorso di sviluppo e di evoluzione personale.Non impone una<br />

direttiva, ma mette in condizione di esplorarsi per trovare la propria soluzione.<br />

Le PDCA con AN raramente chiedono il <strong>trattamento</strong> volontariamente. Il rifiuto è una forma di difesa<br />

come adattamento di protezione. Altre volte il rifiuto ha una valenza positiva che contribuisce dare senso di<br />

competenza, self-control e purezza morale.<br />

Il risvolto è la difficoltà di mettere in pratica gli elementi <strong>del</strong> Counseling e quindi di avere un successo<br />

terapeutico. Non esiste un metodo raccomandato.<br />

L’empatia è difficile perché il terapista non piace e l’anoressica non piace al terapista. Lo stile socratico<br />

considera la PDCA come un discepolo che deve trarre le conclusioni da solo. Una serie di atteggiamenti può<br />

essere utilizzata: essere collaborativo, onesto, curioso, attento, sistematico, paziente con strategia.<br />

G. Conclusioni<br />

La letteratura internazio<strong>nel</strong>e consultata ha evidenziato come la posizione <strong>del</strong> Dietista si inserisce in<br />

modo indispensabile <strong>nel</strong> mo<strong>del</strong>lo multidisciplinare per il <strong>trattamento</strong> e la <strong>prevenzione</strong> <strong>dei</strong> DCA-OB, che ha la<br />

nutrizione come fattore eziopatogenetico, e quindi terapeutico, primario. Quindi il <strong>ruolo</strong> e la responsabilità<br />

<strong>del</strong> Dietista sono fondamentali.<br />

In particolar modo emerge che l’Obesità, veicolo <strong>del</strong>la Sindrome Metabolica, costituisce sotto molti<br />

aspetti, una parte rilevante <strong>dei</strong> DCA. Essa rappresenta un problema nazionale data l’elevata prevalenza. Ne<br />

consegue la priorità assoluta di coinvolgere il Dietista, e le altre figure professionali <strong>del</strong> Team Aproach.<br />

H.Appendice<br />

Tab. 2: Descrizione <strong>dei</strong> documenti trovati e analizzati<br />

Estremi<br />

1.<br />

Management<br />

of Eating<br />

Disorders.<br />

Evidence<br />

Report/Tech<br />

nology.<br />

Autori e sede di<br />

pubblicazione<br />

Agency for<br />

Healthcare<br />

Research and<br />

Quality (AHRQ).<br />

U.S. Department<br />

of Health and<br />

Human Services,<br />

Rockville, 2006<br />

www.ahrq.gog<br />

Descrizione<br />

Non sono riportate raccomandazioni nutrizionali specifiche<br />

Obiettivi. Il Centro RTI International—University of North Carolina at Chapel Hill Evidence-based<br />

Practice Center (RTI-UNC EPC) ha fatto una revisione sistematica sull’evidenza <strong>del</strong> <strong>trattamento</strong><br />

<strong>del</strong>la AN, BN e BED<br />

Sorgente <strong>dei</strong> dati:<br />

MEDLINE®<br />

Cumulative Index to Nursing and Applied Health (CINAHL)<br />

PSYCHINFO<br />

Educational Resources Information Center (ERIC)<br />

National Agricultural Library (AGRICOLA)<br />

Cochrane Collaboration libraries.<br />

Metodi di revisione<br />

Sono stati inclusi studi dal 1980 al 2005.<br />

Risultati.<br />

Sonostati selezionati 30 studi-<strong>trattamento</strong> per AN, 47 per BN, 25 per BED, and 34 studi di esito<br />

==========================================================================<br />

Ruolo <strong>del</strong> Dietista <strong><strong>nel</strong>la</strong> ………….. di G. Tarrini<br />

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